ScubaZone 5

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di Mario Cavallaro per le acque del portato a immergersi anche in alcuni aghi. «Il freddo mi piace abbamia muta monopezzo dell’anteguerillimetri, mi sono immerso nel lago uello di Capodacqua: acque che ragassimo gli 8°C, ma nelle quali è posdue mulini di età medioevale som-

nostro subacqueo non è stato però e brutte esperienze. «Sono stato arica in ben due circostanze - mi dice certo per incoscienza o mancanza di a prima volta è stata nel 2000 quanmersione molto impegnativa in corCalabria, ho cominciato ad avvertire l braccio. E poi svariati anni dopo, in mo, con mia moglie. Finita la seconho cominciato a capire che qualcosa opo una notte passata insonne per ertato il medico dell’isola: mi hanno nella camera iperbarica di Favignana o trasferito a Trapani. E qui, sono fianze e quelle di mia moglie, che era me».

da subacqueo, l’onorevole Cavallaro e le nuove miscele e i sistemi tecnici a spuntare come funghi nel panoramondiale: dal nitrox fino al rebreaper il trimix. «In effetti, mi di-

verte molto misurarmi con le novità che la scienza propone in questo ambito, anche a noi ricreativi; ho imparato a usare il nitrox, poi il trimix e infine il rebreather, sistema che prediligo. Ne utilizzo uno meccanico a circuito semi-chiuso chiamato Dolphin. Ogni volta che io respiro, una parte dell’ossigeno non consumato viene recuperata, filtrata, miscelata con una nuova quantità di ossigeno che posso anche controllare io stesso, e questa nuova miscela viene rimessa in circuito per poter essere riutilizzata dal subacqueo. Credo che possa diventare il futuro della subacquea». Quando era senatore, Mario Cavallaro ha anche tentato di proporre un ddl sull’esercizio della pesca subacquea ricreativa. In Aula non si riuscì a raggiungere un accordo. «In realtà, non c’è incompatibilità tra la pesca sportiva e la presenza di aree marine protette; basta che le regole siano chiare. A mio avviso, il problema serio riguarda la pesca professionale e l’esasperato prelievo sui mari, che compromette seriamente la loro capacità di rigenerazione. Per non parlare dell’acquacoltura e dei mangimi di origine animale che dovrebbero essere maggiormente regolati. Stiamo trasformando degli esseri vegetariani in cannibali, per poi mangiarli a nostra volta. E che dire di quegli enormi sistemi itineranti che trasportano tonni o altri pesci in condizioni igienico-sanitarie vergognose? Non mi definisco un ambientalista, ma sono preoccupato, seriamente preoccupato».

dal libro i. un mare di politica di solen de luca

(magenes editoriale - 15,00€)

venti conversazioni con politici di primo esperienze, passioni e ricordi legati al mare.

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