Giornalino scolastico

Page 1

Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo – Anno 9° - n°1- Dicembre 2010 - Distribuzione interna Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita

Nel mondo di oggi i libri restano una grandissima ricchezza, anche se ci sono internet, la televisione e i giornali. Per noi bambini il libro è un mezzo importante per avere sempre nuove conoscenze che ti permettono di acquisire sicurezza in te stesso e ti fanno affrontare meglio le difficoltà. La lettura fa aumentare la capacità di ragionamento perché hai più parole per esprimere i tuoi pensieri: “poche parole, pochi pensieri, tante parole, tanti pensieri”. In questo modo il cervello diventa più agile, più veloce, più attivo, più attento nel cogliere la ricchezza del mondo. Grazie al libro puoi sviluppare la tua fantasia perché puoi immaginare personaggi, ambienti, situazioni come meglio preferisci, invece la televisione ti “obbliga” ad accettare il prodotto che trasmette. Tramite la lettura puoi rilassarti e superare lo stress della vita quotidiana, ti puoi divertire, puoi rispondere alle tue curiosità. Sicuramente una mente allenata è pronta a fare nuove scoperte, a far nascere “tante buone idee” che potranno migliorare il

mondo intorno a noi. La pagina che stai leggendo ti abitua alla “pazienza”: ti dà la possibilità di fermarti, di tornare indietro, di rileggere; si adegua ai tuoi ritmi personali. Possiamo ben dire che il libro ha vero rispetto per il lettore. Per noi un no ai libri non esiste perché altrimenti saremmo troppo poveri. Per comprendere meglio il vantaggio della lettura, infatti, siamo andati con le insegnanti a visitare la biblioteca comunale “Francesco Cini” di Osimo. Qui abbiamo scoperto che il libro ha origini molto remote, si usava già al tempo delle prime civiltà. Siamo rimasti a bocca aperta ad osservare tutte quelle pareti tappezzate di volumi antichi e moderni: ci hanno permesso di riflettere che solo grazie ai libri è stato possibile tramandare e quindi arricchire la cultura, la conoscenza, il progresso degli uomini. Valorizziamo quindi e diffondiamo l’amore per la lettura, perché solo così potremo migliorare ed essere ricchi di pensieri, di iniziative, di idee e di sentimenti. Classe 4^ A sc. primaria “Marta Russo”

1


Alla nostra età pochi amano leggere i giornali, perché spesso il linguaggio è di difficile comprensione e perché gli argomenti sono complicati per noi. Ci sono però degli articoli che attirano di più la nostra attenzione: sono quelli di cronaca, di sport, delle novità tecnologiche che possono facilitare sempre di più i contatti tra noi, ecc Per abituarci a superare questa diffidenza nei confronti della carta stampata, tre volte a settimana ci viene distribuita una copia gratis di un giornale locale, così, alcuni giorni fa, mentre sfogliavamo le pagine, siamo rimasti abbastanza impressionati dalla foto gigante di un boss della malavita che è stato catturato dalla polizia. Costui sorrideva e, accanto a lui, sorridevano anche i poliziotti che lo avevano preso. Ovviamente si capisce bene il sorriso di soddisfazione dei poliziotti, che avranno dovuto indagare chissà per quanto per trovare il latitante, ma ci siamo chiesti perché sorrideva anche il delinquente: in classe abbiamo discusso e ragionato sul fatto che il suo sorriso era un sorriso di sfida nei confronti della gente per bene, della legge; abbiamo concluso che i redattori che hanno messo ben in evidenza la sua faccia non hanno fatto una buona scelta, visto che quello non era un esempio da seguire. Sfogliando le pagine, poi, abbiamo voluto vedere quante notizie positive, di cronaca bianca, si potevano trovare nello stesso giornale: non ne abbiamo raccolte molte, purtroppo, perché le notizie negative attirano di più i lettori e così si vendono molte copie. Da parte nostra, però, vogliamo segnalarvi ugualmente qualche informazione diversa dalla solita cronaca di malavita. L’articolo che ho scelto, tratto dal quotidiano il Resto del Carlino, è intitolato “Alessio superstudente dorico tra i 25 migliori d’Italia”. Questo articolo è per me la prova che grazie alla forza di volontà e all’impegno, si può ottenere ciò che si vuole. Infatti il giornalista ci racconta dei traguardi raggiunti dallo studente anconetano Alessio Mancini che si è diplomato al liceo scientifico G. Galilei con il massimo dei voti e la lode, ricevendo sincere congratulazioni da tutti i docenti. Simili risultati si ottengono con impegno e fatica, ma questo non significa che si debbano tralasciare altri interessi per eccellere nello studio; anzi sarebbe bene coltivare ogni passione e portarla avanti nel migliore dei modi. E’ proprio questo il caso del venticinquenne che sembra non abbia accumulato soltanto soddisfazioni nel campo scolastico, ma ne abbia ricevute altrettante nel tempo libero: dal 2006 fa parte di un gruppo

musicale, il quale ha affrontato il giudizio del pubblico in più di trenta esibizioni dal vivo, suonando “progressive rock”. Alessio inoltre ottiene ottimi risultati anche dal calcio, lo sport che pratica a livello dilettantistico. Secondo me è importante dare spazio anche ad altre attività oltre alla scuola, sia di tipo musicale, sia sportivo, come nel caso di Alessio. É necessario però organizzarsi, saper incrociare ogni impegno. Al fine di portarlo a termine in modo soddisfacente si deve anche credere in se stessi e nelle proprie possibilità stabilendo degli obiettivi da raggiungere, purtroppo non tutti, me compresa, ne sono in grado, ma è una cosa ottima provarci, comunque in ogni caso. Penso che questo sia lo spirito giusto per affrontare la scuola superiore, presso cui noi ragazzi di terza stiamo per iscriverci.

L’articolo che io propongo riguarda l’attacco di un branco di lupi ad un allevamento di pecore sulle colline pesaresi: il proprietario degli animali è preoccupato perché il caso è capitato poco lontano dalla sua abitazione. Egli infatti si chiede come sia possibile tenere sotto controllo una situazione del genere e come ci si debba comportare in caso di attacco diretto, dal momento che i lupi sono una specie protetta. Ho scelto questo articolo non solo perché l’evento è accaduto vicino a noi e ci coinvolge maggiormente, ma

perché qui si parla di una natura che dimostra ancora una volta all’uomo la sua potenza e superiorità. Mi chiedo soprattutto se ci debba essere per forza una lotta tra l’uomo, che naturalmente cerca di migliorare le sue condizioni di vita, e l’ambiente naturale che segue il ritmo delle stagioni e cerca i suoi spazi, necessari per gli animali e per le piante. Io che amo molto vivere in mezzo al verde, dico che bisogna trovare il modo per conciliare le esigenze di ognuno. Parchi naturali più ampi e … recinti più robusti! Più concretamente spero che nel futuro io possa dare un contributo di studio o di lavoro per trovare soluzioni valide per ogni tipo di problema che coinvolga tanto l’uomo, tanto la meravigliosa natura che permette ad esso la sopravvivenza. R. Badioli, classe 3^ D, sc. se. di I grado Borgo

B. Cavezzi, cl. 3^ D, sc. sec. di I grado Borgo

2


.

A SCRIVERE

Nella nostra scuola, da alcuni anni, noi bambini di 5 anni impariamo tante cose nuove al computer…

A DISEGNARE

A GIOCARE

.

Lui ci fa capire quando sbagliamo e, siccome siamo in tanti con un solo computer, ci aiuta a rispettare le regole e i turni per usarlo bene. E’ PROPRIO UN VERO AMICO !

Scuola dell’infanzia S. Paterniano

.

Camminando camminando ho trovato una bottiglia tutta sola, infreddolita la sua vita era finita. Poi insieme ai miei amici abbiam fatto una pensata: trasformar con fantasia la bottiglia riciclata.

Far praticare da un adulto un’apertura rettangolare nella parte inferiore della bottiglia

La grotta della natività è diventata per dire forte al mondo “Facciam tutti la raccolta differenziata !”

Disegnare e colorate i personaggi del presepe.

Ritagliare, incollare e posizionare i personaggi nella bottiglia.

3

Completare il presepe applicando la stella cometa e le stelline. Scuola dell’infanzia Girotondo sez. A


Notizie e … commenti sulla tecnica del Puntinismo e del Liberty

Intorno al 1884 ha inizio in Francia un movimento pittorico nuovo, il quale veniva chiamato Neoimpressionismo o Puntinismo. ……………………………. I maggiori esponenti di questa corrente artistica, sono gli Artisti Paul Signac (1863-1935) e Georges Seurat (1859-1891), i quali cercano di applicare nelle loro opere le teorie scientifiche elaborate dagli studiosi di fisica, chimica ed ottica. Infatti gli artisti del movimento puntinista, esaltano le leggi sulle interazioni tra i colori adiacenti. Tutti questi studi, portano i pittori puntinismi, ad elaborare una tecnica nuova, in cui i colori vengono accostati su di una tela o di un altro supporto, attraverso piccoli punti (da qui il nome di Puntinismo) I puntinisti, trattano nelle loro opere, soprattutto paesaggi e scene di vita cittadina, cioè soggetti tipicamente "impressionisti", ma alla spontaneità delle sensazioni e alla fugacità delle impressioni, preferiscono lo studio e il calcolo rigoroso. E' il 1886, l'opera di Seurat dal titolo: "Una domenica pomeriggio all'isola della Grande Jatte", di grandi dimensioni, traduce in modo esemplare la tecnica del Pointillisme, (Puntinismo), nato in Francia tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del 1900. Questa tecnica, che nel suo diffondersi si tradusse in movimento artistico, venne chiamato neoimpressionismo dal critico F. Fenéon,- perché alcuni autori aderenti alla corrente proseguirono le ricerche precedentemente condotte dagli impressionisti sugli effetti dì luce-colore. Ma qui non c'è improvvisazione. C'è al contrario una lenta preparazione.

Dalla TEORIA alla PRATICA

Ecco i nostri capolavori!!! 4

Scuola sec. di I grado, cl. 3^A-3^B Passatempo


: dalla PRATICA ALLA TEORIA

In

Sc. sec. di I grado classi 3^ A e 3^B Passatempo

In Italia l'Art Nouveau viene comunemente indicata con il termine stile floreale o Liberty, facendo riferimento al nome dell'inglese Arthur Liberty, il quale aveva fondato nel 1875 a Londra una ditta che commerciava oggetti di arredamento di alto livello qualitativo, ma destinato ad un largo numero di acquirenti. Il Liberty è una tendenza artistica che a partire dall'ultimo ventennio del 1800 arriva fino all'inizio della prima guerra mondiale. Durante questi anni si crea un nuovo linguaggio espressivo, un nuovo gusto che frequentemente impronta di sé tutte le arti, che rivaluta le linee curve, cui spesso ci si riferisce con l'espressione coup de fouet ("colpo di frusta") ispirate alle forme sinuose del mondo vegetale e combinate a elementi di fantasia. Il Liberty accomuna quegli artisti che si propongono di diffondere l'arte e la bellezza in tutti gli oggetti di consumo, fin nelle forme della produzione industriale. Si tratta di uno stile decorativo, che trovò espressione in un'ampia gamma di forme artistiche. I disegni che abbiamo prodotto a sua imitazione sono farfalle, pesci, uccelli o motivi floreali con uno sfondo non più bianco, ma bensì colorato come i dipinti delle vetrate.………………………………….. Beh!!! Noi studenti abbiamo preferito l’ Art Nouveau

al Puntinismo perché per colorare i nostri “capolavori”, con la tecnica del puntinismo, abbiamo impiegato giornate intere. Nei nostri disegni, con i pastelli acquerellabili o con i pennarelli, abbiamo accostato tanti punti colorati e con un sottofondo cantato dai nostri miti musicali, tanta voglia e soprattutto tanta pazienza possiamo dire che ci siamo divertiti e allo stesso tempo abbiamo lavorato. Abbiamo percepito che le due correnti sono abbastanza diverse: gli artisti del puntinismo, studiando le leggi ottiche e i fenomeni fisici e percettivi della luce, dispongono i colori puri sulla tela, senza mescolarli, sotto forma di punti, e soprattutto, non esistono linee di contorno. Gli artisti dell’Art Nouveau, invece, usano una linea che è sinuosa e fluida, inoltre il colore vivace esprime l’inclinazione dell’artista verso la fantasia. Noi ragazzi, che non sempre prendiamo sul serio le cose, invece ci siamo impegnati ottenendo stupendi “falsi d’ autore”! Ora sta a voi provare a dipingere: seguite le indicazioni, anche se poche, aggiungeteci un pizzico di creatività, una dose di voglia e due di pazienza e vedrete che il risultato sarà.. no buono, ma ottimo!

5


Venerdì 19 novembre ci siamo recati in Piazza Boccolino, alla festa organizzata dal Centro Aquilone, per giocare e divertirci con Alice… nel Paese dei Diritti.

CROQUET

FERMA IL TEMPO

I MERAVIGLIOSI DIRITTI

DIRITTI IN TEST

E’ stato un modo spassoso e interessante per conoscere meglio i nostri diritti e far capire a tutti che devono essere rispettati!!!

Classe V Scuola Primaria Passatempo

Venerdì 19 novembre noi della 4^ C abbiamo partecipato alla Giornata Mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza, organizzata ad Osimo. Ci siamo ritrovati tutti in piazza Boccolino, accolti da un clima di entusiasmo, colori e tanta gioiosa confusione!!! Quest’anno il filo conduttore dei giochi era “Alice nel paese delle meraviglie”. Con lei ci siamo divertiti un mondo ed abbiamo capito meglio che cosa vuol dire stare insieme, condividere esperienze, trovarci momentaneamente “rivali” in un gioco e subito dopo “amici” in un ballo. Abbiamo realizzato insieme un libricino, … anzi, un libricino speciale poiché si tratta di una breve raccolta dei Diritti dell’Infanzia: il diritto al nome, a una famiglia, al cibo e all’acqua potabile, al gioco, al pensare e decidere, a vivere in un mondo di pace, all’istruzione, alle cure mediche, all’essere protetti da ogni forma di violenza. Sembrano diritti inutili da ribadire poiché ci appare impossibile che alcuni bambini purtroppo non possano valersene … invece la realtà ci dimostra che questi ultimi sono una grande maggioranza. Attraverso i giochi abbiamo sperimentato forme di collaborazione, rispetto, tolleranza … necessari per essere in un futuro delle persone aperte agli altri.

6

Classe IV C sc. primaria M. Russo


Saliamo in fretta il pulmino ci aspetta. Tra risate e allegri Bla bla pronti, partenza, si va. Durante il tragitto terra arata marrone come la cioccolata; alberi gialli, rossi, e un po’ spogli ci rincorrono come variopinti fogli una fila di pioppi e querce per sentinelle, sorvegliano il fiume con le sue cascatelle. Ecco … il bosco, enorme, colorato e misterioso ci aspetta, silenzioso e serioso. Finalmente, dopo un violone tutto in salita scopriamo la meraviglia della nostra gita: alberi enormi, ci accolgono con un abbraccio verde, giallo, arancione, mentre il prato si agita sotto il nostro plotone.

Una giornata soleggiata siamo andati a “Villa Spada” ; un luogo magico per noi bambini con tanti alberi e uccellini, prati enormi per correre su e giù e cespugli di canne di bambù. C'era un cedro col tronco esagerato: tre nostri amici, insieme, l'hanno abbracciato; una quercia di anni centoquattro e una sequoia che ci guardava dall'alto. La quercia “ fasciata” da un fulmine era stata colpita e la fiamma l'aveva rigata. Tanti funghi, un bruco peloso, il muschio verde e odoroso, le pigne, le ghiande e le farfalle le melagrane rosse e gialle: che giornata meravigliosa in questa villa sontuosa! Classe 2^ C sc. primaria “Marta Russo”

Classe 2^ D sc. primaria “M. Russo”

I pini e i cipressi sono simili a soldati sull’attenti

Il melograno spoglio con pochi frutti simile a palle di Natale

Querce secolari con la chioma simili a grossi ombrelli

I funghi simili a chiodi che un falegname distratto ha sparso nel prato

Sequoie dritte come torri

Foglie ai piedi degli alberi simili a macchie di colore che pittori sbadati hanno lasciato Classe 2^ A sc. primaria “Marta Russo”

7


N

ella calda savana c'era una iena in cerca di amici. Purtroppo nessuno la voleva come amica perché troppo brutta e troppo pericolosa per gli altri animali. La iena andò prima dal piccolo ippopotamo, ma lui scappò più veloce di una lepre. Poi ci provò con il piccolo bue, ma ricevette una cornata dalla madre del piccolo. Presa dalla disperazione, la iena, andò sotto un albero a riposare. Intanto, dalle sponde del fiume, una fenicottera vanitosa si mise in viaggio per trovare un riparo. Dopo un riposino, la iena, si alzò per andare a cercare del cibo e si trovò davanti ad un bellissimo fenicottero rosa: - Quanto sei buona...... oh scusa... ..volevo dire quanto sei bella! - Grazie, ma stavo cercando un riparo per riposarmi dal caldo sole. - Ah sì, vieni qui dentro che ti pappo... ..ah no scusa, volevo dire che ti riposi! - Ah quanto sei gentile! Mentre la iena e il fenicottero parlavano, una bellissima aquila stava volando sopra di loro; per capire cosa

stavano dicendo, scese e disse loro: - Cosa state dicendo? I l fenicottero le rispose: - Niente di importante ! L'aquila pensò un attimo cosa fare: volare via o restare con loro? Decise di rimanere con loro. Quando il fenicottero si svegliò dal suo riposo insieme decisero di andare a caccia. I tre ci provarono all'inizio con una piccola lepre, ma era troppo veloce per loro. Dopo vari tentativi ci provarono con un bue: l'aquila lo attaccava dall'alto, il fenicottero lo distraeva e intanto la iena lo azzannava al collo. Così la iena ebbe degli amici e gli altri ebbero del cibo con il lavoro di squadra. Nicolò, Gabriele, Veronica, Cristian, Giacomo, classe 1^ A, sc. sec. di I grado Passatempo.

Un giorno un pinguino ballerino stava girando per il Polo Nord. Ad un certo punto cadde in un buco profondo dieci metri e non riusciva più ad uscirne, ma per non farsi prendere dal panico, si mise a cantare e a ballare. - Sono intrappolato in un buco assai limitato, sono stressato perché nessuno mi ha salvato! Aiuto! Aiuto, se no schiatto, anche se non voglio finisco mal conciato! Cantava sempre. Ad un certo punto passò un orso sovrappeso che ascoltò il pinguino e tentò di sollevarlo. Dopo un po' capì che nel buco non ci entrava allora con il ghiaccio fece una catena e gliela calò per estrarlo dal buco angusto. II pinguino salvato l’ha ringraziato e disse che il debito avrebbe ripagato. Due anni dopo I' orso si ammalò e dal dottore velocemente andò. Chiamò il pinguino che lo fece salire sulla schiena e sulla pancia scivolò Quando arrivò, il dottore lo visitò e subito lo curò. Il pinguino e l'orso da quel momento sempre amici rimasero e fino alla morte non si separarono. Se si aiuta il prossimo presto si verrà ripagati. Sarra, Alessio, Thomas, Matteo B. , Matteo C., classe 1^ A, sc. sec. di I grado Passatempo. 8


N

ello zoo di Sakami, vivevano tanti bellissimi animali. C'erano giraffe dal collo lunghissimo, ghepardi dal manto maculato, elefanti con lunghe proboscidi e zanne enormi, serpenti lunghissimi che si attorcigliavano sugli alberi, scimpanzé buffissimi e simpaticissimi. Gli animali non erano rinchiusi nelle gabbie, ma vivevano liberi in spazi aperti molto grandi, delimitati da una rete che li separava dai visitatori. Nella parte più a sud del parco vivevano gli animali caratteristici della savana. Lo spazio più interessante e più visitato dai turisti era la zona dei leoni: ce n'erano sette ed erano uno più maestoso dell'altro. Passavano la loro giornata a dormire sul suolo e a rinfrescarsi nelle acque dell'oasi artificiale. Tra i sette leoni ce n'era uno che si contraddistingueva dagli altri: aveva una criniera oramai di un colore rosso bruciato, aveva degli occhi grandissimi e dolcissimi che lo rendevano tenero come un neonato. Infatti questo leone era molto buono. Quando lo staff dello zoo dava loro da mangiare, tutti i leoni si precipitavano a gran velocità sul cibo, divorandolo in pochi secondi mentre lui mangiava gli scarti dei compagni. A fianco ai leoni si trovavano le scimmie, che passavano tutto il giorno a giocherellare tra di loro, ridacchiare e prendere in giro il povero leone dall'aspetto buono. Le scimmie dicevano: "Quanto sei stupido, sei brutto e vecchio, non sei coraggioso, sei un vigliacco, dovevi nascere pecora".

Tutti i giorni le scimmie prendevano in giro il povero leone. Un giorno uno splendido tucano variopinto si posò sull'albero dove giocavano sempre le scimmie per riposarsi un po'. Le scimmie, che in quel momento stavano giocando a terra, lo notarono, smisero di rumoreggiare e cautamente si avvicinarono all'albero. Una di loro, con un veloce sobbalzo, raggiunse il ramo dove si era posato il tucano e lo catturò: divenne loro prigioniero, veniva deriso ogni giorno e usato come bersaglio nel lancio delle bucce delle banane. Il povero leone, che assisteva quotidianamente alla sventura dell'uccello, s'impietosì. Voleva aiutare il tucano a liberarsi dalle scimmie. Voleva riprendere il coraggio perduto oramai da tempo. Decise così di scavalcare la rete e di andare nello spazio delle scimmie. Le scimmie lo assalirono, ma lui cacciò un ruggito enorme e le spaventò tanto da farle rifugiare sull’ albero. IL leone con un balzo felino le inseguì: non voleva scacciarle, ma solo salvare il tucano. Il tucano venne liberato. L'uccello con il suo becco colorato, per dimostrare la sua riconoscenza, gli diede un bacio affettuoso sulla criniera che divenne di un arancio proprio come il becco del tucano. Non è importante l'aspetto fisico, ma ciò che conta è l'aspetto interiore. Spesso le persone brutte hanno una bellezza interiore che non è sempre visibile, ma che vale decisamente di più di quella esteriore. Matteo S., Silvia, Elia, Greta 1^ A sc. sec. di I grado Passatempo

In una foresta un macaco e un pappagallo tra una battuta e l'altra iniziarono a litigare per chi fosse il più bello. Il mio colore è più acceso del tuo! - Disse il pappagallo. - Si! il mio è più bello del tuo-. Ribatté il macaco. - Allora domani troviamoci qui con altri animali che ci giudicheranno! Ok? - Ok! - Dissero gli animali. Il macaco che non voleva perdere, chiese al gufo un consiglio. - Prendi i frutti più colorati, fai un miscuglio e dipingiti la peluria.- consigliò il gufo. II macaco dopo aver detto grazie, cercò i frutti con cui la mattina dopo si dipinse. Il pomeriggio si ritrovarono per la gara e dopo accese discussioni gli animali decisero che il più bello era il macaco. Il pappagallo offeso se ne tornò a casa sua, ma purtroppo iniziò a piovere e il colore del macaco svanì. Si nascose,

ma alcuni animali presenti alla gara riferirono tutto ciò che avevano visto al pappagallo. Richiamati i due animali per una seconda gara, i giudici decisero che il più bello era il pappagallo, da quel momento il pappagallo incominciò a credere di essere un vero e proprio re, vantandosi e atteggiandosi a superiore. Gli animali diventarono tutti amici del macaco perché il pappagallo era diventato antipatico. Il macaco andò dal gufo triste, ed il gufo gli disse:

- NON SERVE ESSERE BELLI ESTERIORMENTE, BASTA ESSERE GRANDI DENTRO! 9

Lorenzo, Jasmine, Ilenia, Omar, Sofia 1^ A sc. sec. di I grado Passatempo


La biografia è il racconto della vita di una persona scritto da un narratore. Noi stiamo affrontando l’argomento in questo periodo perciò abbiamo deciso di diventare biografi per un giorno presentandovi una persona davvero speciale: la nostra bidella Giacoma.

Lui a 18 anni andò a Roma per fare il poliziotto mentre lei, a 17 trovò il suo primo impiego in un’autoscuola. Durante la giovinezza Giacoma amava passeggiare, ascoltare musica, guardare la TV, andare al cinema e stare in compagnia degli amici. A 18 anni prese la patente e a 19 ebbe il primo figlio: Gianluca. Quindi si sposò facendo solo la cerimonia religiosa perché la legge non consentiva ai poliziotti il matrimonio prima di 28 anni. Lei andò a vivere in un appartamento vicino ai suoceri ma accudiva da sola il bambino finché, dopo due anni, Emidio tornò a lavorare vicino alla famiglia, ad Ancona: allora si risposarono in Comune e fecero il viaggio di nozze in Francia, girando dalla Costa Azzurra al Belgio in auto. Nel 1978 nacque la seconda figlia di nome Mara. Quando la bambina aveva 9 mesi Giacoma ha trovato lavoro in una fabbrica di confezioni dove rimase 8 anni. In seguito fece la baby-sitter e la commessa in un supermercato per 4 anni a Jesi. Successivamente prestò assistenza ai malati e servizio nella mensa nella casa di cura privata “Villa Serena” dove rimase per dieci anni. Giacoma a 41 anni divenne nonna di 2 gemelline : Chiara e Martina. Sono la sua felicità! Dal 1999 è impegnata come collaboratrice scolastica lavorando nelle scuole di Osimo, Jesi, Fabriano e Senigallia. Adesso lavora nella nostra scuola: è simpatica, brava, paziente e gentile. Per questo tutti l’adorano. Siamo fieri di avere una bidella come lei !!! W Giacoma !!!

BIOGRAFIA di Giacoma Corinaldesi Giacoma Corinaldesi è nata il 14 ottobre 1955 a Jesi. Abitava in un condominio al centro della città con i genitori Costantino e Argentina e con suo fratello Natale più grande di sette anni. Essendo la secondogenita era vivace e viziata soprattutto dal padre che vedeva solo nei fine settimana perché lavorava a Roma. Una volta che il papà era mancato da casa due mesi, al ritorno le portò una bambola grande e bella: per lei questo è uno dei ricordi più belli dell’infanzia!! Ci doveva giocare di nascosto perché per la mamma era un oggetto di abbellimento da tenere solo sul letto. A cinque anni la piccola si trasferì a Staffolo perché suo nonno, che aveva un’osteria, era morto e la nonna non poteva riuscire a mantenerla, così chiamò il figlio con tutta la sua famiglia ad abitare nella sua casa. In campagna Giacoma giocava all’aperto con le pentoline facendo le palline di fango e sabbia e amava molto sporcarsi con la terra. Lei fece le scuole dell’obbligo a Staffolo; in seguito frequentò per tre anni un istituto professionale nella città di origine fino a diplomarsi segretaria stenodattilografa. Nel frattempo, a 16 anni, mentre andava in corriera, conobbe il suo compagno Emidio che dopo un po’ divenne il suo fidanzato.

Classe V Scuola Primaria Passatempo

Per Giacoma Se un po’ presto noi arriviamo già nell’ atrio la troviamo. Lei ci accoglie con un sorriso che le illumina tutto il viso. È pulita ogni cosa perché con noi mai si riposa. Tutto brilla, tutto profuma lei pulisce con la schiuma. Come un angelo che vola ci controlla e ci consola. È veloce ad arrivare sempre pronta ad aiutare. Tanto bene le vogliamo e gli auguri le facciamo. Poesia composta dai bambini di IV dedicata a Giacoma per il suo compleanno

10

Classe III Primaria

Pr


Una nuova esperienza Che bello, giochiamo a scuola! Noi bambini della 3^ B della scuola primaria “Marta Russo”, da quest’anno aderiamo al progetto di scacchi. È divertente imparare a giocare e grazie alla pazienza di Palmiro, il nostro insegnate di scacchi, ci divertiamo a muoverci come pedoni, fanti, cavalli, alfieri, torri, donne e re. Ė diverso questo campo di battaglia, rispetto a quello con cui di solito noi giochiamo, la play station, ma è molto interessante. Non si muovono solo le dita ma anche il…cervello. Classe 3^ B sc. primaria “M.Russo” Prova anche tu e vedrai.

Le Cooperative Scolastiche della scuola primaria “Marta Russo” si sono messe al lavoro. Noi alunni delle classi 4^ A e 4^ B, abbiamo costituito la cooperativa scolastica “Welcome coccinelle” per continuare il progetto già avviato perché l’esperienza ci è piaciuta molto: abbiamo imparato che collaborare, aiutarsi e lavorare insieme è bello e porta vantaggi a tutti. Come l’anno scorso, abbiamo redatto il nostro Statuto, ma questa volta con più facilità perché allora non sapevamo neanche cosa fosse: ora abbiamo capito quanto esso sia importante, lì sono scritte tutte le regole che noi soci della cooperativa ci diamo e dobbiamo rispettare. Abbiamo scelto i nostri rappresentanti, eletti democraticamente, dopo la loro candidatura e il loro programma: ci sono stati momenti di gioia, ma anche … qualche lacrima da parte di chi aveva sperato tanto di essere eletto. Sappiamo però che tutti i soci sono importanti all’interno della cooperativa: ognuno collabora con il suo contributo di iniziative e di idee, ma soprattutto con impegno. Anche Stefano Simoncini, sindaco, della nostra cittadina, che è intervenuto con Giuliano Bianchi, il direttore della banca del Credito Cooperativo di Filottrano e Paolo Polenta, nostro dirigente scolastico, lo ha ribadito durante la cerimonia di presentazione della cooperativa ai genitori. Abbiamo già fissato il nostro programma di lavoro e, come veri imprenditori, ci dedicheremo prima a realizzare oggetti che venderemo nella nostra bancarella di Natale, poi a “reclamizzare” la lettura per far capire a tutti i bambini della nostra scuola la sua importanza. La lettura rende la mente più agile, più attenta, più attiva nel cogliere la ricchezza del mondo. Noi soci siamo perciò pronti ad incontrare gli alunni delle altre classi per consigliare libri, discuterne insieme, appassionarli con i nostri racconti in modo che tutti capiscano che leggere è molto più divertente ed affascinante di qualsiasi videogioco. Non ci resta allora che augurare a tutti i soci … buon lavoro!

11

Classi 4^A e 4^ B sc. primaria “M. Russo”


OGGI A SCUOLA ABBIAMO PREPARATO LE CIAMBELLINE COL MOSTO. CI SIAMO DIVERTITI TANTISSIMO A FARE I SERPENTELLI. TUTTI CI HANNO FATTO I COMPLIMENTI.

PREPARAZIONE Mescolare farina, zucchero, olio, mosto e un pizzico di sale, fino ad ottenere un composto morbido.

Lasciarlo riposare al fresco per mezz’ora

Prendere una noce di impasto e darle la forma di ciambellina

Passarla in un piatto con zucchero e anice mescolati

Cuocere in forno a 160° per 15 minuti.

ORA BUON APPETITO!!

INGREDIENTI

      

4 bicchieri di farina di frumento integrale 1 bicchiere di zucchero di canna integrale semolato 1 bicchiere di olio extra vergine di oliva 1 bicchiere di mosto 1 bicchiere di zucchero semolato ( per zuccherare una parte della ciambellina) 1 cucchiaino di semi d’anice pestati sale (un pizzico)

12

Sc. primaria Passatempo, classe 1^


David, un ragazzo inglese, doveva raggiungere i suoi genitori partiti giorni prima per l’Argentina. S’imbarcò su una nave con dei conoscenti. Durante una sosta in un’isola di Caraibi, il ragazzo attratto dalla bellissima natura, perse la cognizione del tempo e quando tornò sulla spiaggia, scoprì che la nave era già salpata. Il ragazzo si guardò intorno, ma non vide nessuno. Com’era possibile che non si fossero accorti della sua assenza? David decise di esplorare l’isola pensando di trovare qualche aiuto. Dopo due o tre ore di cammino, senza incontrare anima viva, incominciò a sentire i crampi della fame e il bisogno di bere. Poco dopo, per la stanchezza e lo sfinimento svenne. Una leggera brezza mattutina lo svegliò:

vide una bellissima fanciulla avvicinarsi con un cesto di frutta fresca e dell’acqua. Con le ultime forze rimaste si alzò con estrema fatica per prendere il cibo e quindi potersi rifocillare. Stava per afferrare il cesto, quando la visione svanì nel nulla. David si trascinò verso la spiaggia, con la speranza di essere avvistato da qualche peschereccio. Stava per perdere ogni speranza quando gli sembrò di vedere un uomo che si chinava verso di lui. Pensò di avere un’altra allucinazione, però questa volta la salvezza fu reale. Un’imbarcazione di pescatori lo portò alla sua nave e finalmente David poté riabbracciare i suoi genitori Mislimi, Nushai, Farah, Lakrakche Abdel, Lakrakche Fatima Scuola sec. di I grado Borgo S. Giacomo classe 2^ C

Tutti gli anni il primo novembre si festeggiano tutti i santi, il due novembre si ricordano tutti i morti. Secondo noi i santi sono persone buone, brave e generose che durante la loro vita hanno aiutato e salvato altre persone. I santi sono amici di Gesù, stanno con Dio e fanno miracoli per fare del bene alle persone bisognose. Tutti noi dobbiamo prendere i santi come nostro modello o esempio di vita. Nel passato si leggevano libri sulla vita dei santi, oggi si guardano films per imitare il modo di vivere dei santi. Infatti tutti noi possiamo diventare santi e dobbiamo impegnarci a raggiungere questo obiettivo; dobbiamo cioè aiutare ed amare gli altri. Il 2 novembre ognuno ricorda, prega e porta un fiore sulla tomba dei propri cari che sono morti. Classe 3^A sc. primaria “M. Russo”

Anche quest’anno la nostra scuola parteciperà all’iniziativa

“Le arance della salute” in favore della ricerca sul cancro. Vi aspettiamo numerosi. 13


I wandered lonely as a cloud That floats on high o'er vales and hills, When all at once I saw a crowd, A host, of golden daffodils; Beside the lake, beneath the trees, Fluttering and dancing in the breeze.

The waves beside them danced; but they Out-did the sparkling waves in glee: A poet could not but be gay, In such a jocund company: I gazed—and gazed—but little thought What wealth the show to me had brought:

Continuous as the stars that shine And twinkle on the Milky Way, They stretched in never-ending line Along the margin of a bay: Ten thousand saw I at a glance, Tossing their heads in sprightly dance.

For oft, when on my couch I lie In vacant or in pensive mood, They flash upon that inward eye Which is the bliss of solitude; And then my heart with pleasure fills, And dances with the daffodils.

Got Few Soon Play Air Sky Noise Three See

Shy Tree Boys Me View Day Moon There Hot

Dopo aver letto la poesia “Daffodils” di William Wordsworth, abbiamo scritto alcune poesie improvvisandoci “poeti”, utilizzando parole in rima. A NORMAL DAY The day is hot What a view I’ve got!? I see a few boys They’re making noise They’re three Playing under a tree

TODAY Today I play And I see A tree In the tree There are Apples three

Pesaresi Nicola 3^ E

The Beautiful day It was very soon and I saw the moon, but I had got very hot and I stayed all the day to see the beautiful tree Lorenzo Virgini 3^ E

Morelli Federica 3^ E

14

In the nature There is peace in me and in all I see The moon Is coming soon and the blue sky make me shy

Pasquini Giovanni 3^ E


I DREAMT I dreamt the moon reflected in me I get up soon and the moon I see It’s a hot day and I play looking at the moon Elena-Ioana Rossini 3^ E

SQUIRRELS… When I look at the sky There are two shy Squirrels playing in a tree This is that I see Debora Pavoni 3^ E

Un bruco colorato nel nostro prato è arrivato. La testa lui ha gialla e gli occhi di farfalla, azzurro è il cappello e a spicchi il suo ombrello; è rosso, giallo e arancione come i colori di ogni sezione. Tu hai i colori dei nostri dischi ! Se resti qui non avrai fischi ! Le tue avventure ci racconti e noi bimbi siamo pronti per scoprire insieme a te ciò che di bello nel mondo c'è !

Qualche giorno fa il postino è arrivato e una lettera ha consegnato: É DEL BRUCO COLORATO !!! Ora la nostra carta d'identità prepariamo e poi cari lettori le nostre avventure vi raccontiamo.

15

Sc. infanzia Passatempo


Alunni 4° e 5° di Montetorto

PITTORI E POETI

………….le vetrate delle nostre finestre

…i nostri Haiku

Gli HAIKU sono brevi testi poetici di origine giapponese, senza titolo e composti da soli tre versi

Sta immobile, luminosa nel cielo la bianca luna. Enrico Fanesi

Perla trasparente posata su una foglia: una goccia di pioggia !! Rebecca Amantini

Nel cielo umido una scia di mille colori : l’arcobaleno. Matilde Coppari

Una nuvoletta copre una stellina nel grande cielo. Giovanni Paolinelli

Il sole cala rubando i colori al paesaggio. Matteo Ricciotti

Ali celesti volano nel cielo : una farfalla. Irene Ristè

La stella cometa attraversa il cielo come un sorriso di un bambino. Mattia Fanesi

16

Due luci si accendono inquietanti e silenziose : un gatto nella notte !! Anita Bartolini


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.