Penna parlante febbraio 2017

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Istituto Comprensivo “Fratelli Trillini” Osimo - Anno 15° - n°1 - Febbraio 2017 - Distribuzione interna Responsabili: Catena Lorena - Sorbellini Anna Rita

La promessa di una nuova scuola tanto attesa da tutti i bambini, insegnanti e genitori si è finalmente realizzata, quasi come un dono di Natale; infatti al rientro dalle vacanze i bambini hanno cominciato le lezioni nel nuovo plesso ricoperto da un gioco festoso di pannelli verdi. Da un vialetto, dove cresceranno piante di diverso tipo, si accede all’ingresso. Al centro dell’atrio l’ albero simboleggia la vita, la crescita dei bambini. Le aule colorate e spaziose, supertecnologiche a risparmio energetico, sono belle ed accoglienti . Sabato 14 c.m. il Sindaco ha tagliato il nastro per inaugurare il nuovo plesso, circondato da bambini festosi e dalla cittadinanza accorsa nu-

merosa per la grande festa. Non potevano mancare la Preside, il sacerdote e quanti hanno collaborato alla realizzazione della struttura. Dopo vari ed interessanti interventi dei partecipanti, i bambini hanno allietato i convenuti con poesie sull’amicizia, una recita in dialetto sulla scuola di una volta e quella di oggi, canzoni, scenette e un gran finale con un sentito inno di Mameli cantato da tutti i presenti, con i bambini che tenevano in mano una girandola colorata.

Emozione, gioia e gratitudine sono stati i sentimenti protagonisti di questa meravigliosa grande festa! GRAZIE Sindaco!!! I bambini e gli insegnanti del plesso “Montetorto”


Gli alunni tutor accolgono i bambini delle elementari, si presentano e invitano gli ospiti a dividersi in quattro gruppi che saranno individuati dal nome: gruppo mela, gruppo uva, gruppo pera e gruppo fragola.

Ogni studente avrà al collo il simbolo identificatore e seguirà la guida che li accompagnerà nei cinque laboratori. Filo conduttore delle attività “Il cibo”: bene primario.

Laboratori: Arte: “Il cibo nell’arte” Italiano: “Cena con delitto” Geografia: “Viaggio italiano nel cibo” Scienze: esperimenti Tecnologia: Kahoot, Padlet 2

Scuola secondaria, di primo grado Passatempo


Per il progetto continuità, le Quinte di Passatempo e di Padiglione sono venute alle nostre BELLISSIME medie !!! Noi di prima eravamo divisi in 5 gruppi di tre o quattro elementi, a cui si sono aggiunti uno o due di loro. Questo progetto comprendeva soprattutto la spiegazione del Padlet, un contenitore virtuale. Il lavoro da svolgersi con l’ausilio dei tablet, che ogni gruppo aveva a disposizione, consisteva nello scrivere o nell’inserire foto di cibi delle re-

gioni italiane, cercando il materiale online. Gli studenti delle elementari sono arrivati alle 9 e noi eravamo eccitati al pensiero di fare i “maestri”! Per questo progetto ci siamo messi nella stanza della LIM, in modo che ognuno aggiungeva elementi diversi alla ricerca mostrando a tutti gli altri il risultato finale. Loro e noi ci siamo divertiti molto ed alle quinte è piaciuta molto la scuola!!!

L’insegnante di arte, la prof. Barontini si presenta, assegna le postazioni a penisola ai vari gruppi, spiega come si realiz-

Essendo il filo conduttore dei laboratori il cibo, abbiamo realizzato stampe con motivi di frutta: fragola, uva, mela e foglie come elementi decorativi. Il percorso del laboratorio si può così sintetizzare: - tagliare la patata a metà, - scolpire il motivo scelto, -colorare la matrice ottenuta con i colori per la stoffa, -imprimere la matrice sul tessuto, -lasciare asciugare per qualche minuto, -stirare a rovescio la stoffa per fissare la decorazione ed … ecco il risultato.

za, attraverso la stampa, un disegno su stoffa secondo il vecchio metodo del 1400. Solitamente, aggiunge, si utilizzava una base di legno intagliata con il motivo tradizionale. Oggi, essendo la proposta rivolta ai bambini della scuola elementare che non conoscono questa tecnica, l’insegnante propone di utilizzare un metodo semplice ma ugualmente efficace, la patata. Tutti possiedono la patata ed è facile scalfirla con un coltellino.

Caterina G. , Sara B., Ilaria C cl. 1^A scuola secondaria, di primo grado Passatempo

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Classe 1^ B, sc. secondaria di 1° grado -Passatempo-


Chi ha ucciso il conte? Per il progetto continuità noi ragazzi della II A abbiamo organizzato una rappresentazione teatrale sul genere narrativo il giallo. La storia narra di un conte che, durante una cena nel suo castello di San Pietroburgo con alcuni amici, viene avvelenato. Il compito dei bambini, che hanno assistito alla rappresentazione teatrale, è stato quello di scoprire il colpevole. Per scrivere il racconto, aiutati dall’insegnante di Italiano, ci siamo divisi in tre gruppi: il primo ha realizzato l’introduzione descrivendo dettagliatamente l’ambientazione, il secondo il corpo centrale e il terzo la conclusione. Alla fine è venuto fuori un capolavoro! Con l’aiuto delle professoresse di Arte e di sostegno abbiamo realizzato una suggestiva scenografia: una inquietante foresta davanti all’entrata della classe, ormai trasformata in un castello. All’interno della classe abbiamo allestito una tavola per la cena, reso buio l’ambiente e illuminato il tutto con delle candele. Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie abbiamo realizzato effetti sonori per far crescere la suspance. Terminata la storia e la scenografia la professoressa di Italiano ha assegnato ad ognuno di noi le parti ed abbiamo iniziato a provare fino al fatidico giorno in cui abbiamo mostrato il nostro lavoro ai bambini che sono

stati felicissimi. Nel mettere in scena la nostra storia non abbiamo svelato il colpevole: i bambini successivamente si sono divisi in gruppi da quattro e con il nostro aiuto hanno cercato di scoprire l’identità dell’assassino, ancora da noi non svelata. La professoressa di Italiano ha dato loro un compito: inserire nella pagina on line, da lei precedentemente creata attraverso il programma Padlet, il continuo della storia con il nome del colpevole. Presto li incontreremo, recandoci noi nelle loro scuole, per verificare il lavoro che hanno svolto. Classe 2^ A scuola secondaria, di primo grado -Passatempo-

Scienze: “La chimica per tutti” Durante la giornata dedicata al Progetto continuità, i ragazzi della Scuola Primaria di Padiglione e Passatempo si sono trasformati per qualche momento in “piccoli chimici”, lavorando con provette, pipette, beute e reattivi chimici. Sotto la supervisione degli alunni della 2 A, si sono cimentati, a piccoli gruppi, in un’attività di laboratorio che aveva lo scopo di saggiare le caratteristiche

acide o basiche di prodotti che utilizziamo quotidianamente nelle nostre case, sia perché fanno parte della nostra dieta, sia perché ci aiutano nelle pulizie. Per questo esperimento abbiamo utilizzato un indicatore vegetale, l’estratto di cavolo rosso, una sostanza in grado di cambiare colore a seconda dell’ambiente chimico con cui viene a contatto. Infatti, se la sostanza aggiunta ha le caratteristiche acide, il colore dell’indicatore da viola vira al fucsia fino al rosso intenso, in caso di acidità molto spinta, o, al contrario, assume colorazioni verso i toni del blu e del verde, se il reattivo aggiunto è di natura basica. 4


I nostri piccoli ospiti hanno osservato, ad esempio, che la varichina trasformava il viola dell’indicatore in un bellissimo verde petrolio, che l’acido muriatico, l’equivalente dell’acido cloridrico che nel nostro stomaco aiuta la digestione, è un acido molto più forte d e l limone, perché il colore ottenuto era di un rosso più intenso. Nella prossima foto si può vedere la scala di colori ottenuta alla fine dell’esperimento, dopo aver saggiato anche l’ammoniaca, il bicarbonato di sodio, l’aceto e un disgor-

gante liquido. Durante l’attività, gli alunni d e l l a Scuola Primaria sono stati guidati e aiutati dai ragazzi della classe 2A che avevano già svolto l’esperimento al termine dell’unità di apprendimento dedicata ai fondamenti della Chimica. Con questa semplice attività sperimentale i ragazzi si sono avvicinati al mondo della Chimica, una disciplina assai complessa ma anche molto affascinante, soprattutto se affrontata con una didattica laboratoriale, dove i ragazzi diventano i protagonisti del loro apprendimento.

Quest’anno per il Progetto Continuità abbiamo scritto delle lettere ai nostri compagni che frequentano la secondaria per avere notizie su questa nuova scuola che andremo a frequentare il prossimo anno. Il 14 dicembre ci siamo recati in visita alla Scuola Secondaria di primo grado di Passatempo e in questa occasione gli alunni delle medie ci hanno consegnato le loro risposte. In classe poi abbiamo letto le loro lettere ed abbiamo capito che:  le medie sono piuttosto difficili  le verifiche sono più impegnative  ci sono nuove materie: Francese, Epica,

Antologia e Tecnica  bisogna studiare di più  occorre sapersi organizzare nei compiti  è necessario stare attenti alle lezioni senza fare confusione mantenendo un comportamento educato e rispettoso  i professori sono simpatici ma alcune volte sono severi  si usano tablet, computer e soprattutto si fanno tanti esperimenti Noi ci auguriamo che i professori della secondaria siano sempre accoglienti e disponibili come lo sono stati il giorno della nostra visita. Lo studio sarà impegnativo ma noi cercheremo di mettercela tutta per ottenere buoni voti e vivere serenamente questa nuova esperienza.

Classe 2^ A scuola secondaria, di primo grado -Passatempo-

SCUOLE MEDIE ... STIAMO ARRIVANDOOOOO!!! 5

Classe 5^, scuola primaria Passatempo


Particolarmente accattivante l’attività di continuità svolta quest’anno tra le nostre classi quinte della scuola primaria e i plessi di scuola secondaria. Far conoscere ambienti, insegnanti e attività è fondamentale per preparare alunni e alunne al nuovo percorso che li attende tra pochi mesi. Nel plesso del Borgo le quinte della Marta Russo e di Casenuove hanno partecipato a diversi laboratori, nuove tecnologie ma anche attività

Le scuole di Passatempo hanno messo in campo creatività e fantasia, ricreando un ambiente DA FAVOLA. I bambini e le bambine della quinta sono entrati in un vero e proprio giallo assistendo alla messa in scena di “Cena con delitto”. Anche qui tutti gli ingredienti

manuali e pratiche, il tutto nella giusta misura. Hanno provato Kahoot, storybird e iMovie, hanno gustato un vero tè inglese e assaporato una merenda francese guadagnata con la costruzione di una mini tour Eiffel, hanno confezionato biglietti musicali cimentandosi al pianoforte, si sono improvvisati chimici con soluzioni spettacolari ma anche un po’ puzzolenti, e infine hanno verificato la progettazione concreta dell’orto e dell’aula verde.

dosati con attenzione: arte, con la realizzazione di una tovaglietta per la colazione, esperimenti scientifici con i cibi, l’uso delle nuove tecnologie attraverso Padlet e ovviamente una gustosa merenda per tutti e tutte.

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Scuola secondaria di primo grado


La nostra classe ha organizzato una cooperativa scolastica: “Il cerchio dell’amicizia”. Che cosa significa? Noi siamo un gruppo di bambini che devono impegnarsi a collaborare insieme per raggiungere degli scopi comuni. La nostra classe è diventata una piccola cooperativa simile a quella che organizzano gli adulti per lavorare.

Deve cioè guadagnare dei soldini da dare in buona parte in beneficenza, in piccola parte per le necessità della scuola e della classe. Per questo motivo abbiamo deciso di organizzare una bancarella in cui abbiamo venduto i nostri lavori. Abbiamo preparato delle candele e dei piatti decorati con il découpage, dei segnalibri plastificati, dei mestoli in legno addobbati con immagini di Babbo Natale, dei centrotavola e i porta candele. Questa esperienza è stata speciale ed emozionante perché sembrava di essere in un negozio ed era divertente chiamare i clienti a comprare. Il nostro mercatino si è svolto nell’atrio della scuola nei giorni antecedenti il Natale. Durante l’anno faremo

Ognuno ha il suo ruolo: abbiamo eletto un presidente che organizza le assemblee, il vice che lo aiuta, tre segretari che scrivono i verbali, due cassieri che tengono la cassa e il libro-cassa, tre sindaci che controllano che tutto venga fatto regolarmente e in armonia. Questi ultimi fanno in modo che si rispetti lo statuto cioè le regole. Un giorno abbiamo firmato l’atto costitutivo con la Preside, il Vice Preside, il Direttore di banca Giuliano Bianchi. Erano presenti alcuni nostri genitori e nonni. Ogni A.C.S. (associazione cooperativa scolastica) deve organizzare una attività di impresa.

delle assemblee per riflettere sui nostri comportamenti e per prendere le decisioni insieme. Ci auguriamo che questa esperienza divertente ci faccia imparare a collaborare sempre di più. Classe 3° C, scuola primaria “Marta Russo”

“Solo insieme possiamo raggiungere ciò che ciascuno di noi cerca di raggiungere.” KARL THEODOR JASPERS

“Le persone che lavorano insieme vinceranno. Sia che si stia lottando contro una complessa difesa di football, o contro i problemi della società moderna.” VINCE LOMBARDI

“È necessario unirsi, non per stare uniti, ma per fare qualcosa insieme.” GOETHE 7


ce marmellata riempie dei mini vasetti. Contemporaneamente, divisi a gruppetti, disegniamo e coloriamo l’etichetta per la nostra marmellata scrivendoci anche il nostro nome. Mentre l’altro gruppo viene in mansarda noi scendiamo nel meleto dove il cognato della sig.ra Lorena ci permette di correre su e giù per rilassarci e qui le nostre scarpe festeggiano nel fango. Poi si ritorna alle spiegazioni, impariamo il nome delle mele che coltivano: Annurca, Pink Lady, Granny Smith, Golden Delicious, Fuji. Il nostro esperto ci sottolinea che più la mela è bella più è trattata. Lì all’azienda non usano insetticidi ma “lo spaghetto” cioè un filo che emana un odore per 150 giorni che fa impazzire i feromoni per cui i maschi e le femmine delle mosche non si incontrano e non depongono le uova e le mele sono “salve”. Abbiamo avuto anche la dimostrazione di come si deve far crescere un ramo su una piccola pianta; basta praticare un piccolo taglio nel tronco e il lavoro è fatto. Questo gentile signore ci ha anche mostrato l’enorme cella frigorifera dove conservano le mele e infine… ha offerto a ciascuno una mela che potevamo scegliere a piacere tra le tante specie coltivate. Succose, croccanti, polpose… veramente ottime, si sente realmente la differenza di queste mele raccolte e mangiate da quelle che compriamo al supermercato Ci ha salutati con una bella frase “C’è un modo per mangiare sano, ma ci vuole pazienza” Grazie “Azienda”, l’aver toccato con mano, capito il modo di coltivare e di produrre ci permetterà di diventare, se vogliamo, consumatori attenti alla qualità e perché no, anche coltivatori attenti all’ambiente.

Il pulmino scolastico allegramente, con le risate e le chiacchierate di noi ragazzi della scuola media di Passatempo, si dirige all’azienda agricola Zagaglia. La signora Lorena ci attende, si presenta e mentre ci dividiamo in due gruppi ci troviamo a coccolare il cane Pelù che, strofinandosi sulle nostre gambe, chiede carezze a tutti. Il nostro gruppo sale in man-

sarda dove, dopo esserci lavati le mani e liberati dei cappotti ascoltiamo attentamente la spiegazione sull’importanza della mela, della buccia, della polpa , delle sue proprietà e soprattutto della sua bontà. Ci disponiamo quindi attorno ad un tavolo lungo lungo dove ci aspettano piatti di mele che debbono essere sbucciate. Ben presto gli spicchi con la buccia diventano succo di mela grazie al robot centrifuga e in men che non si dica un prelibato succo di frutta ci ristora. Gli spicchi sbucciati dalle nostre mani e in parte da una macchinetta super ingegnosa finiscono in pentola con zucchero, limone, pectina e in pochi minuti una profumata e dol-

Classi 1^A, 1^ B, 2^ A scuola secondaria, di primo grado -Passatempo8


La principessa e il drago C’era una volta una principessa che viveva in un bel castello. Un giorno arrivò un drago dall’aspetto orribile, tutto verde e con gli occhi di fuoco, che rapì la principessa; si sentiva solo e voleva portarla nel suo castello stregato. -Grrrrrr, grrrrrr!. Questa principessa è proprio quella giusta! - Disse soddisfatto.La principessa, disperata, fu messa in una cella. Dopo alcuni mesi passo di lì un principe che sentì gridare:- Aiutoo! Aiutoo!- Capì che era il pianto della principessa. Così prese la sua spada magica e tagliò le sbarre della prigione; si mise poi a combattere contro il drago e lo uccise. Una volta liberi, il principe e la principessa vissero felici e contenti. (Francesco, Hergi, Rafael, Angela) La sirenetta C’era una volta, in fondo al mare, una sirena che si chiamava Ariel. Un giorno Ariel scappò di casa, perché sull’isola, dove andava ogni tanto di nascosto, vide un bellissimo principe. La mamma e il papà si arrabbiarono tantissimo e chiamarono in aiuto la strega cattiva. Questa fece diventare brutto il principe, che non si fece più vedere. La notte dopo arrivarono le tre fatine, amiche di Ariel, che con la bacchetta magica fecero diventare buona la strega. Così la sirenetta tornò a casa con la strega che, buona buona, fece la serva e preparava delle gustose minestre per pranzo. E tutti vissero felici e contenti. (Noemi, Edoardo, Aurora, Marco) La principessa e il burattino Viveva una volta in un boschetto una bella principessa molto gentile. Se ne andava per i sentieri ad esplorare il bosco, quando uscì da un cespuglio un camaleonte un po’ bruttino. Il camaleonte cercò di prendere la principessa perché voleva trasformarla in un camaleonte come lui. Fortunatamente passava di lì un burattino, molto allegro, canticchiando. L’allegria del burattino irritò il camaleonte che se ne andò. Il burattino e la principessa cantarono vittoria, ma sbucò nuovamente il camaleonte, che aveva fatto finta di andarsene. Così il burattino lo schiacciò e lo sconfisse. La principessa fu libera e contenta. (Andrea, Yanis, Leonardo, Loreley) Il principe veloce Tanto tempo fa, viveva una graziosa fanciulla in un bellissimo regno. Un caldo giorno venne un drago che rapì la principessa. Il drago la mise nella prigione del suo castello e le preparò una pozione magica per farla diventare una strega. Nel momento in cui il drago dava la pozione alla principessa, arrivò un principe che scagliò una freccia e colpì la pozione che cadde a terra. Il drago tentò di indebolire il principe con il fuoco, ma il principe, più veloce di lui, si riparò in fretta con lo scudo. Con la spada gli tagliò la testa, e vissero felici e contenti. (Alessandro, Lucrezia, Valentina, Tommaso, Michela) 9

Classe 2^ D, scuola primaria “Marta Russo”


Il 16 dicembre data attesa con trepidazione da tutti i bimbi della scuola di Padiglione!!! Fervevano i preparativi I bimbi eran giulivi Una calda accoglienza un clima festoso ci aspettava alla casa di riposo … I bambini contenti hanno cantato i loro canti, esternando il loro stupore e i vecchietti ascoltavano con amore Il momento più bello è stato quando ogni nonnino, affiancato da un bambino ha colorato il suo disegno ed è stato come un sogno … Le mani stanche hanno preso vigore e i visi spenti han preso colore!!! Scuola dell’infanzia “V. Acqua” -Padiglione- sez A

Nevino è un pupazzo di neve di pannolenci. È il lavoretto che abbiamo fatto quest’anno a scuola per il Natale. Nevino è tutto bianco e, sulla testa tonda, ha un grande cilindro di colore rosso come la lunga sciarpa che porta al collo. Inoltre ha un gran pancione tutto rotondo con al centro due piccoli bottoni neri che abbiamo portato noi bambini da casa. Con questi accessori è proprio un pupazzo di neve molto elegante! Nevino ha due piccoli e dolci occhietti di perline ed un nasone arancione a forma di carota: che tenero! Ha due lunghe braccia distese a forma di ramo che sembrano chiedere un grande

abbraccio. Come sfondo ha il pannolenci blu con sei fiocchi di neve tondi ed una soffice nuvola di neve sotto i suoi piedi. Questo lavoretto riveste completamente una base di cartone rotonda per le torte e si può appendere grazie ad un nastrino bianco. Nevino è proprio bello! Quando lo guardiamo pensiamo alla neve che quest’anno ancora non abbiamo visto. Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto incollando i vari pezzi di pannolenci colorato. Anche ai nostri genitori è piaciuto molto e lo abbiamo appeso subito insieme alle altre decorazioni natalizie delle nostre case. Classi 1^ e 2^, scuola primaria -Passatempo10


CON LA SLITTA TRA LE STELLE Con la slitta tra le stelle babbo Natale porta cose belle, poi scendendo dal camino mi consegna un regalino. Guarda bene è speciale! Sono i miei auguri di Buon Natale. IL NATALE Il Natale … sentimento che mi sboccia nel cuore e che vivo insieme alla mia famiglia con amore … Tutti son bravi a scartar regali, ma il Natale, il vero Natale non consiste in questo: è amore. Classi 4^, scuola primaria Passatempo

ARMONIA, PACE, È IL NATALE Tutto a Natale è molto pacifico, ma nell’aria qualcosa è cambiato; non sono i regali, non è la ricchezza, ma l’amore. Un albero piccolo, poco addobbato, non importa se c’è armonia. Auguri a voi, mamma, fratellini e papà!

La gioia del Natale Natale è magia. Si fa il pieno d’allegria tra pandori e panettoni l’uomo in rosso porta i doni e se dal cielo cadon fiocchi a noi bambini brillan gli occhi. Questo Natale Oggi devo scrivere una poesia ma mi è andata via la fantasia. Devo scrivere del Natale che non è stato poi così male. Se scrivessi di quella volta nel crepaccio? Ma che dico! Non c’è il ghiaccio. Ecco arriva mia cugina che di nome fa Martina. Lei ci regala compagnia e suo fratello allegria. Mancano solo zio e zia ma intanto è tornata la fantasia. Filastrocca delle vacanze Filastrocca delle vacanze gira gira per le stanze. Oggi sono una principessa anche la corona mi sono messa. Ieri ero una ballerina con il tutù e la scarpina. Filastrocca delle vacanze gira gira per le stanze. Sui pattini sono salita e mi sono assai divertita.

SOGNO DI NATALE Sogno un Natale speciale dove potrò solo amare, desiderare e sognare. Mai più dolore, o Signore porta solo l’amore, la fratellanza. Fai nascere un fiore In ogni arido cuore.

Un pranzo abbondante Per cominciare un piatto di pasta, poi continuiamo con un ciuffo di canasta. Quindi si mangia un po’ di stracchino e una fetta di pecorino. Dopo un bel dolcetto al gusto di amaretto. Non può mancare il panettone e, bianco o nero, un po’ di torrone. E per finire un bel vassoio di mandarini e, già che ci sono, una coccola ai gattini. La luna e il sole Eccola lassù, una piccola luna che mi porterà molta fortuna. Eccola lì, sopra la laguna. Non ci sono parole per descrivere il sole splendente e l’incanto che mi meraviglia tanto. Eccoli lì, il sole e la luna: la bellezza li accomuna.

Qualche volta sono cascata ma mi son fatta una risata. E poi carte e giochi di società con gli amici a volontà. Filastrocca delle vacanze gira gira per le stanze. Mamma dice: “ compiti devi fare” ma io voglio restare a giocare. Alla fine i compiti li ho fatti lo stesso addirittura una poesia, che sto scrivendo adesso. 11

Classi 4^, scuola primaria Padiglione


secchio pesante pesante. Si coprì per bene e trascinando il secchio salì in cima alla montagna. Quando arrivò sul cucuzzolo era proprio stanco, si riposò un pochino, poi prese il secchio e lo rovesciò sopra il Paesello. Subito dal secchio uscirono mille fiocchi bianchi. “Nevica, nevica!!!” gridarono i bambini e corsero fuori a giocare. Il mago di Natale era proprio contento.

MILLE FIOCCHI BIANCHI Quell’anno faceva tanto freddo e a Paesello ognuno se ne stava rintanato al calduccio della sua casetta. “Così non va, è quasi Natale e nessuno se n’è ancora accorto. Qui ci vuole un po’ di atmosfera natalizia, vediamo cosa si può fare” disse il mago di Natale. Pensa e ripensa gli venne un’idea: andò giù in cantina e tirò fuori un LUCI NELLA NOTTE La notte era scura scura e a Paesello non si vedeva nulla. Al mago di Natale venne un’idea: aprì il cassettone e tirò fuori un piccolo pacchetto misterioso. Caricò sulle spalle un’altissima scala, afferrò un barattolo di colla con un grande pennello, si coprì per bene e si incamminò nella notte tenendo ben stretto il suo pacchettino. Quando arrivò in una vallata deserta e silenziosa aprì la scala e iniziò ad arrampicasi, portando con sé colla, pennello e pacchetto. Quando giunse in cima intinse il pennello nella

colla e iniziò a spalmarla nel cielo, poi prese dal pacchetto tante stelline luminose, le appiccicò qua e là e all’improvviso ... il buio scomparve e la notte si illuminò. Il mago di Natale sorrise felice.

ARIA DI FESTA Malgrado la neve e le stelle, a Paesello ancora nessuno pensava al Natale. Al mago venne un’idea: andò in soffitta, cominciò a frugare tra casse e scatole di ogni tipo e tirò fuori uno scatolone rosso e dorato. Quando venne la notte e tutti ormai stavano dormendo, si coprì per bene e uscì lungo le vie. Procedeva pian pianino, attento a non fare rumore: si fermava davanti ad ogni casa, frugava nello scatolone, tirava fuori un po’ di cose luccicanti, le appoggiava sulla soglia e proseguiva il suo cammino. Il mattino seguente ognuno trovò una sorpresa: palline colorate, fili d’oro, rami d’abete … “E’ quasi Natale! Presto presto dobbiamo pre-

parare gli addobbi” gridò una nonnina. Tutti si diedero un gran daffare e, in men che non si dica, il Paesello si ritrovò pieno di luci, colori, ghirlande e alberi luccicanti. “Ah, che meraviglia! Finalmente ci siamo!” sospirò soddisfatto il mago di Natale. 12


Quando giunse la notte, la trascinò nella neve DONI PER TUTTI Il Natale era sempre più vicino e a Paesello fino a sotto il grande albero decorato. l ’at t es a Il mattino dopo, al loro risveglio, gli abitanti di si faceva Paesello videro la cesta dove c’era scritto: o r m a i “NATALE E’ ANCHE … UN DONO PENSAi m p a - TO PER CHI NON HA NIENTE”. ziente: i I bambini, le b i m b i mamme e i papà avevano capirono: corsero scritto la al supermercato e letterina in men che non si a Babbo dica riempirono la N a t a l e , cesta di farina, ole mamme e i papà correvano di qua e di là alla lio, pasta, panettoricerca dei doni da scambiarsi nella notte Santa, ni e giocattoli da insieme a tutti i doni che avrebbe portato Babbo regalare alle perNatale per i bambini. sone povere di Paesello. Il mago di Natale osservò un po’ pensieroso Il mago di Natale sorrise: “Adesso sì, che è Natutta questa agitazione, poi gli venne un’idea: tale!”, esclamò soddisfatto e se ne andò fiandò nel suo garage e tirò fuori una grossa cesta schiettando e ci attaccò sopra un grande cartello. Scuola dell’infanzia -Passatempo- sez A, B, C .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Come una volta...

con le mani, pigiamo l'uva con i piedi, e con il torchio!

Per festeggiare la fine della vendemmia balliamo il saltarello! Classe 2^ scuola primaria -Padiglione13

Infine, ritornati in aula, prepariamo i tradizionali biscotti di mosto.


In classe abbiamo fatto la vendemmia come i contadini che raccolgono l’uva dalle viti in collina.

Prima abbiamo osservato i grappoli e ci siamo lavati le mani.

Nella biblioteca abbiamo preparato il materiale: bacinelle, colino, imbuto, cucchiaio di legno, mestolo, bottiglie.

Poi abbiamo lavato tutta l’uva. Subito abbiamo tolto gli acini dal raspo e dopo li abbiamo schiacciati con le mani.

Successivamente abbiamo spremuto le vinacce nel colino e separato i vinaccioli dal succo. Infine abbiamo travasato nelle bottiglie il succo ottenuto chiamato mosto.

Lo abbiamo anche assaggiato: è dolcissimo e profumato!

Adesso il mosto fermenta facendo la schiuma e tante bollicine.

Così diventerà vino. 14

Classe 1^, sc. primaria Passatempo


Era una bella giornata soleggiata e come tutti i giorni una formica lavorava, portava scorte per l’inverno ormai vicino. Tutt’altro faceva il lupo, che non pensava minimamente al freddo, anzi cacciava agnelli e metteva sottosopra le fattorie circostanti. Un giorno, la formica gli chiese: “L’inverno è ormai alle porte e tu non hai cibo a sufficienza, come farai?” “Non preoccuparti per me, io sono grande e grosso, resisterò al freddo, tu soffrirai più di me, guarda quanto sei piccola!” rispose il lupo presuntuoso. La formica se ne andò dicendo: “Vedremo, io mi sono preparata, tu no!”

L’inverno arrivò, l’insetto se ne stava nel suo formicaio al calduccio, mangiava quello che si era guadagnato, mentre il lupo tremava dal freddo e non aveva di che sfamarsi. Era stremato, non poteva cacciare a causa della neve, allora andò dalla formica a chiederle aiuto, ma essa gli rispose: “Te l’avevo detto di provvedere, non mi hai ascoltato, adesso ne paghi le conseguenze”. Il lupo se ne tornò a casa a mani vuote e soffrì tutto l’inverno. Questo vuol dire che “Chi dorme non piglia pesci”, in questo caso che bisogna lavorare e prepararsi per affrontare eventuali difficoltà future. Melonari Filippo, Classe 1^E -“G. Leopardi” Borgo San Giacomo

Da poco tempo una famiglia si era trasferita in una casa di campagna con il loro saggio cane. Un giorno arrivò “un ospite”(se così lo vogliamo chiamare): il topo Winston che aveva preso il vizio di mangiare sempre e di nascosto dal frigorifero di casa. Il primo ad accorgersi del suo arrivo fu il cane che gli disse; “Ehi, ciao, come mai sei qui? Winston rispose: “Non sapevo dove andare a vivere, non ho famiglia e questo è l’unico posto che ho trovato, però, mi raccomando, non rivelare a nessuno la mia presenza e soprattutto che mangio dal vostro frigo! Il cane mantenne la promessa ma affermò: “Guarda che se continui così verrai scoperto! Una volta va bene, la seconda anche, ma la terza sarai preso e per te non saranno bei momenti!”

Il topo ripeteva tra sé e sé: “Mi scoprono?! Ma se sono il ladro di cibo più bravo di tutto il paese!” Un giorno il padrone di casa si accorse che nel suo frigo mancava sempre più cibo e decise di mettere una trappola per catturare il furfante. Quando la terza volta Winston andò verso la cucina, la calpestò inavvertitamente e rimase schiacciato. Allora il cane, che lo aveva avvertito, andò dal topo quando ancora aveva la “forza” di poter ascoltare le sue parole e gli ripeté: “Visto? Non mi hai ascoltato ed ora, eccoti lì, in fin di vita! Ti volevo solo insegnare questo proverbio: Tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino!”

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Borsini Mariasole, Classe 1^E -“G. Leopardi” Borgo San Giacomo


A scuola abbiamo svolto esperienze facendo dei laboratori di matematica, scienze, poesia e arte. Ci siamo divertiti con numeri, tabelline, elementi naturali, rime e materiale di vario genere per realizzare veri capolavori.

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Classi 1^ e 2^, scuola primaria Passatempo-


Partendo dalla filastrocca “L’elefante Zanna-Storta” , ci siamo dilettati ad inventarne altre con elefanti golosi e sportivi. È stato bello giocare con le rime! L’elefante Zanna-Storta L’elefante Zanna -Storta non passava dalla porta. Suo fratello Zanna-Dritta ha bucato la soffitta. Suo cugino Zanna-A-Pala è inciampato sulla scala. La sua moglie Zannettina si è incastrata giù in cantina. Il suo amico Zanna-Al-Vento resta fuori ed è contento. (Tutti noi) Elefanti golosi L’elefante Zanna-Lucente amava la pasta al dente. Sua moglie Zanna-Bella mangiava solo la Nutella. Suo fratello Zanna-Al-Collo pranzava sempre con un pollo. Suo cugino Zanna-Storta si abbuffava con la torta. Sua sorella Zanna-Curva assaggiava solo l’uva. Il suo amico Zannettone si finiva il panettone. (Tutti noi)

Elefanti sportivi L’elefante Zanna-Bianca saltellava sulla panca. Sua moglie Zanna-Cariata faceva sempre una nuotata. Suo fratello Zanna-Appuntita di calcio giocava la partita. Suo cugino Zanna-Stretta amava andare in bicicletta. Sua sorella Zanna-Al -Volo era un asso a pallavolo. Il suo amico Zanna-Maestro si divertiva a pallacanestro. (Tutti noi)

Classi 1^ e 2^, scuola primaria -Passatempo17


È venerdì 28 ottobre. I bambini, ritornati a scuola dopo il terremoto di due sere prima, sono eccitati dalle novità e dalla eccezionalità dei fatti vissuti e, durante il circle-time, raccontano spontaneamente emozioni ed esperienze. CARLO -Il primo terremoto non l’ho sentito, si è accorta mamma perché il vetro della doccia si muoveva e mi ha chiamato. Quando stavo dormendo ho sentito un altro terremoto, era forte, io sono andato sotto il letto e poi di fuori. KELLY -In cucina, mentre stavo mangiando, tremavano tutte le lampadine, io stavo in braccio a papà perché così mi salvava. Dopo abbiamo fatto un giro in macchina perché mamma voleva così, io ho scritto il nome sul vetro, c’era tutta la pioggia ferma sul vetro. Abbiamo dormito in macchina con una coperta perché a casa mia non finiva mai il terremoto. ALESSIA -Io giocavo con mamma, mi stava leggendo la storia di Alice, poi siamo andate fuori. ZOE -Sono andata fuori con papà e Bea. MATTEO -Sono andato da nonna a giocare, poi ho sentito il rumore del terremoto, faceva i buchi sottoterra, si muovevano i sassi, ero in braccio a mamma poi siamo andati fuori per vedere da dove veniva il rumore. DENISE -Quando c’era il terremoto il lampadario si muoveva, siamo andati fuori in giardino poi siamo rientrati e non dondolava più. LEONARDO D. -Io sono caduto per terra. LEONARDO S. -Bucava tutto. EDOARDO C. -Si muoveva il lampadario. ELIA -Il letto si muoveva e io mi sono alzato. Dopo il terremoto nonna ha dormito con me sul divano invece nonno ha dormito nel letto con Alessio. FILIPPO -Fuori c’era il temporale e si muoveva le lampade, poi c’era il rumore. CATERINA -Quando c’era il terremoto mi sono fatta prendere in braccio da mamma, io ho avuto paura, poi quando è finito sono ritornata nel letto e ho fatto cuccia con mamma. GIACOMO -Non mi ricordo. DEVIS -Quando ho sentito il terremoto ero fuori in giardino con papà mamma, nonno e Elio. Abbiamo aspettato un po’, poi siamo entrati dentro e abbiamo visto la televisione, poi siamo andati a dormire. 18

Scuola dell’infanzia sez. A -“Girotondo” -


In occasione dei colloqui generali, la scuola secondaria di primo grado di Passatempo si è attivata per contribuire ad aiutare le popolazioni colpite dal terremoto organizzando un mercatino. Ogni classe ha partecipato all’iniziativa: alunni, genitori e docenti sono stati molto generosi e disponibili per cui si sono potute allestire bancarelle con dolcetti, torte, giocattoli, libri, capi d’abbigliamento, oggetti per la casa e tanto altro. La somma raccolta è stata destinata alle zone terremotate. Grazie a tutti

Scuola secondaria di primo grado di Passatempo

Si vedono lampadari oscillare, mobili sbattere e infissi tremare … È il terremoto che bussa alle nostre porte! È da agosto che il terremoto è pronto a bussare ed è proprio quando stiamo per vivere dei momenti di felicità e tranquillità che il terremoto si fa ancora vivo. Mercoledì 18 gennaio ci sono state altre scosse che si sono sentite anche da noi ad Osimo, nelle Marche. Eravamo a scuola, quando si è avvertita la prima scossa intorno alle 10.25. Ritornati da poco dalla lezione di ginnastica, improvvisamente ci siamo accorti che il pavimento sotto i nostri piedi tremava e dopo brevi istanti di riflessione, perché non era chiaro che cosa stesse succedendo, il suono della campanella ha confermato i sospetti di tutti … la terra stava tremando!!! Prontamente attivato il piano di evacuazione, tutti noi bambini siamo stati accompagnati dalle

maestre al punto di raccolta. Attimi di paura per alcune nostre compagne che non sono riuscite a trattenere le lacrime, mentre noi amici cercavamo di rincuorarle. Dopo un po’ le maestre ci hanno fatto rientrare in classe e per tranquillizzarci si è iniziato a leggere un libro. Purtroppo però la lettura è stata interrotta dalla seconda scossa di terremoto che ci ha allarmato ancora di più. A quel punto siamo scappati nuovamente nel cortile della scuola. Dopo un po’ i dirigenti scolastici hanno preso la decisione di chiamare i nostri genitori per tornare a casa. La mattinata si è conclusa con un’ordinanza del Sindaco che ha sospeso le lezioni a causa dei numerosi eventi sismici. Un ringraziamento alle maestre per aver gestito la situazione con grande professionalità.

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Classe 5^B, Scuola primaria “M.Russo”


Conoscevo Giano fin da piccolo. Frequentavamo lo stesso asilo ed in seguito la stessa scuola elementare nella medesima classe, anche se non siamo mai stati amici. È sempre stato un bambino molto creativo, sorridente ed amichevole: amava giocare, disegnare ed inventare nuove situazioni in cui tuffarsi. Da piccolo sognava di voler diventare astronauta e di voler esplorare nuove galassie. Gli altri lo prendevano in giro e non ci credevano per niente, ma lui non dava loro ascolto, era fermamente convinto che sarebbe riuscito a portare a termine la sua impresa. Purtroppo la vita di Giano non sarebbe stata sempre felice e allegra, infatti la sua famiglia non era molto tranquilla. Egli era figlio unico, sua madre casalinga e suo padre, che lavorava come operaio, era un uomo di colore. I suoi genitori litigavano costantemente, ma il piccolo cercava di ignorarli e di pensare a se stesso ed al suo futuro. La situazione andò avanti finché un giorno suo padre se ne andò via di casa per sempre, separan-

dosi dalla moglie e dalla famiglia. Quella volta Giano non riuscì a fare finta di nulla e da quel giorno la sua vita cambiò per sempre. A scuola non parlava più con nessuno e se ne stava fermo e zitto, seduto all’ultimo banco con la testa bassa. Ma la vera reazione negativa di Giano avvenne quando in classe fu inserito un bambino di colore di nome Justin. A quel punto egli sfogò tutta a sua rabbia prendendo di mira il nuovo arrivato: gli faceva lo sgambetto, gli rubava la merenda ed alcune vote lo picchiava. Nessuno osava difendere Justin e mettersi contro il bullo, tutti ormai avevano paura di lui. Non riconoscevo più Giano: da bambino felice e allegro qual era a bullo aggressivo e prepotente... Questa esperienza mi ha fatto riflettere molto. Ho capito quanto siano importanti le situazioni che si vivono, la famiglia, la scuola per la crescita sana di un ragazzo. Basta poco a volte per far smettere di sognare un bambino e scatenare la sua ira. Sparaci Filippo, Classe 2^E - “G. Leopardi” Borgo San Giacomo

Eccolo lì, nel corridoio della scuola a punire anche in modo verbale un suo coetaneo (a suo dire il più intelligente della classe) solo perché si era rifiutato di fargli i compiti di matematica. Dietro questo comportamento però c’è una storia nata tre anni prima, quando Marco, un ragazzino minuto, introverso, molto bravo a scuola, ma molto insicuro, era vittima di bullismo; per lui il periodo delle medie era stato un inferno, non tanto a livello scolastico, perché era sempre il primo della classe, ma in quanto con i compagni non riusciva proprio a socializzare o

per lo meno non ci provava neanche. Aveva capito che se poco poco apriva bocca (che non fosse per essere interrogato) veniva preso in giro: per la sua voce, i suoi capelli, per come era vestito … qualsiasi cosa, anche la più stupida, era buona per burlarsi di lui. Finite le medie, andò in una scuola dove non c’era nemmeno un suo vecchio compagno, diceva che dal primo superiore avrebbe cambiato personalità, carattere e aspetto fisico per poter dare ai suoi nuovi compagni un nuovo aspetto di sé.

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I suoi genitori pensarono che fosse il momento giusto per diventare più estroverso, ma si sbagliavano, perché Marco non cambiò in meglio bensì in peggio. Sì, diventò uno di quei bulli che alle medie lo avevano tormentato, lo faceva per potersi vendicare di tutte quelle volte in cui tornava a casa in lacrime, affamato perché gli rubavano la merenda, con gli occhiali rotti e con i lividi in varie parti del corpo. Ora era diventato uno di quei ragazzi, uno di quelli che non hanno una classe perché passano la maggior parte del tempo in presidenza o in giro per i corridoi. Il primo superiore riuscì comunque a superarlo, anche se con scarsi voti, gli insegnanti vollero dargli un’altra possibilità, anche perché, vista la pagella dell’anno precedente, non capivano come avesse potuto ridursi a quel livello. Cosa molto diversa fu il secondo superiore, in-

fatti venne bocciato e da quel giorno capì veramente cosa fosse lo sconforto. I suoi genitori lo obbligarono a cambiare personalità, a tornare quello di prima: “Quello che abbiamo davanti non è nostro figlio” dicevano. La lezione gli servì moltissimo: dall’inizio di quell’anno, ricominciando con un’altra classe, Marco ritornò ad avere la sua vecchia personalità, anche se continuava a mantenere l’atteggiamento fermo che aveva imparato ad avere. Da quell’anno ritornò a conseguire ottime valutazioni, uscì dalle superiori con cento e lode e poi si laureò con il massimo dei voti. Ed eccolo lì, nei corridoi di tante scuole, questa volta a raccontare ai ragazzi la sua esperienza: “Da uno sbaglio, anche bello grosso, si può sempre imparare” e lui ne era la PROVA. Gallina Emma, Classe 2^E -“G. Leopardi” Borgo San Giacomo

L’associazione Nicola Solustri, associazione senza fini di lucro, nasce per aiutare i ragazzi interessati ai disturbi di apprendimento in nome e in memoria di questo ragazzo di 15 anni vittima della strada, affinché viva in loro la memoria di Nicola.

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Scuola sec. primo grado Passatempo

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Durante il mese di Gennaio abbiamo fatto in classe una ricerca per scoprire quali sono i personaggi più amati dagli Italiani. Tra quelli più apprezzati dai ragazzini e dai giovani c’è al primo posto Jorge Mario Bergoglio, il nostro caro Papa Francesco. Ci ha meravigliato il fatto che sia stato scelto prima di personaggi sportivi famosi, molto ricchi come Valentino Rossi, Ronaldo, Messi, Balotelli ... Abbiamo cercato di saperne di più … Lui è nato a Buenos Aires, in Argentina, il 17 Dicembre 1936. La sua famiglia è di origine piemontese: il papà, ferroviere, tanti anni fa è emigrato in Argentina in cerca di fortuna. Dopo aver compiuto gli studi di chimica e filosofia, svolgendo umili lavori per mantenersi, Jorge Mario si é interessato di teologia ed é diventato sacerdote a 33 anni. Nel 1992 diventa vescovo e fa capire subito, già con il suo stile di vita, quali sono le sue priorità: viaggia con i mezzi pubblici, vive in un piccolo appartamento e si cucina da solo. Diventa papa il 13 Marzo del 2013, sceglie il nome di Francesco, il Santo di Assisi e così rivela la sua sensibilità verso i simboli dell’umiltà e della povertà. Ci siamo chiesti come mai una persona anziana possa essere così tanto apprezzata e seguita: la

domenica Piazza San Pietro è sempre gremita di gente che ascolta la sua parola, fa festa e lo saluta con grande affetto. Sicuramente “Francesco” è un maestro nell’arte della semplicità: non fa solamente prediche con parole che arrivano al cuore, ma compie gesti di bontà, dà il buon esempio: non usa auto blu, ma una semplice utilitaria; non calza scarpette di velluto rosso, ma comodi scarponi di pelle nera. Potremmo dire: è uno di noi … In questi giorni di grande freddo invernale ha fatto tenere aperti i dormitori del Vaticano per 24 ore su 24, ha fatto distribuire sacchi a pelo adeguati alle bassissime temperature ed ha dato la possibilità di dormire nelle auto del clero romano. Nei suoi discorsi non esclude e non condanna mai nessuno, usa un tono di voce caloroso e rassicurante, esorta sempre a migliorare. Non dimostra certamente paura del mondo, dell’altro, del malato, del diverso, dell’escluso, va sempre incontro al bisognoso: è capitato diverse volte di sapere che ha telefonato a casa di persone malate per salutare e dire una parola di conforto. Raccomanda sempre a tutti i giovani di essere coraggiosi, di non temere di sbagliare, perché è meglio sbagliare facendo qualcosa per gli altri che non fare nulla. Ci piace pensare a Papa Francesco come il nostro buon pastore, un uomo capace di dire sempre parole buone, parole di speranza: il suo invito è a non sprecare la nostra vita, ma a lasciare una piccola impronta di “bene” che sicuramente servirà per rendere migliore noi stessi e il nostro mondo … Classe 5^ A, scuola Primaria “Marta Russo”

Frasi celebri di Papa Francesco: - Bisogna aver cura di ogni persona, con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore. - Non abbiate paura di sognare cose grandi.. - Per favore, siate custodi della creazione, dell’altro, dell’ambiente. - “Permesso?", “grazie", “scusa". Queste parole aprono la strada per vivere bene nella famiglia, per vivere in pace. - Buona domenica e buon pranzo! 22


Con la professoressa di storia, abbiamo svolto un'attività di classe molto interessante e innovativa su un argomento che stavamo trattando. Questo lavoro era basato su un dibattito (debate), tra interventisti e neutralisti, cioé tra coloro che nel 1914 in Italia volevano partire per la prima guerra mondiale e chi era in contrasto con questi. La professoressa ci ha diviso in tre gruppi: interventisti, neutralisti e una giuria che valutava l'esposizione e il lavoro di gruppo. I due gruppi contrastanti dovevano convincere i giudici, utilizzando materiali, alcuni cartacei altri da reperire in rete, ma avevano solo 15 minuti di tempo. La persona che doveva esporre aveva un minuto di tempo per sostenere l’argomentazione del proprio gruppo. Il debate si suddivide in schemi precisi: due argomentazioni, in cui i vari portavoce dei due gruppi par-

lavano di tutti i vantaggi della loro parte, e due confutazioni in cui si controbattono le argomentazioni dell’altro gruppo. Alla fine i due “fronti” hanno proposto un loro motto con un disegno allegato. La giuria ha decretato vincitori i neutralisti, valutando ogni minimo dettaglio con dei punti da 1 a 5. La differenza dei punti totali di ogni gruppo è stata minima come è successo nella realtà, anche se noi sappiamo che i vincitori effettivi sono stati, purtroppo, gli interventisti, andando incontro ad una guerra che ha devastato l'Europa. Sul sito del nostro istituto potete visualizzare il video di questa attività.

Questa attività di approfondimento di italiano consiste nell’analizzare alcune sequenze del film Balla coi lupi. La professoressa ci ha divisi in cinque gruppi e noi ragazzi abbiamo deciso i loro nomi: Bufalo Alato, Piume Blu, Falconi Bianchi, Lupo Pazzo e Sole in Pugno. In seguito abbiamo commentato cinque momenti degli incontri che ci sono tra i Nativi Americani e John Dumbar, un ufficiale dell’Esercito Unionista che non desidera far più il suo dovere. Nei primi incontri si può notare che tra Dumbar e i Nativi non c’è molta amicizia ma poi nel quinto incontro riescono a comunicare attraverso dei gesti e delle rappresentazioni fatte con il corpo.

La parola che li mette in comunicazione è TATANKA cioè bisonte. La riflessione che dobbiamo fare è proprio quella di disporci all’incontro con l’altro, a chi è diverso da noi, evidenziando ciò che ci accomuna e non solo ciò che ci differenzia. Per concludere questa nuova esperienza è stata positiva e molto interessante, adesso stiamo lavorando sull’empatia sempre attraverso l’analisi di due film, questa volta si tratta di Avatar e Il pianeta verde ma il ... resoconto alla prossima punSara C. classe 1^D tata!

L. Straccio e N. Andreani, sc. sec. primo grado, classe 3^D -Borgo-

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scuola G. Leopardi -Borgo


Noi "venti menti" della classe 4 di Padiglione, in occasione dello studio delle zone climatiche, ci siamo tramutati in operatori di un'agenzia turistica. Ci siamo divertiti a creare dei volantini per delle vacanze da sogno e così non ci scorderemo più gli ambienti, la flora e la fauna che li caratterizza, il clima atmosferico ed i prodotti tipici di ogni luogo. E voi cosa scegliereste? Un week end nella nostra zona appenninica o tra le Alpi?

Classe 4^ , scuola primaria -Padiglione-

Per più di due mesi quest’anno noi bambini di 5^C TP di “Marta Russo” abbiamo affrontato il tema delle emozioni partendo dal nostro vissuto scolastico, di amicizia … per cogliere situazioni di benessere e di disagio, di serenità e di tristezza. In questo cammino ci siamo interrogati e abbiamo riflettuto da soli, e ci siamo confrontati a coppie cercando di trovare anche le soluzioni alle nostre difficoltà e abbiamo condiviso in gruppo e con la classe i risultati delle nostre riflessioni. Abbiamo esternato sentimenti ed emozioni coinvolgendo i compagni, ascoltandoli, apprezzando e valorizzando meglio le nostre differenze. Abbiamo lavorato su testi, visto dei video, un film di animazione, abbiamo discusso insieme, realizzato ricerche scientifiche e lavori

sul corpo umano … Alla fine ognuno di noi ha spiegato agli altri che cosa è la tristezza : chi ha realizzato dei video, chi dei disegni, chi si è identificato con delle musiche. È stato un cammino coinvol-

gente di riflessione dentro e fuori di noi che ci ha permesso di scoprire emozioni comuni che non immaginavamo e che superano le differenze. Classe 5^ C, scuola primaria “Marta Russo” 24


Praticare un’attività sportiva in età adolescenziale è un’esperienza molto importante in quanto questo periodo della vita è caratterizzato da una serie di cambiamenti fisici e psichici che influiranno sulla vita adulta. Per noi ragazzi fare sport non significa solo praticare un’attività ricreativa per svagarsi e “staccare” con lo studio, ma anche impegnarsi per ottenere un miglior benessere psico-fisico e acquisire un maggior autocontrollo e consapevolezza del nostro corpo. La pratica sportiva, inoltre, ci educa anche ai valori di lealtà, di correttezza e di solidarietà; infatti lo sport implica un codice etico che prevede una responsabilità verso i compagni o verso gli avversari: quindi impariamo a relazionarci con gli altri sia in giochi di squadra sia in competizioni individuali. Oggi noi adolescenti passiamo molto del nostro tempo al computer, al cellulare o ai videogiochi e, così facendo, dedichiamo poco tempo alla pratica sportiva; per questo motivo si è visto l’aumento della sedentarietà e dell’obesità in età adolescenziale e, addirittura, in età pediatrica. La pratica sportiva, quindi, dovrebbe essere iniziata fin dall’infanzia, soprattutto sotto forma di gioco e divertimento per sviluppare le qualità fisiche e coordinative. Proseguire e potenziare la pratica sportiva nell’adolescenza è fondamentale anche per la mente: fare sport significa anche affrontare problemi di relazione sia con il gruppo di coetanei sia con gli adulti ed apportare un significativo contributo allo sviluppo della personalità. Dunque fare sport influenza non solo la sfera dello sviluppo corporeo ed emotivo, ma anche la sfera delle relazioni sociali. Crescere facendo sport può aiutarci a sviluppare la capacità di affrontare e superare difficoltà, a prendere coscienza delle nostre possibilità, ad acquisire una nostra autonomia, soprattutto dai nostri genitori. Inoltre si può affermare che lo sport è molto utile in un’età di transizione come l’adolescenza poiché ci “allena” a prendere decisioni e responsabilità, ci aiuta a socializzare e collaborare con gli altri, ci insegna il rispetto per gli altri e la solidarietà . In particolare possiamo portare ad esempio due

sport molto diversi che noi ragazzi pratichiamo: uno è il nuoto che ha una componente fortemente individualistica e richiede molta forza di volontà e costanza, soprattutto per gli allenamenti che impegnano l’intera muscolatura e la capacità di coordinamento. L’altro invece è il rugby che, essendo uno sport di squadra, implica grande capacità di collaborazione, intesa con i compagni, grande sacrificio, disponibilità e rispetto delle regole. Entrambi gli sport, seppur differenti, formano non solo il fisico, ma anche il nostro carattere, in quanto ci permettono di mettere in gioco noi stessi, di capire i nostri limiti e accettarci per quello che siamo. Essendo un veicolo di integrazione e solidarietà tra gli individui, lo sport offre a tutti pari opportunità di esprimersi nella competizione; per noi ragazzi è importante individuare dei modelli positivi anche nello sport, soprattutto per i valori di lealtà e rispetto che gli atleti ci trasmettono. Nella nostra esperienza sportiva abbiamo avuto la possibilità di incontrare e conoscere un atleta come Filippo Magnini, il quale rappresenta per noi nuotatori un esempio di successo dovuto all’impegno e alla perseveranza; la sua passione e il suo entusiasmo ci hanno fatto capire che nello sport non si può ottenere tutto e subito e che non bisogna fermarsi al primo ostacolo o delusione. La costanza e la capacità di saper soffrire non sono capacità utili solo nello sport, ma anche in altri ambiti, quali la famiglia, lo studio, il lavoro e il rapporto con gli altri; è anche in queste situazioni che sono necessarie equilibrio e tenacia, qualità che si possono acquisire solo con duro allenamento e forza di volontà. Per quanto riguarda uno sport di squadra come il rugby, abbiamo avuto la possibilità di assistere a una partita del famoso torneo “Sei Nazioni”: questa esperienza è stata molto interessante in quanto ci ha mostrato quanto lo spirito di collaborazione e l’intesa tra compagni sia fondamentale per formare i legami tra le persone, il senso di appartenenza ad un gruppo e il superamento di pregiudizi. 25

Luzi e Patarca cl 3^B , sc. secondaria di primo grado -Passatempo-


Egregio Signor Sindaco, sono un bambino della 5^B della scuola primaria Marta Russo. Le scrivo perché avrei alcune idee per migliorare la nostra città e vorrei un Suo consiglio e magari un piccolo aiuto. Mi piacerebbe costruire una lunghissima pista ciclabile che costeggi il Musone e che arrivi fino al mare, così da osservare meglio la natura e passare più tempo all’aria aperta. Per non alterare il paesaggio la farei passare nei punti dove non c’è la boscaglia. La pista ciclabile potrebbe essere un punto d’incontro per i ragazzi durante la bella

stagione, mentre, per incontrarsi durante i mesi più freddi, proporrei l’apertura di una ludoteca in qualche locale comunale disponibile. All’interno della ludoteca organizzerei laboratori d’arte, di musica, tornei di biliardino, dama e scacchi e uno spazio con computer e videogames. Nella ludoteca sarebbe bello poter scambiare figurine, libri e giochi vari. Queste sono le mie proposte per migliorare Osimo.Spero che le mie richieste vengano considerate. Distinti saluti Classe 5^B, scuola primaria “M. Russo”

Lunedì 16 gennaio 2017 arrivano nelle Marche i primi fiocchi di neve. In via Bramante noi bambini siamo scesi in cortile per tirarci le palle di neve, fare pupazzi e buttarci sulla neve per fare gli angeli. Che spasso! Noi camminavamo e siamo scivolate per terra e abbiamo cominciato a ridere a crepapelle. Perché la neve è il divertimento di ogni bambino, però a volte può causare situazioni molto pericolose. Infatti, anche se nella parte costiera delle Marche la neve ha portato solamente felicità e divertimento, nella zona montuosa e nelle altre regioni, come l’Abruzzo, ha causato molti danni. Più precisamente, in molte città della regio-

ne manca l’elettricità, il riscaldamento e le strade sono ricoperte di metri e metri di neve. Un altro danno che ha causato la neve è lo spostamento dell’Hotel Rigopiano, per colpa di una slavina provocata forse dal terremoto. Nelle Marche invece, la neve ha causato l’isolamento di molti paesi in montagna e il blocco delle strade; per questi motivi molte scuole sono state chiuse, e per un giorno anche da noi. In conclusione, la neve è bella quando cade ma se ne arriva troppa e resta per molto tempo può causare gravi problemi. 26

Classe 5^B, Scuola primaria “M.Russo”


Durante il primo quadrimestre, nell’ora di narrativa abbiamo letto in classe Novecento di Baricco, alternandolo con la visione di spezzoni del film “ La leggenda del pianista sull’oceano”, con le musiche di Ennio Morricone. Comunque, se soffrite di mal di mare questo libro non vi è molto consigliato perché Alessandro Baricco, l’autore del libro ha cercato di farci entrare all’interno della storia, usando un linguaggio diretto, semplice, immediato e comune, quindi anche con qualche parolaccia per smuovere l’attenzione del pubblico teatrale, perché in realtà questo è un monologo, scritto per un suo amico, Eugenio Allegri. Il libro è raccontato in prima persona da Tim

Tooney, un trombettista amante del jazz che voleva far parte della band del piroscafo Virginian, dove suonava il più grande pianista della Terra, o meglio dell’oceano, Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, Novecento come il titolo del libro. Lui è nato all’interno del piroscafo, probabilmente da una donna migrante, che ha lasciato il bambino all’interno di una scatola, sopra il pianoforte della prima classe, come se il destino avesse già deciso che sarebbe diventata leggenda. Più passano anni e più la leggenda di Novecento ( il pianista) diventa famosa, ma la sua curiosità della Terra lo spinge fino al punto di voler scendere, per la prima volta dal Virginian, ma lo farà? Scoprilo da solo!!! Buona lettura!!! S. Cavezzi e M. Teoli 3D, sc. secondaria di primo grado G. Leopardi -Borgo-

Quest’anno a scuola abbiamo trovato una piacevole sorpresa, dodici nuovissimi tablet che utilizziamo in vari modi creativi. Noi alunni di quinta siamo diventati esperti nel realizzare quiz con il programma “Kahoot!”e noi di terza ci divertiamo a disegnare linee e figure geometriche con “Sketchometry”.

Classi 3^e 5^, scuola primaria Passatempo 27


Chissà dove va quella vela bianca che sta là sul mare a navigare. Forse va verso il confine del mare, verso il confine del cielo? Là laggiù sull’orizzonte che mai ci sarà? Forse l’isola del sogno che, come disse nonno che visse quasi cent’anni fa, è l’isola dove i bambini, i fiori, gli uccellini, ed anche i pesciolini, son tutti fratellini. Scuola primaria Montetorto 28


Il 16 novembre ci siamo recati all’Azienda Agricola MADONNA DELLE API …

abbiamo “scartocciato” il mais…

poi lo abbiamo “sgranato”…

... con la macchina ... con le mani

Infine abbiamo raccolto e osservato i chicchi.

Abbiamo scoperto che, macinando i chicchi, si ottiene la farina con la quale si può fare la polenta e i biscotti…

A scuola abbiamo fatto il pop-corn

Scuola dell’infanzia “IL BOSCHETTO” S. Paterniano 29


Vi presentiamo alcune delle tavole realizzata dalla bravissima Martina Vatiero della 3^D della scuola secondaria di primo grado Giacomo Leopardi. La fenomenale ragazza ha deciso di illustrare la poesia Il sabato del villaggio di Leopardi per una attività di letteratura assegnata dall’insegnante al suo gruppo. Quello che ne è venuto fuori ha sbalordito compagni e docenti e speriamo trovi presto qualche appassionato che voglia farlo pubblicare perché merita assolutamente. A voi una piccola anteprima.

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Martina Vatiero, classe 3^D “G. Leopardi” Borgo San Giacomo


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