RI-FORMA

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RI­FORMA RI­FORMA è un progetto proposto da Spazio Meme a Verona dal 9 al 13 ottobre

2014, in occasione di ArtVerona nella sezione Independents – 5° edizione. Gli artisti che espongono sono Chiara Campanile, Agnese Guido, Giulio Zanet, con la curatela di Francesca Pergreffi. La mostra è un focus su un sentore di quello che sta accadendo poeticamente a una parte della pittura Italiana. Nasce dall’esigenza di analizzare e capire perché oggi, tra i giovani artisti, vi sia la volontà di non rappresentare più la figura direttamente ma di effettuare una ricognizione della forma che tende alla deframmentazione e ad un “ritorno” all’astrazione. Un’esposizione che pone degli interrogativi attraverso il dialogo tra e con gli artisti e la visione delle loro opere. Una collettiva di giovani artisti che vuole cogliere un’impressione; capire se esiste una continuità con l’astrattismo storico o se si tratta di nuovi linguaggi; decifrare il percorso poetico degli artisti. Porre il classico e semplice: Perché? Ogni artista appenderà sei lavori su una struttura di legno. Le opere sono su tela non intelaiata, 100×100 cm l’una. Il pubblico dovrà sfogliare i lavori per guardarli. Le persone saranno chiamate ad avere un contatto diretto con l’installazione. Capendo la probabile difficoltà di decodificare il loro linguaggio, gli artisti, porgono le opere in maniera non ostile e creano una vicinanza reale tra la tela e il pubblico. Affianco all’installazione verrà proiettato un documentario contenete il percorso di ricerca degli artisti: lavori e interviste.


DOMANDE

Francesca Pergreffi Il progetto è una riflessione/visione sulla ricognizione della forma attraverso la pittura, da parte di Chiara Campanile, Agnese Guido, Giulio Zanet. Poetiche che con modalità differenti compiono una destrutturazione della forma che sfocia nell’astrattismo. I concetti centrali sui quali si sviluppa questo studio sono: ­ Forma ­ Colore ­ Struttura ­ Pittura ­ Decodificazione ­ Ricezione Ad ogni artista coinvolto nel progetto RI­FORMA porrò le stesse domande e loro risponderanno attraverso una registrazione riportata, fedelmente, nella sezione RISPOSTE: 1) Che cosa è la forma? 2) Dipingendo che rilevanza dai al colore? 3) Nella realizzazione di un quadro come ti approcci alla struttura/composizione? 4) Che ruolo ha la pittura nel tuo fare artistico? 5) Ti poni il problema della decodificazione? 6) In che modo deve porsi lo spettatore durante la ricezione delle tue opere?


RISPOSTE

Chiara Campanile 1) La forma è qualcosa che può essere interpretata in due modi… è una sagoma… è un contorno… ma è anche una superficie… un contenuto… per me rappresenta un pretesto… le forme definiscono gli oggetti nello spazio… ne indicano la loro essenza… creano quei contorni fondamentali che ci permettono di identificare gli oggetti come tali… questi contorni possono essere chiari e dettagliati oppure vaghi e indefiniti… possono rappresentare il reale oppure negarlo. 2) Do grande importanza al colore… non solo quando dipingo… mi piacciono i colori armonici, le tonalità poco sature e le scale di grigi… ma anche i contrasti stridenti, i colori acidi e i cromatismi improbabili… mi piace creare composizioni di colori inaspettati. 3) Nella realizzazione di un quadro mi approccio alla composizione in maniera giocosa… scompongo le immagini e le ricompongo con un ordine nuovo… a volte aggiungendo dettagli ironici o scherzosi… a volte semplicemente copiando il reale… come se fosse un grande puzzle… o meglio un collage… fatto di appropriazione di piccole cose… d’impressioni provenienti da ogni aspetto della vita… una somma d’esperienze… visuali… un diario visivo… per me la composizione è fondamentale e complessa… e racchiude l’essenza di un quadro… che si crea attraverso il riposizionamento di forme nello spazio, ma anche attraverso la densità del colore… o inclinazione della luce… tutto concorre alla creazione della composizione… mettere in ordine significa creare composizione. 4) La pittura rappresenta la principale forma della mia attività artistica. 5) Sì, mi pongo il problema della decodificazione. 6) Per fruire dei miei lavori uno spettatore dovrebbe… abbandonare tutti i sui preconcetti… lasciarsi trasportare dalla composizione giocosa e dalla memoria in essi contenuta.


Spoiler, olio e acrilico su tela, 232x170 cm, 2014

Mangiando salsicce con Giuseppe Abate, olio e acrilico su tela, 85x90 cm, 2014


Deframmentazione di una margherita, fagiolo e bastoncelli, olio e arilico su tela, 60x60 cm, 2014 While I was jumping on a trampoline, olio e acrilico su tela, 120x170 cm, 2013


RISPOSTE Agnese Guido

1) La forma è ciò che definisce e delimita le cose… e per me in un quadro ciò che si vede corrisponde a ciò che penso… almeno questo è uno degli obbiettivi che mi prefiggo… la forma è praticamente lo strumento che uso per comunicare… per esprimermi. 2) Il colore è fondamentale… è la forma stessa… è comunque uno strumento fondamentale nei miei quadri… perché ha un peso e una direzione… prediligo i colori forti… e comunque seguo l’istinto nello sceglierli… gioco con i contrasti… con i contrasti netti… non utilizzando principalmente sfumature… sia la forma che il colore hanno forza psichica quindi comunicano… sono fondamentali. 3) Nella realizzazione di un quadro mi approccio in modo istintivo… non sempre parto con una idea precisa… oppure l’idea si trasforma man mano che lavoro… questo perché comunque, io mi approccio alla composizione come un problema da risolvere… ed è il modo con cui io mi approccio all’arte in generale. 4) La pittura ha un ruolo primario nella mia ricerca… perché comunque è il mezzo che conosco meglio… e pratico da molti anni… però è comunque sempre in realtà più importante il messaggio e il risultato finale… quindi… posso anche utilizzare altre tecniche e altri metodi espressivi. 5) Non mi pongo il problema della decodificazione.. anche se paradossalmente utilizzo dei codici… ma sono… diciamo, codici che agiscono sia in modo sotterraneo che diretto… quindi non devono essere necessariamente svelati. 6) Lo spettatore deve porsi in modo spontaneo e disponibile… e, diciamo, spero che possa anche sorprendermi... con una reazione... positiva o negativa che sia… in modo da poter sollevare e suggerire nuove domande e significati… che possa stimolarmi nella mia ricerca.


Bobby, tecnica mista su tela, 100x150 cm, 2013 Boom, tecnica mista su tela, 80x80 cm, 2014


Bicchiere con ghiaccio, tecnica mista su tela, 60x40 cm, 2013 Senza Titolo, smalto, acrilico e collage su tela, 50x40 cm, 2013


RISPOSTE Giulio Zanet

1) Che cos’è la forma… la forma è ciò che vado a creare sulla tela attraverso il colore… la definizione di uno spazio, soprattutto attraverso le linee di contorno… quando e se ci sono… e… potremmo dire che è la struttura costituzionale determinata dal colore. 2) Dipingendo naturalmente il colore ha una rilevanza fondamentale… a proposito della forma… il colore può disegnare delle forme… ma allo stesso tempo è materia informe… quindi ha una potenzialità infinita… spesso è il colore che disegna le forme… da quando ho abbandonato la figura, naturalmente il colore ha avuto un ruolo ancora più determinante… è diventato ancora più protagonista. 3) Nella realizzazione di un quadro ho un approccio molto spontaneo, non mi pongo mai delle costrizioni… in genere comincio sporcando la tela… creando del caos… e pian piano cerco di dargli ordine… lavorando il colore prende forma… la composizione è come un gioco di ruoli, ogni elemento e ogni colore, nel dipingere, deve funzionare per affinità o per contrasto con gli altri. 4) La pittura è tutto... qualche volta… sì… disegno e ho anche realizzato qualche lavoro installativo e sto ragionando su lavori dove la pittura diventa più tridimensionale… ma resta pur sempre pittura. Tutto il mio lavoro verte intorno alla pittura. La mia ricerca e il mio lavoro… è un lavoro sulla potenza delle immagini… mi piace indagare questa potenza non partendo da immagini preesistenti… che sarebbe comunque altrettanto interessante… ma sfruttando la potenzialità, la potenza e la libertà della pittura stessa… resa ancora più forte dal fatto di non essere legata ad immagini reali e riconoscibili.


5) Del problema della decodificazione… no… ti devo dire che forse… sbagliando… non me ne preoccupo troppo… l'interpretazione del messaggio da parte del destinatario, è fondamentale… ovviamente… altrimenti si interromperebbe la comunicazione… ma… essendo che io non mi affido ad un codice ben preciso… lascio che il fruitore delle mie immagini abbia a sua volta la massima libertà di interpretare… io cerco di documentare momenti e riflessioni della vita dell’uomo… della vita quotidiana… mettendo in moto un procedimento rappresentativo che sfrutta l’ambiguità, l’evidenza, la ripetizione, la variazione, l'accettazione, la negazione… è come se dessi dei suggerimenti… come se raccontassi dei pezzetti di storie mai raccontate… ma non ho messaggi univoci da raccontare. 6) Vorrei che lo spettatore si approcciasse alle mie opere in modo curioso… spero sempre che chi guarda le mie opere trovi il tempo di porsi delle domande… non necessariamente sulla natura stessa del lavoro… ma che il lavoro sia stimolo di riflessioni altre… ad esempio… cosa che a me interessa… l'impossibilità di oggettivizzare le emozioni… oppure le eterne contrapposizioni che governano il mondo in modo ineluttabile.


Quando il desiderio aveva un'odore, smalto e arilico su tela, 100x120 cm, 2014 Le innumerevoli occasioni perdute, tecnica mista su tela, 60x100 cm, 2014


Senza Titolo, tecnica mista su tela, 30x25 cm, 2013

La gloria della consapevolezza della sconfitta, acrilico su tela, 64x55 cm, 2014


Chiara Campanile (1989) vive e lavora a Venezia. Tra le sue esposizioni ricordiamo: 1,209,600, collettiva Universität für Angewandte Kunst, Vienna, Austria; Carnello cArte ad arte, collettiva, Sora, Italia; Tangram, personale, Universität für Angewandte Kunst, Vienna, Austria, 2013; Last Young, colettiva, Nova Milanese,Italia, 2013; The Essence, collettiva, Künstlerhaus, Vienna, Austria, 2013; Collezione Malutta, Casa S.Marta, Venezia, Italia, curata da Fondazione Malutta, 2014; Accademici paesaggi e non, Museo del paesaggio, Torre di Mosto, Italia, 2014; Premio Griffin, Fabbrica del Vapore, Milano, Italia, 2014. Agnese Guido (1982) vive e lavora a Milano. Tra le sue esibizioni ricordiamo: Finalista Premio Italian Factory, First Gallery, Roma 2010; “Anni ‘10” Studio D’arte Cannaviello Milano, 2010; SUSPENCE Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia, 2010; “Vulpes Pilum Mutare” Museo Civico di Bassano del Grappa, 2012; Vincitrice Premio Ora 2011, Catalogo e mostra personale presso Galleria delle Battaglie, Brescia, 2011; “The Shape of painting to come” collettiva, LEM Sassari, 2012; “Canvases” collettiva, Galleria Formentini, Milano 2012; “ATLANTE” personale, Oldoni grafica editoriale, Milano, 2013; Iside Contemporanea, collettiva, Museo Arcos di Benevento, 2014; Spazio Farini 6, collettiva, Milano, 2014; Mars­ Milan Artist Run Space, collettiva, Milano, 2014; Ditroit, collettiva, Studio Ditroit, Milano, 2014. www.agneseguido.tumblr.com Giulio Zanet (1984) vive e lavora a Milano. Tra le sue esposizioni: Master Of Brera, Liu Hiusu Art Museum, Shangai, 2008; HANGOVER, GiaMaArtStudio,Vitulano (BV) 2011; Growing In Lightness, Kaleidoskop, Berlino, 2012; PREMIO LISSONE, Museo d’Arte Contemporanea, Lissone, 2012; CRISES & RISES, Istitut Francais ­ Palazzo delle Stelline, Milano, 2012; WE HAVE ARRIVED NOWHERE II Transnational Pavillon Venice Biennale, Venezia, 2013; LOVELESS, Spazio Meme, Carpi (Mo), 2013; USE ME, L’Oeil HomeGallery, Lodi, 2014; MULTIPOINT, Galleria SPP, Bratislava, 2014. Premio Italian Factory, First Gallery, Roma 2010; finalista Premio Celeste, Bologna, 2011. www.giuliozanet.tumblr.com


www.spaziomeme.org info@spaziomeme.org 339足5949429


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