Adesso parliamo noi

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Pacuvio-Don Bosco Il corto di Tuturano

Le situazioni di disagio si superano INSIEME Terzo premio assoluto per i ragazzi della sede distaccata di Tuturano della Pacuvio-Don Bosco. Soggetto del film “Vivere la vita” del plesso Don Bosco di Tuturano è il seguente: tre compagni di classe vivono tre differenti situazioni di disagio, la separazione dei genitori, con la relativa situazione di povertà del padre; la vita in un paese diverso da quello di origine; le difficoltà derivanti da un handicap fisico. Spinti a riflettere, manifestano le loro difficoltà, rivelando inquietudini e sogni. Nonostante non esista una soluzione radicale alle loro difficoltà, la solidarietà da parte degli altri li può rendere più sereni e fiduciosi nel vivere la vita. La regia è stata curata da Giovanni Politi, Roberta Lacerignola, Leonardo Nigro e Matteo Carrozzo, mentre la sceneggiatura è di Edoardo Carriere, Pierluigi Carriere, Mauro Di Gioia, Cosimo Fai, Annalaura Orlando, Omar Sanapo, Mattia Saracino, Naomi Scianaro, Salvatore Mariano (segreteria di edizione, Francesca Uggenti). Videomaker Giovanni Politi, insegnate tutor, prof.ssa Sandra D’Onofrio. Questi i nomi degli interpreti: Marco De Matteis, Davide Costantino, Benedetta De Michele, Matteo Altavilla, Agostino Perin, Alessandro Bianco, Greta Bianco, Ludovica Bianco, Alice Costantino, Antonio D’Amico, Antonio Felline, Francesca Fellini, Marika Fiaccone, Azzurra Lazzari, Alessio Leo, Marzia Leo, Sharon Marra, Omar Marulli, Anna Motolese, Dalila Palma, Giada Pugliese, Francesco Rosano, Antonio Simone, Edoardo Carriere, Andrea Sperto, Marco Carlucci, Leonardo Nigro, Andrea Annigo. Sono state rese pubbliche e diffuse le motivazioni della giuria: primo classificato, “Mi passa la paura” del 3° Circolo, plesso Livio Tempesta, con la collaborazione del videomaker Daniele Guadalupi e delle insegnanti Anna Rita Greco e Adele Glorioso. La motivazione della giuria: "Il filo delle parole, tenere e inaspettate, dei bambini intreccia una trama importante. Cosa sono le paure per i bambini? La voce è universale e la messa in scena molto originale, frutto di un intenso lavoro su ciascuno dei piccoli partecipanti, preservando la misura di bambino per tutto il corto". Secondo classificato: “Estate” della scuola Pacuvio – Don Bosco sede centrale, con la collaborazione del videomaker Luigi D’Elia e dell’insegnante Mina Rubino.

esorcizzando i mali del presente. Emozionale". Terzo classificato: “Vivere la vita” della Scuola Pacuvio – Don Bosco plesso di Tuturano, con la collaborazione del videomaker Giovanni Politi e dell’insegnante Sandra D’Onofrio. Motivazione giuria: "Tra i banchi di scuola, il coraggio quotidiano ma anche i timori e, alla fine, la forza di accogliere ogni giorno come un dono. Grazia giovane caratterizza questo lavoro che lascia ascoltare la voce dei ragazzi". Menzione speciale: “Friendly Floatees” della Scuola Salvemini – Virgilio, con la collaborazione del videomaker Piero Gioia e dell’insegnante Claudia Massagli. Motivazione giuria: "I destini si incrociano con grande sapienza in questo cortometraggio che riprende un tema caro alla terra di Brindisi come le migrazioni. Parole, immagini e un'idea portante forte ne assicurano la riuscita e la circuitazione futura".

Il ciak del cortometraggio realizzato dai ragazzi di Tuturano Motivazione della giuria: "Inusuale nel linguaggio, quasi cross mediale, intreccia un prologo affidato ai videogiochi a un

corpo tutto lasciato agli 'ingrandimenti' dei ragazzi. La bella estate sta tutta nelle loro mani che lanciano pietre contro l'orizzonte,

RIFLESSIONI DOPO IL FILM

Pubblichiamo i pensieri degli alunni della scuola Don Bosco di Tuturano: Azzurra Lazzari (I L): “Quest’anno io, i miei compagni di classe e altri alunni della scuola abbiamo realizzato un cortometraggio per partecipare a un concorso indetto dal Comune di Brindisi. Per me è stata una bellissima esperienza, sia a livello pratico, perché ho assistito alla realizzazione di un filmato, facendo anche la comparsa, sia a livello umano, perché la trama del corto, trattando un tema molto difficile come il disagio sociale, mi ha fatto capire quali cose della vita sono veramente importanti. Infatti tutti dovremmo capire che valori come la famiglia, l’amore e l’amicizia non possono essere sostituiti da altri beni superficiali che danno solo una felicità momentanea, ma che dentro non ti lasciano niente”. Prosegue Francesca Uggenti (I L): “Quella vissuta è stata un’esperienza bellissima che ci ha arricchito culturalmente e portati ad avere una motivazione per approfondire un argomento importante come il disagio sociale. In questo cortometraggio abbiamo parlato di vari tipi di disagio: quello relativo ai problemi economici, il disagio dovuto a problemi familiari e quello causato da problemi fisici.

Gli alunni della Don Bosco

Ognuno dei tre protagonisti ha rappresentato un bambino che viveva uno dei tre disagi e tutti e tre si sono immedesimati talmente bene nelle loro parti che sembravano reali. Io ho capito inoltre come lavorano e quali tecniche usano i registi e devo dire che le trovo magnifiche; non immaginavo che potessero appassionarmi tanto! Il mio ruolo era quello della segretaria di produzione e avevo il compito di azionare il ciak. Quest’anno è stato pieno, mi sento stanca, ma arricchita e, tra le altre, tutte positive, anche questa esperienza farà parte del mio bagaglio culturale”. E’ intervenuta Sharon Marra (I M): “Penso che l’idea del cortometraggio sia stata davvero nuova. Io, insieme ai miei compagni, ho preso parte alla realizzazione delle varie scene e, quando non dovevo essere ripresa, mi divertivo comunque a osservare gli altri che recitavano. Quando, alla fine del lavoro, abbiamo visto il filmato, mi sono emozionata. Secondo me siamo stati tutti molto bravi, soprattutto Giovanni, il video maker. Mi piacerebbe tanto ripetere l’esperienza ed essere magari più presente in scena…, ma va bene lo stesso….”. Il suo compagno di classe

Marco De Matteis: “Io nel corto ero uno dei tre protagonisti e per questo per me la realizzazione del film è stata particolarmente impegnativa, perché sono stati tanti i giorni in cui sono dovuto rientrare a scuola il pomeriggio. Però mi sono divertito molto e quando, la sera della premiazione, ci hanno assegnato il terzo posto, mi sono emozionato”. Marzia Leo (I M): “Questo filmato mi ha fatto riflettere sulla condizione di tutte le persone che vivono in una situazione di disagio, specialmente quelle che hanno un disagio fisico, come uno dei protagonisti che, vivendo su una sedia a rotelle, a volte è costretto a rinunciare a delle cose. Per fortuna però c’è sempre qualcuno che può dare una mano!”. Le alunne Annalaura Orlando e Ludovica Bianco (I M) hanno dichiarato: “La cosa che ci è piaciuta di più è che, grazie alla realizzazione del corto, abbiamo riflettuto di più sui problemi che tante persone devono affrontare ogni giorno e quanto per alcune persone la vita possa essere difficile…”. Conclude Agostino Perin: “Rifarei con gioia l’esperienza di realizzare un cortometraggio. Mi sono sentito contento ed emozionato durante tutto il periodo della realizzazione: parlavo sempre del film!”.


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