Teramani n. 110

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n. 110 Luglio-Agosto 2015 mensile di informazione in distribuzione gratuita

IL PIRULO INNAMORATO LA SALUTE VIEN MANGIANDO

IL PIRULO INNAMORATO

COSì COME FECERO GLI ANTICHI

pag. 4

pag. 22

pag. 23



SOMMARIO

n. 110 3

Champagne per brindare a un’amoratoria

4

La salute vien mangiando

6

Cesare Battisti

7

I Giovani, la Scuola, la Famiglia tra Internet e Tv

8

Il Teramo delle mele Annurche

9

Raffaele, vita e tagli di un acconciatore

10

Il libro del mese

11

L’inchiostro simpatico di Mister Brucchi

12

La sonda Rosetta

13

Il pirla nell’ostrica

13

Note linguistiche

14

Intervista a Mario Rusconi

15

Idee e proposte per una scuola veramente buona

15

L’Oggetto del desiderio

16

Il Piccolo Principe

l’Editoriale

Champagne per brindare a un’amoratoria

A

di

Mimmo Attanasii ricreazione è finita, Rizzoli). Per il governo a generare la disoccupazione è la mancanza di investimenti. Altri economisti si rifanno all’uomo flessibile del sociologo Richard Sennet secondo cui l’esempio calzante sarebbe quello dei panettieri di New York che, dopo

dargli retta a quei potentati puttanieri

essere stati licenziati, si sono messi a pro-

del cazzo bisognerebbe per prima cosa

durre scarpe poiché oltre alla pala sapevano

chiedere scusa al complemento di spe-

usare il mouse e le icone sul desktop. Quindi,

cificazione del capoverso. Dopo sì che ci se

glielo ripeto ancora una volta di non dispera-

la può prendere di brutto per le loro vessanti

re e tenere duro al diciassettenne che mi ha

reprimende a sproposito di meritocrazia e

inviato in privato una lunga mail nella quale

altre virtù; che se poi vai a guardare bene per

implora una moratoria sulle raccomandazioni

la passera devono ogni volta pagare vari sup-

politiche che proverò a sintetizzare usando

plementi e rilevanti benefit sennò è col com-

le frasi più evocative della lettera stessa: “E

plemento di specificazione di cui sopra che

proprio mo che sto a finire la scuola, che

gliela danno. Sempre e comunque aderendo

un posto fisso papà già me l’ha trovato con

rigidamente al protocollo d’intesa a seconda

uno che dice lui, che scoppia lo scandalo di

del ruolo di potere che in quel momento

la maffia capitale e che pure Renzo vuole

i puttanieri potentati esercitano contro le

mettere a posto tutto. Prubbie mo lu te’ a fa?, ‘ngule comba’ quande so’ sfurtunate!”.

18

Musica

19

Questa Rai verrà polverizzata

20

San Bernardino

fasce sociali più deboli. Al Corriere della Sera

22

Il pirulo innamorato

è stata riassunta la diagnosi

Lo dico adesso e lo ripeterò

23

Così come fecero gli antichi

di Roger Abravanel e Luca

poi su queste pagine che

D’Agnese su scuola e lavoro:

la sedicente meritocrazia sbandierata metodicamente

24

Le Pinciaie

“La disoccupazione giovanile

26

Cinema

nel nostro paese ha cause

da politici corrotti è la foglia

ben più profonde e lontane

di fico propagandistica a

28

Dura Lex sed Lex

della crisi economica. I ragazzi

copertura del ritorno a logiche

28

Ricerca di Personale

italiani non sono preparati al

censitarie, autoritarie e

29

Pallamano

lavoro del ventunesimo seco-

oligarchiche. “Il primato della

lo. E la scuola e l’università,

parola evita la perpetuazione

con poche eccezioni, non

della disuguaglianza tra ricchi

riescono a insegnarlo” (La

e poveri” (don Milani).

30

Shop Art

Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Floriana Ferrari, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Piero Natale, Orbilius, Leonardo Persia, Sergio Scacchia, Rossella Scandurra, Zapoj Tovariš, Susanna Turco. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio


4 n.110

Eventi

La salute vien mangiando Intervista a Maurizio Di Giosia

G

dalla

Redazione

dimmitutto@teramani.info

nelle scuole e al convegno finale che si è svolto nell’aula magna del Liceo classico. Un ringraziamento particolare va al giornalista e critico enogastronomico Antonio Paolini che è stato un ottimo referente per i ragazzi e uno splendido moderatore durante il convegno. Quali sono i messaggi che avete voluto veicolare ai ragazzi? Grazie ad un gruppo così eterogeneo di esperti è stato possibile approcciare il problema da più punti di vista, riuscendo a rispondere con competenza a tutti gli interrogativi che sono arrivati dai ragazzi. Abbiamo scelto di legare un tema vasto e complesso come quello della salute a tavola alle tematiche ambientali, in linea con il percorso tracciato da Expo 2015. Il rapporto tra cibo e salute, necessario per prevenire i disturbi dell’alimentazione, è stato il filo conduttore gli incontri, che hanno trattato temi attuali, come l’utilizzo dell’olio di palma, la qualità delle ac-

iovani e alimentazione: un tema sempre più dibattuto. Ai tempi

que, la riscoperta del “chilometro zero” e dell’olio di oliva come alimento

dei social network è difficile per gli interlocutori istituzionali

principe della dieta mediterranea fino ad arrivare a parlare delle malattie

riuscire a veicolare un messaggio univoco e a smentire le tante

connesse alla cattiva alimentazione, come l’obesità e l’anoressia.

leggende metropolitane che circolano in rete. La Asl ha scelto

Secondo i vostri dati i disturbi alimentari sono molto diffusi tra i

di lanciare una campagna incisiva nelle scuole della provincia di Teramo

giovani?

con il progetto “La salute vien mangiando”. Abbiamo chiesto al direttore

Il percorso intrapreso dalla Asl di Teramo, da sempre in prima linea nel

amministrativo della Asl, Maurizio Di Giosia, di illustrare questa iniziativa.

combattere i disturbi alimentari, nasce anche dai dati preoccupanti a no-

“La salute vien mangiando”, un progetto di cui la Asl è capofila.

stra disposizione: l’Abruzzo è la quarta Regione in Italia per la presenza

Quali sono gli altri protagonisti?

dell’obesità infantile, un problema che interessa 10 mila famiglie. C’è poi

Per la prima volta la Asl è riuscita a mettere in sinergia tutti gli attori che

l’altra faccia della medaglia, i disturbi della condotta alimentare, come

a vario titolo si occupano di alimentazione, come il Gal appennino tera-

anoressia e bulimia, che colpiscono sempre più i giovanissimi. Nel corso

mano, l’Università di Teramo, l’assessorato alle Politiche agricole della

degli incontri abbiamo raggiunto 10 scuole e 500 ragazzi, raccogliendo

Regione, lo Slow Food, la Camera di Commercio. Gli esperti di questi

dati non proprio rassicuranti: ad esempio sono pochissimi, appena uno

Enti ed associazioni hanno affiancato quelli della Asl che si occupano a

su 100, quelli portano lo spuntino da casa per la ricreazione; la maggior

vario titolo di nutrizione: Maria Maddalena Marconi, Direttore del Sian,

parte dei ragazzi preferisce merendine, soprattutto quelle delle marche

Servizio aziendale di igiene degli alimenti e della nutrizione, Elisabetta

più pubblicizzate o panini e cornetti comprati al bar della scuola. Una

Modestini, Responsabile del Centro di Auxologia endocrinologia e nutri-

grossa fetta, circa il 30%, ha affermato di non fare colazione prima di

zione dell’età evolutiva ad Atri, Maria Giovanna Nespoli, Responsabile

andare a scuola e tra quelli che la fanno solo il 10% afferma di mangiare

del Centro di Fisiopatologia della Nutrizione a Giulianova, ma anche il

prodotti preparati in casa, solo il 5% di utilizzare biscotti da forno al

dottor Tommaso Migale, che ha curato per anni le mense degli asili nido

posto di quelli industriali. Nessuno ha affermato di fare colazione o

teramani e la psicologa Emiliana Finizii, che fa parte dell’equipe multidi-

merenda con la frutta e appena il 2% legge le etichette dei prodotti. Per

sciplinare del dottor Mario Di Pietro, che hanno preso parte alle lezioni

questo stiamo pensando ad una seconda edizione del progetto.



di

6

La nostra Storia

n.110

Cesare Battisti La propaganda interventista nel teramano

I

Piero Natale

Dirigente Scolastico ITC Pascal – Comi Teramo

al carnefice austriaco. Il Dott. Battisti – laureato in lettere presso l’Università di Vienna – apparentemente aveva poco da spartire con la terra d’Abruzzo, lui italiano a tutti gli effetti, ma austroungarico per cultura e residenza. Aveva poco da spartire con una città, che era collocata non solo fisicamente, ma culturalmente quasi agli antipodi rispetto alla ricca e mitteleuropea Vienna. Eppure Cesare Battisti ritenne di dover visitare la nostra città per far comprendere agli italiani tutti la necessità di recuperare all’Italia le terre irredente. Animato da forti ragioni patriottiche e dotato di ottime capacità oratorie attraversò la penisola in lungo e largo con l’intento di fare proseliti alla causa della guerra, lasciando in Tirolo la giovane moglie Ernesta Bittani, che poi lo raggiungerà con la famiglia a partire dall’agosto 1914 In ogni città in cui si recava aveva necessariamente contatti con interventisti del posto ed a Teramo Battisti trovò un valido appoggio in

l 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra contro l’Austria dopo una

Giorgio Romani – avvocato di Torricella, che ben volentieri organizzò con

aspra tensione interna tra neutralisti ed interventisti, che con varie

altri il Comizio interventista, che si tenne il 14 febbraio del 1915 nel

argomentazioni difendevano l’una o l’altra posizione.

Teatro Apollo di Teramo.

Da un lato le ragioni di chi riteneva che la guerra fosse inutile e

Anche Romani era un uomo di grandi ideali, di grandi passioni ed ama-

pericolosa per la gente comune e vantaggiosa solo per il capitalismo

va la patria così ardentemente da sacrificare per essa la carriera ed il

imperante; per altri il desiderio era quello di mostrare i muscoli di uno

calore della famiglia dal cui tepore fu tolto poi dolorosamente nel 1917.

Stato forte o di recuperare pezzi di una Italia che al nord est era ancora

Il comizio di febbraio fu affollatissimo. Il giornale Il popolo abruzzese

in mano austriaca .

nella edizione del 16 febbra-

Oggi la percezione comune è che la città di Teramo fosse decentra-

io 1915 sottolineava con

ta e quasi ignara di quanto accadeva nel resto della penisola, ma,

enfasi come nel Cinema

camminando tra le vie cittadine, scavando in parte nella memoria dei

Apollo potessero contarsi

nostri centenari ed in parte tra le carte ingiallite, si scopre che anche la

oltre duemila persone tra

sorniona Teramo fu

cui un numeroso pubblico

luogo di attenta e

femminile, che rimase

qualificata parteci-

affascinato dalle suadenti

pazione al dibattito

e convinte parole, nonché

nazionale per la

dalla giovanile esuberanza

Grande Guerra.

di Cesare Battisti.

Pochi ormai hanno

Ancora Il Popolo Abruzzese

modo di notare in

scriveva “…Il suo discorso

quell’edificio, che

fu assai suggestivo e

una volta ospitava

smagliante nella forma,

il cinema Apollo, la

denso di ragione…” E fu

lapide commemo-

sicuramente condiviso dal

rativa, che è stata salvata dall’oblio in primis dall’accortezza dell’ing

pubblico presente, perché

Gianpiero Castellucci e poi dalla passione che il prof. Franco Di Felice ha

fu “…fragorosamente

per il corpo degli alpini.

applaudito...” anche se non mancarono le contesta-

Quel candore segnato di nero fa bella mostra di sé in fondo al porticato, che è stato ricavato sulla destra dell’ex Cinema Apollo, per ospitare le

zioni per altro misurate dei socialisti presenti – contrari alla guerra. Il

vetrine di vari esercizi commerciali, ma la gente passa spesso distrat-

Popolo citava tra i presenti anche l’On. Guido Celli.

tamente vicino a quella pietra bianca, degnandola solo di uno sguardo

Di per sé la notizia può sembrare marginale e di colore istituzionale,

fugace.

ma il Celli - deputato giornalista, nato a Teramo nel 1878 - vicino per

Eppure quel pezzo di marmo rimesso in sito dopo la ristrutturazione

nascita alla terra d’Abruzzo era già noto alle cronache locali dell’epoca,

del cinema avvenuta a più riprese negli ultimi 30 anni rappresenta un

perché era stato uno dei sei Onorevoli che si era recato tempestiva-

momento importante della storia teramana degli inizi del novecento:

mente nella Marsica subito dopo il tremendo terremoto del 13 gennaio

un momento di grande commozione e partecipazione per quei grandi

1915 (ore 7:50), che aveva raso al suola la città di Avezzano, provocato

ideali, che trovavano le loro radici addirittura nelle guerre risorgimentali

danni ingenti e morti nella vicina Sora (FR) ed era stato avvertito fin

dell’ottocento.

nelle Marche.

Un nome campeggia in nero sul fondo bianco: Cesare Battisti. Offertosi

Segue…


degli

alunni della V b della Scuola Primaria San Giuseppe di Teramo

New media, Nuove generazioni

7 n.110

I Giovani, la Scuola, la Famiglia tra internet e tv I social network, istruzioni per l’uso

S

basato su relazioni effimere e superficialità estrema. “Nella bacheca i commenti scivolano via veloci spinti da altri commenti”. Gianluca Pomante ha spiegato l’uso dei social network, soprattutto di Facebook, ha fatto vedere diversi video dove c’erano persone così prese dall’uso del cellulare e a cui accadevano cose spiacevoli per distrazione, come inciampare per le scale o cadere in una fontana. È piaciuto molto ai bambini il video con la canzone di Caparezza “Tu sei

abato 23 maggio 2015, gli alunni

pazzo, mica Van Gogh”.

delle classi quinte della scuola pri-

Filippo Lucci, invece, nel suo intervento ha

maria “San Giuseppe”, alle ore 9:30

spiegato che i social sono molto utili se

si sono recati alla sala San Carlo del

usati correttamente.

Museo Archeologico “Savini” di Teramo per

Infine ha ripreso la parola Rusconi il quale

assistere al convegno “New media, Nuove

ha detto che i cellulari in classe possono

generazioni: i Giovani, la Scuola, la Fa-

essere usati, ma solo per le emergenze e

miglia tra internet e tv. I social network,

non per giocare e messaggiare.

istruzioni per l’uso”, organizzato dall’Asso-

È intervenuta al dibattito anche una pro-

ciazione Culturale Project San Gabriele.

incivili hanno fatto ubriacare un loro amico,

Erano presenti anche gli studenti della

lo hanno portato in bagno, messo in una

scuola secondaria di primo grado della

vasca e dopo averlo rasato su tutto il corpo,

“Savini” e quelli della secondaria di secondo

lo hanno bagnato con urina. Di tutto questo

grado del “Pascal”.

hanno fatto un video e postato sui social

fessoressa del “Pascal” che ha espresso

network, poi sono stati scoperti e puniti. Ha raccontato anche di quando da giovane professore andò a guardare la sua cartella personale custodita dal suo preside e dove c’era il giudizio sul suo operato. L’intervento di Di Francesco ha coinvolto molto i presenti in quanto è sceso dalla cattedra e si è recato in mezzo agli studenti

le sue opinioni spesso non condivise dai

facendo loro domande personali riguardo

relatori. La stessa professoressa in seguito

ai vocaboli usati sui social network. Poi ha

ha ribadito che molte scuole della nostra

iniziato a spiegare che cosa significa buona

città non sono attrezzate adeguatamente

I relatori erano: Mario Rusconi, Presidente

educazione. Lui la definisce così: “vuol

per poter fare lezioni in modo più moderno

dell’Associazione Nazionale Dirigenti Sco-

dire rispettare le regole“. “Amico è quella

e approfondire argomenti attraverso l’uso di

lastici; Filippo Lucci, presidente del Co.Re.

LIM e computer.

Com Abruzzo; Gianluca Pomante, avvocato,

Questo convegno è piaciuto molto agli

esperto in internet e nuove tecnologie;

studenti che hanno avuto modo di imparare

Gabriele Di Francesco, docente di socio-

ad usare correttamente queste nuove tec-

logia generale all’università “D’Annunzio”

nologie. Essi hanno capito di quanto siano

Chieti-Pescara.

utili e allo stesso tempo pericolose.

Gli argomenti trattati sono stati apprezzati e capiti dagli alunni presenti i quali hanno avuto modo di poter discernere tra l’uso proprio e improprio della rete e dei social-network. All’inizio l’organizzatore Giancarlo Puritani ha introdotto gli argomenti del convegno e

persona che sta dentro un gruppo e che ti

ha presentato i relatori.

aiuta nei momenti difficili”. “Nemico invece

Mario Rusconi ha portato subito qualche

è la persona che non ti rispetta e che non ti

esempio di episodi accaduti nella sua

aiuta nei momenti difficili”. I ragazzi hanno

scuola dove alcuni ragazzi spavaldi ed

capito che il concetto di social network è


8

di

n.110

Mimmo Attanasii

Accade a Miami (da noi si pronuncia Maiemi)

Il Teramo delle mele annurche che poi si mangiano negli strudel fatti in casa

M

dimmitutto@teramani.info esperti. E, guarda caso, proprio sulla neutralità della rete. “Se io pago per connettermi alla rete con una certa qualità di servizio, e tu paghi per connetterti con la stessa (o una migliore) qualità di servizio, allora possiamo iniziare una comunicazione con quel livello di qualità. Questo è tutto. I fornitori di accesso a internet (ISP) hanno il compito di interagire tra loro affinché questo avvenga” (Sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web e direttore del World Wide Web Consortium). Su Google: “La network neutrality è il principio per cui gli utenti di internet dovrebbero avere il controllo su cosa possono vedere

entre Jules Verne è dal 1873 che ci

Telecommunications and Media Forum of 2015

e quali applicazioni vogliono usare su internet”.

fa circumnavigare virtualmente il

tenutosi a Miami e addirittura unico speaker

Edward Joseph Snowden, due anni dopo avere

mondo attraverso il londinese Phileas

europeo presente alla conferenza, facilmente

innescato il terremoto del Datagate, che ha por-

Fogg e il suo servitore francese Pas-

riconoscibile nella foto come il solo relatore che

tato alla limitazione dei poteri della Nsa, canta

separtout, l’assessorato alla cultura annuncia la

indossa le cuffie. La risposta dell’esperto tera-

vittoria: “Le differenze sono profonde. Il mondo

maestosità di eventi futuri attraverso speaker

mano sulla rete è che “the problem we face, in

dice no alla sorveglianza” (New York Times, 7

che esaltano figure colorate di gente festosa in

Europe, is that the debate is being treated in a

giugno 2015). Anche l’Onu ha dichiarato che

attesa della replica del “Silent party”. “Questa

too simplistic way. The discussion is focused on

la sorveglianza di massa è una violazione dei

amministrazione intende sostenere iniziative

Internet rights, the the-

diritti umani. L’Apple

che valorizzino e promuovano il Comune di

ory of the Net neutrality,

ha dotato i propri

Teramo sotto il profilo culturale, turistico e com-

freedom, user’s privacy

prodotti di protezioni

merciale oltre a rappresentare momenti di forte

and so on... “; traduco da

come la crittografia.

aggregazione sociale che vedano protagonisti i

quel poco che intuisco

Un cambiamento nella

cittadini...”. Sarà per questo che una delle idee

attraverso la cuffia men-

consapevolezza globale.

più gettonate sia stata proprio la festa muta. A

tre scrivo: “Il problema

Dal 2013 le istituzioni in

raccontarla giusta, a parte l’innegabile successo

che abbiamo di fronte, in

Europa hanno stabilito

riscosso, tutto è assomigliato al great moments

Europa, è che il dibattito

che simili attività sono

from the movie dell’adolescenza anni ottanta. In

è stato trattato in modo

illegali imponendo

quel tempo, da Parigi in tour, piombò nelle sale

troppo semplicistico. La

ancora limitazioni agli

cinematografiche italiane “La boum” (Il tempo

discussione è incentrata

delle mele), con Sophie Marceau. La scena in

sui diritti di Internet, la teoria della neutralità,

spiare. “Anche se molta strada è stata fatta, il

cui Mathieu mette le cuffie del walkman a Vic,

la libertà, la privacy dell’utente Net e così

diritto alla privacy è ancora minacciato. Quando

nel mezzo di un ballo scatenato, per potersi

via... “. Sempre con un bit saltiamo alla chiosa

leggete queste parole online, il governo Usa ne

così isolare e danzare abbracciato a lei sulle

sull’intervista confezionata ad arte dall’esperto

prende nota” (Edward Snowden). Ed è per que-

note struggenti e i versi immarcescibili di

europeo inviato a Miami: “To understand what

sto motivo che il periodico “Teramani” stampa

intrusi con licenza di

“Dreams are my reality”. Et

kind of debate is going on in

inchiostro su carta. Guai se la Nsa (National

voilà le jeux sont fait! Ecco

Europe today, just see the

Security Agency) dovesse scrutare la fantasma-

come si riempie una piazza

result of the Parliamentary

gorica idea con cui questa free press si accinge

snobbata dai piccioni. Non

committee that I belong to: a

a chiudere un articolo per aprire la stagione

dalle cornacchie. “Quanto

work too often impalpable”.

estiva. Una stoccata di genio pari al Silent party.

tempo ci vuole per diventare

L’auricolare fa i capricci.

Perché non allestire piccoli spazi ricavati nelle

giovani”. Un aforisma di

Comunque, più o meno il

piazze, nei campetti di periferia, in ogni angolo

Picasso sparato come un bit.

concetto è questo: “Per

aperto come quando da ragazzi per strada si

“As a European, which is the

capire che tipo di dibattito

tirava il pallone sulle portiere delle macchine

message you will take back

è in corso oggi in Europa,

in sosta? Sì, ma non per la solita e inflazionata

from the US? What can we replicate in Europe?”

basta vedere i risultati della commissione par-

partita di calcetto. Che dire di un torneo di

Qual è il messaggio che porterà in Europa?

lamentare a cui appartengo: un lavoro troppo

pallamano. Con qualche squadra straniera va

Questa, la prima domanda posta da Alexandros

spesso impalpabile” (http://www.neurope.eu/

a finire che un giorno ci si ritrovi fra le mani un

Koronakis all’onorevole Tancredi, Vicepresiden-

article/paolo-tancredi-taking-telecom-forward/).

trofeo messo in palio da una città stretta fra

te alle Politiche europee alla Camera dei depu-

Dai lavori impalpabili dell’onorevole Tancredi,

due fiumi che declina alla marina: Interamnia.

tati, membro della Commissione parlamentare

in un byte, cioè in 8 bit, balziamo a orecchie

Ecco fatta La Coppa Interamnia.

“The bill of rights di Internet”, alla II edizione del

ritte ad ascoltare le posizioni ideologiche di altri

Originale, non vi pare?


di

Maurizio Di Biagio

Persone

Vita e tagli di un acconciatore Raffaele Meo festeggia i 50 anni di attività. “Questo è uno dei lavori più belli”

U

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

n.110 walzer, duettando col cliente, ammaliandolo, per poi inserirle energiche e con maestria tra i capelli del ragazzo. Però il lavoro oggigiorno è più semplice “e non come ai tempi dei Duran Duran quando le acconciature erano più architettate, adesso i giovani paiono essere più chiari nei gusti e più sbrigativi, se non più pragmatici. Taglia tutto, mi dicono, senza tanto ripensarci, mente prima se iniziavano a cadere i capelli era un vero e proprio dramma”. “Ho due figli fantastici, Marco e Anna” e gli si infiammano cuore ed occhi, rilevatori di uno spirito indomito, forte e presente come quando fu di fronte alla morte di suo padre: se ne andò per un

n attimo di sospensione poi i suoi oc-

te anni sono stato male, dovevo morire allora,

cancro beccato sul posto di lavoro per via del

chi inclinano all’allegro, come al soli-

poi fui costretto a rimanere a letto per diversi

maledetto eternit.

to: “L’unico che mi prende per il naso

mesi”. Più in là con l’età ha superato un

Per Raffaele yin e yang si alternano con il

è il mio barbiere, diceva una volta

brutto male: “Sono soddisfatto - dice - però

ronzio di una giostra giubilante e fanciullesca.

Giulio Andreotti”. A riferirlo è Raffaele Meo, 70

‘sta cosa m’ha fregato, ero sempre ottimista

“La vita mi ha dato tanto; io sono felice; sto

anni e da 50 coiffeur o forse, anche meglio,

ora sono un po’ più malinconico anche se

bene nel mondo; gli amici vengono a trovarmi

acconciatore. Nel suo negozio che scintilla

mia moglie, Amalia Di Sante, la pittrice, dice

perché in definitiva il cliente è un amico che ti

un biancore lattiginoso, dove neon e specchi

sempre che sono felice”.

ha scelto”. Tra le begonie ha sviluppato il suo

sfavillano storie incredibili, rimbalzano trote

Raffaele si mantiene in forma con i fiori, con

credo fatto di luce e di chiacchiere, di amore

imbalsamate sulla parete e foto senza cornici.

l’orto da coltivare: “Ho già piantato le begonie,

del suo lavoro e di clienti che non sono da

“I miei maestri durante il lavoro erano soliti

i fiori di vetro, le petunie, colorate molto

spolpare,ì come invece è scritto nei manuali

restare sempre in camice e cra-

delle migliori filosofie aziendali.

vatta” e lui, ghigno bonario che

Sempre in camice e cravatta, mai

apre a impetuosi sorrisi, come di

d’umore smargiasso, col ghigno

tempesta, non vuole essere da

bonario e trasognante di chi per-

meno. “Questo è uno dei lavori

cepisce che la vita è un’occasio-

più belli perché sei sempre a

ne meravigliosa per non sprecarla

contatto con la gente”, sprigiona

in vittimismi e rimpianti. Gli occhi

gaia inquietudine con i suoi occhi

sono monelli e la scelta di vita

malinconici e vividi che tardano

resta quella ancorata alle sue be-

a posarsi su qualcosa di ben

gonie, a sua moglie e alla famiglia:

definito. Non riesce a smettere di

“Il giovedì e la domenica resto

parlare al cliente, è più forte di lui,

chiuso, scelgo la qualità della mia

ma in 50 anni di attività ha tante

esistenza”. La vita gli ha arriso

cose da dire, da quel 18 marzo

benessere, gli ha portato felicità

del 1965: dieci cambiali per 300

e dolore, lo ha ripagato dei lutti.

mila lire e l’attività di Corso De

E se le stelle di carta stagnola

Michetti divenne sua. Raffaele

volgono al cielo con gli occhi dei clienti che si concedono sdraiati

non è tanto un acconciatore, è

9

piuttosto uno che ti regala un pensiero, che

delicate”. Per lui i clienti sono altrettanti steli

sulla poltroncina, lui continua ad inondare con

ti fa stendere sul suo lettino da psicanalista,

e boccioli da curare e innaffiare tutti i giorni:

la solita iridescenza le cose della vita. Non

che letteralmente ti salva anche la vita, com’è

“Ne ho uno di 99 anni, un ex economo del

smetterà mai di raccontare, non può, è più

capitato un giorno con un uomo che ebbe un

Comune di Teramo, viene da me dal 1967”.

forte di lui, chiede solo che l’amico che è nel

infarto proprio nella sua barberia: gli praticò

L’acconciatore ha iniziato a 12 anni come

cliente non tradisca mai la sua fiducia. “Que-

un massaggio cardiaco visto in tv solo pochi

apprendista (“ora non ne vengono più”)

sto è uno dei lavori più belli al mondo” termi-

giorni prima e lo fece tornare dai suoi cari. Ep-

nel salone di Nicola Angelini in Via Mario

na nel biancore lattiginoso del suo salone. La

pure lui alla vista del sangue potrebbe anche

Capuani. Prima si contavano 52 attività, oggi

saracinesca emette il suo solito cigolio delle

svenire, come quando dovette testimoniare a

siamo a quota 27: “Nessuno più vuole fare

sette e mezza di sera. Raffaele alza il bavero

riguardo di un famoso omicidio di quei tempi.

questo mestiere” grugnisce con amarezza. Le

e riprende la sua solita via al tramonto. “Non

“Che vuoi dalla vita?” si chiede. “Niente, a set-

forbici nella sua mano paiono compiere giri di

avevo nulla, ora ho casa…”.


di

10 n.110

Il libro del mese

Niente di nuovo sul fronte occidentale Il soldato Bäumer

C

Maria Cristina Marroni

dimmitutto@teramani.info

puro. Egli assurge “al ruolo di giudice simbolico di una situazione storica vissuta, senza possibilità di rivolta, dal popolo. I suoi compagni di guerra sono osservati in tutte le manifestazioni, debolezze, tentazioni e sussulti che il fronte impone anche agli uomini più corazzati”. Paul morirà, proprio alla fine della guerra, in un giorno placido, quel giorno era stato annotato: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. L’autore sceglie una prosa oggettiva, lasciando che il lettore rilevi dai fatti un’interpretazione autentica, lontana dalla parzialità dei commenti personali. A scene caratterizzate da un crudo realismo si alternano momenti commoventi nel ricordo della pace di un tempo. In questo modo la polemica antimilitarista “non riaffiora nei termini metafisici cari agli espressionisti, ma secondo lo stile distaccato della Neue Sachlichkeit (“Nuova oggettività”)”. Elemento costante dell’opera di Remarque è il richiamo alla responsabilità morale degli uomini. Nella guerra si vive un disorientamento morale devastante: “Andando avanti diventiamo belve, poiché solo in tal modo sentiamo di poterci salvare. Vogliamo vivere a ogni costo, e perciò non possiamo ingombrarci di sentimenti,

In “Niente di nuovo sul fronte occidenta-

che, decorativi in tempo di pace, sarebbero

le” di Erich Maria Remarque, che appena

quasi assolutamente fuori luogo”.

diciottenne aveva partecipato alla Grande

“L’orrore del fronte sparisce quando gli voltiamo

Guerra rimanendovi ferito, la tragica

le spalle: ne parliamo con freddure volgari e

esperienza personale dell’autore, diventa sim-

rabbiose: anche quando uno muore, usiamo

bolo di “una generazione distrutta dalla guerra

un’espressione triviale; e così tutto. È un modo

anche se sfuggita alle bombe”.

come un altro di non impazzire”.

Remarque denuncia le cause del conflitto come

Il corpo potrà essere ferito, ma la coscienza,

conseguenze di una politica aggressiva; ancor

sebbene lacerata, troverà in sé la forza, il biso-

di più si scaglia contro l’educazione faziosa e

gno di amore supererà anche l’esperienza più

corruttrice che i giovani hanno ricevuto nelle

tragica. “Non sono mai stato tanto attaccato alla

scuole. Paradigmatiche a tal riguardo le figure

vita”, scriverà Ungaretti, vegliando il cadavere

del professore che incita gli allievi ad arruolarsi

di un commilitone. Un inno alla vita, alla forza

attraverso una smaccata retorica militarista e il

morale dell’uomo. Nell’esperienza più feroce

sergente che li addestra prima dell’esperienza

o si soccombe privandosi della vita stessa o si

diretta con il fronte. Anche a loro lo scrittore

trova il coraggio per sopravvivere.

addebita la responsabilità del destino funesto e

Il romanzo raggiunge la Spannung, la mas-

della perdita di coscienza di quei giovani.

sima tensione morale, quando Paul Bäumer,

“Fuoco tambureggiante, fuoco d’interdizione, cortina di fuoco, bombarde, gas, tanks, mitragliatrici, bombe a mano:

rifugiatosi nel cratere prodotto da una granata, pugnala un soldato francese, partecipando angosciato alla sua morte.

sono parole, parole, ma

“Compagno - gli dice - io non

abbracciano tutto l’orrore del

volevo ucciderti. Se tu saltassi

mondo”.

un’altra volta qua dentro io

Precipitati all’improvviso

non ti ucciderei… Ma prima

nell’esperienza della guerra,

tu eri per me solo un’idea,

alcuni giovani tedeschi ne

una formula di concetti nel

scoprono tutto l’orrore. La

mio cervello, che determina-

guerra non è una questione di

va quella risoluzione. Io ho

orgoglio e di eroismo. La guer-

pugnalato codesta formula.

ra è un inferno senza ritorno:

Soltanto ora vedo che sei un

anche se da quel baratro si

uomo come me... Perdonami,

riuscirà a risalire verso la luce,

compagno!”.

la vita ne sarà comunque

“Allora, a che scopo la

compromessa. Il protagonista

guerra?” domanda il soldato

del racconto è il soldato Paul

Katzinski. L’altro alza le spalle:

Bäumer, di umile estrazione

“Ci deve essere gente a cui la

sociale e ragazzo dal cuore

guerra giova”.


di

Maurizio Di Biagio

Il caso del giorno

L’inchiostro simpatico di Mister Brucchi

Il caso meno simpatico delle strisce pedonali biancorosse

C

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

11 n.110

Romagna, della Lombardia, del Veneto, fornirsi di attraversamenti colorati di verde e di azzurro: pur tuttavia il nuovo codice della strada resta inflessibile nelle sue convinzioni. Sicché quando iniziò il fenomeno, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti furono emanate delle direttive per metterle al bando come da parere n. 1379 dell’undici marzo 2011, dove dice in modo chiaro e univoco con circolare ministeriale che tale segnaletica orizzontale non è conforme, infatti un eventuale

i sono strisce pedonali e strisce

corosse. E si fa sentire. Il sindaco Brucchi

incidente derivante da tale irregolarità

pedonali. Ci sono quelle di Abbey

si cosparge il capo di cenere (rigidamente

potrebbe provocare delle richieste danni,

Road, dove gli scarafaggi Beatles

bianco e nero) e dà la colpa alla Team che

da esporre l’amministrazione al rischio di

salutavano e se ne andavano, tutto

avrebbe aperto i rubinetti per sponsoriz-

risarcimenti cosi come ribadisce il Mini-

su di una copertina di un ellepì di vinile a

zare i goal di Lapadula & Donnarumma

stero dei Trasporti nel parere n. 1379/11,

33 giri, roba del periodo Giurassico in con-

finanziando il rosso al posto del canonico

in cui sostanzialmente si parla di come la

fronto agli odierni

nero-asfalto, quello

vernice sul fondo delle strisce bianche sia

mp3 e Youtube. Ci

segnalato nel

vietata perché scivolosa in quanto farebbe

sono quelle fai-da-

codice della strada.

diminuire l’attrito tra i pneumatici e l’a-

te dipinte con la

E se una signora ha

sfalto, allungando tempi e spazi di frenata.

bomboletta spray

citato l’amministra-

Ma alla base di ogni scelta c’è sempre

da un certo Franco

zione comunale

un fondo di ideologia oppure di amore,

Nisticò che esaspe-

perché in zona

quello per il quale ad esempio in Padania

rato dalla titubanza

mercato è caduta

alcuni borgomastri hanno fatto dipingere

del suo comune

su una foglia di

gli attraversamenti pedonali di verde in

ha pensato bene

insalata incauta-

onore alla fede federalista e secessioni-

di mettere lui in

mente lasciata in

sta, di questi tempi, in onore all’Auditel

sicurezza la Statale

strada dalla Team

e dei sondaggi, convertita in anti-Rom e

Jonica. E poi ci sono quelle minacciose di

(Teramo Ambiente sempre lei, come Dio

anti-Euro, due materie che di questi tempi

Barcellona che conservano delle diciture in

toglie e dispone), con la vernice bianco-

tirano sempre e che hanno portato Salvini

cui si ricorda che in quell’attraversamen-

rossa si sarebbero

a doppia cifre di

to pedonale è morto il signor tal de’ tali,

aperte autostrade

preferenze. Altro

dunque cuidado, attenzione! Infine ci sono

per risarcimenti

che soldi da Mosca

quelle di Teramo, prima biancorosse poi,

milionari da parte

o da Washington

ravveduto, ancora bianconere (o meglio

di automobilisti che

nei tempi dei

bianche e asfalto). Qui un sindaco, in onore

avrebbero avuto

petrodollari e della

della promozione della locale squadra

incidenti proprio su

scarpa di Nikita

di calcio nella serie cadetta, dapprima

tali attraversamenti

Kruscev battuta sul

preleva dalle tasche dei cittadini svariate

pedonali: la vernice,

tavolo dell’Assem-

migliaia di euro, poi provvede a colora-

si sa, favorisce gli

blea delle nazioni.

re con tanto di B impresse sull’asfalto

scivolamenti dei

Emmenthal smunte strisce zebrate, invise

pneumatici in caso di frenata. E in queste

non fosse per l’eventualità dei risarcimen-

a tutta la tifoseria in funzione dei colori

settimane di situazione di pre dissesto

ti milionari, che male ci sarebbe per un

sociali dell’odiato

finanziario non era proprio il caso di insi-

rosso fuoco-diavoloinB che metterebbero

E poi, in fondo, se

avversario Ascoli

stere con la zebra a

in risalto passaggi pedonali (e non solo

Picchio. Per qualche

colori. Anche se la

quelli) che ormai nella nostra città stanno

giorno non ci sono

fantasia negli otto-

scomparendo del tutto, a colpi di una ver-

ripercussioni di

mila comuni italiani

nice sempre più sbiadita e resistente solo

sorta, finché dalla

non manca mai - è

per alcune settimane. Infine, nell’epoca

questura qualcuno

il nostro oro nero -,

della cinesizzazione tout-court, che cosa

solleva il dubbio

tanto che in questi

ci si potrebbe aspettare da una mano di

della costituzionali-

anni abbiamo visto

vernice passata dalla Team: che fosse

tà delle zebre bian-

strade dell’Emilia

inchiostro simpatico!?


di

12

Universo

Maria Gabriella Del Papa

dimmitutto@teramani.info

n.110

La sonda Rosetta raggiunge Philae per captarne i segnali radio La sonda è in buona salute e continua a trasmettere inviando nuovi dati

R

analisi e modelli dettagliati della forma della cometa al fine di determinare la migliore traiettoria di avvicinamento, tenendo in considerazione i controlli di volo e l’astrodinamica, i requisiti della missione e gli elementi associati all’atterraggio. Il 6 agosto, le nostre domande troveranno una risposta “. Ormai siamo ad un passo dalla meta, sta per concludersi il primo conto alla rovescia dell’appuntamento della navicella Spaziale Europea Rosetta con la cometa 67P/C-G. Intanto si moltiplicano le immagini del corpo celeste che è ormai a portata di mano. Siamo al 6 agosto, Rosetta ha raggiunto la cometa e ha cominciato le manovre per avvicinarsi. Il 14 novembre si dà il via libera all’attivazione del trapano italiano che perforerà la superficie della cometa obiettivo della missione Rosetta. “Si è deciso di caricare la sequenza che attiverà lo strumento”, ha detto all’ANSA il coordinatore scientifico dell’Asi, Enrico Flamini, dal centro di controllo del lander Philae a Colonia. La decisione è stata presa considerando che le batterie potrebbero non durare a lungo. Nella scomoda posizione in cui si trova, Philae è infatti illuminato da un unico pannello solare. Arriviamo al 15 giugno. Nella notte il lander Philae invia altri dati dalla superficie della cometa sulla quale la missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) lo aveva portato il 12 novembre 2014. ‘’Abbiamo avuto un nuovo contatto, un po’

osetta è il satellite europeo destinato entro l’anno a depositare il suo

più lungo rispetto al primo ma molto instabile’’, ha detto all’ANSA Mario Salatti,

lander Philae sul nucleo della cometa CG (il nome completo è 67P/

responsabile del lander per l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con i colleghi delle

Churyumov-Gerasimenko). Ne abbiamo seguito le vicende durante i

agenzie spaziali tedesca (Dlr) e francese (Cnes).

mesi precedenti, sino al conseguimento dell’obiettivo che era previsto

Siamo al 17 giugno 2015, la sonda Rosetta, dopo una lunga manovra, si è avvi-

per novembre, quando Philae aveva iniziato a perforare la superficie del corpo

cinata alla cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko sulla quale si trova il lander

celeste.

Philae, in modo da mettersi in una posizione più favorevole per ascoltarne i se-

Ripercorriamo brevemente la meravigliosa avventura spaziale nata da un’idea,

gnali. Il lander nella notte fra il 13 e il 14 giugno si era svegliato dallo stato di iber-

da un’intuizione, da una passione, coltivata, sviluppata, maturata e messa in

nazione nel quale si trovava dallo scorso 14 novembre 2014, ed è stato in grado

pratica elaborando un ben congeniato piano d’azione.

di farlo dopo più di sei mesi, grazie alla temperatura più alta che c’è ora sulla

Riprendendo gli avvenimenti più eclatanti ricordiamo il risveglio di Rosetta: dopo

cometa, che ha consentito di alimentare i pannelli solari attraverso cui Philae

31 mesi la sonda ci comunica i primi segni di disgelo.

ricarica le sue batterie. Abbiamo avuto la prima comunicazione dopo il risveglio

C’era aria di attesa il 20 gennaio di quest’anno, a Darmstadt, nella sala Controllo

ed è durata 85 secondi, aspettiamo ora che mandi altri segnali. Il lander dal suo

di ESOC (European Space Operations Control). Ro-

arrivo sulla cometa il 12 novembre, era rimasto attivo

setta era stata programmata a quel sonno, quando,

per quasi sessanta ore prima di finire in una zona

superato Giove, si era addentrata in un’orbita troppo

d’ombra che ha impedito alle sue batterie solari di

lontana dal Sole per trarne sufficiente energia a

ricaricarsi, facendolo ibernare per sette mesi.

mantenere cariche le sue batterie e accesi i suoi

Le operazioni della sonda Rosetta sono costan-

strumenti.

temente monitorate dal centro di controllo della

È il 20 giugno 2014, Rosetta si avvicina alla cometa, vi

missione a Darmstadt, mentre quelle del lander sono

sono attese, preoccupazioni, speranze, ma soprattut-

seguite dal centro di Colonia.

to tante cose da fare.

“Philae adesso è pronto per l’attività scientifica, per

Procede l’avvicinamento di Rosetta alla sua meta,

scoprire l’origine dei fossili cosmici, e per indagare

ora visibile ed a maggior risoluzione.

sulla nascita del sistema solare”, hanno detto in con-

Avvicinandosi alla sua meta, Rosetta svela dettagli

ferenza stampa i ricercatori della missione congiunta dell’agenzia spaziale tedesca (Dlr), quella italiana (Asi)

significativi del corpo celeste. Le prime immagini della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko hanno rivelato

e quella francese (Cnes), anticipando che ad agosto, quando la cometa sarà più

agli scienziati una forma straordinariamente irregolare. Dagli scatti, presi il 14

vicina al sole, il lander riceverà più energia.

luglio con la fotocamera ad angolo stretto Osiris da una distanza di 12mila km,

Durante questo cammino ci interrogheremo sulle motivazioni scientifiche di

si direbbe che, proprio come per il suo nome, la cometa 67P/C-G è composta da

questo progetto, in altre parole, su cosa possano dirci le comete; ma anche, cosa

due parti.

dicevano, sia pure in un diverso contesto e con diverse motivazioni, ai nostri

Il responsabile della missione, Fred Jansen, afferma: “Attualmente vediamo

antenati che hanno spesso cadenzato la loro storia sull’andare e venire di questi

immagini che suggeriscono una forma alquanto complessa ma resta ancora

misteriosi messaggeri del cosmo.

molto da apprendere prima di poter trarre delle conclusioni, non solo per quanto

Non ci resta, dunque, che attendere le prossime puntate, ci regaleranno sicura-

riguarda la scienza delle comete, ma anche per quello che sarà necessario al

mente immagini e notizie incredibili intorno a questa straordinaria rincorsa alla

fine di definire l’orbita di Rosetta e l’atterraggio di Philae. Dovremo condurre

cometa.


di

Mimmo Attanasii

Accade in Italia

Il pirla nell’ostrica Continua a crescere

dimmitutto@teramani.info

n.110 Profundis” in altro modo: “Bisogna dire che né

fame nel mondo. Ma non fatto nulla, non ho rotto

il ragazzo né suo padre avrebbero mai potuto

o danneggiato nulla” (http://autocorriera/notizie/

rovinare un pirla di 21 anni. E a rovinarsi è stato

cronaca/15_maggio_02/padre-ragazzo-no-expo-

lui stesso. E che nessuno, grande o piccolo,

mattia-pirla-prendere-sberle-come-ha-fatto-

può essere rovinato da una mano diversa dalla

mamma-baltimora-b239ad36-f0d6-11e4-a840-

propria”. Questo ragazzetto, che per esigenze di

81cad89c3055.shuttle). Il falso e il vero non sono

copione chiameremo Bosie come il compagno

che forme di esistenza intellettuale. La sedicente

di Wilde, non ci ha messo molto a frugare tra i

meritocrazia sbandierata metodicamente da poli-

ricordi di scuola. Proprio alla maniera di Giovanni

tici corrotti è la foglia di fico propagandistica a co-

Mosca quando, nel suo libro letto e riletto da

pertura del ritorno a logiche censitarie, autoritarie

generazioni di scolaretti, ha raccontato di essersi

e oligarchiche. I sospetti non conducono sempre

icordate la bella sigletta dei telefilm

sintonizzato con gli alunni della sua classe alle

all’accertamento della verità dei fatti contestati.

presentati da Alfred Hitchcock? Bene,

elementari sfidando il bulletto di turno nella

Dai tempi di Heinrich Böll, se una cosa appare ra-

quella è la “Marcia funebre per una

caccia ai mosconi con l’elastico. Il maestro colpì

gionevole viene subito derisa come utopia. Baste-

marionetta” di Gounod. Con questo

l’insetto e il rispetto di tutti gli si attaccò addosso

rebbe provare a dissotterrare il senso dell’umiltà

sottofondo musicale in testa ora spegnete la luce.

quanto la carta moschicida. I flashback in quel

quando si maneggia l’informazione. Non sarà

Immersi nel buio della mente provate a ricordare

libro, “Ricordi di scuola” appunto, sono stati fatti

certamente dalla politica che giungerà l’input per

i tratti inquietanti del profilo di quel grassone

propri da Federico Fellini e annusate da Achille

la ricerca di indicazioni rischiaranti. Purtroppo,

inglese genio del thriller. E godetevi la 269ma

Campanile. E di conseguenza, Bosie non ha vo-

la politica è ostaggio di pressioni e intenzioni a

puntata della serie televisiva statunitense: “Alfred

luto essere da meno: “Io le rivoluzioni le ho lette

breve scadenza; la sovranità popolare subisce il

Hitchcock Presents”. In balia di un passeggero

soltanto sui libri di scuola e mi sembrava di farne

tormento inesauribile dell’essere eletti da parte

scompiglio mentale, un pirla protagonista della

parte in quel momento. Lottare per chi muore di

di chi indossa fetide grisaglie. In Gran Bretagna,

R

real sit comedy messa su da una televisione

dalla crisi del 2008 il governo si è concentrato

commerciale inizia a disquisire senza capo

sull’economia e le questioni ambientali, il cambia-

né coda sull’Expo 2015 e, se avanza, di etica

mento del clima sono passate in seconda fila. La

negli atti vandalici: “Minchia!, ma la banca è

quinta delle estinzioni di massa che hanno segna-

l’emblema della ricchezza. Cioè, se non do fuoco

to la storia della vita sulla terra si è consumata 65

a una banca sono un coglione”. Probabilmente,

milioni di anni fa: scomparvero i dinosauri, tutto

sottolinea la voce narrante, un Oscar Wilde di

cambiò. Se allora decisivi furono gli effetti della

passaggio davanti alla telecamera intervistato

caduta di un asteroide, adesso che è in atto la

per esprimere un parere sulle dichiarazioni dello

sesta estinzione, dice il teologo anglicano Richard

sventurato giovane avrebbe aggiustato il “De

Bauckham, siamo noi uomini l’asteroide.

di

Note Linguistiche

L’accordo dei nomi collettivi

“U

13

Maria Gabriella Di Flaviano

dimmitutto@teramani.info

poiché il nome collettivo dal punto di vista del significato indica una pluralità di elementi, la regola di concordanza non viene rispettata e si fa un accordo “a senso”: soggetto (nome collettivo singolare) + predicato plurale. “uno stormo (singolare) di aerei si sono (plurale) alzati in volo. Questo tipo di accordo, che in passato era considerato un grave errore, oggi viene accettato, ma solo quando il nome collettivo è seguito dalla specificazione degli

no stormo di aerei si è alzato in volo”, o “uno stormo di

elementi dell’insieme cui il nome

aerei si sono alzati in volo?”

si riferisce (uno stormo di aerei)

In ogni frase, come si sa, il soggetto si accorda con il

e quando il verbo si trova vicino

predicato, ma, quando ad avere la funzione di soggetto

a questa specificazione. Non si

è un nome collettivo, questo normalmente si accorda con il predicato

potrà pertanto dire “nella cam-

secondo il proprio numero. “La folla gremiva la piazza”, “gli eserciti

pagna pascolavano un gregge di

combattevano duramente”. Talvolta, però, nell’uso pratico della lingua,

pecore”.


di

14

Scuola

Susanna Turco

da l’Espresso On Line del 29 aprile 2015

n.110

La “buona scuola”? Riforma dai mille pregi. “Gli insegnanti non vogliono essere giudicati”

“S

“E pensa che non l’abbia fatto? Ma gli ispettori sono sempre stati troppo pochi. Intervengono nei casi più gravi: per le violenze, ad esempio, non per la didattica. Ma le faccio un altro esempio: oggi se un preside deve spostare un bidello da un edificio a un altro, deve avere il parere dell’Rsu, cioè del sindacato, altrimenti non può muovere proprio niente. Lei capisce, ai sindacati questo piace molto. Ma è una vergogna, perché io, sentito il consiglio di istituto, devo poter disporre del personale. Devo però anche essere valutato per ciò che faccio: se poi viene fuori che mi sono mosso per ragioni clientelari, devo poter pagare”.

mettiamola di credere che tutti i docenti siano bravi e tutti i

E come paga, il preside, secondo la “Buona scuola”? Chi lo valuta?

presidi fascisti”. Parla Mario Rusconi, vicepresidente dell’Asso-

“I criteri precisi purtroppo non ci sono, perché come si sa questa è una legge

ciazione Presidi, e difende la norma di Renzi. Ma avverte: per le

delega: contiene i principi generali, e per attuarla ci vorranno dieci-quindici

nuove assunzioni il 2015-2016 è già andato.

decreti attuativi. Comunque i criteri saranno chiari, trasparenti, verificabili, insomma rigorosi”.

“Sa cosa c’è, fra l’altro, dietro tante proteste contro la “buona scuola”? Che gli

Ma secondo lei questa norma dei presidi-sindaci arriverà in fondo così

insegnanti, cioè coloro che continuamente valutano gli studenti, non vogliono

come è?

essere valutati. A suo tempo il ministro Berlinguer venne mandato a casa

“Non so, ho dei dubbi. Complessivamente, è entrato in Parlamento un cavallo

proprio quando provò a introdurre uno straccio di valutazione. Ma per loro

temo finirà per uscirne un ircocervo, un patchwork di novità e di marce

vale Caterina Caselli: nessuno mi può giudicare, eccetera. Invece sarebbe ora

indietro. Come già comincia a vedersi con gli emendamenti presentati in

di cambiare: l’Italia, come la Grecia, è tra i pochissimi Paesi dell’Ocse in cui né

commissione alla Camera”.

i presidi, né gli insegnanti, vengono valutati. Ed è indecoroso, è indecente”.

I sindacati protestano, uniti come non accadeva da un’eternità. Dicono

Mentre i sindacati preparano lo sciopero epocale del 5 maggio contro la

che Renzi non li ha ascoltati.

“Buona scuola”, Mario Rusconi, vicepresidente dell’Associazione nazionale

“In questo momento gli insegnanti seguono il sindacato come un pifferaio: ed

presidi, nell’occhio del ciclone per via di quella norma che vuol aumentare i

è comprensibile. Però non è vero che i sindacati non sono stati ascoltati: lo

poteri alla sua categoria, dando per esempio il diritto di scegliere gli insegnanti

sono stati, a tutti i livelli. Discorso diverso è dire che stavolta le loro richieste

dagli Albi regionali, difende senza timori una riforma che “ha mille difetti, ma

non sono state accolte”.

milleuno pregi”.

Diceva che la riforma ha pregi e difetti. Quali sono i

Immagino che la questione dei presidi-sceriffi la consi-

difetti?

deri una novità positiva.

“Il difetto maggiore è che non è chiaro da dove prende i

“Intanto proviamo a uscire dalla visione manichea per cui

soldi e che non affronta direttamente il problema dell’e-

gli insegnanti sono tutti bravissimi, e i presidi tutti cattivi

dilizia scolastica, che è drammatico. Dei 42 mila edifici

e fascisti. Io nella mia lunga carriera ho conosciuto inse-

scolastici, 22 mila sono completamente fuori norma, an-

gnanti che hanno rovinato intere generazioni di studenti, e

drebbero chiusi domani. E le risorse stanziate per l’edilizia

presidi che hanno fatto altrettanto con le loro scuole. Per

sono totalmente insufficienti: si parla di 2-300 milioni di

cui partiamo da noi.

euro, servirebbero 10-15 miliardi”.

Nella riforma di Renzi si prevede che i presidi siano valutati:

Per quel che riguarda gli insegnanti?

è una bella novità. E che siano anche licenziati, se è il caso:

“Non si affronta il nodo della loro carriera. In un primo mo-

bene anche questo. Però ritengo positivo non il cosiddetto

mento Renzi parlava dei famosi 60 euro per gli insegnanti

preside sceriffo, ma dare maggiori competenze al preside

meritevoli. Ma quella non è carriera, sarebbe solo un emo-

in quanto garante dei risultati della scuola. Perché io, per

lumento miserevole. Servirebbe ben altro. È inaccettabile

garantire sui risultati, devo poter valutare le persone che

che, ora come ora, un insegnante che lavora per quattro

questi risultati portano avanti. Anche i leader sindacali si

venga trattato come chi non fa nulla”.

scelgono la propria squadra, no?”.

Le nuove assunzioni risolveranno il problema degli

Dicono che così si finirà per fare delle scuole feudi

organici?

personali, dove invece che per merito si proceda per

“Intanto c’è un problema di numeri, perché non si capisce

preferenze, parentele.

ancora quante saranno: prima si diceva 140 mila, adesso

“Io comprendo le proteste: si pensa che lo Stato non sia

100 mila. Ma, ammesso che siano anche solo 50 mila,

in grado di garantire la bontà delle istituzioni, percepite come corrotte. Però:

esiste un problema di realizzabilità: a nostro parere non ci sono i tempi tecnici

lei lo sa come funziona ora? I presidi non hanno competenze sugli insegnanti.

per metterli in ruolo per l’anno prossimo”.

Io, da preside, ho avuto una professoressa di filosofia che diceva in classe

Nemmeno se la riforma dovesse essere approvata per giugno, come

che Hitler era una brava persona. Un’altra che raccontava di aver girato il

dice la ministra Giannini?

Sud America con Che Guevara: e passi per Che Guevara. Ma diceva pure che

“A giugno è già troppo tardi: ci sono le ferie estive e bisogna, fra l’altro, che

l’America l’avevano scoperta gli egiziani, che erano approdati in Brasile. Avevo

ciascun istituto dica di quante unità ha bisogno. Anche se immettessero i 50

migliaia di esposti. E sa cosa può fare un preside in questi casi? Niente”.

mila per decreto, mi chiedo: li si butta nelle scuole così, non gli si fa nemmeno

Beh può chiamare gli ispettori ministeriali.

un minimo di aggiornamento?”


di

Scuola

Orbilius

dimmitutto@teramani.info

15 n.110

Idee e proposte per una scuola veramente buona!

poste all’attenzione della opinione pubblica solo in misura minima. Pur trattandosi di problematiche di grande evidenza e ben conosciute da molti cittadini di altri Paesi europei (quali Francia, Germania e UK). In Italia invece, in questi mesi, si sta

dall’Associazione Nazionale Presidi

D

con rigore professionale questioni

discutendo quasi esclusivamente di “preside sceriffo” e dei suoi “megapoteri”!

a anni in ANP ci battiamo per

riferisce per lo più a posti di lavoro:

Come se uno studente ben preparato

una scuola di qualità, avendo

dei bidelli, degli insegnanti, talvolta

alla vita universitaria o al mondo del

come obiettivo prioritario il

dei presidi.

lavoro non interessasse se non mini-

miglioramento della formazio-

Come siano preparati i nostri ragazzi

mamente gli addetti ai lavori.

ne dei nostri studenti.

diventa una componente quasi resi-

Riteniamo, dunque, opportuno ripor-

Le delusioni accumulate nel corso

duale del dibattito che si accende ad

tare il discorso sui binari professio-

degli anni sono derivate in gran parte

ogni iniziativa del governo di turno

nali, sottoponendo all’attenzione dei

dalla deprimente considerazione

sul nostro sistema formativo.

nostri lettori alcune considerazioni e

che, quando si parla di scuola, ci si

La nostra associazione ha affrontato

proposte.

di

L’oggetto del desiderio

Carmine Goderecci

dimmitutto@teramani.info

Il mondo tra le mani

G

Una leggenda narra che da una sfera d’oro appartenuta ad Alessandro Magno venne offerta dai Magi a Gesù insieme ad altri doni. Il Globo rappresenta da sempre il mondo, è fatto di oro e di gemme, diviso in quarti da due

bande perpendicolari tra di loro. Da sempre simbolo di sovranità, originariamente era ornato da vittorie, ma nell’epoca Cristiana una croce riccamente gemmata con pietre preziose ne prese il posto,

del mondo”. Sormontata dalla croce. Indica il governo sui Cristiani,

così da unire all’universalità sferica, l’aura spirituale cristiana che

per cui si può definire Regalità, Provvidenza Divina ed Eternità dello

ne esaltavano il simbolismo e il suo significato. Fu adottato a pieno

stesso. Nei ritratti degli imperatori, il Globo è emblema di dignità

titolo tra le regalie del Sacro Romano Impero come espressione

imperiale; nelle mani di Cristo è simbolo del dominio spirituale e

dell’intento di dominare su stati tra loro eterogenei, unificati nella

della sua funzione di Redentore. Esso compare anche nelle rappre-

fede, rivendicando una investitura Divina del potere imperiale, in

sentazioni della Giustizia e della forza come attributi regali, a volte

quanto sua forma, priva di inizio e di fine, rappresenta Colui la cui

è posto anche sotto i piedi della Verità, come nell’iconologia del

potenza e virtù tutto pervade: cielo e terra. Cesare Vecellio nella

Ripa, a significare che si erge superiore a tutte le cose mondane e

sua descrizione lo definisce come la “Palla che denota il governo

assai più preziosa di esse, in quanto cittadina del cielo.


di

16

Curiosità

n.110

Il piccolo principe

I

“Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Maria Gabriella Del Papa

dimmitutto@teramani.info

di farlo, l’uomo d’affari conta le stelle del cielo pensando che gli appartengano, il geografo sta seduto alla sua scrivania ma non conosce il suo pianeta e il lampionaio deve accendere le luci a un ritmo forsennato, preoccupato di non lasciare al buio i suoi concittadini (e trasformandosi così nell’unico essere altruista della lista). Una volta sul nostro pianeta, s’imbatterà in un serpente, poi in un enorme roseto, a dispetto dell’unicità universale di cui si vantava la sua rosa, e infine in una volpe, che gli chiederà di essere addomesticata, in nome dell’amicizia. Tra altri mille incontri e piccole avventure, passa un anno e il Piccolo Principe dai capelli dorati si prepara a tornare a casa, con la pecora e la fidata volpe, per prendersi cura della sua rosa. Ecco cosa succede tra le parole di quelle pagine, contemporanee come solo i grandi libri sanno essere. Con un messaggio perfetto per i lettori di ogni età: occuparsi degli altri. Certo, ci vuole molto, ma molto coraggio per attraversare intere galassie a caccia dei ferri del mestiere, ma nel viaggio, si sa, si cresce. Anzi, senza quel viaggio, così lungo e ingarbugliato, il

l Piccolo Principe, libro scritto da Antoine de Saint-

protagonista non avrebbe mai potuto incontrare la sua volpe.

Exupéry è un capolavoro di poesia narrativa per giovani

I valori che si riscoprono nel libro, da non dimenticare mai,

lettori, ma che sa appassionare anche i grandi, perché

sono: godere della bellezza, fare ricerca in se stessi, prendersi

parla dritto al cuore di tutti, dai 6 ai 100 anni. Un classico,

cura dell’amore, coltivare l’amicizia e non perdere la speranza.

insomma, dal linguaggio universale, comprensibile a qualunque

Tra le varie traduzioni di quest’opera, riscritta anche in latino

latitudine, tanto che vanta ormai edizioni in oltre 200 lingue

e greco, e nei vari dialetti italiani, mancava il nostro, quello

(lo scrittore Alessandro D’Avenia lo

abruzzese, in particolare teramano.

usa come souvenir: in ogni luogo del mondo in cui si trova, ne acquista

Segue l’intervista al traduttore in

l’edizione locale).

dialetto del libro, lo scrittore e poeta

È una metafora del passaggio all’età

Bruno di Pasquale.

adulta, questo libro è un piccolo

Ecco quanto emerso dall’incontro con

gioiello di narrativa, ad alto tasso di

il nostro Autore:

poesia. La storia comincia nel Sahara, dove

“Il Piccolo principe” cittadino

un aviatore precipita con il suo aereo

teramano

e incontra un curioso bambino che gli chiede di disegnargli una pecora. A

Cominciamo l’intervista con una domanda diretta. Perché “Il piccolo

poco a poco il bambino racconta di se

principe” nel dialetto del terama-

stesso e rivela di essere il principe di

no?

un pianeta lontano, l’asteroide B612, un luogo inconsueto in cui viveva

“Del teramano” è vero in parte; o

da solo con una rosa scorbutica e

magari lo si definisce tale per oppor-

vanitosa di cui si prendeva cura. La

tunità editoriale. È così limitato il terri-

lontananza gli fa scoprire l’amore per

torio dove lo si colloca, che forse è più

la sua rosa e il rapporto profondo che

un canzanese-teramano. La sorte dei

esisteva tra loro. Per questo gli serve

dialetti è legata ai luoghi dove si svi-

una pecora: deve mangiare tutti i rami

luppano e resistono; e da noi variano

di baobab che stanno crescendo, per

nel giro di pochi chilometri.

evitare che soffochino il pianeta (e la

Il “perché” è presto detto. Tu sai,

sua rosa).

e qui la deontologia reclamerebbe

Prima di arrivare sulla terra, il Piccolo

il “lei”, che mi dedico al dialetto

Principe ha vagato per diversi pianeti,

da molti anni: poesie o pseudotali,

incontrando personaggi strani e

recite scolastiche, teatro amatoriale,

assurdi, ma ognuno capace di insegnargli qualcosa: il re vuole

TV locale; con il pensionamento sono passato a una sorta di

comandare, gli ubriaconi bevono per dimenticare la vergogna

ricerca continua e sempre più convinta. Non ricerca scienti-


ficamente intesa, ma recupero delle

ampiamente. È una lettura che scorre,

parole, dei modi di dire, compresi nella

colorita e gradevole e quasi si parte-

realtà contadina. E da qui strumenti di

cipa alle vicende del “principino” con

lavoro, misure agrarie, oggettistica di

insperata gioia.

cerimonie varie... Ho sempre cercato di

In fondo “il principe” è un alter ego

far partecipi del mio umile lavoro amici,

dell’autore e forse di ciascuno di noi.

conoscenti, professionisti. Tra questi

Guardarci allo specchio, talvolta, può

ultimi ho avuto la fortuna di trovare il

fare molto bene.

dott. Ricciotti, frequentatore assiduo di bancarelle, librerie, biblioteche, che mi

Dopo quest’avvio positivo, pensi di

ha proposto la traduzione nel nostro

volgere lo sguardo a qualche altra

dialetto del libro, già tradotto in molti

opera con l’obiettivo di tradurla in

dialetti di altre regioni. Mi sono fatto

dialetto?

rosso come il piccolo protagonista: io non sono un traduttore, non saprei

Ci ho pensato molto. La cosa non mi

come orientarmi... Provaci, la sua sen-

dispiacerebbe. In verità, sto provando

tenza. E ci ho provato.

a trasferire in “teramano” il Vangelo di Matteo. A leggerlo sembra sempli-

Evidentemente aveva le sue buone

cissimo, quasi scontato. Ma appena si

ragioni, il dottor Ricciotti.

prova a variarne i connotati son dolori. È tremendamente difficile renderne lo

Non sono io a poter giudicare. A lui è

spirito alle persone che volessero leg-

subito piaciuto e si è attivato per cerca-

gerlo. È una nuova sfida. L’impegno c’è

re un editore che volesse considerare

tutto. Il risultato lo decideranno i lettori,

un tale azzardo.

se ce ne saranno. E intanto... a tutto “princepe zulle”!

È stato faticoso trasporlo dal francese

E allora ho deciso di non tradurlo alla

al dialetto nostrano?

lettera, ma di variare, ove possibile, sul

cortese disponibilità e gli auguriamo un

tema; innestando anche ètimi superati

proficuo lavoro.

Ringraziamo Bruno di Pasquale per la

La prima drammatica riflessione è stata:

ma efficacissimi. L’editore è stato entu-

come rendere le atmosfere, i ritmi,

siasta del risultato e convinto si tratti di

Concludo con una delle bellissime

le situazioni in una lingua parlata da

un ottimo lavoro. Me lo auguro per lui e

affermazioni di Saint-Exupéry “Non ti

qualche migliaio (esagero?) di perso-

per i lettori.

chiedo miracoli o visioni, ma la forza di

ne? Come trasferire l’anima di alcune

affrontare il quotidiano. Preservami dal

espressioni in un linguaggio certo

Già, i lettori. Come pensate di pubbli-

timore di poter perdere qualcosa della

colorito e grondante energia, ma pur

cizzarlo?

vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò

sempre di piccola statura?

di cui ho bisogno. Insegnami l’arte dei Credi si debbano interessare le scuole, dove insegnanti ed alunni hanno da tempo adottato quest’opera universale, quindi gli Enti locali e magari proporlo su internet. Come farlo, sarà impegno dell’editore. Sono convinto che la curiosità per questo tipo di lavoro aprirà grandi prospettive. Molti lo aspettano già con trepidazione. Credi che i lettori avranno vita facile nella lettura non proprio convenzionale del dialetto? Il primo impatto, immagino, non sarà dei più semplici. Il dialetto si parla ancora (meno i più piccoli) e lo si capisce quasi totalmente. Leggerlo è sicuramente difficoltoso, esige impegno, costanza, riscoperta di espressioni un po’ abbandonate; ma se si supereranno queste difficoltà iniziali si sarà ripagati

piccoli passi.”

17 n.110


di

18

Write about.. the records!

Maurizio Carbone

dimmitutto@teramani.info

n.110

King Crimson “In the Court of the Crimson King” 1969 - CD/Original Master Dgm Panegyric / Universal - Time: 43’ 52’’

E

in scena il basso e la voce (soprattutto) di Greg Lake (poi confluito negli ELP-Emerson, Lake & Palmer), cambio di atmosfera, lenta, dolce, tranquilla, il flauto di McDonald in grande evidenza, i tamburi e le spazzole di Giles sono da manuale. Un autentico ‘diluvio’ di mellotron inonda la già citata Epitaph, including March For No Reason/Tomorrow And Tomorrow, straordinaria, il canto epico di Greg (ancora), Fripp che incanta con le chitarre (acustica/elettrica), testi che spaziano tra il profetico e il distopico “The Fate Of All Mankind I See – Is In The Hands Of Fools”, la musica è un’autentica ‘sinfonia’, tocca i punti più reconditi della mente e dell’anima, suggestiona fortemente e, non lascia insensibili in alcuni ‘crescendo’ superlativi, che goduria! Repeat, please! Ogni strumento e note al posto giusto, le rullate micidiali di Michael hanno fatto scuola, e ancora, il carpet sonoro onirico e metafisico, austero, solenne, sacro, la voce di Greg, puro raso. Il lato B (del vinile in mio possesso, copia intatta, ancora perfetta nonostante i reiterati ascolti), inizia con l’ennesimo cambio di passo e ritmo: Moonchild (04), divisa in alcuni movimenti, The Dream/The Illusion, il ‘Sogno’ con voce, chitarre e percussioni soft, ‘l’Illusione’ finisce per scemare d’intensità nei 10’ di durata, fase molto sperimentale, pochi e sobri (nonché magistrali) tocchi: piatti, spazzole,

nnesimo, affascinante flash-back discografico, di più, uno dei

vibrafono, brevi scariche elettriche, atmosfera lunare e surreale, la vena

primi cento dischi da portare nell’isola deserta! Il prototipo per

più sperimentale di Fripp, note chitarristiche ‘minimali’ e cerebrali, sfini-

antonomasia del Progressive Inglese, con palesi rimandi alla

mento e deliquio in tema, ricordiamoci del luglio 1969: primo uomo sulla

musica classico-sinfonica, Jazz, Rock & Avantgarde. Robert Fripp

luna! Il CD si conclude con la title track: In The Court Of The Crimson

(16 maggio 1946, Wimborne Minster, UK), autentico genio e deus ex ma-

King including The Return Of The Fire Witch/The Dance Of The Puppets,

china, occhialuto chitarrista-multistrumentista, ancora in (fertile) attività,

l’apoteosi, inizia con atmosfere epiche, classicheggianti, maestose, La

come solista e nelle varie incarnazioni del Re Cremisi. Degni comprimari

Corte Del Purpureo Re è fantastica (il testo questa volta è di McDonald),

di questo debut album mozzafiato: Ian McDonald (flauto, sax, clarinetto,

arpeggi magistrali, il mellotron esplode letteralmente, il flauto da par

mellotron, vibrafono, voce…), Greg Lake (voce solista e basso), Michael

suo, con note di velluto, 3 voci (Lake, Giles e McDonald) all’unisono, il

Giles (batteria, percussioni e voce), Pete Sinfield (autore delle liriche,

sapido intermezzo delle ’marionette’ precede il rientro alla grande di

illuminazione). La line-up dei KC (la prima), straordinariamente efficace,

tutti gli altri strumenti, coralità fantascientifica e parossistica dispiegata

non si ripeterà più, macchina

lungo i 9’ e 12’’ del brano. Che dire?

perfetta e rodata per assecondare

La magia di queste registrazioni

l’ego infinito di Mr. Fripp, candida

effettuate nei mitici Wessex Sound

ammissione: l’ascolto ‘folgorante’ di

Studios di Londra, è intatta, attualis-

Epitaph, 8’ e 47’’ sulle onde medie

sima e non solo in ambiti Prog, ma

di Radio Luxenbourg, oltre 45 (!)

dell’intera letteratura discografica.

anni fa, mi procurò brividi incredibili

Le recordings vennero condotte

e, mi spinse alla ricerca del mitico

dagli stessi musicisti, insoddisfatti

vinile import, trovatolo, rimasi

dell’opera di Tony Clarke (Moody

sbalordito sin dalla cover, tra le più

Blues), su registratore Ampex a 8

belle in assoluto della discografia

tracce, Ingegnere del suono Robin

di tutti i tempi, ‘opera’ d’arte del

Thompson, da rimarcare ancora

pittore Barry GODBER, Program-

una volta come ogni musicista, sia

matore di 23 anni, scomparso

padrone del proprio strumento/i,

prematuramente l’anno successivo,

tecnica, perizia, creatività. Incisione

il dipinto originale è conserva-

di 46 anni fa, attualissima, nitida,

to dallo stesso Fripp. La traccia

dinamica, perfetta, rimasterizzata a

d’apertura è relazionata alla mitica copertina: 21st Century Schizoid

24 bit (si sente), da Simon Heyworth. Il CD contiene l’esaustivo booklet

Man, siamo nell’era della Summer of Love californiana e, arriva questo

di 12 pagine con ph e articoli tratti dalle testate dell’epoca, tutti i testi e

autentico incubo, la voce effettata e filtrata, canta di Vietnam e bombe

altre originali illustrazioni di Godber, il formato 31,5x31,5 è però un’altra

al Napalm, il sound esplode letteralmente tra echi jazz (free) e hard rock,

cosa, vinyl docet! Dicevo della desert island, forse esagero, stravedo per

bordate assassine di sax, distorsioni chitarristiche e breaks repentini,

Robert Fripp e, mi sento di consigliarvi qualche altro titolo: In The Wake

ritmi sincopati e fragorosi, autentico delirio, la ‘bocca cavernosa’ ingoia

Of Poseidon e Lizard (1970), Island (1971), Lark’s Tongues In Aspic (1973),

tutto e tutti, ambient e rumori di fondo, brano precursore di tanta

In The Court… rimane però la pietra miliare, inarrivabile, insuperabile,

musica ‘colta’. Dopo la follia, la calma: I Talk To The Wind (02), entrano

vetta mai più raggiunta e… meglio così. Voto: 10!


di

Maurizio Di Biagio

La Rai

Questa Rai verrà polverizzata

Parlano i guru: la tv come noi la intendiamo sparirà

Q

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

n.110 un canone da pagare che nessuno più vuol vedere tanto che l’evasione ha raggiunto la vetta del 30% in Italia. Sicché l’idea che sembra tentare palazzo Chigi è quella di arrivare a un’abolizione della tassa più antipatica d’Italia: per centrare l’obiettivo ci sarebbe la strada dell’inserimento nella fiscalità generale, che renderebbe meno iniqua la vessazione. Si parla da molto tempo di riformare il servizio pubblico televisivo, del resto l’ultima riforma della Rai risale al 2004: è davvero tempo di cambiare, la prossima scadenza della concessione è prevista per il 2016. “Il servizio pubblico,

uale sarà il futuro della Rai? Per

tutta quella pubblicità (…). Le previsioni di

per il quale i cittadini pagano il canone –

rispondere al quesito ce ne dovre-

Reed Hastings di certo si avvereranno se la

spiega Antonio Preto, commissario AgCom

mo porre uno altrettanto arduo, al

tv tradizionale resterà immobile, legata a

- dovrebbe garantire qualità dell’offerta, va-

limite dell’escatologia (chi siamo,

vecchie tecnologie e a vecchie abitudini di

rietà dei generi, contenuti e temi, capillarità

dove andiamo, da dove veniamo), cioè

visione”.

e qualità della diffusione, innovazione dei

comprendere appieno come sarà davvero

Ecco, da noi in Italia la situazione è ancora

contenuti, capacità di intercettare i nuovi

la tv tra 10, 20, 30 anni. Secondo Reed Ha-

cristallizzata ai tempi di Craxi e Martelli,

bisogni del pubblico. C’è bisogno, in sostan-

stings, il boss e guru di Netflix (il fenomeno

ante monetina all’Hotel Raphael, con

za, che il servizio pubblico torni a investire

sociale della tv che sarà e che è già realtà

Raidue socialista, la Uno diccì e la Tre

in prodotti culturali e che si faccia carico

negli Usa), entro 15 anni la tv tradizionale,

comunista. E dall’altra parte il suo amico

dell’alfabetizzazione digitale della popo-

quella cosiddetta lineare, con palinsesti ri-

Berlusca che ha sempre gigioneggiato

lazione e non solo di quella più anziana.

gidi, non esisterà più. Nel 2030, in sostanza,

tra un dentifricio ed un panettone con la

Sappiamo sfruttare ancora poco le enormi

tutta la tv, a eccezione degli

potenzialità che ci offrono

eventi in diretta, inizierà su

le nuove tecnologie, come

richiesta dello spettatore e

le smart tv. Nei Paesi dove il

sarà distribuita via Internet. E

servizio pubblico raggiunge

appunto la distribuzione sulla

elevati standard di qualità,

rete permette di far partire il

tutto il sistema ne beneficia

programma tv su richiesta e

e s’innesta una corsa al

di visualizzarlo con qualun-

rialzo da parte delle emittenti

que dispositivo collegato

commerciali. Il finanziamento

ad internet, che sia un

del servizio pubblico è cru-

televisore, una console per

ciale per il sistema: occorre

videogiochi, uno smartphone

maggiore trasparenza nella

o un tablet. E c’è un dato di

gestione del canone e un

uno studio americano che sta

utilizzo corretto delle risorse

anticipando il futuro: per la

pubblicitarie”. Da evitare anche lo spreco biblico come

prima volta nel 2014 il tempo

19

medio passato davanti a uno schermo

filosofia molto liberal-mortadella del non

ai tempi della foto dell’Agenzia Ansa che,

smart (tablet o smartphone) da un singolo

calpestiamoci i piedi, non facciamoci del

nel novembre del 2014, ritrasse la selva di

individuo oltreoceano ha superato quello

male: arriviamo indenni alla legge Gasparri.

microfoni dei giornalisti al seguito del pre-

speso davanti alla tv tradizionale. Davvero

Una visione, questa della Rai, che ha

mier Renzi al Consiglio al G20 di Brisbane,

la tv come la intendiamo oggi è destinata

attraversato il digitale, restando tuttora

Australia. Allora, si mossero in contempo-

a morire? David S. Cohen, firma storica del

confinata al giurassico, sia per quanto

ranea inviati del Tg1, Tg2, Tg3, Rai News 24,

magazine americano Variety, la pensa così:

riguarda il prossimo futuro che il presen-

e della radio. Tutti intenti a confezionare il

“Tutti noi conosciamo la litania. La tv tradi-

te di per sé attanagliato a programmi

loro bel servizio. La tv di Stato ha staccato

zionale è troppo costosa da mantenere. Gli

scadenti, informazione al tempo di internet

per quelle 13 persone un assegno da 60

ascolti scendono. Il pubblico si polverizza. I

che risulta essere libera come quella del

mila e 500 mila euro tra aerei, alberghi,

più giovani stanno perdendo l’abitudine di

Gambia, format acquistati dalla Spagna,

pranzi e costi tecnici. Il guru Hastings l’ha

stare davanti alla tv. I telespettatori che so-

latitanza estiva dei programmi sostituita dai

vaticinato: se questa tv resterà così verrà

pravvivono non ne possono più di sorbirsi

fondi di magazzino di film di Carosone ed

polverizzata in un batter di ciglio.


di

20 n.110

In giro

Sergio Scacchia

http://paesaggioteramano.blogspot.it

Finalmente San Bernardino! Restituita agli aquilani

“T

u, o Gesù, onore dei credenti, forza di coloro che operano. Tu sostegno dei deboli, per Te i malati sono

della grande basilica.

sanati, le colpe perdonate e coloro che soffrono sono

Accade a sei anni dal disastro, dopo oltre settecento giorni di can-

irrobustiti”.

tieri e qualcosa come tredici milioni di fondi.

(Sermone 49 dagli scritti di San Bernardino da Siena) Mi racconta Antonio De Petris, vispo settantenne, davanti a un bel Un bel sole illumina il bianco splendente della facciata quattrocen-

bicchiere di birra nel chiosco accanto alla chiesa, che i resti di San

tesca di San Bernardino all’Aquila, opera del grande Cola dell’A-

Bernardino, per tornare a casa, hanno sfilato giorni prima per la

matrice. I tre mirabili livelli architettonici di ordine dorico, ionico e

città, scortati da un nugolo di cittadini, tra fanfare di alpini, autorità,

corinzio, si mostrano quasi inediti.

confraternite e ordini religiosi locali.

L’ultima volta la stessa facciata non l’avevo vista, imbracata com’e-

“C’erano tricolori ovunque - racconta ridendo sguaiato - neanche ci

ra ovunque, avvolta in una morsa inaudita di giganteschi ponteggi,

fosse stata la nazionale di calcio”.

tubi chilometrici e grandi lamiere. Ricordo che quel giorno c’era

Certo mi sarei aspettato una serie di bandiere con il monogramma

una pioggia giallina di scirocco e nuvole grosse e grigie in cielo.

bernardiniano:il sole raggiante in campo azzurro, le lettere IHS, le

Oggi, al contrario, i raggi del sole primaverile spargono speranza a

prime tre del nome di Gesù in greco e, sopra la lettera H, un allun-

profusione.

gamento dell’asta a rappresentare la croce di Cristo.

Un’anziana signora, dai capelli bianchi candidi, scende lungo la

Fu questa la grande intuizione di Bernardino, impiantata in lui dallo

scalinata d’ingresso stringendo la mano del piccolo nipote. Ha il

Spirito Santo, un emblema che si diffuse grandemente e aiutò la

viso paonazzo di chi si è visibilmente commosso.

devozione e la sequela del Cristo, prendendo il posto di stemmi e

Un’emozione forte questa, per tutti gli abitanti del capoluogo

blasoni di antiche corporazioni.

abruzzese. Finalmente in una città martoriata, un segno di ripresa che si con-

“Tutti guardavano in alto e quando gli occhi si abbassavano erano

cretizza nel riappropriarsi di uno dei tanti suoi gioielli, in attesa di

pieni di lacrime inespresse”- continua Antonio con animo sorpren-

riavere anche la splendida

dentemente poetico.

Collemaggio e le spoglie di

C’è da capire queste

Celestino V al loro posto

parole!

secolare.

Il capolavoro del soffitto ligneo, all’interno, opera

Questa severa basilica

settecentesca di Ferdi-

fu costruita tra il 1454 e

nando Mosca, è tornato a

il 1472 per custodire le

brillare sulle teste grazie ai

spoglie mortali del grande

soldi pesanti dei fondi Cipe

Bernardino, francescano

e della Carispaq, la cupola

senese, a cui il popolo aqui-

all’esterno sembra nuova,

lano attribuisce da secoli

rinata dopo le gravissime

miracoli per chi è capace

lesioni, la torre campanaria

di pregarlo intensamente

crollata in parte, è stata

davanti alla salma.

mirabilmente rinforzata

E le spoglie del grande

con una serie di consolida-

santo ora sono tornate di

menti conservativi di ulti-

nuovo al loro posto sotto

ma generazione. Restano,

il presbiterio, lato destro

quanto prima, da restituire


di essere rasa al suolo ma quel lunedì

e il Mausoleo di Bernardino a forma di

santo del sei aprile, alle famose ore 3:32,

grossa arca quadrata che ha, nella parte

ha cambiato la geografia dell’Abruzzo

inferiore, l’urna con le spoglie miracolose

intero, ha sconvolto le vite di tutti: chiese

del santo. Un’occhiata al singolare Altare

distrutte o danneggiate profondamente, i

Maggiore in pietra e marmi, la inutile ricer-

conventi francescani di San Bernardino e

ca della Pala in terra cotta di Andrea Della

San Giuliano, di enorme importanza storica

Robbia che pare sia in restauro anch’essa

e religiosa per la santità dei frati che vi

ed è già ora di ripartire.

hanno soggiornato, con danni incalcolabili.

Proprio come deve assolutamente ripartire

E poi, come dimenticare le trecento e

L’Aquila!

nove vittime, gli oltre duecento feriti gravi? Non ci si abitua mai ai terremoti neanche

ARRIVARE ALL’AQUILA

dopo averne subiti tanti, come quello disastroso del 13 gennaio di cento anni fa,

Da Roma (A1, per chi viene da Nord e da

11esimo grado Mercalli che causò nella

Sud)

vicina Marsica più di 30 mila vittime.

Autostrada A24 Roma-L’Aquila-Teramo.

Devo dire che gli aquilani sono tosti, gente di montagna che si piega, si flette ma non

Da Giulianova ( A14, per chi viene da

si spezza. Potrebbero scrivere un’enciclo-

Nord)

pedia della sofferenza e della disperazione,

Bretella autostradale Giulianova-Teramo /

la durezza della vita li segna periodica-

Autostrada A24 Teramo-L’Aquila.

mente nel corpo, nella personalità, nello spirito, ma essi non si rompono neanche

Da Pescara ( A14, per chi viene da Sud)

davanti a una botta terribile di magnitudo

Autostrada A25 Roma-Pescara, in direzio-

6,3.

ne Roma ed uscire al casello di Bussi.

ai visitatori e fedeli le cappelle laterali, ma

Seguire le indicazioni stradali per L’Aquila

questo, giurano, accadrà presto.

Entro in basilica e mi prende un groppo

E pazienza se qualcuno sicuramente avrà

alla gola. L’emozione mi fiacca le gambe,

lucrato da questi grandi interventi in città.

mi toglie il fiato.

Per mangiare: io ho gustato un fantastico

Importante, troppo importante ricomincia-

Molte persone si aggirano col naso in su:

carpaccio al filetto di agnello e un dolce

re anche se a piccoli passi.

studenti di arte, fedeli, turisti dell’ultima

strepitoso a pochi chilometri dalla città via

ora, curiosi. La pianta a croce latina è di-

lago di Vetojo.

La riapertura della basilica risorta dalle

visa in tre navate con sei cappelle laterali.

La Cartiera del Vetojo Ristorante

macerie è il trionfo della vita, ha detto quel

Il grande organo settecentesco sta suo-

INFORMAZIONI 0862.028260 -

giorno, con sguardo di padre e pastore, il

nando sotto le mani esperte di un frate. Il

333.3887848 | B&B: 339.1490136

vescovo Giuseppe Petrocchi.

soffitto dona colore e luce all’ambiente.

Il monsignore, visibilmente commosso ha

Al centro della volta trionfa finalmente il

continuato facendo riferimento al Vangelo

grande Monogramma Bernardiniano.

come benedizione di un tralcio potato che,

Il santo senese non aveva creato questo

nella misteriosa sapienza di Dio, patisce

disegno a caso. Tutto in quel logo antico

grandi perdite per avere presto frutti so-

aveva un significato: il sole centrale a rap-

vrabbondanti. Lo Spirito Santo, insomma,

presentare il Cristo fonte di vita che irradia

ha i suoi disegni ma forse per gli aquilani

amore e carità; i dodici raggi a richiamare

questi sono un tantino contorti.

gli Apostoli inviati dal Cristo a portare la

A me piace semplicemente pensare che

Parola; gli ulteriori otto raggi a ricordare le

la vita è come l’acqua di un fiume, a volte

Beatitudini e la felicità dei Beati; il celeste

stagna in qualche oscuro laghetto ma poi

dello sfondo come simbolo di fede e le

arriva sempre al mare e ci arriva purifi-

parole in latino tratte dalla Lettera di San

cata!

Paolo alla comunità di Filippi: “Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi sia dagli es-

Le antiche campane ora suonano a distesa

seri celesti che dei terrestri e degli inferi”.

per l’Angelus del mezzodì. I loro rintocchi

Peccato per il Sepolcro di Maria Campo-

riempiono l’aria del centro storico, danno

neschi, la donna piegata dal dolore per la

una lieta parvenza di normalità a una

perdita della figlioletta, icona di tutte le

città che normale non è più da sei lunghi

tragedie di questa città mirabile ma eter-

anni, da quando il terremoto del 2009 ha

namente sfortunata. La cappella è ancora

sconvolto la geografia non solo dell’Aquila

in restauro.

ma di tutto l’Abruzzo.

Posso consolarmi ammirando il Coro in

La basilica già nel 1703 aveva rischiato

stalli di noce, opera di Giancaterino Ranalli

(circa 60 km).

21 n.110


22

di

Zapoj Tovariš

Accade a Teramo

dimmitutto@teramani.info

n.110

Il solitario pirulo innamorato

D

a un bel po’ di tempo campeggiano in Piazza Dante numerosi “piruli” incatenati e posti sopra alle grate presenti a lato del Liceo Classico e che arieggiano il sottostante parcheggio. Piazza Dante era tra le più belle piazze di

Teramo prima che le attrezzature a servizio del parcheggio sotterraneo la stuprassero, senza contare l’ignobile ingresso nella piazza che ha più che dimezzato la strada proveniente dagli ex

a raso, lo costringe a fare “il giro del meschino” per tornare in

Tigli e che, non trovando l’automobilista posto nel parcheggio

piazza ed entrare in quello sotterraneo. Tutte cose che hanno fatto dimenticare come quella stessa sia stata testimone della nascita dei primi e ormai attempati amori adolescenziali e dove tanti ragazzini e ragazzine si sono scambiati il primo timido bacio. Oggi, quella piazza che da tempo avrebbe dovuto essere riqualificata a verde è divenuta un parcheggio di periferia a servizio di ben altri “fatti” non meglio definiti ma noti a tutti. Noi, però, inguaribili ottimisti, siamo fiduciosi nel futuro visto che un solitario “pirulo” ha trovato posto da tempo nel bel mezzo della Piazza, messo lì con il consenso di qualche illuminato amministratore, sempre a guardia e protezione di una delle sgangherate grate che arieggiano il parcheggio sotterraneo e che aspettano che gli stessi amministratori facciano cessare in qualche modo le cause della loro presenza. Resta però in noi la speranza che “il solitario Pirulo innamorato” trovi presto una compagna.

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di

Domenico Attanasii

A Milano

Così come fecero gli antichi E come fare soldi (degli italiani) con l’Expo

S

23

dimmitutto@teramani.info

n.110 Le accuse di imitazione sono ridicole. “Un albero è un albero, proprio come un grattacielo è un grattacielo: sono spesso simili, siano essi a New York o Shanghai. Non è possibile avere il copyright sulla forma di un albero”. L’installazione nata appunto dalla direzione creativa di Marco Balich e dal design dello Studio Giò Forma è una composizione architettonica di acciaio e legno che si erige per 37 metri di fronte a “Palazzo Italia”. A Singapore invece hanno creato i “Supertrees Grove”, una foresta di super alberi finti. Alberi fotovoltaici interrati in un

embra proprio che sia andata in

‘ngule!”. Nella fattispecie dell’Expo 2015,

bosco artificiale in grado di accumulare

questo modo. Quel discolo ed

lo si sarebbe attuato, il presunto plagio,

il calore del sole e produrre l’energia

eterno bambino di Michael Jack-

per soli 8 milioni di euro. Marco Balich

necessaria per la propria illuminazio-

son si sarebbe messo davvero di

sostiene che “L’Albero della Vita” è sen-

ne. La pazza idea è venuta a un team

sotto il gomito sporto apposta dal banco

za ombra di dubbio un’opera d’arte che

internazionale di ingegneri, architetti e

per potere sbirciare di nascosto sul

rappresenta, al contempo, scultura, in-

paesaggisti della Wilkinson Eyre e della

pentagramma del noto compositore e

stallazione, edificio

Grant Associates

cantante di Cellino San Marco, Al Bano. Il

e monumento, con

che, fondendo tec-

plagio ha radici secolari. Primo elemento

chiari rimandi al Ri-

nologie rinnovabili

di parole composte della terminologia

nascimento italiano

e botanica, hanno

scientifica, con il significato di “inclina-

e alla struttura pa-

quindi realizza-

to”, “obliquo”. E se non ci si accorge per

vimentale di Piazza

to un progetto

tempo di chi esercita l’attribuzione al

del Campidoglio

ambizioso ma non

proprio ingegno di un’opera altrui o di

a Roma creata da

impossibile. Insom-

parti di essa, a proposito di secolarità

Michelangelo nel

ma, come hanno

e affini, di “inclinato” piuttosto che di

XVI secolo. Un pro-

fatto sempre gli

“obliquo”, bisogna rassegnarsi ad attua-

getto che non ha

antichi: “Se la cosa

re comportamenti assai simili a quelli

nulla a che fare con

riesce, va bene.

attesi sempre degli antichi: “Se fice da

quello di Singapore.

Sennò... “.

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di

24 n.110

In giro

Sergio Scacchia e Lucio De Marcellis

http://paesaggioteramano.blogspot.it http://www.abruzzoinbici.it

Sulla via delle pinciaie L’architettura dell’arrangiarsi!

Q

uesto articolo l’ho scritto a quattro mani con un grande amico, innamorato dell’ambiente, del movimento dolce in bici, che ha sempre cercato di far conoscere la cultu-

Fin dai primi decenni del 1900 le pinciaie, case di terra estre-

ra dello “slowtravel”: il professore Lucio De Marcellis.

mamente povere e immagine della miseria, erano numerose

Oggi, che ci ha lasciato, ricordo con nostalgia le sue parole:

nella fascia adriatica del teramano.

“Chi spinge sui pedali e fa correre veloci o lente, due ruote,

Si può ben dire che queste case, simili a quelle costruite al

spalanca davanti ai suoi occhi orizzonti infiniti e colleziona

tempo degli Etruschi, erano comuni nel settecento sia in Ro-

qualcosa di prezioso, alberi, profili montuosi, distese di campi,

magna che nelle Puglie.

corsi d’acqua. In pratica inventa paesaggi ogni volta diversi”.

La tecnica costruttiva pare sia stata mutuata, nel secolo scorso, anche dalle popolazioni slave.

Cresce sempre di più, nella nostra Provincia, la voglia d’itinera-

Le abitazioni erano realizzate in aperta campagna con argilla e

ri che colleghino emergenze storico-architettoniche con luoghi

paglia e costituivano mirabili esempi di architettura dell’”arran-

d’interesse paesaggistico e naturalistico.

giarsi” per contadini, braccianti e pastori.

Nella vallata del Vibrata, cuore della provincia teramana, ricca

Erano caratterizzate da fondamenta pressoché inesistenti e

di paesaggi agresti notevoli e di centri storici preziosi, esiste

poggiavano su tronchetti di legno infissi nel terreno per dare

un percorso nel Comune di Sant’Omero, da poco corredato di

una parvenza di stabilità.

apposita segnaletica.

Eppure, a dispetto di una fragilità estrema, le case raggiun-

Si presta a essere utilizzato a piedi, in mountain bike o a caval-

gevano una certa consistenza, con un piano terra adibito a

lo: è la Via delle Pinciare.

cucina dal pavimento in terra battuta, camino, camera da letto

Il nome, come si può intuire, deriva da alcuni affascinanti casali

e magazzino per attrezzi e stalla.

realizzati in terra cruda (le pinciare o pinciaie), tipici dell’archi-

In più, spesso, c’era anche un piano superiore con altri letti.

tettura “povera” abruz-

Finestre minime, locali

zese, che s’incontrano

maleodoranti e umidi,

lungo il percorso.

freddo pungente, di certo

Il dislivello e la difficoltà

la vita nelle pinciaie era

sono minimi, il fondo in

difficile.

asfalto e, in parte, in terra

I suoi abitanti beccavano

battuta. Costituisce un

di tutto, dalle malattie

esempio, per tutti gli altri

polmonari, alla tuberco-

comuni, di come si possa

losi.

valorizzare un percorso

Eppure queste strutture

esistente, con poca spesa

sono la storia di quelli

visti i tempi di ristrettez-

che prima di noi hanno

ze economiche.

abitato la nostra terra e

Può costituire il primo

costituiscono l’espres-

ramo di una rete di vie

sione di un mondo antico

alternative, famose green

che stiamo dimenticando.

ways in grado di regalare

Oggi le pinciaie sono in

agli utenti ambiente e

disfacimento! C’è biso-

storia di un popolo.

gno di qualche progetto


per recuperare urgente-

Gesù, vestito con una tuni-

mente i caratteristici casali

ca fermata ai fianchi da un

di terra cruda che soffrono

drappo, tiene una minusco-

il tempo che passa. Cre-

la sfera nella mano sinistra.

diamo sia opportuno che si

La Vergine velata indossa

faccia tutto il possibile per

una tunica coperta da un

preservare questi manufatti

manto stellato. L’opera è at-

dalla loro scomparsa.

tribuita ad un maestro igno-

L’ultime tempeste d’acqua

to di provenienza umbra.

dello scorso inverno hanno

Sono numerose le leggende

fatto franare una delle case

che popolano questo luogo

rimaste, altre sono molto

dal quale si dominano le

malridotte, inoltre uno

valli del Vibrata e Salinello.

degli affluenti del Vibrata

Storie fantastiche di chioc-

è sempre più sporco, una

ce con uova d’oro, di tesori

discarica a cielo aperto,

nascosti sotto terra e di

una bomba ecologica.

tumuli bi millenari di grandi

Non lontano dalla Via delle

personaggi dai corredi

Pinciaie, si trova S. Angelo

delle lettere a grandi caratteri imperiali.

in Abbamano, una località agreste di

Il luogo oggi è solitario ma un tempo

Il fascino del luogo però risiede nella

Sant’Omero, un tempo ubicata su di

doveva essere molto frequentato. Si

storia secolare che custodisce.

una via molto usata dai romani per

deduce dai ritrovamenti di scheletri di

condurre gli eserciti nel Pretuzio e nel

animali e di ossa umane.

Info:

Piceno ascolano.

A poca distanza, c’è anche la possibilità

La Via delle Pinciare è una tra le dira-

Nei tempi antichi, esisteva una sorgen-

di visitare un antico frantoio dove le

mazioni secondarie della Fondovalle

te di acque sulfuree, oggi prosciugata.

tecniche di realizzazione dell’olio sono

del Salinello. Per le bici da corsa invece

Pare che fosse utilizzata per curare le

rimaste davvero quelle di un tempo.

(che richiedono percorsi interamente

artrosi.

In un paese come Sant’Omero, mar-

asfaltati), una delle alternative potrebbe

Il luogo era denominato Sant’Angelum

toriato dai continui trafugamenti dei

essere la Via delle Terme. Il nome ci

ad Puteum probabilmente proprio

tombaroli, non si capisce bene come

rievoca immediatamente l’antica Roma

per l’odore nauseabondo dell’acqua

non sia stata rubata anche una splendi-

le cui vestigia riaffiorano ovunque in

termale.

da Madonnina lignea gotica, che fino a

questi luoghi. In località Vallorina di

Oggi su quella che era una massiccia

qualche anno fa impreziosiva il piccolo

Sant’Omero, nel 1823 fu rinvenuto un

costruzione romana di bagno pubbli-

tempio contadino. L’opera, che ora è

cippo miliario che testimonia che qui

co o forse di enorme cisterna, sorge

custodita nel Museo Nazionale d’Abruz-

passava l’antica Via Metella:

l’incantevole chiesina dedicata al culto

zo dell’Aquila, rappresenta la Madonna

di San Michele Arcangelo, con le sue

seduta su uno scanno in posizione

http://www.abruzzoinbici.it/documenti/

semplici strutture romaniche senza

frontale mentre sorregge con il braccio

Testo%20integrativo%20di%20Nicco-

fondamenta.

sinistro il Bambino in piedi. Il piccolo

la%20Palma%20sul%20tracciato%20

funerari ricchissimi.

Questa ipotesi costrutti-

della%20Via%20Metella%20

va, dettata da più di uno

tra%20l’Abruzzo%20e%20

storico, pare suffragata dalla

il%20Lazio,%20detto%20

presenza di un mosaico, sul

anche%20Tracciolino%20

lato destro del tempio, co-

di%20Annibale.pdf

perto da uno strato di ghiaia minuta, fatto di piccole

http://www.comune.santo-

tessere chiare, che dove-

mero.te.it/27-percorsi_turi-

va costituire il pavimento

stici.html

dell’edificio superiore del bagno termale. Proprio su

Per raggiungere Sant’Omero

questo mosaico è fondata la

in provincia di Teramo:

base del muro della chieset-

Dall’autostrada Adriatica

ta, che in alto è di mattoni

A14 (da nord: direzione

rinforzati.

Ancona; da sud: direzio-

Sull’ingresso della chiesa

ne Pescara), uscire a Val

inoltre, volto a occidente, il

Vibrata, continuare sulla SP

gradino della soglia non è

259 in direzione di Pescara,

altro che un frammento di

seguire le indicazioni per

epigrafe il quale reca incise

Sant’Omero.

25 n.110


di

26 n.110

Cinema

La mia mater à penser L’ultimo film di Nanni Moretti

D

Leonardo Persia

dimmitutto@teramani.info

momento come questo, venga a rappresentare l’ordine, la razionalità, la narrazione, la passione e la com-passione. Un ordinario negato esattamente come il finto straordinario, anche se esibiti. Contrapposti a un mondo tutto finto che, ammantandosi di continuo di tali parole, le nega e le ostacola costantemente. Quella madre costituisce una fede, soprattutto politica, negata e combattuta da fedi e politiche d’altri segni, bigotti e conservatori, mistificatori e manipolatori. Eppur liberi(sti). E, certo, è anche il cinema, mater à penser controcorrente, regina di morti e immortali, mater(ia) di cui sono fatti i sogni. A Nanni Moretti interessa mettere in lotta questa contrapposizione, questa divisione tra verità e menzogna. Non soltanto la contraddizione sin troppo insi(sti)ta anche in lui, la contraddizione che rimane una possibile conseguenza del doppio.

a piccoli, soli e smarriti, incompleti e curiosi, si chiama la

E che si svela nella militanza Pd, partito, specchio dell’ex Pdl, in

mamma. Se si continua a farlo quando si è adulti, secondo la

larga misura responsabile della catastrofe che il film mostra (afasia,

vulgata corrente qualcosa non va. Vi accuseranno di essere

impotenza, scoramento, senso di inutilità e incapacità di qualsivoglia

nevrotici, dissociati, ritardati, al più mammoni, un mot juste

narrazione, politica sociale estetica). E ancora incredibilmente segui-

che fa parte del dizionario dei luoghi comuni sugli italiani. Nanni

to da tanti uomini e donne. Sia pure dall’uomo/donna, e forse anche

Moretti, nei suoi personaggi alter ego, non lo ha mai negato, sin

dal cineasta, Moretti.

dall’inizio: di essere idiosincratico, immaturo, dipendente. Ed era la messa in

Qui si entra nello specifico del suo ci-

scena del proprio io a compensare, re-

nema. La sua risposta in merito a quel

gisticamente, lucidità, maturità (parola

che descrive è coerentemente incoe-

orrenda), talento, professionalità (altra

rente, espressa attraverso un sociale

parolaccia), indipendenza. Il doppio.

scisso, un pubblico parlato principal-

Consistente in quest’altra parte di sé

mente attraverso il privato, l’intimo,

non allineata all’adultità, alla ragione,

persino ohibò ombelicale (proprio in

all’ordine.

senso letterale). Questo tipo di regia, o perlomeno di forma cinematografica

Essere doppi come essere completi,

(in)espressa nella sua totalità, rincorre

scissi pazzi o scissi creativi. Ne era

una deriva, una fuga, un baratro di

convinto pure Fassbinder, perenne-

follia, incarnato non esclusivamente

mente impietoso con sé stesso e i suoi

dal personaggio dell’attore Barry / John

personaggi, eppur tenero, con l’amata/

Turturro (si veda la scena, genialmen-

odiata madre Lilo Pempeit dentro i

te gratuita, in cui balla con la troupe

suoi film (e il film della sua vita). Il confronto, doloroso e necessario,

del film nel film: un momento che ripete altri momenti-movimenti

con la propria parte femminile, madre o/e figlia (figlio). Dovrebbero

gratuiti e altrettanto geniali dei suoi film precedenti). Gratuito appare

farlo tutti, non soltanto gli omosessuali. Maschile/femminile, dicoto-

anche l’episodio dalla mamma in fuga dall’ospedale: una scena che

mia al pari di realtà/fiction, perlustrati osservati in un’epoca in cui la

non sappiamo se reale o immaginata, sognata. Cosa importa? Tutto

barra-confine (mentale) è stata in gran parte abbattuta, nonostante il

il film, ogni film, non soltanto di Nanni Moretti, è reale immaginato

segno contrario del Potere e dell’Ordine, che traveste sempre le sue

sognato. Il vero è falso, il falso è vero. Take me back to reality!

repressioni in democrazia. O democrazy. Si cerca (invano?) di incartare tutto Per cui il doppio esiste e viene

questo «sfuggente», questa ineffa-

tollerato, appartenendo però a freaks

bile fuga continua, con un ordine di

pazzi e scombinati, scoglionati. Deve

scrittura e di linearità narrativa. A

pur esserci una ragione per cui diversi

dispetto dei flashback, gli andirivie-

d’ogni risma vengono esibiti in quanto

ni mnemonici, gli squarci onirici, il

riconosciuti. In tv, e non solo. Come

metalinguaggio. Non solo è impossibile

tante Lola Montes dive e fenomeni da

la lotta, ma anche la descrizione della

baracconi al contempo. Quindi non ap-

lotta. Lotta lutto. Nondimeno Guy

pare contraddittorio se quella mamma

Debord introduceva i suoi Commentari

morettiana, così criticata, simbolo di

sulla società dello spettacolo (1988)

ripiego depoliticizzato, peraltro in un

citando Sun-Tzu: «Per quanto critiche


possano essere la situazione e

anarchica e collettivamente

le circostanze in cui vi trovate,

legata alla forma e all’autorità

non disperate; è proprio nelle

(alla mamma?). Todo cambia

occasioni in cui c’è tutto da

e nulla cambia, storia vecchia.

temere che non bisogna temere

Allo stesso tempo, l’ossessione

niente; è quando siamo circon-

per il potere risultava rovescia-

dati da pericoli di ogni tipo che

ta in una paura dello stesso

non dobbiamo avere paura; è

riletto alla luce di un punto di

quando siamo senza risorse

vista cechoviano, alla maniera

che dobbiamo contare su

dello scrittore più politicamen-

tutte; è quando siamo sorpresi

te privato di sempre. Interno

che dobbiamo sorprendere il

e intorno alla frustrazione, al

nemico». È quando ci ritrovia-

comico tragico, all’impossibi-

mo a invocare, verso il cielo, la

(papà?) incarnava una dimissione dall’im-

mamma e la manna. Non poter (più) legare

pegno (politico? un piddino sottrattosi alla

accudimento. Il lieto fine di quel film era

l’immagine alla cosa, la copia all’originale,

responsabilità?). Adesso confessa, con la

sdoppiato ulteriormente in una tragica fine.

direbbe Feuerbach, sempre per via Debord,

consueta serie di travestimenti di racconto

Liberatoria, certo. Ma imprigionante perché

è il dramma di Moretti, di questa sua Mia

(non è questo il ruolo del narratore? stare

neppure utopica, semplicemente a-topica.

madre. Nel dativo possessivo latino, men-

accanto e non con il personaggio, persino

Senza luogo, territorio, paese, politica a cui

zionato in uno dei momenti chiave, infatti,

con la storia?), la propria sconfitta, la

fare riferimento. In cui appoggiarsi. Nuvola

il soggetto non è più il possessore, lo è la

propria ammissione di colpa. In un rifugio

da cui non arriva(va) alcuna pioggia.

lità di via d’uscita, al deficit di

cosa (la cosa!). Per questa via adesso si evoca, È giusto ricordare che durante

o forse soltanto si rievoca, un

i ’60 e ’70, la mamma veniva

logos, perduto come il latino, la

resa all’opposto, negata nel

militanza. L’alunna della madre

ruolo mitico e mitopoietico di

insegnante invita Margherita a

myrionymus nutrice. Sepolta

non essere gelosa, sua madre

nella sabbia (Jodorowsky),

era più «nostra» che «mia»,

uccisa (insieme a tutta la

una pedina del Noi siamo qui,

famiglia: Bellocchio), archetipiz-

film nel film. Eppure «mio» era

zata e giustificata come mostro

il Lenin dei tre canti vertoviani,

terzomondista (la Medea del

«mia» la Mat di Pudovkin. Cioè

Pasolini semper devoto alla

la speranza nel domani. Un

mamma), spostata su un piano

domani che, nel finale, si legge

horror di bad mamas (il Dario Argento

apparentemente tutto privato, già in parte

nell’espressione abbattuta e «vuota» di

delle tre madri, e non soltanto quello,

ammesso nell’insincero e insicuro La stan-

Margherita/ Buy. Quel domani non c’è più:

l’ultima delle quali, giunta agli anni 2000,

za del figlio (2001).

goodbye, good Buy.

madre amorevole che cerca di dar forza a

In Habemus papam (2011), Moretti descri-

Forse è un addio, una resa dei conti. Tutto

una figlia precipitata in un caos pubblico e

veva, giocosamente pungendo, quanto

quanto precedentemente, direttamente vis-

personale). Negli anni ’80, quando la messa

la nostra Italia fosse individualmente

suto è diventato ormai solo una rappresen-

si scindeva nuovamente, come qui, in una

era finita (si era appena agli inizi

tazione. Ma cosa succede se la

della fine), alla madre (suicida)

rappresentazione stessa diventa

si chiedeva per quale ragione

irrappresentabile? Se il primum

fosse giunta a tanto, smettendo

mobile, cioè la madre, è venuto

di colpo la narrazione (quel libro

a mancare? Per questo, bisogna

che non aveva finito di leggere).

confidare nel Moretti/mondo

Adesso un’intera parete di libri,

che verrà dopo, la prova del

di fedi costanti, si dice qui, finirà

nove. La Tellus Mater, proprio

dove?

un terremoto, necessariamente abbatte, distrugge, fa tabula

In Mia madre, Nanni Moretti

rasa. Poi (ri)porta i minerali,

sembra fuggire ancora. Oppure

il nascituro, il nuovo. Mater

no. Eppure no. La scissione, si è

Matuta, è (sarà) la madre di un

detto, consiste anche in questa

nuovo avvenire. Dopo la Mater

radicale contraddittorietà in un

Tenebrarum, una Mater Clari-

mondo che proclama feticci di

tatum. Avremo un altro Moretti

unità e coerenza. Il suo papa

bambino, discolo e anarchico.

27 n.110


di

28

Rossella Scandurra

Dura Lex Sed Lex

n.110

I

Negoziazione assistita

dimmitutto@teramani.info

Per quanto attiene alla procedura, essa inizia con l’informativa, da parte dell’avvocato al proprio cliente, della possibilità di ricorrere alla convenzione. Chi intende fruire della convenzione invia alla controparte, tramite il proprio legale, un invito a stipularla che deve essere sottoscritta e, come già detto, indicare l’oggetto della controversia, con l’avvertimento che la mancata risposta o il rifiuto, entro il termine di trenta giorni, potrà comportare motivo per il giudice adito di valutare ciò ai fini dell’addebito delle spese di giudizio, con condanna al risarcimento per lite temeraria ex art. 96 c.p.c. e con esecuzione provvisoria ex art. 642 c.p.c. Se, invece, l’invito viene accettato, si dà svolgimento alla negoziazione vera e propria e nel caso di raggiungimento di un accordo, lo stesso do-

l D.L. n. 132/2014, convertito in Legge n.

vrà essere sottoscritto dalle parti e dagli

162/2014, ha introdotto il nuovo istituto

avvocati che le assistono.

della negoziazione assistita finalizzata

Oltre alla negoziazione facoltativa esiste

a portare fuori dalle aule dei tribunali

quella obbligatoria prevista per le azioni

i contenziosi, ponendo così un freno al

riguardanti il risarcimento del danno da

continuo aumento dei processi e nello

circolazione dei veicoli e natanti e per le

stesso tempo costituendo un’alternativa

domande di pagamento a qualsiasi titolo

stragiudiziale all’ordinaria risoluzione dei

di somme purché non eccedenti € 50.000

conflitti.

e non soggette alla disciplina della media-

In questa sede esamineremo, sommaria-

zione obbligatoria.

mente, in che cosa consiste la convenzione

Infine, tale procedimento esiste anche per

di negoziazione ed il relativo procedimento.

le soluzioni consensuali di separazione

La negoziazione può essere intesa come

personale, di cessazione degli effetti civili

l’accordo con il quale le parti in lite con-

o di scioglimento del matrimonio, di modi-

vengono di collaborare, in buona fede e lealtà, al fine di risolvere in via

fica alle condizioni di separazione o divorzio, con procedimento distinto

amichevole una controversia con l’assistenza di avvocati.

a seconda che vi sia prole autosufficiente o meno.

Essa deve contenere: 1) il termine concordato dalle parti per svolgere

La negoziazione assistita in ambito familiare opera solo in forma

tale procedura, che non può essere inferiore a un mese e superiore a

facoltativa e riguarda controversie già esistenti tra i coniugi negli ambiti

tre; 2) l’oggetto della controversia che non può riguardare né i diritti

appena elencati.

indisponibili né materie di lavoro.

Naturalmente, tutto quanto sopra detto, è da ritenere non sufficiente-

Secondo quanto stabilisce l’art. 2 del D.L. n. 132/2014, la convenzione

mente esaustivo in quanto l’argomento della negoziazione assistita pre-

deve essere redatta in forma scritta e conclusa con l’assistenza di uno o

senta novità e criticità che non possono essere affrontati solo in questa

più avvocati, a pena di nullità.

sede necessitando di un successivo ampliamento giuridico.

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dalla

Sport

Pallamano

Redazione

dimmitutto@teramani.info

n.110 della squadra ampiamente riconfermata nei suoi

della pallamano non solo teramana ma anche

elementi base, potendo garantire ad essa una

nazionale ed internazionale. Franco Chionchio

profonda conoscenza non solo degli elementi

oltra che esserne la guida tecnica ha assunto la

facenti parte della stessa, il

responsabilità della dirigenza

cui organico dovrà comun-

della società. Nella stessa che

que essere arricchito da una

disputerà il campionato di

La Nuova H.F. femminile ha chiuso la

straniera e da un portiere che

serie B, è confluito un nutrito

stagione con l’incontro casalingo valido per

sostituirebbe Daniela Dovesi,

gruppo di amici anch’essi

la semifinale play off scudetto perso in malo

atleta di grande valore, tornata

rappresentanti della pallamano

modo contro Cassano Magnago non sfrut-

al Cassano Magnago sua

teramana e che hanno vissuto

tando per ben due volte su tre il vantaggio del fat-

società di origine per motivi

un glorioso passato. Tutto ciò

tore campo. Resta comunque la soddisfazione di

extra sportivi, ma anche del

rappresenta il presupposto che

aver concluso il campionato fra le prime quattro,

campionato che la squadra

la squadra sarà ben guidata e

risultato che le dava il diritto di poter disputare

stessa andrà ad affrontare. La

una delle Coppe Europee alle quali comunque la

presenza in A1 di entrambe le società teramane

risultati assenti ormai da troppi anni a Teramo. In

società ha rinunciato. L’incognita per la prossima

garantirà per il prossimo campionato il derby

serie B militerà anche la Lions Teramo ed anche

stagione è legata ad eventuali partenze di

cittadino che si preannuncia sicuramente foriero

qui in B ci sarà un Derby tutto teramano che già

I

29

soprattutto potrà conseguire

alcune giocatrici e all’arrivo di

di maggiore interesse per la

nella passata stagione ha riscosso grande succes-

sostitute all’altezza. Restano

Pallamano in genere.

so di pubblico.

comunque da verificare gli

In campo maschile la

La Team Teramo e la N.H.C. Teramo hanno dispu-

obiettivi societari.

grossa novità è rappresen-

tato la Coppa Interamnia nella Categoria over 18.

Per quanto concerne invece

tata dal fatto che la Team

classificandosi entrambe al terzo posto. La Coppa

la Team Teramo promossa

Teramo si è trasformata

è stata dominata dalle squadre danesi che si sono

in A1, possiamo confermare

in N.H.C. Teramo e che

aggiudicate tutte le categorie, tranne la Over 18

che La Brecciosa Serafino

sarà guidata da Franco

maschile vinta dall’Uzbekistan e la Under 18 fem-

sarà ancora alla guida tecnica

Chionchio, bandiera e gloria

minile, vinta dalla rappresentativa brasiliana.


30 n.110

di

Sabato 6 Giugno 2015

Shop art Le Vie dell’Arte e dell’Artigianato a Teramo

U

Floriana Ferrari

dimmitutto@teramani.info

tuale di Floriana Ferrari. Una bella performance quella di Silvia D’Anastasio, di Spazio Tre Teatro, che ha letto il racconto ideato per i piccoli. L’Assessore alla Pubblica Istruzione Piero Romanelli che ha promosso e inaugurato l’Evento e le famiglie dei 48 bambini, con il loro sostegno, hanno decretato il grande coinvolgimento emotivo di tutti i partecipanti. Il laboratorio artistico-sperimentale ha consentito, con lo strumentario di ORFF, la scoperta dei suoni, in una dimensione multisensoriale e creativa. L’arte e la musica hanno stimolato nei bambini la crescita cognitiva ed emotiva, la comunicazione verbale e la socialità. Nelle antiche botteghe dell’arte applicata al tessuto, i

na giornata quella di SHOP- ART, all’insegna dell’arte e della

cittadini teramani hanno potuto scorgere un pezzetto dell’antico e

creatività degli artisti. Un evento che la città ha gradito, tanti

prezioso ricamo delle

sono stati i protagonisti che hanno vivacizzato un’iniziativa

nonne, con le Scuole

particolare dove l’arte ha sconfinato nell’artigianato e nel

di ricamo di: Atri “Mani

connubio tra le arti. Un giorno speciale da vivere in via D’Annunzio,

fatate” di Lodi Rizzini

recuperando il tempo della lentezza, aggirandosi tra gli spazi espo-

Dalmazia; Castiglione

sitivi, entusiasmandosi per gli eventi. Bravissimi i piccoli musicisti in

M. Raimondo: “Punti

erba del Micronido di

e Spunti” di Wanda

Teramo che nel conte-

Esposito; Gambettola

sto di Shop-Art, nella

(Forlì): “L’Antica botte-

Galleria di Arte Antica,

ga” Pascucci 1826, tele

hanno presentato con

Romagnole stampate

successo, il laborato-

a mano. Un pubblico scelto di critici e artisti

rio di musicoterapia “La valigia dei sogni”,

ha visitato la mostra del pittore Antonio Brandimarte, un giovane di

coadiuvati dalle mae-

talento e già accademico, a cura di Grazia Ricci. I quadri di Bran-

stre: Adelina Ragonici,

dimarte sono scenografici, trompe l’oeil, finestre aperte sull’arte

Elisabeth Lorenz,

antica, strizzando l’occhio a quella contemporanea. Che dire, poi, del

Marzia Catitti, Antonella

pomeriggio culturale del Recital di poesie a tema “Fiori e vita”, a cura

Pepe, Giuseppina Di

di Maria Di Blasio Ricci, per nutrire di bellezza tutti gli intervenuti.

Silvestre, Lidia Merlini, dalle collaboratrici Barbara Andreoni e Monica

Dulcis in fundo “Il Balcone più fiorito”, davvero difficile la scelta!!!

Graziano, dalle musiciste dell’Istituto “G. Braga” di Teramo: Ilaria

Nell’augurarvi buone vacanze, vi aspettiamo a Shop Art il 3 ottobre

Profeta e Maria Vittoria Eliani, con la Direzione Artistica e Proget-

2015, con nuovi Eventi Artistici e Culturali.




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