Cosmonautica Magazine - N° VII

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Anno IV N°VII Aprile/Luglio 2011 Aut. Tribunale di Pisa N° 16/08

euro 6,00

rassegna dell’economia del mare e del territorio


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A VV ISO AI NA VI GA NTI

Alla crisi generale alla quale da almeno tre anni si tenta di rispondere con iniziative di rilancio e progetti di nuove infrastrutture per un settore trainante della nostra economia come quello della nautica, si aggiungono in questo inizio di primavera due incognite di non poco conto: il brutale scossone subito dalla terza economia mondiale in seguito al terremoto in giappone e gli scenari di destabilizzazione che si sono aperti d'improvviso a due passi da casa, sull'altra sponda del “nostro mare”. A tutt'oggi nessuno è in grado di fare previsioni attendibili sui probabili effetti a distanza sia della crisi giapponese, sia dei rivolgimenti in corso in alcuni paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma una cosa è certa: il mondo delle barche, dei porti, del mare non può stare fermo. L'intero comparto della nautica italiana può e deve reagire con le uniche armi che ha a disposizione: l'elevata qualità dei prodotti offerti, le capacità imprenditoriali dei soggetti coinvolti in tutti i segmenti e la fiducia nelle capacità di tenuta del sistema. Lasciar prevalere lo sconforto e il pessimismo sarebbe pericoloso e se questo non avverrà possiamo scommettere che alla fine saranno proprio quelli che avranno avuto fiducia a raccogliere i frutti migliori. E qui, in questa parte della Toscana che guarda al mare, cerchiamo di muoverci seguendo proprio la rotta della fiducia. Un anno fa, alla fine di aprile, fu posta la prima pietra del Porto di Boccadarno, un'infrastruttura destinata alla nautica da diporto che si presentava ai nastri di partenza con tutte le carte in regola e forte di alcune peculiarità che la rendevano e la rendono unica in Italia. Come l'essere inserita in un Parco Naturale, vicinissima a un aeroporto internazionale e a città d'arte famose nel mondo. Ebbene, già lo scorso anno si parlava di crisi, le ombre sulla nautica sembra-

vano allungarsi e c'era in giro un certo pessimismo, ma nonostante tutto decidemmo di avere fiducia e prendere il largo. Oggi che siamo al primo giro di boa e che il più è fatto, considerando anche il lungo iter progettuale compiuto, possiamo dire di avere avuto ragione. E a darci ragione sono i numerosi acquirenti di posti barca che hanno già perfezionato il contratto e gli altri che stanno per farlo. Tutti consapevoli non soltanto di garantirsi l'accesso a quello che sarà uno dei porti più belli delle coste italiane, ma anche di compiere un investimento sicuro dopo un vero e proprio atto d'acquisto di una proprietà immobiliare. I posti barca del Porto di Boccadarno infatti sono progettati su un'area privata dove sarà ricavato il bacino di ormeggio e non su una concessione demaniale o sulla superficie marina, come accade quasi ovunque. Il bilancio delle cose fatte alla foce dell'Arno e di quelle ancora da fare lo si può trovare nel servizio pubblicato sulle pagine interne di questo numero di “Cosmonautica”, così come l'impegno a concludere i lavori secondo il programma stabilito, dunque non molto oltre il secondo giro di boa. Qui vogliamo soltanto confermare che alle nubi di tempesta che sembrano addensarsi all'orizzonte si intende rispondere con la fiducia nelle capacità di ripresa del settore e con l'impegno a realizzare concreti progetti di rilancio. Se ci troveremo in buona e numerosa compagnia vorrà dire che la burrasca ce la saremo ancora una volta lasciata alle spalle. E buon mare a tutti.

Stefano Bottai Presidente Boccadarno Porto di Pisa spa

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RIVISTA DELLA BOCCADARNO PORTO DI PISA SPA

magazine

Rassegna dell’economia del mare e del territorio ANNO IV N° VII – Aprile/Luglio 2011 Aut. Tribunale di Pisa N° 16/08 info@cosmonauticamagazine.it PROPRIETÀ: Boccadarno Porto di Pisa Spa PRESIDENTE: Stefano Bottai DIRETTORE RESPONSABILE: Giuseppe Meucci DIRETTORE EDITORIALE: Alessio Giovarruscio EDITORE: Duck Tales Piazza Carrara 16-19 56126 Pisa DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ: Duck Tales Piazza Carrara 16/19 56126 Pisa redazione@cosmonauticamagazine.it PUBBLICITÀ AREA LOMBARDIA: Andrea Paulicelli c/o mamadesignlab srl Via F.lli Campi 2 20100 Milano andrea@mamadesignlab.com PROGETTO GRAFICO: mamadesignlab srl Via F.lli Campi 2 20100 Milano www.mamadesignlab.com HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Andrea Bartelloni Francesca Bianchi Andrea Bruscoli Fabrizio Cusin Anna Fabrizi Valentina Fontanella (Susanita) Carlo Grassini Renzo Moschini Antonio Parducci Andrea Pecori Maurizio Sbrana Serena Veroni FOTO: Valentina Fontanella Antonio Parducci PROMOZIONE E MARKETING: Francesca Tiezzi c/o Duck Tales Piazza Carrara 16-19 56126 Pisa commerciale@portodipisa.it STAMPA: Edizioni ETS Piazza Carrara 16/19 56126 Pisa www.edizioniets.com Chiuso in redazione Aprile 2011 Finito di stampare Aprile 2011

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Sommario AVVISO AI NAVIGANTI ANTICIPAZIONI: MOTORI, VELA, GOMMONI, ACCESSORI

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CUOIO ULTRA LEGGERO: CUOIARREDA

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MODA: COSÌ FAI QUADRARE LA TUA ROTTA

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VAL DI LUCE RESORT: UN NUOVO CONCEPT DI WELLNESS TOTALE

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AMARCORD: QUANDO AMUNDSEN VOLÒ DA BOCCADARNOFINO AL POLO NORD

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REPORTAGE: IL “GALILEI” UN AEROPORTO CHE CRESCE E GUARDA AL MARE

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REPORTAGE: SANT'AGATA - TRA PROCESSIONI E FESTEGGIAMENTI ESTREMI - I VIAGGI DI SUSANITA

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EYES ON

BOCCADARNO: TUTTI I LAVORI MINUTO PER MINUTO REPORTAGE: EGITTO - VIAGGIO IRRIPETIBILE LUNGO IL CORSO MAGICO DEL NILO BARCELONA WORLD RACE

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L'ESPERIENZA DI GIOVANNI LOMBARDI CON IL TEAM DI “AZZURRA”

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STORIA E DITORNI : CAPOLIVERI - UN'ANTICA FORTEZZA CHE NON CONOSCE MEZZE MISURE

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ITINERARI: ISOLE SCILLY - IL PARADISO TROPICALE DEL REGNO UNITO

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UOMINI E IMPRESE: SAI - GRUPPO FONDIARIO SENZA TEMERE TEMPESTA

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ARTE E MOSTRE: GIOVANI E ARRABBIATI - PICASSO, MIRÓ E DALÌ E LA NASCITA DELLA MODERNITÀ

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SPA NAVICELLI: LA LEGGENDA DEL “DRAKE” OGGI RIVIVE CON “KAITOS” E “SHEDAR”

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NAUTICA E AMBIENTE: ANDARE IN BARCA, NON SOLO TURISMO E TEMPO LIBERO MA ANCHE CULTURA

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IL CAMBUSIERE: IL MARE NEL PIATTO: ECCO SUA MAESTÀ IL CACCIUCCO

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SALONI: APRILE /LUGLIO ABBONAMENTI Annuale per l’Italia (3 numeri) euro 18, per l’estero euro 36 Offerte di abbonamenti scontati sono pubblicate all’interno. info@cosmonauticamagazine.it

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Anticipazioni:

MOTORE Atlantis ATLANTIS 48

Benetti DELFINO 93’

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AN TIC IPA ZIO NI

Delfino 93’ rappresenta un legame profondo tra la storia e l’innovazione Benetti. Il primo motoryacht con questo nome fu presentato quarant’anni fa al salone nautico di Genova del 1969. Unico nel suo genere, racchiude in sé soluzioni progettuali, dotazioni tecniche, funzionalità e comfort tipici di grandi yacht. Le linee esterne caratterizzano gli ambienti con finestre continue ed ampie che consentono all’armatore e ai propri ospiti di godere di suggestive viste panoramiche e di numerosi punti di affaccio sul mare. Il dècor interno porta la firma dello Studio Galeazzi. Proposto in due varianti decorative – stile Moderno e stile Classico – presenta dettagli raffinati in entrambe le versioni, con arredi di estrema eleganza. Il concept interno offre spazi grandi e confortevoli sia per la zona ospiti sia per quella armatoriale, pur mantenendo distinti e funzionali i percorsi riservati all’equipaggio. Fonte: www.benettiyachts.it

Con Atlantis 48 una nuova generazione di open conquista il mare. La linea degli sport cruiser Atlantis si rinnova e risveglia nuovi desideri. Navigare. Sfidare le onde. Godere di attimi perfetti, con la sensazione che un istante possa racchiudere il tempo e il mare intero. Momenti da vivere a contatto diretto con il mare, assecondando la natura sportiva di questo open, sfruttando gli ampi spazi all’aperto. Momenti ideali anche sottocoperta, in ambienti ampi e confortevoli dove si esalta l’anima elegante dell’Atlantis 48. Fonte: www.atlantisyachts.it


Fiart Mare 38 S GENIUS

Sciallino SCIALLINO 700 HYBRID

Dellapasqua Il nuovo modello rappresenta una rivisitazione stilistica in chiave moderna del bestseller 38 genius, mantenendone tuttavia invariate le caratteristiche tecniche. Lanciando uno sguardo sul profilo, si nota subito come la livrea di color grigio metallizzato e gli inserti antracite alla base del roll-bar conferiscano eleganza e sportività all’imbarcazione. Le tappezzerie colorate rendono i già comodi e flessibili ambienti esterni più vivaci e accoglienti. Il nuovo cruscotto contribuisce a migliorare la postura di guida e la visualizzazione della strumentazione elettronica per un ottimale controllo dell’imbarcazione. Il restyling completo degli arredi interni propone un nuovo disegno della cucina e del bagno, ed un dècor chiaro ed essenziale in rovere che contrasta con il parquet in wengé e la vivacità delle tappezzerie e rende gli ambienti luminosi e finemente ospitali. I volumi sottocoperta possono essere organizzati secondo due differenti layout: la versione di serie, con tre cabine ed un solo locale toilette, e l’alternativa opzionale con due cabine e due locali toilette. Il 38 S genius è equipaggiato con due propulsori turbodiesel Volvo Penta D4-EVC da 260 o 300 HP ciascuno, che spingono l’imbarcazione su brillanti velocità sia di crociera che di punta. I consumi sono estremamente contenuti, a tutto vantaggio dell’autonomia di navigazione. Questi motori, inoltre, supportano l’installazione del joystick di manovra, che rende le operazioni di ormeggio semplici e intuitive. Il 38 S genius è realizzato anch’esso con la tecnica di infusione sottovuoto, che conferisce al manufatto alta resistenza specifica e migliora la produttività, la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro. Fonte: www.fiart.com

DC11

A 50 anni dalla fondazione della Cantieri Navali Sciallino, la nuova "700 hybrid" vuole esplorare e sviluppare al massimo grado la sostenibilità ambientale della navigazione e pesca turistiche, oltre al comfort per l'equipaggio. Per le traversate in mare aperto o in condizioni climatiche avverse, il motore diesel e il classico scafo "gozzo ligure" garantiscono alla "700 hybrid" le doti di grande marinità, affidabilità e sicurezza tipiche di tutti i prodotti Sciallino, senza alcuna riserva rispetto alle barche con motore tradizionale. Per il piccolo cabotaggio costiero, la pesca alla traina, l'accesso alle aree regolamentate, la propulsione elettrica assicura impatto ambientale azzerato (con emissioni nulle) e una silenziosità impareggiabile. Questa piccola ma grande novità è il primo passo in una nuova era, ed è il più naturale coronamento della cinquantennale propensione di Sciallino a realizzare barche pensate, costruite e utilizzate da chi ama il Mare e per chi ama la Natura. Sciallino ringrazia Scandiesel per la preziosa collaborazione nello sviluppo del prototipo. Fonte: www.sciallino.it

Il DC 11 trova un rinnovamento estetico negli esterni ed una particolare cura negli interni: nuova e più filante la finestratura laterale come il roll bar in vetroresina. Nessuna modifica alla consolidata ed apprezzata carena a "V" profondo, la quale conferma la sua validità in mare. Le sue ottime prestazioni sono ottenute senza sacrificare l'abitabilità interna e gli spazi all'aperto. Sul flybridge, di notevoli dimensioni, troviamo la seconda postazione di comando, servita da un divanetto in vetroresina capace di accogliere tre persone. La zona poppiera del fly è utilizzabile come prendisole per più persone, come nel ponte di coperta, dove un robusto tientibene si estende sino alla delfiniera e presenta un passouomo in grado di garantire aria e luce alla cabina dell'armatore. Fonte: www.dellapasquadc.com

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Anticipazioni:

VELA

Sessa Marine C48 IN LINEA CON IL NUOVO SPIRITO SESSA

Capelli CAP 25 WA

Cantieri Mostes MOSTES 54

Sessa Marine prosegue nel rinnovo della gamma Yachts con il C48. Uno yacht unico, attuale, dall'ispirazione molto mediterranea, perfetta icona 2011 del cantiere. Il C48 riceverà con ogni probabilità un eccellente conferma da parte del pubblico di appassionati – riprendendo molti dei caratteri distintivi del C46 – proponendosi con un design dello scafo e della sovrastruttura in linea con il nuovo spirito Sessa, con un cockpit più grande ed una moltitudine di upgrade a livello tecnico. Con una carena ed una sovrastruttura ispirata al design del C68, così come per l'intera gamma, il C48 reinventa le linee del C46, rendendole più dolci, più attraenti e più femminili, conservando, allo stesso tempo, la propria sportività. Assolutamente contemporaneo, il C 48 si proporrà molto "charmant" con lo scafo nero e la grande finestra laterale. Lo styling degli interni è stato ripensato seguendo i più importanti trend del momento. Gli arredamenti in noce canaletto, i rivestimenti in pelle marrone, crema e cacao insieme alla cuscineria e alla cucina panna, rendono questa barca particolarmente luminosa, addolcendone i tratti cosi' da invitare ancora di più al viaggio, in tipico spirito mediterraneo. Fonte: www.sessamarine.com

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Un nuovo modello s’inserisce nella ricca gamma di barche rigide proposte da Cantieri Capelli. Si tratta del CAP 25 WA, uno scafo che in circa 7 metri e 40 di lunghezza rappresenta un ottimo compromesso tra dimensioni e fruibilità, adatto alle uscite giornaliere ma anche alle crociere costiere a medio raggio. Fonte: www.cantiericapelli.it

Imbarcazione dal design innovativo che declina un nuovo modo di vivere la crociera a vela; ottime prestazioni in mare sia in regata che in crociera, sicurezza durante la navigazione. Sono queste in sintesi le caratteristiche di questa barca nata e pensata per la navigazione nel Mediterraneo. Uno scafo dalle elevate prestazioni in regata ma facile da condursi anche in equipaggio ridotto in crociera. Gli interni verranno proposti in due versioni , armatoriale e charter, a scelta dell’ armatore; in entrambe le soluzioni gli interni sono spaziosi e confortevoli, cosí come gli ampi spazi in pozzetto assicurano una navigazione confortevole. Fonte: www.cantierimostes.it


Comar COMET 100

Janneau SUN ODYSSEY 409 EUROPEAN YACHT OF THE YEAR 2011

H2X BLUE COASTS 95

Design contemporaneo, in legno pregiato, viste panoramiche, spazi di grande misura, l'architetto navale e designer Jean-Jacques Coste, con competenza senza eguali, ha creato una nave di classe mondiale per soddisfare il piacere degli ospiti e le esigenze delle attività dell'equipaggio. Ideale per comfort, prestazioni a vela, intrattenimento e relax, Blue Coiast 95 'propone il miglior compromesso tra sicurezza, accessori di lusso e apparecchiature di qualità superiore. Fonte: www.h2x.com

Durante la progettazione del Sun Odyssey 409 l’obiettivo è stato uno solo: prendere ogni singolo elemento che caratterizza la gamma Sun Odyssey e migliorarlo. Il risultato è uno yacht dall’inconfondibile carattere Jeanneau. Fra le innovazioni chiave troviamo la radicale riorganizzazione del ponte e dei piani velici mirata a rendere la barca non solo rapida, ma incredibilmente maneggevole. Fonte: www.janneau.fr

Il Comet 100 è il primo Super Maxi yacht prodotto da Comar Yachts nel Cantiere di Fiumicino. Per costruire questo primo Comet 100 e l’85 che è già in avanzata fase di costruzione , il Cantiere ha scelto professionalità qualificate . Nel progettare questo nuovo raised saloon si è tenuto conto di voler dare vita ad una imbarcazione robusta e sicura in ogni condizione meteo marina, facile da controllare e gestire quando si è in mare e in navigazione. Le linee sono quelle impostate per i Comet 62rs e 52rs, ovvero carena sportiva ingentilita dal deck saloon con le caratteristiche finestrature allungate- Due pozzetti a poppa, uno per le manovre e l’altro per gli ospiti. Soluzione creativa per il tender che, collocato nel garage a poppa, viene facilmente messo in acqua grazie ad un meccanismo con movimento verticale che solleva un tender di 4 metri con motore . Scafo e coperta hanno la linea di un fast cruiser: dislocamento contenuto ma anche ampi spazi negli interni. Per governare la barca due ruote da 1200 mm di diametro ubicate nel pozzetto di poppa per mantenere la barca centrata sotto sbandamento. In questo maxi l’albero è in carbonio e il sartiame in tondino. La randa è steccata e i rinvii sono a piede d’albero Movimentazione della chiglia idraulica con due pistoni all’interno di un’ala per consentire una grande rapidità di manovra.Soluzione ad hoc per l’armatore che utilizzerà questo scafo per crociere. Fonte: www.comaryachts.it 7


Anticipazioni: Vismara

GOMMONI

V62 – NATALI

Pirelli Pzero PZERO 880

Formenti ZAR 87 WALK INSIDE L’imbarcazione ricalca perfettamente lo stile Vismara: elevati standard tecnologici, stile moderno, materiali leggeri e cura nei particolari. La barca non avrà un utilizzo esclusivo per la regata, ma permetterà all’armatore e alla sua famiglia di navigare in crociere, anche in equipaggio ridotto. Tutto questo grazie alle predisposizioni tecniche integrate, come albero e boma in carbonio con drizze e manovre a scomparsa, gestione scotte randa e drizze rinviate in pozzetto con i winches elettrici contro-rotanti a doppia velocità. Il boma è stato concepito con delle speciali alette abbattibili per agevolare lo stivaggio della randa in equipaggio ridotto. La chiglia telescopica, con pescaggio variabile da 2,55 m a 3,55 m, combina la comodità di un pescaggio ridotto per il porto e i vantaggi prestazionali di una chiglia con grande allungamento. La barca è provvista dei migliori comfort: aria condizionata, ice maker, coffee machine Miele e impianto audio video Bang & Olufsen. Gli interni strutturali a sandwich permettono di ottenere un ridotto peso di allestimento a vantaggio del rapporto zavorra che sarà del 46%. Lo scafo è dotato di spigoli evolutivi di planata. La consolle di timoneria e gli schermi di navigazione sono integrati nella geometria della coperta che comprende a poppa anche i bagni, (caratteristica dello stile Vismara) per dare maggior spazio vivibile. La tuga ha una vetrage frontale, in modo di avere un’ampia visuale dall’interno. Fonte: www.vismaramarine.it

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L'880 è il nuovo modello della gamma, si inserisce tra il 770 ed il 1000, ed è previsto in due versioni, normale e SPORT, entrambe disponibili con motorizzazioni entro e fuoribordo. Il grande prendisole di poppa, elemento che ha decretato il successo del 770 EFB, è comune ad entrambe le versioni. L'880 dispone, a centro barca, di un' ampia dinette attrezzata con una tavolo a ribalta, completa di lavabo e frigo. La zona di prua puo' essere configurata in modo flessibile: sedute, dinette con tavolo abbattibile o zona prendisole. La versione 880 SPORT è fortemente connotata nel design dalla nuova consolle disegnata da Ocke Mannerferlt, richiama il family feeling con l'ammiraglia della gamma il "PIRELLI PZERO 1400", e in forza della posizione arretrata della consolle, offre la possibilità di creare opzionalmente a prua una seconda ampia zona prendisole ideale per giornate completamente dedicate al relax ed alla tintarella. La ricca dotazione standard prevede, per entrambe, il salpancora, il frigorifero, la doccetta acqua dolce e consente, all'armatore più esigente, ulteriori personalizzazioni per impreziosire il battello, quali teak, bimini e verniciatura di scafo e coperta. Fonte: www.pzeroweb.com

Per tutti quelli che hanno sempre amato gli ZAR e non vedevano l’ora che ne arrivasse uno nuovo... Il primo “walk inside”, un open con cabina e locale toilette separato. Una vera e propria evoluzione del design ZAR Lo ZAR 87 Well Deck, che secondo il cantiere costituisce un significativo passo avanti per design e progettazione dei semirigidi, con linee diverse dagli ZAR precedenti, più decise, quasi a lame interfacciate. È un Open con un'ampia cabina e bagno separato. Fonte: www.zar-formenti.com


Anticipazioni:

ACCESSORI

Garmin GHS20i MICROTELEFONO

Airgangway ® PASSERELLA GONFIABILE

Yacht Controller MANOVRE FACILI E SICURE

YACHT CONTROLLER è il sistema di controllo per barche con comandi elettronici dei motori. È la soluzione a tutti i problemi di ormeggio e manovra. Ci si potrà muovere liberamente da poppa a prua, controllando e correggendo in ogni momento in tutta sicurezza la posizione dell’imbarcazione. Il sistema YACHT CONTROLLER è composto da due elementi: il trasmettitore con il quale si esercita il controllo della manovra e il ricevitore che viene installato all’interno della plancia di comando e vicino ai comandi di bordo esistenti. Da soli e a mani libere potrete così lanciare le cime, dar volta alle bitte, prendere la trappa del corpo morto e fissarla a prua, agganciare in rada boe e gavitelli. Fonte: www.yachtcontroller.it

Nella nautica l'uso della passerella per lo sbarco in banchina è fortemente limitato dalle problematiche di stivaggio a bordo; infatti il peso e le dimensioni la relegano ad accessorio delle barche più grandi oppure riducono fortemente le dimensioni della passerella stessa facendone un accessorio poco pratico e poco sicuro. Abbiamo pensato quindi di realizzare una passerella gonfiabile in maniera tale da unire, in un solo prodotto, tre caratteristiche fondamentali: Dimensioni - lunghezza/larghezza tali da rendere il passaggio in banchina agevole e sicuro. Facilità di stivaggio - sgonfiandola si può arrotolare e quindi stivare anche su barche di piccole dimensioni. Peso contenuto - a parità di dimensioni pesa la metà di una passerella costruita in lega leggera. Infatti nelle dimensioni da 260 x 50 cm pesa solo 10 kg. AIRGANGWAY è disponibile in quattro misure: cm. 200 x 50 cm. 200 x 75 cm. 260 x 50 cm. 260 x 75 La portata per tutti i modelli è di 200 Kg. Possiamo produrre passerelle con misure fornite dal cliente fino ad un massimo di cm 280 x 100. AIRGANGWAY È UN PRODOTTO BREVETTATO. Fonte: www.airgangway.com

GHS20i è il nuovo microtelefono remoto completamente wireless per operare con i VHF200i e i VHF300i di Garmin. Resistente, impermeabile, con display retroilluminato LCD e tastiera soft key, questo nuovo microtelefono infatti permette al comandante di comunicare via radio, anche come interfono di bordo, senza alcun vincolo ed essere così completamente libero dal vincolo del cavo dei microfoni tradizionali durante la navigazione e in manovra, avendo così disponibilità del VHF in qualsiasi situazione. Per il funzionamento wireless del microtelefono è necessaria la stazione remota GWH™20 che permette il collegamento con il VHF Garmin e di interfacciare contemporaneamente fino a tre comandi remoti. LA NUOVA SERIE ECHO La serie nuova di ecoscandagli Echo™ è composta dai modelli Echo™ 100, 150, 200, 300c, 500c e 550c che si pongono come nuovo standard nelle performance per i sonar stand alone e sono completi di quanto necessario, trasduttore da poppa incluso, per rendere ancora più chiara e facile la visualizzazione delle prede e del fondale. I primi tre sono dotati di ampi schermi a toni di grigio, mentre gli altri sono a colori. Tutti invece dispongono della tecnologia di tracciatura dei bersagli HD-ID di Garmin che consente una separazione e definizione delle immagini ancora più netta e definita, con performance simili a quelle di prodotti che richiedono potenze di trasmissione più che doppie. Fonte: www.garmin.it

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FONTABLE Un nuovo concept di complementi di arredo componibili per la scrittura creativa. Elementi alfanumerici acquistano tridimensionalità e si trasformano in tavoli dove protagonista è il segno grafico che diventa forma per modulare lo spazio in modo ludico e personalizzato, con composizioni sempre nuove e dinamiche.

www.fontable.it

NEW YORKER La tastiera in stile Art Deco Questo è il “New Yorker“, una pctastiera di ottone lucido e alluminio, in stile Art Deco che si ispira liberamente al design del Chrysler Building. Il nome è un po 'un doppio significato, perché oltre a essere il Chrysler Building di New York ,un simbolo della città, "New Yorker" è anche il nome di un modello di auto Chrysler. I tasti sono lo stesso stile di quelle che possono essere trovati su vecchie macchine da scrivere con le lettere scritte nel carattere stesso di quello usato per i vecchi film polizieschi in bianco e nero degli anni ’50 .

www.datamancer.net

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SWAROVSKI SOLE L'alba di un nuovo stile Swarovski debutta con SOLE, la prima collezione di sunglasses in collaborazione con Marcolin. Composta da 12 modelli in diversi colori, Swarovski conferma la sua leadership nel mercato delle griffe in termine di accessori moda, orologi, oggetti decorativi, gioielli. Per la collezione di occhiali da sole Primavera/Estate 2011 Swarovski ha scelto di rivisitarne le forme e i materiali essenziali incorporando in ogni articolo l’identità dell’azienda tramite il motivo iconico Swanflower®. Questo delicato design, costituito da un cigno che forma un decoro a fiore, è integrato nelle decorazioni di cristallo sfaccettato che catturano e riflettono la luce.

www.swarovski.com

MERCEDES CLS by Carlsson La nuova Mercedes CLS by Carlsson presentata a Ginevra è un concentrato di aerodinamicità ed eleganza, ed ha finora ricevuto molti apprezzamenti dagli addetti ai lavori e dagli appassionati. Il kit aerodinamico pensato da Carlsson per la CLS prevede uno spoiler frontale, un'appendice posteriore e, sempre posteriormente, un nuovo estrattore. La nuova Mercedes CLS si distingue non solo per le potenti motorizzazioni, ma anche perchè queste ultime riducono i consumi di ben il 25%, nonostante sotto il cofano vi sia il potenziato V8 biturbo della 63 AMG, che ora arriva a sprigionare 600 CV. Nonostante ciò il motore è sempre e comunque un Euro5 in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 5.9 secondi. Consumi e prestazioni risultano quindi migliorati anche grazie al peso relativamente contenuto (e comunque ridotto) della vettura, ad esempio grazie ai cerchi in lega da 20” che pesano il 35% in meno rispetto alla versione precedente. Vi sono poi alcune migliorie puramente estetiche, come i proiettori Full LED associati all'ILS (Intelligent Light System), una dotazione però che è possibile richiedere solo come extra. Gli interni, a dir poco lussuosi, vedono abbondare la pelle, l'alcantara e l'alluminio. Fonte: InfoMotori 11


Cuoio ultra leggero

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UO MI NI &IM PR ES E

DA SANTA CROCE CUOIARREDA È PRONTA A ESPORTARE IL MADE IN ITALY NEI MARI DI TUTTO IL MONDO 13


Parla Carlo Ficini della Cuoiarredo La missione della Cuoiarredo, azienda leader di Santa Croce, è quella di produrre piastrelle in cuoio della massima qualità, per rivestire e arredare super yatch e imbarcazioni di lusso. L'incontro con il destino risale al 2004, quando l'ufficio vendite dell'azienda di Santa Croce si trova a valutare una corposa richiesta per lo yatch dello stilista Roberto Cavalli. Come spiega Carlo Ficini, Direttore Vendite "ci mettemmo subito al lavoro e nonostante alcune difficoltà iniziali, l'obiettivo fu pienamente raggiunto". Un esordio eccezionale, che vide l'impiego di oltre 1.000 metri quadrati di cuoio e l'ingresso dell'azienda pisana nel favoloso mondo della nautica. Da allora, la “Cuoiarredo” ha allestito e arredato oltre 20 yatch e per questo 2011 sono in cantiere progetti per almeno cinque grandi imbarcazioni. Non è un caso che il 75% del fatturato dell'azienda proviene proprio dalla nautica. Il segreto è tutto nel cuoio, lavorato con estratti di castagno, reso naturale e ultraleggero, grazie a procedimenti di concia tradizionali e tempi di produzione non inferiori ai 45, 50 giorni. La formella, versatile e affidabile, è il risultato di due tecniche di lavorazione congiunta: falegnameria da una parte e calzatura dall'altra. Secondo Ficini "il cuoio è un prodotto di nicchia del made in Italy, ma rispetto a qualche anno fa è ormai conosciuto in tutto il mondo, un prodotto vivo e versatile, dalla grande eleganza, disponibile in una ampia gamma di colori, capace di integrarsi in ogni stile di arredamento sia esso antico o moderno". Il progetto più memorabile è stato senz'altro l'allestimento del Sunrays, un Oceanco di 85 metri, di proprietà del regista americano Steven Spielberg. Un lungo e paziente lavoro, durato la bellezza di nove mesi. Intanto, mentre il mercato nautico sembra riprendersi, soprattutto quello italiano, Ficini, responsabile di settore, ci ricorda l'importanza strategica della ricerca: "Ogni progetto è una nuova sfida, niente è replicabile, ogni volta realizziamo pezzi speciali, unici, su misura. È nostra abitudine verificare anche le richieste più impensabili o al limite impossibili, in ogni caso tendiamo sempre a superare i nostri limiti. Da questo punto di vista abbiamo la fortuna di poter lavorare con architetti italiani presenti ovunque e soprattutto di verificare ogni volta

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IL CUOIO È UN PRODOTTO VIVO E VERSATILE DALLA GRANDE ELEGANZA, CAPACE DI INTEGRARSI IN OGNI STILE DI ARREDAMENTO SIA ESSO ANTICO O MODERNO

con mano quanto i nostri artigiani siano in assoluto i più bravi al mondo". Ad oggi l'azienda si divide equamente tra il mercato interno e quello estero, tuttavia i nuovi mercati dell'est asiatico potrebbero modificare queste proporzioni. "Il mercato cinese è senza

dubbio un grande mercato" conclude Ficini "ma non mancano dubbi e perplessità, soprattutto in merito al lavoro delle maestranze. In ogni caso, a parte le imbarcazioni, notiamo che in evidente crescita sono le richieste di allestimento per alberghi e abitazioni di lusso".

Made in Italy: ultra light leather for vessels all over the world A unique and exclusive product, crafted with care and an almost obsessive attention to detail, Santacroce leather has seduced the world of sailing. Thanks to its versatility, elegance and lightness it is used for flooring and interior design furnishing on some of the biggest yachts in the world, like those of Roberto Cavalli and Steven Spielberg. Cuoiarredo sees every project as a new challenge, where no two products are ever the same, a triumph of Italian workmanship and that innate sense of style and exclusive taste of Italian architects and craftsmen.


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NOVECENTO AL MARE Idee, progetti e architetture per il Litorale pisano A cura: Claudio Casini, Stefano Renzoni Introduzione di: Giuseppe Meucci Un viaggio attraverso il Novecento sul Litorale pisano dove rivivono episodi architettonici di rilievo riferiti a ville, stabilimenti balneari, cancellate, giardini, insegne, mostre di negozi e arredi di edifici pubblici ancora esistenti o scomparsi o addirittura mai edificati. Un piccolo-grande patrimonio di immagini che ci consente di redigere un catasto accurato di ciò che è accaduto fra Pisa e il mare negli ultimi centocinquant'anni, indispensabile per mantenere il ricordo di una realtà in gran parte cancellata dagli eventi, oppure rimasta sulla carta. PREZZO DI COPERTINA EURO 25,00

BOCCADARNO Le storie, i personaggi, le immagini Autore: Giuseppe Meucci Una storia affascinante quella di Boccadarno. E' lì che è nata Marina di Pisa, con le grandi ville liberty, le frequentazioni illustri, la Belle Epoque, le poesie di D'Annunzio. Vi nacque un cantiere dove sono state scritte pagine fondamentali della storia dell'aeronautica. Destini diversi e spesso contrastanti quelli di Boccadarno, oggi raccontati in un libro dove, alla accurata ricostruzione di fatti e personaggi che ne hanno fatto la storia, si aggiunge una straordinaria e in gran parte inedita documentazione fotografica d'epoca. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con il racconto della travagliata storia dei progetti di recupero, che si chiude con le immagini, anch'esse inedite, dell'esplosione che ha eliminato i ruderi del cantiere aprendo la strada alla realizzazione del nuovo porto di Pisa. PREZZO DI COPERTINA EURO 25,00

AREE PROTETTE E NAUTICA SOSTENIBILE Autore: aa.vv. A cura: Renzo Moschini Questo libro offre riflessioni su una possibile convivenza tra le varie attività legate alla nautica e le aree naturali protette, non riferendosi solo a quelle marine, ma affrontando il problema attraverso una più ampia e articolata visione del rapporto tra mare e territorio. Vengono raccontate e analizzate alcune esperienze toscane e liguri dove questa visione, ancora poco presente nel dibattito pubblico, emerge con più forza: quelle del Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, e del Parco di Montemarcello-Magra. Alle riflessioni sono affiancate una serie di testimonianze del mondo delle istituzioni, delle imprese e di tutti gli attori che a vario titolo partecipano nella realizzazione di un sistema integrato di attività economiche, da una parte, e di tutela, dall'altra, con l'intento di rappresentare e discutere il punto di equilibrio più sostenibile possibile tra queste realtà. PREZZO DI COPERTINA EURO 25,00 16

modalità di pagamento

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SUL PREZZO DI COPERTINA DEI LIBRI ABBINATI 17


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Così fai quadrare la tua

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rotta di Serena Veroni

MO D A

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È voglia di picnic quella che riappare sulle passerelle e tra la moda onboard di questa primavera estate 2011, con abiti e accessori nel famosissimo tessuto quadretti Vichy. Un pic nic che si compie a bordo, in mezzo al mare, dove l’effetto “si mangia al sacco”, spiritoso e vivace, si comunica indossando. Liberi di muoversi ed esprimersi con un mood davvero vivace e sportivo. Il must dell’estate 2011 sembra proprio ispirarsi alle dive degli anni ’60. Quadri, quadretti, grandi e piccoli. Non importa la dimensione. L’importante è il colore acceso e distribuito con trame

che ricordano le tovaglie del picnic. Dunque fantasia campagnola per un estate all’insegna del look sempre più rilassato. Per l’uomo, per la donna e per il bambino. Una moda spontanea e senza regole dove non si dimenticano però i riferimenti netti al mare e al sole. A predominare infatti sono i toni decisi del bianco e blu ed il giallo acceso del sole.Curiosando tra le proposte primavera-estate 2011 emerge il binomio mare e colore, spesso appunto a quadretti. Non mancano anche le righe stile marinaresco.


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40WEFT È un mare romantico quello di 40Weft che per la spiaggia e le girate in barca propone shorts morbidi il cui mood è quello del quadrettino colorato a contrasto. Non mancano copricostume e abiti di cotone in fantasia floreali perfetti come fuori acqua. Novità assoluta della prossima stagione estiva è il costume da bagno che 40Weft propone in un unico modello, camouflage e tinta unita, in una vastissima gamma cromatica che varia dai colori vivi ed intensi a quelli tipici del mondo militare, must del brand. I bermuda realizzati in tinta unita e fantasia sono presentati in quadri maxi e vichy. 40WEFT DONNA

A - Shorts vichy colorato con fiocchi laterali B - Bermuda vichy colorato C - Sciarpe in seta in fantasia

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C 40WEFT UOMO

A - Bermuda cargo a quadretti B - Bermuda cargo a quadretti C - Bermuda camuflage

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SUNDEK Per questa collezione Sundek si ispira ai colori del mare e del sole, il blu, il bianco ed il giallo rallegrano i costumi del papà e del bambino. Anche per la donna e la bambina il costume presenta i colori dell’estate, fantasie spiritose come piccole ciliegine e toni del mare. Sundek leader storico nel beach wear propone boardshort tinta unita e fantasia con capi in coordinato. Novità assoluta è anche il primo costume in 3D la cui stampa, ispirata alle opere degli artisti Pop Art anni ’80 è visibile in tridimensionale grazie allo speciale occhiale con il quale andrà in vendita in limited edition in un packaging ideato ad hoc.

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A - Boardshort bianco con profili blu B - Boardshort blu con arcobalenoa contrasto C - Bikini qaudretto vichy A

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C SUNDEK UOMO

A - Boardshort bianco con bandiera giapponese laterale B - Boardshort tartan con arcobaleno fluo C - Boardshort 3D

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C SUNDEK KIDS

A - Boardshorts giallo acceso B - Shorts nero con piccole ciliegie stampate C - Bikini quadretto vichy

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ZOPPINI: LUPI NEI DETTAGLI

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È dedicato a tutti coloro che fanno del mare il loro stile di vita. Zoppini dedicata una intera collezione allo Yachting: collane e bracciali da uomo con ancore e timoni smaltati proposti con cinturini in cotone blu e acciaio. Serie ideale per i lupi di mare L’uomo che indossa gli accessori Zoppini è un uomo che non lascia niente al caso, che vuole trasmettere il suo essere dinamico e sportivo anche attraverso la cura di un dettaglio che porta con se in ogni momento. YACHTING COLLECTION

A - Bracciale in cordino di cotone, acciaio e smalto blu e bianco B - Portachiavi in acciaio e smalto blu e bianco C - Bracciale in acciaio con smalto blu e bianco e maglie marinare A

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LATINÒ È tutto made in Italy. Latinò potenzia il brand del pantalone, interamente ideato, prodotto e realizzato in Italia.Un pantalone che consente al capo di adattarsi a tutte le silhouette valorizzando le forme femminili attraverso l’utilizzo di tagli e cuciture strategiche che permettono al pantalone di avvolgere la figura.Numerose sono le varianti e le novità. No mancano shorts con maxi cerniere, capi a quadretti vichy, leggins ultra slim in versione strong con cuciture trasversali, mini salopette in denim ultra leggero, jeans boyfriend e pantaloni con applicazioni in pizzo san gallo. Il pantalone si ispira alle celebri città balneari come Capri e Saint Tropez. Sapori marini rievocati come nel pinocchietto slim fit nel quadrettino vichy bianco e ross, muste delle dive anni 60’.

W A - Pantalone capri vichy B - Shorts camuflage C - Pantalone bianco

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HOW TO BALANCE YOUR ROUTE by Serena Veroni This spring/summer 2011 it's picnic time again both on the catwalks and in on-board fashion: clothes and accessories are made in the worldwide famous Vichy check fabric. It's time for on-board picnics, where the witty, vivacious, packed-lunch look shows through the clothes. The freedom to move and express yourself will put you in a lively and sporty mood. This summer's must-have is inspired by the divas of the sixties. Big or small checks, no matter the size: but always in bright colours and a picnic-cloth style texture. The predominant colours are in fact the bold contrasts of white and blue, or the bright yellow of the sun. Browsing through the spring-sum-

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mer 2011 collections we can see the combination of sea and colour - often in checks like the Latinò trousers, inspired by well-known seaside resorts such as Capri and Saint Tropez. The sea also clearly inspires the slim-fit Capri pants in Vichy red and white checks, one of the sixties' diva's must-haves. 40Weft's idea for beach and boating fashion consists of loose-fitting shorts in contrasting coloured squares. Let's not forget the beachrobes and dresses in flowery patterns perfect for beachwear. One absolute novelty of the coming summer season is the swimsuit by 40Weft in a single model, with a camouflage pattern or a wide

range of solid colours, from the bright and intense to the more military: the brand's musthave. Sundek, the long-time leader in beachwear offers boardshorts in solid colour and patterns with separates. Another novelty is the first 3D swimsuit, inspired by the Pop Art of the eighties,its print visible in three dimensions with the special 3D glasses it is sold with, in a specially-designed limited-edition package. As for accessories, Brand Zoppini has dedicated an entire collection to Yachting: necklaces and bracelets for men with enameled anchors and rudders and straps in blue cotton and steel. The ideal line for sea-dogs.


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Val di Luce Resort UN NUOVO CONCEPT DI WELLNESS TOTALE NELLO CHARME E NELLA NATURA DELL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO di Serena Veroni

Metti una giornata di sole con il vento delicato e inebriante di una domenica di aprile. Metti la tua barca giungere adagiamente nel porto mediceo di Pisa, a Boccadarno. Un istante l’occhio si perde verso l’entroterra, in direzione nord-est, dove già ad occhio nudo si possono scorgere le cime delle montagne ancora innevate dell’Appennino toscoemiliano. La passione per la natura e per lo sport trasmigra dal azzurro del nostro mare al celeste dei cieli sopra le candide vette della Toscana. Chi ogni giorno pensa e realizza un sogno su rotte sempre più emozionanti, oggi può dirigere la sua prua verso nuove avventure e scoprire la bellezza di una navigazione che si compie in luoghi incontaminati: in poco più di un’ora d’auto, da Boccadarno, è possibile raggiungere una tra le stazioni sciistiche e meglio attrezzate dell’Appennino. Nel cuore del comprensorio sciistico dell’Abetone è nato il Val di Luce Resort, il nuovo grande albergo a quattro stelle superiore che il Gruppo Cosmopolitan Hotels di Tirrenia ha inaugurato lo scorso dicembre. “Una nuova sfida – ha commentato l’amministratore delegato del Gruppo Cosmopolitan, Stefano Bottai –che guarda allo sviluppo economico complessivo ed al rilancio dell’area 22


SPO RT E TU RIS M O

e che amplia e valorizza l’offerta turistica dell’Abetone e di tutto il comprensorio scistico dell’Appennino Tosco-emiliano”. “Una realtà nuova per il Gruppo che sorge in montagna, dopo tante esperienze al mare e al centro delle città d’arte della Toscana”.“Siamo entusiasti e fiduciosi – continua Bottai – Questa esperienza si costruisce attorno al concetto che muove il nostro operare e che è diventato la filosofia del Gruppo: l’ospitalità d’eccellenza in contesti unici ed esclusivi”. La struttura sarà aperta tutto l’anno ed è per questo che si punta ad un turismo anche estivo sia settimanale che del week-end e vocato all’escursionismo ed alla montagna verde. Una clientela esclusiva che chiede servizi di altissima qualità. Val di Luce Resort è una Ski destination (a due passi dagli impianti di risalita) e una Spa destination (dotata di un centro wellness all’avanguardia). Il tutto legato all’eccellenza gourmet con il ristorante aperto a tutti. Val di Luce Resort è il luogo ideale dove trascorrere una vera vacanza dedicata a se stessi. Un complesso di 32 camere e 45 suite elegantemente arredate con materiali ricercati che creano una atmosfera accogliente e ricca di charme. Un sofistica lounge bar con terrazza panoramica, 23


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una board room polivalente per meeting e congressi da circa 50 persone. Il design che combina gli elementi tipici dell’architettura di montagna si fonde con i dettagli puliti e freschi in un living concept che conferisce al Resort e alla sua area wellness una immagine decisamente nuova e contemporanea: un vero luxury hotel. I servizi wellness e beauty, vero fiore all’occhiello di Val di Luce Resort comprendono una ampia zona umida dotata di piscina emozionale riscaldata a 32° gradi, sauna alpina, bagni di vapore, vasca riscaldata esterna con micro getti e relaxina room dove poter degustare infusi e decotti in un atmosfera avvolgente e rigenerante.

La palestra è corredata delle più sofisticate attrezzature sportive dotate di schermi Tv, mentre l’area beauty è composta da sette zone trattamenti che richiamano il caldo effetto del legno come elemento di congiunzione tra esterno ed interno. I trattamenti sono tutti realizzati in ambienti modernissimi e di grande charme e si avvalgono degli esclusivi prodotti delle Maison de Beautè CARITA PARIS e DECLEOR PARIS. Facilmente raggiungibile sia dalla Toscana che dall’Emilia Romagna e dalle altre regioni del Centro Italia, Val di Luce Resort rappresenta un vero luogo di eccellenza dove lo sport incontra la cura del corpo ed il benessere, in un vero concetto di “wellness totale”.

In Tuscany, on the Apennines The Val Di Luce Resort has come to life. by Serena Veroni The passion for nature and sports moves from the blue see and skies to the white mountains of Tuscany. In little more than an hour by car, from Boccadarno and from Pisa, one of Tuscany's towns mainly popular for its art, you will be able to reach one of the best ski resorts of the Apennines. Val di Luce Resort nestles in the heart of the Abetone ski resort, it's the new superior four-star hotel that the Tirrenia Cosmopolitan Hotels Group has opened last December. “A hotel group in the mountains is a completely new experience, after so many experiences in sea-side towns and in the centre of artistic towns of Tuscany”. “We are excited and confident - says the managing director Stefano Bottai - This experience is built around the Group's philosophy: excellent hospitality in unique and exclusive places. " The facility will be open all year round and that's why the Group's aim includes summer tourism too, both weekly and for weekends,

mainly involving excursions on the green mountains. Our exclusive customer base will receive high quality service. Val di Luce Resort is a ski destination (just a few steps from the ski-lifts) and also a Spa destination (with a state-of-the-art wellness centre). And moreover there is an excellent gourmet restaurant open to all. The estate includes 32 rooms and 45 suites, all elegantly furnished with refined materials that create a warm and charming atmosphere. The design that combines elements of traditional mountain architecture blends with the modern and fresh details in a living concept that gives the Resort and its spa area a decidedly new and contemporary image: it's a true Luxury Hotel. Val di Luce Resort is easily reachable from Tuscany, Emilia Romagna and other regions of central Italy. The Resort is a really exclusive site where sports meet body-care and well-being, it truly represents the concept of “total wellness”.

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IDROVOLANTI

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A MA RC OR D


QUANDO AMUNDSEN VOLÒ DA BOCCADARNO FINO AL POLO NORD ANCHE IL DUCE E IL RE VENNERO A VEDERE LE "BALENE" NEL MARE PISANO

La nascita di Marina di Pisa a Boccadarno, sulla riva sinistra del fiume, ha una data precisa. Era il 1869 quando Vittorio Emanuele II, arrivato nella tenuta di San Rossore al posto dei Lorena, negò ai pisani il diritto di accedere al mare da quella spiaggia e offrì loro in alternativa la possibilità di trasferirsi sull’altra riva del fiume. La località balneare che così nacque a Boccadarno ebbe presto successo, grazie anche a frequentazioni illustri fra cui Gabriele D’Annunzio, prima con Eleonora Duse, nella villa della Dogana Vecchia ora restaurata e sede Boccadarno Porto di Pisa spa, poi con la giovane marchesa di Rudinì. Alcune delle poesie più delle dell’”Alcyone” sono state scritte proprio a Boccadarno. Così il poeta scrisse a un amico nel 1899: “Tu non conosci questi luoghi: sono divini. La foce dell’Arno ha una soavità così pura che non so paragonarle nessuna bocca di donna amata…”. Il volto di Boccadarno mutò quando dopo la prima guerra mondiale i tedeschi, che avevano subito l’embargo imposto dal trattato di Versailles, acquistarono un piccolo cantiere nautico esistente e cominciarono a costruire qui gli idrovolanti Dornier “Wal” che non potevano realizzare in patria. Il cantiere si ingrandì rapidamente e gli aerei tedeschi made in Boccadarno divennero presto famosi nel mondo grazie a numerose trasvolate e record. Nel 1925 fu proprio da Marina di Pisa che partì Roald Amundsen per la sua spedizione al Polo Nord con due idrovolanti che riuscirono ad atterrare sul pack. Dopo 19 giorni solo uno riuscì a ripartire e a ritornare a Marina di Pisa con tutti gli uomini della spedizione. Altri due idrovolanti fabbricati a Boccadarno parteciparono nel 1928 alle spedizione in soccorso del generale Nobile disperso al Polo Nord.

When Amundsen flew from Boccadarno to the North Pole and when the Duce and the King came to see the seaplanes in the sea at Pisa

Having been a fashionable seaside resort at the turn of twentieth century, frequented by the likes of D'Annunzio and Eleonora Duse, Boccadarno had an entirely different fate from the twenties onwards. It was chosen by the Germans to continue production of the famous Dornier Wal seaplanes, which could no longer be manufactured in Germany following the embargo imposed by the Treaty of Versailles. So it was that Boccadarno became the starting point for a series of celebrated aviatory exploits, including that of the explorer Roald Amundsen to the North Pole. When the Germans left, aircraft manufacturing at the Marina di Pisa yard was continued by Fiat up until the Second World War, with planes such as the famous G 50 "Freccia." The great Boccadarno factory closed down for good in 1988 and its buildings were demolished in 2007 to make way for the construction of the future marina.

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Rientrati in Germania i tedeschi, la fabbrica di Boccadarno (Cmasa) fu acquistata dalla Fiat che vi continuò la produzione aeronautica fino alla seconda guerra mondiale, producendovi il caccia G 50 “Freccia”, che fu impiegato in centinaia di operazioni belliche a partire dalla guerra di Spagna e il bombardiere leggero Rs 14. Nel 1946 la Fiat ricostruì la fabbrica semidistrutta dai bombardamenti alleati e la utilizzò per la riconversione a usi civili dei “Dakota” americani , i leggendari Douglas C 47 impiegati dagli Stati Uniti durante il conflitto come aerei da trasporto che non conveniva far rientrare in patria. Revisionati, muniti di sedili e riverniciati i “Dakota “ americani divennero così i Dc 3 con i quali l’Alitalia e anche l’Air France aprirono le prime linee civili nel dopoguerra. La Fiat successivamente destinò lo stabilimento di Marina di Pisa alla produzione di accessori per auto a cominciare dai paraurti della “Topolino”. Rimasta nell’orbita Fiat come “Motofides”, la fabbrica di Boccadarno è stata chiusa definitivamente nel 1988. Da quella data i grandi capannoni che a partire dal 1917 avevano modificato l’immagine della foce dell’Arno cominciarono a trasformarsi in ruderi fatiscenti. Fino alla demolizione avvenuta nel 2007 per fare posto al bacino del porto in corso di realizzazione.

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REP OR TA G E

Il “Galilei” un aeroporto che cresce

e guarda al mare di Francesca Bianchi

UN TRAMPOLINO DI LANCIO PER LA MOBILITÀ URBANA, UN VALORE AGGIUNTO PER LA NAUTICA PISANA.

Si chiama People Mover, inizierà la sua corsa entro il dicembre del 2015 e sarà una e vera e propria linea metropolitana di superficie. Un collegamento veloce tra l’aeroporto “Galilei” e la Stazione Ferroviaria Centrale di Pisa, ovvero le due porte d'ingresso della città. Quattro milioni di utenti all'anno per il “Galilei”, diciotto per la Stazione. A cieli e rotaia, si aggiungerà però anche un terzo elemento: l'acqua. Il progetto People Mover prevede, infatti, anche una fermata strategica intermedia a due passi quindi dalla Darsena pisana e dall'area dei Navicelli, il cuore pulsante della nautica “made in Pisa”. Un progetto a lungo cullato sia dall'amministrazione comunale che dalla Sat, la società di gestione dello scalo pisano, che adesso entra nel vivo, imboccando la direzione giusta. Anche se i tempi non sono immediati, è già infatti piuttosto dettagliato il progetto preliminare elaborato dalla Sat: il tracciato sarà lungo quasi due chilometri, di cui 1.400 a raso e 440 in quota dato che uno dei due capolinea sarà all’altezza del primo piano dell’aeroporto. Tre – appunto - le fermate previste (più uno stallo per la manutenzione che potrebbe diventare in futuro un quarto stop): ovviamente una sarà al «Galilei» e l’altra alla Stazione centrale, subito dopo il binario 14, l’ultimo sul lato di San Giusto dove sarà realizzata una nuova apposita

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fermata. La terza, invece, sarà all’altezza del parcheggio scambiatore di Pisa Sud, a cavallo dell’Aurelia dove un’ampia porzione della nuova area di sosta è già in fase avanzata di costruzione. La seconda parte, invece, nascerà dall’altro lato della carreggiata, nell’ex deposito carburanti della 46esima Aerobrigata. Corse ogni 5-8 minuti, 18 ore al giorno di spola tra lo scalo e la stazione. E 70 milioni di euro per realizzare e mettere in moto il People Mover. Risorse che in parte sono già state stanziate dalla Regione Toscana: nella casse pisane arriveranno infatti 28 milioni, destinati a finanziare una buona parte del collegamento elettrico. Gli altri dovranno essere trovati dalla società di scopo che sarà costituita a breve sotto il controllo dell’amministrazione comunale. Ma tra le tessere che sono andate in porto negli ultimi mesi c'è anche la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico, già approvata dal consiglio comunale come provvedimento indispensabile per dare il via ai lavori. “In un’ottica di miglioramento dei collegamenti a terra – commenta Gina Giani, amministratore delegato e direttore generale di Sat - in collaborazione con la Regione Toscana, Provincia e Comune di Pisa, Sat è impegnata da tempo nel progetto “People Mover”, col quale intende trasformare l’attuale collegamento ferroviario


tra la Stazione di Pisa Centrale e quella di Pisa Aeroporto in una connessione automatica veloce che porterà praticamente la Stazione in Aeroporto e l’Aeroporto in Stazione. Questo consentirà uno straordinario miglioramento dell’accessibilità ferroviaria rispetto a Firenze e l’Italia centrale, con una integrazione fra l’Aeroporto e il centro cittadino e di conseguenza la riduzione del traffico veicolare da/ per l’ Aeroporto allineata alle migliori esperienze europee. Ma il People Mover è anche un importante strumento della mobilità urbana di Pisa: l’introduzione di una fermata in corrispondenza dei parcheggi scambiatori di via Aurelia e via di Goletta dove saranno realizzati 1.400 posti auto complessivi, produrrà benefici per l’intera mobilità cittadina con una vera integrazione intermodale non solo del tipo gomma/ferro/aria ma che contempli anche la nautica grazie alla vicinanza con la Darsena e i Navicelli integrando così tutte le principali vie d’accesso alla città”.

Già oggi circa il 21% dei viaggiatori raggiunge il Galilei con il treno in partenza dalla Stazione e, una volta realizzato, l'obiettivo è di superare la quota del 30%. A regime il “People Mover” sarà in grado di trasportare circa mille persone ogni ora.

The “People Mover”: a fast connection between the Galilei Airport of Pisa and the Central Railway Station, the two main gateways to the town. The “People Mover” will start running by December 2015 and will be a real overground urban railway with an intermediate stop a few steps from the Darsena and from the Navicelli, the heart of nautical Pisa. The route will be almost two kilometres long, with 1,400 metres on level ground and 440 raised as one of the two terminals will be on a level with the the first floor of the airport. The “People Mover” will run every 5-8 minutes, 18 hours a day from the airport and to train station and back. It will cost 70 million euro to build and get the People Mover up and running, some of which has already been allocated by the Region of Tuscany: Pisa will in fact receive 28 million euro, to finance the electric shuttle. When fully operational the "People Mover" will be able to carry about a thousand people per hour.

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Sant'Agata

I VIAGGI DI Susanita

TRA PROCESSIONI E FESTEGGIAMENTI ESTREMI

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TRE GIORNI INDIMENTICABILI CON SUSANITA NEL CUORE DELLA FESTA DI SANT'AGATA A CATANIA)

Febbraio a Catania vuol dire Sant'Agata, la "Santuzza", la santa patrona di cui ogni catanese si professa profondamente devoto. La festa inizia all'alba del 3 febbraio e finisce senza interruzioni la mattina del 6. Turisti, ma soprattutto migliaia di catanesi, affollano strade, vicoli, piazze della città, sin dalla vigilia ornate con splendide illuminazioni artistiche dall'effetto coinvolgente e suggestivo. I devoti trascinano il fercolo (un tempietto riccamente lavorato su cui alloggia il busto e lo scrigno della Santa), indossano il saccu, un saio di cotone bianco, la scuzzetta, un copricapo di velluto nero, guanti bianchi (se non li porti non puoi trainare il fregolo della santa),

un cordone monastico intorno alla vita, un fazzoletto anch'esso bianco, che viene agitato al grido "Tutti divoti tutti, cittadini viva sant'Aita". Tra le vie della città sfilano le diverse "candelore": undici pesanti baldacchini di stile barocco, portati a spalla dai devoti, rappresentano l'omaggio alla Santa delle diverse categorie di arti e mestieri della città. Poco dopo le 11 del 3 febbraio si muovono dal Palazzo Municipale le carrozze del Senato catanese in cui prendono posto le più alte autorità amministrative comunali, ma è alla sera, subito dopo gli inni gridati al cielo in onore della Santa, che giunge il momento più atteso della giornata: i fuochi d'artificio accompagnati da musica classica. La fine dello spettacolo pirotecnico non concede riposo: piazza del Duomo è ancora un frenetico via vai di gente che si muove per l'intera nottata, un dinamismo continuo che trova il suo culmine alle 4 del mattino. La piazza


è già gremita di persone, in attesa dell'apertura delle porte della chiesa per la messa dell'aurora, quando le sacre reliquie della Santuzza lasceranno la camera dove sono custodite, per mostrarsi e percorrere incessantemente tutte le vie cittadine. L'attesa è spasmodica, la pressione si fa sempre più forte, tutti gli occhi sono puntati sulla porta nell'attesa del momento magico in cui questa si apra. Finalmente, l'esaltazione della folla esplode in un fragoroso boato, non appena si riesce ad intravedere il mezzobusto reliquiario di Sant'Agata, tutto rivestito d'argento, frutto dell'abilità dell'artista catanese Giovanni di Bartolo. La piazza vista dall'alto è un colpo d'occhio veramente emozionante, migliaia di catanesi nel loro saccu, salutano festosi, agitando fazzoletti bianchi, la loro Patrona. L'ultimo giorno di festa ha inizio con il solenne pontificale, concelebrato dai vescovi di tutta a Sicilia, in presenza del legato pontificio. Partecipano il clero catanese al completo, le autorità civili e militari ed il popolo dei fedeli. Dopo aver percorso la parte esterna della città, il fercolo con le reliquie trascinato dai devoti, sfila nella via principale, la via Etnea, addobbata a festa e illuminata da migliaia di ceri, alcuni enormi e pesanti come è difficile anche immaginare, por-

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Susanita’s journeys

AT THE HEART OF THE FEAST OF SAINT AGATHA (CATANIA): TOGETHER WITH SUSANITA, THREE UNFORGETTABLE DAYS OF PROCESSIONS AND INTENSE CELEBRATION

Susanita takes us to the heart of one of the most evocative saint’s day festivals in the world: the feast of St. Agatha in Catania. Three days of uninterrupted festivities, where time seems to stand still in a crescendo of emotion and ever more frantic popular celebrations. An incredible bustle of men dressed in white robes fills the town, amid a succession of processions and parades of holy baldachins, the public

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display of the bust and a chest containing the relics of the martyred saint, the constant hymn singing, fireworks, the candelore, large candleshaped structures carried by men, and trials of ascetic endurance. In the end, the streets empty of people leaving the fading night song of the cloistered Benedictine nuns, distantly murmuring of the saint’s martyrdom, virginity and love of God.


tati come sacrificio in onore della Santa. Il momento culmine dell'ultima processione è infine a chiamata 'i Sangiulianu, la salita di San Giuliano, che i citatini, anche se stremati, si affannano a percorrere a passo svelto per raggiungere la sommità della salita, fra due ali di folla plaudente, in un crescendo di eccitazione. Di colpo, la calma. Mentre la città si va lentamente addormentando e piano piano le strade si svuotano, risuona evocativo il canto notturno delle Benedettine di clausura che raccontano del martirio, della verginità e dell'amore per Dio della Santa. Il tempo torna al suo corso normale e anche per Susanita è giunta l'ora di ripartire. Per un'altra, emozionante avventura.

Catania: un'araba fenice barocca che rinasce

sempre dalle proprie ceneri Catania è una città antichissima, la cui fondazione risale a 2700 anni fa ad opera di coloni greci Calcidesi. Non fu mai una città egemone, piuttosto un operoso centro di scambi commerciali e attività economiche varie, un importante crocevia di popoli e culture diverse. E' stata una città greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola. Già in epoca romana poteva vantare un anfiteatro per dimensioni secondo solo al Colosseo. Durante le dominazioni, normanna, sveva e aragonese è stata residenza reale. Federico II sognava di portare nel cuore del mediterraneo il centro dell'Impero e per questo vi fece costruire il celebre Castello Ursino simbolo e residenza del potere imperiale.

Alfonso D'Aragona, nel 1434, scelse Catania per fondare la prima Università degli studi siciliana, diventando un importante punto di riferimento della cultura dell'epoca. Nel corso della sua storia è stata distrutta molte volte da eruzioni vulcaniche, la più grave è quella del 1669 e da terremoti (devastanti quelli del 1169 e del 1693). Nonostante tutte queste vicende, Catania è sempre risorta dalle proprie macerie. Oggi è soprattutto una città barocca, meravigliosamente ridisegnata da illustri architetti dopo il terremoto del 1693. Il barocco del suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. La via Etnea è il salotto della città. Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo Gioeni. Il suo andamento ha come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna. Essa nasce dalla piazza del Duomo e dopo circa 100 m raggiunge la piazza Università. Qui si affacciano il palazzo dell'Università e il Palazzo Sangiuliano costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà del XVIII secolo. La piazza è illuminata da quattro candelabri bronzei realizzati dal celebre scultore Mimì Maria Lazzaro con allegorie di tre antiche leggende catanesi. Più avanti si incontra la Basilica Collegiata e quindi l'incrocio con la via Antonino di Sangiuliano, ovvero i Quattro Canti come detto dai catanesi. Più in là sorge la Chiesa dei Minoriti quindi la piazza Stesicoro. Qui si trovano il monumento a Vincenzo Bellini e i resti dell'anfiteatro romano situati a circa 10 m sotto il livello stradale. La strada incontra quindi la cosiddetta Villa Bellini, che costituisce il principale polmone verde del centro storico. Seguono poi l'incrocio con il viale Regina Margherita e la piazza Cavour. L'ultimo tratto, caratterizzato da una maggiore pendenza rispetto al resto della via, presenta una serie di edifici eretti alla fine del XX secolo e taluni edifici moderni, alternati sul lato sinistro dal verde del giardino botanico e dell'Ospizio dei Ciechi e dal ponte dell'Istituto Musicale Vincenzo Bellini. La strada termina infine con il ponte Gioeni,

Alcune tra queste fotografie saranno esposte in una collettiva al femminile al Med Photo Fest che si terrà a Catania dall'1 all'11 ottobre 2011.

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BOCCADARNO TUTTI I LAVORI MINUTO PER MINUTO

ecco come nasce il porto turistico di Pisa e della Toscana

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di Giuseppe Meucci

U

n anno fa, in aprile, il ministro per le infrastrutture Altero Matteoli dette ufficialmente il via ai lavori per la realizzazione di un porto turistico a Boccadarno. L'iniziativa, che concludeva un lungo e dettagliato iter progettuale, fu vista come un'iniezione di fiducia per l'intero mondo della nautica alle prese con le conseguenze di una crisi globale e un'opportunità di sviluppo per il Litorale Pisano e per l'intera costa toscana, sempre più decisa a guardare al mare ed alle attività ad esso collegate con rinnovato interesse. L'importanza dell'opera, sottolineata in quell'occasione dal presidente della “Boccadarno Porto di Pisa spa” Stefano Bottai che ne illustrò le caratteristiche tecniche, si riscontra a maggior ragione oggi, anche in un'ottica

nazionale. A cominciare dal fatto che il porto di Boccadarno è l'unico in Italia che si trova all'interno di un parco naturale, quello di San Rossore, Migliarino Tombolo, che è il più grande della Toscana. Un binomio, quello fra nautica e ambiente, che gli attribuisce al un valore aggiunto non trascurabile, unito al fatto che essendo il bacino di ormeggio realizzato su un terrenoprivato, oggi i posti barca non si ottengono con una concessione limitata nel tempo, come accade quasi dappertutto, ma con un vero e proprio contratto d'acquisto in proprietà. Al successo del porto pisano, confermato dai numerosi contratti già perfezionati, non sono poi estranei anche altri fattori, come la contiguità con l'aeroporto internazionale “Galileo Galilei” e la vicinanza a città d'arte come Pisa e Lucca e la Versilia.

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Ma a che punto sono i lavori di realizzazione del porto di Boccadarno? L'occasione di fare un bilancio delle cose fatte e di quelle ancora da fare è il giro di boa del primo anno di lavori, che sono andati avanti spediti e senza intoppi, affidati alla Cmc (Cooperativa Muratori e Cementieri) di Ravenna. Un colosso nel settore delle costruzioni, con alle spalle oltre un secolo di esperienza non soltanto nei trasporti e nella grande viabilità ma anche nel campo specifico dei porti e delle infrastrutture marittime. Oltre a quello di Boccadarno, la Cmc ha infatti in corso i lavori del porto commerciale di Molfetta, della diga di Tagharist in Algeria, della base della Us Navy a Sigonella e molti porti italiani, come La Spezia e Civitavecchia, hanno visto all'opera tecnici e maestranze della cooperativa ravennate. Da un anno dunque la grande area di Boccadarno, liberata dai ruderi dei capannoni della vecchia fabbrica metalmeccanica, ospita uno dei più importanti cantieri aperti sulla costa toscana dove operano, come spiega il direttore del cantiere ingegner Federico Verzè, circa sessanta persone, di cui dodici fra tecnici e impiegati. Hanno a disposizione sei escavatori, tre camion speciali per il trasporto terra, due autogru da 40 tonnellate, due macchine per realizzare diaframmi, un sollevatore telescopico e una palificatrice a elica continua. Fino ad ora sono state impiegate oltre sessantamila ore di lavoro. Oltre a quello che è sotto gli occhi di tutti nell'area di Boccadarno, l'occasione del primo anno di lavori serve a entrare nel dettaglio di quello che è stato fatto e di quello che rimane

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da fare per tenere fede all'impegno di consegnare il porto pronto a ospitare le imbarcazioni prima dell'estate dell'anno prossimo. “In questo inizio di primavera – spiega l'ingegner Verzè – abbiamo finito di realizzare la palificazione su cui poggeranno i sette pontili fissi e il pontile di collegamento con il Fortino. Inoltre stiamo procedendo a realizzare una paratia di diaframmi lungo tutto il perimetro portuale la cui funzione è sostenere gli scavi per la realizzazione delle banchine e limitare la dispersione del cuneo salino nel terreno circostante. Proprio per completare questa delicata fase di lavori abbiamo messo in funzione una serie di pompe collegate con due impianti di trattamento delle acque il cui funzionamento continuo ci consentirà di tenere sotto controllo il livello della falda”. Parallelamente a questo intervento nell'area del bacino vero e proprio, la Cmc sta procedendo alla costruzione delle scogliere del molo nord, quello dove nascerà la grande passeggiata panoramica con massi naturali di peso variabile da 500 chili a sette tonnellate. “Inoltre – spiega ancora l'ingegner Verzè - è già a buon punto la bonifica ambientale dell'ex area camper che consiste nella asportazione di strati successivi del terreno che vengono trasportati in una discarica autorizzata. Intanto sono iniziati anche i lavori di scavo della banchina sud e quelli per le opere in cemento armato che creeranno la protezione di sponda del bacino portuale. A quel punto potremo cominciare a scavare fino a raggiungere i 3,5 metri sotto il livello del mare per la parte meno profonda e i meno 5 metri per la parte riservata alle barche di maggiori dimensioni. Il tutto con l'impegno di rispettare i tempi previsti dal contratto, secondo quella che è la tradizione della Cmc”.

Boccadarno

CONSTUCTION WORK MINUTE BY MINUTE HOW THE MARINA OF PISA AND TUSCANY IS COMING TO LIFE. End of the first year of work on the marina of Boccadarno, located within the largest natural park in Tuscany, a few kilometres from Pisa's Galileo International Airport. The building site opened by CMC of Ravenna em ploys sixty people and a lot of machinery and has so far finished building all the partitions surrounding the marina area, the piling on which the mooring quays will stand, and has begun the construction of the great Molo Nord where there will be a scenic promenade. During the work particular attention is paid to the needs of environmental protection. Work is expected to be completed by the summer of next year.


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Egitto VIAGGIO IRRIPETIBILE LUNGO IL CORSO MAGICO DEL NILO di Antonio Parducci

LUXOR L'aereo atterra all'aeroporto di Luxor e veniamo investiti da una grande luce e da un clima soffocante. Ci tuffiamo nel traffico caotico della città, a 45° di temperatura, dentro una moltitudine di auto corrono su strade sconnesse affollate di gente, di carretti e di asinelli. Raggiungiamo il lungo fiume, dove la motonave Lady Sophia aspetta il nostro arrivo. Il porto fluviale è molto curato, dall’aspetto quasi occidentale, alcuni bambini tentano invano di vendermi delle chincaglierie e dei braccialetti gridando “un euro! un euro!”.

L’indomani, di buon ora, andiamo a visitare la città di Luxor , la vecchia Tebe, che nella XVIII° dinastia fu la capitale dell’Egitto. Luxor si trova lungo le rive del Nilo e non è difficile comprendere quanto sia stata ricca di fasti, quanta cultura abbia respirato in ogni suo gesto, in ogni sua pietra. Una città attiva, operosa, contraddistinta da un via vai di contadini, di pescatori, di architetti, di muratori, di scarpellini, di manovali e buoi che trasportavano enormi blocchi di granito, colonne, statue, obelischi per costruire i templi. Posso immaginare i bambini che giocavano lungo il fiume, i pittori che dipingevano con colori sgargianti i templi e le pareti delle tombe, incidendo con maestria i tratti dell’alfabeto geroglifico. Immagino il fasto clamoroso al passaggio dei cortei dei dignitari, dell’esercito e del faraone, superbo sul suo carro da battaglia, con lo scettro in mano e il copricapo tipico dei regnanti e in dosso favolosi abiti dorati. Nell’immediata periferia della città moderna sono conservati siti archeologici tra i più importanti di quella antica e splendida civiltà. Come la Valle dei Re e delle Regine, dove sono conservate enigmatiche tombe di faraoni e di regine e dove fu trovata, nel 1922 da Carter, la tomba di Tutankhamon. E poi ancora, il tempio di Luxor, con il famoso obelisco alto 25 metri, quello di Amon a Karnak, maestoso, ricco di particolari ed opere d’arte, che a distanza di millenni tolgono ancora il fiato ai visitatori, scioccandoli con una bellezza indicibile e inafferrabile.

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IL MAGICO NILO La mattina successiva, appena usciti dal porto di Luxor incontriamo il vero Nilo, possente, lento, maestoso, paziente, sembra osservarci dall'alto della sua millenaria storia. Un vecchio saggio, che ci osserva dall'alto del suo immenso tesoro di sapienza. Davanti a sé ha visto trapassare moltitudini di popoli, generazioni, maestose civiltà, ha conosciuto guerre, fasti, vittorie, amori e poi ancora, l’ardire delle architetture templari, la modestia delle case contadine, il lavoro dei pescatori, il vociare festoso dei bambini. Un Nilo magico, che grazie al suo suo limo ha reso fertile questa striscia di terra che lo separa da un mare di deserto. E allora è tutto un proliferare di banani, palme, distese di foraggio di un verde intenso e rigoglioso come fossero giardini popolati da uomini al lavoro e animali al pascolo. Qua e la piccoli villaggi di contadini e di pescatori scorrono davanti a noi, vivono, lavorano e riposano affacciandosi sul grande fiume. Lungo il Nilo il ritmo della vita scorre lento come quello della sua corrente. E’ un passare ritmato e maestoso, fuori dal tempo, fuori dai canoni occidentali. Gli uomini indossano ancora la galabia, la tunica tradizionale con la sciarpa avvolta intorno al capo come un turbante, pregano, sgranando il loro rosario, fumano il narghilè, fuori abitazioni basse e senza tetto. Sul fiume, le famose feluche, eleganti barche di legno, spinte da una vela latina, scivolano lentamente sulle acque del vecchio fiume trasportando uomini e merci . Il lento navigare lungo il maestoso Nilo ci accompagna in luoghi di rara bellezza, e di grande cultura come i templi di Horus e di Kom Ombo vicino alla cittadina di Edfu, fino a giungere nella famosa città di Aswan.

REP OR TA G E

ASWAN La vegetazione lungo le rive è sempre rigogliosa e lussureggiante, incorniciata dalle morbide e dorate dune del deserto. Giunti ad Aswan (Assuan), la nave fa scalo in porto. L’aria è torrida e secca, siamo ancora più a sud, con la temperatura che raggiunge i 50°. La città è conosciuta nel mondo per la diga e per i templi famosi che, minacciati dalla costruzione della “grande diga”, furono spostati negli anni Sessanta e Settanta e innalzati di decine di metri sopra il fiume, per impedire che fossero sommersi dalle acque. La città di Aswan si presenta come una città moderna, piena di traffico, ricca di negozi dal quale emanano essenze profumate e di orafi che espongono i loro manufatti cesellati con il tipico oro rosso. In prossimità del lungo fiume si trova il bazaar arabo, ricco di odori, di colori, di rumori, pieno del vociare dei mercanti e di persone di ogni risma e di ogni estrazione. La costruzione della diga ha il duplice scopo di fornire energia elettrica al paese e di contenere le piene del Nilo, fondamentali per la vita e l’economia del paese. L’area archeologica di Abu Simbel è abitata dal popolo dei Nubiani, una popolazione Africana dai tratti fieri e dalla carnagione scura, che provengono dalla vicina Nubia . Nei pressi del porto di Aswan si trova l’Isola Elefantina, dal nome di alcune pietre che hanno la forma di un elefante, in un tratto di fiume molto largo, dove la corrente è più forte del solito. La vita continua a scorrere lungo le sue sponde, il paesaggio è magico per il colore della sabbia dorata, i bufali trovano refrigerio nell’acqua, i cammelli vanno ad abbeverarsi, gli uccelli migratori scendono per riposarsi tra i canneti, e il tempo sembra sospeso, esattamente come tremila anni fa.


Egypt A unique Journey along the magical River Nile. Here begins our journey. Dazzled by the light of Luxor - the ancient city of Thebes - we relive the outstanding testimony of a culture developed over thousands of years. The Valley of the Kings and Queens, the breath of Ramses II oozing from every stone, the great Temple of Amon, the tomb of Tutankhamun, countless marvels that fascinate us and give an undefinable feeling of mystery and history. The flurry of every day life, in contrast, is jarring and striking, in a cloud of dust and smells, the traffic, goods and shops of a modern Arab city. From the heart of Egypt, we go north along the great river Nile - a symbol of life and prosperity - to live a unique and oncein-a-lifetime travelling experience.

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Barcelona

World Race Un assoluto giro del mondo, senza scali né assistenza. Partita da Barcellona il 31 dicembre, solo per veterani, la BWR è una delle più entusiasmanti eavventurose gare di barche a vela del mondo. di Anna Fabrizi

IMPERIA: VELE D'EPOCA, TRA STORIA, FASCINO, SPORT E LEGGENDA Sotto un cielo insolitamente plumbeo per Barcellona, un vento di 8 nodi, lo scorso 31 dicembre, alle 13 in punto, ha preso il via la II edizione della Barcelona World Race. Tradotto in cifre significa 14 imbarcazioni, 28 velisti e 3 mesi di regata attorno al mondo senza scalo, che corrispondono a circa 25,000 miglia nautiche. I vincitori della I edizione hanno impiegato 92 giorni, 9 ore e 49 minuti ad una velocità media di 11.13 nodi per terminare il percorso. In attesa dell' equipaggio che, tra fine Marzo e l'inizio di Aprile, attraccherà per primo nel porto di Bar-

cellona, cerchiamo di scoprire qualcosa in più su barche ed equipaggi. Gli Imoca 60 Open sono imbarcazioni lunghe 18,29 metri, ideate, concepite e realizzate appositamente per regate transoceaniche in solitario o in doppio.Hanno un sistema di manovre che consente il minimo spostamento dell'equipaggio e soprattutto sono “open” ossia garantiscono ai progettisti la possibiità di personalizzare le forme per ottenere scafi più performanti, ad eccezione delle dotazioni di sicurezza. La differenza tra le imbarcazioni salta all'occhio dopo un breve giro in banchina; ogni poppa si distingue dall'altra per accorgimenti tecnici e aereodinamici. Questo dipende da molte variabili, compreso anche l'anno di costruzione. Generalmente risalgono al 2006- 2007 e solo due,

Foncia e Vibrac-Paprec, sono state costruite nel 2010. Groupe Bel, del cantiere italiano Indiana Yachting, è del 2007. A bordo di questi scafi plananti troviamo i veterani della vela oceanica, come Michel Dejoyeaux su Foncia e Loick Peyron su Vitrac-Paprec o gli olimpionici -classe 49er- Iker Martinez e Xabi Fernandez su Mapfre. Dee Caffari e Anna Corbella su Gaes, formano l'unico equipaggio femminile mentre Dominique Wavre e Michèle Paret su Mirabaud, coppia in mare e nella vita, costituiscono l'unico equipaggio misto.Dietro ciascuno di loro c'è un'organizzazione viva e complessa che inizia a lavorare due anni prima della regata.Ogni equipaggio dispone di un team tecnico che si occupa della messa a punto della barca e di un gruppo di esperti capaci di seguire gli aspetti amministrativi, logistici, di immagine e di relazione con gli sponsor. Questo mondo sommerso fa la sua apparizione nei giorni precedenti la regata; si muovono alacre-

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Barcelona World Race

AROUND THE WORLD IN 90 DAYS WITHOUT EVER STOPPING The Barcelona World Race is one of the most exciting sailing races in the world. Starting in Barcelona on December 31, it promises to be a real transoceanic calvalcade, rounding the three capes (Good Hope, Leeuwin, Horn), as well as Cook Strait, and finishing back in Barcelona. Twenty-eight sailors, among the most experienced in the world and 14 vessels, their goal to cover, in as little time as possible, the 25,000 nautical miles to the finish, with no stopovers or help whatsoever.

mente in banchina,fanno la spola tra la barca e gli hangar, piegano vele, trasportano viveri e indumenti, puliscono gli alberi o semplicemente parlano con il pubblico.Il loro lavoro è pensato per massimizzare il risultato di chi sta in mare e minimizzarne gli sforzi. Anche a terra l'organizzazione è impeccabile e il caloroso senso di ospitaità catalano si fa sentire. Nello spazio antistante la banchina,all'interno di una struttura che ricorda un gigantesco bruco, vengono organizzate conferenze, filmati e concerti. Per i bambini è previsto un percorso di iniziazione alla vela che comprende gare con modellini telecomandati, l'entrata nel tunnel del vento e soprattutto la possibilità di provare, in una vasca dotata di ventilatore, l'ebrezza del catamarano quando si inclina.Il tutto, dagli eventi alla grafica vivida e squillante, è stato pensato per avvicinare il pubblico straniero e gli spagnoli a questo affascinante sport. Segui la regata in diretta su www.barcelonaworldrace.org/en/ index.php

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Volare Volare sul mare sul mare con le nuove vele

con le nuove vele che sembrano ALI che sembrano ALI

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di Andrea Bartelloni

L'ESPERIENZA DEL PISANO GIOVANNI LOMBARDI CON IL TEAM DI “AZZURRA”

La vela pisana presenta delle eccellenze che oltre a rappresentarla sui campi di regata la fanno conoscere e stimare anche in ambienti internazionali come sono quelli della Coppa America. Stiamo parlando dell’ingegner Giovanni Lombardi, nato a Ponsacco, ma residente da molti anni a Pisa che ha maturato esperienze in Coppa America, con Azzurra e col team di +39 nel 2007, e che sta lavorando anche alla prossima edizione con un team internazionale. La sua esperienza di ingegnere aeronautico non è in contraddizione col mondo del mare, le ali degli aerei e le vele delle barche hanno moltissimo in comune e questa vicinanza consentì a

Lombardi di progettare e costruirsi la sua barca, “Mefistofele”, nel 1979 ancora da studente dell’Università di Pisa. All’Università di Pisa si laureerà nel 1982 e continuerà a lavorare come insegnante, attualmente di Aerodinamica degli Aeromobili” e Aerodinamica dei Veicoli Terrestri nel Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale. La passione per la vela gli fu passata da suo padre, l’indimenticabile Lovanio, primo presidente dell’aeroporto Galileo Galilei, scomparso da pochi anni, che rimane nella memoria e nell’affetto di tanti velisti pisani che ricordano le sue barche, “Lucky Blue” e “Mefistofele”.

Come nasce il suo rapporto con la vela e le regate? La mia storia in mare è essenzialmente legata a” Mefistofel”e. Ho iniziato a fare regate con mio padre nel 1972, e “Mefistofele” disegnato da me nel 1979, che partecipa ancora alle regate (e magari le vince) è un membro della famiglia. Ho disegnato io “Mefistofele”. Lo scafo è stato realizzato in lamellare di mogano da Pezzini, a Viareggio, e poi è stato completato da mio padre, con l’appoggio del vecchio comproprietario Sandro Vitali e la collaborazione di tutto l’equipaggio con un lavoro meraviglioso. “Mefistofele” è stata una barca scuola per intere generazioni di regatanti pisani, che negli anni si sono trovati a regatare con lei in zona, ma anche alla Giraglia o alla settimana delle Bocche o a Punta Ala. Solo alcuni nomi dei pisani, oltre al sottoscritto: Andrea Lodovichi, Fabio Mainardi, i fratelli Poli, per non parlare di Lorenzo Mazza, imbarcato quattordicenne sulla banchina di Lerici e passato poi da “Azzurra” per finire a vincere la Coppa America con “Alinghi”. Ora la teniamo al meglio, con continui lavori di

manutenzione (tantissima, come sa chi usa la barca veramente) e anche di aggiornamento. Alcune delle cose studiate per Coppa America sono finite su “Mefistofele”, e i risultati sono che, nonostante l’età, riusciamo ancora a competere.

particolari. Possa però dire che la sua impostazione è quella di caratterizzare la sfida con un notevole impegno a livello di ricerca e sviluppo, coinvolgendo diversi enti di ricerca. La cosa mi ha convinto, i piani sono veramente seri e accurati, perciò ho deciso di accettare un forte coinvolgimento assumendo il ruolo di “Design Coordinator”. E’ una cosa molto impegnativa, ma estremamente affascinante: coordinare lo sviluppo di un “mostro” così, con velocità che supereranno facilmente i 30 nodi è sicuramente quanto di più interessante mi possa aspettare. Per di più l’aerodinamica, che è il mio settore specifico, è fondamentale per la realizzazione di una barca di questo tipo. Infatti non vi sono i soliti aspetti presenti sulla barche normali, ma l’ala rigida caratterizza la barca proprio come se fosse un aeroplano.

Quali sono state le sue esperienze in Coppa America? La prima esperienza risale al 1987, quando ho collaborato con lo studio Vallicelli per il team Azzurra. Erano appena apparse, nell’edizione precedente vinta da Australia, le famose “winglet”, e Andrea Vallicelli pensò di far ricorso all’esperienza aeronautica per comprendere il loro funzionamento e poterle utilizzare al meglio. Da allora ho collaborato diverse volte con Andrea e il suo studio, uno dei migliori al mondo. Nell’edizione dl 2007 ero coinvolto conil team di +39; purtroppo i problemi di budget non hanno permesso lo sviluppo di ricerca e innovazione preventivato, e il mio contributo è stato limitato a migliorare alcuni aspetti specifici. Alla prossima edizione in quale ruolo parteciperà? Per la regata che si correrà a San Francisco nel 2013 con i catamarani ad ala rigida sono impegnato a fondo. Il Team in cui sono inserito ha già avuto l’accettazione della sfida dal Golden Gate Yacht Club, ma farà l’annuncio ufficiale solo in marzo, e quindi per ora non posso scendere in

Che caratteristiche hanno queste imbarcazioni? Nello specifico le barche saranno catamarani di 22 metri di lunghezza e 14 di larghezza, ed un peso di circa 5800 Kg. La velatura non è ordinaria, ma vi è un’ala rigida, di 40 metri di altezza e 260 m2 di superficie, oltre ad un “normale” fiocco e al gennaker. L’equipaggio sarà di 11 persone, con energia solo manuale. L’ala è divisa in tre segmenti verticali, ognuno in grado di ruotare rispetto al precedente. Ci aspettiamo un bello sviluppo dei


DAI CAMPI DI REGATA sensori e dei controlli elettronici. È previsto di correre “quasi” sempre, con ventri tra 4 e 32 nodi. Tra l’altro le condizioni meteo di San Francisco indicano un vento predominante tra 20 e 30 nodi. Sarà un bello spettacolo, con le barche che regateranno tra il Golden Gate ed il Bay Bridge, intorno ad Alcatraz. Qual’è l’importanza della cantieristica pisana e della nuova struttura portuale che sta nascendo anche per la vela della nostra zona? La cantieristica nella nostra zona, tra La Spezia e Livorno, è molto sviluppata ed è uno dei settori economici principali. Come direttore del Master in “Yacht Engineering” dell’Università di Pisa, partito nel 2005, ho avuto modo di lavorare molto a contatto con i cantieri della zona. Uno dei problemi che hanno sempre indicato è la carenza sia dei posti barca in zona che di possibilità di espandere le infrastrutture a terra. Penso che Pisa, con l’accoppiata nuovo porto e insediamenti cantieristici nell’area dei Navicelli, abbia dato un forte impulso al settore. E questo significa posti di lavoro, diretti e nell’indotto, e, fondamentale sul lungo termine, il mantenimento delle competenze specifiche nel settore cantieristico frutto di una storia secolare e invidiate in tutto il mondo che una volta perse sarebbero assai difficili da ricreare.

Grandi novità in questo 2011 di vela e di regate che è iniziato col Campionato Toscano di Vela d’Altura lo scorso 20 febbraio e che si è concluso il 13 marzo con l’ormai consueto successo sia in termini di partecipazione che di qualità dei regatanti. Ma la stagione velica entra nel vivo con due importanti novità: il Grand Prix Off-shore e la combinata Vela-Golf. Ne parliamo col presidente dello Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa (YCRMP), Roberto Lacorte che ha avuta l’idea di alcune di queste manifestazioni. Dott. Lacorte come è nata l’idea del Grand Prix? È necessaria una breve premessa. La regate da un po’ di tempo a questa parte si sono limitate a percorsi brevi, molto tecnici, combattuti si, ma si è perso il gusto dell’andare per mare, magari passandoci anche una notte intera. Allora abbiamo pensato di stimolare gli armatori a partecipare alle regate d’altura presenti nel nostro calendario premiando coloro i quali avessero partecipato a tutte le manifestazioni. Nel calendario vediamo la presenza di una nuova regata. Non è nuovissima, siamo alla seconda edizione, si tratta della 151miglia che si affianca a prove presenti nella nostra zona da molti anni come il Trofeo Ammiraglio Francese (7-8 maggio) e la Vela d’Oro (20-22 maggio).

Perché inserire una nuova regata, il calendario non era già abbastanza affollato? L’idea di questa nuova regata è nata dalla collaborazione dello Ycrmp con lo Yacht Club Punta Ala e il successo della prima edizione smentisce il fatto che di regate d’altura ce ne fossero già abbastanza o che l’interesse stesse scemando. Poi il percorso è fantastico, si tocca tutto l’arcipelago toscano e si gira intorno al mitico scoglio della Giraglia, si passa una notte in mare, sono presenti tutte le attrattive della vera vela d’altura. Quando si svolgerà la prossima edizione della 151miglia? Quest’anno abbiamo posticipato la prova nel ponte del 2 giugno, si parte la sera di giovedì 2 e si arriva a Punta Ala nella giornata di sabato 4. Altra novità nel calendario l’abbinata VelaGolf, di cosa si tratta? L’abbinamento avverrà con la regata Tutti a Vela il prossimo 26 giugno, una vera e propria festa del mare che lo Ycrmp organizza dal 1989, anno della sua fondazione. Quest’anno abbiamo inserito la combinata vela-golf in collaborazione col Cosmopolitan Golf Country Club di Tirrenia, una novità, una curiosità che unirà gli appassionati di questi due sport.

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Capoliveri STORIA DI UNA ANTICA FORTEZZA

che non conosce M E Z Z E

M I S U R E

FU UNA ANTICA FORTEZZA ETRUSCO ROMANA, DIVENNE CAPITALE MEDIEVALE DELL'ELBA, CEDUTA AL PRIMO GRANDUCA DI TOSCANA COSIMO DEI MEDICI, QUINDI FU ANNESSA PIÙ TARDI AL REGNO DELLE DUE SICILE, CAPOLIVERI, PIÙ VOLTE DEVASTATA E SACCHEGGIATA, È DIVENTATO UNO DEI LUOGHI PIÙ SUGGESTIVI E CARATTERISTICI DELL'ISOLA D'ELBA.

ST OR IA e DI NT OR NI 48


In epoca etrusca, Capoliveri era inserita nel sistema difensivo di fortezze d'altura erette sui colli elbani, con evidenti funzioni di vigilanza e difesa contro gli attacchi dal mare. Mentre in epoca romana, Capoliveri assume un ruolo importante nell'escavazione dei vasti giacimenti metalliferi è sotto la dominazione pisana, a partire dall'XI secolo che Capoliveri diventa capitale dell'Elba. Così, fonti documentarie pisane attestano che all'epoca, l'unico castrum, cioè fortezza o città fortificata, era proprio Capoliveri, che ben presto divenne il cuore e il centro del sistema di controllo militare, amministrativo e fiscale dell'epoca. D'altronde, una invidiabile posizione strategica permetteva alla città di dominare gran parte dell'isola e quasi l'arco completo di mare che circonda l'Elba. Con l'arrivo del piombinese Gherardo d'Appiano cessa la signoria pisana e per Capoliveri comincia un periodo contraddistinto da momenti di pace alternati a episodi di razzìa e saccheg-

gio. Nel luglio del 1544, un'imponente flotta turco-francese si mise alla fonda dell'insenatura di Mola, preso Longone e sbarcò migliaia di uomini che devastarono Capoliveri. Ancora nell'agosto del 1553, una flotta di 140 navi, capitanate dal leggendario corsaro Dragut attaccò l'Elba e l'8 agosto Capoliveri fu devastata, sorte simile a quanto avvenne ancora nel 1557. Nel 1623, con il passaggio alla Spagna, Capoliveri torna ad essere capitale elbana del principato di Piombino, ma devastazioni e saccheggi non cessarono mai del tutto. Capitolo a parte merita l'arrivo di Napoleone nel 1814. Dopo un aspro e pubblico dibattito, la città deliberò di resistere al grande Imperatore in esilio all'Elba. Napoleone, sdegnato ordinò che la città fosse rasa al suolo, ma poi decise di non infierire. Come il popolo vide in lontananza profilarsi la figura dell'imperatore a cavallo, ogni titubanza e diffidenza svanirono nel nulla, s'alzo alto il grido “Viva l'Imperatore!”, le campane suonarono festa e furono esposti tutti gli stendardi e tutte le bandiere disponibili. Napoleone entrò trionfante in città e il paese fu risparmiato dallo sdegno del trionfatore. Si dice che Capoliveri “ti ama o ti odia: non conosce mezze misure”, come la storia appena tratteggiata conferma apertamente. Certo è che gli uomini e le donne di Capoliveri hanno sperimentato su di sè la fatica del lavoro nella pesca in mare, nell'estrazione del ferro dalle miniere, nei lavori agricoli, prima di conoscere gli sviluppi turistici dell'epoca contemporanea, dove Capoliveri recita un ruolo indiscusso di primissimo piano.

“CAPOLIVERI. LA STORIA” IL LIBRO DI ALESSANDRO CANESTRELLI Questo articolo è frutto della lettura del libro di Alessandro Canestrelli “Capoliveri. La storia” uscito all'inizio 2011 presso le edizioni Ets. “Tutto raccolto sulla sommità di una dorsale isolata,” - scrive Canestrelli - “Capoliveri nasce come fortezza d'altura in epoca etrusco-romana. La posizione strategica consentiva di controllare i due mari di meridione e di ponente e, in alcuni punti più elevati, anche il mare di settentrione. È uno dei luoghi più antichi dell'isola, frequentato anche dagli etruschi attirati dalle miniere di ferro. Si dice che "Capoliveri o ti ama o ti odia: non conosce mezze misure". Forse è la storia del Paese che rende vera questa citazione, famosa in tutti gli altri paesi dell'isola. Questa storia ha fortificato i loro animi e impresso le tradizioni dell'isola nei loro cuori”.

Capoliveri HISTORY OF AN ACIENT FORTRESS THAT KNOWS NO HALF MEASURES It was an ancient Etruscan and Roman fortress, which became the medieval capital of Elba, was handed over to the first Grand Duke of Tuscany, Cosimo I de 'Medici and was later annexed by the Kingdom of the Two Sicilies. Capoliveri is one of the most striking and characteristic places on the island of Elba. Clustered on top of a remote ridge, in a strategic position overlooking the sea, the story of Capoliveri tells of the untamed pride of the men of Elba, who dedicated their lives to fishing, extracting iron and farming. It is said that Capoliveri "loves you or hates you: it knows no half measures". 49


Isole Scilly IL PARADISO TROPICALE DEL REGNO UNITO

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di questo arcipelago e sono anche un importante punto di passaggio degli uccelli migratori, attrazione imperdibile per gli appassionati di bird-watching. Le principali industrie del paese sono, oltre il turismo, l'agricoltura e la pesca. L'ospite, a queste latitudini è considerato sacro. I piccoli centri abitati dell'arcipelago sono caratterizzati da coloratissime case che spiccano nel verde e rendono l'atmosfera vivace e allegra. Hugh Town è il principale porto di collegamento con le coste della Cornovaglia, soprattutto per gli aliscafi che, insieme ai piccoli aerei privati e agli elicotteri, rappresentano l'unico modo per mettere piede su queste favolose isole.

LE 5 ISOLE LEGGENDARIE: Un arcipelago incantato di fronte alle coste della Cornovaglia, tra palme, banane ed eucalipti e dove l'ospite è considerato sacro

Cinque piccole isole abitate nell'Oceano Atlantico, moltissime altre disabitate, situate a 45 chilometri a sud-ovest di Land's End, la fine della terra, in Cornovaglia, cinque isole dai nomi favolosi, evocanti leggendari personaggi medioevali: St Mary's, la più grande, Tresco, St.Agnes, St. Martyn's, Bryher.

Stiamo parlando delle favolose isole Scilly, dichiarate area di eccezionale bellezza naturale, diventate famose, grazie alle virtù della corrente del Golfo, per il clima dolce e mite, per le belle spiagge bianche e sabbiose, per le ripide scogliere di granito a strapiombo, per i tramonti che non finiscono mai, per l'esplosione, talvolta furiosa, di onde pazzesche. Isole da percorrere con grande cura, attenzione e curiosità, se è vero che registrano una delle più alte concentrazioni di resti preistorici e di relitti sommersi di antichissime navi. Isole che sono un paradiso di ampi spazi verdi, caratterizzati da una vegetazione sub tropicale, palme, banani, eucalipti, ginestre, impreziositi da numerose varietà di fiori, come i molto diffusi amarilli violetti. Le isole ospitano una numerosa colonia di foche e di squali, ritenuti pacifici come gli abitanti

St Mary's (6,29 kmq; 1.666 abitanti): è la principale isola dell'arcipelago, qui si trova un museo di storia locale, l'aeroporto e il porto di sbarco dei traghetti che collegano l'arcipelago a Penzance in Conovaglia. Altri villaggi dell'isola sono Old Town, Porthloo, Holy Vale, Maypole, Rocky Hill e Telegraph. L'isola di St. Mary's è l'unica isola ad avere un significativo sviluppo di rete stradale (15 km), la bicicletta è un ottimo mezzo alternativo per girare l'isola, che raggiunge il punto più alto nella Telegraph Hill a circa 45 mslm. Nell'isola ci sono numerosi monumenti antichi tra cui un villaggio megalitico, antiche tombe e fortificazioni medievali. Tresco (2,97 kmq; 180 abitanti): è la seconda isola dell'arcipelago, dove si passa dalla selvaggia costa nord ricca di massi di granito, alle magnifiche spiagge della costa est e sud; l'isola ospita anche i resti di due antichi castelli (Cromwell's Castle e King Charles's Castle) e i giardini sub-tropicali di Tresco Abbey Gardens con i resti di un arco dell'antico monastero medievale.

SCILLY ISLAND UNITED KINGDOM'S TROPICAL PARADISE An enchanted archipelago opposite to Cornwall coasts, among palms, bananas and eucalypti where guests are regarded as sacred sottotitolo Five small inhabited islands on the Atlantic Ocean, many others unihabited, placed 45 kilometres south-west of Land’s End, in Cornwall; five islands with fabled names evoking medieval legendary characters: St Mary's, the largest one, Tresco, St.Agnes, St. Martyn's, Bryher. We are talking about marvellous Scilly Islands, reported as an area of exceptional natural beauty, that have become famous, thanks to the Gulf Stream virtues, for their mild and sweet climate, their lovely white sandy beaches, their granite cliffs, their never-ending sunsets and for the sometimes furious explosion of incredible waves. They are islands to be attentively, carefully and curiously travelled, as they are said to host one of the largest amount of prehistoric remains and ancient sunken wreckage. They are a paradise of wide green spaces with sub-tropical vegetation - palms, banana trees, eucalypti, brooms - made precious by several types of flowers like the notably widespread violet amaryllis. Scilly Islands host a large colony of seals and sharks which are said to be pacific just like the inhabitants of this archipelago. The islands are an important passageway of migrators and thus they host an attraction which cannot be missed by bird-watchers.

St Martin's (2,37 kmq; 142 abitanti): è l'isola più a nord tra quelle abitate, ha tre piccoli insediamenti principali chiamati rispettivamente Higher Town, Middle Town e Lower Town. L'isola ha numerose spiagge di sabbia bianca. St. Agnes (1,48 kmq; 73 abitanti): è l'isola più a sud-ovest tra quelle abitate, una striscia di sabbia l'unisce all'isola di Gugh, l'isola ha alcune baie sabbiose e un faro del XVII secolo. Bryher (1,32 kmq; 92 abitanti): è la più piccola delle isole abitate dell'arcipelago, tra le spiagge da segnalare la selvaggia Hell Bay a nord e la striscia di sabbia bianca di Rushy Bay a sud.

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SAI Gruppo Fondiaria SENZA TEMER TEMPESTA

“SENZA TEMER TEMPESTA” RECITA IL MOTTO DELLA MAGISTRATURA DEI DELFINI, PARTE DI MEZZOGIORNO NELLO STORICO GIOCO DEL PONTE DELLA TRADIZIONE PISANA. PIÙ CHE VALIDO AMMONIMENTO DI CHI VIAGGIA PER MARE, CORAGGIO E SICUREZZA, VOGLIA DI LIBERTÀ E TUTELA DAL RISCHIO, PRUDENZA E TESTA SULLE SPALLE. MA NON SOLO, ATTENZIONE A TUTTI I PARTICOLARI E ALLE INNOVAZIONI CHE POSSONO GARANTIRE IL PIACERE DI UNO SVAGO, L’EBBREZZA DI UN VIAGGIO PER MARE.

UO MI NI &IM PR ES E

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Queste sono le stesse motivazioni che guidano l’Agenzia assicurativa di Maurizio Sbrana, Fabrizio Cusin e Antonio Parducci, i tre Agenti Generali titolari dell’Agenzia di Pisa Fondiaria Sai - Divisione Sai. Un punto di riferimento sicuro e affidabile per la tutela della persona, della famiglia, dell’impresa. A Pisa, e nel suo territorio, dal 1964 l’Agenzia garantisce ai propri oltre 10.000 clienti l’assistenza assicurativa personalizzata e completa, attraverso un’articolata struttura composta da oltre 20 unità operative nella sede centrale e nelle sedi periferiche: nella zona ovest della città, nel quartiere di “Porta a mare”, nelle Sub Agenzie di Calci e Marina di Pisa, a due passi dal nascituro porto turistico di Pisa. Non solo consulenza per la scelta del sevizio assicurativo appropriato, ma quotidiana attenzione nella gestione dei sinistri tramite il filo diretto con il personale di Agenzia al fine di avviare direttamente e rapidamente la liquidazione,

Tornando al mare, la Sub Agenzia di Marina di Pisa assicura gran parte dei cinquanta rimessaggi posti sulla riva sinistra dell’Arno che complessivamente contano circa tremila posti barca, molte delle quali anch’esse assicurate. E’ un punto di riferimento per la nautica pisana, per il nascente Porto di Pisa e per la cantieristica da diporto che sta sorgendo lungo il canale dei Navicelli dove già operano da tempo prestigiose aziende del settore. Numerosi sono i servizi offerti in relazione ad una estesa gamma di prodotti ed anche all’avanzato contenuto tecnologico, ad esempio le coperture assicurative legate ai localizzatori satellitari. Non solo mare, oltre a tutte le garanzie relative alla nautica da diporto sono disponibili tutte le coperture assicurative dedicate alla tutela del patrimonio e della persona, e non ultima all’Auto, rami in cui la Compagnia è leader del mercato nazionale. Un agente Fondiaria Sai è poi il consulente ideale in campo previdenziale con


"Non solo consulenza per la scelta del sevizio assicurativo appropriato, ma quotidiana attenzione nella gestione dei sinistri tramite il filo diretto con il personale di Agenzia"

polizze vita adeguate a rispondere ai bisogni di integrazione pensionistica. Non solo previdenza, ma anche le polizze Vita della Linea Open, un ampio ventaglio di prodotti dedicati alle esigenze assicurative e di investimento, orientando scelte finalizzate alla tutela del risparmio e alla crescita del capitale. Attenzione ai clienti e attenzione al territorio di appartenenza, sensibilità verso i temi sociali e culturali. Lo dimostrano la presenza dei titolari dell’Agenzia alla cerimonia della posa ufficiale della prima pietra del porto turistico di Boccadarno e il sostegno all’Associazione Agbalt (Associazione Genitori di Bambini Affetti da

Leucemia e da Tumori) e all’onlus “L’Isola Dei Girasoli”che ospiterà in un residence di 2.400 metri quadrati i piccoli pazienti provenienti da vari parti d’Italia (e spesso anche dall’estero) obbligati a lunghi soggiorni per la delicatezza e complessità degli interventi a cui sono sottoposti. A cui si aggiunge il costante supporto offerto ad "ADMO" – Associazione Donatori Midollo Osseo. Un rapporto di collaborazione e una presenza che si estendono all’Università degli Studi di Pisa, con l’istituzione di premi di laurea con tesi di orientamento giuridico assicurativo, con l’offerta di borse di studio per i Master in Innova-

zione della Scuola Superiore di stuti universitari S. Anna , con l’organizzazione di un master post laurea in economia e diritto dell’impresa assicurativa e bancaria, con le donazioni di una preziosa collezione mineralogica visibile presso il Museo di Storia Naturale della Certosa di Calci e di un antico ritratto di Galilei posto nella sede del Rettorato dell’ Ateneo pisano in occasione delle celebrazioni del celebre scienziato. Infine lo sport e le sue attività che vedono la Sub Agenzia di Marina di Pisa impegnata non solo nella vela, ma anche nel calcio, nell’ equitazione, nel golf e nella pallavolo.

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P I due saltimbanchi, 1901

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P

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Ritratto di Eric Cristofol, 1916/1917, Joan MirÓProgetto di manifesto per la rivista l'Istant, 1919, Joan Mirò

Les-Demoiselles-d'Avignon, 1907, Pablo Picasso Donna che piange, 1927, Pablo Picasso

Composizione con tre figure, 1926, Salvador Dalí Donna alla finestra, Salvador Dalì


AR TE E MO ST RE

Giovani e arrabbiati:

Picasso, Miró e Dalì

e la nascita della modernità FINO AL 17 LUGLIO UNA MOSTRA RACCONTA LE PRODEZZE GIOVANILI DEI TRE GRANDI GENI DELL'ARTE MODERNA MIRÓ Giovani, belli e maledetti. Picasso, Miró e Dalì hanno segnato la storia dell'arte contemporanea. Cresciuti in Catalogna, i tre artisti raggiunsero la fama a Parigi. Una mostra, organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze, focalizza l'attenzione sulla produzione giovanile dei tre maestri che hanno avuto un ruolo decisivo per gli esordi dell'arte moderna. La mostra prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso con suoi lavori anteriori al 1907, mentre le opere di Miró realizzate fra il 1915 e il 1920 sono presentate in relazione con quelle di Dalí del quinquennio 1920-1925 per porre in evidenza le differenze e relazioni stilistiche che caratterizzano il periodo precedente all’adesione dei due artisti alla poetica del Surrealismo. Intitolata “Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità” l'esposizione presenta più di sessanta opere della produzione giovanile di Picasso, Miró e Dalí e oltre cento schizzi picassiani, provenienti dai più importanti musei spagnoli, dal Metropolitan Museum of Art e da collezioni private.

Strutturata come un film composto da flashback che rinviano a una serie di incontri che viaggiano a ritroso per riannodare le fila di un racconto, la mostra comincia con la visita di Dalí a Picasso (1926), traccia poi la nascita della modernità attraverso le risposte di Dalí a Miró, evidenzia l’incrocio fra Miró e Picasso (1917) e termina ancor prima dell’arrivo del giovanissimo Picasso a Parigi nel 1900. Esposto per la prima volta fuori dalla Spagna, il quaderno di Picasso Cahier 7 del 1907, che raccoglie i primissimi schizzi per il suo rivoluzionario capolavoro Les Demoiselles d’Avignon. La mostra è promossa e curata dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Palazzo Strozzi, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze, con il sostegno del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze, della Camera di Commercio di Firenze e dell’Associazione Partners Palazzo Strozzi e con il contributo della Regione Toscana. I curatori sono Eugenio Carmona e Christoph Vitali.

Angry young men: PICASSO, MIRÓ, DALÌ AND THE BIRTH OF MODERNITY

DALÌ

PICASSO

Picasso, MirÓ and Dali shaped contemporary art. An exhibition organized by the Fondazione Palazzo Strozzi in Florence, focuses on the early work of these three maestros who played a decisive role in the beginnings of modern art. The exhibition, open from March 12 until July 12, is entitled “Picasso, Miró, Dalí. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità” and shows more than sixty early works by Picasso, Miro and Dali and over one hundred Picasso sketches, belonging to the most important museums in Spain, the Metropolitan Museum of Art and private collectors. The exhibition is structured like a film, using flashbacks to transport us to a series of meetings, moving backwards in time to tie together the threads of the story. Starting with Dali’s visit to Picasso (1926), it goes on to trace the birth of modernity through Dalí’s responses to Miró, highlighting the encounter between Miro and Picasso (1917) and ending up before the arrival of the young Picasso in Paris in 1900. Exhibition information: tel. +39 055 2645155.

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1982 - Drake 24 m

La leggenda del Drake oggi rivive con Kaitos e Shedar STORIA E PROGETTI DELLA SOCIETÀ NAVALE PISA. PARLA GIANCARLO PALOMBA di Andrea Bruscoli

Il Canale dei Navicelli rappresenta uno dei luoghi più significativi per la costruzione di navi da diporto nell’area pisana, da cui salpano tra le più note e importanti imbarcazioni che navigano sui mari di tutto il mondo . Uno dei primi cantieri insediati nell’area è la Società Navale Pisa, costituita nel 1984, è formata da dirigenti e maestranze che hanno lavorato per decenni nel campo della costruzione navale fino a raggiungere i più alti livelli di tecnologia e design. I nuovi materiali e le nuove tecniche di costruzione hanno contribuito, insieme all’antica arte della lavorazione del legno, al raggiungimento di una perfezione tecnica, qualitativa e di gusto difficilmente raggiungibile. Dei risultati raggiunti, delle prospettive dal cantiere pisano ne parliamo con l'amministratore Giancarlo Palomba, al quale chiediamo di descriverci patrimonio di esperienze acquisito in trent'anni di attività. “Dal 1984 ad oggi abbiamo raggiunto tutto il know-how necessario per la costruzione ed allestimento globale di grandi motor/yacht in vetroresina, legno e acciaio con la collaborazione di altre aziende associate. La nostra società è, infatti, in grado di realizzare interamente

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grandi imbarcazioni fino all’allestimento totale, realizzato completamente all’interno del Cantiere, in tutte le sue componenti impiantistiche e d’arredamento. Tale prezioso know-how e’ il frutto della perseveranza nell’apprendimento ed aggiornamento delle nuove tecniche e tecnologie che si sono susseguite e sviluppate nell’arco degli ultimi trent’anni. Siamo, dunque, in grado di realizzare in casa anche modelli, stampi e stampate di coperte, moduli poppieri e sovrastrutture. Infatti l’ambiente seppur non ampissimo e’ di dimensioni tali da poter ospitare la costruzione di una coperta e sovrastruttura per imbarcazioni di oltre 30 metri. Per realizzare tutto questo siamo validamente supportati da uffici tecnici esterni di fama mondiale che interagiscono con il Cantiere attraverso procedure cad-cam. Inoltre, molti sono stati gli interventi di riparazioni e refittings eseguiti presso cantieri francesi e spagnoli che conoscevano le capacità professionali delle maestranze e della dirigenza della Società. Quale è la storia della vostra Società? Ancor prima della costituzione della Società Navale Pisa, assieme a Paolo Gargani, responsabile della produzione, abbiamo iniziato l’attività da liberi imprenditori nel campo della costruzione


Shedar '116

di Andrea Pecori

IL PROCESSO DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA NAUTICA PISANA Dopo la recente crisi economica e a causa della crescente globalizzazione dei mercati, risulta necessario avviare un processo di internazionalizzazione delle aziende pisane del settore nautico. Tale processo, che riguarda sia la cantieristica navale sia le aziende della subfornitura, deve essere accompagnato e favorito dall’attività degli Enti locali preposti a tale scopo. In questa direzione la Spa Navicelli di Pisa, in collaborazione con la CCIAA di Pisa e Toscana

Promozione, parteciperà al Dubai Boat Show (Dubai 1 – 5 Marzo 2011), Seatrade Cruise Shipping Miami (Miami 14 – 17 Marzo 2011) e Rio Boat Show (Rio de Janeiro 7 – 13 Aprile 2011). La partecipazione a questi importanti eventi fieristici rappresenta l’opportunità di accrescere la visibilità internazionale di tutto il settore nautico presente sul territorio pisano e in particolar modo, nell’area dei Navicelli. L’altro aspetto importante, relativo all’internazionalizzazione dell’area pisana è l’attività di incoming svolta in questi anni dalla Spa Navicelli di Pisa e dalle Istituzioni locali. Tale attività, volta ad organizzare visite di operatori esteri del settore nautico nell’area dei Navicelli, svolge una dupli-

ce funzione: da un lato promuovere le aziende presenti nell’area e le imbarcazioni prodotte, dall’altro mostrare le potenzialità infrastrutturali e logistiche di cui gode l’area, gli sviluppi futuri, al fine di favorire l’insediamento sul territorio di nuove aziende del settore. A tal proposito, nel settembre del 2008 l’area dei Navicelli ha ricevuto la visita di una delegazione governativa tailandese, mentre nel novembre del 2010 è stata la volta di una delegazione cinese, con cui è stato firmato un accordo per future collaborazioni; infine, nell’ambito del Seatec di quest’anno, una delegazione di operatori esteri provenienti dai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo hanno fatto visita ai cantieri navali dell’area. 57


THE LEGEND OF THE "DRAKE"NOW LIVES AGAIN WITH "KAITOS"AND "SHEDAR" HISTORY AND FUTURE PROJECTS OF SOCIETÀ NAVALE PISA. GIANCARLO PALOMBA TALKS. diportistica a metà degli anni 70’. Fu allora che costruimmo interamente la serie “Drake” da 21 a 24 metri totalmente in legno e la serie “Morgan” di 16 metri in vetro resina e legno. Nel 1982 abbiamo avviato una collaborazione a tutto campo con i Cantieri di Pisa. Inizialmente costruendo interamente imbarcazioni tipo “Akhir” di 27 e 31 metri destinate al mercato estero. La collaborazione è continuata fino al 2005 ed è stata caratterizzata dalla costruzione di imbarcazioni serie “Akhir ‘86” e da altri incarichi su imbarcazioni più grandi. Dal 2005 ad oggi l’attività principale dell’Azienda è stata la costruzione di imbarcazioni veloci serie “Kaitos ‘64 e ‘76” oltre alla prestigiosa linea “Shedar” per imbarcazioni custom high quality da ‘106 a ‘165. Che importanza riveste la scelta delle aziende dell’indotto? Fondamentale. Infatti la nostra Società può contare su di un indotto estremamente qualificato che nel raggio di pochi chilometri da Pisa è in grado di coprire qualsiasi esigenza sia per quanto concerne gli accessori, i motori, gli impianti la

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falegnameria e la dotazione marinaresca di bordo. Tra le nostre più importanti collaborazioni si possono annoverare l’Arrabito Naval Architects, la Destiny Yachts, la Prestigi Yachts, l’azienda Riva, la Posillipo, la Rizzardi , e la De Birs Yachts. Mentre, per quanto riguarda la parte styling ci avvaliamo della collaborazione di Design Studio Spadolini, che progetta per i più grandi Cantieri di costruzione navale. Progetti per il futuro? Per il futuro è prevista la realizzazione di un nuovo Cantiere attualmente in costruzione nelle aree prospicienti l’attuale insediamento. Esso avrà una superficie coperta di 7.000mq. completo di ampi piazzali per manovre imbarcazioni e parcheggi. Dotato di carroponte, impianti di avanzata tecnologia nei reparti di lavorazione, e di uffici per l’amministrazione, per gli studi tecnici e per il commerciale. Il nuovo Cantiere permetterà all’Azienda di sviluppare, per intero, tutti i programmi di produzione prefissati. Un’ala del fabbricato sarà destinata al service, alle garanzie di post-vendita ed a importanti refittings.

One of the most important Cantieri – boatyards - on the Navicelli channel belongs to the Società Navale Pisa, headed by Giancarlo Palomba who has been producing large motor yachts in fibreglass, wood and steel since the seventies. It's general administrator is Giancarlo Palomba. “ «It was then - says Palomba – that we built the whole “Drake 21” series - 21 to 24 metres - entirely out of wood and the “Morgan” series – 16 metres – out of fibreglass and wood. In 1982 we started an all-round cooperation with the “Cantieri di Pisa”. We began by building only “Akhir” type boats - 27 and 31 metres long for the foreign market. Our cooperation continued until 2005 and saw the construction of boat series “Akhir '86” and other work on larger boats. Since 2005 the Company's main activity has been the construction of fast boats “Kaitos '64 and '76” series, in addition to the prestigious “Shedar” line for “custom high quality” boats from '106 to '165. Our future plans are to open a new Cantiere which is currently under construction in the area facing our current site. It will cover an area of 7,000 square metres, including large spaces for manoeuvering boats and for parking.


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Andare in barca Non solo turismo e tempo libero ma anche

cultura

di Renzo Moschini Coordinatore di Toscanaparchi e Responsabile dei parchi e delle aree protette di Legautonomie Nazionale

NA UTI CA E AM BIE NT E 60

Osservatori attenti alle vicende economico-sociali e specialmente di quelle realtà di tipo distrettuale non solo del nord, come Aldo Bonomi, rilevano da tempo il crescente impegno delle aziende sul terreno culturale. Si tratta di esposizioni, fiere del libro, riviste, appuntamenti nazionali e internazionali che in qualche caso registrano già cifre tali da porre dei problemi di regolazione se non di selezione. Insomma la cultura scende in campo più che in soccorso alle nuove attività produttive per misurarsi con i cambiamenti, le novità di cui entrambi hanno bisogno. Il mondo della ricerca e della cultura per uscire dal chiuso di quella che era la torre d’avorio, le aziende e chi è impegnato nella attività economico-sociali per innovare nel rispetto dell’ambiente perché l’economia risulti sempre più ecosostenbile e non solo nell’interesse dell’ambiente. La nautica ovviamente non fa eccezione. Anzi si tratta di un comparto che incrocia specialmente in determinati territori una molteplicità di aspetti e profili che la rendono estremamente interessante sul piano di queste correlazioni. Come “Cosmonautica” ha avuto modo di sot-

tolineare più volte ciò è particolarmente vero in un territorio come il nostro di specialissimo pregio e proprio per questo sicuramente più impegnativo, ma anche avvantaggiato e stimolato su quel terreno nuovo della cultura e della ricerca. Qui, infatti, si va dalla produzione agli approdi, dall’Arno al porto di Marina, dalla costa al Santuario dei cetacei, alla Meloria, al parco di San Rossore a quello dell’Arcipelago Toscano ma anche a Bocca di Magra. Qui la sostenibilità non è fatta di chiacchiere ma di occupazione, progettazione, inquinamento ed erosione costiera, pesca di frodo e abusivismo costiero su cui indaga la magistratura. Sono tutte tessere di un mosaico complesso e complicato specie in momenti difficili come quello che stiamo vivendo da cui non si esce certo con espedienti o scorciatoie. Tra le caratteristiche che rendono questo nostro territorio per tanti versi unico per la nautica vi è come sappiamo il suo pregio ambientale ma anche la presenza di un vero e proprio sistema di centri di ricerca e al tempo stesso una storia non destinata solo alle cartoline o al Gioco del Ponte. Ho ricordato già altre volte che su questo ter-


reno avevamo avviato con risultati apprezzabili un lavoro con la regione Toscana a “Parcolibri” dedicando alla nautica sostenibile anche un volume della Collana editoriale ETS dedicata alle aree naturali protette. Altrettanto si è cominciato a fare anche in collaborazione con la regione Liguria e il Parco regionale di MontemarcelloMagra e il suo Centro studi sulle aree protette fluviali. Parco – non dimentichiamolo - impegnato sui problemi della nautica in una area quanto mai delicata e importante. Su questa base, come ho avuto modo di verifi-

care anche in una serie di rapporti e contatti sul piano nazionale specialmente con aree protette marine a cui la Collana dell’ETS ha dedicato recentemente un volume di notevole interesse è sicuramente possibile fare di Pisa e del suo comprensorio un vero e proprio polo nautico anche sotto il profilo culturale purchè vi sia l’impegno convinto dei molti soggetti interessati; la Navicelli spa, il Parco, la Provincia, il Comune ma anche i privati e le loro associazioni. Altrimenti resterà l’ennesima grida manzoniana.

BOATING NOT ONLY TOURISM AND LEISURE, BUT ALSO A FORM OF CULTURE. The nautical district of Pisa thanks to its various expressions and activities is the ideal meeting point for two basic requirements of this sector. On the one hand there is in fact research and technological innovation, on the other there is a rediscovery of pleasure boating as a new form of environmental culture. The great value of the Tuscan coast and the major experiences that have been started in this sector represent nowadays one of the most interesting development prospects of boating for Pisa, that for these reasons is a forerunner on a national level.

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IL CA M BU SIE RE

Il mare nel piatto: Ecco sua Maestà il Cacciucco Curiosità e leggende di una ricetta famosa nel mondo

di Mestolone

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ra i piaceri dell'andar per mare, a vela o a motore, si deve mettere anche quello della buona tavola. Ovviamente a base di pesce. La cucina italiana è ricca di suggestioni gastronomiche legate ai prodotti della pesca e quella toscana non fa certo eccezione. Anzi, rispetto a quella basata sui prodotti dell'Adriatico, può contare su pesci “di scoglio” ed è certamente più saporita e profumata di salmastro. Certo, nel mar Ligure o nel mar Tirreno non abbonderanno mai le sogliole o le code di rospo che hanno nei fondali sabbiosi il loro habitat naturale, ma chi non ha mai provato le “triglie alla livornese”, o le “seppie con le bietole” non saprà mai cosa è la vera cucina di pesce. Quella di più antica e consolidata tradizione, i cui riti si celebrano quotidianamente in decine e decine di ristoranti di qualità, disseminati sulle coste liguri e toscane e nelle isole, fra un approdo e l'altro, magari con vista mare. Quella insomma che è lontana le proverbiali mille miglia dalla banalissima e insipida orata d'allevamento cucinata senza fantasia su un'anonima griglia, a Torino come a Bologna. Diciamo la verità: il pesce ha un altro sapore e un altro fascino se finisce su un tavolo apparecchiato dove arriva il profumo del mare e il rumore della risacca.

E parlando di cucina a base di pesce (attenzione: non quello di fiume, che pure da queste parti è tipico, come le anguille, che però suggeriscono atmosfere più invernali e terragne) non si può non parlare del piatto che svetta sovrano su tutti: Sua Maestà il Cacciucco. Un piatto che viene da lontano, di cui è incerta anche l'origine del nome (chi dice araba, chi turca, chi spagnola) e del quale, nonostante quello che molti dicono in giro, non esiste neppure una ricetta precisa. Solo le modalità di preparazione sono ormai codificate secondo la scuola di pensiero livornese, ma per il resto ognuno lo fa con il pesce “povero” che ha a disposizione. Perché una cosa è certa: il cacciucco è un piatto che nasce sulle barche dei pescatori, che per i loro pasti consumati a bordo utilizzavano i pesci più piccoli, quelli liscosi, non adatti ad essere portati sul mercato, ma non per questo meno saporiti. Nel cacciucco c'è di tutto: crostacei come le cicale, cozze, seppioline, polpetti, tracine, ghiozzetti, linguattole, gallinelle, pesci prete, palombi, nocciòli....e se ci sono anche un paio di triglie o di saraghi piccoli buttateci anche quelli. Ma se vi manca qualche pesce di quelli citati non dite che il cacciucco non si può fare perché non è vero. Questo lo dicono quei fighetti che

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si vantano di essere grandi pescatori o raffinati gourmets, ma poi non distinguono una tracina da una sogliola (peggio per loro!). La base indispensabile del cacciucco è fatta di seppioline, polpi, cicale e almeno un paio di tipi di pesce. Il resto, come dicono a Livorno, va e viene. Su un paio di cose non si scende a patti. Per il cacciucco non si adoperano né i pomodori freschi né i pelati: ci vuole il concentrato di pomodoro, quello doppio o triplo, che si compra nei tubi come il dentifricio. E se ce ne va un cucchiaio in più non è un problema. Il cacciucco non è un piatto color pastello. L'altra cosa per la quale non si transige è l'abbinamento con il vino. Anni fa in una trattoria di Livorno un giovanotto e una ragazza ordinarono il cacciucco e una bottiglia di vino bianco fresco. “Un Pinot grigio o un Vermentino possono andar bene...” aggiunse lui con l'aria dell'esperto. Il cameriere non gli rispose nemmeno. Andò in cucina, chiamò il padrone, tornarono in sala e buttarono fuori tutti e due. Scherzi a parte: il cacciucco vuole il vino rosso. E basta. Giovane, magari, non di gran corpo, ma neppure troppo fiacco. E il pane, toscano e abbrustolito, dev'essere strofinato con l'aglio. Così stanno alla larga anche i vampiri.


E ORA IN CUCINA Ingredienti per sei persone

1,500 kg di pesce vario (scorfani, gallinelle, palombi, no cciòli, seppie, tracine, polpetti...) 500 gr. di cozze 500 gr. di cicale di mare 1 bicchiere di vino rosso 2 cucchiai di aceto rosso 2-3 cucchiai di concentrato di pomodoro 3 spicchi d'aglio 5 -6 foglie di salvia olio e peperoncino

Si fanno rosolare nell'olio in un tegame largo e a bordo alto l'aglio e la salvia e un peperoncino e per prima cosa si mettono a cuore le seppie e i polpetti tagliati a pezzi non troppo piccoli. Appena rosolati si aggiunge l'aceto e, quando questo è ritirato, il vino. Cotte seppie e polpetti a fuoco medio e a tegame coperto (ci vorrà almeno mezz'ora o di piÚ) si infilzano con la forchetta per assicurarsi che siano teneri e quindi si aggiunge il concentrato di pomodoro diluito

in una tazza d'acqua calda. Appena il sugo ha ripreso il bollore si fa andare a fuoco basso per una decina di minuti per farlo restringere e a quel punto si cuociono gli altri pesci facendo attenzione a non prolungare troppo la cottura per evitare che si rompano. Appena tolto dal fuoco il cacciucco deve avere un bel colore rosso scuro, quasi arancione, e si serve su pane abbrustolito leggermente strofinato con l'aglio.

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SA LO NI

Calendario dei Saloni 1 Apr 2011 > 4 Apr 2011 Hainan Rendez Vous Cina, Hainan, Sanya www.hainanrendezvous.com

7 Apr 2011 - 10 Apr 2011 5th Antibes Yacht Show 2011

Francia, Provence-Alpes-Côte d'Azur, Antibes Port Vauban www.antibesyachtshow.com

9 Apr 2011 - 10 Apr 2011 13th Nauticshow Jesolo 2011 Italia, Veneto, Jesolo Porto Turistico di Jesolo www.nauticshow.com

12 Apr 2011 - 17 Apr 2011 The 13th International Croatia Boat Show 2011 Croazia, Splitsko-dalmatinska, Split City Port www.croatiaboatshow.com

14 Apr 2011 > 17 Apr 2011 16th Strictly Sail Pacific Boat Show 2011 Stati Uniti, California www.strictlysailpacific.com

14 Apr 2011 > 17 Apr 2011 16th China (Shanghai) International Boat Show 2011 Cina, Shanghai Shanghai Exhibition Centre www.boatshowchina.com

14 Apr 2011 > 17 Apr 2011 19th Moscow International Boat & Yacht Show Spring 2011 Russia, Mosca Crocus Exhibition Center www.mibs-expo.ru/eng/

16 Apr 2011 > 17 Apr 2011 13th Nauticshow Jesolo 2011 Italia, Veneto, Jesolo Porto Turistico di Jesolo www.nauticshow.com

21 Apr 2011 > 24 Apr 2011 World Royal Superyacht & Lifestyle Show

9 Giu 2011 > 13 Giu 2011 51th Melbourne Boat Show 2011 Australia, Victoria, Melbourne www.melbourneboatshow.com.au

17 Giu 2011 > 19 Giu 2011 6th South Wales Boat Show 2011 Regno Unito, Wales, Swansea Margam Park, M4 exit 42 www.southwalesboatshow.co.uk

Spagna, Cataluña, Barcelona www.worldroyal.nl

10 Mag 2011 > 15 Mag 2011 16th Internautica International Boat Show 2011 Slovenia, [none], Portoroz Marina Portoroz www.internautica.net

19 Mag 2011 > 22 Mag 2011 23rd Sanctuary Cove International Boat Show 2011 Australia, Queensland, Sanctuary Cove, Gold Coast Sanctuary Cove www.sanctuarycoveboatshow.com.au

28 Lug 2011 > 1 Ago 2011 Sydney International Boat Show 2011 Australia, New South Wales, Darling Harbour, Sydney www.sydneyboatshow.com.au

26 Ago 2011 > 28 Ago 2011 21st Port Credit In-Water Boat Show 2011

Canada, Ontario Port Credit Harbour Marina, Mississauga www.portcreditboatshow.ca

30 Ago 2011 > 4 Set 2011 HISWA Amsterdam In-Water Boat Show 2011 Olanda, Noord-Holland Marina Seaport Ijmuiden - Amsterdam www.hiswa.nl/inwaterboatshow 64



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