Fixing 34 2016

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Anno XXIV - n.34 - 1,50 euro

E ditoriale Tecnologia Asset per il rilancio

In questi giorni si è insediata l’Agenzia per lo Sviluppo Digitale, alla quale è affidato il compito recuperare quell’efficienza e semplicità che diversi anni fa caratterizzava il nostro Paese e che rappresenta un elemento di forte attrattività di un sistema. In questi anni invece il Titano si è dotato di un apparato regolamentare spesso sovradimensionato per la nostra realtà e dimensione. Il tutto mentre altri Stati, con strutture ben più complicate delle nostre, hanno saputo accelerare, diventare più appetibili, anche grazie a una serie di riforme messe in campo (giusto per fare due esempi, la Poste Elettronica Certificata, la PEC, e la fatturazione elettronica). Recuperare il gap – evidenziato anche dalle classifiche del Doing Business, che ci posiziona piuttosto indietro – attraverso la tecnologia. Sarà questa la mission dell’ASDI, che nei giorni scorsi ha incontrato alcune associazioni di categoria del Paese: dovrà cioè proporre un piano di investimenti e iniziative legate alle piattaforme digitali, standard tecnologici, sicurezza informatica, infrastrutture e reti, ricerca ed innovazione, alfabetizzazione digitale. Il Paese ripone grande fiducia nell’ASDI. Sarà certamente importante che parta con il piede giusto, cercando di mantenere il contatto con le realtà del territorio, al fine di individuare le priorità e gli obiettivi da raggiungere, ma soprattutto capire come svilupparli concretamente. Ovviamente serviranno anche altre iniziative per tornare a essere attrattivi e moderni. Nel frattempo però – chiaro è l’input che vogliamo dare alla (...) Segue a pag. 2

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 16 Settembre 2016

Export in ripresa, ma restano pochi i mercati

L avoro

Dimissioni Finalmente la tempistica

Con l’Italia l’84% dell’interscambio, il secondo partner è la Cina ma c’è anche tanta Europa. Il manifatturiero fa la parte del leone a pag.2

S torie

Tini tra sport e meccanismi d’impresa

a pag.3

L eggi

La bilancia commerciale di San Marino è positiva, nel senso che le esportazioni superano le importazioni. Ciò significa che la differenza si trasforma in valore (e ricchezza) in territorio. E questo significa circa 440 milioni di euro di differenziale. Ma a questa buona notizia fa da contraltare a quella che, dai dati e dalla storia, ricorda a San Marino come con l’84% dell’interscambio totale, la sua dipendenza dall’Italia è ancora troppo forte. E’ vero che gli scambi con l’Europa sono aumentati, ma il secondo partner a livello internazionale è la Cina, dove però non si esporta quasi nulla. La notizia non è però negativa: ci sono mercati, vicini e lontani, da conquistare. Servono imprese e accordi istituzionali. Bartolucci alle pagg. 6-7

DD 126/2016 Le novità energetiche

alle pagg.8-9

spazio riservato all’indirizzo


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F ocus

Questione di num3ri

Ci abbiamo provato a ignorare il nuovo gioco virale del 2016, ma poi per forza di cose, prima o dopo ci sbatti contro: “Pokémon Go”, sviluppato da Niantic. Oggi, 16 settembre, uscirà in tutto il mondo il dispositivo indossabile “Pokémon Go Plus”. Ma ci sono numeri ben più seri da trattare oggi. Il primo ce lo fornisce il report del Ministero del lavoro italiano: nel secondo trimestre del 2016 sono aumentati i licenziamenti. In totale sono stati 221.186, in crescita del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Gli avviamenti a tempo indeterminato invece, rimarca il Ministero del lavoro, rappresentano il 16% del totale avviamenti del trimestre, attestandosi sul valore medio registrato nello stesso trimestre degli anni precedenti al 2015. Mentre la Repubblica di San Marino sta riflettendo sul biologico, segnaliamo le sue ricadute nel circondario. A Rimini (maggio 2016) le aziende complessive sono 268, con un crescita rispetto allo scorso anno che sfiora le due cifre e che si avvicina al 16% se paragonata ai numeri del 2014. Da Confartigianato un aspetto economico sulle ricadute del terremoto che ha colpito l’Italia. Nei 16 Comuni di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo che hanno subito i danni maggiori sono ubicate 624 imprese artigiane con 1.475 addetti. Nel frattempo la Volkswagen ha schiacciato l’acceleratore: il gruppo automobilistico tedesco ha rilevato una robusta quota – poco più del 16% - dell’azienda USA Navistar International, specializzata in camion. Dagli USA al Regno Unito. Mastercard ha qualche grattacapo. I clienti dell’UK hanno messo in piedi una class action e chiedono un risarcimento di oltre 16 miliardi di euro. Il motivo? Sostengono di aver pagato commissioni ritenute contrarie al diritto della concorrenza e quindi troppo elevate. Oggi infine gli annales ci ricordano che nel 1908 veniva fondata la General Motors. E’ invece del 1963 la nascita della Malesia, che riunisce Malaya, Singapore, Borneo Settentrionale Britannico e Sarawak.

L avoro

FIXING - Anno XXIV - n.34 - Venerdì 16 Settembre 2016

ANIS: “La delibera della Commissione Lavoro soddisfa le nostre precise sollecitazioni”

Dimissioni: finalmente è stata stabilita la tempistica Scaduti i termini, l’atto di cessazione volontaria è valido senza la firma del lavoratore Stabiliti, una volta per tutte, i tempi tecnici con cui si debba definitivamente concludere il rapporto tra lavoratore e impresa a seguito delle dimissioni. Soddisfatta quindi una precisa richiesta di ANIS a nome delle imprese, grazie alla delibera della Commissione del Lavoro che si è fatta carico del problema. L’esigenza di chiarire una tempistica è emersa già all’indomani della promulgazione della Legge 27 novembre 2014 n.209 “Disposizioni in materia di contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco e tutela della genitorialità”: la nuova normativa, pur risolvendo un problema serio, quello della diffusa pratica delle dimissioni in bianco (“vizio” più italiano che sammarinese, ma purtroppo emerso anche in territorio), non aveva infatti previsto la tempistica succesiva alle dimissioni, in particolare sulla firma da parte del lavoratore, che avrebbe potuto avvenire anche a distanza di mesi o anni , determinando la sussistenza seppur non operativa - di un legame tra lavoratore e azienda. Un tema che ha investito diverse aziende sammarinesi in questi anni e che l’Associazione Nazionale Industria San Marino ha sollevato più volte, sollecitandone una risoluzione, arrivata direttamente dalla Commissione del Lavoro, la cui delibera ha formalizzato la tempistica necessaria. “La norma in oggetto non ha previsto un termine entro il

quale il lavoratore/lavoratrice debba presentarsi all’Ufficio del Lavoro per la sottoscrizione della dichiarazione di cessazione volontaria o di risoluzione consensuale, cosa che, di fatto, poteva lasciare ancora aperto il rapporto di lavoro per un tempo indefinito”, ricordanon da ANIS. “La Commissione del Lavoro, in ragione di nostre precise sollecitazioni, - con la delibera n.-5 del 26 luglio 2016 ha opportunamente definito una nuova procedura in virtù della quale, ove il lavoratore non si presenti entro i 10 giorni successivi alle dimissioni a sottoscrivere il modulo di cessazione volontaria (e per analogia quello di risoluzione consensuale) l’Ufficio del Lavoro inviterà il lavoratore, a mezzo raccomandata, a presentarsi per provvedere all’adempimento”.A questo

E ditoriale ADSI, un ruolo-chiave

per l’ammodernamento Segue dalla prima (...) politica che da dalla seconda metà di novembre dovrà rimboccarsi le maniche e lavorare davvero per dare tutti quegli strumenti necessari per il rilancio -, auguriamo

“buon lavoro” all’Agenzia per lo Sviluppo Digitale: i loro “report” saranno utili per ammodernare e rilanciare il Paese. E magari farci scalare la classifica del “Doing Business”. Alessandro Carli

punto, “qualora il lavoratore non si dovesse presentare entro i 10 giorni successi al ritiro della raccomandata o comunque dalla data di com-

piuta giacenza o della PEC, l’atto di cessazione sarà considerato valido a tutti gli effetti”. Considerando i tempi tecnici della compiuta gia-

P innevoluzione

cenza (30 giorni), il tempo massimo per far scattare l’automatismo è di fatto stabilito in 40 giorni. Daniele Bartolucci

Discendiamo tutti dai pesci: abitudini appetiti, difetti e capacità comuni

di Daniele Bartolucci Il delfino è un mammifero marino, quindi ha le pinne, vive in mare, ma non è un pesce. Al di là di questo aspetto tecnico, la sua rilevanza nella società degli uomini e in quella degli animali acquatici è enorme. Nell’immaginario collettivo tutti i delfini si chiamano Flipper e sono buoni, per cui viene spontaneo amarli e proteggerli. Invero si tratta di un predatore eccezionale, un vero strate-

ga della caccia, dotato di un’intelligenza che lo pone al vertice della categoria. E questo perché, al pari delle altre attività, caccia in gruppo, accerchiando banchi di pesci per poi sfamarsi a turno. Un affiatamento quasi militaresco, che viene alimentato continuamente da attività ludiche, pioniere forse del team building aziendale. Per questo le sue sottospecie fanno la fortuna dei parchi acquatici, ma il resto della specie sta alla larga dall’uomo.

La ragione principale è la paura di essere catturati, per errore nelle maglie delle reti, o da chi si ciba delle sue carni. E non stiamo parlando di paesi del terzo mondo: in Giappone, pur essendo sconsigliata per la concentrazione di mercurio, questa carne è ancora molto ricercata. E se vi capita di andare in Liguria, tutti sanno qual era l’ingrediente princpale del musciame, prima che vietassero la pesca aquesti animali.


FIXING - Anno XXIV - n.34 - Venerdì 16 Settembre 2016

di Alessandro Carli

Se nasci tra i motori, con l’odore dell’olio e dei pneumatici che ti fanno compagnia e il rumore dei pistoni al posto dei carillon (licenza poetica ovviamente), può accadere che quello che hai vissuto nell’età dell’imprinting poi si possa poi trasformare in lavoro e passione. “La Tini Autotrasporti è un’azienda che mio babbo Tito aprì negli anni Sessanta e che è sempre stata a conduzione familiare. Agli inizi il parco-mezzi era composto da un solo camion, poi con il tempo l’impresa è crescita. Oggi disponiamo di 15 veicoli e uno staff composto da 13 persone”. L’imprenditore si ferma un attimo e poi sorride. “Io sono nato nel 1962 e quindi il mondo dei trasporti è sempre stato molto presente nella mia vita. Già a 14-15 anni, in estate, ho iniziato a lavorare facendo il meccanico nell’officina di Giovanni Gatti. Un’esperienza che si è rivelata davvero molto utile, e che ho trasmesso anche ai miei figli Alex e Matteo. Il lavoro ‘sul campo’ aiuta a capire i meccanismi di un’impresa”. “Poi appena ‘ho raggiunto l’età’, come si dice in gergo, sono salito sui camion e ho iniziato a effettuare i trasporti”. I chilometri percorsi sui camion sono stati tantissimi. “Ancora oggi, che mi occupo dell’organizzazione del lavoro, macino chilometri con la mente. Il nostro non è un lavoro da ‘giacca a cravatta’, ma molto pratico: all’occorrenza devi rimboccarti le maniche e fare”. Un “fare” che è diventato una bandiera e un modus operandi. E che ha permesso alla Tini di affrontare la crisi del 2008. “Ci ha toccato, non c’è dubbio. Nonostante tutto, i nostri dipendenti non hanno fatto nemmeno un’ora di Cassa Integrazione Guadagni. Un imprenditore ha anche una responsabilità sociale molto grande verso i propri lavoratori e le loro famiglie. Non abbiamo ricette: grazie a un buon lavoro di squadra, abbiamo lavorato tutti assieme, cercando di

Redattore Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Il primo cinquantino,e poi i ricordi in motocross con Roberto Benedettini. Mentre nel rally...

“Solo sul ‘campo’ si capiscono i meccanismi di un’impresa” Giorgio Tini, amministratore unico della “Tini Autotrasporti” tra lavoro e motori trovare nuove opportunità, mantenere i clienti e ottimizzando i costi, e anche, perché no, anche mettendoci in gioco e accettando qualche sfida”. Il passaggio del testimone in azienda è avvenuto nella seconda metà degli anni Ottanta. “Nel 1987 – precisa Giorgio - mio padre si è fatto in disparte e ho preso le redini della Tini. Lui e mia mamma mi hanno insegnato a lavorare ma mi hanno anche lasciato il tempo per divertirmi”. Assieme all’amministratore unico lasciamo la stanza dell’ufficio. Al piano terra della sede dell’impresa è parcheggiato un mezzo. Sulla fiancata appare un nome: Del Conca. “Abbiamo iniziato a lavorare con il Gruppo circa 30 anni fa. Anche grazie alle loro richieste, ci siamo ingranditi”. Uno dei segreti della Tini è il tempo. Una sorta di “Canto alla durata”. “Abbiamo una buona clientela con cui operiamo da decenni” spiega. Come detto, una di queste è il gruppo Del Conca. Non si può non parlare dell’ingegnere Enzo Donald Mularoni. “Un vero imprenditore: per lui una parola data era data. Non aveva bisogno di scrivere. Gli bastava una stretta di mano”. La sua espressione si fa un po’ triste: “Sono certo che la sua presenza mi mancherà ma sono convinto che chi prenderà in mano il Gruppo sarà all’altezza e contribuirà, come ha fatto l’ingegnere, a farci crescere tutti”. Dopo questo “pit stop”, torniamo al mondo dei motori. Quelli dei camion natural-

mente, ma non solo. “Ho da sempre la passione per le automobili e le moto. Ho corso anche con Roberto Benedettini, ricordo ancora oggi le nostre discussioni e le nostre gare su due ruote. Poi io ho un po’ mollato, lui invece ha proseguito”. Prima di chiedergli chi andava più forte, parliamo di moto, ieri e oggi. Motocross. “Bisogna essere un po’ ‘pazzi’. Quella sana ‘pazzia’ che si ha in gioventù. “Ho iniziato con un Aspes 50 da cross, poi sono passato alla TGM 125. Assieme a Benedettini ho partecipato anche a qualche prestigioso campionato, io con la TM, lui con la Suzuki. Spesso – aggiunge ridendo - andavo più forte di lui…”. Montiamo due ruote in più. “Mi piacciono le auto sportive”. E quelle da rally? Giorgio si prende qualche secondo e poi risponde: “Ho partecipa-

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli a.carli@fixing.sm

S torie di imprenditori

Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia

Stampa Studiostampa New Age Strada Cardio, 58 47899 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

to a una sola gara, nel 2008, al volante di una Subaru. Si correva a Chiesanuova. Il primo

passaggio è andato bene, al secondo invece sono andato a sbattere contro il muretto di

A lt(r)adefinizione

una casa e mi sono ribaltato. Ho capito che forse non faceva per me”.

Per condividere il significato delle parole senza dare nulla per scontato

di Roberto Parma Per lo più con il termine “vacanza” si intende un periodo di libertà dal lavoro o dagli obblighi scolastici in coincidenza con festività, turni di riposo o altre circostanze. Questo è quanto riportato, quasi alla lettera, in parecchi dizionari e credo si possa facilmente convenire sull’appropriatezza di questa definizione. Sempre nel dizionario si scopre anche che la parola “vacanza” deriva latino “va-

cans”, participio presente di vacare essere vuoto, libero. Se il riferimento alla libertà mi sembra perfetto, con quello di vuoto faccio veramente fatica a ricondurlo all’idea che ho io di vacanza. Spero vivamente che ciascuno questa estate abbia trascorso delle buone vacanze e abbia soprattutto avuto occasione di “staccare” dalla routine di tutti i giorni per liberare la mente, magari dando spazio a nuovi pensieri, nuovi sogni. Insomma, spero che

abbia avuto l’opportunità di ricaricarsi, di fare il “pieno” di quelle energie necessarie a realizzare i progetti che proprio in vacanza ci si è prefissato di raggiungere, nella vita così come nell’ambito lavorativo. È per questo che le pause dal lavoro sono un risorsa essenziale a cui nessuno deve e può rinunciare e non una semplice e momentanea interruzione che ci distrae da ciò che facciamo tutti giorni. Viva le vacanze e buon lavoro.


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di Daniele Bartolucci

Torna al centro dell’attenzione il tema della doppia cittadinanza sammarinese e statunitense: l’Accordo tra il Governo della Repubblica di San Marino e il Governo degli Stati Uniti d’America per la cooperazione per agevolare l’applicazione della normativa FATCA, firmato a San Marino il 28 ottobre 2015, è stato formalmente ratificato nel Consiglio Grande e Generale di fine agosto e nel frattempo si sono svolti a Roma alcuni importanti incontri per trattare le problematiche afferenti ai cittadini americani residenti all’estero. In particolare, al suo arrivo da Washington D.C. la Dott.ssa Marylouise Serrato, Executive Director dell’Associazione American Citizens Abroad si è incontrata con i sammarinesi Dott. John Mazza e Rag. Palmiro Zanotti per prendere in esame la situazione dei doppi cittadini RSM-USA e per avviare una collaborazione che consenta, grazie all’intervento della Dott.ssa Serrato, di prendere contatti direttamente a Washington D.C. con le Autorità americane, in primis con i membri del Congresso degli Stati Uniti, per convincerli della necessità di avviare i negoziati con San Marino per la firma degli accordi bilaterali in materia di doppia imposizione e di Social Security. Senza questi accordi, in-

F isco

FIXING - Anno XXIV - n.34 - Venerdì 16 Settembre 2016

Il Dott. John Mazza e il Rag. Paliro Zanotti al lavoro con l’Executive Director Marylouise Serrato

Ratificato il FATCA: ora doppie imposizioni e Social Security Collaborazione con l’associazione American Citizens Abroad per convincere gli USA

LScambio ’Accordo di informazioni finanziarie con l’IRS

fatti, oltre ad aver dovuto sottoscrivere un accordo FATCA di livello diverso ri-

spetto a molti altri Paesi, le conseguenze potrebbero essere molto pesanti, soprattut-

to in termini economici, come emerso già nei mesi precedenti, in quanto l’IRS – il fisco americano – non può far altro che evidenziare il reddito prodotto, anche se questo è stato già tassato da San Marino o proviene dalla pensione. Due problematiche che si stanno cercando di risolvere a tutti i livelli diplomatici, e di cui la collaborazione con l’American Citizens Abroad potrebbe risultare determinante. L’associazione, fondata nel 1978, ha infatti il suo quartier generale a Washington D.C., e sedi europee a Ginevra (CH) e Londra (UK) ed è la più importante tra le associazioni ed enti che a livello internazionale svolgono la funzione di rappresentanza e di portavoce dei cittadini americani residenti all’estero, sia nei confronti delle Autorità ed Istituzioni americane, nonché nei confronti delle Istituzioni dei vari Paesi esteri di residenza. A tal proposito, si ricorda che di recente la Dott.ssa Serrato è intervenuta al National Taxpayer Advocate Forum di Washington D.C. a nome della A.C.A. per sostenere le istanze dei cittadini USA residenti all’estero e per rivendicare l’introduzione anche negli Stati Uniti della “resi-

Il Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA) – che è contenuto nel HIRE Act del 2010 e trova attuazione attraverso le Final Regulations emanate dall’Autorità fiscale statunitense il 17 gennaio 2013 – è entrato in vigore il 1° Luglio 2014 per combattere il fenomeno dell’evasione fiscale, che nel caso degli USA assume una veste particolare, visto che prevedono che la dichiarazione ai fini fiscali debba avvenire in base alla cittadinanza e non in base alla residenza. Il FATCA comporta lo scambio di informazioni periodiche da parte degli intermediari finanziari all’IRS delle posizioni finanziarie (saldo conto, interessi percepiti, ecc.) dei cittadini americani ovunque essi risiedano. Se l’intermediario finanziario estero non lo facesse le componenti reddituali derivanti da contratti finanziari americani sarebbero assoggettate al 30% di ritenuta alla fonte a partire dal 1° Luglio 2014, con ricadute anche sulle compodence based taxation”. La serie di incontri è proseguita poi con quello promosso dal Dott. Mazza unitamente alla Dott.ssa Serrato, presso gli uffici dell’Ambasciata degli Stati Uniti con il Console William S. Laidlaw e la Dott.ssa Mina Tavano, e con la collaborazione degli esperti legali statunitensi Avv. Donald J. Carroll e Avv. Christine Marciasini. “La collaborazione con l’American Citizens Abroad”, annuncia lo stesso Mazza, “proseguirà già a partire dal prossimo mese, con nuove iniziative e con successivi incontri che si terranno a Lon-

nenti di capitale nel 2017. San Marino ha negoziato l’Accordo intergovernativo (IGA) Modello 2, ossia il modello di accordo con il quale la giurisdizione partner acconsente a tutti gli FFIs (istituzioni finanziarie straniere), situati nella propria giurisdizione, di comunicare le informazioni specificate sui conti dei cittadini americani direttamente all’IRS, considerando comunque che gli FFIs devono identificare i conti dei cittadini americani ai sensi del regolamento sulla due diligence (adeguata verifica) contenuto nell’allegato 1 dell’IGA. In particolare gli FFIs comunicano le informazioni sui conti dei cittadini americani all’IRS, fornendo alla stessa anche le informazioni aggregate dei titolari di conti pre-esistenti che non autorizzano la comunicazione delle loro informazioni; sulla base di queste informazioni l’IRS può fare una “richiesta di gruppo” alla giurisdizione partner per ottenere delle informazioni più specifiche. dra e a Washington”. Nel frattempo, come annunciato dal Segretario agli Esteri Pasquale Valentini, San Marino ha avanzato la richiesta al Governo americano di valutare la possibilità di siglare nuovi accordi tra i due Paesi e quello sulla doppia imposizione fiscale è tra questi, così come quello sulla Social Security. La collaborazione con l’American Citizens Abroad, in questo senso, non può che contribuire ad agevolare questo tavolo della trattativa, che per San Marino e i sammarinesi con doppia cittadinanza diventa fondamentale.


Monica Leardini Responsabile Amministrativo Leagel

Giulio Caramaschi Amministratore Delegato Colorificio Sammarinese

Giorgio Tini Amministratore Unico Tini Autotrasporti

Francesca Salvatori Responsabile Amministrativo Titan Lift

Pier Giovanni Terenzi Amministratore Unico - Cotes

Ivano Paolini Presidente - R.O.M

Emanuel Colombini CEO - Colombini Group

Marino Gasperi Direttore Generale - Titanform

Francesco De Lillo Direttore Commerciale Titan Engineering

Sara Stefanelli Amministratore Unico PC FAST San Marino Consulenze

Pietro Bocchini Direttore Generale - Aqua Viva

Morris Casali Direttore Generale - Manifatture SM

Michele Gualandi Amministratore Delegato LCBeauty

Patrizio Piscaglia Amministratore Unico - GMA

Enzo De Luigi Presidente - Decsa

Riccardo Riccardi Amministratore Unico - Sfinge

Giorgio Magnani Amministratore Unico Romagna Furs

Marco Barulli Amministratore Unico New Gattei Impianti

Alberto Chezzi Amministratore Unico Ponte & Mellini

Dario Cardinali Direttore Amministrativo Costruzioni e Servizi


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di Daniele Bartolucci

San Marino è oggi un Paese votato all’esportazione. Lo dimostra la bilancia commerciale degli ultimi anni, dove il saldo tra import ed export è sempre positivo, anche se rispetto a poco tempo fa si è ridotto della metà. C’è stato infatti un periodo, conclusosi a quanto pare tra il 2011 e il 2012, dove a parità di interscamio, il valore di ciò che veniva esportato superava di gran lunga quello di quanto veniva importato: valore che, quindi, è ipotizzabile rimanesse in territorio come imprese, investimenti, lavoro e reddito. Da evidenziare che i dati riguardanti il 2015, gli ultimi disponibili come annualità, registrano un lieve incremento delle esportazioni (+1,41%) e delle importazioni (+1,62%) rispetto al precedente anno e, come detto, il saldo tra le due segue la stessa direzione (+0,65%), sfiorando i 443 milioni di euro, confermando un rinnovato trend positivo. Inoltre, negli ultimi tre anni l’interscambio commerciale si è mantenuto pressoché stabile, intorno ai 3,7 miliardi di euro: dato che fa pensare ad una certa stabilizzazione dei rapporti commerciali di San Marino con l’estero. Rapporti che sono determinati, spesso, dagli accordi a livello governativo: limite e opportunità, allo stesso tempo, dello sviluppo

IAmport-export ttualità

FIXING F IX IN - G Anno - Anno XXIVX X -IIn.34 - n.21 - Venerdì - Venerdì 16 30 Settembre Maggio 2016 2014

Trainati dalle “merci”, i Beni esportati superano di gran lunga i Servizi che nel 2011 valevano 1

Bilancia commerciale in positivo

Le attività produttive valgono da sole oltre il 57% delle esportazioni totali. Il saldo, rispe se solo cinque anni fa valeva il doppio: occorre aprirsi a nuovi mercati, tenendo conto c LA BILANCIA COMMERCIALE IMPORTAZIONI

2011

2012

2013

2014

2015

Beni di consumo

34.713.229 €

34.553.571 €

39.447.550 €

37.016.097 €

35.348.538 €

Beni strumentali

78.151.324 €

65.457.091 €

61.117.542 €

82.313.465 €

73.100.764 €

Conto lavorazione

45.225.603 €

41.886.843 €

44.254.922 €

43.648.546 €

44.310.780 €

Merci

1.597.652.155 €

1.387.374.541 €

1.307.999.429 €

1.305.351.268 €

1.360.657.453 €

Prodotti petroliferi

71.659.572 €

73.685.429 €

75.046.459 €

71.209.587 €

62.976.855 €

SERVIZI

158.282.480 €

130.579.460 €

95.604.396 €

89.518.540 €

79.041.206 €

TOTALE

1.985.684.365 €

1.733.536.940 €

1.623.470.297 €

1.629.057.502 €

1.655.435.596 €

Beni di consumo

358.855 €

310.430 €

189.202 €

397.389 €

712.758 €

Beni strumentali

13.128.023 €

7.494.280 €

5.852.692 €

42.728.168 €

6.339.448 €

Conto lavorazione

21.671.643 €

16.239.665 €

15.716.031 €

17.687.188 €

18.595.881 €

Merci

1.794.625.823 €

1.594.386.106 €

1.516.818.987 €

1.510.023.918 €

1.610.741.959 €

Prodotti petroliferi

0

0

0

0

0

SERVIZI

1.129.450.563 €

839.557.151 €

543.739.085 €

498.240.435 €

461.907.098 €

TOTALE

2.959.234.907 €

2.457.993.794 €

2.082.315.997 €

2.069.077.097 €

2.098.297.144 €

INTERSCAMBIO

4.944.919.272 €

4.191.530.734 €

3.705.786.294 €

3.698.134.599 €

3.753.732.739 €

SALDO

+ 973.550.542 €

+ 724.456.854 €

+ 458.845.700 €

+ 440.019.596 €

+ 442.861.548 €

BENI

ESPORTAZIONI

BENI

Elaborazione grafica a cura di San Marino Fixing. Fonte Programma Economico 2017

del sistema economico sammarinese. Arrivano “merci” e partono “manufatti” La dinamica con cui in un Paese si trasforma in valore aggiunto l’importazione di generiche “merci” può avere diverse direttrici e San Marino ha un spiccata vocazione all’esportazione dei prodotti del manifatturiero: un settore che rappresenta da solo il 57% di tutto ciò che esce dal Paese. Ma che, allo stesso tempo, rappresenta anche la parte più consistente della forza lavoro attiva di San Marino, occupando circa un terzo dei lavoratori dipendenti. Inoltre, un Paese piccolo come San Marino, pur tenendo conto dell’alto tenore di vita dei residenti e il flusso turistico di circa 2 milioni di visitatori all’anno, sarà sempre dipendente dall’esterno per quanto riguarda l’approvviggionamento di materie prime, siano esse quelle necessarie al sostentamento (agricoltura, pesca, allevamento...) o quelle utilizzate dalle imprese, così come dei beni richiesti dal consumo interno. E questo viene con-

fermato dal fatto che il tipo di importazioni più comune è quella delle “merci” che rappresenta per l’ultimo anno l’82% sul totale, seguite dalle tipologie “altri servizi” e “beni strumentali” per un ammontare di poco maggiore al 4% ciascuna. Per quanto riguarda le importazioni, va aggiunta ovviamente la voce “prodotti petroliferi”, che rappresentano il 3,8% delle importazioni nel 2015. Tornando alle attività manifatturiere, va evidenziato che solo nell’ultimo anno il valore delle merci esportate per questo settore è aumentato del +5,2%, in aumento rispetto il +1,6% registratosi nel 2014, mentre nel 2013 c’era stato un calo del 2,5%. Questa dinamica conferma i dati economici già evidenziati dall’occupazione, dal numero di imprese e dall’indice PMI, che indicano il manifatturiero come un settore in ripresa e in grado di trainare l’economia del Paese. Dall’altra parte, il settore del “Commercio all’ingrosso e al dettaglio” che comprende stasticamente anche la “Riparazione di Autoveicoli e Motocicli”, ha un peso altret-

tanto importante nella bilancia commerciale, anche se i volumi sono minori e il saldo è opposto: si importa, in questo caso, più di quanto si esporta. La motivazione basilare potrebbe essere che ciò che resta si traduce in consumi interni (dei residenti e dei visitatori), ma non solo. In ogni caso, per quanto riguarda il 2015 a fronte di 639.680.305 euro di importazioni, questo settore ha esportato beni per 414.139.970 euro, rappresentando il secondo asset a livello di export per il Paese. Da evidenziare infine il settore “Noleggio, Agenzei viaggio e Servizi al supporto delle imprese”, che esporta per quasi 118 milioni di euro e importa ben dieci volte meno, rappresentando uno dei “saldi” positivi più importanti in assoluto: quasi 100 milioni. Troppa Italia: bisogna guardare oltre Storicamente l’Italia rappresenta da sempre lo sbocco principale per le esportazioni sammarinesi e per l’approvviggionamento delle materie prime e delle merci. Oggi l’Italia è ancora il più


I mport-export

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1,2 miliardi e ora meno della metà. Commercio: molto resta in territorio

o grazie al manifatturiero

etto a quanto viene importato, è di oltre 440 milioni di euro, anche che la concentrazione dell’interscambio con l’Italia (84%) è un rischio importante partner estero, con un interscambio che ammonta ad oltre l’84% sul totale. Per quanto riguarda le esportazioni, la percentuale sale ulteriormente all’87,4% sul totale, mentre per le importazioni si attesta al 79,8%. Una concentrazione commerciale con l’Italia che, però, deve essere considerata come una vulnerabilità per San Marino, così come si è dimostrata quando i rapporti si sono complicati qualche anno fa a seguito di una serie di scelte politiche e fiscali unilaterali (black list e scudi fiscali), ma anche nel momento in cui quel mercato si è impoverito a causa della crisi economica. L’efficacia nell’aprire il mercato estero ad altri partner commerciali, in modo da non essere dipendenti soltanto da uno di essi, rimane la via maestra, necessaria per l’integrità del sistema economico. In questo senso un accordo con l’Unione Europea per poter accedere al mercato unico dei Paesi membri su-

MANIFATTURIERO-ESPORTAZIONI 2011

1.287.654.383 €

2012

1.149.493.248 €

2013

1.120.521.169 €

2014

1.138.620.798 €

2015

1.198.159.203 €

perando le ultime barriere doganali, fiscali e burocratiche che ancora limitano le imprese sammarinesi, assume un valore differente dalla mera elencazione delle direttive e delle regole dell’Unione, oggi al centro del dibattito politico come non mai. La dimostrazione che questa apertura verso l’esterno porti dei risultati è data dai rapporti commerciali con la Cina, instaurati da tempo e diventati ancora più efficaci

quel Paese. Oppure, ciò che viene importato viene poi esportato a sua volta su altri mercati, trasformato o meno. Altri mercati che, oltre a quello italiano, che come detto rappresenta quasi tutta la “torta” da solo, spiccano la Germania con l’1,5% dell’interscambio totale, i Paesi Bassi e la Francia con l’1% e la Svizzera con lo 0,8%. Per quanto riguarda le importazioni, invece, se come detto la Cina è il secondo mercato con il 4,2% del totale, la Germania con il 2,4% risulta un partner importantissimo per San Marino. Ma la Germania e la Cina hanno due differenti “merci” da esportare, agendo la prima sul know how tecnologico e la seconda sull’economicità di una produzione praticamente illimitata. E così avviene per gli altri Paesi dell’Unione Europea, mentre risulta irrilevante il rapporto, ad esempio, con un’altra superpotenza come lo sono gli Stati Uniti d’America.

negli ultimi anni, non ultima la sottoscrizione di un accordo per il Parco Scientifico Tecnologico. La Cina, infatti, rappresenta il secondo Paese per interscambio totale (2,3%), anche se il valore delle importazioni è 4,6 volte superiore a quello delle esportazioni. San Marino, in pratica, attinge in maniera importante dall’economia asiatica, tra le più produttive al mondo, ma ciò che può offrire non risulta così attraente per

M onofase Aumenta il gettito determinato dall’importazione: il saldo tra imposta e rimborso in crescita costante da due anni Direttamente collegata all’import/export è l’imposizione indiretta sammarinese, che, in attesa del passaggio ad un sistema IVA, è assolta dalla monofase. In quest’ottica, anch’essa diventa un “termometro” dell’economia del Paese. Come si vede dalla tabella, il trend è positivo, in quanto “il differenziale fra l’imposta sulle merci importate iscritta in entrata sul capitolo 260 e il rimborso dell’imposta sul capitolo in uscita 1-3-2890 è previsto, per il 2015, in €62.175.196,79 con un aumento del 3,25% rispetto al dato consuntivo 2014 e del 5,17% rispetto al consuntivo 2013”. Così si legge nella relazione del Programma Economico 2017. Inoltre “i dati mensili dell’imposta monofase “auto liquidata” dagli operatori economici rilevata dall’Ufficio Tributa-

EVOLUZIONE DELL’IMPOSTA MONOFASE CONSUNTIVO 2013

CONSUNTIVO 2014

CONSUNTIVO 2015

ENTRATE (IMPORTAZIONI)

214.120.852,88 €

214.215.624,69 €

216.175.196,79 €

USCITE (RIMBORSI)

155.000.000,00 €

154.000.000,00 €

154.000.000,00 €

DIFFERENZIALE (GETTITO STATO)

59.120.852,88 €

60.215.624,69 €

62.175.196,79 €

Elaborazione grafica a cura di San Marino Fixing. Fonte Programma Economico 2017 rio in riferimento al volume delle importazioni dei mesi di aprile, maggio e giugno 2016 rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente presentano rispettivamente un aumento dell’11,68% (aprile 2015 -6,49%), del 10,41% (maggio 2015 -0,96%) e del 10,67% (giugno 2015 -2,06%). Dato

importante”, evidenzia il documento, “se raffrontato agli esercizi pregressi fino al 2014 dove l’andamento era negativo mentre, dal 2015 si è stabilizzato”. Infine, “con la modifica introdotta con l’articolo 62 della Legge 22 dicembre 2015 n.189 il termine per la presentazione della di-

chiarazione annuale dell’imposta sulle importazioni è stato anticipato dal 30 settembre al 30 giugno dell’anno successivo a quello di riferimento. In questo modo l’Ufficio Tributario avrà a disposizione in anticipo i dati necessari per le opportune valutazioni e l’adeguamento delle previsioni di bilancio”.

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E -commerce

C’è il logo sammarinese Obbligatorio inserirlo nel sito del negozio online

Oggi San Marino ha un modo di distinguersi in rete. Il Logo e-commerce San Marino, introdotto per la prima volta dal Decreto Delegato 26 agosto 2016 n.122 rappresenta e identifica visivamente gli operatori economici di ecommerce sammarinese. “Un’innovazione semplice ma che rende San Marino unico nel panorama del web”, spiegano dalla Segreteria Industria all’indomani dell’approvazione del Decreto. Il Logo, previsto dalla normativa sull’eCommerce, entrata in vigore tre anni fa, è selezionato attraverso un bando a cui hanno partecipato moltissimi studenti universitari sammarinesi e dell’Università della Repubblica di San Marino e “rappresenterà un’opportunità per gli operatori che vorranno creare un commercio elettronico di qualità e certificato dall’iscrizione al Registro delle attività e-commerce detenuto presso l’Ufficio Industria, al fine di tutelare anche l’utente, fornendo informazioni amministrative certe”. Infatti, spiegano in una nota dalla Segreteria all’Industria e Commercio, “gli operatori dovranno collegare al logo il link desumibile dal QR code della propria licenza. Il link rimanderà ai dettagli della licenza dell’operatore economico sammarinese riportando, oltre ad informazioni generali, quelle riguardanti il numero di iscrizione al registro e-commerce, il dominio, le e-mail collegate all’autorizzazione e il logo”. Sarà poi compito dell’Agenzia per lo Sviluppo Digitale - recentemente istituita e insediatasi proprio in questi giorni - redigerne il “manuale d’uso” del marchio identificativo stesso, intercettando le indicazioni fornite dagli esperti e dalle imprese del territorio. Si ricorda infatti che ai sensi dell’art. 27 della Legge 58/2013, ogni attività che svolge modalità di vendita online deve obbligatoriamente,

pena sanzioni, iscriversi al Registro delle attività eCommerce ed una volta ottenuta l’iscrizione, sulla base del successivo art. 28, sarà autorizzato all’utilizzo del marchio identificativo che dovrà esporre (“rendere disponibile”) in modo semplice, diretto e permanente. Marchio contenuto nell’allegato al Decreto Delegato che dovrà essere riprodotto fedelmente mantenendo forma, proporzioni e colori in adeguata collocazione nel sito. Nel frattempo, le imprese iscritte al registro dell’eCommerce possono comunque già adempiere al disposto di legge seguendo le indicazioni fornite sul portale della pubblica amministrazione, servizio OPEC, nellasezione: LA MIA LICENZA. Il settore eCommerce (vedi Fixing nr 30), al quale manca ancora la spinta fondamentale di avere un Istituto di pagamenti sammarinese (il progetto è fermo da giugno 2015 in Banca Centrale e l’auspicio è che si sblocchi la situazione quanto prima), si sta sviluppando in maniera ottimale a San Marino, con oltre 410 aziende iscritte nei primi tre anni circa di entrata in vigore del Registro stesso e circa 350 licenze attive, tra quelle esclusive e quelle non esclusive (es. commercio in sede fissa). In tal senso è opportuno ricordare che, grazie ad altri Decreti successivi che riguardano le licenze, la vendita online è oggi possibile anche per le imprese di altri settori, compresi quelli produttivi come ad esempio l’Industria. Su questo fronte anche molte imprese associate ANIS hanno già richiesto e ottenuto l’ampliamento della licenza, necessario ad operare, e altre lo stanno richiedendo in questi mesi. Proprio per questo ANIS sta organizzando un seminario per i suoi Soci sul tema dell’eCommerce e sulle potenzialità di questo strumento per le aziende produttive.


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di Alessandro Carli

A distanza di poco più di un anno, la Repubblica di San Marino ha rimesso mano al decreto numero 5 del 2015, che norma gli incentivi per l’effettuazione di interventi di riqualificazione energetica ed impiantistica degli edifici esistenti e per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili o cogenerazione. Il Decreto Delegato numero 126 del 2016 – che mantenendo la linea d’intenti, ovvero quella di favorire la riduzione dei consumi energetici e la diminuzione delle emissioni di fattori inquinanti e stabilisce i criteri e le modalità di incentivazione degli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici e per l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (FER) - introduce una serie di piccole novità. Novità che però non riguardano le imprese. L’impianto dell’articolo (il numero 31) che le riguarda introduce solamente che “le imprese industriali, commerciali, alberghiere e le aziende e cooperative agricole” possono beneficiare di un contributo in conto interesse, oltre che per gli interventi di efficientamento, anche per “l’esecuzione delle diagnosi energetiche”. Giova comunque ricordare il “peso” del contributo e soprattutto la tipologia di inter-

Aeggi L ttualità e Normative

Contributi a fondo perduto: vi possono accedere anche gli edifici adibiti ad attività commercia

Riqualificazione energetica,

E’ stato pubblicato il Decreto Delegato 126/2016, che di fatto introduce molte novità, s cambia rispetto a quanto previsto nel DD 5/2015: i contributi in conto interessi posso venti. Come lo scorso anno, il contributo copre interamente (quindi 100% ma sino a un importo massimo di 150 mila euro) il tasso di interesse applicato sul finanziamento erogato dagli istituti di credito convenzionati. Rientrano nella “categoria” che permette l’accesso ai contributi l’esecuzione di interventi di abbattimento dei consumi energetici attraverso “l’istallazione di impianti fotovoltaici, eolici, termici solari, geotermici e cogeneratori”, ma anche la sostituzione dei “vecchio dispositivi” con quelli a “tecnologia LED” o che producano un equivalente risparmio energetico innovativo, come ad esempio “i modulatori del flusso luminoso o le accensioni programmabili”. Le imprese potranno accedere ai contributi anche per “l’esecuzione di interventi di abbattimento dei consumi idrici” e per l’acquisto e l’installazione di “attrezzature e

E milia Romagna

macchinari” che permettono la riduzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti. Le domande per usufruire dei contributi previsti per le imprese devono essere presentate al Comitato di valutazione – che fa riferimento all’ufficio Industria - che le esamina entro 90 giorni dalla loro presentazione. Il riconoscimento dei contributi avviene con le modalità e condizioni di cui al Decreto Delegato n. 93/2013 e relativi Regolamenti applicativi nonché nei limiti delle somme previste annualmente dalla Legge di Bilancio previsionale dello Stato e degli Enti Pubblici per i convenzionamenti agevolati. Le domande per usufruire dei contributi previsti dall’articolo 31, oltre alla documentazione già prevista dal Decreto Delegato n. 93/2013 devono essere corredate da alcune documentazioni specifiche. “Per le esecuzione di interventi di abbattimento dei

Al via un bando da 11 milinoi di euro per produrre e vendere energia “verde” dagli scarti dell’agricoltura Produrre (e vendere) energia “verde” utilizzando i sottoprodotti e gli scarti dell’agricoltura o le fonti rinnovabili come l’acqua, il sole e il vento. Un esempio di economia circolare e sostenibile che la Regione Emilia-Romagna sosterrà grazie a un bando che mette a disposizione oltre 11 milioni di euro. Destinatarie: le aziende agricole di tutto il territorio emilianoromagnolo che potranno presentare domanda entro l’8 novembre. Le risorse permetteranno di finanziare, con contributi tra il 20 e il 50% della spesa ammissibile, impianti per la produzione, il trasporto e la vendita di energia e/o calore. Gli impianti finanziabili Diversi gli interventi pre-

FIXING F IX IN - G Anno - Anno XXIVX X -IIn.34 - n.21 - Venerdì - Venerdì 16 30 Settembre Maggio 2016 2014

visti: centrali termiche alimentate a cippato o pellets, impianti per la produzione di biogas dai quali ricavare energia termica o elettrica; impianti per la produzione di energia solare, eolica, idrica. Potranno anche essere realizzate piccole reti per la distribuzione di energia o lo stoccaggio dell’energia prodotta dagli impianti finanziati. In tutti i casi dovranno essere impianti di piccole dimensioni (con potenze massime di 3 o 1 Mwt), ma tali da produrre energia in quantità superiore ai consumi aziendali, così da poter essere, almeno in parte venduta o ceduta a terzi. La materia prima che alimenterà le strutture (nel caso di sottoprodotti o scarti aziendali, come ad esempio ramaglie o vinacce derivate dalla spremitura

dell’uva, eccetera), dovrà provenire dall’azienda stessa o da altre del territorio unite da un accordo di filiera, entro una distanza massima di 70 chilometri. Non sono ammesse per l’alimentazione degli impianti coltivazioni dedicate. Nelle graduatorie sono previsti punteggi aggiuntivi, a parità di requisiti, per le aziende agricole di montagna e per gli agricoltori che abbiano usufruito nei precedenti cinque anni di un contributo per l’avvio di una nuova azienda. Il bando relativo all’Operazione 6.4.02 del Psr 20142020 “Diversificazione attività agricole con impianti per la produzione di energia da fonti alternative” stanzia 11,157 milioni di euro ed è pubblicato sul Bollettino ufficiale telematico della Regione n. 268.

consumi energetici, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, eolici, termici solari, geotermici, cogeneratori, compresa la sostituzione dei vecchi dispositivi illuminanti con nuovi dispositivi a tecnologia LED o che producano equivalente risparmio energetico innovativo come i modulatori del flusso luminoso o le accensioni programmabili – spiega l’architetto Giorgio Brigliadori, responsabile dello Sportello Energia di San Marino – è propedeutico presentare anche una diagnosi energetica. Per l’esecuzione di interventi di abbattimento dei consumi idrici e l’acquisto e l’installazione di attrezzature e macchinari atti a conseguire la riduzione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti prodotte invece serve anche una relazione tecnica”. Oltre alle imprese Rimandando il lettore al sito www.consigliograndeege-

nerale.sm per la versione integrale del Decreto, ci soffermiamo su alcuni articoli del DD, che di fatto introducono una serie di novità. Con l’articolo 7 del DD 126/2016 (Contributi economici a fondo perduto), spiega l’architetto Brigliadori, “si va ad ampliare la platea che può accedere alle agevolazioni”. Il comma 2 spiega che “le unità immobiliari devono essere poste all’interno di edifici classificati, ai sensi dell’articolo 3, comma 2, lettera aa) della legge n. 48/2014, nelle categorie E.1, E.2, E.4(3) limitatamente ai bar ed E.5 limitatamente ai negozi”. Tradotto: maglie più larghe. Qui difatti si parla specificatamente di “abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme, abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili; edifi-

ci adibiti ad albergo, pensione ed attività similari; edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell’isolamento termico” (E.1 ed E.2), di bar e, come si legge alla lettera E.5, di “edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all’ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni”. Agli interventi volti alla riqualificazione energetica di unità immobiliari – ovvero fornitura e posa in opera dei materiali per l’esecuzione delle opere di efficientamento energetico dell’edificio esistente attraverso interventi di isolamento termico dell’involucro dell’edificio, di abbattimento dei ponti termici, di sostituzione o adeguamento degli infissi, di adeguamento, ristruttura-

Radio 24 News - “24 Mattino”

De Magistris: “Il mancato incontro con Renzi, tentativo di isolare Napoli” Radio 24 Il Sole 24 Ore www.radio24.ilsole24ore.com

“Il presidente del Consiglio, l’ultima volta, ha detto di essere disponibile, ma solo se ci fosse stato il commissario per Bagnoli, come se senza triangolo istituzionale non si potesse avere un rapporto col sindaco di Napoli”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ospite della trasmissione “24 Mattino Attenti a quei due” su Radio 24 condotta da Alessandro Milan e Oscar Giannino, a proposito del mancato incontro con Matteo Renzi, lo scorso lunedì in occasione della visita del premier a Napoli. “Trovo sorprendente e incredibile - ha aggiunto - che il Capo del Governo, da due anni, non intenda avere un incontro con il sindaco della terza

città d’Italia. Forse soffre il dissenso politico, ma questa sarebbe un’argomentazione sorprendente. Il dialogo istituzionale serve”. E ai microfoni di Radio 24 ha esemplificato: “Si parla di Patto per il Sud, di cui finora abbiamo sentito solo roboanti dichiarazioni mediatiche. Noi, come città di Napoli, non siamo mai stati consultati”. Sempre sul tema del mancato incontro con Renzi de Magistris ha spiegato a Radio 24: “Ci sono ragioni per le quali, di certe cose, non posso parlare davanti a questo commissario. La presenza di Nastasi inquina un limpido incontro istituzionale. Se il presidente del Consiglio intende fare un incontro alla necessaria

presenza di un commissario, che riteniamo illegittimo e sul quale la città si è espressa, si pone una questione istituzionale che non può essere marginalizzata, è una questione nazionale e non locale. E’ un tentativo, cioè, di isolare una città come Napoli che in questo momento, con le difficoltà i limiti e i difetti, è strategica per il rilancio dell’intero paese e del Mezzogiorno”.


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L eggi e Normative A ttualità

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ali. Passività deducibili: anche a 20 mila euro per gli interventi più virtuosi

si allargano le maglie

soprattutto per le abitazioni civili di San Marino. Per le imprese poco ono essere utilizzati, oltre per l’efficientamento, anche per le diagnosi zione o sostituzione dell’impianto termico incluso l’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria. opere finalizzate alla protezione esterna dell’edificio dall’irraggiamento estivo quali frangisole; pareti ventilate e cool - roof; interventi all’impianto idrico-sanitario; installazione dei dispositivi di ancoraggio in copertura (linee vita), se progettati e realizzati secondo le normative europee vigenti; gli impianti FER e che non beneficino di altre forme di incentivazione; opere provvisionali strettamente necessarie alla realizzazione degli interventi - è riconosciuto un contributo a fondo perduto preciso. Vediamo le aliquote e gli importi. a) 40% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi 30 mila euro di contributo per gli interventi di riqualificazione energetica sino alla concorrenza di 3 €/ kWh primario anno risparmiato e che producano una riduzione del fabbisogno energetico e del consumo di energia primaria invernale ≥40% e con abbattimento dell’Epi ≥ 80 kWh/m2anno; b) 25% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi 15 mila euro di contributo per gli interventi di riqualificazione energetica sino alla concorrenza di 3,30 €/kWh primario anno risparmiato e che producano una riduzione del fabbisogno energetico e del consumo di energia primaria invernale ≥25% e con abbattimento dell’Epi ≥ 35 kWh/ m2anno; c) 25% delle spese sostenute fino ad un massimo complessivo di 4 mila di contributo per gli interventi di riqualificazione energetica sino alla concorrenza di 2,50 €/ kWh primario anno che producano una riduzione del consumo di energia primaria invernale ≥25%. Altra novità, l’introduzione di una tabella - che verrà promulgata dall’Autorità - che definirà, nelle varie tipologie, il costo massimo di ogni singolo intervento. I soggetti abilitati alla richiesta dei contributi a fondo

perduto sono persone fisiche o giuridiche proprietarie dell’unità immobiliare oggetto d’intervento o titolari di contratto di locazione finanziaria o soci di cooperative di abitazione.

Ai fini dell’ottenimento dei contributi, i soggetti “consegnano all’UPA (attualmente allo Sportello Energia, ndr) richiesta di contributo corredata, a seconda delle tipologie, di computo metrico pre-

ventivo attestante la spesa prevista, di diagnosi energetica, eccetera. Altra novità la ritroviamo all’articolo 10, che fa riferimento ai Contributi economici a fondo perduto per im-

pianti FER riguarda le categorie dell’articolo 3 comma 2 della L. 48/2014 sopracitate. Gli interventi di installazione di impianti di produzione di energia da FER che garantiscano la copertura del 100% dei consumi di energia elettrica dell’unità immobiliare, è riconosciuto un contributo a fondo perduto pari al 30% delle spese sostenute fino ad un massimo di complessivi 10 mila euro. Un’altra news è inserita nell’articolo 36, che riguarda le imputazione dei contributi a fondo perduto ed in conto interessi: sono state blindate le percentuali dei contributi

a carico dello Stato relativi agli incentivi. Per l’edilizia è stata fissata all’80%, per gli impianti fotovoltaici al 20%. La potenza incentivabile misurata in kWp – e quindi non sono state poste limitazioni di kilowatt - non potrà superare il 10% della potenza utile necessaria alla copertura del 100% dei consumi di energia elettrica dell’unità immobiliare. Una “chicca” invece la ritroviamo all’articolo 12, che definisce la procedura per l’ottenimento dei contributi a fondo perduto per impianti FER. I soggetti abilitati alla richiesta di contributi a fondo perduto possono essere sia la “persona fisica, persona fisica operatore economico e persona giuridica, se proprietari o titolari di un diritto reale di godimento di bene immobile (vincolato per almeno 15 anni) sul quale si realizza l’installazione di un impianto da incentivare” che “i soci di cooperative ed i conduttori di contratti di leasing immobiliare qualora siano rispettivamente assegnatari o conduttori di un bene immobile sul quale si realizza l’installazione di un impianto da incentivare”. Un’alternativa ai meccanismi di incentivazione sopra descritti è resa possibile grazie agli articoli 18 e 20. Il primo riguarda gli incentivi per mezzo di detrazione d’imposta. Per la sostituzione dei serramenti per chiusure trasparenti esterne in volumi riscaldati, cassonetti isolati per avvolgibili, controtelai e isolanti ma anche per le opere di coibentazione di pareti, coperture e solai esistenti se costituiscono chiusura di volumi riscaldati verso l’esterno e verso volumi non riscaldati, la sostituzione di generatore termico con nuovo generatore di calore a condensazione ad aria o ad acqua, l’installazione di impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria per usi domestici o ad integrazione dell’impianto per la climatizzazione invernale esistente, eccetera, “è riconosciuta una detrazione d’imposta per una percentuale pari al 50% delle spese sostenute fino ad una spesa massima complessiva di 10 mila euro da suddividere in 10 anni con un massimo di 500 euro per periodo d’imposta”. Il secondo invece – “Passività deducibili” – prevede deducibilità che possono arrivare sino a 20 mila euro per gli interventi maggiormente virtuosi rispetto ai requisiti minimi previsti dalla Legge energetica.


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I mprese

FIXING - Anno XXIV - n.34 - Venerdì 16 Settembre 2016

Mattia Marinelli: “Un valore aggiunto lavorativo ma anche umano”

IAM srl e l’importanza delle cooperative sociali Da oltre un anno l’azienda ha attivato una preziosa collaborazione di Alessandro Carli

Sulle attenzioni che le imprese italiane stanno dedicando alla responsabilità sociale, è indicativo il settimo Rapporto di indagine curato dall’Osservatorio Socialis in collaborazione con Baxter, FS Italiane, Prioritalia e Terna: l’80% delle aziende che contano oltre 80 dipendenti ha dichiarato di impegnarsi in iniziative di responsabilità sociale, per un investimento totale di un miliardo e 122 milioni di euro. Un’onda lunga che – con le dovute proporzioni -, ha trovato una spiaggia fertile anche nella Repubblica di San Marino. Da oltre un anno e mezzo difatti la IAM srl ha aperto le porte alle cooperative sociali del Titano che, spiega Mattia Marinelli, “rappresentano un valore non solamente lavorativo ma anche umano”. Da dove nasce questo progetto? “Dalla necessità di creare un nuovo tipo di impresa, capace di coinvolgere anche i ragazzi svantaggiati. Sono state così messe in campo preziose sinergie con le diverse cooperative del territorio sammarinese, realtà capaci di coniugare efficienza, equità e reciprocità a un servizio sempre eccellente”. In realtà, è il proseguimento di un modus operandi che portate avanti sin dall’apertura della IAM srl… “All’inizio del 2015 ci venne affidato, per conto dell’AASS, un servizio che prevedeva la pulizia manuale e la rimozione di eventuali rifiuti nelle principali piazze e vie

della Repubblica. Nonostante possedessimo già sia le capacità tecniche che le risorse umane per svolgere questa tipologia di servizio, abbiamo subito deciso di affidare la parte più rilevante del lavoro a due cooperative del territorio, ‘Trasforma’ e ‘New Era’. Questa scelta strategica ci ha consentito e ci consente tuttora di mantenere la funzione logistica e direzionale all’interno dell’azienda, gestendo quindi l’attività attraverso la nostra organizzazione, ma affidando a cooperative specializzate il lavoro sul campo, ovvero il servizio effettivo”. Tra le pieghe, cosa significa realizzare questo dialogo imprenditoriale? “La partnership tra la nostra azienda e le cooperative consente di mettere in condivisione le rispettive capacità e chiaramente il know-how. Faccio un esempio concreto, quello dello ‘spazzamento’ realizzata da ‘Trasforma’ ad

Chiesanuova e Fiorentino, due Castelli che la cooperativa conosce in profondità in quanto si è già occupata con efficacia e professionalità della raccolta porta a porta”. La conoscenza del territorio e le competenze diventano un asset strategico…. “Certamente. In questo caso specifico la cooperativa riesce a fornire un servizio ancora migliore rispetto ad altre realtà in quanto - gestendo la quasi totalità dei servizi ecologici e considerata l’assidua presenza nelle zone specifiche -, è in grado di intervenire con tempestività. Diversamente, in altri luoghi della Repubblica – e mi riferisco per esempio al Centro storico della Repubblica -, il modus operandi è stato leggermente diverso. In questo caso ci siamo appoggiati alle cooperative ‘In volo’ e ‘New Era’, affiancando ai giovani addetti anche un nostro operatore proveniente da ‘Integraree’, un progetto realizzato in col-

laborazione con ‘Il colore del grano’, altra bella realtà del territorio”. Cosa significa per voi questa attenzione che rivolgete al sociale? “Collaborare con le cooperative vuol dire anche coinvol-

gere i ragazzi svantaggiati nei progetti lavorativi e soprattutto dare loro la possibilità di avere un ruolo attivo nella società. Sul campo possono far emergere tutte le capacità professionali – e non sono poche, spesso anche noi di IAM ci sorprendiamo – che successivamente potranno sfruttare anche in altri ambiti. Con il lavoro, con l’integrazione in un progetto, hanno la possibilità di far crescere l’autostima”. In prospettiva, quali sono i valori aggiunti di questo tipo di iniziative? “Questa specifica tipologia di legami tra aziende e cooperative – parlare di relazioni solamente lavorative è riduttivo – ha anche una rilevanza legata al tempo, non più limitato nel ‘breve’ come spesso accade ma orientato sul ‘lungo’. Lavoratori inte-

grati in un processo stabile, con obiettivi condivisi. Con nuovi orizzonti”. Come è stata recepito dai cittadini? “Specificatamente al lavoro che ha riguardato il Centro Storico, abbiamo attivato un servizio di feedback ‘fisico’: abbiamo consegnato a mano alle persone un questionario di gradimento e dell’efficacia. Un ‘commento’ che serve anche a noi per capire dove siamo più deboli, e quindi dove possiamo migliorare, ma anche per sapere dove siamo ‘più forti’. Dal sondaggio – che riguarda come detto la pulizia, tema su cui i cittadini non fanno sconti, anzi -, emergono – come si può leggere sul nostro sito, www. iamrsm.com - risultati molto positivi, che confermano la buona riuscita del lavoro svolto”.


S port

FIXING - Anno XXIV - n.34 - Venerdì 16 Settembre 2016

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Lonfernini sul rinnovo con Dorna: “Impegno da 300 mila euro sino al 2018”

MotoGP, tutti i numeri di un grande successo Oltre 155 mila gli spettatori presenti al Misano World Circuit di Alessandro Carli

Record di spettatori nella tre giorni del Gran Premio TIM di San Marino e della Riviera di Rimini: le quasi 160 mila presenze registrate al Misano World Circuit tra il 9 e l’11 settembre sono state la miglior risposta al rinnovo dell’accordo con Dorna sino al 2020, siglato qualche ora prima delle prove ufficiali. Le parole dei promotori “La conferma del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini per il prossimo quadriennio – ha spiegato Carmelo Ezpeleta, Ceo Dorna -, garantisce al calendario della MotoGP un appuntamento di grande significato sportivo. Qui è stato possibile consolidare una formula vincente fra promotori pubblici e il circuito. In questi dieci anni c’è stata una crescita impetuosa di interesse e attenzione, parallelamente stanno affermandosi progetti di promozione che esaltano una culla mondiale della passione per i motori, con campioni straordinari e nuovi talenti che si affacciano in pista. Il circuito ha profuso investimenti continui per accogliere in sicurezza pubblico e gare. Ci sono tutti gli ingredienti per una ulteriore crescita e intanto prepariamoci a giornate nelle quali la comune passione per il motociclismo, grazie agli eventi e alle sfide in circuito, avrà possibilità di ineguagliabile soddisfazione”. Soddisfazione anche da parte del Titano. “Con la firma – ha commentato il Segretario di Stato allo sport Teodoro Lonfernini -, la Repubblica riconferma il suo ruolo di protagonista nel progetto MotoGP, un evento turistico sportivo di rilevante visibilità internazionale mediatica. Con un impegno economico ridotto rispetto agli anni precedenti e in una logica di sempre maggior rafforzamento delle sinergie con il territorio circostante, il nostro Paese ha ritenuto fosse importante farne ancora parte”.

Lonfernini poi è tornato a puntualizzare una serie di aspetti economici. Le clausole dell’accordo prevedono “per il nostro Paese un impegno economico pari a 300 mila euro certo fino al 2018 con un’opzione per i due anni successivi nei quali non sarà esclusivamente necessario l’investimento di carattere pubblico, potranno inserirsi infatti enti di natura privata. Il contributo per il prossimo biennio si è ridotto quindi della metà rispetto a quello previsto dal contratto sottoscritto nel 2006; non si sono ridimensionate però le condizioni, quelle sono rimaste le stesse. Si tratta di un evento con un appeal enorme del quale si è ritenuto importante che San Marino continuasse a essere protagonista”. “Mi preme inoltre dare un altro elemento importante sul quale è già trapelata qualche notizia. Stiamo lavorando per riportare a San Marino, già dal prossimo anno, la tappa del mondiale MXGP di motocross: la firma con la società Youthstream che organizza l’evento, è vicinissima; la data invece è certa: si tratta del 9 luglio 2017, già in calendario. E’ su questo appuntamento sportivo internazionale, che dopo anni torna sul

Titano al circuito della Baldasserona, che viene trasferita quella parte di investimento che fino a quest’anno era destinata esclusivamente al MotoGP”. Misano tra la pista e i paddock Al di là dei risultati delle tre classi, di cui naturalmente scriveremo, è stato il “contorno” a raccontare con precisione l’importanza dell’evento sportivo dell’anno per la Repubblica di San Marino: alla sfilata di Vip - presenti Raoul Bova, Roberto Baggio, Paolo Nutini, Cristina Chiabotto, Cesare Cremonini, Joe Bastianich, Bruno Barbieri, Rene Arnoux, Jean Alesi, Giuseppe Giacobazzi e Marco Materazzi – ha fatto da contraltare una nutrita presenza dei massimi rappresentanti delle istituzioni del territorio e promotori della MotoGP, gli Eccellentissimi Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino Massimo Andrea Ugolini e Gian Nicola Berti accompagnati dai Segretari di Stato Teodoro Lonfernini, Marco Arzilli, Francesco Mussoni e Iro Belluzzi, l’Assessore regionale Andrea Corsini con il Sottosegretario Andrea Rossi, il presidente della Provincia di

Rimini Andrea Gnassi con i sindaci del territorio, quasi a voler rimarcare, se ce ne fosse davvero bisogno, che la MotoGp è un evento che si può realizzare solamente “facendo squadra”. E che lì dove qualche attrito tra la Riviera e il Titano talvolta crea separazione – in passato ve ne sono stati -, lo sport lo sa rimarginare. Come del resto hanno commentato a fine gare i promotori: “Vogliamo rappresentare l’orgoglio di una terra che intorno ai motori ha fatto nascere una passione infinita, un sistema di imprese di statura mondiale per prestigio e innovazione tecnologica, campioni straordinari ed oggi anche un evento come la MotoGP che è diventato un prodotto turistico capace di tradurre in un indotto di oltre sette volte superiore l’investimento profuso. E’ possibile fare ancora meglio e l’impegno comune, da domani e per i prossimi quattro anni, è quello di dare ulteriore sostanza all’evento”. Ora, ovviamente buona parte del pubblico che ha partecipato al round rivierasco stato chiamato più o meno involontariamente da Valentino Rossi, l’uomo (ha 37 anni compiuti nonostante tenga

ancora la faccia da bambino) che ha saputo trasformare una passione per pochi (il motomondiale: chi la seguiva con passione prima del suo arrivo nei circuiti 20 anni fa?) in un evento passionale collettivo, fatto di elementi totemistici (le bandiere gialle), numeri (naturalmente il 46) e naturalmente di grande partecipazione. Verrebbe da pensare a cosa accadrà quando il Dottore lascerà il circus. Meglio, molto meglio concentrarci sul presente e sull’immediato futuro, ovvero alla stagione 2016 e a quella successiva, che lo vedrà affiancato da Maverick Vinales, “Top gun” sulla Suzuki tornata finalmente competitiva. Già, il 2016. Quasi a voler proseguire sull’onda anomala della diversificazione dei vincitori degli ultimi gran premi, sulla lingua d’asfalto calda del “Marco Simoncelli” è sbucato l’ottavo nome (e l’ottavo numero) diverso, il 26 di Daniel Pedrosa che, dopo una qualifica non esaltante (partiva dall’ottava casella: sarà la cabala?), si è ricordato che sa andare anche molto forte. Non se lo aspettavano gli spettatori – vista la grigia di partenza, doveva e poteva essere tutta una questione tra Marquez, Rossi e Lorenzo – e forse nemmeno gli stessi piloti. “Ho dato il massimo per battere Lorenzo e Marquez e mi sono accorto che avevo il passo per stare loro davanti - ha detto Valentino a fine gara -. Ero sicuro di avere la gara in pugno poi però ho visto comparire quel nome sulla lavagna (Pedrosa, ndr) e ho pensato ‘Proprio oggi no!’ e invece era davvero troppo veloce”. Pedrosa primo, Rossi secondo, Lorenzo terzo e Marquez quarto. Misano ha rimesso le carte a posto dopo i jolly tirati fuori da Miller, Iannone, Crutchlow e Vinales nelle gare precedenti. Che fosse una giornata di “ordinario mondiale” lo si era capito sin dalla prima staccata, con Lorenzo che ha tenuto la testa

dopo la pole, Valentino secondo e Vinales terzo. Intanto da dietro salgono la coppa spagnola della Honda ufficiale, con Marquez che tira Pedrosa, già terzo al 13° giro, secondo quattro giri dopo fino al ricongiungimento con Rossi e il sorpasso definitivo al 21° giro che lo ha portato al comando della corsa sino alla bandiera a scacchi. Tre italiani a punti: Dovizioso sesto, Pirro settimo (ottima prova per il sostituto dell’infortunato Iannone) e Petrucci 11esimo e sempre molto consistente e concreto. Le altre classi: Italia sul podio Sarà stata l’aria della Romagna, gli occhi dei 100 mila spettatori (e un cane agghindato con una bella bandana “giallo-Rossi” al collo) o forse il feeling con la pista, ma sia le Moto2 che la Moto3 hanno regalato gare davvero entusiasmanti. E se Rimini sorride – bellissimo l’abbraccio e le pacche sulla spalle tra il sindaco Andrea Gnassi e Enea Bastianini, secondo in Moto3, avvenuto sulle scale che portano alla sala stampa -, l’Italia non è da meno: quarto Bulega, quinto Locatelli, decimo Di Giannantonio, undicesimo Antonelli (certamente deluso: è di Cattolica e Misano è la sua seconda casa) e quindicesimo Migno. La vittoria è andata a Binder, ormai lanciatissimo verso il titolo che, dopo aver studiato Bastianini, a fine gara lo ha attaccato con un bel sorpasso. La Moto2 è stata avara con la Riviera, ma generosa con l’Italia. Il pilota marchigiano Lorenzo Baldassarri ha strappato proprio a Misano la prima vittoria nel motomondiale, infilando a quattro giri dalla fine Rins, partito a fionda e ripreso (e sorpassato) al penultimo giro. Terzo Nakagami mentre gli altri italiani hanno portato a casa un quinto posto con Morbidelli e un 13esimo con “il fratello d’arte” (di Valentino Rossi), Marini.


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