L'Alpone numero 3 2011

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l’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 3 - Settembre 2011 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

www.ilarione.it

Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

Anno 26 - N. 3 Settembre 2011

IL VESCOVO RIVATO Saluto del Presidente In luglio si sono svolte le elezioni per il rinnovo del consiglio e della presidenza della Pro Loco. La sostanziale riconferma dell’attuale consiglio, con l’aggiunta di nuove forze giovani, desiderose di mettere in atto tante idee nuove, da una parte è un incentivo a continuare sulla linea finora seguita, dall’altra è un bel segnale, perché vuol dire che ci sono ancora giovani che credono all’impegno sociale del tutto gratuito a servizio del proprio paese. Anche la presidenza è stata riconfermata e ciò è per me motivo di nuova responsabilità nei confronti di coloro che lavorano nella Pro Loco. Ciò che di buono è stato fatto finora è frutto del lavoro di tante persone che hanno messo da parte ogni tipo di orgoglio personale per lavorare, insieme agli altri, per il fine unico che è la valorizzazione del nostro paese sotto tutti i punti di vista. Le iniziative e le manifestazioni in programma saranno quindi riconfermate, anche se con qualche difficoltà in più, dovuta alle restrizioni economiche a cui devono far fronte tutte le associazioni. Di una cosa assicuro tutti voi, lettori de L’Alpone: come sempre cercheremo di fare del nostro meglio, allargando i nostri orizzonti, magari anche con il contributo personale di tanti di voi. Per quanto riguarda “L’Alpone”, un grazie particolare ai lettori che in questi mesi hanno fatto pervenire al giornale le loro offerte!

È morto don Angelo Maria Rivato, l’Apostolo dei MaraJoaras

È giunta improvvisa la notizia della scomparsa di Mons. Angelo Rivato, vescovo emerito di Ponta de Pedras, Brasile, ma da tutti ben conosciuto nel nostro paese, per le sue periodiche visite, ma soprattutto perché qui, in via Rivati è nato nel lontano 3 dicembre 1924, in una stanza al piano rialzato dello stabile adibito a “casara”, figlio di Leonardo e Cavazza Elvira. Papà è reduce dalla grande guerra, un eroe del Piave, che deve affrontare un’altra guerra, meno cruenta ma non meno impegnativa, per poter sfamare la “strepolà dei fioi” messi al mondo; nell’ordine: Leonardo, Massima, Angelina, Rita, Angelo, Maria (divenuta poi suora), Guglielmo, Agnese, Ernesto, Agostino (religioso gesuita). In questa “piccola caserma” si fatica un po’ a soddisfare i bisogni primari, tuttavia in queste numerose famiglie esiste un tesoro molto più alto ed importante: l’amore verso Dio, la concordia, la fraternità, la condivisione delle difficoltà con il prossimo. In tale clima, fatto di amore e di fatica, sboccia la vocazione sacerdotale di Angelo, un giovane asciutto dagli oc-

Mons. Rivato con i primi 6 sacerdoti nativi, usciti dal seminario da lui fondato. chi intensi, quasi magnetici, sveglio, allegro, curioso, che vuole sempre migliorarsi e che coltiva nel cuore un grande progetto, quello di donarsi completamente agli altri. Dopo le elementari, frequenta a Verona, il ginnasio “Maffei” per recuperare anni scolastici che prima la salute e poi la guerra hanno impedito

6-7-8-9-10 ottobre 2011

chi è costui?

Comune di San Giovanni Ilarione • Pro Loco di S. Giovanni Ilarione

Tutti ricorderanno la clamorosa scoperta fatta nel 1980 dal nostro concittadino Giovanni Todesco, che a Pietraroja in provincia di Benevento ha trovato in una discarica “Ciro”, così è stato battezzato, il primo ed unico esemplare di dinosauro neonato trovato in una terra, l’Italia, nella quale si è sempre creduto che questi ani-

Il Presidente Pro Loco

mali non avessero potuto vivere perché si riteneva che a quell’epoca la nostra penisola fosse sommersa dalle acque. Una scoperta, la sua, che si è guadagnata la copertina di “Nature”, la più famosa rivista scientifica fondata nel 1869. Ma in patria, anzichè i giusti onori o, almeno, un ringraziamento per una scoperta così clamorosa, a Giovanni costò invece un processo per avere trovato dei fossili, tra cui “Ciro”, che senza di lui sarebbe stato frantumato per diventare il sottofondo di una strada. Todesco ci dice: “Lo Scipionyx Samniticus, che risale al cretacico inferiore, cioè a 110 milioni di anni fa, è un reperto unico al mondo, la scoperta del secolo della paleontologia che sconvolge le teorie delle ter-

Giovanni Todesco l’“archeologo dilettante”!

TELEFONA !!

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È stato eletto il nuovo direttivo della Pro Loco (Pag. 4) Varie

Sede S.O.S. di San Giovanni: Piazza Martiri, 1

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SCIPIONYX SAMNITICUS:

FRANCO CAVAZZOLA

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

di portare regolarmente a termine. Deve sopportare anche il lavoro coatto sotto la Todt a scavare gallerie, ma infine eccolo in seminario a Vicenza.Il fatidico traguardo dell’ordinazione presbiteriale arriva il 29 giugno 1951, festa di San Pietro e Paolo, nella cattedrale di Vicenza, dalle mani di Mons. Carlo Zi-

nato. Nel suo cuore e in tutta la famiglia sale spontaneo un inno di ringraziamento a Dio per la grazia ricevuta. I primi anni di sacerdozio lo vedono impegnato a Priabona, a Campiglia dei Berici, a Monte Magrè. Sono anni dinamici, attivi; tuttavia don Angelo sogna orizzonti diversi, sa che può e deve dare di più. Rimane colpito e allo stesso tempo illuminato dall’incontro con Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolarini e due volte con San Giovanni Calabria. Don Angelo è uno spirito tenace, combattivo, come il papà contadino che contende ai rovi il palmo di terra, e si affascina davanti alla figura di S. Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Matura allora il suo progetto più universale, quello di portare l’amore di Dio e dell’uomo ai fratelli lontani, dimenticati, sfruttati e vede come un segno del cielo l’essere nato il 3 dicembre, festa di S. Francesco Saverio, il grande missionario gesuita. Ecco allora nel 1959 il salto di qualità: far parte della Compagnia di Gesù e partire missionario.

L’Amministrazione Comunale

PIAZZA DON BOSCO PAG. 8

INFORMA PAG. 6-7

76ª Sagra delle Castagne 20° Mostra dell’Artigianato e prodotti locali chio Mulino dei Panarotti a cura dell’Associazione Ore 20.30 Presso il Teatro Parrocchiale convegno sul AMEntelibera. Per info e prenotazioni 045 7600128 - 345 tema: “La Cerasicoltura in Val d’Alpone: 1780368. Punto di ritrovo presso gazebo in via IV Novembre Una Reale Prospettiva di Reddito” Ore 11.30 Inaugurazione nuova cucina scuola VENERDÌ 7 d’infanzia “Papa Luciani” Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHI Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda Ore 21.00 Piazza della Chiesa “DISCOTECA Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia AFRO” con DJ YANO di Crosara e San Giovanni Ilarione, con le Contadinelle in costumi tipici e concerto in SABATO 8 Piazza della Chiesa Sabato mattina presso la Scuola Media consegna del Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel castaPremio “Mario Marcazzan” agli alunni che hanno gneto con degustazione di “Polenta e superato l’esame di stato con votazione eccellente Scopeton” per tutti i presenti Ore 16.00 RICEVIMENTO DELLE AUTORITÀ presso la Ore 17.00 PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTUsede Municipale e sfilata con la Banda MuRA “ARTE CASTELLI” sicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Ore 17.30 Giochi della tradizione popolare Crosara e San Giovanni Ilarione Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour con ricco Ore 16.30 Visita agli stands della Mostra Artigianale in Buffet per tutti Piazza Aldo Moro e alle mostre di pittura Ore 20.30 San Giovanni in Mostra! I giovani in difesa Ore 17.00 Inaugurazione sede della protezione civile e della cultura, dello sport, dell’arte, della CASTAGNATA PER TUTTI moda: valorizzazione delle attività presenti nel nostro territorio Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour Ore 20.30 Serata di anniversari: i 40 anni della ban- Ore 23.00 Continua la serata di DJ COFFEE, con la musica a 360° sotto le stelle da musicale “Giuseppe Verdi” di Montecchia di Crosara e S. Giovanni Ilarione e i LUNEDÌ 10 100 numeri del Trimestrale “L’Alpone” Ore 10.00 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICE della Lavorazione del formaggio SAMA Ore 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA SPETTA-

GIOVEDÌ 6

COLO “ROSSELLA FERRARI” Dalle 15 alle 18 “Carrozza tra i basalti”, con visita al vec- Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO

DOMENICA 9

Pesca di beneficenza • Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope). • Mostra estemporanea di pittura Associazione “Arte e Castelli” con tema: «Sagra delle Castagne e 150 anni dell’Unità d’Italia» presso Piazza del Popolo • “20° Mostra di Pittura presso Casa Trevisan”


L’ALPONE 2

ISTA V R E T N I L’

MONDO CONTADINO ... MODERNO

Quando si fa riferimento al “mondo contadino”, generalmente si rievoca un tempo in cui l’economia italiana era strettamente legata alla coltivazione dei campi; le famiglie erano, il più delle volte, numerose e patriarcali, il lavoro era faticoso e gli scarsi guadagni servivano, a malapena, a sfamare la prole. La vita contadina si svolgeva seguendo il ritmo delle stagioni ... in gran parte entro i confini del paese, dato che l’unico mezzo di trasporto era costituito dal carretto trainato dal cavallo. I luoghi della presenza attiva delle persone erano la casa dove si nasceva e si moriva, il campo da dove si traeva il necessario per mantenere la famiglia, la piazza e la chiesa. La società contadina è, oggi, profondamente cambiata. Dagli anni cinquanta del secolo scorso in poi è iniziato un processo evolutivo che può ben essere definito “epocale” e che ha coinvolto le ragioni profonde di una cultura che era stata tramandata per secoli. A questo mondo sono state dedicate innumerevoli attenzioni e pubblicazioni che hanno “salvato” la tradizione, prevalentemente orale, di modi di vita, di valori, di feste. Nella nostra ricerca di famiglie che hanno scelto di tramandare di padre in figlio le attività produttive, i “mestieri”, abbiamo avuto la fortuna di incontrare Angelo Bevilacqua – via Cimani, 73 che da papà Marcello – sette figli, cinque maschi e due femmine – aveva ereditato quella che, col tempo, è diventata l’attuale azienda agricola, una trentina di ettari tra terreni coltivati e boschivi. Due dei tre figli maschi di Angelo, Ales-

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IL VESCOVO RIVATO Dopo il previsto noviziato a Lonigo, don Angelo è destinato a raggiungere il più grande paese dell’America latina, il Brasile, un paese in continua trasformazione. L’11 ottobre 1959 riceve il crocifisso missionario dalle mani di papa Giovanni XXIII, al quale confida il grave stato di salute del papà. Il Santo Pontefice lo incoraggia a proseguire per la sua missione, assicurando per il genitore una benedizione particolare. E il nostro missionario parte, verso un paese immenso, condizionato dalla dittatura. Dopo alcuni anni di inculturazione locale, per meglio comprendere usi e mentalità, dimostra tutto il suo spirito pratico; alle parole preferisce i fatti, ai testi di dottrina la storia, non come componente del passato, ma come momento vivo per salire sulla barca dell’avventura umana. Raggiunge l’isola di Marajò, sul delta dell’immenso Rio delle Amazzoni, un territorio grande quanto il Veneto, dove non esistono medici, sacerdoti, maestri. Le famiglie hanno fame. Il Brasile produce immensa ricchezza, ma le disparità sociali sono abissali. Si convince allora che crescita spirituale e promozione sociale devono procedere di pari passo e che la promozione umana è parte integrante dell’evangelizzazione stessa. Fonda la cooperativa per la coltivazione dei fagioli, fa intervenire le ruspe per creare terreni coltivabili per cacao e banane, si cimenta in prima persona con la zappa, sempre umile e disponibile, ben comprendendo che la gente ha fame sì di Dio, ma ha l’assoluta necessità di sfamarsi. La gente umile, abbandonata comincia a sentirsi valorizzata, compresa, scopre la gioia di essere amata. Il 29 aprile 1965 don Angelo riceve la nomina di Prelato Nullius di Ponta de Pedras, viene scelto cioè come responsabile della cura pastorale della metà dell’isola del Marajò ed in tale veste partecipa all’ultima sessione del Concilio Vaticano II, riportando la convinzione che “la storia della chiesa non è un museo di antichità cristiane, ma è una fontana zampillante acqua viva, il messaggio di salvezza”. Viene ordinato Vescovo dal Card. Baggio il 6/07/1967. Al

sandro 44 anni e Mario 38, hanno scelto di continuare il lavoro dei campi sulla scia del padre e del nonno mentre Marco, il maggiore, 47 anni, è artigiano edile. Una delle caratteristiche della famiglia contadina era quella di essere “numerosa” ... La nostra è una sola famiglia, anche se dislocata in tre case, così come unica è l’azienda. Ognuno dei figli ha il proprio nucleo allietato da due figli. E poi ci sono io – mia moglie purtroppo è venuta a mancare – che dormo dove sorgeva la casa antica. Mangio con i miei figli ... dove mi capita. Tutti mi vogliono bene e io voglio bene a tutti, soprattutto ai sei nipoti, due maschi e quattro femmine. Cosa producete nella vostra azienda? Il terreno è coltivato prevalentemente a vigneto e ciliegeto. Le stesse coltivazioni ... da sempre, con la differenza che sono migliorate le modalità per la coltivazione e la quantità dei prodotti. Per quanto riguarda l’uva siamo soci della cantina sociale di Soave – sede di Montecchia – mentre le ciliege vengono vendute direttamente ai commercianti o conferite al mercato cerasicolo

di Montecchia. A differenza di un tempo le due coltivazioni non convivono sulla medesima superficie. Per uso strettamente famigliare vengono prodotti anche vino, olio d’oliva, frutta varia e miele. Dai terreni boschivi cosa riuscite ad utilizzare? Soprattutto legna da ardere dal momento che i sistemi di riscaldamento delle nostre abitazioni sono “misti” in quanto le caldaie funzionano sia a legna che a gasolio. Nel nostro piccolo diamo un contributo anche alle energie cosiddette alternative. Com’è cambiato nel tempo il modo di lavorare? In maniera radicale, sia per quanto riguarda il prodotto – oggi si punta in ogni settore produttivo più alla qualità che alla quantità – sia in ordine alle

modalità della coltivazione, all’uso di concimi e di prodotti antiparassitari, anticrittogamici, sia infine nell’uso di mezzi meccanici. Noi abbiamo una dotazione di otto trattori muniti di tutti gli attrezzi. Tutto ciò allevia la fatica fisica ma richiede molta attenzione e cautela. Purtroppo le macchine agricole ogni anno sono causa di morte per molti lavoratori della terra. Quale delle attività lavorative di una volta non è più presente, oggi, nella vostra azienda? La fienagione, innanzitutto. Nella stalla c’erano vari capi di bestiame: buoi per l’aratura dei campi, le mucche per il latte, formaggio e per i vitellini, il cavallo o l’asino, la capra ... per non parlare del maiale e dei numerosi animali da cortile che costituivano l’alimento quotidiano insieme al pane cotto nel forno della contrada e alla polenta. Quali competenze deve possedere un “buon contadino”? Intanto deve avere una buona cultura generale acquisita attraverso la frequenza della scuola dell’obbligo, seguendo programmi televisivi specifici del settore o leggendo i giornali. Per quanto riguarda invece l’attività agricola sono indispensabili precise competenze in ordine alla modalità per l’uso corretto dei concimi e dei prodotti per la prevenzione e la cura delle malattie degli alberi da frutto, nel più assoluto rispetto dei periodi

di carenza prima della raccolta. Oggi, rispetto ad un tempo, si sono modernizzate le tecniche produttive e gli strumenti in uso. Anche nel nostro mondo ... si utilizzano telefoni, cellulari e computers. Si parla spesso di O.G.M (Orgamismi Geneticamente Modificati) ... vi dice nulla questa sigla? Si sa che si tratta di operazioni delicate che modificano il dna di determinati organismi per aumentare la produzione ma noi, da questo punto di vista, siamo ancora contadini che seguono la tradizione. Come precisato precedentemente puntiamo sulla qualità più che sulla quantità. Al massimo, chiediamo aiuto alle api per favorire l’impollinazione delle ciliegie. I primi consumatori di ciò che produciamo siamo noi, insieme ai nostri figli. Dopo di voi? I nostri figli ... ai quali non parliamo mai male del nostro lavoro, nemmeno quando, alla sera, torniamo a casa stanchi. Questo capita qualche volta anche se siamo in possesso di tutte le attrezzature che la moderna tecnologia ci mette a disposizione. Per chiudere ... un riferimento all’attuale stato di crisi: in quale misura incide sul vostro modo di vivere e di lavorare? Fino a questo momento poco è cambiato sul nostro stile di vita. Ci consola il fatto che per campare le persone devono mangiare e che le materie prime per il sostentamento umano vengono dai campi i quali, per continuare a produrre, hanno bisogno, di chi se ne prenda attenta cura. DELIO VICENTINI

rientro in patria, papà Leonardo, ancora arzillo e in buona salute, fa in tempo ad abbracciare il figlio vescovo. Adesso, a maggior ragione, la sua barca di pescatore di uomini punta diritto verso gli umili, gli indifesi, i bisognosi di pane e di amore. La situazione sociale è esplosiva. I diritti dei poveri vengono calpestati, dominano le grandi fazendas, la terra viene requisita e recintata, i poveri sempre più poveri. Chi si oppone rischia grosso. Don Angelo non si scoraggia, ci sono scontri con le autorità pubbliche, con i poteri locali. Più di una volta viene “sequestrato” dalle autorità che cercano di farlo desistere, “Torna nel tuo paese, straniero”, è il messaggio ricorrente; un fazendeiro giunge a puntargli la pistola alla tempia, ma don Angelo non demor-

figli a lui affidati fonda scuole e asili, uno dei quali porta il nome di “San Giovanni Ilarione”, corsi di alfabetizzazione, cooperative di lavoro, si lavora indefessamente per togliere gli indigeni da una secolare servitù politica ed economica. Naturalmente non trascura l’aspetto religioso. Conscio della necessità di basarsi in futuro sulle forze della chiesa locale, don Angelo dà il via al seminario minore e al seminario maggiore ed ha la soddisfazione di ordinare, dopo 30 anni di missione, i premi 6 sacerdoti locali. Ormai il granello di senape evangelico è diventato una solida pianta … È un vescovo senza segretario, con soli 6 preti gestisce un immenso territorio, le sue celebrazioni sono vive, pratiche, colorite, folkloristiche ed in-

solo in paese, riceve tantissimi attestati di stima ed amicizia; avrebbe voluto divenire terra brasiliana, ma la Provvidenza dispone diversamente. Un ictus pone fine alla sua esistenza, il 21/08/2011, e torna nelle braccia di quel Dio che lo ha creato e mandato ad operare in mezzo ai fratelli. Commoventi e toccanti le parole del ns.parroco don Elio, al funerale in San Giovanni Ilarione. La famiglia, attraverso il giornale vuole ringraziare il parroco don Elio, il Sindaco e l’intera amministrazione comunale, la Pro Loco e tutti quanti hanno voluto bene a don Angelo, perché così voleva essere chiamato. Sono giunte numerose e sincere anche le condoglianze dal Brasile, dalla gente

che non lo ha dimenticato. Ora riposa nel cimitero di San Giovanni Ilarione, nella cappella dei sacerdoti, orgoglio per tutto il paese, esempio e riferimento per tutti. “Che cosa può venir fuori di buono da Nazareth?” – diceva qualcuno nel Vangelo, “Che cosa può venir fuori di buono dai Rivati?” – potremmo dire noi. È uscito un uomo, un sacerdote, un apostolo che con il suo impegno, la sua fede, il suo operare per i fratelli oppressi ed indifesi ha stravolto e cambiato la storia del popolo Marajoara, in nome di quel Gesù che ha cambiato la storia del mondo. GIANNI SARTORI

Protezione Civile Il gruppo di Protezione Civile di San Giovanni Ilarione comunica che SABATO 8 OTTOBRE 2011 si inaugura la sede in piazza della Chiesa. Si ringrazia per l’intervento della Regione Veneto, della Provincia ed infine, ma non per ultimo, del Comune di San Giovanni Ilarione e della popolazione tutta che crede nel lavoro dei volontari. Colgo, l’occasione per ringraziare personalmente tutti, specialmente i volontari, che operano nel gruppo che rappresento. PANAROTTO SERENA PRESIDENTE GRUPPO PROTEZIONE CIVILE S. GIOVANNI IL. de. È qui per testimoniare Cristo, sa che il suo “divino datore di lavoro” gli è sempre accanto, la gente gli dà forza, collabora, corrisponde. La catechesi viene portata avanti dalle CEPS, comunità ecclesiali di base, circa 300, composte da laici, che contribuiscono in maniera determinante all’evangelizazione, nei villaggi ove il sacerdote arriva una volta l’anno. Nei suoi viaggi in Europa, don Angelo non ha vergogna di chiedere per i suoi figli poveri, “bisogna aiutare una persona finchè è viva – suole ripetere – solo chi come me ha provato la povertà può capire che cosa sia la povertà”. E non si tratta solo di povertà economica. Per favorire la crescita dei

terpretano i sentimenti della gente. Si è fatto amare da tutti. Lo Spirito ha operato veramente meraviglie. Si nota ora che nell’isola di Marajo è intervenuta la mano di Dio. Poi arriva anche il momento del distacco. Per raggiunti limiti di età lascia la diocesi, con dolore, ma è contento perchè finisce in buone mani, quelle di mons. Saccardo, suo collaboratore e da lui ordinato sacerdote. Nel 2009 rientra in Italia e si ritira a Gallarate, nella casa di riposo generalizia, che ospita anche il card. Martini, arcivescovo emerito di Milano. È un’oasi di pace, ma la sua mente spesso valica l’oceano e rivede un’isola … Viene regolarmente visitato dai famigliari, a volte rientra da

Un girasole gigante nella zona Zanchi!


L’ALPONE 3

Suor Pierina è volata in paradiso In aggiunta alla comunicazione della partenza delle suore da San Giovanni Ilarione, la nostra comunità deve segnalare un’altra triste notizia: Suor Pierina, la decana delle stesse e presente nel nostro paese da oltre 30 anni, è volata in paradiso il mattino del 26/08/2011 nella casa madre delle suore di Clelia Merloni ad Alessandria. Questo ha lasciato il paese nel dolore e nella commozione, nel ricordo della suora tanto stimata ed amata. Una rappresentanza del paese, guidata dal nostro parroco don Elio, che ha

officiato il funerale ad Alessandria, e dall’Assessore Augusto Gambaretto, ha voluto essere presente. Per la stessa suora è stata celebrata una S. Messa in ricordo lunedì 29 agosto nella parrocchiale di Santa Caterina in Villa, con la chiesa stipata dalla gente come nelle grandi occasioni e con la partecipazione di più di 50 chierichetti. Ora sr. Pierina riposa nella tomba di famiglia a Villa Ganzerla, vicino a Ponte di Barbarano. Di lei seguirà un ampio profilo nel prossimo numero del giornale. GIANNI SARTORI

INAUGURATO IL “SAN CAMILLO” DI BOLCA, una struttura preziosa per tutta la vallata C’era la folla delle grandi occasioni, lo scorso 16 luglio a Bolca, all’inaugurazione ufficiale del complesso polifunzionale “San Camillo”, un’opera fortemente voluta da alcuni amministratori, a servizio della popolazione più anziana, ma aperto per altri servizi sanitari anche ai comuni cittadini di ogni età. I numeri parlano chiaro: 32 posti letto nelle 16 camere dislocate lungo due ali dell’edificio, ed un corpo centrale che ospita sale più ampie e i servizi, per un totale di 4 mila metri quadrati di superficie all’interno di una zona verde e boschiva di 16 mila metri quadrati. Modernissimi gli impianti, con attrezzature tecnologiche all’avanguardia, soprattutto nel campo della cura e dell’igiene degli anziani. La struttura si propone come un complesso assistenziale che risponderà alle attese non solo degli

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SCIPIONYX SAMNITICUS: chi è costui? Da sinistra: suor Lauretta Damini, suor Ottorina Gennaro, suor Pierina Zorzetto, suor Edvige Sordato.

Dedicato a suor Pierina, suor Maria Rita, suor Domizia Sguardi fiduciosi, sorrisi incoraggianti, gesti amorevoli, ovunque sparsi lungo il sentiero della Vita. Parole di speranza, gesti di conforto, esempi di Luce, donati con umiltà a tutta l’Umanità. Preghiere di Pace, canti di Lode, silenzi di Fede,

offerti con gioia al Signore, nostro Pastore. Ricordi struggenti, progetti da realizzare, speranze da seguire, tutti questi tesori custodiremo di Voi nel profondo dei nostri cuori. Con immensa gratitudine. DOCENTI ED ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA DI

“S. STEFANI” S. GIOVANNI IL. - VR

La Redazione de “L’Alpone” porge sincere congratulazioni al nostro attento collaboratore Angelo Pandolfo per la sua recente nomina a segretario del Consiglio Nazionale e del Consiglio di Presidenza dell’A.N.A. (Associazione nazionale Alpini) con sede a Milano

re emerse, in cui a causa delle particolari condizioni di fossilizzazione vengono conservate perfettamente anche le parti molli dell’animale”. È stato recentemente pubblicato a cura di Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco un libro, “Memorie”, una pietra miliare sulle ricerche e gli studi dei dinosauri, che ha svelato dove e come vivevano questi animali e come si nutrivano. In questo libro di 282 pagine sono riportati integralmente i risultati dell’“autopsia” su Ciro, che è stata resa pubblica in una conferenza stampa tenutasi a Milano lo scorso 21 giugno presso l’Aula Magna del Museo di Storia Naturale. Anche noi vogliamo rendere partecipi i nostri lettori dei risultati scientifici di questa paleo-autopsia, riportando le notizie più importanti. Diciamo prima di tutto che nell’analisi del prezioso reperto sono stati usati strumenti molto sofisticati, quali la TAC, la fotografia in luce UV e la microscopia elettronica a scansione. Queste tecniche, applicate su un reperto molto bene conservato come Ciro e fossilizzato in modo eccezionale, hanno consentito di mettere in evidenza dei dettagli anatomici di tessuti molli quali il fegato e l’intestino mai visti prima d’ora in un dinosauro. Con una certa emozione Giovanni ci racconta: “È stato possibile vedere le cellule muscolari, ed all'interno dell’intestino sono state individuate perfino le prede, tutte di origine animale, di cui Ciro si era nutrito poco prima della sua morte. Ingrandendo al microscopico il contenuto intestinale, si è riusciti perfino a fotografare la flora batterica che colonizzava l’intestino; ovviamente per non rovinare il prezioso reperto è stata analizzata solo la parte terminale dell’intestino, e si spera in futuro di potere effettuare altre ricerche con nuove metodiche poco invasive”.

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abitanti di Vestenanova, ma anche di tutti i paesi limitrofi. Soddisfazione e giustificato orgoglio nelle parole di chi ha creduto e portato avanti l’impresa, in primis l’ex sindaco di Vestena, oggi vicesindaco, Edo Dalla Verde, affiancato dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi e dal presidente della “Don Mozzatti” di Monteforte, Carlo Bogoni, il quale ha assicurato che nella nuova struttura si potrà usufruire di servizi importantissimi, soprattutto per chi vive in territori lontani dai grandi nosocomi: prelievi e somministrazione di farmaci,

flebo, sedute di fisioterapia, etc. Un’opera preziosa quindi per l’intera vallata e, a ben guardare, frutto di una scelta controcorrente e coraggiosa: mentre dappertutto si cerca di concentrare nei grandi centri le strutture sanitarie, il “San Camillo” va incontro alla gente e si propone sul territorio, facilitando l’accesso alle strutture sanitarie e assistenziali proprio a chi solitamente ne soffre la lontananza e quindi la difficoltà nel poterne disporre quando c’è bisogno. MARIELLA GUGOLE

Tornando alla presentazione del libro a Milano, diciamo prima di tutto che l’evento è stato seguito con grande interesse: era presente ovviamente Giovanni Todesco con la moglie Giovanna Vanzo, anche lei appassionata ricercatrice che ha contribuito a questo rinvenimento, assieme ad alcuni rappresentanti della Associazione Paleontologica Val Nera di Roncà, che hanno voluto essere presenti a questa riunione. L’aula era gremita di gente con moltissimi giornalisti, soprattutto stranieri, che prima dell'inizio della conferenza si sono accalcati a fotografare la piccola pietra calcarea con Ciro, esposta per l’occasione accanto ad un bozzetto che raffigurava il suo presumibile aspetto di quando era in vita. Prima dei lavori veri e propri la sala ha doverosamente tributato uno scrosciante e caloroso applauso allo scopritore di Ciro. Gli studi eseguiti da Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco assieme a molti collaboratori, confermano che Ciro si è rivelato essere un fossile straordinario, addirittura unico al mondo per le tante notizie che il suo ottimo stato di conservazione ha saputo fornirci; la peculiarità di questo fossile è che conserva non solo le ossa, di per sé molto facili alla fossilizzazione, ma anche resti di tessuti che normalmente vengono rapidamente distrutti, cosa questa che suggerisce l’ipotesi che sia morto affogato in una piccola e bassa laguna con scarsità di ossigeno, e quindi priva di batteri, fatto questo che ha impedito l’instaurarsi dei processi di decomposizione. Già ad occhio nudo si possono intravedere questi tessuti, caratterizzati da un colore ocra che li differenzia dal colore scuro delle ossa; ma è con tecniche particolari, quelle usate appunto dagli studiosi di Milano, che si possono evidenziare molti particolari. In fluorescenza indotta da luce ultravioletta si osservano residui di fegato milza e cuore; l’impiego del microscopio elettronico a scansione, associato ad altre metodiche di studio, ha permesso la ricostruzione dei vari

tessuti quali trachea, esofago, cartilagini, fasci muscolari ed altro. Si sono potuti osservare anche alcuni vasi sanguigni e capillari, ed in prossimità dell'intestino, persino alcuni batteri. Anche l'apparato digerente si è conservato in maniera straordinaria, permettendo perfino di individuare i residui del cibo ingerito da questo piccolo dinosauro prima della sua morte: si ritrovano scaglie di una sardina, un piccolo rettile e la zampa di una grande lucertola. La zampa della lucertola, essendo troppo grande per Ciro, fa supporre che non sia stato lui a cacciarla ma che piuttosto sia stata procurata per l’intervento dei genitori (anche a quei tempi remoti esistevano già quelle che con vocabolo moderno si definirebbero come cure parentali). Le grandi orbite circolari, lo spazio aperto tra le ossa della volta cranica, che indica la presenza della fontanella fronto-parietale del tutto simile a quella dei neonati umani ed anche il muso corto e l’assenza di usura nei denti, sono tutte caratteristiche infantili che indirettamente dimostrano come l'animale sia sicuramente morto in tenera età a non più di 45 settimane di vita. Come afferma Cristiano Dal Sasso: “Non sono le solite nude ossa, ma una vita intera intrappolata nella roccia. Straordinario quindi questo reperto, e se il merito degli studi va ovviamente agli studiosi non bisognerà mai dimenticare il grande merito che va reso al ricercatore paleontologo per passione che lo ha rinvenuto e a cui spetterebbe, per usanza ormai consolidata, di dare a questo suo reperto il proprio nome”. Venerdì 14 ottobre a San Giovanni Ilarione il paleontologo Cristiano Dal Sasso, di origini asiaghesi, che è uno degli studiosi autori del libro “Memorie” che si sono presi cura dello studio del piccolo dinosauro, terrà una conferenza ed illustrerà personalmente le ultime scoperte su Ciro riportate sul suo libro che è la pietra miliare della paleontologia. ANGELO PANDOLFO

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La nuova Pro Loco UN CONSIGLIO DIRETTIVO forte e giovane a cura di Lorenzo Gecchele Giovedì 14 Luglio 2011 si sono svolte le elezioni del consiglio della Pro Loco con il mandato 2011-2015. Un’assemblea dei soci (l’organo sovrano, come da statuto) numerosa che con attenzione ha dato la propria fiducia ai 12 membri del nuovo consiglio. La Pro Loco di San Giovanni Ilarione è stata fondata il 21 marzo 1981 con la stesura del proprio Statuto, vigilato dal Collegio dei Probiviri, nel quale sono racchiuse le regole della gestione dell’associazione. In esso ritroviamo lo scopo associativo che, in sintesi, è quello di valorizzare il paese in tutti i suoi aspetti e di coordinare le attività che in tal senso vengono svolte sul territorio. Un altro organo fondamentale In 1ª fila da sinistra: Dario Marchi, Luca Nardi, Lorenzo Gecchele, Alessia è il Collegio dei Revisori dei Aldegheri, Silvano Beschin. Conti, con l’incarico di control- In 2ª fila da sinistra: Franco Cavazzola, Viviano Gazzo, Pio Nardi, Claudio lare le attività economiche e di Lovato, Alice Zambon, Guido Lovatin, Angelina Beschin. firmare i bilanci presentati dal Consiglio Direttivo all’Assemblea dei sono messi subito all’opera, visto che la Beschin e Angelina Beschin. Il gruppo Soci. L’assemblea in questa occasione più importante manifestazione promossi è visibilmente ringiovanito e questo è ha ridato fiducia ai consiglieri uscenti, sa dalla Pro Loco, la Sagra delle Castaun dato interessante, che sta a dimostraintegrandoli con cinque nuovi membri. gne, è ormai alle porte essendo prevista, re che la voglia di agire per il proprio L’elezione è avvenuta alla presenza del come tradizione comanda, per la seconpaese è ancora presente e sentita fra i Presidente del Consorzio Pro Loco Veda domenica di Ottobre: infatti i consinostri cittadini. Pochi giorni dopo, il 19 rona Est, che ha coordinato lo svolgiglieri sono già impegnati nella realizzaluglio, il consiglio si è riunito per la mento delle votazioni. I consiglieri eletzione del libretto e del programma della prima volta per l’elezione dei vertici. ti sono stati i seguenti: Dario Marchi, manifestazione. Con voto unanime alla presidenza è Franco Cavazzola, Luca Nardi, Viviano Non resta che augurare a tutto il stato riconfermato il presidente uscente, Gazzo, Pio Nardi, Lorenzo Gecchele, nuovo consiglio un caloroso “in bocca al Franco Cavazzola, mentre Pio Nardi è Claudio Lovato, Alice Zamboni, Alessia lupo!” e un grazie riconoscente a tutti stato confermato alla vicepresidenza. Aldegheri, Guido Lovatin, Silvano coloro che mantengono “viva” l’assoL’organigramma della Pro Loco è così ciazione più importante del paese. di nuovo ricomposto e i consiglieri si

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l’alluce valgo

L’“Alluce valgo”, tra i quaranta ed i sessanta anni è forse la malattia più frequente del piede. Si osservano tuttavia casi anche intorno ai trenta anni e persino a diciotto anni. Nelle donne è circa dieci volte più frequente che negli uomi-

ni. L’alluce valgo consiste in una lenta e progressiva deviazione delle ultime falangi del dito alluce verso l’esterno, a livello della articolazione metatarso falangea, la quale, in conseguenza della deviazione delle ossa presenta una tumefa-

Foto di gruppo del camposcuola 2011 - seconda classe.

zione arrossata (detta “cipolla”). La tumefazione è dovuta ad una borsite provocata dallo sfregamento della sporgenza con la calzatura. La malattia presenta una certa familiarità, tuttavia una grande importanza nella comparsa e nella progressione della malattia è dovuta all’uso di scarpe non adatte con tacchi molto alti che provocano durante il cammino un eccessivo carico nella parte anteriore del piede. La deformazione è spesso indolore. Può anche accompagnarsi ad altre anomalie. Piede piatto, dito a martello, o neuroma di Norton. In alcuni casi tuttavia comporta infiammazione e dolore alla articolazione metatarso-falangea che può estendersi alla pianta del piede. Il dolore progressivo può rendere difficoltosa la deambulazione e provocare infiammazione di altre articolazioni quali caviglia e ginocchio. In questi casi è necessario ricorrere alle cure degli ortopedici. L’uso di distanziatori e di calzature adeguate è utile ma la soluzione del problema è chirurgica. Ci sono diversi tipi di intervento. Lo specialista deciderà, caso per caso, in

VAL D’ALPONE UNA TERRA DA SCOPRIRE È stato presentato durante la recente Festa del Turista a Vestenanova l’elegante libretto-guida “Val d’Alpone una terra da scoprire”, frutto della collaborazione dei cinque assessori al Turismo dei comuni della Val d’Alpone, coordinati dalla dott.ssa Giancarla Gugole. Accattivante nel formato, ma soprattutto aggiornatissima sia nelle notizie di carattere storico che nelle informazioni turistiche, la pubblicazione si propone come un utilissimo veicolo informativo rivolto ai visitatori di passaggio e ai turisti abituali, proponendo

Domenica 24 luglio 2011 si è svolta la seconda Festa d’Estate dei pensionati e simpatizzanti alla baita alpina.

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ne si può camminare da subito, e, dopo circa quattro settimane si può tornare alle abituali attività. VINCENZO MAGNABOSCO


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I fratelli Ceron tornano in paese per ricordare un fatto importante per la loro famiglia Sono i figli del capotreno da tutti conosciuto lungo la via ferroviaria che collegava San Giovanni Ilarione con San Bonifacio e Verona

Le insegnanti della scuola “Cirillo Tonin” di Castello in gita sul lago di Garda a Salò, sempre controllate dal “Bidello” Giuliano.

Il mitico gruppo attorno a Babbo Natale durante il Tour “Nord Capo” a Rovaniemi. L’unica vera casa di Babbo Natale in Finlandia.

RI GLI ALLO Complimenti vivissimi da parte della redazione a: Massimo Panarotto, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli studi di Padova il 14.04.2011.

DAL CENTRO AIUTO VITA: segnali di vita Sono giovani, belli e tanto impegnati. Eppure sono venuti lo stesso. Si sono resi disponibili per i loro “compagni” più piccoli che sono sempre molto felici quando trovano qualcuno che alleggerisca loro il peso dei compiti per le vacanze. Si sono messi a disposizione nonostante gli impegni e, siccome sono stati davvero tanti, abbiamo potuto organizzare bene anche le sostituzioni: quando si sono presentate settimane di vacanze o il campo scuola, si sono trovati tutti i “supplenti”. E il lavoro è continuato serenamente per tutto il mese. Di questa generosa disponibilità vogliamo rendere conto per ringraziare. Dicono che il volontariato è morto e che i ragazzi, al giorno d’oggi, non sono più disponibili a fare nulla per gli altri e tanto meno gratuitamente. Falso. Abbiamo chiesto aiuto e abbiamo trovato risposte generose. Ciascuno a modo suo e nei limiti del proprio tempo. Giovani e meno giovani, perché abbiamo avuto anche l’aiuto di due mamme. Femmine e maschi, anche se si dice che i maschi non si muovono per assistere i più pic-

coli. Quest’anno sono stati 45 i bambini che sono venuti per farsi aiutare ma per fortuna abbiamo avuto una trentina di giovani studenti che si sono alternati e hanno seguito uno o due ragazzi. Hanno lavorato tutti con serietà e impegno. L’ingresso “ronzava” come un alveare, segnale chiaro di un’attività vivace in corso. Nelle aule messe a disposizione dalla Parrocchia, divisi in piccoli gruppi di due o tre, attorno allo stesso grande tavolo, parlando a voce controllata. Davvero un bel segnale. Forse non è un impegno grandioso, forse è un lavoro limitato, sia per il tempo che richiede come per le difficoltà che si incontrano. Ma non sottovalutatelo, si incontrano sempre dei momenti più difficili: richieste poco chiare, bambini irrequieti, limiti d’apprendimento. Come nella vita. Per fortuna, come nella vita, non siamo soli. Si può chiedere aiuto. Basta avere il coraggio di ammettere la difficoltà, guardarsi attorno e chiedere con fiducia. E qualcuno che risponde si trova.

I fratelli Giordano, Fernando e Giglio, figli del capotreno Ceron e della Sig.ra Maria conosciuta come capostazione della locale linea ferrotranviaria che dal 1932 al 1956 ha collegato il nostro paese con San Bonifacio e Verona, sono tornati domenica 4 settembre presso la chiesa di “Boarie” per ringraziare la Madonna di aver salvato, nel lontano 26 febbraio 1944, il fratello Giordano. In quel tempo infuriava la guerra e incombeva il pericolo della deportazione per chi non rispondeva alla chiamata della repubblica di Salò. Fu così che, per evitare a Giordano di finire in un campo di concentramento in Germania, il direttore della S.A.E.R. lo assunse come bigliettaio nella tranvia. Senonché una mattina il “treno speciale del direttore” – così era chiamato – e sul quale viaggiava anche Giordano non offriva garanzie perché la corrente già in partenza era discontinua. Ma si partì ugualmente. A corsa avviata la corrente improvvisamente mancò e il trenino, senza poter contare sul funzionamento dei freni, giù per la discesa che porta a Montecchia, sviluppò una velocità preoccupante. A quel punto un anziano impiegato incita Giordano a gettarsi dal treno per evitare peggiori conseguenze, prima di un probabile deragliamento, all’imbocco della curva di “Cave Lauri”. Il giovane, ancora inesperto, si fida del consiglio, si porta le braccia alla fronte e si lancia con un pensiero fisso nella mente: che la Madonna stenda il suo soffice manto su quella ghiaiosa terra.

L’impatto fu devastante, ma per grazia divina i soccorsi da parte degli abitanti della zona furono solleciti. Non saranno mai dimenticati, in particolare, quelli della Sig.ra Matilde Marcazzan, un angelo per bontà e generosità, riconosciuta come tale da tutto il paese, e il pronto aiuto di suo marito che preparò subito il cavallo e il carretto sul quale Tilde fece collocare un materasso su cui porre Giordano, sistemandosi poi al suo fianco, pregando con il rosario in mano e accarezzandogli il viso e le ferite con un fazzoletto per fargli avvertire che non era solo. In tutto questo Fernando, che fu il primo familiare a vederlo mentre veniva trasportato a casa, sostiene ancor oggi che, correlando la gravità delle ferite

che se, dopo parecchi giorni, Giordano si risvegliò e l’incubo finì, le preghiere continuarono e continuano ancor oggi per ringraziare la Madonna e quanti gli prestarono quel primo soccorso che consentì di salvarlo. A distanza di tanti anni i tre fratelli sono ritornati in contrada Boarie e con un semplice ma coinvolgente incontro nella chiesa hanno voluto esprimere, attraverso le parole dello stesso Giordano e dei fratelli Fernando e Giglio, pensieri toccanti di gratitudine alla gente del posto ma ancor più alla divina Provvidenza, che ha consentito loro di superare un momento che poteva essere fatale per la loro famiglia e che, invece, li ha riuniti ancor più in quel sentimento d’affetto che i loro genitori avevano saputo

I fratelli Ceron attorniati da parenti e amici nella chiesa delle Boarie.

A tutti quelli che hanno partecipato, un grazie di cuore. Grazie per il lavoro, per i sorrisi, per l’esempio dato. Grazie soprattutto per averci dato un segnale: il volontariato non è morto, c’è ancora speranza per il mondo.

I fratelli Giglio, Giordano e Fernando Ceron.

Margherita Corradini l’arte di intrecciare i cestini.

con la prontezza degli aiuti, era chiara la presenza divina. All’arrivo del carro alla stazione alcuni prigionieri georgiani con amorevole cura lo deposero sul letto. Nel frattempo si chiamò il medico che diagnosticò il coma profondo. Tutta la famiglia circondò il paziente di premuroso affetto, cercando di fare qualche cosa di utile per strapparlo alla morte. Spontaneamente ognuno capì subito che la via da seguire era la preghiera, quella tenace fondata sulla fede, che paga sempre e non si fu delusi. An-

infondere fin dai primi momenti della loro vita. La presenza del parroco Don Elio e di un gruppo partecipe e attento di amici, parenti e abitanti del luogo ha reso l’occasione ancor più significativa, a testimonianza che il legame che unisce la famiglia Ceron e il paese di San Giovanni Ilarione, pur a distanza di tanto tempo, è ancora saldo e fondato su un rapporto reciproco di stima e di affetto.

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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA dal Consiglio comunale

Modifiche alla legge sul “piano casa” Il Consiglio comunale ha integralmente recepito, con la Legge Regionale n. 13 dell’otto luglio 2011, alcune importanti modifiche alla precedente normativa sul Piano casa (Legge regionale 14/2009). Le principali novità introdotte dalla recente normativa regionale possono essere così sintetizzate: - possibilità di modificare la destinazione d’uso degli edifici se la nuova destinazione è consentita dalla disciplina edilizia di zona; - totale esenzione dal contributo di costruzione per interventi prima casa nel caso in cui si utilizzino fonti di energia rinnovabili con potenza non inferiore a 3 kwh; - possibilità di ampliamento (art. 2) di ulteriore 15% nel caso di intervento di riqualificazione dell’intero edificio che ne porti la prestazione energetica in classe B; - possibilità di autorizzare la costruzione di un corpo edilizio separato (art. 2), anche di natura non accessoria e pertinenziale: - possibilità che demolizione e ricostruzione dell’edificio ante 1989 (art. 3) siano parziali; - per il requisito della prima casa, è stabilito l’obbligo di stabilire e mantenere la residenza nell’edificio per almeno 24 mesi dal rilascio del certificato di agibilità. - per gli edifici ricadenti all’interno dei centri storici che risultino privi di grado di protezione, ovvero con grado di protezione di demolizione e

ricostruzione, di ristrutturazione o sostituzione edilizia, di ricomposizione volumetrica o urbanistica, anche se soggetti a piano urbanistico attuativo, possono trovare applicazione gli interventi previsti dagli articoli 2, 3 e 4. I comuni possono deliberare, entro il 30 novembre 2011, se e con quali modalità consentire detti interventi; decorso inutilmente tale termine gli interventi sono realizzabili in tutto il centro storico limitatamente alla prima casa di abitazione, così come definita dall’articolo 8 della legge regionale 9 ottobre 2009, n. 26 “Modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia”, come modificato dalla presente legge. Restano fermi i limiti massimi previsti dall’articolo 8, primo comma, n. 1), del decreto ministeriale n. 1444 del 1968 e successive modificazioni. - per gli interventi di cui agli articoli 2 e 3 che utilizzano fonti di energia rinnovabile con una potenza non inferiore a 3 kwh, il contributo di costruzione: - non è dovuto per gli edifici destinati a prima abitazione del proprietario o avente titolo; - può essere ridotto dal comune nella misura del 50 per cento per gli edifici adibiti ad uso diverso da quello di cui alla lettera a). Per ulteriori chiarimenti gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio tecnico comunale. (Delibera n. 29 del 21 luglio 2011)

dalla Giunta comunale

Centro diurno “Le querce” Il Centro diurno “Le Querce” di Roncà, gestito dalla Cooperativa “Monscleda” di Montecchia di Crosara, è una struttura operativa finalizzata all’integrazione e all’assistenza di soggetti anziani disabili e con problemi di autonomia personale. Si tratta di un Centro Diurno destinato ad accogliere, in regime di semi residenzialità, dieci soggetti non autosufficienti provenienti dai comuni della vallata dell’Alpone Allo scopo di migliorare il servizio loro destinato tra l’Azienda socio sanitaria n. 20 di Verona, i comuni di Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Vestenanova e la Cooperativa “Monscleda” è stata stipulata un’apposita convenzione della quale vengono riportati i punti salienti: ART. 2 DEFINIZIONE Il Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti è un servizio complesso a ciclo diurno che fornisce interventi a carattere socio-sanitario alle persone anziane non autosufficienti. ART. 3 TIPOLOGIA DEL CENTRO DIURNO Il Centro Diurno Socio Sanitario di Base per anziani che necessitano di tutela assistenziale si connota come un servizio di supporto all’anziano non autosufficiente, di aiuto alla famiglia e di integrazione al servizio di assistenza domiciliare finalizzato al mantenimento dello stesso presso il proprio domicilio ed è destinato a non autosufficienti che necessitano di interventi di sostegno diurno che la rete parentale, o altri servizi socio assistenziali, non sono in grado di garantire. La struttura offre attività tali da mantenere e potenziare, se ancora possibile, abilità e autonomie personali e

sociali. Si definisce pertanto la seguente tipologia di utenza: Anziani non autosufficienti o parzialmente autosufficienti che necessitano di tutela assistenziale e di mantenimento sul piano funzionale e motorio; in particolare, analizzando le componenti che incidono sull’autonomia, così come individuate dalla scheda S.VA.M.A.: • asse sanitario: sono inclusi i soggetti anziani che necessitano di prestazioni infermieristiche e di riabilitazione non intensive. • asse cognitivo: sono inclusi gli anziani con problemi cognitivi di grado medio-lieve, (e con demenze, incluso il morbo di Alzheimer) nei primi stadi; sono invece esclusi coloro che presentano intolleranza alla vita di comunità, problemi comportamentali e/o pericolo di fuga; • asse funzionale: sono inclusi anziani con problemi di disfunzionalità di grado medio-lieve; • asse della mobilità: sono inclusi gli anziani con problemi di mobilità,

anche se in carrozzina, purché siano trasportabili. ART. 4 FUNZIONI E PRESTAZIONI Il Centro Diurno Socio Sanitario di Base di Roncà rimarrà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30, il sabato dalle 8.00 alle 12.00 escluso il pasto, salvo diversi accordi tra le parti per particolari motivi ed esigenze contingenti. Presso il Centro Diurno, l’Ente Gestore garantisce lo svolgimento delle sotto indicate funzioni e prestazioni: • Mantenimento e/o potenziamento delle autonomie funzionali, relazionali e sociali; • Attività infermieristiche e riabilitative; • Attività di segretariato sociale, in collaborazione con il Servizio Sociale dei Comuni interessati; • Cura dell’igiene personale; • Somministrazione pasti e break; • Lavanderia, limitatamente alla dotazione di servizio del Centro; • Attività ricreative e di animazione; • Assicurazione degli ospiti; • Pulizie dei locali e mantenimento degli standard igienici previsti dalla vigente normativa. • Altre attività, comprese le attività amministrative, necessarie per il corretto funzionamento del Centro; Servizio a carico dell’utente: • Servizio di trasporto con custodia degli utenti trasportati, laddove necessario e altri trasporti o servizi richiesti dall’utente. ART. 5 PROCEDURE Dl AMMISSIONE Il Centro Diurno è organizzato per accogliere n. 10 ospiti non autosufficienti. [...] Si formerà una graduatoria d’accesso al Centro Diurna sulla scorta del profilo e del punteggio attribuito. [...] Per quanto riguarda i criteri di accesso, la formazione della graduatoria, e la gestione delle impegnative di semiresidenzialità, si opererà in analogia a quanto previsto dalla DGR n. 456 del 27.02.2007. L’Ente gestore prima dell’accoglimento, pena la non ammissione, raccoglie l’impegno di spesa dell’ospite o dei familiari o di quanti tenuti legalmente al pagamento della quota alberghiera, stabilita annualmente. Sono strumenti di valutazione: • La scheda regionale per la valutazione multidimensionale (S.VA.M.A.) che deve contenere il progetto complessivo sulla persona da attuarsi presso il Centro; • I criteri per la formulazione della graduatoria d’accesso al Centro Diurno Socio Sanitario di Base devono essere soggetti ad applicazione secondo i principi di trasparenza ed obiettiva imparzialità; [...] ART. 6 ATTIVITÀ Dl MEDICINA GENERALE L’attività di medicina generale agli ospiti del Centro viene garantita dall’Azienda ULSS attraverso l’assistenza programmata dei Medici di medicina generale, che potrà essere effettuata dagli stessi anche presso i locali del Centro. ART. 7 PERSONALE SANITARIO L’Azienda U.L.S.S., nel riconoscere l’importanza dell’iniziativa, sostiene l’Ente gestore nelle attività del Centro Diurno, operando anche per una concreta integrazione con le strutture sanitarie del territorio In tal senso garantisce le prestazioni elencate all’art. 8, avvalendosi del Coordinatore sanitario. L’ULSS si riserva di poter integrare anche con ulteriori figure professionali l’attività, secondo le necessità che do-

vessero emergere nell’ambito di specifici progetti ad alta integrazione sociosanitaria da concordare preventivamente, tenendo presente la tipologia dell’art. 3. ART. 8 COORDINATORE SANITARIO L’Azienda ULSS, nell’ambito della proprià dirigenza medica, dichiara di incaricare il Dott. Castelli Raffaello quale Medico Coordinatore di tutte le attività sanitarie di cui alla presente convenzione. [...] Al Coordinatore sanitario è fatto obbligo di: • collaborare, nell’ambito della U.O.I. ed in sinergia con le altre figure professionali, per l’attivazione di specifici piani di intervento di assistenza per gli utenti accolti nella struttura come previsto dall’art. 12; • tenere i rapporti di collaborazione con i Medici di medicina generale, concertando in particolare con loro una modalità uniforme di gestione delle informazioni sanitarie degli ospiti; • controfirmare gli elenchi degli utenti ammessi a vario titolo al rimborso spese di rilievo sanitario che l’Ente Gestore è tenuto a trasmettere agli Enti deputati al pagamento; • verificare l’efficienza degli interventi programmati in ordine al budget assegnato sulla base della programmazione dell’ULSS; • riferire con periodicità sul rispetto degli standard organizzativi dichiarati dall’Ente Gestore in fase di idoneità professionale/autorizzazione al funzionamento; • promuovere la collaborazione fra l’Azienda ULSS e l’Ente Gestore al fine di agevolare l’erogazione di prestazioni sanitarie, preventive e diagnostiche; • predisporre, in collaborazione con la Direzione dell’Ente e dei Responsabili dei servizi sociali individuato dai Comuni, metodi di valutazione della qualità assistenziale; • vigilare sulla regolare gestione dello smaltimento dei rifiuti speciali; • collaborare con la Direzione dell’Ente Gestore nella programmazione dell’attività di formazione permanente degli operatori; ART. 9 ATTIVITÀ MEDICO-SPECIALISTICA L’Azienda ULSS garantisce le prestazioni specialistiche e di diagnostica strumentale, oltre che presso le proprie strutture, possibilmente per mezzo di percorsi preferenziali, anche direttamente presso il Centro Diurno, secondo quanto definito dalle convenzioni in essere. L’individuazione in dettaglio sia delle modalità di erogazione che dei percorsi preferenziali possibili è rinviata ad ulteriori accordi tra le parti contraenti. ART. 10 PERSONALE L’Ente gestore assicura la presenza di personale secondo standard regionali vigenti. L’Ente gestore garantisce inoltre la funzione di coordinamento gestionale e di adeguamento del personale ausiliario per le esigenze del Centro. La presenza di altro personale sanitario conseguente al piano individuale assistenziale è garantita con riferimento e in rapporto allo standard previsto dalla vigente normativa regionale. ART. 11 EROGAZIONE PROTESI ED AUSILI L’ULSS 20 garantirà l’erogazione di protesi ed ausili con le modalità di cui al D.M. 28.12.1992, n. 104. L’erogazione è sottoposta alle se-

testi a cura di DELIO VICENTINI guenti condizioni: • riconoscimento dei richiedenti quali invalidi civili; • concedibilità del presidio come parte integrante di un programma di prevenzione, cura e riabilitazione delle lesioni o loro esiti che ne determinano l’invalidità; il programma, attuato d’intesa con il Medico Curante, deve prevedere: • una diagnosi circostanziata che scaturisca da una completa valutazione multidimensionale; • l’indicazione del presidio con il codice di riferimento del nomenclatore tariffario; • un dettagliato programma terapeutico comprendente tempi d’impiego del presidio, modalità di controllo, significato terapeutico riabilitativo. Nel caso di decesso dell’ospite le protesi e gli ausili dovranno essere messi a disposizione dell’ULSS 20 presso il Centro Diurno, entro 10 giorni, per il riutilizzo dei medesimi a favore di altri utenti. È di competenza dell’ULSS la manutenzione straordinaria delle protesi degli ausili che l’Ente Gestore si impegna ad utilizzare in modo corretto. ART. 12 FORNITURA Dl FARMACI E PRESIDI MEDICO SANITARI L’Azienda ULSS è tenuta a fornire direttamente attraverso il proprio Servizio di farmacia o, in casi particolari previa autorizzazione tramite le farmacie esterne, i farmaci ed i presidi medico sanitari presenti nel Prontuario Terapeutico per le Strutture Sanitarie Protette. Sono istituiti in proposito appositi armadi e registri di carico e scarico dei prodotti forniti. L’utente, comunque, provvederà personalmente a fornirsi dei farmaci di proprio uso quotidiano. L’elenco dei presidi medico-sanitari rimane in vigore fino all’emanazione del nuovo Prontuario Terapeutico Regionale per le Strutture Sanitarie Protette. ART. 13 L’UNITÀ OPERATIVA INTERNA Si concorda che la “Equipe del Centro”, prevista dalla D.G.R. n. 3072/2001, si connatura come Unità Operativa Interna (U.O.I.) da un punto di vista funzionale e progettuale. La U.O.I. viene periodicamente convocata dal Coordinatore del Centro, anche in base a specifiche esigenze organizzative legate, in particolare, a nuovi ingressi o a dimissioni. Questa di norma è costituita dalle seguenti figure professionali: • Coordinatore del Centro, • Coordinatore sanitario individuato dall’ULSS 20; • infermiere professionale, • medico di medicina generale dell’interessato, • educatore/animatore, • eventuale integrazione di altre figure professionali. Obiettivi della U.O.l. sono: • dare continuità al progetto assistenziale definito dalla U.V.M.D. • predisporre i progetti assistenziali individualizzati per gli utenti accolti; • restituire, in itinere, alla U.V.M.D. informazioni relative a mutamenti critici, utili alla tenuta complessiva del progetto; • restituire alla U.V.M.D prima della dimissione, i risultati della permanenza al Centro e degli obiettivi precedentemente fissati dalla U.O.I. • mantenere ogni necessario contatto con i familiari degli ospiti. L’attività della Unità Operativa Interna deve essere comprovata attraverso la tenuta di un apposito registro. (Delibera n. 6 del 19 maggio 2011)


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Centro di aggregazione giovanile a Cattignano

IL SERVIZIO TAGESMUTTER

L’edificio delle ex scuole elementari di Cattignano sarà interamente ristrutturato e trasformato in un centro di aggregazione giovanile, pur continuando ad ospitare la sede dei “Gastrofili”, un gruppo di appassionati di astronomia che lo hanno trasformato in un vero e proprio Centro di studio e di osservazione astronomica, meta ormai di numerose scolaresche. L’importo progettuale complessivo prevede una spesa globale di 360.000,00 euro da finanziare per 135.000,00 euro mediante contributo concesso dalla Regione Veneto (D.G.R. 869/2010), per ulteriori 135.000,00 euro mediante contributo della Fondazione Cariverona, per 50.000,00 euro mediante contributo del Consorzio Bim Adige e soltanto per 40.000,00 euro con oneri a carico del bilancio comunale. Il progetto è stato elaborato a cura dell’Ufficio tecnico comunale. (Delibera n. 61 del 26 maggio 2011)

Servizio civile degli anziani Da molti anni ormai un folto gruppo di persone anziane assicura la realizzazione di alcuni servizi pubblici a favore della nostra comunità. Allo scopo di valorizzare i ruoli di questi cittadini è stato strutturato un unico progetto di Servizio civile allo scopo di alleviare la solitudine di molti anziani che, invece, si sentiranno utili alla comunità mediante lavori, non pesanti ma indispensabili, con conseguente riconoscimento del loro ruolo. Possono partecipare persone che abbiano compiuto sessant’anni di età, titolari di pensione, che saranno impegnati nell’espletamento delle seguenti attività: • Trasporto sociale, un servizio attivato già da alcuni anni per accompagnare, con un pulmino appositamente attrezzato, anziani, disabili e persone incapaci di provvedere personalmente presso luoghi di cura o strutture assistenziali e mediche; AREA INTERVENTO Trasporto sociale Manutenzione aree verdi e spazi pubblici Sorveglianza presso gli istituti scolastici TOTALE PROGETTO ENTRATE Contributo regionale Cofinanziamento comunale Totale spesa

• Manutenzione di aree verdi e spazi pubblici mediante interventi di giardinaggio, pulizia e manutenzione; • Sorveglianza presso istituti scolastici: un servizio attualmente svolto a cura dell’Associazione Carabinieri in congedo; La gestione, l’organizzazione e il coordinamento del Servizio Civile Anziani vengono affidati ai Servizi sociali del comune, in collaborazione con la Giunta alla quale vengono demandate la definizione dei tempi e delle modalità di attuazione. Gli anziani che presteranno la propria opera saranno compensati con il sistema dei voucher che garantisce la cumulabilità dei compensi con la rendita pensionistica e assicura la copertura assistenziale INPS e l’assicurazione INAIL. Il preventivo di spesa e la copertura economica risultano dallo schema sotto riportato: DETTAGLIO € 20,00 x 112 € 20,00 x 16 € 20,00 x 60

TOTALE 2.240,00 320,00 1.200,00 3.760,00

Euro 3.008,00 Euro 752,00 Euro 3.760,00

(Delibera n. 69 del 9 giugno 2011)

Chi desidera usufruire del “Trasporto sociale” con il pulmino comunale è pregato di telefonare al n. 348 7490305

Dal Gruppo Alpini In occasione della gita organizzata dal Gruppo il 17 luglio scorso, un centinaio di partecipanti tra soci, amici e famigliari ha potuto visitare, vicino a Tarvisio, il Monte Santo di Lussari conosciuto per il suo Santuario sorto nell’anno 1360. Dalla cima del Lussari, che si trova a 1789 metri sul livello del mare, si gode di uno fra i più ampi e grandiosi panorami circolari delle nostre Alpi. La gita è proseguita nel pomeriggio con la visita ai laghi di Fusine. GUIDO GECCHELE

Il Comune è lieto di informare le Famiglie che è attivo anche a San Giovanni Ilarione il Servizio Tagesmutter – Mamme per Mamme, patrocinato dalla Provincia di Verona e dal Comune di San Giovanni Ilarione, garantito negli standard di qualità, professionalità e sicurezza. Nell’ottica di implementare i servizi del territorio dedicati all’infanzia, comunico che il servizio è operativo per i bambini da 0 a 13 anni con orari flessibili per le famiglie che ne avessero necessità. IL SINDACO - GEOM. DAL CERO DOMENICO L’ASSESSORE AL SOCIALE - GAMBARETTO AUGUSTO

INFORMAZIONI SUL SERVIZIO: Chi è la Tagesmutter? La Tagesmutter è una persona, adeguatamente formata che offre educazione e cura a bambini di altri presso il proprio domicilio, in collegamento stabile con un Ente che la sostiene e la supporta nel lavoro. Quali sono gli orari del servizio? Il Servizio non ha orari predeterminati. Essi vengono concordati all’avvio del servizio tenendo conto delle esigenze della famiglia utente e delle disponibilità della tagesmutter. Gli accordi vengono formalizzati in un contratto che garantisce entrambe le parti, definendo impegni e responsabilità reciproche. Quali garanzie offre? operatrici professionalmente formate e costantemente aggiornate; monitoraggio costante del mantenimento degli standard qualitativi previsti riguardanti la casa e il lavoro delle singole Tagesmutter; disponibilità di un’équipe di esperti a disposizione delle operatrici e delle famiglie utenti; costante verifica delle norme igienico-sanitarie ambientali e della sicurezza delle case in cui si svolge il servizio; trasparenza e condivisione delle regole del servizio; massima flessibilità del servizio rispetto alle richieste delle famiglie.

PER INFORMAZIONI: Associazione Tagesmutter “La Tata” Sede amministrativa: Viale del Lavoro, 46 C - 37036 San Martino B. Albergo (VR) Tel. 349 8759694 • E-mail: info@tagesmutterlatata.com

Scuola Primaria A. Stefani Ecco alcuni articoli scritti dagli alunni per il giornalino “La Gazzetta delle Quinte” a.s. 2010/2011 UNA SCUOLA DA SISTEMARE

La nostra scuola è molto vecchia. Pensate: ha ben 88 anni! È in cattive condizioni e noi ragazzi vorremmo che venisse sistemata un po’. Le aule hanno i muri vecchi, crepati, “bucati” e sporchi. Il pavimento ha le piastrelle rovinate e, per questo motivo, i banchi dondolano. Le finestre sono un po’ “pericolose”, perché hanno il vetro molto sottile, decisamente poco resistente a eventuali urti; inoltre molte non si riesce ad aprirle o chiuderle. Sulle pareti dei corridoi c’è la muffa e in certe zone del soffitto si notano delle infiltrazioni d’acqua. La palestra è troppo piccola e bassa, ci sono poche attrezzature e a noi piacerebbe un campo già segnato. In cortile ci sono i sassi e se scivoli ti fai male, servirebbero degli alberi in più, così da avere più

ombra, e delle panchine; ci piacerebbe molto avere un piccolo campo per giocare a basket o a pallavolo. Siamo molto contenti invece dell’aula di informatica, perché quest’anno ci sono arrivati (grazie al mercatino di Natale) dei nuovi computer; lo stesso per la biblioteca, perché l’estate scorsa le nostre maestre l’hanno decorata e risistemata. Come avete letto, la scuola sarebbe da restaurare e speriamo che sia fatto al più presto. GIULIA, CAMILLA, ANITA E SUSANNA * * *

SCOPERTA UNA VECCHIA CANNA FUMARIA Il 14.09.2010 la maestra Marta, che

45 anni di matrimonio, ricordati a Medjugorje, di Valentino Posenato e Rosa Lucia Leorato, sabato 10 settembre 2011 (stessa data del matrimonio). “Siamo contenti e grati perché avete finalmente festeggiato, sotto la protezione della B.V. Maria, la ricorrenza di questo matrimonio celebrato tanti anni fa nella sofferenza e nel dolore. Un grazie a tutti coloro che hanno reso gioioso questo momento ma grazie soprattutto a voi, mamma e papà, per l’esempio e l’amore che ci avete sempre donato. Con infinita riconoscenza. Carlo e Maria cui si uniscono in un abbraccio caloroso Adriano e gli adorati nipotini Samuele e Elia”.

ci insegna storia e geografia, ci ha fatto fare un esercizio di ripasso. Bisognava, dopo che la maestra ci aveva fatto la domanda, correre verso la cartina geografica dell’Italia attaccata sulla lavagna, toccarla con una mano e poi dire vero o falso. Quando è stato il turno di Mattia Burato, è corso molto velocemente e, appena ha toccato il cartellone, è scivolato e ha sbattuto con il ginocchio destro sul muro. Allora è successa una cosa incredibile: il muro si è rotto, perché Mattia involontariamente è andato a centrare un buco, che era stato coperto quando avevano sostituito le stufe con i termosifoni. Ebbene, la povera copertura di circa un centimetro di spessore è andata a pezzi e si è creato un buco di circa venti centimetri. Dopo l’iniziale sorpresa, la maestra ci ha spiegato che si trattava di una vecchia canna fumaria che serviva per scaricare il fumo delle stufe. Per fortuna nessuno si è fatto male: l’accaduto ha procurato solo tanta sorpresa e curiosità. * * *

ADDIO SCUOLA ELEMENTARE Noi delle classi quinte l’anno prossimo andremo alle medie e questa scuola ci mancherà molto, perché qui abbiamo tutti i nostri ricordi e ci siamo affezionati anche alle maestre. Visto che noi ce ne andremo, vi diamo l’impegno di mandare avanti questa scuola al meglio possibile. Speriamo che anche voi possiate venire alle medie dove ci potremo nuovamente vedere. Il 31 maggio 2011 ci siamo divertiti molto, perché abbiamo ballato e giocato in vostra compagnia. Quel giorno per noi resterà per sempre un ricordo, perché gli anni prossimi non potremo mai più divertirci così tanto. Sarà dura per noi lasciare questa scuola e dividerci dai nostri amici, ma ce la faremo. I nostri ricordi appartengono a questa scuola: abbiamo fatto incontri, giochi, gite, feste ... che non dimenticheremo mai e poi mai.


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PIAZZA DON BOSCO,

AVIS

Il. e Vestenanova una realtà a S. Giovanni Ilarione S. Giovanni 2011 anno europeo del Volontariato

Mancava proprio qualche cosa, forse l’ultimo ritocco per completare quell’angolo di serenità e pace in quella parte di paese, lato sud, che accoglie il visitatore sotto la protezione del monumento di don Bosco, il Santo tanto caro ai giovani e che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi ha trascorso parte della propria gioventù nei suoi Istituti, facendo tesoro dei suoi insegnamenti: gli ex allievi salesiani. Ora finalmente, “stipe ac labore” e con il contributo di moltissime persone, anche lo spazio sottostante al monumento stesso viene conglobato nel complesso, assumendo il nome di “Piazza Don Bosco”. Fortemente voluta dal gruppo ex allievi, guidato dal presidente Claudio Gambaretto, ora svetta sicuro il cartello indicante l’intitolazione ... Tuttavia prima ancora della dedica ufficiale, la

nistico, si diceva, ma soprattutto completamento di un progetto culturale ed educativo, di un faro verso cui dirigere la prora della propria vita, nella certezza che c’è qualcuno pronto a tendere la mano. Sabato 30 luglio, giorno dell’inaugurazione ufficiale. Il sole non risparmiava il sudore sulla fronte dei numerosi partecipanti, più di 500 persone, attente ed interessate alla cerimonia di inaugurazione, poi una provvidenziale nuvola è intervenuta a placare il calore, esaudendo il desiderio degli organizzatori. Oltre al folto gruppo di ex allievi, sono intervenuti i rappresentati delle varie associazioni d’arma con i gagliardetti. Fra le varie autorità intervenute, il vice sindaco di San Giovanni Ilarione, dr. Thomas Pandian, il direttore salesiano di Verona don Germano Colombo, don Piero Canduzzo, 92 anni suonati ma non manife-

Un momento dell’inaugurazione della piazza. gente comune, già da anni, indicava il sito antistante il Santo, inaugurato nel 1991, come piazza don Bosco. Completamento di un progetto urba-

sti, don Dino Marcon, direttore dell’opera San Zeno, i sacerdoti salesiani don Gianfranco Coffele, don Giuseppe Rugolotto e don Cesare Ciman. Il parroco,

don Elio Nizzero, ha indirizzato un breve saluto ai presenti. Nel discorso di apertura e di accoglienza Pandian ha messo in risalto la presenza di don Bosco a San Giovanni Ilarione. Dopo di lui don Germano Colombo ha messo in risalto la bellezza del luogo e l’importnaza della dedica, che non si limita a definire una località dal punto di vista toponomastico, ma che richiama un messaggio ben più ampio, una linea di comportamento ben chiara, una strada da seguire ben definita. Poi la S. Messa, animata da un coro misto delle parrocchie di San Giovanni e Castello. All’omelia don Colombo ha sottolineato l’importanza della libertà data da Dio all’uomo, la necessità della collaborazione dell’uomo con Dio per poter dare un senso ai problemi del mondo, l’importanza dell’uomo nella realizzazione del progetto di Dio, la fiducia nella Provvidenza, alla quale chiedere solo il necessario e non il superfluo, la necessità di affidarsi con fiducia a Maria Ausiliatrice. E qui ci sta proprio tutto don Bosco! Al termine i dovuti ringraziamenti al lavoro e all’impegno dei promotori dell’opera, a tutti i partecipanti alla manifestazione. Infine un sostanzioso rinfresco, offerto dalle varie ditte della zona, che ha avuto il sapore di un’agape cristiana e che ha raccolto in stima ed amicizia una moltitudine di persone, attratte dal fascino del Santo educatore. Festa riuscita splendidamente, grazie anche al contributo economico del BIMA, del Comune, di tanta gente anonima che ha messo a disposizione denaro, materiale, generi vari e tanto necessari. A tutti il dovuto e sentito ringraziamento da parte degli organizzatori che continuano a darsi da fare per il bene della comunità portando avanti il messaggio educativo ricevuto in gioventù, il messaggio di don Bosco. GIANNI SARTORI

“TANTE NOVITÀ ALL’ENERGY STUDIO” Dopo il successo del saggio/spettacolo “StepbyStep” presentato a Giugno, il Centro Danza Energy Studio, con sede a San Giovanni Ilarione in Via degli Alpini 9, riprende i corsi di danza e fitness da lunedi 3 Ottobre con un nuovo staff di insegnanti di grande livello. Il Direttivo dell’associazione sportiva dilettantistica ha deciso di fare uno sforzo importante per poter dare alla scuola un’impronta professionale e per questo ha inserito corsi di danza classica, con insegnanti R.A.D. (Royal Academy Dance di Londra) che preparano agli esami di danza moderna e lyrical, musi-

cal, hip hop con maestri di spessore che hanno ottenuto consensi e premi in vari spettacoli e concorsi. I corsi sono adatti anche a chi vuole semplicemente fare sport e divertirsi ballando. Inoltre ci saranno corsi di aerobica, ginnastica e step, oltre al corso di yoga, sempre molto richiesto e altre novità che potrete scoprire chiedendo informazioni in sede o mandando un sms al 347 2542848 o una mail all’indirizzo: fff2000@virgilio.it. “Con l’aiuto e la professionalità di maestri qualificati ognuno potrà trovare la propria collocazione ideale per intra-

prendere un percorso di studio di ottimo livello nell’ambito delle proprie capacità ed aspirazioni”. Sono disponibili durante l’anno lezioni gratuite di prova e i corsi sono per tutte le età … Vi aspettiamo per un anno alla grande!!! Ricordiamo che Energy Studio partecipa alla Sagra delle Castagne su invito della Pro Loco nella serata di domenica 9 Ottobre con un’esibizione degli allievi e con la presentazione di tutti i maestri, alcuni di loro danzeranno per voi … Non mancate!!! LO STAFF

Il 2011 è stato dichiarato Anno Europeo del Volontariato. Ma Volontariato, che cos’è? Innanzitutto cerchiamo di definire il significato del termine “volontariato”. Quando dico “io faccio del volontariato” cosa intendo? Scorrendo la “Carta dei valori del volontariato” ci viene data una precisa risposta. Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera. I volontari esplicano la loro azione in forma individuale, in aggregazioni informali, in organizzazioni strutturate; pur attingendo, quanto a motivazioni, a radici culturali e/o religiose diverse, essi hanno in comune la passione per la causa degli esseri umani e per la costruzione di un mondo migliore. Il volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento distintivo dell’agire volontario e lo rende originale rispetto alle altre componenti del terzo settore e ad altre forme di impegno civile. Ciò comporta assenza di guadagno economico, libertà da ogni forma di potere e rinuncia ai vantaggi diretti ed indiretti. Il volontariato è scuola di solidarietà in quanto concorre alla formazione dell’uomo solidale e di cittadini responsabili. Propone a tutti di farsi carico, ciascuno per le proprie competenze, tanto di problemi locali quanto di quelli globali e, attraverso la partecipazione, di portare un contributo al cambiamento sociale. In tal modo il volontariato produce legami, beni relazionali rapporti fiduciari e cooperazione tra soggetti e organizzazioni. I volontari sono chiamati a vivere la propria esperienza in modo coerente con i valori e i principi che fondano l’agire volontario. La dimensione dell’essere è per il volontario ancora più importante di quella del fare I volontari sono tenuti a conoscere fini, obiettivi, struttura e programmi dell’organismo in cui operano, secondo le loro possibilità, alla sua vita e alla sua gestione nel pieno rispetto delle regole stabilite e delle responsabilità. I volontari svolgono i loro compiti con competenza, responsabilità, valoriz-

zazione del lavoro di équipe e accettazione della verifica costante del proprio operato. Essi garantiscono, nei limiti della propria responsabilità, continuità di impegno e portano a compimento le azioni intraprese. I volontari si impegnano a formarsi con costanza e serietà, consapevoli delle responsabilità che si assumono soprattutto nei confronti dei destinatari diretti dei loro interventi. Essi ricevono dall’organizzazione in cui operano il sostegno e la formazione necessari per la crescita e per l’attuazione dei compiti di cui sono responsabili. L’AVIS è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) costituita tra coloro che donano in modo volontario, gratuito, periodico, anonimo e consapevole il proprio sangue. Persegue finalità di solidarietà umana. È un ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana Gli scopi dell’associazione sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, donare gratuitamente del sangue a tutti, senza alcuna discriminazione. Vi possono aderire sia coloro che donano volontariamente e gratuitamente il proprio sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di idoneità fare la donazione, collaborano però a tutte le attività collaterali. L’Avis Comunale di San Giovanni Ilarione e Vestenanova conta attualmente più di 500 Donatori, consapevoli che donare il Sangue è una scelta di grande solidarietà e civiltà. La disponibilità di sangue è un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire nel momento del bisogno. Per soddisfare le richieste sempre maggiori degli ospedali, occorre che altre persone entrino a far parte della grande comunità dei Donatori. AVVISO: Apertura domenicale del Centro Trasfusionale di S. Bonifacio 30/10/2011 dalle ore 7,30 alle 11,00 LUIGI PANDOLFO

50 anni insieme: Pietro Micheletto e Giuditta Disconzi con i figli Norina e Silvano. Felicitazioni!

Francesco Beltrame ci ha lasciato A causa di una grave malattia, dopo anni di sofferenze sopportate in dignitoso silenzio, Francesco Beltrame "Vieno", ci ha lasciato. Era un imprenditore edile conosciutissimo e molto stimato, persona allegra e ben voluta da tutti. Da sempre socio del locale gruppo alpini, con il quale collaborava in occasione delle attività del gruppo. Anche il "Milan Club", del quale era un attivissimo sostenitore, è costernato per la sua scomparsa. Ricordiamo con molta malinconia le trasferte in pullman a San Siro fatte allegramente in sua compagnia: sono ricordi che rimarranno nel nostro cuore! Esprimiamo alla moglie ed ai figli la nostra stima e il nostro affetto per Francesco, e la nostra vicinanza in questo grande dolore che li ha colpiti.


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NZE A I N O TESTIM

Maria Zandonà, la fata della Scaglia Nella parte nord est del paese, zona Cattignano, una contrada si distingue da tutte le altre per la struttura delle sue case, per il materiale usato, La Scaglia, e nei secoli precedenti qui dominava pure il cognome Scaglia, derivante dai pezzi di ghiaia più o meno grandi estratti dalla vicina cava per uso edilizio. Anche il materiale della struttura portante del campanile proviene da questa cava. In questa contrada, ove tutto sa di autentico e di naturale, di sano e di genuino, vive Maria Zandonà, vedova Fusa, 90 anni suonati, ma portati con brio e disinvoltura. Figura minuta e simpatica, esterna senza difficoltà la storia della sua vita, che fotografa il cammino del mondo nell’ultimo secolo, con speranze, aspettative, immancabili delusioni. Nasce ai Zandonai di Castelvero il 3 agosto 1921, figlia di Giovanni e Sgaggio Alessandra. I campi di papà permettono alla numerosa nidiata composta dai fratelli Luigi, Giocondo, Raffaele, Giuseppe, Amelia, Lidovina, Angelina e Maria di vivere dignitosamente; ma quanta fatica! La scuola elementare si frequenta a Castelvero, sempre a piedi, calzando le sgalmare, con la cartella fatta con un pezzo di stoffa cucito. Frequenta fino alla classe quinta ed è sempre promossa. Bisogna stare attenti a scuola perché il pomeriggio si è occupata a portare al pascolo “le pegore e i ochi” finchè non erano sazi di erba e guai se qualche papera si rompeva una gamba o qualche pecora si “imbudava” per aver mangiato l’erba medica. In cortile razzolavano galline, tacchini, anatre, il porcile ospitava sempre due maiali. “Quante ortighe go catà su par mantenerli, quante sberdanele go impastà par darghe da magnare!” si sfoga. Ma questa era la ricchezza del tempo. Il latte appena munto viene portato alla casara di Cattignano di sotto per essere trasformato in ottimo formaggio e burro. Per arrotondare si allevano anche i bachi da seta, i cavalieri, avidi di foglie di gelso. Fattasi signorina, viene notata da un giovanotto di Cattignano, che ha una zia sposata ai Zandonai, Modesto Fusa, che moltiplica le visite alla zia, ma solo per incontrare la Maria. Modesto possiede un bell’appezzamento di terra a Cattignano, i due giovani si frequentano e già si parla di impiantare la nuova famiglia. Ma arriva puntuale la guerra a togliere ogni illusione. Modesto, classe 1920, viene chiamato a vestire il grigioverde, dopo l’8 settembre 1943. Nel tentativo di sfuggire ai Tedeschi, viene raggiunto da una scheggia di bomba a mano che gli arriva quasi al cuore, viene catturato e portato in campo di concentramento. Ritorna a casa nel 1946 quasi distrutto, barba e capelli lunghi, ridotto ad uno scheletro che cammina. Lo sostiene, durante la prigionia, il ricordo di Maria, della sua Maria che lo aspetta trepida e sul far della sera gira lo sguardo verso le

Cenge di Cattignano per vedere spuntare il suo moroso. La guerra alla famiglia della Maria non porta grandi disagi, basta rigare dritto e “Ognuno rento da la so porta”. Quando Modesto torna è proprio una festa, la guerra viene dimenticata presto, i due giovani si sposano a Castelvero, alle 5 del mattino, e ripercorrono a ritroso, a piedi, la strada che dalle Cenge porta a Cattignano e, da qui, alla Scaglia, soli, con un po’ di corredo, poveri di sostanze ma ricchi di amore. Si entra nella casa del suocero Delino, ma da tutti chiamato Gelindo da la Scaia, una bravissima persona. Si lavora anche nella nuova famiglia, ma non manca mai da mangiare, i campi rendono bene, lo stesso i prodotti della stalla e per la

famiglia si prospetta un bell’avvenire. Nel 1950 arriva il piccolo Renato. È l’orgoglio dei genitori, ma soprattutto del nonno, seguito poi da Assunta, Anna Maria ed infine Delino, il nome del nonno. È una bella famiglia che cresce in modo semplice, in modo genuino, come il mondo circostante, a contatto con la natura. Modesto è un abilissimo cacciatore, in famiglia non manca mai la carne. Lepri, pernici uccelli allo spiedo fanno molto spesso coppia con la polenta fumante sulla tavola. I figli crescono, vanno a scuola a Cattignano, poi tutti in

fabbrica a guadagnare e a progettare un futuro. Tutto fila bene, sembra di vivere in una fiaba. Poi purtroppo arriva anche il dolore. In due anni la morte bussa per ben quattro volte alla porta di questa famiglia, portandosi via prima Modesto per postumi di guerra, poi Renato rimasto schiacciato sotto un trattore mentre esegue uno sbancamento ed infine, a breve distanza, il suocero Gelindo e la suocera Adele. Come se non bastasse, anche il cognato Augusto, rimasto da sposare e che nel frattempo ha preso in mano le redini della famiglia, dopo 10 anni muore. Si reagisce a queste avversità in modo energico, con quella saggezza contadina che non si piega di fronte alle calamità, si crede in Qualcuno che tiene in mano il destino degli uomini e nel quale si ha flducia. Assunta si sposa in paese, Anna Maria non riesce ad abbandonare Cattignano e si accasa all’ombra del campanile, infine anche Delino si arrende al fascino di Bruna Casarotto, che proviene dai Bagarini di Castello, accasandosi nella casa paterna. La vita continua. Riempiono di nuovo di gioia la casa Stefania, Marianna e Gabriella, tre splendide ragazze che aiutano nonna Maria a tornare a vivere e a sorridere, Marianna ha deciso di renderla pure bisnonna con la nascita della piccola Francesca ed un altro in arrivo. È una benedizione. Dopo tanto lavoro, tanti affanni, finalmente un po’ di pace. La salute va bene, c’è la pensione, ci sono i figli e i nipotini, ci sono le galline e l’orto, si va avanti nella vita quotidiana. Per la nostra Maria 1’orologio è il tempo, il sorgere e il tramonto del sole, si sente parte integrante della natura che la circonda. E per i 90 anni grande festa presso l’agriturismo “Bernardi” lì vicino; bello vedere intorno tutti i figli e nipoti, parenti, amici. Maria è sempre stata una persona molto riservata, quasi mai uscita dalla sua contrada, se non per primarie necessità, ma si ricorda sempre di tutti, vuole ringraziare e salutare quanti la conoscono, con quello stile sommesso che le è sempre stato proprio e noi vogliamo ringraziare lei per la lezione di vita, di lavoro e di sacrificio, per aver contribuito a mantenere in paese i valori di pace, serenità e amore verso il prossimo. GIANNI SARTORI

Limoni: forse non siamo a Sorrento, ma queste piante di limone non hanno proprio nulla da invidiare alle piantagioni del sud. Lino Sartori mostra orgoglioso le sue piante e la produzione certo non si è fatta attendere...

CATTIGNANO 2011 - SAGRA DI SAN BENEDETTO. Piazza in festa con le corali parrocchiali di Castello e Villa che hanno animato la santa Messa. Un bel segno di partecipazione e di collaborazione.

LO STAGE DEI RAGAZZI del “Guarino” e “Dal Cero” Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Ilarione ha autorizzato la sottoscrizione della convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con l’Istituto di istruzione superiore statale “Guarino Veronese” di San Bonifacio e con l’Istituto secondario di istruzione superiore statale “M.O. Dal Cero”. In tutto hanno avuto accesso a vari uffici comunali 5 studenti: Francesca Danese ha effettuato i suoi giorni di stage presso la biblioteca comunale; il suo compito principale è stato quello di collaborare nella gestione e nella disposizione dei volumi, utilizzando tra le altre cose anche strumenti informatici (hardware e software) per l’archiviazione dei testi e database degli utenti; Giulia Taviani invece si è occupata soprattutto della compilazione guidata della liquidazione delle fatture dell’area amministrativa e ha iniziato l’archiviazione di documenti recenti presenti agli atti dell’ente, soprattutto contratti; Elena Sartori si è occupata soprattutto della rinomina di file informatici riguardanti delibere di giunta e consiglio comunale a partire dal 1997 e fino al 2003; ha inoltre utilizzato il software riguardante la protocollazione degli atti in entrata ed in uscita e allo smistamento della posta ai vari uffici comunali; Sara Lovato ha svolto invece un lavoro che in prevalenza riguardava la protocollazione e lo smistamento della posta cartacea e via mail del Comune, la preparazione con macchina affrancatrice e compilazione moduli per l’invio della posta; Elia Maporti, infine, si è occupato della scannerizzazione e dell’archiviazione dei contratti registrati fino agli anni 1960 e della rinomina di determinazioni amministrative e delibere di giunta e consiglio comunale. Tutti gli alunni sono stati seguiti dal proprio tutor aziendale e hanno raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati dall’ente ospitante e dai rispettivi istituti scolastici. ELEONORA PELOSATO * * * Durante il periodo estivo di ferie scolastiche abbiamo passato parte del

nostro tempo presso gli uffici del Comune di San Giovanni Ilarione allo scopo di effettuare gli annuali stage per la richiesta di crediti scolastici ai rispettivi istituti. Ognuno di noi ha svolto vari compiti di assistenza e sostegno all’attività-base degli uffici, soprattutto nell’ambito dell’archiviazione di testi e documenti ufficiali, rinomina in ordine numerico di deliberazioni degli organi collegiali del Comune quali la giunta e il consiglio e gestione della posta in entrata ed in uscita. Abbiamo riscontrato la forte attenzione prestata dal Comune all’informatizzazione generale della documentazione di atti amministrativi, sia per quanto riguarda la digitalizzazione del cartaceo che la diffusione sul portale del Comune di notizie, moduli, procedure per i cittadini e dell’albo pretorio. Ringraziamo il personale che ci ha seguito durante tutto il periodo di stage augurandoci che altri futuri studenti possano avere la possibilità di fare un’esperienza formativa di tirocinio simile alla nostra. GIULIA TAVIANI SARA LOVATO ELIA MAPORTI

È stata un’esperienza molto positiva e formativa, solo un piccolo ma importante assaggio del mondo del lavoro. Ho potuto constatare con i miei occhi l’organizzazione di un pubblico ufficio, le sue componenti, le sue regole, i suoi compiti e doveri. Inoltre, non è certamente trascurabile il contesto dell’ambiente lavorativo, costituito da persone pronte a offrire la propria gentilezza, disponibilità e competenza a qualsiasi domanda, in particolar modo il tutor aziendale Dott.ssa Eleonora Pelosato. ELENA SARTORI

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NZA E D N SPO I R R CO

Un protettore in cielo: p. Lanfranco

Lettere

AL GIORNALE

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera dell’Associazione Castello, indirizzata al presidente della Pro Loco, Franco Cavazzola. La redazione de “L’Alpone” si fa interprete dell’intera comunità ed esprime il proprio sentito grazie per un’attività che si propone il bene dei nostri bambini e che offre un concreto aiuto alle loro famiglie.

Egr.sig. Franco Cavazzola salve sono Gianfranco Ciman, presidente dell’Associazione Castello, Egregio sig. presidente, sono quattro anni che sono responsabile dell’associazione Castello e quattro anni che faccio parte del consiglio dei genitori, sempre con entusiasmo e dedizione come i miei colleghi e predecessori, portando avanti questa attività positiva. La mensa ha cinque dipendenti part-time e produce circa 33.000 pasti annui. Nell’ambito sociale del nostro paese tale attività è molto importante, perché contribuiamo a garantire ai nostri figli un cibo sano e di qualità ad un costo contenuto, confermato dal confronto con altre mense delle scuole dei paesi vicini. A tal proposito nel 2010 abbiamo avuto delle richieste, da parte degli insegnanti della scuola di Montecchia Di Crosara, di forniture di pasti. Noi abbiamo colto l’offerta, accordando il prezzo di euro 3.10, con posateria in acciaio e bicchieri in vetro, scodellamento del primo e secondo con pane e dolce o frutta. Abbiamo portato a conoscenza del nostro progetto di attuazione le amministrazioni comunali di San Giovanni Il. e di Montecchia Di Crosara, che ci hanno confermato la loro fiducia, siglando una convenzione di accordo. A Settembre 2010 abbiamo così iniziato a fornire i pasti. Alla fine dell’anno scolastico 2010/2011, facendo il bilancio, possiamo dire che l’unione fa la forza!

Lo confermano i vantaggi registrati dalla stessa “Associazione Castello”, fra cui: • il recupero in utile per l’anno 2010 di € 1.142,21; • la successiva previsione per l’anno 2011 di un utile di € 9.000, circa (in modo da tenere rinnovata la cucina); • il mantenimento dei posti di lavoro del personale, con il sensibile aumento delle ore lavorative. Ulteriori vantaggi sono stati registrati anche per la mensa di Montecchia di Crosara: • la produzione di 1.100 pasti al mese, per otto mesi (per un totale di 8.800 pasti annui), con un risparmio, rispetto alla spesa della mensa precedente, di euro 8.800; • l’introduzione del servizio di scodellamento con carrello, precedentemente assente; • la distribuzione di frutta o dolce; • la possibilità di effettuare pagamenti rateizzati. Sig. Presidente, chiedo se può dare una nota di rilievo all’ associazione e ai suoi collaboratori per motivarli a continuare il loro servizio di volontariato, permettendoci di avere l’onore di alcune righe nel giornale della Proloco. Sarebbe un modo per ringraziare tutte le persone che dedicano il loro tempo a questo sevizio. Allego anche la foto di alcuni addetti ai lavori. Gianfranco Ciman

* * *

dr. Magnabosco mi scrisse in un momento particolare, perché penso possa servire anche ad altri:

Un grandissimo grazie al dr. Vincenzo Magnabosco che per 31 anni nel suo ambulatorio di San Giovanni Ilarione o nelle nostre case. Quando la malattia lo richiedeva ci ha ascoltati, visitati, curati e accompagnati nei giorni difficili della sofferenza con perizia professionale, umanità e pazienza. Ogni paziente serba un ricordo molto bello del suo Dottore che si accinge a godere la meritata pensione. Voglio infine comunicare una “ricetta” che il

nella vita molto spesso serve una goccia di sapienza, un barile di prudenza e un mare di pazienza

Grazie, dr. Magnabosco e tanti, tanti auguri per i suoi giorni futuri. Gabriella Zarattini Marcazzan

Ringraziamo padre M. Fontana per averci inviato un profilo di p. Lanfranco, che volentieri pubblichiamo, unendo la nostra preghiera a quella dei suoi confratelli. All’alba del 23 Maggio l’anima benedetta di p. Lanfranco Ciman è ritornata alla casa del Padre. Aveva 85 anni. Dimorava a Barbana da 57. Un frate conosciutissimo a Grado dove per molti anni ha svolto il suo ministero. Appena due anni dopo la sua ordinazione sacerdotale gli venne affidato il delicato incarico di cappellano dell’Ospizio marino di Grado, allora molto frequentato da bambini poliomielitici e da adulti con vari problemi motori; per di più aveva l’insegnamento di religione alle scuole elementari e di cappellano aggiunto in parrocchia. Almeno due generazioni lo ebbero come padre spirituale, amico e confidente. Stimato e amato da tutti. In Santuario, specialmente negli ultimi 30 anni, terminati i suoi impegni a Grado, si dedicò prevalentemente al ministero della Riconciliazione. Il confessionale fu la sua cattedra dove donava non solo il perdono del Signore ma anche consigli preziosi e sicuri, parole di pace, di incoraggiamento e di consolazione. Era come un papà e un nonno buono! Era un frate mite, affidabile, molto umile e schivo, amante del silenzio. Fu anche per parecchi anni vice superiore del convento. Uomo di preghiera, ritirato, usciva di rado; alla sera, d’estate dopo che l’ultimo motoscafo era partito dall’isola, si sedeva su di una panchina

al porto, lungamente assorto nella preghiera e nella mediazione. Ma non possiamo tralasciare un suo personale, preziosissimo apostolato della penna. Egli sì era assunto l’incarico, a nome della comunità, di rispondere ai benefattori che inviano offerte per le necessità molteplici del santuario. Migliaia di lettere in tanti anni inviate a persone di tutte le categorie in Italia e nel mondo giacché il nostro periodico, pur non avendo una grande tiratura, viene spedito in tutti i continenti dove ci sono emigranti o i loro figli. Lettere nelle quali si vedeva la sua grande fede, la sua premura nel rispondere e soprattutto la sua profonda e sofferta partecipazione e coinvolgimento ai

drammi e dolori delle persone. In questo campo, p. Lanfranco lascia un vuoto incolmabile. «Caro p. Lanfranco, ti abbiamo voluto bene con tanto affetto fraterno e viviamo nella tristezza del distacco anche se siamo sicuri che tu sei nelle braccia di Dio. Era da tempo che tu soffrivi per i postumi di una grave operazione subita nei primi anni del tuo soggiorno a Grado. Negli ultimi anni eri diventato sensibilissimo al dolore. Un mese prima della tua morte, per nulla giudicata imminente, con il consiglio del carissimo dott. Antonio Fumolo che sempre è stato tua guida attenta e premurosa, ti avevamo proposto di andare per qualche tempo nella nostra infermeria provinciale per rimetterti con un po’ di riposo e con qualche cura. Tu preferisti rimanere nel tuo santuario per continuare ad accogliere i penitenti. Sorella morte, quindi, ti colse in un momento che nessuno se l’aspettava ... all’alba per incontrare il Signore nel “nuovo giorno” che non avrà più fine. Ora sei vicino a p. Corrado, a p. Matteo, a p. Angelo e ad altri confratelli morti in questo santo luogo. Intercedi per noi e benedici noi e tutti i pellegrini che ogni giorno vengono in questo santo luogo, privilegiato dalla Madonna». p. Marciano Fontana

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Spett.le “L’Alpone”, chiedo ospitalità per far conoscere ai miei compaesani le vicende significative della mia vita, prevalentemente dedicata alla musica e al canto ... tra l’Europa e l’America. Ho conseguito il diploma di “Perito Aziendale - corrispondente in lingue estere” presso l’istituto “Marco Polo” di Verona frequentando, per un anno, anche il Corso di laurea in lingue e culture per management turistico. Fin dall’età di quattro anni mi piaceva cantare le canzoni che ascoltavo alla radio dimostrando una netta propensione per il canto e partecipando a numerosi festival e rassegne. Terminati gli studi ho maturato l’idea di dedicarmi a tempo pieno allo studio della musica e alla carriera di cantante. Dopo alcuni provini a Milano, nel 2005, mi sono trasferita per tre mesi a Londra per seguire dei corsi di perfezionamento linguistico. Rientrata in

Italia nel 2006, ho deciso di fermarmi a Milano allo scopo di poter frequentare per un anno di “Corso di recitazione e dizione”, presso il C.T.A. (Centro Teatro Attivo). Contemporaneamente ho frequentato anche corsi di canto con Guido Block e corsi di danza presso l’Istituto Mass. La voglia di esplorare l’ambiente musicale internazionale e di mettere alla prova le mie capacità canore, tra la fine del 2006 e per tutto il 2007, mi ha riportato a Londra dove ho preso lezioni di canto da alcune delle migliori “vocal coach” inglesi: Jennifer May, Robert Bicknell e Ivy. Contestualmente ho frequentato anche altri corsi di danza presso 1a “Pineapp1e” la scuola di danza più celebre della City. A fine gennaio 2008 ho ricevuto l’invito a recarmi a Miami per incontrare un produttore italo-americano, interessato alle mie performances. L’anno successivo mi sono trasferita negli USA per affrontare la nuova avventura. Contestualmente ho cominciato a studiare privatamente pianoforte e chitarra impartendo lezioni di canto e danza e, cosa più importante, scrivendo la musica e i testi delle mie canzoni, da sola e in collaborazione con musicisti locali. Nel maggio 2009 mi sono trasferita a Nashville per entrare in un importante studio di registrazione e realizzare i miei primo “demo” di 5 canzoni. Non soddisfatta del

La copertina del suo prossimo lavoro discografico. risultato ho continuato nella ricerca di nuove sonorità e di un nuovo “sound” che mi ha spinto a scrivere canzoni con un indirizzo nuovo, più pop/rock. Per mantenermi, ho continuato ad esibirmi in vari locali intrattenendo il pubblico e insegnando canto e danza. L’incontro con Jim Camacho, noto musicista di Miami, ha segnato la grande svolta della mia vita. La stretta collaborazione con l’artista nella stesura dei testi musicali si è materializzata in una decina di canzoni che dovranno essere, a breve, pubblicate. Il mio girovagare di continente in continente, alla ricerca del grande sogno, costituisce un’avventura che mi impegna profondamente, ma il mio motto è “quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Grazie per l’ospitalità. Paola Beschin * * *

Novoledo, 14/6/2011 Paola Beschin durante una performance.

AGENZIA GENERALE DI SAN BONIFACIO 37047 SAN BONIFACIO Via Manzoni, 5 Tel. 045.7610138 • Fax 045.7613333

Sub – Agenzia di: 37035 SAN GIOVANNI ILARIONE – Via Cà Rosse, 11 Tel. 045.6550978 – Fax 045.6559662 E-mail: saisangiovanni@libero.it

Carissime sorelle, con grande sofferenza ho appreso della vostra partenza da San Giovanni Ilarione Villa. Con la presente mi unisco alle preghiere ed alle manifestazioni di stima e di affetto che la buona popolazione ha offerto. Non posso certo dimenticare i 25 anni trascorsi intensamente insieme. Vi sento ancora ad animare le nostre liturgie con la paziente presenza nel vecchio asilo con pochi bambini, con il dopo-scuola per sopravvivere, con la preziosa presenza nel costruire la nuova sede, con i 180 bambini della scuola materna, con i 350-400 bambini e ragazzi del catechismo, con i 18enni, ecc. ecc,. con la maturazione di tante vocazioni religiose. Vi auguro di poter continuare ancora con la vostra benefica presenza tra i bambini, giovani e famiglie. Nello spirito della vostra congregazione del S. Cuore, con il vostro carisma, continuate, continuate fino alla fine. Grazie. Ci siamo aiutati reciprocamente a vivere la vocazione. È stato bello. Grazie. Se potete, estendete i miei sentimenti di riconoscenza a tutte le suore del periodo 69-93. Ancora un sentito grazie! Cordialmente, Don Francesco


L’ALPONE 11

Il grande ciliegio Svetta maestoso il grande ciliegio sulla collina di Cattignano, una chioma foltissima che sembra ricamata da un esperto parrucchiere, un ricordo e un retaggio di una tradizione agricola ereditata dal passato e forse oramai superata, un tronco che due robusti uomini non riescono a circondare, vista la sua larga circonferenza. Questo ha rappresentato per anni l’orgoglio dei fratelli Claudio, Patrizio e Stefano Sartori di Cattignano. La loro azienda agricola viene a buon diritto considerata da tutti un modello di gestione oculata ed attenta, grazie alle nuove tecniche di coltivazione, agli impianti avveniristici, all’aggiornamento e alla collaborazione. A tutto questo viaggio verso il futuro non sono estra-

Ieri 4 settembre il tempo finalmente ha fatto intravvedere il cambiamento di stagione con piccole precipitazioni che, durante la notte, hanno continuato abbastanza violente e continue. Oggi 5 settembre la temperatura è accettabile, piove ancora ed è il segno che la stagione estiva se ne sta andando e arriva quella autunnale. Verrà poi l’inverno e la primavera e così, stagione dopo stagione, il tempo passa, riproducendo lo stesso percorso continuamente. Ieri domenica 4 settembre è stato anche un giorno che ha segnato invece un punto di non ritorno, non so se definitivo, per la parrocchia di Castello: un giorno storico. Don Angelo, parroco da quattro anni, ha celebrato l’ultima messa a Castello e ha lasciato la parrocchia, per motivazioni intuibili almeno da chi ha ascoltato l’omelia. Passerà alla storia come l’ultimo parroco della parrocchia. Intendiamoci, la parrocchia non verrà lasciata a se stessa; gli subentrerà per qualche anno il parroco di Montecchia, don Franco Coffetti, che farà del suo meglio per prestare servizio in due parrocchie contemporaneamente. Ma la parrocchia di Castello, è ipotizzabile, non potrà più avere un parroco residenziale. Per vari motivi. Il primo, e principale,

nee le rispettive mogli, che portano il loro contributo con consigli e opera fattiva, con la loro praticità e saggezza, con il buon senso tipico del mondo femmi-

nile. In questo progetto in continua evoluzione il grande e vecchio ciliegio forse non può trovare più spazio, ma testimonia la fatica e il lavoro del passato e sembra continuare a guardare nostalgico un mondo che oramai più non esiste, ma che ha dato tanto alla gente. Ora si guarda verso il futuro, ci si aggiorna, si studia, in azienda è entrato a portare le proprie competenze il giovane perito Andrea Sartori, segno del mutamento dei tempi. Tuttavia è bello soffermarsi, guardare questo gigante dai dolci frutti che per lunghi anni ha contribuito al sostentamento delle famiglie, a portare un clima di operosità e di allegria. Grazie, grande ciliegio, ormai hai compiuto la tua missione e chissà che un domani il tuo robusto tronco non possa trasformarsi in un pregiato mobile, accarezzato dalla mano gentile di un bambino. GIANNI SARTORI

L’ULTIMO PARROCO? è per la mancanza di vocazioni sacerdotali diminuite fortemente negli ultimi quaranta anni. Se negli anni sessanta scorazzavano per i cortili del seminario diocesano circa seicento tra ragazzi e giovani, e molti altri studiavano presso altre congregazioni come i Francescani, i Salesiani, i Paolini, gli Scalabriniani, oggi, a quanto sembra, a malapena raggiungono in seminario il centinaio. Molte grandi costruzioni edificate appositamente in quel periodo di boom vocazionale sono chiuse, vendute, affittate o abbandonate. L’età dei sacerdoti in servizio è aumentata notevolmente … e andando avanti la situazione non potrà di certo migliorare. Sembra lontano anni luce il tempo in cui nelle parrocchie di San Giovanni Ilarione si celebravano le prime messe di novelli sacerdoti e i voti solenni di tante suore in tempi ravvicinati, ricordate ancora dalle poesie di Cirillo Tonin. Il mondo è cambiato velocemente dagli anni sessanta ad oggi ed ha sconvolto tradizioni, valori, credenze che sembravano inattaccabili solo qualche anno prima. Chi ha qualche anno alle

Il sindaco geom. Domenico Dal Cero, il vice-sindaco dott. Thomas Pandian, l’assessore alla cultura Augusto Gambaretto e il ricercatore di fossili Vanzo Luciano, posano davanti ai Basalti colonnari di San Giovanni Ilarione, durante la partenza del “Trekking Lioy”, il 2 settembre scorso, fra meraviglie e fossili, ricordando i 100 anni dalla scomparsa del naturalista/scienziato Paolo Lioy. Hanno preso parte alla suddetta spedizione, appoggiati dall’associazione “Asini e Scienziati”, geologi, paleontologi, cronisti e fotoreporter. Sul prossimo numero de “L’Alpone” daremo ampio spazio all’iniziativa.

spalle ricorda ancora il lento mondo contadino che caratterizzava la vita delle nostre contrade; ricorderà la presenza di ben cinque sacerdoti nelle tre parrocchie. L’arrivo prepotente dei mass media, dei mezzi di locomozione e del progresso tecnico hanno senz’altro migliorato le condizioni delle persone e, di conseguenza, cambiato i modi di vivere e di esprimere la propria individualità. Oggi vivere in città o in campagna, in un grosso centro o in un piccolo paese non sembra più un fattore discriminante come un tempo: si assorbono gli stessi messaggi, gli stessi comportamenti, gli stessi input attraverso i mezzi di comunicazione che hanno globalizzato le idee, i valori, i modi di pensare, i desideri, i pregiudizi. Il mondo è cambiato. Vi è la convivenza, a volte pacifica a volte conflittuale, di varie culture e religioni e il cattolicesimo non è più, da tempo, la religione di Stato. In alcuni o molti luoghi si presenta come minoranza, dimostrando il bisogno di una nuova evangelizzazione, come auspicano gli ultimi papi. Ieri coglievo in alcuni parrocchiani una delusione per le vicende ed uno smarrimento sul futuro dei loro figli. Come ha detto don Angelo per le problematiche pastorali e i bisogni pastorali ci si rivolgerà al parroco di Montecchia, che non potrà certamente dare continuità all’azione pastorale come poteva essere prima. È venuta l’ora dei laici convinti ed impegnati, dei gruppi parrocchiali: il laicato cattolico invocato dal Concilio Vaticano II avrà occasione di far valere la sua presenza e la sua forza nel tenere viva la fiamma della fede con la testimonianza concreta di vita. ‘Il popolo di Dio’, che è chiesa, come si espresse il Concilio. Don Milani nel 1954 in “Esperienze pastorali”, dove raccontava la sua vita come parroco a San Donato vicino a Firenze, dedicava il suo libro ai missionari cinesi che nel terzo millennio sarebbero venuti in Italia a convertire i suoi abitanti, “contemplando i ruderi del nostro campanile e domandandosi il perché della pesante mano di Dio su di noi”: speriamo che non sia stato un buon profeta, almeno in questo senso. Ma, è da dire, sarà quel che Dio vorrà. MARIO GECCHELE

IL CALCIO NON VA MAI IN VACANZA!!! Con l’estate le attività agonistiche di tutte le nostre squadre si sono fermate per la pausa estiva, nonostante questo, il nostro centro sportivo non è andato in vacanza, infatti, per tutto il mese di giugno il nuovo campo da calcio ha ospitato il torneo di calcetto, organizzato dalla Polisportiva, arrivato quest’anno alla nona edizione. Il torneo solitamente si disputava nel campetto di terra dietro la palestra, quest’anno però si è deciso di usufruire del nuovo prato sintetico sicuramente più adatto a ospitare delle partite di calcetto. La decisione, infatti, è stata apprezzata da quasi tutti i partecipanti, dico quasi

tutti perché, naturalmente, sul terreno sintetico non si potevano usare scuse per aver ciccato un pallone o per aver sbagliato un passaggio!!! Questo per testimoniare che la scelta di cambiar il campo da gioco delle passate edizioni è stata presa per cercare di migliorare la qualità del gioco e rendere il più regolari possibile le partite, cosa riuscita in pieno. Non mi resta che far i complimenti agli organizzatori che ci hanno fatto passare delle belle serate in compagnia del buon calcio e, perché no, di qualche buona birra. Per quanto riguarda le nostre squa-

dre, la Prima Categoria ha iniziato la preparazione subito dopo ferragosto, con la principale novità che riguarda il gradito ritorno sulla panchina di Attilio Tirapelle, sicuramente conosciuto da tutti gli appassionati di calcio della provincia. A seguire hanno iniziato ad allenarsi tutte le altre squadre per poter essere pronte all’avvio dei rispettivi campionati, che cominceranno a partire da metà settembre. Anche se il calcio, come avete intuito, non si ferma mai una nuova stagione calcistica è alle porte, speriamo sia ricca di gioie e soddisfazioni per i nostri colori. LUCA ROSSETTO

L’Angolo del goloso Ribollita Ingredienti per 4 persone: 250 gr di fagioli bianchi cannellini • 300 gr di cavolo verza • 150 gr di cavolo nero • 2 patate medie • 1 cipolla • 1 carota • 50 gr di sedano • 1 ciuffo di prezzemolo • 1 porro • 1 spicchio d’aglio (facoltativo) • 300 gr di pane toscano raffermo • 1 rametto di timo • sale e pepe • olio d’oliva extravergine • 200 gr pomodori pelati Preparazione: Mettere in ammollo in acqua fredda per una notte i fagioli, lessarli in acqua poco salata. Lavare i cavoli ed eliminare le coste più dure e tagliare le foglie di entrambi a strisce. Tritare la cipolla, la carota, il sedano, il prezzemolo e mettere il trito in una pentola abbastanza grande. Versare un po’ d’olio e soffriggere a lungo, delicatamente. Affettare a rondelle il porro, pelare le patate e tagliarle a dadini. Trasferire tutte le verdure (cavoli, porro, patate, pomodori) nel soffritto e farle insaporire per 2 minuti mescolando continuamente. Aggiungere il rametto di timo, 3/4 dei fagioli lessati con metà della loro acqua di cottura e una spruzzata di pepe. Fare sobbollire per circa un’ora. Aggiungere acqua fino a tre quarti della pentola e fare bollire ancora lentamente. Aggiustare il sale se necessario. In un recipiente di terra cotta (se possibile) disporre due strati di fette di pane raffermo, coprire con metà delle verdure e bagnarle con qualche mestolo dell’acqua di cottura dei fagioli. Proseguire a strati con pane, verdure e acqua. Terminare con il quarto di fagioli lessati conservati. Per la ribollita, rimettere il tegame sul fuoco bassissimo il giorno seguente, fare un foro nel centro, versare a filo l’olio d’oliva extravergine crudo e lasciare ribollire lentamente. Servire in ciotole individuali. N:B: i fagioli bianchi possono essere sostituiti con i borlotti. Il cavolo nero ha lunghe foglie arricciate di colore verde scuro. La raccolta si effettua in autunno inoltrato: non è facilissimo da trovare, ma è un ingrediente irrinunciabile se volete preparare una vera ribollita. Buon appetito. LUCIANA DAMINI

Medjugorje, settembre 2011.

MATRIMONI: 9

NATI: 15 MORTI: 8

Totale residenti maschi al 31.08.2011: 2.679 Totale residenti femmine al 31.08.2011: 2.502

Totale residenti: 5.181 TOTALE FAMIGLIE: 1.806

CONTRIBUTI PER L’ALPONE Andriolo Giuseppe, S. G. I. (VR) Arvotti Giuseppe, S. Donà di Piave (VE) AVIS, Vestenanova (VR) Beltrame Giannino, S. G. I. (VR) Beltrame Luigi, S. G. I. (VR) Beschin Isidoro, S. G. I. (VR) Bevilacqua Nadia - Damini Beatrice, S. G. I. (VR) Biondaro Angelo, S. G. I. (VR) Bordon Mirella, Nogarole Vicentino Borinato Maria, Liegi - BELGIO Bricca Florido, S. G. I. (VR) Cavazza Giovanni, AUSTRALIA Cengia Mario, S. G. I. (VR) Cerato Elvira, Vestenanova (VR) Ciman Luigina, S. Bonifacio (VR) Coffele Angela, Verona Coffele Vittoria, Chiaverano (TO) Colognato Daniela, Albaredo d’Adige (VR) Costalunga Teresa, Milano Dal Cero Maria, Montecchia (VR) Damini Aristea, Tiezzo di Azzano (PN) Damini Ida Danda Roberta, Chiampo (VI) De Cristan Pietro, Monteforte d’Alpone (VR) Facchin Angelo, S. G. I. (VR) Famiglia Angelo Zanchi, Verona Ferroni Assunta, Piano (VR) Filipozzi Giuseppina, Vestenanova (VR) Fratta Giulietta, Montecchia (VR) Gambaretto Albino, S. G. I. (VR)

Gambaretto Giovanni, Verona Gambaretto Luigina, Monteforte d'Alpone (VR) Gazzo Spedito, S. G. I. (VR) Gecchele Fabrizia, S. G. I. (VR) Gromeneda Vanzo Agnese, Grezzana (VR) Incontro Giorgio, Gazzolo d'Arcole (VR) Ivana Bellinato, Vestenanova (VR) Longo Emilia, Poiano (VR) Lovato, Fittà - Soave (VR) Lovato Benedetto, S. G. I. (VR) Lovato Elisa, Albaredo d’Adige (VR) Lovato Ernesto, Arzignano (VI) Lovato Teresa, S. Bonifacio (VR) Lovato Teresa, Oggiana (VA) Lovato Antonio, Albaredo d’Adige (VR) Mainente Benedetto, Cattignano - S. G. I. (VR) Mainente Stefano, Cattignano S. G. I. (VR) Mantello Ivano, Monteforte d’Alpone (VR) Marcazzan Bertilla, Brandizzo (TO) Marchetto Bruno, Besozzo (VA) Marcigaglia Anna, S. G. I. (VR) Mazzasette Giorgio, Montecchia (VR) Mazzasette Giovanna, Alte Ceccato (VI) Mazzasette Mario, Legnago (VR) Mella Giuseppe, Verona Munaretti Ottavio, S. G. I. (VR)

Ou Nme Krenc Philippe Panarotto Attilio, Couillet BELGIO Panarotto Augusto, S. G. I. (VR) Panarotto Gabriella, Monteforte d’Alpone (VR) Panarotto Luigi, Sardegna Pandolfo Angelina, S. G. I. (VR) Perazzolo Marilena, S. G. I. (VR) Pozza Dora, Chiampo (VI) Pozza Germano, Castello - S. G. I. (VR) Pozza Gino, Montecchio Magg. (VI) Relaxshoe SRL, S. G. I. (VR) Rossetto Benigno, S. G. I. (VR) Rossetto Ghislaine, Gambellara (VI) Sabbadoro Anna, Roselies BELGIO Salgaro Vaccaro Annalisa, Vestenanova (VR) Salgaro Vaccaro Dorina, Cattignano - S. G. I. (VR) Santoni Cipriano, Desenzano d. Garda (VR) Sartori Antonietta, Torino Suman Adriana, Beethoven (PD) Trevisani Olga, Chiampo (VI) Urbani Bruno, Montechiari (BS) Vicentini Marco, Montecchia di Crosara (VR) Zanchi Angelina, Terrossa (VR) Zandonà Italico, Milano Zanella Giovanna Piccinin, S. G. I. (VR) Zuccoli Pitoni Giuliana, Rovigo


L’ALPONE 12

ZIONI A I C O S S DALLE A

SPORT

ASSOCIAZIONE SPORTIVA BASALTI Arriva l’estate e arriva la voglia di mare e allora tutti a Sottomarina! L’A.S. Basalti inforca la bici e punta dritta alla riviera veneta per una giornata di sport, sole e svago. Chi ha detto che in bici bisogna andare, per forza di cose, sempre e soltanto in salita? Così l’Associazione Sportiva Basalti ha deciso di rimboccarsi le maniche e, nonostante la temperatura di primo mattino a San Giovanni Ilarione non fosse proprio delle più torride, è partita di buona lena alla volta della costa veneta. Obiettivo Sottomarina, rinomata località balneare poco a sud di Venezia e noto “quartiere” del comune di Chioggia. E pedala, pedala, diciannove rappresentanti del gruppo sportivo che organizza, ricordiamo, la Granfondo del Durello, ha raggiunto in

quattro ore le dorate spiagge distanti 120 km da casa, e ha potuto rifocillarsi sotto gli ombrelloni già gremiti di turisti. Ad attenderli, armate di creme e cremine per la tintarella, le amorevoli compagne e mogli che hanno anticipato i provetti fondisti su di un confortevole (e air conditioned) pullman. Una giornata all’insegna del divertimento, dello svago e, come sempre, dell’amore per la bicicletta, che ha permesso all’A.S. Basalti di fare, come si dice in questi casi, gruppo e di discutere di qualche dettaglio sulla storica edizione della Granfondo che ci si appresta a celebrare. Ricordiamo che ad aprile, la GF del Durello spegnerà dieci candeline! Dubitiamo, però, che la tintarella duri fino alla prossima primavera ... NICOLA ANDREETTI

La polisportiva ilarione a.s.d. informa

Da settembre inizieranno i corsi organizzati all’interno delle palestre di San Giovanni Ilarione: Judo - Karate - Minivolley - Pallavolo - Ginnastica artistica - Aerobica - Step - Ginnastica generale Ginnastica dolce ed altre discipline ancora da definire. PER INFORMAZIONI: Lucia 347 4420071

4ª MINIMOTO MUSIC FEST La 4ª edizione del “MiniMoto Music Fest” non delude le aspettative. Il suo successo è da imputare a diversi fattori: - la componente sportiva, caratterizzata dal circuito minimoto, che attira piccoli e grandi, consentendo agli appassionati di cimentarsi in un giro divertente ed una prova di abilità sulle minimoto messe a disposizione dall’organizzazione; - lo spazio dedicato a bambini e ragazzi con una prova su strada, con bici o minimoto, allo scopo di avvicinare bambini e ragazzi alle problematiche della sicurezza e alle regole della strada. Ma non solo educazione stradale, per loro anche spazio alla fantasia e creatività con un concorso di disegno intitolato “Con le Ali sotto i Piedi” con protagonista la mitica Vespa. Ad onor del vero c’è da sottolineare la scarsa partecipazione dei ragazzi a queste iniziative, con soli 6 bambini che si sono cimentati sul cir-

cuito sicurezza, mentre per il concorso di disegno i disegni arrivati sono stati 6 per i bambini della scuola primaria e 2 per i ragazzi della scuola secondaria; - un giro-vespa aperto a tutti gli appassionati della due ruote, con un percorso che si snoda nella nostra splendida vallata e che quest’anno ha visto 80 partecipanti; - la cornice musicale, che il sabato e la domenica, offre musica dal vivo che spazia dal garage al rock, dal punk al rockabilly. Sul palco anche quest’anno, introdotti magistralmente dal sound di Mirco Beat, si sono succeduti gruppi della vallata, e non solo, quali i simpatici Spingi Gonzales, i “navigati” Falc, le grintose ragazze della band “Kill the Mayor”, i giovani ma intraprendenti Milkshakes’ Club, la carica di energia dei “Michele Bombaatomica and his Dirty Orchestra” concludendo con il ritmo

FESTA DELLO SPORT 2011 Anche quest’anno la Festa dello Sport non ha deluso le aspettative: il ricco programma sportivo, la musica di qualità che la contraddistingue, l’ottima cucina, gli addetti ai chioschi sempre pronti e sorridenti con ottima birra e fantastici cocktail hanno contribuito anche quest’anno a rendere questa manifestazione una delle più importanti sul territorio. Protagonista principale è stato sicuramente lo sport grazie anche al contributo dato dalle associazioni sportive di San Giovanni Ilarione e ai giovani che ogni anno sono pronti a rimboccarsi le Pasta party durante il torneo di volley. maniche e a mettersi in gioco. Il tutto è partito con il Torneo di sono Ferrari Riccardo e Zanolla EPolisportiva Ilarione, e ai loro presidenCalcio a 6, iniziato il 6 giugno, che ha doardo che hanno dimostrato un ottimo ti, impegnati da anni a promuovere le visto 10 squadre (circa 100 giovani) affiatamento ed un gioco spettacolare loro attività sul territorio, con particolaimpegnate in un torneo che è arrivato che ha consentito loro di vincere il trore attenzione al mondo dei piccoli. alla sua 8ª edizione. La novità di quefeo del doppio. Va sottolineata la numeAnche i campioncini del calcio st’anno è stato il campo di gioco: grazie rosa presenza dei ragazzi (circa 50) grahanno avuto il loro momento di gloria. anche all’US Calcio e all’Assessore allo zie al Tennis Club di San Giovanni IlaCon la preziosa collaborazione dell’US Sport quest’anno si è potuto disputare il rione e al maestro Sergio che, grazie anCalcio, nella persona di Enrico Fratorneo sul nuovo campo in erba sintetiche ai corsi, sono riusciti a portare sul casso, tre squadre di piccoli calciatori di ca, fatto questo che ha sicuramente alzacampo anche i nuovi allievi. San Giovanni Ilarione si sono affrontati to il livello del torneo e invogliato i gioSempre il sabato una gimkana orgala domenica mattina in una triangolare, vani ad iscriversi. nizzata dall’AS Basalti di San Giovanni sul campo in erba sintetica, divertendosi Il Torneo si è concluso con le finali Ilarione ha coinvolto una ventina di e divertendo il pubblico presente. domenica 3 luglio con il team Ma domenica è stato soprat“Squadra Speciale Cobra 11” tutto il giorno del volley. Sul che ha conquistato il 30° posto campetto di terra di Via Torino a tavolino ai danni della comsono scese in campo 20 squadre, pagine di “Ultimo Minuto” circa 100 giovani, che si sono causa assenza di giocatori. Ma contese la coppa offerta per la la palma di vincitori va alla prima classificata dall’Associasquadra “Chi è che sta Meio de zione AVIS. La seconda edizioTi” che è riuscita, dopo una ne del “Na Botta e via-B&B partenza difficile, a sconfiggeVolley” ha entusiasmato i partere l’“Olandese Volante” aggiucipanti e piacevolmente sorpredicandosi la bellissima coppa so gli spettatori: un torneo di offerta dall’Associazione buon livello dove protagonista è AVIS e consegnata al capitano stato sicuramente lo sport, ma dal Presidente dell’AVIS, anche il piacere di stare insieme, Pandolfo Luigi. Il trofeo di la voglia di divertirsi e di condicapocannoniere è andato a Foto di gruppo dei partecipanti al torneo di tennis. videre la passione per il volley. Maccadanza Davide, punta di La coppa della prima classificaspicco dei “Lasine Sugare”, mentre il ragazzi in un percorso accidentato e ta per il girone vincenti è andata ai miglior portiere si è confermato Marana impegnativo. A conclusione è stata conLuney Tunes, mentre secondi si sono Sebastiano più volte protagonista dei segnata una medaglia a tutti i parteciimposti i “Roby Roby” e “Kie Comparisultati positivi ottenuti dalla sua squapanti. Un grazie alla società ciclistica e ny” e il terzo posto è andato ai “Tulipadra, “Olandese Volante”. Un doveroso al suo presidente Pegoraro Franco, semni”. Per il girone perdenti troviamo al 1° ringraziamento va a Nico e ai suoi rapre disponibili e collaborativi. posto gli “Over the Flop”. Il premio scogazzi per il lavoro svolto durante tutto il Le arti marziali sono invece le protapa (ultimi classificati assoluti) se l’è torneo. goniste indiscusse del sabato sera, con aggiudicato il team “Assa Perdere”. Anche il Tennis ha offerto emozioni una dimostrazione di Karate e di Judo. E alla luce delle numerose proposte con il suo Torneo per ragazzi, svoltosi Le nostre società, Karate Shotokan e sportive e dei partecipanti si può dire nella giornata di sabato 2 Luglio. I preJudo Club Valdalpone, hanno portato sul che anche quest’anno l’obbiettivo della miati sono ragazzi da fuori paese. Per il tappeto circa 50 atleti tra adulti e ragazPolisportiva è stato raggiunto. Appuntasingolo il migliore è stato Lenzi Federizi in una coinvolgente dimostrazione di mento all’anno prossimo, alla Xª edizioco che, sbaragliando gli avversari, si agqueste specialità. Un grazie anche a ne della Festa dello Sport 2012. giudica il trofeo. Nel doppio i vincitori queste due società, appartenenti alla LUCIA BURATO incalzante dei “Go Go Monellas”. Un’offerta musicale che fa del MiniMoto Music Fest una manifestazione nella vallata unica nel suo genere. E tutto questo grazie ai giovani che hanno lavorato per l’allestimento della festa, agli addetti ai chioschi, allo stand cucina, alla Polisportiva Ilarione. Grazie agli sponsor, all’Amministrazione Comunale, in particolare al consigliere Andrea Allegri, presenza attiva e costante nell’organizzazione del circuito sicurezza. Appuntamento quindi all’anno prossimo. L. B.

CICLI & MOTO Il ritrovo della partenza del vespa giro preso la location della manifestazione.

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