Fixing 2024 nr. 2

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Anno XXXII - n.2 - 1,50 euro

E ditoriale Energetici: l’autonomia dov’è finita?

Mentre il dibattito sull’Unione Europea viene infarcito di “sovranità” anche dove non servirebbe (è un Accordo di Associazione, non un’Adesione), sull’energia non c’è la stessa appassionata difesa della propria autonomia. Eppure la “sovranità energetica” è un tema reale, concreto e perché no, anche aggredibile politicamente anche sui social. Ma nasconde un’insidia purtroppo evidente: le politiche energetiche di un Paese sono di fatto delle scelte e la politica certe scelte fa fatica a farle. Nonostante poi sia costretta a tagliare servizi o aumentare le bollette, privando nello stesso tempo le imprese di risorse e strumenti di competitività che poi, logicamente, andranno a diminuire anche il loro contributo in termini di investimenti, occupazione e fiscalità, alimentando quel circuito negativo per cui di fronte a minori incassi, lo Stato sarà costretto di nuovo a tagliare servizi e aumentare le bollette. Insomma, il contrario di ciò che andrebbe fatto. Il fatto che invece di trattare con la Commissione europea l’accesso al mercato degli energetici con qualche vantaggio per il sistema sammarinese, sia stata trattata la permanenza del monopolio sugli energetici la dice lunga su questo fronte. Ma quello riguarda le tariffe e i servizi, quindi solo una parte della faccenda. E gli investimenti? Dove sono gli impianti pubblici (anche in partnership con i privati) per la produzione di energia, per lo smaltimento dei rifiuti, la captazione e depurazione delle acque? E dove sono gli strumenti per le imprese di investire in tecnologie volte alla riduzione dei consumi e alla sostenibilità? Sono risposte che vanno date. Daniele Bartolucci

Direttore Daniele Bartolucci

Venerdì 19 Gennaio 2024

La soglia degli 11mila pensionati è superata

I Nforma

Sostenibilità 3 corsi sulla “S” di Social

Ben 536 nuovi solo nei primi nove mesi del 2023. Il monito del FMI: “Servirà un’altra riforma”, quella fatta nel 2022 ha solo preso tempo a pag.2

Expo25

“Una vetrina per il Paese e le imprese”

a pag.5

C ultura

Gli effetti dell’ultima riforma si vedranno sicuramente nei bilanci, grazie all’aumento delle aliquote e ai rinnovi contrattuali, ma anche così “servirà una riforma complementare”, ha ammonito il FMI nell’ultimo report diramato su San Marino. Le motivazioni sono le stesse che hanno spinto gli interventi del 2022, enfatizzati ora da un calo impressionante della natalità e dai mancati interventi su Fondiss (la cui riforma si è persa nelle agende dei vari Governi) e sulla governance dei fondi pensione in funzione di una più redditizia e diversificata gestione dei capitali amministrati. Nel frattempo i numeri non sono certo quelli di un sistema sostenibile: per 1 pensionato ci sono solo 2 lavoratori che versano i contributi, e oltre 7.800 di questi sono frontalieri. Bartolucci alle pagg. 6-7

Il Vita Sanctorum è a “casa”

alle pagg.9-11

spazio riservato all’indirizzo


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di Daniele Bartolucci

Tre corsi distinti, ma con un unico e comune obiettivo, ovvero focalizzare l’attenzione delle imprese sulla valutazione del proprio impatto sociale, per quanto riguarda sia le azioni svolte all’interno dell’azienda (dai propri dipendenti e collaboratori, compresa l’uguaglianza di genere), sia quelle all’esterno, in particolare nei rapporti con le comunità locali. In pratica, la S di Social degli ESG, che insieme ai fattori ambientali e di governance stanno ridefinendo il modo in cui si deve pensare agli investimenti in funzione della sostenibilità. Questo vale soprattutto per le imprese, chiamate a dimostrare la propria sostenibilità non solo economico, ma anche a livello ambientale, sociale e organizzativo: con questa consapevolezza e al fine di assistere le aziende in questa nuova dimensione, INforma – la struttura di formazione di ANIS – ha ideato tre corsi specifici sulla valutazione dell’impatto sull’uguaglianza di genere, sui rapporti con le comunità locali e sulla vita dei lavoratori, che si svolgeranno nel mese di febbraio, come fossero moduli di un unico corso. L’obiettivo, infatti, è quello di approfondire l’argomento e “riempire” di contenuti quella S, dando alle imprese tutti gli strumenti per poter valutare i vari tipi

F ormazione

FIXING - Anno XXXII - n.2 - Venerdì 19 Gennaio 2024

L’obiettivo è dotare le aziende di strumenti efficaci per affrontare il cruciale tema della sostenibilità

Valutare l’impatto sociale è strategico per le imprese I 3 corsi di INforma focalizzati sulla S di ESG: lavoratori, parità di genere e comunità locali di impatto delle proprie attività e soprattutto misurarli, e di conseguenza decidere come e dove intervenire per migliorare. Anche per questo tutti e tre i corsi sono destinati agli imprenditori stessi, ma soprattutto ai dirigenti, manager e responsabili di Risorse umane, Marketing e Qualità. L’innovazione a cui le imprese devono infatti approcciarsi è la traduzione in numeri di questi impatti, che andranno a formare il report di sostenibilità. Un’attività che già oggi è obbligatoria per una certa tipologia di aziende (per dimensione o perché quotate in borsa), ma che per diverse ragioni coinvolge praticamente anche tutte le altre. Sia quelle che vanno direttamente sul mercato, perché i consumatori scelgono in base a queste evidenze, sia quelle che vi arrivano indirettamente perché inseriti nella filiera di altre

aziende più grandi, le quali hanno l’esigenza di allineare ai propri standard anche i fornitori. Efficace, in tal senso, la scelta di INforma di proporre alcuni docenti con un’esperienza internazionale in ambito accademico come Pietro Versari, Maria Carmen Punzi e Riccardo Maiolini, oltre a quella professionale e aziendale, come Lino Sbraccia. Uguaglianza di genere Il primo corso, “La valutazione dell’impatto sull’uguaglianza di genere. L’identificazione e la misurazione di indicatori per la sostenibilità aziendale”, si suddivide in due moduli di 4 ore (il 15 febbraio dalle 14 alle 18 e il 16 febbraio dalle 9 alle 13) e vedrà come docente Maria Carmen Punzi: oltre ad essere Dottoranda di ricerca alla Rotterdam School of Management, ha già lavorato con aziende

la complessità dell’argomento, emerge la necessità per le aziende di imparare come valutarlo efficacemente, al fine di garantire che stiano apportando un contributo positivo e duraturo alle comunità in cui operano.

come PwC, Vodafone, Bill & Melinda Gates e il Sanitation and Hygiene Fund (Nazioni Unite). L’uguaglianza di genere è un tema cruciale che le imprese devono affrontare, sia da una prospettiva di giustizia sociale che come motore di successo aziendale. Investitori, impiegati e consumatori sono sempre più interessati ai numeri e alle pratiche aziendali relativi all’uguaglianza di genere, ma valutare l’impatto sociale di queste iniziative può essere un compito complesso e sfidante. In questo workshop, i partecipanti impareranno come condurre valutazioni d’impatto sull’uguaglianza di genere e valutare l’efficacia delle iniziative di uguaglianza di genere della propria azienda. Comunità locali Il 22 febbraio (dalle 14 alle 18) e il 23 febbraio (dalle 9 alle 13), si svolgerà invece il corso su “La valutazione dell’impatto dei rapporti dell’azienda con le comunità locali. Collaborazione e trasparenza per creare valore per il tuo business”. In questo caso i docenti saranno due: il Prof. Riccardo Maiolini, Direttore dell’Institute for Entrepreneurship (IFE) presso la John Cabot University, tra i massimi esperti di Innovazione Sociale in Italia (è coautore del primo Rapporto italiano sull’innovazione sociale nel 2014), ma anche all’estero, essendo

stato anche visiting Ph.D. nel 2010 alla Copenhagen Business School; al suo fianco ci sarà il Prof. Pietro Versari, visiting professor nel dipartimento di “Business-Society management” della Rotterdam School of Management dove è titolare dei corsi “International business from a societal perspective” e “Implementing sustainability strategy”; e lecturer presso la John Cabot University, dove è titolare del corso “Social Entrepreneurship”. L’obiettivo del worskhop è di affrontare le attuali best practices nella valutazione di impatto sociale nel lavoro con le comunità locali, e a seguire presentare una serie framework teorici utili a impostare strategie di lavoro con le comunità locali in modo aumentare l’impatto sociale creato con le stesse. Lo sviluppo di attività con le comunità locali sta diventando una forma sempre più importante di impatto sociale per le aziende. Inoltre, tali attività sono ora considerate in diversi standard internazioali di reporting sulla sostenibilità, sottolineando l’importanza di coinvolgere e investire nelle comunità locali. Coinvolgendo le comunità locali nei processi decisionali e collaborando con esse per identificare e affrontare le principali questioni sociali ed ambientali, le aziende possono creare valore condiviso per la comunità e per il business. Data

Vita dei lavoratori “La valutazione dell’impatto delle attività aziendali sulla vita dei lavoratori. Un’opportunità di fidelizzazione dei dipendenti” è invece il titolo del terzo corso, che si svolgerà tra il 26 febbraio (dalle 14 alle 18) e il 27 febbraio (dalle 9 alle 13). Anche in questo caso ci saranno due docenti: oltre al Prof. Pietro Versari, ci sarà Lino Sbraccia, il quale oltre ad essere Partner e Amministratore unico di Impact Srl società che opera nel settore della consulenza di strategia aziendale e del temporary manager - si occupa da oltre 15 anni delle tematiche legate alla Responsabilità Sociale di Impresa, curandone, presso aziende esistenti e start-up, sia l’aspetto divulgativo che l’applicazione strategica e la diffusione di buone pratiche. Il workshop coprirà una serie di argomenti riguardanti la misurazione dell’impatto sociale per quanto riguarda le attività sui propri dipendenti, analizzando come la tematica viene considerata dai principali framework di sustainability reporting, incluse le recenti normative Europee. Inoltre verranno proposte anche alcune flessibili metodologie di ricerca e programmi di HR, in modo da poter adattare il concetto di impatto sociale al proprio contesto aziendale. Verranno anche presentate alcune best practices relative alla creazione di impatto sui propri dipendenti, con particolare attenzione al valore della partecipazione dei dipendenti alla vita decisionale dell’organizzazione e al controllo del proprio sviluppo professionale all’interno di essa. Per ulteriori informazioni contattare il responsabile di Informa, dott. Roberto Parma: informa@anis.sm o 0549 873925.


V iabilità

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La nuova maxi rotatoria tra la SS16 e la Consolare di San Marino (SS72) è finalmente aperta al traffico. Anche se fa ancora eccezione il braccio lato mare - e quindi si tratta di un ripristino della viabilità in una configurazione non definitiva - l’intervento consente finalmente a chi proviene da sud di girare intorno alla grande rotatoria ancora in costruzione, per imboccare la Consolare di San Marino e dirigersi verso il casello autostradale Rimini Sud. E al contrario per chi percorre la Consolare venendo da monte verso mare, può percorrere la rotatoria e proseguire in direzione Ravenna. Poco prima della riapertura è stato fatto un sopralluogo sul grande cantiere della Statale 16, a cui hanno partecipato anche il Sindaco Jamil Sadegholvaad, gli assessori Roberta Frisoni e Mattia Morolli con i tecnici del Comune di Anas e di Autostrade, per fare il punto della situazione. La nuova viabilità In particolare, per chi viene da Riccione sarà possibile dirigersi verso l’autostrada e verso San Marino, senza dover arrivare alla rotatoria con via della Fiera. Stessa cosa per chi viene da San Marino oppure dall’autostrada, potrà dirigersi verso la fiera, in direzione Ravenna, seguendo direttamente il senso della rotatoria e imboccando la statale 16 in direzione nord.

L avoro

L’opera è stata progettata con un raggio di 100 metri e agevolerà il collegamento con il Titano

Aperta la nuova maxirotatoria tra SS16 e Consolare San Marino Manca ancora il “braccio lato mare”, ma la viabilità da sud viene ripristinata in toto

“Si tratta di un piccolo beneficio sulla circolazione della rotatoria, seppure ancora parziale”, ammettono da Rimini, “solo un anticipo degli indubbi benefici che porte-

ranno i cantieri, su cui sta lavorando la società Autostrade sulla statale 16, una volta che saranno completati i lavori. Un piano di opere che consentiranno, grazie a un inve-

Interventi in materia di accesso alla Cassa Integrazione Guadagni: un mese in più In via temporanea e solo per l’anno 2024, il periodo massimo di utilizzo della Cassa Integrazione è stato elevato da 4 a 5 mesi. Così il DD 197/2023. Resta invece invariata, annota ANIS, “la possibilità di ricorrere a tale strumento in via ordinaria per i primi due mesi, mentre dal terzo al quinto mese sarà necessario richiedere la proroga alla Commissione

CIG con le consuete modalità. Vengono confermati in via definitiva gli articoli 2 e 3 così come già disciplinati dal previgente decreto n. 4 del 2023”. ANIS inoltre informa tutte le imprese che utilizzano la Cassa Integrazione Causa 1) maltempo che la richiesta di modificare la norma vigente al fine di potervi ricorrere anche per attività svolte al di fuori del

territorio di San Marino non è stata accolta giustificata dal fatto che l’ISS non è in grado di poter controllare il suo corretto utilizzo. A questo proposito”, conclude ANIS, “ricordiamo che la pratica di Cassa integrazione per Maltempo deve indicare l’indirizzo del cantiere presso il quale non è possibile lavorare e non l’indirizzo della sede sociale”.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Daniele Bartolucci d.bartolucci@fixing.sm Redattore Alessandro Carli a.carli@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing 0549.873925 commerciale@fixing.sm

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Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Linotipia Riminese Via San Leo, 10 47922 Rimini Italia

Stampa Studiostampa New Age Strada Rovereta, 42 47899 Falciano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’in­terno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Au­to­rizzazione n.711 del 16/02/2005 della Di­rezione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

stimento di circa 10 milioni di euro, di ricucire la storica frattura del territorio, compattando la città a mare e a monte dell’Adriatica. La nuova maxi rotatoria all’intersezione tra

SS16 e SS72 (Consolare di San Marino), è stata progettata con un diametro di più di 100 metri e agevolerà il collegamento sia verso il centro e sia verso San Marino”.

Cosa manca ancora “Sono attesi ancora mesi di lavoro e qualche disagio”, fanno sapere in una nota stampa le istituzioni riminesi, “ma l’apertura della rotatoria rappresenta un importante passo avanti verso la normalizzazione della circolazione. Anche se, infatti, la configurazione della viabilità non sarà quella definitiva, questa parziale apertura permetterà di alleggerire il traffico all’incrocio e sul quadrante di via della Fiera, soprattutto negli orari di punta”. Nel frattempo, su via della Repubblica continuano i lavori per la realizzazione del sottopasso carrabile e, dunque, il braccio lato mare della rotatoria resterà chiuso. In questa fase non sarà ancora possibile, quindi, accedere da via della Repubblica alla nuova rotatoria, né dalla rotatoria uscire in direzione mare. Daniele Bartolucci


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V iaggi

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Migliora la classifica del Monte: 20esimo nel 2022, 21esimo lo scorso anno

Henley Passport, Titano in 18esima posizione Per San Marino, nel 2024, ingresso senza visto in 172 destinazioni Sei Paesi condividono il primo posto per “accesso senza visto” e numero destinazioni: a rivelarlo è l’Index Henley Passport 2024, che si basa su dati esclusivi e ufficiali dell’International Air Transport Association (IATA). Quattro stati membri dell’UE – Francia, Germania, Italia e Spagna – si uniscono a Giappone e Singapore nel vantare i passaporti più potenti al mondo, con i loro cittadini in grado di visitare sorprendentemente 194 destinazioni su 227 in tutto il mondo senza visto. Christian H. Kaelin , presidente di Henley & Partners, ha affermato che, sebbene la tendenza generale nella storia della classifica creata 19 anni fa sia stata verso una maggiore libertà di viaggio, il divario di mobilità globale tra questi paesi nella parte superiore e inferiore dell’indice è ora più ampio che mai.

“Il numero medio di destinazioni a cui i viaggiatori possono accedere senza visto è quasi raddoppiato, passando da 58 nel 2006 a 111 nel 2024. Con l’inizio del nuovo anno, i paesi in cima alla classifica sono ora in grado di viaggia-

re verso l’incredibile cifra di 166 destinazioni in più”. In questa classifica mondiale San Marino, si posizione piuttosto bene: 18esima, in crescita rispetto al passato (21esima nel 2021, 20esima nel 2022, 21esima lo scorso

anno). Per il Titano, nel 2024, ingresso senza visto in 172 destinazioni. Il passaporto del Titano Il passaporto di San Marino è molto simile a quello italiano, a eccezione del colore di co-

pertina che è blu. Al centro è riportato lo stemma di San Marino e le scritte “Repubblica di San Marino” e “Passaporto”. Nel caso di passaporti biometrici è presente anche il logo biometrico. Lo standard utilizzato è quello dei passa-

F ormazione

porti dell’Unione europea. Nel passaporto sammarinese le informazioni sull’identità del titolare si trovano nella seconda pagina di copertina, e sono corredate da una fotografia e da una sezione leggibile elettronicamente. Altre informazioni di identità si trovano a pagina 2, mentre a pagina 3 c’è lo spazio per allegare eventuali figli al passaporto. La pagina 4 è dedicata all’autorità, e viene apposto il timbro e la firma dell’autorità che ha emesso il passaporto. Tutte le informazioni appaiono in italiano, inglese e francese. Le pagine finali sono dedicate ai visti e ai timbri dei paesi visitati. Il passaporto ordinario viene rilasciato dall’Ufficio Passaporti presso lo Stato Civile (Centro Uffici di Borgo Maggiore – via 28 luglio n. 196 – tel. 0549.88.22.37-38-09 – segreteria.passaporti@pa.sm). Alessandro Carli

San Marino, Segreteria agli Affari Esteri: le opportunità “Ytili Fellowship Program”

La Segreteria di Stato e il Dipartimento Affari Esteri della Repubblica di San Marino rendono noto un’interessante programma di scambio per lo sviluppo professionale finanziato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, previsto nel prossimo autunno 2024. L’opportunità è rivolta a giovani imprenditori commerciali o sociali, cittadini e residenti di 49 Paesi europei, tra cui San Marino e

di età compresa tra i 25 e i 35 anni. L’iniziativa per i giovani leader dell’innovazione transatlantica (YTILI) coinvolgerà una corte di giovani imprenditori europei nelle attività del programma per migliorare il dialogo transatlantico tra i leader d’impresa d’Europa e degli Stati Uniti, al fine di acquisire prospettive e confrontarsi con il settore imprenditoriale statunitense per creare una collaborazione culturale.

Il programma sarà attuato modello ibrido, con attività virtuali che precedono uno scambio di persona con sede negli Stati Uniti. La parte dello scambio statunitense avrà luogo per sei settimane nell’autunno del 2024. Gli interessati possono candidarsi entro il 30 gennaio 2024 al link: www.ytili.org. Coloro che sono interessati alla partecipazione possono trovare tutte le informazioni, al seguente link: www. ytili.org.


T urismo

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Già partiti i preparativi: anche ASE-CC avrà un ruolo più attivo e operativo

“Expo, una vetrina unica per tutta San Marino” Presentata la partecipazione: visibilità e opportunità per le imprese La Repubblica di San Marino è chiamata, ancora una volta, ad affermare la propria identità e la propria visione internazionale per promuovere turismo, cultura, tradizioni, impresa, opportunità di sviluppo e territorio attraverso il più importante evento a valenza universale. Il Congresso di Stato ha autorizzato la partecipazione della Repubblica di San Marino all’Esposizione Universale di Osaka 2025 che si svolgerà dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 ed ha istituito il Commissariato Generale nominando Filippo Francini Commissario. Come noto, la partecipazione è stata confermata con la firma dell’accordo presso l’ambasciata del Giappone dello scorso 27 dicembre, che ha ufficialmente avviato i lavori in vista dell’inaugurazione del prossimo Expo. Un percorso che coinvolgerà anche le imprese sammarinesi,

D esign

alle quali viene offerta la possibilità di presentarsi non solo come sponsor o fornitori del Padiglione di San Marino, ma anche come protagonisti delle giornate dedicate al matching e, volendo, anche degli eventi a carattere economico sia dentro che fuori dell’area Expo. Inoltre, a tal

proposito, anche l’Agenzia per lo Sviluppo - Camera di Commercio avrà un ruolo ancora più attivo e operativo in questa nuova edizione. A presentare questa e le altre iniziative, sono stati il Segretario di Stato per il Turismo con delega all’Expo Federico Pedini Amati e il Commissa-

Studenti e docenti dell’Università di San Marino cureranno il concept del padiglione Gli interni del padiglione del Titano all’Expo 2025 Osaka verranno progettati dagli studenti dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino insieme ai docenti del corso di laurea in Design. A stabilirlo un accordo sottoscritto giovedì scorso, 11 gennaio, dal Rettore dell’Ateneo, Corrado Petrocelli, e dal Commissario Generale del governo sammarinese per la partecipazione all’Esposizione Universale, Filippo Francini, insieme ai principali accademici coinvolti. Il documento prevede “un programma di collaborazione di ricerca e sviluppo finalizzato alla concettualizzazione dell’Interior Design e della Visual Identity per la futura realizzazione del padiglione nazionale”, definendo “in particolare il concetto generale e il mood dello spazio, lo zoning delle funzioni e delle attività, il

layout ai vari livelli, le sezioni, le indicazioni sui colori, i materiali dell’allestimento e l’immagine generale degli interni”. Per quanto riguarda l’identità visiva, verrà definita una prima ipotesi di logo, della comunicazione e dell’eventuale merchandising. Il percorso che porterà al progetto finale vedrà coinvolti, insieme ai docenti, tre gruppi di lavoro, ciascuno dei quali composto da un massimo di quattro studenti selezionati in base al

curriculum accademico e al portfolio. I vincitori, insieme ai responsabili scientifici, saranno invitati dal Commissariato a visitare il padiglione durante l’appuntamento giapponese. L’Ateneo sammarinese conferma così le proprie attività a supporto del Paese e delle istituzioni nelle iniziative sviluppate nel territorio e fuori dai confini della repubblica, dopo aver già collaborato al progetto per il padiglione del Titano all’Esposizione Universale di Dubai 2020.

rio Generale Filippo Francini, durante la conferenza stampa volta a svelare le prime anticipazioni sul progetto e per comunicare l’avvio delle operazioni che porteranno “all’atterraggio” sammarinese a Osaka. La conferenza si è aperta con il ricordo di Mauro Maiani, commissario nelle precedenti edizioni di Expo e uomo che ha da sempre sostenuto l’importanza della partecipazione sammarinese alle varie esposizioni universali e che proprio in occasione di Expo Dubai 2023 ha tragicamente perso la vita. “Il Congresso di Stato ha scelto di esserci ancora”, ha spiegato il Segretario di Stato Federico Pedini Amati, “anche alla luce dei risultati prestigiosi ottenuti nell’edizione che si è tenuta negli Emirati Arabi dove la Repubblica di San Marino si è ritagliata un ruolo da protagonista alla pari dei grandi stati del mondo e dove, grazie al lavoro di Mauro Maiani prima e di Filippo Francini poi, è riuscita a strin-

gere accordi fondamentali nei diversi settori. L’Expo ha ricordato Pedini Amati- non è solo turismo, cultura o impresa. Expo è identità nazionale a 360 gradi, è un’occasione unica per presentare il Paese al mondo, è la vetrina migliore per presentare tradizioni e culture ed è l’occasione per coinvolgere i nostri giovani mettendoli in rete con quelli di tutti gli altri Paesi”. Expo 2025 Osaka nasce con un particolare focus sul percorso di avvicinamento al 2030 e agli Obiettivi dell’Agenda delle Nazioni Unite per la sostenibilità. La tecnologia e la sostenibilità caratterizzeranno in maniera rilevante questa eduzione, la seconda ospitata da Osaka dopo quella del 1970. “Designing future Society for our lives” è il tema scelto dall’organizzazione giapponese un tema che vuole richiamare la responsabilità di ogni individuo nel raggiungere la propria aspirazione di vita per creare una visione condivisa di una società sostenibile. I sottotemi sono: Saving Lives sugli stili di vita, la nutrizione, il benessere e la salute; Empowering Lives legato all’educazione, all’AI e al lavoro; Connecting Lives sui temi della società e del senso di comunità. Al momento a San Marino è stato assegnato un Padiglione nel cluster “Saving lives”. L’area espositiva dove sorgerà l’Expo di Osaka avrà una superficie complessiva di 390 ettari dei quali 155 saranno utilizzati per esibizioni e altre attività. Il sito si trova sull’isola artificiale di Yumeshima, nel waterfront

della città di Osaka. Il Padiglione di San Marino, di tipologia “assistito” sarà realizzato in un cluster che ospiterà 12 Paesi e che si trova al centro della grande area di Expo. Sarà allestito nella seconda parte del 2024 grazie ad un progetto dell’Università degli Studi di San Marino, misurerà 52mq ai quali si aggiunge un piccolo shop esterno: uno spazio minore, quindi, rispetto alle precedenti edizioni di Milano e di Dubai, ma “standard” per tutti i Paesi che hanno scelto di non realizzare una propria struttura, anche per via dei costi elevatissimi (l’Italia, per esempio, lo farà, ma ha previsto un budget di oltre 24 milioni di euro). La Giornata Nazionale, per la quale è in fase di definizione l’assegnazione di una data a inizio del mese di maggio 2025, rappresenterà il momento più alto e significativo della partecipazione Sammarinese e vedrà la presenza alle cerimonie istituzionali delle massime autorità del Giappone e della Repubblica di San Marino e gruppi in grado di trasmettere la cultura sammarinese. Non mancheranno i Balestrieri ma saranno diverse le esibizioni artistiche sammarinesi. Sono inoltre già previsti tre eventi di promozione economica del sistema paese che coinvolgano enti pubblici ed aziende private. Ruolo attivo e fondamentale lo rivestirà l’Agenzia per lo Sviluppo Economico – Camera di Commercio che come da decreto sarà incaricata della gestione amministrativa. Daniele Bartolucci


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di Daniele Bartolucci

Il sistema pensionistico sammarinese, nonostante la recente riforma entrata in vigore a inizio 2023, continua preoccupare e non poco i lavoratori e le istituzioni preposte. Le motivazioni sono le stesse che hanno portato all’elaborazione dell’ultima riforma, solo in parte affievolite dagli interventi messi in campo ed ora di nuovo enfatizzate dall’ulteriore calo delle nascite registrato nel 2023. Solo 191 nuovi nati (a fronte di ben 279 decessi), a cui sono corrisposti ben 536 nuovi pensionamenti solo nel periodo gennaio-settembre (l’ultimo dato rilevato dalla Relazione Economica e Statistica abbinata alla Legge di Bilancio). Sono,

Arevidenza P ttualità

Nel frattempo non è stata ancora portata l’attesa revisione di Fondiss e la conseguente riflessione sulla

I pensionati hanno ormai supe

Solo nei primi nove mesi del 2023 (ultimo dato disponibile) sono aumentati di 536 unità la spesa complessiva che l’anno prima aveva superato i 206 milioni di euro. Il monito de invero, 45 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma comunque un numero sproporzionato alle nascite per quanto riguarda la prospettiva generazionale, e che, già oggi, non migliora sostanzialmente il rapporto con gli occupati (ov-

vero coloro che versano i contributi per pagare le pensioni), nonostante nell’ultimo triennio l’occupazione sia cresciuta parecchio. “I sistemi di welfare europei”, spiegano gli esperti dell’UPECEDS nella suddetta Relazione, “stanno speri-

I problemi sociali e diplomatici

Dalla crisi demografica, alla risoluzione della questione pensione degli ex frontalieri Tra gli aspetti critici del sistema previdenziale (ma anche fiscale) sammarinese ci sono quelli riguardanti la demografia, sia per quanto riguarda la popolazione residente - dove pesa la bassissima natalità - sia per quella lavorativa - dove l’unico modo per aumentarla è assumere lavoratori frontalieri - che ha dei problemi

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di dimensioni, da qualunque punto lo si guardi. Per quanto riguarda i residenti, il 2023 si è chiuso con il record negativo di soli 191 nuovi nati e occorrerà costruire politiche di natalità diverse e più efficaci per invertire la rotta. Allo stesso tempo, il numero di lavoratori frontalieri occupati ha superato la soglia dei 7.800,

diventando uno dei pilastri su cui si regge la fiscalità e soprattutto il sistema pensionistico. Motivo per cui il chiarimento o la modifica dell’art. 18 della Convenzione bilaterale per evitare la doppia imposizione, diventa fondamentalmente una questione di attrattività e di competitività, che va affrontata prima possibile.

mentando negli ultimi decenni situazioni di squilibrio, dovute sia alle trasformazioni del mercato del lavoro, sia alla mutata dinamica demografica della popolazione. Tali trasformazioni si riflettono primariamente sulla spesa pubblica dei singoli stati ma anche sulle condizioni di vita dei lavoratori e delle famiglie. San Marino sta vivendo una situazione analoga, con un progressivo invecchiamento della popolazione, un aumento della speranza di vita ed un calo delle nascite che non permette di controbilanciare adeguatamente la struttura demografica della popolazione. L’equilibrio del sistema previdenziale assume una rilevanza maggiore rispetto al passato, in quanto il sistema a ripartizione che governa la previdenza sammarinese paga pensioni per un periodo mediamente più lungo”. Sistema insostenibile: lo squilibrio in cifre “I dati della gestione del sistema pensionistico ordinario mostrano come negli ultimi cinque anni siano aumentati sia la spesa che il numero delle pensioni ordinarie erogate. L’ammontare complessivo delle pensioni ordinarie nell’anno 2022 è pari a 206.365.431 euro, con un incremento del +5,84 rispetto all’anno precedente. Il numero di pensioni ordinarie è passato da 9.447 del 2018 a 10.875 del 2022 (+15,1%). La pensione media ha subito un incremento del +2,34% nell’ultimo anno, nel 2022 ogni pensionato ha percepito in media 18.976 euro”. Il confronto sul decennio (vedi tabella in alto) è ancora più emblematico: nel 2013 le pensioni ordinarie erano 7.892 (quasi 3mila in meno di adesso) per una spesa complessiva di poco più di 134 milioni di euro (72 milioni in meno all’anno), e la pensione media era di circa 17mila euro. Da qui la situazione deficitaria dei fondi pensione del primo pilastro, a cui si è messo mano aumentando le aliquote contributive l’anno scorso (l’1% nel 2023, l’1% nel 2024 e l’1% nel 2025, equamente diviso

Andamento delle pensioni erogate e bila 2013

2014

2015

2016

201

PENSIONI EROGAT Invalidità e di anzianità

6.732

7.014

7.292

7.520

7.7

Sociali e superstiti

1.599

1.658

1.705

1.750

1.7

Privilegiate

1.403

1.365

1.338

1.315

1.2

Altri

-

4

5

12

14

Totale

9.734

10.041

10.340

10.597

10.8

SISTEMA PENSIONI

Spesa 134.289.471€ 143.435.682€ 150.253.621€ 157.063.268€ 162.209 complessiva Pensioni ordinarie

7.892

8.255

8.588

8.803

9.0

Importo medio

17.015 €

17.375 €

17.495 €

17.842 €

17.84

Rapporto occupati e pensionati

2.57

2.40

2.32

2.31

2.2

tra datori di lavoro e lavoratori: vedi tabella in basso). L’altro indice che evidenzia lo squilibrio del sistema è il rapporto tra numero di occupati e pensionati, che nel 2022 è stato pari a 2,10, valore analogo a quello dell’anno precedente. Analizzando l’andamento di tale rapporto nell’ultimo decennio, scrivono gli esperti, “tale valore è diminuito costantemente fino al 2020 per tornare a salire nel 2021 e mantenersi costante nel 2022. Essendo la struttura demografica della popolazione sostanzialmente rigida, l’inversione di tendenza

dell’indicatore è dovuta all’incremento dell’occupazione che si sta verificando dopo la crisi pandemica”. Come detto, non è disponibile il dato finale del 2023 per quanto riguarda i pensionati, ma già con il numero di settembre (al netto dei decessi, ovviamente) si può ipotizzare che non sia migliorato il rapporto. Allo stesso modo non è andata meglio al bilancio dei fondi: “Il fondo dei lavoratori subordinati, quello in cui confluisce la maggior parte dei contributi, ha chiuso nel 2022 con un saldo negativo pari a -20.829.644 euro, in au-

La riforma del 2022: le nuove aliquote contributive 2023

2024

2025

2026

a carico del dipendente

5,90% (+0,5%)

6,40% (+0,5%)

6,90% (+0,5%)

6,90%

a carico del datore di lavoro

16,60% (+0,5%)

17,10% (+0,5%)

17,60% (+0,5%)

17,60%

Totale

22,50% (+1%)

23,50% (+1%)

24,50% (+1%)

24,50%

a carico del dipendente

2,00%

2,00%

2,00%

2,50% (+0,5%)

a carico del datore di lavoro

2,00%

2,00%

2,00%

2,50% (+0,5%)

Totale

4,00%

4,00%

4,00%

5,00% (+1%)

26,50% (+1%)

27,50% (+1%)

28,50% (+1%)

29,50% (+1%)

Primo pilastro

FONDISS

Totale

Elabor


P revidenza

FIXING - Anno XXXII - n.2 - Venerdì 19 Gennaio 2024

7

a governance dei fondi e la diversificazione degli investimenti

erato quota 11mila

à nel regime ordinario, aumentandone quindi anche el FMI: “Servirà un’altra riforma dopo quella del 2022”

anci del sistema pensionistico ordinario

17

2018

2019

2020

2021

2022

TE PER TIPOLOGIA

746

8.125

8.370

8.738

8.986

9.318

791

1.841

1.880

1.937

2.009

2.053

294

1.282

1.274

1.268

1.213

1.225

4

20

27

40

46

72

845

11.268

11.551

11.983

12.254

12.668

171.289.304€

180.051.936€

187.463.162€

194.985.527€

206.365.431€

090

9.447

9.874

10.262

10.516

10.875

44 €

18.132 €

18.235 €

18.268 €

18.542 €

18.976 €

25

2.22

2.19

2,07

2,11

2,10

ISTICO ORDINARIO

9.727€

Elaborazione grafica a cura di San Marino Fixing

mento rispetto all’anno precedente di ulteriori 0,5 milioni di euro, sebbene le entrate siano aumentate del +7% rispetto al 2021” e comunque “la gestione ordinaria ha registrato saldi negativi per tutti i fondi, tranne per quelli di liberi professionisti e imprenditori. I fondi dei commerciati e degli artigiani chiudono l’anno con un deficit rispettivamente di 5,8 e 4,7 milioni di euro”. Il monito del FMI: “Serve un’altra riforma” Se “tra le misure importanti vi sono l’ampliamento della

per i Lavoratori subordinati 2027

2028

2029

6,90%

6,90%

6,90%

17,60%

17,60%

17,60%

24,50%

24,50%

24,50%

3,00% (+0,5%)

3,50% (+0,5%)

4,00% (+0,5%)

3,00% (+0,5%)

3,00%

3,00%

6,oo% (+1%)

6,50% (+0,5%)

7,00% (+0,5%)

30,50% (+1%)

31,00% (+0,5%)

31,50% (+0,5%)

razione grafica a cura di San Marino Fixing

base imponibile, l’introduzione dell’IVA e il miglioramento dell’efficienza della spesa pubblica, rafforzando la gestione delle finanze pubbliche e indirizzando meglio i programmi sociali”, i membri della Missione del FMI nel loro ultimo report “hanno sottolineato che sono necessarie ulteriori riforme per garantire la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico”. Questo perché, si legge nel report, “la riforma delle pensioni (del 2022, ndr) fornisce un alleggerimento fiscale a medio termine, ma le sfide demografiche a lungo termine persistono e richiederanno una riforma parametrica complementare. La riforma approvata lo scorso anno riduce il deficit pensionistico e il conseguente esaurimento degli asset dei fondi pensione nel prossimo decennio, aumentando i tassi di contribuzione e aumentando marginalmente l’età effettiva di pensionamento e il legame tra prestazioni e contributi. Tuttavia, la sostenibilità del sistema pensionistico dopo il 2035 richiederà una riforma parametrica complementare incentrata sull’affrontare le sfide di spesa dovute all’invecchiamento, alle prestazioni generose e alle basse penalizzazioni per il pensionamento anticipato”. In sintesi, “a causa delle tendenze de-

mografiche negative, nei prossimi dieci anni sarà necessaria una riforma complementare che affronti il problema delle prestazioni generose e delle basse penalizzazioni per il pensionamento

anticipato”, perché, secondo le stime del FMI, “si prevede che il deficit pensionistico sammarinese aumenterà a livelli insostenibili fino all’inizio degli anni 2040. Secondo le proiezioni, il deficit del sistema pensionistico sammarinese sarà maggiore rispetto a quello dei Paesi di quest’area”. In agenda: Fondiss e investimenti Oltre al sistema previdenziale del primo pilastro), con la Legge n.191 del 2011, è stato istituito Fondiss, il fondo di previdenza complementare – obbligatorio - dell’Istituto

per la Sicurezza Sociale (cd “secondo pilastro”), che essendo un fondo a capitalizzazione, dovrebbe garantire una rendita parametrata a quanto effettivamente versato da ogni singolo contributore. Anche in questo caso la recente riforma ha aumentato le aliquote, ma solo a partire dal 2026 e con % simili a quelle del primo pilastro. Al di là di questo, Fondiss non è stato toccato dalla riforma nelle parti che invece sarebbero dovute esserne oggetto: dalla questione assicurativa a quella delle possibilità di investimento, fino alla basilare ma ancora mancante re-

golamentazione dell’erogazione. Una mancanza che costringe ogni anno a rinnovare la deroga per cui chi raggiunge i requisiti, invece di una rendita avrà diritto al rimborso del capitale. La riforma di Fondiss, inoltre, è necessaria anche in funzione del successivo ragionamento di unire le gestioni amministrative del primo e del secondo pilastro e, soprattutto, alla prospettiva di formalizzare una strategia di investimenti differente da quella attuale, in funzione dell’opportuna diversificazione e anche di una maggiore redditività degli investimenti.


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T urismo

FIXING - Anno XXXII - n.2 - Venerdì 19 Gennaio 2024

Per la prima volta ammesso un Paese estero col titolo di ospite onorario

Anche San Marino Città tra i “borghi più belli” Il riconoscimento dell’omonima Associazione è arrivato a fine 2023 La Repubblica di San Marino non si ferma: dopo il successo de “Il Natale delle Meraviglie” - oltre un mese di spettacoli, allestimenti, attrazioni, family show e luminarie in un percorso immersivo che ha trasformato il Centro Storico della più antica Repubblica del Mondo, Patrimonio UNESCO, in un palcoscenico unico, il cui tema predominante, quest’anno, è stato quello dei dolci e della dolcezza -, nei giorni scorsi il Titano ha ricevuto un altro riconoscimento turistico. L’Associazione I Borghi più belli d’Italia, nata nel 2002 all’interno della Consulta del Turismo dell’ANCI allo scopo di valorizzare e promuovere il grande patrimonio di storia, arte, cultura e paesaggi presente nei piccoli centri italiani, ha ammesso due nuovi “Borghi Ospite”: Rasiglia (nel comune di Foligno – PG) e, per l’appunto, il Cen-

Borghi più belli d’Italia, Fiorello Primi. Desidero esprimere il grande orgoglio per l’associazione di essere andati “oltre confine” con una delle mete turistiche e storiche più iconiche presenti nella penisola. È per noi un bel riconoscimento di credibilità e autorevolezza”.

tro Storico di San Marino (Ospite Internazionale). Con l’ingresso di San Marino, per la prima volta nella sua storia l’Associazione ammette un Paese estero come Borgo Onorario-Ospite Internazionale. Ogni anno l’Associazione ammette nel circuito alcuni

borghi che, pur ricadendo in un comune con più di 15.000 abitanti (limite massimo che i comuni devono avere per poter essere certificati dall’Associazione, oltre a non avere più di 2000 abitanti nel centro storico) hanno superato tutti i requisiti previsti dalla Carta di Qualità

dell’Associazione e che quindi vengono ammessi come Borgo Ospite. “Saluto con grande soddisfazione l’ingresso del Borgo Ospite di Rasiglia nel comune di Foligno e del centro storico di San Marino come Borgo Ospite Internazionale – dichiara il Presidente dei

Centro storico RSM: certificato Associazione Città di San Marino (chiamata San Marino o Città dai sammarinesi) si trova arroccata in cima al Monte Titano e supera tutti gli altri in altezza sul livello del mare (più di 700 metri). Il suo borgo altro non è che il centro storico di San Marino, ossia il nucleo residenziale più antico. Qui si trovano le sedi istituzionali del Governo (Palazzo Pubblico), del Consiglio Grande e Generale e delle segreterie di Stato. Alessandro Carli

Focus

Un respiro turistico mondiale

I Borghi più belli d’Italia ha costituito la Federazione Internazionale de “Les plus beaux Villages de la Terre”, insieme alle analoghe associazioni di Francia, Vallonia (Belgio), Giappone, Spagna. Partecipano alle attività della Federazione come membri associati Sassonia (Germania), Svizzera, Russia, Libano e Cina. Attraverso la Federazione si intendono raggiungere a livello mondiale gli stessi obiettivi che ogni associazione persegue a livello nazionale.


La storia più antica del Fondatore L’Ambasciatrice e filologa Maria Giovanna Fadiga sta studiando “Vita Sanctorum Marini et Leonis”, un manoscritto altomedievale che utilizza la scrittura “minuscola carolina” e che è candidato all’Unesco di Alessandro Carli

“Oggi (6 dicembre 2023, ndr) ho avuto modo di ammirare lo splendido manoscritto ‘Vita Sanctorum Marini et Leonis’: un esempio straordinario di come il nostro passato possa essere il trampolino di lancio anche di un futuro comune. Il manoscritto ci offre una narrazione dell’itinerario che ha condotto alla fondazione di San Marino e ci ricorda le radici e i valori comuni, non solo dei nostri due Paesi, ma di tutta la regione adriatica, segnata dai flussi di popolazioni sviluppatisi nei secoli”. Così il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al termine della visita a San Marino. A illustrare il prezioso volume al Capo di Stato – volume che rimarrà esposto sino a fine gennaio a Palazzo Pubblico (l’iniziativa è curata dall’Ambasciata in collaborazione con la Commissione Nazionale UNESCO di San Marino e gli Istituti Culturali) - è stata la professoressa Maria Giovanna Fadiga, filologa e ambasciatrice italiana a San Marino, unitamente alla professoressa Meris Monti. Il manoscritto altomedievale F III 16, scritto nel monastero di Bobbio e conservato a Torino nella Biblioteca Nazionale Universitaria, è il più antico testimone – risale a oltre mille anni fa – della vita del Santo Marino e di San Leo: la storia quindi del fondatore dell’antica Repubblica di San Marino. Il testo agiografico, che utilizza la scrittura “minuscola carolina” (la base di una lingua comune nell’Europa a scrittura latina), è datato come testo medievale e dovrebbe risalire attorno al X secolo. “La parte dedicata al Santo Marino è relativamente contenuta – esordisce l’Ambasciatrice -. Sulla base di elementi testuali che ho riscontrato – è scritto in un latino piuttosto elegante – secondo me il contenuto è più antico: si può retrocedere di qualche secolo. A partire dal VII secolo, l’uso della ‘minuscola carolina’ è alla base dell’elabo-

incarnati in testimonianze materiali, pratiche culturali correnti e processi di costruzione dell’identità”. Valori che hanno fatto avviare l’iter per un importante riconoscimento: la candidatura al programma “Documenti Memoria del Mondo” (“Memory of the World Document”) dell’Unesco.

F ocus

“Quando ho trovato il manoscritto ho immaginato un percorso internazionale che univa l’anima filologica a quella diplomatica. Ho contattato la professoressa Maris Monti, Presidente della Commissione Nazionale Unesco di San Marino, per preparare la documentazione: siamo in attesa dell’approvazione”.

Lo scalpellino che da Arbe toccò Rimini e poi il Titano

razione di una lingua comune per l’Europa che utilizza la scrittura latina, superando la fase di particolarismo grafico caratteristica del secolo precedente. Nel contesto delle opere agiografiche inerenti la narrazione altomedioevale, la ‘Vita Sanctorum Marini et Leonis’ si distingue da un lato per l’articolazione dell’itinerario fisico dei santi su territori diversi, all’epoca ricadenti nella sfera dell’impero romano, dall’altro, per i contenuti che, al di là del valore religioso, prospettano scelte e principi di convivenza civile assai avanzati per l’epoca in cui vengono pronunciati e, allo stesso tempo, sono conformi a modelli sociali e politici codificati in epoche solo successive. L’o-

pera si dispiega oltre i pur circostanziati riferimenti materiali, di viaggio e geografici, per narrare la scelta, individuale e di fede, di Marino di abbracciare e promuovere principi di laboriosità, solidarietà, indipendenza e libertà, attraverso i quali dare quindi origine a una Comunità basata sulle stesse fondamenta ideali. Ancora oggi la ‘Vita’ costituisce un primo ed essenziale riferimento per l’esistenza stessa della Repubblica di San Marino, che tuttora conta gli anni nel proprio calendario a partire dalla Fondazione ad opera del Santo stesso (301 d.C.). Nel testo le vite di Marino e Leo si intrecciano, forse quella di Marino è più interessante e più creativa. Le

differenze tra i due non si limitano a questo: Leo era un ecclesiale, Marino invece diacono. Un aspetto ‘voluto’ per garantire la forma statuale della Repubblica di San Marino”. La “Vita Sanctorum Marini et Leonis” trasmette un significato sociale poliedrico, che si esprime, evidenzia l’Ambasciatrice, “prima di tutto attraverso una relazione significativa tra comunità, aree geografiche e luoghi storici diversi, ma anche attraverso l’attaccamento di queste comunità a elementi del patrimonio sia tangibili che intangibili. Il viaggio dei due Santi attraverso tre paesi, la Croazia, l’Italia e la Repubblica di San Marino ha generato un ecosistema di valori sociali

Marino (Loparo, 275 – Città di San Marino, 3 settembre 366) è stato, secondo la tradizione, uno scalpellino di origine dalmata che nel 301 fu il fondatore della Serenissima Repubblica di San Marino, o meglio, della comunità del monte Titano, divenuta indipendente nel secolo VIII, dopo la caduta dell’Esercito Bizantino. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che lo commemora il 3 settembre. Marino, scalpellino originario dell’isola di Arbe, alla fine del III secolo andò in Italia, insieme a San Leo (o Leone), per la ricostruzione delle mura di Rimini e per sfuggire alla persecuzione contro i Cristiani iniziata dall’imperatore Dioclezioano. Gli scalpellini, giunti a Rimini, furono inviati per tre anni sul Monte Titano per estrarre e lavorare la roccia. In seguito Marino e Leo si divisero: il primo tornò a Rimini, l’altro si

rifugiò sul Monte Feliciano (o Monte Feltro) dove edificò anche una chiesa. Quest’insediamento sul Monte Feliciano prenderà poi il nome di San Leo. Marino rimase a Rimini per dodici anni e tre mesi. Qui, oltre a dedicarsi al lavoro materiale, professava la parola del Signore ed avvicinò alla fede cristiana molti abitanti di Rimini. Giunse però dalla Dalmazia una donna che dichiarava essere la sua legittima sposa e, dopo aver cercato invano di sedurlo, si rivolse alle autorità romane. Marino decise di fuggire da Rimini, risalì la valle del fiume Marecchia, il Rio San Marino e giunse al suo primo rifugio, la grotta della Baldasserona. Prima che morisse, sempre secondo la tradizione, Marino chiamò a sé gli abitanti dell’insediamento nato sul Titano e pronunciò le parole: “Relinquo vos liberos ab utroque homine”.


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S peciale Cultura

FIXING - Anno XXXII - n.2 - Venerdì 19 Gennaio 2024

La ricostruzione nel libro dell’Associazione Emma Rossi (Ed. Bookstones)

Una storia controversa che conquistò il mondo I fatti di Rovereta del 1957 catturarono le attenzioni di tutti i giornali La ricostruzione storica dei fatti corredata da brani tratti da documenti ufficiali, da memorie dei protagonisti e da articoli di stampa di quei giorni: è questo il sottotitolo del libro “60 anni fa, Rovereta” (Associazione Emma Rossi edizione Bookstones 2021) che affronta un caso di “storia controversa”, di un’eredità “non condivisa”: i fatti del 1957. “Una delle rare occasioni - si legge nel libro - in cui la Repubblica di San Marino, suo malgrado, si è trovata al centro di una complessa vicenda che, collocandosi negli anni della cosiddetta ‘guerra fredda’ tra Stati Uniti e Unione Sovietica., ha assunto significativi risvolti internazionali, ben docu-

mentati dal contributo di Sergio Barducci che ha analizzato la stampa di quelle settimane”. La stampa internazionale si occupò molto della questione sammarinese. Il New York Times – scrive Barducci - fu tra i più presenti sul Titano, con inviati e corrispondenti impegnati a seguire gli sviluppi di quei giorni di tensione. La questione si giocava soprattutto sul ruolo dell’Italia. Il 2 ottobre il quotidiano tedesco Rheinische Post, rendeva noto il riconoscimento di Roma del governo provvisorio e sosteneva che le ridotte dimensioni della Repubblica costituivano un vantaggio: diversamente la grave tensione in corso

avrebbe finito per ‘provocare una crisi internazionale’. Da Parigi, Le Figaro svela l’intenzione del Governo italiano di versare anticipatamente al nuovo Governo democristiano sammarinese, una parte dei 150 milioni che ogni anno vengono accreditati a San Marino con 180 quintali di tabacco, e che rappresentano la risorsa principale di San Marino. ‘Grazie a tale disposizione - commenta - il manico si troverebbe in mano ai democristiani”.

za con la scadenza del mandato dei Reggenti in carica, i membri del Comitato esecutivo si proclamarono a capo di un governo provvisorio. Subito dopo i carabinieri italiani circondarono lo stabilimento per tre lati su quattro, quelli in territorio italiano. Il governo italiano riconobbe immediatamente i ribelli, autoproclamatisi governo provvisorio. Sparsasi la voce della ribellione, la Reggenza istituì un Corpo di Milizia Volontaria, temendo l’intervento armato del governo provvisorio, sostenuto militarmente dall’Italia, verso il Palazzo Pubblico. In un quadro di crescente tensione, alimentata dall’afflusso di armi dall’Italia a so-

stegno di entrambe le parti e dal fallimento dei tentativi di mediazione, il Comandante della Gendarmeria Ettore Sozzi si dimostrò in grado di mantenere l’ordine pubblico. Tra l’8 ed il 10 ottobre, il governo provvisorio affidò proprio a Sozzi i pieni poteri per il mantenimento dell’ordine pubblico e la costituzione di un nuovo Corpo di Gendarmeria in Città. L’11 ottobre i Reggenti misero fine alla crisi, riconoscendo il governo provvisorio e sciogliendo la Milizia Volontaria. Il 14 ottobre il nuovo governo, legittimato tre giorni prima, lasciò Rovereta per salire sul Monte Titano e insediarsi a Palazzo Pubblico. Alessandro Carli

Nella stalla di Domenico Carlini per conoscere la linea “vacca-vitello”: gli orari di lavoro, l’alimentazione a “km 0” dei bovini, gli interventi da ginecologo

Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

I fatti di Rovereta I fatti di Rovereta ebbero inizio il 19 settembre 1957, quando, scrive Laura Rossi, “avvenne quello che fu considerato da parte dei roveretiani

C onsorzio Terra di San Marino Nel “recinto” dei giorni attorno alla celebrazione di Sant’Antonio Abate (per la Chiesa Cattolica la ricorrenza “cade” il 17 gennaio quando vengono benedette le stalle e i suoi “abitanti” e vengono posti sotto la protezione del santo; per la Chiesa ortodossa copta invece il 31 gennaio), è “spontaneo” andare tra la paglia e i bovini. L’azienda agricola di Domenico Carlini è “appoggiata” a Casole, sul declivio che “unisce” la Repubblica di San Marino alla Carpegna. Con lui, 23 fattrici e due tori. “Sono tutte di razza Limousine, che oltre ad avere una carne pregiata, secondo me sono la migliore tipologia per ottenere femmine fattrici da inserire nella linea vacca – vitello” esordisce Domenico mentre sistema il fieno. “Ho sempre fatto questo lavoro, anzi questo mestiere. Ho iniziato quando avevo 10 anni: ero ancora alle elementari e la mattina andavo in stalla con mio babbo e mio nonno a mungere. Quello che ho imparato lo devo a loro. È un’eredità familiare, una

‘storia’ dei Carlini. Oggi lavoro da solo, però ogni tanto mio figlio viene a darmi una mano quando esce dalla fabbrica”. Un mestiere non facile, quello dell’allevatore. “Ci vuole molta passione. Molta. Anche perché si lavora 365 giorni all’anno e quindi devi sacrificarti e si devono

sacrificare anche i propri familiari”. Le mucche, dice ridendo, “non vanno in ferie e non vanno a farsi l’aperitivo”. Gli orari seguono le stagioni. “In estate inizio verso le 5 o le 6 del mattino e vado avanti sino a notte, più o meno alle 22. In inverno ‘entro’ in stalla attorno alle 7 ed esco alle 19, se non ci

un colpo di stato, mentre i socialcomunisti attribuirono la valenza del golpe al 14 ottobre, giorno in cui si conclusero. Il 19 settembre la Reggenza sciolse il Consiglio Grande e Generale, sulla base dell’art. 8 della legge elettorale allora in vigore del 15/10/1920, n. 18. Per lo scioglimento del Consiglio vennero fatte valere le dimissioni dei consiglieri della maggioranza, comprese quelle dei secessionisti del Partito Socialdemocratico”. La sera del 30 settembre i consiglieri della nuova maggioranza occuparono a Rovereta uno stabilimento industriale in costruzione. Allo scoccare della mezzanotte del 1º ottobre, in concomitan-

sono particolari problemi”. “Mi piacerebbe che mio figlio continuasse l’attività di famiglia” confida Domenico, “anche se è faticosa e, come detto, non ha orari né giorni di riposo”. A questo si aggiungono tante incertezze e altrettanti problemi. “Il prezzo del gasolio agricolo è lievitato e i trattori con-

sumano parecchio. Poi c’è l’incognita del prezzo del grano: le oscillazioni, anche da un anno all’altro, sono vistose”. Nonostante questo, Domenico non molla. Parla e lavora. “L’alimentazione è importante. I miei bovini vengono nutriti con soia, granoturco, orzo e favino. Tutti ingredienti naturali che macino io stesso. L’orzo proviene dal mio campo, per il granoturco mi affido alla CAPA mentre per il favino ‘busso’ ai colleghi allevatori di San Marino”. Dopo 15/18 mesi i vitelli sono pronti per essere macellati. “Più o meno quando raggiungono un peso di tre quintali o tre quintali e mezzo. Per i primi 5 o 6 mesi i vitellini vengono nutriti dalla mamma attraverso il latte. Successivamente vengono portati all’ingrasso. La resa della limousine è buona: dipende dall’animale, ma la percentuale oscilla tra il 60 e il 64%, con cime sino al 70%”. Tra gli “intoppi” che possono capitare, anche quello del

parto. “La Limousine è una razza forte: generalmente nel 90% dei casi figliano da sole, senza problemi. Nel 2023 sono dovuto intervenire due volte, ho dovuto aiutare due fattrici perché avevano i vitelli ‘girati di dietro’ e quindi c’era il rischio che potessero morire”. Per i due vitellini c’è comunque stato il lieto fine. Del resto, come ha scritto Thomas de Quincey, “le mucche sono tra le più gentili tra le creature viventi; nessuna mostra più appassionata tenerezza verso i propri piccoli quando è privata di loro; e, in breve, io non mi vergogno di professare un profondo amore per queste tranquille creature”.


S peciale Cultura

FIXING - Anno XXXII - n.2 - Venerdì 19 Gennaio 2024

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Dobbiamo sempre essere richiamati al rispetto e a un giudizio obiettivo

Il punto più complesso delle nostre giornate Ce lo insegna Esopo: è la coerenza tra il pensiero, l’azione e la parola di Simona Bisacchi

Racconta Esopo di una volpe che - scappando dai cacciatori - si rifugiò da un taglialegna, a cui chiese di nasconderla. Il taglialegna l’aiutò, facendola entrare nella sua capanna, e - quando i cacciatori arrivarono - dichiarò che non era passata da lì alcuna volpe. Tuttavia, parlando con loro, indicò con la mano dove si trovava l’animale. I cacciatori non capirono i suoi cenni, si fidarono delle sue parole e se ne andarono. Quando erano ormai lontani, la volpe uscì dal rifugio e se ne andò, senza degnare di una parola il suo - apparente - salvatore. Il taglialegna, offeso, la rimproverò per non averlo ringraziato. Ma la volpe sottolineò che volentieri gli avrebbe espresso gratitudine, se le

azioni della sua mano fossero state come le sue parole. Conclude il favolista dell’antica Grecia (VI secolo a.C.): “Questo racconto si potrebbe utilizzare per quegli uomini che apertamente dichiarano cose nobili, ma che con le azioni compiono atti meschini”. Difficile non sentirsi chiamati in causa. A volte di più. A volte di meno. Perché Esopo ci mette davanti a uno dei punti più complessi delle nostre giornate: la coerenza. Quella ardua corrispondenza tra pensiero, azione e parola. Quante volte ci offendiamo come il taglialegna, perché le persone non ascoltano le nostre “brillantissime” idee e non seguono i nostri “preziosissimi” consigli. Senza però considerare che nessuno ama le idee di chi le

proclama e non le concretizza. E nessuno apprezza i consigli di chi ne dà, senza seguirli per primo. Ci sentiamo incompresi, in realtà siamo solo incoerenti. Anche quando ci si trova davanti a persone o situazioni di cui non abbiamo un’opinione positiva - per validi motivi o per piccole inezie non siamo chiamati a rinnegare quello che pensiamo, ma siamo chiamati al rispetto, a lasciarle libere dal nostro giudizio, dalla nostra condanna, dall’arroganza di far passare la nostra personalissima valutazione per una verità oggettiva. Quando si incontra una persona che agisce senza tradire le sue parole e parla tenendo fede al suo pensiero, ci si accorge di essere di fronte a una persona eccezionale. Rara.

Eppure è pur sempre una persona. E se c’è riuscita lei, perché non dovrebbero farcela tutti? La coerenza è una conquista possibile. Inizialmente non si riuscirà sempre, non si riuscirà con ognuno, ma armonizzare i pensieri e i gesti è uno sforzo che se compiuto quotidianamente può portare a risultati importanti. E a decisioni importanti. Con coerenza si può decidere se offrire riparo alla volpe o se è meglio cacciarla altrove. Con coerenza si può decidere se siamo in grado di parlare senza fare cenni contraddittori o se è meglio stare zitti. E con coerenza si può decidere se è arrivato il momento di dichiarare cose nobili, perché finalmente si è capaci di gesti all’altezza.

Simona Bisacchi autrice e giornalista freelance, sul nostro giornale cura una rubrica dedicata a libri, letture e lettori, argomenti al centro del suo blog scrittotranoi.blogspot.com

La TOP FIVE di Fixing 1

Tutti i particolari in cronaca (Antonio Manzini) Mondadori € 17,50

2

Elizabeth Finch (Julian Barnes) Einaudi € 18

3

La luce delle stelle (Licia Troisi) Marsilio € 15

4

Che significa diventare adulti? (Banana Yoshimoto) Feltrinelli € 12

5

Quando il caffè è pronto (Toshikazu Kawaguchi) Garzanti € 16

L a recensione

“Il ballo delle Rose”, un “giallo” romagnolo che strizza l’occhio ai personaggi di Fellini “Il ballo delle Rose” (Edizioni Ensemble) è il libro che Federico Fellini avrebbe scritto se fosse stato un giallista. Siccome non lo è stato – grazie al cielo si è dedicato alla cinepresa con meravigliosi risultati -, ci hanno pensato Davide Bagnaresi (che ha in curriculum più di una pubblicazione sul Maestro) e Davide Cannizzaro a “fellinizzare” la prima indagine di Bruno Risassi, aspirante giornalista spedito da Bologna a Cittadella, un borgo della Romagna che conosce bene visto che i suoi nonni erano di lì. A dare il via al giallo, un morto, Augusto Bini, Capo del movimento dei fasci di combattimento (i fatti si svolgono nel 1921) del luogo trovato esanime dopo la festa, “Il ballo delle Rose” appunto. Scatta l’indagine, il maresciallo calabrese

Antonino Gangemi cerca di districarsi in un ginepraio di ombre, di personaggi felliniani – ritroviamo anche il matto del villaggio, Futuro, ma anche un bambino di nome Federico assieme a suo babbo Urbano -, di eventi sportivi come il Giro di Romagna, passato proprio a Cittadella assieme ai suoi campioni (Girardengo e Binda), di momenti di sconforto vernacolare (il

maresciallo parla e pensa in calabrese), di amori (quello tra Bruno e Angelina), di “vedette” (la signora che dal balcone controlla ogni spostamento e ogni persona che le appare sotto gli occhi) e, ovviamente, di politica. Un libro piuttosto gradevole, che odora di “Amarcord” – specie in alcuni capitoli – ma anche di comicità: si ride, ma senza far rumore, mentre il buon Gangemi, giorno dopo giorno, piano piano si “romagnolizza”. Il finale – è un giallo quindi non si può spoilerare – è un colpo di teatro: quando ogni sospettato sembra essere quello definitivo, solo in chiusura “si sbroglia” la matassa. Impossibile arrivare prima alla soluzione: è per questo che il giallo è un giallo a tutti gli effetti. Un giallo “felliniano”, ovviamente. Alessandro Carli



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