Abellinum 23

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SABATO 2 APRILE 2011

ANNO I NUM.23

EURO 0,50

ABELLINUM Testata giornalistica di Avellino, Atripalda, Mercogliano e Monteforte, registrata al Tribunale di Avellino al n. 2 del Registro Stampa in data 19/04/2010 - Sul web all’indirizzo: WWW.ABELLINUM.IT

L’Asl mette sul piatto 400mila euro per riqualificare la struttura di via Tiratore. Pronto il progetto per un centro di cura dell’autismo e un reparto di neuropsichiatria di Attilio Alvino

Ridateci l’edificio Inail L’EDITORIALE L’Avellinocentrismo e i profughi africani di Ciro De Pasquale

N

essuno lo ha detto apertamente, ma molti lo pensavano, mentre in Consiglio comunale si apriva la discussione, o meglio la riflessione, sulla possibilità che l'ospedale San Giacomo fosse utilizzato come centro di accoglienza per i profughi africani. Una preoccupazione, forse una paura, che ha toccato i consiglieri comunali di Monteforte Irpino, dopo che il manager della Città Ospedaliera, Pino Rosato, in un'intervista a il Mattino, ha af-

fermato che “due delle tre strutture sanitarie rimaste vuote, non potrebbero ospitare i profughi libici, tunisini e di qualsiasi altro Stato". Perché due su tre? Si sono chiesti tra gli scranni comunali e, soprattutto, perché i due edifici sono quelli di Avellino (di viale Italia e il Maffucci)? Ed ecco il neologismo coniato per l'occasione, al quale tutti pensavano, senza pronunciarlo apertamente: "Avellinocentrismo". CONTINUA A PAG.2

L’INCHIESTA “Sottostrati noncuranti”, le opere d’arte dell’Irpinia

MERCOGLIANO

Stadio, scontro in Consiglio

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tadio sì, stadio no. E’ stato questo uno dei punti più dibattuti nel corso dell’ultimo civico consesso a Mercogliano. A PAGINA 12

ATRIPALDA

MILENA TALENTO A PAG. 6

MONTEFORTE Elezioni, conto alla rovescia per le liste

I quaranta anni della Proloco

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a Proloco atripaldese ha compiuto quaranta anni e il presidente Cucciniello annuncia di voler lasciare. A PAGINA 4


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IL PUNTO

ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

Sono uno di voi. Imbrattate Il Consiglio di Monteforte “richiama” Rosato perché non ha escluso l’ospedale San Giacomo quale possibile meta di immigrati. Il Premier compra una villa da due milioni a Lampedusa per rassicurare i cittadini

Ci

di Ciro De Pasquale

risiamo. Soltanto la scorsa settimana (nel numero 22 di Abellinum) discutevamo di "Napolicentrismo" e di regione Dei Due Principati e, adesso, suddividiamo ulteriormente? Questo punto di partenza è importante per capire come, al di là della distanze e dei territori, i problemi nazionali hanno sempre e comunque una ricaduta sul nostro territorio in particolare. Nel meccanismo del "federalismo immigratorio", innescato proprio

negli ultimi giorni, alle Regione, alle Province e ai Comuni resteranno non solo i debiti, ma anche i profughi. Il Governo ha, infatti, deciso di allestire una serie di centri di accoglienza in

molti comuni del Centro sud: c'è Trapani, Caltanisetta, Santa Maria Capua Vetere, Potenza, Pisa. Non ci sono città del Piemonte, della Liguria, della Lombardia, insomma non ci sono città della Lega, ops... perdonate, del Nord. Ma il Ministro Maroni ha rassicurato tutti in questi senso, affermando che presto saranno individuate nuove sedi e che, comunque, la permanenza è provvisoria e temporanea. Tradotto: diciotto mesi, secondo le norme europee. E, nel frattempo, si è già aperto il gioco al massacro nei comuni del Sud, Irpinia compresa. Tutti chiedono garanzie e nessuno è disposto ad accogliere immigrati. Razzismo? Macchè, esasperazione, paura, difficoltà economiche: sono questi i veri motivi che animano i lampedusani così come gli irpini, così come i potentini. Un'esasperazione che certo non può essere sollevata dall'acquisto da due milioni di euro del Premier Silvio Berlusconi: una villa nella Cala Francese a Lampedusa, perché lui «è uno di noi. Se vi deludo imbrat-

tatela». Peccato, che sull'isoletta i cittadini "campano" con poco più di mille euro al mese e quest'anno si sono visti cancellare oltre il sessanta per cento delle prenotazioni estive. Ma non era meglio devolvere quei soldi al Comune? Questa volta il Premier ha promesso di liberare l’isola in due giorni. Un lettore mi ha fatto notare un paragone che, all’inizio mi ha fatto sorridere, ma poi, riflettendoci un attimo in più, mi ha fatto rabbrividere: ricordate l’emergenza rifiuti a Napoli? Mi ha scritto. Il Premier promise di liberare il capoluogo campano in tre giorni. Quei rifiuti finirono nell’ennesima discarica regionale e sparsi un pò nel territorio nazionale e un pò in Europa. Adesso, il problema si ripropone più drammatico di prima. Cosa c’entra? L’Irpinia è la terra sognata dai politici addetti ai lavori - associazioni criminose dove sversare i rifiuti. Un pò come le coste italiane per un emigrato. Siamo certi che domani il problema immigrazione, non si riproponga più drammatico di oggi?

PAG. 4

ATRIPALDA

PAGG. 8

SPECIALE

PAGG. 12-13

MERCOGLIANO

SOMMARIO 4 - LA PROLOCO COMPIE 40 ANNI

IN COPERTINA. La struttura di proprietà dell’Inail in via Tiratore ad Atripalda.

“RIVUOLE” L’EDIFICIO INAIL

Atripalda. L’associazione cittadina ha festeggiato con la cittadinanza

Speciale. L’Azienda sanitaria presenta uno studio di fattibilità per il riutilizzo della struttura di via Tiratore

6 - “SOTTOSTRATI NONCURANTI”, LE OPERE D’ARTE

10 - SBAGLIATO BOCCIARE QUELLA DETERMINA

Avellino. La Soprintendenza ha presentato un volume sul restauro delle bellezze irpine

Mercogliano. Il consigliere Sampietro: servono fondi per il rischio sismico

7 - IL “GIARDINIERE” DI PIAZZA CASSESE

11-12 - IL CONSIGLIO “DEI VELENI”

Atripalda. La storia di Vincenzo Caputo che cura le aiuole pubbliche sotto casa sua

8 - L’ASL

Mercogliano. Consiglio “fiume” e scambi di accuse tra maggioranza e opposizione a Mercogliano

13 - SCAMBIO DI ACCUSE

NEL PDL Monteforte. Clima sempre più incandescente in vista della scadenza per la presentazione delle liste

14 - LA FELICITA’ MIGLIORA LA SALUTE

ABELLINUM DIRETTORE: VICEDIRETTORE:

Ciro De Pasquale Attilio Alvino

EDITORE:

Rubrica medica. Lo specialista: affrontare la vita con ottimismo aiuta nella cura di molte patologie

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Calcio Avellino. La squadra di mister Vullo cerca il riscatto in campionato, dopo la pessima prestazione con il Catanzaro

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ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

CULTURA Le lettere, firmate con nome, cognome e città, vanno inviate alla redazione giornalistica di Abellinum, agli indirizzi mail:

Il Vampiro di Mistrali affascina E’ l’esordio per la giovane Keres

P

di Milena Talento

rendono il via le attività della Keres, giovane casa editrice specializzata nella pubblicazione di testi legati al genere fantastico e vampiresco. Un genere particolarmente in voga negli ultimi anni che può vantare una lunga storia e veri capolavori legati ad autori spesso “insospettati”, come Keats, Byron, Baudelaire, per fare qualche nome, o i nostrani Capuana, Praga e Calvino. Il progetto editoriale di Keres si basa su un’idea di valorizzazione e recupero di una tradizione letteraria spesso trascurata o dimenticata ma che è, tuttavia, alla base delle moderne rappresentazioni del fantastico. Titolo d’esordio dell’editore è Il Vampiro. Storia Vera di Franco Mistrali. Si tratta del primo romanzo di vampiri della letteratura italiana, datato 1869, che la Keres ripropone per la prima volta dalla sua uscita. Il volume, che non piacerà solo ai cultori della letteratura fantastica e gotica ma anche agli appassionati di romanzi storici e noir, ha anticipato di un trentennio il Dracula di Stoker e di tre anni la Carmilla di Le Fanu. Quella narrata è una vicenda fitta di intrighi, complotti, vendette, passioni travolgenti, ma soprattutto una storia di sangue, mistero, magia e spiritismo. Mistrali la racconta magistralmente con uno stile forbito e ricercato, denso di citazioni erudite, di personaggi e di episodi storici, mitologici, biblici, puntualmente chiariti dal ricco apparato di note. Il racconto «si innesta sull’eco del fervore risorgimentale. La patria vessata, in questo caso, è la lontana Polonia, sottoposta al giogo degli zar. Il despota, l’Imperatore di tutte le Russie, definito sarcasticamente “l’ombra di Dio sulla Terra”, viene ricon-

dotto ad una condizione umana, ridicolizzato nelle sue debolezze e sadiche manie». L’AUTORE Il barone Franco Mistrali (1833-1880) fu giornalista, scrittore, garibaldino e convinto anticlericale. Tra il 1860 e il 1868, scrisse per la “Gazzetta di Milano” e pubblicò vari romanzi. Nel 1861, uscì la sua prima opera di carattere fantastico, la raccolta I Racconti del Diavolo. Storia della Paura. Nel 1869 pubblicò Il Vampiro. Storia Vera, primo romanzo vampiresco della letteratura italiana. Il pubblico, comunque, apprezzò soprattutto i suoi romanzi storici e le sue “storie aneddotiche”. Nel 1867 si unì alla Legione Romana del maggiore Ghirelli, e l’anno successivo si trasferì a Bologna, dove divenne direttore de “Il Monitore”. Nel 1873 rimase coinvolto nello scandalo della Banca di Romagna. Dal carcere continuò a dirigere “Il Monitore” e fondò “Il Piccolo Monitore”, in aspra polemica con la rivista satirica “Il Matto” di Carducci e Guerrini. Scarcerato all’inizio del 1878, fondò “La Stella d’Italia”. Quando fu stroncato da un aneurisma cardiaco, il 18 dicembre 1880, molti giocarono al lotto i numeri relativi alla sua morte, che, a quanto si dice, uscirono tutti. LA STORIA San Pietroburgo, 20 dicembre 1825. Nicolò Romanoff, zar di tutte le Russie, riesce a salvarsi da un complotto grazie all’intervento dell’amica Maria Ludowiska. L’imperatore e la donna hanno alle spalle un amore difficile, mai realizzatosi, perché osteggiato dal padre di Nicolò, lo zar Alessandro. Questi costrinse Maria, sgradita perché polacca, a sposare il conte Ludowiskoi: la donna dovette accettare il suo destino, ma non si concesse mai al marito.

Qualche tempo dopo, durante un ballo, una donna mascherata con un domino nero insinuò nel conte il sospetto che Maria lo tradisse con Nicolò. Ludowiskoi diventò, così, il peggior nemico dello zar, ma il suo tradimento venne scoperto ed egli fu mandato in Siberia. Qui fu salvato dalla strega Jarba, la quale lo iniziò alla magia. Monaco, 1862. Un artista, narratore della vicenda, ospite nella villa del conte Alfredo Kostia, scopre che il padrone di casa nasconde un tormentoso segreto. Kostia, soffermandosi davanti ad un quadro raffigurante Ofelia, racconta all’amico che la modella ritratta era la sua amata Pia Ludowiska, morta dieci anni prima. La perfetta somiglianza con una donna vista qualche giorno prima durante una gita, per Kostia, è la prova che Pia è tornata dal mondo dei morti come vampira. Per di più, all’esumazione del corpo, la bara viene trovata vuota, eccetto che per un medaglione ed un anello. Nei giorni successivi, l’artista e Kostia hanno modo di conoscere la donna della gita: è la bellissima principessa Metella di Schonenberg. Metella impiega poco a conquistare le simpatie di Alfredo, vincendone la diffidenza. Il narratore, però, rimane turbato quando nota l’anello della principessa, identico a quello della donna del ritratto, e il suo ambiguo comportamento. Preoccupato per l’amico, l’artista decide di indagare sul suo segreto, ed ottiene l’aiuto del Principe di Monaco e del benemerito ispettore Ledru. I tre ricostruiscono una storia di sangue e di vendette, legata alle tristi vicende della famiglia di Kostia, dei misteriosi genitori di Metella e dello stesso zar Nicolò. Ad intralciare le ricerche ci penserà il misterioso Eliam, scienziato alchimista, intimo amico della principessa.

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E-mail: abellinum@abellinum.it oppure: abellinum@gmail.com

IN LIBRERIA

“La sonata a Kreutzer”, Tolstoj secondo Piccardi nel centenario della morte

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a casa editrice irpina il Papavero, diretta da Donatella De Bartolomeis, si affaccia al mondo del teatro e lo fa in occasione dell’anno tolstoiano, a cento anni dalla morte dello scrittore, con “La Sonata a Kreutzer” riadattata dal grande M° Alvaro Piccardi, uno dei registi e attori di teatro più significativi della scena italiana. Piccardi debutta in teatro a soli 13 anni con la compagnia di Ernesto Calindri e nel 1959 è interprete dello sceneggiato televisivo, diretto da Anton Giulio Majano, “l’isola del tesoro”, tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson, in cui interpretò il ruolo del giovane protagonista, Jim Hawkins, oggi ha un ricco ed importante curriculum. “La Sonata a Kreutzer” è un monologo fortemente emotivo: un uomo, processato e assolto per l’uccisione della moglie, ripercorre la sua storia sulle note di Ludwig van Beethoven. Un lavoro, un’opera ancora in grado di illuminare in modo toccante le zone più nascoste della nostra esistenza con la quale Alvaro Piccardi rende omaggio a Tolstoj e inaugura la collana “Quaderni di scena”. «L’idea – dichiara Salvatore Mazza, curatore della collana - nasce dalla volontà di rendere visibili le parole, i versi, i silenzi che dai teatri saltano sulle pagine bianche o viceversa, con il rito/scrittura che nasce, si perpetua e vive saldamente. Si vuole esaltare la drammaturgia, accogliere e divulgare non solo opere prime ma veri e propri scritti di e per il teatro. Non si vuole assolvere alla mancanza di qualche anello nella produzione di scritti teatrali ma condividere l’idea, esaltare la creazione, vederla sulle tavole di un palcoscenico. È come se da un grosso baule di un teatro prendessimo i copioni, gli appunti di regia, gli oggetti di scena, le didascalie, il sottotesto e li portassimo agli occhi dei lettori fornendo elementi continui a quella creazione stessa che si evolve, prende corpo, a volte sperimentandosi sulla scena stessa, diventa materia, ideaazione del regista, lavoro dell’attore, in cui entrano con forza dirompente le esistenze, le energie, le motivazioni e le vite di quelli che ne fanno parte e si valorizzano e si fortificano in un contesto unico: la scrittura scenica». E per dare un’ulteriore opportunità ai giovani che abbracciano il difficile mondo del teatro la casa editrice il Papavero e il Clan H Teatro di Avellino indicono il primo concorso nazionale per monologhi, dialoghi e corti teatrali. Il “Premio Quaderni di scena” prevede la selezione e la pubblicazione di un quaderno ogni mese. Il bando è nel blog della casa editrice http://blog.libero.it/EdizioniPapavero.


ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

SPORT

Lupi, che figuraccia! Ora tocca al Matera

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di Mauro Esposito

i era partiti alla volta di Catanzaro per affrontare una partita che per tutti era ritenuta una formalità. Partiti davvero troppo convinti, forse senza nemmeno immaginare che in

l’insegna del successo e della vittoria, per consolidare la posizione in classifica e tutto il buon lavoro svolto finora dal nuovo tecnico Vullo. Purtroppo per tutti così non è stato. E’ successo quello che veramente nessuno si aspettava. L’Avellino si è praticamente “suicidato” contro una squadra che, in questo campionato, nessuno aveva mai visto, se non per il nome in fondo alla classifica sin dalla prima giornata, retrocessa già in partenza e che aspetta solo la matematica per avere l’ufficialità. Questa sconfitta pesa ancora di più perché arrivata dopo la sosta, quando i tifosi aspettavano una vittoria in

Dopo la clamorosa e inaspettata sconfitta con il Catanzaro, la squadra biancoverde cerca il riscatto al Partenio campo ci sarebbero stati anche gli avversari. Doveva essere una giornata di campionato al-

grande stile Avellino, per festeggiare la continua scalata in classifica. Purtroppo non è andata co-

si. I biancoverdi tornano da Catanzaro a bocca asciutta, rimediando una squallida e vergognosa sconfitta. L’Avellino scende in campo dimenticando la testa, ma non negli spogliatoi, dimenticandola addirittura in irpinia. Lo si nota subito che la squadra non c’è, infatti dopo pochi minuti dall’inizio dell’incontro il Catanzaro è in vantaggio con Gaglione che attraversa la metà campo biancoverde e mette a segno con i calciatori irpini fermi ad ammirarlo. Dopo questo episodio chiunque si sarebbe aspettato una reazione grintosa e da veri Lupi, invece l’Avellino arranca e riesce ad avvicinarsi al portiere avversario solo in poche occasioni, la prima con Scandurra che impatta su Scerbo e sulla sua respinta Millesi prende il palo e la seconda con De Angelis che a fine primo tempo sciupa incredibilmente la palla del pareggio. Durante la prima frazione di gioco il Catanzaro resta anche in dieci per l’espulsione di Santaguida per aver dato un cal-

Al Paladelmauro c’è l’Aj L’Air Avellino può riprendere il cammino verso i playoff, dopo la bruciante sconfitta contro Teramo. Comincia domenica il tour de force del finale di stagione

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imenticare la brutta sconfitta contro Teramo e ricominciare a vincere per conquistare un posto nei playoff, questi i duplici obiettivi del roster biancoverde di coach Vitucci. La sconfitta in Abruzzo, infatti, oltre alle polemiche, ha portato anche delle conseguenze sulla classifica perché, con le vittorie di Caserta, Treviso e Varese, le inseguitrici dei biancoverdi si sono portate a soli due punti. Insomma, niente di compromesso, ma è evidente che, se la Scandone vuole raggiungere la post season, è necessario ricominciare a correre, a partire dalla difficile

gara casalinga contro l’Armani Jeans Milano di Dan Peterson. La formazione meneghina, tra l’altro, arriverà al PalaDelMauro perfettamente riposata, complice il rinvio della gara contro Siena

per gli impegni europei dei bianco verdi. Una sfida delicata ma alla portata dell’Air che ricorda il successo straordinario contro la squadra lombara nella Coppa Italia. Dalla partita contro i biancorossi, per l’Air è attesa da un calendario estremamente difficile, con ben quattro partite lontane dall’Irpinia e due soli impegni casalinghi. Aprile e maggio, dunque, saranno mesi fondamentali per i biancoverdi che, senza ombra di dubbio, tenteranno di conquistare il traguardo dei play off, rimasto un obiettivo nonostante le tante difficoltà incontrate.

cio da fermo ai danni di Rinaldi, ma l’Avellino nemmeno se ne rende conto. Nella ripresa i Lupi sembrano risvegliarsi da un lungo sonno, infatti nei primi minuti D’Angelo va vicinissimo al pareggio, ma Scerbo nega il gol. Questa azione fa sperare alla grande rimonta e invece resterà l’unica vera occasione degli irpini nel secondo tempo. Finisce cosi la partita con la vittoria del Catanzaro che non riesce a credere a cio’ che è riuscita a fare contro un Avellino assente e distratto. Con i risultati che hanno ottenuto le altre formazione del girone, i bianco verdi si trovano al momento fuori anche dalla zona playoff. Domani al Partenio – Lombari ci sarà il Matera, sperando che Puleo e compagni possano far dimenticare presto questa vergognosa prestazione e sconfitta rimediata ai danni del Catanzaro. La sconfitta di domenica scorsa ha provocato un terremoto anche in società, sicuramente la prima a non essere contenta del “suicidio” calabrese. La società sembra di aver individuato in Marruocco e Rinaldi i principali colpevoli della disfatta della scorsa settimana e ha deciso di rescindere il contratto con i due calciatori. Una decisione che non è stata ben accolta dallo spogliatoio, infatti gli uomini più rappresentativi stanno cercando di trovare una mediazione con la società. Infine con un comunicato ufficiale l’Avellino ha diffuso la notizia di aver ingaggiato il giovane portiere Ciro Celli, nativo di Torre Annunziata, cresciuto nel settore giovanile dell’Us Avellino e ha militato anche a Ischia, Pomigliano e Fondi.

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Sidigas, sfida ad alta quota contro il Brolo

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uesto pomeriggio alle 18.30 è in programma la 22esima giornata di campionato. Nell’impianto di via San Giacomo sarà scontro diretto per la serie A2 tra Sidigas Atripalda e Ciesse Brolo. Cresce l’attesa fuori e dentro al campo per una partita che oltre ai tre punti - a cinque giornate dal termine mette in palio la possibilità di tagliare ambiziosi traguardi, siano essi la promozione diretta o i play off. Prima contro seconda, solo quattro lunghezze di distacco in classifica, vittoria del Brolo all’andata per 3-1, le motivazioni in casa Atripalda non mancano e i motivi d’interesse del match appaiono scontati. Marolda carica i suoi psicologicamente in allenamento lavorando su sfide sotto rete per aumentare le percentuali di battute e ricezioni. Il tecnico inquadra così il match alla vigilia: «Si tratta di uno scontro diretto, non c’è dubbio. L’aspetto fondamentale per noi è poter giocare in casa. La partita sarà molto complicata, prevedo una battaglia al di là del risultato finale, nessuno vorrà mollare. Siamo due squadre che battono e ricevono bene, dovremo rivelarci più bravi con l’aiuto del nostro pubblico». Arbitrerà la coppia calabrese formata da Maurizio Nicolazzo (1°) e Danilo De Sensi (2°) del comitato di Lamezia Terma. Chieti - Potenza sabato e Molfetta - Corigliano domenica sono le altre gare che completano il quadro degli impegni ad alta quota.


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SPECIALE

ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

Il Civico consesso dei “veleni”

Maggioranza e opposizione divise praticamente su tutti i punti all’ordine del giorno. L’istituzione del Consiglio dei Disabili e Consulta nell’occhio del ciclone. Applausi per all’accordo Anci-Fai

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della Redazione

uovo Consiglio comunale infuocato a Mercogliano. L'ennesimo assise convocato dalla minoranza consiliare, infatti, ha fatto da scenario ad un duro scontro tra le varie fazioni che compongono l'intero gruppo amministrativo del comune alle falde di Montevergine. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente e la presentazione delle interrogazioni da parte dei consiglieri di minoranza, il parlamentino cittadino ha approvato all’unanimità, tra gli applausi, il regolamento per l’istituzione ed il funzionamento della consulta per i problemi dei cittadini diversamente abili. Un importante traguardo salutato positivamente dalla Consulta di Avellino che, con il portavo-

ce Michelangelo Varrecchia, ed altri esponenti hanno presenziato ai lavori. «Questa consulta – ha affermato l’assessore ai Servizi Sociali, Giacomo Dello Russo – può dare i giusti stimoli e consigli per individuare e affrontare insieme le problematiche dei diversamente abili». Varrecchia, portavoce della Consulta di Avellino, ha commentato così: «Siete il primo dei 119 comuni a dotarsi di questo organismo, lo sta facendo anche la Regione Campania. Istituire questo organismo significa avere a disposizione una consulenza». Via libera, sempre con voto unanime, all’adesione del Comune di Mercogliano al protocollo d’intesa Anci-Fai, per la prevenzione e contrasto al racket e all’usura. Approvato

L’assessore Matarazzo si è dimessa per motivi strettamente personali, lasciando le proprie deleghe al Sindaco Carullo

dall’aula anche la partecipazione del Comune all’attività di accertamento dell’Agenzia delle Entrate. Respinte invece le mozioni presentate dalle minoranze su quoziente familiare, criteri di aggiudicazione delle gare d’appalto e di un regolamento per la gestione delle procedure di pubblicazione all’Albo Pretorio online. A surriscaldare l'atmosfera sono state le discussioni relative alle presunta illegittimità degli aumenti della Tarsu e i lavori al campo sportivo cittadino. Da un lato, infatti, il "Gruppo Pdl", guidato in Consiglio da Nicola Sampietro, ha accusato l'amministrazione di aver approvato indebitamente un rincaro della tassa sui rifiuti, aumento per il quale una cittadina avrebbe fatto ricorso. Lapidaria, anche se stizzita, la risposta del sindaco Massimiliano Carullo e dell'assessore al bilancio Fabio Evangelista i quali, respingendo le accuse in toto hanno affermato la legalità del loro operato e di non

essere a conoscenza di alcun tipo di ricorso. Se la discussione è andata avanti per lungo tempo su questo argomento, non meno parole sono state spese per quanto concerne l'opera di realizzazione del nuovo campo sportivo cittadino. Anche in questo caso, infatti, i membri dell'opposizione hanno accusato l'amministrazio-

Ferraro: troppi sprechi nel Comune Il consigliere del Pd: l’Amministrazione ha aumentato i ticket per i servizi scolastici, ma, invece, avrebbe dovuto ridurre il numero degli assessori e tagliare altre spese, come l’auto blu

«I

n questa fase di crisi economica tutti sanno che il prezzo più alto lo stanno pagando le famiglie, in modo particolare quelle numerose e monoreddito». Così il consigliere Pasquale Ferraro. «Evidentemente – continua Ferraro - il sindaco Carullo e la sua Giunta non hanno coscienza di questa realtà visto che con la delibera 56 del 12 marzo 2011 hanno aumentato i ticket per i servizi scolastici (mensa e trasporti). Con molto pudore parlano di semplice “adeguamento” ma, di fatto, dall’anno scolastico 2011/2012 le famiglie dei ragazzi che frequentano le scuole di Mercogliano dovranno pagare di più per avere ser-

vizi essenziali, come se non fossero già bastati l’introduzione dell’addizionale comunale all’Irpef, l’aumento lineare della Tarsu del 19 per cento e l’aumento di tutti i tributi locali minori. Nessuno vuole negare che i finanziamenti agli enti locali vengono costantemente ridotti ma va anche ricordato che gli sprechi abbondano. Per recuperare risorse da destinare ai servizi e alle politiche sociali basterebbe, ad esempio, che il sindaco riducesse il numero degli assessori o rinunciasse all’auto blu. Non contenti di aver prodotto tanti danni, nella seduta consiliare di lunedì la maggioranza ha bocciato la nostra mozione riguardante il

quoziente familiare, uno strumento utile per alleggerire le sperequazioni nell’ambito delle prestazioni dei servizi e delle politiche sociali. Il quoziente familiare aiuta le famiglie anagrafiche più numerose a vedersi riconosciuti maggiori diritti rispetto al sistema attuale che ha come parametro di riferimento solo il reddito ed il modello Isee. Si è persa l’opportunità che avevamo offerto per lanciare un segnale di solidarietà e di aiuto concreto verso le tante famiglie che vivono in condizioni critiche e che vorrebbero dalle istituzioni locali meno chiacchiere, meno manifestazioni e premiazioni e più fatti».

ne di scarsa concretezza puntando il dito sulle lungaggini nella realizzazione dei tre lotti, verso il costo dell'intera struttura (circa 2,5 milioni di euro) valutato troppo esoso, e sui momenti di realizzazione delle varie parti della struttura. Secondo Sampietro, infatti, «decidere di dedicarsi all'impianto di illuminazione prim'ancora di terminare il rettangolo di gioco è quantomeno strano e fuori luogo». A questa dichiarazione è seguita la proposta della minoranza di variare il progetto in corso d'opera, permettendo così alla ditta costruttrice di concentrarsi prima sulle strutture principali. Pronta la replica dell'assessore ai lavori pubblici Modestino Gesualdo che ha definito "primario" completare l'impianto d'illuminazione in modo tale da permettere di utilizzare la struttura di notte fin da subito. A margine dell'assise, il sindaco Carullo ha comunicato le dimissioni di Anna Matarazzo da assessore al turismo, adducendo per questa scelta dei motivi strettamente personali. Le deleghe sono tornate nelle mani del primo cittadino.


ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

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Una seduta “fiume” del Consiglio comunale, cominciata di mattina e terminata nel pomeriggio, su argomenti molto delicati e discussi

Campo sportivo, è bagarre Polemiche su costi e tempi C

ampo sportivo sì, campo sportivo no. Tempi di attesa troppo lunghi e costo della struttura ben oltre le possibilità delle casse comunali. Queste le accuse messe dall’opposizione in occasione del Consiglio comunale di lunedì. I lavori per la realizzazione della struttura, infatti, proseguono tra lungaggini e rallentamenti il che ha portato alla dura contestazione dell’operato

dell’amministrazione, con diretto riferimento all’assessore ai lavori pubblici della squadra Carullo Modestino Gesualdo. A prendere la parola per primo è stato il capogruppo d’opposizione del Pdl Nicola Sampietro il quale ha chiesto delucidazioni sia in merito alla lottizzazione dei lavori, sia per quanto concerne il prezzo dell’intera opera e la gestione dei lavori. «Il Campo sportivo – ha

L’opposizione: perché il progetto è stato variato e le spese sono lievitate? L’assessore Gesualdo: non ci esporremo a ricorsi

criticato Sampietro – è un’opera che doveva costare alle casse comunali circa un milione e mezzo di euro. Per motivi che non conosciamo, invece, il progetto ha subito variazioni tali di portare la somma totale a quasi due milioni e mezzo. Senza voler entrare nella questione finanziaria ulteriormente vorremmo capire anche perché è stato scelto di lottizzare i lavori in questo modo». Sampietro, infatti, ha fatto riferimento alla decisione di completare prima l’impianto di illuminazione della struttura e sportiva e poi il campo di gioco, scelta che il pidiellino e la sua squadra

ritengono inopportuno: «A parte che la scelta di completare prima l’illuminazione appare quantomeno fuori luogo, ritengo che non ci siano neppure le condizioni strutturali per completarla. A mio avviso, infatti, non credo la zona possa essere raggiunta da una tensione elettrica tale da reggere l’impianto previsto dal progetto. Per questo motivo ritengo che debba essere fatta una variazione al progetto per la quale mi offro personalmente». A rincarare la dose il consigliere Pasquale Ferraro il quale, polemicamente, ha puntato il dito verso i tempi di attesa per il nuovo

Tarsu illegittima? Decide il Tar Il Sindaco Carullo replica a Sampietro: non spetta certo alla Commissione provinciale esprimersi in questa materia e poi la Giunta non ha approvato aumenti, ma soltanto adeguamenti della tariffa

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umento Tarsu illegittimo. Questa l’accusa, peraltro fatta anche in passato, dell’opposizione consiliare di Mercogliano che ha infiammato il Consiglio comunale di Lunedì. Il gruppo Pdl, rappresentato da Nicola Sampietro, infatti, ritiene che il rincaro della tassa sui rifiuti vada ben oltre il 19 per cento prescritto dalla legge. A rafforzare le posizioni della minoranza ci sarebbe poi “la prova” di una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale che, avrebbe, (e il condizionale è d’obbligo poiché nessun documento ufficiale è stato presentato) bocciato la delibera n. 102 della

giunta del Comune di Mercogliano del ventisei aprile scorso con la quale è stato sancito l’incremento «L’illegittimità della delibera di giunta che sanciva l’aumento della tassa sui rifiuti era già stata evidenziata dal nostro gruppo consiliare in occasione del consiglio comunale dello scorso maggio – ha spiegato Sampietro – ora, a distanza di un anno, la Commissione tributaria ci dà ragione. Questo denota la superficialità con cui vengono adottati gli atti da questa maggioranza. Tra l’altro il Comune non si è costituito in giudizio e perciò condannato dalla Commissione in contumacia che ha ritenuto validi i

rilievi del contribuente evidenziando che l’aumento del 19 per cento rispetto alla tassa dell’anno precedente è da considerarsi illegittimo non risultando dalla delibera “alcuna citazione della indispensabile esposizione dei dati consuntivi e previsionali del costo del servizio”. Tale vicenda conferma la totale incapacità della giunta». Pronta la replica del Primo cittadino Massimiliano Carullo: «Ufficialmente non c’è stato notificato niente. Mi riservo di approfondire la questione ma, certamente, l’illegittimità non è del deliberato di giunta, che tengo a precisare, non riguarda un aumento

della Tarsu, ma di un suo adeguamento. La legittimità di una delibera, peraltro, non può essere decisa da una Commissione provinciale, ma solo dal Tar». A fare eco al sindaco l’assessore al bilancio Fabio Evangelista: «Dato che questa notizia è stata scritta solo sui giornali perché noi non abbiamo avuto alcun tipo di notifica, non ho modo di entrare nel merito della questione. La commissione tributaria, tuttavia, non può annullare una delibera di un Consiglio comunale poiché non è nelle sue funzioni. Dal canto nostro, comunque, siamo sicuri del nostro operato su questa operazione».

campo: «Ho l’impressione che i tempi si stiano sempre più dilatando. Spero, almeno che ne valga la pena e che, una volta finita, la struttura possa essere qualitativamente di alto livello…». I due interventi, giunti a pochi minuti dall’inizio dell’Assise, hanno contribuito a riscaldare non poco gli animi anche se l’assessore Modestino Gesualdo ha cercato, sentendosi chiamato in causa, di replicare senza alimentare le polemiche: «Variare in corso d’opera un progetto, vorrebbe dire inficiare una gara d’appalto già conclusa. In questo modo non faremmo altro che andare incontro a una serie infinita di ricorsi. Per quanto concerne l’impianto d’illuminazione, assicuro che sarà terminato in tempo breve e che così sarà anche per il campo di gioco. In questo modo potremo far giocare tutti anche in notturna. Stesso discorso anche per la recinsione che ritengo assolutamente indispensabile per preservare l’integrità futura della struttura».


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SPECIALE

“Sottostrati noncuranti”, l’Irpinia delle opere d’arte ranti”?

A di Milena Talento

bellinum, in occasione della presentazione avellinese del testo “Sottostrati noncuranti”, ha intervistato la dott.ssa Maura Picciau per cogliere maggiori informazioni circa la nascita e l’elaborazione di questa

«Sottostrati noncuranti, un titolo evocativo e un po’ misterioso, è stato scelto per presentare al pubblico una rassegna di interventi di restauro, scelti tra quelli più significativi, operati negli ultimi anni dalla Sopraintendenza per i Beni Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Salerno e Avellino. Si tratta di pitture, sculture, arredi ecclesiastici o decorazioni patrizie, dall’Alto Medioevo ad oggi: è ampia la varietà dei cari affrontati. Pluralità di azioni, dunque, con la naturale differenza di tecniche e metodi adottati. Comune a tutti i restauri qui illustrati, invece, è l’attitudine culturale che indirizza le scelte

Presentato il volume della Soprintendenza sui restauri in provincia. La dott.ssa Picciau: un’opera eccellente importante pubblicazione: Come nasce la scelta del titolo “Sottostrati noncu-

degli storici dell’arte e dei restauratori protagonisti di questo volume: un’attitudine di ascolto e di dialogo.

Ascolto delle istanze e delle attese che la cittadinanza e il territorio ripongono nell’istituzione». In base a quale criterio sono state selezionate le opere presentate nel libro? «All’interno di questo volume vengono affrontate una varietà di problematiche. Il criterio nella selezione delle opere non è stato sempre quello dell’eccellenza: cioè, non abbiamo necessariamente proposto i capolavori ma abbiamo selezionato tutte quelle opere che significano sempre qualcosa per le comunità a cui appartengono. Abbiamo sempre privilegiato una storia fatta di storie, calata nella realtà del territorio». Ogni pubblicazione di carattere scientifico, in genere, ha una peculiare struttura narrativa e tecnica. Ci spiega, brevemente, com’è strutturato “Sottostrati incuranti”? «Strutturalmente parlando, proprio come in una mostra visuale, ogni opera è accompagnata da una

scheda storico-artistica che diventa il luogo fisico in cui realizzare una sapiente e aggiornata disamina sulla fortuna critica dell’opera, un approfondimento di natura filologica e un’analisi delle sue qualità attraverso le immagini. Inoltre, quasi sempre, ogni opera prevede un focus di approfondimento, ovvero un contributo nella forma del saggio breve per mettere in luce un particolare punto di vista attraverso il quale leggere le opere». Ci fa un esempio di sottostrati significativi emersi nel territorio di Avellino? «Mi viene in mente la tavola dell’Annunciazione di Summonte. Si tratta di una tavola stranamente negletta, che va ad implementare il ragguardevole repertorio di testi figurativi riconducibili al tipo di ‘rinascimento umbratile’ in voga a Napoli dagli anni Ottanta del Quattrocento. Intriga, in particolare, pensare che questa Annunciazione possa incoraggiare un riassestamento del catalogo e dello svolgimento del cosiddetto ‘Maestro dell’Adorazione

Un libro con oltre 150 foto di restauri Dall’icona della Madonna in Mestà dell’abbazia del Loreto, passando per i mezzibusti di villa d’Ayala a Valva, per arrivare all’opera Tre Punti di Gianni Dessa: queste alcune delle opere recuperate dagli esperti

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ella sala convegni dell’ex carcere borbonico di Avellino sono stati presentati i maggiori restauri d’arte compiuti su tutto il territorio di Salerno e Avellino dalla Soprintendenza Bsae, diretta dalla dott.ssa Maura Picciau. Il lavoro è stato documentato nel libro-catalogo “Sottostrati noncuranti”, edito da Arte’m e curato da Antonella Cucciniello, membro della Sopraintendenza Bsae di Salerno e di Avellino. Nella mattina dello stesso giorno il libro è stato presentato anche a Salerno presso il Museo Diocesiano S. Matteo. La doppia presentazione in Campania si configura come un’anteprima per il territorio di competenza. Il pregevole volume, di grande

formato e arricchito da oltre 150 foto a colori, è stato illustrato anche a Ferrara il 30 Marzo, in occasione della XVIII edizione del Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali. Il filo rosso che unisce gli

interventi selezionati è la volontà di intendere il restauro di un’opera d’arte non quale operazione di riscoperta di qualità formali svanite, di disvelamento estetico, ma come parte di un processo più vasto di restituzione del bene alla collettività. E’ in questa prospettiva di confronto con le problematiche di fruizione, di culto, ma anche di pregnanza semantica, che si comprendono appieno alcuni interventi particolarmente originali: le indagini diagnostiche sull’antica icona della Madonna in Maestà dell’abbazia di Montevergine sopra Avellino, preventive al ricollocamento della tavola dalla Chiesa Nuova alla basilica antica; il restauro conservativo dei mezzibusti in marmo dell’ot-

tocentesco ‘teatrino di verzura’ del parco della villa d’Ayala a Valva; il ripristino cromo-strutturale dell’imponente scultura opera di Gianni Dessi, Tre Punti, che marca di segno contemporaneo il giardino della Certosa di Padula. Opere e contesti diversi, differenti i bisogni, unica la finalità di trasmissione e condivisione del portato culturale, in senso lato, del bene. Sottostrati noncuranti indica, nel pensiero della curatrice Antonella Cucciniello, la protezione che il tempo ha accordato, sotto strati di polveri e patine, senza preoccupazione del poi, alle opere che ci sono giunte e affidate in consegna, a noi custodi pro tempore.

di Glasgow’, tenuto a battesimo da Federico Zeri con un intervento su un “Burlington Magazine” del 1954. Il lavoro di restauro di quest’opera è stato particolarmente lungo e complesso. La prima difficoltà incontrata nell’esecuzione di questo interessantissimo restauro è stata quella di movimentare l’opera per permetterne il trasporto nel laboratorio di restauro. Nell’emergenza del post terremoto l’opera ha subito danni dovuti all’estremo degrado del supporto ligneo che non permettevano di maneggiarla senza procurare danni irreversibili. Infatti, sulla superficie sono visibili le tracce determinate dalla pressione dei polpastrelli ed alcune parti del dipinto si sono distaccate dal supporto originario. La prima operazione è stata la rilevazione termo-igrometrica del nuovo ambiente destinato alla custodia e restauro, con il controllo degli eventuali movimenti delle assi di supporto. Per garantire un’adeguata protezione è stata costruita una cassa in legno coibentata con materiale ammortizzante, che ha accolto il dipinto fino a quando l’intervento di consolidamento del supporto ligneo non e stato quasi completato. La superficie pittorica è stata protetta con carta giapponese e colla di coniglio; sono state inoltre fissate al dipinto, tramite morsetti, quattro traverse in legno di abete. L’operazione è stata graduale ed ha richiesto molto tempo vista l’impossibilita di avvalerci della tecnica del sottovuoto in considerazione del rischio oggettivo di schiacciamento e sfondamento della struttura. Una volta ottenuto un adeguato consolidamento, abbiamo potuto rivoltare il dipinto dal verso dove, con l’ausilio di calore e di bisturi, si e provveduto a rimuovere lo spesso strato di sostanze resinose (colofonia o pece greca) che era stato steso abbondantemente sulla superficie del supporto in un precedente intervento. L’opera di restauro - come ho già detto - è stata particolarmente complessa e lunga e sarebbe impossibile descriverla qui nella sua interezza; ciononostante, tutti gli appassionati e i curiosi possono trovare ulteriori approfondimenti circa la storia, il restauro - oltre che un’analisi autoptica – nel saggio breve allegato alle immagini dell’opera contenuto nel volume Sottostrati incuranti».



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SPECIALE

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Cucciniello: dopo 10 anni è il momento di lasciare m’era prevedibile, bloccò ogni tipo di azione che riprese a distanza di quattordici anni. Nel 1994, con Giacomo Foschi presidente e il sottoscritto all’interno dell’organigramma, riaprimmo “i battenti” e ricominciammo a lavorare per il paese. Sei anni dopo subentrai a Foschi, diventando io stesso presidente». Cosa ha significato per lei essere presidente per dieci anni di una delle Pro Loco più antiche d’Irpinia?

della Redazione

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ernando Cucciniello, presidente della Pro Loco di Atripalda, ci racconta un po’ la storia di questa associazione che compie i suoi primi quarant’anni?

«La Pro Loco venne costituita il 14 marzo del 1971 e proseguì la sua attività fino all’’80, anno del sisma che tutti ricordiamo. Proprio quella catastrofe, co-

«Innanzitutto, voglio chiarire che quando mi sono avvicinato all’associazione non avevo alcuna velleità di diventarne il presidente. Quando avevo 15 anni, infatti, fui chiamato da don Achille Picariello per organizzare una

ATRIPALDA - Il Presidente: porterò nel cuore esperienze umane e professionali di altissimo livello, adesso voglio dedicarmi maggiormente alla famiglia

squadra di pallavolo, da allora non ho più lasciato questo mondo. Oggi ho 54 anni ed esco fuori da questa avventura estremamente gratificato a tutti i livelli. Ho avuto tante soddisfazioni e un bellissimo riscontro in tutte le manifestazioni organizzate. Inoltre sono stato molto felice di aver dato l’occasione a venti giovani atripaldesi di prestare il servizio civile. Sono cose che ti restano dentro e che ti rendono una persona migliore». Come “risponde” Atripalda alla Pro Loco. C’è attaccamento a questa associazione? «Sicuramente ce ne dovrebbe essere di più. Paradossalmente riceviamo maggiori gratificazioni dai visitatori esterni rispetto a quelle degli stessi atripaldesi. Attraverso un protocollo d’intesa stipulato con la Provincia abbiamo dato la possibilità agli studenti delle scuole cittadine di conoscere le nostre bellezze ma ci vor-

La ProLoco compie quaranta anni Un incontro pubblico si è svolto giovedì scorso nella sede dell’Associazione, nel corso del quale sono stati presentati il volume, una mostra rievocativa e un filmato storico sui personaggi

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uarant’anni di storia atripaldese visti attraverso la Pro Loco. E’ così, attraverso l’incontro organizzato dal presidente Fernando Cucciniello, che si sono voluti ricordare anche i primi quattro decenni della storica Associazione che, fin dal 1971 si è configurata come ente di promozione turistica, di tutela e valorizzazione delle risorse storiche, tradizionali, folcloristiche e enogastronomiche di Atripalda. Per l’occasione i soci hanno organizzato un incontro dal sapore tipicamente rievocativo ma anche propositivo per un necessario sguardo al futuro. Durante la serata che si è tenuta giovedì presso la Chiesa

di S. Maria Maddalena, sono state ripercorse le tappe che hanno formato il lungo cammino fatto fin qui dalla Pro Loco, una delle più attive e longeve della provincia. Per occasione è stato presentato il volume “40 anni di storia” che rievoca tutta la vita dell’Associazione grazie all’ausilio di foto e documenti. A supporto del libro anche la proiezione di un breve filmato riguardante gli eventi e i protagonisti che in questi anni si sono impegnati nelle numerose attività. A corollario di tutto, è stata inoltre inaugurata una mostra dal titolo “Radici...40 anni di attività”, allestita nella sala espositiva della sede per ripercorrere la storia della Pro

Loco attraverso documenti, foto e locandine degli eventi proposti nel corso degli anni. «Ringrazio il Presidente Fernando Coccuniello e tutti i soci che hanno lavorato duramente e con passione in questi anni, per organizzare eventi che resteranno per sempre scolpiti nei cuori e nelle menti degli atripaldesi ha detto il sindaco Aldo Laurenzano - è grazie a uomini come loro, che la nostra comunità può progredire e crescere in cultura e civiltà. Sono certo che questa istituzione rimarrà per sempre nella nostra cittadina e anche l’Amministrazione farà l’impossibile per aiutarne la missione e gli scopi che si è sempre prefissata».

rebbe maggiore impegno da parte di tutti a cominciare dalle Istituzioni. Non si deve dimenticare, infatti, che Atripalda possiede monumenti che tutti ci invidiano e sui quali la provincia e la regione fondano progetti di sviluppo e promozione turistica. Sarebbe bello che però questo impegno avesse delle reali ricadute a livello territoriale». In questi dieci anni si sono susseguite tre amministrazioni comunali. Com’è stato il rapporto con ciascuna di esse? «Non posso assolutamente lamentarmi. Quando era sindaco il dottor Gerardo Capaldo avviamo un rapporto sinergico con la sua amministrazione che non si mai più interrotto. L’avvento della dottoressa Carmela Rega prima e del dottor Aldo Laurenzano poi non ha fatto altro che consolidare questo rapporto. Stesso discorso con le varie giunte i cui assessori di riferimento hanno fatto sempre sentire la loro forte presenza. Stiamo parlando di un rapporto davvero gratificante». Lo scorso gennaio ha dichiarato di non voler continuare questa sua avventura di presidente. Ci ha ripensato? «No, è una decisione definitiva. Per dieci lunghi anni mi sono occupato in prima persona della Pro Loco, mettendo tutto il resto da parte. Sono arrivato a un punto, però, che le esigenze personali spingono con forza. Voglio passare più tempo con la mia famiglia e lasciare ad altri il compito di gestire quest’associazione, dal recupero fondi all’aspetto amministrativo». E’ stato già scelto il nome del suo sostituto? «Non se n’è parlato ancora ma sicuramente avremo occasione di discuterne con calma all’interno del direttivo. Arriveremo a una soluzione condivisa. Questo è certo».


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RUBRICA MEDICA

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«La felicità è il segreto per essere più sani» struttura, laddove c’è una ipotesi di rischio di contenzioso di natura sanitaria che coinvolga la struttura svolgo la funzione di medico legale pianificando i percorsi tecnici con il fine ultimo di risolvere la questione negli interessi della Clinica». Quali sono le patologie più comuni che riscontra nel suo Reparto?

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ottor Massimiliano Fontana, cosa l’ha spinta a diventare un medico?

della Redazione

«Devo dire con franchezza che le motivazioni primarie positive, ossia la voglia di aiutare gli altri e la passione per la medicina in sé, sono rimaste pressoché immutate, si sono però integrate con altre emozioni

vrebbe essere esclusivamente fiduciario quindi tutelato e difeso dalle nostre istituzioni. Oggi come oggi ciò non avviene in modo fluido perché il diktat è di standardizzare il paziente mediante una serie di percorsi che non sempre servono alla tutela stessa del paziente e sicuramente sviliscono la figura del medico che, impegnato negli

privilegio reciproco di un sano rapporto umano con i pazienti e ciò ci reca non poche soddisfazioni». Da quanto tempo esercita questa professione presso la Clinica Santa Rita? «Sono più o meno venticinque anni per cui posso dire che una buona parte della mia carriera si è svol-

Il dott. Fontana, responsabile di Medicina Generale nella CLINICA SANTA RITA: è provato che essere soddisfatti della propria vita, aiuta a sconfiggere le malattie non positive. La eccessiva burocratizzazione dei percorsi gestionali nella sanità ha creato come conseguenza una difficoltà nel rapporto medico-paziente che, deontologicamente, do-

adempimenti burocratici, diviene sempre meno disponibile nel suo ruolo naturale. Devo dire però che presso la nostra Clinica siamo estremamente concentrati nel mantenere il

ta qui. Attualmente inoltre sono Presidente della Commissione Tecnica bilaterale Nazionale per l’accreditamento di strutture sanitarie Pubbliche e Private (Ebissalt), Medico-Legale Direzione Provinciale Inps, Medico Competente per Aziende multinazionali. Presso questa Casa di Cura, sono il Responsabile del Reparto di Medicina Generale, Ecografia Internistica e inoltre svolgo anche la funzione di medico legale nell’ambito del “Risk Management” della Clinica». Ci spiega, nello specifico, quest’ultima sua funzione? «In pratica sono un personaggio che lavora in parallelo con la Direzione della

«Essendo un reparto di Medicina Generale, ci occupiamo di molte tipologie quali malattie dell’apparato respiratorio, malattie dismetaboliche, degenerative, endocrinologiche, cardiovascolari, reumatiche etc. Bisogna dire comunque che negli ultimi anni si è avuto un incremento considerevole in particolare delle patologie dell’apparato respiratorio». Quali sono i fattori che determinano tale predominanza? «L’eziopatogenesi è il risultato di una interazione tra fattori predisponenti individuali ed ambientali quali ad esempio l’aumento delle polveri sottili e la presenza ormai ovunque di ogni tipo di allergene, fattori microclimatici, ovviamente fumo di sigaretta, la sedentarietà, ma anche la sottovalutazione di segni e sintomi precoci da parte del paziente stesso. Stiamo parlando, comunque, di una statistica che non investe soltanto l’Irpinia ma l’intero territorio nazionale». Quali sono i modi per prevenire queste patologie? «Questa domanda apre un discorso molto complesso. Per creare un vero e proprio apparato preventivo ci sarebbe bisogno di una serie di presidi sanitari e tecnici tale da abbattere i tempi d’attesa per sottoporsi ad esami strumentali ed analisi, anche quelle convenzionate. La necessità di contrazione della spesa sanitaria da parte delle Re-

gioni, però, non apre favorevolmente a questi scenari. Attualmente il trend consolidato è di prevedere una riduzione al minimo dei ricoveri e degli interventi sanitari con tagli nell’ambito anche della prevenzione con carico dei costi sul cittadino che così rinvia o vede rinviata spesso la effettuazione di indagini, il che fa aumentare il rischio di progressione di una malattia. Spesso ci troviamo, qui in Clinica, ad affrontare una patologia in stato avanzato proprio perché non si è intervenuti nei tempi corretti. I suddetti tagli sono oggi necessari e sacrosanti ma andrebbero meglio ripartiti; è inconfutabile che le maggiori conseguenze negative sono a carico della prevenzione». Oltre a un discorso di carattere strutturale o organizzativo, cosa possono fare le persone per ridurre al minimo la possibilità di soffrire di patologie respiratorie? «Il consiglio che posso dare, comunque, è quello di seguire uno stile di vita sano, evitando il fumo, la sedentarietà, concedere più tempo, quando possibile ad attività all’aperto, curare il sovrappeso e consultare il medico per quanto possibile anche per la prevenzione. Inoltre è riconosciuta l’importanza di creazione di una individualità psicologica positiva. Mi spiego meglio. In un’epoca di grosse difficoltà che più o meno interessano tutti, diviene importante un requisito psicologico denominato “resilienza” termine preso in prestito dalla fisica (è la duttilità tipica di alcuni metalli), che tradotto in parole povere può significare incremento della capacità di adattamento alle avversità ed adozione di comportamenti finalizzati alla cura ed al benessere individuale, ciò può essere realizzato anche per piccole cose che però possono generare benefici importanti». Un’ultima domanda che esula dall’ambito medico: come si rilassa quando non lavora? «In passato mi piaceva dedicarmi allo sport e cercavo di coltivare la mia passione per il mare. Attualmente ho davvero pochissimo tempo libero che dedico interamente alla famiglia. Le mie due figlie sono la priorità».


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MONTEFORTE

Aurigemma: è finito il dispotismo di Nappi «Q

della Redazione

uando facevo parte della Giunta Nappi ero costretto ad accettare, per amore della democrazia, e per evitare spaccature interne, l’atteggiamento dittatoriale del sindaco che amministrava in modo personalistico e senza dare ascolto a nessuno». Così Antonio Aurigemma, ex assessore ai Servizi Sociali dell’ attuale consigliere regionale e ora in corsa con il “Patto per Monteforte” guidato dal sindaco uscente Antonio De Stefano. «Per ben tre volte, dopo aver espresso il mio malessere e dopo le mie ribellioni, Nappi mi revocò la delega. Sto parlando di una condizione in cui o accettavi ciò che lui imponeva, subendo iner-

tino e Carullo poi ad allontanarsi dalla vita amministrativa. Ovviamente, era prassi consolidata lavare i proverbiali panni in famiglia ma non è un segreto che ci fossero contrasti interni anche piuttosto forti». Discorso diametralmente opposto, ora con De Stefano nella cui lista Aurigemma è candidato ufficialmente: «Anche in queste fasi preliminari – spiega ancora l’ex amministratore – in cui deve essere realizzato un programma elettorale di qualità e in grado di convincere i cittadini del nostro impegno, ho notato un’atmosfera molto diversa rispetto al passato. Finalmente c’è la possibilità di discutere e di raggiungere una decisione condivisa, cosa che,

MONTEFORTE - L’ex assessore: prima bisognava accettare le decisioni del Sindaco, oppure dovevi lasciare la Giunta te le sue decisioni, o te ne andavi. Stesso motivo che ha indotto Nuviello e Canonico prima e Valen-

manco a dirlo, era resa impossibile dall’atteggiamento arrogante di Sergio Nappi». Se, però, la

possibilità di parlare liberamente non è impedita a nessuno, i problemi di Monteforte restano pressanti e richiedono decisioni rapide e un progetto politico ben preciso. «La situazione generale del paese non è positiva, ma nemmeno drammatica. Vogliamo amministrare con saggezza e, proprio per questo – prosegue Aurigemma – non possiamo pensare di proporre un programma faraonico e irrealizzabile. Il nostro obiettivo è quello, invece, di gettare le basi per un quinquennio di azioni concrete, importanti e a media scadenza. I cittadini hanno bisogno di risposte nel più breve tempo possibile e noi vogliamo dargliele». L’intenzione del gruppo capeggiato da De Stefano è, comunque, quella di dare un seguito all’azione già intrapresa in questo scorcio finale di mandato, puntando sulla vivibilità e sull’offerta scolastica e ricreativa rivolta ai più giovani: «Quando ero assessore – ricorda Aurigemma - lavorando con il Piano di Zona A7, riuscii a strappare un finan-

ziamento di circa 500 mila euro per un centro d’infanzia che, oggi, accoglie neonati dai 18 ai 30 mesi. In questi ultimi tempi è stato terminato un nuovo edificio scolastico che accoglierà gli studenti delle medie mentre sono in fase di realizzazione due nuovi centri sociali e un campetto di calcio. Questi lavori rientrano in un disegno che ha come fine ultimo quello di aumentare la vivibilità di un territorio che sta attraversando oggettive difficoltà. L’implementazione e il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di trasporto pubblico, poi, sarà sicuramente un altro tema che andremo ad affrontare in sede di realizzazione del programma». Intanto la lista guidata da De Stefano ha scelto il simbolo con il quale correrà alle prossime elezioni. Il “Patto per Monteforte” sarà rappresentato, infatti, dal disegno stilizzato delle tre montagne simbolo del paese, al di sotto delle quali saranno presenti una bandiera tricolore e due mani che si incrociano in una poderosa stretta.

Santulli - Rauseo, scontro nel Pdl Il coordinatore cittadino: non sono a caccia di stellette come qualcuno, ma mi impegnerò in prima persona per il paese. Il vice: spero proprio che non abbia intenzione di candidarsi a sindaco

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otta e risposta tutto interno al Pdl di Monteforte Irpino, tra Nicola Santulli e Mario Rauseo, rispettivamente coordinatore e vicecoordinatore del partito di Berlusconi. «Spero che il coordinatore del Pdl Santulli non stia pensando a una sua candidatura a sindaco di Monteforte Irpino, ma non perché sono contrario a priori a questa ipotesi, ma perché sarebbe la negazione palese di qualsiasi forma di democrazia politica all'interno di un partito. Non essendovi stata una discussione preliminare per la condivisione della scelta, in questo caso, nè con il vicecoordinatore, nè con gli iscritti al partito. Non può esservi così un confronto democratico con le altre forze politiche, con gli altri segretari o coordi-

natori. Insomma, sarebbe una discesa in campo solitaria e arrogante che nulla porterebbe di buono in termini di crescita sociale e politica per la collettività montefortese», così Rauseo. Pronta e piccante la risposta di Santulli: «Lungi da me fare una lista di par- tito. Conosco e ho sperimentato le dif- ficoltà che si vivono ancora a Mon- teforte. Ho il volto pulito, la mia tradi- zione familiare è sempre stata di destra, e sono sempre stato nella stessa area. Ho avuto anche il coraggio di dire senza peli sulla lingua di votare il mio partito, nonostante la pressione di candidati lo- cali di altri partiti in varie tornate elet- torali. Non baratto la mia idea, per quie- to vivere. Anzi mi sprona a fare sempre

meglio, perché le battaglie mi stuzzica- no. E’ vero, Rauseo ha ragione, sarò in campo: seguirò la linea del partito e dei suoi dirigenti provinciali. “A me la stel- letta non serve”, cosa a cui altri aspira- no di nuovo, pur di far opinione, sa- pendo di aver perso anche quella, per u- na condotta non proprio lineare». Uno scambio di battute che testimonia il clima effervescente che sta animando questi ultimi giorni, prima della presentazione ufficiale delle liste (tra meno di quindici giorni), preludio all’inizio ufficiale della campagna elettorale. Un clima che potrebbe portare a numerose scissioni e alla composizioni di varie liste sia nel Centrodestra che nel Centrosinistra montefortese.

«Mi dimetto dal Consiglio, ma ci sarò alle elezioni»

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ell'ultima seduta comunale ho abbandonato l'aula perché si stanno apportando modifiche al piano regolatore, si cedono terreni, si cambiano destinazioni d'uso. Tutto ai fini elettorali. Io mi voglio sottrarre a questa logica», così il consigliere comunale Enzo Carullo ha spiegato le sue dimissioni. «Lo avrei fatto prima, ma per problemi di famiglia non ho potuto, ma sono deciso perché si sta utilizzando il consiglio comunale per fare politica. Siccome ormai non c'è più alcuna distinzione tra maggioranza e opposizione perché tutti sono in campagna elettorale, io a questi consigli comunali preferisco non essere convocato». E così come è determinato a lasciare l'attuale consiglio così Carullo è deciso a candidarsi alle prossime elezioni amministrative per poter dare a Monteforte: «Una vera alternativa a questi "papocchi" di liste che si stanno formando. I cittadini montefortesi hanno il diritto di scegliere». CAPITOLO PD - Semopre in bilico, invece, la situazione nella futura lista di Amodio Botta. Il candidato a sindaco designato, infatti, potrebbe decidere di scendere in campo, affiancato soltanto dal Partito Democratico e lasciare così il consigleire regionale di Noi sud, Sergio Nappi. Una decisione che avrebbe conseguenze imbarazzanti e anche paradosali, visto che Botta è stato designato proprio da Nappi.


ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

MERCOGLIANO

«Rischio sismico, sbagliato bocciare quell’ordinanza»

della Redazione

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a Presidenza del Consiglio dei Ministri con la storica Ordinanza n. 3907 del 13/11/2010, per la prima volta in Italia, in-

tende finanziare in modo articolato e prolungato la prevenzione sismica attraverso la riduzione del rischio. L’ordinanza è il primo passo di un programma plu-

riennale di prevenzione sismica e prevede una spesa complessiva di 965 milioni di euro distribuita in 7 anni, con una disponibilità di 44 milioni di euro per l’anno 2010». Così Nicola Sampietro, capogruppo del Gruppo Consiliare “Il Popolo della Libertà” di Mercogliano. «Questi fondi – ha spiegato ancora - per le azioni di prevenzione sismica possono essere impiegati solo nei Comuni italiani con maggior pericolosità sismica, prevedendo tra l’altro il finanziamento di interventi di rafforzamento locale, di miglioramento sismico o eventualmente di demolizione e ricostruzione di edifici pubblici e privati. In particolare l’Ordi-

MERCOGLIANO - Il consigliere di opposizione Sampietro: l’Amministrazione avrebbe dovuto valutare meglio i vantaggi offerti dal Consiglio dei Ministri

nanza prevede, per gli interventi sugli edifici privati, che i Comuni debbano preparare il bando per i contributi, affiggendolo all’albo pretorio e pubblicandolo sul sito web istituzionale, consentendo ai cittadini di rispondere al bando presentando la richiesta di contributo secondo le procedure ed i modelli allegati alla stessa Ordinanza. Il gruppo consiliare del Popolo della Libertà di Mercogliano unitamente agli altri gruppi di opposizione, stante l’inerzia dell’Amministrazione Comunale ha chiesto ancora una volta la convocazione di un Consiglio Comunale per discutere anche di questo argomento e dare mandato al responsabile del settore tecnico del Comune di redigere l’avviso per il bando pubblico. L’Amministrazione Carullo ha votato contro tale deliberato adducendo improbabili motivazioni di opportunità e mettendo in dubbio la

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credibilità del programma e della relativa copertura finanziaria da parte della Presidenza del Consiglio. Di fatto, sottraendosi ai propri doveri ed al mandato istituzionale che pure gli elettori hanno voluto conferire a questa maggioranza, si vuole negare un sacrosanto diritto dei cittadini a partecipare ad un bando di evidenza nazionale per vedere finanziati lavori di rafforzamento, miglioramento o anche di demolizione e ricostruzione delle proprie abitazioni in un territorio, come il nostro, dichiarato altamente sismico. Nulla peraltro ci è stato chiarito circa gli interventi, anche questi possibili di finanziamento, già posti eventualmente in essere a riguardo degli edifici pubblici e delle infrastrutture ritenute strategiche ai fini del rischio sismico. E’ questo l’ennesimo gesto di protervia e arroganza politica di una maggioranza che affronta con estrema superficialità le opportunità che i gruppi di opposizione, in una continua e costante correttezza istituzionale, si sforzano di sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale nel tentativo di contribuire in modo propositivo alla vita amministrativa del Comune di Mercogliano nell’esclusivo interesse della cittadinanza».

L’Unità “tradotta” da Acocella Il rettore dell’Università “Luspio” ha tenuto un convegno sull’Anniversario dell’unità nazionale nella scuola media “G. Dorso”: la differenza tra giovani del Nord e del Sud è diminuita

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entocinquant’anni di storia italiana “tradotti” per i giovani studenti dell’istituto “G. Dorso” di Mercogliano dal Rettore dell’Università “Luspio” di Roma e studioso di meridionalismo, professor Giuseppe Acocella. Con un linguaggio semplice e puntando a chiarire i momenti salienti dello sviluppo italiano nel meridione, lo studioso di origini irpine ha incantato la platea spiegando quanto e come la Campania e l’Irpinia sia stata fondamentale per la nascita dello Stato Italia. Il convegno, moderato dal vicedirettore di Abellinum, Attilio Alvino, è stato fortemente voluto dalla consigliera del comune di Mercogliano Lucia Sbrescia, ha visto la presenza anche del sindaco Massimiliano Carullo che ha dato l’avvio ai lavori salutando i presenti e rimarcando il profondo affetto che li lega ai piccoli cittadini del popoloso centro alle falde di

Montevergine. Il lungo intervento di Acocella, seguito con grandissima attenzione da tutti i convenuti, ha spaziato dalle cause che hanno portato alla “questione meridionale” all’attacco, violento e mirato a convincere i giovani studenti, all’illegalità. «Rispetto a qualche decennio fa – ha spiegato Acocella in uno dei passaggi più significativi del suo discorso – la differenza tra i giovani del sud e del nord è diminuita. Certamente il reddito prodotto al settentrione è più alto ma non c’è dubbio che adesso si possa parlare di nazione sociale molto più che in passato. Quello che, invece, ancora ci divide è la diversa visione della vita. Qui al sud c’è l’assurda convinzione che chi non fa il furbo è “fesso”, io dico che invece, se vogliamo ripartire sotto il profilo sociale si deve necessariamente puntare alla legalità sotto tutti i punti di vista». E continuando a ragionare su temi at-

tualissimi, come l’economia, il Rettore ha espresso la sua personale opinione sul federalismo fiscale, cercando anche in questo caso di rendere il discorso più fruibile possibile per tutti, soprattutto per i giovani studenti mercoglianesi: «Questa manovra governativa, senza dubbio priverà di risorse il meridione. Quello che credo, però, è che non si debba piangere preventivamente credendo che tutto sia perduto, ma cogliere questa opportunità per imparare a gestire meglio il denaro pubblico, senza attendere un aiuto dall’alto. Il sud e i propri cittadini, devono imparare a far leva sulle proprie potenzialità che sono moltissime. Partendo dalla legalità, come ho detto prima». Due ore di ragionamento intenso, quelle trascorse con l’esimio meridionalista, perché il suo intento è stato proprio quello di portare gli studenti a pensare e a ragionare sull’Unità d’Italia

come qualcosa in divenire che «come non è nata nel 1861, perché figlia di un lungo processo storico, così ha bisogno di essere alimentata, a prescindere dalle intenzioni di qualche egoista che vorrebbe cancellare tutto per “inventare” uno Stato che assomiglierebbe ad una mezza Brianza. Tenetevi stretta questa unità che io sento forte dentro e che, credo, debba essere nei cuori di tutti”. A chiudere l’incontro, un breve intervento del consigliere Andrea Mongillo il quale ha lodato l’iniziativa e ha esortato i giovani studenti a fare tesoro di quanto appreso».


ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

ATRIPALDA

Passione e impegno, la storia di Vincenzo

di Ciro De Pasquale

«S

ono stato due mesi e mezzo in ospedale e spesso pensavo alle pian-

di Vincenzo Caputo. Seduto sulla sua sedia pieghevole, in mezzo alle aiuole di piazza Cassese

ATRIPALDA - Cura le aiuole di piazza Cassese: tutti gli atripaldesi dovrebbero farlo, invece di lamentarsi tine e ai fiori che avrei dovuto piantare nell’aiuola sotto casa», queste parole racchiudono l’entusiasmo, la passione e la forza di volontà

(un’isola spartitraffico in uno dei quartieri più popolosi della città) ad Atripalda, l’82enne ne cura il giardino con attenzione e dedizione da

oltre due anni. «Ho piantato fiori, rose, margherite e altre piantine che sbocceranno tra qualche settimana, appena le giornate saranno più belle e assolate - racconta emozionato e anche un pò preoccupato della ribalta che lo sta “investendo” - abito nel palazzo di fronte e, tutte le mattine, vedevo questi giardini abbandonati e così ho deciso di scendere». Armato di una propria zappella («Questa l’ho costruita da solo, perché la zappa tradizionale è troppo pesante per me»), seduto sulla “sedia di lavoro” («Le mie gambe non mi consentono di stare in piedi per troppo tempo»), ha già provveduto a zappare il primo angolo dell’aiuola, a togliere le erbacce, i mozziconi di sigarette e i rifiuti che i soliti incivili gettano quotidianamente. Ti guarda negli occhi e con quella lucidità che spesso non ti aspetti, perché profonda e lacerante, analizza la situazione: «La gente mi prende per scemo, quando mi vede seduto a zappare: me ne accorgo da

come mi guardano. Lo sai che nessuno del vicinato mi ha mai ringraziato e non ho mai ricevuto un apprezzamento? Ma non mi interessa, lo faccio perché tutti dovrebbero avere cura del proprio paese e del quartiere nel quale vivono. Queste piante le ho comprate con i soldi della pensione, due euro ognuna, ma la soddisfazione di vederle crescere e sbocciare non ha prezzo». Giovanò, ma adesso mi volete mettere sul giornale? Chissà cosa pensa la gente? Ma perché proprio io?». «Racconto questa storia perché mi ha profondamente colpito e perché siete un esempio per le giovani generazioni, anzi no, siete un esempio per tutti gli atripaldesi che spesso criticano e non si rimboccano le maniche», rispondo così alle sue domande. «Avete ragione, vedo ogni giorno giovani e meno giovani (”vagliuni e anziani”) che si lamentano e passano le giornate in strada o davanti al bar, ma se solo ti permetti di chiedere una mano o un aiuto, ti mandano a quel

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paese - continua il signor Vincenzo, sereno, tranquillo, forte della sua consapevolezza e di quell’esperienza che nessuno ti regalerà mai se non gli anni - eppure se ognuno di loro facesse solo la minima parte del mio lavoro, la città sarebbe più bella e pulita e, soprattutto, più serena». Una vita passata in cantiere, a fare il muratore, a sgobbare tra cardarelle e carriole e poi il meritato riposo della pensione: «Volevo conoscervi di persona e raccontare la vostra storia», gli dico, mentre gli scatto una foto. «Mo’ pure la fotografia, ma voi mi volete proprio inguagliare, piuttosto, mandate qualcuno a tagliare l’erba in quel punto, perché è troppo alta e non ho il tagliaerbe», mi rimprovera affettuosamente, accennandomi un sorriso e guardando fisso nell’obiettivo. Anche lui è consapevole che un esempio può più di mille parole…

“A tu per tu con l’autore” nel Liceo scientifico L’associazione “Cives” ha promosso il primo incontro culturale itinenrante nelle scuole atripaldesi. La scrittrice Bersabea Cirillo ha discusso il suo libro “Una terra spaccata” agli studenti che hanno preparato una recensione e una presentazione multimediale

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n incontro suggestivo e particolarmente emozionante ha coinvolto gli studenti del Liceo Scientifico di Atripalda e la scrittrice irpina Emilia Bersabea Cirillo. Sabato scorso, infatti, si è svolto il primo appuntamento della manifestazione “A tu per tu con l’autore”, organizzata dall’associazione politico - culturale “Cives” e che successivamente coinvolgerà anche le altre scuole della cittadina del Sabato. «Ringrazio dell’ospitalità il Liceo con il quale c’è un rapporto bellissimo e che dimostra con questo evento di avere a cuore non solo l’educazione degli studenti, ma anche la cultura e l’approccio alla vita», così l’assessore delegato alla Pubblica Istruzione, Nancy Palladino.

«L’associazione è nata da pochi mesi e ha promosso una serie di iniziative culturali, come una giornata dedicata a Sabino Tomasetti, storico indimenticato di Atripalda - ha detto Gabriele Rescigno - e ha riscosso un successo sorprendente che ci ha soddisfatto immensamente.

Tuttavia, riteniamo che questa sia la prima vera manifestazione culturale che organizziamo, perché coinvolge una scrittrice e si svolge in una scuola. Abbiamo voluto mettere in stretto contatto la scrittrice con i ragazzi e questa idea ha trovato la sintonia e la condivisione dei dirigenti e degli insegnanti. Saranno i ragazzi a fare i relatori e i recensori, mentre noi assisteremo con curiosità al loro lavoro. Ho letto il libro “Una terra spaccata” e mi è piaciuto moltissimo, non importa se diventerà un best seller, ma mi piace pensarla come quell’autore russo che disse che “la lettura è il nutrimento dell’anima”. Il libro mi ha emozionato nella descrizione dei personaggi, mai banale e dei luoghi di Napoli, che

mi ha consentito di tornare indietro nel tempo». «La scrittura per me è sofferenza, invidio chi dice di scrivere per divertimento o per passare il tempo, perché io non ci riesco. Alcune volte, rileggendo i passaggi del mio libro, mi chiedo se sia stata veramente io a scriverli. Sia la lettura che la scrittura sono momenti catartici, di immensa solitudine, nei quali le persone si trovano a dover affrontare le proprie paure, le proprie ansie e punti di vista. Mi ha molto emozionato la presentazione dei ragazzi e mi auguro che abbiano potuto cogliere il senso della sofferenza e del riscatto insito nelle pagine del mio libro», ha detto l’autrice in un passaggio del suo intervento.


INCHIESTA

L’Asl di Avellino “rivuole” la struttura di via Tiratore

di Attilio Alvino

U

na nuova struttura medica per la cura dell’autismo e un reparto di neurop-

una piscina e una palestra riabilitativa; un centro di radiologia ed ecografia; un nuovo centro

Presentato al sindaco Laurenzano, uno studio di fattibilità che consentirebbe di risparmiare l’affitto per la sede attuale sichiatria infantile; un consultorio familiare e ambulatori vaccinali,

di salute mentale all’avanguardia. Questa la prospettiva, concreta,

messa in campo dall’Asl di Avellino che vorrebbe ripristinare il complesso medico di via Tiratore ritrasferendosi laddove è stata fino al 2005. Lo stabile di proprietà dell’Inail, in stato di abbandono da cinque anni se non per alcuni ambienti occupati dall’Arpac, potrebbe, infatti, tornare nelle mani dell’Azienda Sanitaria Locale. Dopo una serie di progetti mai portati a termine e un bando d’interesse pubblicato dall’Inail per la locazione dell’immobile che non ebbe riscontri, si è fatta avanti la stessa Asl, chiedendo direttamente all’Inail, il permesso di sfruttare lo stabile in comodato d’uso gratuito ventennale come “Struttura Polifunzionale per la Salute”. Il tutto in armonia con il decreto del Commissario ad Acta per la prosecuzione del piano di rientro delle risorse e il potenziamento delle piattaforme territoriali di cura. L’incontro è stato promosso dal sindaco di Atripalda, Aldo Laurenzano che sta conducen-

do una vera e propria battaglia per il recupero della struttura di proprietà dell’Inail, situata in via Tiratore, nel territorio del Comune di Atripalda. Battaglia cominciata due anni fa, con le segnalazioni all’Inail, gli incontri con Enti e l’ Università degli Studi di Salerno che avrebbero potuto sfruttare la struttura (la Facoltà di Giurisprudenza diede la sua disponibilità per organizzare dei corsi universitari). Per creare questo centro di eccellenza si è ipotizzato di sfruttare le risorse che l’Asl sostiene per i canoni di locazione della sede del distretto di Atripalda e per altra strutture. Un cifra che si aggirerebbe intorno a trecentosessanta mila euro e che sarebbe spesa per ripristinare lo stabile attualmente in pessime condizioni. Dalla struttura portante in cemento armato, che merita e necessita di verifiche immediate, alle scale e agli ascensori attualmente in pessimo stato, dagli infissi interni ed esterni danneggiati dagli agenti atmosferici

Distretti, clinica veterinaria e piscina L’Azienda sanitaria vorrebbe accentrare tutti i servizi al cittadino e implementare le strutture già presenti. Il sindaco: mi auguro che si possa agire in tempi concreti per recuperare la struttura dell’Inail

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a proposta dell’Asl, che comprende anche un piano preciso di gestione, è stata corredata da una sezione logistica che spiega, nel dettaglio, le future destinazioni d’uso dei vari ambienti, suddivisa per piani. Secondo lo studio di fattibilità, infatti, gli spazi dello stabile di via Tiratore ad Atripalda, in base alla attuale situazione organizzativa del Distretto Sanitario, possono considerarsi adeguati anche in considerazione della implementazione di ulteriori modalità organizzative previste della Regione e da disposizioni nazionali. L’intenzione, poi, è quella di sfruttare parte degli spazi anche per i Servizi Centrali Ammini-

strativi per depositi e archivi centralizzati. Nello specifico, il progetto prevede la realizzazione al primo piano di un centro di cura dell’Alzheimer, un ospedale di Comunità provvisto di

quindici posti letto, una palestra e ambulatori riabilitativi, un consultorio familiare e un centro per l’autismo. A piano terra un ambulatorio territoriale integrato con studi attrezzati, un ambulatorio infermieristico e un punto prelievo. Previsto anche un centro di salute mentale diurno, uno diabetologico e un centro odontoiatrico. Al secondo piano saranno realizzati un auditorium con annessa sala convegni, un’aula multimediale, una sala riunioni e sarà istallata la sede del Consorzio dei Servizi Sociali. Punto di forza della struttura, soprattutto per l’assenza di un’offerta eguale in Irpinia, diventerà il seminterrato della struttura di via Tiratore,

nel quale, oltre all’ambulatorio veterinario, sarà realizzata una imponente piscina riabilitativa per la quale, peraltro, si sta conducendo uno studio parallelo per accertare la tenuta generale dello stabile. «Si tratta di uno studio di fondamentale importanza che spero sia preso seriamente in considerazione, sia dall’Inail che dall’Asl - commenta il Sindaco di Atripalda, Aldo Laurenzano - ciò consentirebbe il recupero di una struttura abbandonata a se stessa e un notevole risparmio per le casse dell’Asl e della Sanità Regionale. E’ giunto il momento di agire e non sprecare ulteriore tempo e risorse preziose».

ABELLINUM Sabato 2 Aprile 2011

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ai servizi igienici da sostituite in toto, il complesso di via Tiratore ha mostrato immediatamente tutte le sue carenze. I soffitti, infatti, sia per quanto riguarda i corridoi centrali che quelli laterali, presentano controsoffittature deteriorate con intercapedini contenenti materiale isolante e canaline degli impianti elettrici e antincendio esposti. Le infiltrazioni di acqua e la conseguente presenza di muffa si sono verificate in tutti i piani il che ha determinato un peggioramento generale della struttura che deve essere recuperata e ripristinata. Per non parlare dei necessari adeguamenti che dovrebbero essere fatti per permettere a una tecnologia progredita di funzionare adeguatamente e di interfacciarsi con i pazienti e il personale medico. A tal proposito, la commissione composta da membri dell’Inail, geometri e medici dell’Asl ha riscontrato carenze strutturali soprattutto nell’impianto elettrico, completamente da riorganizzare e nell’impianto telefonico e informatico. Per quanto concerne questo ultimo punto, infatti, la struttura dovrà essere ri-cablata, vuoi per il deterioramento dei cavi esistenti, vuoi per l’inadeguatezza degli stessi rispetto agli standard attuali. Critica anche la condizione dell’impianto idrico e di condizionamento e riscaldamento che, già nel 2005, presentavano necessità di manutenzione straordinaria a causa di perdite importanti dalle condotte principali con conseguenti e frequenti allagamenti. Stesso discorso per tutto il sistema centralizzato di riscaldamento. Il primo sopralluogo e i successivi rilevamenti, infatti, hanno messo in luce forti criticità soprattutto per quanto concerne i termoconvettori risultati in gran parte divelti e danneggiati. Insomma, una serie di interventi necessari, ma comunque fattibili per rendere la struttura idonea a ospitare attività già presenti negli anni passati. Lavori che si potrebbero realizzare con i soldi risparmiati dei canoni, comportando anche un risparmio complessivo per le casse della Sanità regionale.


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