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Binel i motori e le turbine il motore a scoppio è un motore più leggero e potente rispetto a quello a vapore. l motore a scoppio e principalmente suddiviso in motore a 4 o a 3 tempie possono andare a benzina, a miscela ed a gasolio le fasi del motore a 4 tempi son 1: aspirazione 2: compressione 3:scoppio/espansione 4.scarico il motore è diviso in TESTATA, BASAMENTO e COPPA DELL’OLIO che a loro volta si dividono in TESTATA: valvola di scarico e valvola di aspirazione BASAMENTO: pistone e biella COPPA DELL’OLIO: albero a gomiti e volano. il motore maggiormente utilizzato sull’auto mobile e il motore a 4 cilindri che varia dagli 800 cc ai 2000 cc IL MOTORE A DIESEL il motore a diesel viene usato principalmente nei mezzi pensanti come auto treni scavatrici e cose varie il motore a diesel consuma meno però è molto è molto più costoso LE TURBINE le turbine si usano per trasformare l’acqua o il calore in energia idroelettrica o termoelettrica la turbina idroelettrica si usa nelle centrali idroelettriche ogni turbina e è formata da 2 elementi ben distinti :il distributore formato da degli ugelli da dive esce l’acqua ad alta pressione e il girante : che una ruota con delle pale che gira e forma energia meccanica che attraverso un alternatore che a sua volta la trasforma in energia elettrica ci sono vari tipi di girante c’è i girante a pelton:che è una ruota disco a disco con doppi cucchiai essa si utilizza per dislivelli molto forti di 200o m la francis: che è una ruota ad anello con pale svergolate per dislivelli intermedi la caplon: con ruota a fungo con 4 pale per dislivelli minimi.


PIANO INCLINATO... di Corrente Sara è un piano rigido inclinato di un certo angolo rispetto al piano orizzontale e permette di tirare o spingere un peso in alto. La macchina è molto vantaggiosa se la pendenza è piccola e si ha uno spostamento molto lungo. APPLICAZIONI: rampa delle scale, rampa di accesso al garage…… CUNEO.. il cuneo è un prisma a sezione triangolare, con una faccio minore e due maggiori unite nel vertice. con una forza relativamente modesta si possono vincere forze molto elevate che agiscono sui fianchi. APPLICAZIONI: scalpello, tenaglie, forbici,tronchesi…… VITE – MADREVITE.. La vite è un cilindro rigido detto gambo, sulla cui superficie è ricavato un solco a elica detto filetto. la vite si accoppia con la madrevite, una cavità cilindrica con filettatura di uguale profilo. APPLICAZIONI: la vite di collegamento, la vite autofilettante e il bullone. CAVATAPPI.. Cavatappi a T questo attrezzo in metallo è formato da una vite perpendicolare inserita al centro. ..afferrando l’ impugnatura si gira la vite nel tappo e si avvita fino infondo e poi si estrae il tappo tirando verso l’ alto. Cavatappi a gabbietta questo attrezzo è formato da 3 elementi: - il gambo, -la gabbietta, -le leve .. l’ estrazione avviene in 2 tempi: -la vite penetra nel tappo, -si spingono le leve verso il basso e si estrae il tappo


LAMINATOIO X PASTA.. questa piccola macchina riduce il blocco di pasta in una sottile sfoglia e tutti i componenti sonoin acciaio e formato da una piastra con 2 montanti collegati da due traverse , un pomello per regolare lo spessore.. TRITACARNE A DISCO.. questo apparecchio riduce i pezzi di carne intera in pezzi tritati. è formato da una struttura portante una vite elicoidale e un coltello rotante a quattro lame… ci sono anche gli elementi di collegamento: l’ anello di chiusura e la manovella da innestare sull’ asse..


Matteo j. gli apparecchi elettronici Cent’anni fa: la lampada elettrica e il bucato a mano Cent’anni fa quando faceva buio si accendeva il lume a petrolio o la lampada a gas, che facevano odore e fumo ma erano l’unico modo per continuare a lavorare nella stanza. Molte case di città avevano già la luce elettrica, era immediata, pulita e senza i tremolii per correnti d’aria; non era cara perché le lampade erano di piccola potenza e venivano accese solo quando serviva. Tutti i lavori domestici erano svolti a mano e il più faticoso era lavare la biancheria. Una volta la settimana la donna riempiva la tinozza di legno con acqua calda ogni capo e lo immergeva più volte nell’acqua, sfregando ogni volta la stoffa sulla stoffa. Cent’anni fa lavare i panni, lavare le stoviglie, pulire i pavimenti, impastare la farina e montare le uova erano lavori svolti con la forza delle braccia, come da sempre. Il boom dell’elettricità Alessandro Volta nell’anno 1800 inventò la pila. Tra le prime spiegazioni teoriche di questa nuova invenzione ci fu la legge di Ohm (1827), tra le prime applicazione pratiche ci fu il telegrafo elettrico (1837) che funzionava con l’elettrocalamita. Nel 1871 il belga Gramme brevettò una dinamo: generava corrente continua in modo semplice ed economico. Da essa fu derivato l’alternatore Lampada. Nel 1878 l’americano T. Edisonbrevettò la lampada a filamento incandescente e fondò la New York Edison Company. Essa alimentava inizialmente i lampioni stradali del vicino quartiere Oggi fanno parte della nostra vita sia i grandi elettrodomestici sia i piccoli elettrodomestici che si possono spostare dove serve. Storia degli elettrodomestici Le prime macchine «elettriche domestiche» furono presentate all’Esposizione Universale di Parigi del 1889: erano il ferro da stiro, il bollitore per il tè e l’arricciacapelli elettrico. Nell’antichità esisteva già la produzione del freddo e del ghiaccio con metodi naturali. Si faceva ghiacciare l’acqua e si conservavano i


blocchi di ghiaccio in pozzi profondi;Questi blocchi venivano venduti nei mesi successivi nelle città. Dopo il 1850, con l’invenzione del compressore ad ammoniaca, nacquero i frigoriferi industriali, stanze refrigerate per conservare la carne e altri alimenti. Il frigorifero elettrico nacque nel 1910 ed era una ghiacciaia in legno dotata di compressore elettrico. Nel 1920 esisteva già il frigo moderno, un mobile in lamiera con compartofreezer. Lavatrice L’idea del doppio contenitore, risale al 1860 ed è il principio di funzionamento delle macchine di oggi. La lavatrice elettrica nacque nel 1907 ed era una tinozza in legno sospesa su un trespolo metallico e mossa da un motore elettrico tramite cinghia. Verso il 1920 era già il cubo di lamiera che conosciamo oggi, che nasconde all’interno la vasca con il cestello. Un apparecchio elettrico è un dispositivo che produce, trasforma o utilizza l’energia elettrica. Si definisce generatore se produce l’elettricità, si definisce utilizzatore se la consuma per svolgere un lavoro pratico. La resistenza è una barretta (o un filo) cattivo conduttore di elettricità Quando la corrente circola nella resistenza essa si scalda (effetto termico) L’elettromagnete è un filo di rame arrotolato su un rocchetto (bobina) con un nucleo di ferro posto all’interno. Quando la corrente circola nel filo genera intorno una forza magnetica e il nucleo attira dei pezzi di ferro (effetto magnetico).Il motore da modellismo è formato da due magneti curvi dentro cui può ruotare un elettromagnete. Quando la corrente circola nella bobina del rotore nasce una forza magnetica opposta ai magneti, che lo fa girare (effetto meccanico).Macchine ed apparecchi elettrici sono classificati dall’Istat Istituto centrale di statistica Motori, generatori e trasformatori elettrici: motori a corrente alternata, generatori a corrente alternata, motori o generatori a corrente continua, gruppi elettrogeni, trasformatori elettrici. Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell’elettricità: interruttori, spine, prese, portalampade, quadri, scatole di giunzione, pannelli, fusibili, limitatori di tensione. Fili e cavi isolati: fili, cavi e altri conduttori isolati, dotati o meno di connettori. Pile e accumulatori elettrici: pile e accumulatori elettrici, incluse le batterie per autoveicoli. Apparecchiature per illuminazione e lampade elettriche: lampade a incandescenza o a scarica, lampade a raggi ultravioletti o raggi


infrarossi, lampadari, lampade da tavolo, lampade elettriche portatili, lampade utilizzate per l’albero di Natale, fari e fanali per impieghi speciali. Apparecchiature elettriche per motori e veicoli: magneti di accensione, bobine di accensione, candele di accensione, motorini di avviamento, generatori (dinamo, alternatori), fari, clacson, sirene, cablaggi elettrici, lunotti termici, dispositivi antia pannanti, dinamo per cicli ecc. Altre apparecchiature elettriche: semafori, elettromagneti, suonerie, allarmi, sirene ecc. chiudere il circuito significa agire sull’interruttore per stabilire il collegamento; aprire il circuito significa interromperlo. Per vedere «dove abita» l’elettricità dobbiamo scendere nell’infinitamente piccolo, cioè nell’atomo. Materia alla molecola, il minimo componente che possiede ancora le caratteristiche della sostanza di partenza (molecola di sale, molecola d’acqua). Atomi Se si potesse suddividere anche la molecola resterebbero solo le particelle elementari dette atomi. Gli scienziati hanno individuato 92 atomi che, sebbene diversi tra loro, funzionano nello stesso modo. La corrente elettrica è un movimento di cariche elettriche elementari, cioè un flusso di elettroni. elettroni liberi, conduttori sono i materiali che si lasciano attraversare con facilità dalla corrente elettrica, come i metalli le soluzioni elettrolitiche e i gas ionizzati isolanti sono la ceramica, il vetro, la gomma, le materie plastiche, il legno secco, l’olio e altre sostanze che impediscono il passaggio della corrente elettrica. La corrente che scorre in un circuito elettrico viene definita da tre grandezze principali, conduttori sono i materiali che si lasciano attraversare con facilità dalla corrente elettrica, come i metalli , le soluzioni elettrolitiche e i gas ionizzati isolanti sono la ceramica, il vetro, la gomma, le materie plastiche, il legno secco, l’olio e altre sostanze che impediscono il passaggio della corrente elettrica. e con le rispettive unità di misura: gli ampere (A), i volt (V), gli ohm ( # ). Queste grandezze sono legate tra loro dalla legge di Ohm, «l’intensità della corrente elettrica (ampere) che scorre in un conduttore aumenta al crescere della tensione (volt) e diminuisce al crescere della resistenza (ohm)Intensità di corrente (ampere) L’intensità di corrente corrisponde al passaggio di circa 6 miliardi di


miliardi di elettroni al secondo attraverso una sezione del circuito e si misura in ampere. Tensione (volt) La tensione elettrica (o differenza di potenziale) è il dislivello elettrico a cui vengono mantenuti gli elettroni e si misura in volt (V). Questo dislivello è creato dal generatore di corrente, che trasferisce gli elettroni nel polo negativo, prelevandoli dal polo positivo. Maggiore è la tensione fornita dal generatore, più intensa è la corrente che scorre nel circuito. Resistenza (ohm) La resistenza di un conduttore è la capacità di opporsi al passaggio della corrente e si misura in ohm ( # ). La resistenza di un conduttore dipende da tre fattori. Materiale,Lunghezza,Sezione Dalle tre grandezze principali derivano due grandezze di uso pratico: la potenza è «quello che sa fare» un apparecchio, per esempio poca luce o molta luce; l’energia è il suo consumo di corrente. Potenza (watt) La potenza di un apparecchio elettrico si calcola moltiplicando l’intensità della corrente (ampere) che attraversa il filamento, per la tensione (volt)alla quale è sottoposta: watt # ampere # voltIl watt (W) serve per indicare la potenza nei piccoli apparecchi:Il kilowatt (kW) si usa per i grossi apparecchi: 1 kilowatt # 1000 watt.Energia (wattora) L’energia consumata da un apparecchio, quella che si dovrà pagare nella bolletta, è misurata dalla sua potenza (watt) moltiplicata per il tempo di funzionamento (ore). Il wattora (Wh) serve per indicare il consumo dei piccoli apparecchi.Il kilowattora (kWh) si usa per i grossi apparecchi: 1 kilowattora 1kW # 1 ora.


Il proiettore cinamatografico di V. Stefano IL PROIETTORE CINEMATOGRAFICO di V. Stefano Assomiglia a un proiettore per diapositive, con l’obiettivo e la lampada, ma ha un meccanismo che fa avanzare la pellicola a scatti: nell’istante in cui il fotogramma è fermo, lo proietta illuminato sullo schermo. Il tutto avviene abbastanza velocemente , alla velocità di 24 fotogrammi al secondo. Il proiettore è una specie di scatola con il motore e due grosse bobine per la pellicola, una “debitrice” e una di “recupero”. Al suo interno si trovano molti elementi: *l’otturatore a farfalla oscura il film durante il movimento e fa passare la luce nell’istante in cui la pellicola è ferma; *la croce di Malta è un rocchetto che trascina la pellicola a scatti; *la lampada proietta il fotogramma attraverso l’obiettivo fino allo schermo; *le teste magnetiche riproducono il sonoro. LA PELLICOLA DEL CINEMA Ѐ larga 35 mm. Si tratta di tante “fotografie” leggermente diverse tra loro. Questi fotogrammi non sono altro che “diapositive”, che il proiettore cinematografico fa vedere sullo schermo in rapida sequenza, con una frequenza di 24 fotogrammi ogni secondo. L’ILLUSIONE DEL MOVIMENTO L’immagine si forma sul fondo del nostro occhio dove c’è la retina, una membrana sensibile alla luce; l’immagine provoca delle reazioni chimiche e resta impressa sulla retina per un quindicesimo di secondo, poi si attenua fino a sparire. Il secondo fotogramma è già sullo schermo e la nuova immagine si forma sulla retina al posto della prima, poi si attenua fino a sparire. E così via, alla velocità di 24 fotogrammi al secondo. Il nostro cervello, che riceve una rapida successione di immagini, poco differenti tra loro, le unisce e ricostruisce un’unica scena di movimento. TELEVISORE Il televisore è un apparecchio dotato di schermo dove si formano le immagini in movimento. A differenza del cinema, che proietta tante diapositive, il televisore utilizza l’immagine elettronica costruita di volta in volta con tanti puntini. Il nome deriva dal fatto che il televisore è nato per ricevere i programmi trasmessi da lontano. Oggi


è anche il centro del cosiddetto home video, con i programmi registrati su cassetta o su DVD o hard disk. L’IMMAGINE ELETTRONICA (PER PUNTI) Per capire come si formano le immagini televisive consideriamo prima la formazione di una singola figura, poi di una sequenza di figure. Formazione di un quadro Se osserviamo con la lente di ingrandimento una figura ferma immobile sullo schermo, vediamo che essa è formata da tanti puntini, più o meno luminosi. Poiché i punti sono piccoli e molto vicini tra loro, il nostro occhio li fonde in zone di diversa luminosità che danno forma alla figura. L’idea del movimento Sullo schermo le figure si succedono velocemente, con la frequenza di 25 immagini (“quadri”) al secondo. Quindi l’idea del movimento è la stessa vista per il cinema, grazie al fenomeno della permanenza dell’immagine sulla retina. TELECAMERA Permette di registrare immagini su DVD, memoria flash, hard disk o nastro. Essa riceve un’immagine ottica dall’obiettivo e la trasforma in segnali elettrici. Una telecamera è formata pertanto da due elementi principali: l’obiettivo e il CCD. I modelli amatoriali hanno anche il sistema di registrazione su nastro, che funziona come un minuscolo videoregistratore. Obiettivo E’ identico a quello della cinepresa. Ha un gruppo di lenti con il sistema di messa a fuoco, il diaframma che regola la luce, l’otturatore che fa passare una sequenza di immagini fisse. CCD E’ una piastrina alta circa 6 mm e larga 7 mm, rivestita da centinaia di migliaia di pixel, cioè minuscoli puntini sensibili alla luce. Questo dispositivo è situato sul piano di messa a fuoco. Quando l’obiettivo inquadra un soggetto, la luce raggiunge i pixel e provoca delle reazioni: quanta più luce riceve un pixel, tanti più elettroni vengono emessi. I segnali sono analizzati a intervalli regolari dai circuiti elettronici. Così a ogni intervallo viene prodotta un’immagine “elettronica” che riproduce il soggetto inquadrato. La successione di queste immagini, 25 al secondo, viene registrata su un supporto. TELEVISORE A TUBO Il televisore è l’apparecchio dove si formano le immagini televisive. E’ formato da un involucro di plastica, a forma di cubo o di parallelepipedo, con uno schermo di vetro sulla parte anteriore.


All’interno si trova il cinescopio, che è l’elemento più importante, e una scheda con i circuiti elettronici. TELEVISORE PIATTO Il televisore tradizionale a tubo è una tecnologia matura che costa poco e offre ottimi risultati; tuttavia questo apparecchio è molto ingombrante in profondità e la tecnologia utilizzata limita le dimensioni dello schermo a 40 pollici (circa 100 cm in diagonale). Per questo motivo negli ultimi anni si sono diffusi i televisori piatti, ovvero spessi circa 10 cm. I più comuni sono i televisori LCD (a cristalli liquidi) e i televisori al plasma. LCD Lo schermo è formato da tanti cristalli liquidi (pixel). Ogni pixel è diviso in tre aree, ognuna di un colore primario; così può assumere qualunque colore della combinazione dei tre colori primari. I televisori LCD hanno anche il vantaggio di consumare meno energia elettrica di quelli a tubo. Plasma Lo schermo è diviso in tante celle (pixel), ognuna delle quali contiene gas nobili come xenon e neon. Con opportune correnti è possibile far emettere ai gas dei raggi ultravioletti che colpiscono i fosfori sullo schermo, che si illuminano. In ogni cella ci sono tre fosfori, ognuno di un colore primario, per poter colorare il pixel di qualsiasi colore. Il televisore al plasma ha un consumo di corrente che varia in base all’immagine: le immagini scure consumano poca corrente, quelle chiare molta.


T. Giorgia OGGETTI MECCANICI Molti anni fa la stanza di cucina aveva come elemento la “CUCINA ECONOMICA”. Che ha come elemento una stufa formata da: • sportelli in lamiera smaltati • una grande lastra di ferro che faceva da piano e formata da molti accessori tutti collegati al riscaldamento. CAMERA DA FUOCO:situato a sinistra si apriva lo sportello per controllare la fiamma e per mettere I pezzi di legno a bruciare. Il sportello in basso serviva per recuperare la cenere quando il recipiente era pieno. ZONA COTTURA:situata a destra si apriva lo sportello in alto per mettere I cibi in forno, e lo sportello in basso per lo scaldavivande. Si poteva togliere anche i cerchi di ferro della piastra con l’asta a rampino per appoggiare la pentola direttamente sul fuoco. Stecche dello stendi biancheria sono fissate sul tubo verticale per stendere I panni ad asciugare direttamente al calore della stufa. Si appoggiava il ferro da stiro (un unico blocco metallico) a scaldare sulla piastra. FUNZIONI Riscalda l’ambiente-cucina in inverno è per questo che le famiglie passavano la maggiorparte del tempo li, le altre camere restavano fredde, e prima di andare a letto si usava lo scaldaletto. I estate restava spenta per vari mesi e si usava solo il fornello a gas per cucinare I cibi. SCALDARE CON LA CALDAIA A GAS si trova in cucina o in terrazza e serve a scaldare l’acqua e per l’impianto di riscaldamento autonomo. È un oggetto meccanico con vari dispositivi tutti collegati agli impianti di gas: acqua, elettricità, riscaldamento. Caldaia a gas COME FUNZIONA Nella stagione fredda si ruota la manopola sul simbolo termosifone e


si regola il termostato-ambiente a 20gradi, poi è automatica. Quando fa freddo si accende il bruciatore interno che fa scaldare l’acqua a 70-80 gradi. In contemporanea la pompa fa circolare l’acqua nei tubi fino ai radianti che si scaldano e cedono l’aria calda. Una volta al mese dobbiamo controllare sul manometro la pressione dell’impianto. Nella stagiona calda si gira la manopola a 0 così viene disattivato, invece l’acqua resta calda perchè la manopola è sul simbolo rubinetto. È collegato con gli apparecchi del bagno e della cucina. CHE COSÈ UN OGGETTO MECCANICO? Ha nomi diversi per la sua complessità!!!… • ATTREZZO • ARNESE • UTENSILE Questi sono strumenti manuali semplici… Per lavorare il legno es…(scalpello), Per la cucina es…(schiaccianoci), o per i lavori in campagna es…(rastrello)ecc… CONGEGNO, DISPOSITIVO: è un elemento autonomo o fa parte di un insieme… (rubinetto, serratura…). APPARECCHIO: è un insieme di elementi fissi o mobili, per svolgere una funzione speciale come la (caldaia…). MACCHINA: è un insieme di elementi fissi o mobili, capace di svolgere un certo lavoro meccanico. ATTREZZI E UTENSILI IN METALLO (CLASSIFICAZIONE) Gli oggetti sono classificati dall’Istat (istituto centrale di statistica. Sezione D: attività manifatturiere. sotto sezione DJ: prodotti in metallo. Articoli di coltellatura e posateria:coltelli, forchette, cucchiai, ecc… Utensileria:tensli a mano come le pinze, cacciavite, coltelli, ecc… Serrature e cerniere:serrature cerniere, lucchetti, chiavi, ecc… Attrezzi per cucina e casalinghi:pentole, padelle, utensili non elettrici per cucina.


MACCHINE E APPARECCHI MECCANICI (CLASSIFICAZIONE) Alla sottosezione DK troviamo invece le macchine ver e proprie e gli apparecchi meccanici. Macchine, turbine, pompe, compressori, rubinetti e valvole per l’indrustria. Altre macchine di impiego generale. Macchine per l’agricoltura:mietitrebbia, aratro, trattore, seminatrice ecc… Macchine utensili:per metallurgia, legno ecc… Macchine per l’industra:per le miere, le cave ecc… Elettrodomestici:frigoriferi e congelatori, lavastoviglie ecc… Apparecchi per uso domestico non elettrici:cucine economiche, graticole, stufe ecc… macchine semplici Una macchina semplice è un dispositivo elementare che fornisce un vantaggio di forza o di altro genere. Le macchine semplici sono sei, e due sono macchine “fondamentali”. La leva, da cui derivano la carrucola e il verricello. Il piano inclinato, da cui derivano il cuneo e la vite. Tre tipi di leve La leva è un’asta rigida che può ruotare attorno a un punto fisso detto fulcro. Su due punti della barra sono applicate due forze: la forza motrice(FM) es:quella del nostro braccio, e la forza resistente(FR) es:quella di un peso tre tipi di leve 1. genere l’asta ha il fulcro in posizione intermedia, le sue forze sono alle estremità: esistono quindi tre possibilità • leva vantaggiosa, se la Fm ha il braccio più lungo • leva indifferente, se Fm e Fr hanno bracci uguali Oggetti meccanici, categoria macchine e apparecchi da riscaldamento di T. Giorgia


LE RUOTE DEI MULINI DI JEAN MARC B. Ruote dei mulini Il mulino è un edificio in cui si svolgono lavorazioni semplici. Viene costruito dove si può sfruttare l’energia tramite una ruota. Il mulino è stato l’unico impianto fisso per circa 800 anni. Ruote ad acqua Il mulino ad acqua sorge sulla riva di un fiume. Ha una ruota a pale che muovendosi mette in funzione l’intero edificio. L’acqua entra nella gora, colpisce la ruota e comincia a girare. Per fermare l’acqua si agisce su una chiusa che aumenta e diminuisce il flusso dell’acqua. Ci sono tre tipi di ruote: 1.ruota per di sotto: sfrutta l’energia cinetica dell’acqua.Ĕ poco efficiente. 2.ruota per di sopra: sfrutta il peso dell’acqua. Ĕ molto efficiente. 3.ruota per di fianco: sfrutta sia l’energia cinetica sia il peso. Ĕ meno efficiente della ruota per di sopra. Ruota a vento Il mulino a vento viene costruito in una zona ventosa. Sulla sommità ci sono quattro pale che formano una ruota. Per avviare l’edificio bisogna farlo ruotare facendo scendere il timone a terra e stendendo le stoffe. Per formare la struttura si ruota di 90°. Esistono due tipi di mulino: a pilastro e a torre. Mulino a pilastro • Per orientare le pale si ruota l’edificio. • La base è una struttura che poggia sul terreno; per sostenere il mulino soprastante c’è un perno. • Il mulino vero e proprio è l’edificio in legno. Mulino a torre • Per orientare le pale si ruota il tetto conico. • L’edificio è una torre cilindrica che poggia sul terreno. MULINI PER MACINARE Mulini ad acqua per il grano: La macchina usata per macinare il grano era composta da un cassone con quattro montanti e da un’ incastellatura dove ci sono due macine di pietra di cui una viene alimentata da una ruota idraulica. Un uomo alimenta la macchina con il grano.


Mulino a vento per il grano Questa macchina è composta dalla tramoggia (imbuto) e dal tino. La macina superiore è macinata dalla ruota a vento. MULINI PER FRANTUMARE Mulini per minerali La macchina a pestelli è formata da tre pali sollevati dalla ruota idraulica per mezzo di sporgenze. Un operaio alimenta la macchina. Mulini per sfibrare gli stracci La macchina per cartiera è formata da una ruota idraulica che ha un lungo albero motore orizzontale con tante camme(sporgenze) MULINI CON SECCHI Mulino ad acqua Questo mulino è formata da un’ incastellatura con un argano collegato alla grande ruota idraulica. Il secchio scende nel pozzo, poi risale colmo d’acqua. Mulini a vento Quest’altro mulino è formato da una catena di secchi che viene azionata da un mulino a vento. Questo tipo di mulino era diffuso in Olanda per bonificare i terreni paludosi. IL MOTORE A VAPORE DI JEAN MARC B. MOTORE A VAPORE La macchina a vapore è stato il primo motore moderno. Esso richiede una caldaia che produce il vapore che lo fa funzionare. Motore a vapore orizzontale La macchina a vapore più usata era il tipo orizzontale. Elementi e funzionamento La macchina è formata da tre elementi: • un cilindro, dove scorre uno stantuffo che viene spinto dal vapore, regolato dal distributore. • due aste intermedie, la prima esce dallo stantuffo ed è guidata dalla testa a croce, la seconda spinge la manovella dell’albero a motore. • un albero motore sagomato a manovella accoppiato con il volano, una pesante ruota che gira per inerzia, così l’albero gira in modo regolare. Nel cilindro il vapore entra ad altra pressione e lavora a doppio effetto: quando il cassetto lascia aperta la parte destra il vapore entra e spinge il pistone verso sinistra; quando il cassetto lascia aperta la parte


sinistra il procedimento avviene nello stesso modo ma con i lati opposti. Il vapore ESA viene espulso. FABBRICA CON MACCHINA A VAPORE La prima applicazione della “macchina” fu nelle fabbriche. La macchina era collocata in un locale apposito con una caldaia e una ciminiera. Essa faceva girare un albero di trasmissione che metteva in movimento le macchine operatrici. Locomotiva a vapore La seconda applicazione della “macchina” fu nei trasporti. Prima sui battelli, poi sulle navi per arrivare alla locomotiva. Prima locomotiva in Italia Nel 1839 nel regno di Napoli entrò in funzione la Bayard. La piattaforma è il pavimento dove stanno il macchinista e il fuochista. Il focolare è un buco dove si producono fuochi e fiamme caldissimi. La caldaia è un corpo cilindrico orizzontale pieno di tubi. I fumi caldissimi passano nei tubi, fanno bollire l’acqua e il vapore ad alta pressione viene raccolto nel “duomo”. Il motore è formato da un cilindro e da aste. Esso riceve il getto di vapore sullo stantuffo che azione la ruota motrice. Il vapore viene scaricato dal fumaiolo. LOCOMOBILE A VAPORE La terza applicazione della macchina fu il modello mobile. Il modello più diffuso era il “tipo locomotiva”. Era usata per azionare la trebbiatrice e per altri impieghi. Locomobile tipo locomotiva La macchina è formata da due elementi: la caldaia e la macchina a vapore. La caldaia è l’elemento che dà forma alla macchina. Ĕ formata dal focolare, dal corpo cilindrico e dalla camera del fumo. Il motore a vapore è formato dal cilindro e dalla ruota motrice. CENTRALE ELETTRICA CON MACCHINA A VAPORE L’ultima applicazione della “macchina” a vapore fu nelle centrali elettriche. Dopo il 1881 furono inventati i generatori di corrente elettrica. Le prime centrali erano costruite nel centro città per essere vicine alle utenze. Infatti all’inizio la corrente elettrica costava il doppio della luce a gas. Prima centrale elettrica in Italia Fu costruita a Milano nel 1883: era la seconda centrale al mondo, la prima era quella di New York (1882). Nella centrale ci sono tre livelli:


al piano terreno ci sono quattro macchine a vapore che azionano quattro generatori elettrici. Al primo piano ci sono le caldaie a carbone. Questa centrale ha prodotto corrente per pochi anni. LE RUOTE DEI MULINI E IL MOTORE DI JEAN MARC B.


I generatori di corrente di C. Josette GENERATORE DI CORRENTE La pila e l’accumulatore sono generatori chimici di corrente. Sono formati da un contenitore sigillato con dentro piastre metalliche e sostanze corrosive (acido solforico, sali di ammoniaca), senza parti in movimento. Quando l’apparecchio è inserito in un circuito elettrico si sviluppano, tra le piastre e il prodotto chimico, reazioni chimiche che generano una corrente continua.

La pila è un generatore di corrente continua, in cui l’energia chimica si trasforma in energia elettrica. Una pila eroga energia per un certo periodo di tempo, poi si scarica perché l’elettrodo si corrode, quindi non può essere ricaricata. Le pile ricaricabili sono in realtà accumulatori, con fasi di carica e di scarica ripetute più volte. Pila normale (o di Leclanché) È il tipo comune di pila a secco, con 1,5 V di tensione. È formata da tre parti principali: il contenitore cilindrico di zinco è il polo negativo -; l’elettrolita è la pasta nerastra con sali di ammoniaca che riempie il contenitore; il bastoncino di carbone affondato nella pasta è il polo positivo +. Il contenitore di plastica ha funzione isolante e il lamierino ha funzione protettiva. Quando i due poli sono collegati da un filo conduttore inizia a scorrere la corrente. Infatti lo zinco è corroso dall’acido che gli sottrae cariche


positive (diventa polo – ); questo flusso di cariche si dirige verso il carbonio (diventa polo + ) e si ha la corrente. Lo zinco si consuma poco per volta fino a quando la pila non funziona più. Pila alcalina È una pila a lunga durata, nettamente superiore a quella normale. L’esterno è identico alle altre pile, come pure il voltaggio. L’interno è invece diverso, dato che contiene un altro elettrolita. Pile in serie Se si collegano in serie più pile da 1,5 V (le tipiche pile che si trovano in commercio), si ottengono tensioni multiple, per esempio 3 V, 4,5 V, 6 V. Il collegamento è fatto con un polo + a contatto con il polo – . La tensione agli estremi è pari alla somma delle tensioni. La pila piatta a 4,5 V è formata da tre pile in serie da 1,5 V. L’ accumulatore è un apparecchio elettrico che, in un primo momento, assorbe energia elettrica e la accumula sotto forma di energia chimica; in un secondo tempo eroga l’energia elettrica a un utilizzatore sotto forma di corrente continua. Questo processo di carica e di scarica può essere ripetuto molte volte, perché gli elettrodi non si esauriscono. Il tipo più diffuso è l’accumulatore al piombo, installato sui mezzi di

trasporto auto, moto… L’accumulatore al piombo per automobile è formato da sei elementi


detti celle, ognuna delle quali eroga una tensione di 2 V. Ogni cella è formata da un contenitore di plastica con molte piastre di piombo tra loro parallele; esse sono immerse in una soluzione di acido solforico e acqua distillata. Il funzionamento: durante la carica l’energia elettrica provoca delle reazioni chimiche sulle piastre, che si modificano acquistando energia chimica. Durante la scarica le reazioni avvengono in senso contrario e l’energia chimica viene erogata sotto forma di corrente continua. Il magnete è un corpo di ferro a forma di barretta o di ferro di cavallo che è stato magnetizzato e genera attorno un campo magnetico. Il magnete è un elemento dell’alternatore, perché la sua forza magnetica spinge gli elettroni in una certa direzione. Se prendi la calamita con una mano e il cucchiaino con l’altra e li avvicini senti la forza del magnete che attira il ferro; se li allontani la forza diminuisce fino a scomparire. Le estremità di un magnete si chiamano poli e sono detti polo nord (N) e polo sud (S). I poli sono sempre di nome contrario e non si possono separare. Poli dello stesso tipo si respingono (per esempio N contro N), poli di tipo diverso si attraggono. L’alternatore è un generatore meccanico di corrente. All’interno contiene un magnete cilindrico che quando gira induce nel filo di rame avvolto a bobina una corrente alternata.

La dinamo da bicicletta,è un piccolo alternatore; dentro il guscio c’è un magnete cilindrico che gira tra piastre di ferro con una bobina di rame. Il rotore è un magnete cilindrico di forza notevole. Questo magnete è multipolare, cioè possiede quattro poli Nord alternati a quattro poli Sud. Lo statore sono otto piastre di ferro disposte anello. Esse sono a contatto con un rocchetto, con un lunghissimo filo di rame arrotolato,


dove ci sono miliardi di miliardi di elettroni liberi, cioè capaci di muoversi. I due capi del filo di rame sono collegati alla lampadina, con la quale formano un circuito elettrico. Il magnete alloggiato tra le piastre dello statore, dalle quali è separato da un piccolo spazio che gli consente di ruotare. Il filo elettrico della bobina termina con un capo sulla vite che sporge in fondo (per il collegamento al fanale), con l’altro capo sulla staffa di attacco alla bici (si dice «a massa», come fosse il secondo filo). Sulla bici la rotella zigrinata collegata alla ruota: adesso il magnete gira molto veloce e la lampada si accende, più gira veloce, più è intensa la luce prodotta. APPARECCHI ELETTRICI IN CASA La lampada è un apparecchio elettrico che emana luce artificiale. Viene montata su un portalampada, che fornisce anche l’alimentazione. Caratteristiche della lampada sono: a) la potenza, cioè la quantità di energia elettrica che assorbe (watt); b) il flusso luminoso, cioè la quantità di luce che emana (lumen); c) l’efficienza, cioè il rapporto tra le grandezze precedenti (lumen/watt). Per l’illuminazione domestica esistono due categorie di lampade: a incandescenza, con vetro trasparente, che durano circa 1000 ore di accensione, costano poco ma sono poco efficienti, cioè consumano molto rispetto alla luce che fanno; a fluorescenza, con vetro di colore bianco-latte, che sono più costose ma durano circa 8000 ore di accensione e hanno un’alta efficienza, cinque volte maggiore della lampada a incandescenza.

La lampadina comune o a incandescenza è formata da un palloncino di


vetro, svuotato d’aria e riempito di gas inerte argo. All’interno uno stelo di vetro sostiene due fili di rame che portano la corrente alla resistenza; essa è un filamento di tungsteno, sottile e avvolto a spirale. Un attacco a vite, in alluminio, chiude il palloncino e funziona anche da elettrodo (l’altro elettrodo è il bottone inferiore, separato da un isolante). La corrente entra dalla vite di alluminio, attraversa la resistenza, esce dall’altro elettrodo. Il filamento di tungsteno si scalda fino a circa 2500 °C, diventa incandescente ed emette energia luminosa e calore. Nel palloncino non esiste aria perché l’ossigeno brucerebbe il filamento surriscaldato.

La lampada alogena emette una luce più bianca e brillante, con un flusso luminoso doppio rispetto alla lampada normale di uguale potenza. L’involucro di vetro non si può toccare con le dita.

Il tubo fluorescente è un tubo di vetro di colore bianco-latte perché l’interno è rivestito di vernice fluorescente, per esempio fosforo. Alle due estremità c’è un attacco per l’inserimento nel supporto, e un


catodo in filamento di tungsteno. L’interno è riempito di gas. Il tubo ha due apparecchi ausiliari, lo starter per l’accensione e il reattore per alimentare la corrente di scarica. Il sistema di accensione innesca nel gas una scarica elettrica che attraversa tutto il tubo, da un elettrodo all’altro, con emissione di raggi ultravioletti che eccitano la vernice fluorescente che diventa luminosa ed emette luce di colorazione bianca.

La fluorescente compatta è una lampada dotata di attacco a vite come le comuni lampadine. Sopra l’attacco c’è il basamento, che contiene il sistema di accensione. I tubi fluorescenti (uno o più di uno) sono uguali ai tubi al neon e hanno lo stesso funzionamento. Il campanello elettrico è uno strumento che emette segnali acustici mediante la corrente elettrica. È formato da una parte meccanica con una campana metallica e un martelletto, e da un circuito elettrico con un elettromagnete, funziona a 8-12 V in corrente continua. Quando si preme l’interruttore a pulsante, l’elettromagnete si magnetizza, attira la lamina, il martelletto batte sul campanello e provoca un suono; nello stesso tempo si interrompe il contatto con la vite, per cui il nucleo si smagnetizza e la lamina flessibile torna nella posizione di partenza.


Il ferro da stiro è un apparecchio per rimuovere le pieghe che si formano durante il lavaggio della stoffa. Ha la forma della prua di una nave ribaltata divisa in tre parti orizzontali. Il manico è la parte superiore con l’impugnatura, l’attacco del filo elettrico e i pulsanti per il vapore.

Il serbatoio dell’acqua, che forma un sistema unico con il manico, è il corpo centrale in plastica con capacità da 1/4 a 1/2 litro. L’acqua passa poco a poco nella camera di vaporizzazione, posta sulla piastra, e diventa vapore. La piastra è una superficie in alluminio o acciaio inox, lucida per scorrere sulla stoffa, con molti fori per l’uscita del vapore. Sulla piastra è montato il modulo elettrico che comprende il termostato e la resistenza che è isolata dal metallo e scalda in fretta l’ acqua.


Il frullatore è un utensile per preparare cibi o bevande frullate. Il basamento fornisce appoggio e stabilità all’apparecchio. All’interno è alloggiato il motore con la parte elettrica interruttore, fili. Dalla cima spunta l’albero motore. Il bicchiere è in plastica e contiene gli alimenti da frullare, sul fondo c’è un utensile formato da sei fruste di metallo, libero di ruotare dentro il pezzo cilindrico che lo sostiene; alla sua base c’è il giunto di innesto sull’albero motore. Il motore, è formato dalla parte fissa, un blocco di piastre di ferro con un avvolgimento di fili di rame che genera il campo magnetico. Il rotore è un nucleo metallico avvolto da molte bobine di rame che viene spinto a girare dalla forza magnetica.

La lavatrice è una macchina che svolge le operazioni di lavaggio di oggetti di stoffa. La scocca esterna è un cubo di lamiera smaltata, con un oblò frontale per mettere i panni e una fascia in alto con i pulsanti e il cassetto del detersivo. La parte interna, protetta da un pannello di lamiera, ha come corpo


principale la grande vasca cilindrica, sospesa alla scocca con grosse molle. Nella vasca, accessibile dal davanti tramite l’oblò, c’è il cestello in acciaio inox dove si mettono gli indumenti da lavare. Il cestello è azionato dalla grossa puleggia collegata per mezzo di una cinghia al motore elettrico, situato in basso. Dentro la vasca, in fondo, c’è la serpentina elettrica con la resistenza e il termostato per scaldare l’acqua. In basso c’è l’ingresso-uscita per l’acqua, con la pompa munita di un suo motore elettrico. SICUREZZA IN CASA LA SCOSSA ELETTRICA è la vibrazione dei nervi motori provocata dal passaggio della corrente nel corpo umano. Questa vibrazione provoca la contrazione dei muscoli, che può portare all’arresto del battito del cuore e alla paralisi della respirazione, e anche alla morte. La quantità di corrente che attraversa il corpo umano segue la legge di Ohm: è massima con la pelle bagnata che oppone poca resistenza, è minore con la pelle asciutta o callosa. I danni dipendono dal percorso della corrente, che può attraversare o meno gli organi vitali. La scossa è provocata da un contatto diretto, se tocchiamo un filo elettrico in tensione; o da un contatto indiretto, se tocchiamo un apparecchio difettoso. PER EVITARE LA SCOSSA Per eliminare il rischio della scossa la nostra abitazione deve essere dotata di interruttore salvavita, che funziona realmente solo se l’impianto è dotato di messa a terra. Tuttavia è sempre bene evitare situazioni di pericolo. Non tenere un apparecchio elettrico sul bordo della vasca o del lavandino. Se cade in acqua, non entrare con le mani ma stacca la presa prima di tirarlo fuori. Non impugnare l’asciugacapelli con le mani bagnate: un rivolo d’acqua che entra all’interno può diventare una pista conduttrice. Usa gli apparecchi con le mani asciutte. Non toccare la vite metallica del portalampada per cambiare una lampadina. Per maggiore sicurezza conviene staccare l’interruttore. Non avvolgere il filo sul ferro da stiro caldo. Il contatto con la piastra può fondere la plastica e lasciare scoperto un filo conduttore. CONSUMI ELETTRICI POTENZA DI UN APPARECCHIO Ogni apparecchio elettrico, quando funziona, assorbe una certa potenza. Per esempio il phon


consuma: 200 W quando va a freddo (funziona solo il motore); 1000 W quando è accesa una resistenza; 1800 W quando è accesa anche la seconda resistenza.

Suono e immagine di D’Andrea V. FOTOCAMERA DIGITALE Ha l’aspetto uguale ad una macchina fotocamera tradizionale. Ci sono due differenze principali però: IL SENSORE CCD (situato all’interno dietro l’obbiettivo, sul quale vengono registrate le immagini) e LO SCHERMO LCD. Un’altra differenza è che le immagini si possono vedere subiro, cancellare e rifare. PER FOTOGRAFARE E RIVEDERE FARE LE FOTO: Accensione: mettere il selettore sul simbolo della macchina fotocamera,si accende il sistema elettronico. Zoom: premendo il pulsante in una direzione si ingrandisce l’immagine (teleobbiettivo) e sull’altro si allarga il campo (grandangolo). Inquadrature e scatto: schiacciare leggermente sul tsaz<zasto per


mettere a fuoco infine premere fino in fondo e scattare la fotografia. Sullo sfondo per pochi secondi si vede la foto scattata, successivamente ricompare ciò che viene inquadrato dall’obbiettivo. RIVEDERE LE FOTO: Rivedi immagini: premere il pulsante con il triangolo, se la foto non piace si può cancellare premendo il pulsante con il disegno di un cestino. Tasti di navigazione: con questi pulsanti si possono scorrere tutte le foto, se si preme il tasto a sinistra si va in dietro, se premi quello a destro torni all’inizio. Tasto grandangolo: utilizzando questo tasto appare una preview delle ultime foto. Tasto tele: utilizzando lo zoom di destra si selezione un particolare della fotografia: si può ingrandire per vedere se è sfocato o mosso. SENSORE IMMAGINE ( CCD O CMOS ) Il cuore della camera digitale è il sensore, sul quale l’obbiettivo proietta l’immagine. È una piccola lastra piatta suddivisa in una griglia di pixel, ognuno dei quali crea un segnale elettrico che il processore interno compone in un file di immagini. Il sensore può essere di tipo CCD o CMOS. I vari modelli sono contraddistinti da due parametri: area del sensore e megapixel. Area del sensore, è la base di ogni apparecchio sulla quale viene dimensionato l’obbiettivo. I formati più usati sono ( sensore 1/2,5 ; sensore 1/8, sensore a pieno formato) I Megapixel sono il numero di pixel sul sensore. Più sono grandi meglio catturano la luce e hanno una resa migliore. Con il sensore piccolo il massimo della qualità si ha con 5/6 megapixel, con il settore medio iol massimo della qualità si ha da 7 a 10 Mp. CINEMA Il cinema è una forma di spettacolo che consiste nel proiettare sullo schermo delle immagini che danno l’illusione di movimento. La parola deriva infatti dal greco kinema che significa appunto movimento. COSTRUIAMO UN TAUMATROPIO Per verificare il fenomeno della persistenza dell’immagine sulla retina, su cui si basa il cinema, bisogna costruire un girello meraviglioso o un taumatropio (gioco ottico formato da un disco di cartone, con due


figure situate sulle facce opposte che si completano a vicenda. Materiale: cartoncino rigido, forbici, colla, due pezzi di spago lunghi 15 cm. Costruiamo: fotocopiare due immagini e ritagliare in cerchi; prendere il cartoncino e disegnare lo stesso cerchio e ritagliarlo, incollare le due immagini ; infine fare due fori sui laterali del cerchio e passare lo spago all’interno. OSSERVIAMO UN LIBRETTO ANIMATO Per vedere come funziona l’illusione del movimento puoi usare un libretto animato: facendo scorrere velocemente le pagine vedrai una scena dove si muove un personaggio. Devi procurarti un libretto formato da circa 60 figure leggermente diverse. Come si usa: con la mano sinistra tieni il libretto in altro e con la mano destra il bordo inferiore, con il pollice fai scorrere in modo veloce le pagine. IL PROIETTORE CINEMATOGRAFICO Assomiglia a un proiettore per diapositive, con l’obbiettivo e la lampada, ma ha un meccanismo che fa avanzare la pellicola a scatti: nell’istante in cui il fotogramma è fermo, lo proietta illuminato sullo schermo. Il tutto avviene abbastanza velocemente, alla velocità di 24 fotogrammi al secondo. Il proiettore è una specie di scatola con un motore e due grosse bobine per la pellicola, una debitrice. All’interno troviamo: l’otturatore a farfalla ( oscura il film durante il movimento e fa passare la luce nell’istante in cui la pellicola è ferma) la croce di malta ( è un rocchetto che trascina la pellicola a scatti)+ la lampada (proietta il fotogramma attraverso l’obbiettivo fino allo schermo) le teste magnetiche riproducono il sonoro. LA PELLICOLA DEL CINEMA Si tratta di tante fotografie leggermente diverse tra loro. Questi fotogrammi non sono altro che diapositive, ched il proiettore cinematografico fa vedere sullo schermo in rapida sequenza: proietta il primo fotogramma che appare per un istante sullo schermo, per una frequenza di 24 fotogrammi ogni secondo. Dunque in ogni immagine proiettata sullo schermo i soggetti sono


perfettamente fermi. L’LLUSIONE DEL MOVIMENTO Immaginiamo di osservare la proiezione di un fotogramma l’immagine si forma sul fondo del nostro occhio dove c’è la retina, una membrana sensibile alla luce, l’immagine provoca delle reazioni chimiche e resta impressa sulla retina per un quindicesimo di secondo, poi si attenua fino a sparire. Il secondo fotogramma è già sullo schermo e la nuova immagine si forma sulla retina al posto della prima, poi si attenua fino a sparire. Il nostro cervello che riceve dalla retina una rapida successione di immagini poco differenti tra loro, le unisce e ricostruisce un’unica scena di movimento.


Il ferro di Battaggia A.

IL FERRO

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Il ferro è un metallo di colore grigio chiaro,con temperatura di fusione pari a 1536c. Il ferro è il metallo per fare l’acciaio e la ghisa ; no si usa quasi mai perché è un materiale scadente e fragile. L’acciaio è una lega di ferro e carbonio, ecco alcune sue caratteristiche: è tenace è fessibile si salda con facilità riesce a sopportare urti molto violenti. Esistono due grandi categorie di acciai : ACCIAI AL CARBONIO e ACCIAI SPECIALI. ACCIAI AL CARBONIO: servono per costruzioni e da utensili ACCIAI SPECIALI: come inox, al manganese ecc. L’acciaio da costruzione, detto anche acciaio comune contiene poco carbonio, ed è il nostro metallo di riferimento: Per esempio il telaio per finestra che ha queste proprietà: Buona resistenza meccanica, che permette di usare un profilato con senzione minima (di forma snella) Facilità di lavorazione, es: il fabbro per costruire un telaio ha tagliato un profilato ah L in quattro pezzi, li ha uniti saldandoli, ha rifinito i punti sporgenti e infine ha forato il metallo per le viti di fissaggio. Attacco della ruggine, che viene se l’ oggetto prende acqua o umidità. Per proteggerlo serve uno strato di antiruggine e due di smalto. La pentola è in acciaio inox. Le rotaie sono in acciaio al manganese LA GHISA La ghisa è una lega di ferro e carbonio, le sue caratteristiche sono : è fragile non sopporta urti violenti né sforzi di flessione.


Il suo vantaggio è l’ottima fusibilità. E il materiale adatto per fare oggetti complicati con funzione statiche, come basamenti per motore, basamenti per macchine utensili, arredi stradali (tombini, lampioni, fontanelle.) INDUSTRIA DEL FERRO La materia prima da cui si ricava il ferro sono i suoi minerali, che sono rocce speciali. L’alta percentuale di ferro conferisce al minerale una lucentezza metallica e un alto peso specifico. Altri minerali del fesso sono la magnetite e limonite. MINIERA DEL FERRO I giacimenti del ferro sono coltivati in miniere a cielo aperto. Questa miniera è un grande scavo a forma di imbuto, che viene allargato, fino a farlo diventare di dimensioni enormi. Per sbriciolare le rocce vengono usati gli esplosivi. CENTRO SIDERURGICO La siderurgia è il metodo per estrarre il ferro dai suoi minerali. Nel centro siderurgico si producono l’acciaio e i suoi semilavorati (barre, lamiere, tubi ecc..) . Come avviene la trasformazione: le materie prime vengono inserite in un forno gigantesco (altoforno) da dove escono poi la ghisa e le scorie fuse. Una parte della ghisa viene fatta solidificare e destinata alle fonderie, il resto della ghisa liquida viene portata in acciaieria dove uscirà acciaio sotto forma di lingotti o barre che a loro volta entrano nel laminatoio che trasforma l’acciaio incandescente allungandolo e assottigliandolo.


MOTORI DI SAMUEL V. Motori ieri e oggi Cent’anni fa il motore più importante era la macchina a vapore che, montata su due ruote veniva trainata dai cavalli. La trebbiatura del grano è quando i chicchi si separano dalla paglia, cioè quando si separano dal resto della pianta. Dopo questo processo arrivava la locomobile a vapore(una specie di locomotiva), e la trebbiatrice, una grande macchina in legno. Le due macchine venivano allontanate le une dalle altre, per tenere la paglia lontana dal fuoco, collegate da una cinghia di cuoio. Il fuochista accendeva il fuoco e automaticamente l’acqua bolliva creando vapore, che si accumulava fino a raggiungere la pressione necessaria. Abbassando una leva il meccanismo incominciava a lavorare, e dopo alcuni processi da una parte usciva la paglia e dall’altra i chicchi. Per questa macchina si usava molta acqua e molta legna. La prima macchina a vapore fu la pompa a vapore, impiegata nelle miniere e che funzionava a bassa pressione.James Watt le perfezionò, ma le sue macchine ebbero poco successo perché difficili da utilizzare. Richard Trevithick costruì la prima macchina ad alta pressione, piccola e semplice. Fu il primo modello installato nelle fabbriche. La macchina orizzontale fu utilizzata in ogni tipodi applicazione. Oggi il motore più importante è il motore a scoppio, che viene montato su qualsiasi macchina, come esempio la mietitrebbia(che svolge i lavori sui campi). L’autogru è un camion con motore diesel. La forza motrice è fornita dal motore diesel, che aziona un compressore; l’aria compressaspinge gli stantuffi che muovono gli organi del motore. Oggi il motore a scoppio è più leggero e più piccolo del mezzo che trasporta, e fornisce la sua potenza in modo semplice: l’uomo deve solo azionare un pedale o una leva. Nel 1823 Brown brevettò il primo motore utilizzato, In tutta europa si susseguirono numerosi brevetti. Barsanti e Matteucci brevettarono a Londra il primo motore a scoppio, costruito da Benini a Firenze, ma ebbe scarsa diffusione. Fu nel 1860 che Lenoir introdusse migliorie che aumentavano il rendimento. Il motore a scoppio nn era rivolto ai


trasporti, che in base al peso non aveva abbastanza potenza. Solo nel 1870 Marcus montò un motore su un carretto, che si muoveva con l’utilizzo della benzina, L’idea del motore a quattro tempi di Otto fu migliorata da Benz. Egli costruì un motore che installò sul proprio mezzo, che divenne la prima automobile. Nel 1893 Diesel brevettò il motore diesel.

Il motore è una macchina che produce forza motrice. Sono primi quelli che sono all’inizio di una trasformazione di energia e non sono primi i motori elettrici. I fluidi di lavoro sono: l’aria e il vento, che formano l’energia cinetica. L’energia cinetica è l’energia che possiede un corpo per un movimento che ha o che acquista. I motori si dividono in due grandi categorie: a energia naturale o termici. I motori a energia naturale sono le ruote a vento e l’acqua. Oggi invece si usanoturbine idrauliche o generatori eolici, più efficienti. I motori termici sono motori veri e propri. Possono avere la combustione interna o esterna in cui, durante il funzionamento, le temperature variano tra gli 800-1000°c. La macchina a vapore ha una combustione esterna. La turbina a vapore è un motore con la combustione interna. Il motore a scoppio è un motore con la combustione interna, perché il carburante esplode nel cilindro. La turbina A gas è un motore con combustione interna. L’unico motore mobile fino all’avvento del motore a scoppio è il cavallo. La sua forza muscolare è 15 volte superiore a quella dell’ uomo.Per i sistemi di attacco di un cavallo è necessaria la bardatura, formata dal collare e l’attacco. Nel mondo antico le bardature erano poco efficienti, ma nel medioevo furono usate nuove tecniche: il collare di spalla e l’attacco in fila. Nella bardatura antica c’erano due modelli: il collare di gola e l’attacco in parallelo. Invece in quella moderna il collare rigido e l’attacco in fila.


Il cavallo circa cent’anni fa era padrone delle strade e trasportava molti veicoli come la berlina, che era una carrozza e L’omnibus che era una vettura di servizio pubblico. Il cavallo veniva anche utilizzato per trasportare ortaggi, materiali, carbone ecc. Verso il 1900 si è diffuso il motore a scoppio, che prese il posto del cavallo.


SUONO E IMMAGINE,IMPIANTO HI-FI DI ILARIA P. SUONO E IMMAGINE: Cent’anni fa:il grammofono a tromba. Erano in vendita i primi dischi stampati in serie, che venivano acquistati da famiglie nobili che possedevano un GRAMMOFONO A TROMBA=scatola di legno sormontata da una tromba d’ottone. L’apparecchio funzionava a molla, senza energia elettrica: si sistemava il disco di gommalacca sul piatto del grammofono,si caricava la molla con la manovella, si alzava il disco mobile e si appoggiava la puntina sul bordo del disco. Si azionava una levetta e il piatto iniziava a girare, la membrana si metteva a vibrare e la voce usciva amplificata dalla tromba d’ottone.Il grammofono uscì nel 1899. Oggi: il lettore da passeggio. La musica viene venduta sul COMPACT-DISC=il disco d’argento che contiene da 15-25 brani = 74 min. di musica. Per ascoltare i brani si può usare il CD WALKMAN=lettore portatile da passeggio con pile e auricolari, grande poco più di un disco. Premendo il tasto PLAY il disco gira veloce e un raggio laser di colore rosso legge la lunghissima spirale di incisioni microscopiche sulla faccia inferiore. L’inconveniente è doversi portare dietro


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diversi cd per avere una certa scelta di brani. La soluzione si chiamaMP3 che permette di creare con il computer dai 150 ai 250 brani da mettere in un solo cd. MP3 FLASH= pesa poche decine di grammi e può contenere iltre 1000 brani. Storia del disco Grammofono fu brevettato da Thomas Edison ma ebbe poco successo. Nel 1888 Emil Berliner brevettò il suo supporto “a disco”. Nel 1925 comparve il giradischi dotato di una testina pick-up.I dischi erano a 78 giri con soli 5 min. d’ascolto per facciata. Nel 1947 comparve il disco a 33 giri chiamato LONG PLAYNG perchè conteneva 25 min, di musica per facciata. Nel 1963 furono lanciate le cassette a nastro magnetico però dopo circa vent’anni furono abbandonate per il cd. Nel 1982 fu lanciato il cd audio che ebbe subito un successo travolgente. Nel 2001 esce il lettore portatile che può contenere oltre 1000 brani.Ne sono stati creati sempre di di più piccoli e capienti. Impianto hi-fi L’impianto hi-fi è un sistema per la riproduzione della musica.Il termine deriva dall’inglese high-fidelity,cioè alta fedeltà. Gli apparecchi che formano l’impianto si dividono in 2 gruppi:SORGENTI del suono, che forniscono l’informazione musicale ; AMPLIFICATORE E DIFFUSORI, che forniscono rispettivamente l’amplificazione di potenza elettrica e la diffusione del suono nell’ambiente. ALTOPARLANTE WOOFER:L’altoparlante per i suoni bassi ha una placca metallica per il fissaggio alla cassa: l’interno è una membrana tonda si gomma a forma di cono.Quando lo stereo funziona , la membrana vibra avanti e indietro,di continuo: diventa così una sorgente di onde sonore. Amplificatore e diffusori Sono apparecchi di base di ogni sistema hi-fi. Devono essere tra loro COMPATIBILI, cioè la potenza dei diffusori deve essere uguale (o


maggiore) a quella dell’amplificatore che li pilota. APLIFICATORE Serve ad elevare la tensione del segnale elettrico che riceve da una sorgente.Il segnale amplificato viene poi inviato agli altoparlanti dei diffusori. DIFFUSORI (o casse) Il diffusore è una cassa con due o più altoparlanti e il filtro crossover, che suddivide il segnale elettrico tra i vari altoparlanti. Il diffusore più semplice è a due vie: uno più grande detto woofer per i suoni bassi, uno più piccolo detto tweeter per i suoni più cuti.

ALTOPARLANTE A CONO è il tipo do altoparlante più diffuso.Esso è formato da quattro elementi: 1.IL CESTELLO 2.LA MEMBRANA VIBRANTE 3.IL MAGNETE PERMANENTE 4.LA BOBINA MOBILE Il segnale elettrico potenziato, inviato dall’amplificatore,entra nella bobina mobile. Essa si magnetizza e viene respinta o attirata dal magnete circolare.Esso a sua volta spinge in avanti o lascia arretrare la membrana elastica. Microsolco a 33 giri: Il disco in vinile è un disco di plastica nera di 30 cm di diametro che contiene fino a 25 min di musica per ogni facciata. Ogni superficie è incisa d un lunghissimo solco disposto a spirale, che riproduce la traccia sonora grazie a ONDULAZIONI TRASVERSALI, dovute al suo andamento irregolare. Nella sala di registrazione la modulazione del suono viene trasferita su un disco di plastica da una punta che incide la superficie. Da questo primo disco si ricava la matrice di NICHEL detta master, da cui si ottengono migliaia di copie in vinile mediante stampaggio. Il GIRADISCHI ha una puntin durissima che scorre vnel solco per


“leggere” le ondulazioni trasversali , che la testina ritrasforma in segnale elettrico.

Cassetta audio: E’ un piccolo contenitore di plastica con all’interno un nastro magnetico flessibile, arrotolato in bobina.Il nastro permette di registrare fino a 60 min di musica per ogni lato della cassetta.; per ascoltare l’uno o l’altro lato basta girarla all’interno del lettore.

Il registratore a cassette ha una testina formata d due archi di materiale magnetico che si fronteggiano. • Durante la registrazione, nel filo di rame passa la corrente elettrica che genera un campo magnetico, il quale orienta i cristalli sul nastro. • Durante la riproduzione, i cristalli orientati passano davanti traferro e modificano il campo magnetico provocando una corrente elettrica variabile nelle bobine CD audio: Il COMPACT DISC è un disco di plastica di 12 cm di diametro che contiene fino a 74 min di musica .I dati sono registrati sulla faccia a specchio.Il disco inciso viene rivestito da una pellicola di metallo riflettente, di solito alluminio , così l’informazione è contenuta dentro il disco e non sulla superficie. Il Lettore CD possiede all’interno un piccolo piatto che gira ad alta


velocitĂ , mosso da un motore elettrico, dove viene bloccato il disco. Mentre il cd gira sui solchi passa un sottile pennello di luce laser, cioè un fascio concentrato a una sola lunghezza d’onda. Una lente raccoglie la luce laser riflessa e la concentra in un fotodiodo, nel quale il segnale luminoso si trasforma in segnale elettrico.


Le plastiche di Clemente C. INDUSTRIA DI OGGETTI IN PLASTICA Le fabbriche che producono oggetti in plastica hanno un sistema per il riscaldamento del materiale, che diventa pastoso e quindi plastico. Plastico= modellabile In certi casi, un oggetto perfettamente rifinito si ottiene con una sola operazione di stampagio che dura pochi secondi: è questo il grande vantaggio delle plastiche rispetto ai metalli. STAMPAGGIO lo stampaggio serve a produrre pezzi singoli di qualunque forma. Stampaggio vuol dire: riproduzione a stampa di scritte e disegni su materiali diversi dalla carta o produzioni di oggetti di metallo o di plastica mediante compressione in uno stampo. Lo stampo è una matrice che viene progettando come utensile. Serve a dare la forma intermedia o finale al pezzo o il materiale da lavorare, quindi riproduce esattamente la forma del pezzo, grazie a due elementi metallici che, posti a contatto chiudono una cavità interna. La macchina per lo stampaggio si divide in tre tempi: Riscalda: riscalda il materiale in granuli/polvere per renderlo molle Preme: preme il materiale pastosto nella cavità dello stampo Apre: apre lo stampo Estrae: estrae il pezzo INIEZIONE Lo stampaggio a iniezione è un processo di produzione industriale in cui un materaile palstico viene fuso e iniettato ad elevata prefessione all’interno di uno stampo chiuso, che viene aperto dopo il raffreddimento del manufatto. Per ogni materiale plastico esiste una propria temperatura di trasformazione che raggiunta, si può procedere all’iniezione del materiale dentro a una cavità formata da due semistampi per ottenere la forma voluta. SOFFIAGGIO Il soffiaggio è una lavorazione meccanica di materiali malleabili, che consiste nel forzarli a pressione attraverso un foro sagomato del quale assumono la forma. Il soffiaggio è una tecnologia di produzione in cui


si ri-lavora un componente prodotto con il sistema di iniezione es. bottiglie di plastica. Realizzata in due fasi: 1- Tramite un processo di iniezione si ricava una capsula piccola 2- La capsula viene portata a temperatura, chiusa in due semi-stampi, viene soffiata aria all’interno della capsula, fino ad ottenere la forma dello stampo in questo caso la bottiglia. COMPRESSIONE La compressione è usato solo con materiale termoindurente (il materia le termoindurente non si fonde ma si carbonizza e non è recuperabile). La macchina è una pressa, dove vengono sistemate le due parti dello stampo. Il materiale pastoso è sistemato sul semi-stampo inferiore; questo viene premuto dal semi-stampo superiore, fino ad assumere la forma della cavità interna. L a compressione è la tecnologia di trasformazione in cui vengono compresse tra due semi stampi dei “fogli” di materiale ottenuti dal processo di estrusione. SOTTOVUOTO Il sottovuoto è il processo di trasformazione in cui dei fogli di materiale plastico ottenuti dal processo di estrusione vengono fatti aderire dalla forma del semi-stampo con la tecnologia del vuoto.

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ESTRUSIONE L’estrusione produce dei progetti di grandi dimensioni. Il processo di estrusione consente di ottenere da i granuli “surriscaldati” alla temperatura di trasformazione delle forme convenzionali di prodotti, quindi tubi, quadri ecc… Per ottenere una forma a “L” avrai una matrice dove il materiale viene compresso nella cavità per ottenere la forma desiderata. Per il rivestimento si preme il materiale pastoso attorno al filo. Per pellicole continue è trascinata da rulli. CALANDRATURA La candratura è il processo per conformare il materiale in spessori molto sottili grazie a delle macchine formate da grandi rulli chiamate calandre. GOMME Le fonti della gomma sono due:


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Naturale ricavata dagli alberi sintetica ricavata dal petrolio La principale proprietà della gomma è l’elasticità. PRODUZIONE DI GOMMA NATURALE La gomma naturale si ricava dall’attice. Il lattice è un liquido simile al latte molto più denso e vischioso e si ricava dalle piante. Dentro questo liquido c’è il caucciù che è l’elemento essenziale per ottenere la gomma. Il caucciù si presenta in forma di piccoli gobuli dispersi nel liquido. La pianta più importante per ricavare questo liquido è l’havea basilianes coltivata in grandi piantagioni del sud-est asiatico. PRODUZIONE DI OGGETTI IN GOMMA Le gomme sia naturali sia sintetiche subiscono le seguenti trasformazioni: - La mescola è la più importante, perchè ci consente di ottenere un prodottto con delle caratteristiche specifiche, con aggiunta di antiossidanti, zolfo ecc Di seguito i metodi per produrre degli oggeti con la gomma: – Formatura: La mescola viene trasformata mediante processo di estrusione e calandratura come quelle delle plastiche, quindi il materiale viene introdotto in un semi-stampo per ottenere la forma desiderata, poi per alcuni prodotti segue una sucessifa fase detta vulcanizzazzione che consiste nel sottoporre i prodotti ad una temperatuta che va da i 100°-180° e per un tempo che può variare da pochi minuti ad alcune ore, al fine di conferirgli delle specifiche caratteristiche meccaniche –


I METALLI DI VASSONEY L. I METALLI Cent’anni fa: il ferro il materiale più utilizzato.. Si cucinava sul fornello in lamiera smaltata, una scatola piatta con 3 fuochi sistemata su un mobiletto, con dietro il tubo del gas e sopra la cappa. Si accendeva il gas col fiammifero e si metteva sul bruciatore in ottone un recipiente metallico (Per esempio un paiolo in rame). I coltelli, gli utesili e posate erano tutte ed esclusivamente in ferro. Si lavava il cibo nel lavandino e gli oggetti in ferro dovevano essere asciugati subito altrimenti rischiavano di arrugginirsi. Anche il ferro da stiro (foto) da scaldare sul fornello con la brace era in ferro. Cent’anni fa il ferro smaltato era molto diffuso, perchè lo smalto proteggeva l ferro dalla ruggine e rendeva la superficie dura e liscia, facile a pulirsi.

Il vecchio ferro da stiro.. Oggi: l’ acciaio inox è il materiale più utilizzato.. Per cucinare oggi c’è il piano cottura in acciaio inox. Si accende il gas con una scintilla elettrica e si mette un recipiente sulla grigli in ghisa (Per esempio un pentolone in alluminio). Anche i coltelli, le posate e gli utensili sono in acciaio inox. Si lava il cibo nel lavello e non si lavano più i piatti, le pentole, le posate ecc. nel lavandino a mano, oggi c’è la lavastoviglie. Oggi tutti gli oggetti metallici che entrano a contatto con l’acqua e i detersivi sono in acciaio inox, che è duro, si pulisce facilmente e non arrugginisce. Per le pentole grandi oggi viene utilizzato anche


l’alluminio, che è più leggero e si solleva meglio.

Pentolone in acciaio inox I metalli nel mondo antico.. Nella Preistoria si conoscevano solo 4 tipi di metallo che si trovavano sotto forma di pepita sul terreno: il rame, l’oro, l’argento e il ferro meteorico. Poi ci sono anche state l’età del rame, al tempo degli Assiri e degli Egizi l’età del bronzo, al tempo dei Romani l’età del ferro che veniva utilizzato per fare spade, forbici ecc. e l’età dell’ acciaio dopo il 1850 utilizzato per fare anche il Ponte di Brooklyn e la Torre Eiffel. Storia della lavorazione dei metalli.. Nelle città medievali, in Europa, c’era la bottega del fabbro, con una piccola fucina per scaldare il ferro, l’incudine per battere i pezzi, e una serie di utensili come martelli, tenaglie e scalpelli. Il fabbro produceva una grande varietà di attrezzi, tra cui: falci, vanghe, accette, seghe, ferri per cavalli ecc. Nelle città più grandi, c’erano anche lo spadaio, il corrazzaio e il fabbricante di serrature, che erano fabbri specializzati. Le fonderie erano situate in riva al fiume, dove l’acqua forniva la forza motrice per azionare i macchinari. Si producevano anche campane, statue ecc. Durante la Rivoluzione Industriale vengono inventate le macchine utensili moderne, necessarie per costruire macchine a vapore, locomotive, telai meccanici. Gli inventori erano soprattutto inglesi: Roberts e Nasmyth. Nel 1850 quasi tutte le macchine utensili moderne erano state inventate. OSSERVIAMO 4 TIPI DI METALLI.. Il nostro libro mette a confronto tre metalli e le loro caratteristiche con il ferro. Qui sotto ci sono le loro “carte d’identità”. -Ferro: duro, grigio-lucente pesante (ps= 7,8)


fusibile: fonde ad alte temperature dotato di ottime proprietà meccaniche: duro, resiste all’urto, resiste alla flessione… -Alluminio: bianco argenteo fusibile a media temperatura proprietà meccaniche abbastanza buone: durezza, resistenza all’urto e alla flessione (somo un po’inferiori a quelle del ferro) -Rame: rosso brillante pesante (ps=8,9) fusibile a media temperatura proprietà meccaniche inferiori al ferro: molto molto duttile*. -Piombo: grigio chiaro pesante (più del ferro. Ps=11,3) fusibile a bassa temperatura è tenero, ha proprietà scadenti CLASSIFICAZIONE DEI METALLI.. I metalli costituiscono il 75% di tutti gli elementi presenti in natura, e vengono rappresentati nella tavola periodica degli elementi (tavola di Mendeleev). In questa tavola sono presenti tutti gli elementi presenti in natura, quindi non solo i metalli (anche i gas ecc..).Tavola periodica degli elementi Tutti i metalli di uso comune sono 15 elementi, si suddividono in 4 categorie: -Leggeri: Magnesio (Mg), alluminio (Al), titanio (Ti). Questi metalli sostituiscono l’acciaio nei mezzi di trasporto, perchè hanno una buona resistenza meccanica e sono leggeri. -Ferrosi: Ferro (Fe): in assoluto il più usato, sia come ghisa e acciaio che sono sue leghe*. Acciaio (lega): materiale da costruzione per eccellenza (mezzi di trasporto, cisterne, tubature, navi ecc..). Ghisa (lega): usata per oggetti statici* come i tombini stradali. Cromo (Cr), manganese (Mn), cobalto (Co), nickel (Ni) sono usati in lega (uniti, fusi) con l’acciaio per ottenere gli acciai speciali: inox, resistenti all’urto, resistenti all’usuro ecc.. -Maleabili e anticorrosione: rame (Cu): ottimo conduttore elettrico e resistente alla corrosione, zinco (Zn), stagno (Sn) e piombo (Pb) sono molto duttili e resistenti alla corrosione*.


-Preziosi: argento (Ag), platino (Pt), oro (Au): sono metalli nobili* e preziosi perché molto rari. In questa categoria c’è anche il mercurio (Hg) che è però un metallo liquido a temperatura ambiente. Questo è un caso molto raro. RICAPITOLANDO: -Leggeri: magnesio (Mg), alluminio (Al), titanio (Ti). -Ferrosi: ferro (Fe), (Leghe: acciaio e ghisa), cromo (Cr), manganese (Mn),cobalto (Co), ni ckel (Ni). -Maleabile e anticorrosione: rame (Cu), zinco (Zn), stagno (Sn), piombo (Pb). -Preziosi: platino (Pt), argento (Ag), oro (Au), mercurio (Hg). CONCETTI: Duttile: maleabile, che si può lavorare Lega: unione di 2 o più elementi (ferro+carbonio=acciaio, rame+stagno=bronzo ecc..). Statici: che non si muovono Corrosione: non iene corroso (sciolto, rovinato) dagli acidi ecc.. Metalli nobili: che resistono alla corrosione. FUSIBILITÀ DEI METALLI.. La fusibilità è una proprietà esclusiva dei metalli: scaldandoli diventano liquidi.. Il nostro libro ci mostra la fufione dell’oro (Au) per farci vedere i vari passaggi.


Si parte dalla materia prima, in questo caso lapepita*d’oro, si mette in un crogiolo*, recipiente rivestito in refrattario*, e riscaldato a 1000 gradi, l’oro in pepita si scioglie e alla fine diventa liquido.

L’oro liquido viene colato nella lingottiera*, anch’essa in refrattario. Nel recipiente, l’oro liquido si raffredda e si solidifica.

La materia è ultimata (finita). Ecco il lingotto d’oro. Ora possiamo analizzare la ”carta d’identità” dell’oro. Oro: molto pesante (Ps=19,2) fusibile ad una media temperatura ha proprietà meccaniche discrete (coppe, monete ecc..) ed è il metallo più prezioso dopo il platino. PROPRIETÀ FISICHE DEI METALLI.. Ci sono quattro categorie: -Aspetto: quasi tutti i metalli hanno un colore bianco-grigiastro, eccezione l’alluminio (bianco), il rame (rosso chiaro) e l’oro (giallo). La caratteristica comune è la lucentezza molto elevata (lucentezza metallica). -Peso specifico: i metalli leggeri sono solo 3v (alluminio, magnesio e titanio) e tutti gli altri sono pesanti, quelli che pesano di più in assoluto sono l’oro e l’uranio che sono molto più pesanti dei materiali lapidei (pietra, cemento, vetro ecc..). -Temperatura di fusione: il passaggio da solido a liquido è detto


fusione ed avviene ad una temperatura determinata (oro e rame circa 1000 gradi, stagno, piombo e zinco a 200-300-400 gradi circa) -Altre proprietà fisiche: _La conduttività elettrica, che è tipica di tutti i metalli (i migliori sono l’argento, il rame e l’alluminio) _La conduttività termica (di solito i metalli che conducono bene l’elettricità conducono bene anche il calore). _La resistenza alla corrosione, è la proprietàdi resistere all’alterazione della superficie causata da agenti chimici esterni. CONCETTI: Pepita:metallo quasi allo stato puro, molto rara da trovare. Crogiolo: recipiente rivestito in refrattario. Refrattario: materiale che trattiene bene il calore e resiste al calore (non si spacca, non si rovina ecc..). La stufa è rivestita in refrattario. Lingottiera: recipiente rivestito in refrattario.


L'ALLUMINIO E IL RAME DI MARTINE S. L’ alluminio e un metallo di colore bianco ed è il secondo più importante dopo il ferro.

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Le sue proprietà sono: LEGGEREZZA BUONA RESISTENZA MECCANICA RESISTENZA ALLA CORROSIONE Ci sono due tipi di alluminio: ALLUMINIO COMUNE ALLUMINIO ELETTRONICO METALLURGIA DELL’ ALLUMINIO L ‘alluminio è un metallo giovane perché è diventato un prodotto industriale verso il 1880. Si ricava da un minerale detto BAUXITE di aspetto terroso e colore rosso mattone. L’ estrazione dell’ alluminio è lunga e complessa e porta due tipi di prodotti: l’ alluminio metallico e l’ alluminio elettronico. RICICLAGGIO DELL’ ALLUMINIO RIFUSIONE DI LATTINE D’ ALLUMINIO Da sempre i metalli sono stati recuperati dagli oggetti dismessi ed arrivati al riciclaggio. Il riciclaggio dell’ alluminio, ha un forte valore economico. Il riciclaggio consiste nella RIFUSIONE delle lattine vuote per ottenere alluminio nuovo. Questo processo si può ripetere all’ infinito. Il processo delle lattine richiede due fasi: RIFUSIONE LAMINAZIONE RIFUSIONE Le lattine arrivano in fonderia sotto forma di paccotti di circa 2 kg. I paccotti di lattine sono sostenuti da un braccio meccanico. All’ interno il metallo si fonde, cioè diventa liquido. L’ alluminio fuso a circa 650°C. il metallo sciolto cola in una reticella che lo distribuisce lungo le pareti. Viene fatto raffreddare e diventa


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cosi un unico blocco solido. Il linghotto d’ alluminio viene afferrato dal braccio meccanico che lo tira fuori dallo stampo, poi passa alla laminazione che lo trasforma in un nastro. IL RAME Il rame è un metallo di colore rosso chiaro, pesa poco più del ferro cioè che pesa un po’ di più del ferro. Con temperatura media 1083°C. le sue proprietà sono: OTTIMO CONDUTTORE DI ELETTRICITA OTTIMA RESISTENZA ALLA CORROSIONE RESISTENZA MECCANICA DISCRETA Il rame è anche il materiale base per fare due leghe: IL BRONZO L’ OTTONE METALLURGIA DEL RAME Il rame è un metallo noto fin dall’ antichità, infatti ha iniziato a essere utilizzato al tempo degli Egizi e dei Babilonesi. Il rame si ricava da numerosi minerali, uno dei più importanti è la CALCOCITE di colore giallastro e con superficie lucida. I principali giacimenti di minerali sono in Cile e negli Stati Uniti, dove si concentra la metà della produzione mondiale. L’ estrazione del metallo è molto complessa e porta a due tipi di prodotto: IL RAME METALLICO è il comune rame da costruzione. IL RAME ELETTROLITICO molto più costoso e usato per i fili elettrici

• • Questo è il BAUXITE cioè il minerale da cui si ricava l’ alluminio.


• • Questa è la CALCOCITE uno dei più importanti minerale da cui si ricava il rame. •


LA CERAMICA DI ELVIS P. Ieri e oggi Cent’anni fa: Il piatto classico-Oggi: il piatto di design Cent’ anni fa le famiglie del ceto medio avevano un locale detto sala da pranzo riservato alle occasioni importanti. Quando arrivavano delle persone a rendere visita la tavola veniva apparecchiata con il servizio da dodici ceramica pregiata. Il piatto base, rotondo e poco concavo, con il centro bianco e la fascia decorata, o con il rigo d’oro sul bordo. La tovaglia ricamata e i piatti davano all’apparecchiatura, quell’ impronta di colore e di tradizione che i commensali ogni volta ritrovavano volentieri. Altri oggetti in ceramica abbellivano la stanza. oggi molte famiglie hanno la cucina tinello,il tinello serve per la vita di tutti i giorni ma anche per ricevere amici e parenti. Nella credenza c’ è quasi sempre il servizio da otto con il piatto di desing moderno o il piatto classico. Che cos’è la ceramica I prodotti ceramici sono formati da due categorie terracotta e ceramica smaltata. La terracotta è un materiale robusto e poroso, ottenuto da argilla formata e cotta in forno. La ceramica è un corpo di terracotta robusto e poroso, rivestito di smalto che lo rende brillante e impermeabile. LE PROPRIETA DELLA CERAMICA Robusta: l’ oggetto sopporta numerosi urti abbastanza forti senza rompersi. Omogenea e brillante: il pezzo ha forme morbide e un colore caldo. Dura in superficie: la pellicola vetrosa è durissima e dopo infiniti sfregamenti del cucchiaio è sempre come nuova. Se assi la mano sulla tazza senti che è liscia e omogenea. es. il lavandino è una conca per l’ acqua in porcellana, ceramica dura e compatta con rivestimento di vetro durissimo che ne garantisce la massima pulizia e igiene. es. la piastrella è una piastra bifronte la faccia liscia e colorata resta in vista la faccia porosa è argilla cotta e viene incollata al muro o al


pavimento. es. il mattone è fatto con argilla comune di colore rosso e ha tutte le fecce porose per assorbire meglio la malta. PRODOTTI CERAMICI (CLASSIFICAZIONE) terracotte Sono vasi da fiori, gli orci e altri oggetti che hanno in comune il colore rossiccio e la superficie porosa. stoviglie Sono i piatti il vasellame per la cucina. Si distinguono vari tipi. Le terraglie: sono le stoviglie di uso comune. Le maioliche: sono prodotti migliori rispetto alle terraglie perché più raffinate Le porcellane: sono le stoviglie più pregiate. Apparecchi sanitari Sono gli apparecchi di porcellana bianca per il bagno. Piastrelle e mattonelle sono le ceramiche per rivestire il bagno e la cucina o per i pavimenti.


LE PLASTICHE DI WILLIAMS COLICCHIO IERI e OGGI Cento anni fa: la bakelite l’unica materia in plastica era la bakelite e veniva usata per piccoli elettrodomestici.Gli oggetti personali come la penna stilografica,gli occhiali pieghevoli,il pettinino da baffi o la tabacchiera da fiuto.Gli apparecchi elettronici come interruttori,le prese e le spine. L’inizio delle plastiche (1900-1950) Le plastiche si chiamano anche polimeri. Le prime plastiche erano a base di cellulosa. Ci sono vari tipi di plastiche.La prima è la Parkesina (1861) e fu la prima plastica al mondo. La seconda fu la Celluloide (1870) è stata inventata da Hjatt. La terza fu la Bachelite inventata dal chimico belga-americano Baekeland. La quarta fu la Pvc(1931) che subito servi per le tende da doccia. La quinta fu il Nylon (1938) è stata la prima fibra tessile. E l’ ultima fu il Plaxiglas (1938) che era trasparente. Oggi: cento plastiche Oggi esistono più di 100 plastiche e noi ne abbiamo tantissime in ogni stanza tipo in cucina abbiamo le bottiglie di plastica e lo yogurt. In camera il righello e lo zaino. In bagno lo spazzolino e il phon per i capelli. Esistono vari tipi di plastiche come la plastica sottile , la plastica molto sottile e flessibile e in fine la plastica espansa di grosso spessore. Per modellare una cannuccia bisogna avere il calore, per prima cosa bisogna ammorbidire il materiale poi si modella il pezzo ma non bisogna farlo fondere seno diventa nero.Il termoplastico si fonde e diventa nero e invece il termoindurente diventa solamente di colore nero senza fondersi


IL VETRO di Diego P. 100 anni fa le case avevano le finestre trasparenti montati su tre pezzi con uno spessore di circa 2mm. Davano uno scarso isolamento soprattutto in inverno perché si sentiva il freddo che emanava dal vetro e spesso il vetro si appannava. Oggi invece ci sono le finestre a retrocamera formate da due lastre. Ha uno spessore di circa 4-6mm. In inverno danno un ottimo isolamento,non c’è condensa e vicino alla finestra c’è poco freddo. CHE COS’È IL VETRO? Il vetro è un materiale trasparente,duro e fragile ottenuto con la fusione di una sabbia speciale: la silice. Le proprietà del vetro sono: •La trasparenza •La durezza •La fragilità •L’isolamento Una particolarità del vetro piano delle macchine è che se si forma una scheggia visto che c’è una lastra di plastica in mezzo la trattiene. Invece il vetro temperato anche con un solo urto si può frantumare. CLASSIFICAZIONE DEGLI OGGETTI IN VETRO Il vetro si distingue in due grandi categorie: •Vetro cavo : con la forma complicata esempio le bottiglie. •Vetro piano : con la forma semplice esempio le lastre. Ci sono anche delle “sotto categorie”: •Bottiglie •Casalinghi e oggettistica •Falconeria


INDUSTRIA DEL VETRO La materia prima è la quarzite una roccia biancastra dura e compatta, di aspetto vetroso. Per estrarre la roccia ci sono vari passaggi: •Sondaggio del suolo •Scopertura del manto vegetale •Sbancamento del terreno con ruspe Poi inizia lo sfruttamento del suolo: •La roccia viene estratta con l’esplosivo •I pezzi vengono raccolti con la ruspa •Vengono mandati al centro di trattamento Ripristino vegetale: il materiale sterile viene trasportato nelle cave già esaurite dove colma la sua forma originale. CICLO PRODUTTIVO DEL VETRO 1. la silice viene macinata con la soda,sostanza fondente che abbassa il punto di fusione. (tritamento) 2. il materiale tritato viene messo in un forno a forma di vasca dove arriva fino ai 1550 gradi e diventa una massa fluida.(fusione) 3. l’oggetto viene modellato e si usa: la soffiatura libera la meccanica e il floating glass.(modellamento) 4. i pezzi roventi vengono messi in un forno di ricottura che si abbassa dai 700 ai 20 gradi. Si fa questa procedura perché se si fa raffreddare l’oggetto tutto in un colpo l’oggetto può rompersi.(ricottura) LA SOFFIATURA LIBERA La soffiatura libera è usata già dal medioevo. Spesso si usa per creare oggetti preziosi. 1.l’artigiano impugna un tubo di 1,5m all’interno del forno e preleva con l’estremità un po’ di vetro fuso.


2.ruota la pasta fino ad ottenere una forma cilindrica e in seguito soffia all’interno del tubo per far gonfiare la pasta. 3. lavora il vetro con le pinze fino ad ottenere la forma voluta. 4. l’oggetto finito viene sistemato nel forno di ricottura. LA SOFFIATURA NELLO STAMPO Questa tecnica viene usata per creare il vetro cavo. 1.il vetro fuso esce dal forno e viene tagliato in gocce di dimensioni opportune. La goccia giunge alla macchina foggiatrice e la formatura avviene in due tempi. 2.nel primo tempo un getto di aria compressa forma il collo e la bocca della bottiglia. 3.nel secondo tempo la forma viene capovolta e trasferita sullo stampo finitore. Un forte getto di aria compressa fa aderire la pasta alle pareti dello stampo. Si crea così la cavità desiderata. 4.il pezzo viene espulso. FLOATING GLASS Nato nel 1960 permette di avere una superficie perfettamente piana. Si usa per creare il vetro piano. 1.il vetro incandescente esce dalla bocca del forno e cola su un letto di stagno fuso dove galleggia (float) su una superficie di metallo e prende la forma di una lastra. 2.la lastra entra nel forno di ricottura. 3.infine la lastra viene tagliata in pezzi di formato commerciale. RICICLARE IL VETRO Le bottiglie e i vasetti finita la funzione di contenitori diventano dei rottami. Il riciclaggio avviene nella fabbrica delle bottiglie. RECUPERO DEL ROTTAME •Il nastro trasportatore porta il materiale grezzo. (trasporto) •Visto che ci sono ancora oggetti di ferro in mezzo una calamita gli attrae. (rimozione dei metalli)


•Un operaio visto che ci sono ancora frammenti di materiali gli toglie mentre il nastro trasportatore si muove. (cernita manuale) •Il vetro viene caricato su un camion e portato alla fabbrica delle bottiglie. (vetro pronto al forno) RICICLAGGIO IN ITALIA È uno dei primi paesi,in Europa, che ricicla maggiormente. In Italia il vetro riciclato rappresenta circa il 60% delle materie prime. LA STORIA DELLA FINESTRA I primi furono i romani a usare il vetro per creare le finestre,ma non si riusciva a vederci attraverso perché erano di colore opache. Dopo il 1200 anche le grandi cattedrali usarono il vetro per creare i rosoni: finestre create da piccole tessere colorate. In seguito nei palazzi pubblici e nobiliari si costruiscono delle finestre dove si vedono gli oggetti deformati. La finestra impannata c’è anche nelle case comuni verso il 1400 protetta da un panno di stoffa. Nel 1688,in Francia,fu creato un metodo per costruire una finestra apribile.

Questa è la soffiatura libera. I due impiegati soffiano nel tubo per dargli la forma ovale.

Questa è la quarzite o silice la materia prima del vetro.


Qui le bottiglie sono nel forno di ricottura.


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