Santi Faustino e Giovita

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Rapido cenno di Storia Patria

XLII

Prima di dare principio alla vita de’ nostri Santi Patroni Faustino e Giovita, parmi conveniente dire brevemente, sulla scorta del Brunati e dell’Odorici, alcuna cosa intorno all’origine di Brescia, e ai tempi in cui vissero i Santi, al fine di dare maggior chiarezza alla narrazione, senza interromperne il filo con disgressioni importune. La qual cosa, penso, non sarà sgradita, trattandosi di avvenimenti, la cui ricordanza è tanto importante e cara ad ogni bresciano. Brescia è città antichissima; la sua fondazione, secondo gli scrittori di cose patrie più reputati, rimonta a ben 600 anni avanti Gesù Cristo. Fu già abitata dai Liguri, che, come suppone l’Odorici, prodi in guerra, innalzarono la rocca Cidnea sul colle, che da quella prende il nome. Poscia i Galli Cenomani, calati dalle Alpi, stabilirono a Brescia la loro capitale, circoscritta allora sul colle Cidneo e sulle vaghe colline circostanti. Popolo guerriero, indipendente, intrepido, unissi più volte ai Galli, sparsi nelle varie parti d’Italia, per combattere i Romani, riportandone gloriose vittorie. Quando Roma giunse al grado di potenza, che la rese tanto famosa, i Cenomani, fatti accorti che sarebbe stato vano imprender lotte contro sì formidabile nemica, deliberarono di stringere alleanza seco lei; combatterono al suo fianco alcune battaglie, e in tempo di guerra le apersero i propri granai. Brescia serbossi indipendente fino all’anno 200 avanti Gesù Cristo, nel quale da Cornelio Cetego fu annessa alla Repubblica come colonia romana; conservò tuttavia un municipio proprio, e continuò a governarsi colle sue leggi, godendo di una relativa libertà, finchè a poco a poco divenne, per forza degli avvenimenti, serva di Roma e ascritta alla tribù Fabia.


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