Patrimoni da svelare Napoli 2013

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Patrimoni, consapevolezza, e sfida della visibilità: tecnologie antiche e nuove all’Accademia Gloria Vallese Accademia di Belle Arti di Venezia Docente di Storia dell’Arte Contemporanea Coordinatore Laurea I Livello in Nuove Tecnologie per l’Arte


! ! ! • Il cerchio si chiude: le arti all’aprirsi del XXI secolo

Raphael Lacoste, Journey To The Center Of The Earth, tavola di concept art, Photoshop, 2008. www.raphael-lacoste.com

• Patrimoni materiali e immateriali delle Accademie • Consapevolezza e sfida della visibilità, due esempi: Atelier Aperti e Pinacoteca Corneliana


1. Il cerchio si chiude •

Oggi

In questo momento storico, sia la ricerca artistica contemporanea che l’industria dell’immagine (cinema, videogiochi, pubblicità) tendono ad assorbire operatori in possesso di un solido mestiere tecnico tradizionale nella pittura, nella scultura e nelle diverse arti, ovvero il tipo di formazione che le Accademie italiane tuttora impartono e che è alla base dell’alta qualità di molte delle nostre nuove produzioni.

il distacco fra Accademia e arte contemporanea, molto sentito dall’Ottocento agli anni ’70 del Novecento, si è attenuato:

Il celebre Ecorché di Houdon, emendato di alcuni errori e reso disponibile come app per tablet dal celebre disegnatore di cinema d’animazione Michael Defeo.


Sia l’arte “colta” che l’industria dell’immagine oggi manifestano aperture nei confronti delle tecniche più classiche insegnate all’Accademia, in una misura che appariva impensabile fino a qualche anno fa.

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A sinistra: l’artista di effetti speciali Waldo Mason modella la maquette di referenza di un personaggio di fantasia per il film Harry Potter and the Goblet of Fire; al centro in alto: Raffaello Vecchione, maquette in creta per un personaggio Disney, 2001; qui sopra: Raphael Lacoste, Cappadocia, tavola di concept art per il videogioco Assassin’s Creed Revelations, 2011.


Anche l’arte “colta”, messi da parte alcuni atteggiamenti più radicali che hanno caratterizzato il secolo XX, riconsidera tecniche e procedimenti classici per realizzare espressioni pienamente contemporanee.

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Vania Comoretti (qui accanto), è un’importante artista emergente sul panorama internazionale, che si è formata all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Utilizza, per i suoi ossessivi ritratti iperrealistici, la tecnica di Rosalba Carriera:

acquerello e pastello su carta.

Vania Comoretti

! ANIMA !

2004 acquerello, china e pastello su carta singolo foglio cm 47,34 X 27 dittico cm 47,34 X 54

Vania Comoretti (Udine 1975)
 Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 2004 www.vaniacomoretti.com


Una nuova economia per i modelli classici

• L’Ecorché di Houdon (1767) è una celebre statua per lo studio dell’anatomia umana, la cui replica si trova spesso nelle collezioni storiche delle Accademie. • L’opera è tuttora studiata, e popolare al punto che Michael Defeo, celebre disegnatore per il cinema d’animazione, ne ha prodotto nel 2012 una versione di studio per supporti mobili: iPhone, iPad e Android.


• In basso: Michael Defeo nel video in cui chiede al pubblico di Kickstarter il supporto per finanziare l’iniziativa. • L’appello ha avuto successo, e nel 2012 l’Ecorché di Houdon si è effettivamente tradotto in un’app per iphone, ipad e altri supporti mobili.


• Mentre indagavo sull’Ecorché in versione digitale, sono rimasta colpita dall’ampiezza del rinnovato interesse che il pubblico dimostra per il disegno tradizionale del corpo umano.


2. La sfida della consapevolezza La scienza dell’arte: contro il luogo comune che vede l’arte come qualcosa di spontaneo, che si può facilmente improvvisare, il mondo dell’Accademia rivela la storia di un approccio tecnico-scientifico allo studio dell’arte (anatomia, prospettiva, proporzioni ecc.) Le Accademie possiedono insigni patrimoni relativi alla scienza dell’arte, materiali e immateriali, che attendono di essere valorizzati.

Da sinistra: il duplicator, lo strumento messo a punto da Leon Battista Alberti per la! misurazione e la copia delle statue; qui accanto: copia tridimensionale, da Francesco Carradori, Istruzione Elementare per gli Studiosi della Scultura, Firenze 1802, Tavola IX; in basso: copia dal modello vivente all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Atelier di Anatomia per gli artisti, Prof. Renzo Peretti, Venezia 2005, foto Paolo Della Corte


.... a proposito di patrimoni immateriali: • La Francia ha istituito dal 2007 l’Agence du patrimoine immatériel de l’État, composta da esperti di marketing e di proprietà intellettuale. •

Svolge funzioni di consulenza e di assistenza nella gestione del patrimonio immateriale a favore di tutte le amministrazioni pubbliche francesi.

L’articolo di Vittorio Cerulli Irelli Il trend del brand. Nell’illustrazione, il Louvre Abu Dhabi, succursale del Louvre di Parigi, cui nei prossimi anni corrisponderà oltre 500 milioni di Euro per la licenza del marchio Louvre. Oltre alla fornitura di prodotti museali, l’operazione ha comportato una precisa valutazione del know-how degli operatori specializzati del museo, uno dei patrimoni immateriali che il Louvre si accinge a prestare. (“Il Giornale dell’Arte”, n. 331, maggio 2013, pag. 26)


Gessi, anatomia, raccolte librarie e documenti dell’archivio e dei fondi storici storici custoditi presso le Accademie, sono gli strumenti, spesso inediti o mal conosciuti, della scienza dell’arte. Le conoscenze teorico-pratiche che si tramandano negli atelier sono un prezioso patrimonio immateriale.

COME RENDERE questi patrimoni VISIBILI? COME METTERLI IN VALORE SU UN PIANO ECONOMICO OLTRE CHE CULTURALE? COME AUMENTARE LA CONSAPEVOLEZZA DEGLI STESSI OPERATORI, MAESTRI E ALLIEVI, oltre che DEL PUBBLICO?


3. La sfida della visibilità: Atelier Aperti Direttore: Riccardo Rabagliati Presidente: Franco Galera

• Nel 2005, l’Accademia di Belle Arti di Venezia ha presentato al pubblico Atelier Aperti, Evento collaterale della 51. Biennale Arte • Per tutta la durata della Biennale, l’Accademia ha aperto i propri battenti al pubblico, con esposizione di opere degli allievi e dimostrazioni live di attività negli atelier.


L’obiettivo di Atelier Aperti era rimuovere idealmente una parete, la facciata dell’Accademia, per mostrare al pubblico due cose: la “cucina dell’arte”, ovvero le scienze e le tecniche attraverso dimostrazioni live negli atelier, e le produzioni artistiche degli studenti, di insospettata qualità e ricchezza.

Sedi attuali dell’Accademia di Venezia: Ex-Ospedale degli Incurabili, Isola di San Servolo,


Atelier Aperti: l’operazione di visibilità è stata resa possibile da una campagna espressamente realizzata all’interno degli atelier dal fotografo Paolo Della Corte


...inserita in una grafica coordinata concepita in modo da suggerire l’idea della facciata che si apriva, per rivelare all’interno i maestri e gli allievi intenti a trasmettersi la preziosa, e molto poco nota, “scienza dell’arte”


4. Sfida della visibilità: “Pinacoteca Corneliana” 2011-12 Direttore: Carlo Di Raco Presidente: Luigino Rossi


Diana Ferrara, Docente di Grafica d’Arte e Responsabile del Fondo storico dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, mostra i volumi della Pinacoteca

• In occasione di Artnight 2011 notte bianca delle istituzioni veneziane per l’arte e la cultura, l’Accademia di Venezia ha presentato al pubblico una serie di produzioni dedicate a un raro cimelio presente nel suo Fondo storico: la “Pinacoteca Corneliana”, singolare raccolta di 89 volumi del XVIII-XIX secolo sulle cui pagine sono incollate oltre 20000 stampe e disegni. • Una sfida alla visibilità per un contenuto insolito che, pur avendo un alto potenziale di spettacolarità, è difficile da “mettere in scena”.


“Pinacoteca Corneliana” • Per rendere più fattibile il progetto, si è deciso di limitare lo studio ai soli volumi 88 e 89 della raccolta, dedicati alle donne insigni in ogni campo e per ogni ragione, ma in particolare nelle arti, nella letteratura e nelle scienze, già fatti oggetto di una prima ricognizione dalla studentessa Arianna Boldrin, laureanda del Biennio specialistico in Grafica d’Arte


I due volumi sono stati studiati e fotografati, e le tecniche grafiche riprodotte in laboratorio, attraverso attività seminariali con specialisti interni ed esterni che hanno coinvolto gli studenti

I volumi LXXXVII e LXXXVIII della Pinacoteca Corneliana includono ritratti di donne che hanno visto riconosciuto il loro contributo alla cultura fino ad arrivare, in taluni casi, alla fama europea, nell’arco di diversi secoli, ma con particolare attenzione alla seconda metà del Settecento, in ambito veneto. Una sorprendente galleria di personaggi femminili, nei loro vari interessi e sfaccettature, dalle lettere, alle arti e alle scienze. I due volumi prescelti sono stati così preparati: selezione di una trentina di pagine complessive, fotografia di ciascuna pagina e schedatura ISBN delle stampe in essa contenute, con riconoscimento della tecnica utilizzata;ricerca bio-bibliografica finalizzata alla stesura dei profili biografici delle effigiate e degli artisti e incisori;ricerca bibliografica sulle tipologie di ritratti presenti nella raccolta ed excursus sulle scuole di incisione, stamperie e tipografie attive a Venezia nel Settecento;costruzione di un “albero” catalografico atto a rendere leggibili gli intenti del collezionista, l’abate veneziano Giampietro Antonio Corner (1739-1804).



...la notte del 18 giugno 2011

... l’Accademia ha presentato al pubblico le seguenti produzioni: •

il film-documentario Pinacoteca Corneliana: donne, 2011, 7’15’’, regia di Puni, realizzazione di Gabriele Coassin, indicizzazione informatica e datamining di Sébastien Mahler

lo slideshow dal titolo: Ritratti di donne illustri dalla Pinacoteca Corneliana da San Michele in Isola, di Gabriele Coassin, presentato nell’Atelier di Grafica d’Arte aperto al pubblico per Artnight e allestito con una scelta di lavori degli studenti

la mostra di Effigi contemporanee realizzate dagli allievi del corso di Grafica d’arte, a cura di Diana Ferrara

l’installazione audiovisuale Pinacoteca Corneliana nella Biblioteca dell’Accademia, a cura di Davide Tiso e John Volpato


...un bilancio:

L’Accademia di Belle Arti di Venezia dispone, in particolare nell’ambito del suo Corso di Nuove Tecnologie per l’Arte, di competenze in grado di documentare, evidenziare e rendere meglio riconoscibili i beni librari e d’archivio e le relative attività di ricerca e conservazione.

L’attività interdipartimentale sperimentata nella preparazione della prima “notte bianca” delle istituzioni culturali veneziane ha realizzato, al di là di uno spettacolo occasionale, un prodotto permanente, nella forma di un dossier audiovisuale atto a far meglio conoscere il Fondo Storico, a partire dalla straordinaria opera nota come Pinacoteca Corneliana.

E’ inoltre servita come collaudo tecnico e umano di un’interessante squadra interdisciplinare di operatori, le cui competenze spaziano dalla catalogazione del libro antico, al data-mining, alla pratica dell’incisione d’arte, alla ripresa e al montaggio audiovisivo, alla videoinstallazione d’arte.


In attesa di pubblicazione: i materiali

• Le produzioni per le Effigi della Pinacoteca Corneliana sono state presentati in occasione della XIV Settimana della Cultura nel 2012, ma rimangono per molta parte inedite.


• In particolare, la preziosa collezione di effigi moderne realizzata in occasione di ArtNight 2011 e le ricerche di data mining avviate dallo specialista SÊbastien Mahler in collaborazione con la vidoartista Puni rimangono in attesa di pubblicazione e sviluppo.


Come rendere fruibile questo patrimonio e le relative produzioni e ricerche nel futuro? Attraverso apparati didattici e critico-filologici di nuova concezione

E’ possibile ad esempio realizzare un catalogo in versione e-book di concezione innovativa, che consente di inserire animazioni e filmati, può contenere una quantità praticamente illimitata di informazioni e immagini, e può essere aggiornato in permanenza. Fruibile su supporti portatili, come tablet e smartphones, è concepito per divenire un luogo di aggiornamento permanente


“Pinacoteca Corneliana”: l’e-book • L’app per iPad progettata dalla studentessa di NTA Daniela Lessio può/potrebbe contenere migliaia di fotografie e filmati. Può essere resa disponibile successivamente su PC e su altri supporti mobili. •

Collega le foto e le schede SBN delle singole stampe finora realizzate dall’équipe catalografica attiva sul Fondo storico con i filmati ripresi nel Laboratorio di Grafica d’Arte, permettendo per la prima volta di collegare il nome di una tecnica grafica alla dimostrazione live della sua esecuzione

• Può/potrebbe essere distribuita internazionalmente a pagamento, tramite l’iBook store di Apple. • A differenza di un catalogo cartaceo, può essere aggiornata e implementata in permanenza, e distribuita attraverso segmenti successivi man mano che il lavoro viene completato.


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