MAGAZINE VALENTE PALI 2/2009

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2I09 [Idee per Vincere]

Idee&Vision: Superare la crisi, gestendo con il cuore I Prodotti&Ricerca: Il nuovo palo Eko I Consigli&Soluzioni: Sicurezza e salute sul lavoro I Aziende&Persone: I protagonisti della frutticultura ferrarese I News&Reportage: Vendere vino in tempo di crisi


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Rubriche Co. I3 IDEE&VISION

SUPERARE LA CRISI, GESTENDO CON IL CUORE

4I7 PRODOTTI&RICERCA IL NUOVO PALO EKO

8I11 CONSIGLI&SOLUZIONI

SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO NEL SETTORE AGRICOLO

12I15 AZIENDE&PERSONE

I PROTAGONISTI DELLA FRUTTICOLTURA FERRARESE

16I19 NEWS&REPORTAGE

VENDERE VINO IN TEMPO DI CRISI

Strumento informativo aziendale a cura della Divisione Comunicazione e Marketing di VALENTE SpA DIRETTORE Alessandro Valente COPY Elena Artuso, Sabina Serafini IMMAGINI Michele Simionato, Alice Lucchin LAY-OUT Alessia Faggin

www.valentepali.com Per spunti, suggerimenti, domande, opinioni, scrivere a: news@valentepali.com

MISSION: Siamo l’azienda italiana leader nelle soluzioni tecnologiche per gli impianti di vigneto e frutteto. Sostenere e proteggere il lavoro degli agricoltori, nel rispetto dell’ambiente in cui operano, rappresenta il fine della nostra continua ricerca nei materiali e nelle applicazioni tecniche. Vogliamo essere alleati affidabili dell’imprenditore agricolo, accompagnandolo giorno dopo giorno nella sfida competitiva posta dal mercato globale e contribuendo alla sua prosperità.

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[Superare la crisi, gestendo con il L’EVENTO CHE SI È TENUTO A MONTEFALCO NEL MESE DI MAGGIO HA RAPPRESENTATO L’INIZIO DI UN PERCORSO CHE LA NOSTRA AZIENDA HA INTRAPRESO PER ESSERE ANCOR PIÙ VICINA ALLE IMPRESE VITIVINICOLE ITALIANE E PER PORRE LE BASI PER UN FUTURO INSIEME VINCENTE.

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ari amici, in questa edizione del nostro V MAGAZINE ho il grande piacere di presentarvi i risultati dell’iniziativa che si è svolta il 21 maggio 2009 a Montefalco (PG): Vendere vino in tempo di crisi. Un’iniziativa che noi di Valente abbiamo fortemente voluto con lo scopo di aiutare la filiera produttiva a superare questo momento di difficoltà. Siamo infatti convinti che se tutti a vari livelli, ognuno nel ruolo di responsabilità che ricopre nel mondo del vino, si sentisse in prima persona responsabile dell’economia del settore, questo ci consentirebbe di uscire nel modo migliore da questa fase di difficoltà. Infatti, il futuro di tutti coloro che operano all’interno della filiera vitivinicola passa sempre di più attraverso la capacità di relazionarsi in maniera costruttiva non “limitandosi” a svolgere il proprio ruolo. Ecco che tutti dobbiamo sentirci responsabili del futuro del vino italiano, preparandoci ad affrontare un mercato sempre più globale e competitivo.

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Idee cuore!] Vision

Noi azienda Valente abbiamo raccolto questa sfida investendo in questa iniziativa e coinvolgendo i relatori che sono la massima espressione del settore, i veri protagonisti di questo straordinario mondo del vino. Dunque, nel corso del dibattito, moderato da Fabio Piccoli, giornalista esperto di economia del vino, sono intervenuti: Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale e scrittore; Alfredo Albertini, direttore commerciale della Cantina Valpolicella Negrar; Alberto Ugolini, brand ambassador di Santa Margherita; Valentino Valentini, sindaco di Montefalco e presidente dell’associazione Città del Vino e Paolo Ruggeri, esperto in management e gestione d’impresa. A Montefalco non vi abbiamo parlato di pali in cemento o di coperture di frutteti, vi abbiamo parlato del del cuore, del fatto che teniamo a voi, del fatto che teniamo alla filiera. Ecco che forse se tutti noi ci unissimo ed iniziassimo a ragionare ed operare con il cuore molte delle difficoltà del comparto agroalimentare italiano si potrebbero risolvere. Alessandro Valente Direttore Commerciale

Collegandovi al nostro sito www.valentepali.com potete scaricare una selezione video e audio dell’evento.

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Prodotti Ricerca DALLA RICERCA VALENTE NASCE EKO IL PALO IDEALE PER LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI IN ZONE PROTETTE O PARTICOLARMENTE SUGGESTIVE, DOVE L’IMPATTO AMBIENTALE RIVESTE UN’IMPORTANZA PRIMARIA. CONSIGLIATO QUALE PALO INTERMEDIO PER LA REALIZZAZIONE DI VIGNETI CON STRUTTURA A FILI, IL PALO EKO VALENTE È IDEALE PER LE LAVORAZIONI MECCANICHE, GRAZIE ALLA GRANDE FLESSIBILITÀ ED ELASTICITÀ DELL’ACCIAIO.

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orresti realizzare un moderno vigneto meccanizzato con pali in acciaio, ma temi che i prodotti in commercio non siano sufficientemente flessibili ed elastici da sopportare le vibrazioni delle macchine o che con il passare del tempo si corrodano e si spezzino? Il nuovo palo EKO Valente rappresenta la prima soluzione a tutti i tuoi dubbi.

ACCIAIO Il palo EKO è realizzato mediante profilatura, stampaggio e successiva verniciatura a polvere, partendo da nastri in acciaio strutturale DX51D ad elevato snervamento, come quelli utilizzati in campo automobilistico. L’acciaio è riciclabile al 100% e quindi non presenta problemi di smaltimento.

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FORMA ERGONOMICA L’innovativa geometria del profilo con nervature di rinforzo consente performance in fatto di resistenza meccanica decisamente superiori. La forma arrotondata, con le file di ganci poste all’interno del profilo, non offre alcuna parte spigolosa agli organi meccanici delle macchine operatrici. Il profilo aperto da un lato consente una maggiore stabilità nel terreno. L’indicazione con tacche a 70 cm, 80 cm e 90 cm favorisce l’installazione del palo alla profondità desiderata.


[Il nuovo palo Eko]

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Prodotti Ricerca

E KO IL PRIMO PALO IN ACCIAIO CHE RISPETTA L’AMBIENTE

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Prodotti Ricerca RESISTENZA ALLA CORROSIONE A garanzia di una maggiore durabilità nel tempo e resistenza agli agenti atmosferici e ai batteri, la superfice del palo EKO Valente viene protetta attraverso un rivestimento a caldo in continuo di zinco ed un’ulteriore copertura di circa 60 micron di spessore in poliestere ecologico di colore marrone, applicato con la tecnica della verniciatura a polvere.Tale tecnica consiste nel fare aderire il poliestere colorato in polvere alla superficie dell’acciaio, attraverso la cottura ad una temperatura che può raggiungere i 210 gradi.

Il palo EKO Valente ha dato eccellenti performance in termini di resistenza alla corrosione nelle prove chimiche di durabilità quali: nebbia salina, nebbia salina acetica, ciclo di umidità, anidride solforosa e resistenza chimica. IL PALO EKO VALENTE GARANTISCE: • Grande resistenza alla corrosione rispetto alla tradizionale lamiera zincata • Verniciatura anticorrosione ed ecologica • Basso impatto ambientale da un punto di vista estetico

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Prodotti Ricerca NUOVO SISTEMA ANTISGANCIO Per consentire un veloce montaggio dell’impianto, il palo EKO Valente presenta ganci di sostegno per i fili con sistema antisgancio: ganci rinforzati, doppi ed inclinati, con alette bombate e nervate, in modo da non permettere ai battitori delle macchine vendemmiatrici di deformarli. Il taglio inclinato dei ganci consente di inserire e togliere il filo in maniera rapida e senza doverlo piegare molto. In particolare, nei vigneti in zone collinari, il palo in metallo deve essere installato con il profilo aperto rivolto verso monte; questo perché il taglio del gancio presenta un’inclinazione opposta alla pendenza del terreno tale da evitare la fuoriuscita accidentale del filo.

LUNGHEZZA LUNGHEZZA TOTALE PARTE NON FORATA

105

100

50

LUNGHEZZA TOTALE PARTE FORATA

LUNGHEZZA CM N° GANCI

2000 2100 2200 2300 2400 2500 2600 2700 2800 2900

10 12 12 12 14 14 14 16 16 16

LUNGHEZZA TOTALE PARTE FORATA CM

LUNGHEZZA TOTALE PARTE FORATA CM

965 1165 1165 1165 1365 1365 1365 1565 1565 1565

1035 935 1035 1135 1035 1135 1235 1135 1235 1335

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Consigli Soluzioni VENERDÌ 31 LUGLIO 2009, IL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA APPROVATO IL DECRETO CHE INTEGRA E CORREGGE IL DECRETO LEGISLATIVO N. 81 DEL 9 APRILE 2008 (TESTO UNICO IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO). IL PROVVEDIMENTO ENTRERÀ IN VIGORE DOPO LA FIRMA DEL CAPO DELLO STATO E SUCCESSIVA PUBBLICAZIONE SULLA GAZZETTA UFFICIALE.

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Articolo redatto dall’ing. Sabina Serafini ell’attesa di conoscere le modifiche introdotte dal decreto correttivo e allo scopo di aiutare il lettore nella comprensione del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro, si riportano di seguito alcuni degli articoli di legge che hanno apportato i cambiamenti più significativi rispetto alle precedenti disposizioni (Decreto Legislativo 626/94), con particolare riferimento al settore agricolo. Si rimanda ad interventi futuri l’approfondimento di alcune tematiche di seguito solo accennate, alla luce appunto delle recenti correzioni.

Art. 3 del Decreto Legislativo 81/2008 Campo d’applicazione La principale modifica apportata dal testo unico al Decreto Legislativo 626/94 è l’ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro a “… tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi…”. Nella definizione del Testo Unico lavoratore è colui che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, con o senza retribuzione, si inserisce in un’organizzazione di lavoro, senza alcuna differenziazione di tipo formale.

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[Sicurezza e salute sul lavoro nel settore agricolo]

Oltre ai lavoratori subordinati ed i soci delle società, nel campo di applicazione del Decreto sono quindi compresi i lavoratori autonomi, i componenti delle imprese familiari, i piccoli imprenditori (i coltivatori diretti nel settore agricolo). Art. 4 - Computo dei lavoratori Il Decreto Legislativo 81/2008 prevede alcuni adempimenti ed agevolazioni, tra cui la possibilità di autocertificare o utilizzare procedure standardizzate (ancora da definire) per la redazione della valutazione dei rischi, in relazione al numero di addetti presenti in azienda. A tal proposito è utile capire come effettuare il computo dei lavoratori. Tenuto conto della specificità del settore agricolo, sono da escludere dal computo: - il datore di lavoro della ditta individuale in quanto non considerato lavoratore; - i collaboratori familiari, ovvero i familiari che, in modo continuativo, prestino la propria attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare; - le prestazioni svolte da parenti e affini sino al terzo grado in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi, salvo le spese di mante-

nimento e di esecuzione dei lavori (in quanto esulano dal mercato del lavoro ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs 10 settembre 2003, n. 276); - i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato in sostituzione di altri prestatori di lavoro assenti; - i lavoratori autonomi che, pattuito un corrispettivo, si impegnino a compiere un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente (es.: contoterzisti). Per particolari tipologie di lavoro si procede come di seguito precisato: - I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro e i lavoratori assunti a tempo parziale si computano sulla base del numero di ore di lavoro effettivamente prestato nell’arco di un semestre; - nell’ambito delle attività stagionali definite dal Dpr. 7 ottobre 1963, n. 1525(20) nonché quelle eventualmente individuate dai contratti collettivi, il personale in forza si computa a prescindere dalla durata del contratto e dall’orario di lavoro effettuato; nel settore agricolo, i lavoratori stagionali impiegati per l’intensificazione dell’attività in determinati periodi dell’anno, corrispondono a frazioni di unità lavorative anno (ULA)

come individuate sulla base della normativa comunitaria. Art. 21 - Impresa familiare e lavoratori autonomi Ai sensi del D. Lgs. 81/2008 ai componenti l’impresa familiare (intendendosi come tale il familiare, coniuge, parenti entro il 3° grado ed affini entro il 2°, che presta in modo continuativo la sua attività di lavoro nella famiglia o nell’impresa familiare senza che sia configurabile uno specifico e tipico rapporto di lavoro, ai sensi dell’ art. 230 bis c.c.), ai lavoratori autonomi di cui all’art. 2222 del codice civile, ai piccoli imprenditori di cui all’art. 2083 del codice civile (coltivatori diretti del fondo, imprenditori agricoli professionali), ai soci delle società semplici operanti nel settore agricolo, competono esclusivamente i seguenti obblighi: utilizzare attrezzature conformi alle disposizioni del titolo III (uso delle attrezzature di lavoro); munirsi di dispositivi di protezione individuale adeguati; munirsi di tessera di riconoscimento, se svolgono lavori in appalto o sub-appalto. Inoltre, con oneri a proprio carico hanno la facoltà di beneficiare della sorveglianza sanitaria e di partecipare a corsi di formazione specifici in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

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Consigli Soluzioni Art. 29 - Valutazione dei rischi Il principale obbligo non delegabile a carico del datore di lavoro che debba applicare il decreto legislativo 81/2008 è l’effettuazione della valutazione dei rischi; tale adempimento viene previsto con metodologie diverse a seconda del numero di lavoratori occupati nell’azienda e della presenza di alcune tipologie particolari di rischio. Si rimanda ad altra sede la trattazione dettagliata dei vari casi contemplati. Art. 28 - Oggetto della valutazione dei rischi La valutazione dei rischi deve riguardare TUTTI I RISCHI per la salute e la sicurezza dei lavoratori, compresi quelli collegati a: età dei lavoratori; differenze di genere; provenienza da altri Paesi; stress lavoro correlato. E riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari e lavoratrici in stato di gravidanza. Art. 26 - Contratti d’ appalto lavoratori autonomi, contoterzisti Tutte le volte che all’interno dell’azienda si debba ricorrere ad altre imprese o lavoratori autonomi per l’esecuzione di alcune attività (es. contoterzisti), il datore di lavoro deve preventivamente

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verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi cui intende affidare il lavoro. Tale verifica viene eseguita con l’acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato e l’acquisizione dell’autocertificazione dell’impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale. Inoltre, il datore di lavoro deve fornire dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui devono operare, sulle misure di prevenzione e di emergenze adottate in relazione alla propria attività, concordando le azioni necessarie ad evitare ogni rischio in caso di compresenza dei propri lavoratori dipendenti quando l’altra ditta esegue i lavori. Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare le interferenze o ridurle al minimo. Tale documento è allegato al contratto di appalto o d’opera. L’imprenditore committente risponde in solido con l’appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali ulteriori subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente dall’appaltatore o dal su-

bappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell’INAIL. Art. 47 - Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza A tal proposito occorre riferirsi al “Verbale di accordo” relativo al “Rappresentante per la sicurezza e Comitati paritetici”, siglato tra le parti sociali agricole il giorno 18 dicembre 1996, e che costituisce parte integrante (allegato 5) del vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli Operai Agricoli e Florovivaisti (2006-2009). Al punto 1 del “Verbale” le parti convengono: - che in tutte le aziende con più di 150 giornate di occupazione complessiva annua e nelle quali ci sia almeno un rapporto di lavoro individuale superiore a 51 giornate, il Responsabile dei lavoratori per la sicurezza è eletto o designato dai lavoratori dipendenti nell’ambito delle Rappresentanze Sindacali Aziendali o delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, ove esistenti, ovvero tra i lavoratori medesimi; - in sede provinciale, le organizzazioni firmatarie dell’accordo potranno definire le forme di individuazione del rappresentante per le aziende con caratteristiche occupazionali inferiori e/o diverse da quelle di cui al punto precedente.


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Consigli Soluzioni

A

livello nazionale, nella scomposizione del fenomeno secondo i tre grandi rami d’attività previsti dalla classificazione ISTAT, si continua a registrare una sensibile, costante diminuzione degli incidenti sul lavoro nell’Agricoltura (-33,8% dal 2001 al 2008) e nell’Industria (-26,8%), mentre perdura un certo aumento delle denunce d’infortunio nei Servizi (+3%), la cui incidenza percentuale sul totale degli infortuni è cresciuta costantemente dal 2001 (43% degli infortuni in generale) al 2008 (52%), complice anche il sostenuto aumento occupazionale registrato dall’ISTAT per questo settore nel periodo considerato (+11,4%, a fronte del -12,1% dell’Agricoltura e +4,9% dell’Industria). INFORTUNI avvenuti nel periodo 2001-2008 per ramo di attività. VALORI ASSOLUTI Ramo di attività

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Agricoltura var. % su anno precedente var. % su anno 2001

80.532

73.515 -8,7 -8,7

71.379 -2,9 -11,4

69.263 -3,0 -14,0

66.467 -4,0 -17,5

63.083 -5,1 -21,7

57.206 -9,3 -29,0

53.278 -6,9 -33,8

Industria var. % su anno precedente var. % su anno 2001

501.701

468.882 -6,5 -6,5

456.333 -2,7 -9,0

446.210 -2,2 -11,1

422.254 -5,4 -15,8

413.375 -2,1 -17,6

400.103 -3,2 -20,3

367.132 -8,2 -26,8

Servizi* var. % su anno precedente var. % su anno 2001

441.146

450.258 -2,1 2,1

449.482 -0,2 1,9

451.256 0,4 2,3

451.300 0,0 2,3

451.700 0,1 2,4

455.101 0,8 3,2

454.530 -0,1 3,0

1.023.379 992.655 -6,5 -6,5

977.194 -1,6 -4,5

966.729 -1,1 -5,5

940.021 -2,8 -8,1

928.158 -1,3 -9,3

912.410 -1,7 -10,8

874.940 -4,1 -14,5

TUTTE LE ATTIVITÁ var. % su anno precedente var. % su anno 2001

* comprende anche i Dipendenti della gestione “per Conto Stato” (Fonte: rapporto Annuale Analisi dell’andamento infortunistico 2008)

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Aziende Persone NELLA PRODUZIONE FRUTTICOLA, FERRARA DETIENE DA DECENNI UNA POSIZIONE DI PREMINENZA A LIVELLO NAZIONALE ED EUROPEO. LA PERICOLTURA FERRARESE, IN PARTICOLARE, È ASSAI RINOMATA PER LE SUE ELEVATISSIME QUALITÀ ORGANOLETTICHE. IN PARTE CONSUMATA FRESCA E IN PARTE TRASFORMATA, LA FRUTTA FERRARESE È UN VERO TRIONFO DI COLORI E DI SAPORI. PESCHE, PERE, MELE, UVA, FRAGOLE, CILIEGIE, ALBICOCCHE, COCOMERI E MELONI COMPONGONO UNA PROFUMATA E VIVACE TAVOLOZZA AL CENTRO DI OGNI TAVOLA IMBANDITA.

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cco che in questo territorio così vocato per la produzione di succosi frutti sono molti i vivaisti che producono e commercializzano le piante per le coltivazioni delle aziende agricole locali. In questo panorama variegato, abbiamo selezionato tre aziende vivaistiche che hanno saputo distinguersi grazie ad una filosofia di piena soddisfazione del cliente, una filosofia che ha permesso loro di avere un grande riscontro da parte del mercato e che, oggi, gli consente di guardare con grande fiducia al futuro. VIVAI ZANZI - Fossanova S. Marco (Ferrara) Intervista a Giovanni Zanzi – Direttore tecnico Vivai Zanzi

Oggi, il nome ZANZI è sinonimo del rinnovamento varietale e tecnologico. Come siete riusciti a conquistare un posizionamento nel mercato così prestigioso? Fin dalla nostra nascita, nel 1886, abbiamo puntato molto sulla completezza della gamma, in modo da poter garantire ai nostri clienti la fornitura di ogni specie di piante da frutto, e su ordinazione anche tipologie di piante per culture di nicchia, come per esempio

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[I protagonisti della frutticoltura ferrarese] frutti di bosco o cultivar per produzioni da industria. In particolare, offriamo anche piante di tutte le specie pre-formate per anticipare la raccolta in modo da rientrare il più rapidamente possibile con gli investimenti iniziali. Ecco che oltre a poter vantare l’introduzione delle migliori varietà di fruttiferi, di portinnesti clonali e di varietà di fragola, in questi anni abbiamo anche dato un importante contributo alla diffusione di innovazioni tecnologiche che hanno contribuito in modo significativo alla specializzazione della moderna frutticoltura. E tutto questo è stato ottenuto dedicando grande impegno, giorno dopo giorno. Come riuscite a garantire ai clienti la fornitura di ogni specie di piante da frutto? Per garantire questa grande gamma di varietà è necessario avere in azienda un importante patrimonio di colture sempre a disposizione del cliente. Inoltre, consapevoli dell’importanza di garantire alla nostra clientela il miglior stato sanitario possibile e l’assoluta certezza genetica, abbiamo costituito un “campo di Piante Madri per Marze (PMM)”, unico in Italia sia per dimensioni che per numero di varietà, che stiamo pensando di proteggere dagli agenti atmosferici. Ovviamente abbiamo scelto l’azienda Valente come fornitore e consulente, in quanto è l’unica l’unica azienda sul mercato in grado di fornirci reali garanzie.

Insomma, oltre alla grande varietà puntate molto anche sulla qualità delle piante. Ma la qualità è realmente così importante in questo settore? Gli elevati costi di impianto oggigiorno non consentono errori di base; inutile preparare bene il terreno, concimare, predisporre l’impianto di irrigazione, la palificazione, ecc., se le piante non rispondono ai migliori requisiti di qualità, quali sanità di materiali, certezza genetica, compatibilità fra i bionti, predisposizione con gemme a fiore già differenziate per una rapida messa a frutto, innesti prelevati da piante madri accuratamente controllate ed allevate in modo da mantenere inalterate le migliori caratteristiche del clone originario. Certamente tutto questo fa sì che il costo delle “piante di qualità” sia superiore; ma quanto costa un frutteto che sviluppa e produce in modo disforme, con frutta che non risponde ai requisiti richiesti dal mercato, che sopravvive solo grazie a tutte le cure e le spese che siamo costretti a sostenere per poi rassegnarsi e infine estirpare tutto? Risparmiare uno su un investimento di dieci per rischiare il fallimento economico non ha senso. Ecco che noi abbiamo scelto di certificare le piante a garanzia di elevato standard sanitario e qualitativo. Certo non significa la risoluzione di tutti i problemi ma, nei fruttiferi, l’assenza di affezioni che possono compromettere le caratteristiche quali-quantitative della produzione sono sicuramente indispensabili per garantire la riuscita dell’impianto. E nel vostro futuro cosa c’è? Da diversi anni stiamo puntando sull’internazionalizzazione, con forti prospettive di crescita. Siamo convinti che nel futuro mercato europeo ed extraeuropeo, solo fornendo al cliente, sempre più informato ed esigente, il materiale vivaistico più moderno e garantito si potranno creare sinergie positive destinate a premiare gli attori della filiera coinvolti in questo processo di miglioramento. In questo senso va anche la collaborazione con Valente, nostro importante partner all’estero, oltre che nel territorio nazionale, nel fornire al cliente impianti con solide garanzie di massima efficienza e sicurezza.

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VIVAI MARCHELLI ERWIN Formignana (FE) - Intervista a Erwin Marchelli Titolare dei Vivai Marchelli Come nascono i Vivai Marchelli? Negli anni ‘90 sono stato il pioniere tra i frutticoltori ferraresi nella realizzazione dei nuovi impianti superfitti di pera Abate. Infatti, quando arrivai a Ferrara dall’Altoadige e vidi la tecnica agronomica che veniva applicata, mi resi conto che si potevano migliorare sia le rese sia la qualità del prodotto. Andai in Olanda per acquisire la tecnica degli impianti superintensivi, e la riproposi nella mia azienda Guglielmina a Formignana (Fe) su 22 ettari di Abate. Piantai 13.300 piante ad ettaro contro le 3.500 del fusetto tradizionale. Una grande innovazione per il territorio, ma cosa la spinse da produttore di pere Abate a diventare vivaista? Per utilizzare questa tecnica agronomica è fondamentale avere piante di ottima qualità. Ecco che spinto dall’esigenza di procurarmi materiale vivaistico di qualità ed in quantità adeguate per gli impianti aziendali ad altissima densità, iniziai ad intraprendere l’attività di vivaista. Nel frattempo, l’esperienza innovativa applicata nella mia azienda aveva destato notevole interesse negli imprenditori agricoli della zona che iniziarono a seguire il mio esempio e a richiedere la fornitura delle piante. Da allora, nel corso degli anni, il vivaio ha

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aumentato costantemente le dimensioni produttive sia in quantità che qualità, con un costante impegno per conseguire piante con i migliori requisiti funzionali e sanitari con particolare cura nell’utilizzo di marze e portinnesti virus esenti. Ecco che oggi, nonostante la difficile situazione generale, le richieste di piante rimangono ingenti ed è con grande impegno che con l’aiuto dei miei figli continuiamo a produrre a pieno regime.

Dunque, possiamo parlare di un momento particolarmente favorevole per la pericoltura ferrarese? Le pere sono l’eccellenza della frutticoltura ferrarese e l’Emilia Romagna rappresenta la culla europea della loro produzione. I pregiati requisiti della pera emiliano-romagnola le hanno meritato nel 1998 il riconoscimento

della Igp e con una accorta politica di promozione della tipicità del prodotto e del suo stretto legame con il territorio d’origine, nel nostro specifico settore possiamo affrontare il futuro con una certa tranquillità. A mio avviso, infatti, la pera non patirà grossi contraccolpi, dal momento che nello scenario della globalizzazione non si vedono concorrenti in grado di minare il primato della nostra produzione. Ecco che la pericoltura, se condotta con impegno e dedizione, dimostra di avere ottime potenzialità di reddito, ma considerati gli ingenti investimenti finanziari di partenza, bisogna tener presente che solo con le giuste tecniche agronomiche le produzioni decollano qualitativamente e quantitativamente, dunque nulla deve essere lasciato al caso. Ci spieghi meglio…. Voglio dire che la decisione di realizzare questo tipo di produzioni deve essere ben ponderata ed è fondamentale progettare impianti che osservino come primo requisito la massima sicurezza. Questo è il motivo per cui io ho scelto e ogni giorno consiglio gli impianti Valente: funzionali, duraturi e coperti da ogni rischio di avversità climatiche.


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Aziende Persone Dunque un mercato di nicchia, con clienti molto esigenti. In tal senso qual è la vostra mission? La mission di VIVA I VIVAI è fornire il giusto materiale per la realizzazione di questi moderni impianti a media/alta densità. Infatti, ottimizzando il rapporto tra foglia e frutti si realizza il miglior rapporto qualità/quantità, in analogia con il vigneto dove, per ottenere il vino migliore, i ceppi devono presentare il giusto numero di grappoli. L’obbiettivo è la strutturazione di un impianto moderno con la massima funzionalità produttiva annuale, fondamentale per competere su un mercato sempre più globale ed esigente.

VIVA I VIVAI - Comacchio (FE) Intervista a Urban Mittermair e Schiavi Massimo – Titolari Viva i Vivai Viva I Vivai ha da sempre legato il suo nome alla rinomata pericoltura ferrarese, una scelta volta a soddisfare una domanda specifica? Certo, il nostro vivaio si occupa principalmente della produzione e commercializzazione delle piante di pero, in particolare di piante adatte ai nuovi impianti di media e alta densità. Questo tipo di impianto, di know how olandese, si è ben adattato alle nostre zone di pianura e sta ottenendo ottimi livelli produttivi. Ecco che, favorita da condizioni pedoclimatiche ottimali, la provincia di Ferrara, grazie ai consistenti investimenti in questi nuovi e moderni impianti attuati dai suoi frutticoltori, ha recuperato la leadership della pericoltura nazionale.

Un contesto in cui è sempre più strategico proteggere le piante dagli agenti atmosferici. Cosa consigliate voi ai vostri clienti? Ovviamente si rende sempre più necessario attrezzare i propri frutteti oltre che con l’ irrigazione localizzata anche con le coperture antigrandine, ma altrettanto necessario è utilizzare materiali di qualità perché la struttura dovrà proteggere per tutta la vita l’impianto senza dare problemi di manutenzione nonché resistere alle bizze di un clima sempre più imprevedibile. E’ questo il motivo per cui noi consigliamo gli impianti Valente, che già testati sui nostri primi frutteti hanno dimostrato l’impegno passato e attuale della azienda di produrre solo ed esclusivamente materiali progettati per durare nel tempo con un costante miglioramento e senza cedere a compromessi. Questo, nella convinzione che la difesa attiva mediante rete antigrandine sia per sempre mentre la difesa passiva che adotta coperture assicurative mutualistiche ha futuro molto incerto. E qual è la risposta dei vostri clienti? Oggi Viva I Vivai può contare su una clientela particolarmente selezionata e fidelizzata, con cui ha instaurato negli anni un rapporto di fiducia e soddisfazione reciproche grazie alla nostra capacità di offrire piante di assoluta qualità. Ecco che il nostro principale motivo di soddisfazione e di orgoglio è la tangibile soddisfazione dei clienti che continuano a credere ed a investire in questi nuovi sistemi che hanno già consolidato la loro efficacia in tutte le zone vocate alla pericoltura.

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News Reportage

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[Vendere vino in tempo di crisi]

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VENDERE VINO IN TEMPO DI CRISI È L’INIZIATIVA, PROMOSSA DALL’AZIENDA VALENTE, CHE SI È TENUTA A MONTEFALCO (PG) IL 21 MAGGIO 2009, PRESSO IL COMPLESSO SANT’AGOSTINO. UN MOMENTO DI CONFRONTO TRA I MAGGIORI ESPERTI DELLA FILIERA DEL VINO VOLTO AD OFFRIRE SPUNTI E CONSIGLI PER CRESCERE E VINCERE LE SFIDE DEL MERCATO GLOBALE E MIGLIORARE LA PROPRIA COMPETITIVITÀ NEL FUTURO. Di seguito sono riportati i passi salienti degli interventi. Inoltre, collegandovi al nostro sito www.valentepali.com potete scaricare una selezione audio e video dell’evento. Fabio Piccoli, giornalista esperto di economia del vino Da una recente analisi dell’Informatore Agrario, che ha coinvolto le prime cento grandi imprese del vino italiano, si evincono i motivi per cui le aziende italiane faticano ad intercettare le potenzialità presenti nel mercato e a crescere secondo le opportunità esistenti: Il 92% delle aziende intervistate dichiara che non svolge attività di analisi di mercato. Questo è un dato che stupisce, in particolare in un settore come quello del wine business dove l’Itala è tra i principali protagonisti dell’export mondiale. D’altra parte, analizzando i dati di mercato ci si rende conto che, anche in questo momento di difficoltà economica, esistono nel panorama italiano molte aziende vitivinicole che crescono a due cifre. Questa scoperta ci costringe a superare il luogo comune che in fase di crisi bisogna rimanere immobili perché per tutti il trend è decrescente. Chi oggi non è pronto ad affrontare le nuove sfide anche quando la fase di recessione economica finirà, difficilmente sarà in grado di ripartire. Approfondendo l’analisi, tra gli elementi di competitività delle imprese che crescono a doppia cifra possiamo individuare un denominatore comune: hanno responsabili commerciali che stanno fuori nel mondo oltre 150 giorni all’anno. Ecco che questo elemento ci fa comprendere che chi non presidia il mercato, non fa business.

[Idee per Vincere] |17


Roberto Cipresso, enologo di fama internazionale e scrittore Nella storia abbiamo avuto due grandissimi e drammatici olocausti che hanno sterminato la nostra viticoltura. La grandissima gelata nel 1705 che ha portato tutta l’Europa a meno 40 gradi per circa 6 giorni e la fillossera nel 1865: due momenti in cui gli agricoltori hanno salvato le varietà più produttive, ma molto spesso con dei limiti. Ecco che continuare, senza tenere conto di questi due episodi, a piantare all’insegna che autoctono è bello e all’insegna che l’Italia deve portare avanti tutto ciò che è nella sua storia, significa continuare a portare avanti delle varietà brocche. Ecco che, in particolare nei momenti di crisi, bisogna avere il coraggio di coltivare e sostenere ciò che è consolidato ed è autorevole, quindi da un punto di vista scientifico e storico regge. Questa è la grande scommessa per riuscire ad entrare in una formula in cui non ci può essere crisi perché non ci deve essere più cambiamento. Infatti, non tutte le varietà vanno bene in tutti i posti, non tutti i posti hanno un terroir esprimibile. ESSERE COMPETITIVI É POSSIBILE ANCHE IN FASE DI RECESSIONE ECONOMICA, MA É ESSENZIALE AGIRE SU LEVE NUOVE. PER LA PRIMA VOLTA INSIEME, GLI ESPERTI DELLA FILIERA VINO OFFRONO INDICAZIONI PRATICHE PER AIUTARTI A SVILUPPARE IL TUO BUSINESS.

VENDERE VINO IN TEMPO DI CRISI

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Alfredo Albertini, direttore commerciale della Cantina Valpolicella Negrar La nostra ricetta per affrontare la crisi è stata la flessibilità. Noi Cantina di Negrar in questo senso siamo stati facilitati, in quanto il sistema cooperativistico ha al proprio interno dimostrato di avere obbligatoriamente degli snodi di flessibilità. Ma anche nel sistema privato è fondamentale in questi momenti attivare gradi di flessibilità nella gestione del patrimonio e nella propensione al rischio. Non possiamo più crescere per stare meglio, ma dobbiamo attrezzare le nostre strutture, piccole o grandi che siano perché possano sostenere il nostro progetto di business con le risorse a disposizione, senza ammalare la nostra condizione di elefantiasi.


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News Reportage Alberto Ugolini, brand ambassador di Santa Margherita Per superare la crisi è necessario abbracciare un approccio integrato che tenga conto di un numero sempre maggiore di elementi. E’ importante l’analisi sensoriale e ciò che sta dentro alla bottiglia di vino, ma diventa sempre più importante anche quello che sta attorno alla bottiglia di vino. Fondamentale è il racconto, la poesia, la capacità di spiegare che cos’è il nostro prodotto, cos’è la nostra azienda, cos’è il nostro brand. Un altro punto fondamentale per superare la crisi sono le attività di intelligence. Infatti, generalmente le aziende sanno a chi vendono il vino, ma non conoscono chi lo compra. La aziende sanno che vendono il vino all’agente e magari sanno a quali ristoratori o grossisti il loro agente vende il vino. Ma difficilmente sanno chi è il consumatore finale. Se, dunque, l’azienda non svolge attività di intelligence sul mercato perde il contatto con il consumatore finale. Valentino Valentini, presidente dell’associazione Città del Vino In una fase come questa bisogna mettere in atto una semplice regola di mercato. Quando diminuisce la domanda, è necessario diminuire anche l’offerta senza però estirpare i vigneti. L’estirpazione è irreversibile, mentre far produrre meno i nostri vigneti significa mettersi nelle condizioni che quando la domanda aumenterà si potrà tornare sul mercato con le quantità che il mercato è in grado di assorbire. Quindi io invito i produttori di questo territorio a lavorare affinché la fase di crisi sia un momento per rafforzare le proprie regole di produzione. Inoltre, sono convinto che investire in un siste

ma territoriale e quindi in un brand territoriale sia fondamentale. Ne è un esempio il comune di Montefalco grazie al brand territoriale del Sagrantino.

Paolo Ruggeri, esperto in management e gestione d’impresa E’ fondamentale comprendere cosa fa quel 30% delle imprese italiane che oggi, nonostante la crisi finanziaria, cresce con incrementi a due cifre del fatturato. Queste imprese hanno capito che per creare valore bisogna uscire dalla nostra zona di confort e iniziare a fare le cose realmente importanti, passando da un’ottica unicamente di produzione al marketing. Infatti, nella zona di confort distruggiamo il valore che abbiamo creato nel passato, invece di affrontare le sfide realmente importanti per il nostro business. Chi non si preoccupa del marketing del prodotto si troverà inevitabilmente a competere sul prezzo con una marginalità sempre minore. Bisogna avere il coraggio di dedicare più tempo alle attività importanti perché sono quelle che ci porteranno fuori da tutte le crisi di domani.

[Idee per Viaggiare] |19


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