Monteforte alle urne

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L’INSERTO

ABELLINUM Sabato 16 Aprile 2011

Ancora una volta nel segno di Nappi pure questa volta si trova catapultato suo malgrado nell’arena. Agli amici, infatti, aveva confessato di non volersi candidare, ma gli eventi, l’accordo saltato con il Pd e, probabilmente, un pizzico di rivalsa personale, nei confronti di chi lo aveva sempre affiancato, gli hanno fatto cambiare idea all’ultimo minuto.

della Redazione

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el bene o nel male (dipende ovviamente dai punti di vista), sarà il protagonista

Onorevole Sergio Nappi, scende di nuovo in campo in questa tornata amministrativa benché, fino a pochi giorni fa, ci sia stata una girandola di nomi tra cui Botta e Valentino. Come si è giunti a Montuori? «Fin dall’inizio, ho sostenuto che all’interno di

Si rinnova l’eterna rivalità con l’assessore provinciale Del Mastro: il consigliere regionale si rituffa nell’ennesima elezione di questa campagna elettorale. Per l’ennesima volta. Il consigliere regionale di Noi sud, Sergio Nappi non è certamente nuovo a questo tipo di sfide, ep-

quella che era la mia squadra amministrativa si stava costituendo un cartello elettorale più che una lista. Giustifico la mia affermazione facendo notare che

ci sono membri della nuova lista di De Stefano i quali sostengono che io non abbia fatto nulla per Monteforte e altri che, contemporaneamente, rivendicano la paternità dei risultati ottenuti. Questo dovrebbe da solo dimostrare il clima di incertezza presente in questa lista e il fatto che si siano unite realtà politiche molto diverse. Dal nostro punto di vista, comunque, sorgeva la forte necessità di rispondere politicamente a questa nuova fazione, cosa che ci indusse a confrontarci con l’area di centrosinistra. Questo avvicinamento era pensato in base al fatto che volevamo creare una contrapposizione anche a livello puramente politico. Purtroppo, però, ci siamo presto resi conto che una convergenza era impossibile soprattutto perché gli amici del centrosinistra erano molto più interessati a sottolineare ciò che ci ha diviso in passato piuttosto che lavorare per trovare nuovi punti d’incontro».

scondo, siamo arrivati quasi al punto di mollare tutto e farci da parte ma poi, con forza e coraggio, siamo ripartiti da zero e abbiamo avviato un discorso lineare, coinvolgendo solo gli amici che mi hanno affiancato in questi venti anni di politica cittadina. E dico ciò perché in questi due decenni abbiamo messo in campo un progetto importante che ha portato a Monteforte, tra le altre cose, il metano, le scuole antisismiche e la casa comunale. Un progetto politico che non è ancora finito e che merita di essere coltivato soprattutto perché riteniamo essenziale collegare il nostro territorio all’area metropolitana di Avellino attraverso nuovi servizi e farlo uscire da questa fase in cui sembra sia diventato soltanto un dormitorio».

Avete, quindi, deciso di correre da soli…

«Guardi, il problema è che ora nella sua lista sono confluite persone che, fino a qualche mese fa, osteggiavano il progetto, fermi in un ideale di centrosini-

«Dopo il mancato raggiungimento dell’accordo con il centrosinistra, non lo na-

Ma questo non è il progetto che, con lei, portava avanti anche il suo ex sindaco De Stefano, ora sua avversario?

La comunicazione formale Vincerà le prossime elezioni anche chi saprà veicolare meglio il proprio messaggio, la propria proposta per convincere gli indecisi, puntando su idee, proposte e soluzioni

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on facciamo riferimento a nessuno dei candidati presenti, passati e futuri, ovviamente. Ma è una considerazione che non dovrebbe essere trascurata dagli elettori che sono chiamati a scegliere chi deciderà le sorti del proprio paese per il prossimo quinquennio. La considerazione, ovviamente, non è sfuggita a De Stefano, Montuori e D’Acierno che si sono affrettati ad aggiungere nei loro programmi o, comunque, nelle lroo dichiarazioni, le parole “ricevimento”, “ascolto” e “sovranità popolare”. Insomma, quasi a dire: noi siamo eletti da voi, rispondiamo a voi e ci impe-

gniamo a non trascurarvi mai per i prossimi cinque anni. Peccato che il più delle volte l’attenzione e le premurere durano esattamente trenta giorni, la durata della campagna elettorale. Altra considerazione che non è sfuggita sicuramente è quella delle “persone” piuttosto che i “simboli”. In piccole realtà (sto parlando ovviamente di comuni come Monteforte Irpino, Atripalda, Mercogliano) il simbolo “tira” soltanto se è collegato a una grossa “personalità” molto conosciuta e stimata in paese. Meglio un professionista o un medico, o comunque qualcuno che ricopre un ruolo

ben visibile. C’è in politica un assioma non scritto, ma universalmente riconosciuto, secondo cui chi “ha i voti”, spesso “non ha la capacità di amministrare” e viceversa. Come se il buon amministratore non fosse riconosciuto tale dagli elettori, ma soltanto dai suoi “simili”, ovvero dagli altri amministratori, dai politici o dagli addetti ai lavori. Da qui nasce il gergo “politichese” portatore d’acqua, ovvero colui che garantisce un certo numero di voti, oppure “spaccafamiglia”, cioè quel candidato piazzato nella lista concorrente, con il solo obiettivo di dividere i voti di riferimento della famiglia. An

stra che, si sa, guarda molto di più al passato che al futuro. Questa realtà innegabile causerà problemi interni, ne sono certo. Basti pensare alla figura di Giuseppe Del Mastro che corre con De Stefano e che, in questi anni, ha fatto sempre da mio contraltare, soprattutto per quanto concerne i programmi e il modo di fare politica. A Monteforte si devono gettare le basi per far crescere la comunità del futuro e per farlo si deve sposare un progetto futuristico, in linea con quanto fatto fino a questo momento». Perché Angelo Montuori è il sindaco giusto per Monteforte? «Perché ha tutte le qualità per ricoprire questo ruolo. Stiamo parlando di una persona che ha maturato un carico di esperienza innegabile. Di una figura che è già addentrata nei complessi ingranaggi amministrativi, soprattutto per aver collaborato con noi a tutti i livelli. Del resto, e questo è un parere condiviso anche da alcuni membri della nuova squadra di De Stefano, si è sempre detto che a Montuori mancasse il consenso elettorale ma non certo le doti, le capacità e le qualità. Senza nulla togliere agli altri candidati che, ovviamente rispetto, non credo che ci siano figure capaci di mettere sul piatto queste stesse caratteristiche. Ovviamente, poi, c’è da ricordare che nessuno meglio di lui può portare avanti un discorso comune intrapreso insieme nel lontano ’94. E’ la persona giusta».

che questa è strategia politica. Infine restano i programmi che, come ogni campagna elettorale di paese, si somigliano più di quanto uno pensi o voglia pensare. A Monteforte, ho sentito parlare di mobilità, di collegamenti, di città dormitorio, di rivalutazione del Centro storico, di infrastrutture. Insomma, tutti hanno colto il succo del discorso, come è logico che sia. Ma allora, cosa farà veramente la differenza in questa campagna elettorale. Due elementi: gli indecisi e la comunicazione. In realtà, si potrebbero ridurre ad uno soltanto: la comunicazione. Vincerà la campagna elettorale chi sarà capace di veicolare il proprio messaggio agli indecisi, a coloro che non seguono la vita politica montefortese. Ma dovrà essere una comunicazione “sostanziale” e non “formale”: fatta di idee, di proposte e di soluzioni e non di feste e di manifesti colorati che durano soltanto un mese.


SABATO 16 APRILE 2011

ABELLINUM SPECIALE ELEZIONI MONTEFORTE IRPINO 2011

Tre liste si contendono il diritto di governare la città per i prossimi cinque anni. Si apre la campagna elettorale che tutti attendono da mesi. De Stefano, Montuori e D’Acierno “affilano” le armi

Monteforte alle urne L’EDITORIALE Un affascinante mese di campagna elettorale di Ciro De Pasquale

Di

ciamoci la verità: la campagna elettorale con tutti i suoi veleni, le sue polemiche e le sue accuse, resta il momento più bello e “vivo” della vita politica di un paese. Coinvolge tutti, non solo gli addetti ai lavori, perché è esaltante, è coinvolgente e, soprattutto, perché è una competizione. Dopo cinque anni di recriminazioni (chi ha governato è sempre esposto a polemiche, suo malgrado), c’è la voglia di mettere tutto in discussione, la vo-

glia di contribuire in prima persona all’amministrazione del proprio paese. Spesso, per la verità, si sminuiscono le competenze, le attitudini e anche il tempo libero necessario per amministrare un paese. Non ci si rende conto fino in fondo che essere assessore o, peggio ancora sindaco, impone un elevato senso di responsabilità, ma anche tanta pazienza, attenzione e cura nella gestione di un Ente grande e complesso come Monteforte. CONTINUA A PAG.8

I CANDIDATI De Stefano e Montuori: sarà confronto a muso duro D’Acierno e il Pd puntano sui giovani e sugli elettori “disaffezionati”

LE LISTE

In trentasei per il Consiglio

S

ono tre (al momento di andare in stampa restano ancora aperti i termini per la presentazione di una ulteriore lista, anche se l’ipotesi appare improbabile) le liste che si contenderanno la vittoria e il diritto di amministrare Monteforte Irpino per i prossimi cinque anni. Si tratta di schieramenti variegati ma che, comunque, hanno molto in comune non solo in termini di uomini, ma anche di idee. Rilanciare il paese, la sua mobilità e farne un luogo sociale di aggregazione e di incontro, piuttosto che un dormitorio. La sfida si gioca soprattutto sulla mobilità e sui collegamenti: i candidati lo sanno e hanno puntato molto del proprio programma elettorale su questi aspetti. Vincerà che ci comunicherà meglio.


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Carmelina

D’ACIERNO

candidata a sindaco

PubblicitĂ Elettorale

Committente: il candidato


ABELLINUM Sabato 16 Aprile 2011

L’INSERTO

Il Centrosinistra punta su D’Acierno aveva relegato al secondo posto. Eppure Carmelina D’Acierno, professione avvocato, era sempre rimasta pronta e vigile, in attesa di una chiamata che doveva essere null’altro che una naturale convergenza di quegli amici che, con lei, hanno condiviso il percorso della nascita e della formazione del Pd di Monteforte. Carmelina D'Acierno, candidata del Pd in una lista politica di Centrosinistra: si aspettava questa designazione?

della Redazione

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l suo nome era nell’aria da qualche tempo, ma l’accordo paventato tra Amodio Botta - Sergio Nappi e il Pd, lo

«In realtà, la mia candidatura era nell'aria da qualche tempo, perché gli amici del Pd, sia locale che provinciale, mi sollecitavano continuamente in tal senso. La posso con-

La candidata: abbiamo una lista costituita da giovani e da donne e rappresentiamo una valida alternativa per i montefortesi

siderare come il coronamento di un percorso cominciato tre anni or sono con la costituzione del Pd a Monteforte. Negli ultimi tempi, il mio entusiasmo si era leggermente raffreddato per ragioni personali: la mia mamma, infatti, è venuta a mancare da poco tempo. Ma ciò non mi ha impedito di continuare a seguire le vicende politiche e amministrative della mia città». Quali emozioni e sensazioni sta vivendo? «In un primo momento ero un pò preoccupata, ma adesso sono felice e serena, perché so di poter contare su un gruppo di validissimi amici, che sarà in grado di offrire ai cittadini una valida alternativa per un voto di cambiamento e un segnale di discontinuità rispetto al passato». Come definirebbe la sua lista?

«Come ho già detto, è una lista alternativa, valida e innovatrice con tanti professionisti in gamba, una bella rappresentanza di giovani e di donne, sia chiaro, donne e non 'quote rosa'. La lista è politicamente identificabile, visto che è di Centrosinistra, sostenuta dal Pd, dalla Federazione della Sinistra e dall'Italia dei Valori. Mi dispiace per la scelta di Sel di non aderire, ma accetto e rispetto questa idea». Che tipo di Campagna elettorale si aspetta? «Mi auguro che sia una bella campagna elettorale, aperta, franca e leale. Mi piacerebbe che fosse pulita anche da un punto di vista squisitamente ecologico: perché imbrattare i muri della città con manifesti che poi vengono stracciati e abbandonati sui marciapiedi? Spero che tutti i candidati si impegnino in tal senso».

Prima la rottura, poi l’unità Il pd montefortese ha rischiato di implodere su stesso, a causa del paventato accordo con Sergio Nappi che aveva imposto il suo candidato Amodio Botta. Ma la D’Acierno ha messo tutti d’accordo

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na lunga ed estenuante trattativa con Sergio Nappi e il suo “designato” Amodio Botta, non ha portato all’accordo. Anzi, si è verificata una vera e propria rottura con il Pd di Monteforte Irpino. Giorni e giorni di polemiche, accuse e anche rivendicazioni che hanno visto nell’occhio del ciclone anche il segretario cittadino Franco Tevere. E’ stato lui a condurre la maggior parte delle trattative, convinto che una convergenza fosse possibile sui programmi e sulle idee future, piuttosto che sulle differenze dettate da un passato vissuto quasi sempre in contrapposizione con Sergio Nappi. Si sono registrate anche una serie di fratture interne al partito stesso, con una parte degli iscritti che proprio non riusciva a digerire un accordo elettorale con la persona che ha governato Monteforte per oltre venti anni. Non sono mancati i momenti di tensione e i distinguo, ma il segretario ha tenuto botta e, alla fine, ha rispettato la volontà

del proprio circolo e ha rilanciato con la candidatura di carmelina D’Acierno. E proprio la candidata a sindaco ha già compiuto il primo miracolo di questa campagna elettorale: compattare tutti gli esponenti del Pd montefortese attorno alla sua candidatura. Un traguardo importantissimo se si tiene conto delle peripezie che sono state vissute nel periodo antecedente alla campagna elettorale. Ora restano da verificare le reali potenzialità di una lista, fortemente caratterizzata da un punto di vista politico, ma che non è riuscita mai a cogliere risultati importanti in un paese, guidato da amministratori e politici di Centrodestra. Molto dipenderà dalla forza del simbolo, in un momento in cui il Centrodestra vive difficoltà, soprattutto a livello nazionale. Uno dei punti chiave della campagna elettorale sarà anche quello di intercettare gli elettori delusi che richiedono un forte cambiamento e un rinnovamento della gestione amministrativa.

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Dodici candidati a caccia di uno scranno

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l candidato a sindaco l’ha definita una lista alternativa, giovane, con professionisti validi e apprezzati e, soprattutto, con una buona rappresentanza di donne e di giovani. E, in effetti, da una rapida lettura, non mancano di certo le “quote rosa” e i giovani che, pure hanno alle spalle una buona esperienza politica. E’ il caso di Fabio Siricio, presente da anni ormai nel Pd e vero e proprio braccio destro del segretario Franco Tevere. Ritorna tra i candidati anche Martino Della Bella che vanta esperienze importanti in Consiglio comunale, mentre desta molta curiosità e attese Luigi De Luca, fratello del Senatore Enzo De Luca. Il Pd, ovviamente, giocherà un ruolo fondamentale nella campagna elettorale: è chiamato a rappresentare le istanze della lista con i propri “big” politici. A tal proposito, si preannunciano le presenze di Franceschini e Bersani tra gli altri. LA LISTA 1) Giovanni Russo 2) Martino Della Bella 3) Andrea Scognamiglio 4) Antonio Montuori 5) Livia Santaniello 6) Giuseppe Gambetti 7) Anna De Cunzo 8) Generoso Bruno 9) Colomba Di Rienzo 10) Fabio Siricio 11) Luigi De Luca 12) Antonio Ercolino


Committente: il candidato PubblicitĂ Elettorale

la scelta per amministrare

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Angelo

MONTUORI

candidato a sindaco


L’INSERTO

ABELLINUM Sabato 16 Aprile 2011

Il Castello ritorna e lancia Montuori menticare, infatti, che siamo partiti con un progetto generale al fianco di amici che avrebbero dovuto correre con noi trovando prima una convergenza (il centrosinistra, ndr). Quando ci siamo resi conto che si trattava di un’aggregazione innaturale dal punto di vista prettamente politico, abbiamo dovuto cambiare strada. Sia ben chiaro, e lo sottolineo, che il progetto embrionale è naufragato non a causa di problemi personali ma per una forte incompatibilità politica. Per quanto concerne la mia candidatura, dico che nasce dalla volontà condivisa del gruppo storico del “Castello” che fa capo all’Onorevole Sergio

e ampliamento di quanto fatto in passato. Mi riferisco a un miglioramento necessario dei servizi e della qualità della vita a Monteforte, obiettivo che si può raggiungere solo attraverso un aumento della comunicazione del paese con l’agglomerato della “Grande Città”. Ossia con Avellino, Atripalda e Mercogliano».

Il candidato: vogliamo proseguire il cammino intrapreso nel 1994, perché crediamo in un progetto di rilancio della città

La presenza in lista di una figura come quella dell’Onorevole Nappi è un valora aggiunto?

della Redazione

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ngelo Montuori, candidato alla carica di Sindaco nella lista del

“Castello”, quella del suo nome è stata una scelta dell’ultim’ora o era già stata maturata da tempo? «Sicuramente stiamo parlando di una candidatura per nulla decisa da tempo, cosa che è dimostrata dagli accadimenti più che dalle mie parole. Non si deve di-

Nappi e che, alla fine, ha deciso di proseguire il suo cammino nel solco tracciato nel lontano ’94. Sto parlando di un’azione politico/amministrativa che, a mio avviso, ha portato grandi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Al massimo, in questo momento, si prospetta più un problema di gestione

La sua può essere considerata una lista civica? «Certamente sì perché è espressione sia di partiti che della società civile. Il nostro obiettivo è, infatti, quello di ampliare al massimo gli orizzonti e realizzare tutto quello che manca al paese».

«Sono sicuro che questo argomento sarà oggetto di numerosissime discussioni in campagna elettorale. Personalmente non ho problemi a dire che sono legato a lui da oltre vent’anni e che ne ho un giudizio assolutamente positivo. Da un punto di vista strettamente politico, comunque, ricordo perfettamente com’era Monteforte nel ’94, prima del suo impegno, e vedo com’è oggi. Un paese che si è aperto alla comunicazione con le realtà limitrofe e non più abbarbicato sulla montagna. Un paese che si è sviluppato sotto il profilo urbanistico che può affrontare, ora, un progetto ambizioso di ulteriore crescita. A creare le condizioni per tale sviluppo e a dare nuova linfa a commercianti e artigiani è stato senza dubbio l’onorevole Nappi. D’altro canto è innegabile che prima del suo avvento il paese non potesse annoverare tra le

sue fila politici di spicco. Adesso le cose sono cambiate. E dirò di più, grazie alla sua azione concreta, ha dato la possibilità anche ad altre figure di andare a ricoprire posizioni importanti a livello provinciale (il riferimento è all’assessore provinciale Giuseppe Del Mastro, ndr). A questo punto vorrei concludere con una domanda: ciò che ho detto, fino a qualche mese fa, era condiviso anche dal gruppo ora capeggiato da De Stefano, per quale motivo, ora, hanno cambiato idea?». Che tipo di campagna elettorale si aspetta e si auspica? «Sarebbe falso dire che mi aspetto una campagna elettorale serena e priva di attacchi. Sarà una battaglia come tutte le altre, con toni accesi e confronti forti. Spero, ma di questo ne sono convinto perché conosco i miei avversari, che si aprirà un dibattito dai toni elevati e di alta qualità. Tanti cittadini sanno già per chi votare, tanti sono indecisi. Noi presenteremo il nostro programma che è di alta caratura. Non mi esprimo su quelli degli altri perché non li conosco a fondo ma avrò modo di apprenderli e commentarli in futuro». Prevede una corsa a due tra lei e De Stefano oppure teme gli outsider di centrosinistra? «Preferisco parlare di programmi. Ancorché non li conosca bene, come ho detto, so di non poterli condividere. Il nostro è un programma valido che è prosecuzione di un’idea politica e amministrativa che ha dato già eccellenti frutti. Sarà una corsa tra tutti i contendenti ma siamo consci della nostra forza».

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Dodici candidati a caccia di uno scranno

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na lista composta in poco più di due giorni. La compagine di Angelo Montuori non ha avuto lo stesso tempo e, probabilmente, le stesse risorse dell’avversario Antonio De Stefano. Gli ultimi due giorni prima della scadenza elettorale sono stati effettivamente febbrili. Eppure, per ammissione dello stesso candidato a sindaco, i nomi non sono mancati. Anzi, «a un certo punto, siamo stati costretti anche a fare delle dolorose scelte», ha affermato Montuori. Sullo sfondo della campagna elettorale, si affaccia nuovamente l’eterno Sergio Nappi, nonostante la sua volontà di non volersi ricanddiare. E, allo stesso modo, si ripresenterà lo storico confronto con Giuseppe Del Mastro, assessore dello stesso partito (Noi Sud) che competerà in un’altra lista. I giochi sembrano nuovamente riaperti e molti “temono” un risultato clamoroso dell’ultima ora. Nella lista, al momento di andare in stampa, restano ancora due spazi vuoti. LA LISTA 1) Sergio Nappi 2) Antonio De Angelis 3) Mario Canonico 4) Paolo Criscitiello 5) Flavia Salvati 6) Antonio Fusco 7) Mauro Dello Russo 8) Gennaro Pascale 9) Elena Vecchione 10) Carla Russo (?) 11) 12)


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Antonio

De Stefano

candidato a sindaco PubblicitĂ Elettorale

Committente: il candidato


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De Stefano punta dritto alla vittoria tefortesi. C'è bisogno di rinnovamento, ma anche di competenza e passione: tutte qualità che sono presenti nella mia lista». Perché avete scelto il nome "Patto popolare per Monteforte" e perché quel simbolo?

della Redazione

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a battuto praticamente tutti sul tempo, organizzando una compagi-

«Il nome e il simbolo sono stati frutto di una convergenza complessiva di tutte quelle persone che hanno condiviso il nostro percorso. Il simbolo, poi, richiama le tre montagne montefortesi e una stretta di mano, simbolo appunto di un patto con i cittadini». Per quanto riguarda il programma elettorale:

Il candidato: abbiamo elaborato un programma condiviso, conosciamo l’Amministrazione comunale e i bisogni dei cittadini ne elettorale collaudata da anni di politica e di amministrazione. L’ex vicesindaco Antonio De Stefano (che ha ricoperto anche il ruolo di Sindaco reggente) non si è lasciato sfuggire un’occasione che potrebbe essere davvero irripetibile. Appoggiato dall’assessore provinciale Giuseppe Del Mastro, si appresta a vivere una campagna elettorale da assoluto protagonista. Antonio De Stefano, ormai i giochi sono fatti, come vi presentate agli elettori montefortesi? «Abbiamo allestito una squadra forte che sicuramente rappresenterà il paese nel modo migliore. Ognuno metterà la propria esperienza al servizio della comunità, per migliorare la vita e la quotidiana dei mon-

da quanti punti sarà formato? Quali saranno? Quali le priorità? «In realtà, abbiamo alcuni punti fermi, dei capisaldi così come mi piace definirli, dai quali partiremo per implementare il programma con le idee, le proposte e i suggerimenti dei cittadini. In questi giorni, abbiamo promosso una serie di incontri con i professionisti, i commercianti e i cittadini montefortesi per ascoltare questi suggerimenti che andranno ad arricchire la nostra proposta per la prossima campagna elettorale. Punteremo, con forza e determinazione, sulla riqualificazione del centro storico, sulla vivibilità del paese, intesa come componente inscindibile di salute e lavoro. E, pertanto, punteremo allo sviluppo commerciale di Monteforte che deve

abbandonare definitivamente quella brutta accezione di "paese dormitorio". Ci sforzeremo, quindi, di creare occasioni di sviluppo e di crescita imprenditoriale e commerciale e creare nuove opportunità lavorative per i nostri giovani. Il futuro di Monteforte lo immaginiamo come un'area aperta, luogo di incontro per i cittadini, chiuso al traffico veicolare e aperto a nuove iniziative pubbliche. Stiamo preparando un progetto per la realizzazione di una villa comunale che punti sul verde e sulle infrastrutture per diventare luogo di aggregazione e di incontro per i giovani e gli anziani della città. Altri due punti cardine sono: i servizi e le infrastrutture». Con quale spirito vi presentate agli elettori di Monteforte? Come spiegate loro la divisione che si è creata nella maggioranza che avevano votato alle scorse amministrative? «Lo spirito è quello di una squadra omogenea ed entusiasmata dalla volontà di trasfondere idee e realizzare i progetti proposti. Ognuno di noi ha in questo territorio, la propria famiglia, i propri figli, i propri affetti il lavoro e la consapevolezza di vivere il proprio futuro con questa comunità. Ci presentiamo quindi ai nostri elettori con la consapevolezza che nel prossimo futuro monteforte adegui all’ormai avvenuta crescita demografica i servizi e le infrastrutture idonee alla cittadina che è ormai divenuta. C’è la volontà assoluta di creare le condizioni per il prossimo futuro che consentano alle nuove generazioni di restare nel territorio in cui sono cresciute.

Senza peccare di presunzione ritengo di avere in questi anni maturato le conoscenze necessarie per amministrare questo paese, precisando che non si finisce mai di imparare e soprattutto di maturare. In realtà, non è presunzione, ma senso di responsabilità e amore per Monteforte: non rischierei mai di rovinare il territorio che amo, se non avessi le conoscenze e le competenze minime per amministrare. Personalmente ho maturato una lunga esperienza in questo senso e così molti degli attuali amministratori che compongono la giunta. Vogliamo continuare a rimboccarci le maniche e lavorare per il benessere della città. Per quanto riguarda la situazione dell’attuale maggioranza posso affermare che non cé stata una vera e propria spaccatura ma semplicemente un diverso percorso intrapreso dall’ex sindaco Sergio Nappi che dopo aver perseguito con noi un progetto politico prima provinciale e poi regionale che lo ha portato alla elezione di consigliere regionale, ha deciso di non proseguire il percorso con questo gruppo di persone ma lo vede impegnato a costruire qualcosa di alternativo a quella che è stata la sua maggioranza». Che campagna elettorale si aspetta? «Come tutte le competizioni elettorali, anche questa sarà sicuramente molto tirata e avvincente. Mi auguro che tutti i i candidati possano incentrare la discussioni sulle problematiche di Monteforte e sui progetti. Personalmente, mi comporterò così ma non ho dubbi che anche gli altri candidati facciano allo stesso modo».

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Dodici candidati a caccia di uno scranno

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i sono la maggior parte dehli ex amministratori di Monteforte Irpino. Gli “uomini” di Nappi, come qualcuno li ha definiti, hanno deciso di fare un passo avanti e di lasciarsi alle spalle un passato divenuto, probabilmente, troppo ingombrante: la figura dell’ex sindaco, per l’appunto. Enzo De Falco, Giuseppe Gallo, Antonio Aurigemma e Rosa De Sapio, solo per citarne qualcuno hanno appena terminato un’avventura amministrativa, interrotta prima della scadenza per la concomitante elezione a Palazzo Santa Lucia di Sergio Nappi. Al loro fianco è sceso anche l’assessore provinciale Giuseppe Del Mastro che, a parte una breve parentesi, è sempre stato avversario del consigliere regionale di Noi Sud. Per tempo e risorse, dovrebbe essere la lista favorita, ma una campagna elettorale riserva sempre delle sorprese, soprattutto nei paesi irpini. LA LISTA 1) Aurigemma Antonio 2) Aurigemma Martino 3) De Angelis Paolo 4) De Falco Vincenzo 5) Del Mastro Giuseppe 6) De Sapio Rosa Anna 7) Foletto Francesco 8) Fucile Giovanni 9) Gallo Giuseppe 10) Giordano Costantino 11) Piciocchi Angelo 12) Santulli Nicola


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