Presentazione del Birrificio Cittavecchia

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BIRRIFICIO CITTAVECCHIA Dal 1999 la prima craft brewery pura in Italia

L’idea di creare il Birrificio nasce alla fine degli anni Novanta. Cittavecchia, è il cuore di Trieste: quella parte della città che dal colle di San Giusto scende fino a Piazza Unità attraversando i quartieri di Cavana e il Ghetto ebraico, un quartiere un tempo malfamato che ora pullula di vita cittadina, locali e negozi alla moda, dove si respira l’aria mitteleuropea e dove soffia il vento di bora. Nel dicembre 1998 viene costituita la società e nel luglio del 1999 finalmente viene realizzata la prima cotta che decreta la nascita ufficiale del Birrificio Cittavecchia (ricorre quest’anno il suo ventennale). Doveva sorgere inizialmente proprio in Cavana come brewpub, ma fin da subito fu chiara l’idea di produrre per un mercato più ampio e così, per avere logistica e spazi migliori, il laboratorio fu ubicato a Sgonico, comune del Carso triestino vicino alla maestosa Grotta Gigante (The Giant Cave). Da circa due anni il birrificio sta vivendo una seconda fase grazie all’ingresso di alcuni nuovi soci, che hanno contribuito a far sì che la gamma prodotta passasse da 6 a 16 birre. Alte e basse fermentazioni piacevoli da bere. realizzate sulla base di ricette curate in ogni dettaglio, a partire dagli ingredienti: è sempre di questi anni l’avvio della produzione in proprio del malto d’orzo, quest’ultimo coltivato, direttamente da Cittavecchia, nelle campagne friulane (a Risano, un comune a sud di Udine). Orzo distico, quello friulano, di ottima qualità, date le particolari condizioni ambientali e la conformazione dei terreni.


Diventata negli anni una delle più importanti realtà brassicole italiane, Cittavecchia ha fatto perno sulla figura di Michele Barro. Ideatore, tra l’altro, per Unionbirrai della bottiglia di birra artigianale italiana, Michele, ha realizzato, per primo in Italia, un birrificio puro, senza pub annesso, esclusivamente orientato alla produzione. È un pioniere e un portavoce assieme a pochi altri in Italia della rinascita della “birra viva” e “genuina”. Nell’epoca in cui la birra era appannaggio dei grandi birrifici industriali, lui e pochi altri hanno rinobilitato il prodotto birra con l’uso di tecniche e processi “artigianali” dove contava la manualità e la creatività. Continua tutt’ora a fianco di Giulio Ceschin che, al titolo di enologo ha aggiunto anche quello di mastro birraio. Ed anche qui un primato, uno dei primi enologi ed anche mastro barraio a condurre un birrificio artigianale. Giulio

proviene infatti dal mondo del vino, da un prodotto della terra, depositario di una storia partita con il padre anch’egli enologo e votata alla realizzazione de La Viarte, una delle più belle realtà enologiche della zona dei Colli Orientali del Friuli. Esauritasi l’esperienza del vino, assieme ad alcuni amici ha rilevato Cittavecchia per dedicarsi a quella che lui scherzosamente definisce “un’esperienza diversamente alcolica”. Cittavecchia si è dunque arricchita di nuove energie, ma mantiene inalterata da ormai vent’anni la sua artigianalità vintage, quasi a creare birre “cucite su misura” per il pubblico che ama la qualità e la piacevolezza di un gusto pulito. «Questo perché - come sostiene Ceschin - vogliamo continuare e sempre più perfezionare il percorso di qualità che sentiamo affine alla nostra idea di azienda». BIRRIFICIO CITTAVECCHIA Società Agricola a R. L. Z.A. Stazione di Prosecco 29/E 34010 Sgonico (TS) T. +39 040 251060 info@cittavecchia.com WWW.CITTAVECCHIA.COM


La produzione ruota attorno ad una sala cottura da 20 hl che attualmente, grazie ai nuovi investimenti in capacitĂ di stoccaggio e al nuovo impianto di imbottigliamento all’avanguardia, consente di produrre con costanza qualitativa fino a 3500 hl di birra all’anno.Ăˆ in fase di completamento un laboratorio interno di analisi organolettiche del prodotto e delle materie prime.


Esauriti gli ammodernamenti in produzione da settembre 2018 sono stati avviati diversi nuovi progetti. I mastri birrai sono all’opera con numerose prove su luppoli, spezie e nuovi stili tra cui anche le IGA (che fondono il mondo birrario di Michele con il passato enologico di Giulio). Sono nati così alcuni nuovi blend tra cui NOVENOVE, la linea in fusti one shot, la birra dedicata alla Barcolana BUONVENTO e ÀILA, la birra artigianale di Trieste.

Nel corso del 2019, anno del Ventennale, Àila viene lanciata sul mercato e sono in fase di realizzazione altri progetti, non ultimo la nuova linea MAGAZZINO26, in omaggio a Portovecchio, l’impegno nel SOCIALE con la prima birra artigianale dedicata all’inclusione sociale realizzata in collaborazione con I BAMBINI DELLE FATE e la completa rivisitazione del PACKAGING dell’attuale linea.

SALA COTTA: 20 hl a due tini TINI DI FERMENTAZIONE ISOBARICI: 5 da 40 hl, 2 da 20 hl, 2 da 10 hl MATURATORI: 1 da 20 hl IMPIANTO DI IMBOTTIGLIAMENTO: isobarico a controllo elettronico, 1500 bottiglie/ora LABORATORIO DI ANALISI: in costruzione IMPIANTO DI MOLITURA: 1200 Kg/ora ACQUA: naturale non addolcita proveniente dal sottosuolo dell’altopiano carsico MALTI BASE: in maggioranza di provenienza da propri campi coltivati a orzo LUPPOLI: di provenienza inglese, tedesca e americana DIPENDENTI E COLLABORATORI: 3 SOCI LAVORATORI: 5 HL PRODOTTI NEL 2018: 1000 HL PREVISTI NEL 2019: 2000 MERCATI PRINCIPALI: FVG, Nord e Centro Italia, Giappone, Australia


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