Cappella Santa Maria di Costantinopoli

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TERRACINA RIALZATI ASSOCIAZIONE CULTURALE SEDE LEGALE VIA FORO SEVERIANO, 2 04019 TERRACINA LT

Terracina, 27 giugno 2014 – –

Alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e il Paesaggio del Lazio - Alla Regione Lazio Direzione Regionale Territorio e Urbanistica Al Sindaco del Comune di Terracina, dott. Nicola Procaccini All'Assessore alla cultura e all'ambiente, dott. Emilio Perroni loro sedi

Oggetto: Progetto di riqualificazione della Cappella della Madonna di Costantinopoli

In seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini residenti, abbiamo appreso dello stato di degrado e di abbandono in cui versa la Cappella in oggetto, sita in via Appia antica, dopo la Stazione fer roviaria, altezza “Campo sportivo”. Dalle segnalazioni inviateci la struttura è adibita a “magazzino”, senza alcuna cura e attenzione per le mura, gli intonaci e gli affreschi ancora visibili, e di notevole importanza storica. La piccola cappella, infatti, racchiude significative testimonianze culturali, ponendosi tra i monumenti più interessanti che si affacciano sull'Appia antica. La sua presenza ai margini della strada; la sua intitolazione alla Madonna di Costantinopoli; i lavori eseguiti da un illustre cittadino terracinese, probabilmente pellegrino; il riconoscimento papale datato 1525, sono preziosi indizi che ricordano alla comunità la presenza di una “trafficata” via Francigena del Sud lungo la direttrice Appia; un percorso religioso, storico e culturale che il Comune di Terracina ha deciso di preservare e riqualificare in questi anni, legandolo a quella felice idea del Percorso Museale Urbano, un progetto che sta timidamente muovendo i primi passi all'interno di manifestazioni culturali promosse sulla città alta.

1. BREVI CENNI STORICI 1.1. Iconografia e intitolazione Sull'altare della piccola cappella, in cattivo stato di conservazione, è un affresco raffigurante Santa Maria di Costantinopoli col bambino. Il titolo è attribuito da alcune Chiese cristiane alla madre di Gesù Cristo, in merito alle sue apparizioni in questa città (di cui è protettrice) e dove, nel V secolo, è stata realizzata un'icona molto famosa che la ritrae in posizione odigitria (dal greco antico ὸδηγήτρια, colei che istruisce, che mostra la direzione, detta anche Madonna del Buoncammino, quindi Protettrice dei Viaggiatori). Nella raffigurazione tradizionale la Madonna appare con in braccio il Bambino Gesù in atto benedicente, che afferra una pergamena arrotolata, indicata dalla


Vergine con la mano destra (da qui l'origine dell'epiteto).1 Questo tema figurativo trae origine da un dipinto attribuito all'evangelista Luca2 che Aelia Eudocia, moglie dell'imperatore Teodosio II, avrebbe ritrovato in Terra Santa e portato a Bisanzio. Il culto di questa icona fu particolarmente popolare: ad essa sono intitolate chiese e luoghi di culto, soprattutto in Grecia e nell'Italia meridionale come Sicilia, Puglia, Sardegna e Campania. In generale si festeggia con processioni la settimana successiva alla Pentecoste o la seconda domenica di Agosto. 1.2. Ubicazione: La Via Francigena del Sud lungo la direttrice Appia La piccola Cappella è posizionata ai margini dell'Appia Claudia e indica, molto probabilmente, una meta di passaggio importante per i viaggiatori diretti alla Terra Santa attraverso la Via Francigena del Sud;3 i pellegrini, prima di intraprendere un cammino lungo e pieno di insidie, avrebbero potuto affidarsi con preghiere votive alla protezione della Madonna. Lo stesso Georgius David,4 autore materiale della struttura, come apprendiamo dall'epigrafe apposta sul lato nord del sacello, è stato certamente un devoto viandante che ha affrontato uno o più viaggi verso le tre peregrinationes maiores: Roma (alla tomba dell'Apostolo Pietro), la Terra Santa (Gerusalemme, al santo sepolcro) e Santiago di Compostela (alla tomba di Giacomo il Maggiore). La Via Francigena, Franchigena,5 Francisca o Romea, non era propriamente una via ma piuttosto un fascio di vie, un sistema viario con molte alternative, che conducevano dall'Europa centrale, in particolare dalla Francia, a Roma. Nella maggior parte dei casi i pellegrini seguivano le Strade consolari romane; la via prese quindi a far parte di quella vasta rete di strade e percorsi che segnava l'Europa e che univa tutti i più importanti luoghi spirituali del tempo. 1.3. Anno di edificazione e riconoscimento papale Questa preziosa informazione tramandataci dall'epigrafe lega certamente la cappella anche all'operato di Papa Clemente VII. L'edificazione del sacello, avvenuta l'11 febbraio 1525, a soli 55 giorni dall'apertura del IX giubileo,6 porta ragionevolmente a supporre una connessione diretta con l'evento per celebrare l'inizio dell'Anno Santo. Clemente VII, nei periodi in cui non dovette dedicarsi alla politica, fu tra l'altro un grande mecenate: sviluppò la Biblioteca Vaticana; continuò la costruzione della Basilica di S. Pietro; incaricò Michelangelo di affrescare la Cappella Sistina con il Giudizio Universale. Il 17 dicembre 1524, il papa aprì personalmente la Porta Santa aspettandosi una grande affluenza di pellegrini attraverso le vie più trafficate dello Stato, in particolare la vie Francigene. L'affluenza tuttavia fu scarsa a causa delle guerre, del timore dell'avanzata turca e della rivolte in Germania. Inoltre, nell'agosto del 1525 si ebbe una nuova epidemia di peste che colpì duramente anche le nostre contrade come è drammaticamente documentato negli atti notarili relativi ai lasciti e alle donazioni del XVI secolo.7

1 L'icona originaria andò perduta con la caduta di Costantinopoli per mano degli ottomani nel 1453. Alcuni resoconti, poco attendibili, riferiscono che l'icona sarebbe stata distrutta durante una processione, il 28 maggio 1453, il giorno prima della caduta della città assediata dell'esercito di Maometto II. 2 Un sito molto importante è il Santuario della Madonna di San Luca sul Colle della Guardia a Bologna. 3 Nel meridione d'Italia, in particolare in Puglia, è attestata una via Francesca, legata alla pratica dei pellegrinaggi verso Gerusalemme, e da alcuni studiosi ritenuta la prosecuzione della via verso sud anche se non esistono prove storiche a supporto della tesi. 4 Questo nominativo è presente negli atti del notaio terracinese Nicola Savio, molto attivo nel XVI secolo, un periodo in cui la città era minata dalla peste e il numero di lasciti e donazioni era altissimo. 5 I pellegrini provenienti da Oltralpe, tra X e XI secolo, chiamarono la strada Francigena, indicando cioè coloro che provengono dalla Terra dei Franchi. 6 Il IX Giubileo è stato indetto con la bolla papale Inter sollicitudines et coram nobis, il 17 dicembre 1524. 7 Proprio alla Madonna di Costantinopoli, dopo il 1528, fu attribuita la fine di un'epidemia di peste a Napoli.


2.

PROPOSTA DI RECUPERO

L'Associazione culturale senza scopo di lucro Terracina Rialzati desidera proporre all'attenzione del Sindaco, degli Assessori e degli Enti preposti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio monumentale e architettonico della città un progetto in più fasi di recupero del bene denominato “Cappella della Madonna di Costantinopoli”, e favorire il suo inserimento, per l'importanza storico culturale che riveste, all'interno sia del Percorso museale urbano, sia del Progetto dei Grandi Attrattori Culturali, avviato dal Comune attraverso un piano preliminare (DGC n.542 del 10/12/2009) e poi definitivo (DGC n.789 del 21/12/2010 - POR del Lazio (Programma Operativo Regionale), per la valorizzazione e la tutela delle “Vie del Sacro: La Francigena del Sud”. I primi lavori di somma urgenza riguarderanno: – la bonifica della struttura da materiali e oggetti in giacenza che pregiudicano il decoro del monumento; – lo sterro del vano per ritrovare il piano di calpestio originale; – la costruzione di una recinzione a protezione del sito per separarla dall'impianto sportivo; Contestualmente saranno avviate analisi e controlli dello stato conservativo delle mura, degli affreschi e della copertura del sacello per stabilire, in una fase successiva, previo progetto preliminare da sottoporre al controllo e alla verifica degli organi competenti, il migliore intervento di riqualificazione del monumento.

Distinti saluti Salvatore Carnevale


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