2013 bollettino 3 parte 1

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ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA Dei Soci della Sezione di Faenza del Club Alpino Italiano E’ convocata per mercoledì 11 Dicembre 2013, alle ore 12, ed in seconda convocazione per giovedì 12 Dicembre 2013,, alle ore 21,00 l’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci della Sezione di Faenza, presso la Sede Sociale in via Campidori 28, Rione Rosso, Sala del Baiocchino, per discutere il seguente ORDINE DEL GIORNO 1. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; 2. Lettura verbale dell’Assemblea precedente (marzo 2013); 3. Relazione del Presidente sull’attività svolta nel 2013; 4. Approvazione quote associative per l’anno 2014; 5. Approvazione Bilancio preventivo anno 2014; 6. Comunicazioni del Presidente, varie ed eventuali. Dalle ore 20,30 del 12 Dicembre 2013 funzionerà la verifica dei poteri. Si ricorda che all’Assemblea avranno diritto di voto i Soci in regola con il tesseramento 2013. Il Presidente Ettore Fabbri

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SERATE DI PROIEZIONI IN SEDE - ULTIMO GIOVEDI’ DEL MESE Tornano in sede le serate di proiezioni dei nostri Soci, a documentare viaggi o gite in montagna in Italia o in giro per il mondo. L’appuntamento è per l’ultimo giovedì di ogni mese, in sede, alle ore 21,30 (durata un’ora circa) nel corso del quale verranno presentate proiezioni in digitale o filmati con il seguente programma: Giovedì 28 Novembre

Multiproiezione di Andreuccio Reciputi, “Dalle Alpi agli Appennini, in montagna col CAI; anche oltre i settant’anni”

Giovedì 19 Dicembre

Le immagini scattate durante le uscite C.A.I. dell’anno 2013, di autori vari, montate da Laura Bettoli

Giovedì 23 Gennaio

Remo Fabbri presenta, “Come eravamo” in escursione col CAI, quando ancora avevamo i capelli colorati e la “pancetta” era tutto muscolo. Serata dedicata ai vecchi amici che vogliono rivedersi giovani

Giovedì 27 Febbraio

Escursione sul granito, dal sentiero Roma in val Masino,all’alta via della val di Fundres, in Alto Adige. A Cura di Stefano Bentivogli e Stefania Ghetti

Giovedì 27 Marzo

Mauro Cappelli, istruttore di Alpinismo, presenta 10 anni di Alpinismo Domande e risposte sull’Alpinismo, immagini prestate dalla Montagna a Mauro Cappelli

Note Organizzative: L’orario d’inizio spostato alle 21,30 permette ai Soci presenti in sede, interessati ai servizi di segreteria oppure presenti per gli accordi delle gite domenicali, di avere il tempo per organizzarsi. Durante la proiezione, dalle ore 21,30 alle ore 22,30 circa, il servizio di segreteria sarà sospeso. Confidiamo in tutti i Soci perché la proiezione possa svolgersi senza disturbo. I Soci interessati a proiettare le loro immagini/filmati possono prenotare in sede una serata da inserire nel programma di aprile/giugno prossimi.

In copertina: Foto di Laura Bettoli, il gruppo sul lungo crinale che va dal Lago Scaffaiolo alla cima del Libro Aperto. 2 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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Editoriale Cari Soci, La Legge Regionale sulla rete sentieristica è stata approvata. Avrei voluto parlarvi dei benefici che avrebbe portato all’escursionismo ed al territorio montano, ma non lo posso fare; l’Assemblea Regionale ha ceduto alle pressioni dei motociclisti e, modificando la proposta iniziale, ha emanato una brutta legge che scontenta il CAI e tutte le Associazioni ambientaliste. Il presidente del Gruppo Regionale del CAI ha emesso un Comunicato che esprime il disappunto dei Soci; io non aggiungo altro e ve lo propongo. Il Presidente Ettore Fabbri COMUNICATO STAMPA

APPROVATA LA LEGGE REGIONALE SULLA RETE ESCURSIONISTICA: LA REGIONE PERDE L’OCCASIONE PER TUTELARE I SENTIERI DELL’EMILIA-ROMAGNA La legge regionale sui sentieri, approvata il 24 luglio a Bologna, è una pessima legge, forse la peggiore tra quelle in vigore nelle altre regioni. Concepita con il nobile intento di tutelare i sentieri escursionistici e valorizzare il turismo a basso impatto ambientale e a forte valenza culturale e salutistica, si è piegata alle lobby motoristiche, con un testo pasticciato che peggiora la precedente situazione di ingovernabilità. Due i punti chiave, entrambi in uno sciagurato articolo 4 inserito grazie a un emendamento in Commissione. Sono stati introdotti prima la possibile fruizione con mezzi motorizzati, poi, dopo aver riaffermato le tutele del Piano Paesistico (e ci mancherebbe), un passaggio ambiguo che di fatto smantella le già poco osservate Prescrizioni di Massima di Polizia Forestale, che vietavano i sentieri ai mezzi motorizzati. Il nuovo testo affida ai Comuni la facoltà, “in coerenza” con esse, di “interdire anche parzialmente il transito motorizzato”, declassando le PMPF da norme vincolanti a semplici principii discrezionalmente utilizzabili. Ne risulterà una situazione a macchia di leopardo, nessuna certezza per chi si muove a piedi, che si troverà ad essere l’utente debole anche sui sentieri, gravi danni per l’ambiente, dovuti a rumori e gas di scarico, e per il fondo dei sentieri che i volontari CAI mantengono faticosamente e senza oneri pubblici. Tutto l’impianto positivo delle legge, che in gran parte rimane, come la costituzione del Catasto Sentieri, la dichiarazione di pubblica utilità degli stessi, e le dichiarazioni di intenti finali, viene svuotato e reso inefficace dagli emendamenti introdotti nella fase finale della approvazione e da altri piccoli “bocconi avvelenati” distribuiti nel testo approvato. Il CAI rifiuta questa legge e si riserva di prendere tutte le iniziative di protesta che riterrà opportune, compresa la non collaborazione negli organismi consultivi previsti dalla legge e l’interruzione delle attività di manutenzione dei sentieri. Il Presidente Vinicio Ruggeri

SEDE E ORARI DELLA SEZIONE C.A.I. DI FAENZA La sezione del C.A.I. di Faenza è posta in Via Campidori, 28 (sede Rione Rosso). Tel. 0546 22966 - La Sede Sociale della Sezione è aperta a tutti il giovedì dalle ore 20,30 alle ore 23,00 ed il sabato dalle ore 10,00 alle ore 12,00. È possibile effettuare le iscrizioni e rinnovare l’adesione al club: AENZA: Presso la Sede Sociale negli orari sopra indicati; A FFAENZA: Presso la Ferramenta Chesi, Centro Commerciale Cappuccini, Via Canal Grande, Tel. 0546 21616 (ore negozio); A TREDOZIO: Presso Gabriele Ferrini, Via XX Settembre, 65 - Tel. 0546 943929; A RUSSI: Presso Ballardini Luigi, Via Molinaccio, 61 - Tel. 339 2625666; A RIOLO TERME: Presso Piero Pasini, Via Zauli, 9 - Tel. 0546 70871. Informazioni sull’attività della Sezione: AENZA: nella bacheca di Via Severoli (angolo palazzo comunale di fronte alla Pretura). A FFAENZA: A TREDOZIO: nella bacheca di Via XX Settembre. A RUSSI: nella bacheca di Piazza Dante, Sede Banca S. Geminiano e S. Prospero. A CASTEL BOLOGNESE: nella bacheca di Via Garavini (di fronte Credito Romagnolo), con informazioni presso il Sig. Sportelli Domenico, Via Giovanni XXIII, 333. A RIOLO TERME: nella bacheca di Via Aldo Moro (di fronte al Comune) 3 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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Un anno… l’amico Pastamatik, come è ovvio, è ancora Museo dell’ex miniera, conclusasi con un “romagnovivo nel cuore di tutti coloro che l’hanno conosciuto e lissimo” buffet a base di piadina, salame, prosciutto avvicinandoci alla data di quel malaugurato inciden- ed ottimo vino. te, in tanti modi, si è rinnovato il suo ricordo. Prima Ma dopo questa cronaca di un evento che tutti abbiafra tutti, è senz’altro la preziosa mo molto apprezzato, non posso iniziativa che ha portato a deditralasciare di ricordare quanto ci care all’amico scomparso un inmanchi Gianluca, ed allo scadetero settore di arrampicata nella re di questo anniversario, in tanti palestra di roccia di Perticara. abbiamo manifestato, ognuno alla L’iniziativa, proposta dalla “Scuopropria maniera, il nostro affetto la di Alpinismo, Scialpinismo e per lui. Arrampicata Libera Pietramora”, Fra tutti c’è un evento che mi piadi Gigi Mazzotti è stata portata avanti, grazie ance menzionare: quest’anno è stache al contributo della sez. CAI Faenza, dal lavoro di to l’amico Guido, Istruttore di Alpinismo di fresca tracciatura e chiodatura di Emilio Borin e Tonino Noi nomina, a dirigere il Corso Roccia della Scuola Piee dal supporto degli istruttori Renato Placuzzi e An- tramora, Direttore che ha caparbiamente voluto pordrea Lorenzetti. Il risultato è stato la realizzazione di tare il Corso, nella sua uscita finale, sulle Torri del un settore che porta il nome di “Pastamatik”, con al- Vajolet nonostante le difficoltà rappresentate dalla tancune vie di media difficoltà, ma con una generosa chio- ta neve presente in quota; l’uscita per questo motivo datura che consente una grande sicurezza, una in par- è stata spostata nel mese di luglio. Proprio su quelle ticolare: la via “Pasta”, molto logica e ben protetta, è il fiore all’occhiello dell’intero settore. L’altro grande ringraziamento va rivolto alla “Pro Loco” di Perticara che, in occasione dell’inaugurazione, ha interpretato perfettamente la parte del padrone di casa. L’inaugurazione si è svolta sabato 03 agosto davanti ad un nutritissimo gruppo di amici, con la partecipazione di Riccarda e Noemi (moglie e figlia di Gianluca), tutti commossi per il breve e toccante discorso del Presidente del CAI Faenza. A rendere l’atmosfera piacevolmente serena, così come è giusto che sia, ogni volta che si ricorda l’amico Pasta, ci ha pensato l’organizzazione della “Pro Loco” che, in un secondo tempo, ci ha guidato in un’interessante visita al locale Gianluca e le Torri del Vajolet

E’ GIA’ PASSATO UN ANNO

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Torri che Pastamatik amava tanto e dove lui è salito decine e decine di volte: “Lo spigolo Piaz alla Torre De Lago lo ha consumato lui!”, era una battuta che ripetevamo spesso. Quel giorno, Guido ed io, dovevamo portare i nostri allievi sulla torre Stabeler, ma

causa il traffico di cordate su quella via, ci siamo spostati proprio sulla De Lago, sullo spigolo; mi è difficile descrivere le emozioni di quel giorno in quella salita, e sono certo che anche per Guido fossero le stesse: quel giorno Pasta arrampicava con noi.

Il settore Pastamatic Da destra verso sinistra, i nomi delle vie: Pasta: 60metri, 4 tiri, massimo 6b+ ma completamente azzerabile. Classica: 70metri, 3 tiri, massimo 6c+ i primi 5mt (azzerabili) poi tutto 5 a manettoni. Per la discesa, una volta in cima andare a sinistra dove si incontra il sentiero che scende a piedi fino al cartello del settore. Riky e Noemi - partenza insieme, poi si dividono: Riky Riky: a destra 2 tiri, massimo 6a+ chiodatura leggermente più lunga, discesa come per la Classica Noemi Noemi: dopo i primi metri in comune con la Riky Riky, andare a destra e seguire una bella fessura per 2 tiri, primo tiro 6a secondo tiro 5 con un passaggio di 6a in uscita ben protetto; la prima sosta è in comune con Riky e c’è l’anello con moschettone per calata per chi voglia fare solo il primo tiro. Ridi che ti passa passa: spigolo, 4 tiri; primo: 6 , ben protetto, secondo: 5c+, con traverso delicato ma protetto, terzo: 6c, fessurina strapiombo, quarto: 7a . Dopo il secondo tiro si può attraversare a destra (protetto) e andare a fare l’ultimo tiro di Riky-Noemi (più facile).

La parete del settore Pastamatic con lo sviluppo delle vie tracciate

L’inaugurazione del settore Pastamatic

Le tabelle poste all’inizio del settore Pastamatic 5 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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Parete N/W settore “Pastamatik” Via “ Pasta” Grado di difficoltà difficoltà: 6b+ 6a/A0 Lunghezza della via via: 60mt L1- 25 metri 5c, 6a, 6a+ L2- 10 metri 5a, L3- 25 metri 5c, 6a, 6b+, 6 L4- 15 metri 5c Cenni storici storici: chiodata da Emilio Borin nell’estate 2013 Materiale: per una ripetizione occorrono circa 15 rinvii, ghiere e cordini per le soste tutte con tre ferle ma sprovviste di collegamento, e materiale per le doppie di discesa. Avvicinamento vvicinamento: arrivati in macchina a Perticara si parcheggia al vecchio museo, si prosegue a piedi su una Salita della via Pasta, il tiro chiave strada sterrata oltrepassando un vecchio cancello, dopo pochi metri sulla destra c’è un cartello doppio che indica l’inizio del settore “Pastamatic”; si prende il sentierino e al primo bivio si segue il sentiero a destra ”settore A”, si prosegue per circa 20 metri e sulla sinistra, alla base di un cono di terra, c’è una targhetta metallica dove si trova l’attacco della via. Relazione: una via di più tiri a Perticara, con difficoltà medie ma interamente azzerabile, la roccia purtroppo è arenaria ed è polverosa, ma l’arrampicata è sempre bella ed a volte faticosa. 1 tiro- Salire la fessura fino a tre quarti del tiro dove c’è il passaggio più impegnativo su uno strapiombetto con piccole prese fino alla sosta su tre ferle. 2 tiro- Traversare a destra con passaggio delicato ma sempre protetto fino alla sosta sotto all’incombente diedro su tre ferle. 3 tiro- Tiro chiave, salire il diedro a volte strapiombante muovendosi bene, fino al primo dei due cordoni aggiunti per facilitarne il passaggio, poi segue l’altro cordone sul passaggio più duro di tutta la via (6b+), poi la difficoltà cala e piegando a destra si arriva alla sosta sotto ad una parete verticale con fessura. 4 tiro- Bella fessura su buona roccia con uscita tecnica e sosta sull’anello delle reti parasassi subito sulla destra. Discesa: seguire le reti parasassi stando al loro interno, quando si giunge ad un taglio delle reti uscire e seguirle ancora ma stando all’esterno (attenzione esposto), poco dopo su di un albero c’è la prima catena. Con una corda da 70 metri si arriva a terra, oppure a metà c’è un’altra catena per spezzare la discesa.

AVV. MARCO SOLAROLI

Congratulazioni al Socio

SERGHEY REGNOLI fresco titolato Istruttore di Arrampicata Libera che andrà a rinforzare l’organico della Scuola Pietramora.

Si informano i soci che la sezione C.A.I. di Faenza ha raggiunto un accordo coin lo studio legale

sito n Faenza, via Firenze 1/3 tel. 054628847 mail: solarolim@fastmail.it in base al quale i tesserati in regola con l’iscrizione annuale possono godere di un primo consulto gratuito e di tariffe agevolate nel caso di prosecuzione dell’incarico professionale.

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Alcune foto delle nostre gite di Maurizio Solaroli, con foto di autori vari

Come di consueto, inseriamo in queste pagine un brevissimo resoconto delle uscite fino a qui effettuate, accompagnate da alcune foto scattate dai partecipanti. Senza nulla togliere alle numerose uscite domenicali sui sentieri dei nostri Appennini, fra l’altro quasi tutte con una buona partecipazione di Soci, inserisco di seguito solo le uscite di più giorni.

Iniziamo dal 16 e 17 Febbraio, con due giorni di ciaspole, zona Misurina e rifugio Città di Carpi, neve polverosa, l’ideale per muoversi divertendosi con le ciaspole.

A seguire, lo strano andamento nivometeo dello scorso inverno ci porta nei tre giorni di ciaspole nel Tarvisiano/Sella Nevea, a calpestare tanta neve, come noi non siamo abituati a fine Marzo. Molto particolare il primo giorno la salita al santuario di Monte Lussari, coronato dal bellissimo tramonto.

A metà Aprile come “gita Sociale” ci aspettano i sentieri del Parco dell’Uccellina nella Maremma Toscana, la traversata sui sentieri dell’isola del Giglio e, a concludere i tre giorni, un itinerario sui sentieri degli Etruschi.

Il 25 Aprile risaliamo faticosamente il vallone dell’Infernaccio fino alla cima del Monte Nerone, nell’Appennino Marchigiano, dove ci aspetta una copiosa fioritura multicolore.

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Diverse sono state le uscite organizzate per gli appassionati di Mountain Bike: 7 Aprile, 30 Giugno, 22 Settembre. Grazie all’aiuto di diversi istruttori di alpinismo della Sezione, in questi mesi si sono svolte due uscite di arrampicata in falesia: 3 Marzo e 28 Aprile.

L’uscita in ferrata del 1 Maggio ci ha visto salire il Sass Brusai.

Tre giorni di impegnative escursioni ci portano a metà giugno a scoprire i sentieri del Parco Nazionale della Maiella, salendo dalla profonda valle dell’Orfento fino al Blockhaus. Il giorno seguente riscendiamo a valle toccando i famosi eremi della Maiella, incastonati nella roccia.

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Il 28 e 29 Giugno due splendide giornate di sole ci accompagnano sull’Altopiano di Asiago, il sabato fra i sentieri del labirinto di campi solcati del Castellone di San Marco, la domenica un interessante tuffo nei luoghi della prima guerra mondiale lungo un sentiero sapientemente ripristinato.

Appena la calura estiva molla la presa, ai primi di Settembre percorriamo il sentiero 00/GEA, da Pracchia al rif. Scaffaiolo al Corno alle Scale, per proseguire il giorno dopo fino al Passo dell’Abetone: il lungo sentiero corre in cresta fra colorati prati di erica e di mirtilli maturi.

Fra fine Giugno ed inizio Luglio le condizioni meteo sulle Dolomiti e sulle Alpi fanno un brusco salto indietro di almeno un mese, con copiose nevicate; purtroppo siamo costretti a rinunciare alla tradizionale uscita su ghiacciaio di inizio Luglio, prevista sul ghiacciaio della Mer de Glace: si sarebbe potuta svolgere con gli sci ai piedi. Di conseguenza, quando al 20 di Luglio andiamo con un gruppo di 22 appassionati di vie ferrate a percorrere le cenge che attraversano il gruppo del Brenta, c’è ancora tanta neve, addirittura alcuni tratti di ferrate sono stati aperti solo qualche giorno prima del nostro passaggio, comunque tre giorni di tempo splendido.

Siamo così a fine Settembre in Valsugana, il sabato ci aspetta un simpatico anello di sentieri fra i laghetti del gruppo dei Lagorai, la domenica invece ad ammirare le curiose opere tutte naturali di Land Art.

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Eppure ero partito per vivere il terzo giorno. Quel copertoni di una coppia di ruote in parallelo. Ma sagiorno mi chiamava forte, come un canto di sirena. pevo di non essere venuto per questo. Irresistibile. Non sapevo perché, ma ero partito per Poi la notte in tenda nel campeggio, poche ore di sonvivere quel terzo giorno. no freddo ed agitato, l’attraversamento di San MartiTuttavia non avevo vissuto i primi due giorni nell’atte- no che dorme ancora, la rampa nel bosco e sui ghiasa. Partiti di notte dalla Romagna, le Dolomiti ci hanno ioni, l’attacco della prima ferrata della mia vita, la siaspettato pazienti, e si sono schiuse al nostro arrivo. curezza che m’infonde il mio amico più esperto, sebGares, porta settentrionale delle Pale di San Martino. bene anch’egli dissimuli (da campione) una non soTiriamo fuori le mountain bike dal spetta paura. La roccia sui piedi, baule e, carichi con gli zaini e la sulle mani, sul naso. Il mondo tenda sulle spalle, ci lanciamo verticale sotto di noi. E il bivacco nella scoperta. Il fondovalle del sulla cima, l’altopiano innevato e Biois, le malghe e i rododendri immenso (sbucassero i Tartari del Valles, la Val Venegia al conon mi stupirei), i ramponi ai piedi Ettore Silvagni spetto del Cimon, i tritoni nel ladi, il nevaio in discesa, “long long ghetto di Baita Segantini, la picvalley downwards”, il sole potenchiata dai laghi di Colbricon verso San Martino or- te, la pace del rifugio. Ma sapevo, dentro di me, di mai al crepuscolo. L’ebbrezza della gioia correva sui non essere venuto nemmeno per questo. Non solo per questo. Poi la fame atomica, il sonno ristoratore, l’alba dell’ultimo giorno dalla cima Rosetta, la lunga discesa nella val delle Comelle, infinito sogno d’infanzia che si realizza. Finché, finalmente, lei. Era lei, la mia sirena che mi chiamava e per cui ero venuto. Leggerezza, grazia e magia. Dall’orrido cupo e tenebroso, coperto da una lingua di nevaio addormentato in questa estate generosa di acque, saltava nel vuoto per metri il velo di una sposa, la piuma di un airone. E la cascata, delicata e fugace come lacrima, accarezzava il nevaio sottostante, lo lavorava, lo plasmava a suo piacere, e vi creava in centro il suo spazio in cui immergersi, la camera dei

L’effimero per sempre

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sogni. Dalle finestre di neve scorgevi le Pale nel sole, per tetto una volta bianchissima di zucchero e per letto la vita che scorre a dar vita al mondo, l’acqua del torrente proiettata nel futuro. Il sorriso della montagna. In quel paradiso effimero e fugace come una zolletta di zucchero, traballante ed incerto come fune sospesa, e che già è morto, io getto le basi del mio futuro. Perché non c’è nulla di più fugace di un sorriso, ma sui sorrisi si costruisce il domani. E quel giorno la montagna ha sorriso. ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○

ESCURSIONI PER I SOCI GIOVANI COL GIOCA FAENZA Continua anche per i prossimi mesi l’offerta di escursioni per i nostri soci giovani e le loro famiglie, in collaborazione col Gioca Faenza Tanti Sport. Le uscite concordate sono le seguenti: Domenica 6 ottobre

Escursione dal Passo della Colla a Casaglia

Domenica 27 Ottobre

Giochi e breve escursione alla Torre di Oriolo dei Fichi. A seguire polentata per tutti.

Domenica 10 Novembre

Escursione da Crespino a Biforco

Domenica in Gennaio 2014

Uscita escursionistica con ciaspole. La data dell’uscita e l’itinerario verranno decisi nei primi giorni di Gennaio, in base all’innevamento presente in Appennino.

Domenica in Marzo 2014

Uscita escursionistica con ciaspole. La data dell’uscita e l’itinerario verranno decisi nei primi giorni di Marzo, in base all’innevamento presente in Appennino.

Il punto di ritrovo e partenza per tutte queste escursioni è il parcheggio di Piazzale Tambini, di fronte ai campi sportivi della Graziola. Per i trasferimenti alle località di partenza delle escursioni, verranno utilizzati mezzi propri. Per orari ed informazioni su queste uscite, contattare la responsabile Anna Savorani (cell.3389342225), oppure visitare il sito www.giocafaenza.it. 11 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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A pochi chilometri dal Passo della Calla (o da Casta- basilisco che è una creatura diversa, anche se spesso gno D’Andrea a seconda della provenienza) ristagna lo si trova come sinonimo). Il badalischio è una creaun acquitrino vagamente sinistro, la Gorga Nera. tura simile ad un serpente (pare di grandi dimensioÉ possibile raggiungerlo facilmente a piedi, io consi- ni), a volte con ali cartaliginose e testa di uccello, spesglio la passeggiata che dal Passo della Calla arriva so con una corona o un diadema che copre gli occhi alla Gorga Nera passando per la vetta di Monte Falte- rossi. Lo sguardo paralizza (o uccide) persone e anirona. Il termine “gorga nera” indicava i luoghi in cui mali e l’alito (o il verso) fa avvizzire le piante vicine si orginavano (o si pensava che si originassero) tuo- quando non trova prede. Sembra che la natura del ni o boati che si manifestabadalischio sia associata più vano con l’avvicinarsi delle all’avvizzimento di piante che perturbazioni atmosferiche, alla paralisi (o morte) di perin genere tali rumori erano sone e animali. Attualmente considerati anche nefasti. La il badalischio si nasconde vicinanza della Gorga Nera nella vicina località “Fosso di Alessandro Rivalta con la Fonte del Borbotto sedel Diavolo”. Non ho mai incondo me pare confermare contrato il badalischio (non l’origine del nome, che quindi precedente è rispetto potrei raccontarlo) e non l’ho neppure intravisto, foralla formazione del lago. Sembra, inoltre, che la sor- se dubito anche dell’esistenza (anche se non si sa mai), gente dell’Arno e l’area della Gorga Nera fossero col- ma posso testimoniare la presenza di rane rosse preslegate con un tunnel all’interno del quale Dante, visi- so l’acquitrino alla Gorga Nera. La rana temporaria è tandolo, immaginò “la selva oscura”. presente nel Parco delle Foreste Casentinesi in poLa genesi dell’acquitrino è storicamente documenta- chissime aree, la più importante presso l’acquitrino ta, così come l’apparizione di una strana creatura, il della Gorga Nera. Si tratta di una rana con colorazioni badalischio. Nell’anno 1335 una frana proveniente dal variabili, le parti superiori brune, grigie, rossastre con Monte Falterona distrusse il centro abitato di Casta- macchie scure e le parti inferiori più chiare; caratterigno e formò un lago, forse abbastanza grande e pro- stica è la macchia scura dietro gli occhi. Nel periodo fondo (considerato senza fondo e connesso con il della riproduzione i maschi entrano in competizione mare dagli abitanti del luogo). Il movimento franoso ed emettendo suoni gutturali sordi (ritorna il tema dei causò l’intorbidimento delle acque dell’Arno, la cui rumori legati alla Gorga Nera). sorgente è vicina, per due mesi. Nell’anno 1641, una Resta inteso che le passeggiate alla Gorga Nera (e frana del Monte Faino colmò in parte il lago e trasci- aree limitrofe) alla ricerca del badalischio non devonò a valle con il terreno, alberi, serpi e pesci dalla no disturbare minimamente le rane (o gli altri animapelle nera, ma dalla carne bianchissima. Di Monte li). Ho scritto questa breve nota basandomi su alcune Faino non ho trovato traccia nelle carte geografiche, letture e ricerche di modesta entità senza la pretesa di potrebbe essere l’attuale Monte Falco. Nell’anno 1827 essere esaustivo, esatto o completo, ma spero solo una frana, sempre del Monte Faino, non coinvolse la un poco interessante. Gorga Nera, ma convogliò terreno argilloso all’interno del Fiume Arno che colorò le acque di rosso fino al mare. Oggi alla Gorga Nera resta un piccolo acquitrino, probabilmente poco profondo, sulla frana di Castagno D’Andrea. Infatti, le frane di grandi dimensioni spesso creano sulla propria superficie delle contropendenze che possono formare bacini d’acqua. La leggenda racconta che durante una delle frane che hanno creato i presupposti per l’attuale acquitrino, probabilmente quella del 1641, sia nato (o forse meglio) si sia liberato un badalischio (o badalisco, non

Il Badalischio della Gorga Nera

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ulteriore Sconto del 5% per i Soci CAI Via Malpighi, 88/5-6 - 48018 Faenza (Ra) Tel. 0546 623428 - Fax 0546 626371

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All’inizio dell’estate Giorgio Cicognani, un mio amico medico allora presidente del Rotari, mi disse: “Sai Stefania, mi piacerebbe promuovere a Faenza un’attività di camminate in città. Studi medici dimostrano che una regolare attività fisica, come camminare per almeno un’ora a passo spedito due tre volte alla settimana, aiuta a contrastare molte malattie e può essere inoltre un momento di incontro e socializzazione. Tu, che fai parte del CAI, cosa ne pensi, mi daresti una mano?”. L’idea di camminare non solo per un mio piacere come faccio in montagna, ma anche con un obiettivo sociale mi è subito piaciuta. Ne ho parlato a Ettore, il presidente del CAI Faenza, scoprendo che anche il comune di Faenza aveva espresso lo stesso desiderio tembre) abbiamo toccato il record di 325 partecipanchiedendo il supporto di CAI e UOEI, e cosi è partita... ti. Il comune ha dato visibilità all’iniziativa e il supporto Ciò che più mi fa piacere è vedere che le persone apdegli assistenti civici, il Rotari e Phisiomedica hanno prezzano l’iniziativa e tornano all’appuntamento sucsponsorizzato i manifesti e i gicessivo, ma non solo, si informalet, il CAI e l’UOEI hanno definito no su internet per conoscere il i percorsi e trovato volontari per percorso della serata e si impeaccompagnare i partecipanti e ad gnano a tenere il passo. Ogni volta inizio luglio l’iniziativa ha preso arrivo in piazza dieci minuti priil via. ma delle 20,00 e vedendo qualAl primo appuntamento in piazche persona che aspetta alla fonza, venerdì 5 luglio, eravamo 226 tana penso: chissà, stasera saredi Stefania Ghetti e devo dire che partire per la primo in pochi, ma poi improvvisama volta alla testa di un simile mente la piazza si riempie e alle gruppo mi ha un po’ emozionato. Da allora non sia- otto in punto Annamaria fischia e tutti partono come mo mai stati meno di 150 e martedì scorso (17 set- per una corsa.

FAENZA PASSO DOPO PASSO

I dati dell’iniziativa: Serate di martedì e venerdì Ritrovo: Piazza della Libertà di Faenza, di fronte alla fontana monumentale, alle ore 20,00 Percorso cittadino della lunghezza di circa 5 km Durata: circa un’ora I percorsi sono pubblicati il giorno precedente su facebook e sul sito del Comune di Faenza: http://www.comune.faenza.ra.it/In-evidenza/ Faenza-passo-dopo-passo P.S. C’e’ qualcuno interessato a dare una mano come accompagnatore? 14 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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FIORI SPONTANEI DELL’APPENNINO ROMAGNOLO (a cura di Ettore Contarini)

20 – LE ORCHIDEE (4o) Viticcìni autunnali [Spiranthes spiralis (L.) Koch] fusto: alto di solito 2-3 dm, sottile, gracile, dotato di 2-3 segmenti radicali fusiformi e carnosi; foglie: di forma ovato-ellittica, poste in rosetta basale eccentrica, laterale, lunghe fino a 25-30 mm; sul fusto non sono presenti foglie vere ma solamente delle squame (Fig. 1); fiori: in lunga infiorescenza caratteristicamente a spirale, appressati l’uno all’altro, di colore biancastro a volte tendente al verdiccio; tepali tutti conniventi, lanceolati, di 5-6 mm; labello privo di sperone, dilatato all’apice (Fig. 2); frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi, come in tutte le orchidee; habitat: prati e pascoli asciutti; non sale in Italia oltre i 900 m di altitudine; fioritura: molto tardiva, generalmente in ottobre-novembre; distribuzione: europeo-caucasica; etimologia: sia il primo che il secondo nome del binomio scientifico si riferiscono alla particolare torsione dell’asse dell’infiorescenza che determina una distribuzione a spirale dei fiori lungo l’asse stesso. NOTA: d’aspetto molto simile, ma se ne distingue da vari caratteri tra cui le foglie lineari e più o meno erette, è la specie congenere viticcini estivi (Spiranthes aestivalis (Lam.) L. C. Rich. Seràpide con la lingua (Serapias lingua L.) fusto: alto fino a 3 dm, eretto, foglioso soltanto nella metà inferiore (Fig. 3), dotato alla base di bulbi di colore chiaro, quasi sferici; foglie: strette, da lineari a lanceolato-lineari, generalmente larghe poco meno di 1 cm e lunghe anche fino a 8-9 cm, molto appuntite, scanalate, le superiori sempre più ridotte; fiori: generalmente pochi (2-4) ma a volte fino a 6-8 e raramente 1 soltanto; brattee lineari lanceolate di lun15 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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Fig. 1 – Viticcìni autunnali [Spiranthes spiralis (L.) Koch]. Aspetto di pianta in fioritura (Foto G. Rivalta).

Fig. 2 – Viticcìni autunnali [Spiranthes spiralis (L.) Koch]. Primo piano dei fiori; si noti la caratteristica distribuzione delle corolle poste a spirale intorno all’asse portante (Foto G. Rivalta).

ghezza 2-3 cm, dall’aspetto di foglie, di solito di colore violaceo o rosato; corolle rosee, porporine, violacee, con ampi passaggi di sfumature; labello con ipochilo a bordo purpureo e epichilo sporgente in avanti e in basso, generalmente lanceolato-cordato, roseo-purpureo venato e a volte tendente al giallo (Fig. 4); frutti: piccole capsule contenenti moltissimi semi piccoli e scuri; habitat: prati e incolti, di solito abbastanza aridi ma a volte anche tendenti all’umido; in Italia non sale oltre i 1200 metri di altitudine e in Romagna, come specie nettamente meridionale, appare limitata alla fascia collinare forlivese; fioritura: in aprile-maggio (al sud anche in marzo); distribuzione: elemento mediterraneo, a baricentro occidentale, raro in tutto il nord d’Italia, Romagna compresa; etimologia: Seriapas è nome istituito da Linneo prendendolo a prestito da una divinità degli antichi Egizi che aveva nella città di Canope il suo tempio più celebre. Il secondo nome del binomio scientifico, lingua, deriva dalla forma del labello che sporge in fuori come una bocca umana che fa le linguacce! Seràpide maggiore [Serapias vomeracea (Burm.) Briq.] fusto: simile alla specie prececente (vedi) ma alto fino a 5 dm; anche i bulbi sono simili a S. lingua; foglie: pure l’aspetto delle foglie si avvicina molto a quello della specie qui precedente (vedi); fiori: infiorescenza di solito composta da 4-8 corolle, grandi, spesso molto ravvicinate tra loro, di colore purpureo-violaceo, con brattee pure violacee lunghe fino a 7 cm; labello con ipochilo del tutto racchiuso nel casco tepalico, sul bordo più scuro; epichilo, invece, rivolto in basso o più o meno riflesso, acuto-lanceolato, di colore rugginoso o spesso anche giallastro con vene più scure e peli lunghi 1,51,8 mm (Fig. 5);

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Fig. 3 – Seràpide con la lingua (Serapias lingua L.). Pianta intera fiorita (Foto P. L. Stagioni).

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Fig. 4 – Seràpide con la lingua (Serapias lingua L.). Fiore in primo piano (Foto P. L. Stagioni).

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frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi scuri; habitat: prati aridi, cespuglieti radi e soleggiati, macchie xero-termiche; in Italia sale fino a 1200 m di altitudine; in Romagna la specie appare rara e confinata alla fascia calda collinare; fioritura: aprile-giugno; distribuzione: la specie risulta presente in tutte le terre intorno al Mediterraneo (elemento euri-mediterraneo); etimologia: del primo nome del binomio scientifico già si è detto alla specie precedente (vedi); il secondo vocabolo, vomeracea, secondo certi autori deriverebbe da vòmere (ossia la lama dell’aratro) per la forma delle grandi brattee violacee. Seràpide cuoriforme (Serapias cordigera L.) fusto: alto 2-4 dm, molto simile alle 2 specie precedenti (vedi); (Fig. 6); anche i bulbi non differiscono molto; foglie: anch’esse appaiono simili a quelle delle 2 Serapias già viste; fiori: posti su una infiorescenza compatta formata di solito da 8-10 corolle scure; brattee lunghe 2-4 cm, generalmente più brevi del casco e di colore grigio-violaceo; labello con ipochilo di norma quasi interamente racchiuso nel casco tepalico, di colore rosso-scuro o rugginoso; epichilo, invece, pendulo o comunque riflesso in fuori, di forma cordata, di lunghezza 2-3 cm e così anche di larghezza, di colore rugginoso scuro e coperto di peli lunghi 10-15 mm (fig. 7); frutti: piccole capsule ripiene di semi minutissimi, come in tutte le orchidee;

Fig. 7 – Seràpide cuoriforme (Serapias cordigera L.). Fiore in posizione frontale con il labello rosso in primo piano (Foto P. L. Stagioni).

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Fig. 5 – Seràpide maggiore [Serapias vomeracea (Burm.) Briq.]. Primo piano del fiore (Foto P. L. Stagioni).

Fig. 6 – Seràpide cuoriforme (Serapias cordigera L.). Aspetto di pianta intera in fioritura (Foto P. L. Stagioni).

Fig. 8 – Orchide piramidale [Anacamptis pyramidalis (L.) L. C. Rich.]. Pianta completa in fioritura (Foto E. Contarini).

Fig. 9 – Orchide piramidale [Anacamptis pyramidalis (L.) L. C. Rich.]. Infiorescenza in primo piano, già in stadio maturo (Foto E. Contarini).

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habitat: prati e cespuglieti radi in ambiente da mediamente umido a paludoso; in Italia la specie non supera i mille metri di altitudine; in Romagna si ferma a livello collinare ed è rara; fioritura: da aprile a giugno, secondo le regioni e l’altitudine; distribuzione: elemento floristico diffuso in tutte le terre intorno al Mediterraneo (euri-mediterraneo); etimologia: del primo nome del binomio scientifico, Serapias, già si è parlato (vedi); il secondo nome, cordigera, deriva verosimilmente dalla for ma dell’epichilo (vedi sopra) che appare cordato, ovvero cuoriforme. Orchide piramidale [Anacamptis pyramidalis (L.) L. C. Rich.] fusto: eretto, alto generalmente 3-5 dm ma a volte anche di più, cilindrico, foglioso fin su all’infiorescenza, glabro e lucido (Fig. 8); foglie: lineari e carenate; quelle basali di larghezza 1,52 cm e lunghe fino a 15 cm, con apice molto acuto e divergente; le cauline progressivamente sempre più ridotte salendo e avvolgenti strettamente il fusto; fiori: fittissimi, posti all’inizio della fioritura in una struttura conica di circa 3x3 cm, poi più allungata fino anche a 6-7 cm di altezza (Fig. 9); corolle inodori; brattee lesiniformi di colore violaceo; ovario incurvato a “s”; corolla rosea, a volte un po’ tendente a porporino; tepali interni patenti, ovato-lanceolati, di circa 5 mm; tepali esterni conniventi lunghi quasi come quelli interni; labello trilobo a segmenti un po’ oblunghi, di circa 5 mm tutti; sperone filiforme (di sezione 0,7 mm), flessuoso, lungo 12-15 mm; frutti: piccole capsule ripiene di minutissimi semi; habitat: prati di ogni tipo, da più aridi a più umidi, sponde erbose di strade e sentieri, luoghi soleggiati di ogni genere; fioritura: maggio-giugno; alle maggiori altitudini anche luglio; in Italia non supera i 1400 metri di altitudine; in Romagna sale fino a mille metri di quota e oltre; distribuzione: tutt’intorno al bacino del Mediterraneo (elemento euri-mediterraneo); etimologia: del primo termine del binomio scientifico, Anacamptis, non si è trovata la derivazione (se non ana, dal greco simile, uguale; quindi simile a….?); il secondo termine invece, pyramidalis, è ovviamente riferito alla caratteristica forma dell’infiorescenza a piramide, specialmente nel primo periodo della fioritura.

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Alcuni mesi fa chiesi a Don Antonio se, come CAI di Così l’8 settembre scorso, caricato il furgone di Don Faenza, potevamo contribuire alla ristrutturazione di Antonio, sempre i soliti volontari hanno provveduto a Lozzole, offrendo in regalo due tavoli e quattro pan- trasportare in loco tutto il materiale che vedete nelle che, da sistemare nella loggetta di sinistra a fianco foto. della chiesa, per sostituire quelle attuali, molto di “for- Al termine della giornata, dopo aver posizionato tatuna”. vole e panche al loro posto, un La risposta, molto spontanea e soddisfatto Don Antonio ha esclanello stile del folkloristico Don, mato: “molto bene, proprio un bel fu: “Era ora che vi decideste a relavoro, quando mi fate tavoli e galarmele”. panche da mettere nella loggia Detto, fatto! Grazie al lavoro predalla parte opposta?”. ciso e puntuale dei Soci Giorgio Tornati a casa i nostri tre volonCasadio, Giuliano Valli ed Antotari si sono messi subito al lavodi Maurizio Solaroli, nio Lama, nel giro di poco tempo ro, autotassandosi, ora il lavoro foto di Giorgio Casadio la nostra proposta ha preso forè finito e nei prossimi giorni si ma. farà un altro viaggio per portarli Un altro ringraziamento va anche al Socio Fulvio Gran- a destinazione. di per averci regalato il legno per costruire i cavalletti In sede è presente una cassettina per i Soci che vodelle tavole, e alla Ditta Travi Lamone di San Cassia- gliano contribuire alle spese per questa ultima realizno per la fornitura del legno per le tavole ad un prezzo zazione. di favore. Grazie.

TAVOLI PER LOZZOLE

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IL NEGOZIO DEGLI SPOR TIVI SPORTIVI Via Colombo, 6 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. (+39) 0546.46944 - Fax (+39)0546.46948

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NOTIZIE DALLA SEGRETERIA A cura di Claudio Patuelli

Rinnovo delle iscrizioni per l’anno 2013. Ricordo a tutti i Soci che non hanno provveduto a rinnovare l’iscrizione, che il termine ultimo di rinnovo è il 31 ottobre 2013. Dopo tale data non saranno più accettate dalla Sede Centrale né domande di associazione né di rinnovo relative al 2013. ATTENZIONE! A PARTIRE DAL TESSERAMENTO 2014 NEL MOMENTO DEL RINNOVO E PRIMA ISCRIZIONE SARÀ NECESSARIO PRODURRE COPIA DEL TESSERINO CON IL CODICE FISCALE. Le quote associative per l’anno 2013 sono le seguenti: ordinari E 41,00 familiari E 22,00 giovani E 16,00 I Soci che da giovani (minori di anni 18) passerebbero ad ordinari, fino ai 21 anni pagano solo E 30,00 (invece che 41,00), mentre la quota è di 22 euro se rimangono nel nucleo e sono quindi familiari. Inoltre per i nuclei familiari in cui è presente almeno un Socio ordinario ed un giovane, gli eventuali altri Soci giovani presenti nel nucleo pagano solo 9,00 Euro. La quota associativa garantisce copertura assicurativa per spese di soccorso in caso di incidenti in montagna. E’ inoltre comprensiva di polizza infortuni, che copre esclusivamente i Soci in attività sociale, con i seguenti massimali: caso morte E 55.000, caso invalidità permanente E 80.000, spese mediche E 1.600. Tali massimali possono venire raddoppiati per il caso morte e invalidità permanente con una richiesta da sottoscrivere all’atto del rinnovo ed il versamento aggiuntivo di E 3,40. Il rinnovo delle iscrizioni è possibile sia in sede, il giovedì sera e il sabato mattina, sia presso i fiduciari esterni indicati nel riquadro in altra pagina del Bollettino. Rinnovo tessera per i Soci lontani Per i Soci che non hanno la possibilità di venire a Faenza è possibile rinnovare la tessera tramite Vaglia Postale intestato a : CAI FAENZA - Via Campidori 28 – 48018 Faenza indicando chiaramente cognome e nome del Socio (o dei Soci) di cui si chiede il rinnovo. L’importo va aumentato dell’importo del francobollo per la spedizione del bollino. In alternativa si può fare un bonifico bancario a favore di CAI FAENZA sui seguenti c/c: - Credito Cooperativo Ravennate e imolese – Sede di Faenza IBAN IT 61 Q 08542 23700 000000086438 - Banca di Romagna - ag. 4 Faenza IBAN IT 37 L 06205 23708 000000053084 indicando chiaramente nella causale il nome e cognome del/dei Socio/i di cui si chiede il rinnovo e aumentando la quota dell’importo del francobollo per l’invio del bollino. Cambi di indirizzo Invito tutti i Soci a segnalare eventuali variazioni di indirizzo per non pregiudicare il ricevimento della Rivista del CAI Centrale “Montagne 360 ” e del nostro Bollettino sezionale. La segnalazione si può fare anche attraverso posta elettronica inviando una mail a: clubalpinofaenza@virgilio.it Sito Internet della Sezione di Faenza: www.caifaenza.it Rivista CAI nazionale on-line: www.loscarpone.cai.it 30 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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NOTIZIE DALLA SEGRETERIA A cura di Claudio Patuelli

Nuovi Soci iscritti dal 21 maggio al 30 settembre 2013. ORDINARI: Marra Marco Reggi Linda Afronio Nicola Ponti Claudia Oriani Fabio Servadio Daniele Galamini Roberto Costa Alessio Amadori Valentina

Brondino Giovanna Merloni Maria Cristina Pirazzini Alessandro Barchi Gabriele Cignani Valerio Penazzi Adriano Ciottoli Carlo Valterini Roberto Iacopini Marco Porco Damiano

FAMILIARI: Benericetti Mara Bianchedi Stefania Foschini Silvia Mondini Fedra Martini Pier Paolo Fiorentini Cinzia Conti Francesca

GIOVANI: Liverani Mirco Afronio Rachele Soglia Alessandro Zerulo Davide Ghiselli Achille Montanari Darsha Montanari Elektra Rossi Alice

Di seguito i negozi convenzionati con la nostra sezione: * DECATHLON Centro Comm.le Le Maioliche Faenza (sconto, vedi sotto) ERBORISTERIA BELLENGHI Via Castellani Faenza – Sconto 10% IL GRANDE SLAM A.s.d. Palestra Via Volta Faenza – Sconti fino al 10% BETTOLI SPORT Corso Garibaldi Faenza – Sconto 15% CAPO NORD Corso Mazzini Forlì – Sconto 15% FERRAMENTA CHESI Centro Comm.le Cappuccini Faenza – Sconto 10% CICLI TASSINARI – Via Strocchi 17 Faenza – Sconto 10% CARTOLERIA LEGA – Corso Mazzini 33 Faenza – Sconto 10% OUTDOOR & TREKKING STORE - Via Trieste 48/a Ravenna - Sconto 15 % Convenzione Salewa. Comunichiamo a tutti i soci, quanto inviatoci dal punto vendita Outlet Salewa di Castel Guelfo. Tutti i soci dietro presentazione tessera CAI otterranno uno sconto del 10% sul materiale ad eccezione di quello già in offerta, o in saldo. La promozione vale comunque anche negli altri Outlet Salewa in Italia. * Convenzione sconto ai soci CAI presso negozio Decathlon di Faenza Riceviamo e proviamo a spiegarvelo in due parole, la nuova convenzione sconti. I soci interessati a una raccolta punti per accumulo di uno sconto, devono passare in sede e ritirare una Tessera Fedeltà Decathlon, che va esibita ad ogni acquisto. Sulla tessera verranno caricati dei punti pari a 10 ogni 8,00 euro di spesa. Ogni 400 punti si accumula uno sconto di 6,00 euro che si può decidere di scontare da un prossimo acquisto, ecc. La tessera è valida per acquisti nei negozi Decathlon su qualsiasi genere di materiale, e non più come era in passato solo per materiale da montagna. In sede abbiamo tutto il materiale informativo. Chi crede può attivare la tessera anche presso il punto vendita di Faenza. Grazie ai vostri acquisti anche la sezione riceverà una percentuale di punti, con i quali a fine anno potrà acquisire materiale tecnico da utilizzare durante le uscite sezionali. Bollettino CAI Faenza: Direttore Responsabile Prof. Domenico Tampieri. Redaz. e amministraz.: Via Campidori, 28 - 48018 FAENZA (RA) - Tel. 0546 22966 - 0546 21616 (c/o Chesi). Riunioni, Biblioteca, iscrizioni ed escursioni: ogni giovedì dalle ore 20,30 alle ore 22,30. Sabato dalle 10,00 alle 12,00. Redazione: Maurizio Solaroli, Fabbri Ettore, Mauro Renzi, Irene Bandini, Laura Bettoli, Claudio Patuelli, Mario Cortesi, Dalla Vecchia Pierluigi, Bisello Riccardo. Impaginazione: Romano Leonardi e-mail: fotomec3f@libero.it - Ivan Calamelli e-mail: ivancalamelli@gmail.com Stampa: Tipografia Romagna - Faenza - Tel. 0546 31314 - Autorizzazione Tribunale di Ravenna n. 711 del 5/7/1982. 31 SETTEMBRE_DICEMBRE_2013

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