Cosmonautica Magazine - N° VI

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San Rossore

ippodromo di re e granduchi racchiuso fra Pisa e il mare

SPO RT E TU RIS M O

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È l’unico ippodromo italiano che ricorda, per la sua location, certi meravigliosi siti di Francia o d’Inghilterra, con la pista da corsa circondata, spesso sovrastata, da boschi lussureggianti. Stiamo parlando dell’ippodromo di San Rossore, alle porte di Pisa, chiamato anche "prato degli Escoli", declinando la parola "eschia", nome antico di una varietà di querce. Quando la pista da corsa fu tracciata, nel 1829, le querce le facevano da corona. La collocazione dell’ippodromo, quindi, è prestigiosa ben aldilà della sua storia sportiva, che pure è notevole, perché al centro di un parco naturale di cinquemila ettari, già proprietà della Casa Medicea, poi dei Lorena, infine dei Savoia prima di passare ai beni in dotazione alla Presidenza della Repubblica e, dal 1989, alla Regione Toscana. Il prato degli Escoli è a tre chilometri dal mare Tirreno, dal quale riceve brezze refrigeranti nella stagione più calda, ma nelle giornate senza foschia incombe sulla pista da corsa anche il profilo delle Alpi Apuane, così immense e in apparenza vicine che parrebbe quasi di poterle toccare. Un paesaggio, dunque, unico nella

sua bellezza, che ha contribuito, con altre doti legate alla qualità dei terreni e al clima, a fare di San Rossore, per oltre un secolo, il centro di svernamento ippico eletto a modello dalle più grandi scuderie da corsa non soltanto italiane. Un secolo e mezzo di storia La storia degli uomini ha molto influito sulla nascita di questo ippodromo. La pista fu tracciata da Leopoldo II di Lorena, grande appassionato di cavalli, che volle presentare i suoi purosangue in perfetta forma alle disfide primaverili sui prati del Quercione, a Firenze. Da terreno di allenamento il prato degli Escoli divenne in breve pista da corsa, quindi ippodromo: già nel 1854 vi si svolse la prima giornata di corse con grande concorso di pubblico. Un ippodromo, dunque, con tanta storia, la cui tradizione, oltre che pervadere profondamente il costume della città, ha saputo affermarsi nel panorama sportivo mondiale. Né sembri esagerato evocare questa notorietà internazionale visto che su queste piste si sono allenati e hanno corso galoppatori di valore universale, ancora oggi al top delle leggende legate all’ippica.


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