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Grosseto

DOMENICA 26 MARZO 2017 IL TIRRENO

VII

In bici e col passeggino uno slalom quotidiano per evitare le insidie I lastroni del vecchio selciato sono irregolari e pericolosi L’autista dell’ambulanza: «Trasportare i malati è difficile» ◗ GROSSETO

A cura di Emilio Guariglia, Pierluigi Sposato, Francesca Ferri, Elisabetta Giorgi, Giovanna Mezzana, Stefano Taglione e Sara Landi

la denuncia

la richiesta

«Spostarsi su queste strade è doloroso» Non solo passeggini e pedoni. Anche per i disabili che sono costretti in carrozzina l’accesso al centro storico è un’impresa a causa delle strade sconnesse. «Ho molti amici disabili e purtroppo la maggior parte delle strade del centro sono inaccessibili per chi sta sulla carrozzina o usa il Triride – dice Chiara Arezzini –. La pavimentazione è talmente sconnessa che gli spostamenti o sono dolorosi e faticosi o del tutto impossibili ma questo non è giusto.

Bisognerebbe mettersi un po’ di più nei panni degli altri e in questa occasione è giusto dare voce anche a loro». Del resto la pavimentazione sconnessa non danneggia solo chi ha una disabilità fisica (fatto già di per sé molto grave che si configura come barriera architettonica) ma una comunità ancora più ampia in cui rientrano tutti coloro che hanno una mobilità ridotta, dagli anziani a chi ha un infortunio temporaneo fino ai genitori con passeggini e carrozzine.

La città che vorrei è a misura di nonno

Tutte le strade lastricate in pietra – e nel centro storico lo sono pressoché tutte – rappresentano una trappola per chi non è più un giovanotto. «Cammini e sobbalzi perché sono tutte dissestate – dice Vinicio Papini (nella foto), ragioniere in pensione, un signore di 88 anni portati con grande stile – E se cado, alla mia età, mi “stronco”». Chi è giovane e indossa scarpe da tennis non pensa a quale affanno e rischio possano rappresentare: «L’amministrazione Antichi – descrive Papini – tolse il bitume ma non si preoccupò di altro e ora tutte le vie ricoperte di pietra sono “sobbalzanti”. Eppure ci sono sempre più anziani che vivono a Grosseto: sono costretti a trasferirsi in città perché dai piccoli comuni della Provincia e dalle frazioni spariscono i servizi sanitari e per l’assistenza. Il Comune deve pensarci, deve mettere a posto le strade del centro anziché, per esempio, spendere quattrini in gemellaggi pagati coi soldi dei bischeri, cioè nostri». Generoso Petrillo lancia la sua proposta dalla vignetta di Dominga Tammone

È il nemico di chi lo calpesta con le ruote: neomamme con il passeggino o persone in bicicletta. Ma anche dei disabili e delle donne che camminano sui tacchi. Il vecchio selciato del centro storico – installato una quindicina di anni fa – è stato al centro delle proteste durante la seconda tappa del Caffè Tirreno, la nostra iniziativa per incontrare chi abita e lavora in città che si è svolta ieri mattina, a partire dalle 11, al Gallery Cafè di via Cairoli. Proprio là davanti, la vecchia pavimentazione stradale, mette in difficoltà chi la percorre con i passeggini, la bici o sui tacchi. «Mia madre, tanti anni fa, è finita per terra – racconta Roberto Buzzichelli, autista delle ambulanze della Misericordia – ma nonostante questo non ha ricevuto nessun rimborso dal Comune». Anche quando trasporta i malati, percorrere le vie interne alle mura è una tragedia. «Una volta soccorremmo anche l’ex sindaco – continua Buzzichelli – e si è reso conto in prima persona di come sia difficile guidare qui. Disse che non c’erano soldi...». Roberto, che sta portando in giro suo figlio sul passeggino insieme all’amico Rosario Augeri, è deluso. «Il selciato che hanno messo non va bene – dice – tanto valeva lasciare quello che c’era prima». Le sue lamentele sono anche quelle di Caterina Maretti, residente del centro storico. «C’è troppo dislivello fra i lastoni – racconta la donna – mentre i sampietrini vanno bene: fanno da culla naturale al mio bambino». Maddalena Musto, dal sud, si è da poco trasferita in città. Ma le difficoltà le ha notate subito. «Andare in giro col passeggino è difficile – dice – meglio la pavimentazione nuova, come quella che c’è in via Bertani». Non va meglio ai ciclisti, che più o meno hanno gli stessi problemi. Fabio – preferisce non indicare il suo cognome – sta portando in giro il figlioletto sulle due ruote. Non sa che sul corso rischia di prendere la multa. «Neanche lo sapevo – spiega – ma è impossibile passare con la bici dalle altre strade, dove ci sono i vecchi lastroni irregolari. Se mi costringono a passare da lì, che almeno stendano un manto stradale migliore. Così non si può». Eppure la questione delle bici in area pedonale pare essere molto sentita. Generoso Petrillo, ad esempio, dice: «Dal momento che vige l’ordinanza che impone di non andare in bicicletta per il corso bisogna che i vigili la facciano rispettare. È una questione di sicurezza anche perché molti ciclisti sfrecciano ad alta velocità». E a proposito di sicurezza, il Caffè Tirreno ha già “svegliato” qualcuno. Ieri alle 14, a poche ore dall’incontro al Gallery Cafè, operai comunali sono stati immortalati mentre sistemavano i lastroni della strada proprio davanti alla pedana del locale. ©RIPRODUZIONERISERVATA

La giornalista Francesca Ferri con Rosario Augeri, babbo di un bambino

Una strada sconnessa del centro storico (foto Agenzia Bf)

Maddalena Musto

Roberto Buzzichelli

Operai all’opera, ieri alle 14, per sistemare le pietre davanti al Gallery Cafè


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