La Stadera n. 106 nov/dic 2016

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Papà, Memore dei tuoi ricordi e dei tuoi insegnamenti che hanno fatto di me, un uomo onesto e corretto. Onorarti è come averti vicino, sempre pronto ad aiutarmi, perché io possa seguire la strada maestra della vita. Mi manchi, quando a sera stanco della fatica del giorno mi abbandono in un sonno profondo, e ciò che mi rattrista e al contempo mi consola è il tepore del tuo caldo bacio colmo d’amore e di valori. Sublime, indelebile, ricordo con quanta delicatezza Ti accingevi ad accarezzare il mio visino angelico. Papà tu sei stato il fulcro e sostegno della famiglia, ci hai insegnato il valore dell’amore e dell’umiltà se vuoi conservare, dicevi, la “dignità”. Quante paure nei tuoi lunghi silenzi, quante ansie nelle tue dure parole che hanno suscitato quel sentimento a me così caro, oggi che tutto nelle famiglie è cambiato. A te dedicherò le mie vittorie Con la consapevolezza Dovunque andrò Sempre pronto ad ogni caduta Ti ritroverò “CIAO PAPA’” Francesco Balestrucci

novembre / dicembre 2016

DEDICATA A RUGGERO PESCHECHERA Pubblichiamo questa poesia di un nostro lettore dedicata a Ruggiero Peschechera. Dopo più di vent’anni dalla sua salita al cielo, la figura di questo ragazzo, la sua semplicità entra nel cuore della gente. E noi lo ricordiamo così…

C’era un ragazzo che…

7 lun

sai quante sono le stelle del ciel tante volte ti vuole bene sai quante sono le stelle del ciel se ci riesci contale…

8 mar ore 19.00 S. Messa defunti di via Zanardelli –Via Romagnosi ore 19.30 Catechesi RnS ore 20.00 Corale

scrisse di getto sai nell’universo noi cosa siam nulla in confronto alle stelle che ci brillano in alto nel ciel e c’era un ragazzo che scriveva solo per te… l’infinito si chiese cos’è l’amore che ho per te... sai quante sono le stelle del ciel tante volte ti vuole bene sai quante sono le stelle del ciel se ci riesci contale… volevo dirti che io sono sempre qui e spero solo che nasca un amore così… Saverio Damato Continuate a scriverci. Cercheremo di pubblicare quanto più possibile i vostri “pensieri”. Angela Rizzi a.rizzi87@gmail.com

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Liana Caputo, liana.caputo@gmail.com

Direttore responsabile: Ruggiero Dimonte Vicedirettore: Angela Rizzi, Ruggiero Rutigliano Redazione: Rossella Acconciaioco, Maria Rita Borraccino, don Alessandro Brandi,

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Liana Caputo, Alberto Cassano, Sabrina Catapano, Daniela D’Alba, Antonio Diodovich, Silvia Giannella, Francesca Leone, don Nicola Salvemini, don Massimo Serio, Mariagrazia Spadaro, Fausta Torre Hanno collaborato: don Abramo Ferrara, Gerardo Del Negro, Pasquale Delvecchio, Alfredo Negro

6 dom ore 11.00 catechesi 1ª e 2ª elementare (tutte le dom) ore 11.00 Catechesi Genitori 1 e 2 elementare ore 17.30 Catechesi Genitori Battezzandi (2ª e 4ª del mese) ore 17.30 Catechesi Biblica (1ª e 3ª del mese Dimarcantonio)

c’era un poeta che alzando gli occhi al ciel vide miliardi di stelle che giravano intorno a sé… era strano sai viveva come non mai scriveva versi che più belli non c’è ne… una sera successe che alzando gli occhi al ciel vide una stella cader, l’infinito si chiese cos’è…

resentato come pellicola di apertura al Festival di Cannes, l'ultimo lavoro di Woody Allen "Café Society" ha come sfondo gli anni '30, l'epoca d'oro del cinema di Hollywood e di quella New York che comincia a mostrare il suo lato oscuro. Bobby Dorfman, figlio di una modesta famiglia ebrea del Bronx si trasferisce a Hollywood dallo zio Phil, potentissimo agente delle dive più famose, che gli procura un lavoro da fattorino nella sua agenzia dove incontra Vonny, segretaria di suo zio, e subito se ne innamora. La ragazza bella e divertente purtroppo è già fidanzata, ma quando viene lasciata dal fidanzato, Bobby, che si era rassegnato a dividere con lei solo un rapporto di amicizia, vede l'opportunità di cambiare finalmente la sua vita, ma alla proposta di sposarlo e trasferirsi a New York, la donna manda all'aria i piani di Bobby, scegliendo di tornare con il suo vecchio fidanzato, lo zio Phil. Bobby con il cuore in frantumi torna nella sua città, dove inizia a lavorare per il fratello Ben, che nel frattempo gestisce un night club. Bobby mostra un talento naturale come impresario e ribattezzato il club con il nome "Le tropiques" ne diventa uno dei più frequentati della città. Anche se il suo amore per Vonny non è mai svanito, si sposa con Veronica ed inizia una vita veramente felice. Tutto sembra andare a gonfie vele per Bobby fino alla notte in cui Vonny si presenta al "Le Tropiques"....Il film fotografato da Vittorio Storaro è fatto soprattutto di luce, colori e di atmosfere. Un film dove la confezione sembra contare più del contenuto e nel quale le scene, le ambientazioni e i luoghi parlano più dei personaggi. Sicuramente un film da vedere!

Direttore editoriale: don Ruggiero Caporusso

5 sab ore 17.30 Catechesi 2ª e 3ª media – Cresimandi 1° Superiore (ogni sab) ore 19.00 Corso in preparazione del Matrimonio (ogni sab) ore 20.00 Catechesi per i Giovani (ogni sabato) ore 20.00 Catechesi per i Giovanissimi (percorsi di spiritualità - 1° sabato) ore 20.00 Catechesi post Cresima (ogni sab)

Premio “Fallani” Miglior Testata 2007 LA STADERA Mensile di informazione e formazione della Parrocchia SS. Crocifisso - Barletta Anno XIII - n. 106 nov/dic 2016 Registrazione n. 4 del 5/2/2007 presso il Tribunale di Trani

ore 15.30 Pellegrinaggio Cimitero con le parrocchie del decanato ore 18/20 Gruppo Villaggio Paradiso (ogni lun e gio) ore 19.00 S. Messa defunti di via De Pretis – via Rosmini ore 19.30 Scuola Diocesana di Formazione (ogni lun)

9 mer ore 18.00 Catechesi 3ª e 4ª elementare (ogni mer) ore 19.00 S. Messa defunti di via Patalini ore 20.00 Preghiera di Lode (RnS ogni mer) 10 gio

ore 8.00 Gruppo volontario decoro della Chiesa ore 9.00 Gruppo Caritas (ogni gio) dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Ss. Medici Adorazione Eucaristica (giovani/issimi)

11 ven ore 18.00 Catechesi 5ª elementare e 1ª media (ogni ven) ore 19.00 S. Messa riparazione al cuore di Gesù e Adorazione Eucaristica ore 19.00 S. Messa defunti di via Deledda – via Verga 12 sab ore 20.00 Catechesi Giovani (percorsi di spiritualità - 2° sabato) 13 dom Pellegrinaggio a Pompei e Salerno 14 lun ore 19.00 S. Messa defunti di via Q. Sella – via Veneto 15 mar ore 19.00 S. Messa defunti di via don Luigi Filannino 16 mer ore 19.00 S. Messa defunti di via Boccaccio 17 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Ss. Medici ore 20.00 Adorazione Eucaristica Guidata Rns e Catechisti 18 ven Catechesi 5 elementare e 1ª media S. Messa defunti di via Pascoli 20 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Confessione (3ª del mese) ore 17.30 Catechesi Gruppo Famiglie 21 lun ore 19.00 S. Messa defunti di viale Manzoni 22 mar ore 19.00 S. Messa defunti di via Petrarca ore 19.00 Dibattito. “Barletta: situazione rifiuti” promosso da L’Altra Ala 23 mer ore 19.00 S. Messa defunti extra parrocchia ore 19.30 Formazione Catechisti

27 dom ore 11.00 Catechesi Genitori 1ª Comunione (4ª del mese) 29 mar Inizio Novena Immacolata ore 19.00 Anniversario della dipartita don Luigi: celebra S.E. Mons. Michela Seccia Dicembre 2016 2 ven

ore 20.00 Recital “FORZA VENITE GENTE”

3 sab ore 20.00 Giovanissimi (percorsi di spiritualità – 1° sabato) 4 dom ore 17.30 Catechesi Biblica per adulti (1ª e 3ª - del mese G. Dimarcantonio) 5 lun

ore 19.30 Scuola Diocesana di Formazione (ogni lun)

6 mar Onomastico del Vice Parroco don Nicola ore 20.00 Corale 7 mer ore 20.00 Preghiera di Lode RnS (ogni mercoledì) 8 gio

Solennità dell’Immacolata Concezione B.V.M. Sante Messe: ore 8.30 – 11.30 – 19.00

9 ven

ore 19.00 S. Messa e riparazione al Cuore di Gesù e Adorazione Eucaristica

10 sab ore 20.00 Catechesi Giovani (percorsi di spiritualità – 2° sabato) ore 20.00 Catechesi Gruppo famiglia… in festa 15 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V.M. di Pompei e Ss. Medici Adorazione Eucaristica RnS e Catechisti 17 sab ore 17.30 Catechesi in Festa 2ª e 3ª media e 1° Superiore ore 20.00 Tombolata Giovani/Giovanissimi 18 dom ore 11.00 Catechesi in festa 1ª e 2ª elementare ore 17.00 Tombolata per non Vedenti 19 lun ore 17.00 Tombolata Villaggio Paradiso e Diversamente Abili 21 mer ore 18.00 Catechesi in Festa 3ª e 4ª elementare 22 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V.M. di Pompei e Ss. Medici Adorazione Eucaristica Silenziosa 23 ven ore 18.00 Catechesi in Festa 5ª elementare e 1° Superiore 24 sab ore 18.00 S. Messa Vigilia di Natale al Crocifissino di campagna ore 21.30 Veglia di Natale ore 22.00 Nascita di Nostro Signore Gesù Cristo 25 dom Natale del Signore Orario Ss. Messe: 8.30 – 10.00 – 11.30 – 19.00 26 lun S. Stefano Orario Ss. Messe: 8.30 – 11.30 – 19.00 29 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V.M. di Pompei e Ss. Medici ore 22.00 Rito Incubatio e Adorazione Notturna 30 ven S. Ruggero, Patrono Principale dell’Arcidiocesi Onomastico del Parroco Ore 18.00 S. Messa 31 sab ore 19.00 S. Messa di ringraziamento e canto Te Deum Gennaio 2017

Direzione, redazione e ammin.: Parrocchia SS. Crocifisso Via Zanardelli, 33 76121 Barletta Tel. e fax 0883.333382

24 gio dalle ore 18.00 Confessioni ore 19.00 S. Messa a dev. B.V. di Pompei e Ss. Medici ore 19.30 Roveto Ardente (RnS) ore 22.00 Rito dell’Incubatio e Adorazione Notturna

Impaginazione e stampa: Editrice Rotas - Barletta

25 ven ore 19.00 S. Messa defunti via Dante Alighieri

1 dom Maria SS. Madre di Dio Orario Ss. Messe: ore 8.30 – 11.30 – 19.00 6 ven

Epifania del Signore Orari Ss. Messa: 8.30 -11.30 -19.00

8 dom Battesimo di Gesù Consegna Salvadanai

“All’amore che non fu e sarà mai parlo”

L’EMOZIONE...

HA VOCE! Presso il salone della parrocchia del SS. Crocifisso di Barletta si è tenuta a ottobre e a novembre la rappresentazione musicale-teatrale “Forza, Venite Gente”, messa in scena dai giovani e giovanissimi della parrocchia e orientata sulla storia di San Francesco e del suo incontro con Santa Chiara. Per il successo ottenuto, sarà replicata anche venerdì 2 dicembre alle ore 20,00. La bravura dei giovani-attori nell’essere stati in grado di trasmettere agli spettatori ciò che il proprio personaggio viveva e provava, è stata così eccezionale tanto che ogni membro del pubblico non solo si è sentito parte integrante di un personaggio, ad esempio, per la gioia con cui quest’ultimo portava avanti la sua scelta di vita (si pensi a San Francesco), ma è stato anche portato a riflettere su cosa significhi lasciare tutto ciò che si ha o, ancora, abbandonare una parte della propria femminilità, come aveva fatto Santa Chiara tagliando i suoi capelli, con il fine di donarsi totalmente al Signore in virtù di quell’amore incondizionato e puro che si nutre verso di Lui. Da non dimenticare, inoltre, come le preoccupazioni di messer Pietro Bernardone sulla vita e futuro di suo figlio Francesco, siano diventate le stesse di quei genitori che sognano per i propri figli il meglio che si possa ottenere in questa vita. Nella trasmissione dei sentimenti provati dai personaggi, hanno giocato un ruolo fondamentale la scenografia, grazie alla quale era difficile, quando le tende del sipario sono state aperte, non sentirsi improvvisamente proiettati nell’Assisi di 800 anni fa, e la coreografia, curata in ogni minimo dettaglio, per mezzo della quale invece è stato possibile ammirare il modo perfetto con cui sono stati amalgamati i momenti di canto e danza con quelli del dialogo tra i personaggi. Complimenti davvero ai giovani, catechisti, adulti parrocchiani, al signor Pasquale Dambra e a don Nicola Salvemini per aver trasmesso il vero senso dell’impegno, dedizione, amore e sacrificio in tutto ciò che si decide di intraprendere per il bene del prossimo. Merita un grazie a parte, invece, il grande senso di collaborazione e fratellanza, collante di tutto il periodo delle loro prove, che in primis questi “piccoli-grandi” artisti hanno insegnato. A dimostrazione di quanto lo scrittore Victor Hugo sosteneva: «Il teatro non è il paese della realtà in quanto ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra, ma è il paese del vero perché ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco». Ad maiora! Fausta Torre fausta.fausta@outlook.it

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anno XIII Mensile della parrocchia SS. Crocifisso - Barletta

Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 2 - CNS BA

“PREMIO FALLANI Miglior Testata 2007”

106

n.

NOV-DIC

2016

Dono e gioia In occasione del 15° anniversario dalla scomparsa di don Luigi Filannino, il prossimo 29 novembre, ricorderemo la sua memoria durante la celebrazione eucaristica presieduta da S.E. mons. Michele Seccia

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ai servito per nove anni questa parrocchia. Succederti non è stato semplice. Si continua a parlare di te, della tua dedizione e dei tuoi insegnamenti radicati nei cuori di questo quartiere e oltre, della tua vita donata a Dio e alla tua città. Continui a vivere nelle cose che hai realizzato, nelle parole dette e soprattutto nei sacramenti celebrati. Ti sento sempre vicino perché mi suggerisci quello che c’è da completare e da realizzare in questa nostra famiglia parrocchiale. E ti ringrazio che ogni tanto ti fai sentire. Mi raggiungi tramite bigliettini che mi hai lasciato ovunque. Sono fogli senza data ma sempre attuali. Sono nomi e cognomi, persone, sicuramente a te care e di cui ti sei fatto carico, ma che la tua vita troncata non ti ha permesso di soccorrere nel grido di aiuto. Non posso strapparli, non devo, te lo devo. Mi informo e telefono. Questi numeri hanno tutti il prefisso 0883, perché 15 anni fa nessuna di queste persone a te care aveva un cellulare. Qualche numero risulta inesistente, qualche altro è sbagliato, forse dovuto alla tua scrittura per me incomprensibile o forse dovuto… alla fretta. La tua fretta che non è la fretta di fare in fretta. È la fretta di approdare al cuore delle questioni importanti e di arrivare a tanti. È la fretta di raggiungere chi è nel bisogno e di far sentire la tua presenza. Una fretta che è espressione della tua gioia, con un cuore tutto proteso nel desiderio di donare, di donarsi, caratteristica tipica di chi si sente giovane, nel desiderio che l’altro sia, che l’altro abbia… come Maria che “in quei giorni si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta” (Lc 1, 39-40). Leggo la tenerezza nei volti di quelle persone, sento commozione nella voce di chi ho raggiunto con questi tuoi appunti. Consigli, aiuti, lavoro, cibo, comprensione, sfoghi, lacrime. Tutto questo chiedevano a te e tutto questo volevano da te. Anche queste storie non le ho strappate. Me le hai consegnate, sono anche mie, e oggi continuano a ringraziare Iddio per il dono della tua presenza e del tuo essere prete premuroso. Donrì, rcaporusso2012@gmail.com

Battesimo di Mariagrazia Spadaro, oggi collaboratrice del nostro giornale parrocchiale

Un’opportunità…

poetica!

Tra le iniziative culturali della nostra parrocchia capaci di risvegliare la vena artistica e riflessiva che è in ognuno di noi, il concorso di poesia in memoria di Giuseppe Ricatti può essere l’occasione migliore per dare sfogo al proprio “essere”. Un primo concorso era stato ideato da Giuseppe Ricatti, attivo membro della nostra comunità parrocchiale e instancabile testimone dell’amore in Dio e per gli altri, che lo ha visto membro di una commissione di giurati. Un’opportunità per premiare il talento nella scrittura che a distanza di tre anni si ripete e che permetterà a tutti i partecipanti “aspiranti poeti” di riscoprire, per così dire, l’amore per la scrittura e mettere alla prova le proprie…abilità! Le categorie che potranno partecipare saranno tre: bambini fino a 12 anni per la prima categoria, ragazzi fino ai 18 anni per la seconda e dai 19 anni in poi la terza categoria che non preclude agli adulti di partecipare. I vincitori saranno premiati il 17 maggio 2017, anniversario della salita al cielo del nostro amico Giuseppe. Nel prossimo numero forniremo maggiori dettagli circa la tematica del concorso e il periodo entro il quale far pervenire gli elaborati. Non ci resta che invitare numerosi quanti saranno interessati a parteciparvi!

Silvia Giannella silviagiannella2012gmail.com

IN… BREVE

“A mio Padre”

IN… BREVE

ci scrivono…

Ci scrivono… Tra le tante lettere, testimonianze, poesie, segnalazioni che la nostra redazione riceve dai nostri lettori, cerchiamo di pubblicarne, quando possibile, qualcuna che dimostra come, anche una realtà piccola come un giornale parrocchiale, possa dare voce a gente comune che vuole trasmettere qualcosa agli altri. In questo numero pubblichiamo una poesia inviataci da un lettore per ricordare il suo papà nel mese dedicato ai defunti.

IN… BREVE

agenda


Chiusura del Giubileo della Misericordia, ma non della Intervista all’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri. 1) Eccellenza, facciamo un resoconto su questo anno della Misericordia nella nostra diocesi. C’è stata, innanzitutto, un’accoglienza che ho notato nei sacerdoti perché sono stati loro gli animatori, ma anche nelle stesse comunità: abbiamo aperto in diocesi la Porta Santa nei sette comuni per facilitare la partecipazione di tutto il popolo e anche qui c’è stata una bella corrispondenza, però abbiamo dato richiamo anche a dei giubilei a livello diocesano che hanno interessato innanzitutto il clero, la vita consacrata, poi il laicato. Ricor-

do in particolare il giubileo delle confraternite, poi anche il giubileo dei vari settori della pastorale. Chiuderemo nel mese di novembre prima della chiusura a Roma che farà il Santo Padre sabato 12. È chiaro che l’anno della Misericordia ha sollecitato i cuori, le menti ad aprirsi pienamente a Dio che ci invade con il suo Amore, a riflettere un po’ sulla nostra vita cristiana, a interrogarci se veramente noi stiamo seguendo Gesù Cristo da missionari così come anche noi abbiamo considerato nel Sinodo della diocesi. 2) Il termine Giubileo nel corso dei secoli ha assunto connotazioni diverse tra le quali un’accentuazione utilitaristica collegata a un uso mercantile delle indulgenze che è stato uno dei motivi che ha portato alla nascita della Confessione Protestante. Come si comporta la Chiesa in questo caso e in questo anno della Misericordia?

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Misericordia L’indulgenza è legata alla comunione dei Santi e, quindi, al potere che Gesù ha lasciato al Papa, ai vescovi, ai sacerdoti di trasmettere il perdono. Non c’è legame con le offerte economiche come nel passato è anche avvenuto sempre per incentivare, però, le opere di Misericordia corporale perché questo si faceva e oggi non c’è più questo. Qui c’è una coincidenza: noi chiudiamo l’anno straordinario della Misericordia e i protestanti aprono l’anno giubilare sulla Riforma della Chiesa. Il Santo Padre il 31 ottobre si porterà in Svezia per partecipare all’apertura delle celebrazioni del quinto centenario della protesta che fece Lutero e lo stesso si mosse proprio per un’esigenza di rinnovamento della Chiesa, però, poi, la sua posizione lo portò distante sino a fondare una Chiesa che si contrappose a quella cattolica, ma che oggi, attraverso l’ecumenismo, trova delle vie di dialogo quanto meno per un’intesa. Gesù Cristo è pienamente accettato dai protestanti come da noi, quindi anche le celebrazioni del quinto centenario della Riforma sono state improntate al richiamo a Cristo, Cristo che è il centro della vita di tutti i cristiani. 3) In che modo la Misericordia può cambiare il mondo nel quotidiano di un semplice cristiano o di una persona di qualunque credo? La Misericordia che è Dio cambia il mondo: innanzitutto perché Dio si è reso presente nella realtà umana, si è fatto come noi, simile a noi eccetto il peccato e Dio noi lo abbiamo conosciuto attraverso quella umanità che il Figlio Unigenito del Padre ha assunto dal grembo della Vergine Madre Maria, per cui l’influsso dell’Amore di Dio è presente, agisce, però, esige da parte nostra l’apertura, l’attenzione, questo desiderio di conoscere il vero Dio perché l’uomo non è ateo, non può essere ateo. 4) “Dio ricco di Misericordia” (Ef 2,4). In che modo e dove possiamo riscontrare questa Misericordia? In che senso ci rende ricchi?

Quando a perdere sono le vittime

e i carnefici

I

La Misericordia di Dio si è resa palese nella nostra carne, il volto misericordioso del Padre è Gesù Cristo e Gesù Cristo si è unito a tutto il genere umano: non c’è persona umana staccata da Gesù Cristo, per cui noi incontriamo la Misericordia quando operiamo concretamente. Io ho qui una croce che è stata incisa dai Francesi e c’è il Cristo crocifisso e dice in francese “tutto quello che avete fatto ai più piccoli dei fratelli, lo avete fatto a me”. Cosa significa questo? Aprirci, non chiuderci, abbattere i muri, creare i ponti con tutti e questo lo dobbiamo fare non in un tempo determinato, ma sempre, in continuità, per cui l’anno straordinario della Misericordia ha inteso sollecitare la coscienza dei cristiani ad una conversione continua, costante, permanente finché non arriveremo anche noi alla meta della nostra vita cristiana che è la pienezza della vita eterna. Maria Rita Borraccino Mariri91@hotmail.it L’intervista integrale è disponibile sul nostro sito: www.lastaderabarletta.altervista.org

16 aprile 2016. Giubileo parrocchiale presso la basilica S. Maria Maggiore di Barletta in occasione del 1° anniversario di ordinazione sacerdotale di don Salvatore Mellone

n questi giorni, virale è diventato il video di una giovane ragazza che maltratta fisicamente e psicologicamente una sua coetanea in provincia di Cagliari. Di cosa si è trattato? Di una ragazzata? Minimalismo. Una spedizione punitiva malavitosa? Esagerazioni da webeti bravi a praticare un “attivismo da sofà” (Bauman) senza mai scendere in campo. Confesso che non sono riuscito a vederlo interamente. La violenza mi spaventa. Perché mi mette dinanzi all’assurdità di mostri che non riescono a vedere nel volto dell’altro una persona da difendere. E non da umiliare. Confesso che vedere tanta ignavia intorno a quelle due ragazze mi ha fatto pensare che chi tiene le mani in tasca per non sporcarsele, le ha unte quanto un malavitoso. E poi mi sono chiesto: da quanto tempo si verificavano quei soprusi? Da quanto tempo si sapeva ma nessuno osava parlare? Da quanto tempo? E poi l’illuminazione più tragica. Se quel video non fosse stato postato su internet, quella storia si sarebbe perpetrata ancora per tantissimo altro tempo. In questo sfrenato individualismo sociale, mentre il carnefice si sente assoluto, slegato da ogni dovere, la vittima vive la più totale desolazione fino a decidersi, a volte, per scelte drammatiche. Il primo non si sente in dovere di giustificare il suo operato a nessuno. Mentre il secondo non chiede aiuto. Perché si sente assurdamente solo. E mentre il persecutore scenderà la sua china fino a compiere atti sempre più ripugnanti, il perseguitato entrerà in un isolamento generale che lo condurrà al vittimismo fin quasi a giustificare quanto gli accade. E così a perdere saranno entrambi. E la miope società dovrà curare i primi e i secondi da una cecità in stato avanzato. Viviamo ormai in comunità virtuali con la disgrazia peggiore che le persone non sono state sostituite da alter ego, ma sono diventate esse stesse “avatar”, fatti di carne e sangue ma senza coscienza, accecata così tanto da non indignarsi più per i soprusi che li circondano. Abbiamo bisogno di costruire vere comunità. “I figli hanno bisogno di trovare un padre che li aspetta quando ritornano dai loro fallimenti. Faranno di tutto per non ammetterlo, per non darlo a vedere, ma ne hanno bisogno” (Amoris Laetitia, 177). È vero: i figli, vittime o carnefici, hanno bisogno di comunità vere e autentiche per essere salvati. Hanno bisogno di un padre e una madre che accettino la sfida della fecondità che non si ferma alla fertilizzazione ma è un processo lungo una vita. Chiamati alla generatività che si arma di dialogo e di pazienza per ascoltare i figli, aiutarli ad integrare i fallimenti (delle vittime) e ad incanalare le frustrazioni (dei potenziali carnefici). Non ce ne accorgiamo, ma “il sentimento di essere orfani che sperimentano oggi molti bambini e giovani è più profondo di quanto pensiamo” (AL, 173). Ed è proprio qui che si pone il nodo della vera questione. E da qui che bisognerà ricominciare a dialogare con le famiglie che devono poter diventare di nuovo nido, laddove i ragazzi possano sentire il giusto calore per spiccare il volo al momento opportuno per altri cieli e immense distese. Don Massimo Serio, massimo.serio82@libero.it

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Vorrei essere felice! Mi aiuta?

Un giovane qualsiasi raccontato da Padre Arcivescovo

“S

embrava un ragazzo qualsiasi, uno di quelli che incontri quasi quotidianamente nei piccoli o grandi gruppi parrocchiali, un bel giovane impegnato come catechista, che dona gratuitamente il suo tempo e le sue energie per gli altri, per aiutarli nel loro cammino di fede e di discernimento; uno di quei giovani che normalmente frequenta l’Università e che magari dopo è costretto suo malgrado per motivi di lavoro a trasferirsi lontano dalla sua città natale, lasciando la famiglia e i suoi affetti più cari. Però qualcosa ti colpisce, uno sguardo, una frase, che ti dà modo di comprendere che dentro quella freschezza giovanile vi è un germe, un desiderio recondito di felicità e di maggior comprensione di se stesso e della volontà di Dio, quella che comunemente chiamiamo “vocazione”. Forse non ci dai peso, forse dopo qualche giorno hai dimenticato il suo nome; ma l’appuntamento per conoscerlo meglio ed apprezzarne le qualità è solo procrastinato. E l’appuntamento è arrivato: “Padre Arcivescovo, sento un desiderio in me, sento qualcosa che mi spinge a voler conoscere meglio me stesso e la volontà di Dio su di me: vorrei entrare in Seminario. Mi aiuti!”. Disarmato ed inerme di fronte a questa richiesta, non potevo non accoglierla con entusiasmo, ricordando che chi me lo chiedeva era proprio uno di quei giovani che incontri in parrocchia con tanta voglia di vivere e di mettersi in gioco, rischiando per gli altri. E dopo averlo affidato, come perla preziosa, alle cure amorevoli e profondamente autentiche degli educatori del Seminario Minore di Bisceglie e di quelli del Maggiore di Molfetta, scorgendovi in lui serietà e responsabilità nei confronti di questo desiderio, ho atteso che il seme maturasse, che la perla cominciasse a risplendere maggiormente, davanti a Dio e davanti agli uomini. Questa è stata la mia prima impressione di Salvatore, ciò che mi ha colpito di più di questo ragazzo della parrocchia SS.Crocifisso di Barletta. Ma non è tutto…”. Ruggiero Rutigliano illietogiullare@hotmail.it

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MISERICORDIA

la chiesa nel mondo

noi parrocchia

oltre

COME ABITUDINE Appunti dal Convengo Missionario Diocesano Prendi una banconota da 20 euro e accartocciala; subito dopo distendila e usala per l’acquisto di un prodotto: seppur con perplessità, la commessa o la cassiera prenderà la banconota ed eventualmente ti consegnerà il resto. Nonostante la moneta sia nelle condizioni citate sopra, il suo valore resta tale: 20 euro! Don Mario Pellegrino, nella relazione al Convegno Missionario Diocesano u.s., sostiene che lo stesso vale per le persone: siano esse nel fango, piegate, schiacciate, ammassate, degradate, gettate, il loro valore resta tale. Forse sono nel fango della solitudine, della disperazione, del non-senso della vita. Se tutti gli esseri umani, non solo gli italiani e i cattolici, valgono per dignità, cosa facciamo, come agiamo noi, ed in particolare noi cristiani, per dare loro valore e dignità? Ma da dove partire per capire questa nuova mentalità? Don Mario suggerisce, aiutato da un Padre della Chiesa, San Giovanni Crisostomo (letteralmente dal greco “bocca d’oro”), di partire dall’Eucaristia ovvero dalla celebrazione liturgica. San Giovanni scrive: “Tutte le volte che vedete un povero, ricordatevi che sotto i vostri occhi avete un altare”. E continua: “Dopo aver onorato il corpo di Gesù in Chiesa con vesti di seta [i paramenti sull’altare], non dovete permettere che fuori lui muoia di freddo e nudo”. Questo non significa che dobbiamo buttare la veste simbolica dell’altare, ma considerarla in second’ordine rispetto alla veste concreta e materiale da donare al povero che ha freddo ed è nudo! Anch’egli è corpo di Cristo, non soltanto quello consacrato sull’altare.

Un “profeta” contemporaneo, che ha ripreso questa mentalità, è stato Helder Camara che dichiara: “Quando l’Eucaristia è ricevuta nella prossimità della morte, è chiamata viatico: è il compagno per il grande viaggio che sta per cominciare. Come però denominare l’Eucaristia ricevuta per vivere e far vivere la giustizia?”. Helder lascia aperta la domanda senza dare risposta. Siamo chiamati noi a cercare la risposta. Guardiamoci attorno con occhio critico ed autentico: è cristiano, almeno di origine o nei registri parrocchiali, quel 20% di umanità che possiede l’80% delle risorse della terra. Questo non è già scandaloso? Il primo segno e presupposto della liturgia è il convenire: lo stare/venire-con gli altri, tutti accomunati dall’intenzione di ascoltare (e non il semplice sentire!) la Sua Parola. Ma siamo realmente uniti? O ci sono divisioni, latenti o manifeste? Ancora Crisostomo: “Non siamo Chiesa se conserviamo le nostre divisioni”; e lo sosteneva leggendo e commentando le lettere alla prima comunità di Corinto che già presentava divisioni tra ricchi e poveri che si accostavano all’Eucaristia!

Compreso da dove occorre cominciare a lavorare personalmente e come comunità cristiana, siamo chiamati ad essere missionari, ad andare: “Ite, missa est” si diceva in latino al termine dell’Eucaristia: “Andate, la Messa è (finita)”. Mi si consenta un appunto: missione non è soltanto testimonianza in loco, nei nostri ambienti, nella nostra città o nazione, ma anche e forse soprattutto missio ad gentes, perché Gesù ci invita ad andare in tutto il mondo, a lasciare le nostre certezze, come ha fatto Abramo; se gli Apostoli fossero rimasti in Palestina, a Gerusalemme, invece di mettersi in cammino, spinti dallo Spirito “sino agli estremi confini della terra”, sicuramente il Vangelo si sarebbe diffuso molto più lentamente. Come ha fatto concretamente P. Raffaele Di Bari: partito dall’Italia ha vissuto la sua missione autentica in Uganda e lì è stato martirizzato (a Pajule). È stato coerente col Battesimo ricevuto. Papa Francesco ci ricorda

anche questo: la Chiesa è la comunità che vive della misericordia di Cristo! Certo, noi cristiani non siamo perfetti e dovremmo vivere coscientemente la misericordia di Dio. “Misericordiati” (neologismo inventato per dire colui che ha vissuto la misericordia da parte di Dio), doniamo misericordia a chi, come noi, è nel peccato e nell’oscurità, nel fango materiale e spirituale. Se la Chiesa non vive la misericordia, non è Chiesa. La misericordia deve essere come un abito (habitus in latino) che dovremmo sempre indossare. La misericordia ricevuta e donata è il primo passo verso la nostra conversione, verso una nuova mentalità che ci porterà sicuramente ad essere autentici missionari, non solo qui, ma anche “agli estremi confini della terra”. Ruggiero Rutigliano illietogiullare@hotmail.it

Ruggiero Dimonte dimonte.ruggiero@libero.it

Auguri

Maria Rita e Alberto A nome di tutta la redazione, del parroco don Rino, del viceparroco don Nicola vogliamo fare i nostri auguri a due componenti del nostro giornale, Maria Rita Borraccino e Alberto Cassano, che si sono laureati rispettivamente in Filosofia (laurea magistrale) ed Ingegneria Informatica (laurea triennale). Maria Rita ha discusso una tesi in Ermeneutica filosofica dal titolo “Linguaggio e realtà in Hans Gerg Gadamer” il 29 febbraio 2016. Alberto si è laureato il 28 settembre scorso con una tesi in sistemi operativi dal titolo “Robot basati su conoscenza: un’implementazione su dispositivi programmabili Create2”. Ancora tanti auguri ragazzi per questo importante traguardo sperando che vi porti a realizzare i vostri sogni. Ad maiora! Ruggiero Dimonte, dimonte.ruggiero@libero.it Angela Rizzi, a.rizzi87@gmail.com


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