2008 numero 1

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l’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 23 - N. 1 - Marzo 2008 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane

Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)

www.ilarione.it

Saluto del Presidente Con questo numero iniziamo un nuovo anno in compagnia del “nostro” giornale “L’Alpone”, che sappiamo essere atteso da molti compaesani in Italia e all’estero. La Pro Loco ha chiuso l’anno 2008 con un bilancio positivo, portando a termine gli impegni programmati, fra i quali, ricordo con soddisfazione, l’istallazione delle luminarie nelle vie del paese durante le feste natalizie. Incoraggiante è stato anche l’inizio del nuovo anno, in occasione del Carnevale, con l’impegnativo appuntamento della sfilata dei carri che ha riscosso grande favore di pubblico. Oltre a tutti coloro (associazioni e privati cittadini) che quotidianamente sostengono le varie attività della Pro Loco, stavolta vorrei ringraziare in particolare i ragazzi delle scuole che hanno partecipato al concorso “Quizziamo insieme”, aiutati dalle loro maestre sempre disponibili in occasioni del genere. All’interno di questo numero troverete un vaglia prestampato, che può essere utilizzato da coloro che vogliono sostenere anche concretamente i costi per far sì che “L’Alpone”, come riesce a fare da ormai più di 20 anni, continui a tener vivo quel legame che ci fa sentire tutti appartenenti al paese di San Giovanni Ilarione. Arrivederci a tutti al prossimo numero.

Anno 23 - N. 1 Marzo 2008

CAMPIONE DEL MONDO! È di San Giovanni Ilarione il neocampione del mondo 2007 di Karate, specialità Kunité (combattimento). Ai mondiali di Jesolo dell’1/2 dicembre scorso Galiotto Alessandro, cintura nera 3° dan, ha infatti sbaragliato una trentina di avversari conquistando il primo posto nel Kumité cat. 80 kg con regolamento WKF. L’evento, aperto a tutte le società sportive del Karate, ha visto la partecipazione di ben 16 nazioni, tra cui Russia, Polonia, Francia e Israele. Ed è proprio contro un russo che il veronese ha disputato l’incontro finale che lo ha visto primeggiare per potenza e preparazione “era proprio la mia giornata” - commenta Alessandro - “allenamento, concentrazione, velocità ... anzi ... ce n’erano per tutti!!!”. Col risultato di 5 wazari a 1, nella finale, diventa campione del mondo! Non bastasse, il podio più alto è arrivato anche nella categoria a squadre con la “Dojo Samurai” con la quale A-

Kumité. Ora la soddisfazione per la sua famiglia, i suoi ragazzi ed il suo paese è ancor apiù grande. Una conquista indimenticabile! Complimenti Campione!!! ALBERTA SELLA

IL GIORNALINO DELLA SCUOLA All’inizio dell’anno scolastico 2007/08, i ragazzi di terza della scuola media “M. Marcazzan”, che hanno prosegue a pag. 5 ANNO SCOLASTICO 2007 - 2008 NUMERO 1 - NOVEMBRE 2007

La premiazione del giovane Galiotto.

lessandro si allena assiduamente a Verona. Galiotto ha di nuovo toccato il tetto del mondo! Era già successo

Castello di S. Giovanni Ilarione 30 marzo 2008

28ª Festa di San Zeno Sabato 29 Marzo ore 20.30

Cena “Lessini Durello” con la partecipazione delle cantine sociali di Montecchia e Soave. Domenica 3 Aprile ore ore ore ore ore ore

09.00 10.00 12.30 15.00 16.00 17.00

ore 18.30

PERIODICO DI ATTUALITÁ E CULTURA REALIZZATO DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI SAN GIOVANNI ILARIONE

Apertura chioschi S. Messa solenne presso la Chiesetta Pranzo in struttura coperta (prenotazioni fino alle ore 12.00) Giochi per bambini e ragazzi con due maxigonfiabili Assalto alla “Cuccagna” Spettacolo di Paracadutismo con il Club BoscomanticoVerona: I° lancio II° lancio dei paracadutisti

All’interno della chiesetta: Mostra di pittura - Mercatino equo e solidale Durante la manifestazione funzioneranno chioschi enogastronomici Pesca di Beneficenza

IN CASO DI MALTEMPO LA MANIFESTAZIONE AVRÀ LUOGO DOMENICA 6 APRILE

FRANCO CAVAZZOLA

qualche anno fa ai mondiali in Estonia dove l’atleta era entrato nella rosa dei vincitori con il 3° posto sempre nel

Testimonianze

ANGELA CIMAN Persona distinta, riservata, dal volto sereno incorniciato in argentei capelli parla volentieri della sua vita non facile. PAG. 10

6ª GRANFONDO DEL DURELLO Il gruppo ciclistico “A.S.D. Basalti” organizza per il 13 Aprile 2008 la gara ciclistica di Mountain Bike denominata “6° Granfondo del Durello”. La Granfondo del Durello si è inserita in questi anni tra le manifestazioni con maggiore visibilità nella Mountain Bike a livello regionale e nazionale, grazie all’alta affluenza di atleti ed alla qualità dell’organizzazione, frutto della intensa collaborazione con tutte le associazioni locali. Le

NON GETTARE IL TUO BAMBINO:

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Teatro Varie

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precedenti cinque edizioni hanno ospitato il 17° Campionato Europeo Cross Country di MTB UDACE, la Maratona UDACE Off Road, il Campionato a gara unica Provinciale di MTB ed il Campionato Provinciale Verona. Il percorso, rispetto al 2007 è stato allungato di qualche kilometro al fine di esaltare ancora di più il selvaggio paesaggio collinare della Vallata d’Alpone. Le caratteristiche del tracciato rimarranno però le stesse: profilo altimetrico con poco spazio a tratti piani, estremamente tecnico, che esalterà colui che sarà il più forte in salita e si difenderà tra le discese tecniche ed i passaggi nei boschi e vigneti. Molto forniti e numerosi saranno, come nostra consuetudine, i ristori posizionati sul percorso. Di alta qualità è pure il pasta party e la possibilità di degustare alcuni dei prodotti tipici della nostra vallata. Sarà anche quest’anno Ivan Pintarelli a stappare la bottiglia di segue a pag. 12

È stato il “tempo di spensieratezza e di divertimento”. PAG. 4 Nell’edizione 2008 la scuola dell’Infanzia fa partecipare un ospite d’eccezione: Giotto! PAG. 5

L’Amministrazione Comunale

UN PO’ DI “SALE E PEPE”

INFORMA Dal Consiglio e dalla Giunta comunale: le nuove delibere. PAG. 6-7

Un atleta durante la gara svoltasi l’anno scorso.

Ciao a tutti, noi ragazzi della Primaria A. Stefani vogliamo raccontarvi una bella esperienza che abbiamo vissuto a scuola. PAG. 5


L’ALPONE 2

ISTA V R E T N I L’

Passione e ricerca, una vita per la scarpa

Una vita dedicata alla calzatura. Più che un mestiere, una vocazione quella che ha accompagnato Angelo Zanchi, fin dalla sua adolescenza. Nato nel 1936, ha visto da vicino, bambino, anche le amarezze della guerra, pur senza subirne le dirette conseguenze. Appena conseguita la licenza elementare ha sperimentato per ben cinque anni la vita di collegio al “Don Bosco”: partenza il lunedì mattina alle cinque e mezza con il trenino che collegava Verona con San Giovanni e rientro il sabato pomeriggio. A San Giovanni ha incontrato Luisa Gambaretto, fresca di studi presso l’Istituto magistrale a San Bonifacio. È stato amore a prima vista. Ben Presto hanno coronato il loro sogno dando vita ad una bella famiglia, allietata dalla nascita di Loris e Fiorenza. Oggi, entrambi laureati, rispettivamente in sociologia e giurisprudenza.

Seguendo le orme paterne Loris è, ancor oggi, impegnato nel settore calzaturiero sia a livello produttivo che commerciale. Come nacque e si consolidò la decisione di produrre calzature? Il merito primario va, ovviamente, a chi ha saputo assecondare i miei desideri. I miei genitori, innanzitutto, che mi hanno iscritto, presso l’Istituto “Don Bosco” di Verona, al corso quinquennale professionale a indirizzo calzaturiero. Verona, a quel tempo, appariva lontanissima e la loro scelta è stata anche un atto di coraggio, oltre che un’attestazione di fiducia nelle mie capacità. Furono anni di grande impegno e sacrificio. Veramente un tirocinio assai impegnativo, ma cosa è rimasto di quell’esperienza? La competenza acquisita e l’amore per il lavoro trasmessi da maestri d’opera che sapevano suscitare le migliori energie dei loro alunni. Ma dentro di me ho sempre coltivato anche il coraggio e l’entusiasmo tipicamente salesiani. Lo spirito di don Bosco, mantenuto vivo dai frequenti incontri tra ex-allievi, mi ha seguito in ogni momento della vita, soprattutto nei più difficili, che purtroppo non sono mancati. Momenti che mi hanno profondamente segnato. Quando il primo approccio con il mondo del lavoro? Conclusi gli studi, nel 1954, sono stato chiamato, su segnalazione della scuola, presso un laboratorio di Verona dove si confezionavano scarpe mediante lavorazione a mano. Autentiche creazioni artistiche. Da

AVIS: I QUARANT’ANNI DELLA SEZIONE COMUNALE DI S. GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA Il 29 Febbraio 1968, per iniziativa del comm. Antonio Gottardi, Presidente dell’Avis Provinciale di Verona, in una sala dell’Albergo Sartori, alla presenza del Vice Presidente Provinciale Sig. Guerrino Guadagnini, si sono riuniti in Assemblea i membri dell’Avis di San Giovanni Ilarione, allo scopo di costituire la Sezione comunale di San Giovanni Ilarione dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue (A.V.I.S.), avente responsabilità giuridica, riconosciuta con legge dello Stato n° 49 del 20/02/1950. In conformità allo Statuto viene eletto il Consiglio Direttivo: Confente Francesco, Regazzin Danilo, Creasi Mirella, Beltrame Angelo, Signorin Bruno, Galiotto Guglielmo, Munaretti Benedetto, Dugato Luigi, Andriolo Giovanni Battista. Il Collegio dei revisori dei conti: Sartori Augusto, Longo Ettorina, Panarotto Giuseppe. Il Collegio dei Probiviri: Pandolfo Adelino, Marcazzan Marcello. Presidente della Sezione viene eletto Confente Francesco; Vice Presidenti Regazzin Danilo e Beltrame Angelo; Segretario ed Amministratore: Creasi Mirella. In seguito si è aggiunto, per iniziativa di Agostino Cerato, anche Vestenanova. È grazie a questi lungimiranti primi donatori volontari se il nostro gruppo oggi può celebrare i suoi 40 anni dalla fondazione e se da quel giorno ha continuato a crescere come numero di donatori quanto, e

soprattutto, in donazioni di sangue. Il Gruppo Comunale Avis di San Giovanni Ilarione e Vestenanova grazie ai suoi 409 donatori (è uno dei gruppi più numerosi della provincia), nel 2007 ha effettuato 916 donazioni. Questo risultato così lusinghiero, raggiunto seguendo l’esempio dei Fondatori, premia il lavoro del consiglio direttivo impegnato costantemente nella promozione del dono del sangue. Su questi ottimi dati non dobbiamo adagiarci ma lavorare tutti insieme, direttivo e donatori, nella campagna di sensibilizzazione e promozione, rivolgendoci in modo particolare ai giovani, perché è da loro che viene il futuro dell’Associazione. Mirano soprattutto a questo gli interventi che, ormai da alcuni anni, si fanno nelle scuole elementari e medie. Ricordiamoci sempre che: “Se abbiamo bisogno di sangue, è un nostro sacrosanto diritto averlo; quindi, se possiamo, dobbiamo sentire come un dovere donarlo”. L’Assemblea dell’Avis provinciale veronese ci ha consentito di fare una sintesi sulla nostra realtà donazionale e di riflettere sulle prospettive future. L’apprezzato intervento del dott. Bernardino Spaliviero, consigliere Avis regionale e membro degli organismi regionali di programmazione sangue, ha raffrontato la realtà veronese con quella delle altre province, sottolineando le oltre 65.000 donazioni l’anno e gli indici medi difficilmente riscontrabili altrove. Numeri che testimoniano la generosità dei vero-

qui mi sono trasferito a Bussolengo che raggiungevo in bicicletta, ogni lunedì mattina, da Porta Vescovo e rientrando il sabato “con lo zainetto in spalla”. Per ben quattro anni, ho fatto il jolly in una fabbrica, passando da un reparto all’altro, ma acquisendo la competenza e la necessaria capacità gestionale che hanno fatto da supporto alla successiva decisione di mettermi in proprio, non prima tuttavia di aver frequentato un corso per modellisti a Milano e aver vissuto un’ulteriore esperienza di lavoro a Castiglione delle Stiviere - in provincia di Mantova - dove, per due anni e mezzo, sono stato responsabile di una struttura produttiva di assoluta avanguardia. La tentazione di rimanere era grande, ma guardavo già verso altri orizzonti. Le condizioni per tentare il gran salto, quindi, c’erano tutte ... Quasi tutte. C’erano le necessarie esperienze lavorative personali, la voglia di tentare. C’erano anche le condizioni “storiche” e sociali, l’entusiasmo dei primi anni sessanta che favorì la definitiva uscita dal tunnel del dopoguerra. Ma servivano soldi, tanti soldi ... Ho iniziato in via Ca’ Rosse in un minuscolo laboratorio e poche macchine. Poi venne il calzaturificio “Luisa”, quindi il “Valbrunella” con il quale fu toccato l’apice con 558 dipendenti. Più l’indotto con quasi un migliaio di persone impegnate in strutture produttive collaterali o a livello domestico. Non c’era famiglia a San Giovanni e nei paesi limitrofi dove non si lavorasse, a cucire tomaie o infilare lacci. Per quanto si protrasse questa situazione? Furono vent’anni, e anche più, di grande fermento durante i quali anche il nostro paese divenne veramente grande, e non soltanto perché si espanse in ampiezza la sua zona industriale. Crebbe, soprattutto la capacità imprenditoriale della gente. Si comprese cosa significasse produrre guardando avanti, leggendo nel futuro e creando quindi le condizioni affinché, cambiando la situazione economica, fosse possibile, in tempi rapidi, la conversione della produzione in risposta alle mutate caratteristiche dei mercati. I mercati ... tante incognite? Dopo i primi anni novanta tutto divenne più problematico, la concorrenza cinese e asiatica in genere, le difficoltà dell’esportazione verso i mercati tradizionali della Germania, della Gran Bretagna, degli Stati Uniti d’America, la ricerca di nuovi sbocchi, infine, l’approdo in Russia nel 1988. Il tutto tragicamente complicato dalla situazione politica nazionale e internazionale, da una normativa poco rassicurante nei confronti delle strutture produttive che volessero espandere le loro aree di mercato. Un gran brutto momento al

nesi e la buona diffusione della cultura della donazione, conseguente alla diffusa attività delle nostre associazioni volontarie. Per contro, i consumi di sangue negli ospedali veronesi, già su livelli elevati per la specializzazione di reparti che attirano pazienti anche da fuori provincia e da altre regioni (40% circa), sono in forte crescita. Il perdurare di questa tendenza ci porterebbe a perdere l’autosufficienza provinciale in un paio d’anni. Ma quanto sangue occorre per i trapianti? RENE: servono in media 4

quale penso con tanto rammarico. Oltre il lavoro? Non mi sono mancati i riconoscimenti “civici” e professionali. Per molti anni sono stato anche presidente provinciale dell’Associazione dei calzaturieri. E, poi, conservo tanti ricordi, i rapporti con le persone, la generalizzata gratitudine, la sensa-

zione di sentirmi circondato da persone che mi stimano. E, ancora, l’impegno sociale a favore soprattutto dei numerosi gruppi di volontariato operanti senza scopo di lucro. Un mondo che mi ha sempre affascinato, pur non avendo mai avuto il tempo per una presenza più attiva al suo interno. E gli alpini? Gli alpini hanno sempre avuto un posto privilegiato nel mio cuore. Non ho mai perso un’adunata nazionale o una festa del tesseramento a S. Giovanni. Sul mio comodino, in camera da letto, tengo due foto alle quali rivolgo un pensiero prima di addormentarmi, alla sera: i miei genitori, per i quali recito una preghiera, e l’immagine di una cerimonia alpina. Come posso dimenticare gli anni in cui, insieme agli amici del gruppo abbiamo preso la decisione di costruire la baita alpina? Sembrava un sogno, ma tutto si è avverato. Nostalgie ... rimpianti? Di tutto un po’. Torno a San Giovanni quasi tutte le settimane. Vado a trovare mio fratello che non mi fa Questo è lo spirito di vita di una ottan- mai mancare i “bigoli con la tenne. Tanti auguri dalla redazione del sardela”. Un’autentica lecgiornale. L’anno prossimo ti aspettiamo in queste vesti il 6 gennaio a festeggiare cornia alla quale non so proprio rinunciare. con noi l’arrivo dei Re Magi. DELIO VICENTINI

FAUSTO BELTRAME E ... LA CANZONE Fa bella mostra di sé Fausto Beltrame, impeccabile in camicia bianca e cravatta, nella foto in bianco e nero che tiene appesa in taverna e che attira gli sguardi di tutti. Sono gli anni d’oro della gioventù e se in più c’è l’incontro ravvicinato con il già famoso Adriano Celentano, che cosa si vuole di più dalla vita? Il fatidico incontro avviene ad Alte ceccato, in un noto ristorante che ospita a pranzo “il moleggiato”, durante una tournée serale a Valdagno. È l’immagine di un’epoca, dell’inizio del miracolo economico. modi di vestire forse diversi, ma tanta grinta e volontà di costruire e di fare. Celentano ha 29 anni, sulla fronte i capelli lisci e ordinati denotano giovinezza, ma lo sguardo intenso e profondo è sempre lo stesso, quello di adesso. G. S.

donazioni di globuli rossi; CUORE: in media almeno 10 sacche di globuli rossi, plasma e piastrine, con picchi di 30/40 sacche totali; FEGATO: nelle prime 24 ore: 12 sacche di globuli rossi; 27 sacche di plasma fresco congelato; 2 sacche di piastrine. Si possono raggiungere punte di 160/170 sacche di rossi, 290/300 di plasma e 140 di piastrine per interventi particolarmente impegnativi. MIDOLLO OSSEO (sangue midollare): da 50 a 80 trasfusioni di globuli rossi, plasma, piastrine ed

immunoglobuline. con picchi di 200/300 donazioni per ogni terapia (4/5 mesi prima del trapianto). Non c’è tempo da perdere quindi, cari amici lettori ed avisini. Attiviamoci individualmente, in ogni ambito sociale, per favorire l’ulteriore impulso alla pratica della donazione volontaria e periodica del sangue. Tanti ancora potrebbero farlo, sta a noi, a ciascuno di noi, coinvolgerli! L’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti Buona Pasqua. LUIGI PANDOLFO


L’ALPONE 3

Tra la sella ed il cielo Lo scorso 28 dicembre, con il patrocinio dell’Assessorato alla cultura, presso la sala civica comunale “Rumor” di San Giovanni Ilarione, Arianna Corradi ha presentato ad un pubblico molto attento, illustrandola dettagliatamente, un’interessantissima sequenza di immagini scattate durante il suo viaggio solitario a cavallo durato 130 giorni (dal 4 giugno all’8 agosto dello scorso anno) che l’ha portata a percorrere 2.700 chilometri attraverso l’Italia, Svizzera, Francia e Inghilterra seguendo, per quanto possibile, la storica Via Francigena. Arianna è una giovane ragazza che abita a Coazze in provincia di Torino, ma ha vissuto la sua giovinezza a San Zeno di Colognola ai Colli dove, all’età di 13 anni, ha cominciato a cavalcare al Centro Ippico Andreis di Cellore. La sua grande passione per il cavallo l’ha portata a chiedere un permesso al suo datore di lavoro ed a vincere qualche titubanza dei suoi genitori, per poter intraprendere questa avventura. Dalla proprietà di linguaggio e dall’entusiasmo con cui ci parla del suo viaggio, si capisce immediatamente che Arianna è una ragazza estremamente intelligente, dinamica, di molto carattere, con le idee molto chiare. La sequenza delle immagini, davvero belle e molto significative, lascia trasparire il legame che esiste fra lei e Borbera, il nome del fedele cavallo, di 10 anni, di razza AngloArabo-Sarda.

Arianna e il suo cavallo Borbera.

storia, cui è stato donato anche il classico fazzoletto! Il periodo più critico del viaggio è stato il primo mese: pioveva tutti i giorni e verso il centro della Francia, soprattutto quando ne aveva bisogno, spesso nessuno le dava retta; “ma i momenti difficili li rimuovi dalla mente e ricordi solo le cose belle del viaggio. Vedere il mio cavallo sereno, contribuiva a ridarmi serenità; dove andavo io lui mi veniva dietro, io ero il suo punto di riferimento e viceversa” - ci dice Arianna! In Svizzera, nel nord della Francia ed in Inghilterra, ha invece trovato persone più calde e disponibili, che collaboravano con gioia e spesso

più vai avanti e più ti ricarichi”. E continua: “Ci sono state delle inevitabili difficoltà e degli imprevisti durante il viaggio, ma con la tranquillità ed un pizzico di fiducia, anche se talvolta ti prende l’angoscia, i problemi, come per incanto, si sono sempre risolti”. L’ambiente più bello erano sicuramente le montagne, durante le salite più ripide faceva 45 minuti in sella e 10 minuti a piedi, mentre le discese le faceva tutte a piedi. Ci racconta molti aneddoti del suo viaggio che testimoniano appunto l’amicizia e la solidarietà della gente che ha incontrato, compreso chi l’ha aiutata nei momenti di difficoltà o l’amico francese conosciuto per pochi minuti in montagna l’anno precedente e ritrovato per caso in Borgogna durante il viaggio. In tutto il viaggio è stata sempre indipendente: ha quasi sempre dormito sotto la sua tenda e nel suo sacco a pelo bene isolato dal terreno; poche volte al riparo di qualche tettoia e solo una volta in una casa perché invitata con insistenza dai proprietari. Sul cavallo c’era tutto il necessario per lei e per il fedele animale; solo di notte le serviva solo un po’ di spazio e soprattutto il fieno per l’animale. La mattina, al risveglio, trovava qualche lumaca che passeggiava lentamente sul sacco a pelo e Borbera con il suo capo vicino come a salutarla ed a chiederle la razione di 2 chili di “pietanza” che si aspettava, puntuale come un orologio svizzero, sia al mattino che alla sera!

Una cosa molto importante era evitare le strade asfaltate e trovare ogni 20 o 30 giorni un maniscalco per provvedere alla ferratura del cavallo o per riparare un ferro che magari si era rotto. Durante il viaggio non ha mai avuto problemi importanti e soprattutto non si sono mai fatti male né lei né Borbera. “Ci sono lunghi momenti di silenzio nei quali riesci a cogliere molti particolari della vita che ti circonda e

che non noteresti se coinvolto nella frenesia della vita quotidiana”, ci dice ancora Arianna. Ma cosa hanno pensato i suoi genitori di questo viaggio molto particolare e non privo di rischi? Il papà di Arianna, che vive ancora a San Zeno di Colognola ai Colli, ci dice: “Se Arianna ha fatto questa scelta di vita ed è felice e serena così, vuol dire che è fatta per fare queste cose”! A. P.

RIPETERE GIOVA ... soprattutto di questo ha bisogno il mondo attuale, di pace. Naturalmente sul piazzale antistante poi non è mancata la consueta allegria, tonificata da un’attraente befana che faceva gli onori di casa, da un chiosco fornitissimo che, per una serata, ha fatto dimenticare la dieta, oltre che da una alI fratelli Sartori pronti allo sparo dei trombini dando lettante lotteria. Noil via all’accensione del bujelo della località Noga- vità di quest’anno la rotto. possente voce del trombin - di GianluiÈ stato bello, il giorno dell’Epi- gi Sartori, che ha fatto rintronare la fania, vedere la chiesetta di Nogarot- zona con boati fortissimi ed alla fine to oltremodo gremita di fanciulli e l’accensione del bellissimo “bujedelle famiglie del luogo per una ceri- lo”, partito bene, nonostante l’umimonia semplice e toccante: la bene- dità e che ha permesso a qualche dizione dei bambini, di queste nuove appassionato di meteorologia di trarleve che saranno l’ossatura portante re auspici per l’estate futura. Tutti insieme, tutti in allegria, della nostra comunità. Attenti ed assorti, hanno seguito bravi tutti, un plauso particolare al con viva partecipazione la cerimonia comitato organizzatore. “Ma semo che don Angelo ha voluto espressa- sempre i soliti” commenta un po’ trimente per loro. Il Coro alpino “EI ste il responsabile Silvino Cavazza, è Biron” ha fatto la sua parte e attra- vero, ma va bene anche così, per forverso le canzoni eseguite ha voluto tuna che “ghe sempre i soliti”; fosse lanciare un messaggio di pace, verso così dappertutto ... GIANNI SARTORI gli altri e verso se stessi, perché

SEVERINO TONIN NOMINATO

“BACAN DELLA LESSINIA” Un momento della serata dedicata al cavallo.

Il viaggio ha avuto inizio presso il santuario “La Sacra di San Michele” in val di Susa dove l’Abate le ha recapitato una missiva da consegnare all’Arcivescovo di Canterbury. L’altro obiettivo era di giungere a cavallo al Jamboree 2007 degli Scouts, (anche Arianna è stata una Scout), cui hanno partecipato oltre 50.000 scouts provenienti da tutto il mondo, di tutte le razze e religioni. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti: la missiva è stata consegnata all’Arcivescovo di Canterbury, ed è riuscita anche la sua presenza al meeting Scout, con l’imprevista e straordinaria partecipazione di Borbera, il primo cavallo Scout della

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insistevano per volerla aiutare. Per due brevi periodi il viaggio è stato condiviso con due persone: una ragazza svizzera a cavallo con cui ha camminato per 10 giorni, ed un ragazzo norvegese in bicicletta con il quale ha viaggiato per qualche altro giorno. Durante il viaggio si era instaurata una perfetta simbiosi fra lei ed il suo cavallo; l’attenzione e la concentrazione erano sempre al massimo, proprio per evitare che insorgessero problemi anche gravi. Ci racconta Arianna: “Non mi sono mai sentita sola, chiamala Fede, destino, o ciò che vuoi; la forza che ti porti dentro è come una dinamo:

È toccato quest’anno anche ad un ilarionese essere insignito del titolo di “Bacan della Lessinia”, un’ambita onorificenza riservata (come recita il documento di investitura) a persone «meritevoli di encomio per aver nel proprio campo di attività contribuito a promuovere lo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della montagna». La cerimonia ha solitamente luogo nel pieno dell’estate in occasione della festa di Podestaria, il luogo immerso negli alti pascoli della Lessinia a 1.630 metri di altitudine, in cui si danno appuntamento allevatori e popolazione provenienti dall’intero arco prealpino. Assente per motivi di

salute al momento della solenne investitura, Tonin si è sottoposto solo a dicembre al rituale prescritto dalla Nobile compagnia dei Lessini, in un ambiente ben più familiare, attorniato da amici e conoscenti: a far da rappresentante per la Comunità Montana è intervenuto Giamberto Bochese, già sindaco di Roncà e attualmente membro del Consiglio della Lessinia che, dopo aver ripetuto il formulario previsto per l’occasione, ha ufficialmente accolto nell’antico sodalizio il nuovo “bacan”. Bochese ha così ricordato anche i motivi che hanno portato a concedere l’investitura: consigliere comunale dal 1970 al 1985 e vicesin-

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Ragazzo davvero fortunato Fabio Ciman a Milano Marittima nel luglio 2007 - per uno stage di lavoro. Il suo appassionato tifo per il Milan, il suo impegno verso il mondo dello sport pulito è stato largamente ricompensato. Eccolo posare insieme all'allenatore dei mitici rossoneri Giancarlo Ancelotti, in vacanza sulla costa romagnola. Una bella soddisfazione sia per lui sia per il locale Milan club, molto attivo ed impegnato verso i valori positivi dello sport.

Severino Tonin, “bacan” della Lessinia, mentre riceve l’investitura da Giamberto Bochese.

daco per un triennio, Severino Tonin è stato uno dei fondatori della Pro Loco di San Giovanni Ilarione, ricoprendone la carica di presidente dal 1985 al 1996, promotore di molteplici iniziative a carattere sociale e culturale (prima fra tutte la fondazione del giornale “L’Alpone” e la pubblicazione di alcuni volumi che tendevano alla valorizzazione di persone ed eventi del nostro paese). Negli ultimi tempi, oltre ad essere attivo all’interno dell’Associazione culturale “San Zeno”, è stato fra i promotori del monumento dedicato alla “Pace e alla nostra storia”, situato a Castello in piazza Caduti e dispersi in Russia. Nel frattempo - aggiungiamo noi - ha trovato anche il tempo di sposarsi (e anche questa, visti i tempi che corrono, è un’impresa non da poco!), cosicché ha avuto modo di festeggiare l’ambito titolo di “bacan” accanto alla sua Bertilla e a tanti amici che hanno condiviso con lui momenti importanti della sua vita. A loro ci aggiungiamo volentieri, porgendogli le più sincere felicitazioni da parte della Pro Loco e dell’intera cittadinanza di San Giovanni Ilarione: complimenti, “siòr Bacan!” DARIO BRUNI


L’ALPONE 4 Tre grandi incontri organizzati dalla Pro Loco con Yano DJ per l’estate: - nel mese di giugno in zona industriale di S. Giovanni Ilarione (da definirsi) - venerdì 27 giugno in piazza a Castello (Sagra delle ciliegie) - venerdì 3 ottobre in piazza a S. Giovanni Ilarione (Sagra delle Castagne)

L’ALPONE HA BISOGNO DI TE! Sono passati 22 anni dall’uscita del primo trimestrale “L’Alpone”, dopo l’autorizzazione del tribunale di Verona del 3 luglio 1986. Lo abbiamo visto, di anno in anno, evolversi nei suoi articoli, lo abbiamo visto trasformarsi con pagine sempre più colorate, lo abbiamo visto arricchirsi di foto sempre più definite e luminose. Abbiamo letto poesie, storie, rivisto immagini che oramai il tempo aveva archiviato. Oggi “L’Alpone” parla di cultura, di sport, di anniversari, di storie e interviste, propone eventi del paese, cercando di arricchirsi con rubriche sui giovani in modo da renderlo sempre più appetibile anche a loro. Vede tra le firme dei suoi articoli persone impegnate fin dall’inizio e nuovi autori. Il suo contributo si affianca alle ormai numerose pubblicazioni sulla storia e sull’attualità del nostro paese (ultima in ordine di tempo:

GIOVANI

“Enciclopedia Ilarionese”), invidiate da altri paesi, ben più ricchi e più popolati. La Pro Loco sostiene la pubblicazione di questo interessante periodico, facendo arrivare la sua voce, nei paesi più lontani, per mantenere un contatto con la realtà del paese di provenienza. Le copie stampate sono 2.870, di cui 2.600 inviate in Italia e 270 nel resto del mondo: in questo modo le copie del periodico giungono in Europa, ma anche in Turchia e in paesi lontani come l’America, il Giappone, l’Australia, l’Africa, la Russia e in Argentina. Naturalmente la Pro Loco ha bisogno del contributo di tutti per proseguire: di chi scrive, raccoglie notizie, immagini di chi spedisce, di chi fa pubblicità e contribuisce con qualche contributo finanziario. In qualche modo, quindi, anche di te!

CARNEVALE 2008

IL NATALE, LA VEGLIA

Il bello di stare insieme richieste dei giovanissimi e la calorosa accoglienza della gente. Ringraziamo il paese per le offerte ricevute che sono state devolute alla parrocchia per iniziativa dei giovani. I GIOVANI NOSTALGICI MA VOLONTEROSI

Con grande entusiasmo abbiamo ripreso quest’anno il canto della stella fra le contrade. La proposta è nata grazie ad alcuni giovani volonterosi e nostalgici che, con la collaborazione del gruppo giovanissimi di Azione Cattolica, hanno voluto condividere con la gente del paese la gioia del Natale. In quattro serate abbiamo percorso gran parte del paese, accompagnati da Gesù bambino che giaceva in una calda capanna, proprio come allora, e da un gruppo di giovani con cappellini luminosi che ne cantavano la nascita. È stata un’esperienza molto bella che ha dato una risposta alla voglia di farci conoscere e di dimostrare che i giovani sanno ancora trasmettere qualcosa di essenziale. Speriamo di poter rifare questa iniziativa anche l’anno prossimo, viste le

GRUPPO GASTROFILI VAL D’ALPONE

In alto: Mastro Ciliegia e Sora Castagna. Sopra: Primo carro classificato: “L’Ape Maia”. Sul vocabolario, alla voce carnevale, troviamo scritto: “tempo di spensieratezza e di divertimento”, e tale vuole essere anche nel nostro paese: con le mamme e le nonne che profumano di “grostoli”, di frittelle fino all’inizio della quaresima e i ragazzi che corrono da un paese all’altro, con il proprio carro, per partecipare alle varie feste in maschera. La manifestazione più colorata del periodo è la tradizionale sfilata di carri e di maschere, che quest’anno è caduta il 3 febbraio. Il tempo ha concesso una tregua, giusto nelle ore di sfilata, forse sarà stata la presenza di don Angelo, neo parroco di Castello che, dopo aver benedetto il carro dell’Ape Maia, ha sfilato tra le vie del paese vestito da ape. La banda Giuseppe Verdi di Montecchia di Crosara e di San Giovanni Ilarione, come ogni anno, ha aperto il corteo. A seguito, hanno sfilato le due principali maschere del paese, Mastro Ciliegia (Lorenzo Gecchele) e Sor Castagna (Lucia Burato), le quali si sono esibite a bordo di

un’auto d’epoca di color rosso. Ben 15 carri hanno allietato la sfilata: il carro Medio Evo: “abbiamo scelto questo titolo perché è il programma della scuola dell’infanzia di Montecchia di Crosara”; M&M’S Forever Friends: “vogliamo far divertire i bambini…”; La

Compagnia degli Imbriachi: “vogliamo far vedere alla gente che danni fa l’alcool”; Peter Pan e i Butei Sperduti: “tutti i Pi’ mati della vallata finalmente raggruppati”; Gli Hippy: Il Ritorno: “con tanta allegria siamo qui a tenervi compagnia”; L'Italia è vecchia bisogna rimediare: “L'Italia è vecchia ci sono pochi bambini”; L’ACR Spaziale: “occasione per unire bambini e genitori”; La Ruota degli Aumenti: “L'Italia degli aumenti io pago”; Grease: “puro divertimento”; Osteria La Vecchia America: “vogliamo divertirci”; Re del Torbolin: “alla conquista di Monteforte”; Il Re e i suoi Giullari: “facciamo divertire re e tutti”. E per finire i quattro carri più premiati: il quarto e terzo posto, come da tradizione, sono assegnati ai carri provenienti da fuori paese, con 100 euro di premio per La Corrida: “un carnevale in allegria” e 150 euro per “I Pi’ Mati dei Caraibi: vogliamo tornar bambini”. Il secondo posto è stato aggiudicato a Giotto e i suoi Amici con 200 euro di premio, creato dalla scuola d’infanzia di San Giovanni Ilarione: “Auguriamo che ognuno di noi faccia della propria vita un’opera d’arte”. Il vincitore del carnevale 2008 è stato il carro dell’Ape Maia con 250 euro di premio, il cui gruppo ideatore si aggiudica il primo premio per il secondo anno: “come ogni anno, l’intento principale è quello di far divertire sia grandi che piccini attraverso colori, musica, balletti, fantasia e qualche sorpresa. L’idea dell’Ape Maia è stata scherzosamente avanzata l’anno scorso insieme a chi non è potuto essere con noi anche quest’anno”. Sono nate idee nuove per i prossimi carnevali: una votazione anticipata delle maschere principali, Mastro Ciliegia e Sora Castagna, visto che le due figure sono poco conosciute nel paese e poco valorizzate. La seconda idea è quella di un carnevale notturno al sabato sera. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e che hanno collaborato per lo svolgimento della manifestazione.

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L’ALPONE 5

Un po’ di “Sale e Pepe” alla scuola primaria A. Stefani

La classe dopo lo spettacolo. Ciao a tutti, noi siamo i ragazzi di quarta A e B della primaria “A. Stefani” e vogliamo raccontarvi una bella esperienza che abbiamo vissuto a scuola nei mesi di novembre e dicembre. Con la collaborazione di Luciana segue da pag. 1

Damini e Maria Lovato, due simpatiche e g e n t i l i signore che fanno parte della compagnia teatrale “Sale e Pepe”, abbiamo realizzato il progetto “ Te a t r a n do”, incontrandoci per ben sei volte nella nostra palestra. Abbiamo fatto tante cose bellissime: ci siamo divertiti ridendo e piangendo (per finta) come veri attori; al suono della musica, abbiamo espresso i nostri stati d’animo e le nostre emozioni; abbiamo imparato ad usa-

IL GIORNALINO DELLA SCUOLA

scelto di fare le trentatré ore, assieme ai professori, hanno ideato il “progetto giornalino”. Subito era stato pensato esclusivamente per i ragazzi delle classi terze che frequentano il venerdì pomeriggio, poi si sono aggiunti anche i contributi delle altre classi. Il nostro giornalino si chiama “Non solo scuola”. Come dice il titolo, infatti, gli argomenti trattati non si limitano solo alla scuola, ma si estendono in un campo culturale più approfondito. All’interno del giornale troviamo,

ad esempio, argomenti riguardanti la storia di Mario Marcazzan, da cui prende il nome la nostra scuola, ed alcune pubblicità progresso, che dovrebbero sensibilizzare i lettori su diverse problematiche che vengono trattate nel numero che si prende in considerazione. I nostri argomenti hanno seguito quattro linee principali in riferimento al POF, cioè il documento attraverso il quale la nostra scuola si presenta a genitori e alunni. I temi principali del giornalino sono:

Zorzetto Franca nel giorno del suo compleanno 80 suonati mentre ringrazia parenti e amici, durante la sua Festa.

re il corpo e la voce in modo espressivo; ci siamo trasformati in marionette legate ad un filo; abbiamo imitato personaggi ed oggetti; divisi in gruppi, abbiamo rappresentato storie inventate da noi. Durante l’ultimo incontro c’è stata anche una sorpresa: è venuto a trovarci il signor Angelo Pandolfo che, nelle vesti del famoso Pantalon dei Bisognosi, ha partecipato alle nostre piccole rappresentazioni, facendoci ridere e divertire con la sua simpatia ... veneziana! È stata un’esperienza molto importante perché abbiamo giocato con tutti, ci si abbracciava con chi capitava e nessuno si vergognava di dire “ti voglio bene” all’altro. Vogliamo esprimere un fortissimo grazie alla compagnia “Sale e Pepe”, sperando di poter continuare questo progetto anche l’anno prossimo. ALUNNI ED INSEGNANTI DELLE CLASSI QUARTE

educazione alla salute, educazione alla legalità, educazione allo sport e la conoscenza del territorio. Con lo sport abbiamo affrontato temi come il ciclismo e il doping. Riguardo all’educazione alla legalità abbiamo illustrato le norme di sicurezza nell’Istituto Comprensivo e, infine, in merito alla conoscenza del territorio, siamo andati ad approfondire le festività presenti nel nostro paese. Oltre a tutti gli argomenti trattati, noi alunni di terza abbiamo deciso di dedicare anche uno spazio alla messaggeria. Superando di gran lunga le nostre aspettative, questa idea ha riscosso molto successo. Consiste nel poter inviare dei messaggi ad amici o compagni che non sono nella stessa sezione per comunicare in modo nuovo e divertente. Il giornalino è stato reso pubblico il 22 Dicembre 2007 quando alcuni ragazzi l’hanno illustrato e distribuito agli alunni della scuola media. Tutto questo è stato possibile grazie ai contributi offerti dalla Cassa Rurale di Vestenanova, alla quale porgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti. Inoltre ringraziamo anche il comitato genitori e l’assessore alla cultura che ci hanno aiutato e seguito nello svolgimento del nostro progetto. MASSIMILIANO, LUCA E ILARIA

Aido e scuola primaria “Aristide Stefani”

INSIEME PER SOLIDARIETÀ grosso successo. Infatti sono migliaia i tappi arrivati che verranno portati ad Aviano (Pordenone) e il ricavato del riciclo andrà ad una struttura che accoglie gratuitamente i malati terminali di cancro con

Da due anni i bambini della scuola primaria “Aristide Stefani” si danno da fare, insieme ai loro genitori, per raccogliere i tappi di plastica delle bottiglie. Nessuno avrebbe mai pensato che un semplice tappo potesse essere così utile per aiutare persone meno fortunate. Questa iniziativa, nata in collaborazione con l’Associazione Aido di San Giovanni Ilarione, sta avendo un

i loro familiari. L’impegno della raccolta, oltre che a sensibilizzare tanta gente a essere solidale verso quelle persone che stanno vivendo un momento difficile della loro vita, educa al rispetto dell’ambiente attraverso la raccolta e il riciclo della plastica. Ringraziando l’Associazione Aido per aver coinvolto la scuola, si invitano tutti coloro che vogliono dare una mano, a consegnare i tappi presso la sede dell’Associazione Aido. ALUNNI E INSEGNANTI

ORI GLI ALL Complimenti vivissimi da parte della redazione a: DCiman Daniele, laurea breve in Informatica, il 12.12.2007 presso l’Università degli studi di Verona Cavazza Francesca, dottoressa in Scienze e Tecnologie alimentari presso l’Università degli studi di Padova, il 18 febbraio 2008 Lovato Marina, dottoressa in Scienze Politiche presso l’Università degli studi di Padova, il 20 febbraio 2008

MONTEFORTIANA, TRA SPORT E SOLIDARIETÀ Il 19 e 20 gennaio scorso si è svolta la 33ª edizione della “Montefortiana”, una manifestazione sportiva che ha registrato anche quest’anno un record di partecipazione: oltre diciottomila atleti nelle varie specialità che hanno visto protagonisti bambini, amanti dell’arte e della natura, professionisti del podismo mondiale, marciatori amatoriali che hanno letteralmente inondato il territorio di Monteforte. Tra le attività collaterali - convegni, manifestazioni pubbliche, incontri con la stampa - particolare interesse ha destato un concorso di disegno riservato agli alunni delle scuole elementari e medie che vi hanno partecipato in massa. Significativo il tema del concorso: “Sogna, pensa, immagina: corria-

mo, senza lasciare indietro chi inciampa”. L’iniziativa, indetta dal Gruppo sportivo “Valdalpone” è stata organizzata dall’associazione “Amici di don Marini”. Tra i partecipanti, oltre agli alunni delle scuole del Veneto, anche loro piccoli amici residenti a Roma, New York e Taipei (Taiwan). La Commissione, presieduta dal prof. Vittorio Castagna, ha avuto il suo bel da fare nel prendere in esame ben 1.725 elaborati. Il primo premio assoluto è andato a Roberta Dal Cero che frequenta la prima classe presso la Scuola media “Giovanni Pascoli” di Montecchia di Crosara. D. V.

GIOTTO E I SUOI AMICI: UN CARNEVALE DI ALLEGRIA E DI COLORI Nell’edizione 2008 del Carnevale a San Giovanni Ilarione, la scuola dell’Infanzia “Papa Luciani” ha pensato di far partecipare un ospite d’eccezione: Giotto! Fin dall’inizio dell’anno scolastico, Giotto ha accompagnato il cammino formativo dei nostri bambini, li ha guidati, passo dopo passo, alla scoperta dell’Arte, ovvero all’educazione del bello, del saper cogliere gli aspetti più importanti della vita di tutti i giorni e tradurli, con diverse tecniche e secondo l’abilità di ciascuno, in piccole opere d’arte. Ci si ritrovava così a costruire un puzzle dove l’elaborato di ciascun bambino ne era parte e ci si rendeva conto che queste piccole, straordinarie creature, di giorno in giorno, crescevano e diventavano dei piccoli/grandi artisti e, loro stessi, erano i pezzetti più preziosi che costruiscono il puzzle della nostra vita, come famiglia e come comunità. La figura di Giotto ha affascinato bambini e genitori, che hanno pensato ad un carro fatto “ad arte” e così è stato fin dal concepimento dell’idea. Il tempo era breve, ma impressionante e straordinaria è stata la partecipazione di tutti i papà che hanno pensato subito alla realizzazione del carro, le mamme a tagliare le stoffe per i costumi con tutti gli accessori relativi. Ci rendiamo conto di cosa significhi fare questo per 150 bambini e per altrettanti genitori? Maestre e bambini hanno trasformato la scuola in un laboratorio di pittura, di taglio e cucito, di assemblaggio di cappellini, pennelli, matite, tubetti di colore ... sembrava proprio di essere

in un alveare, dove ogni ape ha il suo posto e il proprio ruolo ... e così, in 20 giorni, l’opera d’arte era pronta. Ognuno si è improvvisato artista e l’arte ha trasformato tutti creando un clima di serena e frizzante allegria. E fu così che ... domenica 3 febbraio, in prima fila, siamo andati in scena: la faccia di Giotto, allegro e spensierato, sembrava dominare dall’alto il serpentone di carri che, via via si aggiungevano. Il matitone che si stagliava dal centro del carro, con il suo movimento di braccia, sembrava volesse disegnare il grande quadro della festa che stava per iniziare. Un enorme contenitore, ricolmo di pennelli, era a disposizione di chiunque volesse contribuire ad arricchire, con tocchi di colori e di allegria, la festa che stava per esplodere. Uno dopo l’altro, giungevano da ogni parte, matite, tubetti di colore, piccoli e grandi artisti che riempivano il grande carro multicolore e, infine, tanti genitori, vestiti da pittori. A suon di musica e sotto una pioggia di coriandoli abbiamo percorso le vie del paese e, man mano che si avanzava, s’inondava ogni spazio della magia della festa. Le fermate erano momenti preziosi per poter festeggiare con un bicchiere di vino che da sotto il carro, ogni tanto compariva e, nel giro di boa, si ritrovava sempre il solito e ben atteso baule che, per l’occasione si trasformava in una mini cucina, dalla quale si sfornavano panini, salami, formaggio, caffè e quant’altro potesse segue a pag. 7


L’ALPONE 6

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA dal Consiglio comunale

Revoca convenzione La convenzione in atto, con decorrenza dicembre 2006, tra il comune di San Giovanni e quello di Roncà per la gestione associata dell’Ufficio di Segretario comunale è stata revocata. Analogo accordo, tuttavia, è stato stipulato anche con i comuni di Crespadoro e di San Pietro Mussolino, in provincia di Vicenza. Il “patto a quattro” viene collocato nell’ambito di un progetto generale che tende a razionalizzare le spese gravanti, soprattutto, sui bilanci dei piccoli comuni. (Delibere n. 54 e 55 del 29 novembre 2007)

Centro diurno per anziani L’innalzamento dell’età media della popolazione residente, con tutte le conseguenze che il fenomeno comporta, le difficoltà di molte famiglie a provvedere all’assistenza delle persone anziane in ambito familiare e la conseguente diffusa domanda sociale connessa hanno indotto l’Amministrazione ad assumere il preciso impegno di organizzare un centro diurno. Il primo passo in tal senso è stata l’acquisizione di un immobile situato in piazza Colonna, in pieno centro cittadino, proprio davanti alla chiesa parrocchiale di Santa Caterina in Villa. Il costo totale dell’immobile, compreso un terreno di pertinenza, ammonta a 420.000,00 euro. (Del. 59 del 29 novembre 2007)

Convenzione con la Provincia Con riferimento ad una normativa risalente agli anni 2000 e 2001, l’Amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con la Provincia allo scopo di poter fruire di qualificata assistenza tecnico-amministrativa nei settori economico, produttivo, commerciale, turistico, sociale, culturale e sportivo. Si tratta, per il momento di un accordo-quadro che sarà successivamente dettagliato mediante la specificazione dei servizi da svolgere in forma associata. In quella sede verranno definite le modalità e i termini operativi della gestione. La convenzione avrà la durata di tre anni durante i quali la Provincia farà da capofila per tutti i comuni che aderiranno all’accordo. Almeno due volte all’anno i sindaci, o loro delegati, si riuniranno per fare il punto della situazione, per il monitoraggio delle attività e per verificare la funzionalità dei servizi convenzionati. Ciascun ente può recedere dalla convenzione, con decorrenza dal primo giorno dell’anno successivo, segnalando per iscritto l’intenzione almeno con sessanta giorni di anticipo. Gli ambiti di operatività della

convenzione sono i seguenti: - lavoro (iscrizione all’anagrafe dei lavoratori, agevolazioni per le imprese, corsi di formazione, progetti di politica attiva per il lavoro, servizio di accoglienza per le persone in cerca di lavoro, iscrizione al collocamento mirato per i disabili, informagiovani, ecc.; - turismo (formare il personale dell’ente locale, accesso alla rete internet della Provincia, erogazione di eventuali contributi a favore degli enti locali, gestione associata di manifestazioni, produzione di documentazione divulgativa, ecc.; - informatica (connessione alla rete provinciale con possibilità di utilizzo dei servizi telematici, pubblicazione di documentazione on-line, assistenza tecnica sulla rete, registri informatici di atti, ecc.; - formazione, logistica per i mezzi in dotazione alla provincia, espropriazione, lavori pubblici ... manutenzione delle pertinenze della rete viaria provinciale; - servizi sociali, biblioteca e scambio di dati cartografici. (Del. n. 60 del 29 novembre 2007)

Gestione di palestra e aule motorie L’associazione “Polisportiva San Giovanni Ilarione 2001” che svolge un’intensa attività di promozione e organizzazione dell’educazione fisica nel territorio comunale, avrà in concessione, anche per il prossimo triennio, due “aule motorie” funzionanti rispettivamente presso le scuole primarie “A. Stefani”del capoluogo e

“C. Tonin” di Castello, la palestra adiacente la scuola media “M. Marcazzan” e la palestra, denominata “Polisportiva 2001”, di viale dell’industria 46. In base all’accordo, valido per gli anni 2008, 2009, 2010, il comune si riserva di concedere le strutture per lo svolgimento di attività occasionali programmate

dalle scuole o da altre organizzazioni sportive locali, purché di pubblico interesse, e previamente concordate con l’associazione affidataria. Da parte sua la polisportiva esonera il comune da ogni responsabilità e si impegna all’os-

servanza di tutte le misure sanitarie e di sicurezza, a non subaffittare i locali a terzi, a mantenerli in perfetta efficienza assicurando un’accurata manutenzione ordinaria. Eventuali interventi di manutenzione straordinaria saranno a

testi di DELIO VICENTINI carico del comune al quale spetta anche la determinazione delle tariffe annuali per gli utenti, sentita l’associazione. In caso di accertata violazione della convenzione il comune può disporne la revoca. (Del. n. 63 del 19 dicembre 2007)

dalla Giunta comunale

Bando per la riqualificazione e il riordino del centro storico di Castello La giunta ha approvato un apposito bando per la raccolta di idee e proposte, finalizzate al riordino e alla riqualificazione del centro storico di Castello. Particolare riguardo sarà rivolto all’arredo urbano di pregio architettonico, al miglioramento della viabilità pedonale, al verde pubblico adeguatamente attrezzato. Attenzione specifica sarà riservata all’intero abitato della frazione e alla piazza che ne costituisce il cuore. Agli esperti del settore vengono richieste idee e proposte che met-

tano in bella evidenza gli edifici storici e gli spazi aggregativi. I progetti saranno realizzati su tavole da 70x100, accompagnati da relazione scritta. Potranno partecipare liberi professionisti, singoli o associati, società di professionisti e di ingegneri, consorzi, studenti iscritti alle facoltà di ingegneria e architettura, oltre ad eventuali laureati presso dette facoltà e non ancora iscritti agli albi professionali. Gli elaborati verranno valutati da una giuria, nominata dalla Giunta comunale, costituita da

Convenzione tra Pro Loco e Comune per “L’Alpone” Rinnovata, per il triennio 2008, 2009, 2010, la convenzione tra la Pro loco e l’Amministrazione comunale per la pubblicazione di notizie inerenti l’attività della stessa amministrazione nei confronti della comunità. Il servizio trova legittimazione nella normativa vigente che prevede “l’informazione a mezzo stampa, audiovisivi

e strumenti telematici ... rivolta ai cittadini, alla collettività e ad altri enti attraverso ogni modalità tecnica e organizzativa”. Costituiscono oggetto dell’informazione l’illustrazione e la “conoscenza delle disposizioni normative”, le “attività delle istituzioni e il loro funzionamento”, le modalità di “accesso ai pubblici servizi”, la co-

Acqua, nelle zone collinari Approvato il progetto esecutivo per il completamento dell’acquedotto comunale nelle zone collinari del paese. Il primo stralcio, di cui abbiamo dato notizia nei precedenti numeri del giornale, è quasi ultimato. La spesa complessiva ammonta a 300.000,00 euro finanziati con contributi della Regione Veneto e dello Stato (Del. n. 135 del 27 novembre 2007)

Impianti di cogenerazione in dirittura d’arrivo Nel numero di settembre 2007 de “L’Alpone” era stato dato ampio spazio ad una notizia di grande attualità: la produzione di energia elettrica mediante due impianti di cogenerazione ad oli vegetali e dando vita a delle mini-reti di teleriscaldamento: una presso il municipio e una presso la scuola media “M. Marcazzan”. Ora la Giunta ha approvato il progetto definitivo/esecutivo presentato dalla ditta En.In.Esco srl a

firma dell’ingegnere Giorgio Zaggia. La spesa complessiva prevista ammonta a 1.200.000,00 euro e sarà finanziata per 512.564,00 dal Comune mediante contributo regionale e per 687.435,65 dal Promotore della ditta stessa. Responsabile del procedimento amministrativo è il geometra Maurizio Bacco, “responsabile” dell’area tecnica. (Del. 5 del 17 gennaio 2008)

cinque membri scelti tra cittadini che vantino specifiche competenze in materia e presieduta dal sindaco. Per il vincitore è previsto un premio in denaro di 2.000,00 euro. Ovviamente non potranno partecipare, per palese incompatibilità, i componenti della giunta comunale, della giuria giudicante, i loro coniugi o parenti fino al secondo grado. (Del. n. 116 del 4 settembre 2007)

noscenza di “temi di rilevante interesse pubblico e sociale”. La redazione del trimestrale riserverà lo spazio adeguato alle notizie da pubblicare nelle due pagine centrali facendo riferimento ai contenuti delle deliberazioni di interesse generale prodotte dal Consiglio e dalla Giunta. Per maggior trasparenza verranno resi noti, di volta in volta, anche gli estremi delle delibere stesse. Il comune corrisponderà, in cambio un contributo economico di 3.000,00 euro all’anno. (Del. n. 125 del 9 ottobre 2008)

Laboratorio informatico a Castello È stato rinnovato, per il triennio 2008/2010, il contratto di comodato tra il comune e la parrocchia di Castello per la concessione in uso di un locale da adibire a laboratorio informatico a disposizione della scuola primaria, a tempo pieno, “Cirillo Tonin”. Si tratta di un’iniziativa, in vigore fin la 2004, che qualifica l’offerta formativa della scuola in un settore divenuto ormai indispensabile. Tanto più se si considera che si tratta di una scuola organizzata sulla base di quaranta ore settimanali. (Del. n. 139 del 4 dicembre 2007)


L’ALPONE 7

Servizio idrico integrato Nel numero precedente del giornale era stata fornita dettagliata informazione in ordine al passaggio del servizio acquedottistico comunale all’A.A.T.O.V. (Autorità d’Ambito Ottimale Veronese) e da questa alla “Società Acque Veronesi s.c.a.r.l.”. In conseguenza di ciò si è reso necessario anche il trasferimento al nuovo ente gestore dei due dipendenti comunali, Celestino Gugole e Roberto Zoccante, che precedentemente avevano curato il medesimo servizio alle dirette dipendenze del comune. (Del. 137 del 27novembre 2007)

Addizionale I.R.P.E.F. confermata Non verrà ritoccata l’addizionale IRPEF. Anche per l’esercizio finanziario 2008 rimarrà fissa allo 0,8% con una previsione di entrata di circa 195.700,00 euro, indispensabili per “assicurare l’equilibrio di bilancio e conservare la quantità e qualità dei servizi comunali erogati”. (Del. 144 del 18 dicembre 2007)

Il costo delle fotocopie La legge 241/1990, nota come la “legge sulla trasparenza degli atti amministrativi”, prevede che agli uffici comunali possa essere richiesta, da parte dei cittadini interessati, la documentazione amministrativa relativa a procedi-

menti in corso e/o già terminati. Il costo delle fotocopie per tale operazione viene così determinato: - fogli formato A4: € 0,15 - fogli formato A3: € 0,25 (Del. 3 del 8 gennaio 2008)

Al momento di andare in macchina riceviamo una lettera - molto interessante - di un giovane che, tuttavia, vuole mantenere l’anonimato. Nel prossimo numero del nostro giornale sarà oggetto di commento e, per quanto possibile, di pubblicazione. Nel frattempo invitiamo il giovane a farsi avanti. Sa scrivere bene e dimostra di avere buone idee. “L’Alpone” ha bisogno anche di lui!

IL CENTRO POLIFUNZIONALE PER ANZIANI Dallo scorso anno, a Roncà, è attivo un centro diurno per anziani, denominato Le querce, che è a servizio di tutta la vallata dell’Alpone. Sempre presso questo centro, da febbraio di quest’anno, è iniziato il servizio di residenzialità. L’accoglienza quindi non è più solo durante il giorno, ma anche per la notte. Il centro è stato creato ed è gestito dalla cooperativa sociale Monscleda Onlus. Accoglie persone anziane in situazione di difficoltà o non autosufficienti, affette da varie patologie legate all’invecchiamento. Possono essere accolti tutti i residenti dell’Ulss 20, con la priorità ai residenti nei comuni della vallata. Il centro diurno funziona giornalmente, dalle 8,00 alle 16,00, dal lunedì al venerdì; il sabato, dalle 8,00 alle 12,00. È attivo il servizio trasporto da e per casa, e possono esse-

re trasportate anche persone non deambulanti, con mezzi attrezzati allo scopo. Al centro diurno gli ospi-

Dall'11 al 13 ottobre scorso a San Giovanni Ilarione in occasione della "Sagra delle Castagne", presso i chioschi allestiti per l'occasione lungo le vie del paese, i numerosi visitatori hanno potuto gustare il vino Soave, il Durello ed altri prodotti locali, come le Lasagne fatte con farina di castagne.

LETTERE AL DIRETTORE Egregio Signore, Con le feste Natalizie appena passate, un’altro anno incomincia, ed il mio nostalgico pensiero non si allontana mai dalla mia terra nativa. Posso ringraziare il Signore per il possedimento che ho oggi, a volte contemplo la vita trascorsa in Via Beltrami di

opportunità di ragguingere la meta, lavorando assiduamente. Nel 1967, mi sposai ed ebbi due figli, una bambina di nome Giuseppina ed un bambino di nome Antonio. Oggi la mia più grande gioia è di essere divenuto un fiero nonno di sette bei nipotini. Mio figlio Antonio è

trimestralmente in Australia. Leggendolo mi fa mantenere viva la memoria. Auguro a tutti voi di San Giovanni un felice e prosperoso anno 2008, colmo di pace e bene. Un pensiero speciale invio ai miei fratelli, alle loro famiglie, e a tutti quelli che sono cresciuti con me, alla mia amata contrada Beltrami. Che Iddio vi benedica. Ciao a tutti. Angelo e Maria Cavazza

Carissimi Maria e Angelo, chiedo scusa per la confidenza che mi sono permesso ma, anche se non ci conosciamo personalmente mi sembra di avervi, da sempre, conosciuti. Con le vostre parole appassionate e presentandoci la vostra magnifica e numerosa famiglia avete centrato l’obiettivo che il nostro giornale si è posto fin dal suo primo numero: quello di rafforzare il legame tra chi è stato coAntonio, Cesarina, Anthony, Riccardo, Domenic, Angelo (nonno), Charlie, Amelia, stretto a lasciare il suo Laurence, Maria-Elena, Giuseppina. paese natale e chi San Giovanni Ilarione negli anni padre di 5 bambini: Maria Elena di 8 ancora vi risiede. Dalle vostre parole 1940 e ‘50. anni, Riccardo 6, Domenic 4 e due traspare una profonda nostalgia che Sono il primogenito di sette figli, di gemelli di nome Amelia e Anthony di 2 lascia chiaramente intendere il desideAntonio Cavazza e Giuseppina Bor- anni e 9 mesi. Mia figlia Giuseppina è rio di tornare. Quando ciò avverrà don. Durante la mia tenera età Bel- madre di due bambini: Charlie di 10 saremo lieti di intervistarvi come trami era il centro delle attività, insie- anni, e Laurence di 6. accaduto nel numero pubblicato lo me con altre 20 famiglie, forse con lo La reminescenza nostalgica di quel scorso Natale quando è venuto a racstesso numero di figli. tempo giovanile spinge sempre la me- contarci la sua bella storia Renzo Come sappiamo, lo stato di vita di moria a raccontare quei ricordi intor- Ciman dal Sud Africa. Perché non vi quel tempo era molto duro causa della no a Beltrami, paese nativo, come se mettete al computer, visto che sapete scarsità di lavoro. Così, all’età di 21 non lo avessi mai lasciato. Questi sen- scrivere bene, e ci raccontate della anni, come tanti altri giovani, intra- timenti, questi ricordi saranno sempre vostra vita, dei sacrifici affrontati presi il cammino per l’Australia cer- condivisi con i miei figli e nipotini. che sicuramente ci saranno stati -, cando fortuna. L’Australia è stata Porgo i miei ringraziamenti a voi delle vostre conquiste, delle soddisfavantaggiosa per me, con numerose per “L’Alpone” che mi viene inviato zioni?

ti possono trascorrere la giornata, o anche solo mezza, assistiti da personale qualificato, con la presenza, a giorni alterni, di un infermiere, impegnato in attività di varia natura. Il servizio residenziale, funziona tutti i giorni, 24 ore su 24, per periodi stabiliti o per transitorie necessità (dimissioni dall’ospedale, attesa di altre soluzioni, sollievo temporaneo alle famiglie e altro). Non è una casa di riposo, ma una piccola struttura (i posti letto sono 8) dove si vuole mantenere la dimensione famigliare, dove si cerca di mantenere le capacità residue dell’anziano, per quanto poche siano. Il centro, oltre ad offrire assistenza con personale qualificato, prevede attività educative, rieducative e di socializzazione, con spazi per il riposo, il gioco, la musica e il teatro. Sempre presso il centro è anche attivo il servizio privato di fisioterapia rivolto a persone di tutte le età che ne abbiano necessità. È completamente privato, nel senso che il centro mette a disposizione la palestra con tutti gli attrezzi, e mette in contatto diretto la persona richiedente con la sig.ra Raffaella, la fisioterapista qualificata con anni di esperienza, che proporrà il percorso fisioterapico. Tutti i servizi del centro “Le querce” prevedono una quota di compartecipazione alla spesa, che varia a seconda del servizio richiesto. Per informazioni e richieste di ammissioni si può contattare la segreteria della cooperativa, dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 15.00, allo 045 7450941, oppure il centro stesso allo 045 7460004. Per esigenze urgenti e fuori dagli orari di segreteria contattare il numero 348 3111788 IL DIRETTORE COOP. MONSCLEDA ONLUS LUIGINO RIGHETTO

segue da pag. 5

GIOTTO E I SUOI AMICI

servire per mantenere alto il tono della festa. A pensarci ora, la riflessione che forse viene più spontanea, è che anche questo Carnevale ha segnato una tappa significativa del percorso che la scuola dell’Infanzia con i bambini, le maestre e i genitori, ha fatto e sta ancora facendo. Se l’artista, comunemente inteso, si esprime per particolari competenze e abilità possiamo pensare che, per un giorno almeno, tutti siamo stati artisti dell’allegria, senza esclusione alcuna. Per noi genitori è stata l’occasione per vivere con i nostri bambini un’esperienza educativa e ricreativa che lascerà una traccia positiva. È doveroso, prima di concludere, rivolgere alcuni ringraziamenti. Innanzitutto grazie alle mamme e ai papà che, ancora una volta, hanno saputo rispondere con sollecitudine e generosità, senza badare a orari,

all’impegno. Grazie alle maestre e a tutto lo staff educativo per il loro paziente lavoro con i nostri bambini. Grazie, infine, alle suore, per la loro presenza discreta. Grazie non solo per tutto il lavoro fatto al di fuori degli orari canonici della scuola, ma anche per la possibilità che offrono ai genitori di avere un luogo in cui ritrovarsi. Grazie per la loro capacità di coinvolgere le persone, di seguire e supervisionare i diversi lavori e, non da ultimo, per la preoccupazione di non fare mai mancare un buon caffè, utile soprattutto a coloro che, incuranti del freddo e della stanchezza, non disdegnano nemmeno il piacere di sorseggiare in compagnia una bevanda calda. Grazie, infine, ai bambini ... come sempre meravigliosi. I GENITORI


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Un semplice gesto per Ricordando San Giovanni Bosco STORIA DI UNA STATUA CONSERVATA A CASTELLO una grande causa Anche quest’anno l’Istituto Comprensivo di San Giovanni Ilarione si è impegnato a raccogliere tutti i tappi di bottiglia al fine di promuovere l’iniziativa di aiutare i malati terminali di tumore. Ma lo sapevate cosa può fare un semplice tappo di bottiglia? Di sicuro per noi è un oggetto insignificante, ma per molte persone malate di tumore (anche di età pediatrica), può essere prezioso e aiutarle a vivere al meglio la loro vita, nonostante le gravi condizioni. Molte persone disponibili ad aiutare gli altri, nel 2004, rifacendosi ad un’esperienza simile che da alcuni anni è attiva a Pordenone, si sono impegnate a creare un’associazione tesa a migliorare la vita di questi malati, grazie appunto a dei semplici tappi di plastica. L’ iniziativa un po’ alla volta ha coinvolto, sfidando lo scetticismo di molti, tantissime parrocchie, scuole e persone singole. Così, tappo dopo tappo, se ne sono raccolti 644 quintali, che sono stati trasportati alle fabbriche dove viene dato avvio alla prima fase di riciclaggio. Come mai solo i tappi di plastica

e non le bottiglie? Perché sono fatti di plastiche particolari, di maggior pregio, quindi di più alto valore economico. Si possono raccogliere anche tappi di detersivi, dei pennarelli, contenitori del giochino dell’ uovo kinder, il tappino rosso della colla vinavil, il contenitore del Nesquik e il coperchio della nutella. Il ricavato economico naturalmente va in beneficenza all’ associazione “Via di Natale” che ad Aviano, presso il Centro di Ricevimento Oncologico (CRO) ha costruito, e attualmente gestisce, una struttura per l’ ospitalità di ammalati e famigliari in cura, oltre che un Hospice per il ricovero dei malati oncologici terminali. Quindi ecco i due considerevoli significati dell’ iniziativa: da una parte i fondi che vanno ad un importante ente benefico e di solidarietà, dall’ altra un interessante “differenziamento” nell’ambito della raccolta differenziata e del riciclaggio. Per concludere, anche nel nostro piccolo, possiamo collaborare con questa iniziativa per aiutare le persone in difficoltà con un semplice gesto che apparentemente può sembrare inutile, ma sicuramente per molti non lo è.

TUTTI I TAPPI UTILI AL NOSTRO SCOPO!!

- I TAPPI DELLE BOTTIGLIE DI PLASTICA CHE CONTENGONO LE BIBITE - I TAPPI DEI BOTTIGLIONI DEI DETERSIVI - I CONTENITORI DEL GIOCHINO DELL’OVETTO KINDER - I TAPPI DEI PENNARELLI - I TAPPI DELLE BOTTIGLIE DI PLASTICA DEL LATTE - I CONTENITORI DI RULLINI FOTOGRAFICI - IL TAPPINO ROSSO DELLA COLLA VINAVIL - I TAPPI DEI CONTENITORI DI PLASTICA DI SOSTANZE DETERGENTI A SPRUZZO - IL CONTENITORE DEL NESQUIK - IL COPERCHIO DELLA NUTELLA SERENA ALDEGHERI E CHIARA MAZZASETTE

NOI E “I CARATTERI IN LIBERTÀ” Noi alunni di classe quinta vorremmo parlare di tre interessanti momenti programmati per le ore di attività opzionali e vissuti in tre giornate indimenticabili. 8/11/2007 visita a Caselle di Sommacampagna al gruppo editoriale “Thesis’ dove si stampa anche il nostro quotidiano di provincia “L’Arena”. È stata pubblicata la nostra foto sull’Arena a testimonianza di ciò! Sabato 01/12/2007 alla scuola primaria “A. Stefani” è arrivata Paola Dalli Cani, una giornalista della nostra vallata. Sabato 02/02/2008 con il direttore del trimestrale “L’Alpone”: Delio Vicentini. Estrapoliamo alcuni spunti e riflessioni per chi non credesse sull’attività interessante svolta. “Queste esperienze mi hanno fatto capire che praticare questo mestiere comporta grandi responsa-

Com’è ormai tradizione, la festa di San Giovanni Bosco è diventato un appuntamento particolarmente sentito nel nostro paese. Fra le iniziative che quest’anno sono state messe in atto, merita di essere ricordata la processione che la parrocchia di S. Caterina in Villa ha organizzato e che ha visto sfilare giovani e meno giovani nel tragitto che unisce la chiesa al monumento dedicato al “santo dei giovani”. Nel ricordare il patrono dei salesiani, riceviamo e sintetizziamo uno scritto mandatoci dal “nostro” sacerdote salesiano don Gianfranco Coffele, da anni docente a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana, che illustra la storia della statua di San Giovanni Bosco collocata nell’oratorio della chiesa di Castello. La monumentale statua policro-

ma, in legno, scolpita ad Ortisei da Giuseppe Riflesser Tuior, rappresentante San Giovanni Bosco circondato da tre ragazzi, è approdata a Castello proveniente dall’Istituto Don Bosco di Verona (in via A. Provolo, 16), grazie all’interessamento di Gelindo Coffele (padre di don Gianfranco, n.d.r.). Ex-allievo della casa salesiana “Card. Cagliero” di Ivrea (TO) negli anni 1929-31, è sempre stato un grande devoto di Don Bosco. Il 31 gennaio per molti anni ha fatto celebrare la messa di don Bosco, magari “in terzo” e, per quanto possibile, con i cantori, ai quali offriva poi volentieri “un goto de vin”. Negli anni ’70 i fratelli don Antonio e don Gino Zanella, rispettivamente parroco e cappellano di Castello, nel ristrutturare la chiesetta dell’oratorio hanno lanciato una specie d’asta: chi avesse offerto il tabernacolo avrebbe avuto diritto di sceglierne il santo patrono a cui dedicare la chiesetta. Gelindo Coffele, vinta l’asta e finiti i lavori, dovette poi pensare a comprare una statua adeguata. Così, un mattino, scese a Verona per ricevere suggerimenti dagli esperti salesiani. Pensava ad una statua di piccole dimensioni, meglio ancora un “busto”, ma non riuscì a trovarne, finché non incontrò La statua di S. Giovanni Bosco, conservata nella don Antonio Giacocappella della chiesa di Castello.

“Li abbiamo convocati nella nostra scuola perché ci spieghino che cosa piace fare nel loro lavoro, perché l’hanno scelto, da che cosa è nata questa passione di scrivere o dirigere e da quando; a noi ha fatto molto piacere incontrarli”. FRANCESCA FUSA

bilità, ma, secondo me, ne vale la pena perché impari a stare in mezzo alla gente e a sentire i problemi delle persone, diventandone così amico. La giornalista Paola Dalli Cani ed il direttore Vicentini sono per me persone dalle grandi qualità”. ILENIA SARTORI “Paola Dalli Cani ci ha spiegato come si diventa giornalista e come si scrive un articolo. Ci ha parlato dei requisiti fondamentali per questa professione, essi sono: essere curiosi, aver voglia di scrivere e comprarsi scarpe basse, per andare a cercare informazioni”. “Ci ha detto anche che a 19 anni, quando ha cominciato la sua carrie-

min, per anni direttore della libreria editrice salesiana, il quale lo informò che per lavori di ristrutturazione era stata rimossa una grande statua del santo dall’ingresso del loro istituto e riposta nel sottoscala. Gelindo pensò di essere preso in giro per la sua età avanzata, ma il sacerdote replicò: “Se le va bene se la porti via, senza pensarci oltre!”. Coffele ritornò a Castello e con l’aiuto di Giovanni Mella, gestore di un’officina meccanica, e di altri parrocchiani fece caricare la statua su di un camioncino e la portò nel posto dove ancora si trova. Quando in quel di Verona si sparse la voce della “scomparsa” della famosa statua, ci fu una rivolta popolare, ma Coffele poté affermare con sicurezza che la statua era stata generosamente donata, che i doni non si ritirano né si recuperano e che doveva stare dov’era legittimamente arrivata. Dopo la sua morte i numerosi e dinamici ex allievi di Don Bosco della parrocchia di S. Caterina in Villa organizzarono una festa solenne e chiesero la statua al parroco di Castello, il quale disse di rivolgersi a Eugenia, la vedova di Gelindo. Mamma Eugenia concesse gioiosamente “in uso la magnifica statua”, ma solo dopo aver ottenuto la parola d’onore che, finita la festa, essa sarebbe ritornata “al suo posto”. In tempi nei quali con tanta frequenza si sente dire che è proprio difficile “il mestiere di essere genitori”, il Santo, che questa statua monumentale rappresenta, sia suggeritore della giusta pedagogia per tutti i genitori della Val d’Alpone. DON GIANFRANCO COFFELE, SALESIANO

ra, era molto timida e allora, nel squadra di calcio di San Giovanni ‘91, si scriveva con la macchina da Ilarione, su incarico del quotidiano scrivere. Per lei non bisogna avere “L’Arena”. Allora come giornalista pregiudizi, inoltre a lei non piace scriveva rigorosamente tutto con la che i bambini vengano sfruttati per penna stilografica. Che bello starlo fare notizia”. a sentire mentre parla e risponde che MARIO CONFENTE E LUCA tifa Juventus e Chievo ... come non SARTORI potersi far fare almeno un autoIl direttore grafo! Delio Vicentini Grazie di cuore e arrivederci. ha spiegato come TUTTI GLI ALUNNI DI CLASSE: f u n z i o n a 5ªA 5ªB “A. STEFANI” “L’Alpone”, la redazione, dove lo si stampa (dopo che lui ha riletto per due volte ogni facciata). Ci ha parlato delle interviste, della pagina riservata ai giovani, delle due facciate centrali, delle testimonianze, delle rubriche di medicina, di cucina,... e del fatto che L’ Alpone arriva nei cinque continenti per le persone originarie di San Giovanni Ilarione; egli ci ha La nostra concittadina Bertilla Belfatto venire tanta voglia di leg- trame, con a bordo la figlia Erica Algere con più attenzione il nostro legri, in dolce attesa della primogenita trimestrale: parte di noi e della Martina, ha accompagnato in auto, nostra storia. Per svolgere l’atti- fornendo tutta l’assistenza alla corsa, vità di direttore egli è iscritto il genero Dario Pegoraro di Monteforte all’albo dei giornalisti e ha d’Alpone lungo i 1.226 chilometri della cominciato come cronista della corsa ciclistica Parigi-Brest-Parigi.


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ANCORA NATALE Quando si pensa al Natale con tutte le sue feste e le sue manifestazioni si pensa forse troppo spesso a qualche cosa di puramente esteriore e superficiale. Mi sento di dire che non sempre è così. Durante le festività natalizie abbiamo vissuto nella nostra comunità molti avvenimenti significativi e carichi di emozioni che con semplicità ci hanno fatto stare bene. Sto parlando, per esempio, del “Canto della Stella” che si è svolto per le nostre contrade. Per alcuni giorni i cantori della “Ghenga” (gruppo di giovani cantori di Castello) si sono uniti al coro parrocchiale del paese e ad altre persone che, per l’occasione, si sono rivelati cantori esperti pronti a portare letizia per le vie. Si sono divisi in più gruppi per poter meglio raggiungere e allietare coi canti natalizi anche le famiglie più lontane senza trascurare nessuno. La gente ha risposto con grande partecipazione e generosità ospitando in più occasioni il coro per un caldo ristoro e un momento di convivialità. L’apprezzamento della comunità si è rivelato in maniera concreta attraverso la donazione di offerte in denaro. Questi oboli sono stati destinati ad alcuni nostri missionari come Padre Luciano Costalunga, missionario in Venezuela, a Suor Teresa Marcazzan, missionaria in Kenia, e per altre necessità parrocchiali. Nel frattempo per le vie del paese si andava addobbando e illuminando finestre, porte, alberi e giardini per rendere più bello e gioioso il periodo natalizio. Nella chiesa parrocchiale di Castello Luca e Marco Marcazzan hanno allestito anche quest’anno un presepio arti-

gianale veramente suggestivo e ricco di nuovi particolari. Abbiamo avuto serate di canti presso la chiesa parrocchiale di S. Caterina in Villa e il presepio vivente in località “Prandi”. Vivere il Natale con l’incontro della gente, con le nuove e più con-

solidate iniziative ci fa certamente più partecipi a una vita che diventa forse troppo frenetica e che lascia poco spazio agli altri. Avere la voglia di fermarsi un po’ per dedicare del tempo ad altre persone, alla nostra comunità, fa star bene maggiormente noi stessi e per questo ben venga il Natale con tutte le sue sfumature, da quelle esteriori a quelle più intime che ci scaldano il cuore e ci aiutano a vivere meglio. GABRIELLA PERNIGOTTO

Particolare di un presepio

Presepio “Faegolo”

Il coro visita i presepi

Presepio: “Tramonto a Betlemme”

Contrada Tessari: presepe vivente

Presepio Salgaroli Presepio Mangano

Presepe della Scuola dell’Infanzia

Presepio Paesaggio

Presepio Bertini Presepio G. Verdi

Presepio nella piazza della Chiesa.

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ANZE I N O M TESTI

ANGELA CIMAN,

UNA GIOVINEZZA MAI VISSUTA

Angela Ciman, nasce ai Cimani il 7 novembre 1914, figlia di Severino e di Attilia, mentre in casa già sgambetta Ernesto, il fratellino maggiore e sarà poi seguita da Antonio, entrambi ora scomparsi. La prima guerra mondiale è alle porte e puntuale si ricorda anche di papà Severino, che la vive proprio tutta in grigioverde. Quando torna a casa definitivamente non trova più la moglie Attilia, morta nel frattempo e sepolta insieme al suocero, deceduto contemporaneamente. Che fare, con tre figli in tenerissima età e bisognosi di amore e di cure? Passa in seconde nozze con Maria Panarotto ed arrivano nell’ordine a popolare la famiglia: Attilia, Piero, Fortunato, Pia, Pio, Rita. Papà fa il contadino e cerca di sopperire alle necessità facendo anche il calzolaio per arrotondare, ma la situazione non è delle migliori. In casa, poi, la matrigna, per quanto brava, non può mai sostituire la mamma. Angela cresce e frequenta l’asilo dalle suore, accompagnata dalla zia Italia Mella, e poi è la volta della scuola elementare, sempre a San Giovanni, solo fino alla terza classe. Come tante coetanee, va “a servire” a Verona, da una ricca famiglia, i Cecchini, a fare la fiorista. “Brava gente, ricorda, mi hanno trattata meglio di una figlia”, ma di tutti gli anni di lavoro non ha mai visto un soldo, papà passava a ritirarli, ottenendo addirittura tre anni di anticipo, affermando “tanto, se si stanca Angela, ho subito un’altra figlia da mandare a sostituirla”. La nostra Angela, nel frattempo, fattasi signorina alta e snella, attira le attenzioni di Giovanni Galiotto, dai Menegoletti, classe 1910, che la porta all’altare nel 1938. Frutto di questo matrimonio sono cinque splendide fanciulle, nell’ordine: Maria, Stella, Attilia, Giovanna e, per ultima, Bertilla. Con la prima figlia arriva però anche la guerra. Nel 1940 parte anche il marito che vedrà il congedo, anzi non lo vedrà mai perché nessuno glielo rilascerà, dopo 7 anni. Grecia, Albania sono i nomi che girano in casa e

che incutono terrore e morte. Una falsa notizia dà Giovanni fra i morti e Angela viene invitata a Bari per il riconoscimento della salma. Per fortuna non si tratta di lui, “non l’è mia el me omo” esclama sollevata, trattenendo a stento il pianto. ma per Giovanni non finiscono le disavventure. Dopo l’8 settembre 1943, catturato dai Tedeschi, finisce in campo di concentramento, vicino a Dusseldorf. Qui, come in tutti i lager, si vive la negazione della ragione umana, una vita massacrante, malvagia. Si rubano di notte le patate, con estremo pericolo della vita. Giovanni rischia di finire i suoi giorni a causa della malnutrizione. “Per questa sera Galiotto kaputt”, sghignazzava il kapo’ tedesco di turno, ma un provvidenziale pacco di alimenti, arrivato tramite la Croce rossa, lo rimette un po’ in forze. Durante un bombardamento delle

SUOR RINA COFFELE 50 anni di “eccomi” al Signore Domenica 5 agosto la parrocchia di Castello ha vissuto un avvenimento eccezionale, il rinnovo di 50 anni di solenne promessa al Signore, una promessa sentita, cosciente, coerente, pronunciata con lo stesso entusiasmo di quel lontano 1957 da Sr. Rina Coffele, originaria di Castello, figlia maggiore di Gelindo e di Eugenia Burato, recentemente scomparsa. Nata nel 1938, cresce in una famiglia con i problemi di tutti, con le stesse aspira-

LOVATO ATTILIO come un giglio nel campo ... Un amico scomparso, ma che ha lasciato un grande ricordo di sé, Attilio Lovato nasce nella contrada Campetto da Vittorio e Alessandra Micheletto. Quinto di 7 fratelli (Ermenegilda, Giuseppe, Marino, Maria, Attilio, Carlo e Ferruccio), trascorre l’infanzia serenamente, nella semplicità delle nostre famiglie di un tempo. Terminate le elementari, frequentate alla scuola in via Guarato, parte per Mirabello Monferrato, alla scuola di don Bosco, insieme con altri amici, per coronare il suo grande desiderio di “sapere”, nel 1950. A motivo di un’improvvisa malattia polmonare, causata dal clima umido e nebbioso del Monferrato (Attilio era abituato al microclima della Calvarina ove non si conosceva la

forze alleate, poi, rimane sotto le macerie e tutto viene distrutto dal fuoco. Miracolosamente si salva ed in mezzo a tanto disastro solo una piccola croce che non viene intaccata dal fuoco e costituirà per lui come un segno del cielo, un ben più sicuro rifugio ed ancora di salvezza. Se la porterà in Italia, a casa, nel 1947 e gli farà compagnia nella bara, al momento della sepoltura. Angela in questi lunghi anni rivive le medesime privazioni di sua madre durante la prima guerra mondiale. Giravano i fascisti e i Tedeschi in cerca del fratello Antonio, che veniva nascosto ora nel forno, ora sotto la legna per sfuggire ai rastrellamenti. Il marito prima dell’armistizio cercava di mandare a casa qualche soldo per andare avanti, i campi venivano coltivati dai vicini che davano una mano, si faceva quel che si poteva. Dopo il ritorno del marito le cose cambiano in positivo. La mancanza di figli maschi non è causa di afflizione e Giovanni lo dichiara esplicitamente “Pitosto che ghe succeda quelo che me ghè capità a mi, che el Signore me manda tute done!”. Le difficoltà tuttavia sono tante. Poi le figlie crescono, la Maria va in filanda, all’età di 13 anni. Era dura, le cape, fra cui primeggia la “Clelia fabra”, erano alquanto scorbutiche ed arcigne. Poi la Maria va a servire dalle suore orsoline a Roma e ci vanno pure

nebbia, se non qualche volta), nel 1952 lascia Mirabello per tornare al clima mite della vallata dell’Alpone, infrangendo un sogno. Nel frattempo non lo abbandona il suo desiderio di essere utile ai “più piccoli” e si improvvisa catechista per i numerosi bambini della contrada. Esercita anche la professione di sarto per breve tempo. Ricoverato all’ospedale di Milano, viene operato al cuore e, come di norma “tutto va bene”, ma successive complicazioni lo strappano al nostro affetto e si spegne serenamente nel 1966. La malattia ha forgiato il suo spirito rendendolo a tutti simpatico e da tutti amato. Ancora dopo tanti anni rimane vivo il suo ricordo, in particolare quello dell’amico di infanzia e di collegio. DON CESARE CIMAN

zioni e con uguali desideri e non la distingueresti dalle coetanee, se non per quella volontà di studiare e migliorarsi. Fin da piccola infatti dimostra di essere coerente e giudiziosa, aiuta la mamma nella crescita dei fratellini ed in parrocchia nella distribuzione delle letture cattoliche, nel servizio ai meno fortunati. È una ragazzina aperta e spensierata che, tuttavia, si rende subito conto che può dare di più. E questo “di più” lo ravvisa nella consacrazione a Cristo attraverso il servizio ai fratelli. Così a 13 anni manifesta alla famiglia il desiderio di entrare in una comunità di suore, palesando la predilezione per le Paoline, conosciute attraverso la stampa cattolica. A questo punto entra in scena il papà, non per contraddirla o dissuaderla, bensì per proporre il messaggio educativo e di impegno di vita di don Bosco e di madre Mazzarello. Gelindo infatti ha respirato e fatto propri in gioventù i principi educativi di don Bosco, frequentando l’Istituto di Ivrea e al suo desiderio di entrare a pieno titolo nella famiglia salesiana si era visto opporre un discreto, ma deciso rifiuto. “Non tu, ma certamente qualcuno dei tuoi” gli aveva risposto don Filippo Rinaldi, successore di don Bosco alla guida della congregazione ed attualmente beato. Ci rimane subito male ma in seguito anche Gelindo capirà che potrà “dare di più” e lo farà volentieri offrendo a don Bosco le figlie Rina e Clara, i figli don Gian Franco e Luigi. È fortunata la nostra Rina a crescere in una famiglia ove fa da padrone assoluto il sacro timor di Dio, una famiglia ove si matura per la vita.Viene accompagnata a Torino dal cappellano don Damiano Andriolo e fa di questa nuova casa la propria casa, di questa grande famiglia la propria famiglia. Il 4 agosto 1957 a Torino pronuncia il primo e definitivo

Attilia e Stella, sempre per raggranellare qualche soldo e realizzarsi. lntanto a San Giovanni parte a ritmo serrato l’industria, si fatica, ma si guadagna e si può pensare al futuro. Tutte le figlie si sposano, tutte si sistemano vicino, con la propria famiglia, tutte hanno figli. Giovanni muore il 3 luglio 1992 e Angela continua a vivere nella sua casa da sola, finché le forze la sostengono, poi, quando la salute dà i primi sintomi di cedimento, le figlie a turno vanno a dormire insieme, e questo per 14 anni. Infine si prende in esame l’opzione di una badante. L’esperienza però è alquanto negativa ed allora Angela viene riportata nella sua vera famiglia, Giovanna se la prende in casa e insieme a tutte le altre figlie restituisce alla mamma tutto quell’amore e quelle attenzioni che non ha mai avuto neanche da bambina. Qui ora Angela vive come una Madonna, amata e rispettata come una regina. La cosa più bella nella vita? Ne ho avute veramente poche di

cose belle. Ancora bambina ricordo la zia Italia che una volta incontrandomi mi chiese -“che cosa ti ha portato Santa Lucia? Con gli occhi gonfi di pianto risposi - Niente ... al che continuò - Gheto la scarsela? e me la riempì di tanta roba buona. Non dimenticherò mai quel momento”. Mai avuto momenti di crisi? “Ci sono stati, eccome! Le figlie pativano quasi la fame, mancavano i soldi ... Una volta la bambina più grande piangeva per la fame e il rimedio suggerito: “daghe na sberla, che la tasa”. Non era mancanza di amore, era solo mancanza di mezzi e di possibilità e quando tutto è stato superato è tornato il sorriso. Salutiamo Angela e, stringendole la mano, si esalta ancora più la sua immagine. Negli occhi profondi rimane tuttavia il rimpianto di carezze materne mai ricevute, di cieli azzurri mai sognati, di sogni mai realizzati, di una giovinezza mai vissuta, perché costretta a ad essere donna troppo in fretta. G. S.

“eccomi!” al Signore; ora appartiene tutta a Lui, per i suoi progetti. Si diploma all’Istituto Magistrale e si mette a disposizione dei superiori esternando la propria disponibilità per le missioni. La sua prima destinazione è il Messico. Ha solo 21 anni, ma avrà modo di dimostrare concretamente le proprie capacità. Il Messico è appena uscito dalla persecuzione religiosa, c’è tanto da fare, i problemi sembrano insormontabili. Rina, anzi Sr. Rina in questa meravigliosa nazione americana ci rimane per ben 30 anni, dal 1959 al 1989: per 25 anni come direttrice di pastorale vocazionale giovanile e gli ultimi 5 anni come animatrice ispettoriale per la famiglia salesiana. Sr. Rina si tuffa nel lavoro con impegno ed entusiasmo, con vivo desiderio di aiutare gli altri e con grande fiducia in Dio. Il suo obiettivo è scoprire dove c’è più bisogno fra la gente, la più umile, la più abbandonata, a volte la più scontrosa, ma non per questo meno importante. In questi lunghi anni, senza mai rientrare in patria, ricopre pure incarichi delicati e speciali, che per privacy non possono essere menzionati, ma che sottolineano il suo impegno. Quante famiglie, quante mamme, quante giovani hanno riversato su di lei i propri problemi ed insieme hanno

Il suo riposo è solo di nome e segue alla lettera il proposito di don Bosco ci riposeremo in paradiso. Per 3 anni ricopre la carica di vicaria della casa ispettoriale a Torino, compito importante e delicato, in cui servono tanto equilibrio e diplomazia, buon senso e capacità decisionale. L’aspetta poi la casa madre di Mornese, direttrice per altri 5 anni, finchè non viene dispensata per motivi di salute. Nel frattempo si alterna con la sorella sr. Clara nella natia Castello, nell’assistenza alla mamma Eugenia, classe 1911, una mamma che ha accettato la nascita e la vocazione dei figli come autentico dono di Dio, come un sorriso di benevolenza e di predilezione nei suoi confronti. Mamma segue il richiamo del creatore a marzo 2007 e Sr. Rina ritorna verso i colli che sono stati testimoni della santa fondatrice sr. Maria Domenica Mazzarello e viene destinata come direttrice a Giaveno, vicaria di una comunità di 65 suore. Ha mai accusato momenti di sconforto? “Mai - risponde con aria ieratica e serena, - il Signore mi è sempre stato vicino, non ho mai sentito il peso della sofferenza, perché questa è sempre stata soffocata dalla Sua grazia. Ho cercato di dare tutta me stessa, ho sempre obbedito ai superiori, mai discusso le loro scelte, convin-

Suor Rina, vicina a Don Adriano, attorniata dai familiari.

pregato, faticato e insieme sono giunti alla speranza, quanti ragazzi e ragazze hanno attinto da lei la scintilla, l’input per la strada giusta, per il risorgere della speranza, per una onesta vita sociale. Non si è mai tirata indietro davanti ai problemi, i giovani erano e sono tuttora il suo campo d’azione. Nel 1989 viene richiamata pro tempore in patria, anche per ritemprare le forze e riabbracciare la famiglia, ma i superiori intuiscono che anche in Italia la nostra protagonista, con la sua esperienza, può portare il proprio contributo. Eccola allora a far parte, fino al 1995, dell’animazione dell’adorazione eucaristica C.E.M. (cenacolo eucaristico mariano) nella famiglia salesiana con sede al Colle don Bosco, vicino alla casetta natia del Santo fondatore.

ta che chi obbedisce non sbaglia mai. Son felice di servire il Signore nel nostro prossimo. Vede crescere il pianeta giovani con ottimismo, è sicura che questa futura classe dirigente, animata da ottime intenzioni e magari da una sana contestazione, aiuterà a far crescere il mondo, sarà in grado di aggiungere i giusti mattoni al grattacielo della giustizia e della carità, perché niente è peggiore per essi dell’ingiustizia. L’importante è accogliere e “far il pieno” degli insegnamenti evangelici, perché “niente vi è di più bello che essere raggiunti da Cristo e comunicare agli altri l’amicizia con Lui”. Un saluto unito ad un fraterno abbraccio da parte del giornale. GIANNI SARTORI


L’ALPONE 11

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI SEZIONE Domenica 25 novembre 2007, a Vestenanova, la Sezione Carabinieri in congedo di San Giovanni Ilarione che comprende anche soci di Vestenanova e di Montecchia di Crosara, ha festeggiato la propria patrona, la “Virgo Fidelis”, con santa Messa nella chiesa parrocchiale officiata dal parroco, don Renzo Guardini, socio effettivo della sezione, avendo prestato servizio militare nell’Arma dei Carabinieri come ausiliario. Alla cerimonia che ha visto una massiccia partecipazione di soci, simpatizzanti e benemerite, hanno presenziato: il Comandante della Stazione M.llo Bei Vincenzo, il suo vice M.llo Mastella Davide, il Sindaco di Vestenanova Dalla Verde rag Edo, il vicesindaco di San Giovanni Pan-

DI

SAN GIOVANNI ILARIONE - VR

dian Dr. Thomas. Il Tenente dei Carabinieri in congedo Caltran dr. Tarcisio, mentre il Presidente della Sezione Rossetto Mario, coadiuvato dai suoi collaboratori ha provveduto al buon andamento della manifestazione. Durante la Messa il M.llo Mastella con la sua tromba ha cadenzato i vari momenti, finendo con il silenzio fuori ordinanza che ha seguito la let-

tura della preghiera del Carabiniere, a cura del socio Lorenzo Galiotto. Al termine, sui gradini della chiesa, l’obbligatoria foto di gruppo con il sacerdote, in abati talari che indossa la bustina da Carabiniere in congedo. La cerimonia è proseguita presso il Ristorante Zoccante a Zovo per il pranzo sociale con la partecipazione di oltre 130 conviviali. Si ricorda ai soci che il prossimo Raduno Nazionale è previsto per il 23-24-25 maggio 2008 nella città di Latina e chi intende partecipare deve dare il proprio nominativo ai dirigenti incaricati. MARIO ROSSETTO

L’Angolo del goloso Lasagne agli aparagi Ingredienti: lasagne fresche all'uovo (tipo sfogliavelo) • 400grammi,asparagi 1 kg • grana padano 50 gr. • 1 scalogno • burro 60 gr. • farina 50 gr. • latte 0,6 litri • prosciutto cotto affettato spesso 100 gr. • formaggio Monte veronese 100 grammi • olio di oliva • sale, pepe, noce moscata Procedimento: Pulite gli asparagi raschiando i gambi, eliminate la parte dura e legnosa e tagliateli a pezzetti. Sbucciate lo scalogno e affettatelo, fatelo appassire in un tegame con un pò d'olio d'oliva senza lasciarlo colorire, aggiungete i pezzi di asparagi, fateli insaporire mescolando con un cucchiaio di legno, bagnate con un pò d'acqua e continuate la cottura finchè saranno morbidi e asciutti. Pepate e salate. Preparate una besciamella facendo fondere il burro in un tegame, unitevi la farina e mescolando in continuazione con un cucchiaio di legno versatevi il latte tiepido, sale, noce moscata e fate cuocere per 10 minuti. Tagliate a dadini il prosciutto e il monte veronese e incorporateli alla bescianella calda. Imburrate una pirofila, sistemate uno strato di lasagne sul fondo. Coprite con la besciamella, gli asparagi e un pò di formaggio grana grattugiato. Alternate gli strati e spolverizzate l'ultimo con il grana. Mettete in forno caldo a 200 gradi per 30 minuti fino al formarsi di una crosticina dorata. Servite le lasagne calde. Buon appetito e BUONA PASQUA! LUCIANA DAMINI

XXXª GIORNATA PER LA VITA

Gita ai mercatini di Natale, a Ratisbona, in Germania. Tanta neve e tanta allegria.

Parrocchia di Santa Caterina.

Riunione Lega Pensionati S. Giovanni Ilarione per lo scambio degli auguri natalizi.

MATRIMONI: 2

NATI: 15 MORTI: 11

Parrocchia di Castello

CONTRIBUTI PER L’ALPONE

27 gennaio visita alla Risiera di San Sabba nella giornata dedicata alla memoria. Un grazie ai partecipanti per la visita nei luoghi di stermino di tanti ebrei.

Gruppo di S. Giovanni Ilarione, in gita alle Cinque Terre.

Gambaretto Enrico, Via Monfalcone, S. G. I. Erzonelli Augusto, Via Caucia, S. G. I. Dal Zovo Edvige - Gambellara (VI) Dal Fitto Angelo, Via Mella, S. G. I. Galiotto Maria, Via Cerina, S. G. I. Da Ronco Franco, Via Caduti del lavoro, S. G. I. Ciman Michele - Roncà Ciman Diego, Via Cimani, S. G. I. Gambaretto Rita - Monteforte Zandonà Vincenzo, Via Rivato 51, S. G. I. Lovatin Bruna, S. G. I. Pandolfo Gianfranco - Quinto Valpantena (VR) Lovato Teresa - S. Bonifacio De Marmi Caterina - S.Bonifacio Allegri M., S. G. I. Lovato Anna - Fittà di Soave Biondaro Sabrina - Goito Mantova

Biondaro Simone - Tunisia Coffele Luigina, Via Alcide de Gasperi, S. G. I. Ciman Luigina - Montecchia Righetto Alberto, Via Umberto I, S. G. I. Sabbadoro Luigi, S. G. I. Carla Perazzolo Fiorini - Raldon Panarotto Gabriele - Arzignano Zuccolo Pitoni Giuliana - Rovigo Cavazza Angelo e Maria - Australia Dal Cortivo Riccardo - Minerbe Creasi Laura - Cellore d’Illasi (VR) Diwischek Ramisch Eleonora, Via Rampi S. G. I. Sartori Cipriano - Sirmione (BS) Saurgnani Angelo - Cormano (MI) Giovani di S. G. I.


L’ALPONE 12

IAZIONI C O S S A DALLE

SPORT

Ristori: 1 percorso breve, 2 percorso medio, 3 percorso lungo. All’arrivo ricco ristoro con pasta party per tutti. Controlli: A sorpresa lungo i percorsi. Commissario - T.S. Silvia Cuomo. Riconoscimento individuale: Programma e Regolamento Prodotti locali: un vaso da 350 gr. di confettura extra + bottiglia di vino Soave “Colli Neri”. Ritrovo partecipanti Riconoscimento ai Gruppi: Ore 7.30 presso Piazzale Chiesa Inizio premiazioni ore 11,00 circa: Iscrizioni e informazioni: coppe e trofei e Premi in natura fino Singoli: fino a mezz’ora prima della ad esaurimento delle disponibilità. partenza. Chiusura della manifestazione: Gruppi: entro le ore 22,00 di sabato 22 Ore 13,30 o comunque dopo l’arrivo marzo, presso: Arturo Burato Tel. 348 dell’ultimo partecipante entro detto 7289852, Pio Nardi Tel. 045 7465648 termine. Contributo di partecipazione: Euro 3,50 - con riconoscimento Euro 1,50 - solo ristori e servizi Partenza: Dalle ore 8,30 alle ore 9,00 presso Piazzale Chiesa (Si invita a non partire prima per assenza di servizi). segue da pag. 1

6° GF DURELLO Durello? La sfida è aperta. PARTECIPAZIONE Aperta a tutti i cicloamatori e cicloturisti tesserati UDACE, FCI, o appartenenti ad altri Enti della Consulta. La manifestazione è inoltre aperta anche a tutti gli atleti non tesserati (escursionisti) in possesso di certificato medico di buona salute. CICLOAMATORI La partecipazione è consentita: • alle persone, di età compresa tra i 10 e i 70 anni (da anno di nascita 1998 a 1938) – regolarmente tesserate per l’anno in corso come cicloamatori UDACE, FCI o presso altri Enti della Consulta riconosciuti dal CONI (in possesso di idoneità medico sportiva per la pratica del ciclismo agonistico); • ai cicloamatori stranieri in regola con la federazione di appartenenza per l'anno 2008.

CICLOTURISTI La partecipazione è consentita ai cicloturisti regolarmente tesserati per l’anno in corso ad uno degli Enti della Consulta riconosciuti dal CONI (UDACE, FCI, ecc.) (in possesso di idoneità medico sportiva per la pratica del ciclismo agonistico o di certificato medico di buona salute). La Partecipazione è consentita a persone di età compresa tra i 10 e i 70 anni (da anno di nascita 1998 a 1938) rimandando alla preparazione fisica di ciascun atleta la scelta del percorso più idoneo. ESCURSIONISTI La partecipazione è consentita a persone di età compresa tra i 15 (anno di nascita 1993) ed i 70 anni (anno di nascita 1938) in possesso di certificato medico di buona salute, da inviare contestualmente al modulo di iscrizione o da esibire alla segreteria di gara nei giorni di gara. Gli Escursionisti possono percorrere esclusivamente il percorso Giallo (18 Km).

La redazione del giornale e la Pro Loco augurano a tutti Buona Pasqua

IL PRESIDENTE ANGIOLINO VERATTI ED I DIRIGENTI DELLA “ASSOCIAZIONE CALCIO S. GIOVANNI ILARIONE” FORMULANO AI LETTORI DELL’ALPONE E A TUTTI GLI SPORTIVI I MIGLIORI AUGURI di BUONA PASQUA.

I Giovanissimi 2007/2008.

GRANDI NUMERI QUEST’ANNO PER IL CORSO SCI È divenuto ormai per molte persone un appuntamento fisso quello del corso sci organizzato dal nostro Sci Club, durante le vacanze di Natale, a San Giorgio. Quest’anno però, è stato davvero qualcosa di eccezionale. Il 27 dicembre, ore 8, tutti pronti per il fatidico primo giorno. Partenza dal piazzale delle scuole medie, quindi percorro via Torino e appena metto la freccia per girare resto

Il corso prevedeva per ogni giornata due ore con i maestri della scuola sci di San Giorgio e il resto del tempo gli allievi lo trascorrevano con gli accompagnatori che quest’anno erano ben 17 e lo dico con una nota di orgoglio, tutti ex allievi dello Sci Club. A loro va un ringraziamento sincero per la disponibilità e la pazienza perché, come ben si può intuire l’organizzazione di un tale evento non è poi così semplice. I primi due giorni il caldo è stato veramente tanto e di neve proprio non se ne vedeva. Avvicinandoci con il nostro super pullman a San Giorgio si intravedevano solo due lingue bianche: la baby e la seggiovia. Il paesaggio non era per nulla invernale. Ma a questo unico neo è stato posto rimedio nei tre giorni successivi: la neve è arrivata e per due giorni abbiamo sciato sotto i fiocchi. Il divertimento non è mancato, certo si fatica un po’, ma si ride davvero proprio tanto ed è essenzialmente quello lo spirito con cui non solo il corso, ma tutte le attività dello Sci Club, vengono organizzate e vissute. Imparare a sciare poi viene da sé e anche le soddisfazioni di certo non mancano: gli insuccessi proprio non ci sono, tutti, ma proprio tutti, alla fine del corso sanno sciare e questo ripaga di tutti gli sforzi. Ogni sorriso soddisfatto dei principianti è una soddisfazione ancora più grande per chi ha loro insegnato. Il corso è molto conosciuto ormai ed è arrivato anche ben oltre i confini del nostro paese. Quest’anno gli allievi provenivano da tutta la vallata, da Vestenanova, San Giovanni, Montecchia, Monteforte, Roncà e San Bonifacio e abbiamo inoltre avuto partecipanti addirittura da Illasi. Il grande successo riscontrato è dovuto ad un insieme di fattori, ma ciò che va di certo sottolineato è il clima familiare e festoso che lo contraddistingue, di cui ne sono senza dubbio emblema la gara, con successivo rinfresco e premiazioni di tutti i partecipanti, che si è svolta alla fine dell’ultimo giorno di corso e in cui le risate sono state proprio grasse. ALICE ZAMBON

La nuova divisa sociale.

pato al corso, di cui 27 del primo livello, 25 del secondo e 11 del terzo. Gli adulti partecipanti al corso sono stati 13 di cui ben 8 principianti e 5 del secondo livello. Cinque, invece, sono stati i partecipanti al corso di snow board. Abbiamo inoltre avuto la presenza di 6 bambini dell’agonistica che hanno sempre sciato con un accompagnatore. Mettiamoci mamme, papà, nonni, zii, fratelli, sorelle e parenti tutti, eravamo proprio in tanti e la nostra presenza era enfatizzata da tutto il blu della nuova divisa dello Sci Club che scendeva dalle piste. Non ci si perde facilmente a San Giorgio, ma vestiti uguali ci si riconosce molto più in fretta e si ha il senso di essere una felice e grande famiglia.

senza parole: un vero pullman, da 54 posti pieno! Con un po’ di dispiacere abbiamo dovuto abbandonare il mitico pulmino dello Sci Club e il nostro storico autista Augusto (che non ha comunque resistito e ci è venuto ugualmente a trovare). I numeri quest’anno sono stati davvero straordinari: abbiamo avuto un totale di 63 bambini che hanno parteci-

Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5 Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori. Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni Ilarione (VR) Tel. 045 7465727 Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni Ilarione (VR) Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - iter.vr@tiscali.it - Colognola ai Colli (VR) Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)

Ristorante

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