SurVivArt Magazine N°1

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© SurVivArt -Rubrica- Art Magazine Online N.1

ART...

After All Rubrica SurVivArt Magazine N°1

Maria Emma Gobbi

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Rubrica estratta da © SurVivArt Magazine I Edizione 2020

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Presentazione

Project

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SOPRAVVIVERE Vivere - Arte di Stefano Zanus Nasce il Progetto SurVivArt ! L’arte di chi la fa, di chi la usa, ne parla o solo la guarda. L’arte che è il tubo catodico della nostra fantasia. L’anno duemilaventi iniziato come molti, con progetti in programma a medio e lungo termine dopo pochi mesi prende in contropiede il Mondo! Molti stati chiudono le frontiere, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, ma anche nei paesi europei dell’area Schengen (Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera) non si circola più liberamente. questa è una delle tante limitazioni che d’ora in poi verranno prese anche da altre Nazioni ed in modo sempre più restrittivo senza essere certi di quando finirà. Ma quello che nessuno potrà fare è limitare i confini dell’arte. Quotidianamente questi confini sono travalicati dagli artisti che con i prodotti del loro intelletto riescono a profondere la voglia di sopravvivere. Con il “progetto internazionale d’arte survivart” si vuole raccogliere questa grande sinergia in un’unica testimonianza e renderla pubblica! Tutta la storia dell’umanità è stata soggetta a grandi mutamenti dopo eventi che hanno cambiato le abitudini della gente e questo progetto vuole in primo luogo documentare come gli artisti hanno reagito dopo l’evento pandemico del 2020 ed in pratica scrivere quella che sarà la Nuova Storia dell’arte visiva contemporanea. Per fare questo, chiamiamo gli stessi artisti che forniranno la loro testimonianza con le loro opere che per questo motivo, non dovranno essere antecedenti all’anno 2020 o almeno rielaborati da questa data. Il primo strumento del progetto è questo Catalogo, che ha una data di inizio ma non una di chiusura, in quanto man mano che gli Artisti aderiscono verranno di volta in volta inseriti. Un Catalogo diverso, perché non ci saranno artisti storici del passato, ma tutti quelli che stanno lavorando per il futuro!

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Stefano Zanus “Responsabile del Progetto”

Stefano Zanus è un'artista poliedrico, la sua cultura multidirezionale lo ha portato a sviluppare molteplici tecniche artistiche: pittore, grafico, fotografo, scultore, creatore di installazioni, performer, giornalista, animatore di attività artistiche. Un’esperienza tecnico-umanistica lunga quasi cinquant’anni, tutta all’insegna della curiosità, della sperimentazione, della ricerca di nuovi modi e tecniche per esprimere il contemporaneo. Veneziano, diplomato in maturità tecnica, dipinge da autodidatta e si avvicina alla fotografia come “paparazzo”. Nel 1968 la sua prima mostra personale. Nel 1973 va ad apprendere le tecniche incisorie alla Scuola Internazionale della Grafica. Nel 1999 iniziano le sue sperimentazioni di “Dripping Light Art”, dove il supporto fotografico è usato come tavolozza. Tra i tanti eventi che l’hanno visto protagonista, da segnalare la partecipazione a due mostre collaterali della 51° e 53° Biennale di Venezia: “kamikazeartwork n.1” e “krossing”.

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SURVIVART di Gianpietro Cudin Il mondo dell'arte va verso un concetto che si scosta dalla realtà, in un mondo di significati che possiamo dire " una continua ricerca del senso della vita", superando la regola di libertà limitata, perché l'arte può esprimersi in qualsiasi forma. Una realtà idealizzata è spesso manipolata, tutto secondo una proiezione che l'artista ha del suo fare, del suo bisogno di esprimersi, accostando materiali in un pensiero evocativo della capacità creativa. Il desiderio di una ricerca poetica originale, elabora una visione delle cose, degli oggetti, della materia, evocando spesso il proprio pensiero interiorizzato nel vissuto. Proporre un lavoro non può essere un fatto isolato o temporaneo, ma il piacere di rompere l'aspetto cinico e indifferente con cui un'opera viene vista perché non conosciuta. Nell' irrefrenabile voglia di esprimersi dell'artista, non va dimenticata la sua forza interiore che ha oggi nel creare una forma e domani un'altra. E' la leva che lo spinge continuamente nell'andare avanti nell' affermazione della propria personalità, dello stile, di una armonia tra il pensiero interiore, il proprio lavoro e la vita!

Survivart

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Gianpietro Cudin “Artista e Pensatore”

Nella sua carriera artistica in continuo divenire, ha partecipato alla Biennale Internazionale della Piccola Scultura di Padova e alla Biennale della Scultura d’Arte Dantesca (Ravenna). La curiosità che accompagna il suo animo gentile lo porta ad esporsi a sempre nuove sfide che lo vedono via a Nanao in Giappone per una realizzazione di un tabernacolo ed esposizione di Grafica e Scultura (1982), a Montrèal in Canada per presentare «Immagini» una cartella di grafica dedicata a Carolyn Carson (1983) a Santa Monica - California USA (1997), a Parigi (1998), in Russia, a Mosca per la realizzazione di più opere scultoree: Macchiavelli, Padre Alexander Men, Raoul Wallenberg per i Giardini della Biblioteca M. Rudomino (1996), a Venezia per una «performance» durante la 48° Biennale d’Arte Contemporanea (1999). Ha realizzato il design del soffitto della chiesa di S. Bellino a Padova e una serie di sculture monumentali che sono state collocate in vari punti della città di Padova e di fronte al Castello Carrarese. Dopo aver Realizzato il busto del «Giusto» G. Perlasca presso l’Istituto di Cultura Italiana a Budapest, copia dello stesso busto è stata collocata a Toronto – Canada, nei giardini della sede associativa degli Italiani-Veneti. Nel 2013 ha realizzato un intervento a Forte Marghera con il gruppo Materia Prima e partecipato all’evento collaterale alla Biennale di Venezia presso il Padiglione Tibet sede a Santa Marta.

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KRONOS E KAIROS di Patrizia Fiasconaro La consapevolezza di scrivere una nuova pagina della Storia, di vivere un momento epocale di passaggio si è fatta strada nel 2020, proprio quando la natura si trovava nella fase di transizione dall’inverno alla primavera. Fu quella volta in cui l’umanità, la nostra umanità, in tutto simile a un formicaio caotico e sfuocato, si trovò improvvisamente costretta a inchiodare, a spingere con forza sul pedale del freno. Con l’auto bloccata in mezzo alla strada, di fronte ad una voragine appena spalancata, il cuore in gola, la testa che girava per la paura e l’ebrezza dello scampato pericolo, ha cominciato a sperimentare qualcosa che -più di un contraccolpo- aveva il sapore del contrappasso: l’essenziale, finalmente smascherato, stava trasformando gli impazienti in pazienti, gli invisibili in visibili, la forza in fragilità, il necessario in superfluo, la vicinanza in distanza e, inesorabilmente, poneva in stand-by assieme alle feste, ogni rituale associativo e lavorativo. Dismesse le maschere del carnevale e della vita, se ne dovettero indossare altre, asettiche, senza sorriso e senza pianto: i nuovi volti di un mondo messo in fila, ingabbiato in un gigantesco, mostruoso condominio, da cui non si poteva uscire. La gente, affacciata ed esposta al davanzale di miliardi di quotidiane finestre, mentre imparava a guardarsi a quadratini, cercò di trasformare in normalità quello che normale non era: ripulì casa, si dilettò a cucinare, sostenne un esercito silenzioso di nuovi eroi, cantò sul balcone, allenò il corpo tondo e goffo sulla piastrella della cucina, si sentì cullata da pubblicità create per sostenere fragili emozioni di un’umanità sospesa. Obbligata a vivere in isolamento, privata di ogni contatto, la società fu costretta a sperimentare alla rovescia la sindrome di Asperger e, nella difficoltà di non riconoscersi, di non rincontrarsi e di non capire più nulla, entrò in panico. Il grandioso reticolo in cui tutto sarebbe dovuto apparire sotto controllo -dalle scadenze alla razionalizzazione delle paure- mostrò le sue crepe: cercare la quadratura del cerchio tramite infiniti numeri di statistiche e percentuali, coniare slogan per tenere insieme nostalgie e speranze, assenze e presenze, solitudini e convivenze obbligate, libertà

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e prigioni, ebbe il sapore di un placebo utile per esorcizzare paure e scoramenti, ma non servì a ripartire: la consapevolezza che quell’evento inatteso, arrivato da Oriente, avrebbe avuto una portata rivoluzionaria esibiva drasticamente il biglietto di sola andata: la vita non sarebbe più stata quella di prima. Per sopravvivere bisognava cambiare ottica, partire dall’etimo della parola crisi, momento in cui Ippocrate, di fronte al malato, respirando l’olezzo di piaghe in putrefazione, cercava di leggere -tra le pieghe della sofferenza- i segni di speranza e di vita. Crisi in medicina era la sottile lama del rasoio che separava morte e vita, dando a ciascuna la medesima possibilità. Ecco, per non avere solo paura del futuro si doveva ripartire proprio da questa duplicità semantica, smarrita nella polvere dei secoli. Crisi era anche sfida. La prima sfida riguardò la percezione del tempo: l’obbligo di stare a casa trasformò Kronos - terribile divoratore di figli- in Kairos, dono. Il tempo si dilatò, divenendo preziosa sacca di riflessione, inatteso spazio di ripensamento. Qui, prima della politica e dell’economia, ritrovò vigore l’arte: riflettendo, raccontando, interpretando nell’immobile attesa, cominciò a rielaborare il lutto; poi, intuendo, pre-sentendo e progettando si fece carico di una nuova responsabilità: traghettare il fragile malato verso la resilienza. Lo fece con l’incisività delle pennellate e il vigore della materia plasmata, con la luce della fotografia e con l’occhio della telecamera, con la pregnanza dei versi e la forza delle lettere. L’arte trasformò la disabilità collettiva in nuova abilità, parlò di nuove opportunità, usò tocchi di originalità per rompere lo spirito gregario ed evitare la sparizione, lo smarrimento totale. Lo fece lacerando griglie, superando confini reali e virtuali; cercò di risocializzare monadi alienate e sempre connesse con nuove domande e nuove risposte, creando esili ponti per andare oltre la voragine abissale. Se ci riuscì nel suo intento globale lo racconterà un’altra storia, intanto a ciascuno di noi sia dato di cogliere e vivere questa sfida. Buon passaggio a tutti!


Patrizia Fiasconaro “Mediatrice tra artista e pubblico”

Patrizia Fiasconaro ha studiato a Venezia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, laureandosi con il massimo dei voti nel 1991 discutendo una tesi pioneristica sul ruolo della donna in Platone e nelle società antiche, da cui è poi nato un manuale per le scuole superiori e l’Università (edito da Paravia). Vive a Mira e occupa una cattedra a tempo indeterminato di storia e filosofia presso il liceo Majorana-Corner di Mirano. Per anni ha tenuto corsi di filosofia presso le Università Popolari di Borbiago e di Dolo, in provincia di Venezia. Approdata al mondo dell’arte grazie alla curiosità e all’urgenza, tutta filosofica, di capire il perché di un’espressione piuttosto che il come, non si è mai riconosciuta nel titolo di Critico d’arte, preferendo per sé quello di Mediatrice tra Artista e Pubblico. Senza mai venir meno a questa vocazione, da quasi trent’anni realizza e presenta mostre d’arte, convegni, lezioni-conferenza ed eventi culturali per conto di Associazioni, di Amministrazioni Comunali e di scuole superiori dell’intero territorio italiano. In varie occasioni è stata chiamata a far parte o a presiedere giurie di Concorsi poetici e artistici. Socia onoraria del Gruppo Forma & Colore dal 1997 al 2016, vi ha ininterrottamente coperto la carica di vicepresidente dal 2004 al 2016. Molti dei suoi interventi sono contenuti in opere di natura filosofica, poetica, letteraria e in cataloghi d’arte.

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IL PERIODO BUIO di Siro Perin Questo è stato un lungo periodo di buio per la cultura: musei chiusi, o con limitati accessi, biblioteche semi-aperte, concerti annullati, teatri chiusi, manifestazioni di vario genere (come ad esempio mostre, fiere, festival, ecc.) posticipate al prossimo. Sembrava che l'arte e la cultura fossero state sospese se non addirittura imprigionate in una sorta di limbo. Insomma durante questa quarantena forzata provocata dall'emergenza Covid 19, le potenzialità del nostro patrimonio culturale passato e presente si sono spente. Ma l'arte, tra gli innumerevoli compiti che manifesta, ha anche quello di interrogare l'uomo, di porgli delle domande sul suo io, su ciò che lo circonda e soprattutto su ciò che gli accade, tentando di favorire riflessioni e, conseguentemente, possibili vie d'uscita. E sempre nel caso di eventi negativi globali quali conflitti e catastrofi e pestilenze, la cultura e l'arte, con il loro agire, si sono mosse nel tentativo di raccontare i fatti (si pensi agli artisti di guerra) consegnandoli ai posteri come simboli eternizzati e moniti. E per avere la conferma di quanto scritto poc'anzi, basta, per esempio, leggere i testi dei letterati, come Giovanni Boccaccio, Alessandro Manzoni e, per rimanere vicino a noi, Albert Camus, e osservare le opere di artisti, quali Mattia Preti, Pieter Bruegel Il Vecchio e Giovanbattista Tiepolo, in cui è stata trattata la tragica tematica del flagello della peste. Oggi, nel ventunesimo secolo, non è più la peste, magari di manzoniana memoria, a colpire l'uomo e la società, bensì la nuova pandemia che abbiamo dovuto affrontare e che risveglia le coscienze degli artisti. L'opinione pubblica e gli intellettuali, ieri come allora, sono dunque chiamati ancora una volta, forse meglio dei politici e degli strilloni di professione, a dare il proprio contributo sul piano morale, sociale e culturale. Chiaramente i mezzi espressivi non sono più quelli di una volta, spesso vicini a una rappresentazione realistica e

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ammantati di richiami religiosi o sacri, ma sono impostati su modalità creative contemporanee molto variegate, tanto che si avvalgono spesso della tecnologia multimediale e dell'informatica. Infatti in questo periodo di lock-down gli artisti hanno continuato, seppur in sordina, a creare, a porsi domande e dunque a riflettere su ciò che accadeva nel mondo, talvolta creando opere dal forte contenuto riflessivo oppure rappresentando semplici rimandi alla natura capaci di elargire momenti di serenità. In questo frangente temporale apocalittico, ci sono state persone che hanno continuato a lavorare per tenere sempre vivo l'aspetto sensibile dello spirito umano, agendo talvolta come visionari Don Chisciotte. Gli artisti hanno cercato di far emergere le inquietudini, lo sconforto le angosce i dolori ma anche la voglia di farcela della società odierna costretta a fermare il suo ritmo frenetico per bloccarsi repentinamente come se fosse piombata dentro un coprifuoco da tempi di guerra. Questo catalogo, impostato secondo la modalità multimediale dei nostri giorni, in modo da essere ancora maggiormente divulgativo, si inserisce in quella scia di manifestazioni per la ripartenza, proponendosi due compiti fondamentali: essere uno strumento per la memoria di ciò che è successo in questi primi mesi del 2020 e trasmettere la voglia di futuro e di rinascita dell'uomo. Ciò comporta un'ulteriore assunzione di responsabilità morale per gli artisti presenti all'interno della raccolta: dovranno impegnarsi veramente, sfruttare al meglio la loro creatività, interrogando se stessi e il mondo con onestà intellettuale in modo da evadere dal banale, da inutili manierismi e ripetitività. Solo così facendo essi potranno essere utili per le generazioni future.


Siro Perin “Storico e Critico d'Arte”

Laureato in Storia dell'Arte Bizantina con una testi sulla "Scultura Esterna Erratica Bizantina a Venezia", dal 2001 insegna materie umanistiche presso Istituti di Scuola Secondaria di primo e secondo grado. Dal 2004 e' il critico ufficiale del movimento d'arte “Materia Prima”. Ha organizzato svariati eventi artistici presso svariati centri d'arte e gallerie, tra cui si ricordano: Business Center dell'aeroporto Marco Polo di Venezia; Galleria Contemporaneo a Mestre con patrocinio della Fondazione Bevilacqua La Masa, Peggy Guggenhein Collection e Centro Culturale Candiani; Palazzo Grassi di Chioggia come evento collaterale all'interno della 51° Biennale d'Arte di Venezia; Forte Marghera (Venezia) come evento collaterale all'interno della 53° Biennale d'Arte di Venezia; “Accademia di Sant'Agostino”, Roma; Galleria “Il Canovaccio”, Roma; Galleria “Gadarte”, Firenze; IV edizione di "Vagiti Ultimi" Atri, Te. Ha presentato mostre collettive e personali di artisti contemporanei come: L. Alinari, F. Angeli, U. Attardi, E. Baj, E. Bajoni, G. Barbisan, V. Basaglia, A. Bomalumi, F. Borghese, R. Borsato, G. Cadorin, S. Campesan, M. Campigli, G. Cardellini, F. Carena, C. Carrà G. Casali, M. Cascella, G. Celiberti, L. Ceschin, G. Cesetti, S. Chia, F. Costalonga, A. Costi, E. Costantini, N. Costantini, S. Dalì, G. De Chirico, A. Del Donno, P. Dorazio, A. Faccincani, T. Festa E. Finzi, S. Fiume, M. Galimberti, G. Giuliani, O. Guarnirei, V. Guidi, R. Licata, M. Lodola, L. Luporetti, L. Marcon, C. Magnolato, Malvisi, D. Marinotto, A. Martini, U. Mastroianni, Movimento Materia Prima (G. Baldessari, G.Negretto, G. Pagliaro, S. Zanus), G. Morandis, A. Murer, G. Novello, R. Nucara, L. Marcon, A. Milesi, A Murer, U. Nesolo, B. Ormenese, P. Penzo, G. Pomodoro, A. Possenti, G. Potenza, Rabarama,

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T. Ravà, M. Romagna, O. Rosai, A. Rossi, M. Rotella, G. Santomaso, Santorossi, Satiam, E. Scanavino, M.Schifano, E. Tadini, O. Tamburi, E. Treccani, G. F. Tramontin, R. Varese, E. Vedova, A. Viani, C. Vighi, T. Zancanaro, L. Zanettin, R. Zanon, e molti altri italiani ed esteri. Ha poi presentato mostre di artisti moderni come : C. Allori, J. Bassano, G. Boldini, G. Fattori, G. fattori, G. Marchini, G. De Nittis, A. Rossi e molti altri Collabora con l'Associazione Culturale I.R.I.S. per gestire gli eventi artistici presso il Centro Culturale “De Andrè” a Marcon (VE), a seguito dei quali è stato realizzato un DVD-raccolta di interviste agli artisti intervenuti dal titolo "La pittura veneta contemporanea". Collabora con vari Comuni ed Enti Culturali in qualità di guida storico artistica di gruppi presso città storiche o altre mostre d'arte nazionali. Ha scritto per conto di alcune gallerie articoli recensioni critiche su giornali come "La Repubblica", "L'Osservatore Romano", "Il Giornale", "Il Gazzettino" e periodici specifici come "Archivio", "Arte e Cultura", "Eco d'Arte Moderna" e molti altri. Ho realizzato una guida storico-artistica su Venezia, edita da “Grafiche Biesse” dal titolo “Per non perdersi a Venezia”, tradotta in cinque lingue; Ha curato l'introduzione critica di numerosi cataloghi di artisti veneti, nazionali ed internazionali tra i quali si ricordano O. Guarnieri, Santorossi, Satyam, F. Costalonga, L. Zanettin, Silviogiovanni Viola, Choi Yoon Sook (Corea), Kiyomi Sakaguchi (Giappone), E. Mazza (RSM), M. Mandelartz (Germania). Ha collaborato con varie emittenti televisive tra cui “Televenezia”, “Televeneto” e “Televenetosat” con interviste e presentazioni di opere in diretta; ho gestito inoltre la rubrica “Il cannocchiale del critico” presso Televeneto e attualmente cura la rubrica televisiva d'arte “Plak Klag whomp”. Ha presenziato in qualità di giudice e critico in premi nazionali ed internazionali Parallelamente prosegue la sua attività di scultore, con mostre nazionali ed internazionali.

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le Arti e gli Artisti

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Maria Emma Gobbi Originaria di Piove di Sacco (PD) dove tuttora risiedo, fin da piccola coltivo la passione per la pittura ad olio. Nel 2001\2002\2003 e successivamente nel 2013\14\15 frequento il corso di disegno, scultura e pittura "LA SCOLETTA" con il maestro Giuseppe Lotto e il docente Furio Frontini, partecipando alle mostre organizzate per gli allievi e ad altre mostre collettive organizzate nella Saccisica. Alla Biennale Nazionale di Pittura e Grafica “Campagnola” ricevo la prima segnalazione.

megmariaemma.com@gmail.com sitegoogle.com/view/artegobbi/home

MEG

Succinta presentazione dell’Artista “Attraverso la porta mattutina della bellezza si entra nella terra della conoscenza” George Simmel Nella mia serie di dipinti dell’ultimo periodo, una progressiva metamorfosi si intreccia con la costante ricerca di motivi semplici e fondamentali della vita. Attraverso un approccio, come dire, “sensitivo”, cerco la porta di ingresso a una dimensione enigmatica; tento di veicolare messaggi e trasmettere non solo emozioni evanescenti, ma stupore permanente. La frequentazione degli “Artisti della Saccisica” ha decisamente contribuito alla mia crescita creativa personale, aiutandomi a catturare ed esprimere lo stato d’animo del momento che tento di declinare in molteplici composizioni e svariate sfumature. I soggetti delle mie opere sono, spesso, luoghi interiori, dove ho vissuto attimi intensi della mia vita, che, a loro volta, mi prendono per mano e mi conducono attraverso un sentiero di luce e di colori.

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MOSTRE •

2004 partecipa al 7° Concorso di Pittura “LA

alla 58° Biennale di Venezia organizzazione della D’E.M. VENICE ART GALLERY con il patrocinio e la collaborazione di Consulado del Uruguay Venecia - AVA Associazione Veneziana Albergatori “Venetian Hoteliers Association - ABCO ASSOCIAZIONE BENI

CERTOSA” della citta di Vigodarzere(PD). •

Marzo 2015 esposizione personale di maschere artistiche nella Torre Carrarese di Piove di Sacco.

2016 partecipo al concorso come ospite nel Gruppo "Arte 90" di Legnaro vincendo con l’Opera “SMS in Prato della Valle”.

Febbraio 2017 con una mostra personale, espongo dipinti e maschere nella sala Cordella Adria. Nello stesso anno partecipo al "Concorso nazionale di pittura e grafica via Ruzzina" ad Adria e alla prima edizione del "NoventART" a Noventa Padovana.

2018 espongo al Castello del Catajo di Battaglia Terme, con "Emergere in Arte", curatrice Elisabetta Maistrello presentazione e critica di Beunida Melissa Shani Vidio . Evento che si è tenuto da settembre a novembre, recensito e pubblicizzato dai media locali IL MattinoIlCorriere della sera- Il Gazzettino-Padova OggiLa Provincia di Padova e da parte delle emittenti televisive di Tele Venezia - 7 Gold- Teleromagna Ram Friul canale91 - Telebelluno -TNEtelenordest -

CULTURALI ONLUS. •

2019 partecipo alla prima edizione della Mostra Concorso di Pittura a tema “Natura e Vivai di Saonara”; alla seconda edizione di "C’è POSTO per TE! 2019" Pittura, Scultura, Fotografia in concomitanza

Mostra

"INTERNATIONAL

ART

EXHIBITION 2019" presso l'Hotel "Santa Croce Boutique" di Venezia organizzato dalla D’E.M. VENICE ART GALLERY con attestazione e certificazione di merito •

Mostra Mercato Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea pittura, scultura e arti visive di autori del ‘900 PORDENONE ARTE con Galleria TANT’ARTE.

2020 La Bauta d’Doro seconda edizione Mostra di carnevale 2020 edizione D’E.M. VENICE ART GALLERY con attestazione e certificato di merito.

Alla Biennale Ville Venete 2° edizione “Gli Alfieri dell’Arte” Con il patrocinio del Comune di Marostica prima del covid19 e del comune di Mogliano Veneto poi, PREMIO VENETO ARTE con attestazione di partecipazione.

INTERNATIONAL ART PRIZE 2020 seconda edizione D’E.M. VENICE ART GALLERY con Attestato di Merito e di Partecipazione

Radiocafè ’- Kyoss -Asterisco. •

• alla

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Abbraccio onirico, 2020 Olio su tela cm 80x60

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Bacio Stellare, 2020 Olio su tela cm 80x60

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Madre Terra I, 2020 Olio su tela cm 60x45

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Madre Terra II, 2020 Olio su tela cm 60x45

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Madre Terra III, 2020 Olio su tela cm 100x60

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SENSUALITÀ È

ATTUALITÀ L'Arte di Emma Maria Gobbi è raffinata, attenta al dettaglio più nascosto, piacevole quanto provocante. Le figure femminili non lasciano trasparire alcun pudore, nella loro semplicità e purezza, appaiono nude come nei primordi, nella piena consapevolezza del loro ruolo di "femme fatale"; ammaliatrici, ma anche messaggere di principi superiori all'aspettativa comune: non sono soltanto corpi, eseguiti con maestria nei tratti della loro carne, ma anche Alma Mater, generatrici dal ruolo fondamentale e naturale; ma l'Arte di Emma non si fermaa qua, affronta tematiche disparate e tra struggenti "Abbracci Onirici" dai colori caldi e dame distese in pose lussuriose, l'occhio si getta su un richiamo di aiuto soffocante e punta l'attenzione proprio sull'uomo, inteso come entità artefice e industriosa, è il richiamo della Terra, della Natura, un richiamo all'ordine, un richiamo di aiuto "ATTENZIONE": I ghiacci si sciolgono, gli incendi, l'inquinamento...! E' sempre l'uomo il protagonista laborioso, chino su sè stesso, disperato, con la testa tra le mani, nudo, schernito e senza protezione alcuna, è impotente di fronte a ciò che lui stesso ha creato: la disarmonia, il caos, la natura viva e femmina, soffre trascurata e usata. Non è con facilità che si affrontano determinate tematiche senza cadere nel banale, nel "visto-e-rivisto", Emma Maria Gobbi, oltre a padroneggiare la tecnica è sicuramente accompagnata da una grande forza di volontà, che le permette di affrontare le tematiche da disparate ad attuali, da semplici a complesse e concettuali, senza cadere nel "quotidiano", nel dipinto routine.

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INCENDIO -conseguenza del cambiamento climatico, 2020 Trittico-tecnica mista cm 210 x140

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I GHIACCI SI SCIOLGONO e liberan gas, 2020 Dittico- tecnica mista cm 200 x 120

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Tornado d'Eros Tecnica, 2020 Dittico Olio su tela cm 200 x 120

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Laghetto d'Eros, 2020 Olio su tela cm 70x60

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Gemellaggio, 2020 Olio su tela cm 120x100

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Tsunami, 2020 Olio su tela cm 200x120

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Ricordi d'Infanzia, 2020 Olio su tela cm 100x70

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METAFISICA E REALTÀ La ricerca del reale effettivo, della realtà oltre all'essere tangibile, dell'effetto della prospettiva visibile bene si accosta ai quadri di Maria Emma Gobbi. L'autenticità, intesa come verità reale non è perfettamente riconoscibile dai colori e dalla pennelata scomposta ma compatta dei dipinti, al contrario, i principi, i ricordi e i pensieri su cui essi si fondono vanno ben oltre a ciò che si vede, ogni opera, dall'erotico al paesaggio solitario, lasciano trasparire che c'è altro per chi vuol vedere: le immagini non si fermano sulla tela, ma si protendono verso un concetto ben più profondo. In quest'opera dal titolo "Metafisicità" l'artista si astrae completamente dal reale e si fonde con l'esperienza sensibile, occupandosi di aspetti più autentici e fondamentali della realtà, secondo una prospettiva più ampia e universale possibile

Metafisicità, 2020 Olio su tela cm 60x100

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Catalogo Direttore Generale ZANUS Stefano

Testi e Recensione critiche

ZANUS Stefano CUDIN Gianpietro FIASCONARO Patrizia PERIN Siro QAMAR

Progetto Graf ico QAMAR

Casa Editrice © SURVIVART PROJECT 2020

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Project 32


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