La comunicazione

Page 1

Sergio Germinario

La comunicazione

Ottobre 2003 / Maggio 2004

Š SG 2004 Le immagini contenute in questo sito vengono utilizzate nel rispetto dei diritti dei loro Autori. Chi, vantando provatamente la loro esclusiva, volesse comunque interdirne la presenza, ne chiederà l'oscuramento a oobounds@gmail.com


Contenuti

Intese

Intese. Il primato di Frinico. La vicenda. Antitragedia. "Effetto Frinico

Intese. Platone

.

extra immagine. Divide et impera

Intese.

. In fieri


Intese

Si dirà linguaggio la produzione e l’organizzazione di significati. Si dirà significazione l’espressione del linguaggio. La significazione è unica. I suoi significanti variano nel segno. Si dirà comunicazione ogni relazione di significazione. Non lo è la musica: i suoni, senza essere significazione, legano, per e , con i ritmi fisici e i tenori psichici. Le relazioni di significazione unomolti si attuano con la diffusione. È la diffusione la circolazione di uno standard. È standard il prodotto della pubblicazione. È pubblicazione la riproduzione di un creazione licenziata.


Intese Si dirà censura il giudizio di non ammissibilità emesso in nome della collettività. La censura si esercita sui significati - o sui significanti liberati per ‘scarto’ dal ruolo funzionale - e si realizza nell’annullamento della relazione di significazione. La musica è, dunque, immune dalla censura, se non per il potere evocativo di origine associativa. È preventiva la censura che intercetta il processo precomunicativo al momento della pubblicazione. Si dirà giudizio di non riammissibilità emesso in nome della collettività il verdetto di interdizione della diffusione.


Il primato di Frinico La storia della censura inizia con un giudizio di non riammissibilità . Il moto di ripulsa originato da un esito di costò a Frinico, per la sua , una pesante ammenda pecuniaria e a tale drammaturgia il veto (ERODOTO, Historiae VI, 21,2; AMMIANO MARCELLINO, Historiae XXVIII, 4).

, . (ERODOTO, Historiae VI, 21,2). Bello Medico primo cum diripuissent Asiam Persae, obsidentes Miletum molibus magnis minantesque defensoribus cruciabiles neces, iniecerunt clausis necessitatem ut omnes, magnitudine malorum adflicti, peremptis caritatibus propriis proiectoque in ignem mobili censu, arsuros se certatim congererent in communem pereuntis patriae rogum. Hoc argumentum paulo post, digestum tumore tragico, Phrynichus in theatrum induxerat Athenarum, paulisperque iucunde auditus est; cum autem cothurnatus stilus procederet lacrimosus, indignatione damnatus est populi arbitrati eum non consolandi gratia, sed probrose monendi, quae pertulerat amabilis civitas, nullis auctorum adminiculis fulta, hos quoque dolores scaenicis fabulis insolenter adnumerasse. Erat enim Atheniensium colonia Miletus, deducta inter Ionas alios per Nileum, filium Codri, qui fertur pro patria bello se Dorico devovisse. (AMMIANO MARCELLINO, Historiae XXVIII, 4).


Antitragedia Le della vengono sottoposte all’esame preliminare dell’arconte eponimo: il poeta è ammesso all’agone tragico. L’arconte nel 492 a.C. è Temistocle, ‘falco’ dello scontro antipersiano, e nel lavoro di Frinico non mancano elementi di sostegno alla linea politica temistoclea. Imprevedibili, invece, gli effetti di prodotti dalla loro tragedizzazione. Non la fabula, ma il li avrebbe scatenati. Sono la "sceneggiatura" e la "regia" ( … / hos quoque dolores scaenicis fabulis insolenter adnumerasse) a opprimere gli Ateniesi ( ) per il realismo e la precisione ( / adnumerasse) scandalosi (insolenter). A generarsi è non la commozione, ma la costernazione ( ) con lo strazio delle coscienze (non consolandi gratia, sed probrose monendi). Siamo all'antitragedia. A Frinico toccò la pena, all'evento l'interdictum. Animata dallo scarto tragico, nel teatro la forma è sostanza. L’impossibilità di una loro separazione spiega il paradosso di interdire a vuoto il dramma di Frinico: al teatro di Dioniso allora non si avevano repliche. Se quello di Erodoto, , sia un anacronismo o no - il divieto poteva riguardare eventuali repliche periferiche -, se valga, in accezione tecnicotipologica, , o se con si sancisse una indistinta e radicale ‘damnatio memoriae’? Indagarlo sarebbe interessante, ma senza influenze sulla sostanza dell’assunto qui presentato.

Sia pur alla cieca, dunque, ad essere esorcizzato fu il modello anticatartico della tragedia. La commedia, che non alla poteva trasgredire, meritò misure più mirate di ‘censura’.


“Effetto Frinico” “Effetto Frinico”, così può battezzarsi. Risvolto esatto dell’“effetto Euripide” avvertito da Aristofane e incriminato da Friederich Nietzsche: nella logotragedia euripidea il reale è crudo nutrimento; la Presa di Mileto lo vomita. Inconoscibile a priori, tanto da ritorcersi contro chi, con ben altre attese, aveva permesso che si generasse. Esso libera la sua forza inibendo la decantazione catartica: a teatro, l’'antiteatro; e filtrando dal il male della colpa: nel nome di Dioniso, l'antidionisismo. Il rigetto - interno ai trapassi, per dirla con Eric Dodds, dalla “shame culture” alla “guilt culture” - dovrà razionalizzare le sue cause per operare una prevenzione censoria. In parte possibile con la commedia, la razionalizzazione era impotente con la tragedia. Il teatro successivo fino a quello moderno deriverà dalla commedia, mentre la tragedia si estingue. Per un nuovo “effetto Frinico” bisognerà aspettare il cinema. Nel frattempo la censura, fuori dall’embrione, sarà politica, etica e religiosa.


Intese In una relazione di significazione unomolti il processo comunicativo (creazione licenziata, pubblicata come standard, diffusa in circuito) culmina con l’esecuzione. Un’esecuzione in unità di tempo e luogo è simultanea e aggregante. L’aggregazione è fisica o mediatica. La proiezione di un film è una relazione di significazione unomolti culminante. Un’esecuzione simultanea e aggregante. L’aggregazione è fisica.


Platone La prima sala di proiezione è in Platone (Respublica 514a-515c, passim). Inventio latente, comunque quello della caverna platonica: proiezione piatta di immagini in movimento a mezzo di tecniche ottico-luminose, accompagnata da sonoro. La differenza col Cinema inventum: in Platone è evento dominante, subìto con errore di giudizio: non so che è e ritengo verità ciò che vedo e sento; nel Cinema è evento dominato, accettato in assenza di giudizio: so che è Cinema e sto al gioco della non verità di ciò che vedo e sento.

, ,

…, , … ,

, '

, ,

.…

,

, .

' , … , … . (Respublica 514a-515c,

passim).


extra imaginem

La fortuita sovrapponibilità formale del Cinema con il di Platone resta una curiosità. In un rapporto capovolto con la vita - dalla caverna si deve ‘uscire in essa’ per avvertirne l’abbaglio - la mitopoiesi platonica ha nel campione umano coatto il suo elemento di alterità: agli antipodi di un pubblico offerto alle suggestioni di una animata dall’ingenium. Il dominio dell’evento con accettazione in assenza di giudizio, piuttosto, avvicina gli spettatori di una sala cinematografica a quelli del teatro di Dioniso. E dalla tragedia antica lo scarto cinematografico eredita il potere di spingere il extra imaginem. Anche nel Cinema la forma è sostanza. “Effetto Frinico”, sì. Nel tempio dell’illusione l’antillusione della superverità.


Divide et impera

Ma il Cinema è vulnerabile. L’integrale esame in preview azzera il fattore sorpresa e la ‘prima’ non diviene esecuzione senza repliche di circuito: tagli e fermo censori sono in grado di prevenire e annullare gli effetti indesiderati. Ancora. L’esecuzione simultanea, in aggregazione fisica inclina naturalmente - il film è medium - verso la visione mediatica e privata. Enervato il flusso della suggestione, euforia e allarme primigeni vengono sterilizzati. “Effetto Frinico” effimero quello del Cinema: il DVD - divide et impera - ne è l’antidoto.


Intese Si dirà propaganda una relazione di significazione unomolti tesa ad affermare un paradigma. Essa corre tra un ente di potere e la collettività. Si dirà paradigma un modello ottenuto per sottrazione di verità. La condizione di reggenza realizzata da un ente di potere nei riguardi della collettività si dirà dominio. Un dominio a supremazia assoluta è un dominio dominusdominati. Un dominio a supremazia relativa è un dominio dominusdominandi. Non potendosi attuare dall’uomo sull’uomo alcuna supremazia assoluta, quelli umani sono sempre domini dominusdominandi. Un dominio dominusdominati regge in nome di una superiorità data. I domini dominusdominandi reggono in nome di superiorità elette. Le superiorità elette, in quanto tali, sono passibili di giudizio critico. È la facoltà di esercitare il giudizio critico a rendere gli individui dominandi. Il controllo di tale facoltà è condizione primaria per la conservazione a regime di domini a supremazia relativa. A tal fine il dominus promuove e diffonde modelli di eccellenza: i paradigmi. I paradigmi per sottrazione di verità si hanno: sublimando il normale e idealizzando il reale; banalizzando la complessità e appiattendo i contrasti. Essi si impongono: per stereotipizzazione e iterazione. Della propaganda la pubblicità è una degradazione finalizzata al profitto. Di essa adotta le forme, replica gli schemi, anche con più elastica creatività, svilendone gli intenti.


Quanto già propaganda fossero le ‘verità’ contro cui irridevano Ecateo e Senofane (Fr.1 Jacoby; Fr.18 Gent.- Pr.) non è facile dire. Certo, i lampi della , liberando i vati del ‘vero’ dalla ingenua concezione di una infallibilità ‘per natura’ ( ), spingevano alla ricerca di una infallibilità ‘per accettazione’ ( ). Dopo quell’ vi si dovrà arrivare.


In fieri La propaganda nasce con la presa di coscienza che la condizione di reggenza, nei domini umani, è dominusdominandi. Passa per la storiografia definendo, per sublimazione e idealizzazione, il canone dei valori d’eccellenza . Entro la temperie della polemica ideologica sancisce il suo ruolo bilanciando, nella banalizzazione e nell'appiattimento, gli effetti del giudizio dissenziente. Plasma le sue forme stereotipe e affida la sua durata all’iterazione indefinita con i manifesti della legittimazione. Ancora senza pianificazioni, almeno fino alla Congregatio de propaganda fide.


La significazione è atto fisico e si ha per contaminazione. L'incontaminabile, fisicamente inesprimibile, è non significato. Esiti della contaminazione sono i segni. Essi si fissano come legame straniato tra significato e contaminante. Il grado di straniamento si dirà intervallo di mediazione. Esso è minimo nella parola. Cresce con la scrittura. Di più con la stampa e i mass media. È noto - sembra - a Platone, Alcidamante, ad Alexis de Tocqueville, Marshall McLuhan. Nei fatti di comunicazione storicamente dati l'elevarsi dell'intervallo di mediazione procura l'ammortamento delle relazioni di significazione. Col rumore multimediale l'età del non ascolto.


La comunicazione

Tutti i diritti riservati © SG 2004 L’uso dei contenuti è libero solo per scopi non commerciali, nel rispetto delle leggi vigenti e della attribuzione alla fonte. Per propositi diversi contattare: oobounds@gmail.com

oobounds: oobounds http://www.outoutofbounds.blogspot.com GYGE http://www.gyge.blogspot.com AALTA http://www.aalta.altervista.org in scribd.com, docstoc.com

IBAN IT72 K076 0104 0000 0002 6601 658 BIC/SWIFT BPPIITRRXXX CIN ABI CAB N. CONTO

K 07601

04000 000026601658

Sergio Germinario


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.