uscita febbraio 2011

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ANGELI AZZURRI Periodico d’informazione del Gruppo Volontari del Garda Gruppo Volontari del Garda via E. Fermi 25087 - Salò (Bs) Emergenze Tel. 0365 43633

NUOVO AUTOMEZZO ANTINCENDIO

Visita del Prefetto di Brescia alla Sede V.dG.


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I NOSTRI SERVIZI

PROTEZIONE CIVILE

VIAGGI PROGRAMMATI

ANTINCENDIO

SERVIZIO SANITARIO 118

ASS. SPORTIVA CANOTTAGGIO

SQUADRA RECUPERO E SOCCORSO S.R.S. ASSISTENZA E SOCCORSO LAGO

STAZIONE METEO

TELESOCCORSO

ASSISTENZA MANIFESTAZIONI

I VOLONTARI NELLE SCUOLE

RECUPERO SUB

SQUADRA RADIOMATORI

RIFORNIMENTI IDRICI


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SOMMARIO

Si certifica che il n° 17/1999 in data 14/05/1999 nell’apposito registro tenuto alla cancelle-

Nuovo Consiglio Direttivo

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ria di questo tribunale risulta iscritto il periodico trimestrale a caratteretecnico-professionale.IL

5° Lake’s Emergency

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PROPRIETARIO ED EDITORE: GRUPPO VOLONTARI

Visita al Comando dei Volontari del Garda.del Prefetto di Brescia

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DEL GARDA con sede in Salò (Bs) via Enrico Fermi.0365 43633

Trasferimento in Germania

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DIRETTORE RESPONSABILE: Rodella Gianfranco, nato a Salò

La sicurezza dei pazienti in ambuilanza

il 26.04.51 ed ivi residente in via Bezzecca, 8 GRUPPO VOLONTARI

Il terremoto evento naturale che testimonia la dinamicità della terra

DEL GARDA Sede; via Enrico Fermi località

Cosa significa far parte dei Volontari del Garda

CUNETTONE DI SALO’ EMERGENZE 0365 43633 FAX 0365 520954 -

Le ricette di Giulia

www.volontaridelgarda.it Redazione Angeli Azzurri: e mail: giornalino@volontaridelgarda.it

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Un po’ di relax

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Nuovo Consiglio Direttivo A cura del Consiglio Direttivo

I soci dei Volontari del Grada si sono ritrovati presso la sede del gruppo e tramite elezione hanno espresso il parere in merito all’elezione del nuovo Consiglio Direttivo dei Volontari. Lo spoglio delle schede ha portato ad eleggere: PRESIDENTE Cav. Uff. Rodella Gianfranco Vice presidente Senjor

Vice Presidente Junior

Musesti Enrico

Alessi Valerio Consiglieri

Avv. Lombardi Domenico - Bocchio Leonardo - Dr. Frau raffaele Bodignon Bruno - Tagliani Imerio - Bianchi Roberto Revisori dei conti Dallaguardia Franco - Marcotulli Barbara


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5° LAKE’S EMERGENCY 14-15-16 MAGGIO 2010 COMPETIZIONE DI SOCCORSO SANITARIO DEDICATA AD OPERATORI EXTRA-OSPEDALIERI A cura di Barbara e Stefano

Anche quest’anno ci siamo riusciti, certamente non senza difficoltà ma con l’impegno e la volontà che ci contraddistinguono abbiamo organizzato e supportato la 5° edizione del Lake’s Emergency. Si tratta di un Meeting divenuto un appuntamento fisso per una ventina (sfortunatamente quest’anno a causa di concomitanze la lista di partecipanti si è ridotta a 10) d’ambulanze che, ormai da anni, si danno appuntamento sulle rive del Lago di Garda per confrontarsi, esercitarsi e, soprattutto, per divertirsi. Proprio così perché oltre ad una sana competizione divertimento è la parola chiave del Lake’s Emergency! La sua forza viene dalla grinta degli Angeli Azzurri che hanno donato tutte le energie a disposizione per preparare e rendere questa edizione, come le precedenti, indimenticabile. La nascita e la crescita, negli anni, di questo evento, perché ormai di evento si può parlare,è stata possibile solo grazie alla buona volontà ed alla capacità di aggregazione e organizzazione che da sempre distingue i Volontari del Garda. Scopo della manifestazione è l’addestramento dei soccorritori, la possibilità di confrontarsi con realtà estranee alla nostra e la dimostrazione della professionalità sempre maggiore che vige in questo settore da parte dei volontari. Le tre giornate si sono svolte secondo il seguente programma: Venerdì 14 Maggio 2010 - ore 15,30: arrivo dei primi equipaggi che vengono accompagnati al Camping Eden - ore 19,00: viene allestito un piccolo Buffet d’accoglienza Sabato 16 Maggio 2010 - ore 07.30 accreditamento equipaggi ed assegnazione tutor - ore 08.15 si da il via alla competizione. Gli equipaggi devono affrontare cinque scenari sanitari ed una prova d’abilità alla guida, valutati da Medici,infermieri professionali (P.S Gavardo) ed Istruttori Formatori Regionali. Su ogni prova (della durata massima di 15 minuti) è stato valutato l’affiatamento dell’equipaggio, la capacità gestionale del Leader, il corretto utilizzo delle tecniche d’immobilizzazione e l’abilità di guida. Gli scenari sono stati resi più veritieri possibili dalla presenza di “simulanti” truccati dal Team di truccatrici dei Volontari del Garda. - ore 15.00 : termina la competizione gli equipaggi salgono a bordo delle imbarcazioni dei Sommozzatori GVG per una gita lacustre. -ore 17,00: Attività ludiche (gita in quod, prove d’arrampicata, prove dì immersione subacquea) - 0re 20.00: presso la sede viene servita una succulenta cena (pasta al Ragù, grigliata, patatine fritte, dolci e caffè). Domenica 16 Maggio 2010 - Ore 10,30: Il Dr. Rizzini Rainiero (Coordinatore Personale Infermieristico C.O.118 Brescia) e la Dottoressa Perone Giovanna (Responsabile Servizio Elisoccorso 118 Brescia) eseguono il Briefing per la Maxi-Emergenza dove vengono date indicazioni riguardo all’ordine di partenza dei mezzi di soccorso e sulle varie figure Coordinatrici - 0re 11.15: Inizio Maxi-Emergenza a Cunettone di Salò: Un’automobile fuoriuscita di strada colpisce un’impalcatura, causandone il crollo. Un equipaggio (estratto tra i migliori 5 in classifica) si reca sul luogo per effettuare il


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ridimensionamento, valutare l’accesso per i mezzi di soccorso, l’eventuale rischio evolutivo e triagiare i feriti indicandone il numero esatto (stimato in 35 persone). Con un ordine prestabilito si recano sul luogo dell’evento le squadre antincendio, la squadra SRS, il Mezzo di Coordinamento Avanzato e le successive ambulanze. In pochi minuti viene montato il P.M.A. (Posto Medico Avanzato) per lo smistamento dei pazienti. - Ore 13:00: l’emergenza è rientrata - Ore 13.15: presso la sede viene servito il pranzo tipico (spiedo, polenta, dolci e caffè) - Ore 14.30: dopo i discorsi di rito si proclama la Classifica Finale - Ore 15.30: tutti a casa ed appuntamento alla sesta edizione.

CLASSIFICA FINALE CLASSIFICA UFFICIALE 5° LAKE’S EMERGENCY EQUIPAGGIO PUNTEGGIO 1° Croce Bianca Brescia 2153 2° Volontari Ambulanza Ponte Caffaro 2042 3° Fraternità di Misericordie(equipaggio alfa) 2003 4° Sos Valeggio 1987 5° Tignale Soccorso 1912 6° Pronto Emergenza Volontari in Odolo 1763 7° AVPS Vimercate 1653 8° Croce Verde Viadana pari merito 8° P.A. Concordia Fosdinovo pari merito 8° Fraternità di Misericordie (equipaggio beta) pari merito


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AVPS Vimercate

EQUIPAGGI PARTECIPANTI Croce Verde Viadana

Vol. Amb. Ponte Caffaro

Fraternità e Misericordia (alfa)

Tignale Soccorso

Fraternità e Misericordia (beta)

SOS Valeggio

Pronto Emerg. Volontari di Odolo

P.A. Concordia Fosdinovo

Croce Bianca Brescia

G

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UIPA Q E O P P I GRU

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PANT I C E T R A GI P


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Visita al Comando dei Volontari del Garda. del Prefetto di Brescia Dott.sa Narcisa Brassesco Pace A cura di Marco L’evento ha riunito numerose autorità, oltre al Prefetto erano presenti anche il vice sindaco di Salò, ed assessore alla Protezione civile Sig.ra Zambelli, il Comandante dei Vigili del Fuoco Ing. Buffo, il comandante della Polizia Municipale di Salò e numerosi altri ospiti, ci ha permesso di illustrare la nostra realtà, una realtà in continua evoluzione, che ci permette di essere sempre sempre efficienti e aggiornati. Da un lato con l’introduzione di nuovi mezzi e nuove attrezzature in particolare del nuovo mezzo dei VFF, dall’altro con il continuo e costante aggiornamento e addestramento dei volontari stessi. Giornate come questa permettono di relazionarci con le autorità del territorio, scambiare con loro opinioni così da poter renderli partecipi dell’impegno che i Volontari dedicano alla popolazione non solo in casi di emergenza ma anche nella quotidianità. Siamo grati al Prefetto e a tutte le autorità presenti per aver accettato l’invito e per le parole di sostegno e di incoraggiamento profuse durante la giornata.


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Trasferimento in Germania A cura di Enrico e Dado A giugno, come ormai di consuetudine annuale, ospiti della Protezione Civile Tedesca (THV), un gruppo di noi volontari insieme ai colleghi e amici AIB (Antincendio Boschivo Piemonte) di Oleggio (Novara), si sono recati a Garmisch, per visitare la sede THV e scambiarsi opinioni, consigli e suggerimenti. Il rapporto di amicizia che lega noi con la THV nasce nel 2008 durante la manifestazione R.E.A.S. di Montichiari in cui si sono instaurati i primi rapporti di collaborazione. L’ospitalità dei colleghi ci ha permesso, oltre ad un accrescimento professionale per tutti i partecipanti, anche di visitare la maggiore sede della protezione civile tedesca, oltre alla parte tecnica vi è stata anche la parte gogliardica culturale con la visita alla città di Monaco, passeggiata naturalistica e gastronomica dei monti che circondano la città di Garmisch. La sera precedente il nostro ritorno in Italia dopo una conviviale cena c’è stato lo scambio dei ricordi delle associazioni “ degustazione birra locale” con l’augurio di rivederci tutti al R.E.A.S. 2011 di Montichiari.


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La sicurezza dei pazienti in ambulanza A cura di Marco

Pubblicata la raccomandazione del Ministero della Salute sulla sicurezza del sistema di trasporto dei pazienti. Il complesso momento del trasporto di un paziente in ambulanza deve essere gestito con particolare competenza specifica ed è una gestione complessa. La possibilità di caduta di un paziente durante il trasporto, anche se si tratta di un evento insolito ma non impossibile, può trasformarsi in tragedia. Ecco perché il Ministero della Salute ha pubblicato la Raccomandazione n°11 per la prevenzione della morte o di un grave danno conseguente ad un malfunzionamento del sistema di trasporto. Le Raccomandazioni sono da intendersi verso tutti i pazienti trasportati da e verso strutture sanitarie. Il documento del Ministero è stato sottoposto all’attenzione del Coordinamento delle Regioni e Province Autonome per la Sicurezza dei pazienti per le eventuali modifiche. La prevenzione della morte o del grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero è l’obbiettivo delle raccomandazioni. Viene di seguito riportata il riferimenti per il download dell’originale. http://www.ministerosalute.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1162_allegato.pdf Di seguito è riportata la trascrizione integrale ad esclusione dell’indice Ministero, della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITÀ DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA UFFICIO III MORTE O GRAVE DANNO CONSEGUENTI AD UN MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI TRASPORTO (INTRAOSPEDALIERO, EXTRAOSPEDALIERO) La morte o il grave danno subiti dal paziente a seguito di malfunzionamento del sistema di trasporto sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero rappresenta un evento sentinella spesso indicativo di carenze organizzative. Il sistema di trasporto dei pazienti, sia all’interno delle strutture ospedaliere che in maggior misura in ambito extraospedaliero, rappresenta un elemento di fondamentale importanza nel processo assistenziale, in ragione della tempestività degli interventi e dell’effettuazione in sicurezza degli stessi. La conoscenza e la valutazione dei fattori di rischio collegati alle diverse tipologie di trasporto sanitario consentono di attuare una gestione efficace e sicura dei pazienti che devono essere trasportati. La presente Raccomandazione si pone come strumento metodologico di supporto a tutti gli operatori sanitari nella prevenzione dell’evento sentinella “Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero). Raccomandazione n. 11, Gennaio 2010 1. Premessa Il trasporto di un paziente rappresenta un momento importante nel continuum dell’assistenza sanitaria che richiede una gestione articolata e complessa e competenze specifiche. Il trasporto sanitario può avvenire essenzialmente in condizione di urgenza ed in condizione ordinaria programmabile. A. Il trasporto sanitario in condizione di urgenza viene essenzialmente eseguito dal luogo dell’improvvisa insorgenza di una patologia o di un infortunio verso le strutture sanitarie di riferimento e spesso presenta la classica tipologia del trasporto sanitario primario. Tale tipologia di trasporto prevede, in alcuni casi, l’utilizzo di mezzi di trasporto aereo o di altri mezzi di intervento sanitario rapido alternativi alle autoambulanze, quali l’elicottero e le idroambulanze. Il trasporto d’urgenza viene altresì classificato in due importanti

categorie: il trasporto sanitario primario ed il trasporto sanitario secondario. • Il trasporto sanitario primario o trasporto preospedaliero è volto al trasferimento di un paziente dal luogo di insorgenza della patologia acuta e dell’infortunio alla struttura sanitaria. • Il trasporto sanitario secondario o interospedaliero è il trasporto di pazienti in continuità di soccorso da una struttura di livello assistenziale inferiore ad una superiore, ad esempio, il trasferimento verso strutture per l’esecuzione di prestazioni diagnostiche o terapeutiche di particolare complessità, come nel caso di trasferimento da una struttura spoke ad un hub della rete assistenziale. B. Il trasporto sanitario in condizione ordinaria programmabile di pazienti autonomi o che necessitano di assistenza, si articola prevalentemente nelle seguenti tipologie: • trasporto sanitario per diagnostica • trasporto sanitario per prestazioni non presenti nella struttura e/o ricovero in area a maggiore complessità assistenziale • trasporto per ricovero in area a minore complessità assistenziale • accesso per ricovero con ambulanza • dimissioni con ambulanza • trasporto sanitario per riabilitazione • trasporto sanitario per dialisi. Un’ulteriore tipologia di trasporto, in urgenza o programmato, è rappresentata da quello intraospedaliero, di fatto estremamente frequente negli ospedali a padiglioni e che, seppur effettuato all’interno della struttura ospedaliera e pertanto in ambiente protetto, non si presenta privo di rischi poiché spesso coinvolge il trasporto di pazienti instabili dalle aree di emergenza verso le Unità Operative di ricovero e verso i servizi di diagnostica. Anche il trasporto neonatale ed il trasporto assistito materno o trasporto in utero devono rispondere a requisiti di sicurezza ed efficacia. Il servizio di trasporto per l’emergenza neonatale e il trasporto assistito materno devono essere realizzati sulla base di un collegamento tra strutture territoriali e strutture di ricovero, tra strutture ospedaliere collegate tra loro, auspicabilmente attraverso il coordinamento della Centrale Operativa di emergenza-urgenza 118. Come per le


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altre tipologie di trasporto deve essere garantita la presenza di operatori sanitari specializzati e di provata esperienza di Terapia Intensiva Neonatale. Le Regioni, nell’ambito degli interventi di programmazione attuano i modelli operativi ritenuti più rispondenti ai bisogni della propria realtà territoriale per assicurare l’attivazione rapida e la verifica dell’accettazione da parte delle strutture, anche tramite percorsi dedicati. I mezzi dedicati al trasporto neonatale devono essere dotati di un’incubatrice che assicura il mantenimento di un’atmosfera controllata (temperatura e umidità) adeguata ai neonati; di un sistema di ventilazione assistita; di un sistema di sorveglianza costante dei parametri vitali e di sistemi per l’infusione dei farmaci. Inoltre, deve essere sempre garantita la manutenzione e la prontezza d’uso dell’incubatrice; devono essere presenti idonei sistemi di ancoraggio dell’incubatrice e fonti di energia elettrica anche per l’erogazione dei gas medicali. Il trasporto assistito materno o in utero rappresenta la modalità di trasferimento più sicura che deve seguire protocolli per la gravidanza a rischio che deve essere trasferita in strutture di II e III livello. Tutte le tipologie di trasporto sono gravate da una serie di elementi che rappresentano potenziali fattori di rischio ed in particolare: • l’architettura della struttura sanitaria: la tipologia a padiglione, ad esempio, presente in numerose realtà ospedaliere, comporta un allungamento dei percorsi, incidendo sul timing del trasporto stesso; • la presenza di personale sanitario non qualificato e/o non idoneo alla tipologia di trasporto; • la scarsa o inadeguata comunicazione dal momento della presa in carico del paziente (dalla struttura sanitaria o mezzo di soccorso) e struttura di destinazione; • incompleta o mancante documentazione sanitaria che deve accompagnare il paziente in tutti i suoi trasferimenti; • la disponibilità di idonei mezzi di trasporto: mancanza o carenza di ambulanze dotate di strumentazione ed apparecchiature di rianimazione per il trasporto dei pazienti critici; • mancata stabilizzazione, prima del trasporto, dei parametri vitali del paziente, in particolare per i pazienti critici; • il verificarsi di una eventuale avaria meccanica del mezzo; • il mancato coordinamento con il Sistema di emergenza territoriale 118, quale regolatore e garante dei trasporti secondari critici; • il tempo di trasporto: il rischio di sviluppare complicazioni, in particolare nel trasporto verso aree di terapia intensiva, è direttamente proporzionale al tempo impiegato. La conoscenza dei fattori di rischio, collegati alle diverse tipologie di trasporto sanitario, consente una migliore valutazione degli interventi da effettuare e di conseguenza la riduzione dei rischi collegati al trasporto dei pazienti sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero. 2. Obiettivo Prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero. 3. Ambiti di applicazione 3.1. Pazienti La Raccomandazione riguarda tutti i pazienti che necessitano di trasporto da e verso strutture sanitarie. Particolare attenzione va rivolta ai pazienti che: • vengono trasportati nelle strutture sanitarie con mezzi del Sistema di emergenza territoriale 118; • vengono trasportati verso strutture sanitarie con mezzi di operatori pubblici e privati autorizzati al trasporto di malati; • presentano patologie catalogate come codice rosso; • vengono inviati per trasferimento a strutture sanitarie a più elevata complessità;

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• presentano patologie croniche o inabilitanti (dializzati, disabili fisici e psichici). 3.2. Luoghi Il malfunzionamento del sistema di trasporto può avvenire sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero. Particolare attenzione deve essere prestata al trasporto di pazienti che si trovano in luoghi distanti da strutture sanitarie. 3.3. Destinatari La Raccomandazione è rivolta alle Direzioni aziendali, al Sistema di emergenza territoriale 118, alle organizzazioni di volontariato che si occupano di trasporto sanitario e a tutti gli operatori coinvolti nel sistema di trasporto di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero. 4. Azioni Per prevenire e mitigare i danni dovuti al malfunzionamento del sistema di trasporto le organizzazioni sanitarie devono prendere in considerazione: 1. la predisposizione e l’adozione di linee guida e/o di regolamenti per il trasporto in emergenza e di quello ordinario dei pazienti; 2. la formazione e l’addestramento del personale addetto al trasporto di pazienti; 3. l’idoneità, l’utilizzo in sicurezza e la manutenzione dei mezzi di trasporto; 4. il sistema di comunicazione. 4.1. Predisposizione ed adozione di linee guida e/o di regolamenti per il trasporto in emergenza e di quello ordinario dei pazienti Al fine di uniformare i parametri di valutazione dei pazienti e i criteri per la gestione degli stessi è necessario predisporre regolamenti, protocolli, linee guida cliniche e organizzative aziendali, laddove non sono presenti indirizzi regionali, condivisi con gli operatori. L’adozione di linee guida, regolamenti e protocolli consente all’organizzazione sanitaria di assicurare il massimo grado di appropriatezza clinica ed organizzativa degli interventi, riducendo la componente di variabilità nelle decisioni legata alla soggettività che in taluni casi può rappresentare un difetto nelle strategie assistenziali. L’utilizzo costante di tali strumenti permetterà: • agli utenti di essere informati e consapevoli dei trattamenti ricevuti; • all’organizzazione sanitaria di ottimizzare i processi di cura e pianificare le diverse tipologie di intervento; • ai professionisti di assumere decisioni cliniche appropriate e di essere tutelati dal punto di vista medico- legale. 4.2. La formazione e l’addestramento del personale addetto al trasporto dei pazienti Un’adeguata formazione riduce sensibilmente i rischi e le complicanze, aumentando la qualità delle prestazioni erogate. La formazione e l’addestramento continuo del personale addetto al soccorso e trasporto dei pazienti rappresenta un’attività di primaria importanza, per garantire sicurezza ai pazienti e agli stessi operatori. In particolare le organizzazioni sanitarie devono organizzare corsi di formazione specifici per le diverse figure coinvolte nel trasporto dei pazienti in emergenza e programmato. Tale attività deve prevedere anche verifiche periodiche. Le attività formative devono comprendere: • corsi di Basic Life Support e Defibrillation (BLSD) per tutti gli operatori; • corsi di Advanced Life Support (ALS), certificati dall’Amministrazione regionale, per la formazione del personale medico ed infermieristico che opera nel Sistema in emergenza, come previsto dalle specifiche linee guida. 4.3. L’idoneità, l’utilizzo in sicurezza e la manutenzione dei


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mezzi di trasporto È necessario assicurare l’idoneità dei mezzi di trasporto, anche in relazione a quanto previsto dalla normativa in materia, e in particolare dei mezzi utilizzati dal Sistema di emergenza territoriale 118 e dalle strutture sanitarie per il trasporto dei pazienti critici. Deve essere garantita la presenza di tutte le strumentazioni, degli apparecchi elettromedicali, dei farmaci e dei dispositivi medici necessari. Il sistema di ancoraggio del paziente e del materiale, la chiusura in sicurezza del portellone e il sistema di illuminazione devono essere conformi agli standard europei. Le Aziende e le organizzazioni sanitarie che si occupano di trasporto di pazienti devono assicurare e documentare la manutenzione preventiva e correttiva dei mezzi di trasporto. A tal proposito è necessario che siano predisposti idonei piani annuali facendo riferimento alla check list individuata. E’ fondamentale verificare l’idoneità del personale addetto alla guida dei mezzi di trasporto secondo la normativa vigente. 4.4. Il sistema di comunicazione Per favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel sistema di trasporto sanitario è fondamentale promuovere un clima collaborativo. E’ necessario favorire infatti momenti di confronto, di discussione e di verifica per sviluppare le non tecnical skills. Le Aziende e le organizzazioni sanitarie devono dotarsi di strumenti preferenziali, telefonici, radio e telematici, in grado di garantire la continuità nelle comunicazioni fra: • centrali operative 118 e mezzi di soccorso; • centrali operative 118 e pronto soccorsi ospedalieri; • pronto soccorsi ospedalieri e mezzi di soccorso. Le ambulanze del Sistema di emergenza territoriale 118 destinate al trasporto di pazienti critici devono essere dotate di sistema di trasmissione radio. E’ utile dotarsi di una cartografia dettagliata anche con sistemi informatici e/o satellitari. 5. Implementazione della Raccomandazione Le Direzioni aziendali, i Responsabili del Sistema di emergenza territoriale 118, i Direttori del Dipartimento Emergenza Accettazione (DEA) sono invitati alla implementazione della presente Raccomandazione. Le Direzione aziendali e i Sistemi di emergenza territoriale 118, che decidono di non utilizzare la Raccomandazione, devono predisporre una propria procedura per prevenire la morte o danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto. 5.1. Monitoraggio dell’implementazione della Raccomandazione Si raccomanda di monitorare attivamente l’implementazione della Raccomandazione per la prevenzione della morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto. 5.2. Attivazione del protocollo di monitoraggio Deve essere favorita la segnalazione dell’evento sentinella tramite specifiche procedure aziendali. L’evento sentinella “Morte o grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero, extraospedaliero)” deve essere segnalato alla Direzione Generale della Programmazione sanitaria secondo il monitoraggio del Ministero della Salute. 6. Aggiornamento della Raccomandazione La presente Raccomandazione sarà oggetto di revisione periodica e sarà aggiornata in base alle evidenze emerse ed ai risultati della sua applicazione nella pratica clinica. Suggerimenti per il miglioramento dell’efficacia della Raccomandazione Al fine di migliorare la Raccomandazione nella pratica clinica, le strutture sanitarie sono invitate a fornire suggerimenti e commenti rispondendo alle domande del questionario accluso “Insieme per migliorare la prevenzione degli eventi sentinella”. 7. Riferimenti bibliografici

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1. DPR 27 marzo 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 – Serie Generale. 2. “Atto di intesa tra Stato e Regioni di approvazione delle Linee Guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione al DPR del 27 marzo 1992” – G.U.R.I. n. 114 del 17 maggio 1996. 3. “Il trasporto intraospedaliero del paziente critico adulto: responsabilità ed interventi infermieristici” – Nursing Oggi n° 4, anno 2000. 4. Joint Commission International “Accreditation Standards for Medical Transport Organizations” – 2003. 5. Commission on Accreditation of Medical Transport Systems “Accreditation Standards” 7th Edition, 2006. 6. Accordo 22 maggio 2003 tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante “Linee guida su formazione, aggiornamento ed addestramento permanente del personale operante nel sistema di emergenza/urgenza”. G.U.R.I. n. 196 del 25/08/2003 7. Decreto Ministero dei Trasporti 17 dicembre 1987 n. 553 “Normativa tecnica e amministrativa relative alle autoambulanze”. G.U.R.I. n. 13 del 18/01/1988. 8. Decreto Ministero dei Trasporti 5 novembre 1996 “ Normativa tecnica e amministrativa relative agli autoveicoli di soccorso avanzato con personale medico ed infermieristico a bordo”. G.U.R.I del 15/11/1996. 9. Decreto Ministero dei Trasporti 20 novembre 1997 n. 487 “Regolamento recante la normativa tecnica e amministrativa relative alle autoambulanze di soccorso per emergenze speciali”. G.U.R.I n. 14 del 19/01/1998. 10.ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile “Norme operative per il servizio medico di emergenza con elicotteri. Edizione 3, febbraio 2007. 11. EN 1789: 2007 – Norma europea relativa a “Medical Vehicles and their equipment- Road ambulances”. La presente Raccomandazione è stata elaborata dall’Ufficio III – Qualità delle attività e dei servizi - Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei livelli di assistenza e dei principi etici di sistema (Alessandro Ghirardini, Roberta Andrioli Stagno, Giandomenico Cannizzaro, Rosetta Cardone, Guerino Carnevale, Susanna Ciampalini, Antonietta Colonna, Angela De Feo, Daniela Furlan, Giorgio Leomporra, Carmela Matera, Gaia Mirandola, Maria Concetta Patisso, Claudio Seraschi) con il supporto tecnico del “Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti” e dell’Ufficio V della Direzione generale della Programmazione sanitaria (dott. Massimo Giannone, dott.ssa Angela Rita Panuccio). La Raccomandazione è stata, quindi, sottoposta ad un processo di consultazione con le seguenti Associazioni, Società Scientifiche, Federazioni: ANMDO, CRI, FIASO, FISM, FNOMCeO, FNCO, IPASVI, SIAARTI, SIC, SIGO, SIMG, SIMEU, SIQuAS-VRQ, Società Italiana Sistemi 118 (SIS118). Si ringraziano per l’attenta lettura e i suggerimenti forniti, il dott. Francesco Enrichens (coordinatore Emergenza Sanitaria Regione Piemonte), il dott. Alberto Zoli (direttore Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) della Regione Lombardia, il dott. Mario Costa (Presidente SIS 118), la dott.ssa Silvia Scelsi (ARES 118 Lazio), il sig. Luigi Negroni (Regione Piemonte - Assessorato Tutela salute e sanità).La Raccomandazione è stata sottoposta all’attenzione del Coordinamento delle Regioni e Province Autonome per la Sicurezza dei pazienti.


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IL TERREMOTO EVENTO NATURALE CHE TESTIMONIA LA DIAMICITÀ DELLA TERRA (le fonti espresse negli articoli sono frutto della sintesi di vari lavori di ricerca le fonti saranno citati nel capitolo di chiusura.)

A cura di Piero Fiaccavento* (Prima parte)

Dott. Piero Fiaccavento, * diplomato geometra nel 1968 Presso L’istituto Filippin Paderno del Grappa, * diventato speleologo nel 1969 con molte spedizioni in cavità carsiche italiane e all’estero, * laureato in Scienze Geologiche nel 1981 presso il Dipartimento Scienze della terra dell’Università degli studi di Catania, ha partecipato a diverse escursioni vulcanologiche sull’Etna, sul Vesuvio e sui vulcani ungheresi a Nord del lago Balaton, oltre a numerosi corsi e convegni sia come docente che di formazione inerenti la geologia strutturale, geofisica e idrogeologia. Membro del Consiglio Direttivo della’ Associazione Garda Balaton con il compito di interscambi culturali con geologi ungheresi. Socio GEAM Geoengineering Environment and Mining e di altre associazioni a livello nazionale Ex socio dell’AIH International Association of Hydrogeologists di Kenilworth (U.K.), dal 1982 al 2008 dell’Associazione Geotecnica Italiana (AGI) Ha collaborato con INGV nella direzione lavori della costruzione stazione sismometrica di San Bartolomeo e collabora volontariamente dal 2007 con i tecnici degli INGV nella gestione della stessa oltre con i ricercatori INGV in caso d’intervento sul territorio della Rete mobile per la ricerca dei siti e altri interventi richiesti dall’INGV. E’ stato Incaricato dal Comune di Salò alla redazione del piano di emergenza comunale. Socio del Gruppo Nazionale di Protezione Civile “Volontari del Garda” dal 1986 da partecipato a vari soccorsi nazionali di emergenza per alluvione quello che ha interessato la provincia di Alessandria nel Piemonte dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Piovera e per terremoto come quello dell’Umbria, di Salò e dell’Aquila.

Premessa Lo scopo di una serie di articoli che verranno pubblicati sulla rivista del Gruppo Nazionale di Protezione Civile “Volontari del Garda” e quello d’informare e offrire alla popolazione la conoscenza di eventi naturali che evidenziano la dinamicità della terra , “ I l TERREMOTO”. Infatti si tratta di uno studio dettagliato di lavori scientifici e d’informazione divulgativa messi a confronto per poter chiarire, ai non addetti ai lavori, quei concetti semplici e fondamentali che permettano di affrontare il problema sisma cercando di diminuire il panico e essere consapevole che tale fenomeno può sempre accadere e ripetersi senza preavviso immediato come la gente vorrebbe, anche se si stanno facendo studi in merito. Il far conoscere alla popolazione le cause che creano un sisma è un diritto e un dovere per chi ha esteso piani di emergenza comunali al fine di far capire che il fenomeno esiste, è un evento sempre presente nella dinamicità della terra e che con esso si deve convivere, affrontarlo, cercando di rinforzare le abitazioni con metodologie antisismiche e adottando metodi di comportamento seguendo piccoli accorgimenti di vita in casa e all’aperto al fine di diminuire il panico (concetti d’intervento anche psicologico) e rispettare le indicazioni e le direttive emanate dei responsabili di protezione civile. Tali direttive sono molto utili, sia in fase preventiva, sia in fase di emergenza e post emergenza per poter affrontare l’evento con meno danno possibile, sopratutto di tipo psicologico, cercando di superare la situazione venutasi creare con il sisma e cercare di affrontare le problematiche presenti e il nuovo tenore di vita che spesso si presenta traumatico. La traumaticità pratica delle cause di panico presenti nelle persone, che si sentono abbandonate o indifese per il crollo o le lesioni della propria casa, con grossi problemi finanziari per il recupero o la ricostruzione, o strutture che crollano addosso creando morti e feriti, perdita del lavoro e blocco dell’economia, dover subire ricatti da coloro che, approfittando della situazione, vogliono effettuare speculazioni a discapito dei più deboli, la presenza di sciacalli che ne approfittano per penetrare nella case lesionate al fine di porta via tutto ciò che può essere recuperabile ai fini di lucro, elemento essenziale da non dimenticare e trascurare che gli Enti Preposti e i Soccorritori di Protezione Civile non devono dimenticareQuindi la Protezione Civile è tutto quel complesso di organi istituzionali comunali, provinciali regionali nazionali e di volontariato composto di uomini preposti al soccorso e di cittadini che se ben organizzati sotto le direttive del sindaco possono dare un ottimo contributo ad affrontare l’emergenza.


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INTRODUZIONE Per poter comprendere l’evento sismico “Terremoto” che è un’ improvvisa vibrazione del terreno prodotta da una brusca liberazione di energia volumetrica in tutte le direzioni sotto forma di onde. si deve partire dalla conformazione strutturale del nostro pianeta terra, analizzare la sua dinamicità per poi giungere a comprendere i motivi essenziali che creano tale fenomeno.

a)

geologia strutturale della terra

L’interno della terra è costituito da un nucleo interno e uno esterno seguito da un mantello inferiore e superiore e da un crosta continentale e una oceanica.

La crosta continentale è più antica della crosta oceanica, (alcune rocce hanno 3,8 miliardi di anni di età) ed è caratterizzata dalle placche dei continenti La crosta terrestre, che galleggia sul mantello, si presenta più spessa sotto i continenti, con uno spessore medio di circa 20-25 miglia (30-40 km) e con un massimo di 45 miglia (70 km). Essa è costituita principalmente da rocce ignee e si divide in due livelli: la parte superiore costituita principalmente da rocce di granito, che si consolidano all’interno della camera magmatica mentre la parte inferiore è costituita da basalto e diorite. Il granito è leggermente colorata, grossa grana, magma. La Diorite presenta la stessa composizione, ma è più scarso di granito ed è probabilmente costituito da impurità nel magma-granito. Sulla crosta continentale sono presenti, inoltre, rocce metamorfiche e sedimentarie. Crosta oceanica la crosta è 4-7 miglia (6-11 km) di spessore. Le rocce della crosta oceanica sono molto giovani, rispetto a quelle della crosta continentale e non sono più vecchie di 200 milioni di anni. Il materiale di cui la crosta oceanica è composta per la maggior parte è caratterizzata da basalto tholeiitico Il Basalto di colore nero ha una struttura fine Formato da liquido di lava che si raffredda rapidamente. Il mantello superiore esterno è molto più sottile rispetto al mantello interno. Si può trovare tra le 7 miglia (10 km) e 190 miglia (300 km) al di sotto della superficie della terra. È possibile dividere il mantello esterno in due livelli differenti. * Il livello di fondo liquido e probabilmente consiste di silicati di ferro e magnesio. La temperatura in questa parte è compresa tra 2520 ° F (1400 ° C) e 5400 ° F (3000 ° C) * Lo strato superiore costituito dello stesso materiale, ma è più denso a causa della diminuzione di temperatura. Il Mantello inferiore si può trovare tra le 190 miglia (300 km) e 1.800 miglia (2.890 chilometri) al di sotto della superficie terrestre. La temperatura media è di 5.400 ° F (3000 ° C),. Esso è costituito probabilmente da solfuri e ossidi di silicio e magnesio Nucleo esterno - liquido e consiste principalmente di ferro, nichel e il 10% circa di zolfo e ossigeno. La temperatura nel nucleo esterno è di circa 7200 - 9032 ° F (4000-5000 º C). Nucleo interno – solido -consiste principalmente di ferro, nickel e alcuni elementi più leggeri (probabilmente di


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zolfo, carbonio, ossigeno, silicio e potassio. La temperatura nel nucleo interno è di circa 9.032-10.832 º F (50006000 º C). b) Il calore all’interno della terraLa terra possiede un calore interno, cioè una temperatura paragonabile a quella della superficie del Sole (da 5.000-6.000 °C), con una temperatura che si propaga verso l’esterno derivante da un calore residuo (Fossile) derivante dalla terra primordiale e dal decadimento degli elementi radioattivi come uranio, torio, rubidio ed molti altri presenti nelle rocce del mantello e della crosta terrestre

c)

Trasferimento di calore e le celle convettive Il trasferimento del calore all’interno della terra avviene tramite il meccanismo della convenzione e precisamente un liquido o un gas riscaldato diventa meno denso del materiale circostante e tende a salire, mentre il suo posto è occupato da materiale più denso e freddo che scende. Si crea così una cella convettiva, che è un meccanismo di trasporto del calore efficace soprattutto presente nel nucleo esterno, che si trova allo stato fluido.

d)

La tettonica a zolle, la deriva dei continenti, la formazione dei Vulcani e delle montagne

Il meccanismo di movimento delle celle convettive esiste nel mantello ed si presenta assai attivo soprattutto in quello superiore dove si ha la risalita di particelle calde, la traslazione dei continenti con fratturazione della placca, la risalita del magma basaltico, (rocce ignee basiche) e formazione di una dorsale con vulcanismo lineare .

Il continuo movimento delle celle convettive, che arrivano in superficie, si raffreddano spostandosi sotto la crosta e scendono verso il basso trascinando crosta oceanica e una minima parte di quella continentale nel mantello fondendosi nuovamente e risalendo in superficie lungo le fratture (Vulcani centrali di tipo sialici – esplosivi con presenza della camera magmatica), venutasi a creare per lo scontro delle due croste con formazione da una parte di una fossa (fossa oceanica) e dall’altra sollevando la crosta continentale con formazioni di montagne caratterizzate da un tettonismo di pieghe, diaclasi, faglie e sovrascorrimenti.


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Dai modelli riportati si evidenziano alcuni vulcani centrali presenti sia in Italia che nel Mondo .

La distribuzione dei vulcani intorno al mondo

Vediamo alcuni aspetti morfologici per definire la nomenclatura geologica legata all’azione di spostamento della crosta.

e) I Terremoti Quindi, a causa dei movimenti di traslazione distensiva o compressiva della crosta, quando gli affioramenti rocciosi subiscono tensioni differenziate notevoli possono subire spaccature improvvisamente spostandosi (formazione di Faglia), liberando una energia volumetrica vibratoria da un punto focale sismico detto (Ipocentro) creando un sisma, o terremoto. i tipi di faglia causate dalle spinte tensionali che creano i sismi sono:


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f) Meccanismo di sprigionamento dell’energia sismica (terremoto) Emanazione della vibrazione sismica negli strati

Energia volumetrica sismica sprigionata lungo il piano di faglia

L’energia sismica che si sprigiona dal piano di faglia è causata da una notevole compressione seguita da una rapida rarefazione con emanazione in profondità di onde primarie (P) seguite da onde secondarie (S) che raggiungono qualsiasi punto della superficie propagandosi concentricamente come onde di superficie più lente dette onde di volume. L’epicentro è il punto della superficie terrestre posto esattamente sulla verticale condotta dall’ipocentro A seconda del tipo di faglia creata dagli sforzi tensionali dei blocchi rocciosi si può rappresentare la proiezione stereografica

Fine prima parte Nota: Nel prossimo numero della rivista del gruppo nazionale di Protezione Civile “ Volontari del Garda” verranno descritte le onde sismiche, il calcolo delle velocità delle onde P e S; si parlerà degli strumenti di registrazione sismica, la lettura dei sismogrammi, la determinazione dell’Epicentro e Ipocentro, , il concetto e il calcolo di magnitudo, le scale sismiche e le conseguenze del sisma nell’ambiente.


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Che cosa significa far parte dei Volontari del Garda?

A cura di Marco Dedicare tempo ed energie in favore di altri, gratuitamente, senza secondi fini e senza nessun tipo di discriminazione. Questo è lo spirito dei Volontari del Garda. Non si diventa ne santi ne eroi, ma si crescere dentro, con la consapevolezza che il tempo che dedichiamo agli altri ci rende persone migliori. Persone migliori significa anche essere cittadini migliori, impegnandosi per operare all’interno della propria comunità in maniera che essa stessa diventi migliore, o per comunità lontane bisognose di interventi di emergenza. Pensionati, lavoratori, studenti, madri di famiglia tutti possono essere volontari, perché tutti hanno qualcosa da dare. Sono molteplici i campi in cui si può operare: Sanità Antincendio Sommozzatori Squadra di ricerca e soccorso

I volontari sono una risorsa essenziale nel sociale, per competenza, mezzi ma in particolare per lo spirito volto al bene comune. Anche il solo fatto di essere un sostenitore dei Volontari del Garda, ci permette comunque di poter migliorare.


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Le ricette di Giulia A cura di Giulia

RISO PRIMAVERA THAILANDESE INGREDIENTI riso thai peperone rosso zucchine carote piselli cipolla uova salamine aglio prezzemolo olio, sale, pepe, paprika

320 gr. 1 2 2 1 scatola 1 2 2 1 spicchio 1 manciata q.b.

PROCEDIMENTO In un tegame antiaderente mettere un goccio d’olio il peperone tagliato a cubetti, la cipolla e far rosolare molto dolcemente, dopo 15 minuti unire le salamine sbriciolate e alzare la fiamma. Qunado tutto ha preso un bel colore aggiungere le zucchine a cubetti, le carote sale pepe e paprika. portare a cottura a fiammacontinuando a mescolare. Con le uova fare una frittatina molto sottile che poi taglierete a strisce e unirete con i piselli al composto, cospargere il tutto con aglio e prezzemolo tritati. Lessare il riso al dente, scolarlo e unirlo al preparato, saltare a fiamma viva. BUON APPETITO Con una buona insalata mista avrete un pasto completo.


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Un po’ di relax Squilla il telefono a casa Rossi, ma non c’e’ nessuno tranne il cane. Squilla, squilla, squilla, alla fine il cane si stufa e si arrampica al mobile del telefono, gli da’ una zampata e rovescia la cornetta sul pavimento. Voce: “Pronto? “. Cane: “Bau!”. “Pronto?! “. E il cane: “Bau! “. “Ma chi parla? Non si capisce niente! “. E il cane: “Bau! Bau! “. “Pronto! Non la sento bene! “. E il cane incavolato: “Bau! B come Bologna, A come Ancona, U come Udine! “. ADDIO PATENTE

Ho preso una multa per eccesso di velocità. Non mi era mai successo prima, lo giuro! Penso di esser l’unico al mondo ad aver preso una multa senza il consueto rilevamento da laser, autovelox et similia. I fatti si sono svolti in questo modo: Mi ha fermato la polizia stradale. Mi hanno chiesto i documenti... Hanno guardato nella mia macchina... e mi hanno ritirato la patente ! Così, senza nessuna spiegazione, mi hanno ritirato la patente e basta !!! Poi sono andati nella loro auto a prendere la macchina fotografica... Sono tornati da me, hanno scattato due foto, ed ora sostengono di avere la prova tangibile dell’eccesso di velocità... Incredibile!!! Spero che il giudice non ritenga rilevante questa cosiddetta prova...

Soluzione


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