Fare Corpi, Accademia delle Belle Arti di Venezia

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ACCADEMIA DI B E L L E A RT I DI VENEZIA

fareCorpi



INTRODUZIONE

2 L’Accademia di Belle Arti di Venezia è stata fondata nel Fonteghetto della Farina nel 1750. Il primo Direttore Giambattista Piazzetta codificando i suoi insegnamenti sull’esempio delle “Regole per imparar a disegnare “i corpi humani” di Jacopo Palma il Giovane dava grande importanza allo studio del nudo, praticato con l’ausilio del modello vivente. Come venne ribadito nel primo statuto dell’Accademia di Belle Arti in Venezia - entrato in vigore il 2 gennaio 1756 - dove si precisa che “Lo studio dell’Accademia in tutti li giorni cominciando da San Luca infino al Mercoledì Santo inclusive, sarà di disegnare un uomo ignudo in quella positura che sarà collocata dalli maestri.” Lo Statuto napoleonico - che organizzò la vita didattica dell’Accademia dal 1 settembre 1803 - prevede in ogni Accademia otto scuole: Architettura, Pittura, Scultura, Prospettiva, Ornato, Elementi di Figura, Incisione, Anatomia. Vengono anche specificate le dotazioni di ciascuna scuola: oltre ai modelli viventi, la Scuola di Anatomia deve essere fornita “delle migliori statue anatomiche, di varie tavole grandi, principalmente osteologiche, e miologiche, di alcune statue antiche, e di molti frammenti formati sul materiale scorticato. Il Professore è tenuto a fornire la Scuola di Anatomia di dodici preparazioni fresche sopra il cadavere ed avrà cura che siano ben nette di cellulare, ed evidenti, e, per quanto si può, eseguite sopra cadaveri di buone forme acciò possano con profitto disegnarsi dagli Allievi.”


Saggi disegnati Nel fondo storico dell’Accademia si conservano molti saggi disegnati (esposte 5 opere tra il 1785 e il 1804) che, dal 1803, serviranno per l’attribuzione di premi banditi a turno da una delle tre Accademie istituite nel Regno Italico (a Milano, a Bologna e a Venezia). I gessi degli “scorticati” potrebbero essere ricavati dai cadaveri concessi per la didattica dall’Ospedale Civile. Le lezioni d’Anatomia erano tradizionalmente affidate a laureati in medicina, fornendo nozioni eminentemente scientifiche. gesso dello “scorticato”

opere tra il 1785 e il 1804

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Gessi Intorno agli anni ʽ50 gli elaborati degli allievi apparivano o eccessivamente crudi e realistici o, all’inverso, troppo “decorativi”. A Venezia Nedo Fiorentin iniziò una sistematica ridefinizione della metodologia indirizzandola verso una prospettiva razionalistica e strutturalista di ascendenza mitteleuropea. Trovando in molti allievi i continuatori di una “scuola” (Lolli, Zocchetta, Peretti) che ha modernizzato la disciplina, facendo dell’anatomia artistica uno strumento formativo rivolto a rilanciare in una nuova chiave la rappresentazione del corpo umano.


Focus de” Lo scorticato”

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Corpo umano come forma architettonica Il corpo umano deve essere pensato come una forma architettonica costituita da elementi che si incastrano e si sostengono gli uni con gli altri. Saper vedere, come ha insegnato Konrad Fiedler, è un metodo conoscitivo ed è la via che l’artista percorre per giungere al sapere: il disegno è una porta per giungere a tale meta. Lo studente infatti impara - mediante specifici esercizi - a decostruire e poi a ricostruire la forma del corpo superando la dimensione naturalisticodescrittiva per approdare ad una prospettiva che tenga conto del rapporto statico e dinamico di suddetta forma con lo spazio. Si analizzano ed enucleano così strutture geometriche elementari nonché le loro successive aggregazioni e moltiplicazioni. Come si può riscontrare nelle opere grafiche esposte che si sono sviluppate in un arco cronologico compreso fra il 1985 e il 2010. Tavole di studio sul corpo umano

Ricerche artistiche sulla costruzione del corpo umano

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Scuola di anatomia artistica La struttura didattica è suddivisa in vari livelli di apprendimento rivolti a sviluppare le ricerche artistiche sulla rappresentazione del corpo umano. Si vuole favorire così il concetto di sintesi fra l’apparire fisionomico (sperimentalmente collegato anche, nell’insegnamento di Antonio Fiengo, alle ricostruzioni facciali)e lo sviluppo geometrico della forma medesima. La scuola di Anatomia Artistica oggi incarna tradizione ed attualità: si utilizzano infatti anche le più avanzate tecnologie (video e supporti digitali) che arricchiscono e completano la ricerca relativa ai materiali concernenti la rappresentazione dell’immagine in movimento. Si continua così a rinnovare le esperienze didattiche di ieri e a porre le basi di quelle di domani.


Tavole di studio sul corpo umano

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Tavole di studio sul corpo umano

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Tavole di studio sul corpo umano

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Tavole di studio sul corpo umano


Opere degli allievi Le opere tra gli allievi appena diplomati più attenti al “fare corpi” nella loro espressività chiudono il percorso espositivo: - “deteriora sequor” di Alice ANDREOLI (2009)150 x 160 cm acrilico su tela - calco in gomma per la realizzazione del corpo in zucchero che si dissolve nella terra nel video “sugar deed” - “sugar deed” di Elisabetta DI SOPRA (2009) video 3’05” - “ritratto di carlo montanaro” di Gabriele GRONES (2008) 46 x 32 cm olio su tela

“Deteriora sequor” di Alice ANDREOLI (2009) 150 x 160 cm acrilico su tela

Calco in gomma per la realizzazione del corpo in zucchero che si dissolve nella terra nel video “sugar deed”

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“ritratto di carlo montanaro” di Gabriele GRONES (2008) 46 x 32 cm olio su tela

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Studio del movimento

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INDICE Introduzione

pag 2

Saggi disegnati Gessi

pag 3

Corpo umano come forma architettonica Scuola di anatomia artistica

pag 5

Opere degli allievi

pag 9



www.accademiavenezia.it


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