Futura 12 aprile 2024

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POLITICA E PARTECIPAZIONE

Quando i giovani alzano la voce

Riccardo Bessone, Elena Brizzi, Ilaria Ferraresi e Alberto Santonocito

Pagine 2 e 3

LA TENDENZA

Turismo in Piemonte

è un anno record

Bessone, Brizzi, Ferraresi, Santonocito | PP4-5

Biennale Tecnologia al Politecnico

Alberto Santonocito| P6

FOTO DI ILARIA FERRARESI
#7 Anno 20 12 aprile 2024 Periodico del Master in giornalismo “Giorgio Bocca” - Università di Torino
APPUNTAMENTI

GIOVANI E POLITICA

VICINI MA LONTANI

La classica rappresentazione dei ragazzi disinteressati non rispecchia la realtà: le nuove generazioni preferiscono vivere forme diverse di partecipazione

IIN SINTESI

«Si fatica a partecipare alla politica»

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Il 47% degli under 35 voterà alle europee

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Poca attenzione ai temi centrali per i giovani

n Italia solo l’8 per cento degli under 35 è soddisfatto di come si svolge il dibattito politico, ma il 47% di loro è pronto a votare per il Parlamento europeo l’8 e il 9 giugno. A dirlo è l’indagine del Consiglio nazionale giovani (Cng) in collaborazione con l’Istituto Piepoli in vista delle elezioni europee. E in Piemonte? Qui le elezioni Ue coincideranno con le regionali: non tutte le candidature sono ancora definitive e i partiti hanno da poco sciolto le riserve per i concorrenti alla presidenza del Piemonte. Alberto Cirio (centrodestra) tenterà la rielezione contro Gianna Pentenero - che si presenta per il centrosinistra - e contro Sarah Disabato, scelta dal Movimento 5 Stelle. Ma più che la politica regionale a Torino a tenere banco tra i giovani sono state alcune proteste, slegate dalle organizzazioni politiche tradizionali, che si sono poi allargate a tutta Italia.

Il Covid aveva frenato le manifestazioni per l’ambiente, ma adesso la lotta contro la violenza di genere e la guerra in Palestina hanno riacceso gli animi di studentesse e studenti, anche se non sempre con grandi numeri.

C’è un distacco tra i partiti e le forme di partecipazione alla vita pubblica degli under 35? «Che i giovani preferiscano il movimentismo e altre forme alla politica tradizionale è un concetto vero, ma che spesso viene un po’ estremizzato - spiega Sandro Busso, professore di sociologia politica all’Università di Torino - Così come l’idea dei giovani allergici ai partiti al voto, ma tutti in piazza a manifestare. La lettura in cui mi ritrovo di più è che ci sia una fatica nel partecipare a molti livelli, ma che questa non corrisponda allo stereotipo dell’apatia dei giovani».

Secondo l’indagine del Cng, la percentuale di giovani italiani propensi a votare alle prossime europee è di quattro punti più alta (47 contro 43) degli over 54. Abbiamo chiesto a studentesse e studenti dei tre principali poli universitari torinesi - Politecnico, Palazzo Nuovo, Campus Einaudi - quanto e in che modo partecipano alla vita politica del Paese. Sul totale delle risposte raccolte - una cinquantina - la quasi totalità ha detto di aver votato alle elezioni politiche del 2022 e che ha

intenzione di farlo anche a giugno. Ma la distanza con i partiti rimane. Agostino, studente che abbiamo incontrato al Cle, pensa per esempio che scegliere un candidato non possa fare la differenza. E come lui, altri. Dietro a posizioni del genere, le motivazioni sono varie.

MODALITÀ DIVERSE

«La politica si è trasformata - continua Busso - una volta era molto più semplice ritrovarsi in un’identità di classe e quindi in una collocazione sull’asse destra-sinistra che agevolava la partecipazione. Ma poi c’è stato un processo di individualizzazione: le condizioni di vita si sono differenziate al punto che

ritrovarsi dentro identità collettive è più complicato». Busso si riferisce alla differenziazione dei contratti di lavoro, che una volta non esisteva: «Se siamo tutti precari ma abbiamo contratti diversi è più difficile che ci uniamo per una rivendicazione sul lavoro». E la partecipazione ne soffre anche ad altri livelli.

Dalla nostra indagine risulta che quasi due terzi di chi ha risposto non prenda parte ad altre forme di partecipazione diverse dal voto, mentre solo un quarto si dedica ad attività di volontariato.

PARTITI DISTANTI

Due dei nostri intervistati fanno invece parte di un partito, altri due

di un sindacato. «È chiaro - dice Busso - che se le tessere dei sindacati sono perlopiù di pensionati, le organizzazioni di rappresentanza saranno più sensibili alle pensioni che al precariato». In più, secondo l’indagine del Cng, sei giovani su dieci ritengono che il dibattito non affronti in maniera adeguata le loro esigenze: anche per Busso la politica tradizionale dà scarsa attenzione a temi centrali per gli under 35, come le questioni di genere, l’inclusione, l’ambiente e la precarietà. «Con il pacchetto Treu - continua il docente - la politica ha iniziato a trattare il tema del lavoro in una prospettiva molto diversa da quella dei giovani». Il pacchetto è stato introdotto

«L’attivismo va portato dentro le istituzioni»

LA VOCE DEI POLITICI UNDER 35 di Ilaria Ferraresi

Ènecessario ascoltare i movimenti di protesta e portare le loro richieste all’interno delle istituzioni. A dirlo, tre politici piemontesi under 35, tra cui la candidata per il Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Piemonte Sarah Disabato.

Negli ultimi anni, il calo dell’affluenza ai seggi elettorali evidenzia un allontanamento delle persone dalla politica. E i giovani sono spesso dipinti come disinteressati al dibattito. In verità l’attenzione di molti di loro per l’attualità non è diminuita come in altre classi di età. Si è trasferita dalle sedi dei partiti mainstream

ad altri punti di aggregazione: all’attivismo. Per Disabato, la soluzione a questo allontanamento è l’ascolto: «Lo scollamento dalla politica si risolve incontrando le persone e portando le lotte all’interno delle istituzioni. Il confronto, però, deve essere costante e non deve esaurirsi il giorno dopo le elezioni». D’accordo con lei Luca Di Salvo, 33 anni, consigliere comunale di Orbassano e candidato in lista con il Partito democratico per le elezioni regionali di giugno: «L’attivismo è il sale della democrazia, per questo è importante incanalare nel circuito istituzionale le tematiche di cui veniamo a conoscenza, perché credo che rimanerne fuori sia un peccato, se è possibile portare a un miglio-

ramento». L’incontro è il punto di partenza anche per Matteo Gagliasso, eletto nel 2019 in Consiglio regionale per la coalizione di centro-destra e nominato recentemente nuovo coordinatore della Lega Giovani Piemonte. I partiti, a prescindere dal colore di appartenenza, si sono uniformati, temendo di essere una voce fuori dal coro: «Ho parlato con alcuni ragazzi all’interno dei movimenti, considerati non politically correct: tutti criticano il fatto che oggi la politica parli con una voce sola».

Gagliasso, inoltre, racconta le difficoltà che un under 35 si trova ad affrontare, quando decide di entrare in politica: «L’ingresso di un giovane dà sempre fastidio». Gli ostacoli,

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L’INDAGINE
CREDIT SANDRO BUSSO

nel 1997 per contrastare la disoccupazione, ma è stato criticato a più riprese per i suoi effetti: l’introduzione di contratti di lavoro flessibili e temporanei utilizzati successivamente in maniera distorta. Con il risultato di far crescere moltissimo la precarietà.

Dalle risposte alla nostra indagine notiamo che molte persone tra i 18 e i 35 anni credono che la politica dovrebbe servire a «garantire il rispetto della voce e dei diritti di ciascuno»: al centro ci sono le persone, tutte le persone, secondo molti.

«Si guarda sempre al distacco dei giovani dalla politica - dice ancora Busso - ma non si guarda mai al distacco della politica dai giovani.

però, non devono far indietreggiare chi desidera portare un cambiamento e non mancano le esperienze positive. Per Gagliasso e Disabato, si tratta dei risultati ottenuti in Consiglio regionale. Per Di Salvo, dell’attività in Comune. Di fronte,

LE STRATEGIE DELLE ORGANIZZAZIONI

IN SINTESI

• Disobbedienza e protesta pacifica

•• L’obiettivo attirare chi vuole affrontare un problema

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I temi: Palestina, violenza di genere e crisi ambientale

Movimenti in piazza tra proteste e tatticismi

PMeno voto e meno la politica mi considera: non si fa cassa sul voto dei giovani, come non si fa cassa su quello delle persone a basso reddito o su quello delle persone migranti, che non possono votare. Da un punto di vista puramente economico, il sindacato e il partito si rivolgono alle fasce più numerose in termini di raccolta di consenso. Se si abbassasse il voto ai 16enni, come è stato proposto in passato, le prospettive sarebbero totalmente diverse».

Per il sociologo torinese il conflitto è anche generazionale. Ed è certificato dal fatto che l’età media della classe politica e dirigente italiana è molto distante da quella dei giovani.

poi, a chi pensa che il loro avvicinamento ai partiti sia guidato più dal desiderio di una “poltrona” che dal voler veramente farsi portavoce dei bisogni dei cittadini e delle cittadine, la risposta è chiara e concorde: no.

Disabato spera che il lavoro fatto sia sufficiente per dimostrare il contrario: «Se qualcuno ha avuto quest’idea, confido che si sia ricreduto guardando le battaglie che abbiamo portato avanti, come il diritto allo studio o il voto per gli studenti fuori sede».

«Il tempo è galantuomo e ripaga - commenta invece Di Salvo -. Credo che la risposta migliore sia la continuità». Per Gagliasso i pregiudizi esistenti nei confronti di chi si occupa di politica sono giustificati da quello che è accaduto in passato.

Ma è possibile eliminarli: «Si possono superare, portando soluzioni e cercando di agire per il territorio».

isa, Napoli, Milano, Torino. I movimenti giovanili e le proteste studentesche sono tornate al centro delle cronache. I cortei e le mobilitazioni hanno scandito i primi mesi del 2024 per motivi diversi, anche se spesso considerati legati da chi protestava: motivi politici, ambientalistici, di genere, culturali. Le differenti organizzazioni esprimono il loro orientamento e i loro obiettivi con modalità anche molto diverse. Studenti Indipendenti, per esempio, che rappresenta una realtà di coordinamento di vari collettivi, si fa forte del consenso ottenuto alle scorse elezioni e più che concentrarsi sulle mobilitazioni punta fare rete. «Non siamo una struttura con un singolo fuoco - raccontano due rappresentanti - ma vogliamo che ognuno dei collettivi che rappresentiamo diventi epicentri all’interno dei poli universitari. Crediamo sia fondamentale riuscire a organizzarsi anche all’interno dell’università non solo per occasioni come la manifestazione o il presidio, ma per vedere tutti i giorni la propria vita all’interno dell’ambiente accademico e più in generale la vita nella società in modo diverso». Su presidi, volantinaggi e manifestazioni puntano due realtà opposte per ideologia e posizionamento: Fuan e Cambiare Rotta. Se i primi vengono spesso contestati e trovano resistenza durante le loro azioni, i secondi sono riusciti a portare idee, istanze e proteste anche nelle facoltà scientifiche o al Politecnico, come racconta Francesco. «Generalmente tra le nostre fila abbiamo sempre avuto tanti studenti delle facoltà umanistiche, ma recentemente siamo riusciti a iniziare un dialogo anche al Poli, storicamente un ambito dove è sempre stato difficile per noi fare politica. Insieme ad altre università italiane ci siamo mossi contro la collaborazione Italia - Israele e in particolare contro il bando

Maeci. Siamo riusciti a organizzare degli appuntamenti di riflessione anche nell’ateneo tecnologico». Tra i temi che escono dall’ambito universitario e stimolano una forte mobilitazione dei giovani, c’è poi il cambiamento climatico È interessante il caso di Extinction Rebellion (Xr) e Fridays For Future (Fff), con uno scopo condiviso, la giustizia climatica, che viene concretizzato con strategie diverse. Xr punta sulla protesta d’impatto spiega Martina: «Xr è un movimento di massa che utilizza la disobbedienza civile nonviolenta per coinvolgere più persone e fare pressione sui governi affinché agiscano contro la crisi climatica. Utilizziamo strategie che hanno un carattere dirompente, ma anche un elemento artistico e ironico per attirare l’attenzione e facilitare la comprensione del messaggio. Con Fridays condividiamo il pensiero di partecipazione attiva e di presa di consapevolezza del cittadino

GLI ELETTI IN UNIVERSITÀ

all’interno della società per contrastare il cambiamento climatico». Le azioni di Fff sono principalmente di protesta pacifica, visto che il movimento è composto anche da giovanissimi che frequentano ancora il liceo. Tuttavia Luca, un esponente storico di Fff Torino, ha raccontato che un processo di cambiamento e aggiornamento c’è. «La concezione di protesta storica per noi è quello degli scioperi studenteschi che sono manifestazioni pacifiche. Abbiamo aggiunto altri tipi di iniziative sperimentando azioni di disobbedienza civile imparando da altri movimenti come Xr. Ci siamo resi conto che serviva andare un po’ oltre per fare capire che questo è un problema preoccupante». In definitiva i metodi di protesta possono variare come le realtà che li mettono in atto. L’importante è puntare un faro su un determinato problema e attirare, in un movimento o in un altro, chiunque abbia voglia di affrontarlo.

La rappresentanza tende verso il centro e la sinistra

Nelle sedi istituzionali della politica studentesca non esiste una grande pluralità. Le ultime elezioni hanno restituito una situazione simile nei principali atenei piemontesi, ovvero Università di Torino, Politecnico e Università del Piemonte orientale: all’interno degli organi di governo, le studentesse e gli studenti eletti facevano parte di liste con un indirizzo politico più di centro o di centrosinistra. Per esempio, i programmi delle liste che a Unito hanno vinto posti in Senato accademico e nell’Assemblea regionale per il diritto allo studio - “Obiettivo studenti” (la più al centro) “Studenti indipendenti” e “Universi.To” - erano incentrati sull’inclusione delle minoranze discriminate o delle persone economicamente meno agiate. O ancora grande importanza avevano la questione ambientale e l’utilizzo di un linguaggio il più accogliente possibile.

Ci sono però anche liste e collettivi con idee più tendenti al centrodestra, come il “Fuan”, spesso al centro di polemiche per la sua legittimità, o “Di Più”. Oppure “Sìamo futuro”, che aveva in programma interventi per il diritto allo studio, ma insisteva anche sullo stop alle occupazioni abusive e sull’inserimento di più criteri di merito per le borse di studio (il merito è uno dei temi su cui si è concentrato dall’inizio il governo attuale, aggiungendolo alla denominazione del Ministero dell’Istruzione). Tuttavia queste liste sono riuscite ad avere rappresentanti eletti solo all’interno dei consigli di dipartimento o di corso di studio, dimostrando un’attrattiva minore all’interno del corpo studentesco.

Riccardo Bessone

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CREDIT SIMONE MATTEIS CREDIT: ALISDARE HICKSON
CREDIT GIANNI CAREDDU
CC WIKIMEDIA COMMONS

di Ilaria Ferraresi

Per il 2024 Visit Piemonte, la società che promuove il patrimonio del territorio piemontese punta a raggiungere una crescita degli arrivi (cioè dei turisti che usufruiscono di strutture ricettive) dell’8%. Lo racconta il presidente Giuseppe Carlevaris, che già per il 2023 festeggia numeri da record, in particolare del mercato proveniente dall’estero.

Per il momento, i dati di Pasqua fanno ben sperare. Un’indagine di Federalberghi ha calcolato che per le festività 11 milioni di italiani hanno viaggiato. Dei turisti, il 92% ha manifestato preferenza per mete all’interno del Paese, tra cui anche Torino e il Piemonte. Per Fipe, l’associazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, i ristoranti subalpini hanno ospitato 600mila persone. Di questi, la metà nel capoluogo e in provincia.

LA CHIAVE DI LETTURA

I numeri, quindi, mostrano un andamento positivo per il turismo piemontese. Dopo lo stop imposto dalla pandemia, le persone viaggiano di più. Per Laura Bonato, professoressa di Antropologia culturale e presidente del corso di laurea in Comunicazione internazionale per il turismo dell’Università di Torino, la spiegazione risiede in un cambiamento causato proprio dal Covid-19: «Nell’immediato ha influenzato negativamente il turismo. Oggi, invece, gli arrivi sono in crescita ovunque e anche le scelte dei viaggiatori sono cambiate». Per la docente, da un lato si è sempre più orientati verso il turismo di prossimità, riscoprendo destinazioni vicine. Dall’altro anche il turismo esperienziale, che propone attività per entrare in contatto con la comunità locale, è diventato (3) significativo. «Dopo essere stati in casa tre anni, abbiamo voglia di incontrare la gente. Il turista non si accontenta più di tornare a casa con le foto o di posta-

LE STORIE

TURISTI IN PIEMONTE NUMERI DA RECORD

Nel 2024 previsto il +8% degli arrivi: più viaggiatori dall’estero che italiani

re in tempo reale. Vuole fare un’esperienza che, una volta rientrato, resti». Un esempio, le offerte che permettono di fare la vendemmia o di pigiare l’uva con i piedi come un tempo.

A tutto questo, si aggiunge il desiderio di evasione. Secondo Bonato, un elemento proprio del turismo in quanto tale. «Il viaggio è di evasione sempre. Nella loro storia, gli esseri umani si sono mossi per ragioni diverse, ma il desiderio di viaggiare è parte del loro modo di essere».

Al Museo del Cinema un 2023 da ricordare

I NUMERI DEL 2023

Secondo il bilancio dell’Osservatorio turistico della Regione Piemonte, nel 2023 la quota del mercato estero nei pernottamenti ha raggiunto il 52%, mentre quella italiana il 48%. In generale sono stati superati i 6 milioni di arrivi e le 16 milioni di notti in strutture ricettive. I visitatori dall’estero hanno trainato la crescita, con un aumento dei turisti paganti del 15% rispetto al 2022 e del 28% rispetto al 2019. Minore l’incremento degli arrivi

dall’Italia rispettivamente del 5% e del 3%. «È la prima volta in dieci anni che accade una cosa simile», festeggia Carlevaris. In riferimento ai dati statistici commenta: «Il turismo in Piemonte ha svoltato, la regione e le sue offerte sono attrattive non solo per gli italiani, ma anche per gli stranieri».

Per il presidente di Visit Piemonte, il successo è frutto di una strategia che ha fissato come obiettivi l’avanzamento dei numeri e, insieme, il miglioramento della qualità

TORINO FOSSANO IN COLLINA di Riccardo Bessone di R. B. di R. B.

La mostra di Tim Burton ha attirato ragazzi da tutta Italia e anche da diverse parti d’Europa. Il pubblico si è allargato a livello nazionale e internazionale» dice Domenico De Gaetano, direttore del Museo nazionale del Cinema, aperto dal 2000 all’interno del simbolo di Torino, la Mole Antonelliana. Un allargamento della platea che si accompagna a un aumento generale delle visite, come conferma il direttore stesso: «Nel 2023 abbiamo fatto il record di visitatori da quando il museo ha aperto: 775mila. Siamo anche riusciti a privilegiare l’ingresso con la prenotazione online. Prima della pandemia erano una quota minima, mentre ora poche persone vengono in cassa».

MOLE

ANTONELLIANA

Credit Riccardo Bessone

Palazzo Righini attira persone da tutto il mondo

Il complesso di Palazzo Righini a Fossano è stato inaugurato nel 2012 e ospita un hotel, un ristorante, un centro congressi e un lounge bar in una dimora storica della cittadina in provincia di Cuneo. Il Palazzo accoglie visitatori per tutto l’anno, «sia chi viaggia per lavoro, sia chi viaggia per svago - dice Laura Fruttero, direttrice dell’albergo -. A Pasqua e da maggio abbiamo molti turisti che vengono per piacere». Tanti clienti sono italiani ma da fine marzo ci sono anche molti europei. «Dopo la pandemia non abbiamo praticamente più visto clienti americani, che erano una fetta importante. C’è stato un cambio. Come mix ora abbiamo circa il 50% straniero e il 50% italiano».

Credit Davide Dutto

dell’offerta: «Abbiamo lavorato sulla formazione degli operatori, migliorando la qualità dei servizi». E l’esito è stato positivo: dal monitoraggio delle recensioni online la valutazione dei viaggiatori della regione è stata di 86,4 su 100, maggiore di quella dell’Italia di 0,6 punti.

COSA ATTRAE

I grandi eventi sportivi stanno giocando un ruolo importante. A Torino, nella settimana delle Nitto Atp Finals, si è registrato un aumen-

Stranieri nelle Langhe in agosto c’è il boom

L’Agriturismo Cà d’Olga si trova a La Morra, nelle Langhe. È aperto da una ventina d’anni e dal 2022 è gestito dalla famiglia Pozzato, novarese. Le Langhe negli ultimi anni stanno conoscendo un periodo di grande successo turistico, incentivato dall’istituzione dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato come patrimonio Unesco. Il gestore Simone Pozzato racconta che, in termini di andamento dei clienti «i periodi in cui ci sono meno turisti sono quelli di luglio, marzo e aprile». Agosto è invece il momento in cui ci sono più stranieri ed è anche il picco delle visite. «Per il resto dell’anno i turisti esteri ci sono, ma in quota minore rispetto agli italiani».

CÀ D’OLGA

Credit Simone Pozzato

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UN FENOMENO IN CRESCITA
PALAZZO RIGHINI AGRITURISMO CREDIT PICSAR - UNSPLASH

to del numero medio di arrivi del 31,7% rispetto a quella precedente, e del 33,3% in confronto a quella successiva. Il potenziale, racconta Carlevaris, era noto da diversi anni: «Già prima del ritorno di immagine generato dal tennis, si era percepito come i turisti che venivano per lo sport a Torino rimanevano impressionati dalla città, innescando un effetto positivo». Nei prossimi mesi con Giro d’Italia (quattro tappe in Piemonte) e Tour de France, la regione si prepara ad accogliere di nuovo numerosi turisti.

Un’altra novità è l’arrivo di statunitensi e australiani che scelgono il Piemonte come location per il matrimonio. «Il nostro rapporto qualità-prezzo è assolutamente concorrenziale rispetto a quello dei loro paesi di origine». Ogni matrimonio, poi, comporta uno spostamento di visitatori non indifferente: «Non si parla solo dei due sposi, ma anche degli invitati. Si tratta di gruppi di 100 persone che arrivano e che nei giorni di permanenza si muovono sul territorio per visitarlo».

SOTTO

I PORTICI

Torino è diventata uno dei più importanti poli turistici in Italia

Quando il fumetto è arte di evasione TORNA TORINOCOMICS

di Alberto Santonocito

LINIZIATIVE BENEFICHE E RICORRRENZE

Lupo Alberto festeggia i 50 anni

Non solo Toryama e cosplay, ma anche tanto altro. Lupo Alberto, iconico personaggio creato da Guido Silvestri, compie 50 anni di vita e festeggia attraverso un’importante operazione filatelica in collaborazione con Poste Italiane. A TorinoComics sarà possibile anche sostenere la ricerca medica. Con l’iniziativa “I supereroi della ricerca” verranno messi all’asta 5 esemplari unici di Toh (un’opera in onore del Toret) e 15 tavole originali donate dagli autori della kermesse. I fondi raccolti verranno devoluti alla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro.

La primavera dei festival in Piemonte

L’attrazione per i festival estivi è alta, ma in Piemonte ci si scalda già con la primavera. Dal 20 al 30 aprile gli occhi saranno puntati sulla 12esima edizione del Torino Jazz Festival (Tjf), mentre dal 24 al 26 maggio, con epilogo il 7 giugno, ci sarà Jazz is Dead! La novità di quest’anno è la partnership tra le due gestioni, che insieme hanno organizzato l’esibizione del 28 aprile di John Zorn all’Auditorium Agnelli. «La collaborazione con Tjf non è l’unica novità - spiega Alessandro Gambo, direttore artistico di Jazz is Dead! -. Per la prima volta il palco principale sarà esterno e questo ci permette di triplicare la capienza». Anche la fotografia sarà protagonista della primavera piemontese. Dal 2 maggio al 2 giugno arriva la prima edizione di Exposed, il nuovo festival internazionale di fotografia di Torino. Sono previste più di 20 mostre temporanee in oltre 20 location diverse. A maggio, dal 17 al 2 giugno, ci sarà anche il Torino Fringe Festival. Al centro, il teatro, ma la manifestazione è variegata, con 150 eventi. «Vogliamo garantire la massima accessibilità al tessuto sociale di Torino - dice la presidente Cecilia Bozzolini -: la novità è l’allargamento a San Salvario».

Il lago Maggiore

è un’alternativa a Como

LAGHI di Riccardo Bessone

Una meta che in Piemonte sta diventando sempre più turistica è il lago Maggiore, che presenta diverse attrazioni, come il parco Pallavicino e le isole Borromee. L’ultimo periodo non è stato tra i più floridi: «Con l’andamento del clima a Pasqua e nei giorni successivi non abbiamo avuto numeri rilevanti» spiega Paolo Mazzucchelli, direttore di Navigazione Laghi-Lago Maggiore. Lo scorso anno però i turisti hanno superato i livelli pre-Covid, con gli stranieri che arrivano ad ondate. Il lago Maggiore sta diventando un’alternativa al vicino lago di Como, che secondo Mazzucchelli è troppo affollato. «Alcuni si spostano da noi, speriamo lo facciano sempre di più».

o scopo di questa edizione è celebrare il fumetto, anche perché siamo una delle poche manifestazioni che non ha mai smesso di dargli importanza». Edoardo Damasco, amministratore delegato di Just For Fun insieme a Maurizio Ragno e Giuseppe Ienco, racconta la 28° edizione del TorinoComics e il suo focus. Topolino, Marvel o Dc Comics sono state finestre di evasione e creatività per le generazioni di ieri, ma lo sono anche per quelle di oggi. Realtà fantasiose e avvincenti che possono essere riscoperte a Torino, che differentemente da altre fiere pop come Lucca o Milano, mantiene l’arte fumettistica sempre al cuore della kermesse. Damasco si è occupato dei contenuti e dell’attività all’interno della manifestazione e ha raccontato le sue idee per la fiera: «Quest’anno abbiamo invitato, e saranno presenti, un numero veramente elevato di artisti e sceneggiatori che ruotano intorno al mondo fumettistico e non. Insieme a Gl Events abbiamo voluto rendere il Comics un evento pop capace di affrontare la cultura nerd a 360 gradi». La fiera infatti abbraccia diversi mondi e parla più linguaggi. Spazio al cinema, al mondo del doppiaggio e ad altre tematiche più innovative come l’Area Rossa, che ritorna dalla scorsa edizione dopo il grande successo riscosso. «Durante il nostro lavoro di ricerca abbiamo pensato all’Area Rossa - continua Damasco -. Una bella idea nata dalla richiesta di alcuni editori che volevano un posto dove essere rappresentati e poter portare il fumetto erotico. Crediamo nell’uguaglianza e nell’inclusione, quindi in quella zona parliamo apertamente di sessualità e di tutti quegli argomenti che i giovani sentono più loro rispetto ad altre generazioni».

VIVA I MANGA

Se prima degli anni ‘90 si discuteva chi avrebbe vinto tra Spiderman e Batman, dal 2000 le speculazioni e le fantasie dei lettori si sono spostate più ad est. Il Giappone ha rivoluzionato il mercato editoriale e cinematografico, introducendo storie e personaggi attraverso il loro fumetto originale: il manga. Uno dei maestri di quest’arte, celebrata e presente in tutte le fiere italiane, è stato Akira Toryama, padre di DragonBall e Arale, scomparso poco tempo fa. Al TorinoComics sarà possibile osservare ancora una volta i mondi che ha creato e rendergli omaggio, grazie a una mostra dedicata all’autore impreziosita dai pezzi unici di una collezione privata.

FUMETTI IN GARA

Lettori, collezionisti, ma anche cosplayer. La passione per il fumetto viene vissuta anche attraverso i costumi e il fenomeno del “cosplay” è ormai un qualcosa di affermato all’interno dei festival pop. Quello che a uno occhio esterno può sembrare un semplice travestimento, in realtà è frutto di ore di lavoro e studio e per cui si può anche gareggiare. Le tappe italiane di due competizioni, l’International Cosplay League e l’Europa Cosplay Cup, per Edoardo Damasco sono uno dei fiori all’occhiello del TorinoComics. «Torino è famosa per la sua professionalità in ambito cosplay e per le gare molto rinomate che vengono organizzate. Ospitando queste due gare accoglieremo ospiti internazionali e nazionali, che sicuramente attrarranno tanti visitatori stranieri. L’Italia è tra le nazioni che più spesso è andata nelle finali di competizione cosplay e noi portiamo avanti questo vessillo».

il maestro Akira

Protagonisti anche gli eventi dedicati ai diritti. Mind the Gap, dal 10 al 14 aprile, è un festival transfemminista alla quarta edizione: «Vogliamo trovare - scrivonopiù intersezioni possibili fra i temi femministi, ampliando pensieri e discussioni». Subito dopo partirà la 39esima edizione del Lovers Film Festival, la più antica manifestazione italiana legata ai temi Lgbtqi+: dal 16 al 21 aprile saranno proiettati i film in gara al Cinema Massimo. A chiudere la primavera, due festival nell’Astigiano dedicati alle eccellenze locali. La Barbera Incontra è una manifestazione di San Damiano d’Asti che ha come protagonista il vino: dal 14 al 16 giugno si spazierà dai concerti alle degustazioni. «Lo scorso anno - dice Flavio Torchio, assessore alle manifestazioni del comune - abbiamo ospitato 40mila persone in tre giorni. Siamo forse l’ultimo festival rimasto totalmente gratuito». Sempre il weekend del 16 giugno ci sarà Fans Out: per la nona edizione il festival durerà tre giorni e si sposterà a Vaglio Serra.

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ISOLA BELLA Credit Gianluca Colombi MANGA Così si vedeva Toryama (Credit TorinoComics) di Elena Brizzi CREDIT JAZZ IS DEAD! La scorsa edizione di Jazz is Dead!
TEMPO
LIBERO
CREDIT DAVID SALAMANCA - UNSPLASH

GLI

FIERE E FESTIVAL

30 anni di fumetti al Lingotto

TorinoComics festeggia e spegne 30 candeline. Spazio dunque a una mostra con i principali manifesti, locandine e opere per raccontare trent’anni di innovazione, ricerca e crescita. L’edizione di quest’anno, dedicata al techno-fantasy, ospiterà tantissimi autori

a cura di Alberto Santonocito

legati al mondo del fumetto, come Claudio Castellini autore di Dylan Dog, e del cinema, con l’ospitata di Peter Gadiot, interprete di Shanks nel live action di One Piece. Riconfermata la zona rossa con esposizioni e talk dedicati alla sensibilizzazione della sessualità.

12-14 aprile, Lingotto Fiere

BIENNALE TECNOLOGIA

Masterclass tech per tutti

Esplorare il rapporto tra tecnologia e società grazie a un evento promosso dal Politecnico di Torino. Torna la Biennale Tecnologia con la sua quarta edizione. Il tema “Utopie realiste”, per provare a immaginare il futuro che ci attende da una prospettiva visionaria

e concreta. 280 curatori per 160 appuntamenti divisi in quattro giorni ricchi di lezioni, dibattiti, incontri, mostre e spettacoli che seguono il motto della manifestazione “Tecnologia e/è umanità”. Per informazioni www. biennaletecnologia.it

18-21 aprile, Politecnico di Torino

TEATRO

La tragicità di Pirandello

Dall’Odeon-Theatre de l’Europe di Parigi al Teatro Stabile, il regista teatrale Stéphane Braunschweig dopo i successi di “Sei personaggi in cerca d’autore” e “I giganti della montagna”, porta a Torino in prima nazionale “La vita che ti diedi” di Luigi Pirandello. Anticipato da 3 novelle scritte tra il 1914 e il 1916, nel pieno della Grande Guerra, è uno dei testi in tre atti più brevi e tragici di Pirandello. Scritto nel 1923 l’autore siciliano affronta il dramma della maternità e del lutto, interrogandosi sul rapporto tra i vivi e i morti. Racconta l’angoscia di una madre che ha perso il figlio in guerra e finge che sia ancora vivo. Nell’opera teatro e follia sono legati ma in questo caso la pazzia è voluta e ricercata. Pirandello così fa vacillare certezze e preconcetti a fronte della perdita di una persona amata. Interpretato da Daria Deflorian, Federica Fracassi, Cecilia Bertozzi, Fulvio Pepe, Enrica Origo, Caterina Tieghi, Fabrizio Costella, l’allestimento di Braunschweig si sposterà poi a Pesaro e a Bologna.

SPETTACOLI

Un Colosseo pieno di eventi

Un mese di aprile folto di eventi al Teatro Colosseo di Torino con spettacoli, musica e stand up comedy. Si comincia il 12 aprile con “i Legnanesi” con la loro nuova opera intitolata al comandamento cristiano “7°…Non rubare”. A seguire la grande produzione teatrale

itinerante dei The Blues Brothers, in arrivo da Chicago. Il terzo evento è con il cantante Sergio Caputo che presenterà “Un sabato italiano 40 show”. Infine spazio alla comicità irriverente di Angelo Duro che torna al Colosseo con “Sono cambiato”.

12-21 aprile, Teatro Colosseo

CINEMA Storia di un regista

Il Museo nazionale del Cinema cele bra con una mostra l’avanguardista torinese Tonino de Bernardi. Una figura iconica del cinema indipendente per il suo cinema libero e mai banale nel raccontare l’essenza della vita. La mostra, organizzata in sinergia con la Cineteca del

Museo e il cinema Massimo, offre un’immersione completa nell’universo creativo di De Bernardi. La presentazione sarà divisa in due sezioni: “la casa” che rivela il lato più intimo del regista e “il mondo” che e narra i viaggi e le esperienze che hanno plasmato il suo cinema.

24 aprile-9 settembre, Museo nazionale del Cinema

IL COLOPHON

Futura è il periodico del Master in Giornalismo

“Giorgio Bocca” dell’Università di Torino

Registrazione Tribunale di Torino numero 5825 del 9/12/2004

Testata di proprietà del Corep

Direttore Responsabile: Marco Ferrando

Segreteria di redazione: Sabrina Roglio

Progetto Grafico: Nicolas Lozito Impaginazione: Federica Frola

Come cambia il dialogo digitale

di A.S.

Èstato già detto tutto del rapporto tra essere umani e intelligenza artificiale? Dalla collaborazione tra questi due soggetti sono nate e nascono soluzioni straordinarie e significative per il marketing, il design e l’innovazione aziendale. Partendo da questa consapevolezza si apre la quinta edizione dei Torino Digital Days 2024. “Human AI love you”, 60 appuntamenti fino al 14 aprile per indagare questo interessante connubio attraverso le conoscenze degli esperti e delle esperte del mondo digitale. Un viaggio emozionante che esplora le potenzialità della sinergia tra l’umano e l’artificiale, con un focus sull’amore per la creatività, la connessione e l’innovazione che definisce il futuro digitale che ci attende. Federica Toso, presidente Associazione Digital Days, ha parlato dell’evento: “I Torino Digital Days 2024 incarnano l’essenza di un dialogo profondo tra umanità e tecnologia, svelando come l’intelligenza artificiale non solo modelli il futuro dell’innovazione, ma diventi parte integrante della nostra esistenza quotidiana. È l’occasione per immergersi nelle correnti del cambiamento, per coloro che sono determinati a navigare le acque dell’avanguardia tecnologica e a plasmare attivamente il domani”. Punto centrale del festival è la sua natura collaborativa. Fondamentale è il coinvolgimento dei visitatori e degli interessati che potranno scambiare storie ed esperienze con gli ospiti che saranno presenti e condivideranno strumenti pratici e concreti sull’argomento. Infatti durante i 6 giorni di incontri oltre 150 speaker interverranno e affronteranno ogni giornata un tema. Tra gli ospiti d’eccezione: Paolo Bovio di Will Media, l’artista Greg Goya, Ivan Ortenzi, Veronica Civiero e i fondatori della pagina instagram Consulenza Confusa. Torino dunque si trasforma in un vivace hub popolare per discutere l’innovazione digitale e anticipare i trend di questo settore più chiacchierato che mai.

Redazione: Chiara Bagnalasta, Niccolò Bambini, Riccardo Bessone, Marta Borghese, Elena Brizzi, Teresa Cioffi, Chiara Comai, Ilaria Ferraresi, Eugenia Gastaldo, Micol Maccario, Simone Matteis, Federico Mellano, Cinzia Raineri Djerbouh, Agnese Ranaldi, Matteo Rossi, Franco Luigi Sani, Alberto Santonocito, Marialaura Scatena, Giovanni Turi, Thomas Usan.

Ufficio centrale: Sandro Bocchio, Emanuele Franzoso, Luca Indemini, Paolo Piacenza, Matteo Spicuglia, Maurizio Tropeano.

Segreteria di redazione: giornalismo@corep.it

FUTURA MAGAZINE #7 – 12 APRILE 2024 6
APPUNTAMENTI DAL 12 APRILE ALL’8 MAGGIO
DAYS
TORINO DIGITAL
Fino al 28 aprile, Teatro Carignano CREDIT LUIGI DE PALMA
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