San Marino Fixing nr. 08 / 2015

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Anno XXIII - n.8 - 1,50 euro

E ditoriale Budgettare i progetti nel tempo

Le curiose coincidenze di un Paese: da un lato gli imminenti impegni che proietteranno la Repubblica di San Marino a livello mondiale – Expo di Milano e la Biennale d’arte di Venezia – dall’altro la paludosa e rallentata situazione della politica del Titano, che continua a rotolarsi nel sudario, più preoccupata ad assicurarsi la sedia calda per il domani che a dare un aiuto concreto (ai privati il compito di proporre idee, alla politica quello di sostenerle) al rilancio del sistema. Lo stato di salute cagionevole della politica prosegue: questa volta però non può dare la colpa al freddo che si è abbattuto negli ultimi giorni sul Monte. Un’influenza costringe a letto qualche giorno. Qui invece il “malato” sembra davvero lungodegente: ancora una volta si parla di verifica sull’atavica “questione morale”, di compattezza, ma anche di responsabilità politiche che piano piano vengono a galla. Il Paese deve liberarsi della coperta di Linus e iniziare a pensare da uomo adulto. All’orizzonte (già dal mese di marzo) ci sono tre o quattro appuntamenti davvero strategici: l’avvio dell’accordo di associazione con l’Unione europea, il pareggio di bilancio, lo sviluppo e la riforma del mercato del lavoro. Senza dimenticare il grande appuntamento del 1° gennaio 2016, quando verrà mandato in pensione la monofase, che farà posto all’IVA. E’ necessario capire bene cosa si è fatto quello che ancora dobbiamo fare e urgentemente verificare se l’economia ha imboccato la strada dello sviluppo dopo i diversi provvedimenti approvati. Insomma budgettare le prospettive di medio e lungo termine. Al momento tutto tace. Che il malato abbia anche il mal di gola? Alessandro Carli

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 27 Febbraio 2015

Russia, un mercato che si può riconquistare

B SM

Sviluppo con il credito commerciale

In un anno perso circa il 25% dei turisti di Mosca, ma San Marino resta la seconda meta in Italia. E se riaprisse l’aeroporto “Fellini”... a pag.4

A ccordi

ODCEC, Italia e San Marino più vicini

a pag.5

I mprese

San Marino guarda alla crisi russa con preoccupazione ma anche tanta aspettativa. Preoccupazione perché la svalutazione del rublo e le tensioni con Ucraina ed Europa hanno già fatto perdere il 25% di turisti al Titano in solo un anno. Aspettativa perché comunque San Marino è la seconda meta preferita dai russi che visitano l’Italia essendo collegata al tour delle città d’arte del centro/ nord e a breve, si spera, dovrebbero riprendere i voli anche da Rimini. Senza considerare che quello russo è uno dei turisti ‘top buyer’ nel mondo, con capacità di spesa sopra la media (soprattutto per gioielli e abbigliamento), come hanno potuto vedere negli anni gli operatori sammarinesi, che non vedono l’ora di poterli riavere tra i loro migliori clienti. Bartolucci alle pagg. 6-7

Gruppo Sit, il ricordo di Ferrero

a pag.8

spazio riservato all’indirizzo


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F ocus

Questione di num3ri

Prima ci parlano di allungamento delle prospettive di vita, di eterni Peter Pan, di brillanti “giovanotti” che anche dopo i 50 si sentono arzilli come 20enne, e poi ecco che c’è ti tira una doccia gelata in faccia. Timothy Salthouse, ricercatore presso l’Università della Virginia, ha lavorato con 2 mila volontari per sette anni ed è giunto alla conclusione che – udite udite - la terza età comincia all’età di 27 anni. Forse è per questo motivo che alcuni vip - Jim Morrison, Jimi Hendrix, Amy Winehouse, Janis Joplin e Kurt Cobain – hanno deciso di farla finita proprio a quell’età? Per Bankitalia però il 27 è un numero positivo: nel Supplemento al Bollettino statistico sulla finanza pubblica ha segnalato che “il debito delle amministrazioni pubbliche è sceso a dicembre di circa 27 miliardi rispetto al mese precedente, portandosi a 2.134,9 miliardi”. Non esattamente bruscolini comunque… A Forlì intanto il commercio non se la passa tanto bene: il comparto, che costituisce il 27% delle imprese attive al netto dell’agricoltura, ha fatto segnare nel 2014 una flessione dello 0,9%. Il Registro Imprese curato da InfoCamere, pochi giorni fa, ha trattato l’effetto Expo: l’appeal delle imprese italiane verso potenziali partner esteri è in rialzo e l’interesse maggiore si concentra di gran lunga fra utenti residenti nel Regno Unito (da cui provengono il 27% delle richieste straniere). Ma il 27 (febbraio) è anche il compleanno di Costantino (274 d.C.), l’imperatore romano che favorì la diffusione del Cristianesimo (suo difatti l’editto di Milano sulla libertà religiosa); dello scrittore John Steinbeck (1902), premio Nobel per la letteratura nel 1962; dello stilista Franco Moschino (1950), fondatore della casa di moda “Moschino Couture” e dell’attore Filippo Timi (1974). I libri di storia invece ricordano due eventi importanti: l’incoronazione di Enrico IV di Francia a Notre-Dame (1594) e la scoperta del Carbonio-14 (1940). Alessandro Carli

L eggi e Normative

FIXING - Anno XXIII - n.8 - Venerdì 27 Febbraio 2015

Varata anche la Legge-quadro per l’assistenza, l’inclusione sociale e diritti delle persone disabili

Al via i percorsi di integrazione per chi vive nel disagio L’inserimento lavorativo delle persone sarà seguito dai Servizi socio-sanitari Formalizzato l’accordo di collaborazione con le Associazioni di Categoria, le O.O.S.S. ed il Dipartimento Socio-Sanitario dell’ISS per il relativo progetto “Percorsi di integrazione sociale”. E’ il risultato conseguito dal Segretario di Stato alla Sanità e Sicurezza Sociale Francesco Mussoni congiuntamente al Segretario di Stato per l’Industria, Artigianato e Commercio Marco Arzilli. “Con tale progetto”, spiegano i Segretari, “per la prima volta, sarà attivata una rete di comunicazione tra l’Istituzione Pubblica e quella privata con l’obiettivo di creare uno scambio di informazioni volto ad affrontare un tema di straordinaria attualità che colpisce il nostro Paese, il disagio sociale. Per questo motivo ci si attiverà proponendo di creare un canale chiaro e ufficiale per la realizzazione di percorsi riabilitativi e terapeutici che prevedono un inserimento lavorativo delle persone seguite dai Servizi Socio-Sanitari”. I Segretari di Stato ritengono che “l’iniziativa risulti fondamentale al fine di reinserire lavorativamente tutte le persone in difficoltà facendo riferimento alla legge numero 71 del 1991. Una collaborazione più organizzata, mediante un trasparente scambio di informazioni, può costituire un prezioso contributo allo sviluppo di relazioni tra le imprese e lo Stato, al fine

di giungere ad una maggiore sensibilizzazione relativa all’integrazione sociale”. Inoltre “si intende rimarcare che un rapporto comunicativo con le associazioni di categoria permetterà di mappare il territorio e richiedere la disponibilità delle aziende ad accogliere in inserimento ‘protetto’ le persone pronte a recuperare ed esprimere le proprie risorse. L’auspicio futuro”, concludono Mussoni e Arzilli, “è quello di attuare tutti gli strumenti operativi che i Servizi Sociali hanno a disposizione, allo scopo di incrementare numericamente i risultati ottenuti”. Disabilità: Nuova legge-quadro Nella seduta di lunedì sera

del Consiglio Grande e Generale è stata approvata la “Legge-quadro per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità” con 25 voti favorevoli, 0 contrari e 12 astenuti. Per il relatore di maggioranza Michele Muratori (Psd) “questa Legge traduce in normativa l’obiettivo prioritario della convenzione delle Nazioni Unite del 2008 sui diritti delle persone con disabilità, rivoluzionando la situazione attuale. Non più collocando la dimensione prettamente nell’ambito di assistenza sanitaria ma estendendo l’inclusione globale della persona con disabilità nella vita sociale e culturale del Paese. Garantire il pieno rispetto della dignità umana e i diritti

di libertà della persona con disabilità, promuovere l’inclusione nella scuola, nel lavoro, nella società, eliminando ogni forma di emarginazione, perseguire il recupero funzionale e sociale da chi è affetto da qualsiasi forma di deficit, durevole e permanente, oltre alla tutela e al sostegno dei familiari: elementi alla base di questa Legge”. Il Segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni: “La Legge nasce da collaborazione molto forte con associazioni di volontariato. Questo da un lato ha allungato i tempi di approfondimento del testo di legge ma ha consentito anche una maturazione del provvedimento su basi orizzontali e non di tipo verticistico. Facendo leva sul concetto chia-

O rti urbani Stabilito il canone per i “piccoli appezzamenti di terreno di proprietà pubblica”: un euro al metro quadro Un euro al metro quadro. E’ questo il ‘prezzo’ stabilito dal Congresso di Stato il 10 febbraio per i terreni che verranno messi a bando per costituire i primi ‘orti urbani’ della Repubblica di San Marino, così come istituito dal Regolamento del 28 gennaio 2015 (vedi San Marino Fixing numero 7). Tale Regolamento infatti darà la possibilità di affidare

ai residenti sammarinesi “di piccoli appezzamenti di terreno di proprietà pubblica ad uso orto”, a un canone concordato appunto in 1 euro per ogni metro quadro di superficie. E’ chiaro che si tratta di un valore quasi simbolico (un orto di dimensioni medie potrebbe essere di 20-25 metri quadri, ovvero 20-25 euro all’anno per i tre anni di contratto previsti),

che dovrebbe lasciare agli ‘affittuari’ un buon margine tra la spesa di produzione e quella che dovrebbero invece impegnare per comprare a mercato gli ortaggi coltivati. Questo in un’ottica – confermata anche dalla costruzione della graduatoria – di favorire le famiglie sammarinese, soprattutto quelle a basso reddito, e i lavoratori disoccupati o in mobilità.

Inoltre, valore da non sottovalutare, questi ‘orti urbani’, che stanno prendendo piede in Italia e anche in tutta Europa, saranno dei veri e propri centri di aggregazione all’aria aperta, dove giovani e anziani potranno scambiarsi esperienze, tecniche e anche i frutti del proprio ‘lavoro’, creando quella socialità che è necessaria a una comunità per sentirsi tale. DB

ve della convenzione Onu introduciamo nel nostro ordinamento il concetto di inclusione sociale. Passaggio molto importante che giunge dopo un’importante presa di posizione del nostro comitato di bioetica che ha varato documento su tema disabilità. Introduciamo un’Area disabilità per attuare un miglior coordinamento dei servizi: non costituiamo nuovi uffici”. Il Segretario di Stato all’Istruzione Giuseppe Morganti è soddisfatto: “Questo nuovo approccio determina politiche innovative, in particolare su assistenza sociale e scuola. Dobbiamo dare a tutti le medesima possibilità attraverso percorsi innovativi in grado di abbattere gli stereotipi legati alla disabilità. Un altro grande passo avanti viene fatto con approvazione di questa legge. Niente su di noi senza di noi non è solo uno slogan ma un principio fondamentale”. Così Stefano Canti (Pdcs Ns): “Garantiamo alle persone con disabilità l’accesso alla vita politica, culturale, turistica e sportiva del nostro paese. Così come avviene per tutte le altre persone. Con questa legge si vuole tutelare la persona disabile ed i suoi familiari. Particolare attenzione viene posta al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Una legge importante - ha romarcato con forza che attendevamo da anni”. Daniele Bartolucci


S istema Paese

FIXING - Anno XXIII - n.8 - Venerdì 27 Febbraio 2015

Bandi pubblici per tutti, anche per l’ISS e l’AASS (energia ma anche gas)

Appalti per le forniture Nuove regole e controlli

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I talia

E-procurement: la Consip è già nella fase degli acquisti online

Venturini: “Più trasparenza con la Centrale unica di acquisti” Ci sono voluti quasi 13 anni, ma alla fine anche San Marino si doterà di una Centrale Unica di Acquisti per le forniture della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici, e lo fa – come altre volte – prima della vicina Italia, che non è stata ancora in grado di concretizzare l’ambizioso progetto di Matteo Renzi di ridurre le 35mila stazioni appaltanti italiane a solo 35 centrali d’acquisto. E’ stato infatti ratificato il 23 febbraio il Decreto delegato n.226 - Norme di attuazione della Legge 27 marzo 2002 n. 49 “Legge sul contratto di fornitura o somministrazione della Pubblica Amministrazione e degli Enti Pubblici”. Per la cronaca, solo 25 i voti a favore, 15 quelli contrari e 3 gli astenuti: segno che la normativa non è stata del tutto condivisa dal Consiglio Grande e Generale, anche se l’obiettivo finale è certamente condivisibile. Tanto è vero che molti degli emendamenti proposti da Cittadinanza attiva e dal movimento civico Rete sono stati accolti, andando a modificare in parte il testo partorito dal Governo (vedi Fixing nr. 2). “E’ un decreto di importanza significativa”, ha infatti spiegato il Segretario Gian Carlo Venturini, “che disciplina le norme sulla fornitura per la Pa e per gli Enti pubblici, quindi su appalti di fornitura di beni e servizi, escludendo dal suo ambito di applicazione il settore delle concessioni di servizi pubblici e degli incarichi professionali, i quali dovranno trovare anch’essi una compiuta e peculiare disciplina nel già avviato per-

corso di revisione dell’intera materia di appalti e contratti pubblici, in linea con le indicazioni fornite dagli organismi europei”. Nel frattempo c’è comunque un grosso passo avanti nella direzione richiesta anche dal Greco, ovvero per “l’assoluta trasparenza di tutti i procedimenti, che verranno pubblicati online sul portale dei Servizi Pa”, ha spiegato il Direttore del Dipartimento Manuel Canti. “Trasparenza e controllo, vorrei specificare, visto che tutte le imprese (comprese quelle estere, ndr) interessate ai bandi dovranno obbligatoriamente iscriversi al Registro tenuto dalla Camera di Commercio, registrazione che prevede requisiti specifici anche sulla regolarità contributiva, lavorativa e giudiziaria. A questa verifica ex ante seguirà poi quella precedente l’assegnazione dell’appalto al vincitore, che dovrà confermare di aver mantenuto tali requisiti. Infine, anche prima del saldo finale – dell’incasso, ndr – ci sarà un’ulteriore verifica, per evitare l’inaccettabile condizione che imprese non in regola lavorino poi per lo Stato”. Trasparenza, controlli, possibilità di svolgere alcune aste direttamente sul web (allargando all’infinito il ‘mercato’), ma anche “nuovi criteri di valutazione”, ribadisce il Segretario Venturini: “Non ci si baserà più sul prezzo più basso, ma sull’effettiva convenienza economica per la Pubblica Amministrazione, trasformando gli appalti in una leva per perseguire finalità di pubblica utilità, come possono es-

sere la tutela ambientale, l’inserimento lavorativo di iscritti nelle liste di collocamento o disabili, il numero di contratti a tempo indeterminato. Ma anche la qualità dei materiali, la tempestività dell’assistenza tecnica e la trasparenza degli assetti societari saranno determinanti per valutare tale convenienza”. Un insieme di obiettivi importanti, quindi, anche se il principale resta quello della razionalizzazione delle forniture (prezzo unico per tutte le amministrazioni, gli enti pubblici e le aziende autonome) e della concorrenza tra fornitori per ottenere prezzi più bassi e maggiore ‘convenienza’ per lo Stato. E’ per questo che la Centrale Unica d’Acquisto diventa fondamentale, anche se per la sua costituzione occorrerà uno sforzo importante da parte dello Stato, visto che si andrà a creare una struttura nuova e quindi dovranno essere individuati sia i dipendenti che la sede. Inoltre andranno raccordati tutti gli uffici deputati oggi all’acquisto di beni e servizi, perché

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Redattore Daniele Bartolucci Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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pianifichino il loro fabbisogno e ne richiedano l’acquisto alla Centrale, che dovrà redigere il programma annuale di approvvigionamento e i conseguenti bandi di gara. Nessun ufficio pubblico, ente o azienda autonoma potrà più quindi fare proprie gare né le tanto contestate ‘licitazioni’ (previste anche dal Decreto, ma solo per alcuni casi specifici): e questo riguarderà in particolar modo l’Iss che è forse la struttura più complessa dello Stato, ma anche l’Aass, la quale dovrà sottostare all’evidenza pubblica anche per l’acquisto delle sue ‘materie prime’, quali l’energia, l’acqua e ovviamente il gas metano, oggetto di una annosa quanto irrisolta diatriba con le aziende (vedi Fixing nr. 5 e 7). Ma come detto, non sarà solo l’acquisto del gas a venire monitorato secondo le nuove regole, bensì in pratica tutto ciò di cui il Settore Pubblico allargato si rifornisce, dalla semplice cancelleria agli strumenti più tecnologici, fino ai servizi più complessi. E proprio riguardo a questi ultimi, “per garantire la concorrenza anche alle imprese medio piccole”, ha spiegato Canti, “tali appalti potranno essere suddivisi in lotti funzionali”. Si continua comunque a parlare al futuro, visto che operativamente mancano ancora alcuni tasselli, ma se non ci saranno ostacoli, “il Registro delle imprese dovrebbe essere pronto per giugno e così anche la Centrale Unica”. Daniele Bartolucci

L’utilizzo delle nuove tecnologie volte a ridurre i grandi costi della Pubblica amministrazione italiana sta crescendo a vista d’occhio, tanto che già nel 2012 tramite il ricorso all’insieme degli strumenti di eProcurement – ossia l’acquisto di beni e servizi online – ha consentito di ‘presidiare’ una spesa complessiva di 30,1 miliardi di euro, mettendo a disposizione delle amministrazioni, pubbliche attraverso acquisti ‘diretti’ con Consip o attraverso l’effetto benchmark dei prezzi Consip, un’opportunità di risparmio complessiva di oltre 4,6 miliardi di euro. In Italia oramai tutte le amministrazioni locali più grandi (Regioni e Province) risultano dotate di uno specifico ufficio dedicato all’ICT, ma non tutte svolgono tali funzioni con personale interno bensì si affidano a fornitori privati. In ogni caso, i vantaggi non si esauriscono nel risparmio – comunque consistente – e nell’evitare i famosi sprechi per i quali si compra lo stesso bene o servizio a prezzi diversi da un ente all’altro. Come ha spiegato a Corriere Comunicazioni Domenico Casalino, Amministratore Delegatro di Consip (la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze): “Gli acquisti online sono in grado di modificare i comportamenti delle stesse PA, creando nuove opportunità per le imprese, anche per le piccole e medie, fornendo uno sbocco per beni e servizi innovativi”. Alcuni dati: “Il 2014 si è chiuso con 600mila transazioni su piattaforme Consip, su un totale di 1 milione e 200mila effettuate in totale dalla Pubblica amministrazione”. Questo significa che c’è un movimento importante verso l’adozione di sistemi digitali per gli acquisti pubblici. non solo su piattaforme

Consip: “Risultati significativi i sono stati raggiunti anche dai sistemi regionali, a cominciare da quello della Lombardia – Arca – e quello dell’Emilia Romagna - Intercent-ER, ma non solo. Per l’e-procurement sarà un anno fondamentale. E non solo perché, oramai, i numeri degli acquisti sono corposi ma anche perché c’è un’esplicita intenzione del governo di spingere in questa direzione, con la riduzione delle attuali 32mila stazioni appaltanti a 35 (non ancora concretizzata, ndr): le centrali di committenza e altri aggregatori. Inoltre, i Comuni non capoluogo sono obbligati ad aggregarsi o comunque possono fare ricorso alle centrali di committenza (Consip e centrali regionali) e al Mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) gestito da Consip. Si tratta di azioni di sostegno alla diffusione del procurement digitale assolutamente necessarie che, a mio avviso, daranno buoni frutti, sia sul fronte dell’economia reale sia su quello dell’efficienza del sistema Paese. Perché il procurement pubblico rappresenta uno straordinario strumento di politica industriale – uno dei pochi rimasti agli Stati contemporanei – perché è in grado di modificare, attraverso il coordinamento e l’indirizzo della domanda, i comportamenti di acquisto delle amministrazioni, creando nuove opportunità per le imprese, anche per le piccole e medie, e fornendo uno sbocco per beni e servizi innovativi. Inoltre con gli acquisti di qualità fatti dalle centrali di committenza, si generano economie sui costi (pari ad una media del 20% di risparmio), guadagni di efficienza per il settore pubblico e privato, oltre che trasparenza, innovazione e, di conseguenza, sviluppo e occupazione”. DB


B anche

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FIXING - Anno XXIII - n.8 - Venerdì 27 Febbraio 2015

Banca di San Marino e Euler Hermes: workshop in programma il 5 marzo

Credito commerciale Leva per lo sviluppo Il DG Emanuele Cesarini: “A sostegno delle piccole e medie imprese” Vendere e non incassare alla normale scadenza della fattura. Le aziende, sempre più spesso e anche nei confronti di alcuni clienti “storici”, si trovano a dover fronteggiare questa gravosa realtà. Prima si parla di dilazionare i pagamenti - settimane, mesi, a volte anche anni -, e poi si arriva addirittura a dover intraprendere un’azione legale, a volte troppo onerosa per recuperare tanti piccoli importi. La gestione del credito commerciale diventa quindi un’attività strategica per un’azienda che vuole essere competitiva sui mercati e non creare sofferenza alla quotidiana gestione finanziaria. È per questo motivo che Banca di San Marino in collaborazione con Euler Hermes, leader mondiale dell’assicurazione del credito, ha organizzato un workshop aperto a tutti dal titolo: “Business senza preoccupazioni”, in programma il 5 marzo alle 17 presso la Sala Conferenze dell’Ente Cassa di Faetano. Anche le realtà più piccole potranno valutare un’assistenza “su misura”, tramite “Simplicity” un prodotto che alza sensibilmente la possibilità di incasso e alleggerisce le aziende da compiti gravosi di recupero crediti. Il tema è particolarmente caldo per Banca di San Marino “una banca storica – spiega il Direttore Generale Emanuele Cesarini – che ha quasi esclusivamente clientela residente e che ha naturalmente a cuore il futuro delle aziende sammarinesi”. Nella gestione del credito commerciale ci sono significative differenze fra piccole, medie e grandi imprese? E se sì, quali sono quelle principali? “Ci sono diverse sfumature, più che sostanziali differenze. Le aziende più piccole hanno maggiori difficoltà ad accedere a servizi di monitoraggio e recupero crediti. Il nostro obiettivo è proprio sostenere le piccole e medie imprese in questo periodo delicato. Tuttavia nella gestione del credito commerciale la differenza non sta tanto nella grandezza dell’azienda

quanto nella diversificazione del fatturato. Se un’azienda, a prescindere dalla grandezza, realizza la maggior parte del proprio fatturato con pochi clienti, avrà un alto grado di concentrazione del proprio portafoglio ed un rischio maggiore. Per quanto riguarda l’apertura di rapporti commerciali con aziende in nuovi mercati, le piccole aziende hanno maggiori difficoltà ad effettuare valutazioni sul grado di rischio. Con la partnership che abbiamo attivato con Euler Hermes, le aziende insieme con l’assicurazione del credito, acquisiscono al proprio interno un partner strategico molto qualificato, in grado di indicare la strada dello sviluppo con i principali clienti e nei mercati dove la domanda è ancora molto dinamica. Questo vuol dire non solo meno rischi di insoluti ma anche più energie da dedicare ad altre aree dell’azienda, come quella commerciale”. L’assicurazione del credito è uno strumento da mettere in campo in tempi di crisi? Oppure può essere impiegato anche quando c’è crescita economica? “Nei periodi di crisi emergono maggiormente i problemi di deterioramento del credito, ma è soprattutto durante la crescita economica che andrebbero monitorati i crediti. A volte durante l’aumento del fatturato si tende a mettere in secondo piano il controllo del credito. Sembra andare tutto bene perché gli aumenti dei flussi di cassa possono nascondere i problemi. Non è un caso che statisticamente molte delle aziende prossime alla chiusura tramite concordati preventivi o fallimenti, negli anni immediatamente precedenti abbiano avuto un aumento del fatturato. Non basta più vendere, serve vendere bene, ovvero vendere e farsi pagare. Con l’ingresso in ‘White List’ per le nostre aziende si aprono sempre più le porte di nuovi mercati. Gli ultimi dati Bankitalia, a conferma degli andamenti macroeconomici generali, indicano un rallentamento

dell’export verso l’UE a fronte di un aumento verso i mercati emergenti di altre nazioni. Spesso si pensa di dovere necessariamente andare oltre oceano o verso la Cina, dimenticando che alcuni paesi dell’Est europeo, hanno dinamiche demografiche e reddituali, oltre che posizioni geografiche, che ne fanno partner molto interessanti per le nostre aziende. Banca di San Marino sta offrendo sempre più servizi alle piccole e medie imprese che occupano una parte importante del nostro tessuto sociale”. Valutare il grado d’insolvenza di un cliente può essere considerato uno strumento che facilita anche l’accesso al credito di un’impresa? “Certamente. Se un’azienda assicura il proprio credito, la banca valuta in modo più favorevole la concessione della linea di affidamento. La banca noterà la maggiore attenzione posta dall’azienda ai propri crediti ed inoltre la rischiosità diminuisce per la banca stessa, visto che i propri crediti sono coperti da una garanzia certa, esigibile a prima richiesta da Euler Hermes. D’altro canto se la banca affida l’impresa e i suoi clienti di cui anticipa le fatture, la compagnia è più propensa a concedere le coperture di credito, in quanto l’impresa stessa migliora il proprio merito creditizio. In poche parole si innesca una dinamica ‘winwin’ che non può che migliorare il lavoro di tutti i soggetti coinvolti”. La tutela del credito può essere considerata parte integrante della politica commerciale di un’azienda? “Non puoi crescere pensando di non gestire il credito. A differenza degli anni passati in cui, oltre al bilancio, si valutava quasi esclusivamente l’andamento del fatturato, oggi in seguito alle insolvenze, quello che finalmente si è capito, è che per portare a casa utili nel medio periodo occorre accompagnare la crescita del fatturato ad un’adeguata attenzione ai crediti. L’assicurazione consente alle imprese di ridurre o trasferire i rischi

di insolvenza dei propri clienti e di trasformarli in opportunità di sviluppo. L’imprenditore può coprire le perdite sui crediti, ottenendo supporto nel processo di assunzione e gestione dei crediti commerciali ma anche avere una valutazione preventiva della solvibilità della clientela, un servizio di monitoraggio continuo, l’indennizzo delle perdite subite e il recupero dei crediti. Un servizio a 360 gradi unico nel mercato sammarinese”. Con questo servizio Banca di San Marino assume sempre più un ruolo di consulente d’impresa. Avete in agenda altre iniziative rivolte al mondo del business? “Siamo sempre più in prima linea nell’affiancamento alla crescita del cliente e delle aziende. Oltre a questo progetto che portiamo avanti da due anni, sono diverse le iniziative in campo. Dall’affinamento di Easy Credit, stru-

mento di prestito al consumo a supporto delle aziende, all’innovazione tecnologica. Soprattutto nell’innovazione, tema caro a Banca di San Marino, arriveranno a breve novità importanti. Possiamo anticipare due progetti: gli sportelli automatici evoluti (ATM intelligenti) e il primo bancomat ‘Drive In’ presso la filiale di Cailungo, di prossima inaugurazione. Non dimentichiamo inoltre il grande successo delle nostre gestioni patrimoniali, una volta a vantaggio esclusivo dei possessori di grandi patrimoni, oggi disponibili con tagli da 25.000 euro. Hanno dato grande soddisfazione a molti piccoli risparmiatori che nel 2014 hanno realizzato dei rendimenti annui fino al 6,38%. Con i tassi che si stanno avvicinando allo zero le gestioni patrimoniali sono delle opportunità molto interessanti”. a cura della Red. ec.

Z oom

Nel 2014 giro d’affari per 2,5 mld

Leader mondiale dell’assicurazione crediti e compagnia riconosciuta come specialista delle cauzioni, garanzie e recupero crediti, Euler Hermes offre alle imprese del segmento B2B servizi finanziari per supportare la gestione del portafoglio clienti. Grazie a una banca dati e a una rete di specialisti, monitora e analizza quotidianamente l’evoluzione della solvibilità di aziende di ogni dimensione. Nel 2014 ha avuto un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e ha coperto transazioni commerciali per 860 miliardi.


A ccordi

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Protocollo di cooperazione tra i rispettivi Ordini dei commercialisti

Italia e San Marino sono ancora più vicini Longobardi e Albani: “Facilitato il percorso di riconoscimento” di Alessandro Carli

Nel percorso di collaborazione e dialogo tra l’Italia e la Repubblica di San Marino – che ha avuto il suo vertice con l’entrata nella white list da parte del Titano - si è incastonata una nuova perla: mercoledì il presidente del Consiglio Nazionale italiano dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Gerardo Longobardi ha incontrato l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili della Repubblica di San Marino. Non una semplice visita, anzi: per l’occasione è stato sottoscritto un accordo di cooperazione tra gli Ordini dei Commercialisti dei due Paesi, valido sino al 31 dicembre 2016 e che permetterà ai componenti dei rispettivi Ordini di poter intrattenere rapporti di mutua collaborazione, con piena equiparazione tra liberi professionisti italiani e sammarinesi. Particolare importanza poi è stata data alla formazione continua (“Le parti si scambieranno informazioni ai fini dello sviluppo professionale dei loro membri e ai fini di rispondere alle mutevoli dinamiche delle esigenze della professione contabile” chiarisce il Protocollo di Cooperazione), alla cooperazione tecnica (“Le parti si impegnano a mantenere fattive relazioni di aggiornamento reciproco sulle questioni legate alla professione di contabile europeo e internazionale”) e infine alle pubblicazioni congiunte: l’accordo chiarisce che i due Ordini “si scambieranno pubblicazioni, impegnandosi a dare supporto alle richieste di materiali professionali iìo di copyright emessi dalla controparte”. Una firma davvero importante per i professionisti sammarinesi e per lo stesso sistema poiché da oggi in avanti sarà possibile promuovere e far conoscere la Repubblica di San Marino in maniera corretta evidenziando il percorso di trasparenza sino a oggi adottato

con tutte le nuove opportunità a connesse. “Questo protocollo d’intesa - affermano

Marino Albani e Gerardo Longobardi - punta a facilitare il percorso di riconosci-

mento ai fini dell’iscrizione ai rispettivi Ordini. Da oggi partono dunque una serie di

iniziative che rafforzano ulteriormente i rapporti di collaborazione già molto intensi

tra le nostre due professioni”. Gerardo Longobardi Il Presidente dell’Ordine italiano poi si è soffermato su alcuni aspetti. “Per noi un collegamento con San Marino è molto importante, anche alla luce delle nuove normative. Il Titano ha superato tutti gli esami degli organismi internazionali e oggi i rapporti con l’Italia si sono normalizzati. La collaborazione tra i rispettivi ordini porterà una serie di vantaggi per i clienti e per i contribuenti del Titano”. Gerardo Longobardi infine ha invitato i colleghi di San Marino al Congresso nazionale, che si terrà a Rimini il 7 e 8 maggio. Marino Albani Soddisfatto anche il Presidente dell’ordine di San Marino. “L’accordo è stato trovato con facilità e spazia dalla cooperazione tecnica a quella finanziaria, dall’accreditamento internazionale alla comunicazione mediatica. Oggi San Marino ha un piede in Europa”. Al di là dei contenuti tecnici, Marino Albani sottolinea “la piena equiparazione tra i professionisti dei due Paesi. Un commercialista di San Marino si può iscrivere all’ordine italiano e viceversa, con certe tutele e determinate procedure”. Per il Presidente “si tratta di un riconoscimento all’insegna della ritrovata normalizzazione dei rapporti con l’Italia”. Albani poi si è soffermato sulal deontologia professionale, ovvero l’applicazione della legge nella vita quotidiana: “A una lettura comparata, i due ordini hanno molti tratti in comune, a partire dal principio di correttezza al rispetto per le regole Tecnicamente inoltre lo statuto dell’Ordine locale verrà modificato: si interverrà introducendo un articolo, l’8 bis, che prevederà un albo speciale per i dottori commercialisti non residenti.


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di Daniele Bartolucci

Se la Russia è stata considerata il nuovo ‘Eldorado’ degli operatori turistici, a maggior ragione la sua attuale situazione economica e – soprattutto – politica ha generato una serie di preoccupazioni nel settore, anche a San Marino, dove questo target era ed è il riferimento di molti. Preoccupazioni fondate sia sull’indotto generato fino al precipitare della situazione russa (il tracollo del rublo, le tensioni in Ucraina, le sanzioni dell’Unione europea, l’embargo imposto da Vladimir Putin…), sia sui numeri in caduta libera, che parlano di un 25% di visitatori russi in pochi mesi. Ovviamente la crisi russa non è l’unica motivazione di questo ‘arrivederci’, basti pensare alla chiusura forzata dell’aeroporto riminese, anche se è vero che l’ammanco di turisti russi sia stato compensato dall’arrivo di altri. Diplomazia al lavoro per una soluzione pacifica Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari Esteri, è intervenuto nell’ultima seduta del Consiglio Grande e Generale proprio in riferimento al rapporto Russia-Ucraina e “sulla ricerca di una soluzione che sta coinvolgendo tutti i Paesi dell’Unione europea e che ha valenze che toccano equilibri mondiali. Noi abbiamo già espresso sostegno e appoggio all’iniziativa volta alla cessazione delle armi e alla ricerca di una via diplomatica per trovare soluzione al difficile rapporto tra Federazione Russia e Ue, sulla configurazione futura dell’Ucraina, ma abbiamo dato pieno appoggio a questa azione volta innanzitutto alla cessazione delle armi. In questi giorni vediamo come l’accordo di Minsk abbia difficoltà ad essere mantenuto dalla parti, confidiamo in una soluzione negoziata che rispetti la sovranità dell’Ucraina, ma ci rendiamo conto che ci vuole disponibilità da tutte le parti. Ci auguriamo che i focolai di guerra ancora attivi possano cessare e si possa dare spazio ai possibili negoziati in questo senso. Noi ci siamo allineati alle dichiarazioni dell’Ue e faremo di tutto attraverso le nostre relazioni internazionali, per far sentire la nostra voce”. Russi e ucraini, ci sono anche molti residenti Va ricordato, a tal proposito, che con 55 persone tra residenti e soggiornanti, la comunità russa è la sesta per numero di stranieri presente

Aurismo T ttualità

FIXING FIXING- -Anno AnnoXXIII XXII - n.8 n.21- -Venerdì Venerdì2730Febbraio Maggio 2015 2014

Secondo lo studio Ervet dell’Emilia-Romagna l’antica Repubblica è la seconda meta dei tour in

Perso il 25% di turisti russi ma Sa

Crisi di Mosca e tensioni in Ucraina hanno ridotto sensibilmente il numero dei visitato Se l’Europa dovesse trovare una soluzione e l’aeroporto internazionale “Federico Fellini” in Repubblica, mentre quella ucraina è la seconda dopo quella italiana, con ben 348 persone. Proprio in funzione di questo è stato presentato per la terza volta un decreto che “consente”, ha spiegato

sempre il Segretario Valentini in Aula, “per le condizioni politiche e sociali dell’Ucraina, che il rientro dei lavoratori temporanei e stagionali possa avvenire, evitando la necessità di dover rientrare

per avere il visto/nullaosta”. In questo modo “fino al 30 giugno i lavoratori ucraini non hanno l’obbligo di rientro nel loro Paese e possono usufruire del permesso di soggiorno”.

Il turismo come “termometro” della crisi Nel 2014 i turisti provenienti dalla Russia rappresentavano l’8,1% del totale (fonte Upeceds), ovvero 160.300 su 2.003.739 visitatori. “Da no-

tare”, riporta però l’ultimo Bollettino di Statistica, “il forte decremento registrato negli arrivi di turisti di nazionalità russa, che si è attestato sul -25,5% rispetto al 2013”. Questo significa che nel 2013 erano stati circa 213mila, con un ‘peso’ assai maggiore in quanto il flusso totale di turisti stranieri in Repubblica era del 5,2% in meno rispetto al 2014. Insomma è vero che ci sono stati meno turisti russi – con le conseguenze economiche di cui sia in Italia che a San Marino si sono lamentati soprattutto commercianti e operatori turistici – ma è anche vero che non hanno mai rappresentato la maggioranza dei visitatori (al massimo si può stimare che 1 su 10, o su 9, fosse russo). Nonostante l’impossibilità di quantificare il mancato incasso da parte degli operatori sammarinesi (è ben difficile che tutti abbiano registrato la provenienza dei clienti e quanto hanno speso nelle loro attività, esclusi ovviamente gli alberghi), il fatto che i turisti russi sono considerati dei ‘top buyer’ rende bene l’idea di quanto siano ‘mancati’ agli operatori economici del Titano in questi ultimi mesi. I turisti russi che arrivano in Italia (e quindi anche a San Marino), oltre ad apprezzarne le bellezze naturali e il patrimonio artistico-culturale, si dedicano soprattutto allo shopping, confermandosi i principali acquirenti del mercato italiano. Tale tendenza è confermata infatti da Global Blue, che ha rilevato fino al 2013 una crescita del 25% dello shopping tax free russo in Italia, con uno scontrino medio di 622 euro. Gli acquisti dei turisti russi si concentrano maggiormente sull’abbigliamento (81% delle vendite), ma è nel comparto gioielleria che destinano il budget più elevato, in media 1.902 euro. Questo fino alla crisi russa, che si può quindi ‘misurare’ in base a quanto viaggiano (e spendono) meno i cittadini della Federazione rispetto a prima.


A T urismo ttualità

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n Italia, preferita di gran lunga a tutte le Regioni. Solo il Lazio è più “amato”

an Marino può riprenderseli

ori, con riflessi negativi sull’indotto, visto che si tratta di ottimi buyer ” riaprire, il Titano partirebbe da un appeal davvero molto consolidato

San Marino seconda meta in Italia Come molti report italiani, anche quello redatto da Ervet spa, pur riferendosi ai

“flussi turistici dalla Federazione Russa verso l’Emilia Romagna”, tratta spesso e volentieri anche di San Marino, meta privilegiata nei tour or-

ganizzati nel Belpaese. Questo grazie al fatto che “l’Italia è una delle destinazioni preferite: già nel2009 era posizionata al sesto posto

nella graduatoria delle principali mete estere, e al primo posto tra i paesi Europei”. Secondo lo studio di Ervet, basato sia su dati statistici che ‘interviste’ ai turisti russi, “tra le regioni visitate nei vari viaggi in Italia, compreso quello del 2012, al primo posto risulta il Lazio, o meglio, Roma, già vista dal 16% degli intervistati. Segue San Marino, sovente abbinato all’Emilia Romagna, rispettivamente con il 14% e il 12%. Con Emilia Romagna si intende quasi esclusivamente Rimini; detengono quote di mercato più marginali le due città d’arte: Bologna (1,1%) e Ravenna (0,6%). Il Veneto è la terza regione per numero di citazioni: in questa regione vengono visitate soprattutto Venezia (12%) e Verona (1,3%). La Toscana è la quarta regione Italiana, scelta per Firenze ma anche per Pisa e Siena”. Come noto “i turisti russi in Italia non sono stanziali: ap-

pena il 4% ha visitato una sola località: nella maggioranza dei casi hanno visto da 3 a 5 siti turistici. Un gruppo, seppur ristretto, ha invece svolto una vacanza molto attiva: si tratta del 24,2%”. Questo significa che optano per il tuor delle città piuttosto che una sola e qui spicca proprio la Repubblica di San Marino, ‘agganciata’ alle città d’arte del centro/nord Italia e alla riviera romagnola: “Rimini”, prosegue il report di Ervet, “rappresenta il punto di partenza e di ritorno per la maggioranza dei tour. Insieme a Rimini, è spesso visitato anche San Marino (dal 63% degli intervistati)”. Si guarda a Rimini per far ‘ri-volare’ il settore “L’Aeroporto di Rimini chiuderà al traffico di linea e charter per alcune settimane dal 1° novembre 2014. Continuate a consultare questa pagina per informazioni sulla riapertura o contattate le Compagnie Aeree.

Arrivederci!” Questo il comunicato che si legge da mesi sul sito del ‘Fellini’ che, al netto delle inchieste giudiziarie, resta comunque un investimento strategico per la riviera e anche per San Marino, soprattutto per quanto riguarda il turismo russo, oggi costretto a venire veicolato su Ancona e in parte su Bologna. Ora pare che l’attesa sia finita, tanto che nei giorni scorsi è arrivata la certificazione di Enac e la presidente Airiminum Laura Fincato ha annunciato che, se non ci saranno ulteriori ostacoli, il 4 marzo potrebbe già atterrare il primo volo, e non a caso sarà dalla Russia. Qualche problema è già emerso, ma Airiminum sembra intenzionata a far riaprire lo scalo riminese quanto prima (si spera per Pasqua la piena operatività), stimando per il 2015 già 350.000 passeggeri. E molti di loro dovrebbero essere gli amati turisti russi.


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La fabbrica per l’uomo e non l’uomo per la fabbrica. Era questa la concezione di azienda per Michele Ferrero, il grande imprenditore piemontese scomparso nei giorni scorsi. A lui si deve la nascita di Nutella, Ferrero Rocher e Tic Tac, giusto per citare qualche prodotto entrato nella quotidianità delle famiglie. Ma Michele Ferrero è stato anche altro, come ricorda Simona Michelotti, amministratore unico del Gruppo Sit, che nel settore dell’imballaggio flessibile è il primo fornitore di Ferrero nel mondo. “Era una persone molto credente, ma anche un innovatore di prodotto, di cultura e di responsabilità sociale. A partire da Imsofer, Impresa Sociale Ferrero. Per dare vita a questo progetto si era recato in Africa e in India per cercare alcune fabbriche in cui far lavorare le persone del posto. Proprio per il mercato indiano, circa dieci anni fa, alcuni professionisti del suo staff erano venuti qui in Sit perché avevano bisogno di una pellicola particolare per avvolgere l’ovetto Kinder. Non un film qualsiasi: un ‘termoformato’ in grado di resistere al caldo dell’estate”. L’amministratore unico del Gruppo Sit lo ricorda con queste parole: “Un talento interiore, umile e semplice. Un valore grande e raro. Molto religioso. Tutti i giorni si recava in azienda ad Alba con l’elicottero e prima di entrare negli stabilimenti si fermava e si inginocchiava a pregare la Madonna”. Uomo attento ai territori, Ferrero aveva un’idea personale sull’ubicazione delle aziende. “Mandava in avanscoperta le persone più

I mprese

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Simona Michelotti ricorda l’imprenditore Michele Ferrero, partner strategico del Gruppo Sit

“Un innovatore di prodotto e di responsabilità sociale” Il progetto Imsofer, l’idea di azienda, la sensibilità verso i dipendenti in difficoltà

esperte e poi interveniva lui – ricorda Simona Michelotti con un sorriso -. Non voleva che le fabbriche fossero vicino al mare perché temeva che i lavoratori poi oziassero, ma nemmeno in altura: riteneva che un’azienda in montagna potesse avere ritmi lenti”. Per Michele Ferrero è sempre stata centrale la relazione con

le persone: dedicò grandi attenzioni ai suoi lavoratori in difficoltà. “Anni fa accadde una disgrazia: un dipendente ebbe un incidente in cui fu coinvolto anche il figlio. L’imprenditore si accollò tutte le spese e permise al lavoratore di stare vicino al piccolo per un anno e mezzo fino alla guarigione. Senza fargli per-

Z oom Papà della bontà: la “regina” Nutella, Tic Tac

e Mon Chéri. Per un mondo molto più dolce... La sintesi più precisa dell’importanza che ha avuto Michele Ferrero nel panorama imprenditoriale è racchiusa nelle motivazioni scritte per la sua nomina a Cavaliere del lavoro. “Amministratore Delegato della P. Ferrero & C. S.p.A. con sede legale in Alba (Cuneo) e direzione generale a Pino Torinese, della quale è stato fondatore nel 1946, unitamente ai genitori ed allo zio, Cavaliere del Lavoro Giovanni Ferrero. L’impulso personale dato da Michele Ferrero, dopo la morte dei fondatori Pietro e Giovanni, da quando egli aveva appena 24 anni, ha fatto sì che l’azienda ricopra un posto preminente

in Italia per la quantità di produzione e di notevole importanza all’estero per la diffusione sempre crescente dei suoi prodotti. Il Gruppo Ferrero dimostra la sua vitalità e la sua importanza con i seguenti dati: 8 miliardi di capitale sociale circa 120 miliardi di fatturato di Gruppo circa 9.000 dipendenti, 3 stabilimenti di produzione in Italia: Alba, Pozzuolo Martesana ed Avellino, 2 stabilimenti di produzione all’estero: Stadt Allendorf in Germania e Viller Ecalles in Francia, 7 consociate estere per la vendita dei prodotti e precisamente: Ferrero GmbH (sede Francoforte), Ferrero France

(sede Parigi), Ferrero Benelux (sede Bruxelles), Ferrero Ltd. (sede Londra), Ferrero Scandinavia A.B. (sede Malmoe) Miralbana A.S. (sede Rapperswill, Svizzera) Ferrero USA-Canada (sede Toronto). Dal 1955 è stato Consigliere dell’Associazione Industriali Dolciari Italiani. Nel 1969 gli fu assegnata il ‘Goldener Zuckerhut’ la massima onorificenza tedesca del settore alimentaredolciario”. Era il 1971… Nato a Dogliani il 26 aprile del 1925, Michele Ferrero è l’inventore dei più famosi prodotti Ferrero: da Nutella (1964)) a Mon Chéri (1956), da Tic Tac (1969) al Ferrero Rocher (1982).

dere il posto di lavoro”. Risale inoltre a circa 30 anni fa invece la creazione della Fondazione Ferrero. Michele Ferrero cercò un foglio di car-

ta, prese una penna e scrisse: “Lavorare, creare, donare”. Il sapere delle sue persone doveva avere uno spazio in cui esprimersi. E’ del tutto normale quindi che il giorno dei suoi funerali, tutta Alba era chiusa a lutto. Un cartello su tutti: “Siamo fieri di te. Grazie Michele”, a testimoniare l’affetto sincero dei compaesani. “La camera ardente è stata allestita tra due stabilimenti e ricoperta da una tela beige. Non c’era alcun servizio di sicurezza: i dipendenti hanno gestito tutto in maniera autonoma, dandosi il cambio. Ai funerali incontrai sua moglie em dandomi la mano, mi ringraziò della presenza. La messa è stata accompagnata dal coro degli ‘Anziani Ferrero’, composto dagli ex lavoratori”. Un’altra idea straordinaria: la vita non finisce con la pensione, anzi. Qualche volta inizia in quel momento. Per i tecnici e gli operai della

“prima mandata” era arrivato il momento dei saluti, ma grazie a Ferrero hanno potuto continuare e continuano tuttora a “lavorare per la comunità del paese”. Simona Michelotti poi ricorda un altro aneddoto. “I macchinari venivano costruiti all’interno dell’azienda e venivano adattati in base alle esigenze. In questo modo i prodotti non potevano venir copiati”. L’imprenditore non rinnegò mai il suo paese, Alba. Anzi, si legò sempre di più, cercando di aiutare lo sviluppo della sua terra. “Per non spopolare la campagna, aveva organizzato un trasporto con piccoli pullman”. Un welfare sui generis, una “fabbrica dal volto umano”, che Simona Michelotti fatto propria. “Mi ha insegnato la gestione dell’impresa e la responsabilità sociale, l’importanza del benessere del lavoratore”. Alessandro Carli


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A fine febbraio apre il showroom monomarca Rossana al Centro Atlante

Colombini, uno sguardo al Monte e uno al mondo Milano: il Gruppo presente sia al Salone del Mobile che all’Expo In concomitanza con le nozze d’oro – il Gruppo Colombini è stato fondato nel 1965 e per luglio ci sarà evento celebrativo che coinvolgerà dipendenti, clienti, rappresentanti, fornitori, amici e istituzioni sammarinesi – l’impresa sammarinese è al lavoro per preparare al meglio una serie di appuntamenti di grande spessore sia all’interno del territorio che nelle vetrine del mondo. In questi giorni è prevista difatti l’apertura di un nuovo showroom monomarca, ubicato nel centro commerciale Atlante, progettato su ben 400 metri quadri di spazio espositivo dallo studio di architettura Venturi. E’ qui che le cucine Rossana racconteranno la loro storia e declineranno la raffinata eleganza degli ultimi modelli della collezione. Un racconto a più voci, grazie alla presenza dello studio Venturi direttamente nello showroom. Un abitare nell’abitare, per accompagnare il cliente (progettista o privato) in un’operazione di eccellenza, suggerirgli percorsi e prodotti supportati da tecnologie in grado di tramutare il desiderio in realtà. Del resto, lo stile è l’espressione del proprio mondo interiore. E’ fatto di dettagli che interagiscono tra loro, creando un segno forte, deciso, all’interno di un’intera gamma di prodotto pensata come un unico sistema. La ricerca di Rossana è rivolta a pensare a prodotti fortemente innovativi in cui l’enfasi tecnologica iperfunzionale, tipica delle cucine professionali, sia stemperata a favore di un estetica più morbida, sofisticata, femminile, in perfetto equilibrio tra funzionalità ed estetica tra tecnologia e design. Mai a discapito della qualità assoluta. “Siamo orgogliosi – dichiara Emanuel Colombini, AD dell’omonimo Gruppo – di poter inaugurare proprio a San Marino, da sempre sede della nostra azienda, un importante showroom in grado di valorizzare al meglio il

brand Rossana. Il legame con questo terra è per noi fortissimo e siamo certi che questo sia uno degli ingredienti che hanno permesso il successo

del nostro Gruppo: puntare su solide basi culturali, condividendo la storia, i valori e le tradizioni del territorio nel quale si opera”.

Salone del Mobile Attraverso i brand Colombini Casa e Febal (a gennaio a Cuneo è stato inaugurato un nuovo showroom), il gruppo

sammarinese parteciperà anche quest’anno al prestigioso Salone del Mobile di Milano, in programma dal 14 al 19 aprile: un evento che nel

2014 ha richiamato 311.781 operatori del settore - 205.464 esteri a cui si aggiungono le oltre 39.000 presenze di pubblico nel weekend e i 6.276 operatori della comunicazione - confermandosi il palcoscenico esclusivo per presentare le ultime novità in fatto di arredo. Alla manifestazione l’azienda del Titano porterà in anteprima una serie di prototipi che poi verranno messi in produzione. Idee che spaziano dalle cucine al living, dalle soluzioni per la zona notte, fino ad arrivare alle camerette per ragazzi, imbottiti, accessori e tanto altro. Nello stand Colombini Casa tutte le ultime novità sia di prodotto che di allestimento del concept store: nuove proposte di prodotto sia per le linee soggiorno e divani, zona notte, zona notte bambini, eccetera. Lo stand Febal Casa invece completerà il percorso di completamento della gamma. Non più solo cucina ma estensione anche alla zona giorno con soggiorno e divano, ed in anteprima per il Salone del Mobile, anche la zona notte. La novità di quest’anno sarà l’allestimento di una zona dedicata alla presentazione dell’azienda Colombini e all’accoglienza di nuovi contatti. Un impegno di spessore, strutturato su una superficie complessiva di 1.000 mq. In fiera, non essendoci “Eurocucina”, le proposte 2015 saranno esposte nei negozi Febal Casa che si trovano in centro a Milano. Il negozio Flagship invece sarà la vetrina per la linea Rossana. Expo Milano Il gruppo Colombini è il main sponsor del padiglione di San Marino e arrederà tutti gli spazi all’interno dello spazio della Repubblica. L’azienda sammarinese, nel periodo della manifestazione, organizzerà per i clienti una serie di visite a Expo e negli showroom a Milano.


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di Alessandro Carli

Il cancelliere Angela Merkel o la cancelliera Angela Merkel? Il ministro o la ministra? E ancora: ingegnere o ingegnera, notaio o notaia, direttore o direttrice? E’ stato proprio una guida pratica alla scrittura – anche quotidiana – il seminario “Errore di genere – informazione e stereotipi”, organizzato dall’Ordine dei giornalisti e dalla Fondazione giornalisti dell’Emilia-Romagna ed inserito nel percorso di formazione professionale continua e obbligatoria prevista dalla Legge. In cattedra all’interno della sede di Confartigianato di Forlì, le giornaliste di GiULiA, Mara Cinquepalmi, Serena Bersani e Beba Gabanelli. A loro il compito di indagare il rapporto tra il linguaggio e l’informazione in quanto al primo, ha rimarcato Cinquepalmi, “viene riconosciuto un ruolo fondamentale nella costruzione sociale”. Dopo aver effettuato un escursus storico sui codici di stile e sul sessismo nella lingua italiana – le relatrici hanno ricordato i testi di Alma Sabatini, Sabino Cassese e Cecilia Robustelli – sono stati presi in esame “illustri casi” di giornalismo: “Il sindaco” (al maschile) che “ha partorito”, ma anche le didascalie che accompagnano i “colonnini morbosi” (quelli che contengono notizie da “strano ma vero” e altre “pruriginosità”)

Prosegue il dialogo e i lavori della Segreteria di Stato per il Lavoro, Cooperazione e Informazione e del Comitato provvisorio della Consulta per l’Informazione e a circa due mesi dall’entrata in vigore nella normativa, sono già stati decise alcune tappe e alcune scadenze mentre si stanno delineando i successivi step. Ai fini dell’Assemblea costitutiva, per l’adesione alla Consulta per l’Informazione, di cui alla Legge 5 dicembre 2014 numero 211, “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione”, sono stati predisposti i seguenti moduli: 1 - La richiesta di adesione alla Consulta per l’Informazione di cui alla Legge numero 211 del 2014, “Legge in materia di editoria e di professione degli operatori dell’informazione”, la quale va trasmessa al Comitato provvisorio. Ricordiamo che possono aderire alla Consulta i gior-

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FIXING - Anno XXIII - n.8 - Venerdì 27 Febbraio 2015

Ordine e Fondazione dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna: il seminario

Errori di genere: cliché tra web e carta stampata Il femminicidio, le pubblicità sessiste, i “casi” della lingua italiana e le fotogallery “pornosoft” di tantissimi giornali online italiani, in cui la donna viene descritta non per la sua bravura ma per la sua bellezza. L’analisi effettuata da Cinquepalmi su come la pubblicità sia sessista è chiarificatrice: il 35% delle pubblicità vede come protagonista una modella mentre nel 20% dei casi si ha una ‘grechina’, una donna decorativa. Le mamme sono solo il 5%. Una pubblicità su due l’uomo è un professionista e una su cinque ha come protagonista un modello. La le differenze non si fermano qui. Anche nelle redazioni dei giornali le donne fanno fatica a emergere: seconda il censimento di ADS, su 65 quotidiani solamente quattro sono diretti da donne. Percentuale che cresce sensibilmente per i settimanali (43), dove l’ago della bilancia è quasi in equilibrio.

Gli errori di genere poi si sono affacciati su altri casi di uso comune: dai detti più tradizionali (“Il cane è il migliore amico dell’uomo ma probabilmente anche della donna” ha spiegato Beba Gabanelli, così come “l’abominevole uomo delle nevi aveva anche un’abominevole donna delle nevi”) alle sfumature che una parola può assumere se avvicinata a un sesso oppure all’altro (“Un ‘buon’ uomo è diversa da una ‘buona’ donna”). Gli errori di genere affondano le radici nella storia, che tende a conformarsi alla “cultura dominante”. Del resto il primo ministro (anzi: “ministra”) della Repubblica italiana è abbastanza recente. Le donne ricoprono ruoli di spicco nella politica da poco tempo. La prima fu Tina Anselmi nel 1976. “Spesso però – hanno rimarcato le giornaliste della Rete

GiULiA – sono le stesse donne che vogliono essere chiamate al maschile, come ad esempio Susanna Camusso, forse perché nell’immaginario collettivo la segretaria è quella che porta il caffè”. Nonostante il “femminile” possa sembrare cacofonico, Mara Cinquepalmi, Serena Bersani e Beba Gabanelli hanno esortato i colleghi presenti a utilizzarlo: “Il ‘suona male’ non sono parametri linguistici”. Il seminario poi ha affrontato la dolorosa piaga del femminicidio. Il delitto d’onore, previsto dal “Codice Rocco”, è stato abrogato solamente nel 1981, dopo la Legge sul divorzio e dopo la normativa sul nuovo diritto di famiglia. Sino al 1981 veniva applicato uno sconto alla pena in quanto veniva contemplato lo “sfregio all’onore”. Un tema che per la stampa può essere molto scivoloso, e

non privo di insidie e di stereotipi. “Spesso l’attenzione viene riposta più sulla vittima che sul carnefice” hanno ammonito le relatrici. Non sono pochi gli articoli che “parlano” di “fascinosa squillo” o “icona di femminilità”, o che cadono nel connubio “donne e motori”. L’esempio riportato all’attenzione dell’aula si lega proprio a quest’ultimo caso. “Alta, mora, fisico mozzafiato al volante di una Ferrari”. Altro esempio di cronaca, quello riportato da “Il Messaggero”. Lei lo lascia, come può accadere. L’uomo abbandonato scatena la sua furia. Nell’articolo però il giornalista ha descritto la donna così: “48 anni carichi di fallimenti, tre figli avuti da due uomini”. Particolari che, hanno detto le giornaliste, “non c’entrano nulla con la violenza”. Attenzione poi alle veline dei carabinieri: le fonti

vanno sempre e comunque verificate. Non potevano poi mancare i riferimenti al giro di prostituzione di Roma Parioli, che ha visto coinvolte due ragazze minorenni. “Non si può parlare di ‘Baby-squillo’ in quanto è un ossimoro. Non erano squillo ma vittime di una violenza”. Sui cliché che arrivano dal mondo pubblicitario, Gabanelli ha spiegato che “i maschi e le femmine sono separati sin dai colori: azzurro per lui, che appare sempre protagonista o autorevole, e rosa per lei, ridotta a gregaria o macchietta. Crescendo le cose cambiano poco: le infermiere sono sempre donne”. In chiusura, lo sport. “In base alla Carta dell’UE sui diritti delle donne allo sport, deve esserci la stessa opportunità di essere rappresentati”, ha raccontato Cinquepalmi, che ha ripercorso le tappe storiche del rapporto tra sport e il mondo femminile, prendendo ad esempio le parole di Ondina Valla: “Avrei dovuto partecipare anche all’Olimpiade precedente, quella del 1932 a Los Angeles. Ma sarei stata l’unica donna della squadra di atletica e così mi dissero che avrei creato dei problemi su una nave piena di uomini. La realtà è che il Vaticano era decisamente contrario allo sport femminile”.

Ecco le indicazioni su come scaricarli. Possono aderire i giornalisti, i pubblicisti e gli editori

Consulta per l’Informazione Riconsegna moduli il 2 marzo nalisti, i pubblicisti e gli editori. 2 - La richiesta di riconoscimento dello stato di Pubblicista, sempre ai fini dell’Assemblea costitutiva per l’adesione alla Consulta per l’Informazione, va trasmessa al Comitato provvisorio consegnandolo a uno dei membri del Comitato provvisorio (elencati in calce). 3 - La richiesta di riconoscimento dello stato di Operatore dell’Informazione/Giornalista, ai fini dell’Assemblea costitutiva per l’adesione alla Consulta per l’Informazione, va trasmessa alla Commissione di Vigilanza e deve

essere presentata presso la Segreteria di Stato con delega all’Informazione, la firma del dichiarante deve essere apposta davanti al funzionario dell’amministrazione che ritira la richiesta. 4 - Tale dichiarazione può essere trasmessa a mezzo Fax al numero 0549/882535, nel qual caso deve essere corredata da copia del documento di identità con in calce la dichiarazione di conformità all’originale della copia di atti, documenti. 5 - La firma del dichiarante sulla dichiarazione di conformità all’originale della copia di atti, documenti va ap-

posta anche a margine di ogni eventuale pagina intermedia. I moduli relativi alle superiori richieste sono scaricabile dal sito della Segreteria di Stato per il Lavoro, Cooperazione e Informazione oppure è possibile richiederli anche al Comitato Provvisorio della Consulta all’indirizzo di posta elettronica: comitato.provvisorio.consulta@ gmail.com. Repubblica di San Marino, Contrada del Collegio, 38 – 47890 San Marino Tel. +378 (0549) 885336 – Fax +378 (0549) 882535 – seg reteria.lavoro@gov.sm www.lavoro.sm.

Gli operatori dell’informazione e gli editori che fossero già in possesso dei requisiti per l’iscrizione alla Consulta per l’informazione, come stabilito dalla Legge numero 211 del 2014 potranno fare richiesta di adesione alla Consulta anche il giorno stesso dell’Assemblea costitutiva compilando la richiesta di adesione e presentando i documenti necessari. Coloro che rientrano invece tra i requisiti previsti dalle norme transitorie di cui all’articolo 37 delle Legge numero 211 del 2014, dovranno far pervenire la richiesta di riconoscimento come da su-

periori indicazioni al Comitato provvisorio e/o alla Segreteria di Stato con delega all’Informazione entro le ore 10 di lunedì 2 marzo. Per informazioni è possibile contattare il Comitato provvisorio della Consulta o la Segreteria di Stato con delega all’Informazione. Si ricorda infine che il Comitato provvisorio della Consulta è composto da: Antonio Fabbri, Franco Cavalli, Davide Giardi, Silvia Pelliccioni, Marco Severini e Pier Paolo Villani, e che la data dell’Assemblea costituente sarà resa pubblica con successiva comunicazione.


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L’iconografia urbana di Roma

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I luoghi sono stati interpretati con una diversa espressività

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Al Museo della Capitale circa 80 scatti di grandi Maestri: un’opportunità per riflettere sulla fotografia e sul suo ruolo di “racconto dei cambiamenti” Mai come in questi giorni si parla del centro di Roma e delle sue bellezze artistiche. Ma ai fatti di cronaca legati ai danni provocati dagli hooligans del Feyenoord (su tutti, gli atti di vandalismo contro la “Barcaccia” del BerniCirca ottanta immagini che vanno dagli anni Ottanta al Duemila, rappresentative di alcuni dei più importanti fotografi italiani – nove nomi di indiscussa fama - sono allestite in “Basilico, Berengo Gardin, Bossaglia Chiaramonte, Cresci, Ghirri, Guidi, Jemolo, Koch”, la mostra ospitata sino all’8 marzo 2015 nelle sale espositive al piano terreno del Museo di Roma. Queste fotografie, provenienti dalla sezione contemporanea dell’Archivio Fotografico di Palazzo Braschi, raccontano – con la cura di Anita Margiotta - la città di Roma mostrando le importanti trasformazioni che ha subito negli ultimi decenni, offrendo nel contempo un’opportunità di riflessione sulla fotografia contemporanea e sulla sua ricerca di nuove iconografie del paesaggio urbano. Un archivio depositario di una raccolta storica di notevole importanza, che nel tempo ha esteso le sue competenze riservando uno spazio all’arte fotografica contemporanea. Alla donazione di dieci opere che Gianni Berengo Gardin volle fare nel 1986, seguì l’acquisizione di fotografie di Gabriele Basilico, Roberto Bossaglia, Giovanni Chiaramonte, Mario Cresci, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Roberto Koch e, ultimo, Andrea Jemolo. Ed ecco che, grazie alle immagini di questi artisti, scorrono davanti agli occhi soggetti familiari e inconfondibili come San Pietro, Piazza Navona, il Pantheon che si me-

ni), vogliamo contrapporre la delicatezza delle fotografie che un gruppo di grandi artisti - Basilico, Berengo Gardin, Bossaglia Chiaramonte, Cresci, Ghirri, Guidi, Jemolo, Koch - ha scattato in passato. La mostra è ospitata sino all’8 marzo

scolano a scene della vita quotidiana della città in rioni come Trastevere o Campo de’ Fiori o nel traffico di tutti i giorni. Anche se appare evidente che gli autori hanno interpretato i luoghi con una diversa espressività, aperta a nuovi significati oltre la documentazione. Particolarmente interessanti le rappresentazioni dei cantieri delle grandi opere pubbliche che hanno preceduto e accompagnato l’arrivo del nuovo millennio. E in questo percorso, urbano e fotografico insieme, saranno esposte anche due foto dell’Ara Pacis prima dell’intervento di Richard Meier e durante gli interventi successivi al suo progetto. L’arco di tempo raccontato grazie a questa mostra presenta anche il passaggio, importantissimo, dall’analogico al digitale. Infatti, mentre si abbandonano i processi di ripresa sviluppo e stampa, la

2015 nelle sale espositive al piano terreno del Museo di Roma. “Scorrono sotto l’occhio del visitatore della mostra - scrive la curatrice Anita Margiotta - soggetti familiari e inconfondibili: San Pietro, Castel Sant’Angelo, piazza Navona, il Pan-

fotografia intesa come documento, diventa – trasformazione epocale - fotografia come opera d’espressione, superando così la classica distinzione fra artista e fotografo. La Sala della Fotografia al secondo piano del Museo, appositamente riallestita in occasione del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, ospita invece l’esposizione “Roma e la Grande Guerra. 1915 – 1918.”, curata da Anita Margiotta e Maria Elisa Tittoni. 35 immagini provenienti dai fondi dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma che illustrano come Roma, anche se lontana dal teatro degli scontri, affrontò da protagonista quegli anni. Una piccola ma preziosa esposizione che vedrà anche i ritratti di alcuni dei protagonisti di quegli anni: dai reali d’Inghilterra a Papa Benedetto XV e al Presidente del Consiglio Salandra che con il Mini-

theon, accanto a scene di vita quotidiana in Trastevere, a Campo dei Fiori, alle fermate degli autobus, nel traffico cittadino già caotico”. Un’opportunità per riflettere sulla fotografia e sul suo ruolo di “racconto” urbano.

stro degli Esteri Sonnino appoggiò l’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Francia e dell’Inghilterra. Una piccola sezione sarà poi dedicata ad alcune rare fotografie dal fronte alpino, ricordo della guerra di un reduce romano. “Scorrono sotto l’occhio del visitatore della mostra - scrive la curatrice Anita Margiotta - soggetti familiari e inconfondibili: San Pietro, Castel Sant’Angelo, piazza Navona, il Pantheon, accanto a scene di vita quotidiana in Trastevere, a Campo dei Fiori, alle fermate degli autobus, nel traffico cittadino già caotico. E ancora i cantieri delle grandi opere pubbliche che hanno preceduto e accompagnato l’arrivo del Duemila, fino alle nuove costruzioni opera dei più rinomati architetti. Emblematica di questo percorso urbano e fotografico è proprio l’Ara Pacis della quale compaiono in mostra due fotografie, nell’assetto

precedente e durante i lavori per l’attuale sistemazione ideata da Richard Meier. Appare però subito evidente che gli autori non hanno avuto come scopo primario quello di documentare una piazza o un palazzo, ma di interpretare i luoghi con una diversa espressività, aperta a nuovi significati oltre la documentazione, capaci di cogliere l’essenziale di ciò che pongono di fronte all’obbiettivo secondo la loro personale ricerca artistica. Proprio nell’arco di tempo preso in considerazione da questa mostra , grazie al passaggio dall’analogico al digitale e all’abbandono senza ritorno dei processi di ripresa, sviluppo e stampa, avviene il cambiamento epocale, da tutto riconosciuto come tale, dalla fotografia documento alla fotografia come opera d’espressione, nell’annullamento finale della classica distinzione fra artista e fotografo”.

Mostre

Viaggio ne “Il mondo di Suskov”: le parole di Vittorio Sgarbi “La fede si esprime nella pittura, che resta, per tutta la durata del Regime Comunista, un’esperienza segreta e privata, ma necessaria per placare l’urgente sete spirituale. Negli anni Quaranta e Cinquanta elabora un programma ambizioso e complesso: il Nuovo Testamento. Progetto che resta incompiuto, ma che getta le fondamenta del suo progetto, tenuto forzosamente celato dalle circostanze politiche contemporanee. La qualità delle sue tavole risente del soffocamento della censura, alla quale deve forzosamente sottostare. Figure ingenue e didascaliche si ergono immobili su sfondi cromatici vivaci, statici, bloccati da una sorta di catena ideologica invisibile”. Un energico Vittorio Sgarbi ha inaugurato la mostra “Il Mondo di Suskov”, monografica dedicata all’architetto, scultore e pittore russo Fedor Kuz’mich Suskov, icona del ‘900 che dà voce ad

un’intera generazione di artisti e letterati, che hanno saputo coltivare la loro religiosità, senza piegarsi alla dittatura culturale stalinista. La mostra, concepita grazie all’aiuto dell’art director Eva Frisoni, resterà aperta sino al 21 marzo all’interno della Galleria San Marino in Palazzo Arzilli, portando in Repubblica oltre 50 opere fra le più rappresentative dell’immane produzione, scelte sotto la guida del critico e curatore, Vittorio Sgarbi. Sgarbi che durante la cerimonia inaugurale ha sottolineato come “gli elementi per cui Suskov si possa affermare nella storia ci sono. Guardate con i vostri occhi le immagini, con la Libertà che è tipica della vostra Repubblica. Rispetto ad altri artisti, Morandi per esempio, Suskov ha una varietà incredibile di temi: storia, religione, paesaggi, politica. Una personalità complessa che oggi affianco ad un artista italiano

a lui simile, Mario Sironi, grande artista fascista. Entrambe vivono drammi esistenziali e la caduta di grandi ideologie e trasmettono in arte il loro sentire andando oltre ai periodi storici ed al comune pensiero”. La mostra si fregia di quattro Patrocini (Segreteria di Stato Affari Esteri, Segreteria di Stato Istruzione e Cultura, Segreteria di Stato Industria, Segreteria di Stato Turismo,) ma anche del supporto dell’Ambasciata di San Marino in Svizzera e del Consolato Russo a San Marino. Partner dell’evento oltre alla Galleria Arzilli e all’omonima gioielleria, anche il Gruppo Grand Hotel, da sempre molto attento alle iniziative culturali, e Banca CIS, che esprime la propria sensibilità verso l’Arte tramite il Fondo Scudo Arte Moderna che vanta oltre 50 opere di grande livello. a cura della Red. ec.



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