Orizzonte Impresa 03 2012

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Anno XIII n. 3 - 2012

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.231 del 2/6/2000 - Poste Italiane spa - sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n째 46) - Art. 1, Comma 1, DCB Roma

Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio

CREDITAGRI ITALIA: una risposta di Coldiretti alla crisi finanziaria

IMPRESA PESCA LAZIO: un nuovo impegno per Coldiretti Lazio

COLDIRETTI LAZIO E REGIONE LAZIO: un esempio di collaborazione che ha dato i suoi frutti



Sommario

Bimestrale di cultura & informazione agricola di Coldiretti Lazio

Editoriale

Iscrizione al Roc n° 12420

DAMOSE DA FA’

Editore

di Massimo Gargano

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L’Opinione CREDITAGRI: una risposta di Coldiretti alla crisi finanziaria Centro Assistenza Imprese Coldiretti Lazio

di Aldo Mattia

Via R. Piria, 6 00156 Roma tel: 06.40.73.090 fax: 06.40.73.783 e-mail: lazio@coldiretti.it www.coldirettilazio.it

Primo Piano

Direttore responsabile

EMILIA SENZA TREGUA

IMU: ecco tutte le disposizioni per l’agricoltura pag.

Attualità

Aldo Mattia

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aldo.mattia@coldiretti.it Redazione Andrea Fugaro Giuseppe Napoletano Maurizio Ortolani Roberto Santopietro Roberto Vinci Collaboratori Simone Di Colantonio Pierluigi Lagi Andrea Renna Gianluigi Terenzi Abbonamenti Ordinario € 10,00 Onorario € 20,00 Sostenitore € 50,00 Tramite c/c postale n. 82689027 intestato a: Federazione Regionale Coltivatori Diretti del Lazio o rivolgendosi alle sedi della Coldiretti Progetto grafico e impaginazione DigitaliaLab srl - Roma Stampa Grafica Giorgetti srl - Roma

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Buone Nuove GIOVANI IMPRESE CRESCONO pag.

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È Utile Sapere Buon Cibo fa Buon Sangue

Pesca IMPRESA PESCA LAZIO: un nuovo impegno per Coldiretti Lazio pag.

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Riflessioni IL CONCILIO VATICANO II COMPIE CINQUANT’ANNI di Paolo Carlotti

È Utile Sapere COLDIRETTI LAZIO E REGIONE LAZIO: UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE CHE HA DATO I SUOI FRUTTI

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È Utile Sapere Riforma Fornero: come cambierà il sistema dei voucher? pag.

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Notizie delle provincie Questa rivista è inviata agli oltre 40.000 associati Coldiretti del Lazio ai principali rappresentanti delle Istituzioni e Amministrazioni locali ed ai più qualificati opinion leaders delle filiere agroalimentari laziali

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Il Punto di Campagna Amica a cura di Toni De amicis



Editoriale

DAMOSE DA FA’ a cura di Massimo Gargano

on è una mia espressione originale, è sicuramente della cultura romana, di quel rimboccarsi le maniche fatto in modo personale e bonario da tanti italiani, che nei vari ruoli hanno costruito il Paese, è soprattutto il monito che utilizzò poco tempo fa un Santo, Giovanni Paolo II, che con questa espressione alla comunità volle, tra le altre cose, segnare un tempo giunto al limite, un atteggiamento, una scelta che poteva dare prospettive di futuro: la necessità di tornare ad impegnarsi in ogni campo avendo chiaro l’approdo. Questa lunga premessa e l’aver scomodato Giovanni Paolo II, trova la giustificazione in una collettività laziale che mi sembra essersi fermata in quanto senza punti di riferimenti e senza idee sul dove e come andare al futuro. Ora, per sfuggire al rischio della consueta, politica, noiosa analisi di problemi senza nulla “concedere” alle soluzioni, provo ad immagine quattro parole chiave e come ad esse Coldiretti Lazio si relazioni, dando risposte praticabili, originali, sostenibili. 1) Lavoro – Oggi nella nostra Regione la non occupazione è una minaccia incombente, un problema di coesione sociale;

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2) Banche – E’ mai possibile finanziare con soldi dei cittadini banche che oggi più di prima inseguono la finanza e non l’economia; 3) Tecnocrazia e nuovi attori della vita istituzionale – I “tecnici” hanno sostituito gli obsoleti professionisti della politica - con grande soddisfazione di tanti -, ma stanno mostrando ampi limiti a capire e dialogare con la società; il loro compito non può esaurirsi nel solo rigore e nel denunciare problemi ereditati senza risolverli, o nel mettere sempre più tasse: sulla casa, sugli stipendi, sulla benzina, sulle imprese; 4) Crescita – La invochiamo tutti, ma un modello per percorrerla latita e ciò è ancora più grave se si opera in un territorio, in una Regione che può essere definita un museo senza soffitti, un giacimento culturale, un serbatoio di primati agroalimentari e ambientali. Coldiretti Lazio ritiene che il suo progetto di sviluppo, crescita, fondato sulla esaltazione dei valori sul territorio e sulla competizione nei mercati, attraverso le identità che dallo stesso derivano, sia una delle leve sulle quali fare scelte forti, coraggiose, innovative. Qui, torna la straordinaria forza del monito del nostro Santo, “damose da fa”

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L’Opinione

CREDITAGRI ITALIA: di Aldo Mattia

una risposta di Coldiretti alla crisi finanziaria

roblemi con le Banche? e noi ce la facciamo da soli!!! Accorciamo la filiera agroalimentare? E noi Accorciamo anche quella di accesso al credito per le Imprese Agricole. Sembra strano, sembra impossibile, ma, come ho avuto modo di dire già altre volte “basta lavorarci”, e Coldiretti ci ha lavorato sodo e con la sua nota caparbietà è riuscita a raggiungere risultati, che fino a poco tempo fa, erano inimmaginabili. Sono ormai quasi 40 anni che lavoro in Coldiretti, e penso che il primo problema di cui ho sentito parlare nell’Organizzazione è stato quello del credito. Oggi ne sento ancora parlare, ma con prospettive di crescita e disponibilità che non hanno uguali in altri settori produttivi. Le novità in questo settore, assumono particolare rilevanza se le collochiamo nel periodo particolare che si sta vivendo a livello globale, un periodo in cui le Banche stanno sul “banco degli imputati” nella valutazione dei soggetti maggiormente responsabili della crisi mondiale dell’economia.

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CreditAgri Italia, confidi del sistema Coldiretti, è stato iscritto all'elenco speciale come “107” in data 5 giugno 2012. Ad oggi pertanto il Confidi Nazionale, promosso dalla nostra associazione, è ufficialmente un intermediario finanziario vigilato dalla Banca d’Italia. Quindi siamo la prima banca di garanzia al servizio delle Imprese Agricole. CreditAgri Italia dispone di 50 filiali e 2 miliardi di affidamenti con ben 24.000 soci. Solo nella Regione Lazio abbiamo erogato negli ultimi due anni oltre 20 milioni di euro assistendo più di 1000 imprese agricole a sportello. Tutto il progetto ha visto il forte impulso della Coldiretti che ha investito fortemente in quello che ritiene un settore strategico e centrale nel progetto della” filiera agricola tutta italiana”. Infatti l’obiettivo principale della nostra Banca al servizio dell’impresa agricola è proprio quello di accorciare la filiera banca-impresa garantendo risposte certe e costi sopportabili ma anche prodotti creditizi trasparenti e di alta qualità; in sintesi il cuore del progetto nazionale Coldiretti: alta qualità e massima trasparenza. Tutto questo in un momento cruciale per la vita economica del nostro Paese dove si assiste ad una crescente difficoltà degli Istituti di credito sia nel reperire capitali per finanziare le imprese meritevoli sia nell’assicurare una robustezza patrimoniale coerente con i nuovi coefficienti imposti prima dall’accordo di Basilea 2 e poi dal nuovo testo di Basilea3. Il danno per le nostre imprese agricole, non è tanto e solo

nella ristrettezza per l’accesso al credito, ma anche e soprattutto nel costo sempre più alto del denaro e nella richiesta di garanzie reali pesantissime per consentire alle banche di accantonare meno patrimonio. Proprio per questo Coldiretti ha creduto fortemente nel progetto Confidi 107 tutto agricolo cioè riservato alle sole imprese agricole ed agroindustriali, ente in grado di rilasciare garanzie eleggibili ai fini degli accordi di Basilea e quindi valide ed in grado di facilitare l’eccesso al credito e la mitigazione del costo del denaro. Le caratteristiche speciale che rendono il nostro neo-107 unico sul panorama italiano sono: il suo posizionamento territoriale (50 filiali dirette distribuite su 18 regioni) e la sua specializzazione nel settore agricolo e agroalimentare: CreditAgri rappresenta l'unico confidi con ambito di intervento nazionale a livello agricolo. Inoltre ad oggi rappresenta l’unico intermediario in grado di assicurare una carta dei servizi che spazia dal prestito di conduzione al mutuo agrario ipotecario, dal finanziamento startup per i giovani imprenditori agricoli alla copertura delle misure di PSR per arrivare ai finanziamenti altamente specialistici destinati alle imprese agroindustriali, garantendo prodotti convenzionati con tutti i maggiori istituti di credito italiani ivi compreso l’accesso alle misure di ISMEA - SgfA. Tutto questo unicamente al servizio delle nostre imprese agricole e a ulteriore dimostrazione della concretezza delle azioni di Coldiretti Lazio. 5


Primo Piano

IMU: ecco tutte le disposizioni per l’agricoltura Confermate le esenzioni e il gettito ridotto di tre quarti rispetto al miliardo preventivato È arrivata l’Imu e con essa la prima rata del 18 giugno. La nuova super-tassa non ha risparmiato il settore agricolo, anche se l’impatto è stato decisamente meno pesante rispetto a quanto stabilito inizialmente. all’oltre un miliardo di euro preventivato dal Ministero delle Politiche agricole, si è scesi a 224 milioni, la cifra massima che dovrà arrivare dalle campagne italiane. Una piccola, grande vittoria, ottenuta grazie all’attività di concertazione e alle altre iniziative promosse dalla Coldiretti a tutti i livelli, per limitare e rendere più giusto il peso della nuova imposta su un settore centrale come quello agricolo. “Grazie ad un lungo lavoro – ha ricordato Aldo Mattia, il direttore di Coldiretti Lazio – abbiamo fatto capire al Governo che il mondo dell’agricoltura doveva essere trattato in maniera diversa”.

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Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede l’Imu. Terreni agricoli Per quanto riguarda i terreni agricoli, posseduti e condotti da coltivatori diretti o Iap (Imprenditori agricoli professionali) iscritti nella previdenza agricola, sono state ripristinate le esenzioni e le riduzioni di imposta già contenute nella vecchia normativa. L’Imu sui terreni è limitata alla parte di valore eccedente i 6.000 euro con le seguenti riduzioni: a) del 70 per cento dell'imposta gravante sulla parte valore eccedente i euro 6.000 e fino a 15.500 euro; b) del 50 cento di quella gravante sulla parte valore eccedente da 15.500 a 25.500 euro; c) del 25 per cento di quella gravante sulla parte di valore eccedente tra 25.500 e 32.000 euro. Anche ai terreni "non coltivati" viene applicato il coefficiente moltiplicatore 110 previsto per i terreni agricoli "posseduti e condotti dai coltivatori di-

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retti e dagli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola". In questo modo vengono salvaguardati i campi dove si pratica il set aside (l’avvicendamento colturale), che beneficiano dunque delle riduzioni d’imposta previste per coltivatori diretti e Iap, sempre che siano posseduti da tali soggetti. Per i terreni non posseduti da "professionali" è previsto, invece, un aumento del coefficiente moltiplicatore, utilizzato per il calcolo della base imponibile, da 130 a 135. Altra novità riguarda i terreni edificabili utilizzati per l'esercizio dell'attività agricola, assoggettati all'imposta determinata sul valore catastale in luogo del valore mercato a condizione che sugli stessi persista l'utilizzazione agro-silvopastorale. Ebbene, tale agevolazione viene ora esplicitamente estesa anche alle società "professionali". Ancora: i terreni agricoli esenti da imposta continuano ad essere assoggettati all'Irpef e alle relative addizionali calcolate sul reddito dominicale.


Primo Piano Fabbricati strumentali rurali I fabbricati strumentali rurali (stalle, depositi, agriturismi, fienili, etc.) ubicati nei Comuni classificati come montani o parzialmente montani sono esentati dall’Imu. Prima, l’agevolazione era limitata solo ai fabbricati situati nei centri sopra i mille metri d’altezza. Oltre all'esenzione dall’Imu, i fabbricati in questione mantengono il non assoggettamento all’Irpef e alle relative addizionali. Per quanto riguarda, invece, i fabbricati strumentali che si trovano in Comuni diversi dai montani o parzialmente montani, è previsto il pagamento dell’imposta con l'aliquota "ridotta" dello 0,2 per cento. Per ora si è pagato solo il 30 per cento della tassa calcolata. Una volta quantificata la somma derivante dalla prima rata dell’Imu e individuati con precisione tutti i fabbricati agricoli (entro il 30 giugno scadono i termini per le domande di variazione catastale ed entro il 30 novembre vanno accatastati tutti i fabbricati non iscritti), il Governo rideterminerà le aliquote, così da limitare l’onere a carico del settore agricolo alle cifre stimate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze: 135 milioni di euro per i fabbricati e 89 milioni per i terreni. Per i fabbricati (sia abitativi che strumentali) dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, nonché per quelli di interesse artistico, è stato poi introdotto un abbattimento della base imponibile nella misura del 50 per cento, limitatamente al periodo dell'anno durante il quale sussistono dette condizioni.

entro il 17 dicembre, in base alle aliquote e alle maggiori detrazioni eventualmente stabilite dai Comuni (i quali dovranno pronunciarsi in merito entro il 31 ottobre). Possibile anche pagare in due rate.

Per i fabbricati rurali ad uso abitativo, cioè quelli che non sono ad uso strumentale (perché concessi in uso a dipendenti) né prima casa, si paga in due rate. La prima (18 giugno 2012) per il 50 per cento dell'importo ottenuto applicando l'aliquota di base (0,76 per cento); la seconda (entro il 17 dicembre 2012), a saldo, sarà calcolata sulla base dell'imposta complessivamente dovuta. Per i fabbricati rurali ad uso strumentale l'acconto (18 giugno 2012) riguarda, come detto, il 30 per cento dell'imposta calcolata applicando l'aliquota di base (0,2 per cento), mentre il restante 70 per cento sarà liquidato con il saldo (entro il 17 dicembre 2012), applicando l'aliquota ulteriormente ridotta dal Governo ovvero dai Comuni (che possono autonomamente fissarla allo 0,1 per cento). La dichiarazione Imu, poi, deve essere presentata entro 90 giorni dalla data in cui il possesso degli immobili ha avuto inizio o sono intervenute variazioni rilevanti ai fini della determinazione dell'imposta. La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi. Per i fabbricati rurali sia abitativi che strumentali tale documentazione deve essere presentata entro il 30 settembre 2012.

Modalità di versamento Per la prima casa (l’abitazione principale) si paga in tre rate. Dopo quella del 18 giugno, ve n’è una seconda da versare entro il 16 settembre, tenendo conto dell'aliquota (0,4 per cento) e delle detrazioni di base. Il saldo va effettuato 7



Attualità

EMILIA SENZA TREGUA Nuove e forti scosse mettono in ginocchio la Regione. Danni all’agricoltura per 705 milioni di euro: circa un milione le forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra per i crolli delle “scalere” centomila gli ettari di terreno senza irrigazione; stalle e serre sotto le macerie. l terremoto non ha pietà. Dopo le terribili scosse del 20 e del 27 maggio, la terra continua a tremare. L’Emilia è in ginocchio, così come i suoi abitanti e la sua economia. 705 i milioni di euro di danni nell’agroalimentare secondo Coldiretti, tra case, stalle, capannoni, fienili e serre lesionati o sotto le macerie; macchinari distrutti, animali morti, e un totale di circa un milione di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano rovinate a terra dopo i crolli delle “scalere”, le grandi scaffalature di stagionatura. A rendere ancora più grave la situazione, le rotture causate dal sisma agli impianti di irrigazione: centomila ettari di terreno sono senza acqua e le produzioni sono a rischio. Ortofrutta, viticoltura, riso, parmigiano reggiano, i settori più in pericolo. Con una stima di 150 milioni di danni il Parmigiano Reggiano - precisa Coldiretti – è in cima alla triste classifica dei prodotti più “colpiti” dal terremoto, seguito dal Grana Padano, che accusa un colpo da 70 milioni di euro, e dall’aceto balsamico con perdite per 15 milioni. A causa delle forti scosse, sono crollate le “scalere” e con esse oltre 360.000 forme di Grana e 633.700 di Parmigiano Reggiano. I produttori hanno cercato di limitare i danni, salvando i pezzi ancora “buoni”. Per chi lo volesse, c’è una mail dove poter acquistare “il parmigiano della solidarietà” e altri generi agroalimentari, sostenendo così la ripresa: terremoto@coldiretti.it. Ad essa ci si può rivolgere per inviare richieste, specificando nome, indirizzo, telefono, prodotto e quantitativo desiderato.

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Intanto, Equitalia ha sospeso ogni attività di riscossione nelle zone colpite dal sisma e il Governo ha rinviato tutti i versamenti tributari e previdenziali. Ma, mentre c’è chi cerca di “ricostruire”, c’è anche chi “distrugge”. Sono gli speculatori, pronti ad acquistare a pochi euro il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano provenienti dai magazzini lesionati. E altri sciacalli sono in agguato, come quelli che – denuncia la Coldiretti – stanno tentando di sottopagare il latte alle aziende che, peraltro, nelle zone interessate sconta un calo del 10-15 per cento nella raccolta, a causa dello stress a cui sono sottoposte le mucche. La Coldiretti si sta opponendo con determinazione al tentativo di scaricare costi impropri sugli allevatori, in una situazione di mercato già difficile, ora peggiorata a causa del sisma. Il rischio concreto è l’abbandono dell’attività di allevamento e la perdita di tante produzioni simbolo del Made in Italy, nel nostro Paese e nel mondo.

Solidarietà anche da Coldiretti Lazio on poteva mancare la solidarietà di Coldiretti Lazio ai colleghi dell’Emilia, infatti, al Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo, sono state messe in vendita numerose forme di Grana Padano “terremotato”.

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Le migliaia di consumatori che frequentano abitualmente il mercato nel fine settimana, hanno risposto in maniera entusiasmante, sia per gli acquisti che hanno fatto sia per il plauso all’iniziativa. La bottega di Campagna Amica, all’interno del Mercato, si è prestata ad effettuare la vendita del grana, che per la prima settimana è stato più di cinque quintali: nel giro di poche ore il prodotto è andato leteralmente a ruba. Son state previste altre forniture che raggiungeranno le decine di quintali. Sicuramente questa iniziativa, che si è svolta in tutta la rete dei Mercati di Campagna Amica d’Italia, circa 800, darà un contributo notevole ai colleghi dell’Emilia; non risolverà sicuramente gli enormi problemi del settore per i danni subiti con il terremoto, ma sarà senza dubbio un aiuto sia di carattere economico, ma soprattutto di vicinanza e di solidarietà di tutta la popolazione Italiana. L’inserto - 9


Buone Nuove

GIOVANI IMPRESE CRESCONO Uno studio della Coldiretti rivela: le imprese giovani crescono il triplo con metà credito

anno sicuramente molto entusiasmo, ma sanno anche investire bene, garantiscono occupazione e, soprattutto, crescono il triplo, nonostante abbiano la metà delle possibilità di accedere al credito rispetto a quelle adulte. Sono le giovani imprese agricole italiane, in continua espansione. Una crescita venuta fuori dall’indagine condotta dalla Coldiretti insieme all’istituto di ricerca Swg, e presentata in occasione dell’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa del 17 maggio scorso.“Il quadro nazionale ci dice che quello agricolo – ha sottolineato il delegato nazionale di Coldiretti Giovani Impresa, Vittorio Sangiorgio - è il terzo settore scelto dai giovani: siamo in 61.000 e due su tre scelgono di fare filiera corta e di misurarsi su nuove forme di strategia nazionale, mentre il 17% di noi sceglie l’export raddoppiando la media nazionale. Garantiamo 150.000 posti di lavoro”. Dati che confermano quanto la presenza di un giovane in un’impresa agricola aiuti ad affrontare meglio la crisi, con risultati positivi in termini di reddito e occupati. Però, quando si tratta di giovani imprenditori, le opportunità di ottenere finanziamenti dalle banche si riducono della metà. Il 17% degli under 30 segnala, infatti, difficoltà rispetto all’8% degli adulti. Nonostante questi ostacoli, il 33% dei giovani si trova in fase di espansione aziendale, al Nord come al Sud, contro il 10% della media nazionale. Gli under 30 sono particolarmente attivi anche nell’export, con il 13% dei giovani che vende oltre confine, contro una media nazionale dell’8%.

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Il 40% dichiara inoltre di aver aumentato il proprio fatturato nell’ultimo anno. Ancora: il 37 per cento vuole espandersi nei prossimi tre anni, attraverso l’affitto (22 per cento) o l’acquisto di terreni (15 per cento). Un’azienda su due vanta anche una certificazione di qualità, mentre il 63 per cento è multifunzionale contro il 37 del campione nazionale. Il principale settore di investimento per i giovani imprenditori è la vendita diretta dei propri prodotti (42 per cento), seguita da agroenergie (24 per cento) e agriturismo (18 per cento). Ma la filiera corta con la vendita diretta in azienda o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è anche il canale commerciale preferito (64 per cento contro il 36 del campione nazionale). Nelle giovani imprese agricole lavorano stabilmente in media tre persone all’anno, con una forte presenza di lavoratori immigrati, in media del 18% contro il 10-11% generale. Una risposta a questi giovani imprenditori che hanno sete di credito, Coldiretti l’ha data con Creditagri Italia, finanziando in un anno quasi 500 imprese under 35 con oltre 37 milioni di euro. “L’agricoltura è l’unico settore che non ha visto diminuire la presenza percentuale di giovani imprenditori agricoli under 30 negli ultimi quindici anni”, ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini, sottolineando che “nell’attività manifatturiera tale percentuale si è più che dimezzata”. Insomma, il ricambio generazionale in agricoltura è più alto che in altri settori. Questo, nonostante l’Italia non sia un Paese per giovani.


E’ utile sapere

Il donatore di sangue è un eroe… l donatore di sangue è un eroe. Così recita lo slogan scelto per la Giornata mondiale del donatore di sangue voluta dall’Organizzazione Mondiale della sanità e celebrata ogni anno il 14 giugno. È stata scelta questa data, in quanto si festeggia il compleanno di Karl Landsteiner, il biologo austriaco e eminente medico che ha ricevuto il Premio Nobel nel 1930 per la scoperta del sistema ABO gruppo sanguigno. Anche quest’anno tutti i paesi del mondo hanno ringraziato i volontari che quotidianamente contribuiscono al raggiungimento di 92 milioni di donazioni di sangue che avvengono ogni anno. Purtroppo, anche in questo caso, la situazione non è omogenea. Quasi il 50% di esse, infatti, si effettua nei paesi più ricchi e con il più alto livello di sviluppo e tali paesi comprendono solo il 15% della popolazione globale. Solamente dieci paesi, inoltre, detengono il 65% di tutte le donazioni. Nei paesi più poveri, in Africa in particolare ci sono ancora 150mila donne che ogni anno muoiono di parto o di problemi legati alla gravidanza a causa della carenza o assenza di trasfusioni. L’Italia in qualche modo è un’isola felice, soprattutto grazie all’attività di quel milione e ottocentomila donatori anonimi, responsabili, associati che con gratuità mettono a disposizione un po’ del proprio tempo e del proprio sangue, o parte di esso, a favore delle necessità trasfusionali del Sistema Sanitario

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Nazionale, per salvare la vita di persone sottoposte ad interventi chirurgici o per la produzione di medicinali plasma derivati. Tutti gli attori del Sistema Sangue, il Ministero della Salute, il Centro nazionale sangue, le Associazioni e Federazioni di donatori si sono dati appuntamento per celebrare la semplicità di un gesto che può salvare la vita. Nel nostro paese le donazioni sono in costante aumento (+1,5% nel 2011 rispetto al 2010), ma a donare di meno sono i giovani che rappresentano circa il 28% sul totale dei donatori. Sono proprio loro i principali destinatari dell’azione di promozione e sensibilizzazione promossa dalle diverse associazioni. Quest’anno le iniziative sono state davvero numerose: il CIVIS (Coordinamento Interassociativo dei Volontari Italiani del Sangue) insieme a Radio Dee Jay ha promosso “One Nation, one donation”, invitando la popolazione italiana a fare un regalo a tutti coloro che necessitano di terapie trasfusionali. Autoemoteche hanno raccolto sangue a Torino, Milano, Udine, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Reggio Calabria e Palermo. Appuntamenti di diverso tipo hanno attraversato tutto lo stivale e oltre, come nel caso della Donazione transfontaliera avvenuta tra Gorizia e Nova Gorica che ha coinvolto le associazioni donatori sangue di Klagenfurt (Austria) e di Rieka (Croazia) lanciando un messaggio di promozione della donazione di sangue ultranazionale ed ecumenico. Ma per donare sangue non serve essere eroi; per salvare una vita non occorrono i superpoteri; per stare meglio con noi stessi perché facciamo del bene agli altri non dobbiamo indossare una maschera speciale. La donazione è un gesto semplice, come andare al mercato o al cinema; basta dire: “oggi tocca a me”, “lo posso fare”, “sono io la soluzione”. La FIDAS, Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue, continua a lanciare un appello che tutti possono ascoltare, ricordando che ci vuole più coraggio a trovare una scusa che a donare sangue.

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Pesca

IMPRESA PESCA LAZIO: un nuovo impegno per Coldiretti Lazio oldiretti Lazio amplia il proprio ambito di rappresentanza con le imprese singole ed associate del settore della pesca e dell’acquacultura

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Coldiretti Lazio, ha dato il via, in maniera concreta ed organizzata, al suo nuovo impegno nei riguardi del settore della pesca e dell’acquacultura. E’ quanto ha annunciato Aldo Mattia, direttore di Coldiretti Lazio che in una sua nota ha affermato ” dopo aver effettuato le dovute modifiche statutarie di Coldiretti Lazio, in maniera conseguenziale con quello Nazionale, siamo pronti a partire in maniera organizzata e strutturata anche con il settore della Pesca e dell’acquacultura”. Dalle modifiche statutarie sono passati alcuni mesi, ma è stato un periodo necessario per rendersi conto in maniera concreta delle problematiche di settore della regione Lazio, in termini organizzativi, politici, economici e finanziari. L’organizzazione del settore è partita con la nomina di un responsabile regionale, individuato nella persona del Sig. Roberto Vinci funzionario di Coldiretti Lazio, che seguirà e coordinerà le attività delle imprese di tutta la regione. L’avvio delle attività è stato di grande soddisfazione per le adesioni che oltre trenta imprese di pescatori di Fiumicino ed Anzio hanno dato alla neo nata “Impresa Pesca Lazio”. Ovviamente mancano all’appello le altre numerose marineria della costa laziale, che saranno visitate e contattate nelle prossime settimane.

F.E.P. Proroga al 10 di Agosto per le misure sull’Acquacoltura, la pesca nelle acque interne , e la trasformazione e commercializzazione. Prossime ad aprire altre due misure (3.3 e 3.1 lettera M). Per informazioni: Coldiretti Lazio - 06/4073090 - roberto.vinci@coldiretti.it

Il successo di questi primi approcci con gli operatori del settore, lo si deve sicuramente attribuire ai valori che Coldiretti vuole trasmettere e tutelare, che risultano essere gli stessi che da anni caratterizzano la sua azione in agricoltura e quindi declinando l’impegno progettuale lanciato da Marini all’Assemblea del 2009 possiamo dire che risiedono nella” filiera della pesca tutta italiana e firmata dai pescatori” passando attraverso la tutela e difesa del “made in Italy”. Un progetto ambizioso quello di Coldiretti, è vero, ma assolutamente realizzabile per l’identità e la vicinanza di due categorie, che pur agendo in ambiti professionali diversi, l’acqua e la terra, risultano emblematicamente molto vicini soprattutto per la connessione diretta che hanno con la natura. Le Imprese Agricole hanno come priorità la difesa del territorio che è il proprio mezzo e strumento di sostentamento, i pescatori hanno il mare, le produzioni agricole hanno pregi e difetti della freschezza del prodotto nei riguardi del mercato, così è anche per la pesca, il mercato agroalimentare subisce in maniera forte gli effetti della globalizzazione, la pesca ancora di più, e così potremmo continuare ad elencare identità e concomitanze tra i due settori. Ed allora, un progetto che potrebbe sembrare ambizioso, diventa estremamente realizzabile, soprattutto per la possibilità di trasferire, tal quale, l’esperienza maturata da Coldiretti in tanti anni di attività sia in termini organizzativi che politico-sindacali. Le problematiche di settore sono veramente tante e Coldiretti intende mettere tutto il suo impegno e le sue strutture a disposizione delle Imprese che intendono dare la propria adesione. il primo impegno è stato quello di una ricognizione presso la Regione Lazio per verificare lo stato dell’arte del F.E.P. (Fondo Europeo Pesca), e per instaurare i rapporti necessari al fine di seguire le problematiche di settore nelle competenze Regionali. 13



Riflessioni IL CONCILIO VATICANO II COMPIE CINQUANT’ANNI d. Paolo Carlotti, Consigliere ecclesiastico Coldiretti Lazio l Concilio Vaticano II compie cinquant’anni: fu infatti aperto dal beato Giovanni XXIII l’11 ottobre 1962. La sera di quello stesso giorno, ci fu una fiaccolata, che vide una partecipazione numerosissima di persone e piazza san Pietro era gremita, un vero spettacolo. Chiamato con insistenza a gran voce, Giovanni XXIII si affacciò alla finestra e, sotto una luna chiarissima, a braccio disse alcune semplici parole che toccarono il cuore e poi la memoria di tutti. Eccole.

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«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una voce sola, ma riassume la voce del mondo intero. Qui tutto il mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la Luna si è affrettata stasera, osservatela in alto, a guardare a questo spettacolo» e poi continuò … «La mia persona conta niente, è un fratello che parla a voi, diventato padre per volontà di Nostro Signore, ma tutti insieme paternità e fraternità è grazia di Dio. Facciamo onore alle impressioni di questa sera, che siano sempre i nostri sentimenti, come ora li esprimiamo davanti al Cielo, e davanti alla Terra: Fede, Speranza, Carità, Amore di Dio, Amore dei Fratelli» e poi concluse con quelle parole che rimasero memorabili: «Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: questa è la carezza del Papa. Troverete qualche lacrima da asciugare, dite una parola buona: il Papa è con noi, specialmente nelle ore della tristezza e dell'amarezza». Passò alla storia come il “discorso della luna”. Ciò a cui si accingeva Giovanni XXIII, ora beato, era un’impresa non semplice, non da tutti nella curia romana condivisa, ed è stato quindi naturale che i fedeli facessero sentire la loro vicinanza. La mattina, in s. Pietro, aveva tenuto un altro memorabile discorso Gaudet Mater Ecclesia, Gioisce la madre Chiesa, in cui contro i profeti di sventura, che

«non sono capaci di vedere altro che rovine e guai e vanno dicendo che i nostri tempi, se si confrontano con i secoli passati, risultano del tutto peggiori» indicò il compito del Concilio, quello che «…la dottrina certa ed immutabile, alla quale si deve prestare un assenso fedele, sia approfondita ed esposta secondo quanto è richiesto dai nostri tempi». Un compito attuale ancora oggi. Tra i documenti del Concilio Vaticano II ve ne è uno, la costituzione pastorale Gaudium et spes, che è molto significativa proprio per quel pensiero sociale cristiano a cui ci riferiamo come Coldiretti. È pervasa da una visione positiva della realtà umana che trova nel concetto di persona il suo nucleo fondamentale e la stessa fede cristiana trova il suo senso solo nel servizio al bene della persona. Anche ogni azione sociale, sia economica sia politica, trova la sua plausibilità etica e cristiana solo se compatibile con la promozione del significato della persona, sia come singolo sia come comunità e società. Le nostre lotte, le nostre strategie di presenza nel sociale non possono allontanarsi da questo orizzonte, non possono abbandonarlo senza finire in confusione e in spaesamento. Per celebrare questo evento, che ha segnato la giovinezza e gli ideali di molti di noi, Benedetto XVI ha indetto un “Anno della Fede”, che inizierà proprio il prossimo 11 ottobre 2012 e terminerà il 24 novembre 2013, solennità di Cristo re dell’Universo. Sarà un anno dedicato a riscoprire, ove sia necessario, oppure semplicemente ad approfondire le ragioni e i motivi del nostro essere cristiani e quindi a qualificare la nostra presenza e la nostra azione nel sociale. Non è vero che la fede non serve a nulla o serva al massimo solo per l’al di là, essa ‘serve’ già adesso, perché un soggetto sociale, specialmente se è federativo come il nostro, senza una visione globale dell’uomo e della sua vita e della sua storia, cioè senza un progetto ben radicato non può essere un progetto di lungo termine, perché non avrebbe la forza interna per resistere alle vicende e talora alle avversità. Per poter resistere occorre avere un senso, un significato della vita su cui fare affidamento e a cui ricorrere. Benedetto XVI propone come compagno di questo “Anno della Fede” il Catechismo della Chiesa Cattolica. Lo abbiamo mai avvicinato? È interamente disponibile su internet: http://www.vatican.va/archive/ccc/index_it.htm. 15


E’ utile sapere

COLDIRETTI LAZIO E REGIONE LAZIO: UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE CHE HA DATO I SUOI FRUTTI

*Giornata conclusiva del progetto della Regione Lazio “Sapere i Sapori” realizzato anche con collaborazione di Coldiretti Lazio con il suo progetto “Didattica attiva in agricoltura” *Circa cinquanta scuole e oltre 1600 gli studenti alla scoperta del mondo agricolo, per imparare ad avere nuovi stili di vita, più sani e rispettosi dell’ambiente.

iornata conclusiva per il progetto della Regione Lazio “Sapere i Sapori” celebrarla nel cuore della Ciociaria in una sede che rappresenta un esempio di imprenditorialità agricola che ha raggiunto livelli di eccellenza noti ormai a livelli internazionali: La città è Sora e l’azienda è quella di Gino Giannetti titolare dell’Impresa “Il Globo S.P.A.” che effettua la cosiddetta IV gamma di frutta biologica locale. Il tema della giornata, annunciato con orgoglio dal Presidente della Regione Lazio On Polverini e dall’Assessore Agricoltura Birindelli è stato “ La salute vien mangiando”, è stato ampiamente dibattuto in una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il Direttore di Coldiretti Lazio Aldo Mattia come moderatore, il Presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano ed alla quale ha preso parte anche un ospite d’eccelenza nella persona dello Chef di

Aldo Mattia Direttore Coldiretti Lazio, moderatore del seminario Gino Giannetti titolare della Globo, che ha ospitato la manifestazione

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Il Pubblico presente al seminario di Sora 16

Massimo Gargano Presidente Coldiretti Laizo e Angela Birindelli Assessore Regionale Agricoltura

fama Internaziona, di origine ciociara, Fabio Campoli ed il titolare dell’azienda Globo. Aldo Mattia ha dato inizio ai lavori ringraziando la Regione che ha voluto celebrare questa giornata con la collaborazione di Coldiretti Lazio, una collaborazione che si è sviluppa ormai da due anni con il connubio felice tra il progetto di Coldiretti “Didattica Attiva in Agricoltura” e quello della Regione “Sapere i Sapori”. “Quando tra istituzioni e rappresentanti delle forze sociali - ha affermato Mattia Renata Polverini Presidente le collaborazioni trovano le giuste del Consiglio Regionale concomitanze, e professionalità,


E’ utile sapere si possano relizzare progetti di grande spessore e di grande soddisfazione per tutti i partners dell’azione: l’evidenza di tale affermazione sta nella presenza in questa giornata di oltre 500 ragazzi e l’adesione di altri 1.600 alunni di scuole di tutto il Lazio, che hanno partecipato ai corsi che Coldiretti ha organizzato al Mercato di Campagna Amica del Circo Massimo di Roma” L’Assessore Birindelli, ha voluto ricordare alla presidente Polverini che “il luogo dove stiamo rappresentando questa giornata riveste particolare imortanza per la Regione Lazio, pechè questa struttura di grande eccellenza, è stata realizzata anche con soldi del PSR, infatti dei 5 milioni di euro spesi per la struttura, il 40% proviene da fondi del PSR.” L’Assessore ha inoltre afffermato che: “Per favorire il rilancio e la riqualificazione dell’agricoltura è necessario guardare al futuro, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, nella consapevolezza che educare i ragazzi ad una sana alimentazione e ad amare la propria terra è una tra le sfide più importanti”. Nel suo intervento la Presidente Polverini, dopo aver ringraziato Coldiretti per la grande collaborazione data alla realizzazione del progetto, ha affermato che: “Questo progetto va in tante direzioni: valorizza un settore strategico come quello agricolo e agroalimentare, e, in collaborazione con gli istituti scolastici che sanno sempre cogliere le sfide che gli lancia la Regione, guarda, attraverso i loro insegnanti, alla salute dei nostri giovani”.

Da parte sua, il Presidente Gargano, dopo aver ribadito l’importanza dell’azione comune che bisogna compiere per riavvicinare la città alla campagna, ha evidenziato come “Far comprendere ai giovani l’importanza di una sana e corretta alimentazione, resta una delle attività che meglio si coniugano con il nostro progetto di filiera. In più, la collaborazione con la Regione Lazio ha contribuito a mettere un altro tassello importante per quanto riguarda la salvaguardia e la tutela delle nostre produzioni tipiche”. Quello di Giannetti, padrone di casa, è stato un intervento di grande pragmaticità, come si addice ad un imprenditore che ha avuto la capacità ed il coraggio di intraprendere un’attività che “vuole valorizzare il prodotto locale e soprattutto le produzioni biologiche, perchè l’alta professionalità, la qualità dei prodotti ed il giusto prezzo, sono gli ingredienti indispensabili per aggredire un mercato che oggi non fa più sconti a nessuno”. Lo chef Campoli ha voluto ringraziare per l’invito a questa manifestazione perchè i temi dibattuti sono quelli che lui si propone di portare in tutte le sedi dove si dichiara ambasciatore del mangiar bene, sano e locale. Ha concluso i lavori Mattia che ha voluto infine mettere l’accento ancora una volta sull’importanza della collaborazione con la Regione Lazio e sull’importanza del progetto, augurandosi e chiedendo alla regione che il prossimo anno, ancra più forti delle esperienze maturate, si possa riproporre sia in termni organizzativi che finanziari l’attività di “Sapere i Sapori” con l’apporto fondamentale del progetto Coldiretti “Didattica attiva in Agricoltura”.

DIDATTICA ATTIVA IN AGRICOLTURA ltre 500 ragazzi provenienti da scuole della Ciociaria, hanno dato vita alla Giornata conclusiva del progetto della Regione Lazio “Sapere i Sapori. Protagonisti dell’animazione didatica dei numerosissimi ragazzi presenti, è stata Coldiretti Lazio, che ha voluto dare un saggio delle attività svolte con le scuole durante l’anno scolastico passato. Il progetto di Coldiretti “Didattica Attiva in Agricoltura”, si è integrato perfettamente con quello della Regione ed in questa sede si sono riproposti

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i numerosi laboratori in cui i ragazzi hanno potuto avvicinarsi concretamente a tutti quegli argomenti che riguardano l’alimentazione legata sia alle produzioni agricole che alla salute. I laboratori proposti sono stati: del gusto, dei colori, degli odori, della manipolazione, della preparazione di alcuni alimenti, come il pane, la pasta , i prodotti caseari, le confetture. Inoltre sono stati proposti piccoli seminari su come leggere le etichette dei cibi, e sulla corretta alimentazione. Erano presenti anche diversi produttori che partecipaGiuseppe Napaletano, Coordinatore del progetto "Didattica attiva in no ai Mercati di Campagna Agricoltura", con lo chef Campoli, ospite della manifestazione, con il Amica per la vendita diretquale si sono progettate e programmate interessanti collaborazioni ta dei propri prodotti, con per l’anno prossimo sempre sul tema dell’alimentazione legata al tergrande soddisfazione sia ritorio e quindi al consumo di prodotti a Km zero ed alla salute. delle Imprese che dei cittadini consumatori.

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E’ utile sapere

Riforma Fornero: come cambierà il sistema dei voucher? ontinua l'esame del disegno di legge sulla riforma del lavoro, che interessa anche il sistema dei voucher. Dopo la manifestazione di imprese agricole, pensionati e studenti davanti al Senato del 22 maggio scorso, è sparito dalla norma il limite di 7mila euro per usare i buoni lavoro. Confermata, quindi, la situazione attuale che resterà tale fino all’approvazione della legge, mentre il valore del voucher sarà definito per decreto sentite la parti sociali. I voucher acquistati fino all’entrata in vigore del nuovo provvedimento saranno validi fino al 31 maggio 2013. Una riformulazione della legge in realtà “ancora insufficiente”, come ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, anche se “rappresenta comunque un passo in avanti rispetto al testo precedente”. Sul punto del valore orario resta comunque da considerare, come esplicitamente dichiarato dal Sen. Castro, relatore dell’emendamento, che: “Si è scelto di rimandare la determinazione dell'effettivo valore orario dei voucher ad un decreto ministeriale da emanarsi a seguito di una consultazione con le parti sociali. In proposito, finché non sarà emanato il decreto ministeriale di cui al novellato articolo 72 del decreto legislativo n. 276 del 2003, rimane applicabile l'attuale disciplina. Invita quindi il Governo a manifestare un'adesione espressa a ta-

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le interpretazione”. Pertanto, anche qualora il provvedimento di riforma della legislazione sul voucher dovesse essere approvato senza alcuna ulteriore modifica, il valore del voucher resterà comunque nominale fino alla emanazione del relativo decreto ministeriale. Il quadro normativo che potrebbe venirsi a delineare, letto alla luce delle modifiche ipotizzate, si divide in 3 fasi: 1) Fino a quando non sarà approvata la legge; 2) Dall’approvazione della legge all’emanazione del decreto sul valore; 3) Dopo l’approvazione della legge e del decreto sul valore.


Notizie dalla provincia di Frosinone

LA COLDIRETTI CIOCIARA VERSO IL RINNOVO DEI VERTICI DIRIGENZIALI Al via le prime assemblee Territoriali che porteranno alle elezioni del nuovo Consiglio Direttivo Provinciale a Coldiretti Ciociara ha avviato il percorso assembleare che condurrà, entro luglio, al rinnovo della cariche sociali ed alla elezione del nuovo presidente della Federazione provinciale. Tema ricorrente in tutte le Assemblee, l’intensa attività ed azioni svolte da Coldiretti negli ultimi anni, un’azione difficile, per la crisi che sta attraversando l’ntero Paese, ma determinata ed efficace, soprattutto per i risultati ottenuti nel settore della vendita diretta attraverso i mercati di Campagna Amica, e quelli sindacali nei riguardi della Regione Lazio e delle Istituzioni. L’obiettivo della crescita imprenditoriale è passato attraverso manifestazioni di protesta ma nello stesso tempo di grandi proposte operative che hanno dimostrato la concretezza delle azioni nei diversi comparti produttivi a partire dal “latte” sia bovino che ovicaprino, che pur non avendo raggiunto livelli di piena soddisfazione per la base, ha mantenuto posizioni importanti nel quadro generale del mercato. Coldireti Frosinone, ha dovuto affrontare il gravissimo problema delle nevicate che hanno colpito duramente la Ciociaria, e con grande determinazione è stata protagonista delle azioni più importanti

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messi in atto per superare il delicato problema che si era venuto a creare, con immediati interventi presso le istituzioni con particolare attenzione alla Regione Lazio. “Gli imprenditori agricoli della nostra provincia hanno bisogno di certezze e di una strada maestra da seguire e per il raggiungimento di tali obiettivi siamo disposti aa adottare ogni forma di lotta fino a Paolo De Cesare scendere in piazza come abbiamo Direttore Coldiretti Frosinone già più volte dimostrato. L’obiettivo che ci proponiamo con questo percorso democratico - che ci porterà al rinnovo dei vertici dirigenziali-è soprattutto quello di metterci nelle condizioni di dare risposte concrete ed operative alle Imprese Agricole, in una logica di mercato e sociale che ci vede oggi protagonisti di un progetto all’avanguardia non solo in Italia ma in tutta Europa.

DANNI DA FAUNA SELVATICA *Grazie a Coldiretti, sbloccati 391.000 euro fermi da 4 anni per indennizzare le 650 imprese agricole ciociare che avevano subito danni da fauna selvatica

Paolo De Cesare Direttore Coldiretti Frosinone

rriva, dopo 4 anni, il via libera per il pagamento dei danni causati dalla fauna selvatica alle imprese agricole del frusinate. A darne l’annuncio, l’assessore all’agricoltura della Provincia di Frosinone, Giovanni Melone. Grande soddisfazione da parte del direttore provinciale di Coldiretti Frosinone, Paolo De Cesare, che ha ricostruito la lunga vicen-

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da: “All’inizio del dicembre scorso, dopo tante segnalazioni, ho incontrato i due presidenti degli Atc, (Ambiti Territoriali di Caccia), Edmondo Vivoli ed Enzo De Giuli, per comprendere quali fossero i motivi di tanto ritardo nel pagare gli indennizzi a quanti avevano avuto, dopo regolare accertamento, la definizione dei danni subiti. Subito dopo, il 14 dicembre 2011, insieme agli stessi Vivoli e De Giuli, ho richiesto all’assessore provinciale Melone un intervento immediato e urgente per sbloccare una situazione che penalizzava circa 650 imprenditori agricoli del territorio ciociaro, danneggiati e, a distanza di anni, mai risarciti. Devo dare atto - ha dichiarato De Cesare - al presidente Iannarilli e all’assessore Melone della determinazione con cui hanno affrontato il problema, facendo sbloccare i fondi dalla Re-

gione Lazio e autorizzando così i due responsabili degli ATC a predisporre i mandati di pagamento”. La vicenda, come più volte evidenziato da Coldiretti, aveva raggiunto ormai livelli insostenibili, visto che gli ultimi rimborsi risalivano al lontano 2007 e, da oltre 4 anni, le imprese che avevano subito danni alle colture o al patrimonio zootecnico, erano in attesa dei relativi indennizzi. Finalmente, ora saranno “ripagate”, grazie ai 391.033 euro inviati ai due Atc (211.266 euro per l’Atc 1 e 179.767 assegnati all’Atc 2).

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Notizie dalla provincia di Latina

LATINA A LEZIONE DI IMU Grazie a Coldiretti, aliquote più basse e facilitazioni per gli imprenditori pontini

oldiretti sulla questione Imu, con determinazione, ha saputo cogliere importanti risultati che hanno permesso di rivedere, in fase di stesura legislativa, l’applicazione delle aliquote e anche altri fattori inerenti il conteggio delle tasse da pagare per ciò che riguarda il settore dell’Agricoltura”. Con queste parole Saverio Viola, direttore di Coldiretti Latina, ha aperto i lavori del seminario di approfondimento dedicato all’Imu che la Coldiretti ha organizzato presso il comune di Latina. Un incontro interessante, partecipato e, soprattutto, utile ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni, degli uffici tributi e, ovviamente, alle imprese agricole. Presenti, tra gli altri, i sindaci di Sabaudia e Sermoneta; gli assessori ed i responsabili del settore

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L’Imu costa circa 21 miliardi di euro agli italiani, di cui 3,8 per la prima casa, con un incremento di 11 miliardi, e 224 milioni riguardano il settore agricolo.

finanze dei comuni di Roccasecca dei Volsci, Sezze, Maenza, Itri, Lenola, Pontinia, Cisterna, Fondi, Monte S. Biagio, Roccagorga e Cori, oltre a Marco Picca, in rappresentanza del comune di Latina, che ha portato i saluti del sindaco della città capoluogo. “Le novità che siamo riusciti a ottenere – ha detto ancora Viola – non rappresentano certo un’occasione per brindare, perché comunque si deve pagare, ma sono risultati importanti per gli imprenditori agricoli, penalizzati dalla grave crisi economica di questo periodo”. A illustrare le concrete novità dell’Imu è stato Domenico Buono, responsabile nazionale fiscale di Coldiretti: “Oggi, grazie allo sforzo continuo e calibrato di Coldiretti, l’esenzione dell’Imu per le zone montane e svantaggiate rappresenta una realtà. La grande conquista ottenuta da Coldiretti e nella differenziazione che si è riusciti ad ottenere nella identificazione dei terreni agricoli che, non possono essere considerati come bene “patrimoniale” ma come “bene produttivo”. Inoltre, si è introdotto il concetto di Comune parzialmente montano, quando prima l’esenzione era solo per i Comuni situati ad oltre mille metri di altezza. Il coefficiente Ici, poi, era di 75 per tutti, ma ora, con l’incorporamento dell’Irpef, è arrivato a 135. Grazie all’azione di Coldiretti, invece, per gli agricoltori professionisti è stato portato a 110”. Rispetto alle aliquote invece: “Per la prima casa di base è fissata a 0,76%, ed i Comuni possono aumentare e diminuire di uno 0,3%, con il 50% che va comunque allo Stato. L’agricoltura usufruirà di un’aliquota più bassa: solo lo 0,2%, e potrà solo essere abbassata arrivando fino allo 0,1%”. Per chiarire meglio la difficile materia, Buono ha fatto anche alcuni esempi: “Per un terreno seminativo di due ettari, l’Imu da pagare per un agricoltore -iscritto alla previdenza agricola- è di 187 euro e 410 se il terreno è tenuto a fini speculativi. Qualora quello stesso terreno divenisse edificabile, l’Imu salirebbe a 7.600 euro, ma se si continua a coltivarlo si pagheranno sempre 187 euro. Per i fabbricati strumentali agricoli per i Comuni montani è prevista l’esenzione dell’Imu, ma non dell’Irpef; nei centri non montani si applica, in sede d’acconto, l’aliquota ridotta allo 0,2 e versando solo il 30% dell’imposta complessivamente determinata”. Ora la parola passa alle amministrazioni comunali, nella speranza che colgano l’importanza dell’azione delle imprese agricole quali sentinelle del territorio.

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Regione Lazio

Comitato di sorveglianza annuale del Piano di sviluppo rurale 2007-2013 Approvata la rimodulazione finanziaria per far fronte ai danni derivanti dalle nevicate di febbraio i è svolta, lo scorso 31 maggio, la riunione annuale del Comitato di Sorveglianza del Piano di Sviluppo rurale (PSR) 2007-2013 della Regione Lazio. All’ordine del giorno, oltre la relazione sullo stato di avanzamento fisco e finanziario del Piano, alcune importanti modifiche tese a reperire le risorse necessarie per far fronte agli indennizzi per i danni subiti dagli agricoltori a causa delle abbondanti nevicate che hanno interessato il territorio laziale, soprattutto il frusinate, nel febbraio di quest’anno. È stata infatti approvata, dal partenariato economico e sociale che siede nel Comitato, una rimodulazione finanziaria del PSR che, fatta eccezione per alcuni modesti spostamenti di “budget” fra diverse misure, ha stanziato circa 5,5 milioni di Euro per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato da calamità naturali, come le avversità atmosferiche eccezionali dello scorso inverno. Conseguentemente, accanto allo stanziamento, ha trovato il consenso del Comitato anche l’attivazione della relativa misura “126” che provvederà ad erogare alle imprese agricole colpite aiuti per il ripristino delle strutture: un aiuto che può arrivare fino all’80% dei costi ammissibili. L’approvazione della misura e del relativo stanziamento permetterà alla Regione di aprire, entro l’estate, il bando per l’accesso ai contributi. I tempi di raccolta delle domande e la conseguente erogazione dovrebbero essere abbastanza brevi, tenuto conto che l’Amministrazione regionale ha già provveduto alla necessaria perimetrazione delle zone inte-

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ressate, all’accertamento e quantificazione dei danni subiti dalle singole aziende agricole. La rimodulazione finanziaria del PSR ha poi interessato anche una diminuzione delle risorse dell’Asse 2 - ambientale - del PSR, che fanno capo in termini gestionali all’Assessorato Ambiente della Regione, in favore di misure dello stesso Asse che invece sono gestite direttamente dal settore Agricoltura. In particolare, sono state rafforzate le misure agroambientali volte ad incentivare l’agricoltura conservativa, e le indennità per le zone svantaggiate e di montagna per le quali saranno presto emessi nuovi bandi. STATO DI AVANZAMENTO FINANZIARIO PSR 2007-2013 REGIONE LAZIO


Notizie dalla provincia di Rieti

Prezzo del latte bovino, Coldiretti alza la voce Coldiretti dice basta allo strozzinaggio e propone l’acquisto della Centrale del Latte di Roma da parte dei produttori. Cala di due centesimi il prezzo del latte alla produzione a Centrale del Latte di Roma venga acquistata dai produttori”. Una proposta concreta, lanciata nel corso di una recente conferenza stampa presso la sede provinciale di Coldiretti di Rieti. Ad introdurre l’incontro il presidente di Coldiretti Rieti Enzo Nesta: “Questa conferenza vuole essere una risposta al nuovo abbassamento del prezzo del latte, che va ad aggiungersi alle tasse già introdotte dal governo Monti, Imu in primis. La diminuzione coprirà tre mesi (dall’1/4 al 30/6 prossimo, ndr), poi ci sarà bisogno di una nuova trattativa. Coldiretti vuole essere pronta per quel momento, perché questa organizzazione non chiacchiera, ma progetta”. “Al sindaco di RoEnzo Nesta Presidente ma Gianni Alemanno – ha anColdiretti Rieti nunciato lo stesso Nesta – abbiamo già inviato una lettera dove chiediamo un incontro per illustrare la nostra proposta”. Per questo, il 25 giugno si terrà una manifestazione presso la sala della Protomoteca del Campidoglio. “Dopo varie vicissitudini – ha ricordato il presidente provinciale - la Centrale del Latte è tornata di proprietà del Comune di Roma. Questa situazione aiuta il progetto che Coldiretti propone, ovvero l’acquisizione da parte dei produttori e delle cooperative della Centrale del Latte. Una Centrale che nel 2011 ha diviso utili per 11 milioni, di cui si è giovata Parmalat. Pensiamo per un attimo se fosse stata in mano ai produttori”. Ad appoggiare questa operazione, alla quale prenderà parte anche Rieti e provincia, ci penserà Creditagri. Ad entrare poi nel dettaglio della questione è stato il direttore

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Sono circa 2200, con una media di 200 capi ad azienda, i produttori di latte nel Lazio. Poco meno di 500 solo nel Reatino. 9,5 i milioni di litri lavorati. Numeri che testimoniano quanto gli allevatori di latte bovino rappresentino una forzalavoro importante nella nostra regione. di Coldiretti Rieti, nonché di Coldiretti Lazio e Roma, Aldo Mattia. “La riduzione del prezzo è solo figlia di un accordo tra Centrale del Latte e presidenti di cooperative – ha spiegato Mattia, accompagnato come sempre dal delegato provinciale Ivano Capannini. Coldiretti finora ha fatto molto per innalzare il prezzo del latte, con azioni di lotta che sono andate dalle manifestazioni alle proposte concrete, che hanno portato ad un innalzamento del prezzo del latte da 35 a 42,50 centesimi”. Il recente lavoro delle cooperative è riuscito a scongiurare la diminuzione di 4 centesimi, limitandola a due. Un accordo che, come detto, scade il 30 giugno. “Ancora una volta, Coldiretti propone operazioni concrete per scongiurare situazioni gravi dove si rischia di chiudere le imprese. “E’ necessario adottare nuove strategie – ha aggiunto Mattia - altrimenti ogni anno ci ritroviamo alla mercé degli industriali che decidono unilateralmente un prezzo e lo applicano, senza tenere conto della qualità, della tracciabilità e, soprattutto, dei tanti sacrifici degli allevatori. È ora di smetterla con questo strozzinaggio. L’unica soluzione è tornare padroni del proprio latte, altrimenti l’attività zootecnica nel Reatino può considerarsi finita con le naturali conseguenze”. Mattia ha poi concluso con una piccola anticipazione: “Stiamo organizzando una grande manifestazione, parliamo di 4-5mila produttori, su una piattaforma rivendicativa più ampia nei confronti di una istituzione precisa, ma intesa in senso generale”.

ACQUISTIAMO LA CENTRALE !!! bbiamo fatto - ha ricordato Mattia - assemblee con tutte le cooperative che forniscono il latte alla Centrale di Roma ed abbiamo incontrato oltre mille produttori ed a loro abbiamo proposto di diventare proprietarie del proprio prodotto, acquistando le azioni della Centrale. La sentenza del Consiglio di Stato, infatti, ha sancito non valida la vendita della Centrale a Parmalat e Lactalis”. “Noi chiediamo al sindaco di Roma – ha aggiunto il diretto-

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re - di farla rientrare in possesso delle cooperative, affidandola ad un grande manager, grazie all’appoggio di Creditagri Italia, il più grande istituto di credito agricolo del Paese. La manifestazione al Campidoglio mira a pungolare il sindaco Alemanno, perché convochi un tavolo di trattative”. 23



Notizie dalla provincia di Roma FARMER’S MARKET: DA TESTACCIO A GARBATELLA Coldiretti Roma: lo spostamento non penalizzi imprenditori agricoli e consumatori romani on sappiamo se la decisione di spostare il mercato di Campagna Amica da Testaccio alla Garbatella sia stata davvero condivisa con i migliaia di romani che ormai hanno consolidato le proprie abitudini di acquisto in quest’area. Ci chiediamo se, prima dell’ordinanza comunale, siano state prese in considerazione altre ipotesi”. Così David Granieri, presidente di Coldiretti Roma, ha commentato il “trasloco” del Farmer’s Market di Testaccio deciso dalla Giunta Alemanno. “La nostra organizzazione - ha precisato Granieri - istituirà un forum con una

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casella di posta elettronica dedicata, per raccogliere le opinioni dei romani su questo argomento. Parallelamente, però, continuiamo a sostenere che per Coldiretti l’importante è avere una rosa di alternative a disposizione, per poter scegliere la migliore”. Da parte sua il presidente di Coldiretti Lazio, Massimo Gargano, sottolinea: “Pur essendo soddisfatti delle rassicurazioni avute dall’amministrazione capitolina, non vorrei che l’ipotesi della Garbatella nascesse dalla necessità e dall’opportunità di far tornare viva una struttura che, seppur ristrutturata a regola d’arte, non ha le stes-

se condizioni di appeal di Testaccio. Pur comprendendo bene che si deve ascoltare e dar risposta al lamento dei commercianti testaccini, torniamo a ribadire che non è assolutamente necessario che per farlo si finisca per scontentare gli altri: le nostre imprese e i consumatori stessi. Sarebbe un errore di valutazione, che non andrebbe a coniugarsi con la sinergia da noi auspicata e alla quale in questi anni abbiamo sempre fatto riferimento, per attuare nel miglior modo possibile il nostro progetto di filiera per un’agricoltura tutta locale”.

COLDIRETTI ROMA : ALDO MATTIA NOMINATO DIRETTORE DELLA COLDIRETTI DI ROMA ambio al vertice nella Coldiretti di Roma Aldo Mattia, attualmente direttore della Coldiretti del Lazio, ad interim, è stato nominato direttore della Coldiretti di Roma. Per Mattia, che sempre ad interim, dirige la Coldiretti di Rieti, si tratta di un nuovo prestigioso incarico dopo che nel maggio del 2009 era stato chiamato a dirigere la Coldiretti del Lazio. L’incarico è stato conferito direttamente dal segretario organizzativo nazionale dell’organizzazione agricola, Dott. Vincenzo Gesmundo, durante il consiglio della Coldiretti capitolina presieduto dal presidente David Granieri. Mattia prende il posto di Vitangelo Tizzano, designato a dirigere la sede di Cagliari. Proprio a Roma e più precisamente nella direzione del patronato Epaca, Mattia, oltre 25 anni fa, aveva iniziato la propria brillante carriera che dopo l’esperienza in qualità di segretario di zona di Alatri e Anagni, in provincia di Frosinone, lo ha portato a dirigere federazioni importanti e strategiche per Coldiretti a Grosseto, Pescara, e le sedi regionali della Sardegna prima e della Sicilia poi. A metà 2009 il ritorno nel Lazio dove ha messo in atto importanti attività a sostegno del settore primario sviluppando in modo importante i punti cardine del progetto di filiera per un’agricoltura tutta locale fortemente voluta da Coldiretti. Mattia, frusinate purosangue, sposato ha due figli ed è nato 56 anni fa nel centro storico del capoluogo ciociaro dove risiede con la famiglia.“Ringrazio il segretario nazionale per la nomina e la fiducia che ripone verso la mia persona – ha tra l’altro detto Mattia – il lavoro svolto in questi anni dall’amico Tizzano, ha permesso alla nostra struttura di affermarsi sempre più concretamente a vantaggio della tutela degli imprenditori agricoli ai quali si sono aperte nuove strade per integrare il reddito agricolo delle aziende mediante la vendita di-

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retta e il rilancio delle produzioni locali. Nel suo intervento di commiato il direttore uscente Tizzano ha ringraziato i consiglieri e i dirigenti per la vicinanza e la collaborazione. Molti i risultati raggiunti in questi ultimi anni come il rilancio del mercato di Campagna Amica di S.Teodoro a Circo Massimo e l’avvio di altre attività a sostegno della vendita diretta anche in altre zone della Capitale. Nel suo intervento iniziale di saluto, Aldo Mattia si è detto sicuro che questa ulteriore esperienza permetterà di arricchire ulteriormente il suo già ben nutrito bagaglio professionale di tanti anni vissuti in Coldiretti, sempre in posti di responsabilità. Mattia, inoltre, si è detto certo di poter fare un buon lavoro potendo contare su una struttura di collaboratori e dirigenti valida e professionale. “Punterò – ha concluso Mattia - ovviamente sulla crescita dei numeri e dei servizi e mi batterò per il recupero del potere contrattuale per il settore produttivo agricolo all’interno della filiera agroalimentare nel comune più agricolo d’Europa nella federazione che da sempre è considerata tra le più importanti del Paese”.Messaggi di congratulazioni bipartisan sono giunti un po’ da tutte le forze politiche ed imprenditoriali regionali e provinciali. Tra i primi a congratularsi con Mattia il presidente della CCIAA di Roma Cremonesi, gli assessori regionali Di Paolo e Birindelli, il consigliere regionale Scalia, l’europarlamentare De Angelis, il delegato all’agricoltura della Giunta Alemanno, De Micheli, il sindaco di Frosinone Marini, il consigliere d’amministrazione dell’Arsial Buschini e moltissimi dei direttori delle sedi provinciali di Coldiretti di mezza Italia. Dal primo giugno Mattia ha voluto al suo fianco, nel ruolo di vice direttore vicario, Andrea Renna che sino alla fine del mese di maggio è stato vice direttore della Coldiretti di Frosinone. 25



Notizie dalla provincia di Viterbo

“Campagna Amica nel piatto” al vivaio Fiori e cibo, un connubio perfetto eccellenza dei profumi e dei colori dei fiori incontra il gusto del buon cibo ai Vivai Michelini. Una giornata all’insegna della passione per piante, fiori, giardini e ambienti naturali quella che i soci del Garden Club “Giardino Romano” hanno trascorso all’interno dei Vivai Michelini di Viterbo. “Il Garden Club Giardino Romano - racconta il suo presidente, Avv. Antonio Rossini - nasce nel 1957, e in primavera e in autunno le visite a mostre, vivai e giardini privati costituiscono l’attività esterna prevalente della nostra associazione”. Da qui, la scelta di visitare i Vivai Michelini ammirando la collezione di rose antiche, quelle profumate, le rifiorentissime, le arbustive, le moderne, le sarmentose, le rampicanti del vivaio. Una gita accompagnata anche dalla lezione del prof. Enrico Scarici dell’Università della Tuscia di Viterbo su “Le piante dei giardini storici della Tuscia”. “È una soddisfazione – ha dichiarato Leonardo Michelini - mettere a disposizione le nostre strutture per contribuire alla divulgazione e alla conoscenza di nuove specie vegetali, la loro acclimatazione; la riscoperta e la coltivazione di piante comuni della flora locale, le esperienze di giardinaggio, l’arte e la storia del giardino. Abbinare poi a questo la cultura del cibo, proponendo a colazione, in collaborazione con la Coldiretti di Viterbo, i prodotti delle imprese accreditate a “Campagna Amica”, rappresenta un valore ag-

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giunto. I prodotti del nostro territorio cucinati con ricette semplici per esaltarne ancora di più il gusto; i nostri salumi e formaggi, le verdure e la frutta appena raccolte sono stati la degna conclusione di una mattinata, dove fiori e cibo hanno rappresentato un connubio perfetto e una alleanza da perseguire”. Nello spirito della sua tradizione, il “Giardino Romano” si prefigge di continuare a coltivare e diffondere tra i suoi soci l’amore e la conoscenza dell’arte e della storia dei giardini, riconoscendo a Coldiretti - attraverso Campagna Amica, i mercati, i punti vendita aziendali e le botteghe - il merito di proporre ai cittadini-consumatori la scoperta e la conoscenza dei prodotti legati al territorio, la loro stagionalità, e la consapevolezza degli acquisti.

Zaporea: nasce a Viterbo il primo wine bar “Campagna Amica” etti una sera a cena in un locale da poco aperto nel cento storico di Viterbo. Sei alla ricerca di un posto particolare, alla ricerca del buon gusto, alla ricerca degli artisti della cucina e dei sommelier di un tempo che fu. Poi, all’improvviso, mentre percorri via dell’Orologio Vecchio, trovi quello che stai cercando; ti imbatti in una vetrina dove c’è scritto “Zaporea, il sapore del reale”. Ti vengono incontro Luca e Alessandro Telli, due giovani che hanno avuto un’idea pazzesca: aprire un Wine Bar per accontentare i loro coetanei che la sera non sanno dove sbattere la testa, dove poter degustare buon cibo, semplici ma squisiti assaggi, e assaporare del buon vino. I due Telli, dopo averti messo a tuo agio, iniziano a raccontare la loro storia: ti dicono che “Zaporea” può ospitare solo 30 persone per volta, che c’è una carta dei vini ogni giorno più aggiornata; ti raccontano che fanno spesa al mercato di Campagna Amica di Viterbo, che usano i prodotti del territorio e tanto, tanto altro. E poi ti incantano con la loro vo-

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glia di fare. È nato così, a Viterbo, questo locale, il primo wine bar d’Italia Campagna Amica, dove piatti e vini sono ottenuti da prodotti firmati dagli agricoltori italiani. “Zaporea” è il frutto della passione e della voglia di due giovani di dar vita ad un posto che sappia attirare tanto gli appassionati e gli “esperti” di buon vino, quanto i curiosi e i ragazzi alla ricerca della cultura del bere e del buon mangiare, dove la qualità si abbina anche a prezzi contenuti. “Un locale ecosostenibile, ecosolidale, con tutti i prodotti del territorio, che promuove le aziende locali”: è proprio questo il marchio di fabbrica di “Zaporea”. Un’avventura che non può ridursi solo all’aspetto commerciale, ma che vuole, con serate a tema, creare cultura, ricerca dei sapori, del buon bere e del buon mangiare, pur sapendo che inevitabilmente dovrà confrontarsi con un periodo niente affatto semplice. Le carte di Zaporea sono comunque beneauguranti: Happy hour tutti i giorni con buffet, assaggi di formaggi e prodotti tipici locali, e una scelta di oltre 100 etichette di vino a soli 5.00 euro, con prossima apertura anche a pranzo. “Mangiare e gustare prodotti di alto livello spendendo cifre ragionevoli”, potrebbe essere questo lo slogan di Zaporea, che punta ad insediarsi come luogo di riferimento per i giovani e gli amanti della buona cucina del viterbese. 27









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