Fixing 16 2016

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Anno XXIV - n.16 - 1,50 euro

C ontratti Si migliora la Legge del 1961

Dopo il via libera della Commissione competente, la Legge “Della libertà e attività sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto di sciopero” la prossima settimana approda in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale. Non senza alcune modifiche, ritenute necessarie dai partiti politici per renderla più efficace, ma senza sminuirne né la portata né l’impianto democratico, confermato anche dall’autorevole parere dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). L’obiettivo di questa Legge, infatti, è quello aggiornare la normativa sindacale adeguandola al mutato contesto economico e sociale, ridefinendo sia i requisiti degli attori in campo (sindacati e organizzazioni datoriali), e di fare chiarezza sulla portata e l’efficacia della contrattazione collettiva, ed in particolare sulla valenza del principio dell’erga omnes, un caposaldo dell’ordinamento sammarinese. Un’operazione necessaria e non rinviabile, a distanza di 55 anni dalla promulgazione della Legge del 1961, in un contesto profondamente cambiato che, oggi, per svilupparsi al meglio deve utilizzare strumenti più chiari e fruibili trasparenti, per le imprese e i lavoratori di San Marino e, in prospettiva, per chi guarda sempre con maggiore interesse alla Repubblica per investimenti e opportunità. Un quadro più chiaro delle regole e dei contratti di lavoro è fondamentale e quindi va rimossa la possibilità del concorso di più contratti collettivi provvisti di efficacia erga omnes, che introduce una turbativa e mette a soqquadro l’intero sistema sindacale, innescando conflitti e ritorsioni che, invece, vanno evitati (...) Segue a pag. 6

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 22 Aprile 2016

Registro Fornitori PA più a misura di imprese

S torie

Riccardi, dall’Egitto a Bergen

Modificati Decreto e Regolamento del 2015: molte le semplificazioni Trasparenza ed economicità, si punta al Testo Unico degli appalti a pag.3

G dT

Caronia “Continuiamo a crescere”

a pag.5

T ecnoplay

Nell’attesa della riforma complessiva degli appalti, con un Testo Unico in materia, obiettivo dichiarato dal Segretario agli Affari Interni Giancarlo Venturini, è arrivato l’aggiornamento dei due testi di riferimento per la fornitura di beni e somministrazione dei servizi alla Pubblica Amministrazione e agli Enti Pubblici. Modificati quindi sia il Decreto Delegato che il Regolamento dell’anno scorso per agevolare l’iscrizione al Registro dei Fornitori, viatico alla partecipazione alle gare. Tra le novità più importanti il transitorio per le assunzioni dei disabili fino a fine 2016 e la ridefinizione dei requisiti in capo alle società, ovvero quali soci debbano dimostrarli. Semplificazioni che le imprese attendevano per partecipare ai prossimi appalti. Servizio alle pagg. 6-7

Acciari si conferma campione

a pag.11

spazio riserv ato all’indirizzo


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F ocus

Questione di num3ri

Ma quanto piace la passerina! Secondo un’analisi presentata da Coldiretti a Vinitaly di Verona, il vino marchigiano nel 2015 è cresciuto nel mercato italiano del 34%. Al secondo posto, con un ottimo +22%, il Valpolicella Ripasso mentre la medaglia di bronzo è andata al Pecorino abruzzese. Non sappiamo se in Serbia abbiano scelto vini italiani per brindare a un grande successo di campo turistico: nei primi due mesi del 2016 gli arrivi dall’estero sono aumentati del 22% rispetto si primi due mesi del 2015. Gli italiani sono tra gli attori principali di questa crescita: tra gennaio e febbraio i loro pernottamenti sono cresciuti del 18%. Per una Serbia che sorride, c’è un altro Stato che deve tirare fuori il fazzoletto. Il Centro studi di Unimpresa ha messo sotto la lente il “Documento di economia e finanza (Def)” e ha stabilito che nei prossimi quattro anni le uscite dalle casse dello Stato cresceranno sempre, con un incremento complessivo di oltre 22 miliardi di euro. Meglio quindi togliere qualche zero e fermarsi a Bologna dove la Regione, grazie ai fondi europei, ha annunciato che sono pronti 22 milioni di euro da destinare in borse di dottorato di ricerca, assegni di ricerca, apprendistato di alta formazione, assegni formativi, percorsi rivolti ad imprenditori e figure chiave che operano nelle imprese regionali. “Se vogliamo competere a livello globale dobbiamo puntare sulla qualità, di ciò che si produce ma anche di ciò che si progetta, si idea” ha detto il presidente Bonaccini. Visto che oggi si festeggia la “Giornata mondiale per la Terra”, una notizia green: Aleo solar GmbH ha fornito circa 76.000 moduli FV monocristallini ad alta efficienza, per un totale di 22 MW, per il parco solare ‘Sepalco’ nelle Filippine. Oggi infine sono nati Kaká, Jack Nicholson, Issey Miyake, Bettie Page, Rita Levi-Montalcini, Immanuel Kant e Lenin. Il politico e rivoluzionario russo affermò: “Una bugia ripetuta a sufficienza, diventa verità”.

L avoro di Daniele Bartolucci

Da una parte l’esigenza di rendere più efficiente la macchina dei controlli, dall’altra quella di ottimizzare il tempo necessario per non pesare troppo sulle aziende. Sono queste le linee guida su cui la Segreteria al Lavoro si sta muovendo per completare il processo di riorganizzazione delle visite ispettive. Un percorso iniziato subito all’avvio di questa legislatura, inizialmente con il progetto di spending review da cui è scaturita la decisione di riorganizzare diversi servizi attraverso l’accorpamento, tra cui anche quello delle visite ispettive, che oggi al contrario viene svolto da diversi Uffici e, da rilevare, di strutture diverse, come lo sono quella dell’Ufficio del Lavoro e quella dell’ISS. Il processo di unificazione dei servizi è dunque nato da queste esigenze operative, come da Decreto Delegato 24 luglio 2014 nr 119, dal quale sono poi conseguiti altri diversi atti, Delibere di Congresso, Piano Socio Sanitario 20152017, note dell’Authority fino alla Delibera del Congresso numero 32 di fine febbraio, che ha disposto l’avvio di una prima fase sperimentale che preveda l’accordo tra le due strutture competenti in materia. Il protocollo è stato firmato il 15 aprile in Segreteria di Stato al Lavoro tra l’Ufficio del Lavoro, nella persona del Dirigente, Loris Francini, e l’ISS, nella persona del Direttore Amministrativo, Filippo Francini, per l’Ufficio Ispettorato dell’ISS. Questa prima fase sperimentale, infatti, non contemplerà tutti i controlli e le verifiche, ma ovviamente solo una parte, essendo l’Ufficio Ispettorato competente sul corretto accesso agli ammortizzatori sociali, in particolare la Cassa Integrazione, attraverso verifiche sul territorio e documentali in back office. Ma è comunque il primo passo verso la piena integrazione del servizio e della condivisione – soprattutto – dei dati in possesso ai rispettivi uffici. “L’obiettivo prefissato”, spiega il Segretario al Lavoro, Iro Belluzzi, “è quello di completare l’iter iniziato con il Decreto Delegato del 2014, a cui si accompagna la legge che va a normare le procedure ispettive in materia di lavoro, già passata in prima lettura e ora al vaglio della Commissione competente prima dell’approdo in seconda lettura in Consiglio Grande e Generale. Come noto quest’ultima non concerne l’unificazione, che era invece già indicata nel Decreto cita-

FIXING - Anno XXIV - n.16 - Venerdì 22 Aprile 2016

Più collaborazione e scambio dati, come previsto dal Decreto 119/2014

Ufficio del Lavoro e ISS “ispezionano” assieme Sottoscritto il Protocollo per le prime visite congiunte nelle aziende

to, ma completerà il quadro operativo, rendendo più efficaci e più veloci i controlli, soprattutto quelli nei luoghi di lavoro”. Una delle questioni da risolvere, infatti, è proprio quella dei sopralluoghi: “Avere, come oggi, due se non tre o più uffici competenti in materia, ognuno per le sue prerogative, ricade come onere anche sulle imprese, con controlli di più uffici in momenti e giorni diversi. L’obiettivo è dunque quello di ottimizzare questi controlli, facendo un unico ingresso in azienda, ma per tutte le verifiche del caso. Quindi andranno fatti assieme, come già in questa fase i due Uffici hanno sottoscritto di fare”. Il vantaggio per le aziende dovrebbe essere quindi garantito, ma anche la sicurezza: “Fare un unico sopralluogo non significa fare meno controlli, anzi, con la nuova organizzazione si vuole aumentare e di molto la qualità degli stessi”, avverte Belluzzi. “Ad esempio, come suggerito anche dal GRECO, i controlli sul posto dovranno essere sempre svolti in due o più persone, per evitare fenomeni distorsivi come purtroppo abbiamo registrato negli anni addietro (la nota vicenda finita in Tribunale, ndr). In nostro compito è evitare la minima possibilità che ciò si possa ripetere o verificare”. Inoltre “è prevista una fase di formazione, congiunta, in collaborazione con

l’Università di Urbino, per cui avvenga un continuo scambio di conoscenze tra i vari servizi, propedeutico allo scambio di dati e informazioni, che rendano la verifica puntuale, veloce e soprattutto efficace”. La forma-

zione congiunta, poi, avrà anche un altro effetto positivo: “Una volta a regime, la nuova normativa e la nuova organizzazione, permetteranno la costituzione di più squadre e quindi lo Stato avrà la possibilità di aumen-

P innevoluzione

tare anche il numero dei controlli, turnando a dovere i componenti perché non siano sempre gli stessi a presentarsi nelle stesse aziende”. In attesa dunque dell’approvazione della normativa di riferimento, è stata avviata questa prima fase di collaborazione. Con la firma del Protocollo d’intesa, infatti, sono già in corso d’opera le prime sinergie tra i due Uffici, che potranno scambiarsi reciproca collaborazione e, rispettando ruoli e autonomia, pianificare i primi controlli congiunti (a regime, dovrebbero essere “almeno due volte alla settimana”, si legge nell’atto). Controlli che non si esauriranno nell’ingresso in azienda assieme, ma anche nella segnalazione reciproca di eventuali violazioni delle norme vigenti e comunicazione degli esiti delle proprie verifiche.

Discendiamo tutti dai pesci: abitudini appetiti, difetti e capacità comuni

di Daniele Bartolucci L’anguilla è una specie molto diffusa nelle acque dolci così in quelle salmastre e marine, notevolmente più ricche di cibo e risorse, tanto è vero che i maschi prediligono queste ultime rispetto alle femmine. La grande capacità di adattamento si abbina alla facilità con cui riesce a sfamarsi anche in acque molto mos-

se. Anzi, preferisce proprio le acque torbide: quando gli altri pesci faticano a trovare cibo per sé e per le proprie famiglie, è in quel momento che l’anguilla caccia e mangia, basandosi prevalentemente sul suo potente olfatto, in pratica “fiuta” gli affari… affari gastronomici in questo caso. La sua caratteristica fisica più evidente, ovvero un corpo serpentiforme, le

permette di nuotare anche nel fango. Ma la pelle viscida non l’aiuta solo negli spostamenti, ma anche a difendersi dai predatori, attratti dalla sua carne prelibata e grassa. E’ infatti difficile afferrarla e l’unico modo per catturarla è di ingannarla con esce ad hoc. Oppure costringerla a trasferirsi altrove: l’anguilla, infatti, mentre migra smette di mangiare.


S torie di imprenditori

FIXING - Anno XXIV - n.16 - Venerdì 22 Aprile 2016

di Alessandro Carli

E’ spesso nelle sale d’attesa che “nascono” le domande: basta sapersi soffermare sui particolari, su quello che fa da contorno alla sedia. E così è avvenuto negli attimi che hanno preceduto l’incontro con Riccardo Riccardi (1960), che prima di diventare amministratore unico de “La Sfinge” (azienda sammarinese che dal 1987 si occupa della progettazione grafica delle etichette sino alla stampa del prodotto finito), si è diplomato all’ITIS di Rimini, ha lavorato dapprima in SCM e poi per l’Azienda dei servizi di San Marino. Com’è facile intuire, si parte dal nome, un po’ desueto o comunque originale. “Quando abbiamo iniziato, alla fine degli anni Ottanta in uno stabile di 200 metri quadrati a Domagnano, ho pensato agli Egizi, uno delle prime civiltà che utilizzò i papiri per scrivere e comunicare” spiega con un sorriso l’amministratore unico. Sempre nella sala d’attesa (l’azienda dal 2009 si è trasferita ad Acquaviva, opera su una superficie complessiva di 1.400 metri quadrati e dà lavoro a 12 persone, ndr),, sopra ad una pila di giornali, un calendario da tavolo che, ai mesi dell’anno, alterna bellissime fotografie di San Marino scattate da Ido Rinaldi e che, volendo, si possono ritagliare con le mani. I fogli diventano cartoline, da spedire via posta, con tanto di francobollo. “L’idea piace molto – prosegue -. Ogni anno i clienti mi chiedono questo calendario che, oltre a ricordare i mesi e le festività del nostro Paese, mette in mostra gli incantevoli paesaggi naturali del nostro territorio”. Non lo dice subito, ma c’è una parola – “naturali, quindi “natura” – che fa scivolare il discorso sui suoi hobby. “Amo molto il bosco e la montagna, le camminate e le escursioni. Luoghi che frequento in mountain bike”. Come Alessandro Bollini de “La splendor”? “Sì, anche se faccio, come si dice in gergo, ‘altri giri’. Partecipo da tempo all’A-

L’azienda produce etichette e ultimamente ha perfezionato la “multipagina a più strati”

Riccardo Riccardi, i viaggi dall’Egitto alla Norvegia La storia dell’amministratore unico de “La Sfinge” tra passioni, sport, lavoro e fatica

driatic Coast, il circuito di pedalate ecologiche in mountain bike”. La passione per le due ruote non si ferma qui. Anzi. Solo che, oltre alle gambe, c’è qualcosa sotto: un motore. “Yamaha e Ducati soprattutto – afferma -. Ho fatto tanto viaggi in passato: con mia moglie siamo andati in Norvegia, a Bergen, ma anche a Istanbul, in Francia e in Spagna. Oggi mi diverto con le enduro: possiedo una KTM 250 quattro tempi con la quale partecipo al campionato sammarinese, ma anche a qualche tappa di quello marchigiano e del Trofeo KTM”. Non è quella che si può definire una passeggiata al porto di Rimini. “Ci vogliono carattere e convinzione per superare gli ostacoli e arrivare alla meta, ma allo stesso tempo è strategico sapere trovare l’equilibrio. Mi spiego: i percorsi hanno diverse con-

formazioni morfologiche e se è vero che è più facile andare forte nei tratti pianeggianti e nei rettilinei, è importantissimo essere bravi anche nei passaggi più tecnici. Se ti ‘pianti’, perdi tutto quello che avevi guadagnato prima”. Insomma, parzializzare il gas, dosarlo bene quando serve, poi spalancarlo al momento opportuno. “Per non vanificare quello che hai fatto prima” prosegue Riccardo Riccardi. Mettiamo ai box la moto, e torniamo alla bicicletta. “Più che uno sport, è una disciplina. Per affrontare 40 km di boschi, è necessaria un’adeguata preparazione fisica e mentale. Un po’ come per mantenere ad alti livelli un’azienda. “Certamente: fatica e sacrifici, ma anche programmazione, obiettivi, novità”. Una delle ultime – e torniamo dentro alla Sfinge – ri-

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli a.carli@fixing.sm Redattore Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Fotoedit srl - Via G. Angeli, 4 47899 Serravalle Repubblica di San Marino

Stampa Studiostampa New Age Strada Cardio, 58 47899 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

guarda una particolare tipologia di etichettatura per

prodotti. “Di recente abbiamo introdotto l’etichetta

multipagina a più strati. Oggi, anche in virtù delle normative europee le informazioni che devono essere inserite nelle etichette sono moltissime: ingredienti, caratteristiche, la storia del prodotto, eccetera. Tutte ‘voci’ che difficilmente – a causa dello spazio limitato - riescono a essere inserite. Abbiamo così messo a punto questo sistema ‘a libro’. In estrema sintesi, ci sono tre etichette adesive che possono essere sfogliate ma che soprattutto riescono a contenere tutti i dati”. Tra le aziende che lavorano con la Sfinge, ricordiamo Babbi, Orogel, Gruppo Sit e LcBeauty ma non solo. “Abbiamo anche creato i file delle etichette per alcune aziende tedesche che producono creme spalmabili vegane”.

A lt(r)adefinizione Per condividere il significato delle parole senza dare nulla per scontato

di Roberto Parma “Bisogna avere un progetto nella vita. Altrimenti non si fanno scelte”. Questa frase l’ho sentita pronunciare da un imprenditore sammarinese, per la precisione da un’imprenditrice. Forse si tratta semplicemente di un esempio di sensibilità femminile, può darsi. Però questa frase non deve lasciare indifferenti, e deve far riflettere più per quello che sottintende che per quello che afferma. Occorre ammettere che spesso vediamo

prendere delle decisioni che non sembrano far parte di alcun progetto. Non capiamo quali motivazioni o intenzioni possano essere alla base di certe scelte. È sempre difficile giudicare le scelte degli altri, manca il quadro completo della situazione: ciò che a noi sembra inspiegabile ad altri può risultare chiaro e coerente. D’altronde quando cambia il contesto, o emergono nuove condizioni o informazioni, anche noi rivediamo o aggiorniamo le nostre decisioni. Vi è tuttavia una categoria

di decisioni che non ha niente a che fare né con la razionalità limitata né tanto meno con il perseguimento di un progetto: sono quelle che si comprendono solo con la logica del potere, della gestione del potere, del mantenimento del potere. Quando il fine di un’organizzazione, sia essa uno Stato, un’azienda o un qualsiasi ufficio, è semplicemente questo, allora sì che si può fare meno di avere un progetto, e tanto meno di fissare degli obiettivi da raggiungere.


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I mprese

FIXING - Anno XXIV - n.16 - Venerdì 22 Aprile 2016

Partita in anticipo la “fase 2” del progetto: raddoppierà la produzione

Del Conca USA, da 3 a 6 milioni di mq all’anno L’ingegner Mularoni: “Investimento da oltre 30 milioni di dollari” Tutto come da piano industriale, con una sola, straordinaria eccezione: le tempistiche, anticipate rispetto a quando calendarizzato. Lo stabilimento Del Conca USA difatti ha accelerato un passaggio della cosiddetta “fase due” e, con 12-36 mesi di anticipo, è stato avviato l’ampliamento della produzione, che passerà dai tre milioni a sei milioni di metri quadrati di produzione di piastrelle. E’ quanto ha annunciato l’ingegner Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo Del Conca, durante la vetrina del Coverings, la più importante Fiera del settore che si svolge negli Stati Uniti. Assieme all’ingegnere, ripercorriamo gli step che hanno portato il Gruppo a consolidare la propria penetrazione nel mercato USA. “Dopo 10 mesi di lavori intensi, un investimento di oltre 50 milioni di dollari di cui 30 in tecnologia italiana, il 26 marzo del 2014 abbiamo inaugurato lo stabilimento nel Tennessee – racconta il CEO del Gruppo -. La scelta è ricaduta sugli USA in quanto, per quel che concerne l’export, è il nostro mercato di riferimento. Gli Stati Uniti apprezzano il valore del made in Italy, hanno una buona capacità di spesa e hanno un trend di crescita che è partito nella metà degli anni Novanta e che ancora oggi si mostra in salute”. L’ampliamento comporta ulteriori investimenti per 30 milioni di dollari. Di questi, un terzo (10 milioni) servirà per gli interventi immobiliari mentre 20 milioni (ovvero i due terzi) resteranno in Italia e verranno impiegati per l’acquisto di nuova tecnologia italiana, assolutamente strategica. Ad oggi la struttura copre una superficie pari a 30mila metri quadrati, ma nel corso del 2016 verrà ampliato sino a raggiungere i 40.000 mq. coperti. L’aumento della produzione comporterà chiaramente anche l’assunzione di nuovo personale. Circa 40 nuovi dipendenti, tutti di nazionalità america-

na, verranno impiegati nelle nuove linee produttive e si andranno ad aggiungere agli 85 già presenti in azien-

MODULI

da, portando la forza lavoro a circa 135 unità. “Il sistema di distribuzione degli USA – spiega l’ingegne-

re – sempre di più richiede merci di gusto italiano e qualità italiana, ma ‘naturalizzati’, ovvero senza oneri di tra-

1a lezione

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3a lezione

4a lezione

GIORNI

Excel I°livello

26/04/2016

28/04/2016

3/05/2016

5/05/2016

martedì - giovedì

Excel II°livello

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11/05/2016

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18/05/2016

lunedì - mercoledì

Excel III°livello

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lunedì - mercoledì

Excel IV°livello

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08/06/2016

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sporto e dazi doganali, che hanno un’incidenza sul prezzo di circa il 9%”. Alla base dell’ampliamento

quindi ci sono motivi di natura economica e finanziaria, ma anche una profonda conoscenza dei meccanismi del mercato a stelle e strisce. “Negli USA si lavora in un’ottica di ‘time to market’: è un must avere i materiali in loco. Abbiamo quindi deciso di anticipare la ‘fase due’, inizialmente stabilita in un tempo di 3-5 anni dall’apertura della sede. In estate partiranno 340 container che trasporteranno i macchinari italiani che serviranno ad aumentare la produzione. In autunno verranno installati e all’inizio del 2017 saranno pienamente operativi”. L’auspicio, conclude l’ingegner Enzo Donald Mularoni, è che la presenza di Del Conca “cresca come è avvenuto negli ultimi due anni”. Cosa verrà prodotto negli USA La realizzazione delle due nuove linee produttive porterà un vantaggio non solo nell’aumento della produzione - con l’ampliamento della gamma, dei formati e del numero di prodotti - ma anche nel miglioramento del servizio verso il mercato americano con consegne più veloci. I nuovi impianti saranno destinati anche alla produzione di piastrelle di grande formato e di grande spessore. In particolare, la collezione per esterno due2, di due centimetri di spessore, che sta riscontrando successo anche in USA dove si sta scoprendo l’uso del gres porcellanato in alternativa al cemento e alla pietra naturale. Nel 2015, l’import di piastrelle dall’Italia agli Stati Uniti ha subito un incremento del 9,3% in valore e del 12,8% in quantità rispetto all’anno precedente. In termini monetari, l’importazione di piastrelle dall’Italia è pari a 572,8 milioni di dollari. Il mercato americano è decisamente in ripresa e sta diventando sempre più sofisticato con maggiore richiesta di prodotti dal design italiano. Alessandro Carli


I mprese

FIXING - Anno XXIV - n.16 - Venerdì 22 Aprile 2016

di Daniele Bartolucci

La Giochi del Titano Spa chiuderà il Bilancio 2015 in utile per oltre 2 milioni di euro e più di 9 milioni di euro trasferiti nelle casse dello Stato. Questo nonostante i limiti oggettivi della sua operatività e un mercato stravolto dalla crisi economica e rivoluzionato dall’imponente espansione del gioco online. Ma come ogni impresa privata, e la società Giochi del Titano Spa lo è nonostante la proprietà a prevalenza pubblica (76% dello Stato, 24% della Camera di Commercio), questi risultati sono dovuti ad una pianificazione e programmazione mirate, oltre che ad una gestione efficace, come spiega il Direttore Generale Salvatore Caronia. Direttore, si appresta a chiudere il suo sesto bilancio: cosa si devono attendere i Soci? “In verità sarebbe il settimo, essendo arrivato nel 2009, ma anche per il poco tempo a disposizione, il mio intervento, comunque rilevabile, è stato limitato su quell’annualità. Nei successivi cinque anni ho sempre cercato di migliorare la performance della società, tenendo sempre a mente la mission principale dell’azienda, che è fornire provviste allo Stato per le sue funzioni sociali e statutarie. E credo che l’obiettivo sia stato raggiunto, insieme a tanti altri di cui andiamo orgo-

Tra dipendenti e collaboratori occupati oltre 140 lavoratori Ma zero di CIG gliosi”. Può dare una rappresentazione numerica di questo risultato? “Parliamo del 2015, visto che il bilancio sta per essere presentato: anche questo anno si chiude in maniera positiva, con un +11,91% di ricavi dal core business, il gioco, che sommati ai ricavi dai servizi e della gestione finanziaria arrivano ad un +12,68% rispetto l’anno prima. Questi maggiori ricavi si traducono sostanzialmente in circa 2,1 milioni euro di utili al netto delle imposte. Dico al netto perché, oltre alla tassazione sugli utili come ogni società privata, c’è un’imposta straordinaria sul gioco da assolvere. Questo significa che tra utili, tasse e imposte la Giochi del Titano Spa ha prodot-

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Positivo il 2015 della Giochi del Titano, che porta la sua quota tra le case da gioco al 5%

“Mercato rivoluzionato Ma continuiamo a crescere” Il Direttore Generale Caronia: “Tra utili e imposte, versati allo Stato oltre 9 milioni”

to direttamente per il sistema paese 9.596.562,4 euro”. Una cifra considerevole, che però non basta a dare la misura del vostro impatto positivo sul territorio. “Specificando che non facciamo attività sociale, che compete allo Stato come detto, mentre semmai a noi compete fornirgli le risorse per farlo, ci sono dei dati che mettono in evidenza altri aspetti positivi per il sistema paese. Due dati su tutti: nel solo 2015 abbiamo effettuato in territorio acquisti di beni e servizi per oltre 2 milioni di euro e nel nostro organico figurano 88 dipendenti (di cui solo 13 frontalieri, ndr) e 35 collaborazioni”. Mantenere 140 lavoratori per un’impresa privata in questi anni è stato un compito arduo, quanti di questi avete messo in cassaintegrazione? “Non abbiamo mai avuto bisogno di ricorrere alla CIG, avremmo potuto giuridicamente, ma non l’abbiamo fatto”. Più che una scelta, visti i numeri sembra anche una necessità. Di farli lavorare, giusto? “Esattamente. Nel 2015 abbiamo registrato infatti un +12,24% sugli ingressi. Pur non essendo un dato economico, è un dato rilevantissi-

mo per l’azienda, che si accompagna anche a ben 8.498 clienti nuovi, giocatori che prima di quel momento non

L’allure come valore aggiunto: “Il cliente deve sentirsi in un posto diverso” erano mai venuti. Un risultato ottenuto grazie anche all’apertura dei nuovi giochi, un investimento che ha dato subito buoni frutti e che contiamo di consolidare nel tempo”. Parla di clienti e investimenti, ma il settore non era in crisi? “Se guardiamo alle case da gioco si può parlare di contrazione, ma è anche vero che il mercato è stato stravolto dalla crisi economica, lunga ormai 8 anni. E i dati dicono che quando le cose vanno male il volume d’affari del gioco si riduce, al contrario di quello che si pensa o si sente dire. Non bastasse questo, il mercato è stato anche completamente rivoluzionato dall’online, costringendo il vecchio modello, quello delle

case da gioco, a riposizionarsi. E’ ciò che abbiamo deciso di fare e i risultati ci stanno premiando, con un bilancio in attivo”. Qual è stata e quale sarà la vostra strategia? “Prima di tutto occorre avere la più ampia gamma di prodotti di gioco: non esiste un gioco che non funziona, ma devo accontentare tutti i gusti ed esigenze. E in questo c’è da rilevare, nel nostro caso, la serie di limitazioni a cui siamo sottoposti. Nonostante ciò abbiamo lavorato e lavoriamo sull’ampiezza di gamma, perché è fondamentale. Quindi nuovi giochi e nuovi servizi. L’altra scelta è che, al contrario di altri competitor, nell’ottica della fidelizzazione del cliente abbiamo deciso di accontentarci di minori marginalità sul business primario, ma agendo su tutte le altre leve, quindi sulla massima efficienza dei costi. Il nostro è un modello organizzativo ideato per ottenere la massima efficienza produttiva, mantenendo però anche l’efficienza massima in termini di sicurezza e rispetto delle norme, perché non farlo, soprattutto in questo settore, creerebbe un disvalore”. Concetti economici e manageriali condivisibili e noti a chi fa impresa privata, ma

c’è anche un altro valore aggiunto, vero? “Una componente fondamentale è l’allure: un insieme di eleganza e comfort che permette al cliente di percepire subito di trovarsi in un ambiente diverso. Per questo abbiamo elevato tutti i nostri standard qualitativi, come

ad esempio il servizio ristorazione: non serviamo piatti preconfezionati, ma solo preparati al momento. Un segno distintivo rispetto al mercato, e ovviamente nemmeno online”. Tornando al raffronto con le altre case da gioco, a parte l’impossibilità attuale di offrire gli stessi giochi, quanto sono “distanti” dalla Giochi del Titano? “Escluso l’online per ovvie ragioni, il nostro benchmark sono appunto le case da gioco classiche ed è con queste, nonostante le evidenti differenze che ha già citato, che dobbiamo confrontarci. Se mettiamo assieme i risultati economici di tutte le cinque realtà del contesto italiano, quindi Sanremo, Campione d’Italia, Venezia, Saint Vincent e noi appunto, nel 2015 la Giochi del Titano rappresenta il 5% del mercato della penisola, in crescita dal 4,5% del 2014. Se pensiamo che nel 2008 la nostra quota era solo il 3,3% c’è più di un motivo per essere soddisfatti del lavoro fatto finora”.

C onfindustria Rimini e Ravenna, sì alla fusione. Forlì però frena Gli Organismi direttivi di Confindustria Ravenna e Unindustria Rimini, riuniti a Santarcangelo, hanno approvato all’unanimità il progetto di fusione presentato loro dal Comitato di Presidenza dell’Unione Federativa costituita il 28 ottobre 2014 tra le Associazioni di Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena e composto dai 3 Presidenti Guido Ottolenghi, Paolo Maggioli e Vincenzo Colonna. Il progetto ha sviluppato i punti chiave individuati dalle Assemblee delle 3 Associazioni il 28 ottobre 2014 a Castrocaro in modo giudicato soddisfacente dal Comitato di Presidenza federale e dagli Organismi Direttivi delle Associazioni

di Ravenna Rimini, giudizio non condiviso invece dal Consiglio Direttivo dell’Associazione di Forlì. “La sostanza del progetto è viva e vitale – dichiara il Presidente federale Maggioli – per questo le Associazioni di Ravenna e Rimini proseguono il loro cammino con la piena apertura verso ogni meccanismo utile per proseguire anche con Forlì-Cesena”. La parola passa adesso alle Assemblee che hanno dato avvio al percorso di fusione: nelle more delle determinazioni conclusive dell’Associazione di ForlìCesena, quelle di Ravenna e Rimini proseguono con le attività prodromiche alla fusione.


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di Daniele Bartolucci

La fornitura di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione e agli Enti Pubblici è un settore fondamentale, sia per lo Stato che deve tenerne conto nei propri Bilanci, sia per le imprese che vedono negli appalti un’opportunità di business. Se, però, si vuole trasformare tutto ciò in un fattore di sviluppo (ottimizzazione delle spese mantenendo la loro capacità di essere “volano” all’economia, in maniera equilibrata) occorrono regole chiare e trasparenti, come è stato fatto nel 2015 con il Decreto Delegato nr 26 e soprattutto il Regolamento nr 9 “in materia di fornitura o somministrazione della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici”. A distanza di pochi mesi, pur non modificando i criteri di aggiudicazione (basati sull’effettivo vantaggio pubblico, e non solo sul prezzo più basso) né il livello di trasparenza, si sono resi necessari alcuni interventi propedeutici ad una più agevole ed efficace iscrizione al Registro dei Fornitori, detenuto dalla Camera di Commercio. Norme più snelle e meno oneri burocratici, si vedrà nel det-

A ppalti ttualità

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Modificati sia il Decreto Delegato nr 26 che il Regolamento nr 5 del 2015. Specificata l’esclusione

Forniture e servizi alla PA, sem

Risolta la questione dei soci di capitale: requisiti in capo al socio unico persona fisica inabili o portatori di deficit: fino al 31 dicembre basterà la domanda di assunzione. Lim taglio, che dovrebbero dare la spinta necessaria alle imprese e al settore degli appalti perché questo diventi davvero un “volano” per l’economia. Esclusi incarichi e sponsorizzazioni Si parla di appalti, ma è bene specificare che in questo caso riguardano unicamente le forniture di beni e la somministrazione di servizi, in attesa della nuova normativa inerente le opere pubbliche e quella degli incarichi professionali, esclusi specificatamente dall’operazione in oggetto. Il Regolamento 7/2016 modifica infatti il Regolamento dell’anno scorso e introduce un Art. 1 bis che specifica meglio l’ambito di applicazione, ovvero solo “le

C ontratto erga omnes

forniture o somministrazioni di beni e servizi che siano funzionalmente connesse e/o accessorie alla realizzazione ed implementazione di opere dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato, indipendentemente dal fatto che l’attività negoziale volta all’acquisizione dei beni e servizi sia svolta contestualmente a quella espletata per la realizzazione dell’opera pubblica”. Di contro, non rientrano le sponsorizzazioni e le convenzioni di cui all’articolo 26 della Legge 22 dicembre 2011 n.200, le concessioni di servizi pubblici e di servizi disciplinate da norme speciali, le forniture o somministrazioni di beni e servizi richieste dalle rappresentanze diplomatiche sammarinesi all’estero ed ivi

In Consiglio Grande si migliorerà la Legge del 1961, introducendo la rappresentatività Segue dalla prima (...) Nel merito, oggi Industria e Artigianato vivono la problematicità di più contratti in vigore, con la possibilità che domani anche negli altri settori si inneschi questo meccanismo, al di là del fatto che i sottoscrittori rappresentino pochi o molti imprenditori e lavoratori occupati. O addirittura, per paradosso, che un’associazione con zero imprese attive in un determinato settore possa comunque sottoscrivere con un sindacato un contratto con validità erga omnes in un settore in cui non ha alcun interesse oggettivo. Di qui l’esigenza di introdurre il più basilare principio di democrazia in questo ambito, ovvero che sia la maggioranza a determinare la valenza erga omnes. Un concetto talmente ovvio e assodato che è inutile argomentare se sia giusto o ingiusto. Discorso diverso, invece, quello sui requisiti di trasparenza e di rappresentatività (numero di iscritti, contratto appli-

cato, lavoratori occupati…) che la Legge in discussione vuole stabilire una volta per tutte. La legge del ‘61 aveva determinati parametri, dipendenti dal contesto dell’epoca: 500 iscritti per i sindacati, 100 per le associazioni di datori di lavoro. Questi numeri erano tarati per il sistema di allora, per cui un aggiornamento risulta se non altro opportuno, visto lo sviluppo del sistema economico e sociale sammarinese nel mezzo secolo successivo: nel 1961, i 500 iscritti rappresentavano circa il 10% dei lavoratori, mentre oggi sono circa 20.000, per cui la soglia minima, se si mantenesse la proporzione attualmente prevista, dovrebbe essere innalzata ad almeno 2.000 iscritti. Al contrario, i parametri previsti dalla nuova Legge non si discostano molto da quelli del ’61, per cui l’obiettivo sottinteso dal legislatore non è quello di ridurre il numero degli attori in campo (sindacati o associazioni datoriali che essi siano), bensì il contra-

rio: ovvero “tenere dentro tutti” quelli attuali, lasciando comunque aperta la porta a nuove iniziative in tal senso, che non sono assolutamente precluse. L’obiettivo appare ancora più chiaro nell’emendamento proposto dalla maggioranza riguardo ai requisiti per la registrazione, con cui si stabilisce un periodo transitorio di 10 anni. Un periodo talmente lungo che appare sproporzionato rispetto all’onere del raggiungimento delle nuove quote di iscritti, visto che sono più o meno le stesse necessarie già oggi (e che tutti dovrebbero quindi già dimostrare), ma che di fatto consente la registrazione a tutti gli attuali sindacati e associazioni datoriali, senza escludere nessuno. Anzi, vengono introdotte precise fattispecie, che permetteranno anche ad associazioni datoriali monosettoriali di poter sottoscrivere propri contratti, laddove queste rappresentino la maggioranza delle imprese e degli occupati in quel settore.

effettuate; gli atti di conferimento di incarichi professionali. In regola con la Legge e con i contributi Il DD 45/2016 approvato l’11 aprile modifica alcuni articoli del DD 26 dell’anno scorso, in particolare l’Art. 1 limita a 15 anni l’arco temporale di riferimento per i “misfatti commessi”, ovviamente “fatti salvi gli effetti della riabilitazione”, mentre prima non c’era limite, per cui si poteva tener conto anche di avvenimenti molto lontani nel tempo. Il nuovo regolamento, comunque, specifica meglio anche i tempi per le violazioni alle leggi del lavoro, ovvero che “l’impresa non abbia tenuto nel periodo triennale di riferimento una condotta di recidiva reiterata nella violazione di norme in materia di assunzione di lavoratori e di sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ recidivo reiterato chi, nel predetto periodo triennale, risulti aver commesso più

di due infrazione della stessa natura”. Allo stesso modo, anche i requisiti di regolarità contributiva, assicurativa e tributaria si ritengono assolti anche nel caso in cui l’impresa abbia stipulato con il Dipartimento Esattoria della Banca Centrale un accordo di pagamento rateale, ovvero, nel caso in cui vi sia un contenzioso aperto con la Pubblica Amministrazione. Questo per

quanto riguarda l’iscrizione, mentre restano in essere gli adempimenti successivi, ovvero che, alla verifica ex ante seguirà poi quella precedente l’assegnazione dell’appalto al vincitore, che dovrà confermare di aver mantenuto tali requisiti. Infine, anche prima del saldo finale – dell’incasso, ndr – ci sarà un’ulteriore verifica, per evitare che imprese non in regola lavorino poi per lo Stato.


AAttualità ppalti

FIXING - Anno XXII XXIV -- n.2 n.16 1 -- Venerdì Venerdì 3022 Maggio Aprile 2016 2 0 14

dagli stessi degli incarichi professionali, servizi pubblici e sponsorizzazioni

mplificazioni alle imprese

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L ’obiettivo finale

Venturini (Interni): “Puntiamo ad un Testo Unico degli Appalti”

o se detiene oltre il 25% delle quote. Transitorio per gli occupati mitato a 15 anni l’arco di tempo per evidenziare eventuali misfatti

Novità per Direttori Soci e Amministratori Viene chiarito (Art. 3 del Regolamento) che “per direttore e amministratori dell’impresa, in relazione ai quali

accertare la sussistenza dei requisiti di cui all’articolo 9, comma 1, lettere c) ed e) del Decreto Delegato n.26/2015, si intendono rispettivamente: a) il soggetto che rivesta la funzione di direttore generale, ove presente, sulla base delle risultanze dell’Ufficio del Lavoro o, se relativo ad impresa non sammarinese, di omologo ufficio od autorità esteri; b) gli amministratori muniti di potere di rappresentanza o, in subordine, i procuratori muniti di potere di rappresentanza”. Novità anche sul fronte dei soci, definendo meglio quali di essi debbano sottostare ai requisiti e presentare documenti, visto che spesso sono altre società, fondi o centinaia di piccoli soci sparsi anche in

C ronistoria Completato l’iter di legge di quasi 14 anni addietro Tecnicamente la “UO Acquisti, Servizi Generali e Logistica” è il risultato di oltre due anni di lavoro, partiti con la Delibera del Congresso di Stato n.23 del 7 febbraio 2013 con la quale si individuava nel Gruppo di Progetto 8 i responsabili della “proposta di Regolamento applicativo della Legge 27 marzo 2002 n.49”, ovvero di 13 anni fa, con l’obiettivo di “completare il quadro normativo da anni incompiuto superando l’improprio e difficoltoso utilizzo in via analogica del Regolamento n. 10/2000 anche nel settore delle forniture di beni e servizi”. Tale obiettivo è stato quindi inserito anche in finanziaria nello stesso anno (art. 57 Legge 20 dicembre 2013 n. 174) e si è concretizzato nei decreti del 2014 (in particolare il 226 del 30 dicembre, in quanto il primo è stato fatto decadere) proposti dal Segretario agli Interni Gian Carlo Venturini, poi aggiornato nel n. 26 del 2 marzo 2015, che è diventato il testo di riferimento per tutti gli appalti

di fornitura e somministrazione per la Pa allargata, quindi anche per tutti gli enti pubblici e le aziende autonome. L’iter si è poi concluso con la nomina del Dirigente dell’UO, affidata all’Ing. Marco Tassitano, in aggiunta all’incarico di Direttore della Funzione Pubblica e la successiva delibera del 30 giugno per l’avvio della Centrale Unica per gli Acquisti, ma soprattutto con la pubblicazione dell’atteso “Regolamento in materia di contratti di fornitura o somministrazione della Pubblica Amministrazione e degli Enti pubblici”, n.9 del 10 luglio 2015. Va sottolineato, infine, che all’interno dei Decreti delegati sono stati inseriti diversi vincoli temporali (il Registro entro il 25 giugno, l’avvio della Centrale unica entro il 30 giugno, il Regolamento entro il 25 luglio) che sono stati tutti rispettati, cosa abbastanza rara nel panorama sammarinese, ma anche italiano. Quindi l’aggiornamento del Decreto e del Regolamento, avvenuti come detto l’11 aprile.

tutto il mondo. Il comma 3 del citato Art. 3, specifica infatti che “l’obbligo del possesso dei requisiti di cui all’articolo 9, comma 1, lettere c) ed e) del Decreto Delegato n.26/2015 sussiste in capo” a tutti i soci “nel caso in cui l’impresa sia esercitata in forma di società di persone”, mentre “nel caso in cui l’impresa sia esercitata in forma di società di capitali, cooperativa o consorzio, i requisiti debbono sussistere in capo al socio unico persona fisica ovvero al socio persona fisica titolare di più del 25% delle quote o azioni”. Assunzione disabili: basta la domanda Come noto l’Art. 9, comma 1, lettera n) del vecchio Decreto 26/2015 prevedeva tra i requisiti anche l’aver “adempiuto agli obblighi in materia di assunzione di soggetti invalidi e portatori di deficit ai sensi della Legge 29 maggio 1991 n.71”, questo perché la “maggiore convenienza” per lo Stato è anche sottostante alla piena occupazione di questi lavoratori. Riguardo questo aspetto, il nuovo Regolamento dispone che “in via transitoria e nelle more dell’aggiornamento delle pertinenti anagrafe e graduatoria previste dall’articolo 3 della Legge 29 maggio 1991 n.71, il requisito di cui all’articolo 9, comma 1, lettera n) del Decreto Delegato n.26/2015 si considera sussistente qualora l’impresa presenti all’Ufficio del Lavoro domanda di assunzione di soggetti invalidi e portatori di deficit volta a conformare l’organico dell’impresa medesima ai parametri stabiliti dall’articolo 4bis della Legge n.71/1991, così come introdotto dall’articolo 66, comma 2 della Legge 22 dicembre 2015 n.189. L’allineamento dell’impresa ai predetti parametri”, comunque, “dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2016”. Nuove possibilità per la trattativa privata Oltre che nei casi di cui all’articolo 17, comma 5 del Decreto Delegato n.26/2015, la Stazione Appaltante, per ’approvvigionamento di beni e servizi per la fornitura o

somministrazione dei quali non siano presenti in territorio sammarinese imprese produttrici o distributrici, ha facoltà di procedere alla negoziazione con una sola impresa qualora la stessa, per il medesimo prodotto e/o servizio, risulti aggiudicataria di gara di appalto indetta da centrali di acquisto di enti pubblici, territoriali e non, della Repubblica Italiana con i quali la Repubblica di San Marino abbia sottoscritto accordi che prevedano forme di collaborazione in materia di razionalizzazione della spesa”. Così recita l’Art. 3 del DD, riconoscendo, però, che tale facoltà “è esercitabile unicamente nel caso in cui i prezzi praticati alla Stazione Appaltante dall’impresa siano uguali o inferiori a quelli definiti nel contratto di appalto stipulato fra quest’ultima e le predette centrali di acquisto della Repubblica Italiana”. Imprese italiane: antimafia e certificati Diverse le novità per le imprese aventi sede legale in territorio italiano che intendano partecipare a gare e appalti di San Marino e iscriversi al Registro dei Fornitori. In particolare viene previsto che possano sostituire la produzione dei certificati e attestazioni con la presentazione delle dichiarazioni sostitutive di cui alla Legge n.159/2011, tenendo sempre in conto che “la CCIAA o la stazione appaltante ha facoltà di avvalersi della cooperazione degli uffici ed autorità estere competenti” per la verifica. Un documento previsto è il certificato antimafia, che però, alla prova dei fatti, si è rivelato molto difficile se non impossibile ottenere (da parte delle imprese italiane) dalle Autorità competenti, per cui è stato meglio specificato che “la Stazione Appaltante ha facoltà di richiedere, specificandolo nel bando o nella lettera di invito o negli altri documenti di gara: a) alle imprese aventi sede nella Repubblica italiana partecipanti a gara di appalto, l’informazione o la comunicazione antimafia ovvero, ove prevista, documentazione sostitutiva”.

Un percorso durato circa tre lustri, portato a compimento solo negli ultimi mesi. L’iter legislativo sugli appalti pubblici difatti ha mosso i suoi primi passi nel 2000. Ora, il DD 45/2016 e il Regolamento numero 7 sempre di quest’anno, perlomeno le due voci “beni e servizi”, sono diventati realtà. Con il Segretario di Stato per gli Affari Interni e la Giustizia, Gian Carlo Venturini, che recentemente ha sottoscritto con il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione della Repubblica ItalianaANAC, Raffaele Cantone, un Memorandum di Cooperazione nel campo della prevenzione della corruzione - anche nell’ambito delle attività del GRECO - con l’obiettivo di promuovere e rafforzare la cooperazione attraverso lo scambio di informazioni e di esperienze nel campo della prevenzione della corruzione, della promozione dell’integrità e della trasparenza, dei contratti pubblici, facciamo il punto. Segretario, che linee avete dato alla riforma sulla fornitura o somministrazione di beni e servizi alla PA? “Anche in virtù delle raccomandazioni del GRECO, abbiamo cercato di lavorare in un’ottica di semplificazione, di regole chiare e precise. Sono stati revisionati i requisiti per la partecipazione alle gare e rafforzato dei sistemi di controllo, alla quale seguirà la riforma complessiva degli appalti pubblici - già in cantiere con riferimento anche al settore dei lavori e opere pubbliche. L’intenzione

è quella di arrivare a un testo unico”. L’accordo con ANAC è molto importante… “In particolari settori e in particolari condizioni, ovvero per l’approvvigionamento di beni e servizi per la PA dei quali non siano presenti in territorio sammarinese imprese produttrici o distributrici, abbiamo pattuito con ANAC che possiamo accedere, attraverso protocolli attuativi, alla banca dati delle imprese italiane”. Quali sono gli uffici di Stato assoggettati alle forniture? “Riguarderà trasversalmente tutti quelli della Pubblica amministrazioni, quindi l’ISS, l’AASS, eccetera, compreso il settore pubblico allargato”. La struttura, dopo la nomina del direttore Tassitano, è pienamente operativa? “La struttura è in progress: parte del personale è già stato individuato. E’ stato inoltre predisposto un bando per la selezione di un esperto. Vi sarà un giurista. A breve attiveremo anche una serie di incontri interni per individuare una linea unitaria di condotta”. Anche l’Italia sta lavorando per costituire una Centrale Unica d’Acquisto: è la riforma Madia, che prevede un passaggio da centinaia di Centrali a meno di dieci. Per San Marino la possibilità di un primato rispetto all’Italia… “Siamo piuttosto avanti. Con un lavoro di squadra, condiviso, e con gli ultimi graduali trasferimenti potremo essere pienamente operativi già entro l’anno”. Alessandro Carli


S istema P aese

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di Daniele Bartolucci

Il 29 aprile si aprirà ufficialmente la campagna referendaria in vista delle consultazioni del 15 maggio, in cui i cittadini sono chiamati a votare Sì o No a ben quattro quesiti, di cui tre propositivi (preferenza unica, eliminazione del quorum nei referendum, tetto alle retribuzioni dei dipendenti pubblici) e uno abrogativo (Polo del Lusso). Con Decreto Reggenziale 3 marzo 2016 n. 25 è stata infatti fatta la dichiarazione di ammissibilità dei referendum e fissazione della data di svolgimento, vediamoli nel dettaglio. preferenza unica: non c’è due senza tre “Volete voi che ogni elettore, sia il cittadino residente nella Repubblica di San Marino, sia il cittadino residente all’estero, in occasione delle elezioni politiche generali, possa manifestare un’unica preferenza per un unico candidato appartenente alla lista prescelta?”. Questo il quesito a cui i cittadini sammarinesi dovranno rispondere, che ricalca grossomodo quello degli anni scorsi (2003 e 2008) con l’aggiunta dei residenti all’estero nella dicitura, ma la sostanza di fatto non cambia. Se dovesse passare la modifica, alle prossime elezioni – c’è chi dice vicine, chi invece le vede ancora lontane – si assi-

Curiosità: per la terza volta si propone la preferenza unica alle elezioni

Verso il Referendum Day Come e cosa si vota Quattro quesiti: addio al quorum, tetto stipendi e Polo del Lusso sterà probabilmente ad una campagna elettorale del tutto inedita, con i candidati impegnati in una (si spera sana) competizione “voto su voto”. Referendum più efficaci: cancellare il quorum “Volete sia modificata la vigente Legge sul Referendum, prevedendo: a) che la proposta relativa ad ogni tipo di referendum sia approvata se ottiene la maggioranza semplice dei voti validamente espressi, eliminando il quorum del 25% dei voti validi previsti dall’attuale legge; b) che l’autenticità delle firme dei sottoscrittori della proposta referendaria possa essere dichiarata e certificata non solo dal Notaio o dall’Ufficiale di Stato Civile, ma anche congiuntamente o disgiuntamente da componenti del comitato promotore del referendum preventivamente in-

Radio 24 News - Mix24

dicati, sotto la loro responsabilità penale e civile?”. Il quesito sui riferendum, quindi, punta a rendere più efficace questo strumento e spingere gli aventi diritto ad andare a votare, evitando l’astensionismo (che equivale a un No, ma abbassa anche il quorum, già difficile da raggiungere a San Marino per via degli elettori dall’estero), ma porta con sé anche il rischio che una “minoranza” di elettori possa cambiare le leggi anche con pochissimi voti. Un nuovo “tetto” agli stipendi pubblici “Volete che la retribuzione del personale dipendente dello Stato, di Enti Statali o comunque a partecipazione statale, Aziende Autonome di Stato, Istituto per la Sicurezza Sociale, Tribunale Unico, Banca Centrale della Re-

Trivelle, Emiliano: “Bisogna evitare di fare favori alle lobby” Radio 24 Il Sole 24 Ore www.radio24.ilsole24ore.com

“In Puglia hanno votato più persone di quelle che mi hanno eletto presidente, in Italia hanno votato più persone di quelle che hanno votato il Pd alle ultime europee. Il grande successo del Pd alle ultime europee è stato superato dal numero di persone che sono andate a votare (per il referendum, ndr)”. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, risponde così alla domanda del conduttore sul mancato quorum raggiunto in Puglia al referendum. “Io non faccio battaglie contro Renzi, anche perché Renzi è il presidente del Consiglio e ho il dovere di leale collaborazione come scritto nella Costituzione,

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quindi il presidente può contare su di me, ovviamente deve evitare di fare favori a lobby soprattutto quelle pericolose per l’ambiente, perché in quel caso sarebbe mio dovere...”. Il presidente della Regione Puglia risponde così al conduttore che gli chiede quale sia la sua prossima battaglia contro Renzi. E a Minoli che incalza chiedendo della prossima battaglia non contro Renzi, replica: “La prossima battaglia, dobbiamo smontare tutte, più di 30, piattaforme inutilizzate, che erano il vero oggetto del referendum. Si è eliminato il termine massimo di estrazione perché si voleva consentire alle aziende petrolifere di tenere in mare senza limite queste piattaforme senza

spendere il miliardo di euro che serve a smontarle. Noi pretenderemo che vengano smontate”. “Quando si scrive lo ‘sblocca Italia’ - conclude Emiliano - non lo si può scrivere sotto dettatura delle lobby petrolifere, bisogna guardare anche al rispetto del mare e dell’ambiente e che la partita della democrazia in questo Paese non è chiusa, possiamo ancora parlare e dissentire”.

pubblica, comprese le posizioni apicali di tali Enti, non superi Euro centomila annui lordi, comprese indennità e consulenze?”. Il tema del tetto agli stipendi pubblici è di stretta attualità in tutta Europa e San Marino non ne è esente, anzi, già da qualche anno è stato inserito il limite dei 150.000 euro. Ora si vuole porre l’asticella ancora più in basso, contribuendo alla riduzione della spesa corrente. Di contro, è evidente che un tetto massimo, compreso di ogni benefit, di 100.000 euro (quindi netti molto meno), potrebbe trasformarsi in un forte deterrente per molti professionisti, manager e dirigenti, abbassando quindi il livello qualitativo delle figure apicali delle aziende pubbliche e di tutta la PA. Il Polo del Lusso e il “parco” di Rovereta “Volete voi abrogare la Legge 7 agosto 2015 n.137, intitolata ‘Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di interventi di sviluppo economico’?”. Rispondendo a questa domanda, i cittadini potranno decidere di bloccare, di fatto, la realizzazione del Polo del Lusso di Rovereta,il grande outlet della Borletti Group, preservando le aree verdi comunque già oggi circondate da capannoni e costruzioni. Oltre all’ambiente, molti sostengono che tale realizzazione danneggerebbe anche i commercianti di Città, mentre c’è chi sostiene che i visitatori attirati dall’outlet sarebbero comunque “nuovi visitatori”, per cui potenzialmente anche visitatori di tutta San Marino se ben informati, attirati e trasportati. Di contro, hanno spiegato molti dei sostenitori del progetto, la mancata realizzazione arrecherebbe comunque un danno d’immagine al sistema sammarinese, visto che c’è già un accordo e un piano industriale che potrebbero venire stoppati e questo vale per tutti i futuri investitori, che quasi certamente scarterebbero

San Marino per le loro iniziative. Infine, l’indotto possibile con la realizzazione (opere di costruzione e servizi correlati) e la gestione (fornitori e occupati) andrebbe perso, probabilmente per sempre. Come e quando si può votare La Segreteria di Stato per gli Affari Interni, in vista dello svolgimento della prossima consultazione referendaria, fissata per il giorno di domenica 15 maggio 2016, ha rammentato e precisato le indicazioni in materia di propaganda referendaria così come prescritte dalla normativa vigente. “Ai referendum di cui ai Decreti Reggenziali 3 marzo 2016 n.25, n. 26, n. 27 e n. 28, è applicabile la disciplina prevista nella Legge Qualificata 29 maggio 2013 n.1”, che fissa la durata della campagna referendaria in quindici giorni, “pertanto la campagna referendaria, dovendo cessare alle ore 24.00 del secondo giorno antecedente a quello del referendum, si apre venerdì 29 aprile 2016 e termina entro le ore 24,00 di venerdì 13 maggio 2016. Prima e dopo il termine di cui sopra è quindi vietata ogni forma di propaganda referendaria con qualsiasi mezzo la stessa sia attuata”. Infatti “a chi svolge qualsiasi attività di propaganda prima dell’apertura e dopo della chiusura della campagna referendaria ed a chi impedisce e turba una riunione di propaganda, si applica la pena disposta dall’articolo 398 del Codice Penale”. A tal proposito si ricorda che l’affissione del materiale di propaganda può avvenire solo negli appositi spazi stabiliti dalla Commissione Elettorale, attraverso tabelloni collocati nei singoli Castelli. “Pertanto”, ribadisce la Segreteria agli Interni, “solo a far data dal 29 aprile 2016 sono permessi l’affissione e l’esposizione di manifesti o altri stampati, le riunioni, i comizi e le trasmissioni radiofoniche e televisive di propaganda per la prossima consultazione referendaria”.

L a storia 1906-2014 I Sì e i No più famosi

La storia dei referendum sammarinesi inizia, di fatto, 110 anni fa, con l’Arengo del 1906 che con la vittoria netta dei Sì, segnò il passaggio da una repubblica oligarchica ad una repubblica democratica e rappresentativa. Una storia, di lì in poi, altalenante tra Sì e No, con la spada di Damocle del quorum (raggiunto in rare occasioni) a farla quasi sempre da padrone. Di certo la sconfitta più “socialmente rilevante” è quella del 1982, quando vinsero i No al diritto delle donne a mantenere la loro cittadinanza in caso di matrimonio con cittadino straniero. Nel 1996 ci furono ben 4 quesiti in tema elettorale e passarono tutti: venne introdotto il limite delle 3 preferenze, lo stop ai viaggi pagati dallo Stato agli elettori esteri e il divieto di farlo anche ai partiti. Nel 1997 un’altra importante vittoria dei Sì, che stabilì che le società immobiliari non potessero essere più anonime. Anche nel 1999 vinsero i Sì, confermando la Legge che parificava i generi nella trasmissione della cittadinanza, ma non fu raggiunto il quorum del 32%. Bocciato nel 2003 anche il referendum sulla preferenza unica, così come i 4 referendum del 2005 per modificare la legge elettorale e referendaria e, di nuovo, i quattro referendum del 2008 che volevano abolire il contratto a tempo determinato e i co.co.pro, introdurre la scala mobile e – seconda volta – la preferenza unica. Nel 2011 invece i sammarinesi votano e votano in massa, abrogarono la legge che rendeva più facile la cessione a privati di terreni pubblici. Un’eccezione, visto che nel 2013, sull’avvio della procedura di adesione all’UE e sulla rivalutazione annuale delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti all’inflazione, non si raggiunse il quorum. Infine l’ultima tornata, nel 2014, dove invece il quorum (per la prima volta del 25%) fu raggiunto e passarono entrambi i referendum, su Fondiss e attività di libero professionista per il personale sanitario.


B anche

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Il fondo Scudo Investimenti (Banca CIS) è l’unica realtà tra Titano e Italia

L’arte per diversificare gli investimenti Arnaldo Antonini: “Riduce la dipendenza da obbligazioni e azioni” di Alessandro Carli

Forse nessuno ha saputo leggere e interpretare i mutamenti e le evoluzioni del Novecento come gli artisti: chiamati a esprimersi secondo le proprie poetiche per raccontare e raccontarsi, hanno saputo tratteggiare con un segno indelebile (e colorato) gli umori, gli eventi e le speranze delle persone comuni. Così la mostra “tutta sammarinese” che Viterbo ospita sino al 29 maggio e che già nel titolo disvela i suoi intenti artistici e di “cunto” (“1915-2015 tra forma e segno”) si inserisce nel percorso, anzi, nella pennellata che Banca CIS, attraverso la società controllata Scudo Investimenti SG, ha iniziato a tracciare circa un anno fa con “Scenari del ‘900”. Ieri come oggi, a innalzarsi a totem universale (l’arte non conosce idiomi e non si limita alla scrittura), è la pittura. E i nomi degli artisti è di primissimo ordine: Modigliani, Fontana, Carrà, Rosai, Campigli, Gentilini, Baj, Schifano, Cassinari, Boetti, Vedova, Rotella, Dorazio, Castellani, Perilli, Cucchi, Chia e altri importanti artisti. Ma l’arte, oggi in maniera sempre più prorompente, è anche altro. E’ in prima battuta (anche) una forma di investimento importante, che non subisce le oscillazioni e i terremoti dei mercati (un esempio su tutti, il “mattone”, un tempo “bene solido” mentre oggi non ha più la stessa consistenza) e che, se non è proprio un “bene rifugio”, rappresenta senza dubbio un’opportunità di diversificazione. La domanda, anzi, una serie di domande, le abbiamo rivolte - in occasione dell’evento, ’Tra Arte e Finanza’, organizzato da Banca CIS (il 19 aprile dalle 11 alle 17 all’interno della sede di Serravalle) ed impreziosito dall’esposizione di alcune opere d’arte della collezione del Fondo - ad Arnaldo Antonini, Direttore Generale di Scudo Investimenti. Qual è oggi il rapporto tra

investimento ed arte? “Nel corso degli ultimi anni l’arte da pura passione sta assumendo sempre più il ruolo di asset class alternativa che permette di ridurre la volatilità di un patrimonio investito sui mercati finanziari. Dalle ultime indagini pubblicate emerge un incremento della quota in arte nei patrimoni personali dei clienti”. Quali sono, in estrema sintesi, i punti di forza di questa tipologia di investimento? “Fra le opportunità offerte dall’investimento in arte, la più convincente appare essere la possibilità di diversificazione che questa scelta di investimento consente. Soprattutto in fasi di incertezza o di turbolenza dei mercati finanziari, l’investimento in beni reali – come le opere d’arte – rappresenta un’opzione rassicurante per chi intende mettere al riparo almeno una parte del proprio patrimonio e ridurre la dipendenza dalle azioni, dalle obbligazioni e dagli altri strumenti finanziari tradizionali. Va sottolineato come diversi studi, condotti a livello accademico, abbiano dimostrato che l’investimento in arte associato agli investimenti tradizionali

consenta di ottenere un’asset allocation più efficiente, stabilizzando i ritorni e riducendo i rischi del portafoglio”. Quali le differenze rispetto al “vecchio” mattone di qualche lustro fa? “Le due tipologie di investimento presentano diverse analogie. Si tratta per entrambi di beni non fungibili, i cui prezzi sono influenzati da molteplici fattori. Il continuo susseguirsi di aste durante tutto il corso dell’anno permette, in genere, a chi investe in arte una maggiore liquidabilità dei propri asset rispetto a chi investe in immobili. Per contro, i guadagni in conto capitale , ovvero quelli derivanti dalla differenza fra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto, sono gli unici rendimenti attesi dall’investimento in arte che, a differenza di quello in immobili, non può assicurare alcuna rendita periodica. Costituiscono un’eccezione le sole commissioni derivanti dai prestiti remunerati, che però riguardano un ristretto numero di soggetti (quali i musei, i grandi collezionisti e fondi d’arte) nonché di opere di straordinaria rilevanza e visibilità”. Perché investire quindi in

opere d’arte? “Investire in arte, come detto, permette una migliore diversificazione dei propri asset, la riduzione della rischiosità complessiva del proprio patrimonio e l’aumento della redditività potenziale. Il mercato dell’arte è formato da comparti molto diversi, che presentano dinamiche e andamenti assai eterogenei. Nell’ultima decade, è stato il comparto del Contemporaneo (ovvero la produzione artistica dagli anni Sessanta del Novecento ai giorni nostri) a registrare il maggior dinamismo e a mostrare la progressione più rapida in termini di quotazione. Il comparto dell’arte antica, molto interessante di per sé, registra però da tempo perfomance meno entusiasmanti e ha dimostrato una maggiore staticità, derivante da un generalizzato cambio di gusto e da una progressiva rarefazione dell’offerta di opere di alta qualità e di attribuzione certa. Scommettere sui giovani artisti emergenti può riservare grandi soddisfazioni qualora gli stessi riescano ad affermarsi e a ottenere un riconoscimento condiviso dalla critica e dal mercato”. Quali sono i rischi che si

possono correre? “I rischi sono gli stessi presenti negli investimenti tradizionali. I mercati salgono e scendono e così si comporta anche quello dell’arte. Nel caso del fai-da-te, si sommano – solo per citarne alcuni – i problemi derivanti dall’autenticità delle opere, dall’asimmetria informativa, dalla mancanza di un ‘listino prezzi’ a cui fare riferimento e dagli elevati costi di transazione e gestione. Il nostro processo di investimento e la consulenza specifica di esperti indipendenti che operano nel settore dell’Art Advisory ci permette di monitorare al meglio tutti questi fattori, per tradurli in opportunità per i nostri clienti”. Altro aspetto importante, le rendite. Se rapportate a quelle degli investimenti in azioni, sono più o meno convenienti? “Nel medio - lungo termine il premio al rischio dell’investimento in opere d’arte è assimilabile a quello in azioni. La convenienza per chi investe in arte deriva dal fatto che i rendimenti vengono ottenuti con una volatilità più bassa e pertanto il rapporto rischio / rendimento è migliore nell’investimento in arte piuttosto che in quello in azioni. Per citare alcuni numeri, l’indice Mei-Moses (indice che registra le transazioni dei dipinti battuti in asta) ha registrato nell’ultimo decennio una minore volatilità e, di conseguenza, una minore rischiosità (12,5% contro 19,7%) rispetto all’indice Standard&Poor’s 500”. Come si posizionano gli artisti italiani rispetto a quelli stranieri? “Gli artisti italiani trattati nelle aste internazionali non sono moltissimi, ma godono, in particolare in questa fase di mercato, di grande credito. Tra questi posso citare, ad esempio, Lucio Fontana, Giorgio de Chirico, Alighiero Boetti, Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Schifano, Carla Accardi, Mimmo Rotella, Tu-

ri Simeti, che tra l’altro sono rappresentati con una o più opere anche all’interno del nostro Fondo”. Per un privato che vuole investire, è più conveniente “puntare” tutto sull’arte oppure diversificare? “Si può senz’altro affermare che la diversificazione è sicuramente un atteggiamento meno rischioso e finanziariamente più corretto rispetto ad un investimento mono tematico. Ovviamente per dare una risposta adeguata alla domanda è necessario prima valutare la propensione al rischio dell’investitore ed i suoi obiettivi di investimento. Inoltre, a meno che non si scelga di investire per il tramite di un fondo comune di investimento specializzato (art fund), i benefici della diversificazione sono effettivamente riscontrabili laddove si disponga di un patrimonio che consenta l’acquisto di più opere d’arte e la selezione di più autori su cui puntare”. All’estero gli investimenti in arte hanno preso piede. In Italia e a San Marino? Culturalmente questi due Paesi sono maturi? “Da un lato il mercato dell’arte italiano risulta limitato se paragonato al patrimonio esistente, ma dall’altro l’Italia rientra nella rosa dei sette Paesi in cui il mercato dell’arte è più sviluppato, con una quota dell’1%. I margini e le opportunità di ampliamento per San Marino sono sicuramente interessanti, in particolare se vorrà dotarsi di una normativa in materia di circolazione delle opere d’arte moderna e attrattiva a livello internazionale. Da un certo punto di vista attualmente San Marino può vantare un piccolo primato. Nel 2014 sono stati stimati 72 fondi tra quelli specializzati in arte e quelli attivi anche nel settore dell’arte, 55 dei quali localizzati in Cina. I 17 rimanenti risultano dislocati tra Stati Uniti ed Europa (nessuno in Italia). Il nostro fondo Scudo Arte Moderna è tra questi pochi”.


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di Alessandro Carli

In parte, ci piace pensarlo, era già scritto nei numeri: nel 1926 venne istituita una Legazione sammarinese presso la Santa Sede mentre nel 1986 le relazioni bilaterali si elevarono al livello diplomatico. Un altro “6”, quello di quest’anno – anno del Giubileo della misericordia - segna l’inizio del nuovo incarico di Maria Alessandra Albertini, Ambasciatore di San Marino presso la Santa Sede. In pieno Giubileo e a pochi giorni dall’inizio del mese mariano, il 14 aprile si è svolta in Vaticano la cerimonia di presentazione delle Lettere Credenziali. La dottoressa Maria Alessandra Albertini (agente diplomatico di carriera dal 1993; dal 1989 esercita la propria attività presso il Dipartimento Affari Esteri e dall’agosto 2014 è Direttore degli Affari Giuridici con il grado di Ministro Plenipotenziario), accompagnata dai familiari più stretti, ha incontrato il Santo Padre nella sua Biblioteca privata. Nelle sue mani ha consegnato le Lettere a firma degli Eccellentissimi Capitani Reggenti, con le quali la Reggenza manifesta la decisione di accreditare il Rappresentante diplomatico sammarinese, nel desiderio di rafforzare i già ottimi rapporti di amicizia fra i due Paesi e di intensificare la collaborazione attraverso nuove e più ampie convergenze anche nel comune impegno a livello internazionale. “E’ stata una giornata memorabile. Incontrare Papa Francesco è stato un altissimo onore e un indiscusso privilegio ” esordisce il nuovo Ambasciatore, ancora e giustamente emozionata. L’incontro tra lei e Papa Francesco è durato circa 30 minuti. “La sua azione pastorale è

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FIXING - Anno XXIV - n.16 - Venerdì 22 Aprile 2016

L’incontro tra il Sommo Pontefice e il neo Ambasciatore di San Marino presso la Santa Sede

“Papa Francesco ha accolto l’invito a salire sul Titano” Maria Alessandra Albertini: “Si è detto fiduciso in una sua concreta realizzazione”

straordinaria: tocca con mano le sfide globali. Non si limita alle parole, ma cura le piaghe della sofferenza umana attraverso il forte richiamo alle ragioni dell’altro. Il Sommo Pontefice ha altresì condiviso la necessità di mantenere ad un livello di eccellenza le attuali relazioni bilaterali”. Non possiamo non pensare alla cronaca che sta investendo tutto il Vecchio Continente… “In merito alla stretta attualità, quella dei migranti e dei giovani, si è detto molto preoccupato. Si chiede cosa direbbero i padri fondatori dell’Europa unita davanti al-

la chiusura delle frontiere e alle profonde resistenze che si frappongono all’accoglienza di profughi e migranti. Papa Francesco ha toccato temi salienti di politica internazionale definendo l’Europa, in rapporto alla attuale situazione che la sta coinvolgendo, una ‘nonna stanca’, per le difficoltà a trovare soluzioni condivise che rientrino pienamente negli obiettivi dell’integrazione e della solidarietà. Ha sottolineato altresì il calo delle nascite, correlato oggi a una crisi generale che ha avuto pesanti ricadute sul suo sacrosanto concetto di famiglia”. Giovani e bambini che

Consiglio Ordinario dei Vescovi, al via la revisione dell’Ordo Synodi Episcoporum Nei giorni scorsi si è svolta la prima riunione del XIV Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, presieduta dal Santo Padre Francesco. I lavori hanno avuto inizio con l’intervento del Segretario Generale Sua Em.za Cardinale Lorenzo Baldisseri, che nell’indirizzo di saluto ha ringraziato il Santo Padre per la sua presenza e per la recente pubblicazione dell’Esortazione Apostolica postsinodale Amoris Laeti-

tia. A queste parole si sono associati tutti i Membri del Consiglio, testimoniando l’ampia accoglienza ricevuta dal Documento da parte delle Chiese particolari di tutto il mondo. Successivamente, sono stati presi in considerazione i risultati della consultazione promossa per individuare il tema della prossima Assemblea Generale Ordinaria presso i Dicasteri della Curia Romana, le Conferenze Episcopali, le Chiese orientali

e l’Unione dei Superiori Generali. Dopo un dibattito sono state individuate alcune proposte di temi da sottoporre al Santo Padre per la sua valutazione. Infine, i Membri del Consiglio si sono confrontati sulla revisione dell’Ordo Synodi Episcoporum. A questo riguardo Sua Ecc.za Monsignor Fabio Fabeneha tenuto una relazione sul Seminario di Studio a seguito del discorso pronunciato dal Santo Padre il 17 ottobre 2015.

stanno molto a cuore a Bergoglio… “Nella sua analisi, si è accorto che hanno una mancanza di prospettiva che li porta a distrarsi, ad adagiarsi sulle dipendenze, ad abbracciare le pratiche della criminalità,

e perfino a cedere ai ricatti di un terrorismo internazionale che assolda per combattere. Proprio sui giovani dovrebbe dunque essere parametrata una politica che miri a sviluppare tutte le migliori condizioni che siano da stimolo per costruire un futuro più sano.”. In cosa consiste il suo ruolo di Ambasciatore presso la Santa Sede? “E’ un ruolo di rappresentanza di altissimo livello diplomatico. In Vaticano la comunità internazionale si incontra per condividere le sfide globali e le preoccupazioni, per costruire una rete di dialogo tra la Santa Sede e gli Stati che, con essa, intrattengono relazioni al più alto livello. Oltre a ciò, naturalmente, lo Stato accreditato è altresì chiamato a conoscere l’alta missione che il Pontefice svolge nella duplica funzione di Capo dello Stato Va-

ticano e Capo della Chiesa Cattolica”. E’ ancora negli occhi e nella memoria dei sammarinesi la visita di Papa Benedetto XVI, avvenuta nel 2011. “Papa Francesco si è mostrato particolarmente interessato alla condizione sociale dei giovani sammarinesi, ai quali ha rivolto parole di speranza e di fiducia per il futuro. Ho dunque colto l’occasione per invitarlo a salire sul Titano; invito che è stato accolto positivamente, dicendosi fiducioso in una sua concreta realizzazione. Ho confermato al Pontefice quanto il profondo messaggio che accompagna l’anno giubilare sia entrato nelle case dei sammarinesi. Si tratta infatti di un messaggio che richiede una profonda riflessione ad ogni comunità che affonda le proprie radici nella libertà e nel pieno rispetto dei diritti dell’uomo”.


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L’azienda sammarinese: “Estremamente fieri di lui e di tutta la squadra”

Acciari bissa il titolo 2015 e vince il quarto Mondiale Pittsburg, l’atleta del Tecnoplay Team è ancora il “Re del flipper” Daniele Acciari ha sbancato anche Pittsburgh, laureandosi per la quarta volta campione mondiale di flipper. L’atleta di Rocca di Papa ha portato quindi ancora una volta sul gradino più alto del podio i colori italiani e del Tecnoplay Team, con una vittoria schiacciante ai Mondiali di Pittsburgh, sbaragliando gli agguerritissimi avversari che hanno cercato di scalzarlo dal trono. Ma il re è il re e Acciari ha dettato legge per l’ennesima volta vincendo il torneo a gironi dosando grinta e tranquillità, due doti rivelatesi fondamentali soprattutto in finale, dove ha strapazzato l’americano Josh Sharpe con il punteggio di 4 a 2. “L’ansia infatti”, ha sempre raccontato ai giornalisti, “gioca un ruolo negativo nelle gare. L’emozione è stata mia nemica in molte occasioni, per esempio nelle competizioni importanti come gli Europei e il Mondiale, ma anche in altri tornei minori: fa parte di me stesso e non posso eliminarla del tutto, solo nasconderla, controllarla e agire in modo che i concorrenti mi temano, rendendoli più vulnerabili a livello psicologico”. La strategia funziona, se è vero che questo è il suo quarto mondiale, dopo Minneapolis nel 2010, Seattle nel 2012, Goteborg nel 2015. Tutte competizioni che, assieme ad Europei e altri tornei importanti, hanno portato Acciari in giro per il mondo, grazie al suo straordinario talento e il supporto, che non è mai mancato, di Tecnoplay, azienda sammarinese leader nel settore del gaming, che “è estremamente lieta di complimentarsi con Daniele Acciari che, per la quarta volta negli ultimi 6 anni, ha conquistato il titolo di Campione del Mondo di flipper sportivo. Siamo estremamente fieri”, spiegano da Tecnoplay, “di avere supportato anche quest’anno la squadra italiana che ci ha dato e continua a darci grandi soddisfazioni e vogliamo quindi ringraziare ufficialmente tutto il Tecnoplay team e complimentarci con

tutto lo staff Ifpa Italia ed il suo rappresentante Alessio Crisantemi per il grande successo della trasferta italiana a Pittsburgh. Negli ultimi anni il nome del Tecnoplay team ha aggiunto alla propria vetrina trofei su trofei e questo grazie all’impegno ed alla costanza di tutto il gruppo ed alla bravura dei giocatori che ne fanno parte”. “Complimenti ancora sia a Daniele per il mondiale che al team Europeo che ha conquistato la Epstein Cup”, ricordano dall’azienda, citando l’ennesimo titolo a squadre raccolto proprio in questi giorni, sconfiggendo – proprio come Acciari due giorni dopo – il team statunitense. Sfide mondiali, dunque, per un gioco che non tramonta mai e che fa riscoprire valori antichi, ormai persi nella società moderna. Valori che Acciari conosce molto bene e che, come ambasciatore del flipper, ha portato in giro per il mondo in questi anni, ma anche in radio (intervistato anche da Radio Deejay) e in tv (ha partecipato anche a Italia’s got talent): “In Italia vedo molte persone che associano il flipper a giochi di azzardo, tipo slot machine e quindi ad un gioco di fortuna, ma non è affatto cosi. Il flipper è un gioco dove bisogna mettere in risalto le pro-

prie qualità di controllo palla, i riflessi e soprattutto la versatilità di cambiare mac-

china in ogni momento. Non tutti hanno la capacità di abituarsi all’istante alla nuova

macchina da gioco, ma il punto forte nei tornei è proprio quello e basta un buon allenamento per cavarsela egregiamente. Il flipper non è uno sport semplice”, spiega il pluricampione, “in realtà è molto difficile da capire ed ha molte varianti. A differenza del calcio con regole universali in ogni campo da gioco, nel flipper ci sono regole completamente diverse nei vari contesti ed occorre impararle in modo da acquisire una strategia valida su ogni tipo di flipper, considerando che si avrà a che fare con oltre 150 varianti. Un buon giocatore deve capire immediatamente con quale tipo di macchina ha a che fare, lo stato di usura, la sua pendenza, i rimbalzi che compie la palla e quindi prevedere ed evitare buche che portano alla fine della partita”. Eppure “sembra che un giocatore di

flipper non faccia nulla di faticoso, ma il discorso è ben diverso quando si gioca una competizione cosi intensa. Basti pensare alle braccia e al petto che cominciano a far male dopo il primo giorno e sempre più fino alla fase conclusiva del torneo e a questo si deve aggiungere, ripeto, la pressione psicologica”. Ma perché tutti questi tornei all’estero e non, magari in Italia? Acciari vorrebbe infatti che anche in Italia questo sport avesse una maggiore diffusione per poter rappresentare nelle gare internazionali, non solo se stesso ma tutta la Nazione. Per questo sta pensando di fondare una Lega nazionale di flipper, soprattutto per riavvicinare i giovani a questo sport. Nel frattempo si gode questo titolo, giocando e allenandosi per il prossimo torneo. Daniele Bartolucci

C alcio Nuovi Messi, Suarez e Neymar? FC Barcellona torna sul Monte Titano a luglio con l’FBC Soccer Camp A distanza di 3 anni, ritorna nella Repubblica di San Marino l’FCB Soccer Camp, i camp di calcio ufficiali del FC Barcellona rivolti a bambini/e e ragazzi/e (616 anni, nati tra il 2000 e il 2010 compresi). Le scuole calcio sono organizzate dall’azienda riminese Macsy, su licenza ufficiale dell’ FCB Escola del FC Barcelona e il camp di San Marino – che gode del patrocinio della Segreteria di Stato per il Turismo e lo Sport - sarà una delle 9 località che ospiteranno i bambini tra Italia, Svizzera e Croazia. San Marino sarà l’unica tappa nella dorsale adriatica da Venezia a Pescara. Il progetto nei dettagli I Summer Camp targati FC Barcelona sono sei giorni di lavoro incentrato sul calcio e sui colori blaugrana, ma non solo. Sono infatti in

programma dei corsi formativi quotidiani, ludico e didattici in lingua spagnola e dei momenti di approfondimento legati alla nutrizione sana e al benessere nello sport, in collaborazione con gruppi leader a livello internazionale come il Consorzio Parmiggiano Reggiano e il Gruppo Galvanina. Uno staff qualificato La peculiarità degli FCB Escola Camp è rappresentata dal fatto che gli allenatori del FC Barcelona, saranno presenti ogni giorno e per tutto il periodo sui campi dall’allenamento, affiancati dai tecnici MACSY. I Supervisori FCB Escola sono tecnici di altissimo profilo. A loro spetta il compito di pianificare la parte prettamente tecnica del Barcelona Summer Camp, programmando il lavoro degli allenatori Macsy.

A Dogana a luglio Da domenica 3 luglio gli FCB CAMP arriveranno a San Marino. Si tratta di un ritorno dopo l’esordio del 2013 dove parteciparono oltre 70 ragazzi provenienti da tutta Italia e naturalmente anche da San Marino. I giovani calciatori si alleneranno al centro Sportivo di Dogana, situato in una posizione strategica rispetto ai flussi turistici. Il camp, seguendo le linee guida dell’FCB Escola, sarà aperto ad un numero limite di partecipanti. Per iscriversi basta collegarsi al sito www.fcbcampsanmarino.com. E’ molto semplice, veloce e intuitivo. “Si tratta di un ritorno al passato - spiegano Symon Buda e Andrea Cicchetti di Macsy – Da quì partì la nostra avventura con il Barcellona. San Marino fu la prima esperienza e i

risultati ottenuti sul campo portarono la dirigenza dell’FCB Escola ad affidarci la gestione unica dei camp in tutta Italia. Oggi a distanza di 3 anni e di oltre 1.300 bambini coinvolti, il titano ritorna insieme alle esperienze in Italia, Svizzera e Croazia. Un ringraziamento particolare va alla Segreteria di Stato per il Turismo e lo Sport che patrocinia l’evento e alla Federazione Sammarinese Giuoco Calcio con cui già da alcuni mesi abbiamo avviato un percorso di confronto molto utile”. La proposta degli FCB Camp San Marino è quella con la formula “Day Camp” ma sia per i ragazzi che per le loro famiglie provenienti da fuori territorio, è possibile soggiornare a San Marino al Best Western Palace Hotel a tariffe convenzionate. Questa scelta per creare un valore aggiunto all’economia turistica del territorio.



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