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MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2013

LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SERIE A

Alta tensione a Bologna 4 Gli ultrà contro Guaraldi «Portanova non va via»

UDINESE DOPO IL K.O. CON LA JUVE

I GUAI DEL CAPITANO

Cori, insulti, perfino una colletta di monetine per il presidente Il difensore parla con i tifosi: «Basta, sono fuori dal mercato» NICOLA ZANARINI BOLOGNA

A CASTELDEBOLE FUMOGENI E POLEMICHE 1

L’affaire Portanova scuote i tifosi del Bologna. Nonostante le smentite della società la trattativa per il trasferimento del capitano al Genoa in cambio della metà del cartellino di Gilardino è stata intavolata e ieri una cinquantina di ultrà rossoblù si è radunata a Casteldebole per contestare Guaraldi. Già inviso alla curva Bulgarelli per la cessione di Ramirez e per lo smantellamento di metà squadra, il presidente è stato nuovamente bersagliato con pesanti cori: «morto di fame» e «vendi tua moglie» i più gentili. I contestatori hanno anche organizzato un’ironica colletta di monetine in favore di Guaraldi che, memore dell’aggressione fisica sfiorata la scorsa estate, ha disertato l’allenamento.

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Il ricorso Il 7 dicembre l’Alta Corte del Coni respinge il ricorso che, se accolto, avrebbe permesso a Portanova di giocare già lunedì 10 dicembre contro la Lazio.

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Interrogati Dopo aver lavorato a

parte per una presunta contusione ad un tallone Portanova si è avvicinato ai tifosi per dire la sua. «Sono un po’ deluso, da quel che so il presidente mi ha tolto dal mercato però basta che finisca qua, altrimenti voglio che esca la verità; io mi sono sempre comportato bene», ha sottolineato il difensore romano tornato in campo a metà dicembre dopo i 4 mesi di squalifica per omessa denuncia. Interrogato da un tifoso sui suoi rapporti con Guaraldi il numero 90 rossoblù ha preferito glissare per ribadire il suo attaccamento alla maglia. In un’atmosfera da psicodramma collettivo poco dopo si è presentato a rapporto anche il portiere Agliardi, che ha ringraziato per

La squalifica Lo scorso 10 agosto Portanova viene squalificato per 6 mesi dalla commissione Disciplinare per omessa denuncia in relazione alla mancata combine in Bologna-Bari 0-4 del 22 maggio 2011. L’accusa aveva chiesto 3 anni per illecito sportivo. Il 12 ottobre la squalifica viene ridotta in appello a 4 mesi dal Tnas.

Tre immagini della contestazione al centro di Casteldebole 1 I tifosi accendono fumogeni durante l’allenamento del Bologna 2 Il portiere Federico Agliardi, 29 anni, parla con i sostenitori rossoblù 3 Poi tocca al capitano Daniele Portanova, 34 anni, rientrato da un mese e seguito dal Genoa SCHICCHI

Il centrale non sarà ceduto al Genoa. A rapporto dai tifosi anche il portiere Agliardi il sostegno ricevuto nonostante i suoi numerosi errori. Portanova ha poi incontrato il d.g. Zanzi, che gli ha chiesto di rispettare il contratto in scadenza nel giugno 2015. «C’è stato un gran parapiglia per nulla e non capi-

sco di cosa sia deluso Portanova, che non è mai stato sul mercato», taglia corto Guaraldi attaccando fra le righe Matteo Materazzi. L’agente di Portanova prevede che la trattativa salterà nelle prossime ore. No a Preziosi Nonostante una si-

tuazione economica tutt’altro che rosea la società cederà dunque alla pressione della piazza lasciando cadere l’offerta di Preziosi, che permetterebbe di risparmiare 2 milioni di ingaggio. Al Genoa il centrale avreb-

be guadagnato un milione a stagione fino al 2016 per poi fare il dirigente, ruolo che a Bologna gli sarebbe precluso dal probabile ritorno di Di Vaio da Montreal. In questo clima la squadra prosegue la preparazione alla gara di domenica con la Roma. Pioli confermerà il 4-2-3-1 ma con alcuni cambi rispetto al Milan; Krhin, Taider e Gabbiadini torneranno titolari mentre Riverola tornerà in panchina dopo l’esordio: è destinato a finire la stagione in B o all’estero.

Il ritorno Il difensore torna in campo domenica 16 dicembre a Napoli e segna nel finale il gol del 3-2. Portanova strappa anche la fascia di capitano assegnata in sua assenza a Diamanti.

Francesco Guidolin, 57 anni, terza stagione a Udine ANSA

Guidolin si accusa «Tutta colpa mia La squadra era troppo tranquilla» MASSIMO MEROI UDINE

«È colpa mia». Francesco Guidolin si autoaccusa per la sconfitta dell’Udinese a Palermo. E non lo dico per fare da scudo alla squadra, ma perché lo penso», sottolinea il tecnico che in questi tre giorni deve aver riflettuto molto sulla prestazione contro la Juventus. Sia chiaro, a Torino ci sta di perdere ma non in quel modo. «Dobbiamo riconoscere di aver fatto una brutta gara — l’analisi di Guidolin —. La squadra era sempre stata brillante. Mi sono fatto distrarre dalle 500 panchine in A e non sono stato addosso alla squadra dal punto di vista nervoso». Poi continua: «Noi abbiamo vissuto una settimana di lavoro tranquilla, la Juve no e ha trasformato le preoccupazioni in aggressività e furore. Ecco perché la tranquillità è una cattiva compagna di viaggio». Coesistenza Non basta quindi spiegare la brutta

prestazione dell’Udinese con l’assenza dall’undici iniziale di Di Natale al di là del fatto che i numeri di Totò sono impressionanti. Con lui i bianconeri hanno ottenuto 55 vittorie, 19 pareggi e perso 35 volte; senza di lui è arrivato un solo successo accompagnato da 6 pareggi e 9 ko. «Non servono i numeri per spiegare l’importanza di Totò — replica Guidolin —. Ma dire che a Torino abbiamo fatto male perché lui non c’era mi sembra una mancanza di rispetto per gli altri. Quando la squadra gioca sottotono anche un singolo, pur bravo, può fare poco». La sensazione è che, non avendo un centrocampo di grande qualità, il salto in avanti l’Udinese lo può fare solo riuscendo a far coesiste anche con avversari di prima fascia il tandem Di Natale-Muriel. «Lo trovo riduttivo — replica Guidolin — La verità è che con Inter e Fiorentina, pur vincendo, avevamo sofferto. Non siamo stati bravi a cogliere quei segnali».

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IL CASO GIOCATORI MINACCIATI DALLA CAMORRA E PRESIDENTE ACCUSATO DI COMBINE

SCOMMESSE PRIMA UDIENZA IL 10 MAGGIO

REBUS IS ARENAS

Caos Juve Stabia-Sorrento: Palazzi può rifare il processo

Semeraro subito a giudizio per la combine Bari-Lecce

Quindici giorni per finire i lavori Il Cagliari spera

Citazione diretta a giudizio per il presunto derby combinato Bari-Lecce di serie A del 15 maggio 2011, secondo la Procura di Bari comprato dal club salentino per 230.000 euro. Il processo comincerà il 10 maggio davanti al Tribunale monocratico di Bari. A giudizio l’ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro, l’imprenditore Carlo Quarta e Marcello Di Lorenzo, amico dell’ex difensore del Bari Andrea Masiello. A Semeraro, Quarta e Di Lorenzo il sostituto pm della procura di Bari Ciro Angelillis e il procuratore capo Antonio Laudati, contestano un solo episodio di frode sportiva, quello relativo al derby. Per vincere il derby — hanno rivelato agli investigatori Andrea Masiello, Gianni Carella e Fabio Giacobbe — furono versati ai baresi circa 230 mila euro, pagati in diverse tranche. La prima parte, che ammontava a 50.000 euro, sarebbe stata versata durante un incontro all’Hotel Tiziano di Lecce. Le altre parti della cifra pattuita sarebbero state

consegnate da Carlo Quarta a Carella durante incontri avvenuti in una stazione di servizio sulla tangenziale di Bari; e da Quarta a Masiello in una località del nord Italia dove l’ex calciatore biancorosso (poi passato all’Atalanta) viveva all’epoca dei fatti. Masiello, e due suoi presunti complici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe hanno patteggiato: Masiello un anno e 10 mesi, gli altri due un anno e 5 mesi per le combine di Bari-Lecce, Palermo-Bari, Bari-Sampdoria e Bologna-Bari.

QUARTU (Ca) Al Cagliari sono stati concessi altri quindici giorni di tempo per sistemare la zona di prefiltraggio e ottenere così la licenza d’uso annuale. Si è conclusa con queste indicazioni la seduta della Commissione provinciale di vigilanza sul via libera allo stadio Is Arenas. Gli esperti, con input dalla Questura, hanno chiesto al club rossoblù le modifiche alla via Olimpia con l’installazione dei cancelli per il prefiltraggio. Di fatto, non dovrebbero esserci problemi per la gara di domenica con il Palermo. Mentre la corsa contro il tempo riguarda la partita con il Milan, in calendario il 10 febbraio. La Commissione ha approvato l’uso dei generatori elettrici e attende un parere tecnico dal Coni. Rimane in sospeso la questione bar e catering all’interno dell’impianto.

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Mario Frongia

FRANCESCO CENITI MAURIZIO GALDI

Martedì 29 la Disciplinare (presidente Claudio Franchini) ha all’ordine del giorno: «R. Amodio, F. Manniello, Juve Stabia (collusione in comportamento violento tifoseria organizzata)». La Procura federale aveva già avuto parte del materiale della Dda di Napoli, in particolare del sostituto Pierpaolo Filippelli, su quanto accadeva a Castellammare di Stabia e di come venivano trattati i calciatori. In particolare la Disciplinare doveva esaminare il deferimento relativo ai fatti avvenuti dopo Pistoiese-Juve Stabia. Nella prima documentazione in mano a Palazzi le dichiarazioni di alcuni calciatori. Con la chiusura delle indagini di lunedì il caso si è ulteriormente chiarito. Per i magistrati sono Amodio, e due capi tifosi i responsabili «mediante gravi mi-

Francesco Manniello, 57 LAPRESSE

nacce, anche implicite, contro l'incolumità personale di Marco Capparella, Antonio Gaeta, Giuseppe Rinaldi, Enrico Amore, Donovan Maury, Fabrizio Mineo, Raffaele Ametrano, Matteo Gritti, Thiago Barbosa Soares, Alessandro Radi e Massimo Rastelli, che nella circostanza venivano circondati da decine di sedicenti "tifosi"». La posizione di Manniello Il presidente della Juve Stabia Francesco Manniello si dice sereno e

di poter chiarire tutto: «Mi dichiaro, inoltre, fin da subito a completa disposizione degli inquirenti per chiarire la mia posizione di totale estraneità alla vicenda in oggetto». Ma alla luce di quanto emerge dalle carte della Direzione distrettuale antimafia (Dda) ci sarebbe dietro la combine di Sorrento-Juve Stabia un pagamento di 50 mila euro e dietro questo pagamento ci sarebbe proprio l’attuale presidente. Il Procuratore federale Palazzi — che ha già deferito la Juve Stabia per quella vicenda — potrebbe invocare la «revocazione» per sopraggiunte novità giudiziarie e chiedere sanzioni più pesanti. In caso di colpevolezza provata di Manniello la Juve Stabia rischia addirittura la retrocessione come è avvenuto per il Lecce. In questa ottica è probabile che la Disciplinare il 29 possa rinviare l’esame del deferimento. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Pierandrea Semeraro, 39 ANSA


la Repubblica MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2013

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SPORT

BOLOGNA

Il mercato rossoblù

PER SAPERNE DI PIÙ bologna.repubblica.it http://www.tuttobolognaweb.it/?action=read&idnotizia=203

L’intervista I PROFESSIONISTI Carlo Vico, presidente di una delle quattro associazioni (quella dei professionisti) volute da Consorte ai tempi del salvataggio del club rossoblù

Gli ultras contestano la società Guaraldi lo blocca, Portanova seccato

L’affondo del notaio Vico “Un ds, poi chiamiamo Zanetti”

LUCA BORTOLOTTI «SONO un po’ deluso, ma non voglio parlare di questa situazione. Da quel che so, il presidente mi ha tolto dal mercato». Tra Portanova, il Bologna e il Genoa si gioca una partita a scacchi, e in questo contesto ieri pomeriggio è stato proprio il capitano a parlare direttamente ai tifosi, arrivati a Casteldebole per invocarne la conferma e contestare Guaraldi. Verso la fine dell’allenamento, cui il difensore non ha partecipato, ufficialmente per una contusione, dopo avere parlato con il club Portanova s’è avvicinato ai tifosi per dire la sua. «Basta che finisca qua, e se continua l’unica cosa che voglio è che esca la verità. Del rapporto con Guaraldi non ne voglio parlare, voi sapete del rapporto che ho con la maglia e la città». Parole che restano ambigue, e la delusione esplicitata dal capitano è per una trattativa che non s’è risolta, e si trascinerà fino al 31 gennaio, per quanto la posizione della società resti quella del comunicato di Guaraldi prima della partita col Chievo: in soldoni, qui ha un contratto, qui giocherà. Insomma, niente au-

La squadra

Natali col gruppo tra venti giorni BUONE notizie per Cesare Natali, acquistato per sostituire lo squalificato Portanova e infortunatosi a Firenze lo scorso 7 ottobre riportando la frattura del legamento del ginocchio destro. Tra tre settimane si riunirà al gruppo. Poi, nel giro di 10-15 giorni salvo complicazioni potrebbe essere a disposizione. La contestazione alla proprietà ieri a Casteldebole menti o prolungamenti, all’oggi, per un’intesa che scade nel 2015: ed è per ora, in tutta questa storia, l’unica carta scritta. Dal Genoa non risultano offerte ufficiali al Bologna, che dal canto suo ribadisce una volta di più di non voler cedere il giocatore. Il cui agente, Matteo Materazzi, prende tempo: «Ad oggi è tutto fermo, l’interesse del Genoa c’è, ma bisogna vedere cosa decide il Bologna. A breve si saprà».

Il clima è teso, e ieri a Casteldebole, mentre Portanova si avvicinava alle reti di recinzione, tanti hanno pensato che annunciasse l’addio. Prima e dopo, una cinquantina di tifosi ha rimarcato la propria posizione: sostegno al capitano e ire sulla società. Agli ormai consueti cori contro Guaraldi se n’è aggiunto qualcuno per Zanzi, oltre a una colletta provocatoria: «Ti diamo noi i soldi per non portarci in B», urla-

vano al presidente coprendolo di improperi e raccogliendo monetine in un sacchetto poi appeso al cancello del centro tecnico. E, quando sono scesi sul campo i ragazzi della Primavera, hanno riservato un coro sarcastico pure a loro: «Il futuro della Juve siete voi». A fine allenamento, anche Agliardi s’è intrattenuto qualche istante coi tifosi, per ringraziarli del sostegno ricevuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NOTAIO Vico che attacca il Bologna, ci mancava. «Ma no — dice lui, presidente dell’associazione dei professionisti rossoblù, voluta da Consorte ai tempi del salvataggio — , m’hanno solo chiesto un editoriale i ragazzi di Tutto Bologna web. E l’ho fatto». Da Guaraldi in giù il club non ne esce benissimo. «Calma, ribadisco che hanno fatto i miracoli, e ci hanno pure regalato un bel nono posto. Però, dato che il mecenatismo è finito e i soldi son pochi, bisognerebbe affidarsi finalmente a un direttore sportivo capace, sul modello di Sartori al Chievo». Insomma, più che con Guaraldi lei ce l’ha con Zanzi. «Mi chiedo se il ds l’ha mai fatto, mi chiedo il senso di operazioni come Curci, Natali, Pazienza, Guarente, Motta. Perché buttare i soldi così? E perché Bagni, che mi pareva avesse idee nuove e fosse in grado di scovare talenti, è stato

GRUPPO IMMOBILIARE

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mandato via? Aveva suggerito Bradley, voleva Cuadrado, guardate che giocatori sono. E ci ha portato Taider». Un consiglio a Guaraldi? «Io rimpiango ancora il modo in cui ci siamo fatti scappare Zanetti: in quella rivolta contro Baraldi vedo una tifoseria ottusa. Ora va subito trovato un ds in gamba e poi ricucito il rapporto Guaraldi-Zanetti, magari da un mediatore super partes e d’alto profilo come Morandi. Dura, ma per il bene del club va tentata». Magari lasciando a Guaraldi porte aperte per il centro tecnico? «Preferirei non parlarne, e io poi sono interessato solo alla squadra». E l’aumento di capitale? «Giorni fa m’era venuta voglia di mettere duemila euro come associazione, credo che sarei stato il primo a versarne». (s. mon.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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