Angri 80

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Euro 1,00 - Mensile indipendente a cura del centro iniziative culturali - anno XXIX - Nº 6 - 20 Giugno 2011

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Comune: affidamento a privati del servizio postale

Una

In Consiglio comunale il Sindaco accusa: la Provincia ci boicotta

Rilanciare una seria raccolta differenziata, allestire un sito di stoccaggio momentaneo, per affrontare al meglio le emergenze croniche e periodiche Negli ultimi giorni, a seguito di energiche proteste, il Comune di Angri ha ottenuto di poter conferire allo STIR di Battipaglia parte dei rifiuti che, a seguito del nuovo stop alla discarica di Sardone, si sono andati accumulando lungo le strade cittadine. Ma, stando al critico quadro regionale e provinciale, la situazione non sembra destinata ad un veloce ritorno alla normalità, sempre che quest’ultima sia possibile in una realtà regionale disastrata da malgoverno e malaffare. L’Amministrazione comunale ha sollecitato l’opposizione a trovare insieme un sito di stoccaggio, ma dai banchi della minoranza si è risposto che si fa prima se si procede sull’utilizzo di un’area già individuata in località Campia dalle precedenti amministrazioni e rimasta finora inutilizzata. Inoltre il Comune deve mettersi in regola con il pagamento dell’arretrato per non subire ulteriori stop al conferimento.

storia nata male e... continuata peggio Nota di Luigi D’Antuono a pag. 5

ANCHE ANGRI HA DATO IL SUO CONTRIBUTO ALLA VITTORIA DEI SI

Servizio a pag. 2

Mercato: due mesi di proroga A seguito dell’incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il Sindaco Pasquale Mauri e la dotteressa dell’ASL Valeria Tedesco sono stati individuati alcuni interventi per consentire che il mercato del sabato possa continuare presso il rione Alfano per un periodo di tempo di circa due mesi, nell’attesa di definire un’allocazione più consona in termini di igiene e sicurezza. Il primo cittadino ha accolto la richiesta di continuare le attività di vendita in attesa di una soluzione definitiva, avanzata dalla delegazione di ambulanti mercatali giunta negli uffici di Piazza Crocifisso. “Comprendo a pieno le esigenze dei venditori ambulanti, ma, in qualità di Sindaco – ha dichiarato a riguardo Mauri – non posso non tener conto delle pessime condizioni igienico-sanitarie in cui versa il sabato il quartiere Alfano. La decisione di consentire le attività di vendita ancora per due mesi è solo temporanea. (continua a pag. 3)

LISTE NOZZE

Il nostro concittadino, Dirigente scolastico, da oltre 30 anni al Nord

Roberto Santalucia eletto Sindaco di Bellano Servizio a pag. 8

Festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Giovanni Battista Programma religioso: dal 24 giugno al 3 luglio. Programma civile: dal 30 giugno al 7 luglio. Giovedì 30 giugno – domenica 3 luglio – Castello Doria “Gusto Tipico” – Degustazione, eventi, percorsi enogastronomici. Sabato 2 luglio – Giardini di Villa Doria – ore 21.00 Concerto napoletano con Antonio Siani e Marilena Mirra. Domenica 3 luglio – Giardini di villa Doria – ore 21.00 Orchestra e coro “The sound”, dir. Mº Alberto Barba. Lunedì 4 luglio – Giardini di Villa Doria – ore 21.00 Nell’ambito delle celebrazioni per il 150º dell’Unità d’Italia, Comitato Festeggiamenti e Amministrazione comunale organizzano il concerto della Banda musicale della Guardia di Finanza diretta dal Mº Ten. Col. Leonardo Inserra Ingrosso. Martedì 5 luglio – Castello Doria - ore 22.00 Spettacolo di fuochi pirotecnici (“Pirotecnica Nazionale”).

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2 Specchio dei tempi di Luigi D’Antuono

Contraddizioni angresi 3 A me la televisione, please ! Il Sindaco, qualche mese fa, si lamentava : “C’è una trasmissione televisiva, siccome non ho la possibilità di andare in televisione….vi chiedo troppo se chiedo di invitarmi quando siete in televisione ad un confronto anche con me? è bello avere ragione quando non siamo presenti, ma ritengo che se ci siamo anche noi ai confronti non credo che li farete più, perché oltre a dire bugie altro non sapete dire…” (verbale Consiglio comunale del 17 novembre 2010, pag.12). Oggi la situazione è completamente cambiata, grazie alla modica spesa, a carico del Comune, di 14.880 euro, il Sindaco imperversa e imperverserà, da solo, per mesi sul digitale e sul web. Ma c’è una norma che garantisca in questi casi il “diritto di tribuna” all’opposizione? Se non c’è, non sarebbe opportuno da parte del Sindaco garantirlo, per non cadere in contraddizione? A me i soldi, please ! Con la delibera n. 96/bis (???) del 29 marzo scorso sono state approvate le tariffe, abbastanza salate, per l’utilizzo del Castello Doria, Casa del Cittadino e Casa ex Combattenti. A parte l’articolo critico di Pippo Della Corte pubblicato sul numero scorso di ANGRI ’80, a pag. 4, nessuna voce si è levata da sinistra o da destra, dai Partiti o dalle associazioni per contestare un provvedimento che, di fatto, rende ancor più difficoltosa ogni forma di iniziativa culturale o politica. E meno male che nel programma elettorale di Mauri c’era scritto di voler favorire la partecipazione e “la promozione ed il sostegno di tutte le forme di associazionismo realmente legate al territorio”. La festa … al 25 aprile A proposito di silenzi, ho, volutamente, aspettato un mese per verificare se qualche esponente della Sinistra angrese o della categoria dei “benaltristi” avesse qualcosa da (ri)dire su come l’Amministrazione comunale avesse (non) organizzato la Festa della Liberazione: un manifesto dove le parole fascismo e antifascismo, democrazia e dittatura, partigiani e Resistenza erano totalmente e… volutamente assenti, niente banda, niente corteo e niente omaggio almeno a Renato Raiola o a don Minzoni, niente corone di alloro, ma (forse per risparmiare) solo una ghirlanda di fiori, niente Sindaco e delega al ….. Vice Sindaco. Una modesta proposta per il futuro: evitiamo ogni ipocrisia e non festeggiamolo più il 25 aprile!!! Intanto, per il 2 giugno, 65° anniversario della nostra Repubblica, la proposta è stata accolta anticipatamente: neppure un manifesto!!! ( Molto bello graficamente e puntuale nei contenuti quello affisso, invece, a S. Egidio M. Albino, la metropoli a noi vicina, guidata dal Sindaco Nunzio Carpentieri, noto estremista). PD: Che figura ! Nell’ultimo anno il Partito democratico di Angri non ha certo brillato per iniziativa politica; una delle pochissime manifestazioni è stata organizzata, all’aperto e sotto un sole cocente, domenica 29 maggio insieme ad altri Circoli dell’Agro. A parte l’assenza quasi totale di pubblico, la notizia più rilevante, in merito all’iniziativa, è data dal fatto che i manifesti che ne davano l’annuncio sono stati coperti dalla scritta: “AFFISSIONE ABUSIVA”. Bella contraddizione per il Partito che, soprattutto, in Campania si fa paladino della legalità! Pensierino finale: con queste premesse, forse è meglio se i dirigenti del PD stanno fermi il più possibile, faranno meno danni al Partito! Postiglione: si può fare di più ! Ho letto sull’ultimo numero di ANGRI ’80 l’intervista di Eugenio Macchia al dott. Fausto Postiglione, consigliere provinciale di “Sinistra per la Provincia”, nonché Vice Presidente del Consiglio, e ne sono rimasto deluso, per una serie di motivi. Innanzitutto, immagino che molti abbiano rilevato la contraddizione di un Consigliere provinciale che è convinto sempre di più che la Provincia è un Ente inutile e, di conseguenza, commentato: “Allora, perché non si dimette?”. Non mi sembra, poi, che abbia reso un buon servizio all’Officina delle Idee, incasellandola nella Sinistra angrese, oltretutto senza che i suoi rappresentanti l’abbiano mai scritto su qualche documento. Infine, la questione più negativa che traspare dall’intervista è la percezione che il cons. Postiglione, a due anni dalla sua elezione, non abbia ancora introiettato il fatto che lui non è più un medico che fa politica, ma il massimo esponente istituzionale della sinistra angrese (forse, di tutto il salernitano), per cui deve caricarsi di questo ruolo, esserne il leader fino in fondo ed a 360° (e non preoccuparsi solo della Sanità). Un po’ come accadde l’anno scorso, in occasione del ballottaggio, allorché scelse di salire sul palco e fare la dichiarazione di voto per Mauri. A proposito, sarebbe stato interessante conoscere, tramite l’intervista, il giudizio del dott. Postiglione sul primo anno di attività del Sindaco Mauri e della sua Giunta. Luigi D’Antuono

Attualità

Giugno 2011

Intervista con l’architetto Salvatore Orlando sulla redazione del Piano Urbanistico Comunale

Esiziale per Angri un nuovo sacco edilizio Destinare le residue aree agricole e le aree industriali dismesse ai servizi e alle attrezzature, per ridare slancio alla vita sociale ed economica della città Salvatore Orlando, architetto, membro della consulta incaricata di predisporre le linee guida del Piano urbanistico comunale. Sullo scorso numero di ANGRI ‘80 ha proposto una riflessione sulla riconversione delle cotoniere, auspicando l’allocazione nell’area di un centro civico polivalente. Con l’occupazione dei capannoni esistenti. Abbattendo il meno possibile. Che aria tira nella Consulta? Ho saltato due riunioni. Anche quella che non si è tenuta perché la sala non era disponibile? Sì. E non c’ero anche all’ultima. Quando sono intervenuti il sindaco e l’assessore Giordano. Quindi, ignora l’accaduto? Da quanto mi è stato riferito, pare che il primo cittadino abbia rivendicato il diritto di interloquire con le associazioni per recepirne le aspirazioni da elevare poi ad indicazioni nella redazione del PUC. In pratica, credo che ci abbia bacchettati, auspicando l’affermazione di una nostra capacità propositiva che finora, a dire il vero, si è persa nei rivoli dei dibattiti interni e degli incontri con alcune associazioni di categoria. Vi ha invitati a scendere dalla passerella ed a rimboccarvi le maniche? A modo suo, sì. In realtà, quanto accaduto nasconde l’incapacità di tutti di affrontare i veri problemi del paese. Problemi che devono emergere e trovare una soluzione, necessariamente in questa fase. Perchè? Te lo spiego con un esempio. Immagina che il Puc sia una cornice. Noi dobbiamo lavorare al quadro. Pertanto, se avessimo buon senso, ci interrogheremmo su che opera vogliamo realizzare. A quale scuola vogliamo ispirarci. Invece, in questa fase, con la sola cornice a disposizione, stiamo litigando su dove collocarla. Agendo con responsabilità, evitando eccessi di protagonismo, è chiaro che bisogna ascoltare gli artigiani; valutare le loro aspirazioni; verificarne la compatibilità con il paese immaginato dai nostri amministratori; decidere se valorizzare la microimpresa che per decenni ha rappresentato il tessuto economico ed occupazionale del nostro territorio. Non possiamo litigare per decidere chi deve ascoltare chi.

Sul modello del polo orafo del Tarì di Marcianise? Sì, con la differenza che quello è stato costruito ex novo. E questi dovrebbero venire alla luce riconvertendo l’esistente. Riducendo i costi ed i tempi di realizzazione. Evitando la sottrazione di ulteriori aree all’agricoltura. Anche in Germania, nella Le microimprese hanno ancora regione della Rhur, c’è stata la riconun futuro ad Angri? versione delle vecchie acciaierie. Ora Dovresti chiederlo ai nostri ammiospitano piccole realtà artigianali. A nistratori. Dipende dalle loro scelte. Sarno, invece, abbiamo assistito alla Abbiamo la fortuna di ospitare delle riconversione delle Filande. Con realtà eccellenti. Che purtroppo sono l’adattamento di quegli spazi ad altre costrette in spazi angusti. Questi imfunzioni. C’è il posto di polizia; ci prenditori hanno bisogno di sapere di sono gli uffici dell’Asl. che morte devono morire. Se possono Torniamo ad Angri. Ed alla investire ancora sul nostro territorio consulta. Oltre il cazziatone del o devono guardare altrove. Penso, sindaco e le difficoltà nel reperire ad esempio, alle numerose officine le chiavi per accedere alla sala, meccaniche di precisione; ma anche c’è altro? alle arti grafiche, alle sartorie. Sì, un punto fermo: la convinzione Realtà di nicchia che potrebbero che è necessario evitare la costruzioessere allocate negli immensi sarcone di ulteriori e nuove palazzine. Non faghi che prima o poi saranno lavogliamo il sacco della zona agricola Appartamenti, garage, cave, alberghi, tersciati liberi dalle grandibox, industrie. e delle aree industriali. Detto così fa impressione. La verità Questo dovrebbe essere il punto reni e ville: è questo il patrimonio della camorè che avremo enormi contenitori sulla di partenza? cuira destinazione bisogna interrogarsi. Per procedere verso la realizzazioora affidato alla Prefettura di Salerno e, in Ora. Anche perché alcune industrie si ne di un Piano organico. Che preveda sono trasferite ed altre parte,altrove; gestito dasono Comuni ed associazioni il recupero del patrimonio abitativo in procinto di farlo. Mica possiamo degradato; con l’abbattimento e la farne tutte palazzine? ricostruzione. E che, soprattutto tenga Pensa ad una sorta di incubatore indenni da speculazioni edili le aree d’impresa? industriali dismesse, destinandole Ma anche più di uno. Magari tea spazi al servizio della comunità; matici. Sempre abbattendo il meno Angri ne è completamente priva. possibile. Con dei poli grafici, altri E l’impronta turistico-commerdi precisione; e così via. ciale che l’Amministrazione comu-

Due opere pittoriche di Mariolina Pentangelo per San Giovanni

L’artista Mariolina Pentangelo, residente a Roma, il giorno 24 giugno 2011, alle ore 18,30, nella collegiata di San Giovanni Battista, presenta due opere pittoriche per poi posizionarle nella cappella di San Giovanni. L’artista ha partecipato alla Mostra Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea per i 150 anni dell’Unità d’Italia al Castello Reale del Valentino di Torino e al Museo della Casa di Dante di Firenze, riscuotendo grande successo di critica e di pubblico.

nale vorrebbe imprimere al nostro territorio? È la naturale conseguenza del riequilibrio ambientale tra aree agricole, aree verdi, il recupero delle aree edificate fatiscenti, e la riconversione delle aree industriali dismesse. Tutto questo coniugato con la valorizzazione dei monumenti cittadini, renderebbe Angri territorio di transito per il turismo artistico, archeologico e religioso. Oltre che porta d’ingresso alla Costiera amalfitana. Addirittura? Scherzi? Pensa alla chiesa di San Benedetto. Immagina se fosse inserita in un contesto urbanisticamente dignitoso. Alla Certosa di San Giacomo. Ai pilastri in ghisa ed alle capriate in legno del capannone delle Cotoniere. Ai portali catalani. Ti sembra poco? Più che poco, sprecato. Paghiamo lo scotto della mancanza di una politica del territorio in linea con le vere istanze ed i reali fabbisogni della cittadinanza. Angri ha subito la velleità di immaginarsi cittadina, con l’edificazione dei palazzi negli anni sessanta e l’abbandono dei cortili, lasciati al più completo degrado. È stata interessata poi dall’aspirazione di alcuni industriali conservieri riconvertiti all’edilizia, negli anni settanta. Per finire con le cooperative realizzate nel fondo Satriano, negli anni ottanta e novanta. Manca Fondo Messina. Mancano i servizi e le infrastrutture. Rischiamo di ripetere gli errori commessi allora. Quindi, di nuovo palazzine, tralasciando le attrezzature che occorrono alla comunità angrese. Non possiamo permettercelo. Non possiamo regredire ancora. Rischiamo di tornare allo stato brado. È il momento delle scelte. Per cambiare davvero. Per senso di responsabilità verso la cittadinanza. E sempre che se ne abbia il coraggio. Eugenio Macchia


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Attualità

Giugno 2011

Angri e i simboli della sua identità... in sonno

a Città dei ragazzi, il Castello Doria, le MCM sono tre luoghi - simbolo dell’ identità angrese. Una città , in genere, vive di questi spazi e di questi valori, cercando di salvaguardarli e di profondere in essi la propria personalità. D’altro canto sono testimonianza e metafora di storia e di fede non individuali, ma collettive. E perciò la comunità vi si identifica intensamente. Ora questi luoghi attraversano un periodo profondo e lungo di crisi e di decadenza. Anzi due di essi, la creazione di don Enrico Smaldone e le MCM, non appartengono più alla comunità. Sono patrimonio di altri. Vuol dire che la città ha rinunciato ai suoi simboli ed ha abdicato alla sua identità? Sembrerebbe di sì ed una sorta di fatalistica rassegnazione soffia sul paese. Tuttavia due fatti nuovi potrebbero riaprire, oggi, le questioni, mai dimenticate dall’opinione pubblica. Quando si parla di luoghi e vicende, entro cui vi sono lacrime e sangue, speranze e delusioni, gioie e tristezze di tutti, allora il problema smette di essere una semplice questione di interessi più o meno privati e diviene rappresentativo di uno spirito e di una identità. Il primo fatto nuovo è costituito dalla nomina del vescovo della diocesi, che succede a mons, Illiano. Forse è giunto il momento di aprire il dibattito sul destino della istituzione “ Città dei ragazzi “. Essa, per l’alto valore ideologico e spirituale, merita di essere restituita alla città, come simbolo di una stagione che, sotto qualsiasi prospettiva voglia essere analizzata, ha comunque rappresentato una forte occasione di identità e coesione urbana. Quale il destino della creatura di don Enrico Smaldone e del popolo tutto di Angri ? La Chiesa ha una opportunità importante, se apre una discussione propositiva sul problema. Sulle MCM la vicenda assume di giorno in giorno aspetti e risvolti sempre più drammatici. Su quel terreno, ove è localizzato l’intero complesso, in maniera più consistente che negli altri luoghi, vi sono lacrime e sacrifici, sangue e sofferenze di un paese intero. E allora il suolo diviene ancora più sacro. Fino a quando, di conseguenza, un privato potrà decidere del destino e del futuro di una comunità? E sarebbe, poi, giusto ed etico, se lo facesse? Gli interrogativi nascono, tra l’altro, dopo un lungo periodo di voci e controvoci sul futuro dell’area e sulle disponibilità del proprietario, Il destino delle MCM, comunque, non sembra solo un problema che riguarda la comunità angrese. è entrata anche la città di Napoli nella questione, dal momento che la candidatura a Sindaco, nel capoluogo, di Lettieri, già liquidatore del complesso, aveva coinciso, stranamente, con una ripresa delle discussioni e delle ipotesi di destinazione delle MCM. La sconfitta di Lettieri sembra scompigliare i piani, aperti o nascosti, di tutti, ridimensionare una certa articolazione strategica dei progetti, ridisegnare gli interessi della comunità territoriale. E lo fa con segnali, che da Angri giungono sino a Salerno. Sono da leggere ed interpretare, ma esistono, comunque. E allora siamo di nuovo al punto di partenza dell’intero problema o la proprietà privata ha scopi che non coincidono con quelli del paese? Giochi, ambizioni e velleità locali e regionali si intrecciano in un perverso meccanismo, i cui reali contorni sfuggono ai cittadini. Ma può un elemento così significativo della storia di questo paese attendere il suo destino da volontà private ed individuali? Non sarebbe giunto il tempo di espropriare tutta l’area e restituirla alla sua natura di simbolo delle lotte operaie, con le quali la provincia di Salerno acquistò coscienza della sua dignità e della sua capacità di autodeterminazione? Sarebbe un modo davvero bello di salvare la memoria ed il futuro insieme di questo paese. Francesco Fasolino

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Intervista con Alfonso Scoppa, consigliere comunale di maggioranza

Un “cacciatore” di risorse per i progetti del comune Alfonso Scoppa, 35 anni, coniugato con Francesca Di Pasquale, padre di Antonella, 2 anni. Commercialista, alla prima consiliatura a Palazzo Doria. Eletto nella lista Progetto Comune, militante dell’UDC, siede tra i banchi della maggioranza. Il posto è comodo? Meno di quanto pensassi. Le dinamiche consiliari sono particolarmente complesse. Addirittura. È una sorta di rappresentazione. Amplificata dalla presenza delle telecamere. Un teatrino. Non esagerare. A volte la discussione su alcuni punti all’ordine del giorno potrebbe esaurirsi in poche battute. Anche tenendo in considerazione l’esigenza di visibilità di ciascun gruppo consiliare. Però…. Accade che degradi ad esibizione, precipitando in un groviglio di precisazioni e puntualizzazioni, spesso assolutamente inutili. Facendo surriscaldare gli animi e degenerando in contrapposizioni personali. Assistiamo, in pratica, alla celebrazione dei ma e dei però ed alla corsa all’ultima parola. Quindi? Siamo tutti persone perbene, professionisti stimati. Non comprendo la necessità di comportamenti di questo tipo. Spesso stento a riconoscere nelle parole, volti che fuori dall’aula consiliare frequento anche con particolare piacere. Sei stato promotore di alcune iniziative. Mi sono interessato immediatamente del recupero dei finanziamenti necessari ad assicurare risorse straordinarie all’Ente. Attingendo dal progetto Jessica potremo riqualificare corso Italia, piazza Annunziata e via Cervinia. Quando? Non a breve. La pratica è in Regione, dove si è insediata, da pochi giorni, la commissione valutatrice delle diverse richieste di accesso ai fondi. Poi, sarà valutata dalla Banca europea degli investimenti. Poi, il plico tornerà in Regione, per un ulteriore vaglio. Ed infine, approderà al Comune, per gli adempimenti propedeutici alla esecuzione delle opere da realizzare. Tempi biblici. Più o meno. Ma non potevamo non azionare il meccanismo. Stiamo parlando di 19 milioni di euro. Che potrebbero garantire la riqualificazione del comparto. Te ne occupi da solo? No. Pongo all’attenzione dell’amministrazione i bandi di finanziamento. Poi, la struttura comunale ne verifica la fattibilità. Ed è solo grazie alla collaborazione dei dipendenti comunali se riusciamo a trasformare le aspirazioni in procedimenti amministrativi.

Oltre Jessica? Abbiamo introdotto i voucher. Offrendo a numerosi giovani disoccupati la possibilità di guadagnare in poche ore quanto spendono il sabato sera. Con copertura previdenziale e assicurativa. Cioè. Venti euro ogni tre ore. Sette euro all’ora. Qualcosa in più delle industrie conserviere. Ora sono impegnati anche con Angri ecoservizi, per la piccola manutenzione. Grazie a loro riusciamo ad assicurare la cura programmata del verde pubblico. Con il superamento dell’emergenza e la calendarizzazione degli interventi. C’era qualcosa a proposito delle biciclette. Il Bike sharing: biciclette condivise. Abbiamo richiesto al Ministero dell’Ambiente un contributo a fondo perduto per l’acquisto di 110 biciclette a pedalata classica e 50 a pedalata assistita, oltre che degli stalli di sosta e ricarica con pensilina fotovoltaica, per un totale di circa 200 mila euro. Stessi tempi di Jessica? Se non mi avessi interrotto ti avrei detto che purtroppo non abbiamo avuto accesso ai fondi. La richiesta è stata ritenuta ammissibile, ma il punteggio assegnatoci, 19, non ci ha collocati in una posizione utile. Hanno finanziato fino a 25. Ah! Ma non ci arrendiamo. Stiamo cercando le risorse necessarie altrove. Tra i privati. Chiaramente ridimensionando il progetto. Ci saranno meno biciclette, ma il valore pedagogico dell’iniziativa resta invariata.

Ti sei occupato anche dei rifiuti? Con il progetto riusiamoli. Grazie al bando 71 della Provincia di Salerno, attinente al potenziamento del ciclo integrato dei rifiuti, abbiamo ottenuto 40 mila euro a fondo perduto su un finanziamento complessivo di circa 55 mila euro. Un gruppo di professionisti e giovani volontari hanno interagito con gli alunni della Scuola media Opromolla, chiarendo loro cosa è il rifiuto come si origina e come si differenzia. Un percorso che ha toccato ed illuminato le diverse fasi del ciclo dei rifiuti. Inoltre sono stati allestiti, nelle piazze cittadine, dei centri di raccolta e scambio di beni funzionanti non più usati dai detentori. Tipo? Giocattoli, passeggini, libri, oggetti d’arredo, computer, radio. A coloro che hanno consegnato i beni e agli avventori abbiamo offerto borse riutilizzabili per la spesa. Che città vorresti consegnare a tua figlia alla fine della consiliatura? Un’Angri che tenga conto anche delle esigenze dei bambini. Con maggiori spazi verdi, costantemente curati; più parchi giochi; marciapiedi su cui sia possibile passeggiare senza l’intralcio delle automobili; isole pedonali dove poterle consentire di camminare da sola. E magari, con le prime piste ciclabili, dove poterle insegnare ad andare in bicicletta. Il sogno? Accompagnarla al cinema senza prendere l’auto. Ad Angri. Eugenio Macchia

Mercato: proroga... (continua da pag. 1) “Stiamo studiando e valutando diverse ipotesi per individuare una nuova e migliore destinazione del mercato. I cittadini del Rione Alfano hanno tutta la nostra solidarietà per i tanti problemi legati alla sicurezza, all’igiene e alla viabilità. Chiediamo ai residenti del quartiere di pazientare ancora, in attesa di una sistemazione definitiva”.


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Attualità

Lettera aperta di Luigi D’Antuono

L’OBLò

CARO SINDACO, TI SCRIVO.../10

di i ppo Della Corte

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Galleggiare Egregio direttore, l’estate è alle porte e i primi caldi causano due effetti: la voglia di tuffarsi in acqua ed imprevedibili irascibilità. Su questo secondo aspetto, di cui un po’ tutti possiamo essere vittime, non mi esprimo visto che appartiene alla misteriosa e per molti versi affascinante sfera della psiche. Per quanto attiene, invece, la voglia di mare se si sa nuotare il tuffo può risultare piacevole anzi benaugurante per salutari bracciate, altrimenti il rischio è che si resti a galleggiare simulando addirittura macabre posizioni (quella del morto, per intenderci). La sensazione, anche alla luce di quanto è avvenuto di recente, è che l’attuale compagine governativa cittadina si stia esercitando proprio nell’arte del galleggiamento. Ovvero, non nuota lanciandosi al largo dove occorre esperienza e freddezza, né resta a riva sul bagnasciuga evitando di entrare in acqua. Sembra aver scelto una strada mediana: un’avanzata verso il mare, ma lì dove si tocca e dove è più sicuro fare il bagno prendendo un po’ di sole. Fa strano che ciò avvenga nonosante i numeri (almeno sulla carta) diano un’ampia sicurezza al sindaco ed ai suoi colonnelli. La vittoria, con tanto di fuochi d’artificio sparati per settimane e rumorosi quanto pacchiani caroselli, sembra già un ricordo affossato nei meandri della memoria. L’oggettivo rallentamento delle attività istituzionali da cosa è causato? Qual è il cronoprogramma dell’Amministrazione? Quali sono gli obiettivi da raggiungere nel breve e medio periodo? Soprattutto, per quale motivo alcuni consiglieri avrebbero deciso di dissentire così apertamente dall’operato del proprio capo sino a tirargli sgambetti micidiali? è pur vero che, nel valutare alcune decisioni operate, la risposta potrebbe risultare facile. Spesso i sindaci gestiscono la macchina comunale e le sue diverse ramificazioni come fosse cosa propria compiendo scelte non concordate e slegate dalla valutazione dei consiglieri comunali. Da coloro, cioè, che con i propri voti e con le proprie risorse hanno contribuito all’agognata vittoria. Quanto sta accadendo è ancor più curioso se si pensa che da più parti e per mesi il primo cittadino, grazie anche ad una martellante campagna mediatica, è andato sbandierando la propria volontà di concordia, armonia, condivisone. Cosa c’è allora che non sta funzionando nella strategia tesa a garantire ecumenici rapporti con le diverse componenti consiliari? Interrogativi a cui prima o poi, si spera, verrà data risposta. Infine, spesso da amici e conoscenti mi viene chiesto di esprimere un’opinione sull’operato dell’amministrazione. In maniera un po’ distaccata, sono solito rispondere con un diplomatico “galleggiano”. Non per screditare il baldanzoso dinamismo, ci mancherebbe, ma semplicemente perché incapace nel trovare un termine più azzeccato per comunicare anche visivamente l’attuale stato delle cose.

Caro Sindaco, ti scrivo, dopo averti sentito, con piacere, dichiarare in televisione che apprezzi le critiche documentate e pubbliche, perché esse aiutano a migliorare l’attività amministrativa: finalmente ti sei convinto!. Dopo questa novità e col sorriso sulle labbra, lasciami, allora, commentare solo qualcuno degli ultimi provvedimenti della tua Amministrazione. Già nella mia ultima lettera ti avevo, scherzosamente, segnalato che la tua Giunta aveva battuto un record assoluto approvando due delibere uguali nel giro di cinque giorni; ora, invece, te ne evidenzio un’altra da Guinness dei primati: la delibera che approva, ma non approva, in quanto nessuno si è preoccupato di completare la proposta ad essa allegata. Mi riferisco alla delibera n. 150 del 5/5/11 avente ad oggetto “Affidamento custodia Villa comunale e bagni pubblici all’Associazione Circolo dei Pensionati”, a fronte di un contributo mensile di 600 euro. La delibera prende le mosse da una Convenzione già stipulata con il Circolo dei Pensionati il 7/7/2010 per mesi quattro; purtroppo, al proponente, cap. Rosario Cascone, nessuno ha riferito in quale periodo dell’anno scorso la stessa ha avuto effetto e lui è costretto a lasciare in bianco la data di inizio e fine. Gli altri funzionari neppure sanno o neppure… si accorgono. “Ma è una quisquiglia”, mi potresti rispondere! Va bene! Il guaio è che andando avanti il cap. Cascone, nel proporre di prorogare ( ma, come si fa a prorogare a maggio 2011 un servizio svolto nel 2010?) l’affidamento, lascia, giustamente, di nuovo in bianco le date di inizio e fine; ancora una volta nessuno se ne accorge e la Giunta approva una proposta incompleta. E vai….. ridiamoci su, anche sul fatto che la delibera, come tante altre, è priva del doveroso parere di regolarità contabile, visto che prevede una spesa. Caro Sindaco, per farti distendere ulteriormente e per dare a Cesare ciò che è di Cesare, ritengo giusto evidenziare due delibere approvate dalla tua Giunta, le quali sono semplicemente perfette; mi riferisco alle delibere n.168 e n.169 del 17/5/11, aventi ad oggetto, rispettivamente: “Affidamento del servizio trasporto scolastico. Atto d’indirizzo” e “Affidamento servizio refezione scolastica. Atto di indirizzo”, con le quali si manifesta la

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Giugno 2011

volontà dell’Amministrazione di provvedere ad appaltare entrambi i servizi per due anni e poi si demanda ai funzionari l’adozione degli atti conseguenziali. I complimenti nei tuoi riguardi sono doppi, perché la delibera è proposta dall’Assessore alla P.I., che, poi, sei sempre tu! Ma allora, per la miseria, se sai come si fa, perché in altre occasioni (Concorso Comandante VV.UU., delibera servizio postale, delibera n. 67/2011 che dispone, persino, quale tipo di gara scegliere….) hai deliberato illegittimamente? Caro Sindaco, vuoi vedere che adesso va a finire che mi arrabbio io? Del resto, tu lo sai che sono un poco, solo un poco, come te e, inoltre, le cose sbagliate (soprattutto se per presunzione o, peggio, per malafede) non le sopporto proprio. A volte mi autoconsolo pensando che, per fortuna, ce la cantiamo e suoniamo tra di noi e che fuori Angri tante cose non si sanno; purtroppo, non è vero e diventa sempre meno vero. Qualche settimana fa, infatti, mi ha chiamato un carissimo amico di Salerno, il quale, ben conoscendo il mio orgoglio angrese, si complimentava sarcasticamente con me dopo aver ricevuto una circolare dall’Ordine dei commercialisti, con la quale si segnalava a tutti gli iscritti che il Comune di Angri aveva pubblicato, il 24 maggio scorso, un “Avviso per la selezione di consulenti ed esperti per l’affidamento di incarichi di assistenza e consulenza tecnico – giuridica di monitoraggio

finanziario e rendicontazione della spesa, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva di interventi materiali ed immateriali finanziati con Fondi comunitari, nazionali e regionali da eseguirsi nell’ambito territoriale dell’Ente”. “ Io l’ho letto – mi ha detto - , leggilo pure tu; io ho riso tanto, ma sono certo che tu, per lo “scuorno”, ti arrabbierai moltissimo!”. Caro Sindaco, il mio amico aveva proprio ragione! Ma come si fa a partorire tanti errori e tante illegittimità tutte insieme in una sola volta ? Ed io come faccio, brevemente e chiaramente, a segnalartele nel poco spazio a disposizione? Ci provo: a) tanto per cominciare (poiché, come abbiamo visto sopra, nessuno rilegge o, peggio, legge), rilevo che in Comune dopo il 4 non viene il 5, per cui dopo l’art. 4 si passa, di nuovo …. all’art. 4; b) la scadenza del Bando viene prevista ai sensi dell’art. 124 del d. lgs.163/2006: si dà il caso che quest’articolo preveda che gli effetti giuridici connessi alla pubblicità (quindi, i termini di scadenza) decorrano dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che, purtroppo, l’avviso non è stato pubblicato sulla G.U.: di conseguenza, l’Avviso non è valido; c) le prestazioni oggetto dell’Avviso riguardano settori differenti e, pertanto, per ciascuno di essi si sarebbero dovute richiedere specifiche professionalità con relativi requisiti. Invece, stranamente, pur richiedendo molteplici professionalità, i requisiti da possedere, pena esclusione, può averli, solo e soltanto, una società con il certificato di qualità e con la quale collabori almeno un ingegnere professionista (iscritto all’Albo ed in possesso dell’attestato di coordinatore della sicurezza); d) a conclusione del primo articolo 4, si afferma che l’avviso non avvia alcuna procedura concorsuale o paraconcorsuale, di gara d’appalto o di trattativa privata; se è così, da un lato non si capisce quale tipo di procedura si sia posto in essere (forse, la manifestazione d’interesse?), dall’altro, coerentemente, non si doveva fare alcun riferimento all’art.124 del d.lgs. n. 163/2006, che riguarda appunto le procedure aperte, così come definite dallo stesso decreto; e) oggetto del secondo articolo 4, è, in teoria, l’indicazione delle modalità di valutazione e di selezione dei candidati; di fatto, non è prevista, invece, alcuna

graduatoria e neppure una griglia per la valutazione dei requisiti. Non c’è bisogno di spiegarti, caro Pasquale, che, pur non volendo tener conto delle altre “anomalie”, tale mancanza rende da sola l’avviso illegittimo, in quanto la scelta diventa, praticamente, arbitraria e senza alcun rispetto dei criteri di trasparenza che debbono caratterizzare le scelte di un’Amministrazione pubblica; f) all’art. 5 ( che, in effetti, dovrebbe essere il 6) viene indicato che la short list avrà una validità di 36 mesi, ma subito dopo si stabilisce, contraddittoriamente e senza indicare ai sensi di quale norma, che il Comune si riserva di utilizzare gli esperti, iscritti nella short list, anche oltre il suddetto periodo. Mi duole segnalarti che il percorso ipotizzato non è, per niente, “ortodosso”: se l’Ente vuole utilizzare la short list successivamente al periodo di scadenza, deve prima riaprire l’Avviso pubblico per permettere nuove iscrizioni o l’aggiornamento dei titoli di chi è già iscritto e, poi, procedere a nuovi incarichi. Caro Sindaco, mi sono proprio stancato di doverti scrivere ogni mese per segnalarti “anomalie” varie; te lo dico di nuovo, anche se posso dare l’impressione di piangere lacrime di coccodrillo: prima ti scrivo l’ennesima lettera aperta e poi mi lamento. Credimi, è diventato anche per me un tormentone, che vorrei fermare, oltretutto, per non essere accusato di mostrare eccessivo “accanimento terapeutico” nei confronti della tua Giunta e dei funzionari che ti sei scelto. Per questo motivo, non ti chiedo di rispondermi (del resto, avresti, penso, qualche difficoltà), ma, almeno, di non darmi più motivo di scrivere, facendo bene attenzione a ciò che firmate o non firmate. Cordiali saluti Luigi D’Antuono


Giugno 2011 Comune: affidamento del servizio postale

Una storia nata male e... continuata peggio Il Sindaco non ci ha fatto pervenire alcun chiarimento in merito alla questione sollevata sul numero scorso e relativa all’affidamento, in via sperimentale, del servizio postale alla ditta “POSTAL SERVICE” con sede legale a Castel S. Giorgio (Delibera di Giunta n. 17 del 25.1.2011). Secondo noi, la delibera è da ritenersi illegittima, in quanto non è assolutamente nei poteri della Giunta scegliere la società cui affidare la prestazione di un servizio o la realizzazione di un’opera. In mancanza di chiarimenti ufficiali, abbiamo pensato che fosse, comunque, opportuno e necessario ricostruire, con la preziosa collaborazione di qualche vecchio amico di ANGRI ’80, una vicenda, per certi aspetti, poco chiara e, per altri, fin troppo…. chiara! La storia comincia il 24 gennaio 2011, giorno in cui la POSTAL SERVICE presenta un’offerta al Comune di Angri (prot. n. 2269) per fornire servizi postali a tariffe più vantaggiose di Poste Italiane. Grazie ad una mostruosa ed insolita efficienza (che avrebbe fatto la gioia di Brunetta), in sole 24 ore, l’offerta arriva sul tavolo della Giunta, viene predisposta, a nome della stessa, la proposta di deliberazione, viene riunita la Giunta e viene approvata all’unanimità la delibera n. 17/2011 , che, appunto, affida in via sperimentale il servizio postale direttamente alla POSTAL SERVICE e stabilisce pure la data di inizio, il 15 febbraio 2011. Il giorno 14 febbraio , il responsabile dell’U.O.C. Programmazione e risorse, Rag. Gerardo La Mura, con determina n. 47, ottempera a quanto previsto dalla citata delibera ed impegna 7.500 euro. Ma il giorno dopo, 15 febbraio, viene protocollata in Comune (col n. 5086) una diffida con richiesta di chiarimenti da parte della Soc. CECAR – POSTE – PRIVATE di Pagani, la quale segnala che, pur essendo regolarmente iscritta all’Albo dei fornitori del Comune, non ha ricevuto alcuna richiesta di presentazione di offerta; mentre la POSTAL SERVICE, a cui la Giunta ha affidato il servizio, non risulta neppure iscritta all’Albo dei fornitori. Qualcuno, presumibilmente, avverte subito la POSTAL SERVICE che, una settimana dopo, il 23 febbraio, prot. n. 5942, presenta, a posteriori, la richiesta di iscrizione all’Albo fornitori. Il 21 marzo il rag. La Mura prende finalmente atto di quanto rilevato dalla CECAR e con determina n. 84 procede all’annullamento in autotutela della sua determina precedente ( la n. 47). Il 24 marzo la Commissione esaminatrice per la verifica delle domande di iscrizione all’Albo fornitori esamina l’istanza della POSTAL SERVICE e l’ammette all’Albo. Il giorno 28 marzo il rag. La Mura, con determina n. 95, approva il verbale della citata Commissione ed inserisce nell’Albo anche la POSTAL SERVICE, ma, nei giorni successivi, non procede a rifirmare la determina di affidamento del servizio a POSTAL SERVICE Sarà stato per questo motivo ( come sostengono in molti), sarà stato per altro, il 12 aprile il Sindaco, con proprio decreto, all’improvviso revoca l’incarico ( conferito solo pochi mesi prima) di Responsabile dell’UOC Programmazione e Risorse al rag. Gerardo La Mura. Successivamente il responsabile degli Affari Generali viene chiamato a svolgere provvisoriamente anche le funzioni di responsabile dell’UOC Programmazione e Risorse ed in tale veste firma la determina n. 657 del 29/4/11, acquisita al R.G. col n. 128 del 28/4/11, con la quale, in ottemperanza a quanto stabilito dalla delibera n. 17/2011, si affida il servizio postale per mesi tre alla POSTAL SERVICE e si approva la bozza di Convenzione; l’impegno assunto è di 12.000 euro. ============= Un piccolo commento su quest’ultima determina ci sembra doveroso: - la determina è illegittima perché dà attuazione ad una delibera, come abbiamo detto, illegittima; - sembra impossibile, ma la determina risulta prima acquisita al Registro Generale, poi (il giorno dopo) firmata e registrata al settore; - la somma impegnata è di 4.500 euro superiore a quella prevista dal rag. La Mura nella determina poi revocata, come mai?; - la bozza di convenzione va predisposta dall’ufficio e, poi, sottoposta alla società affidataria; con questa determina viene approvata una bozza predisposta dalla controparte!!! Come facciamo a saperlo? Non abbiamo dovuto fare alcuna particolare ricerca, in quanto (incredibile, ma vero) la bozza di convenzione allegata alla determina, è scritta su carta intestata della POSTAL SERVICE; - un punto della Convenzione è veramente anomalo: “la fatturazione dei servizi verrà effettuata ogni fine mese e il Comune pagherà a vista fattura”. Come mai il Comune viene trattato come il più inaffidabile dei clienti? Una spiegazione, forse, c’è: la POSTAL SERVICE (ben informata, come abbiamo visto, sul Palazzo) avrà saputo che al 31 gennaio 2011 il Comune di Angri era debitore nei confronti di Poste Italiane di ben 96.423,41 euro, ed ha deciso, giustamente, di cautelarsi, allorché ha predisposto la bozza della Convenzione. Così è, se vi pare! 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Attualità

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Intervista con Christian De Vivo, presidente della Consulta per il PUC

“Prioritario evitare nuove case e privilegiare servizi e attrezzature” All’Amministrazione comunale si chiede un più convinto e sollecito supporto “Piano Urbanistico Comunale” è la nuova definizione che la legge italiana ha dato al vecchio “Piano regolatore”. Si tratta di uno strumento per regolare la gestione delle attività di trasformazione urbana e territoriale di ciascun comune. Anche ad Angri, martoriata da scelte urbanistiche per lo meno poco lungimiranti, si sta mettendo a punto tale piano. Abbiamo interpellato in merito Christian De Vivo, presidente della Consulta comunale per il P. U.C., organismo previsto dalla legge, tenuto a raccogliere ed evidenziare le esigenze della città. Cos’è in concreto la Consulta per il Puc? La Consulta è costituita da un gruppo di tecnici, composto da geometri, architetti e ingegneri che operano nel settore edilizio, volto ad evidenziare i problemi cittadini, ai quali dare una soluzione, con la partecipazione di associazioni di categoria e in collaborazione con l’Amministrazione comunale. Quanti professionisti fanno parte della Consulta? La Consulta conta circa sessanta membri. Ma si è deciso di lasciare aperte le adesioni, proprio per garantire la massima partecipazione. L’elenco completo è consultabile sul sito internet http://consultapuc.altervista.org. Come sei stato individuato presidente della Consulta? Il mio nome è venuto fuori da una consultazione tra i membri, che hanno ritenuto di affidarmi questo ruolo super partes. Non è stata una nomina politica, ma un’elezione da parte dei membri. Qual è il compito della Consulta? La Consulta non è tenuta a realizzare il PUC, ma semplicemente a dare degli indirizzi strategici all’Amministrazione comunale circa quello che dovrebbe essere lo sviluppo urbanistico del territorio. È un organo consultivo, il cui parere non è nemmeno vincolante per l’Amministrazione. In realtà attualmente, non vi è neppure molta chiarezza tra il dettato legislativo, che prevede l’obbligo di istituire le consulte, e quello dei regolamenti, che invece non ne fanno menzione. Le tappe previste prima della redazione del PUC? C’è questa fase preliminare di consultazione del territorio, durante la quale la Consulta dovrebbe fare un lavoro di interrogazione circa le esigenze della città. Dopo di che, si passerà alla realizzazione tecnica del PUC, che l’Amministrazione ha già affidato ad alcuni tecnici dell’Università di Napoli “Federico II”. Le norme attuali non stabiliscono dei tempi per la realizzazione del piano. Data la crisi del settore edilizio, anche a livello nazionale si sta cercando di mettere a punto delle disposizioni per accelerare la tempistica. Come Consulta abbiamo previsto una serie di incontri con le associazioni dei commercianti, degli artigiani, con le scuole, le parrocchie, proprio per capire cosa serve alla città e fare un quadro di tutte le esigenze. Quanti incontri ci sono stati finora? Dalla metà di aprile sono stati fatti sette incontri, i cui verbali sono tutti pubblicati sul nostro sito Internet.

L’esigenza principale emersa è quella di conoscere la storia urbanistica del paese, per non ripetere gli errori del passato. Noi siamo passati dall’essere una città a vocazione agricola a un paese dormitorio. Per uscire dall’impasse, bisogna prendere coscienza del fatto che la città ha raggiunto dei limiti di capacità abitativa, che sono probabilmente prossimi alla saturazione totale. E secondo la maggior parte dei membri della Consulta bisognerebbe azzerare la superficie dove costruire nuove case, concentrandosi sulla manutenzione delle case esistenti e sulla costruzione di strutture per servizi. Queste strutture, data la crisi dei bilanci che i comuni come Angri vivono, potrebbero essere realizzate attraverso la creazione di società di trasformazione urbana (S.T.U.). Dove ha sede la Consulta? Non c’è una sede e questo ha costituito un problema fin dall’inizio. Per i problemi di bilancio del Comune non è stato previsto nessun budget economico. Del resto tutto il lavoro che viene svolto, ci tengo a precisarlo, è assolutamente a titolo gratuito. Anzi, è a nostre spese. Ma chiediamo soltanto di poter lavorare per il bene della città. Utilizziamo le strutture presenti sul territorio. Attualmente ci vediamo o presso la Casa dei Combattenti e Reduci o la Pinacoteca comunale. Recentemente hai sollevato qualche “perplessità” circa lo spirito di collaborazione dell’Amministrazione comunale con la Consulta? In effetti, questa è un’insufficienza che avevamo avvertito fin dall’inizio dei lavori della Consulta, pur essendoci sforzati di venire incontro al Comune che versa in una situazione economica non rosea. Ciò che ci ha costretti ad entrare in una sorta di polemica, che vuole comunque essere costruttiva, è che finora non abbiamo ricevuto alcun tipo di risposta dall’Amministrazione. Abbiamo chiesto che venisse istituito un Ufficio di Piano, che potesse seguire i lavori della Consulta, ma ci è stato risposto che per problemi economici non lo si poteva istituire. Non abbiamo nemmeno potuto proporre la costituzione di un Ufficio di Piano intercomunale. Ultimamente abbiamo presentato il calendario degli incontri, chiedendone la pubblicazione e diffusione non solo sul sito Internet, ma anche con manifesti, ma ci è stato risposto che non c’erano soldi per i manifesti. Insomma siamo stati trascurati, anche perché per altre cose i soldi si trovano sempre. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’ennesimo disguido tecnico riguardo all’apertura dei locali dove teniamo le riunioni. Del resto i ritardi nell’apertura sono stati sistematici durante tutti gli incontri: dai verbali emerge che ci sono sempre stati ritardi, cambi di sede all’ultimo minuto e quant’altro. Tale atteggiamento può essere motivato da ragioni politiche? Vogliamo sperare che non ci sia una ragione politica dietro questi comportamenti. Da questo punto di vista, chiediamo un chiarimento sul ruolo che la Consulta ha nel programma di attività del governo cittadino. Del resto, è significativo che per quanto si sia fatto un gran parlare della relazione programmatica sul PUC, questo documento non è mai stato fornito ufficialmente alla Consulta. Siamo una Consulta, ma finora non siamo stati consultati su niente! Che tempi prevedete per il completamento del vostro lavoro? A fine giugno dovremmo finire il ciclo di incontri con le associazioni. Sarebbe una cosa buona realizzare un primo documento già a fine giugno, puntando alla massima collaborazione di tutti i membri della Consulta. Diciamo che coordinando bene i lavori, potremmo avere un risultato anche tra settembre e ottobre. Vincenzo Ruggiero Perrino


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Attualità

Giugno 2011

A fondo Badia esistono ancora diversi prefabbricati leggeri, ormai del tutto degradati e con il rishio “amianto” presente nelle strutture. In merito abbiamo sentito un esponente del comitato “Tutti insieme” ed intervistato l’assessore all’Ambiente Gianfranco D’Antonio

“Chiediamo alla Giunta Mauri una “Il rischio amianto è inesistente. parola chiara sul nostro futuro” Cureremo di più le periferie” Che Angri versi da anni in uno stato di degrado e di abbandono non è certo una novità. Che sia il centro cittadino sia la periferia siano invasi da cumuli di immondizia è sotto gli occhi di tutti. Infatti i miasmi, provocati dalla spazzatura, sono insopportabili. Ovviamente, il problema più urgente è costituito dalle zone periferiche, perché sovente il ripristino di tali aree non è quasi mai rientrato nelle priorità dei programmi delle quattro Amministrazioni comunali che nell’ultimo decennio si sono avvicendate al governo del Comune. Tra i problemi cittadini più gravi ed annosi c’è sicuramente quello della presenza di strutture ed edifici con coperture fatte con materiale contenente amianto. Una sostanza cancerogena (qualora si degrada e le sue fibre si diffondono nell’aria) di cui non a caso la legge 257 del 1992 ha tassativamente proibito ogni utilizzo. Il nostro concittadino Francesco Scutiero, residente da quasi un ventennio in un prefabbricato di fondo Badia, ci ha evidenziato, con l’ausilio di alcune foto, la drammatica situazione della periferia angrese. «Assieme ad altri residenti nel fondo abbiamo costituito un comitato civico, denominato “Tutti insieme”, i cui principali obiettivi sono: presentare all’Amministrazione comunale progetti di intervento che abbiano come priorità il miglioramento della qualità della vita urbana e lo sviluppo sociale dell’area dei prefabbricati; accogliere le istanze dei residenti della zona (oltre 30 nuclei famigliari) e presentarle al Comune». «Purtroppo - ha continuato Scutiero - la nostra periferia è soggetta, da anni, ad una totale incuria da parte della classe dirigente. Ed è per questo motivo che lo scorso 17 maggio il Comitato di Fondo Badia ha presentato una lettera all’attenzione del sindaco

Pasquale Mauri, del vicesindaco Gianfranco D’Antonio (Assessore all’Ambiente e al territorio) e dell’intera amministrazione comunale, con la quale poniamo alcune domande ed avanziamo le nostre proposte». «Dalla Giunta Mauri i cittadini di fondo Badia vorrebbero sapere - ha concluso il nostro interlocutore - il perché del fermo dei lavori per la costruzione delle case a loro destinate; quando è prevista la ripresa dei lavori dei cantieri; quando sarà esposta la graduatoria aggiornata e definitiva degli assegnatari delle case che verranno consegnate, ed infine quando avverrà tale consegna. Purtroppo

sono domande che da anni rivolgiamo agli amministratori comunali, ma non riceviamo mai alcuna risposta. Inoltre, vorrei portare all’attenzione dell’intera cittadinanza lo stato di assoluto degrado in cui versa l’area dei prefabbricati. C’è poi un serio pericolo di contaminazione da amianto visto il degrado dei prefabbricati in cui vivono ancora diverse famiglie. Credo che la situazione attuale di Fondo Badia sia inaccettabile, e che debbano urgentemente essere eseguiti lavori di disinfestazione, derattizzazione e rimozione dei materiali che contengono amianto». Sergio Ruggiero Perrino

In merito al problema “amianto” sollevato dal comitato sorto a fondo Badia e sulla tutela ambientale delle periferie angresi, abbiamo intervistato il vicesindaco Gianfranco D’Antonio, assessore all’Ambiente e al territorio. «Non esiste – ha esordito il vicesindaco – alcun grave problema ambientale! Si pensa all’amianto come se fosse una bomba atomica che può scoppiare da un momento all’altro. Ovviamente non voglio negare che ad Angri non ci siano tanti edifici e prefabbricati con componenti di amianto, al centro così come nelle periferie. Però è bene sapere che se i materiali contenenti amianto rimangono integri, l’amianto non è per niente pericoloso e nocivo. Ciò è attestato da copiose relazioni scientifiche fatte dalle Università». D’Antonio ha inoltre precisato: «È certificato da una recente relazione tecnica che almeno fino al 2013 l’amianto del cinema Minerva non costituisce pericolo ambientale. Pertanto l’amianto non è una minaccia pubblica incombente. Purtroppo, finora l’amministrazione comunale non ha potuto rimuovere i materiali contenenti l’amianto perché per il costo è elevatissimo. L’anno scorso, infatti, per una semplice operazione di rimozione di due prefabbricati incendiati, ricoperti da tetti in amianto, abbiamo speso 30.000 euro. Nel

programma relativo al territorio, la Giunta Mauri ha comunque inserito la rimozione e lo smaltimento dei materiali contenenti amianto e la conseguente riqualificazione e bonifica delle periferie, affinché si possa garantire una totale sicurezza per la cittadinanza. L’intera operazione ammonta ad una spesa iniziale di 50.000 euro. Ci stiamo attivando per ripulire la periferia di fondo Badia, sollecitati dai lavori stradali inerenti la rotatoria, che a breve sarà pronta. Al momento, per problemi legati alla salvaguardia della privacy, non possiamo installare telecamere per video-sorvegliare le periferie. Infatti,

Fondo Messina: la rabbia degli assegnatari «Basta promesse, vogliamo le nostre case». Mattinata di protesta e tensione, quella di ieri, per i 48 assegnatari degli alloggi Iacp di Fondo Satriano, che hanno affisso lo striscione ed occupato l’interno dell’area dove sono sorte le due palazzine popolari, che necessitano dell’installazione di infissi ed igienici per poter essere consegnati. Una consegna attesa da mesi, ed una protesta che è riesplosa dopo le promesse inattese che gli infissi sarebbero stati installati già la scorsa settimana. Alla luce degli ultimi sviluppi, i 48 nuclei familiari angresi hanno dato vita ieri ad una simbolica occupazione, che ha richiamato sul posto l’intervento dei carabinieri per scongiurare frizioni e la presenza del sindaco Pasquale Mauri, al quale già in più occasioni hanno chiesto un supporto per poter in tempi brevi risiedere nei propri alloggi, visto che alcuni di essi lamentano anche l’imminente sfratto dalle loro attuali abitazioni. «Noi non ci fermiamo – afferma il portavoce degli assegnatari, Luigi Galizia – stiamo seguendo passo dopo passo sin dall’inizio l’iter della realizzazione degli alloggi, e siamo nuovamente qui a reclamare l’ennesimo stop dei lavori, proprio quando invece c’è bisogno di stringere i tempi in vista delle ultime rifiniture, e dell’impiantamento di porte, finestre e servizi igienici». «Sono qui a manifestare ancora una volta il mio pieno sostegno ai 48 assegnatari Iacp – è il commento di Mauri – è mia intenzione interpellare nuovamente il presidente dell’Iacp, Chirico, per sollecitarlo a concludere nel più tempo breve possibile i lavori per provvedere alla consegna degli alloggi,

che lungaggini ed inadempienze stanno facendo slittare di continuo». Gli assegnatari si sono intrattenuti per più di due ore all’interno del cantiere, prima di abbandonare l’area dopo essere stati rassicurati che già nella giornata di domani, la ditta che sta ultimando i lavori provvederà a prendere le misure degli infissi, prima di procedere all’installazione di porte e finestre campione. Francesco Rossi

le telecamere installate dalla precedente Amministrazione Mazzola in piazza Trivio e in piazza Annunziata non sono state messe in funzione per motivi giuridici. E da tempo, molte metropoli del Nord, come Milano, stanno disattivando le proprie telecamere dislocate nelle vie cittadine». «Prossimamente – ha continuato il vicesindaco – la giunta Mauri potenzierà la raccolta differenziata, allocando sul territorio nuovi contenitori per l’immondizia che sono già stati acquistati, e riattiverà la raccolta “porta a porta”. Allo stato attuale, nonostante la difficoltà nello smaltimento dei rifiuti, Angri è tra i paesi più puliti del circondario. Altresì, l’Amministrazione attiverà iniziative per educare e sensibilizzare i cittadini ad essere più partecipi e coscienziosi. Constato, con rammarico, che invece ci si lamenta sempre! Vorrei, invece, che i cittadini aiutassero l’Amministrazione segnalando eventuali infrazioni da parte dei propri vicini e condomini. Nessuno si rende partecipe nel migliorare la propria zona, nonostante la nascita di vari comitati di quartiere. Per tale motivo, abbiamo in passato sensibilizzato i commercianti con l’iniziativa “Adotta un’aiuola”, e gli anziani angresi per la sorveglianza della villa comunale. La cittadinanza deve, insomma, essere più attiva». S.R.P.

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Attualità

Giugno 2011

Terza edizione di “Angri tra fede e storia” organizzata da Panacéa in collaborazione con Angri Medievale

“UNITI NELL’ARTE” - Rubrica dell’associazione Panacea

Il Polittico Il Presidente Rossi: vogliamo di Simone da Firenze far crescere l’attenzione verso il nostro patrimonio culturale

N

ell’area absidale della secolare ed insigne Collegiata di San Giovanni Battista è possibile ammirare uno splendido polittico datato 1510, la cui paternità è attribuibile al maestro toscano Simone da Firenze, che lasciò tracce della sua opera non solo in Campania ma anche in Calabria e in Basilicata. Il polittico, che domina l’altare maggiore, è composto da nove tavole dipinte a tempera su tavola, divise tra loro da cornici e semicolonne corinzie, impreziosite da elaborate e plastiche decorazioni “grottesche”. Nella parte inferiore una predella composta da sei scatole prospettiche, divise da una finta balaustra dipinta, narra gli episodi salienti della vita del Battista. Ad incorniciare il rinascimentale polittico vi è una cornice in stucco indorato, sovrastata da un’elaborata decorazione raffigurante una conchiglia con un trittico di putti e cimasa, aggiunti durante la ristrutturazione barocca del Sacro Tempio. Durante gli ultimi lavori di restauro e conservazione effettuati sull’apparato decorativo della Collegiata, è emersa tra la cornice originaria del polittico e quella esterna che funge da protezione, una fascia in stucco marmorizzato verde chiaro che nel gioco di passepartout, mette in risalto la diversità dei riflessi luminosi delle due inquadrature. Osservando l’opera notiamo un Simone chiaramente manierista che dà libero sfogo all’immaginazione e all’estro creativo, con personaggi dallo sguardo parlante, che mostrano una carica umana ed espressiva sorprendente, con volumi che dominano con disinvoltura lo spazio circostante, ora gli elaborati e plastici panneggi dai colori sgargianti, ora gli oggetti d’uso quotidiano,

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ora i paesaggi. È un artista che ha preso tutto dalla grande rivoluzione pittorica messa in atto dai maestri toscani nel Rinascimento. Infatti nel polittico cittadino dominamo la prospettiva, la simmetria e i giochi di forme e di luce; ma ciò che colpisce maggiormente è l’abilità del pittore nell’esprimere i sentimenti e il mondo interiore dei suoi personaggi mediante i gesti, il portamento e il gioco di sguardi. Quest’opera, insieme alla Pala di San Benedetto, è l’espressione massima del fermento culturale ed artistico che interessò l’Universitas di Angri in pieno Rinascimento. Sergio Amato

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ei giorni 20, 21 e 22 maggio si è svolta ad Angri la terza edizione della manifestazione “Angri tra fede e storia” organizzata dall’associazione Panacéa in collaborazione con l’Associazione Angri Medievale. Per un bilancio dell’evento, abbiamo intervistato il presidente dell’associazione Panacèa, l’artista Gianni Rossi. L’associazione Panacèa è da diversi anni impegnata nel promuovere e realizzare progetti di recupero e ripristino del patrimonio artistico del nostro paese e porta avanti queste iniziative con convinzione e senza scopo di lucro. Gianni Rossi ci ha evidenziato la soddisfazione che si prova nel riportare alla memoria dei cittadini gli usi e i costumi del passato che molto spesso contengono verità che noi ignoriamo o che non approfondiamo. Per questa ragione sono stati organizzati due convegni dibattiti presso il salone degli affreschi del castello Doria. Durante la prima giornata, con il tenente colonnello Giancarlo Forino, cultore di storia

Ci ha lasciato Carmela Cannavale. Per anni ha svolto il ruolo di catechista nella Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli

Una persona davvero speciale

Dopo aver tanto sofferto, lo scorso 7 aprile ci ha lasciato, prematuramente, una persona davvero speciale, Carmela Cannavale. In questi anni ha svolto, in maniera esemplare, il ruolo di catechista nella Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli. Il Parroco don Luigi La Mura, di concerto con le catechiste, le ha dedicato l’aula dove prestava servizio. Carmela Cannavale amava profondamente il servizio che prestava presso la suddetta Chiesa, e nonostante la sua malattia era sempre disponibile a dedicare il suo tempo ai bambini. Infatti, in una delle sue assenze forzate, così scriveva a loro: “ci sono dei momenti bui nella vita di ognuno… che solo con la volontà, la preghiera, e la speranza si superano. Tutti voi, angeli quali siete, con la vostra vivacità, allegria, e anche con l’affetto che mi avete dimostrato avete contribuito a dare luce alla mia

tazione, tenace nella fede, amorevole come mamma e catechista, sei stata scelta da Lui per allietare il Paradiso. La volontà del Signore, tuttavia, non è comprensibile con il nostro raziocinio, e un dolore immenso ha trafitto il cuore dei tuoi cari e di chi ti vuole bene. L’alba di una nuova vita ti appartiene, e tu ora sarai immensamente raggiante e serena come sempre, pronta ad elargire il tuo sorriso, ed a infondere amore anche da lassù. Sarai un angelo speciale, e speciale sarà il ricordo che noi conserveremo di te.” Maria Paola Iovino

Un momento della conferenza del professore Vitolo locale, si è svolto l’incontro su “Il fortilizio di Angri, scelta del sito ed evoluzione poliorcetica”. Nella seconda giornata, nell’ambito della conferenza “Presenze dell’arte medievale nell’Agro”, è stata significativa la partecipazione di Antonio Braca, storico dell’arte, direttore coordinatore della Soprintendenza B.S.A.E. di Salerno e Avellino, responsabile per l’Agro nocerino sarnese e per la Valle dell’Irno, il quale ha cercato di illustrare ai cittadini angresi quali “tesori” sono presenti sul nostro territorio. Si è ricordato che Angri possiede ben tre opere d‘arte del periodo gotico: la statua di San Giovanni Battista, il calice conservato nella collegiata dell’omonima chiesa e un crocefisso sempre appartenente alla chiesa di San Giovanni; opere di cui la stessa associazione Panacèa ha curato il recupero. Anche la rinomata edicola votiva che si trova in piazza San Giovanni, di fronte alla chiesa, è stata restaurata a cura dell’associazione Panacèa, che così l’ha sottratta ad un sicuro degrado. Dopo aver scoperto i “tesori” della nostra terra, grazie all’intervento di Antonio Braca, con il professore Giovanni Vitolo, Direttore del Dipartimento di Discipline storiche/ Università di Napoli Federico II,

gli angresi hanno potuto prendere conoscenza di passaggi salienti della storia cittadina e degli assetti medievali di Angri. L’associazione Panacèa, intanto, nel corso dell’anno, organizza della vere e proprie giornate dedicate all’arte. È il caso del giovedì, un giorno che per alcune sezioni del II Circolo didattico è dedicato a visite guidate ed escursioni per le strade del nostro paese. Concludendo l’intervista, il presidente Gianni Rossi ha manifestato la speranza che nel popolo angrese possa crescere un maggiore interesse per l’arte laddove: non si vive di solo denaro e potere; un augurio che questo cambiamento coinvolga tutti, soprattutto i giovani che sono la linfa dell’Angri di domani. Ilaria Russo

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vita”. Le catechiste così la ricordano: “Vola in alto, librati nel cielo, angelo della bontà di Dio. Hai sorretto la croce al Cristo, l’hai portata sulle tue spalle per lunghi mesi. Tu bella, con il tuo dolce sorriso, forte nella soppor-

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Attualità

Voluta con forza dal fratello Filippo e sostenuta dalla Giunta Mauri non appena è stata avanzata la richiesta

Una statua per don Enrico nella piazza già intitolata a lui

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ono trascorsi quasi tredici anni da quando Filippo Smaldone, ultimo fratello del compianto don Enrico Smaldone, fondatore della “Città dei Ragazzi”, avanzò una richiesta all’Amministrazione Comunale per la concessione di un piccolo spazio in piazza Trivio - oggi piazza don Enrico Smaldone - per potervi allocare una statua di don Enrico. Tra promesse, lungaggini burocratiche, crisi politiche e commissariamenti vari, finalmente il 28 maggio scorso, Filippo ha visto realizzato il suo sogno. Ed un grazie va soprattutto all’attuale sindaco Pasquale Mauri che, non appena gli è stata sottoposta la richiesta, immediatamente si è attivato affinché si approntasse, in breve tempo, lo spazio e il piedistallo su cui sistemare la statua di don Enrico, dono del fratello Filippo. Così, il giorno dell’inaugurazione, il più felice di tutti è stato proprio Filippo che visibilmente emozionato ha esclamato: “Adesso posso anche morire in pace. Questa statua rimarrà qui, in questa piazza di Angri, a perenne ricordo di uno dei suoi figli migliori”. A tanti anni di distanza, la figura di don Enrico ritorna simbolicamente nella stessa piazza ove, nel lontano 1941, iniziò la sua attività sacerdotale e ove iniziò la sua opera educativa dando vita, nel 1945, ad uno dei primi gruppi scout dell’Italia meridionale. Gruppo attorno al quale cominciarono ad accorrere, ben presto, numerosi ragazzi attratti dal carisma e soprattutto dall’amore di questo prete straordinario. Oggi, dall’alto del suo piedistallo, don Enrico sembra ergersi ancora a protezione, non solo dei suoi

scout, ma anche dei tanti giovani, forse non più poveri di pane, ma poveri di quei valori veri che don Enrico sapeva trasmettere ai suoi ragazzi. E a quelli che davanti a questo scultoreo monumento si chiederanno perché è stato fatto così basso, possiamo dire con orgoglio: “Perché don Enrico amava stare in mezzo alla gente e non si è mai innalzato al di sopra degli altri”. Un esempio e un monito per molti di noi. Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti, oltre ad alcuni sacerdoti, il Vescovo Mons. Gioacchino Illiano, il sindaco Pasquale Mauri, il vice-sindaco Gianfranco D’Antonio, Agnese Adinolfi, alcuni “ragazzi” dell’ex “Città dei Ragazzi”, i gruppi scout “Angri I” e “Angri II” e soprattutto tanta, tantissima gente, giovani e meno giovani venuti ad onorare la figura di questo prete santo, vanto dell’intero popolo angrese. La cerimonia è stata aperta da don Domenico D’Ambrosi, parroco della chiesa di S. Maria delle Grazie, che ha invitato tutti i presenti a vivere questo momento con grande fede e gratitudine al Signore per il dono di questo generoso e caritatevole sacerdote della nostra Chiesa. Dopo lo scoprimento della statua, accompagnato da un lungo applauso e da fuochi d’artificio, ha preso la parola Sua Eccellenza Mons. G. Illiano che, nonostante le non perfette condizioni fisiche, ha voluto essere presente alla cerimonia ricordando ai presenti, che da Vescovo di NoceraSarno ha avviato, tramite il cardinale Sepe, la causa delle virtù evangeliche per riconoscere don Enrico “Servo

di Dio”. Nel suo intervento, invece, il sindaco Mauri ha sottolineato i valori ispiratori della vita di don Enrico, una vita spesa per aiutare e rendere felice gli altri. E sull’esempio di don Enrico ha invitato i cittadini a sforzarsi di più per il bene comune, per la crescita sociale e civile del nostro paese. All’inaugurazione è seguita una messa nella vicina chiesa di Santa Caterina, luogo di tante celebrazioni e incontri di don Enrico con i suoi scout. A lui - ha sottolineato don Luigi La Mura, parroco di Costantinopoli – vogliamo consegnare in questa occasione solo due parole: “Perdono” e “Grazie”. Ancora una volta, caro don Enrico, ti chiediamo perdono per gli ingiustificati silenzi della nostra Chiesa, e se questo silenzio, oggi, nella nostra Chiesa si avvia a farsi voce di una diversa forma di carità, auspichiamo almeno che il nuovo non cancelli del tutto la memoria di un uomo e di un posto tanto amato dagli Angresi. Forse era doveroso - ha continuato don Luigi - trovare all’amatissimo e mai dimenticato don Enrico, uno spazio di maggiore visibilità urbana e sociale. E domani, quando ignari viandanti passeranno accanto a questa statua consegnata alla nostra città a sua perenne memoria, certamente non vedranno la sua storia ma leggeranno nell’abbraccio di quel bambino tutta la sua umanità e grandezza sacerdotale. Grazie ancora don Enrico da tutto il popolo di Angri! Mario Avosso

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Giugno 2011 Il nostro concittadino, da oltre 30 anni al Nord, da alcuni mesi è andato in pensione quale Dirigente scolastico

Roberto Santalucia eletto Sindaco di Bellano

Negli anni scorsi abbiamo in più occasioni, nei servizi dedicati alla rubrica “Angresi fuori Angri”, elogiato gli Angresi che, emigrati per motivi di lavoro in altre regioni d’Italia, per lo più al Nord, si sono distinti nel lavoro ma anche culturalmente e politicamente. Dopo Michele D’Amaro, che alcuni anni fa ha ricoperto la carica di Sindaco di Villastellone, in provincia di Torino, ed Angelo Iannone, quella di Sindaco di Isorella, in provincia di Brescia, un altro nostro concittadino, l’amico Roberto Santalucia, è assurto, nella recente tornata elettorale amministrativa, alla carica di Sindaco del Comune di Bellano in provincia di Lecco, tornato al voto dopo alcuni mesi di commissariamento. Candidato con la lista civica “Bella Bellano”, Roberto ha raccolto 643 consensi, risultando il candidato sindaco più votato con il 30,03% delle preferenze e distanziando di 96 voti il principale antagonista Antonio Rusconi. Il neosindaco e nostro stimato concittadino ha da poco compiuto 60 anni e da 35 anni risiede nel comune lombardo, dove, a partire dal lontano 1976, ha lavorato nella scuola prima come segretario,

poi come docente ed infine come dirigente scolastico; e fin dall’inizio è stato attivo militante del sindacato scuola Cgil, ricoprendo in esso vari incarichi di rappresentanza. Nemmeno in politica è un neofita, in quanto, come aderente al Partito democratico, nel recente passato ha già avuto modo di ricoprire incarichi assessoriali. Nelle scorse amministrative, con la sua prima candidatura a sindaco, ha lanciato una sfida di idee e di responsabile confronto democratico ai più agguerriti esponenti della Lega Nord. A dargli forza e consenso ha

contribuito non solo la stima che si è saputo guadagnare nel corso del suo impegno professionale, sindacale e politico, ma anche il suo intenso impegno culturale. E Roberto, infatti, insieme ad amici di Bellano ha da alcuni anni anche ridato vita alla Filodrammatica Bellanese, di cui è regista ma anche autore, insieme all’amico Giuseppe Vitale, delle commedie rappresentate. Una di queste, intitolata «Fin ch’el dura el borsin del “vecio”», è stata tradotta dal dialetto milanese in dialetto napoletano (‘A penzione d’’o viecchio) e rappresentata con successo e varie repliche dalla compagnia “Anziteatro” del nostro Centro Iniziative Culturali. A Roberto, con il quale ci siamo complimentati per l’importante risultato conseguito, abbiamo chiesto di farci un breve resoconto della sua campagna elettorale.

“è stato un confronto civile” “È stata una campagna elettorale anomala: per la prima volta con 4 liste e dopo un periodo di commissariamento. La nostra lista “Bellano Bella”, composta da 5 donne e 7 uomini, di ispirazione di centrosinistra, è stata indicata da poco più del 30% dell’elettorato, mentre la lista della lega e indipendenti si è collocata a poco meno del 20%. Le rimanenti altre due liste avevano entrambi i capolista iscritti al PDL, anche se nei due gruppi erano presenti candidati provenienti dal mondo del volontariato, dell’area cattolica, da CL e persino dalla scuola (dirigente scolastico con incarico negli organismi dell’ANP). La lista di centrosinistra due anni fa, alle precedenti elezioni comunali, aveva ottenuto il 22% dei consensi; guadagnare l’8% in due anni è stato possibile grazie ad una campagna elettorale condotta in modo convinto da tutto il gruppo e su tutto il territorio comunale, frazioni comprese.

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Come gruppo abbiamo sostenuto e ottenuto di fare un confronto pubblico fra tutti i 4 candidati; nell’occasione, la prima nella storia di Bellano, c’è stata una partecipazione convinta ed attenta dell’elettorato e della stampa locale. Lo stesso giornalista, direttore del “Giornale di Lecco”, che ha condotto la serata, ha evidenziato che per la prima volta aveva avuto modo di partecipare a un confronto politico di siffatta civiltà. In effetti tutta la campagna elettorale l’abbiamo impostata su questo binario: civiltà e socialità politica. In poche parole: confronto senza aggressioni o delegittimazioni e con l’impegno all’informazione e al coinvolgimento dei cittadini nelle scelte di politica locale, che negli ultimi due anni sono state unicamente caratterizzate da forti spigolosità, soprattutto per alcune scelte urbanistiche; mentre tutta la parte relativa ai servizi sociali, cultura, trasparenza,

partecipazione non aveva trovato udienza nell’attenzione dei precedenti amministratori. Nel discorso di insediamento, di cui ti invio stralci di giornali locali e informazioni varie, ho ribadito che ogni anno farò degli incontri pubblici, anche nelle frazioni, per informare su quello che l’amministrazione sta portando avanti e per chiedere la direzione da prendere per le scelte future (bilancio partecipato). Tutto questo richiede fatica e tempo. Per entrambe, assicuro, sono ben attrezzato. Comunque ci risentiamo e vi informerò sugli sviluppi amministrativi. Un saluto agli Angresi ed un abbraccio a tutti voi (gruppo redazionale e gruppo teatrale).

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Giugno 2011

Grande commozione ha suscitato in città la perdita della piccola Irma Mercurio. Il mondo della Scuola e le maestranze tutte delle Arti Grafiche Mercurio si sono stretti attorno alla famiglia della piccola. Nelle parole di don Luigi e della sua maestra il rimpianto di una vita finita nel suo fiorire.

Lettera ad un angelo

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Attualità

Intervista con l’Avvocato Gino Fontana appena eletto nell’assemblea del Consorzio di Bonifica

“Il Consorzio può fare tanto, bisogna solo riorganizzarlo” L’angrese Gino Fontana, è stato eletto nell’assemblea del consorzio di bonifica con 460 preferenze. 20 seggi da distribuire in 36 comuni di 3 provincie come quelle di Napoli, Salerno e Avellino, questi dati fanno emergere ancora di più l’importanza della elezione di questo angrese in un ente che, per una comunità ancora fortemente poggiata sull’agricoltura, cura i canali. Che cos’è il Consorzio di Bonifica? E’ un ente consortile, che salvaguardia gli interessi dei consorziati in materia dello smaltimento delle acque superficiali che provengono dai terreni e dai centri urbani attraverso canile e vasche e provvede alla manutenzione di questi. Bisogna però dire che fino ad oggi non ha per niente operato, visto il suo commissariamento da ormai circa 25 anni che talvolta non ha nemmeno fatto la ordinaria amministrazione. È importante, dunque, che un’angrese sia stato eletto nel consiglio di un ente così territorialmente esteso? Penso di si, anche perché essendo l’unico angrese posso tutelare maggiormente i miei concittadini, questo invece non può succedere a quei comuni che non hanno nemmeno un rappresentante. E’ una opportunità in più per la nostra città. È compito del consorzio verificare che i canali posti sul nostro territorio ci siano ancora, e che non siano entrati a far parte del patrimonio di qualche “avido” agricoltore? Io vorrei che il consorzio non attui una politica repressiva ma che iniziando un dialogo

ara Irma, angelo mio, ali alla brevità del loro esistere, posso permetho imparato da bambino termi di rivolgermi a te con l’antica preghiera che gli angeli non hanno all’angelo custode. un nome, a differenza di GabrieCara Irma, fa che i verbi di questa preghiera le, Michele e Raffaele che sono (“...illumina, custodisci, reggi, governa…”) che arcangeli. tu, con grazia ed eleganza, già recitavi, vengano Nella mia stagionata esperienconiugati, in paradiso per Tiziana, mamma forte za pastorale, avendo rigenerache non priva il dovuto sorriso al primogenito, per to nell’acqua battesimale alcuni Salvatore, papà che veste di silenzio l’incontenibambini, chiamati, poi, nell’eterna bile dolore, per Dino che, ti ha sempre lasciato la primavera del cielo, ho dovuto riscena per recitare, da brava attrice, il protagonismo credermi, adducendo queste ragioni: della breve ed intesa stagione del vivere. se il Battesimo li ha rivestiti della Irma, angelo di Dio, custodisci dal cielo la tua Irma vita di grazia, di cui l’innocenza famiglia, illumina di speranza cristiana il dolore, esprime lo “status”, e quella veste reggi la fede che, questa tempesta, può far vacilcon la bianca, segno della nuova dignilare. Continua, com’era tua abitudine, a colorare tà, da custodire e portare senza sua in paradiso, trasformando il nero del dolore nel macchia per la vita eterna, ora che candore della luce. Continua a scrivere messaggi maestra sono in Dio, è eterna purezza ed di cui quest’opuscolo ne fa memoria, certa di non innocenza, a ragione, si connaturano poter sgrammaticare perché lì c’è la perfezione. Maria con gli angeli. Ora che sei tra il coro degli angeli, i cui nomi ogni Perché a quest’angelica natura D’Acunzo dolore nomina, hai questo compito, affidatoti dalla non aggiungervi anche i loro nomi, “pietà celeste”. unicità ed irripetibilità del loro Ti saluto, mio caro angelo Irma, con l’amen delche non solo gli arcangeli hanno un nome ma essere persona? anche tutti quei bambini che hanno messo le la preghiera, nella certezza Cara Irma, prima del così è, perché sei in che tu nascessi, il tuo comunione con Dio. nome era già presente Questo presente del “… nel pensiero di mamsei..” e il tuo nome, racTi rivedo ancora, dolce angelo mio, il primo giorno di scuola con la divisa ma e papà. Ti ho chiudono amore, fede ed e lo zaino, più grande di te… Ci siamo guardate e abbiamo sorriso: è stato chiamato per nome il ricordo di chi ti vuole amore a prima vista. nel giorno del Battebene. Ricordo i tuoi grandi occhi, il profumo dei tuoi capelli sempre puliti e ordinati simo, rallegrandomi Il parroco che con qualche bella mollettina, perché tu eri molto vanitosa, come me e come per tale rarità nomiti ha battezzato la tua mamma… e poi ricordo quella fossetta sulla guancia che a me piaceva nale, aggiungendo, don Luigi La Mura tanto e che appariva ogni qualvolta tu sorridevi. Sempre attenta ai bisogni degli anche, che, da quel altri, ti preoccupavi di tutti, eri sempre pronta a capire e a perdonare. Amavi giorno, i nostri nomi la scuola e quando non potevi venire tormentavi mamma per farle prendere sono scritti in cielo. i compiti. Ti piaceva studiare e, infatti, avevi imparato a leggere e a scrivere Ti ho chiamato per subito e benissimo, tanto che quando ho mostrato la pagella alla mamma, nome nell’ultimo saabbiamo pianto tutte e due perché era una soddisfazione vedere i tuoi voti. luto, nell’orante siSarà difficile ora spiegare ai tuoi compagni perché il tuo posto nel banco è lenzio del dolore e vuoto, io stessa non posso pensare di dover entrare di nuovo nell’aula dove dell’amore. Molti abbonati, soprattutto quelli residenti ad Angri, da diverso tempo Al tuo nome, Irma, abbiamo trascorso tanti bei momenti insieme, ma sono sicura che tu col tempo ci segnalavano ritardi notevoli nel recapito di ANGRI ’80, per cui ci mi aiuterai a trovare le parole giuste per dire ai tuoi amici di I B che la loro dolce ho aggiunto: angeeravamo attivati, ma senza alcun successo, con gli uffici postali a noi Irma ora è un angelo che veglierà sempre su tutti noi. Non ti dimenticherò mai lo… Sono certo che più vicini (Angri, Scafati smistamento, Salerno). e ringrazio il Signore per aver scelto me, come tua maestra perché ho potuto tu, nell’invisibile preVisto che la tenacia, come sapete, non manca e non è mai mancata, godere, anche se solo per poco, della tua presenza, della tua gioia di vivere e senza angelica, eri lì non ci siamo fermati e, finalmente, siamo riusciti ad entrare in contatto del tuo grande coraggio nell’affrontare, tanto piccola, così grandi prove. Tu ad ascoltare la sofferta con la responsabile Operations dei Servizi postali del compartimento, sei stata una maestra di vita per me e mi hai insegnato tanto. preghiera di commiala quale è stata veramente gentile e disponibile. Un grazie dal profondo del cuore va ai tuoi cari genitori, Salvatore e Tiziana, to, a raccogliere nel Da questo numero, pertanto, la spedizione del giornale verrà seguita e perché se tu eri cosi speciale è soprattutto merito loro. Ti voglio bene, te lo cavo della tua tenera monitorata in tempo reale, per cui è stato assunto l’impegno di recapitare dico ora come te lo dicevo sempre a scuola quando mi portavi un bigliettino manina le lacrime dei ad Angri, entro 3 giorni dalla spedizione, ANGRI ’80. d’amore, come lo chiamavi tu. genitori per presenGli abbonati angresi più attenti sono pregati di verificare l’effettivo Non ti dimenticherò mai. tarle a Dio, alla cui miglioramento del servizio e di darcene notizia; anche perché, in caso Ciao tesoro mio. presenza, ora, sei. contrario, siamo già pronti ad attivare soluzioni alternative. La tua cara maestra Ora, mio caro anMaria D’Acunzo gelo Irma, convinto

Piccola dolce Irma

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Andare in bici è come dipingere un mondo migliore!

serio con gli agricoltori possa effettivamente sanare queste situazioni. Ma purtroppo gli abusi perpetrati su un metro e mezzo di canale occluso, sono anche la naturale conseguenza di una così lunga assenza. Anche il Rio Sguazzatorio rientra nelle competenze del Consorzio. Tutti ricordiamo quello che è successo lo scorso inverno. Cosa farà il consorzio per questo canale? Rio Sguazzatorio sarà una delle priorità che inseriremo nel nostro piano di lavoro. Il Rio Sguazzatorio è un esempio lampante di quello che dicevamo prima, una lunga assenza del Consorzio e alcuni abusi verificatesi hanno portato allo spiacevole spettacolo di questo inverno. La tassa della bonifica è una tassa che va pagata ma i servizi dove sono? Io mi rendo conto, da avvocato e da cittadino, che pagare un tributo i cui servizi non sono subito resi è pesante per ognuno di noi. E’ proprio per questo motivo che il Consorzio va tempestivamente riorganizzato proprio per dare delle risposte ai cittadini e per radicalizzare la nostra presenza sul territorio. Si è già incontrato con i suoi colleghi consiglieri? Si. Abbiamo fatto una solo riunione dalle elezioni, nella quale abbiamo eletto una sorta di giunta e abbiamo preso atto delle grosse mancanze di efficienza del parco macchine a nostra disposizione, proprio per questo motivo abbiamo deliberato l’acquisto di nuovi mezzi che saranno presto a nostra disposizione. Giuseppe Stile


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Attualità

Spettacolo di fine anno per i bambini della Cooperativa “Il Sollievo”

SIGNORE E SIGNORI, “TELEFIABA”

Giugno 2011

Dal 28 al 31 maggio, si è svolta la 14ª Sagra della Grangia di Pizzauto, con due serate di spettacolo in via Michelangelo e un torneo nel mese di giugno

Una festa popolare per migliorare la vivibilità del rione Alfano

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Lo scorso 5 giugno, nella salateatro della Congrega di S. Caterina, un gruppo di bambini del 2° Circolo didattico ha portato in scena lo spettacolo “Telefiaba”, diretto da Antonio D’Andretta, con coreografie tematiche di Lucia Mandile, l’assistenza tecnica di Lorenzo Nicastro, le scene e i costumi curati dagli operatori della cooperativa sociale “Il Sollievo”, impegnata nell’attuazione del progetto “Libera…mente”, ideato dall’associazione “Insieme per Enzo” e realizzato in collaborazione con la Direzione del 2° Circolo. Nel corso della presentazione, il regista si è soffermato brevemente sui contenuti dello spettacolo che fa leva sulla scelta operata da classici personaggi fiabeschi, i quali, temendo di non intercettare più l’interesse dei bambini e dei loro genitori, decidono di uscire dal loro mondo per entrare in quello della televisione, tentando di utilizzarla per riproporre all’attenzione di un pubblico più vasto le favole che rischiano di essere dimenticate definitivamente. Ben presto, però, sono costretti a sperimentare sulla loro pelle i vincoli dei palinsesti, degli sponsor, la falsa interazione coi telespettatori, la manipolazione delle storie proposte. La natura stessa delle favole, quindi, è seriamente minacciata. Ed allora, con una saggia marcia indietro, decidono

di liberarsi dalla “prigionia dello schermo” e di tornare nel proprio mondo, dove ritrovano i bambini ai quali piace ancora ascoltare le fiabe. Magari dalla voce dei loro genitori o dei nonni. La rappresentazione, per la tematica proposta e per la bravura dei bambini, ha suscitato vivo apprezzamento nel pubblico presente, apprezzamenti sottolineati anche negli interventi conclusivi del presidente di “Insieme per Enzo”, Salvatore Tedesco, del vicesindaco Gianfranco D’Antonio e del dirigente scolastico Alfonso Longobardo. La serata si è conclusa con la proiezione di un filmato riassuntivo delle varie attività che per mesi hanno coinvolto i bambini sotto la guida degli operatori Simona Ferraioli, Verdiana Ferraioli, Patrizia Manzo, Rosa Mauri e Giuseppe Criscuolo. I veri protagonisti, però, sono stati senz’altro i piccoli attori-ballerini: Antonio Avagnano (Cardillo), Pasquale D’Auria (il lupo), Antonella Del Gaudio (la fata), Sofia Fiorentino (annunciatrice), Fiorella Gallo (Biancaneve), Ilaria Izzo (annunciatrice), Mario Mainardi (nano e valletto), Antonio Mascolo (Fiabolo), Maria Mascolo (la strega), Saverio Panariello (nano e valletto), Francesca Prosperi (Cenerentola), Gennaro Prosperi (Principe, Pinocchio e Porcellino), Vanessa Xhetani (Cappuccetto Rosso). I saluti e gli abbracci finali tra i bambini e gli operatori testimoniavano già la nostalgia per il tempo trascorso proficuamente insieme. Mauro D’Andretta

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ll’organizzazione della manifestazione hanno contribuito l’Amministrazione Comunale, con il sindaco Pasquale Mauri e diversi consiglieri comunali, e la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, guidata da don Domenico D’Ambrosi, insieme a tanti giovani, adulti, bambini. Sono stati allestiti vari stand, alcuni di beneficenza, altri per la promozione di servizi e prodotti locali, ma anche stand gastronomici della Taverna della Grangia; si sono esibiti artisti di strada, c’è stata attività di animazione con “Spettacolando” e “I Pirati”; si sono tenuti anche mercatini dell’usato e del riuso di oggetti da destinare ai più bisognosi, come lo stand di raccolta di cellulari e occhiali smessi; si è esibito altresì il gruppo degli arcieri del tiro con l’arco in via Leonardo da Vinci, sempre a scopo benefico. L’intrattenimento dei più piccoli è stato curato da “Babylandia”. Le prime due serate di festa, il 28 e 29 maggio, hanno visto l’esibizione di alcuni artisti locali, ma anche dei più piccoli, che hanno aperto le due serate con lo spettacolo canoro “Noi cantiamo”, preparato dal maestro Carmine Orsini. Durante la prima serata ad esibirsi nel suo numero di cabaret è stato Mimmo Ruggiero, attore angrese già noto per i suoi spettacoli alla Rai, che ha appassionato il pubblico con le sue famose imitazioni. Un momento dedicato alla danza è stato invece proposto dal Centro di Formazione per la danza, “Evoluzione Danza Teatro”,diretto da Gelsomina Verdoliva e da Tiziana Gallo, mentre due musicisti, Gianluigi Esposito e Antonio Saturno, si sono esibiti in alcune canzoni del repertorio classico napoletano. Nella seconda serata si sono esibiti dei ragazzi molto speciali, i diversamente abili del Centro Socio-educativo “Giovanna Orsini”, che oltre ad aver preparato uno stand con i loro lavoretti, hanno ballato e recitato in mezzo al pubblico ottenendo un grande successo; è stata poi la volta del gruppo di musica popolare “Spaccapaese”, che unendo tammurriate e comicità popolare, ha attirato l’attenzione del pubblico presente. A chiudere la serata è stato un concerto del gruppo rock angrese, “The VA-AV.” Durante la seconda serata sono stati premiati i ragazzi che hanno partecipato al Primo Torneo di tiro con l’arco dell’Associazione Arcieri Eagle’s Castle Angri: Catello Cinque, classificatosi al primo posto, Francesco Vertolomo al secondo e Raffaele Onorato al terzo posto. Il 30 maggio, nell’auditorium “don Franco Alfano” del complesso parrocchiale, si è esibito il nuovo gruppo teatrale “Teatro Oratorio”, con lo spettacolo “Addo’ ce arresecammo”, diretto da Antonio D’Andretta. Il 31 maggio la statua della Madonna delle Grazie ha attraversato le strade della città, e dal 19 al 26 giugno si terrà il Primo Torneo Interparrocchiale della Grangia, tra pulcini (dai 7 ai 10 anni) ed esordienti (dagli 11 ai 13 anni). Numerosi sponsor hanno sostenuto la manifestazione che da diversi anni ricorda la storia della Grangia, ovvero dell’antica Certosa dei monaci di Pozzo dei Goti, ma evidenzia come la parrocchia sia un punto di aggregazione e di apertura al territorio anche grazie allo spirito di cooperazione degli abitanti del rione. I ricavi della manifestazione, come sem-

pre, saranno destinati a sostenere le opere parrocchiali in corso di realizzazione e a quelle già ultimate. La soddisfazione del parroco Don Domenico D’Ambrosi si è

espressa attraverso un sentito ringraziamento agli organizzatori e a quanti hanno profuso il loro impegno per la sagra (R. S.).

“Teatro Oratorio” è il nome del neonato gruppo teatrale della Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, esibitosi nell’ambito della sagra

“Addo’ ce arresecammo” Il 30 maggio scorso, nell’auditorium della stessa parrocchia, il neonato gruppo teatrale ha portato in scena lo spettacolo “Addo’ ce arresecammo”, con la regia di Antonio D’Andretta, che ha curato tutte le scenette della serata. Erano presenti allo spettacolo anche il parroco, don Domenico D’Ambrosi ed il vescovo emerito Gioacchino Illiano. Il gruppo teatrale, aperto a tutti e comprendente diverse fasce di età, è nato grazie alla collaborazione di persone vicine alla parrocchia, che oltre ad essere impegnate già in altre attività, hanno deciso di lavorare insieme per rilanciare anche il forte ruolo aggregativo e culturale della comunità stessa. Ad aprire lo spettacolo è stata la scenetta “O’ Sinnaco”, con Mario Avosso, Maria Russo, Rachele Sorrentino e Gianni Panella, esibitisi già in occasione dello spettacolo organizzato dal C.I.C. (Centro Iniziative Culturali) e dalla Compagnia Teatrale Anziteatro, in occasione del 27esimo compleanno del nostro Angri ‘80; il testo della seconda scenetta dal titolo “Addo’ stanno ‘e lente?”, con Annamaria Pentangelo e Rossella D’Ambrosio, è stato tradotto in vernacolo dall’originale “Dove sono gli occhiali?” del noto Karl Valentin; è seguito un momento musicale offerto da Daniele Nocera, che si è esibito in un brano di chitarra, “Grande Ouverture” dall’opera 61 di Mauro Giuliani; subito dopo il brano musicale, la scenetta “ ’A cartomante” con Maria La Mura, Palmira Cavaliere, il piccolo Vincenzo La Mura, Rossella D’Ambrosio, Santina Pareti, Assunta Califano, Mario Avosso, ha portato in sala risate e divertimento per il pubblico; è seguito un altro sketch dal titolo “Difficoltà di trasporto” con Daniele Nocera ed Emanuele Panella. L’ultima scenetta, “O’ funerale ‘e zi’ Pietro”, interpretata da Alberto Raiola, Mario Avosso, Santina Pareti, Palmira Cavaliere, Rossella D’Ambrosio, Annamaria Pentangelo, Assunta Califano, Maria La Mura, Vincenzo La Mura, Rachele Sorrentino, Gianni Panella, Emanuele Panella, Daniele Nocera e Maria Russo, ha trascinato la folta platea in un funerale a dir poco bizzarro, con un finale a dir poco comico. Ha chiuso Enzo De Vivo eseguendo tre canzoni del suo repertorio. Le scene sono state curate da Ferdinando Caputo della Compagnia Teatro Oratorio, mentre l’assistenza tecnica è stata assicurata da Lorenzo Nicastro e Geppino Sorrentino. Ha presentato Maria Teresa Caiazzo. Roberta Smaldone

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Il nuovo spettacolo della compagnia Anziteatro messo in scena per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia

“Vi va l’Italia?” fa il tutto esaurito Il ricavato è stato devoluto all’UNHCR (l’Agenzia istituita dall’ONU nel 1950 per assistere i rifugiati): una scelta apparsa giusta a fronte delle incessanti, e spesso tragiche, migrazioni di nordafricani disperati verso la libertà e una vita migliore.

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l 2l maggio scorso, presso il teatro-oratorio di S. Caterina, la compagnia Anziteatro del Centro Iniziative Culturali ha registrato il “tutto esaurito” debuttando con il suo ultimo spettacolo “Vi va l’Italia?”, realizzato in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con la regia di Antonio D’Andretta. Nella brochure di presentazione, è proprio il regista a spiegare che «Lo spettacolo non poteva non tenere conto dei tempi difficili che sta vivendo il nostro Paese. Un presupposto risultato determinante nel suggerire il titolo della rappresentazione, che pone una domanda niente affatto retorica”. “Le risposte – continua il regista – negative o affermative che siano, sono dettate da giudizi che rivelano sensibilità e valori di riferimento assai diversi. Una cosa però – aggiunge – è certa: i valori dai quali 150 anni fa nacque l’Italia sono gli stessi che hanno ispirato la lotta di Liberazione dal nazifascismo, che hanno portato alla nascita della Repubblica, che costituiscono la base della nostra Costituzione”. “E come non riconoscersi – prosegue ancora – in un ordinamento costituzionale che sancisce chiaramente i principi di giustizia, di uguaglianza e di libertà: gli stessi per i quali migliaia di uomini e donne si batterono e sacrificarono la loro vita per costruire un’Italia unita. Ci è sembrato giusto, pertanto, – conclude il regista – fare ricorso ai linguaggi artistici a noi più congeniali (teatro, poesia, danza

e musica) per rendere omaggio ad alcuni protagonisti delle vicende che portarono all’unificazione nazionale, ma anche a coloro che l’hanno poi difesa, a costi altissimi. E a chi continua a farlo”. Lo spettacolo ha inizio con un breve prologo filmato che ripercorre le tappe salienti del periodo storico rappresentato nell’arco di oltre due ore, con interventi proposti secondo l’ordine cronologico degli eventi rievocati (dal 1831 ai giorni nostri). Si va dal “Giuramento alla Giovine Italia” al ruolo delle “donne invisibili” nel Risorgimento, dal fenomeno del “Brigantaggio meridionale” agli orrori della guerra e del nazismo, dalla violenza fascista (anche ad Angri) alla Resistenza (con l’omaggio all’eroico partigiano angrese Renato Raiola), dalla nascita della Costituzione al terrorismo, dal ruolo della scuola a quello della Chiesa, sino al fenomeno leghista (quest’ultimo rivisitato in chiave parodistica in un fantasioso incontro tra Garibaldi e Bossi). L’impegno degli attori è stato premiato dalla costante attenzione del pubblico (tutt’altro che scontata, vista la durata) che non ha lesinato complimenti e apprezzamenti positivi per Giuseppe Calabrese, Ivano Cavaliere, Annibale Damiano, Silvana Dangelo, Stefania Esposito, Maria Teresa Falcone, Teresa Francese, Marta Gallo, Antonio Lombardi, il piccolo Nello Mauri (8 anni), Lorenzo Nicastro, Gaetano Pepe, Sergio Ruggiero Perrino, Redi Qela, Francesco Rivello, Fabrizio Sicignano e Roberta Smaldone

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Attualità

Giugno 2011

(anche presentatrice). Le scene e i costumi sono stati curati da Stefania Esposito e Teresa Francese, i suoni e le luci da Gianluca Granatino, la grafica da Teresa Caiazzo e Giuseppe Vitiello, l’assistenza tecnica assicurata da Francesco Desiderio e Lorenzo Nicastro (anche curatori del prologo filmato), Gli intermezzi coreografici, cronologicamente collocati nella scaletta, sono stati egregiamente curati dalla ballerina Fortuna De Stefano di Poggiomarino, che, in coppia col fratello Giovanni, si è esibita in un valzer lento, una rumba e un jive, molto apprezzati dal pubblico. L’annunciato finale in musica è stato affidato ad Enzo De Vivo che ha esordito con alcune canzoni del repertorio classico napoletano, per poi concludere con tre brani patriottici (sostenuto dal coro dell’intera compagnia) stimolando la partecipazione del pubblico, tutto in piedi per intonare l’inno nazionale. Il ricavato è stato devoluto all’UNHCR (l’Agenzia istituita dall’ONU nel 1950 per l’assistenza ai rifugiati): una scelta apparsa giusta in un periodo segnato da incessanti migrazioni di nordafricani disperati verso la libertà e verso una vita migliore. Lo spettacolo, visto il numero di quanti non sono potuti entrare sabato 21 (la sala-teatro non può ospitare più di cento persone) è stato replicato il giorno dopo e certamente sarà riproposto nel prossimo autunno-inverno. Mauro D’Andretta

Avanteatro 2011: intervista-bilancio con il direttore artistico Gianluigi Esposito

“Ancora una volta il pubblico ha premiato il nostro impegno”

C

onclusasi la sesta edizione di Avanteatro, che dal 7 maggio al 1 giugno ha allietato il pubblico, angrese e non, mediante una ricca rassegna di spettacoli teatrali ed incontri culturali animati da talentuose personalità di fama nazionale, il direttore artistico, Gianluigi Esposito, fa un resoconto del lavoro svolto. Volendo fare un bilancio generale dell’esperienza appena conclusa, si ritiene soddisfatto dell’esito della rassegna? Sinceramente sono molto soddisfatto del successo dell’edizione 2011 e per diversi motivi. Innanzitutto perché credo che Avanteatro, insieme ad altre importanti manifestazioni che si svolgono ad Angri, stia contribuendo a delineare un nuovo percorso culturale per la nostra città. Inoltre, l’attenzione prestataci dal pubblico ha ripagato ogni fatica svolta, ci hanno seguito con passione e forte desiderio di cultura anche tanti giovani per cui, anche da questo punto di vista, ritengo di aver raggiunto l’obiettivo di interessare e coinvolgere le nuove generazioni con il teatro. In base a quale criterio sono stati scelti gli ospiti? Nella scelta degli artisti, abbiamo concesso largo spazio alla tradizione classica napoletana piuttosto che al teatro d’avanguardia. Tuttavia, si tratta di una tradizione in cui, sempre più frequentemente, si cimentano le nuove generazioni: Nando Paone, ad esempio, ha inquadrato, nella struttura classica della commedia in tre atti, temi di forte attualità, gli stessi Antonio Grimaldi e Gigi De Luca, pur presentando temi e problematiche contemporanee, si sono attenuti alla tradizione del teatro napoletano ed italiano in genere. Lo stesso criterio di selezione è stato adoperato anche per quanto riguarda gli incontri con gli autori che hanno rappresentato la grande novità di quest’anno. Dal punto di vista economico, a che tipo di difficoltà ha dovuto far fronte? Essendo ben radicati sul territorio, grazie soprattutto ai grandi nomi che ogni anno salgono sul palco di Avanteatro, dal punto di vista economico, abbiamo potuto contare sul sostegno degli sponsor. Inoltre, colgo l’occasione per ringraziare il sindaco, Pasquale Mauri e l’Amministrazione

comunale che ha creduto nel nostro progetto, sostenendolo e facendolo proprio, la Regione Campania nella persona dell’on. Donato Pica che ha combattuto con noi affinch­é anche l’ente finanziasse l’iniziativa nonché la Direzione delle Offi­cine Meccaniche Giulio Raiola che, per

trecentosessanta gradi. Che cosa pensa delle altre associazioni, piccole e grandi, che operano sul territorio? Personalmente seguo molto la cultura angrese a prescindere dagli enti che la promuovono e che la organizzano, pertanto, credo che ci siano numerose menti e talenti artistici che vogliono crescere e che devono essere valorizzati per la rinascita turistica ed economica di Angri. Il mio auspicio, dunque, è quello di creare una sinergia tra soggetti privati, istituzioni e addetti ai lavori. Purtroppo, bisogna ammettere che, ad oggi, l’assessorato alla

Antonio Casagrande il quarto anno consecutivo, concede gratuitamente la sua struttura. A suo avviso, che cosa occorre per il potenziamento della crescita culturale di Angri? Credo che i numeri di quest’edizione di Avanteatro, non abbiano fatto altro che confermare la forte esigenza di un teatro ad Angri. Urge, secondo me, ragionare sull’utilizzazione delle strutture del centro storico in particolare del Castello Doria, della Casa del Cittadino e della sala dell’ex-combattente come polo di attrazione culturale e turistica. Un grande fermento artistico pervade da sempre la nostra comunità ed è proprio a questa grande ricchezza di idee e passione per l’arte che occorre rivolgersi per una crescita della città a

Cultura non riesce ancora a svolgere un ruolo di regia anzi si pone spesso con un atteggiamento antagonista che risulta improduttivo. Antonella Anna Giacomaniello

LEGGI ANGRI ‘80


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Attualità

Macchiaironia

Giugno 2011

Quattro giorni di musica, arte e divertimento per giovani e ragazzi!

Bilancio positivo per la I edizione di Artiscuola

S’avesse fa’, s’avess’avuto fa’

Angri è fertile terreno di germinazione di targhe con cui l’Amministrazione comunale rivendica il recupero delle aree verdi. Quando meno te lo aspetti ne spunta una. In piazza Annunziata, un anonimo ha posto e fotografato due lumini ai lati di una di esse. Per dissentire. Un’immagine tetra. Volendo remare contro il sindaco, avrei adornato il gruppo di statue nella fontana con delle collane con il nome suo e degli assessori. Le critiche non sono gradite a chi amministra. Umberto Postiglione, per arginarle, diede alle stampe un giornale: Il Fatto. Il nome mi ricordava San Patrignano. Attingo dal primo numero; era il 22 marzo del 2002. «Il sindaco di Salerno De Luca mi spiegava che di fronte ad una situazione nella quale si ritiene che l’Amministrazione debba intervenire, i commentatori, prima che si proceda, si esprimono con il S’avesse fa!, e dopo con il S’avess’avuta fa!, degli eterni scontenti». Prendeva fuoco in un attimo, lui non il giornale. Ma era sempre in grado di spiegare, in pubblico, con calma, i suoi perché. Ancora da Il Fatto. Sempre lui. Illustra le difficoltà che si incontrano nell’attuazione del programma. La lettura induce alla commozione. Dopo due colonne di spiegazioni e giustificazioni, piazza la stoccata: «Le opposizioni, nel tentativo di recuperare consenso, cavalcano costantemente la tigre del momento, richiamando continuamente l’attenzione dei cittadini sulle situazioni che possono essere sfruttate». Una colonna di esempi, per ricordare le opere in fase di realizzazione e quelle ultimate. Poi sembra guardare negli occhi il lettore, per cercarne la complicità o, addirittura, l’assoluzione. «Il tempo è galantuomo e rende sempre merito a chi lavora bene. Non è piacevole essere costantemente criticati mentre si lavora per far crescere la propria città. Se si lavora , cioè se si fa vera politica con i fatti, non si ha il tempo di girare per il paese a contrastare le voci abilmente diffuse da chi vive soffiando sugli scontenti di turno, fa la cattiva politica delle chiacchiere e dell’informazione appositamente sbagliata». Il Fatto è un compendio sulla gestione delle critiche senza spargimenti di sangue: prima si urla da soli in bagno, imprecando contro gli altri; poi, in pubblico, si piange, come vittime. Così si vincono anche le elezioni.

Nei giorni 25-26-27-28 maggio 2011 si è svolto Arti Scuola – Festival Nazionale Delle Arti nella Scuola alla sua prima edizione. A fare da sfondo al già suggestivo scenario è stato il Castello Doria di Angri interamente dedicato per 4 giorni all’arte, alle esibizioni, agli stage ma anche allo stare insieme vivendo le bellezze della nostra terra. Con un programma ricco e variegato, Artiscuola ha proposto laboratori artistici quali fotografico, cinematografico, musicale, letterario, gastronomico, di pittura, di ceramica e expo di strumenti musicali, oltre che ospitato i concorsi di vario genere a cui ha partecipato un pubblico altrettanto vario e vasto, tra scuole e visitatori. Domenica 29 Maggio alle ore 11 si è tenuta la Conferenza Stampa di chiusura per il Festival Nazionale delle Arti nella scuola “Artiscuola”, che ha visto gli interventi delle ideatrici nonché

Direttrici Artistiche del Festival, i Maestri Barbara Guida e Annalisa Tarallo, del dott. Paolo Parente, Responsabile della Comunicazione, e dell’Assessore alla Cultura Giuseppe Mascolo. Nel corso della conferenza stampa, sono stati presentati il bilancio ed i numeri che il Festival è riuscito a raggiungere alla sua prima edizione: “Più di 1000 iscritti tra ragazzi di tutte le scuole della Campania, 9 concorsi attivati, più di dieci associazioni presenti da tutta la Provincia; un contest rock parallelo, ArtiStrada, che ha visto accorrere musicisti talentuosi da tutta la Campania”. Artiscuola, oltre al patrocinio del Comune che ha concesso in comodato d’uso gratuito il Castello Doria, “non ha ricevuto nessun altro tipo di contributo economico, sostenendosi autonomamente grazie ad un’organizzazione efficace e grazie all’investimento di tempo, risorse umane e

Applausi per gli allievi dell’Accademia musicale Ethos di Angri

I posto nella sezione “Musica d’insieme”

Polemiche sulla ZTL

7ª edizione della rassegna

“Giovani Esecutori”

dell’associazione culturale

Calò ringrazia Giacomo Sorrentino

“Euterpe”

Egregio Direttore, Le sarei grato se volesse pubblicare questa mia dichiarazione. Nel leggere su “ANGRI ‘80” di maggio 2011 l’intervista rilasciata dall’assessore Giacomo Sorrentino sulle polemiche relative alla ZTL del centro storico, sono rimasto compiaciuto della risposta che ha dato all’intervistatrice in merito alle beghe che hanno interessato l’ormai ex Ascom cittadina e l’Ascom provinciale. Colgo l’occasione per ringraziare vivamente l’assessore Sorrentino per la stima che mi ha voluto dimostrare pubblicamente e per confermare a tutti i commercianti che, come succede anche nelle migliori famiglie, le beghe interne non meritano alcuna pubblicizzazione. Invece è doveroso ricordare a tutti i commercianti angresi che i loro interessi sono sempre stati realmente tutelati per ben 38 anni. E Lei, dottor Lombardi, con il suo giornale ne è stato un autorevole testimone. RingraziandoLa per la cortese attenzione, Le porgo cordiali saluti. Alberto Calò

L’Accademia musicale Ethos è una realtà culturale esistente sul territorio angrese che si propone di diffondere l’arte dei suoni in ogni suo aspetto, con lo scopo di fornire ai suoi allievi tutti gli insegnamenti e gli strumenti necessari al raggiungimento di una formazione musicale a tutto campo. Direttore Artistico: M° Claudia Montella Ha partecipato al concorso Arti Scuola classificandosi al I posto nella sezione “Musica d’insieme” eseguendo un’inedita e particolare versione del brano “The lion sleeps tonight” per coro, chitarra, pianoforte, tastiere, tubi sonori e strumentario Orff. Inoltre gli allievi della classe di pianoforte (insegnante M° Claudia Montella), esibitisi, si sono tutti distinti per la loro particolare sensibilità musicale. È stato assegnato il I premio assoluto alla pianista Annalivia Tedesco che ha eseguito il “Presto agitato” dalla famosa Sonata “Al chiaro di luna” di Beethoven.

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Lo scorso 5 giugno, nella Chiesa della SS. Annunziata è partita la 7ª edizione della rassegna “Giovani Esecutori” promossa dall’associazione culturale “Euterpe”. Una rassegna curata dal direttore artistico Mº Antonio Smaldone, che, con termine il 3 luglio, sta offrendo una panoramica completa di giovani esecutori. I prossimi appuntamenti: pianoforte-violino e pianoforte (26 giugno); violoncello-pianoforte-canto-flauto (domenica 3 luglio). Inizio concerti: ore 20. Ingresso libero.

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all’entusiasmo di un team di lavoro giovane, competente, qualificato e soprattutto convinto della bontà dell’iniziativa”. L’assessore Mascolo, la cui presenza, come gli hanno riconosciuto gli organizzatori, è stata costante e sentita nel corso di tutte le quattro giornate, ha concluso la conferenza affermando che “Artiscuola ha rappresentato un momento di eccellenza nell’ambito degli eventi non soltanto angresi, ma di tutta la Provincia: giovani e adulti si sono ritrovati insieme in un clima di festa, con proposte artistiche meritevoli del plauso e dell’appoggio dell’Amministrazione Comunale, dichiaratasi ufficialmente favorevole e partner dell’iniziativa, poiché essa ha dimostrato di avere credibilità ed un grosso potenziale di sostenibilità nel tempo”. Anna Grazia Longobardi

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Un Angrese che da 20 anni porta avanti la sua passione, senza badare troppo agli ostacoli e alle difficoltà

Mauro Buonocore e la canzone classica napoletana

Incontrando Mauro Buonocore ci si trova di fronte ad una persona semplice, pulita che già ad un primo sguardo dà l’impressione di non avere nulla da nascondere, e parlare con lui conferma tutto ciò. La sua ormai lunga carriera nel mondo della musica non gli ha fatto perdere la passione e la forza di mettersi in gioco, nonostante il profondo cambiamento dell’ambiente circostante, lui è rimasto lo stesso che nell’’86 incise il suo primo 45 giri. Mauro Buonocore è un cittadino angrese che ormai da 20 anni porta avanti la sua passione, senza troppo badare agli ostacoli e alle difficoltà, e che dopo una lunga pausa durante la quale si è dedicato completamente al lavoro e alla famiglia, è tornato a proporre la sua musica.

Quando negli anni ‘80 si riusciva a far parlare di sé grazie alle radio libere ed era

molto più facile riuscire a produrre un disco, Mauro approfittò del momento favorevole e cominciò la sua carriera di cantante e cantautore, molto legato alla musica della nostra terra, ed in particolare a cantanti come Nino D’Angelo e Tony Marciano.In quel periodo riuscì ad ottenere discreto successo con il brano “Part’ p’ Militar” e nel 1991 con il brano “m’ama non m’ama” e grazie alle sue interpretazioni dei brani classici della musica napoletana. Oggi a tanti anni di distanza il suo repertorio è ancora molto legato alle sue origini tant’è che non si è lasciato influenzare dall’evoluzione della nuova musica “neomelodica”, ma ha mantenuto la sua identità e uno stile molto simile a quello degli inizi. Mauro Buonocore senza dare troppo peso alle difficoltà e agli ostacoli e senza pensare troppo al futuro va avanti con il suo amore e la sua passione per la musica, portando le sue doti canore in giro per la Campania. Paolo Giordano

Dopo il successo ottenuto al Concorso Nazionale “Agro in Danza”

Il Centro Studi Danza “Art&Balletto” si prepara per “Luglio in danza”

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’Anno Accademico del Centro Studi Danza “Art&Balletto” non si è ancora concluso. Nonostante le numerosissime iniziative e le attività di promozione culturale sul territorio, Art&Balletto continua con proposte genuine e innovative a delineare in maniera coerente la propria personalità. Dopo l’ultimo successo per gli allievi ottenuto al Concorso Nazionale “Agro in Danza”, che li ha visti ottenere diverse premiazioni (2° posto categoria Speranza, 2° posto Solisti Classico categoria Bambini, 1° posto Sezione Gruppi Classico categoria Bambini, 2° posto Sezione Gruppi Contemporaneo categoria JUNIORES), il Centro Studi si è dedicato alla preparazione del saggio spettacolo di fine anno accademico “Danzare è…”, giunto ormai alla sua IV edizione. Lo spettacolo si è svolto presso il Teatro Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Pagani e ha visto gli allievi esibirsi in coreografie di tecnica della danza classica, intitolate “Allegro in blu”, in coreografie dedicate alla tecnica moderna e contemporanea sulla storia del cinema, nell’hip hop

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Attualità

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e nell’opera di repertorio “Carmen”. Tutti i maestri della scuola hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo: Carmen e Antonella Foresta, Massimiliano Calandro, Tina Mazzella, Marcella Romano, Fritz e Maria Virginia Marchesano e inoltre le allieve tecnicamente più preparate hanno avuto l’occasione di ballare con Diego Millesimo, diplomato alla scuola del teatro dell’Opera di Roma e solista nei più importanti teatri italiani come il teatro Massimo di Palermo e vincitore di numerosi premi internazionali (come quello di miglior

artista alla giornata mondiale della pace a Lourdes), per arricchire il loro bagaglio artistico e avviarle ad esperienze professionali. Il prossimo evento in programmazione è l’esame di fine corso che gli allievi sosterranno il 3 luglio in presenza di una commissione di chiaro livello artistico e che sarà presieduta dal M° Fredy Franzutti, coreografo internazionale e Direttore Artistico del “Balletto del Sud”, la più importante compagnia di danza classica attualmente operante in Italia; questo importantissimo trampolino per gli allievi di Art&Balletto inaugurerà poi la settimana di “Luglio in danza”, stage estivo di livello internazionale, primo e unico sul territorio, che vedrà protagonisti non solo Carmen e Antonella Foresta e Massimiliano Calandro, ma lo stesso Franzutti per la danza classica, Marcello Pepe, dal Teatro San Carlo, per il passo a due, Amalia Salzano per il jazz, Vinicio Mainini per la modern dance, Fritz e Tina Mazzella per l’hip hop, Maria Virginia Marchesano per il contemporaneo, Salvatore Russo per la breakdance, Marcella Romano per la ginnastica artistica applicata alla danza. Tutti gli allievi del Centro Studi Danza Art&Balletto parteciperanno gratuitamente all’evento e concorreranno all’assegnazione di una borsa di studio per l’anno accademico 2011-2012.

Francamente di Antonino Pastore

LA BUONANIMA DEL NONNO DICEVA…

E

rano arrivate le “trumbee di maggio”, prima nel cielo scuro con lampi accecanti e tuoni assordanti, e poi con pioggia a catinelle di grande violenza, ma per fortuna con durata di poche ore proveniente dal roccioso valico di Chiunzi, lasciando però una coda tempestosa nella prima decade del mese di giugno. Si avvicinava la seconda decade col sole cocente, ma con un venticello consolatore, proveniente dalla vicina costa stabiese. Accanto alla casa colonica, il fico “ottato” splendeva luccicante, coperto dai “fioroni” di colore verde cupo. Il mormorio delle acque del verde fiume Sarno, poco distante dalla masseria di “tatillo”, veniva interrotto continuamente dal gracidare delle ranelle e dal fruscio delle variopinte libellule, in volo frenetico su piante e fiori; di tanto in tanto per l’aria rimbombava il vocio dei cafoni che con il “lontra” attraversavano il fiume passando da una sponda all’altra. Il lunedì, giorno di transito della statua di San Giovanni, per la campagna “di sotto”, di buon mattino, “tatillo” con tutta la famiglia, era già in piedi per preparare il pranzo per i componenti al seguito della statua del Santo e per raccogliere le primizie della terra; il “maio” comprendeva pomodori verdi di San Marzano, mellone zuccherino, “patanielli” novellini e ciliegie maiatiche da offrire al Santo. La moglie Concetta, aiutata dalle due figlie, in camicetta scura a fiori, con sulle spalle lo sciallo lavorato a mano, con grembiule di seta che copriva la lunga gonna nera e con in testa un fazzoletto azzurrino legato dietro la nuca, era addetta alla cucina. Nel “tiano” colmo di pomodori rossi San Marzano, sversati dalle bottiglie che erano state riempite e bollite nell’estate precedente, inseriva le braciole di carne di “coperta” riempite con prezzemolo, aglio fresco, formaggio e pepe, arrotolate su se stesse e legate col filo di canapa; naturalmente il ragù doveva “pippiare” per alcune ore, per acquistare odore e sapore. Accompagnato dai tre figli, “tatillo” stava ad aspettare l’arrivo di San Giovanni che si annunziava imminente per gli spari dei fuochi d’artificio, provenienti dai poderi poco distanti. Tatillo, tenendo con una mano il fornello della pipa e con l’altra liscindosi i baffi con punta all’insù, era in maniche di camicia bianca coperta dal panciotto antracite luccicante, con nel taschino la “cipolla”, un vistoso orologio tenuto fermo da una lunga catena d’oro; pantaloni grigio rigato, sorretti da una larga cintura fermata da una fibia sul lato posteriore; un fazzolettone a fiorellini bianchi su fondo azzurro, legato al collo e scarponi chiodati ben lucidati con lardo di maiale.

Allo scorgere all’inizio del varo il camioncino che trasportava il Santo, “Tatillo”, a voce distesa, avvisava la moglie: “Cunce’, votta ‘e zitune, che San Giuvanne sta mocca ‘a massaria”. Il tavolone apparecchiato all’ombra del pergolato, doveva sfamare più di trenta persone, tra musicanti, autisti e organizzatori dei festeggiamenti, parroco compreso. Dopo il primo piatto e la braciola al ragù, con relativa scarpetta con pane bianco torrese, immancabilmente seguiva la tanto attesa e desiderata affettata di soppressata paesana, morbida perché conservata nel vasetto con sugna, accompagnata dal “pasquotto” di pane di granone; il tutto annaffiato da un vino fresco, tenuto nell’acqua del “cato”, spumantino generoso ricavato dall’uva delle viti del pergolato, che proteggeva l’aia dal cocente sole estivo; la frutta di stagione ed il babà, dolce casalingo squisitissimo e dolcissimo, chiudevano l’abbondante e gustoso pranzo. Prima che il Santo si allontanasse dalla masseria, accompagnato dalla musica, “Tatillo” tirava fuori dal portafoglio la mille lire, detta “lenzuolo” per le sue notevoli dimensioni e che veniva appuntata sul suo mantello rosso. Con voce emozionata, quasi rotta dal pianto, “Tatillo” come in preghiera, ripeteva: “San Giuvanne, protegge ‘a famiglia mia, ‘a campagna e tutta Angre, ‘o paese tuoio”. La buonanima del nonno che tante volte, aveva ascoltato la preghiera di “Tatillo” emozionato, soleva dire: “Quanta divozione pe stu Sante nuosto miraculoso”.

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attualità

A proposito della rettifica del M° Barbara Guida

Il Gioco Delle P…Artiscuola La versione della nostra redattrice

Giugno 2011

I care

di Lello Alfano

Sullo scorso numero di aprile di ANGRI ‘80, a pagina 13, c’è un’intervista di Angela Ruggiero al Maestro Barbara Guida, organizzatrice di “Artiscuola”, il I Festival nazionale delle Arti nella scuola in Campania, patrocinato dalla Provincia di Salerno, dal Comune di Angri e dalla Pro Loco di Angri. In quell’intervista, tra l’altro, la professoressa Guida afferma “Molte sono state le difficoltà per avere l’autorizzazione ad utilizzare il castello Doria per questa manifestazione. E l’apertura dei bandi di concorso è stata ritardata proprio da questo. Mentre il Comune non ha aiutato la realizzazione del progetto, non essendo propriamente favorevole allo svolgimento di quest’ultimo”. Qualche giorno dopo l’uscita di quel numero di ANGRI ‘80, in rappresentanza della compagnia Anziteatro del Centro Iniziative Culturali, ho partecipato (insieme ai rappresentanti delle associazioni “Il Ponte” e “Noi e Voi”) ad un incontro organizzativo di Artiscuola, convocato proprio dalla prof.ssa Guida nella sede dell’Officina delle Idee. Nel corso dell’incontro, riprendendo quanto da lei dichiarato sul nostro mensile, feci notare alla professoressa l’incoerenza del Comune di Angri, che offre il patrocinio per una manifestazione non gradita. La professoressa non si sorprese affatto per la mia osservazione, anzi la confermò e aggiunse (a conforto di quanto attribuitole nell’intervista) che aveva già sborsato circa quattrocento euro per le spese sino ad allora sostenute, sottolineando l’alta professionalità e la cura dei dettagli nella promozione dell’evento (soprattutto per il materiale stampato). A tal proposito (e con comprensibile compiacimento), riferì che il dirigente del 2° Circolo didattico

(forse abituato, come tanti, a pensare che la paternità delle cose valide risieda fuori Angri), dopo un primo sguardo sommario alla brochure di “Artiscuola”, espresse giudizi estremamente positivi sull’iniziativa, pensando che la stessa fosse organizzata da chissà chi e si tenesse chissà dove (non si era accorto subito, cioè, che il festival si tenesse ad Angri, organizzato da Angresi). Le belle parole spese di getto dal Dirigente Scolastico per un progetto che lui immaginava ideato da ignoti forestieri, risultarono invece particolarmente gratificanti per la professoressa Guida. Sullo scorso numero di maggio di ANGRI ‘80, a pag. 11, la professoressa Guida smentisce quanto dichiarato il mese precedente. Con mia grande sorpresa, ovviamente. Una smentita che avanza sospetti sulla buona fede dell’intervistatrice (accusata di aver travisato totalmente le sue parole) e che rischia di incrinare la credibilità di una testata prossima ai 30 anni di vita. Una credibilità costruita con enorme impegno. Anche del sottoscritto. Antonio D’Andretta

Manifestazioni di fine anno al Liceo “La Mura” Con la presentazione del libro della professoressa Giombini “Il quinto secolo. Studi di filosofia antica”, si è conclusa la settimana dedicata alle manifestazioni conclusive dell’anno scolastico 2010-2011 al Liceo “Don Carlo La Mura”. Gli eventi, che hanno visto la partecipazione di centinaia di studenti, hanno avuto inizio “Buon compleanno Italia”, esposizione delle opere realizzate dagli alunni nell’ambito delle celebrazioni sui 150 anni dell’Unità d’Italia, proseguendo con “In viaggio con i classici”, giornata dedicata al mito ed alla letteratura. Inoltre dal Dirigente scolastico, professore Pasquale Esposito, sono stati premiati i liceali che hanno partecipato al Progetto Lauree Scientifiche (PLS) per le eccellenze in ambito matematico-scientifico, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno. Anna Grazia Longobardi

S

ul numero del mese di maggio è stata presentata una rettifica da parte del M° Barbara Guida in merito ad alcune dichiarazioni rilasciatemi per l’articolo riguardo il festival Artiscuola. La galeotta frase è precisamente questa: “Invece il comune non ha aiutato la realizzazione del progetto non essendo propriamente favorevole allo svolgimento di quest’ultimo”. Mi sento quindi in dovere di chiarire la questione e mettere a tacere spiacevoli illazioni o accuse che si sono rivolte nei confronti di un giornale che si occupa di informazione e che tenta di farlo al di là di colori, persone, bandiere. Durante l’intervista il maestro ha tenuto più volte a dichiarare un certo malcontento per la mala accoglienza del progetto presentato durante un Consiglio comunale, tant’è vero che la sponsorizzazione dell’evento, a detta della signora Guida, è stata ritardata di circa un mese. Molte volte inoltre capita che l’intervistato chieda di poter leggere l’articolo che andrà poi in stampa, cosa che è avvenuta anche in questo caso e che naturalmente è stata accettata, il maestro ha suggerito precisazioni e dovizie di carattere tecnico, le quali non sono state ignorate, proprio perché utili alla corretta informazione riguardo lo svolgimento del festival. Allo stesso modo non ci siamo sentiti di ignorare le dichiarazioni riguardo il poco coinvolgimento della Giunta comunale, non immaginando che tentare di riportare il vero, senza censure, significasse scatenare presunte ire o “ guai” che metterebbero in discussione la nostra onestà intellettuale e la volontà di voler distorcere pensieri ed idee altrui; né tanto meno mettere in cattiva luce un progetto al quale abbiamo augurato da subito la migliore riuscita. Artiscuola infatti, come ha dichiarato la stessa Barbara Guida lo scorso mese, è “un’iniziativa bella, positiva, rivolta ai giovani, e non merita di essere oggetto di fraintendimenti che ne offuschino lo scopo ed il valore”. E proprio perché ci troviamo ad essere totalmente d’accordo con queste parole che era necessario un chiarimento in proposito e rinnoviamo sentiti auguri per la replica del festival, affinché diventi una tradizione della nostra cittadina e che raccolga sempre più adesioni e consensi, sperando che la questione sia qui conclusa. Angela Ruggiero

Le bugie con le gambe lunghe: atto...quarto

“Se vuoi trovarti bene, sai che devi fare?- dice Libero, il protagonista della commedia eduardiana alla fine della stessa – Devi legare l’asino dove vuole il padrone […che] è l’uomo nero […] che ti può far paura se non leghi l’asino dove vuole lui. L’asino invece è il tuo orgoglio, il tuo onore, e quasi sempre il tuo diritto”. Sono pochi tratti, pennellate appena accennate, e la nostra filosofia di vita, il nostro comune sentire è servito, pronto per imbandire la tavola del nostro vacuo questionare. Siamo onesti, la pensiamo tutti così, almeno la maggior parte delle volte. E questo è il meno. Difendiamo il “nostro asino” e spesso, troppo spesso, obbedendo a Libero Incoronato, ricorriamo alle bugie per farlo. “Non dire mai una verità […], e quando dici le bugie, le devi scegliere fra quelle che sono di gradimento del tuo padrone, perché se non piacciono a lui […] gli spezza le gambe e dice che sono corte […]. Se, al contrario, sono interessanti per lui, le aiuta, le fa correre e non le fa fermare più”. Non riesco, non ci riesco proprio, ad accettare questo modo di fare, questa visione del mondo; e se pure mi è capitato, peccatore anch’io, di indulgervi, non mi ci voglio arrendere. In ogni campo questa nostra filosofia di sottomessi, vinti e conquistati sorregge il nostro quotidiano, ma ci condanna ineludibilmente a rimanere confinati e reclusi nella nostra mediocrità. Ci azzuffiamo per un posto sulla angusta e sgangherata ribalta della notorietà locale, mentre il meglio della nostra gioventù ci viene sottratta da mercati più floridi e prosperi. Ognuno ha il diritto ed il dovere di ricercare la felicità ovunque sia, anche lontano dai luoghi natii (“non farti fottere dalla nostalgia!” – lo ricordate Alfredo del “Nuovo Cinema Paradiso”). Né qualcuno può pensare che la soluzione sta nel chiedere ai migliori giovani lo stoico sacrificio di restare e lavorare qui, a contendersi brandelli di miserevoli quote di mercato e lavoro. Ma allora, direte voi, speranza non ce n’è! Questo è quanto sostengono la stragrande maggioranza degli studi economici fatti sulle nostre zone: siamo e resteremo un peso per le altre zone più sviluppate, che hanno convenienza a sostenerci solo per non essere trascinate giù da noi. Io non credo la stessa cosa. Gli studi economici, in genere, fotografano una situazione, raccolgono dati e poi li proiettano in avanti nel tempo: non sono capaci di fare altro. Non sono capaci di misurare la forza interiore, la volontà del fare, del non darsi per vinto, la fantasia, la creatività; ne sanno solo vedere e misurare gli effetti; dopo, però. La commedia di Eduardo finisce in un altro modo: “Vi voglio far vedere una verità… con le gambe corte […] una verità sacrosanta, con certe gambette piccole piccole, costretta a camminare lentamente, a passettini impercettibili. Per arrivare, impiega Dio sa quanto, ma…arriva!”. Sono verità dalle gambettine corte corte. Libero mostra, con orgoglio e dignità ritrovata il retro della sua “camicia arrangiata e rifatta”: sapremo fare altrettanto? Sapremo riconoscere il retro della nostra camicia arrangiato e rifatto? Il vivere insieme è fatto di piccole cose: una carta non buttata per terra, la rinuncia a sostare a come viene, camminare sul marciapiede e non sulla carreggiata, le aiuole non calpestate, la cacca del proprio fido raccolta, il passo lasciato al passeggino e all’anziano,…piccoli passettini, lenti lenti. Il quarto atto è tutto da scrivere.

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Attualità

Giugno 2011

Ago & filo

Nel Parco Rosato di via Gioacchino D’Anna, a fianco della rinomata pasticceria

Di Dato raddoppia con una gelateria ricca di gusti

Orti, orticelli e

Si chiama “Salvatore Di Dato”, in ricordo del caro padre

ortaggi vari ad Angri,

A vent’anni esatti dall’avvio della pasticceria “Di Dato”, i coniugi Gerardo e Rita raddoppiano la scommessa con l’apertura di un nuovo locale dedicato alla produzione e alla degustazione del gelato artigianale. Lo scorso 26 maggio si è tenuta infatti l’inaugurazione della gelateria “Salvatore Di Dato: Ice Cream And Fruit In Love”, sempre nel Parco Rosato di via Gioacchino D’Anna, a pochi metri dalla ormai rinomata pasticceria. La gelateria “Salvatore Di Dato”, ricorda nel nome il padre del titolare Gerardo, proprietario e fondatore dell’attività sia di pasticceria che della gelateria. “Nella gelateria – ci chiarisce un soddisfatto Gerardo – si potranno degustare 60 gusti di gelato, tra cui diversi alla frutta, non manca il gelato alla soia e gelati per chi è intollerante al glutine (celiaci). Sarà, inoltre, proposta, una ampia scelta di yogurt, personalizzabile in base ai propri gusti: con salse alla frutta, praline, cereali, mandorle, nocciole, noci, pistacchi. Una novità è, poi, quella costituita dal banco “spatolato”, con il quale si può personalizzare il gelato davanti ai clienti, una sorta di banco show”. “Abbiamo avviato una nuova sede – ha aggiunto il signor Di Dato - separata dalla pasticceria, poiché quest’ultima è più un’attività di servizio che di proposta e anche per entrare nel commercio del gelato in modo più specifico e specializzato. La somministrazione del gelato cresce a dismisura, c’è sempre più richiesta anno per anno. Pertanto vogliamo offrire frutta, yogurt e gelato di alta qualità nel nostro paese, offrire un servizio di qualità ai concittadini, senza obbligarli ad allontanarsi dalla

quando la natura “costruisce” innaturali certezze

S propria città. Potrei dilungarmi a parlare su ciò che ci ha spinto ad aprire questa nuova attività, su come abbiamo e stiamo impiegando anima e cuore nel nostro lavoro, ma, poi, sono convinto che saranno i nostri prodotti che parleranno per noi. La chiave del vostro successo? Crescere, affidarsi alle ambizioni, ma anche lavoro sodo. Perché solo con i sacrifici si può far riconosce le proprie capacità. Anna Grazia Longobardi

Gemelli: decimo raduno nazionale

Ormai ci siamo, mancano poche settimane al 10° Raduno Nazionale dei gemelli e delle gemelle. L’evento si terrà, il 23 e 24 luglio, a Porto Recanati, nelle Marche, dove verrà allestita una vera e propria “città dei gemelli” e si ritroveranno gemelli e gemelle di tutte le età insieme alle loro famiglie provenienti da tutte le regioni italiane e alcuni anche dall’estero; si darà vita a due giorni di divertimento, momenti sportivi e conviviali. Il raduno viene organizzato ogni anno da due gemelli di San Severino Marche, Pietro e Paolo Pavoni,

Benedetto e Carmine e grazie al supporto e all’aiuto di tanti volontari l’evento ha assunto un’importanza tale da richiamare TV e testate giornalistiche nazionali. Il raduno, poi, non è soltanto occasione di divertimento ma anche un’opportunità per la ricerca scientifica; infatti il confronto tra coppie di gemel-

Via

Opinioni e riflessioni sul vivere comune di Agostino Ingenito

li identici (monozigoti) e non identici (dizigoti) permette di stabilire il ruolo che la genetica, le abitudini di vita e l’esposizione a fattori ambientali giocano nel determinare lo stato di salute delle persone. Gli interessi di ricerca principali riguardano alcune patologie autoimmuni, il disagio

psico-sociale in adolescenza, i disturbi cognitivi negli anziani, l’invecchiamento in buone condizioni fisiche e la longevità. Ogni anno sono presenti al raduno i ricercatori del Registro Nazionale Gemelli e il contributo dei gemelli è una risorsa davvero notevole. Insomma, un evento davvero a 360° e l’obiettivo per quest’anno è raggiungere le 200 coppie presenti (un anno fa eravamo 150), sicuramente ci riusciremo visto che le prenotazioni sono davvero tante fino ad ora e approfittiamo di questo spazio per invitare i gemelli e le gemelle che vivono ad Angri e nell’Agro a partecipare; tutte le informazioni le trovate sui due siti ufficiali del raduno: www.igemelli.info e www.gemellopoli.it I gemelli angresi, Benedetto e Carmine Bartolomeo

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gombro immediatamente il campo, (e non è eufemismo) dal descrivere il paesaggio irreale della “Valle degli Orti”, senza richiamare dunque mistificate pubblicità televisive e come in una cronaca diretta faccio il punto sui nostri orti. Non serve sfogliare impolverati album, si fa presto ancora a chiedere a dei concittadini cos’era il nostro territorio. Un’estesa e ciclica coltura agro-alimentare da far invidia per la qualità orticola persino alla pianura padana. Altri tempi e congiunture economiche? Sarà, ma pur inforcando grossolani occhiali io di quegli orti non ne vedo più, sostituiti a dismisura da cemento accumulato ed anche esteticamente assai discutibile. Il Piano Casa che sarà applicato insieme a tutte le altre larghe forme di edilizia convenzionata, richiamando necessità abitative impellenti, per una concentrazione anagrafica ferma al palo da vent’anni, non mi convince. Credo che la nostra città avrà il colpo di grazia per una delle speculazioni edilizie più selvagge degli ultimi

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G I O R N A L E

tempi. Attenzione non nutro alcunché contro il settore delle costruzioni che dà impiego a migliaia di persone nell’Agro, anche se si sa che è forse il comparto che più di tutti falsa i valori economici per la sua particolare mobilità, ma vanno dette cose chiare. Ad Angri si sta lavorando per incrementare altri “orticelli” e mi riferisco a quella intricata filiera del mattone che da anni è riferimento costante della politica e dell’economia locale. La partita è sempre la stessa, necessario salvaguardare posti di lavoro, costruendo nuove abitazioni in un paese ormai autentico dormitorio dell’Agro. È semplice autorizzare nuove realizzazioni, non sempre però il nuovo equivale a qualità. Richiede un grande impegno sforzarsi invece di qualificare l’esistente, rimodulando il contesto con l’inclusione di infrastrutture che farebbero la differenza e far sì che la discussione sul PUC (il nuovo Piano regolatore) non sia un mero “sfogatoio umano”, concesso a qualcuno che forse non si arrende e che magari voglia essere anch’egli della partita. Sarà il tempo a chiarire se quello che dico sia vero oppure confutabile, come auspico, d’altronde le parole su un giornale restano lì a prescindere. Riferendomi infine agli ortaggi, ho provato a rinverdire l’antica tradizione risalente all’antico rito pagano di offrire le primizie del raccolto alla Dea Cerere, poi diventato culto per il nostro patrono San Giovanni Battista. Leggendo mi sono imbattuto nel carretto che anticipava la “visita” della statua, da cui poi venivano elargiti frutta ed ortaggi vari a partorienti e bisognosi ed ho organizzato con degli amici l’evento Gusto Tipico che dal 30 giugno al 3 luglio animerà il Castello Doria tra degustazioni, mostre mercato e un po’ di formazione sulla sicurezza alimentare. Ci vediamo lì, alla prossima.

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Premio Città

di

Angri

Giugno 2011

Continua la collaborazione tra “ANGRI ‘80” ed il “Premio Città di Angri”. Questo mese intervisto il primo GTA – Giovane Talento Angrese - omaggiato durante l’ultima edizione del Premio: Pippo Della Corte, affermato cronista del quotidiano “la Città” ed autore di ben tre libri.

La nostra salute

Ozonoterapia

La dottoressa Chierchia risponde alle domande dei lettori

«Il diritto di cronaca è sacrosanto!» Certo, occorre attenersi ai fatti ma poi i fatti devono essere raccontati ed ognuno condisce la minestra come meglio crede.

D

opo l’intervista che mi hai fatto l’anno scorso a “Zona franca”, oggi i ruoli si ribaltano e sono io ad intervistare te su “ANGRI ‘80”, ed inizierei proprio raccontando ai nostri affezionali lettori le tue fatiche letterarie Il primo lavoro è stato realizzato con un caro amico e ottimo fotografo Rosario Giacomaniello. Un libro fotografico, corredato da testi che ritrae scorci, paesaggi e personaggi della Costiera Amalfitana, intitolato “la Costa d’Amalfi”. Quando lo realizzammo non esisteva la digitale, quindi per gli scatti in bianco e nero utilizzammo la pellicola, con il successivo sviluppo in laboratorio. Sembra un secolo fa, ma in realtà sono trascorsi appena una decina d’anni: un’impresa ardua come debutto. Il secondo libro, “Civico 74” rappresenta il mio esordio nel campo della narrativa: un’esperienza esaltante. Dal racconto nel 2008 è stato tratto un adattamento teatrale andato in scena a Salerno durante la Notte dei Barbuti (regia Antonello De Rosa, attrice protagonista Autilia Ranieri). E il prossimo 13 luglio ci sarà una replica all’interno del complesso di Santa Sofia (attrice protagonista Gaia Bassi). Infine, “Giornalisti di provincia”, un pamphlet di settore con cui ho inteso evidenziare il ruolo delicato ed importante della stampa locale e dei suoi interpreti. Chi sono i giornalisti di provincia? Tutti quelli che operano a livello locale, svolgendo un’attività

informativa cercata e gradita dall’opinione pubblica interessata a sapere ciò che accade in home backyard, cioè nel giardino di casa propria. Giornalisti di prossimità, attenti alle vicende delle singole specificità territoriali. Non certo giornalisti di serie B, anzi tutt’altro. Ti definisci tale? Certo, ma non vivo questa condizione come una “diminutio”. Molti pensano che il mondo dell’informazione sia retto da quattro, cinque volti noti della Tv, da qualche quotidiano nazionale e da un paio di settimanali editi da grandi gruppi. Non è così. L’Italia è piena di organi di informazione sparsi da Nord a Sud che svolgono un ruolo di grande importanza accendendo i riflettori dove i media nazionali non arriverebbero mai. Questo aspetto va sottolineato. Per i tuoi lavori ti ispiri a qualche scrittore? Nessuno in particolare. Ci sono autori che mi piacciono più di altri e che rappresentano un punto di riferimento. Uno in particolare, poco noto ma che è stato un acuto giornalista ed un brillante scrittore: Giancarlo Fusco. Un ligure di origine campane scomparso verso la metà degli anni ottanta. Sellerio ed Einaudi stanno ripubblicando molte sue opere. Rimaniamo in provincia: è difficile fare giornalismo ad Angri? Niente è facile e niente è difficile. Ho imparato che per ottenere dei risultati occorrono due cose: costanza e metodo.

Non bisogna per forza essere delle menti eccelse. Non si può pensare di scrivere un articolo oggi fermandosi per i tre mesi successivi. è l’errore che commettono in molti, soprattutto quelli più giovani. Certo, nelle piccole realtà occorre più equilibrio che altrove: bisogna capire dove fermarsi e quando. Insomma, penna e calamaio. Si è imparziali nel riportare alcune notizie, specialmente quelle di carattere politico e amministrativo, o spesso si finisce nel raccontare le cose dal proprio punto di vista? L’idea che esista il giornalista imparziale è una bugia grossa come una casa e vecchia come il mondo. Anche la natura non è imparziale nelle proprie scelte: ci sono rose bellissime e altre meno belle. Non c’è stata imparzialità. Certo, occorre attenersi ai fatti ma poi i fatti devono essere raccontati ed ognuno condisce la minestra come meglio crede. Tutto qua. L’importante è non scrivere cose false e non diffamare. Il resto è ordinaria amministrazione. Come trovi la nostra ridente cittadina dal punto di vista culturale e giornalistico? Cultura e giornalismo non sono sinonimi, anzi spesso contrastano. Ci sono ottimi cronisti le cui letture si sono fermate ai tempi del liceo, ma hanno fiuto e sanno dove trovare la notizia. Giornalisticamente questa città non è seconda a nessuno, almeno in provincia di Salerno. Ci sono validi giornalisti e numerosi organi di stampa. ANGRI ‘80 è nelle edicole da trent’anni e qualcosa significa. Invece, culturalmente ci sono dei

vuoti da colmare. Negli ultimi tre decenni è cresciuto il livello di istruzione: fiumi di diplomati e di laureati. Ma la cultura di una comunità è cosa diversa. Non si inventa dall’oggi al domani e non si misura dal numero di quelli che hanno conseguito il “pezzo di carta”. Chi è o chi è stato, dal tuo punto di vista, il “più bravo giornalista angrese”? Non so chi sia o chi sia stato il più bravo. So di persone che hanno fatto carriera fuori città nel mondo dei media, sicuramente bravissimi ed altri che, pur restando, forniscono il proprio lodevole contributo. Come categoria non mi piace quella dei “pennivendoli”, pronti a saltare sul carro del vincitore, in cambio di un tozzo di pane: sono poco credibili e alla lunga non hanno futuro. Li vedrei bene al mercato a vendere tappeti. L’articolo più bello che hai scritto? Certamente le corrispondenze dagli U.S.A. Ho messo in cornice un articolo da New York che feci nel 2003 per il quotidiano Il Salernitano. Mi trovai nel bel mezzo di uno dei più imponenti black-out della storia americana. Appena possibile contattai la redazione e inviai il pezzo, Internet lì era già una realtà consolidata da almeno quindici anni. E poi nel 2008 ho raccontato l’elezione di Barack Obama: una esperienza unica. Gli articoli sono apparsi su La Città e sul sito angri.info. Allestii poi una mostra fotografica presso il locale Arthè. Come vedi anche un giornalista di provincia può varcare i confini territoriali. L’articolo che hai letto e che avresti voluto scrivere tu? Tanti, anzi tantissimi. Mi avrebbe intrigato raccontare la caduta del muro di Berlino e la fine del comunismo sovietico. Tra i regimi più oscurantisti, violenti e sanguinari della storia recente. Ma nel 1989, pur sapendo da che parte stare, avevo solo quindici anni e iniziavo timidamente a muovere i primi passi nel mondo dell’informazione locale. Qual è invece l’articolo che non pubblicherai mai? Domanda difficile. Forse la più difficile che sino ad ora mi hai fatto. A tal proposito ricordo un episodio che mi ha segnato, ma che mi ha fatto capire molte

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cose sulla natura dei rapporti interpersonali spesso caratterizzati da ipocrisie ed ambiguità. Quindi, ti rispondo dicendo che il diritto di cronaca è sacrosanto al di là delle miopie di molti. Poi, ognuno si assume le proprie responsabilità, andando per la propria strada e tirando diritto. Pur sapendo che i “titoli” sui giornali non li scrivono i collaboratori, ma i redattori, quale potrebbe essere un “titolo” benaugurante per un tuo articolo su Angri? Esattamente. I titoli non li scegliamo noi, ma i redattori cioè quelli che confezionano il giornale all’interno della redazione. Comunque un titolo benaugurante e che sono sicuro farebbe piacere alla stragrande maggioranza degli Angresi potrebbe essere sicuramente questo: “Ex MCM: riqualificata l’area. Parcheggi, aree verdi e infrastrutture al servizio della città”. Ma più che un titolo benaugurante, ad oggi, questo sembra un sogno irrealizzabile. Mi piace questo “gioco”: dammi un “titolone” a 9 colonne per il Premio Città di Angri? “Premio Città di Angri: sfilata di sportivi, artisti ed intellettuali. Saranno in città per una settimana intera. Ferve l’attesa”. È un augurio che faccio a te ed alla tua “creatura”. Tieni duro e continua. Costanza e metodo e vedrai che i risultati saranno sempre migliori di quanto già lo siano oggi, nonostante qualche maldicenza frutto spesso delle piccole invidie di paese a cui siamo un po’ tutti abituati. Ti ringrazio, le attestazioni di stima e le parole di incoraggiamento fanno sempre piacere; le invidie di paese, soprattutto quelle gratuite, speriamo che cessino, o Angri, davvero, non crescerà mai … Un in bocca al lupo sincero al “Giovane Talento Angrese” Pippo Della Corte… Sono io che ringrazio te. Ricevere il Premio è stata una bella soddisfazione. Non è facile ottenere dei riconoscimenti nella propria terra e soprattutto in vita. Mi auguro di esserne all’altezza. Giuseppe Novi

1) Sono una signora di 50 anni che nonostante sia stata operata per un’ernia del disco continuo ad avere dei dolori molto forti alla schiena , la terapia con l’ ozono può aiutarmi? Purtroppo ancora oggi si opera con troppa facilità un’ ernia del disco che nell’immediato risolve la sintomatologia dolorosa ma crea nel tempo instabilità e cicatrici che continueranno a provocare dolore forse anche più intenso. La risposta alla sua domanda è sì, numerosi sono stati i pazienti da me trattati con successo con questa problematica. L ‘ozono è indicato anche nelle situazioni cicatriziali che vengono a determinarsi dopo l’ intervento chirurgico; ma ancor meglio sarebbe sottoporsi a questa terapia e ricorrere alla chirurgia solo nei casi strettamente necessari. 2) Ho 35 anni e soprattutto d’estate soffro di gambe gonfie e pesanti con vene e cellulite ben evidenti ; un’amica di Roma, che ha lo stesso problema, si cura con l’ozono; mi vuole spiegare come funziona? Questi problemi sono molto diffusi tra noi donne che abbiamo un ‘assetto ormonale diverso dagli uomini, l’ozono ci aiuta tantissimo perché riattiva il microcircolo arterioso e venoso permettendo un drenaggio dei liquidi tissutali che ristagnano negli arti inferiori conferendo a questi il brutto aspetto “a buccia d’arancia” associato a dolore alla digitopressione. Sarò lieta di rispondere ad altre vostre domande inviate al giornale o via cellulare (3381048316).

Apertura senza… nastro

Alcuni lettori di ANGRI ’80, residenti in zona, ci hanno segnalato che alcuni giovani e forti concittadini hanno aperto un varco nella cancellata che separa il campetto ed il parco giochi (da tempo, inspiegabilmente, chiusi) dalla piazzetta di Via Cervinia. Grazie a questo atto di forza, la struttura è ora utilizzata, durante il giorno da folte schiere di ragazzi, di sera e di notte da coppiette e gruppetti di giovani. È opportuno che l’Amministrazione comunale si adoperi, al più presto, per ripristinare l’integrità della cancellata, ma, soprattutto, per far sì che quello spazio possa essere fruito, in sicurezza e con idonea vigilanza, dai nostri bambini e dai nostri ragazzi. I nostri lettori hanno colto l’occasione per criticare lo stato di abbandono delle aiuole e di tutta la piazzetta di Via Cervinia, che viene raramente pulita e presenta numerosi avvallamenti e punti pericolosi.

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Attualità

Giugno 2011 X edizione delle Miniolimpiadi nelle scuole angresi

Incontro all’Officina delle Idee tra forze politiche cittadine

(scuola elementare) e di Gaetano (scuola media)

Che fare su emergenza sanitaria e trasporti pubblici

Sport e allegria allo stadio Novi Intervista presidente Varone Una festa immalinconita per la scomparsa di Irma L’ a p e r t u ra dei giochi è avvenuta martedì 17 maggio nei giardini di Villa Doria. Subito dopo l’arrivo dei tedofori, che avevano attraversato il centro storico di Angri, e l’accensione della fiamma olimpica, sono stati presentati i piccoli atleti delle scuole partecipanti: 1° Circolo, 2° Circolo, 3° circolo, Suore Compassioniste, Scuola Media “Opromolla”, Scuola Media “Smaldone”. Assenti gli atleti delle Suore Battistine per la scomparsa di Irma, alunna di prima classe elementare e gli atleti dell’Istituto Comprensivo “Galvani” per la scomparsa di Gaetano, alunno di prima media. Sul volto dei presenti si notava un velo di mestizia che però è svanito dopo il minuto di raccoglimento, seguito da un caloroso appaluso e la dedica della X edizione ai due alunni immaturamente scomparsi. Sul palco si sono alternati gli alunni delle singole scuole con canti, movenze ritmiche e brani musicali con strumenti vari. Performace che sono valse ad al-

lontanare, sia pure per il momento, la tristezza che regnava tra i presenti. Mercoledì e Giovedì, nei vari plessi scolastici si sono svolte le gare di calcetto, di minivolley, di pallamano, di minibasket, tennis tavolo, ciclismo e salto in alto. Venerdì divertimento e sana competizione sportiva allo Stadio “Novi” con la presenza di centinaia di alunni di scuola elementare e di scuola media. Una giornata che ha segnato il successo della festa dello Sport e che ha visto i piccoli atleti cimentarsi nelle più disparate discipline sportive: dalla velocità nei cinquanta metri, al lancio del vortex, alla staffetta quattro per cinquanta e alla maratonina finale di 250 metri. La festa dello Sport è giunta a conclusione del progetto dei giochi promosso dai dirigenti scolastici, con il patrocinio del Comune di Angri. Il Sindaco Pasquale Mauri e l’assessore allo Sport Giacomo Sorrentino hanno premiato gli alun-

ni atleti ed elogiato gli alunni sostenitori, per la gioiosa partecipazione, riconoscendo al coordinatore e ai docenti non solo la valenza sportiva ma anche educativa e sociale del progetto. Il coordinatore professore Antonino Pastore ha ringraziato l’amministrazione Mauri per la disponibilità dimostrata, per il contributo all’acquisto delle coppe e delle medaglie e per la donazione delle biciclette ai tre circoli didattici, finalizzata alla pratica sportiva del ciclismo. “Gli alunni – ha dichiarato soddisfatto il coordinatore – si sono cimentati nella maniera più sana di fare sport e attività fisica dimostrando impegno ed altruismo”. Sport, natura, allegria, tre ingredienti di una giornata speciale per centinaia di alunni per infondere in loro l’amore per lo sport, quello vero, senza l’ansia del risultato e lo stress dell’egoismo. Il coordinamento sportivo delle Miniolimpiadi.

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Lo scorso 26 Maggio nella sede dell’Officina delle Idee c’è stato un interessante dibattito riguardo a tematiche scottanti come la sanità, i trasporti pubblici, i rifiuti e i referendum. Alla presenza dei giovani del comitato per l’acqua pubblica Angri e del Circolo Universitario angrese, i rappresentanti dei partiti cittadini (UDC, Sel e Pd), il consigliere provinciale Fausto Postiglione, il direttore del distretto sanitario locale dottor Giuseppe D’Ammora e la consigliera comunale Lina Recussi hanno espresso la propria opinione sugli argomenti sopracitati. L’esponente del Pd Gina Fusco ha introdotto il dibattito riflettendo sulla gravosa situazione della sanità campana impelagata tra la chiusura degli ospedali di Scafati e Pagani e l’aumento dei ticket per i cittadini; ha punzecchiato il presidente del CSTP Santocchio sui tagli del personale e infine ha posto il problema del rallentamento dell’attività di smaltimento dei rifiuti. Fausto Postiglione ha sostenuto che il governo Cirielli governa occupando posti, senza un piano serio per affrontare la crisi economica che colpisce anche il salernitano; che il ruolo dell’opposizione alla Provincia è penalizzato dal fatto che ci sono molti consiglieri-sindaci che partecipano raramente ai lavori consiliari rallentandone l’iter. Per Roberto Postiglione bisogna intervenire sui disservizi presenti nella nostra città come la spazzatura oppure l’assistenza sanitaria sociale domiciliare. Volontà comuni di collaborazione e dialogo sono state espresse sia da parte del coordinatore UDC Lello Alfano che del rappresentante di Sinistra e Libertà Giovani Francesco

D’Andretta. La consigliera Recussi ha evidenziato che le questioni dei trasporti e della sanità vanno affrontate senza proclami e poste davanti ai consigli comunale, provinciale e regionale. Si è detta sbalordita per la chiusura rapida dell’ospedale di Scafati senza seguire un cronoprogramma serio e senza informare i cittadini. A suo dire, in seguito al decreto 49 Zuccatelli che trasforma l’ospedale di Scafati in una struttura riabilitativa e quello di Pagani in un polo oncologico, la nostra città ha perso due punti di riferimento fondamentali e pertanto è doveroso rafforzare le richieste di ambulanze e medici per affrontare al meglio le urgenze. L’intervento del dottore Giuseppe D’Ammora ha illustrato le attività dell’Asl di snellimento burocratico e di minor spreco di denaro, dando la possibilità di prescrivere rapidamente medicinali e terapie a domicilio per coloro che ne hanno bisogno, grazie anche ad una banca dati informatica che raggruppa tutti gli utenti che necessitano di cure a domicilio, con

la possibilità di migliorare tale tipo di assistenza per sopperire alla chiusura degli ospedali. D’Ammora, inoltre, ha spiegato il motivo che fin ora ha bloccato lo scambio di proprietà che dovrebbe vedere il passaggio della struttura ex Inam di via Arnedi al Comune e quella nuova del Comune in via dei Goti all’Asl: il mancato versamento di appena 811 euro, che l’Asl deve all’Agenzia delle Entrate, viene accampato da quest’ultima per non procedere alla richiesta valutazione economica dei due edifici da scambiare. Infine egli ha proposto un tavolo di concertazione tra i sindaci di Angri, Sant’Egidio e Scafati per formulare proposte e richiedere gli adeguati potenziamenti a fronte dell’emergenza ospedaliera. Giuseppe Afeltra

Premio letterario “Angelo Vassallo, un uomo

del Cilento” Secondo posto per Maria Rossi con il racconto “Il giorno prima”. La premiazione si è svolta lo scorso 18 giugno presso il Castello dell’Abate nel borgo medioevale di Castellabate.

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2011

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Sport La società grigiorossa viene traghettata dal salernitano Antonio Liguori

L’Angri riparte dalla serie D Dopo la scomparsa del presidente Giovanni Orlando, la società è stata guidata dal vice-presidente Antonio Liguori che ha onorato gli impegni economici sobbarcandosi l’onere di fronteggiare la gestione relativa agli ultimi mesi.

L

’Angri disputerà anche il prossimo anno il campionato di serie D. è questo il verdetto emesso dal rettangolo di gioco che ha premiato i grigiorossi nella doppia sfida salvezza con i “cugini” abatesi sconfitti a domicilio grazie alle reti di Tarascio e Ferraioli che hanno gelato lo stadio colorato di giallorosso. Il blitz nella vicina Sant’Antonio Abate ha permesso alla compagine del cavallino rampante di guadagnarsi per l’undicesimo anno consecutivo la permanenza nel massimo torneo dilettanstico. La comitiva doriana al rientro dalla gara di ritorno dei playout è stata accoalta da oltre cinqucento persone che hanno torbuto alla società e alla squadra il meritato plauso per un successo che assume la connotazione dell’impresa viste le numerose vicende negative che hanno caratterizzato la stagione dell’Angri. La vittoria nei play out ha contribuito a ravvivare il calore e la passione del popolo grigiorosso, oltre cinquecento sostenitori hanno atteso e accompagnato il pullman che trasportava la squadra dinanzi al casello autostradale “scortandola” fino allo stadio Novi dove si è consumata la festa. Il miracolo grigiorosso è figlio dell’operato di tante persone che hanno lavorato nell’ombra, lontano dai riflettori. Dal “direttore” Alberto Monetta al magazziniere Lello D’Amaro, passando per il massaggiatore Giovanni D’Amaro, anima dello spogliatoio grigiorosso, al segretario Aniello Pepe e ai dirigenti Giovanni Annarumma e Rosario Somma.

Dopo la scomparsa del compianto presidente Giovanni Orlando, la società è stata guidata dal vice-presidente Antonio Liguori che ha onorato gli impegni economici sobbarcandosi l’onere di fronteggiare la gestione relativa agli ultimi mesi. Introverso, poco incline a prestarsi alle luci della ribalta ma pronto a garantire serenità ai calciatori e all’ambiente. Il tentativo di defilarsi anche dopo la vittoria con gli abatesi è risultato vano poiché gli angresi hanno capito i sacrifici compiuti dal salernitano Liguori e gli hanno riservato il meritato tributo con ovazione e cori. “è uno di quei momenti che restano indelebili nella mente di una persona – ammette Antonio Liguori – prima la sofferenza per una stagione in cui è accaduto di tutto e infine la gioia più bella. Emozioni del genere vanno vissute e vedere quella marea di gente che ci attendeva ad Angri mi ha provocato sensazioni indescrivibili con una felicità che abbiamo condiviso tutti insieme”. “Credo – afferma ancora Liguori – che la salvezza dell’Angri sia meritata per l’impegno che ciascuno di noi ha profuso per il bene della squadra”. Un pensiero va riservato all’amico Giovanni Orlando. “Gianni ha fatto davvero tanto per l’Angri e quando i tifosi hanno invocato il suo nome è stato qualcosa di meraviglioso!”. “E’ la vittoria del gruppo – esordisce il direttore

PANIFICIO d i Giovanni Ruggiero

Alberto Monetta – voluta fortemente da ogni singolo tesserato della società che ha fatto un lavoro straordinario impegnandosi allo spasimo per centrare un traguardo che a molti appariva mera utopia, invece, siamo qui a goderci questo momento di felicità dopo dieci mesi trascorsi tra innumerevoli difficoltà”. Il dirigente grigiorosso focalizza l’attenzione sulla forza caratteriale della squadra. “I tifosi devono essere riconoscenti a questa compagine perché davvero hanno dimostrato di avere un forte senso di appartenenza alla maglia dell’Angri”. Il pensiero di Monetta, sempre in prima linea nel corso della stagione, va ai sostenitori grigiorossi. “Angri è una piazza che ribolle di passione per la sua squadra ed è stato un peccato non poter aver il sostegno della “torcida” per l’intero campionato, tuttavia, la presenza massiccia nella gara di andata dei playout e l’emozionante accoglienza che ci hanno riservato al ritorno sono le immagini più belle e significative dell’estenunate stagione grigiorossa”. Luigi d’Antuono

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Giugno 2011 La società grigiorossa sollecita il sindaco Mauri

Il futuro del calcio angrese è vincolato alla funzionalità dello stadio “Novi” Quali prospettive per il calcio angrese? L’interrogativo da diversi anni accompagna l’estate bollente dei passionali sostenitori del cavallino rampante e anche questa annata si avvia ad essere caretterizzata dal solito “leit-motiv”. Il calcio è programmazione e non improvvisazione! La società grigiorossa dopo un’annata di sofferenze vuole pianificare con oculatezza il futuro senza lasciarsi prendere dai facili trionfalismi dopo la sofferta salvezza arrivata all’ultima chiamata. Nei prossimi giorni i dirigenti grigiorossi avranno un incontro per fare un’attenta analisi della situazione e decidere il futuro della compagine del cavallino rampante. La volontà di portare avanti il progetto esiste, ma occorre chiarire alcuni punti fondamentali su cui edificare il nuovo disegno calcistico che potrebbe vedere ancora la partecipazione del gruppo dirigenziale che ha

retto la società dopo la scomparsa di Giovanni Orlando. Un ruolo fondamentale è rappresentato dallo stadio “Novi”, impianto che versa in pessime condizioni soprattutto per quanto concerne il rettangolo di gioco ormai privo del manto erboso. La riqualificazione della struttura sportiva sarà il primo punto su cui la società intende focalizzare la propria attenzione. Nel corso della stagione appena conclusa più volte il sodalizio doriano si è dovuto sobbarcare le spese per l’affitto di campi in erba sintetica presenti nei comuni vicinori. Spese che hanno gravato sui bilanci della società che non intende, per il futuro, caricarsi di altri costi per l’utilizzo di impianti fuori dal territorio comunale. La fermezza di proseguire l’avventura grigiorossa si dovrebbe conciliare con l’intervento del governo cittadino chiamato ad intervenire in maniera energica e

risoluta circa gli interventi di manutenzione da attuare per la riqualificazione del manto erboso dello stadio “Novi”. In particolare la società desidererebbe che i lavori di sistemazione del terreno e la conseguente semina fossero effettuati con largo anticipo rispetto all’inizio della stagione sportiva fornendo così all’erba la possibilità di crescere in maniera eccellente senza subire traumi dovuti al movimento degli atleti. Negli ultimi anni i lavori di seminagione sono stati sempre eseguiti a fine agosto, a pochi giorni dall’inizio delle competizioni ufficiali… i risultati sono sotto gli occhi di tutti!!! L.d’A.

III Premio “Andrea Fortunato” Presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, in Roma, si è svolto il terzo premio Andrea Fortunato - Lo Sport è vita - organizzato dall’associazione “Fioravante Polito” onlus di Santa Maria di Castellabate promotrice della biblioteca e Museo del calcio “Andrea Fortunato”. Lo scopo principale dell’Associazione “Fioravante Polito” è la sensibilizzazione del mondo sportivo riguardo all’importanza della prevenzione in materia di malattie ematiche. Durante il convegno è stato presentato anche il libro scritto da Jvan Sica “Andrea Fortunato - una Stella Cometa” biografia del calciatore juventino. Momento principale della giornata è stata la raccolta delle firme in presenza dei notai Fabrizio Ruffo e Elvira Belelli da parte di tutti i presenti per far avanzare la proposta di legge “Andrea Fortunato” sul passaporto EMATICO per gli Sportivi, che renda obbligatori una serie di esami ematici per tutti gli iscritti a squadre

sportive anche non agonistiche. Gli onori di casa li ha fatti il Procuratore Sportivo Candido Fortunato, fratello di Andrea, che dopo aver ringraziato tutti i presenti con targhe e riconoscimenti, ha altresì elogiato e ringraziato i dirigenti del Club Juventus Angri presenti in sala (Marco Mascolo, Pasquale Jovane, Aniello Giordano, Antonio Esposito), premiandoli sul palco per aver intitolato il Club al fratello Andrea. “Sono commosso - ha dichiarato Candido Fortunato ai giornalisti SKY presenti in sala - che dopo circa 18 anni dalla scomparsa di Andrea, ci siano persone che ancora ricordano mio fratello. Sono stato presente all’inaugurazione del Club angrese e per me è stata una grande emozione rivivere attraverso le tante foto esposte nei locali dell’associazione i momenti suggestivi della vita di Andrea”.

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Lo scorso 31 marzo, Eugenio Danise ha conseguito la Laurea in Scienze dei Servizi Giuridici, presso l’Università degli studi del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, discutendo la tesi “Immigrazione: la cittadinanza e i diritti sociali nella contemporaneità”. Congratulazioni per la determinazione e la fermezza. Auguri di grandi successi. Con immensa soddisfazione e stima, dalla moglie e dai figli Anna Giuseppe e Simone.

LAUREA

Lo scorso 26 maggio, alla Federico II di Napoli, il 22enne Luigi Ferraioli, con 93/110, ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria Gestionale. Auguri da parte di tutti i familiari e gli amici, nonché dalla redazione di ANGRI ‘80. I fila, da sinistra: Luigi Buondonno, Valerio Apuzzo, Maria Galasso, Guglielma D’Antonio, M. Teresa Corseto, A. Maria Pizzo, Roberta Smaldone II fila, da sinistra: Gianluca Giacomaniello, Alfredo Savarese, Giampaolo Desiderio, Gennaro La Mura, Alessandra Faiella, Luca Cuccurullo, Gennaro Risi, Andrea Scarpato, Antonino Maresca, Raffaele D’Antuono, Giovanni D’Amaro, Elisa Desiderio, Giuseppina Atorino, Sig. Salvatore De Simone (coll. Scol), Monica D’Ambrosio III fila, da sinistra: Tobia Attianese, prof.ri Teresa Lauro, Angela Amarante, Gaetano Lombardi, Giovanna D’Andretta, X, Gerardo Romano e Giovanna Battipaglia, Matteo Frate.

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Giugno 2011

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Lo scorso 23 aprile, nella Chiesa di S. Giovanni Battista, il piccolo Vincenzo Grimaldi ha ricevuto il sacramento del LELLO MOSCA FOTOGRAFO battesimo al papà Salvatore e alla mamma Lina Marino Auguri dalla redazione di ANGRI ‘80

Lo scorso 10 giugno Lilly Bove ha festeggiato i suoi frizzanti ... anni all’insegna della gioia condivisa con tutti i parenti e gli amici. A Lilly l’augurio di restare sempre così come in questo giorno da parte della sua famiglia parrocchiale. Auguri dalla redazione di ANGRI ‘80

Maria e Michele Sabatino hanno festeggiato le nozze d’oro. Auguri di una vita ancora tanto lunga insieme dalle figlie, dai nipoti e da tutti i parenti e amici, nonché dalla redazione di Angri ‘80.

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Il 27 maggio scorso, il nostro amico Franco Vignapiano ha festeggiato 60 anni, con la moglie Rosanna ed i figli Mariateresa e Matteo. Tutti i suoi amici, in particolare quelli di piazza San Giovanni, gli fanno i migliori auguri di una vita lunga e serana. Auguri dalla redazione di ANGRI ‘80

Nella Chiesa della Madonna del Carmine, lo scorso 15 maggio, Caterina Lauro si è avvicinata alla sua Prima Comunione. Auguri da papà Antonio, dalla mamma Anna D’Antuono, dalla sorella Roberta, nonché dalla reazione di ANGRI ‘80

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