Teramani n. 111

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n. 111 Settembre 2015 mensile di informazione in distribuzione gratuita

IL PIRULO INNAMORATO... SI È FINALMENTE REALIZZATO COTIGNOLA CHIAMA TERAMO

BUONA O CATTIVA SCUOLA?

PIAZZA KABUL

pag. 4

pag. 12

pag. 16



SOMMARIO

n. 111 3

Troia e proci, gioia e fauci

4

Cotignola chiama Teramo. Teramo risponde?

6

Giorgio D’Ignazio si confessa

8

Il racconto dei volti, il racconto delle pietre

10

Cesare Battisti a Teramo. Parte seconda

12

Buona o cattiva scuola?

l’Editoriale

Troia e proci, gioia e fauci

di

Domenico Attanasii fare il bisognino prima che quella gliela mollasse sopra la tela. Quella coglionata da Penelope, da fare e disfare la notte. Una barzelletta, dunque.

15

Servono regole anche per noi Prof.

15

I Queen, la Regina e le circolari di una Preside

P

in fila per due tenuti per mano a pararsi il culo.

attorno. E allora, via fuori di casa a tutti quei proci

16

Piazza Kabul

Adesso, dato per scontato che qui da noi le cose

puzzolenti. Probabilmente, questa è la vera storia

18

Il libro del mese

vanno così come vanno e che se si continuerà di

di come è nato il prosciutto, come lo conosciamo

19

Embargo alla teramana

questo passo finanche “l’omicidio volontario” sarà

oggi. Proci nostrani provenienti da allevamenti

presto derubricato in “procurata e indebita antici-

intensivi nella Bassa e allevati con una “passione” che solo chi ama i prodotti autoctoni può garantire

E non finisce qui la farsa. Il reduce, come tutti i er essere una bufala fatta in casa è di sicuro

reduci dei Puttan Tour, anche il ritornato a Itaca si

una bella insaponata di ingredienti prove-

dichiara sfiancato dalle avversità del mare, sfinito

nienti da tutti e quattro i punti cardinali messi

dagli eventi, con i coglioni pieni di tutta quell’acqua

19

L’oggetto del desiderio

pazione di decesso” non c’è nemmeno stavolta la

20

Musica

scusa giusta per tentare di difendere l’indifendibile.

di mettere nel proprio lavoro, nell’arte del buon

Ma chi ci crede che Ulisse, dopo avere combattuta

gusto. Del Made in Italy. Il prosciutto nostrano di

22

Festival Incontri d’Opera 2015

la guerra di... - e ci si trattiene a stento per non

proci tirati su da mani esperte è apprezzato sopra

23

Dura lex sed lex

stampare una parolaccia su un giornale - di colpo

qualunque tipo di tavola conquistandosi giorno per

23

Note linguistiche

si perde in mezzo al mare per dieci anni dopo

giorno dignità e nobiltà. Importantissima, la prove-

essersi imbattuto in un bestiario umano di per-

nienza delle carni dei proci d’allevamento. Spesso

sonaggi da zoo. E ci manca pure la balla infantile

sono nate polemiche sulla reale origine di proci

di un cieco, di un cantacazzate, che s’inventa di

macellati e lavorati sì nel Bel Paese ma spesso

tutto e di più come la Rai, per seminare gramigna

giunti da paesi extraeuropei come la Turchia, in cui

24

Il museo di Celano

26

Cinema

29

Calcio

e zizzania in giro. Tra pecore imbecilli e ciclopi

gli standard sono molto più bassi rispetto all’Italia.

Pallamano

morti di sonno, guarda caso, dov’è che Odisseo va

Quanto alla legge europea sulle etichettature,

a trattenersi in quei due lustri? Per sette anni si

essa non impone l’obbligo di specificare l’origine

ingroppa la bellissima ninfa Calipso. Sparate le ul-

delle materie prime sui salumi. Una nota azienda

time cartucce, prende la via di casa giusto per fare

produttrice di salumi si è pure recata negli studi

venire un infarto a quel poverino di Argo. Solo a un

televisivi della “Gabbia” e, nel corso della puntata,

cane poteva mancare uno stronzo di padrone che

il conduttore e giornalista Paragone ha chiesto:

lo abbandona per una Troia qualunque. Tra la realtà

“Cos’è che impedisce di scrivere il Paese di origine

e il sogno c’è sempre la nostra esistenza. A guerra

dei suini?”. La risposta dei salumieri è stata assai

finita, Ulisse torna a casa un attimino in ritardo,

rasserenante: “Perché costa il 40% in più tracciare

giusto in tempo per sbarazzarsi della bestiola che

la carne”.

alla sera gli toccava ogni volta di uscire a farle

La paura ci ha fatto inventare i limiti e i confini.

30

è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web

www.teramani.info scriveteci a dimmitutto@teramani.info Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Domenico Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Piero Natale, Orbilius, Leonardo Persia, Mario Rusconi, Sergio Scacchia, Rossella Scandurra. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio


4 n.111

di

Domenico Attanasii

Satira ma.. non troppa

Barbiturici e non barbari

Cotignola chiama Teramo... Teramo risponde?

“U

dimmitutto@teramani.info paese che imprigiona, affranca ma non rende liberi. Un ospedale sulla collina sta lì come il Castello di Kafka a separare l’aria tuonata del giungere al mondo dall’alito vago che libera dall’esistenza. Un sorriso lontano che rassomiglia al mare. La promessa di luoghi diversi. “Facis de necessitate virtutem”. Sarebbe incomparabile potere accostare alla “Sagra della Ficamaschia” quella della “Cucina ricca delle Genti di Montecarlo” e addobbarsi la pancia, in un giorno solo,

n’idea… poi un

di cibo per signorie diverse.

SMS datato 2

L’impalpabile svenevolezza

maggio 2011

risvegliata da un manicaret-

ore 21, al Teatro

to rende unico il piatto di

Binario, un gruppo di amici

maccheroni che sazierà tut-

si ritrova per condividere

to il resto della nostra vita,

un suggestivo e intrigan-

tutte le domeniche che

te progetto”. Così è nata

verranno, a dispetto di chi

l’associazione “Cambio

avrebbe desiderato tanto dileguarsi, rincorso da nota-

Binario”. Il recupero dell’ex capannone ferroviario di

Cotignola (Ravenna) ha suscitato molte

Cotignola (RA) fa parte di un pro-

riflessioni. Un teatro simboleggia

d’ordinaria fragranza. Non è questione

ponimento appoggiato dal Comune

uno spazio culturale pubblico per la

di arretrare una stazione ferroviaria,

riguardante la riqualificazione dell’area

città. La mutazione di un ex deposito

ma di stazioni arretrate, come la città

del deposito merci e della sua trasfi-

ferroviario implica l’analisi di nuove

che le ospita.

bili cittadini, in un sabato

identità. Con lo sguardo rivolto al teatro di idea ottocentesca percepita alla maniera di un brano volumetrico chiuso e finito dentro la quarta parete del pubblico, oppure di quello medievale, di altre civiltà come il teatro greco, il teatro elisabettiano, si delineano luoghi narrativi estesi, blocchi di luoghi all’aperto e al chiuso che implicano proporzioni della creatività che si stabilisce fra la scena e il pubblico. Per quanto riguarda il gurazione in una performance teatrale.

progetto avanguardista del “Teatro bi-

n.b.: girare per vedere, girare per

Il proposito di reinserimento indica

nario”, gli ingredienti persistenti come

conoscere!!!

la morfologia stessa dei luoghi. La

binari, vagoni, carri, depositi e piazzale

metamorfosi dell’obiettivo in energia

si approssimano alla valorizzazione

drammatica dallo stesso Comune di

simile a una notazione drammaturgica per le programmazioni teatrali ipotizzate. La resistenza di una struttura vetusta è la riminiscenza palpabile per mezzo dell’utilizzo dei vagoni, la caffetteria e tutti gli spazi di incontri casuali. I grandi sono in tanti. La voglia scappa di urlargli a tutti per la via quanto stringe il cuore questo


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6 n.111

Politica

Giorgio D’Ignazio si confessa

“N

dalla

Redazione

dimmitutto@teramani.info

ità al mio impegno nel campo sociale, esprimendo la mia più assoluta contrarietà all’ipotesi di compartecipazione ai ticket sanitari per le prestazioni a favore di disabili ed anziani non autosufficienti e sottolineando la mancanza di un coordinamento socio sanitario, grave pecca per una regione che voglia uscire dalla crisi e mettendo in rilievo l’assoluta necessità di mirare al potenziamento della rete assistenziale e dell’offerta di strutture riabilitative adeguate. Ho affrontato il problema che riguarda le Infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, presentando un’interpellanza per comprendere le motivazioni per cui non sia mai stata fatta

on chiederti cosa il tuo paese può fare per te,

chiarezza sul tema dell’equiparazione dei titoli e crediti forma-

chiediti cosa puoi fare tu per il tuo paese”.

tivi per queste figure che, pur rientrando a pieno titolo nella

Questo aforisma di John Fitzgerald Kennedy

sfera della prestazione dei servizi di assistenza socio-sanitaria,

sintetizza perfettamente le motivazioni che mi

ne sono state di fatto escluse.

hanno spinto ad impegnarmi in politica. Nel corso di questi

Mi sono impegnato anche per garantire la prosecuzione del

anni di attività, ho maturato l’idea ed il forte convincimento

progetto: “Verso l’autonomia: dalla riabilitazione all’abilita-

che rispondere a questo interrogativo significhi dare un senso

zione”, realizzato dalla Fondazione Anfass Onlus di Teramo

concreto al mio impegno, finalizzato ad esprimere le istanze

in convenzione con la Asl, per assicurare l’erogazione di una

dei cittadini che hanno creduto in me e che mi hanno conferito

forma essenziale di assistenza alle famiglie, che spesso si

il mandato di rappresentarli, mantenendo sempre un occhio

trovano a dover fronteggiare spese elevate ed enormi difficoltà

vigile sul mio territorio.

dal punto di vista psicologico ed operativo perché non hanno a

Tracciare un bilancio del mio primo anno in Consiglio regionale

disposizione gli strumenti adatti per sostenere i familiari affetti

significa ripercorrere con la mente le tappe più significative di

da autismo nella quotidianità e nella delicata fase del loro

questi mesi di attività.

inserimento nel contesto sociale.

Sono stato eletto nella circoscrizione di Teramo nel 2014 ed ho

Mi sono interessato in particolar modo alla crisi dell’editoria

assunto l’incarico di consi-

in Abruzzo, sollecitando la

gliere segretario dell’Ufficio di

convocazione di un tavolo di

Presidenza con grande slancio

approfondimento su questa

ed una forte motivazione,

tematica, riconoscendo quanto

avendo chiaro in mente fin

la crisi stia sferrando un duro

dall’inizio l’obiettivo di portare

colpo al pluralismo d’opinio-

avanti una opposizione basata

ne e d’informazione, uno dei

su una dialettica costruttiva, su

principi fondanti della nostra

un confronto in cui ogni scelta

democrazia ed evidenziando

e decisione fosse dettata da

il ruolo e l’importanza delle

una logica di piena responsa-

testate locali, che per decenni

bilità, per dare un contributo

hanno veicolato tra le loro pa-

concreto alla realizzazione di

gine i principali eventi politici,

importanti provvedimenti che

istituzionali, sociali e culturali, contribuendo a forgiare il

incentivino la crescita e lo sviluppo della Regione Abruzzo e contribuire fattivamente alla

carattere identitario ed a valorizzare le tradizioni della nostra

scrittura di una pagina importante della sua storia.

Regione.

Ho maturato, durante l’esperienza decennale da Assessore alle

In un’ottica di apertura e di sviluppo di una rete di relazioni tra

Politiche Sociali al Comune di Teramo, una grande esperienza

l’Abruzzo e l’estero, ho partecipato ad una missione istituzio-

ed una particolare sensibilità verso le tematiche sociali. Da

nale a Tirana con lo scopo di creare una sinergica strategia di

sempre mi impegno per assicurare il potenziamento dei servizi

collaborazione tra l’Albania e la nostra Regione. Credo che il

alla persona, rivolgendo una particolare attenzione ai porta-

progetto della Macroregione Adriatico-Ionica rappresenti una

tori di handicap, dei quali ho favorito l’inclusione nelle attività

grande opportunità sotto il profilo politico, economico, turistico

sociali promosse sul territorio e per i quali ho riqualificato i

e culturale per le regioni ed i paesi coinvolti che mirano a dar

servizi domiciliari.

vita ad una governance comune sui problemi condivisi e mi

Sono riuscito a garantire l’attivazione dei servizi di “Telesoc-

auguro che l’Abruzzo sappia conquistarsi un ruolo da protago-

corso” e “Teleassistenza” sul mio territorio, valido ausilio per la

nista in questo ambizioso progetto.

tutela della sicurezza e della serenità degli anziani e delle loro famiglie. Anche in consiglio regionale ho voluto dare continu-

Quest’anno, come da tradizione, ho partecipato alla cerimonia per rinnovare il gemellaggio ventennale tra Teramo e la città


tedesca di Memmingen, che si celebra in occasione della festa della polizia per rafforzare lo spirito di collaborazione tra le forze dell’ordine e garantire un servizio ancora più efficiente per la tutela della sicurezza dei nostri territori. Per sollecitare l’attenzione dell’opinione pubblica sul fenomeno della ludopatia, dando continuità all’impegno iniziato nel 2004, ho organizzato un convegno dal titolo “Vincere al gioco o vincere il gioco”. La dipendenza da gioco d’azzardo è diventata una vera e propria patologia sociale, con risvolti preoccupanti sotto il profilo sanitario, economico e psicologico. Le statistiche rivelano infatti dati sempre più allarmanti e descrivono un fenomeno in forte crescita, soprattutto tra le fasce più deboli della società come i giovani, che non hanno ancora gli strumenti adeguati per valutare i rischi e le ripercussioni derivanti dalla dipendenza patologica da gioco d’azzardo. Per questo motivo ho presentato un progetto di legge in consiglio regionale dal titolo:“Disposizioni per la prevenzione, il contrasto ed il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo” ed intendo portare avanti questa battaglia con sempre maggiore determinazione . Con il progetto di legge “Una giovane opportunità”, ho voluto invece fornire una risposta concreta alla necessità di garantire una accoglienza assistita ai giovani ospiti delle case famiglia che, una volta compiuta la maggiore età, sono costretti ad abbandonare le strutture che fino a quel momento sono state la loro casa, con conseguenze spesso drammatiche. L’obiettivo di questa proposta legislativa è quello di evitare il trauma del distacco ed offrire ai ragazzi la possibilità di proseguire il percorso iniziato, mettendo a loro disposizione una serie di servizi strutturati in rete e garantire un sostegno fino al raggiungimento della loro piena autonomia. Questa una sintesi di quanto ho fatto finora. Ho in mente molti altri progetti da realizzare, restando sempre al servizio dei cittadini per ascoltarne i problemi, le speranze ed i sogni senza mai interrompere il filo di dialogo che mi lega a loro e che a mio avviso rappresenta la vera linfa vitale di chi fa politica con passione, impegno e responsabilità, credendoci fino in fondo.


di

8

Nicolino Farina

L’opera

dimmitutto@teramani.info

n.111

Il racconto dei volti Il racconto delle pietre

I

I salotti culturali di Civitella raccontati in 125 chine salotti culturali organizzati dall’associazione “Le Lunarie” a

Dino Pepe

Civitella del Tronto, da anni sono un appuntamento per me irrinunciabile, perché rappresentano un viaggio nella

scorso ottobre, in uno di questi momenti,

bellezza, nella conoscenza e nel sapere

quando sullo schermo del pc è rimasta

attraverso il lavoro di personalità affermate

per un po’ una foto con lo storico Adelmo

tra poesia, letteratura, giornalismo, pittura,

Marino e Leandro Di Donato, protagoni-

fotografia, musica, antropologia, paleonto-

sta principe degli incontri civitellesi, mi è

logia, sociologia, critica d’arte e spettacolo.

venuta la frenesia di prendere la matita per

Uno spazio per il confronto, la conoscenza

esercitare la mano al disegno. Un esercizio

e l’approfondimento di grande qualità da

che ogni tanto faccio sia per soddisfare

condividere con uno straordinario varie-

una passione che ha accompagnato la mia

gato gruppo di estimatori della sapienza e

vita, sia per allentare la tensione di conti-

della cultura, affascinati e incuriositi dalle

nui studi e lavori.

tematiche contemporanee.

Su un semplice foglio bianco per schizzo,

Attratto dalla fotografia, sono diventato

formato A4, ho cominciato a delineare i

il fotografo “ufficiale” dei salotti. Le mie,

due amici da annoverare tra i protagonisti

però, sono foto non tanto finalizzate a

della cultura teramana. Con velocità, la

documentare l’evento, ma tendenti a

fisionomia dei due “salottieri” è venuta

proporre l’ambiente, le luci, l’atmosfe-

fuori come d’incanto, allora ho disegnato

ra del momento, quindi scattate senza

alle loro spalle non l’interno della stanza

l’ausilio del flash e senza la ricerca della

ma uno degli scorci di Civitella.

nitidezza assoluta. L’oggetto d’attenzione

Dando spazio alla creatività, forse incon-

fotografica, non è stato solamente l’evento

sciamente e per aumentare la difficoltà

culturale, ma anche il percorso urbano per

dell’esercitazione, ho voluto rendere

raggiungerlo.

coprotagonista di quell’incontro anche la

Foto di scorci civitellesi e personaggi di

città che ospita tali eventi culturali.

salotti che ogni tanto amo rivedere. Nello Adelmo Marino e Leandro Di Donato

I segni della matita offrono lo spazio a sfumature graduali che favoriscono la volumetria dei volti e dei paesaggi ma quei pochi segni grigi iniziali che fondono magnificamente il primo piano dei personaggi e lo sfondo urbano m’ispirano subito una tecnica difficile ed essenziale: il tratto a china. Quasi immediatamente ripasso lo schizzo a matita con la penna a china. La tavola mi soddisfa, ma quello che mi sorprende è l’idea di raccontare i protagonisti del salotto culturale attraverso lo scorcio di vedute civitellesi. In seguito la cosa mi prende la mano e comincio a ritrarre, con lo stesso principio e tecnica, anche le persone che più frequentemente partecipano ai salotti. Quando la raccolta la faccio partecipe, raccoglie favorevoli riscontri, così nasce l’idea di una possibile pubblicazione che poi si è concretizzata con la cartella inti-


9

della rappresentazione. Spazi e volumi, vuoti e pieni, volti e mura sono figurati con una unità di stile e un

n.111

equilibrio formale per tutte le tavole. Le linee precise e accurate del segno a china, anche se vergate con impeto e velocità,

Roberto Michilli Paola Gasman

Davide Rondoni

tolata “Il racconto dei volti il racconto delle

sono il riflesso di un’osservazione minuzio-

pietre – Reportage in carta e inchiostro di

sa, dove la realtà è ricreata come segno di

china delle iniziative culturali di Le Lunarie

scrittura in una mediazione d’intreccio tra

di Civitella del Tronto”.

simbologia e calligrafia. Il segno e il gesto

A ogni ritratto, il difficile è stato abbinare

diventano, così il mezzo per comunicare,

uno sfondo cittadino plausibile, adeguato

per indagare l’enigma del principio creativo:

alla luminosità e alla prospettiva dei ritratti,

un modo per “scrivere” un racconto di

capace comunque di creare una situazione

persone e di luoghi amati.

accattivante e curiosa. I segni netti della

Questa cartella di disegni a china, plau-

penna a china, che non permettono nessun

sibilmente è utile a storicizzare i cinque

ripensamento e non accettano errori, senza

anni (2010-2014) di percorso culturale e a

la mediazione della gradualità della sfuma-

scoprire la forza e l’identità paesaggistica

tura o la differenziazione del colore, danno

di Civitella del Tronto, ma il vero intento è

un senso astratto alla realtà che aiuta chi

quello di trasmettere l’entusiasmo che mi

osserva a crearsi un’elaborazione propria

muove per la bellezza e la cultura.


10 n.111

di

La storia e il tempo

Cesare Battisti a Teramo 14 febbraio 1915

C

Piero Natale

dimmitutto@teramani.info

cinquant’anni fa…” . Nei passi successivi si adoperò per far emergere l’azione vessatoria dello stato austriaco nei confronti delle etnie che ne costituivano la popolazione. Si soffermò chiaramente sulla condizione dei 400 mila italiani, che vivevano sul territorio trentino, evidenziando come gli austriaci stessero artatamente operando per distruggere la ricchezza della zona italiana a tutto vantaggio del Tirolo. Secondo Battisti, la zona tedesca era ricca in ragione di tali scelte che investivano a) il campo politico/rappresentativo (”... ha provveduto agli interessi di questa provincia … italiana unendola al Tirolo tedesco ... si che la maggioranza dei rappresentanti alla Dieta è tenuta da 60 tedeschi contro 30 italiani…”) b) il campo fiscale (”…così si spiega perché il fisco colpisca senza

esare Battisti aveva a suo tempo confermato la presenza a

misericordia l’elemento italiano ... consentendo agli italiani appena il

Teramo all’avv. Romani con una lettera, nella quale lo invitava

necessario…”)

ad indicare “prestissimo” il luogo della manifestazione e se

c) il campo sociale ed economico (…la zona tedesca è ricca, solcata

dovesse gestire l’intervento come conferenza o comizio.

di strade, fornita di ferrovie … Il Trentino … è ricchissimo di acque,

In seguito (marzo 1915) provvide anche a ringraziare il sig. Luigi Bartoli

che potrebbero animare elettricamente le industrie; ma il Governo

– componente del Comitato organizzatore – che gli aveva inviato un

(austriaco!) non permette che stabilimenti si impiantino, perché teme

biglietto ed il giornale che parlava in modo lusinghiero della conferen-

l’invasione operaia. Il Trentino sarebbe ricco di pastorizia, ma fra le

za tenuta presso il cinema Apollo.

regioni montuose … e la pianura lombarda dove per secoli (mandrie)

“…Non loro devono ringraziare, tale dovere spetta a me che ho avuto

sono discese a svernare, c’è il confine e questo impedimento fa

a Teramo accoglienze così cordiali…”

languire una industria importantissima. Il Trentino dunque è un povero

Certamente, pur abituato ad essere accolto con onore, non si aspet-

paese, ma povero perché soggetto all’Austria…”)

tava - una volta salito sul palco

Usciva apparentemente fuori da tale quadro il porto di Trieste, ma -

della città - di avere il tributo

sempre secondo l’oratore - il porto della città era ricco e prospero

di affetto e di stima del folto

solo per una vantaggiosa e deterministica posizione geografica e non

pubblico presente.

per l’intervento del governo austriaco

Romani presentò Battisti come

Come emerge dalle parole riportate, l’irredentismo del Battisti non

novello Prometeo capace di

sembra associabile ad una lettura

accendere la scintilla e rendere

nazionalista, tant’è che C. Gatterer

l’idea irredentista matura per

nel suo “Ritratto di un alto traditore”

essere “amata” dagli uomini…

lo definisce un socialista “internazio-

Comunicò alla platea che

nalista” e pacifista, anche se allo

l’oratore era importante perché

scoppio della guerra nel 1914 si era

per la sua vicenda personale

fatto banditore dell’ultima guerra

portava con sé la nobiltà della

risorgimentale d’Italia e della distru-

persecuzione e il desiderio mai

zione della pluriennale monarchia

sopito di riscatto e di dignità.

asburgica.

Il Romani usò quindi tutta

In effetti nella visione politica, nella

la sua capacità oratoria per

idea del conflitto del trentino riecheg-

sottolineare come le parole

giava quasi il sogno mazziniano, se

e la presenza di Battisti non

la guerra veniva presentata e vissuta

potevano che proiettare immagini del dolore quotidiano sopportato da

come fine per la creazione degli stati

una etnia e contemporaneamente essere espressione di una ancor

uniti d’Europa.

lontana speranza di riscatto, che la nuova Italia poteva rischiarare con l’intervento nel conflitto.

Le letture “postrisorgimentale” e

Dalle pagine del libro di A. Scarselli: Lorand e Battisti a Teramo (1932)

socialista si fondono in effetti in Battisti avendo come cardini giustizia

sappiamo che Battisti fu costretto a chiedere… ”che gli applausi si

e libertà quali esigenze individuali e sociali irrinunciabili.

quietassero, per poter serenamente e freddamente discutere...”.

La libertà alla base della comunità democratica e giusta da lui imma-

Nell’esordio l’oratore sottolineò energicamente come l’Austria non

ginata è modernamente una libertà “reciproca” e “corresponsabi-

fosse stata toccata come gli altri stati da processi di innovazione

le” - oggi diremmo inclusiva - perché la libertà dell’uno deve essere

“….civiltà, progresso, democrazia hanno potuto sconvolgere le condi-

a supporto e realizzazione della libertà del prossimo. “…la Patria

zioni di tutti gli altri stati, ma hanno lasciato l’Austria intatta, com’era

costruisce l’anello tra il singolo e l’umanità…”


Forse l’On. sarebbe stato perfino soddisfatto

lettere indirizzate alla moglie, descrivendo

di vedere realizzata attraverso la sua azione

una guerra dove i fanti sporchi e malati gli

politica nella dieta del Tirolo un rinnovamen-

apparivano solo carne da macello. Assegna-

to dell’Austria tale da consentire alla comu-

to sul fronte del Monte Corno il 10 luglio

nità italiana migliori condizioni di vita sociale

1916 a seguito di combattimenti fu preso

ed economica, ma le vicende di inizio secolo

prigioniero dagli austriaci e condannato a

impedirono che i lunghi tempi della politica

morte per impiccagione il 12 luglio dello

potessero portare ad una evoluzione più

stesso anno.

democratica dell’impero austroungarico.

Ma Teramo non lo aveva dimenticato.

La sua scelta culturalmente interessante

Il popolo abruzzese nello stesso mese della morte comunicava in un articolo che era

e collegabile per alcuni versi a prospettive moderne (statuto speciale/autonomia,

za della lingua tedesca, da personaggi

stata aperta una sottoscrizione per il mo-

garanzia delle minoranze etniche, suffragio

emergenti come Mussolini e da vari giornali

numento in onore “…del martire glorioso,

universale) non poteva certamente essere

ed editori intrigati dalle sue teorie politico

che, con la sua smagliante conferenza qui

discussa dal governo austriaco, che sporse

sociali, avrebbe potuto con facilità vivere la

tenuta prima della dichiarazione di guerra,

denuncia contro Battisti per alto tradimento

guerra da una scrivania, ma chiese ed ot-

fece fremere i cittadini teramani…”.

e avviò in modo riservato una istruttoria (n.

tenne di prestare servizio presso il 5° regg.

La nota si concludeva avvisando i cittadini

22/1914) contro il latitante “… per crimine

Alpini di Milano. Nel luglio del 15 era sul

di Teramo che il Sindaco in persona avreb-

d’infedeltà previsto dal // 183CP e di truf-

Tonale al seguito del Comandante di com-

be commemorato Battisti nella seduta del

fa…” con la dicitura “da arrestarsi”. Il Batti-

pagnia durante le ricognizioni. Sul fronte si

Consiglio p.v.

sti, già fuori dal territorio austriaco, quando

guadagnò la prima medaglia di bronzo.

A Battisti per il suo eroismo venne conces-

seppe di tali istruttorie cercò di difendersi,

Necessità economiche lo spinsero a chie-

sa la medaglia d’oro al valore militare con

pur nella coscienza che per vari motivi era in

questa motivazione:

corso “.. lassù nel Trentino continua feroce

“Esempio costante di fulgido valore mili-

ed accanita lotta contro di me…”. “...È una

tare, il 10 luglio 1916, dopo aver condotto

caccia feroce che si fa in mille e mille modi

all’attacco con mirabile slancio la propria

per prendermi pel collo” (Epist. I p.374)

compagnia, soprafatta dal nemico sover-

Anche Giorgio Romani – pur se per ragioni

chiante, resistette con pochi Alpini fino

diverse – a pochi mesi dal comizio e a

all’estremo, finché tra l’incerto tentativo

distanza di un anno dal comizio di Battisti di

di salvarsi volgendo il tergo al nemico ed il

cui era stato il principale artefice fu sottopo-

sicuro martirio, scelse il martirio. Affrontò

sto ad “indagine conoscitiva“ da parte delle

il capestro Austriaco con dignità e fierezza,

forze dell’ordine.

gridando prima di esalare l’ultimo respiro:

Il Commissario di PS dell’epoca in data 19

’’VIVA L’ITALIA’’ e infondendo con quel grido

aprile 1915 - riferisce dell’orientamento poli-

e col proprio Sacrificio Santo, nuove ener-

tico di Romani e ricorda che lo stesso aveva

gie ai combattenti”.

organizzato il comizio di Cesare Battisti c/o

In questo quadro articolato, piccolo ma

il cinema Apollo il 14 febbraio u.s.

significativo è risultato il “saluto” che è

Quando come sergente di fanteria in servizio

stato di nuovo tributato a Battisti presso la

a Chieti fece domanda per essere nominato

Sala S. Carlo a cento anni esatti dalla sua

sottotenente per poi essere inviato al fronte,

venuta a Teramo.

Col di Lana (nov. 15) e passo Tre Croci e

Alla presenza di autorità civili e militari e

Croda d’Ancona (apr. - lug. 16) fu sottoposto

di una rappresentanza di scuole teramane

a nuova informativa per consentire il pas-

è stata ricordata sullo sfondo della prima

saggio di grado. Tutte le note su Romani si

guerra mondiale quella giornata del 14

concluderanno, comunque, con dichiarazioni

febbraio 1915, nel corso della quale anche Teramo entrò emotivamente nell’univer-

di stima e di affidabilità, che consentiranno all’Avv. di Torricella di poter vestire l’unifor-

dere di essere nominato sottotenente e la

so immenso e drammatico della grande

me di ufficiale.

nomina alla fine giunse seppur con molto

guerra.

ritardo il 13 novembre 1915. Il nuovo fronte

L’associazione alpini presente alla manife-

Anche Battisti non si limitò a riscaldare

a cui fu assegnato (Corno di Valle) rivelò

stazione coordinata dal prof. Di Felice ha

gli animi in occasione delle conferenze in

all’idealista Battisti la guerra delle insidie e

alla fine accompagnato fino allo stabile,

giro per l’Italia (85 conferenze tra il 14 e il

dei saccheggi brutali (dic. 1915).

dove era ubicato il cinema Apollo, i presenti

15!), ma, quando il Ministero della guerra

A gennaio fu a Verona. Nel maggio 1916

per consentire loro di “riscoprire” la lapide

consentì agli irredenti di entrare nel Regio

provò ad avvisare senza successo il co-

commemorativa posta dalla “Democrazia

Esercito, scelse già il 29 maggio 1915 di

mando italiano della massiccia operazione

teramana” a ricordo del martirio di Cesare

vestire con orgoglio l’uniforme italiana.

che gli austriaci stavano preparando. La

Battisti .

Uomo di grande cultura richiestissimo dal

spedizione punitiva travolse le linee italiane

Davanti alla lapide è stata poi officiata una

Comando d’armata per la sua conoscen-

e per la prima volta Battisti si sfogò in

breve cerimonia con saluto militare.

11 n.111


di

12 n.111

Maria Gabriella Del Papa

La scuola

Buona o Cattiva scuola? Ai lettori l’ardua sentenza

P

dimmitutto@teramani.info

degli istituti tecnici e professionali per almeno 200 ore l’anno. Ma ciò che appare non è mai del tutto rispondente al vero. Vediamo in veste critica alcuni punti e i contenuti principali del DDL. Il grosso del provvedimento è costituito dal Piano straordinario per l’assunzione dei circa 200.000 docenti, quanti sono necessari per la messa a regime dell’organico funzionale - i docenti, cioè, necessari al funzionamento ordinario della scuola senza far ricorso strutturale ai precari. Si tratta di coprire tutte le cattedre vacanti con personale di ruolo e rispondere alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali del nostro sistema formativo senza far ricorso a continue assunzioni e licenziamenti “stagionali” di centinaia di migliaia di docenti e personale

arlare della “Buona Scuola” non è affatto semplice, è

tecnico amministrativo. Tra i 100 mila e 150 mila precari saranno

un dato di fatto, ma il dibattito non è chiuso, si discute

assunti a settembre 2015, poi per le successive prese di servizio

ancora, nonostante il mondo scolastico abbia riaperto le

si tornerà a selezionare i docenti solamente attraverso il tanto

porte.

auspicato e contrastato “concorso”.

Sono in molti a criticare i punti del DDL, ma vediamo cosa il

1. Rafforzare l’autonomia scolastica: saranno i dirigenti a sce-

governo Renzi ha redatto e cosa in realtà non funziona.

gliere i docenti.

Vi espongo brevemente alcuni punti della Buona Scuola, così

Verranno, infatti, istituiti albi regionali, divisi in liste provinciali

come ci viene presentata e che a una prima e veloce vista

e sub provinciali, da cui i dirigenti potranno attingere per l’as-

potrebbe sembrare condivisibile in toto.

sunzione dei docenti, sulla base del curriculum e della carriera

1 - Mai più precari nella scuola, s’intende chiudere le graduato-

pregressa. Nelle liste confluiranno i neoassunti e i docenti già di

rie a esaurimento.

ruolo, che potranno essere scelti solo a seguito di una volonta-

2 - Dal 2016 si entrerà solo per concorso, non vi dovranno esse-

ria domanda di mobilità. Il dirigente potrà proporre ai docenti un

re più liste d’attesa che durano decenni.

incarico su cattedra o su organico funzionale in base al curricu-

3 - Basta supplenze,

lum. La proposta potrà

si vuole garantire alle

essere avanzata anche

scuole, grazie al Piano

a docenti che coprono

di assunzioni, un team

in modo stabile una

stabile di docenti.

cattedra in altra scuola.

4 - Si parla di qualità,

Gli incarichi si rinnovano

valutazione e merito.

ogni tre anni.

5 - La scuola si aggiorna:

2. Potenziare la for-

si parla di formazione e

mazione continua dei

di innovazione.

docenti. Finalmente

6 - Nella scuola ci sarà

anche in Italia è sancito il

maggiore trasparenza:

principio della formazio-

dati e profili online.

ne continua dei docenti

7 - Si lavorerà per sbloc-

che dovranno ogni anno

care la scuola, con l’aiu-

seguire cinquanta ore di

to di ragazzi, presidi ed

formazione non retribu-

insegnanti si cercherà di

ita. Tuttavia per la prima

individuare tutte quelle

volta nella scuola italiana

procedure che gravano

gli insegnanti potranno

sul carrozzone scuola e

anche contare su un piccolo “portafoglio

si cercherà di eliminarle. 8 - La scuola sarà sempre più digitale.

personalizzato” per l’aggiornamento e le risorse tecnologiche:

9 - Per dirla con Giovenale: “Mens sana in corpore sano”. Si

500 euro annui a disposizione da allocare su libri, hardware,

porteranno Musica e Sport nella scuola primaria e più Storia

software, corsi di formazione e/o iniziative culturali. A ciò si

dell’Arte nelle secondarie.

aggiungono 40 milioni di euro aggiuntivi per la formazione obbli-

10 - Si parla anche di nuove alfabetizzazioni: rafforzamento del

gatoria. Riusciranno, in realtà, a trovare tutti i soldi necessari a

piano formativo per lo studio delle lingue straniere, diffusione

fare questo o per lo meno a toglierli da altri settori per immet-

dello studio dei principi dell’Economia in tutte le secondarie.

terli nella scuola?

11 - Alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni

È facile dire tutto ciò che dovrebbe essere fatto, ma il problema


fondamentale è eliminare il condizionale

4. Cosa dire del “Preside Sceriffo”? I

Una novità che sta già mettendo in crisi

dai discorsi, riportare tutto all’indicati-

docenti, di ruolo da anni o neoassunti,

più di un capo d’istituto che, in caso di

vo, ma ad un indicativo fattivo e non di

si sono già confrontati con la nuova

assenza per malattia di qualche giorno,

parole al vento.

figura del preside dai poteri amplificati

si vedrà costretto a distribuire nelle

3. Si accelera nella direzione della valo-

prevista dalla legge 107. In molti casi,

altre classi gli alunni senza docente; con

rizzazione del merito. Restano gli scatti

riferiscono gli insegnanti, non si tratta di

classi che diventeranno vere e proprie

di anzianità, ma sono stati confermati gli

cambiamenti formali, ma di un cambio di

bolge ingestibili.

annunciati 200 milioni di stanziamento

atteggiamento rispetto al passato.

6. Il Pft. In questi giorni, e presumibil-

per premiare le capacità e il merito dei

Anche qui bisognerà vedere cosa acca-

mente per diverse settimane, i dirigenti

singoli docenti. Il dirigente attribuirà gli

drà, si dovrà osservare se l’intelligenza

scolastici si stanno scervellando sul nuo-

scatti di merito al 5% degli insegnanti,

della persona prevarrà sulla sete di

vo Piano triennale dell’offerta formativa,

per cui è stanziata un’apposita posta di

potere.

l’ennesimo acronimo che sostituisce

bilancio di 200 milioni. Non sono ancora

5. Tra le novità più attese, c’è sicura-

il più familiare Pof. In compagnia dei

chiari i criteri di “premialità”, ma il DDL

mente l’organico di Potenziamento: un

propri collaboratori, stanno vagliando

prevede che dovranno essere distribuiti

contingente di 55mila insegnanti che

ipotesi e operando scelte per il progetto

in conformità a “specifici criteri” tra i

servirà alle scuole per rilanciare l’auto-

triennale delle attività scolastiche che

quali sono elencati, la qualità dell’inse-

nomia scolastica e potenziare la musica

coinvolgeranno le scuole dal 2016/2017

gnamento, il rendimento degli alunni,

e l’educazione motoria nella primaria,

al 2018/2019. Un compito tutt’altro

l’innovazione metodologica e didattica,

la lingua straniera e l’informatica nella

che semplice perché, contrariamente a

il miglioramento dell’efficienza della

scuola secondaria di primo grado e il di-

quanto è avvenuto in passato, oltre alle

scuola di appartenenza.

ritto, l’economia e la storia dell’arte alle

attività sarà necessario pianificare anche

Abbiamo dei criteri obiettivi, reali, validi

superiori. Cosa che arriverà nelle scuole

le risorse – umane e finanziarie – impor-

per tutte le realtà, da

tanti per realizzazione

apportare con sicurez-

del Piano per il prossi-

za e asserire che un

mo triennio.

insegnante valga, sul

7. Alternanza scuo-

piatto della bilancia, più

la-lavoro. La scuola

di un altro? Sarebbe

italiana si avvicina

ora, in effetti, che fosse

al mondo del lavoro.

dato il giusto ricono-

Quella dell’alternanza

scimento ai docenti

scuola-lavoro non è

davvero competenti e

una novità assoluta.

dediti alla professione,

Ma lo diventa perché

ma non sempre questi

questa modalità viene

si configurano come

estesa come obbligo

coloro impegnati in

a tutti gli alunni degli

attività aggiuntive, né

istituti tecnici e pro-

tanto meno i dirigenti

fessionali – per 400

sono sempre i migliori nel giudicare e

non prima di tre mesi dal suono della

ore nell’ultimo triennio del percorso

valorizzare il corpo docenti adeguata-

campanella. Il ministero, in base alle

scolastico – e dei licei, che dovranno

mente. Pertanto legare la valutazione

richieste che perverranno entro il mese

recarsi in azienda a mettere in pratica

dei docenti al discernimento unico dei

di ottobre dalle scuole, assegnerà agli

quello che hanno imparato a scuola per

presidi o all’INVALSI, è cura peggiore

istituti un certo numero di insegnanti,

almeno 200 ore, sempre nel triennio.

del male. Oltretutto, bisogna ricordare,

di fatto scollegato dalla reale presenza

Belle parole, ma perdonate la scetticità,

banalmente, che si tratta di persone

in classe. Per la prima volta in assoluto,

traducendo potrebbe anche voler dire

laureate che hanno acquisito un’alta

le scuole potranno contare, in media,

fornire alle aziende manodopera a basso

professionalità con l’esperienza diretta,

su cinque insegnanti in più rispetto alle

costo, con gli studenti inseriti nel piano

attraverso corsi e concorsi abilitan-

esigenze frontali, da impiegare in attività

di alternanza scuola-lavoro, insomma

ti. Forse sarebbe più opportuno che

di potenziamento, recupero, sostegno e,

un altro stratagemma per legalizzare il

fossero ispettori esterni e imparziali a

in generale, in tutte le attività del Piano

lavoro giovanile.

verificare in classe l’operato dei docenti,

dell’offerta formativa che richiederanno

8. La carta dell’insegnante. Da quest’an-

dopo tutto è nelle aula che si espleta

risorse umane aggiuntive. Il ministero

no, ogni docente dovrebbe ricevere una

pienamente la nostra professione con e

prevede di assegnare, sempre con una

Carta elettronica con una somma di 500

per gli studenti.

fase nazionale, questo personale alle

euro da spendere in attività di aggiorna-

Non sarà facile, quindi, stabilire i criteri.

scuole entro il mese di novembre. Ma si

mento e formazione. Anche questa, una

Qui occorre fare un in bocca al lupo

potrebbe arrivare al nuovo anno. E fino

novità assoluta che colma anni di richie-

a coloro che riusciranno a trovarne

a quando non si presenteranno a scuola,

ste degli insegnanti costretti a spendere

senza che la massa si alzi in un boato di

i dirigenti scolastici non potranno

di tasca propria per

incredulità.

nominare supplenti per brevi periodi.

aggiornarsi. Sarà

segue a pag. 14

13 n.111


14

segue da pag. 13

n.111 possibile, con questa cifra, acquistare libri o assistere a spettacoli teatrali e iscriversi a master o corsi di aggiornamento. Ma su questo punto il ministero dell’Istruzione è già in ritardo perché “i criteri e le modalità di assegnazione” della Carta ai docenti dovevano essere previsti in un decreto che non è ancora pervenuto. A questo punto vorrei proprio credere a ciò che si legge nella “Buona scuola”, fidarmi come se stessi nel mondo delle favole, ma la realtà non è mai riuscita a sovrapporsi alla finzione. Il paradiso che ci stanno offrendo sarà reale? Perdonate la mia perplessità. Come si potrà far fronte a tutte le attività elencate ed essenziali per lo svolgimento del mestiere di docente (che non si

fatica l’anima) e quando si dovrebbero

è infinita! E, soprattutto, che al centro

riduce solo a pontificare da una catte-

eseguire? Tra una copertura e un’altra,

della scuola c’é il bambino, il ragazzo,

dra durante una lezione frontale e che

tra un’attività di vigilanza e l’altra? Non

la persona ed è a lui che si dovrebbe

invece richiede molta energia e che af-

dimentichiamo che una giornata non

rendere conto di tutto.


dal

Corriere della Sera del 30/8/2015

Scuola

n.111

“Servono regole anche per noi prof: non rinunciare mai a giacca e cravatta”

“Certo. Quando andavo alle medie facevo tedesco con un’insegnante molto giovane e carina. Allora le cattedre erano aperte e il nostro sport preferito era far cadere la penna per guardare le gambe della professoressa. L’abbigliamento adeguato vale per tutti. Ma

Il dirigente scolastico Mario Rusconi

P

15

dimmitutto@teramani.info

resto dell’idea che su queste cose ci voglia anche un po’ di ironia”.

reside Mario Rusconi, è giusto

a maggior ragione per i presidi.

Per esempio?

vietare canottiere e minigonne

Ogni anno a fine agosto, come

“Quando incontro nei corridoi

a scuola?

vice presidente dell’Associazio-

un ragazzo con i bermuda ca-

“Io non credo nelle circolari repres-

ne Nazionale Presidi, preparo

lati o una ragazza con la ma-

sive. Penso però che si debba spiegare

i futuri dirigenti a quello che li

glietta un po’ troppo aderente

ai ragazzi che devono vestirsi in modo

aspetta. E spiego loro che de-

me la cavo con una battuta.

adeguato. Altrimenti rischiano di perdere

vono andare a scuola in giacca

“Perché non consigli a tua

punti quando poi andranno a sostenere

e cravatta. Nel caso delle don-

madre di cambiare detersi-

un esame all’Università o a un colloquio di

ne, invece, niente minigonne”.

vo?” in queste cose bisogna

lavoro. Quello che vale per gli studenti, vale

Vale anche per i professori?

essere un po’ scanzonati”.

Papere e amenità

I Queen, la Regina e le circolari di una preside

1.

di

Orbilius

dimmitutto@teramani.info

“Papere rosse e blu”). Ebbene, ve la sentireste di dire che quel giornale, quella TV, quel giornalista, quel titolista, indegni di rappresentare la categoria, riverberano oggettivamente su tutta la categoria la loro inettitudine? No, trattandosi di una insostenibile, improvvida generalizzazione, che – come tutte le generalizzazioni improvvide – sfocia nella vanificazione dell’assunto di base. Qualcuno si chiederà come mai il vostro Orbilius abbia sentito la necessità di correggere i compiti dei giornali.

Immaginate che un illustre giornale, trattando del Giubileo di

Ben più pesante di una eventuale, improvvida generalizzazione sulla

governo della regina Elisabetta avvenuto nel 2002, scriva che

professionalità dei giornalisti è quella apparsa recentemente su un quo-

il Gruppo dei Queen, fondato dal compianto Freddy Mercury,

tidiano (tra l’altro, uno di quelli di cui sopra) riguardante l’eccesso di for-

chiamato a cantare, abbia intonato da Buckingham Palace il fa-

malismo, unito ad una scarsa dimestichezza con la lingua italiana, di una

moso “God save the Queen” (“Dio salvi la

preside che ha inondato con un profluvio di circolari interne i malcapitati

regina”). Immaginate che l’illustre giorna-

docenti ed impiegati della scuola da lei diretta.

le di cui sopra abbia tradotto il titolo del

Da questo singolo, quasi comico (se

brano musicale con “Dio salvi i Queen”.

non fosse gravemente antiprofes-

Traduzione non maccheronica, molto

sionale) episodio l’illustre giornalista

di più, da teatro dell’assurdo (vogliamo

dell’illustre giornale fa giungere il

chiamare in causa Ionesco?)

lettore alla conclusione che i dirigenti

2. Immaginate che un illustre giorna-

delle scuole sono di tal fatta.

le, scrivendo di Israele abbia titolato

E, dunque, la “Buona scuola” è di per

“Schricchiola il partito…”

sé un fallimento.

3. Immaginate che un illustre giornale

Vanificazione per generalizzazione,

abbia creduto di vedere in Piazza della

appunto, almeno agli occhi di Orbilius.

Signoria a Firenze il David di… Donatello!

P.S.: Confermo che gli episodi citati nei punti 1/2/3 sono reperibili nella

4. Immaginate altre amenità del genere reperite frequentemente su quoti-

rubrica “Papere rosse e blu” del sito dell’ANP di Roma, insieme a molte

diani nazionali e locali, nonché in radio e TV (vedi la rubrica di questo sito

altre amenità giornalistiche ivi contenute.


di

16 n.111

Accade a Teramo

Maurizio Di Biagio

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

Piazza Kabul L’ennesima proroga in favore del privato rallenta “sine die” la riconsegna di Piazza Dante al cittadino

L

a serie di piccoli birilli spartitraffico di plastica bianchi e rossi, posti da mesi sopra la grata al centro del parcheggio di Piazza Dante, rimuovibili da chiunque con un semplice calcio e di grandi birilli rossi

incatenati tra loro e posti a corollario dell’edificio del Liceo Classico, sempre sopra le grate che “arieggiano” il sottostante parcheggio, fanno sorgere una domanda: se le grate, evidentemente precarie se segnalate ma “protette” in maniera impropria, approssimativa e dilettantistica, dovessero cedere sotto il peso del traffico automobilistico e causare danni al pedone o alle automobili, a chi sarà attribuita la responsabilità? Su questo interrogativo attendiamo risposta. Piazza Dante, tra l’altro, è insultata da mille ammennicoli vari, tra invadenti garrite d’ascensori e sovra-piantumazione di segnaletica, effigia lo stato di uno spazio storico violentato da un accordo tra pubblico e privato, molto squilibrato a favore del secondo. La storia di quel parcheggio nacque, anzi sopravvisse, dalle parole dell’allora assessore comunale Enrico Mazzarelli che giustificò l’opera perché “v’erano dei fondi da spendere

per dei parcheggi in centro storico”. Allora erano pure i tempi dei project- financing che impazzavano tra gli uffici tecnici di Piazza Orsini, con evidente ricadute finanziare a tutto favore degli imprenditori amici e dunque briciole alla comunità. Ma Piazza Dante grida vendetta. Primo per quell’arredo urbano che in origine prevedeva piante, campi da basket, panchine proprio in una metà della piazza, chiaramente opere mai realizzate malgrado la firma di una convenzione, ma si sa gli atti spesso sono da cornice ad un’idea, poi gli eventi franano… Secondo la convenzione, appunto, i 150 stalli a raso dovevano essere riconsegnati alla collettività nel marzo del 2011, data in cui sarebbero dovuti iniziare i lavori per l’arredo urbano ma nulla di questo è stato fatto. L’amministrazione comunale si è mostrata ben disponibile verso la società Parking Piazza Dante prorogando di volta in volta la data e rimodulando il Piano economico-finanziario. “Abbiamo chiesto più volte senza avere risposta su quali fossero, se c’era davvero


Check point

alcuni punti. L’amministratore

parcheggi: insomma tutta colpa dei

della società Maurizio Pier-

Teramani, dei nostri avi, che in quel

gallini ha sempre dichiarato

sito hanno realizzato opere, come

che “l’opera è stata squilibra-

si compiono da secoli. Alla faccia

ta dal punto di vista del piano

dei sondaggi compiuti nel 2005 dai

economico-finanziario, a

tecnici comunali proprio per evitare

partire dalla procedura che è

che poi le ruspe inciampino in

iniziata nel 1999 ma conclu-

qualche vasellame o corridoio. “Da lì

sasi solo nel 2010, una spesa

è nato tutto” dichiara Brucchi. “Nel

nel tempo eccessiva per tutti

frattempo la società Parking Piazza Dante è fallita e c’è stato il tempo

un’analisi da parte dell’ammini-

per trovare un concordato, insom-

strazione, i vantaggi che stavamo

ma, i libri sono andati in tribunale…

concedendo al privato nell’ambito

Quindi, tutta una serie di vicissi-

della rimodulazione del piano eco-

tudini. Si era trovato un percorso

nomico-finanziario, sia in termini

in cui si stava cercando un nuovo

di gestione dei parcheggi che in

equilibrio economico-finanziario per

termini di esenzione dal pagamento

quanto riguarda l’intervento”. Nel

Cosap e non abbiamo avuto rispo-

frattempo però la piazza non è

sta” commenta il consigliere comu-

pedonalizzata, come da accordi,

nale del Pd, Gianguido D’Alberto,

come da convezione stipulata tra

da tempo sentinella dello slargo Check point

del Liceo Classico e dei Cappuc-

prosegue il sindaco - abbiamo in

cini. Dice il “sannicolense” di aver trovato negli uffici una situazione addirittura di “totale vuoto su questa faccenda”: se la Team è famosa per il suo impenetrabile muro di gomma, gli uffici tecnici farebbero sparire le carte nei buchi neri, che poi secondo le recentissime scoperte tanto neri non sono. Le ultime notizie vogliono che nell’ennesima riformulazione sia apparsa una prosecuzione della gestione del parcheggio a raso ancora per dieci anni! D’Alberto prospetta anche responsabilità di carattere erariale “perché qui ne va

le parti. “Dagli aspetti valutati –

i tipi di attività economiche”. Inoltre, la resa dei parcheggi, alla luce anche della crisi, “è stata ridotta notevolmente, i mancati introiti sono molto più elevati di quanto si pensasse: il parcheggio rende mediamente 900-1.000-1.100 euro al giorno comunque un introito molto al di sotto delle prospettive”. E se a ciò si aggiunge il flop delle vendite dei box auto, solo una settantina

di mezzo il futuro di questa piazza,

una prima fase condiviso il fatto

ma in cima ai pensieri c’è soprat-

che la gestione del parcheggio

tutto la risoluzione di un problema

a raso fosse in parte un ristoro”.

che pesa in modo inaccettabile

Ovviamente D’Alberto non è con-

per tutta l’amministrazione”. Nelle

tento della risposta del sindaco:

schermaglie tra pubblico e privato

“Lì c’è una chiara responsabilità e

che ha contraddistinto la querelle si

scelta politica, perché è evidente

pone il risarcimento di 6,6 milioni di euro che la società aveva chiesto a Piazza Orsini perché defraudata in

il modo con cui questa amminiIl triangolo... sexy

strazione politicamente ha gestito la vicenda Piazza Dante, modo che resta incomprensibile, dimo-

Pista di atterraggio deltaplani

sui 151 realizzati, Piergallini

strando tutto il fallimento politico

ha sempre spinto sull’acce-

e amministrativo, perché siamo

leratore chiedendo a Brucchi

ancora con una delibera del 2013

un riequilibrio dei conti. Il

che proroga sine die la gestione a

sindaco di Teramo parte da

raso di un parcheggio fondamen-

lontano per avvallare in un

tale per la nostra città, senza una

certo qual modo la linea dei

scadenza, senza una possibilità

privati, dal ritrovamento ar-

di controllare effettivamente qual

cheologico che ha modificato

è il vantaggio economico che noi

il progetto e il numero dei

stiamo dando al privato”.

17 n.111


di

18 n.111

Il libro del mese

De profundis Di Oscar WIlde

E

Maria Cristina Marroni

dimmitutto@teramani.info

“Two Loves” di Douglas. Wilde aveva risposto con una tale naturalezza da strappare “applausi sonori” dalla galleria del tribunale. “L’Amore, che non osa dire il proprio nome in questo secolo, è un grande affetto di un uomo più anziano per un altro più giovane, quale vi fu fra Davide e Gionata, quale Platone mise alla stessa base della sua filosofia, e quale si trova nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare – quell’affetto profondo, spirituale, che non è meno puro di quanto sia perfetto(…). È bello, è elevato, è la più nobile forma di affetto. È intellettuale, e si dà ripetutamente fra un uomo più anziano

sistono personalità seducenti le cui azioni disegnano un modo

e uno più giovane quando l’uomo più anziano possiede intelletto e

di vivere mai scontato e prevedibile. Emanano un’energia

quello più giovane ha tutta la gioia, la speranza e il fascino della vita.

magnetica della quale non possiamo disinteressarci: ne siamo

Che così sia, il mondo non lo capisce. Se ne fa beffe, e a volte mette

attratti, consci che non può darsi spiegazione finale del genio

qualcuno alla vergogna per questo”.

e del dolore assoluto.

Nella lettera Bosie diventa l’emblema dell’amato indegno “la futilità

Oscar Wilde rientra tra queste, sebbene la rivista “Punch” nel 1881

e la follia della nostra vita erano spesso molto stancanti per me; ci

commentasse il suo primo

incontravamo solo nel fango” e

volume di poesie come scarsa-

lo scrittore quello dello schiavo

mente originale “Si chiama Wilde

d’amore “la forza di volontà

-selvaggio- ma la sua poesia è

costituisce la base del carattere,

mansueta”. “Francoise de sym-

e la mia volontà era completa-

pathie, je suis Irlandais de race,

mente soggetta alla tua”. Alfred

et les Anglais m’ont condamné

è arrogante, egoista, insensibile,

à parler la langue de Shakespe-

vanesio, superficiale, ingrato.

are” così parlava di sé Wilde a

Eppure Oscar lo ama.

Edmond de Goncourt.

Infatti non c’è mai in queste

Fra le opere di Wilde quella che

pagine pentimento per quella

più apprezzo per la genuinità

relazione, semmai c’è il ram-

delle parole e per il pathos è

marico di non essere riuscito a

la lunga e straordinaria lettera,

cambiare il ragazzo moralmente.

nota come “De Profundis”, che

“Respingere le nostre esperien-

lo scrittore indirizzò all’amato

ze è arrestare il nostro sviluppo.

Lord Alfred Douglas, il suo “Bo-

Rinnegare le nostre esperienze

sie”, dal carcere di Reading.

è costringere la nostra vita alla

L’opera rappresenta “uno stra-

menzogna. È niente di meno che

ordinario documento umano”;

rinnegare l’Anima”.

Wilde vi ha dismesso l’habitus del dandy per apparire autentico e

Wilde è lucidamente consapevole di essere passato “da una specie

sincero. Leggere “De Profundis” significa entrare nell’intimità, cui il

di eternità di fama a una specie di eternità di infamia”. In carcere

titolo allude, inabissarsi fin dentro l’anima del poeta per riemergere

sperimenta il dolore: “dietro al Dolore vi è sempre il Dolore. La

consapevoli di riconoscere ora

Sofferenza non porta maschera,

un cuore affranto e innamorato.

al contrario del Piacere”, ma ca-

Le parole sono struggenti e

pisce solo allora che “il segreto

oscillano tra il rimprovero per

della vita è la sofferenza”.

l’ingrato amante e per se stesso,

La lettura del “De profundis”

poiché lo scrittore ha compro-

svela un uomo che ha superato

messo la sua Arte per quella

la contingenza e raggiunto il

cieca passione.

piano in cui vita, letteratura e

Wilde scrive la lettera nei primi

morale sono contigui. Ci sono

mesi del 1897, mentre sta scon-

momenti che sfiorano il sublime,

tando in carcere la pena ai lavori

perché il fulcro della narrazione

forzati per il reato di sodomia.

è un cuore palpitante, appassio-

Durante uno dei processi il

nato e consapevole. I contem-

giudice Charles Gill gli aveva

poranei di Wilde intesero come

domandato di spiegare cos’era

perversione quello che era un

“quell’amore che non osa pronunciare il proprio nome”, citando proprio un verso della poesia

sentimento autentico e sincero. L’Amore infatti sopravvisse all’esperienza del carcere.


di

Domenico Attanasii

Satira

Embargo alla teramana Ce sinde o ‘nce sinde, cumbà!!!

D

dimmitutto@teramani.info

n.111 possono definire argomenti apicali. Tale quindi è il comunicato stampa dell’annuncio di inizio dei lavori che serviranno a completare la pista di collegamento pedonale e ciclistico tra l’Acquaviva e la Gammarana. La nota esplicativa assicura che lungo l’asse della pista, non figureranno più interferenze con le automobili. Della serie: “Vietato sputare per terra sugli autobus”; “Non sbottonarsi l’impermeabile dinanzi alle fanciulle se si è sprovvisti di indumenti

ue parole sulle problematiche che attual-

De Gasperi appoggiato esternamente dagli alleati

intimi”; “Non fumare nelle corsie degli ospedali,

mente investono le politiche sociali tera-

e all’interno dai partiti di massa che avrebbero

soprattutto nei reparti di pneumologia”. La ditta

mane quanto e non altre il taglio ai servizi

condotto dritti dritti al compromesso costituzionale

appaltatrice potrebbe iniziare i lavori entro il mese

per i disabili. Un comunicato stampa tira

per favorire la nascita della Repubblica. Un governo

di settembre, la chiosa del comunicato stampa del

l’altro e per Brucchi & Misticoni la pezza diventa

con il quale inizia l’egemonia della Democrazia

Comune. Proprio come quel celeberrimo manifesto

come al solito più grande del buco. La cinghia biso-

Cristiana che caratterizzerà l’intero dopoguerra

pubblicitario della festa patronale che annunciava

gna stringerla tutti quanti e questo vale anche per

italiano. Un predominio ideologico protrattosi fino a

un’improbabile esibizione della band di Renzo

chi suo malgrado è vittima della cosiddetta “mala-

oggi per mezzo dei suoi discendenti metamorfosati,

Arbore con l’imbarazzante avverbio “forse”. Non

sanità”. Un termine abusato, quest’ultimo, ricusato

dispersi in sigle e siglette partitiche. Questa è l’e-

da meno, a Teramo, dopo le vicissitudini legate alle

dall’ex presidente della Regione Abruzzo, oggi “ano-

redità dei fautori dell’attuale ridondante sedicente

peripezie calcistiche, si è deciso attorno a una ma-

nimo” tra gli “anonimi” dei politicamente ininfluenti

meritocrazia sbandierata impudica quale feticcio

nifestazione culinaria l’embargo nei confronti delle

per giusta causa vista l’incapacità amministrativa

propagandistico a sostegno del ritorno a logiche

prelibatissime “olive ascolane”. Il rimando alla città

dimostrata in cinque anni e mezzo, di conseguenza

censitarie, autoritarie e oligarchiche. Immuni ai

di Ascoli Piceno a molti è parso scontato. Così evi-

punita dall’elettorato, all’indomani delle ultime

sogni archetipici, agli incubi di un esame di scuola

dente che, per rappresaglia e per pareggiare i conti

consultazioni elettorali. Politici di levatura irrilevante

da ripetere, a un water che non si trova libero.

in tavola, qualcuno ha voluto porre veti assoluti sui

ma comunque nobili nipoti di quella “zona grigia”

All’angoscia sul silenzio di dio, la colpa e l’innocen-

consumi di un altro piatto tradizionale. Il succulento

che anticipò la nascita del governo Parri rimasto in

za che si antepone all’incontrario di quella di un

“Tacchino alla Canzanese”. Anche in questo caso,

carica dal 21 giugno 1945 al 10 dicembre 1945. Un

dio rumoroso. E la paura che crea limiti e confini;

l’accostamento ai natii luoghi di un presidente del

governo di 172 giorni in quei tempi anche detto del-

nei pensieri e nei sentimenti, invece assenti. Misti-

football parrebbe similmente assiomatico. Si nasce

la “Resistenza”. Indifeso e ignorato perfino dal PCI.

cismo convergente e parallelo come la pista ciclo

poveri. Oppure si diventa ricchi. Spesso, si rimane

A dicembre, sempre nel 1945, nacque il governo

pedonale denominata “Green Way”. Questi sì che si

così come si è.

di

L’oggetto del desiderio

La navicella

S

Carmine Goderecci

dimmitutto@teramani.info

rischio di avvelenamenti. Col passare dei secoli presero la forma delle navicelle contenitori più ampi e voluminosi adibiti a contenere tutto l’equipaggiamento da tavola del signore. Sia il contenitore ermeticamente chiuso che il suo contenuto erano di materiali preziosi quali oro e argento. Fu solo in seguito che venne inserita negli arredi liturgici attribuendole il significato mistico di chiesa o di croce del Cristo, entrambi strumenti per accedere

embra derivare dalla “Nef” il nome del singolare contenitore di stovi-

19

al mondo superiore. Tuttavia nei dipinti e nelle documentazioni dell’epoca,

glie caratteristico della tavola degli aristocratici, definita

essa sembra assumere anche un’eccezione legata al suo conte-

dal XIII secolo “La Navicella”.

nuto: quello dell’incenso riferito alla natura divina di Cristo quale

Apparsa dapprima nel Medioevo usata come saliera, un

simbolo del suo culto.

contenitore nel quale il sale poteva essere chiuso scongiurando

Viceversa alla “Nef” quale contenitore da tavola, va attribuito il

cosi la possibilità di essere tagliato con arsenico divenendo cosi

valore di segnale di regalità, per cui si evince che la “Navicella”

un arma letale.

è attributo dei santi diaconi, mentre la “Nef” quale contenitore

Tale contenitore era un privilegio regale, poiché il principe quale

regale compare spesso nell’iconografia dell’Adorazione dei Magi

futuro erede al trono era colui che maggiormente correva il

come segnale della Divina Regalità.


20

di

Write about.. the records!

Maurizio Carbone

dimmitutto@teramani.info

n.111

Tom Petty & The Heartbreakers “Damn The Torpedoes” 2CD Deluxe Edition 2010 (Digipack). BACKSTREET/GEFFEN – Distr. UNIVERSAL

Q

HEARTBREAKERS, un nome, un programma e… un logo emblematico (un cuore rosso infuocato trafitto dalla chitarra), graficamente tra i belli della discografia di tutti i tempi! Di solito, quando facevo incetta di vinili, al mio ritorno nonostante l’ora tarda, non resistevo alla tentazione di mettere sul giradischi, almeno un ‘campione’ dell’acquisto: ricordo vividamente la circostanza, troppo forte il richiamo della cover e… ooops, il miracolo delle 02:00 di mattino. Allacciamo le cinture, volume a tavoletta e …booom, l’emozione si ripete anche oggi, il supporto è diverso (CD), ma il risultato è identico. Refugee, open-track fantastica: chitarre (2) elettriche scintillanti e assassine, il Rifugiato Petty e, l’altro diavolo dello strumento, l’immenso Mike Campbell, a rincorrersi continuamente, adeguatamente sostenute dalla ritmica, Stan Linch (batteria) e Ron Blair (basso) infine, il mago delle tastiere (piano, organo) Benmont Tench. Il brano è straordinario, ritmo, melodia, chorus… tutto quello che dovrebbe avere una perfetta rock song, condensato in 3’ e 21”! Il CD incalza, in Here Comes My Girl (02), emerge il lato peculiare del gruppo: continui cambi di ritmo, suono rotondo, sapido, la voce di Tom mai così espressiva e sofferta, incanta nel recitato/cantato, sostenuto dalla perfetta macchina metronomica (bass & drums) oltre naturalmente dal muro di chitarre e condito a dovere dalle tastiere. Un simpatico jingle annuncia

uesta volta l’annosa diatriba Vinyl vs Compact Disc,

Even The Losers, perfino i perdenti, partecipano al gioco scin-

finisce con un equo pareggio, anche se, vorrei por-

tillante della resa sonora mozzafiato, bella, corale, incalzante

tare acqua al mulino del ‘disco nero’: 1979, in piena

come non mai, anche negli urletti della dissolvenza finale.

esplosione Punk, nelle ‘vasche’ di uno dei local record

Cambio di ritmo non proprio evidente, è la volta di Shadows

store (Pescara), campeggiava la cover con un tizio biondo e

Of A Doubt (A Complete Kid), le ombre del dubbio possono

smilzo, T- Shirt rossa, giacca nera e, la (bellissima) Rickenba-

ingenerare equivoci e/o ambiguità? Ascoltate questo brano

ker a tracolla che, come

e i dubbi medesimi si

vedremo, nulla aveva da

dipaneranno nelle note

spartire con il ‘fermento

cantate e suonate

innovatore’ di quegli

magistralmente dagli

anni, comunque impor-

‘Spezzacuori’. Ancora

tantissimi. (Thomas Earl)

uno stacchetto (un flip-

Tom PETTY, Gainsville,

per!), Century City (05),

FLO, 1950, nato in una

posto a conclusione della

famiglia con ascendenze

versione A-side in vinile,

Pellerossa (nativo bion-

sostenuta, incalzante,

do?), adolescente, assiste

corale, ok, città ideale del

nella sua città, al Con-

secolo. Il piano martel-

certo di Elvis PRESLEY

lante introduce la traccia

rimanendo ‘fulminato’

n° 06, Don’t Do Me Like

e decidendo cosa fare

That, probabilmente

nella sua vita. Esordisce

interlocutoria, precede

con alcuni gruppi locali,

però l’altra gemma del

SUNDOWNWERS, The

disco: You Tell Me, piano

EPICS e soprattutto The

e sinistre note d’organo

MUDCRUTH (formazione

si incontrano e scon-

che ha ricomposto re-

trano con il fuoco delle

centemente for concerts

chitarre, entrano tutti gli

& records), infine, mette

strumenti e, la voce di

a punto la ‘perfetta

Tom, accorata, sofferta,

macchina da guerra’: The

la suggestione è forte,


l’impatto è memorabile,

ni dal vivo. Infine, altra

eclatante, risultato da

versione (demo) di Casa

sballo! Ancora il piano

Dega e, l’alternate take

indiavolato di Mr. Tench

di Refugee a conclude-

ai blocchi di partenza di

re degnamente così,

What Are You Doin’ In My

com’era iniziato l’ascolto

Life? Ascoltate la song e

del disco. Lo spazio è

trovate la risposta all’in-

tiranno, le battute troppe,

terrogativo ‘esistenziale’

devo spendere però qual-

della domanda, a corolla-

che rigo a consuntivo di

rio della risposta stessa,

un’esperienza d’ascolto

l’andamento del brano,

unica ed entusiasmante,

simpatico e divertente.

la mia copia in vinile poi

3 x 3 = 9, ultimo brano

(rigorosamente import

del disc 1: Lousiana Rain,

from USA) è incredibil-

volevo rimandare la cita-

mente immutata nel

zione ma, a questo punto

tempo, pulita, dinamica

non posso esimermi nel

(ascoltata centinaia di

citare i ‘favolosi’ Byrds,

volte!), ogni volta l’in-

qui Petty fa ancora di più,

canto si ripete, il disco

non li imita ma, li evoca

va suonato ‘play-loud’

(non è la stessa cosa),

(chi può permetterselo),

la song è meravigliosa,

il CD suona altrettando

sontuosa, umbratile

bene, merito del lavoro di remaster di Chris

come la… pioggia della

musicale (non solo), brano con un bel

Louisiana, altro jingle introduttivo, per

ritornello. N° 03: Casa Dega (era un 45

Bellman, l’originale era di per se ecce-

arrivare nello stato del sud, si parte

giri – 12”), stupendo, inizia lentamente

zionale, prodotto dallo stesso Petty e

dalla California, non so quanto voluto

poi sale, cresce notevolmente, scan-

Jimmy Iovine, sound Engineer Shelly

ma, la voce sembra proprio quella

dito magistralmente dagli strumenti

Yakus, cover art Tommy Steele.

del grande Roger McGuinn, melo-

e dalla voce… arrochita quanto basta

Time, Disc 1, 36:32 / Disc 2, 30:18 –

dia, ritmo, atmosfera, la suggestione

di Tom. It’s Rainin’ Again, molto breve

Price: 18,91 DODAX/ZORENO (Ger-

è infinita.

e interlocutoria ci porta al set-live’, 3

many) – NAGIRY (UK) by Amazon

‘pratico’ del CD è innegabile, si parte

brani, nell’ordine Shadows Of A Doubt

NB: Il CD ha un package adegua-

con Nowhere, affatto uno ‘scarto’,

(A Complete Kid), Don’t Do Me Like

to, aperture a 3 ante, comple-

classica song alla Heartbreakers, ben

That e Somethin’ Else, un saggio della

tissimo di credits, photos, tutti i

cantata e suonata, Surrender ci dice

perfetta organizzazione della band,

testi delle songs (booklet 28 pag.)

che l’arrendevolezza fa parte della vita

rodata a dovere specie nelle esecuzio-

Voto: 10!

Disc 2: il vantaggio

21 n.111


22 n.111

Festival

Incontri d’Opera 2015

L’

dalla

Redazione

dimmitutto@teramani.info

pianiste: Colette Sibille, Michela De Pasquale e Viviana Gasperini. Il 28 agosto si sono ascoltate le migliori voci d’Abruzzo al “Galà della lirica” Beatrice Fallocco soprano drammatico, Giulia Valentini Soprano di Coloratura e Daniela Nineva Mezzosoprano di origine bulgara; al termine del concerto il pubblico ha tributato alle artiste una “standing ovation” di dieci minuti. Dal 3 settembre il Festival si è spostato a Tortoreto lido nel Salone parrocchiale della Chiesa di Santa Maria Assunta con una seguitissima “La Serva padrona” di Pergolesi in costume settecentesco che ha visto protagonisti Annalisa Di Ciccio, serpina, Ferruccio Finetti Uberto e Chiara

Associazione culturale Ensemble

Marangoni Vespone. Sabato 5 settembre

Synaesthesya di Martinsicuro (Te)

si è tenuto il recital della pianista ferrarese

grazie al significativo sostegno della

Rina Cellini che ha magistralmente eseguito

Fondazione Tercas, torna “a vivere”

un programma di brani famosi e di brani per

dopo tre anni di quasi totale silenzio orga-

pianoforte composti da operisti quali Bellini

nizzando a partire dal 6 Agosto 2015, fino

e Gioacchino Rossini.

al 22 novembre 2015, la XV edizione del Fe-

Il 10 settembre folla e grande successo del

stival dell’Intermezzo “INCONTRI D’OPERA

“Galà della Lirica” con Arie e Duetti celebri

2015”. La serie di spettacoli, che ha per mo-

per soprano e tenore con Annalisa Di Ciccio

tivo conduttore la musica lirica operistica e

e Giovanni di Deo. La rassegna chiude la

da camera, si snoderà in tre comuni diversi:

sua fase tortoretana il 12 settembre con

Martinsicuro, Tortoreto Lido e Nereto; la

un Concerto dedicato a brani d’Opera ed

rassegna si svolgerà in collaborazione con

alla Canzone Classica Italiana con Vanessa

la Regione Abruzzo, l’Associazione Musicale

Santilli soprano, Benedetto Agostino Tenore

Haydn, l’Associazione Amici di Tortoreto

ed il basso Lorenzo Rosini. A seguire ci

l’Associazione Insieme di Tortoreto ed il

saranno un appuntamento ad Ottobre il

Centro Ricerche Storiche Truentum e le

18 ore 17 e 30 con un concerto di “enfant

Amministrazioni dei tre comuni ospitanti

prodige” del pianoforte tra i quali spicca

l’evento.

Angela Carradori di dieci anni vincitrice di

Il festival si è aperto giovedì 6 Agosto alle

numerosi concorsi pianistici. La rassegna

21 e 30 nell’Aula Consiliare del Comu-

si conclude a Nereto con due concerti il 14

ne di Martinsicuro in via A. Moro, con un concerto per viola e

ed il 22 novembre ore 17,30 Sala Allende del comune di Nereto,

pianoforte dedicato a musiche “Dal Romanticismo alla Cavalleria

in cui si esibirà il noto soprano aquilano Antonella Cesari con un

Rusticana” hanno suonato Samuele Danese teramano, alla viola

programma di arie rare del repertorio da camera e la nota flauti-

ed il pianista siciliano Calogero di Liberto; il 20 aqosto è stata

sta Vilma Campitelli che suonerà brani di compositori abruzzesi

la volta di una versione lirico-teatrale dell’Opera “La Traviata”

ambedue saranno

di G. Verdi. In forma

accompagnate dal M°

scenica, lo spettacolo

Sara Torquati. Siamo

ha visto una sala gre-

contentissimi della

mita di appassionati

grande affluenza di

dell’Opera lirica, posti

pubblico avuta, cosa

a sedere esauriti ed

che ha fatto riflette-

applausi per dieci

re gli Assessori alla

minuti; i protagonisti,

Cultura di queste

Annalisa Di Ciccio

amministrazioni

soprano, Giovanni Di

che sono sempre

Deo Tenore, Andrea

un po’ prevenuti nei

Pistolesi Baritono, accompagnati dalla pianista Sara Torquati

confronti della musica

hanno offerto una performance degna di grandi teatri d’opera.

classica ed operistica.

Apprezzati e seguiti da un pubblico affezionato e numeroso sono

Info: ASSOCIAZIONE CULTURALE Ensemble Synaesthesya

stati gli altri appuntamenti del 25 agosto con un concerto di gio-

Via Strada Statale 16 n 39

vani artisti nella sala della musica del Museo delle Armi Antiche

MARTINSICURO TE

con le performance del soprano Federica Giordani, del Basso

Cell 335-6627564

Lorenzo Rosini, del Controtenore Nikos Angelis e di tre valenti

EMAIL: sky-music@libero.it


di

Rossella Scandurra

Dura Lex Sed Lex

L’onere della prova

L’

dimmitutto@teramani.info

n.111 alcuni di questi non risultano esistenti sulla base delle prove disponibili. Il mancato raggiungimento delle prove può dipendere: 1) dal fatto che non sono state dedotte prove dalle parti; 2) dal fatto che sono stati disposti o ammessi mezzi di prova che non

art. 2697 del codice civile al 1° comma

Dall’altro lato si pone, invece, il convenuto il

hanno avuto esito perché è venuta a mancare

stabilisce che “chi vuol far valere un

quale deve eccepire cioè contestare la verità dei

la loro assunzione; 3) quando su quel fatto, no-

diritto in giudizio deve provare i fatti

fatti avanzati dall’attore; dovrà, quindi, provare

nostante l’assunzione delle prove, siano rimasti

che ne costituiscono il fondamento”.

la sussistenza di altri fatti in modo tale da modi-

dei dubbi che mettono in discussione l’esistenza

L’onere della prova, in senso soggettivo, è

ficare o estinguere il diritto vantato dall’attore.

stessa del fatto.

l’onere di provare i fatti che costituiscono il

Questo significa che una volta instaurato un

Vale in ogni caso il principio logico elementare

fondamento delle pretese avanzate da una

giudizio, il giudice adito accerta la verità dei fatti

secondo il quale nessuno può logicamente

parte nei confronti di un’altra, al fine di fornire al

rilevanti per la controversia, sulla base di prove

affermare l’esistenza di un fatto se di esso non

Giudice gli elementi di decisione relativamente

validamente acquisite, stabilendo quali fatti

esistono prove sufficienti.

alla questione di fatto sollevata.

possono considerarsi veri.

È ovvio che per affermare l’esistenza di un

Mentre in senso oggettivo consente al Giudice

Dopo l’accertamento di tali fatti, il giudice potrà

fatto si deve disporre di elementi probatori che

di emettere in ogni caso una pronuncia di

applicare la regola più appropriata per decidere

consentano di ritenerlo esistente; ciò costituisce

accoglimento o di rigetto della domanda, ciò

concretamente la causa instaurata, portando a

una regola di giudizio.

a seconda che l’attività probatoria delle parti

decisione la causa stessa.

La decisione finale è sempre il frutto del libero

abbia portato o meno ad appurare la verità dei

È ovvio che a tale decisione si potrà arrivare

convincimento del Giudice, il quale valuterà il

fatti.

solo quando le prove, poste a fondamento della

materiale probatorio acquisito durante la fase

L’onere della prova incombe sull’attore cioè su

domanda con cui è iniziato il procedimento,

istruttoria “secondo il suo prudente apprezza-

chi intraprende un giudizio, il quale è tenuto,

risultano regolarmente acquisite e quindi risulta

mento” (art. 116 c.p.c.).

ovviamente tramite il suo difensore, a provare i

dimostrata la loro esistenza.

Ovviamente l’argomento dell’onere della prova

fatti che costituiscono il fondamento del diritto

Quando tutto ciò non si verifica possono sorgere

è molto ampio e necessita di approfondimenti

che intende far valere in giudizio e sul quale si

dei problemi, nel senso che i fatti che dovrebbe-

giurisprudenziali che non possono essere affron-

fonda la sua pretesa domanda.

ro risolvere la controversia che si è instaurata o

tati in questa sede.

di

Note Linguistiche

I

Termini originali del linguaggio giornalistico

Maria Gabriella Di Flaviano

23

dimmitutto@teramani.info

politici. Cavallo di ritorno è la notizia già pubblicata che, dopo qualche tempo, per equivoci o alterazioni di elementi viene data come nuova e inedita. Il serpente di mare è una notizia talmente inverosimile da sembrare frutto di pura invenzione. Il soffietto è un breve pezzo di esortazione, di lode o di adulazione. La locandina è quella composizione in corpo grosso e incorniciata posta in rilievo in mezzo al testo. L’asterisco è un breve pezzo per lo più non firmato, seguito da altri pezzi

l linguaggio giornalistico è forse tra i più ricchi di parole

analoghi contrassegnati da un asterisco e riguardanti general-

del mestiere: Coccodrillo, Pastone, Cavallo di ritorno, Ser-

mente appunti di cronaca, notiziole, piccole polemiche, ecc…

pente di mare, Soffietto, Locandina, Asterisco, Manchette,

La manchette (parola francese che significa “manichino”) è

Fuori sacco, un dizionario davvero curioso e strano che

quella composizione tipografica che sta spesso ai lati della

cercherò di spiegare nel modo più semplice.

testata o che, circondata da fili scuri, spicca in mezzo alla

Coccodrillo è il nome che si dà a quegli articoli che si tengono

pagina. Ed eccoci infine a fuori sacco, quel dispaccio che per

pronti, biografici o necrologi di personaggi illustri, nell’even-

maggiore celerità, non va nel sacco della corrispondenza ma

tualità che essi balzino alla ribalta della cronaca o scom-

è consegnato direttamente al funzionario del vagone postale

paiano. Pastone è l’articolo che riunisce insieme cronaca e

e può essere ritirato dal destinatario all’Ufficio arrivi, prima di

commento dei principali avvenimenti giornalieri, per lo più

essere affidato al portalettere.


di

24 n.111

In giro

Sergio Scacchia

http://paesaggioteramano.blogspot.it

Il museo di Celano Le sconosciute bellezze dell’arte in Abruzzo

N

rebbe ben altro tempo e attenzione. Ho trovato in una delle elle varie incursioni museali che gli appassionati di

sale splendidi bassorilievi del XII secolo provenienti proprio

arte possono compiere sul territorio abruzzese, la

dall’antichissima chiesa di San Pietro che insiste sui resti

visita al castello dei Piccolomini di Celano e al Museo

dell’antica colonia romana. È un gradevole viaggio nel tempo

della Marsica, rappresenta certamente uno dei mo-

quello che si può vivere in questa ampia sala tra reperti lapi-

menti più alti.

dei, frammenti di capitelli, pezzi di antichi amboni, frammenti

Eppure sono veramente pochi affezionati dell’arte a conosce-

di scene bibliche fra cui si identifica Giona tra il grande pesce

re questo luogo, incantevole scrigno di capolavori snobbati

che sta per inghiottirlo e piccole sirene vaganti, in cui l’arte

per mancanza di una seria promozione, oggi non insufficien-

del Romanico dà il meglio di se. Una piccola sala accoglie an-

te, oserei dire, assente completamente.

che la sezione archeologica della famosa Raccolta Torlonia di

Siamo in un luogo dove la bellezza di una scena medievale

Antichità del Fucino, di quando l’ampia zona era caratterizza-

inedita completa, mirabilmente, la

ta dalla presenza del grande lago che

fruizione di opere d’arte affascinanti.

occupava l’intera piana o quasi che

Ciò che colpisce il cuore e rimane

si staglia sotto le falde della piccola

nell’intimo, una volta superato il gran-

montagna del Salviano, propaggine

de portone, è l’ingresso nel cortile a

del maestoso Velino. Panorami idilliaci

doppio ordine, maestoso nel suo porti-

tra frammenti di vita sul lago e piccole

co e con le arcate ogivali. Alzando

barche di pescatori si presentano

gli occhi si è rapiti dalla proporzione

attraverso bozzetti e dipinti. S’intu-

armoniosa del loggiato superiore

iscono le case dei pescatori, le ville

scandito da colonne sottili e da archi a

degli antichi Patrizi, la città di Celano

tutto sesto. La luce che penetra nella

con la possente cinta muraria anche

quiete dell’insieme, pare abbracciarsi

in piccoli bassorilievi in pietra, che re-

amorevolmente con il pozzo centrale

stituiscono la vivacità di un luogo che

il quale evoca scene senza tempo.

doveva rappresentare una notevole

È solo l’antipasto di un convito son-

importanza sulla via che dalla capitale

tuoso.

Roma, portava al mare Adriatico. Una

Nel piano nobile del Castello che si

rivisitazione in chiave ideale di una

erge nel centro della cittadina un tem-

vita che aveva il giusto equilibrio tra

po famosa per la bellicosità dei suoi

uomo e natura, vita e lavoro, svago e

abitanti, i Marsi, noti per la loro fero-

impegno.

cia e la resistenza alla fatica oltre che

Ma il bello deve venire. Nella sezione

per la bravura nelle armi, si snodano

religiosa, l’arte sacra si sviluppa attra-

ben undici sale che corrono lungo

verso statue di Madonne con Bimbo,

tutto il loggiato e ospitano le opere

Polittici con figure di Santi in estasi,

d’arte del museo marsicano che, per

omaggi a figure di Beati in contempla-

chi vi scrive, in gran parte sono state

zione, fino alla bellezza pregiata di rari

piacevoli sorprese.

Crocifissi Processionali con preziose

Ero appena tornato da un passaggio

pietre incastonate. Sono gioielli di

purtroppo veloce nella zona arche-

oreficeria di cui l’Abruzzo ha il suo

ologica di Alba Fucens che merite-

massimo artista in Nicola da Guardia-


per ammirare la vallata dall’alto delle

Avezzano/ A25 direzione Pescara/

merlature che costeggiano i cammina-

uscita Aielli-Celano

Veramente un peccato che grida

menti lungo gli spalti.

Informazioni: Museo Nazionale d’Arte

vendetta la cronica mancanza di pro-

In estate ospita varie manifestazioni,

Sacra della Marsica tel. 0863-792922

mozione a questo Museo che merite-

spettacoli in costume d’epoca a uso

ORARIO VISITE CASTELLO “PICCOLO-

rebbe frotte di visitatori e che invece

e consumo dei turisti e di musica sia

MINI” CELANO (AQ)

trovo semivuoto ogni volta che arrivo

lirica che leggera.

Castello: dalle ore 9,00 alle ore 19,00

a Celano. Sono tanti i turisti che arri-

È un incontro con la storia, una

(chiuso lunedì)

vano in paese, magari evadendo per

passeggiata attraverso i secoli, dal

Mostre: dalle ore 10,00 alle ore 18,30

qualche ora dal sole cocente dell’e-

medioevo ai giorni nostri da effettuare

Biglietteria: dalle ore 10,00 alle ore

state al mare. Mancano dei cataloghi,

magari con i bambini che si meraviglie-

18,00

mancano delle guide, poche notizie su

ranno nei saloni antichi, osservando le

Il Castello “Piccolomini” di Celano

internet, qualche foglio ciclostilato per

armi di un tempo, le raffigurazioni dei

(AQ) è aperto ai visitatori tutti i giorni

alcune informazioni buttate qui e là, in

guerrieri.

tranne il lunedì.

grele, nome famoso nel mondo intero.

linea con la assoluta gestione dilet-

Visite guidate a cura dell’Ufficio Atti-

tantistica dell’apparato promozionale

Come arrivare a Celano:

vità didattica:

della nostra Regione.

A24/A25 RM-PE uscita Aielli-Celano

dal martedì al venerdì su prenota-

Andate a vedere il castello, è ampio,

da Napoli: A1 NA-RM uscita Caia-

zione:

ben tenuto, merita una visita anche

nello/ seguire indicazioni per Sora/

tel. e fax 0863-792922

25 n.111


di

26 n.111

Cinema

Siamo tutti Wazungu Il secondo film di Kivu Ruhorahoza

U

Leonardo Persia

dimmitutto@teramani.info

di estasi (contemplazione assorta), in realtà stiamo precipitando nella trance (scatenamento di body & soul). Si penetra a spirale nelle radici-inferno del plot, in quelle soltanto. Nessuna narrazione tonda, sviluppata, avviluppata. Secondo la lezione dei ’60 e ’70, compresente la molle drammaturgia a specchio mono-riflettente d’inizio 2000. Non sono lui, ma sono lui. Come in I Am Not Him (2013), di Tayfun Pirselimoglu, interessante regista turco a cui il prossimo Pesaro dedicherà una personale. Continuo intersecarsi del medesimo, che sia oggetto o azione o personaggio, all’interno di una diversificata narrazione, ad episodi. Pentamerone, esamerone, trimerone. Dai Taviani boccacceschi al Garrone basiliano, fino al cine brasiliano del Ceará (gli imprescindibili O animal sonhado e A misteriosa morte de Pérola, entrambi di quest’anno). «In che Medioevo ci troviamo?» chiedeva alla madre storica la bimba di Un film parlato (2003), opera trans-contempla-

n uomo, una donna. E un altro uomo. O, meglio, un ma-

tiva delle colonie. Il Medioevo africano ha il suo culmine nell’Otto-

schio che segue un altro maschio e poi la femmina si pian-

cento colonialista. E il nostro film parte proprio da lì.

ta davanti. Hawks? Ma i due signori non sono amici. Storia

I tre personaggi sono immessi in altrettanti working hypotheses

gay? Piuttosto eterosessualità spinta, in cui l’opposto,

di un fatto dato per vero. Based on a true story. Magari non lo è

l’héteros, costituisce un’ossessione, il faccia a faccia ravvicinato

proprio, di sicuro appare verosimile. Il che basta per farsi credere,

dove io (non) è (più) un altro. Un uomo è bianco e il secondo nero.

specie quando la vicenda risulta incredibile e inverosimile. Vagan-

Anche la donna è africana. Più di che rivalità girardiana, comun-

do tra le epoche, non obbedendo più a leggi fisiche e psichiche,

que presente, si dovrebbe parlare di conflitto cromatico, culturale

intercambiando testo, teste (nel senso di testimone). E teste

e di classe. Una guerra di proiezioni. Invisibili, eppure incise nella

(quelle che racchiudono il cervello): alla maniera di un etno-rac-

carne. In testa, nel corpo. E nel film.

conto di Thomas Mann. La donna nera di cui si diceva sparisce

Things of the Aimless Wanderer,

misteriosamente nel nulla. In un pa-

passato a Rotterdam, al Sundance,

ese dell’Africa centro-orientale, non

poi premio del pubblico al Festi-

necessariamente il Ruanda da cui

val del Cine Africano de Córdoba,

proviene il film. Siamo nell’Ottocento,

osa filmare quel che c’è ma non si

nell’oggi e, ahinoi, anche nel domani.

vede. Fantasmi ancestrali personali.

Tutto insieme, spazio psichico com-

L’altro, la donna, il diverso, il mio non

preso. Lo spettatore trovi il filo che

semblable e giammai frère. Aggiun-

faccia incontrare scontrare gli esseri

gendo quel che ne consegue, ciò che

e non esseri della storia, gli elementi

continua, certo, a restare invisibile,

e la mancanza di elementi.

sia pur evidentissimo. I nostri tempi

Chi ha visto il precedente, bellissimo

vedono troppo, per cui non vedono

esordio di Kivu Ruhorahoza, Matière

affatto. Eyes Wide Shut (e, pure qui,

grise (2011), sa che il giovane autore,

sesso, maschere e strane piste).

promettentissimo, lascia tranquilla-

Neppure sentono, proprio nel senso

mente sgretolare la logica del raccon-

di ascoltare. Quindi le immagini sono

to come la si intende in genere. E nei

radicalmente immerse nel sound che

generi. Lasciando tuttavia intaccata

rende tremebondi, avantgarde, tech-

quella, ben più impalpabile, dell’a-

no, world, deliquio lisergico sonoro

nalisi psicologica, parapsicologica,

ipnotizzante invano. Note distorte e

antropo e fenomeno-logica. Cinema

psichedeliche che replicano l’audio di

replica del sogno, arcano e misterio-

quel corno magico e ancestrale che,

so. I sogni, si sa, son desideri, e son

a tracollo dell’africano, tra le piante

paure, sempre ben reconditi. Qualsi-

della selva, apre il canto del capro. Ci

voglia abile ordine di strutturazione

si dovrebbe sballare. Invece si resta

degli stessi è destinato a franare. Per

controllati. Senza riuscire ad agire

cui occhio alla linea di fuga, possibile

(o quasi) né a parlare (un po’), senza

logica analisi di immagini e situazioni

trama. Certo con trauma. Il musico-

tutte disconnesse. Peter Greenaway

logo Marcello Piras direbbe che appa-

ha i numeri enciclopedici, Kivu quelli

rentemente ci troviamo in uno stato

simbolici, filosofici.


Il primo lungometraggio era un dittico che

Nel precedente film di Ruhorahoza c’era

può accadere tra i tre? E in special modo

esplorava le conseguenze della violenza

un proemio basato sui nobili tentativi di

tra i tra? In quell’apparente breve spazio

african way (nello specifico, il terrificante

un cineasta di dar voce e unità a quell’i-

dove si ingolfa una mole incontenibile

scontro etnico Hutu-Tutsi del 1994) sulla

nespresso blues dell’orrore. A sognare un

di cultura (non in senso di erudizione)?

psiche di due vittime, un episodio a testa.

film impossibile che poi, attraverso i due

Di pregiudizi, ferite, rispecchiamenti, odi

C’erano gli scarafaggi, kafkianamente

episodi, possibile lo diventava. Fuoricam-

mimetici, e il così lontano così vicino: di

reinventati, posti nel conflitto come i

po. Cioè in campo.

ieri la colonizzazione, di oggi la globalizza-

topi durante le due guerre

zione? Il tre viene superato,

mondiali. Esseri inferiori

preceduto dal pro-logo(s).

da temere e schiacciare.

Acusticamente espresso da

Spostamento di fantasmi, in

quella voce narrante perfet-

verità. Freud aveva profetiz-

tamente (ed evidentemente)

zato l’uomo dei topi. I ratti,

british (di Matt Ray Brown),

dopo aver perseguitato i

elemento di continuità degli

soldati trincerati della Grande

episodi. Al pari della costante

guerra, finirono sugli schermi

presenza attoriale di Justin

mentali e cinematografici (la

Mulikin (l’occidentale), Ra-

peste di Nosferatu, 1922). I

madhan Bizmana (l’africano),

nazi, poi, proiettarono i topi

Grace Nikuze (la donna). In

in sé negli ebrei. E, certo, pri-

ogni caso, tutto resta aperto,

ma degli Hutu nei confronti

contrastante, contraddittorio.

dei Tutsu, qualcuno aveva

Affinità e separazioni e affinità rese separazioni,

già considerato gli africani scarafaggi. Arriverà mai uno scarafaggio

Il dittico con prologo. Adesso una triade

sparizioni. Come negli elementi chimici

risarcitore del continente nero? Come, in

con premessa. Ogni verità (data dalla

di Goethe, vedi Le affinità elettive (1809),

occidente, arrivò un Topo(lino) disneyano?

struttura) ha uno scatto in avanti. O

il razionale ancor suggestionato dall’al-

Quello dei primi cartoon: mix di giudeo,

indietro. Apre il fine ‘800 imperialista. A

chimia, la magia, la natura. Il verde della

hobo, ex schiavo col washboard, poi pur-

mettere contemporaneamente in forse

foresta armonizzato michelangiolesca-

troppo wasp. In Iran, arrestarono il fumet-

e in chiaro il «potere del tre», il potere

mente con gli occhi azzurri dell’uomo

tista Mana Neyestani, accusato di aver

della verità ufficiale, sia pure ipotetica.

bianco, il wanderer del titolo. In bantu,

alluso agli azeri/zeri col suo scarafaggio

Chi ha ucciso o fatto sparire la donna?

wazungu: perso nella giungla. Dietro lui

di carta. Attenti ai fantasmi. Esistono ec-

La Storia. Il passato è il colpevole, il

e con lui, l’altro vagante, dall’autoctono

come. Entrano ed escono nei vostri corpi,

futuro (replica) ancor di più. Soluzione

sguardo scuro. Quando appare la donna,

nelle menti di chi guarda ed è guardato.

altra del thriller, posta dinnanzi (e non

parte un complesso gioco di sguardi. Chi

Cambiano aspetto, segno, colore della

in coda) al triplice avvenimento Se Buy/

guarda chi? Chi è il vero wanderer senza

pelle e della religione. Sono

meta? Se lo fosse altrettan-

un doppio della discordia.

to lo spettatore? Egli pure

Il due si pone effettivamente

costretto a guardare lui che

come numero di paradossale

guarda lui che guarda lei. I

divisione, incontro (scontro),

tre sono nell’apocalypse now

diaballo, diavolo. L’Inferno

interiore contemporanea.

come in una performance

Prima ipotesi del caso.

di magia nera, giusto per

L’africano osserva a distanza

non dimenticare le roots

la donna seduta a un tavolo

sovrannaturali. Quella dualità

con l’uomo bianco. Immagina

le cultura black e subalter-

di sculacciarla, poi segue il

ne seppero riarmonizzare,

rivale culturale e sessuale al

addomesticare, sincretizzare.

bagno, ponendoglisi accanto

Ne riscrissero il senso. Vuoi

nell’orinatoio collettivo, luogo

mettere se a dire nigger sia

di confronto, per sfidarlo presumibilmente sul versante

un nero o un bianco, se il termine queer lo usi un etero o un omo?

Moretti sta accanto al personaggio, Kivu

delle dimensioni del pene. A casa, il nero

Uno-due. L’incrocio magico di Spencer

Ruhorahoza affianca ad ogni protagonista

su Google cerca la parola cockmonster

Williams e Djibril Diop Mambéty, cineasti

un opposto e complementare. Accanto a

(non monstercock: la differenza c’è!).

tettuti (riparatori), non a caso travestiti

una donna, un uomo. Accanto a un nero,

Significa cock-addicted. Lo sarebbe lei, il

da donna (il primo nel suo Dirty Gertie

un bianco. Accanto a un uomo, un altro

rivale (considerato gay) o addirittura lui,

from Harlem U.S.A., 1946, il secondo ne

uomo. Accanto alla vittima, il suo altro da

che s’illude che il cazzo possa cancellare

Il Decamerone nero, 1972, di Vivarelli,

sé colpevole. Non c’è pericolo di cadere

le classi? In un click, e

girato per finanziarsi Touki Bouki, 1973).

nell’asfissiante political correctness. Cosa

tutto il film è così, un

segue a pag. 28

27 n.111


28

la disinibita Julie Christie di Darling

Inchieste nulle sul nulla? Pur tra zebre e

(1965), altra donna sull’orlo del suicidio.

ippopotami. Si noti che il bianco uno e

Archetipi.

trino è pure giornalista abroad e out of

Tutto chiaro, come sopra esposto,

nowhere, detentore di verità intattingibili,

fuoco di fila di indizi e nessun enunciato.

eppure, e per fortuna, non siamo sicuri

altrettanto imperialistiche. L’africano,

Lo spettatore, invece che davanti allo

di niente. Viene da chiedersi se in realtà

invece, un informatore locale, che crede

schermo, si ritrova dietro la macchina da

non sia stata la donna ad aver condotto

di poter testimoniare, esprimersi, dire la

presa. Spetta a lui organizzare, dirigere.

le (inesistenti) trame, s(e)parizione com-

sua ed essere rappresentato. Non neces-

Girare. In bantu si dice kuzunguka, da

presa. Per mezzo di un suicidio assertivo,

sariamente tutto è in bianco e in nero. Si

cui deriva l’altra parola, wazungu. Tutto

lei così bella così dolce. E magari al fem-

vaga smarriti in una foresta di ipotes(t)i e

torna.

minicidio sarebbe il caso di opporre un

narrazioni (in)finite. Rimpallo non-stop di

E torna pure, nel secondo episodio, den-

complementare desiderio di sottomissio-

identità e rappresentazioni. Oltre che die-

tro i movimenti sexy di quella donna afri-

ne e di morte. Inoltre. Se l’uomo bianco,

tro la macchina da presa, entriamo altresì

cana che, con parrucca bionda, dopo un

certo sempre colonialista, alimenterebbe

dentro lo schermo. Da spettatori a registi

party mascherato, si autoconvince della

il suo potere non più con la propria

ad attori. Un’altra forma di immedesima-

propria modernità global, ballando dinan-

tracotanza di classe, piuttosto attingendo

zione, in pluri-D. Un cinema espanso, inte-

zi all’uomo bianco che fuma in poltrona.

dallo sguardo dell’altro che gli attribuisce

rattivo e labirintico: non se ne esce.

Crede, altra illusa, che il gioco uomo/

quella forza altrimenti venutagli meno? E

Cast: Justin Mullikin, Grace Nikuze, Rama-

donna, perlopiù interracial, possa essere

ancora. Se quell’orgoglio sessuale (e cul-

dhan Bizimana, Eliane Umuhire, Wesley

alla pari, in quell’amplesso a seguire da

turale) del nero non fosse che l’ennesima

Ruzibiza, Matt Ray Brown

blaxploitation. Invece, post-coitum, la

forma di schiavitù, un cliché castrante

Screenplay: Kivu Ruhorahoza

ritroviamo inscatolata, nella doccia di lui,

invece che liberatorio (non soltanto per i

Cinematography (Color): Kivu Ruhorahoza

nudo a fare il bagno. Nel terzo, incinta,

maschi di pelle nera, sia chiaro)?

Sound: Jan Meinema, Eugene Safali

a fare i conti con i propri sensi di colpa

E se addirittura tutte le narrazioni, come

Editing: Antonio Rui Ribeiro

matarazziani e gli dei dell’uomo bianco

quella over del film, fossero esattamente

Music: Daniel Biro

a giudicarla. Si affidava alla chiesa anche

il contrario: la fine di ogni narrazione?

(Rwanda / Uk, 2015)

segue da pag. 27

n.111


di

Maurizio Di Biagio

Calcio

n.111

L’ira di Campitelli

I

29

dimmitutto@teramani.info non lascio un cent di debito in società”. Scatta l’applauso in una sala gremita con gli ultrà defilati e molto freddi per la circostanza. Tanto che alla fine del suo intervento, il presidente avrà un incontro

“Potrei lasciare. Schiacciati in una lotta tra Figc e Coni”

appartato fuori dall’Hotel con un ultrà che per due minuti buoni gli ha indirizzato sul volto un dito ammonitore per tutto il tempo: che cosa si sono detti resta un mistero

l presidente Luciano Campitelli chiama

famiglie. Si definisce in questa tremenda

ma è facile intuire.

a raccolta i suoi tifosi. “Sono molto

vicenda “un pulcino spaesato” e ripercorre i

Non è mancata al solito i suoi cinque minuti

stanco, posso anche dimettermi. Se

suoi “sette campionati vinti tra i dilettanti”.

di nervo scoperto con i giornalisti locali:

entro un certo lasso di tempo Teramo

Ricorda come ancora riceva 70 messaggi

a suo dire le locandine (“con la D”) non

mi darà una risposta è bene altrimenti per

al giorno di incoraggiamento ma non gli va

avrebbero fatto venire in città i tre attac-

l’amore che ho io per i colori biancorossi

giù affatto quella scritta trovata dalle parti

canti fortissimi che recentemente aveva

potrei rimanere a fare il primo sponsor

di Canzano che recita: “Campitelli vattene”.

contattato. Comunque il suo traguardo,

della squadra, 400 mila euro annui assicu-

Epiteto non siglato.

dice, restano i playoff in Lega Pro: “Questo

rati”. L’uomo travolto da quattro mesi in un

“Vattene non l’accetto da nessuno, solo dal

il mio obiettivo”. Ricorda a chi ha scritto

vortice giudiziario-sportivo senza fine vuole

signore” replica stiz-

le frasi ingiuriose

un cenno dalla città biancorossa. “Voglio

zito. Riporta la sua

si di lui che “io ho

entusiasmo da tutti quanti, in questo modo

teoria degli ultimi

cacciato di tasca

potrei ripartire anche dalla Promozione,

mesi, che in fondo

mia ben 5,6 milioni

perché io ci sarò: ora sono super-stanco e

la società sia rimata

di euro per il Tera-

in questo stato potrei causare danni”. Il suo

stritolata in una lotta

mo e non l’ho fatto

discorso non è quello del Re, ma piuttosto

tra giganti, tra Figc

pesare a nessuno,

quello dell’Albertone nazionale nelle vesti

e Coni, e addirittura

non ci siamo fatti

dell’allenatore del Borgorosso che dalla

“non ho fatto più

un mazzo da culo

finestra, parafrasando Mussolini in mutan-

richiesta per la serie

così… poi scrivono

doni, chiama a raccolta tutto il paese.

B perché avremmo

vattene!”.

Le corde vocali sono timbrate all’alto, la

creato ulteriori pro-

Campitelli dice di

giugulare gonfia, i momenti di commozione

blemi, però abbiamo

conservare ancora

negli ultimi tempi sempre più frequenti e,

fatto ricorso per bloccarla, ma alla fine pen-

il vestito della promozione, quello tanto

ciliegina sulla torta, non mancano nem-

so che non succederà nulla”. Attende il 23

sbeffeggiato nei social network, quello

meno oggi le vittime sacrificali, in buona

per il responso del Coni ma soprattutto per

biancorosso, con le B sui risvolti della

sostanza i suoi attacchi ai giornalisti che

la risposta dei suoi tifosi. Lui paventa anco-

giacca: “Verrà con me per tutta la vita” è il

non si sarebbero comportati come quelli

ra una costellazione infinita di possibilità:

suo proposito… infinito, facendo presagire

del Resto del Carlino “che hanno portato

“Quella della D è molto ridotta, può essere

che l’accompagnerà anche nel suo ultimo

l’Ascoli in serie B”. “Fuori, fuori”, è la rispo-

ancora B, compresa la C attuale. “B,C,D, può

viaggio. “Perché – ribadisce ancora – la B

sta immediata di

essere tutto”.

è una cosa vinta sul campo”. “Sono stati

qualche tifoso. E lui,

Con tutte le sue

sette anni bellissimi e costosissimi vissuti

con una forte dose

energie smenti-

in maniera bellissima ma c’è qualcuno

di vena teatrale,

sce le maledette

che sta spingendo perché questa società

ammansisce tutti,

malelingue che

vada via: se c’è e ha la voglia di rilevarla

da buon pontefice

volevano Campitelli

deve uscire allo scoperto” è il suo monito.

allunga la mano

tra mille difficoltà

“Questi movimenti non sono corretti” è il

regale: “Questo no”

economiche: “Falso,

suo messaggio rivolto a chi lavorerebbe

riprende.

falso, falso!” urla a

nell’ombra.

È un Campitelli che

perdifiato, aggiun-

“Può telefonarmi e sistemo tutto, io resterò

svaria attaccando,

gendo che finora ha

sempre il primo tifoso di questa squadra,

scorrazzando nel

pagato due milioni

perché se la società non trova tre milioni

suo iperuranio fatto

di fideiussioni, tra

è default; io posso rimanere ma è una

di verità, mezze

C dell’anno scorso

cosa che voglio sapere entro il 23. Potrei

verità, accuse e un futuro incerto. Inizia con

e la B, la cui somma ancora non è tornata

ripartire anche dalla Promozione, io ci sarò,

la sua famiglia e con i tributi al suo entoura-

indietro. “Dicono che non potrei pagare gli

ma voglio entusiasmo da tutti quanti, dob-

ge, e alla sua azienda fatta di valori e di 150

stipendi: tutte cattiverie, se vado via ora

biamo ripartire e tutti uniti si vince”.


30 n.111

dalla

Sport

Redazione

Pallamano

D

dimmitutto@teramani.info

bilancio che le costringeranno ad avere come obiettivo la salvezza. Questo almeno al momento. La NH Teramo esordirà in casa contro il Casalgrande mentre l’HC Team Teramo si confronterà fuori casa con i Campioni d’Italia del Conversano vincitori anche della Super Coppa. Per quanto concerne invece il settore maschile, le Società

opo la parentesi estiva, ripartono i campionati di

teramane ai nastri di partenza del Campionato di serie

pallamano nelle varie categorie. Nella A1 femmi-

B che inizierà nel mese di Ottobre, saranno la Lions

nile saranno presenti ai nastri di partenza due

Teramo del presidente Angelo Limoncelli e la neonata

società teramane: la Nuova HF Teramo condotta

società New Handball Club Teramo di Franco Chionchio.

dal presidente Giuseppe Candelori e dal General Mana-

Questa nuova società, nata dalle ceneri della vecchia

ger Roberto Canzio mentre dalla panchina la squadra

Tekno Elettronica, nella trascorsa stagione ha dispu-

sarà guidata dal riconfermato Settimio Massotti e la HC

tato il campionato di Serie B con il nome di HC Team

Team Teramo neo promossa nella massima serie avendo

Teramo. Dobbiamo aggiungere per maggiore chiarezza

Franco Chionchio

Serafino La Brecciosa

vinto nella trascorsa stagione il campionato di A2, della

che Franco Chionchio ha voluto assumere su di sé la

quale a tuttora non conosciamo l’organico dirigenziale

responsabilità dirigenziale e tecnica con la speranza

ma sappiamo per certo che l’allenatore è il riconfermato

che possa riportare la pallamano teramana ai fasti che

La Brecciosa Serafino. Per quanto concerne gli organici

le competono. Per cui, il dichiarato obiettivo è quello di

delle due squadre possiamo affermare che saranno al-

vincere il campionato di serie B e di portarla in A già da

quanto stringati numericamente, riteniamo per motivi di

questa stagione.




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