Cosmonautica Magazine - N° VI

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Cosimo’s dream HOW

COSMOPOLI ( P O R T O F E R R A I O )

FORTRESS-TOWN AND LEGHORN SEAPORT WERE BORN

Ordine Militare di Santo Stefano, è concepito come fortezza interna, con una vasta cisterna d’acqua, dove vengono prodotti e conservati i generi alimentari. Successivamente diviene la sede amministrativa di giustizia, del tesoro, del carcere ed infine sede del Governatore.

BENVENUTO CELLINI La fondazione di Cosmopoli è per il ducato mediceo un avvenimento di straordinaria importanza: gli affreschi nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, o quelli della Loggia dello ‘Spedale degli Innocenti’, sono ordinati e fatti realizzare per tramandare ai posteri l’immagine di forza e di dominio di Cosimo e della sua capacità di espansione, sottolineando la visione strategica del mare, come luogo di nuovi orizzonti economici, politici e territoriali per Firenze e la Toscana.Quattro grandi iscrizioni in marmo sono poste sulle porte delle fortificazioni della Stella e del Falcone, mentre le altre due vanno a onorare le porte della città. Il più originale ed uno dei più grandi artisti dell’epoca, Benvenuto Cellini, è incaricato della fabbricazione di un bellissimo busto che viene posto sulla facciata del Forte Stella, capolavoro di cui parla lo stesso autore: “ (...) mediante la bella testa di bronzo che io ho fatto, così grande ritratto di Vostra Eccellenza Illustrissima, che s’è mandato all’Elba”. Arrivano in Cosmopoli artisti, contadini, marinai, soldati ed alcune famiglie dalla Toscana ed altre che, costruendo i loro bei quartieri, abbelliscono questa nuova fiorente città: i loro cognomi sono: Carpani, Rossi, Da Puccignoro, Forni, nobili milanesi, Celli, nobili pisani, Corsi, pilota di sei galere di S.A.R., Tiburzi, Bernotti, Ronca di Fabriano, Cocchi, Serafini, Baglioni-Coppi, Mochi, Rigoni e Lombardi. È ipotizzabile che, in questa prima fase di immigrazione di civili a Cosmopoli, siano stati interessati anche nuclei familiari di Ebrei, che qui giungono da varie parti della Toscana e da altri luoghi. Di questa comunità, le cui tracce documentarie divengono sempre più evidenti nei secoli XVII e XVIII, permangono, fino a tempi recentissimi, il perimetro murario del loro cimitero, alla fine del viale delle Ghiaie e la parte terminale della strada, detta degli Ebrei, successivamente rinominata via del Paradiso e attualmente conosciuta come via Elbano Gasperi.

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FILIPPO II E LA LIBERA FRANCHIGIA DI COSMOPOLI Abbandonato il soglio imperiale per terminare le sua vita in monastero, Carlo V divide l’impero, affidando la Spagna coi suoi domini mediterranei e le Fiandre al figlio Filippo II, il quale, nel marzo del 1557, tratta col duca di Firenze la cessione della Repubblica di Siena e la Signoria di Piombino con l’Elba. La questione, squisitamente politica, è per Cosimo quella di non divenire un suddito di Spagna e di vedere così trasformato il Ducato di Firenze in un ‘dominio spagnolo’ . Così la lunga trattativa diplomatica ed economica si conclude con la rinuncia, da parte del Medici, a tutti i crediti che Firenze vanta su Madrid, in cambio della piena conferma della Signoria su Siena, che i Fiorentini riescono a conquistare definitivamente solo grazie alle armate spagnole, e sulla ‘enclave’ di Cosmopoli con poche miglia intorno, mentre il resto dell’isola ritorna alla Signoria di Piombino. Con editto del 1559, si stabilisce che chiunque venga ad abitare a Cosmopoli ha libera franchigia di persona e beni; qualsiasi pregiudizio o pena avesse contratto, esclusi i condannati a pene capitali e di ‘galera’. Viene dichiarata qualsiasi persona ‘immune da gravezza ordinaria e straordinaria’ e si stabilisce inoltre che le merci e mercanzie che si introducono in quel porto sono esenti da ogni dazio e gabella, tanto in entrata che in uscita. Con un accordo economico colla Signoria di Piombino, si ripristinano nuove escavazioni di ferro per impiegarvi operai, ‘concedendo loro quelle terre onde poterle coltivare e renderle fertili’. Viene altresì sancito che tutte le imbarcazioni qui costruite siano esentate dal pagamento di tasse nei porti e negli scali medicei.

To the first grand duke of Tuscany incredibly great merits were acknowledged even by his own contemporaries: unscrupulousness, strength of will, shrewd usage of finances, of the armies and of their conquests and, above all, to have worked with the greatest minds in political, military, artistic and creative fields. This list should be much longer; anyway, it is impossible not to mention his resolute and iron will displayed towards his enemies. Hereby, we would like to deal with an enlightening aspect of his achievements, i.e. having wanted, planned and worked so as to achieve an economic, political and military development of Tuscany on the sea. He created a military-religious order of knighthood to shield faith, a navy and a commercial fleet. Cosimo wanted to regain the strategic role of maritime power previously owned and splendidly ruled by Pisa, the true Italian capital of the medieval Mediterranean sea. From when Guicciardini and Machiavelli had been sent to the principality of Piombino, Cosimo I de’ Medici, the lord of Florence, had been dreaming and shaping a great intuition: developing a maritime dominion on the Thyrrhenian coast, mainly on the isles of the Tuscan archipelago, and in particular on the Isle of Elba. Besides being the largest island, the isle of Elba was of great economical interest thanks to its rich iron deposits. Once well-organized and financially relaunched, in Cosimo’s dream, they could have given wealth and power to the Medici’s rule; in addition, the Isle of Elba had always offered riches such as granite, tuna fishing, stock farming and wine production. Such wealth and power were to be directed toward a maritime direction that nobody in the House of Medici had ever dared to cover with such a strong will.

IL SOGNO INFRANTO DI COSIMO Il sogno di Cosimo si infranse contro forze troppo sovrastanti: le potenti flotte di Spagna, della Francia e delle altre potenze che navigavano nel Mediterraneo; la storia stessa non permise che tale sogno si realizzasse anche perché l’asse dei grandi interessi marittimi si stava ormai spostando sulle rotte atlantiche e degli oceani. L’Ordine dei cavalieri di santo Stefano fu spostato a Pisa, creando su volere di Cosimo e per opera del Vasari una delle più belle e storiche piazze italiane; rimane la grande intuizione e

il segno (sogno) di Cosimo con l’aver fondato due città-fortezza: Cosmopoli, cui i Lorena daranno il successivo nome di Portoferraio, vero capolavoro di arte militare marittima e Livorno, nodo marittimo di importanza strategica per lo sviluppo della Toscana.

Alessandro Canestrelli


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