Caritas Rivista dicembre 2023

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CARITAS N. 6 / Dicembre 2023

La Rivista di Caritas Svizzera

Raccolto sotto controllo: Cambogia Persone

Focus

Svizzera

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Gabriella Tau riunisce famiglie

Sopravvivere in Siria

Lotta contro le mutilazioni genitali femminili

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Lettera aperta

Care donatrici, cari donatori Negli ultimi mesi ci sono giunte quasi quotidianamente notizie di catastrofi naturali, violenti attentati o nuovi conflitti locali. E tutto questo mentre gli effetti della pandemia, del cambiamento climatico, dell’inflazione e della guerra in Ucraina continuano a mettere in difficoltà persone di tutto il mondo. Dopo decenni di calo, la povertà mondiale ha inoltre ripreso ad aumentare. Non vogliamo e non possiamo accettare questa situazione, né in quanto individui, né in quanto organizzazione che da oltre 120 anni affianca le persone in situazioni di emergenza. «Sì a un mondo senza povertà» è il nostro credo indiscusso in seno a Caritas Svizzera. Attraverso i nostri progetti in Svizzera e all’estero rinnoviamo ogni giorno il nostro grande impegno. Ad esempio in Cambogia, dove l’indigenza costringe molti a trasferirsi come lavoratori migranti nella vicina Thailandia. La crisi climatica grava ulteriormente sull’agricoltura: inconsuete forti piogge distruggono il rac-

«Sì a un mondo senza povertà» è il nostro credo indiscusso in seno a Caritas Svizzera.

colto. Grazie a un nuovo progetto sosteniamo le famiglie contadine ad affrontare le conseguenze di questo fenomeno climatico. La Siria è una zona calda per altri motivi. Da anni la popolazione vive in stato di guerra, gran parte dell’infrastruttura è distrutta. Il terremoto che a inizio anno ha colpito il Paese non ha fatto che aggravare ulteriormente le condizioni a livello umanitario. Con aiuti di emergenza e progetti di formazione forniti sul posto facciamo il possibile per migliorare la qualità di vita della gente. E nel bel mezzo di questa situazione, la Svizzera imbocca una strada praticamente incomprensibile: nella nuova strategia per la cooperazione internazionale, a partire dal 2025 il Consiglio federale intende ridurre i fondi destinati allo sviluppo, nonostante le crisi multiple e la povertà in aumento. Considerato tale contesto, noi di Caritas chiediamo l’opposto: non meno, bensì più fondi. Per quanto possa essere precaria la situazione, non demordiamo e continuiamo a impegnarci insieme a voi, care donatrici e cari donatori. Il vostro sostegno, per cui desidero ringraziarvi di tutto cuore, è estremamente importante. Insieme possiamo avvicinarci al nostro obiettivo di un mondo senza povertà in cui vi è più giustizia!

Peter Lack Direttore Caritas Svizzera

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Foto: Alexandra Wey


Sommario

Così l’acqua basta per tutti

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Le famiglie contadine in Cambogia hanno difficoltà con la distribuzione idrica. I cambiamenti climatici causano inoltre insolite forti piogge. Ciò che serve a lungo termine è una gestione comune dell’acqua e alternative alla coltivazione di riso. Un progetto partecipativo di Caritas mette a tavolino tutte le parti coinvolte per trovare una soluzione insieme. Pagina 6

ersone: garantire i diritti P fondamentali dei migranti

La giurista Gabriella Tau riunisce le famiglie separate dalla fuga.

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F ocus: scuola in stato di emergenza

Nella Siria segnata dalla guerra, Fatima ­riesce a malapena a sfamare la sua famiglia. Ma quando si tratta dell’istruzione non scende a compromessi.

13 Svizzera: Rete svizzera contro le FGM/C

Bella Glinski racconta della sua vita quotidiana come ambasciatrice nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili. In ­Svizzera sono 22 000 le bambine e le donne colpite o a rischio.

IMPRESSUM La rivista di Caritas Svizzera esce sei volte all’anno Editrice è Caritas Svizzera, Comunicazione e Marketing, Adligenswilerstr. 15, Casella postale, CH-6002 Lucerna, info@caritas.ch, www.caritas.ch, Tel. +41 41 419 24 19 Redazione: Laura Scheiderer (ls); Livia Leykauf (ll); Vérène Morisod (vm); Chiara Achermann (ca); Daria Jenni (dj); Fabian Saner (fs); Fabrice Boulé (fb); Nicole Lehnherr (nl); Niels Jost (nj); Stefan Gribi (sg) Il costo dell’abbonamento è di 5 franchi all’anno e viene dedotto una sola volta dalla donazione. Grafica: Urban Fischer Copertina: Nicolas Honoré Tipografia: Kyburz, Dielsdorf Carta: 100 % riciclata Conto donazioni: IBAN CH69 0900 0000 6000 7000 4 Stampa climaticamente neutra I dati personali sono salvati presso di noi. Informazioni sulla protezione dei dati di Caritas Svizzera sono disponibili alla pagina www.caritas.ch/it/protezione-dati

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Eco

Meno fondi per lo sviluppo benché la povertà sia in aumento?

Nel 2025 entra in vigore la nuova strategia per la Cooperazione internazionale. Il Consiglio federale non intende potenziare i fondi per la cooperazione allo sviluppo. Rispetto al reddito nazionale lordo è prevista persino una riduzione dei contributi. È un problema, considerato l’aumento della povertà nel mondo. Guerra in Ucraina, crisi climatica e inflazione globale: a soffrire di questa grave crisi multipla sono in prima linea le persone che vivono nel Sud del mondo. In questo contesto sarebbe opportuno au-

mentare i fondi destinati allo sviluppo. ­Caritas Svizzera chiede insieme ad altre organizzazioni umanitarie che i fondi messi a disposizione per la lotta contro la povertà nel mondo vengano aumentati e non ridotti. Caritas Svizzera ritiene che, a livello regionale, si debbano assolutamente priorizzare i Paesi meno sviluppati. Gli aiuti per l’Ucraina sono importanti e devono essere mantenuti, ma non possono andare a scapito dei Paesi più poveri. La Cooperazione internazionale non può inoltre essere strumentalizzata per bloccare la migrazione. Caritas critica anche il fatto che la Confederazione si serva del budget della Cooperazione internazionale per il finanziamento della crisi climatica. (sg) Risposta di Caritas Svizzera alla decisione del Consiglio federale sulla Cooperazione internazionale 2025-28 (solo in tedesco e francese)

Svolta socio-ambientale La lotta alla povertà non può più essere intesa come mera sussistenza materiale. La povertà va considerata nella transizione energetica e nella svolta della mobilità, così come bisogna tener conto della sostenibilità ecologica nelle questioni sociali. Questo cambiamento socio-ambientale è il tema dell’Almanacco sociale 2024. Come ridurre le emissioni senza un ulteriore impatto sui più vulnerabili? Cosa fare per distribuire in modo più equo le risorse disponibili nella società? Le autrici e gli autori specializzati cercano di rispondere a queste e ad altre domande. Le soluzioni sono da ricercare nella partecipazione politica e sociale, in una

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politica ambientale inclusiva, in approcci di tipo cooperativo e in una pianificazione del territorio o in una politica dell’invecchiamento al passo con i tempi. Richiedono modifiche radicali al sistema, come un reddito di base, valutano però anche come trarre il meglio da pratiche e procedure comprovate. (fs)

Ordinazione online: shop.caritas.ch o oppure e-mail a info@caritas.ch (disponibile in tedesco e francese)

Eco mediatica Ticinonews | «Caritas chiede una sussistenza dignitosa per tutti» | 11. 7. 2023 Caritas sostiene l’introduzione di prestazioni complementari a beneficio di tutti coloro che dispongono di un reddito insufficiente per il proprio sostentamento. Benché la Svizzera disponga di un buon sistema della sicurezza sociale, esso presenta serie lacune. In un nuovo documento di posizione, ­Caritas Svizzera evidenzia i punti deboli e illustra delle sue proposte su come garantire una sussistenza dignitosa per tutti i soggetti in Svizzera. 20 minuti | «Più inflazione e precetti esecutivi» | 31. 7. 2023 L’inflazione colpisce duramente le persone a basso reddito. Sempre più spesso tardano con i pagamenti, come dimostra un’indagine condotta dal SonntagsBlick presso gli uffici di esecuzione di varie città… Presso gli uffici regionali dell’ente umanitario Caritas, le richieste di pagamento delle fatture crescono. «Le persone con un reddito basso non hanno più una riserva di liquidità», dice al domenicale Aline Masé, responsabile del settore politica sociale presso Caritas. «Capita sempre più spesso che chi viene da noi per una consulenza acquisti beni di prima necessità esclusivamente con la carta di credito» perché «non hanno più nulla nel portafoglio. Si indebitano per poter mangiare.» Ticinonline | «Volontariato in montagna a 1800 metri» | 11. 9. 2023 A 1800 metri di altezza, Jürg Grossenbacher, che ha scoperto la sua passione per l’agricoltura grazie al progetto «Impegno alpestre» di Caritas Svizzera, fa volontariato. Grazie a UBS Helpetica, è possibile raggiungere un numero sempre maggiore di persone interessate a sostenere attivamente le famiglie di agricoltori di montagna.


Attualità

Il desiderio di diventare meccanico Il Ciad è uno dei Paesi più poveri al mondo. Per molte persone è impossibile imparare un mestiere che permetterebbe di uscire dalla povertà. Caritas Svizzera sostiene la formazione professionale dei giovani per migliorare il loro futuro. Alain Mendjiormel ha 30 anni e un progetto: vuole diventare meccanico di motocicli. Tuttavia, nel suo villaggio, Timbéri, e nelle vicinanze non esiste alcuna formazione in questo campo. Per molti anni vive facendo il contadino e fa tutto il possibile per nutrire sua moglie Olive e i loro quattro figli. Ma spesso il denaro non basta per arrivare a fine mese. I campi non sono più tanto fertili come un tempo e i buoi che faciliterebbero il lavoro costano caro.

Caritas Svizzera colma le lacune nel sistema di formazione professionale Nel Sud del Ciad le possibilità professionali per i giovani come Alain sono limitate. Gran parte della popolazione non sa né leggere né scrivere. Inoltre i centri di formazione locali sono rari e costosi. Difficile sperare in un impiego fisso in questa situazione. Caritas Svizzera facilita la formazione professionale e l’accesso al mercato del lavoro in tre provincie del Sud.

Adolescenti e giovani adulti possono seguire una formazione di tre mesi in sartoria, falegnameria, meccanica per motocicli o maglieria. Alla fine ricevono l’attrezzatura di base e alcuni materiali per poter aprire la propria azienda. In workshop formativi acquisiscono le necessarie conoscenze imprenditoriali. Alain diventa meccanico di motocicli e imprenditore Quando nella primavera 2021 Caritas cercava giovani persone interessate alla formazione in meccanica di motocicli, Alain Mendjiormel tentò la sorte: «Mi sono subito iscritto e poco tempo dopo ho concluso la formazione di tre mesi. Da allora riparo le moto dei contadini di Timbéri nella mia officina. Finalmente il guadagno basta a nutrire la mia famiglia.» Il progetto ha destato in Alain un grande senso per gli affari. Da allora non perde occasione per conseguire guadagni supplementari. Ad esempio con la

«Per la prima volta in vita mia posso perfino mettere da parte un po’ di soldi» compravendita di motocicli, il commercio del miglio e fra poco l’allevamento di capre. «Per la prima volta in vita mia posso perfino mettere qualcosa da parte», confida con orgoglio questo padre di famiglia. Lui e sua moglie hanno già potuto sostituire il tetto di paglia di casa loro con uno di lamiera e acquistare una capra. La coppia ha grandi idee per il futuro e vuole offrire ai figli le migliori condizioni di esistenza. (dj)

Alain Mendjiormel, 30 anni: «Da tempo volevo diventare meccanico, ma non era possibile. Adesso ho la mia officina»

Foto: Simon Huber

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Reportage

I piccoli contadini in Cambogia risolvono il problema dell’acqua Testo: Nicole Lehnherr Foto: Nicolas Honoré

Savoeuy Phon coltivava solo riso, ma non bastava per vivere. Oggi ha alternative, ma anche nuove sfide.


Reportage

Il canale principale fornisce acqua ai canali secondari e a quelli più piccoli, in modo che tutti abbiano acqua a sufficienza per i loro campi

I contadini in Cambogia lottano da sempre per la fornitura idrica. Il raccolto di riso non basta perciò come fonte di sostentamento. Il problema era stato in parte risolto con un primo progetto di Caritas, quando ecco una nuova sfida: la crisi climatica. Il sole splende sui campi di riso di Mong­ kolbori e fa brillare il verde delle piante. Presto gli steli si coloreranno di giallo e quindi sarà giunto il momento di raccogliere il riso. Circondata da questi rigogliosi colori, la contadina Savoeuy Phon, 52 anni, apre il cancello di ferro che porta al suo giardino: papaya, guava, cassava, cetrioli, palme da cocco, banane, citronella e molti altri tipi di piante spuntano dalla terra fertile. In questo piccolo paraMyanmar

Laos

Thailandia

Cambogia Vietnam

diso ogni cosa è al suo posto, un particolare a cui Savoeuy tiene molto. Come tante piccole contadine in Cambogia, prima Savoeuy coltivava soltanto riso. Ma a causa della pessima fornitura di acqua, non riuscivano a produrre la quantità che serviva per vivere. Il problema era che non immagazzinavano abbastanza acqua durante i periodi di pioggia e così si limitavano a un solo raccolto all’anno. Troppo poco per sopravvivere. La famiglia Phon ha dovuto cercare altre fonti di reddito e come molte persone in Cambogia, le ha trovate nel Paese confinante, la Thailandia. Savoeuy e suo marito ricordano i lunghi anni passati come migranti per lavoro. I loro figli sono rimasti con i nonni: «È stato molto difficile per me dover lasciare i miei figli. Ma lavoravamo tutto il giorno nei campi come braccianti agricoli e non c’era posto per i bambini», racconta Savoeuy. Fortunatamente, qualche anno fa la loro situazione è cambiata

e si sono potuti ristabilire nel loro Paese. A permettere il cambiamento è stato il primo di due progetti avviati da Caritas Svizzera nella regione. Un secondo raccolto di riso Insieme al locale comitato dell’acqua, il team di progetto di Caritas ha cercato modi migliori per irrigare i campi. Anche Savath, il marito di Savoeuy, ha partecipato a questa ricerca. Ci racconta cosa hanno fatto: «Siamo riusciti ad aggiustare il canale principale dell’acqua e a derivarne altri piccoli per irrigare ancora più campi.» Oggi la famiglia Phon raccoglie il riso due volte all’anno. Oltre alla nuova infrastruttura idrica, le famiglie contadine hanno anche imparato a sfruttare fonti di guadagno alternative: «In passato ci dedicavamo esclusivamente alla coltivazione di riso. Nell’ambito del progetto Caritas abbiamo frequentato corsi sulla coltivazione di ortaggi e sull’allevamento di piccolo bestiame», continua Savath il suo racconto. Il ricavo dal secondo raccolto è stato investito in un allevamento di polli e in un

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Reportage «Se il tempo continua a fare capricci, fra un po’ i nostri raccolti non basteranno più per vivere e torneremo alla situazione di prima», dice pensierosa Savoeuy. Già in passato ci sono state alluvioni nella stagione delle piogge e periodi prolungati di siccità, ma non si sono mai verificate fortissime precipitazioni alla fine della stagione. Ed è qui che entra in gioco il secondo progetto di Caritas Svizzera.

A volte mangiamo per cena il pesce del bacino di raccolta dell’acqua.

giardino, il sogno di Savoeuy. Accanto al giardino si trova inoltre un serbatoio per l’acqua nel quale vivono dei pesci. Ogni tanto Savath getta la rete per preparare

« La soluzione è una gestione comune dell’acqua» una squisita cenetta. La famiglia ora è di nuovo in grado di provvedere autonomamente al proprio sostentamento e non deve più lasciare la patria per andare a lavorare all’estero. Se non fosse che…

Savoeuy si occupa delle piante di frutta e verdura nel suo bellissimo giardino.

La crisi climatica e la nuova sfida La famiglia Phon si era da poco riambientata e sistemata nel proprio Paese quando si fa sentire la crisi climatica che minaccia il progresso compiuto nella regione: «Alla fine delle ultime tre stagioni delle piogge, le precipitazioni erano così forti che l’acqua strabordava dai canali. Abbiamo dovuto aprire tutte le chiuse e far defluire l’acqua sui campi di riso, altrimenti avremmo rischiato gravissimi allagamenti dei villaggi», riferisce Set Runn, un membro del comitato dell’acqua. La prima semina è stata spazzata via e non è rimasta acqua per la seconda coltura.

Soluzione partecipativa Per risolvere definitivamente il problema della distribuzione dell’acqua non basta migliorare l’infrastruttura. La situazione si aggrava ogni volta che piove forte. La soluzione a lungo termine è una gestione comune dell’acqua. I singoli corsi del fiume portano l’acqua a diverse centinaia di famiglie e attraversano vari distretti. Perciò è necessario che la distribuzione dell’acqua venga elaborata congiuntamente. I contadini della regione devono inoltre coltivare prodotti alternativi al riso. Il nuovo progetto viene realizzato in collaborazione con HEKS, l’ente umanitario delle Chiese evangeliche riformate svizzere e segue un approccio partecipativo: le famiglie contadine e i loro comitati dell’acqua si incontrano a tavolino con le autorità. Stabiliscono insieme la distribuzione dell’acqua e propongono alternative alla coltivazione del riso, tutto ciò con accordi vincolanti. Con questo a ­ pproccio

Insieme contro la povertà e per più giustizia climatica Prevenire la povertà è l’obiettivo primario di Caritas Svizzera. La causa diretta dell’indigenza è da ricercare nella crisi climatica che mette a repentaglio la sussistenza di milioni di persone in tutto il mondo. Nei Paesi di progetto si registra un evidente aumento di fame e povertà. Un susseguirsi di episodi di tempeste tropicali e altri eventi meteorologici estremi insieme a periodi di siccità persistente rubano alle persone in modo drammatico i mezzi di sostentamento, costringendole alla fuga. È un’ingiustizia, perché le po-

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polazioni del Sud del mondo contribuiscono meno al riscaldamento climatico. La Svizzera, invece, causa emissioni ben oltre la media. Ecco perché Caritas Svizzera si assume un impegno responsabile e mette in atto progetti climatici a livello mondiale che pongono l’essere umano al centro dell’interesse e combattono la povertà. I progetti di Caritas consentono alle popolazioni coinvolte di adattarsi meglio ai mutamenti ambientali, propongono soluzioni per il futuro e contribuiscono così a ottenere più giustizia climatica.

Nel nostro Paese Caritas si impegna per un contributo equo della Svizzera al finanziamento internazionale del clima e per il pagamento di risarcimenti ai Paesi in via di sviluppo. Allo stesso tempo, la Svizzera deve abbassare le proprie emissioni di CO2 e abbandonare l’uso di carburanti e combustibili fossili. Questo però senza gravare sulle fasce indigenti in Svizzera, poiché una protezione climatica socialmente sostenibile è possibile. (ls)


Reportage sistematico, le famiglie contadine vengono aiutate a garantirsi l’alimentazione nonostante la crisi ambientale. Il nuovo progetto produce effetti su vari livelli e coinvolge tutte le persone che dipendono dall’acqua. Il fulcro è una sorta di cassetta degli attrezzi, la cosiddetta «Integrity Management Toolbox» (IMT), che guida i membri del comitato locale dell’acqua e il gruppo di progetto di Caritas in modo strutturato all’interno di un processo e aiuta le contadine e i contadini ad affrontare le conseguenze di una forte pioggia.

Più immagini della famiglia Phon su: www.caritas.ch/phon

Con l’ausilio della IMT, le contadine e i contadini cercano insieme a Caritas possibili soluzioni ai problemi legati al clima.

Come funziona il processo con la IMT? L’intero processo viene avviato con un workshop organizzato e tenuto da collaboratori di Caritas insieme alle autorità governative responsabili. Partecipano al corso tutte le agricoltrici e tutti gli agricoltori del bacino idrografico di un corso d’acqua. Il workshop inizia con una tavola rotonda. Che cosa funziona bene? Cosa meno?

Alla vigilia dei workshop, Caritas predispone piani di coltivazione per ogni bacino idrografico di un sistema idrico. I piani espongono il fabbisogno d’acqua dei singoli contadini. In questo modo è possibile individuare eventuali problemi di fornitura per determinati campi. In base al piano regolatore i partecipanti discutono del flusso dell’acqua, del grado di disponibilità e della gestione mirata della struttura. Tutti gli attori che hanno un ruolo per la disponibilità dell’acqua e per l’infrastruttura idrica vengono elencati. I legami tra di loro sono rappresentati in un grafico. Il gruppo discute a questo punto i problemi e ne estrae i più urgenti.

La IMT offre più soluzioni per ogni problematica. Questo aiuta il gruppo a trovare la soluzione specifica al proprio problema. I nostri gestori del progetto, ad esempio, valutano e sviluppano insieme alle famiglie coinvolte nuove fonti di reddito, come la coltivazione di cereali o ortaggi, che consuma meno acqua. Le famiglie contadine ricevono inoltre un sostegno per avviare mirate trattative commerciali con il commercio intermedio e le società di servizi o i fornitori, per esempio per i cereali. Agendo come comunità ottengono condizioni migliori. I partecipanti elaborano un piano di azione che elenca i singoli passi per affrontare il problema. Durante la ricerca della soluzione, le contadine e i contadini sono seguiti e affiancati da persone competenti anche nella fase di attuazione. Gli incontri periodici aiutano i comitati dell’acqua a mantenere viva l’attenzione sulla problematica e offrono una piattaforma per parlare di eventuali ostacoli e difficoltà.

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Brennpunkt Personaggi miliare o di cambiamento di Cantone. Ritiene che sia importante far valere di più i diritti di determinati gruppi vulnerabili, tra cui minorenni, giovani adulti in formazione o persone ammesse provvisoriamente portatrici di handicap. Il suo team s’impegna, inoltre, per la regolarizzazione del soggiorno di uomini e donne che, anche se ben integrati in Svizzera, sono tuttora sprovvisti di status giuridico regolamentato.

Gabriella Tau: «Al momento sto lavorando al fronte a Friburgo. Mi piace molto», dice sorridente.

Quando la fuga separa famiglie intere, subentra lei Gabriella Tau è giurista e dal 2011 dirige i consultori legali di Caritas nella Svizzera romanda. I diritti umani dei migranti devono essere rispettati senza compromessi – questo l’obiettivo dichiarato di Gabriella Tau. «Le famiglie divise dalla fuga mi colpiscono in particolar modo. Allora lotto affinché il ricongiungimento familiare possa avvenire al più presto», spiega Gabriella Tau. La giurista si adopera con grande im-

«Le famiglie divise dalla fuga mi colpiscono in particolar modo» pegno per la difesa dei diritti fondamentali dei migranti in Svizzera. Questo ha plasmato tutta la sua carriera professionale: prima all’estero, presso l’ACNUR, poi a Berna, presso la Commissione federale contro il razzismo, a Ginevra e, infine, a Friburgo. Dal 2011 dirige i consultori le-

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gali di Caritas nella Svizzera romanda. «Al momento sto lavorando al fronte a Friburgo. Mi piace molto», dice sorridente. Gabriella Tau, figlia di padre italiano e madre bulgara, è cresciuta nel Canton Zurigo. «Sono una straniera di seconda generazione», sottolinea. È praticamente nata nel contesto della migrazione, cosicché anche la sua scelta professionale era scontata. Questa tematica le sta molto a cuore. Migliorare lo status giuridico Sostenuta da undici collaboratrici e collaboratori a Friburgo, Neuchâtel e Delé­ mont, difende i diritti dei richiedenti nella procedura d’asilo. Si occupa delle richieste di permessi di dimora per motivi umanitari, domande di ricongiungimento fa-

Di fronte alla Corte di giustizia dell’Unione europea vincono i diritti umani Per Gabriella Tau il 4 luglio 2023 è stato un giorno del tutto speciale, ricco di emozioni e grandi soddisfazioni professionali. Allora difendeva una madre che nel 2014 era fuggita in Svizzera dall’Eritrea e dopo dieci anni di separazione voleva portare la figlia nel nostro Paese. La Svizzera si era opposta al ricongiungimento familiare perché la madre dipendeva dall’aiuto sociale. La malattia di cui soffriva non era bastata a giustificare questa circostanza. In questo giorno di luglio Gabriella Tau e la sua cliente hanno vinto la lotta per la giustizia: la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha dato maggiore peso al diritto al rispetto della vita familiare reputando illegale la decisione della Svizzera. Ricevere ragione dalla CEDU è senza alcun dubbio una grande prestazione e soddisfazione per ogni giurista. Gabriella Tau e il suo team sono stati così ripagati per i molti anni di duro lavoro. Dietro ai numerosi atti, casi e processi con cui hanno quotidianamente a che fare, ci sono sempre delle persone: bambini, donne, uomini. Il loro futuro è nelle mani di Gabriella Tau e del suo team, giorno dopo giorno. (fb)

Maggiori informazioni su: www.caritas.ch/bcj

Foto: Nicolas Brodard


Focus

Il denaro giornaliero di Fatima è sufficiente solo per una piccola porzione di riso o bulgur, oltre che per un po’ di pane e pomodori. Per questo i bambini lavorano con lei.

Said, 12 anni, segue le lezioni supplementari di Caritas.

Vivere dove la guerra non ha fine La vita in Siria non conosce stabilità. La guerra perdura ormai da dodici anni, la gente vive nell’indigenza e l’inflazione è alle stelle. La maggior parte della popolazione non ha neanche il necessario per sopravvivere, come nel caso di Fatima. Nella casa ristrutturata alla bell’e meglio di Fatima, 36 anni, non ci sono giocattoli, nonostante ci vivano cinque bambini. Le pareti sono spoglie. Mancano il tavolo e le sedie, così come la corrente e l’acqua.

Fatima sta investendo nel futuro dei suoi figli, perché il presente in Siria è solo amaro. Milioni di persone in Siria vivono in condizioni simili a quelle della famiglia di Fatima. I brutali danni causati dalla guerra nel Paese sono evidenti, intere zone sono tuttora ridotte in macerie. L’economia non si sta riprendendo e sono ancora in corso pesanti conflitti armati. Le manifestazioni si sono intensificate negli ultimi mesi e c’è preoccupazione per l’evolversi della situazione. I discutibili interessi delle autorità nazionali e internazionali stanno mettendo in ginocchio la popolazione.

Foto: Hasan Belal

E come se non bastasse, nel febbraio 2023 un terremoto ha colpito il Paese. Da allora, tutto è andato distrutto. Solo la gente del posto riconosce i danni del terremoto e quelli della guerra: «I detriti bellici sono più vecchi, perché sono già ricoperti di nuova erba.» I bambini devono imparare, questa è la cosa più importante per Fatima Nemmeno Fatima sa dove riesce a trovare l’energia per andare avanti ogni giorno. Il marito è morto in un incidente di autobus. I suoi figli, afferma la vedova, le infondono la forza. «Sono la speranza della mia vita.» Per loro accetta qualsiasi lavoro, anche se mal retribuito, come la lavorazione di frutta e verdura per una paga da fame. Due dei suoi figli racimolano un po’ di soldi lavorando in una fabbrica di infradito dopo la scuola. L’intero guadagno di una giornata basta per una piccola porzione di riso o bulgur, per il pane o i pomodori per la famiglia.

Nonostante tutte le difficoltà, per Fatima è fondamentale che i suoi figli vadano a scuola. Devono fare i compiti per terra, ma per la madre questo non è un problema. Quello che conta è che frequentino la scuola, perché il loro futuro dipende da questo. Fatima ha seguito le lezioni solo per alcuni anni, ma desidera che i suoi figli, quattro maschi e una femmina, abbiano la possibilità di fare una formazione un giorno. È molto grata che la sua famiglia sia stata ammessa al programma di Caritas nel loro quartiere Jabal Bedro. I bambini frequentano le lezioni di recupero in matematica, arabo e inglese. Si incontrano regolarmente anche per dipingere, ballare o cantare insieme. Per sei mesi la madre riceve un piccolo sostegno in contanti per acquistare ciò che ritiene più necessario, come medicamenti, vestiti, alimenti non deperibili e, naturalmente, libri di scuola. (ll)

Leggi il ritratto di Fatima: www.caritas.ch/fatima

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Brennpunkt Svizzera

Famiglia affidataria – una questione di cuore Quando giovani o bambini vivono una situazione problematica, può essere utile un po’ di distacco dall’ambiente abituale. Ecco perché, da 20 anni, Caritas organizza famiglie affidatarie – oggi più richieste che mai. La salute psichica della Svizzera continua infatti a peggiorare da quando c’è stata la pandemia. «L’obiettivo primario è il bene del bambino», mette in chiaro Barbara Kaiser, responsabile dell’organizzazione di collocamento familiare di Caritas nella

Le famiglie affidatarie sono importanti più che mai. Svizzera romanda. Una famiglia affidataria può dare stabilità e conforto a giovani e bambini che si trovano in una situazione difficile. Alois e Vreni Gisler sanno di cosa parlano: «È bello poter accompagnare i giovani per un pezzo di strada, infondendo loro un senso di sicurezza in un am-

biente familiare.» I coniugi Gisler hanno una fattoria nelle montagne del Canton Uri, hanno 7 figli e da oltre 20 anni accolgono in famiglia giovani in situazioni difficili. Promuovere i punti di forza «Come famiglia affidataria serve pazienza e una mentalità aperta a cose nuove», raccontano Vreni e Alois Gisler. «Riteniamo che gli incontri personali con soggetti dalle origini più disparate siano ciò che rende interessante il compito di una famiglia affidataria. Cerchiamo di individuare i punti di forza dei giovani e di incentivarli in modo mirato», continua Alois Gisler.

Tuttavia, questa situazione è particolare anche per i genitori affidatari, poiché aprono le porte di casa loro a un bambino del tutto estraneo. «È una questione di cuore», sottolinea Barbara Kaiser. Infatti possono verificarsi situazioni impegnative, come ben sanno anche i coniugi Gisler. Ma in questi casi la famiglia sa di poter contare sul sostegno di Caritas. Grazie al telefono di emergenza operativo 24 ore su 24 è sempre raggiungibile qualcuno. Il team dell’organizzazione di collocamento familiare di Caritas è composto da specialisti in lavoro sociale, pedagogia sociale o psicologia. Le famiglie affidatarie vengono seguite da vicino ad ogni collocamento: con corsi di perfezionamento, debriefing e feedback regolari. Famiglie affidatarie sempre più richieste Il collocamento familiare di Caritas è sempre alla ricerca di nuove famiglie affidatarie, poiché le domande sono tante. Chi è interessato deve essere disposto a investire del tempo, vivere in condizioni stabili ed essere sinceramente interessato alle questioni educative. Le famiglie devono seguire un iter di candidatura professionale con colloqui a casa e superare una valutazione della situazione familiare. Le informazioni così raccolte sono poi inoltrate al Cantone che conferisce la rispettiva autorizzazione. La salute psichica dei giovani va peggiorando Nel 2022 il collocamento familiare di Caritas ha accompagnato 150 giovani e bambini, constatando un aumento di complesse situazioni di crisi in famiglia: «Soprattutto dalla pandemia si riscontra un peggioramento della salute psichica tra giovani e bambini», spiega Barbara Kaiser. (vm)

www.caritas.ch/ familienplatzierung Una famiglia affidataria può dare stabilità e conforto a giovani e bambini che stanno vivendo una situazione difficile.

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(disponibile solo in tedesco e francese)

Foto: Priska Ketterer


Svizzera

«Le donne vittime o a rischio di FGM/C mi ascoltano e capiscono meglio, perché provengo dalla stessa cultura», spiega Bella Glinski, cofondatrice del centro di consulenza regionale Svizzera orientale e Liechtenstein di cui oggi è responsabile.

Mutilazioni genitali femminili: così aiutano i centri di consulenza regionali Sono molte le donne e le ragazze in Svizzera colpite dalle mutilazioni genitali femminili (FGM/C) nonostante questa pratica sia vietata. Caritas Svizzera sostiene l’istituzione di nuovi centri di consulenza regionali che forniscano supporto e consulenza competenti alle persone vittime di FGM/C e agli operatori del settore. Si stima che nel nostro Paese 22 000 donne e ragazze siano vittime o a rischio di mutilazioni genitali femminili. In alcune comunità culturali, la procedura è considerata un rituale e in gran parte dei casi

«La gestione del trauma viene spesso sottovalutata» viene effettuata senza anestesia e in condizioni antigieniche. Le FGM/C violano i diritti umani e sono vietate in Svizzera. Nel 2016 Caritas Svizzera e altre organizzazioni hanno fondato, per conto della Confederazione, la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili. La rete gestisce un portale informativo sulle FGM/C e fornisce consulenza sia

Foto: Marlieke Van der Willik

alle donne/ragazze che agli operatori del settore, ma soprattutto promuove l’istituzione di centri di consulenza regionali volti a creare uno scambio diretto con le comunità culturali in Svizzera in cui vengono praticate le FGM/C. Al momento è presente un centro di consulenza in quasi ogni Cantone. Quando la lotta contro le FGM/C nasce nella comunità stessa Bella Glinski è cofondatrice del centro di consulenza regionale Svizzera orientale e Liechtenstein di cui oggi è responsabile. Sensibilizza i professionisti del settore sanitario e sociale nonché il personale pedagogico, offre loro consulenza e assiste donne e ragazze coinvolte e a rischio. È anche attiva come interprete.

Secondo Glinski, il centro di consulenza svolge due funzioni importanti: fa prevenzione e indirizza le donne coinvolte a professionisti specializzati. Ad esempio, quando si rende necessario un intervento medico: «È decisivo a chi le donne coinvolte chiedano aiuto. Una cosiddetta defibulazione, ovvero la riapertura mediante incisione delle parti suturate, non è una procedura standard e dovrebbe essere effettuata soltanto da professionisti specializzati. La paziente deve inoltre essere accompagnata da una mediatrice culturale competente. La gestione del trauma viene spesso sottovalutata.» Bella Glinski proviene da una comunità in cui le FGM/C sono tradizione. Il lavoro di prevenzione e informazione è molto più efficace se a parlare sono le persone coinvolte anziché qualcuno di estraneo alla situazione: «Le donne e le ragazze vittime o a rischio di FGM/C mi ascoltano e capiscono meglio, perché provengo dalla stessa cultura», spiega Glinski. Il tema è un tabù ovunque. Perciò è ancora più importante che l’argomento venga trattato e gestito con la dovuta sensibilità e in modo paritario. (ls)

Provvedimenti attuali contro le mutilazioni genitali femminili Ad agosto 2023 la Rete svizzera contro le mutilazioni genitali femminili ha pubblicato un documento per gli operatori del settore sanitario contenente raccomandazioni per la gestione delle FGM/C.

Maggiori informazioni su: mutilazioni-genitali-femminili.ch

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Servizi

Cinque principi per non indebitarsi L’aumento dei costi per cibo, affitto e cassa malati assottiglia il portafoglio e accresce il rischio di indebitamento. Molti però aspettano anni prima di chiedere aiuto ai professionisti. Caritas informa sulla tematica fin dalla scuola.

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Pianificare le spese

Forum Caritas 2024: svolta socio-ecologica e povertà 26 gennaio 2024, ore 9.30-16.00, Eventforum a Berna

Tenere sotto controllo la situazione finanziaria

Eventi delle organizzazioni Caritas regionali Trovate le manifestazioni nelle vostre vicinanze: caritas-regio.ch/agenda (disponibile solo in tedesco e francese)

Verificare se si ha diritto a un sostegno economico

Chiedere aiuto per tempo in caso di ristrettezze finanziarie

Con i «Cinque principi nella gestione del denaro», Caritas fornisce consigli utili per non indebitarsi.

Una famiglia su otto in Svizzera è indebitata. come la perdita del lavoro, un infortunio o una malattia oppure fattori esterni come l’aumento dell’inflazione. Caritas sostiene le persone interessate con una consulenza sociale e per il risanamento dei debiti e svolge inoltre attività di prevenzione. La popolazione viene sensibilizzata mediante informazioni sui

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Un milione di stelle 9 dicembre 2023, dalle ore 16.00 Accendete delle candele in segno di solidarietà. Trovate il posto più vicino a voi sul sito Internet della vostra organizzazione Caritas regionale. youngCaritas Award 9 dicembre 2023, ore 18.00, Neubad a Lucerna

Informarsi e prendere decisioni consapevoli

Non si parla di soldi. E ancor meno di debiti. Ma una strettoia finanziaria può colpire chiunque: in Svizzera, una famiglia su otto. Le cause sono spesso eventi incisivi

Agenda

canali online o tramite iniziative come la Swiss Money Week. Vengono ad esempio trasmessi i «cinque principi nella gestione del denaro» (v. grafico). Questi spingono a confrontarsi con il proprio comportamento (da consumatore) e offrono consigli pratici per una gestione responsabile del denaro nella vita di tutti i giorni. Nuovi dossier didattici per le scuole La gestione dei soldi va appresa sin dalla giovane età. Per questo gli esperti di youngCaritas tengono periodicamente workshop nelle scuole. A tale proposito è stato allestito un nuovo dossier didattico per la gestione dei soldi e dei debiti.

Informazioni e iscrizione E-mail: event@caritas.ch Telefono: 041 419 24 19 Sito Internet: caritas.ch/manifestazioni

Il dossier è rivolto ai docenti e fornisce gli spunti necessari per introdurre gli studenti all’argomento. Gli adolescenti imparano ad esempio a stilare un proprio budget o scoprono dove potrebbero ricevere aiuto. (nj)

Maggiori informazioni sui cinque principi nella gestione del denaro


Insieme

È importante sensibilizzare

Lia, 25 anni, Lucerna

no presentato il pro rAction-Weekend han

Durante il Mig d. e Free Iran Switzerlan

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organizzazioni Alarmp

hone

Migrazione toccante: 23 giovani al weekend di perfezionamento In occasione del MigrAction-Weekend di youngCaritas i giovani possono seguire un perfezionamento di quattro giorni sui temi migrazione, fuga e asilo. Quest’anno ci sono stati tra l’altro input del soccorso in mare nel Mediterraneo e del movimento femminista in Iran. Lo scorso settembre, 23 giovani hanno colto l’occasione di seguire un perfezionamento di quattro giorni sulla migrazione. Il MigrAction-Weekend è giunto alla sua decima edizione e costituisce parte integrante del lavoro di sensibilizzazione di youngCaritas sul tema migrazione. Gran parte del programma viene organizzato da un team di giovani adulti che lavorano a titolo onorifico. Storie dai soccorsi in mare alla politica locale Uno dei contributi salienti è stata la relazione «Alarmphone»: dei volontari offrono una hotline operativa 24 ore su 24 dove possono chiamare le persone che si trovano in difficoltà in mare per trasmettere

Foto: youngCaritas, per gentile concessione

la loro posizione. Il team organizza poi gli aiuti necessari, nella misura del possibile. Luca e Balz, entrambi volontari, riferiscono di notti in cui sono pervenute fino a dieci chiamate. Nella pubblicazione «Voices of Struggle» hanno raccolto le esperienze vissute. Altrettanto toccanti sono stati i racconti di Sepideh e Saghi di «Free Iran Switzerland». Le attiviste organizzano manifestazioni ed eventi per attirare l’attenzione della popolazione svizzera sulla situazione delle donne in Iran. Alquanto impressionante è stata anche la storia di Islam Alijaj. Avendo vissuto un’esperienza migratoria ed essendo portatore di un grave handicap fisico, ha superato molti ostacoli e oggi è membro

«Il MigrAction-Weekend di young­ Caritas ha offerto un’opportunità di perfezionamento ai giovani interessati alla storia contemporanea. Il lavoro di sensibilizzazione è essenziale per trasmettere i fatti e permettere ai giovani di formarsi un’opinione propria. Benché si tratti in parte di temi difficili, è importante sensibilizzare la società. In questa occasione sono stati stabiliti nuovi contatti e si è potuto discutere di temi interessanti ma anche divertenti. Tutto sommato, un weekend davvero riuscito, accompagnato da ottimo cibo, attività ricreative comuni e relazioni informative! 10 e lode»

del consiglio comunale di Zurigo nonché del Consiglio nazionale. Il fine settimana ha così messo in evidenza le varie sfaccettature dell’impegno comunitario e sociale. E naturalmente non poteva di certo mancare il divertimento durante le partite di ping-pong o le chiacchierate intorno al falò. I partecipanti hanno potuto approfondire le proprie conoscenze, allacciare nuovi contatti e fare il pieno di energia, utile a portare avanti il loro impegno. (ca)

Maggiori informazioni su: youngcaritas.ch/migraction

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No, non è un raccolto

I nostri progetti creano occupazione e reddito e fanno uscire le persone dalla povertà estrema.

Sì a un mondo senza povertà

caritas.ch/si


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