Tradizione e tradizione

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4 LUGLIO

Tradizione e tradizione

L’incontro di padre Cassian Folsom in3tolato Tradizione e tradizioni si apre con una domanda : “La tradizione può essere una guida nelle ques3oni odierne di fede o di morale?” Si può agire sulla base delle emozioni ma la realtà è troppo complessa per avere risposte semplici, occorre ragionare. Prima di tuFo bisogna sapere bene che cosa è la tradizione, secondariamente quali sono i criteri, gli strumen3 che noi caFolici abbiamo a disposizione per comprendere se una determinata affermazione è secondo la tradizione o no. Uno dei tes3 usa3 da Padre Cassian per spiegare meglio cosa sia la tradizione è la Cos3tuzione Dogma3ca sulla divina Rivelazione Dei Verbum del 1965. In sintesi: “la rivelazione divina è trasmessa per mezzo della Tradizione apostolica sia oralmente sia per iscriFo, con3nuata aFraverso la successione apostolica e garan3ta per mezzo del Magistero. Questa rivelazione viene aFualizzata tramite le tradizioni e partecipata da parte dei fedeli a causa del senso soprannaturale della fede”. Dio stesso, infaT, si è rivelato: prima nella Creazione poi, aFraverso lo Spirito Santo, nei Salmi, nelle parole dei profe3 e nelle leggi an3cipando l’Incarnazione stessa del Verbo per la salvezza degli uomini. Questa Rivelazione è stata trasmessa fino a noi per mezzo della Tradizione apostolica, oralmente e per iscriFo: gli Apostoli nella loro predicazione orale trasmisero ciò che avevano sen3to dalla bocca di Gesù, vivendo con Lui e guardando direFamente le sue opere, la sua morte e Resurrezione. Già nei tes3 di san Paolo è evidente l’importanza che ha avuto la trasmissione orale, nella prima leFera ai Corinzi (cap. 15) egli afferma: “Vi ho trasmesso dunque, anzituFo, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri pecca3 secondo le ScriFure, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le ScriFure, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici”; e nella seconda leFera ai Tessalonicesi: “Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra le5era”. La Rivelazione ha così espressione nella Sacra ScriFura, che non è affaFo leFera morta ma leFera viva, per questo tuT i Padre della Chiesa e san BenedeFo da Norcia hanno posto tanta enfasi sull’importanza della lec3o divina. Padre Cassian, leggendo il Catechismo della Chiesa Ca5olica (paragrafo 85), ha spiegato come questa Tradizione con3nui aFraverso la successione apostolica grazie ai vescovi e che a garan3re ciò vi è il Magistero, la cui autorità è esercitata nel nome di Gesù Cristo; il Magistero non è però sopra la Parola di Dio ma la serve. Il Magistero dunque ascolta, custodisce e propone (Dei Verbum) o, come leFo dal Catechismo (par. 88), vigila, insegna e interpreta, “propone verità contenute nella rivelazione divina, o verità che hanno con quelle una necessaria connessione”. Dunque “È chiaro che la sacra Tradizione, la Sacra ScriFura e il Magistero della Chiesa, per disposizione di Dio, sono tra loro connessi e congiun3 che non possono indipendentemente sussistere e che tuT insieme, soFo l'azione di un solo Spirito Santo, contribuiscono efficacemente alla salvezza delle anime” (par. 95) Per questo la Tradizione di cui si parla è tradizione con la t maiuscola! Dalla Tradizione apostolica va perciò dis3nta la tradizione (t minuscola) nata, in diversi luoghi ed epoche, nelle varie chiese, possono quindi essere modificate o abbandonate soFo il Magistero. Queste tradizioni possono essere tradizioni teologiche (cioè le tradizione teologiche con accen3 diversi, ad esempio quelli sulla Resurrezione e i giorni negli inferi secondo la chiesa caFolica o quella ortodossa); tradizioni liturgiche (ad esempio la differenza dei ri3 romani, ambrosiani, ortodossi, orientali che sono però importan3 per la comunicazione della fede al popolo nelle varie liturgie); tradizioni disciplinari (ad esempio il diriFo canonico occidentale è diverso da quello orientale). Esplicitato il significato di Tradizione, padre Cassian ha indicato i criteri per capire se una determinata affermazione sia conforme alla Tradizione no. Il primo criterio: cercare nell’affermazione la concordanza con la Sacra Scri5ura, la Tradizione e il Magistero della Chiesa; secondo criterio: considerare se tale affermazione corrisponde alla preghiera del Credo; ricordare che le affermazioni della Chiesa su ques3oni di fede e morale sono infallibili e irrevocabili solo quando si traFa di: affermazioni o dichiarazioni emanate da Concili Ecumenici che rappresentano tuFo l’episcopato, dichiarazioni papali ex cathedra. Diversamente si traFa di opinioni teologiche non infallibili e non irrevocabili. Nell’ul3ma parte della conferenza, padre Cassian ha applicato gli strumen3 di cui sopra ad opinioni riguardan3 argomen3 di aFualità (ma qui non c’è abbastanza spazio per descrivere il procedimento). Chiudendo, il nostro caro monaco benedeTno, ci ha esortato a formarci ed informarci: non è difficile, specialmente con l’uso di internet, visionare i documen3 del Magistero; in par3colare bisogna leggere e conoscere le Sacre ScriFure, altro oTmo aiuto è consultare sempre il Catechismo della Chiesa CaFolica per “verificare ciò che non ci suona”! Alexandra La Torre


Una guarigione miracolosa attribuita al beato Pier Giorgio Frassati Nel 2011 Kevin Becker è caduto dal secondo piano di un’abitazione che condivideva con un paio di compagni di college, fraFurandosi il cranio in cinque pun3 e danneggiando ogni lobo del suo cervello. Dopo un intervento d’emergenza è rimasto stabile ma senza reagire per nove giorni. I medici pensavano che non sarebbe sopravvissuto, e che se lo avesse faFo avrebbe riportato gravi deficit cogni3vi. Meno di tre seTmane dopo l’incidente è stato accompagnato in sedia a rotelle alla porta dell’ospedale, si è alzato, si è messo la borsa sulla spalla e ha camminato fino alla macchina… lanciandosi una palla da football con il fratello. Non è usuale. Una seTmana dopo il suo incidente, i medici parlavano di indurgli il coma come estremo tenta3vo. Qualche giorno dopo Kevin ha aperto gli occhi, e presto ha iniziato a parlare, a stare in piedi e a camminare normalmente. Dopo aver lasciato l’ospedale, Kevin ha seguito una riabilitazione e ha scoperto di essere molto avan3 rispeFo agli altri pazien3, anche quelli in cura da sei mesi o un anno. L’11 oFobre ha eseguito una serie di test cogni3vi e li ha completa3 in appena due ore anziché le sei abituali. Un mese dopo il medico gli ha chiesto come pensava di essere andato. Ha risposto, come dice che avrebbe faFo riguardo a qualsiasi test, “Penso che sia andato bene”. Il doFore gli ha deFo che non era andato solo “bene” – era come se non avesse mai avuto alcun problema. Gli è stato permesso di tornare al college, dove si è laureato. Ora lavora concedendo pres33 a piccole imprese. Ancora una volta, non è quello che accade di solito. Ho avuto il piacere di sen3r parlare Kevin Becker della sua esperienza il 29 oFobre in occasione di una celebrazione per gli 800 anni dell’Ordine Domenicano. Durante il suo coma, ricorda di essersi svegliato nella casa che condivideva con i suoi amici e di aver sen3to qualcuno al piano di sopra. Era strano, visto che dice di essere sempre stato il primo ad alzarsi. È andato a vedere e nel soggiorno ha trovato un ragazzo che non conosceva. “Chi sei?” “Sono George, il tuo nuovo compagno di stanza”. “Non può essere. Ne ho già due”. “Non ci sono più”. “Oh”. Poi ha trascorso una lunga giornata con George. Kevin, grande appassionato di calcio e che odia stare in spazi chiusi, cercava di uscire di casa, ma George non glielo permeFeva. Hanno discusso al riguardo, come se fossero fratelli, ma George è stato inflessibile, incoraggiandolo ad essere paziente. Kevin ricorda di aver trascorso il tempo studiando – il che, dice, avrebbe sorpreso chiunque lo conoscesse prima dell’incidente – e seduto sul divano con George a giocare a un videogioco di calcio chiamato “FIFA”. E poi si è svegliato in ospedale. In seguito, Kevin ha parlato del suo nuovo compagno di stanza a sua madre, definendolo un “buono spirito”. Dopo che glielo aveva descriFo, la madre gli ha mostrato la fotografia di un ragazzo che Kevin ha subito riconosciuto come George. Era una foto del beato Pier Giorgio Frassa3 inviata alla madre da un cugino, che le aveva suggerito di pregare per la sua intercessione (Frassa3, un laico domenicano, morì di poliomielite nel 1925 a 24 anni, dopo una vita caraFerizzata dall’amore per la montagna, e i poveri di Torino lo conoscevano come carissimo amico e benefaFore). La madre di Kevin lo ha faFo, meFendo la foto accanto al figlio, che si è svegliato il giorno dopo. William Duque5e


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