Autorama 7 Dicembre 2015

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AUTORAMA

Settimanale d’informazione e cultura del mondo dei motori

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n.639 / 7 Dicembre 2015

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JEEP RENEGADE DOVEVA ESSERE UN’AUTO DI NICCHIA E INVECE É DIVENTATA IL SUCCESSO DEL MOMENTO

PIÙ SEMPLICE, PIÙ VELOCE

SEAT IBIZA CUPRA

MOTORE DI MAGGIORE CILINDRATA + SISTEMA DI SOVRALIMENTAZIONE MENO COMPLICATO = CV IN AUMENTO


NEWS

2 AUTORAMA 7 DICEMBRE 2015

EURONCAP: UNDICI AUTO A QUOTA 5 STELLE MA LA YPSILON...

LA GIULIA ARRIVA A MARZO: PAROLA DI ALTAVILLA L’Alfa Romeo Giulia debutterà finalmente nel marzo del 2016, cioè dopo il prossimo Salone di Ginevra. Lo ha ufficializzato Alfredo Altavilla, responsabile delle operazione dell’Area EMEA di Fait Chrysler Automobiles. Il top manager del gruppo italo americano ha dichiarato che l’attesa berlina di segmento D verrà messa in vendita solo dopo che sarà stata presentata l’intera gamma. “Il resto della gamma Giulia - ha sintetizzato Altavilla - debutterà a marzo, al Salone di Ginevra, e sarà commercializzata subito dopo”. Finora, prima in Italia e poi negli Stati Uniti, il Biscione ha rivelato appena due

dei motori che saranno offerti sulla nuova vettura: il potente V6 di 2.9 litri da 510 CV di derivazione Ferrari della Quadrifoglio ed il nuovo turbo benzina di 2 litri da 280 CV della generazione Global Medium Engine. Anche Altavilla, come Sergio Marchionne e Harald Wester, ha confermato che l’Alfa Romeo ha sempre come obiettivo il raggiungimento delle 400.000 unità l’anno. Ma per ottenere questo ambizioso risultato di vendite, l’Alfa Romeo dovrà puntare anche sull’arrivo di altri modelli, ad esempio sul suv / crossover sviluppato sullo stesso pianale di Giulia, sulla nuova ammiraglia e sulla prossima generazione di Giulietta.

AUTORAMA N. 639 / 7 Dicembre 2015

DIRETTORE RESPONSABILE Cristina Altieri cristina.altieri@hubcomunicazione.it DIRETTORE EDITORIALE Saverio Villa saverio.villa@hubcomunicazione.it CONSULENTE DI DIREZIONE Paolo Altieri

CRISTINA ALTIERI

SAVERIO VILLA

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Viale dei Partigiani, 118/c 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.22472162 - Fax 02.700430623 redazione@hubcomunicazione.it SEDE LEGALE Via Stresa, 15 - 20125 Milano Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono. Tutti i diritti riservati © by AUTORAMA.

PAOLO ALTIERI

ANDREA RAPELLI

ADRIANO TOSI

MATTIA ECCHELI

Undici auto con la sicurezza a cinque stelle nell’ultima tornata di crash test ma anche, purtroppo per Fiat Chrysler Automobiles, una a due stelle: la Lancia Ypsilon. Sulla base delle analisi del programma europeo per la valutazione della sicurezza delle autovetture in commercio in Europa (l’ACI è uno dei partner) è evidente come “i moderni dispositivi di assistenza alla guida, installati sulle automobili, non sono un mero optional di prestigio, ma costituiscono un elemento indispensabile per prevenire gli incidenti o ridurne, comunque, le più gravi conseguenze”. In particolare, a fare la differenza sono stati ancora una volta i dispositivi per la sicurezza attiva. Nel 2016 entrerà in vigore il nuovo protocollo “Dual Rating” sui crash test, che prevede una doppia valutazione: una relativa all’equipaggiamento base in termini di sistemi di sicurezza (quasi una dotazione di serie) e l’altra riferita alle dotazioni avanzate avanzato, veicolo dotato di un Safety Pack opzionale e disponibile su almeno il 50% dei mercati europei. Le auto promosse a pieni voti sono: BMW X1, Infiniti Q30, Jaguar XE e XF, Kia Optima e Sportage, Lexus RX, Mercedes GLC, Opel Astra (Vauxhall Astra nel Regno Unito), Renault Mégane e Talisman.


30 NOVEMBRE 2015

NUOVE PORSCHE 911 TURBO E TURBO S 3 secondi per la Turbo e 2,9 per la Turbo S per toccare i 100 km/h con partenza da fermo: uno scatto che rischia di alterare il battito cardiaco e che è anche merito del “dynamic boost“ che mantiene le turbine sempre in pressione. Però si sa, quando il livello prestazionale è altissimo,

anche il più piccolo dettaglio fa la differenza. E pazienza se i più pistaioli non le hanno mai amate molto, pazienza anche per qualche kg in più rispetto a GT3 e GT3 RS: potrebbe non avere tutti i torti chi si disinteressa dei kg “di troppo” di Turbo e Turbo S e se ne gode il gran comfort,

oltre alle prestazioni da dragster. Da poco anche le 911 Carrera e Carrera S hanno il motore sovralimentato: la denominazione Turbo e Turbo S non è più, dunque, una differenziazione tecnica, bensì un posizionamento all’interno della gamma. Il 3.800 boxer biturbo eroga 540 CV sulla

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Turbo, che diventano 580 sulla Turbo S. Su strada, la prima ferma il tachimetro a 320 km/h, la seconda a 330 km/h. Ma è sull’accelerazione da 0 a 100 km/h che vale la pena di tornare: perché per esempio la Ferrari 488 GTB (670 CV), che può contare su ben 90 CV in più della Turbo S, non fa meglio dei 3 secondi netti? Perché ottiene lo stesso tempo della Turbo, che di cavalli ne ha 130 in meno? Il merito di tanta esplosività da fermo della 911 sta prima di tutto nel suo layout con motore posteriore a sbalzo, che “comprime” letteralmente il retrotreno sull’asfalto e, quel poco che i pneumatici posteriori non riescono a scaricare al suolo, viene inviato all’asse anteriore, perché Turbo e Turbo S sono a trazione integrale. I prezzi? Si parte dai 180.394 euro della Turbo Coupé, per arrivare ai 222.728 euro della Turbo S Cabriolet.

LA CINA COMINCIA A PENSARE ALL’AMBIENTE Mercato auto elettriche: la Cina ha superato gli Stati Uniti La Cina - alle prese ormai da troppo tempo con drammatici problemi di inquinamento dell’aria nei grandi centri urbani - ha superato gli Stati Uniti per numero di immatricolazioni di autovetture a propulsione elettrica. Da inizio anno ne sono state vendute 335.000 nel mondo e quasi 100.000 delle quali proprio nel Regno di Mezzo, con una crescita percentuale del 135% rispetto allo stesso periodo del 2014. Le autorità stanno incentivando la tendenza perché la situazione è diventata pressoché insostenibile. Molti investimenti vengono dirottati proprio su veicoli a emissioni zero. Le elettriche incidono per lo 0,65% sulle vendite complessive a livello planetario, in pratica la stessa percentuale della Germania (0,63%), dove nei primi 9 mesi ne sono state commercializzate 15.000. In

Italia, tra gennaio e ottobre le vendite si sono attestate allo 0,1% del totale (1.245 vendite) con Nissan Leaf, Renault Zoe, Citroen C-Zero, Tesla Model S e smart fortwo ai primi cinque posti. Ma gli esperti stimano che in Norvegia - dove i veicoli elettrici sono esenti da Iva, non pagano pedaggi, traghetti e parcheggi e possono usare le corsie preferenziali – entro l’anno la quota di auto elettriche raggiungerà il 20%. I modelli più venduti al mondo sono, nell’ordine, Nissan Leaf e Tesla Model S. A livello di fatturato, Nissan è prima, seguita dalla cinese BYD (con la quale Mercedes ha una joint-venture), Tesla e Mitsubishi. BMW ha reso noto recentemente che in Germania la i3 è risultata il modello più venduto da quando è stato lanciato. Mentre Norvegia, la BMW i3 è addirittura risultato il modello più venduto dalla gamma dell’elica.

Pechino contro l’inquinamento: «dimezzare emissioni veicoli diesel» Pechino è stretta nella morsa dell’inquinamento e la già impopolare lotteria per l’assegnazione delle targhe (eccezion fatta per i veicoli elettrici e basse emissioni) non basta più. Le autorità hanno annunciato misure straordinarie per limitare l’impatto dell’inquinamento, al quale il traffico veicolare contribuisce per il 31%. Entro il 2017 verranno adottati nuovi limiti, anticipati come più severi delle normative europee. E i diesel avranno vita dura, perché per loro le emissioni dovranno venire dimezzate. A Pechino ci sono 5,5 milioni di veicoli e altri 600.000 sono immatricolati ogni anno. Secondo il documento, la metà dovrebbe rientrare nei nuovi limiti entro 5 anni. La concentrazione di particolato nel 2014 era mediamente di 85,9 microgrammi per mq: un valore pericolosamente superiore al limite ufficiale di tolleranza dell’inquinamento (35) e a quello raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (15).


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LaPROVA

Jeep Renegade 1.6 Multijet Limited

www.jeep-official.it

CON CHI SE LA GIOCA* JEEP RENEGADE da 20.800 euro FORD ECOSPORT da 17.750 euro HONDA HR-V da 20.350 euro OPEL MOKKA da 19.300 euro *PREZZI D’INGRESSO ALLA GAMMA

VIDEO

LITTLE ITALY

Leggenda americana più costruzione italiana: grazie a questa formula la Renegade sta riscuotendo un successo insperato e la 1.600 turbodiesel a trazione anteriore, sebbene sia distante dal cliché Jeep, è la più richiesta nel nostro Paese Milano - Avrebbe dovuto essere una vettura di nicchia, data la sua impostazione, e invece così non è stato affatto. La Renegade quest’anno è stata finora venduta in Italia in circa 22 mila unità, è il 19° modello più venduto in assoluto e il 7° in assoluto tra le diesel. E il bello è che praticamente tutte le auto che la precedono nelle classifiche sono avvantaggiate da prezzi d’accesso più bassi, mentre la baby Jeep non è affatto regalata e per averne una occorre spendere almeno 20.800 mila euro. Ma la Renegade ha fatto “boom” in tutta Europa, dove rappresenta il 60% delle vendite Jeep.

Del resto c’era da aspettarselo, perché il segmento delle “baby suv” è molto vitale e in crescita, ma nessun altro modello può vantare un blasone equivalente. La linea, che inzialmente pareva un po’ azzardata, alla prova dei fatti si è rivelata una scelta furba, perché fa spiccare la Renegade tra le tante proposte di questo genere che affollano il segmento. Sebbene sia costruita in Italia - a Melfi, sulle stesse catene di montaggio dalle quali esce anche la Fiat 500X - la Renegade sa davvero di jeep sia guardandola dall’esterno, sia stando al volante. Dal posto guida si ha a che fare con un muso alto e

Le plastiche dei fanali posteriori hanno un disegno decorativo che richiama quello delle taniche militari. Ma i dettagli evocativi della tradizione Jeep sono tanti


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PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI Perché, nella sua categoria, è il modello dal marchio più nobile e con la linea più personale. Ma è anche ben costruita e ha un motore efficiente che compensa in buona parte gli svantaggi di un’aerodinamica così, così squadrato e la sensazione è quella di essere su un’auto di ben altre dimensioni. Ma si percepisce anche una solidità superiore a quella che si respira sulle dirette concorrenti in genere. L’abitacolo è ben disegnato, funzionale, con tanti echi della tradizione Jeep, e spazioso anche dietro. E non è affatto male neppure la capacità del bagagliaio. Magari occorre prendere confidenza con qualche comando specie quelli, tipicamente americani, dietro le razze del volante per pilotare la radio - ma poi tutto fila liscio. E bisogna anche imparare a valutare gli ingombri. Ma alla fine la Renegade si fa apprezzare perché offre sia una guida rilassante, sia prestazioni interessanti. La linea alta e squadrata limita la penetrazione l’aerodinamica e in autostrada i consumi non sono bassissimi, ma usando la Renegade con saggezza si ottengono buone percorrenze, mentre velocità e scatto la rendono anche divertente e agile. In abbinamento col 1600 turbodiesel non è possibile avere la trazione integrale e Lo spazio non manca ed è superiore a quello della Fiat 500X, realizzata sullo stesso chi vuole cimentarsi nel fuopianale e con la stessa meccanica. Può essere considerata un’auto per famiglie ristrada vero deve passare

al più impegnativo 2 litri. Ma la notevole altezza da terra permette alla piccola Jeep di muoversi con una certa disinvoltura oltre l’asfalto anche con la sola trazione anteriore. Data la tipologia di vettura, non c’è da stupirsi che la Renegade sia venduta nel 97% dei casi con motore diesel, nonostante questo faccia lievitare il prezzo. Per avere un modello a gasolio bisogna stanziare almeno 25 mila euro, ma la risposta del pubblico non lascia dubbi sul fatto che siano soldi ben spesi. Saverio Villa (@saveriovilla)

LA SCHEDA

RENEGADE 1.6 MULTIJET LIMITED

PREZZO

ALIMENTAZIONE diesel, turbo MOTORE 4 cilindri in linea CILINDRATA 1.598 cc POTENZA 88 kW/120 CV COPPIA 320 Nm CAMBIO manuale a 6 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,26/1,81/1,67 metri VOLUME BAGAGLIAIO 351/1.297 litri 0/100 KM/H 10,2 secondi VELOCITÀ 178 km/h CONSUMO COMBINATO 4,4 l/100 km EMISSIONI CO2 115 g/km

MA È CON LA TRAZIONE INTEGRALE CHE SI VA DAPPERTUTTO Ovviamente per essere fedele in pieno all’immagine Jeep, la Renegade deve avere le quattro ruote motrici che, però, non sono abbinabili ai motori più “piccoli” della gamma, vale a dire il 1.600 turbodiesel da 120 CV di questa prova e il 1.600 a benzina da 110 CV, che rappresenta l’entry level della famiglia e permette di abbattere il prezzo d’attacco a 20.800 euro. La Renegade 4x4 meno cara costa 25.100 euro e monta il 2 litri turbodiesel da 120 CV in combinazione con il sistema semplificato 4WD Active Drive. Ad un livello più alto e costoso c’è la soluzione più raffinata 4WD Active Drive Low che tramite un programma di gestione del cambio automatico a 9 marce, simula la presenza del riduttore. I prezzi, però, vanno da 31.000 a 33.300 euro, secondo la motorizzazione.

26.600 euro


6 AUTORAMA 7 DICEMBRE 2015 Seat Ibiza Cupra

LaPROVA www.seat.it

VIDEO

CON CHI SE LA GIOCA SEAT IBIZA CUPRA da 21.500 euro ALFA ROMEO MITO Q.V. da 24.000 euro OPEL CORSA 1.6T OPC da 22.100 euro PEUGEOT 208 GTI da 22.800 euro

GIOCO PER ADULTI A PORTATA DI RAGAZZO

Mette sul piatto 192 CV e un telaio molto curato con sospensioni a controllo elettronico. Oltre a tanta tecnologia e connettività. Ma non costa una “follia”: 21.500 euro Barcellona (Spagna) - La Seat Ibiza Cupra si rinnova. Con discrezione, come il resto della gamma. Il look degli esterni rimane fondamentalmente invariato e migliora la sostanza: la connettività è ora a più ampio spettro (il sistema di infotainment è compatibile con Android Auto, Apple Car e Mirror Link), alcuni materiali degli interni sono stati migliorati, mentre la potenza sale da 180 a 192 CV e da 250 a ben 320 Nm di coppia. Però il motore non è più il sofisticato (ma un po’ delicato) 1.400 con doppia sovralimentazione (turbo + compressore volumetrico), ma un più semplice 1.800 turbo. Rivisto anche l’assetto, per

migliorare il comfort senza per questo compromettere la guidabilità. Su strada, il quattro cilindri turbo della Seat Ibiza Cupra ha “gioco” abbastanza facile sui 1.260 kg di peso della vettura. Le risposte sono entusiasmanti sia che ci si trovi con il motore poco sopra il minimo, sia che la lancetta sia oltre quota 3.500 giri. Le progressioni sono esaltanti, accompagnate da un cambio (manuale: il DSG non è più disponibile) che entusiasma per la precisione e la rapidità degli innesti. Ma è sul misto che una Ibiza Cupra è chiamata a dare il massimo e la spagnola non delude (con riserva, però): ecco perché Seat ha chiuso al traffico, solo per noi, 6

PERCHÉ VALE LA PENA DI PENSARCI In Seat le sportive piccole e medie le fanno da molti anni. E bene. Se vi piace guidare ma il budget è limitato, quante auto battono la Cupra nel rapporto potenza/prezzo?


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IL PIANO DI LUCA DE MEO PER IL FUTURO DELLA SEAT

Al centro della plancia spicca lo schermo con sensore di prossimità, che avverte l’avvicinamento del dito e si predispone per ricevere i comandi. Buoni i materiali, più che buono l’assemblaggio, ma qualche tocco di colore in più non sarebbe stato male. A sinistra, la strumentazione con logo sportivo nel tachimetro e, sotto, il tasto per irrigidire l’assetto, che però non diventa mai effettivamente rigido

Luca De Meo (ultimo a destra nella foto, dopo Jürgen Stackmann, Presidente uscente di Seat, e Francisco Javier García Sanz, Presidente del Consiglio di Amministrazione) si è concesso appena il tempo di insediarsi come Presidente del Comitato Esecutivo, e ha presentato il piano di azione fino al 2025. Obiettivo primario per i prossimi dieci anni è quello di raggiungere una redditività sostenibile attraverso tre canali: sviluppare modelli nei segmenti in crescita e con maggior margine di profitto; soddisfare i clienti come massima priorità; diventare il datore di lavoro più attraente dell’automotive. Nei prossimi due anni verranno lanciati quattro modelli: un suv (il primo, per Seat) di taglia media, nella prima metà del 2016, al quale seguirà, in autunno, un suv compatto. Poi, nel 2017, sarà la volta della nuova Ibiza e della Leon restyling.

km di strada in salita con curve di ogni genere. Pronti, via: giù tutto il gas. Il motore spinge forsennatamente e, come accade con tutte le trazioni anteriori molto potenti, sugli avvallamenti l’Ibiza tende leggermente a seguire la conformazione dell’asfalto. Quando viene il momento della prima frenata, sotto il pedale centrale ci si ritrova un impianto potente e ben modulabile. Basta girare poco il volante e in pochi attimi si raggiunge il punto di corda. Ma quando si accelera, l’XDS (la funzione aggiuntiva dell’ESP che frena la ruota interna in caso di pattinamenti) entra subito in funzione: una frenata ben calibrata - ma decisa - che frena il surplus di coppia, azzerando così il sottosterzo, ma anche il piacere di gestire la potenza con la propria sensibilità. Lo sterzo, però, non offre un feeling dei migliori e non è così facile capire quando si sta avvicinando il limite di aderenza. Ottimo invece il comfort, grazie alle sospensioni mai troppo rigide. Il

prezzo di 21.500 euro è più che onesto in rapporto alla dotazione. I principali equipaggiamenti di serie sono: luci diurne a led davanti e dietro, vetri posteriori oscurati, comandi al volante, cruise control adattivo, il tetto panoramico e le sospensioni sportive. Le prevendite della Seat Ibiza Cupra sono già aperte, ma le consegne cominceranno a gennaio. Adriano Tosi (&adrtosi)

LA SCHEDA

SEAT IBIZA CUPRA

PREZZO

21.500 euro

ALIMENTAZIONE benzina, turbo MOTORE 4 cilindri in linea CILINDRATA 1.798 cc POTENZA 141 kW/192 CV COPPIA 320 Nm CAMBIO manuale a 6 marce TRAZIONE anteriore DIMENSIONI 4,06/1,69/1,42 metri VOLUME BAGAGLIAIO 290/1.000 litri 0/100 KM/H 6,7 secondi VELOCITÀ 235 km/h CONSUMO COMBINATO 6,0 l/100 km EMISSIONI CO2 139 g/km



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