Riflesso n 12 def

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DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Noemi Furiani, Giulio Siena, Alessia Mencaroni, Roberto Gagliardi La Gala, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Italo Profice, Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Rita Valletti, Antonio Pangallo, Giuseppe Maccaglia, Agostino Serangeli, Alessio Bistocchi, Elisabetta Bordichini, Maddalena Mommi, Marco Servili, Alessandra Grillo Carcreff, Daniele Buschi Paolo Corradini, Manuele Fabbriciani EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E STAMPA Tipografia Metastasio Palazzo di Assisi – Perugia RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Stefano Barbiero, Caterina Reviglio Sonnino, Antonio Trotta, Tiziana Leopizzi, Robert Vecchierini Staff mese della Cultura Italiana, Casa Editrice Liber Faber CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info Riflesso Umbria

Novembre/Dicembre

DISTRIBUZIONE Regione Umbria e Principato di Monaco

SOMMARIO EDITORIALE

05 UmbriAMO... in bellezza

06 Copertine Riflesso 2013 07 AUGURI RIFLESSO!

APPUNTAMENTI

12 08 Christmas Happy List 10 Agenda Novembre / Dicembre 2013 12 Eventi Presepi in Umbria 14 Weekend News Proposte per tre Weekend creativi all’insegna di un’Umbria tutta da scoprire

Anno 2 - n.6

COPERTINA Riflesso Umbria Novembre / Dicembre 2013 L’immagine della copertina è stata scattata ad Assisi, la città della pace, e patrimonio mondiale dell’UNESCO, che trasuda storia, arte tradizioni e spiritualità

Con la collaborazione di:

Paolo Corradini Ph. www.paolocorradini.it


ARCHITETTURA ARTE TERRITORIO

TEMPO LIBERO

16

42

44

20 16 Borghi Castello di Postignano: la rinascita di un borgo 18 Contemporaneità e Design Abitazioni da copertina 20 Residenze storiche Villa Fabri a Trevi 22 Arte Madonna dei Bagni di di Deruta

SOCIETÀ

25 25 Parla l’esperto Più tutela per le donne 26 Miss Latina Umbria 2013 Genesis Salazar, Mariangela Fioriti, Adela Barros

29 Briefing culturale - Sgarbi fa scoprire ancora i tesori umbri - Mostra della civiltà contadina a Castel dell’Aquila - Bosco di S.Francesco ad Assisi - Don Matteo a Spoleto - Il codice machiavelliano vola in America - Ricostruzione post-terremoto della scuola a Nocera Umbra 32 Nuove opportunità di business a Malta 34 Natura La foresta fossile di Dunarobba 39 L’arte del merletto e del ricamo a Panicale 40 Gioielli di Bacco L’effervescente e spumeggiante... Umbria 42 Concorso fotografico Architetture religiose in Umbria 44 Giri del gusto Il Tartufo: un profumo da amatori 46 Sport I Cavalieri di Giano 48 Selezione libri

Il Design umbro a Montecarlo

Lettera Ambasciatore Enrico Pazzaglia Anna Rita Setti Il design umbro brilla a Montecarlo Sambuco Licia Mininni Jannuzzi Elisa L. Studio Ristorante Amici Miei


Fantasie d’arredo

PER UN NATALE FUORI DALL’ORDINARIO

la casa si racconta. luci, porcellane, poltrone, tessuti e storie da regalare... Madame Dorè ricorda la stanza dei giochi, quel luogo dove fantasticare mescolando forme, stili e colori senza paura di osare! Ogni oggetto proposto da Giulia, dai tessuti variopinti alle porcellane decorate a mano, dai saponi couture ai pezzi d’arredo e agli accessori femminili, raccontano per immagini di sogni mai infranti.

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EDITORIALE

UmbriAMO… in bellezza N

on si può dire che l’Umbria difetti di bellezze. Al contrario si pone come una delle regioni in cui la parola bellezza è applicabile a diversi contesti. É risaputo che le umbre sono tra le donne più belle d’Italia. É noto che l’Umbria possiede bellezze da vendere nel settore naturalistico, artistico, architettonico, storico, monastico. Chi frequenta l’Umbria riporta a casa il profumo e la bellezza gustativa della tavola umbra. Insomma gli umbri sono stati “unti” del dono inatteso della bellezza. Certo, la bellezza non si spiega ma, come annota Thomas Mann (1875-1955), “colpisce anche quando non la si cerca oppure quando la si interpreta”. Può apparire banale ma parlando di bellezza non si può non fare riferimento alla celeberrima frase di Dostoevskij. “A salvare questo mondo non basta l’economia, non basta la politica, ma è assolutamente necessaria la bellezza”. La bellezza non può essere ricondotta alla sola accezione “bello”. Anche nella Bibbia ci imbattiamo nella parola “bello” con il significato di “buono”, “utile”, “significativo”. Allora facciamo nostro il messaggio del Conci-

lio Vaticano II quando conferma che: “Il mondo in cui viviamo ha bisogno di bellezza per non oscurarsi nella disperazione. La bellezza come la verità mette gioia nel cuore degli uomini, è il frutto prezioso che resiste all’usura del tempo, che unisce le generazioni e le congiunge nell’ammirazione”. Lo conferma la recente mostra del Merletto a Panicale ove la bellezza si trova in ogni luogo e in ogni angolo, il panorama, il patrimonio artistico, l’ambiente la natura… il ricamo (pag.39). Chi della bellezza ha perso il gusto si muove in un mondo opaco dove la luce e la poesia sono assenti. Anche se continua a proclamarla a voce. E dalla categoria della bellezza non coltivata alla bruttezza il passo è breve. Aneliamo alla bellezza ma non vorremmo essere immersi in brutture che di solito sono principio di abbrutimento. Aneliamo a valorizzare gente che fa della bellezza il proprio vessillo. Gente che ama far splendere tutte le bellezze della regione. Persone che amano l’Umbria. Ed allora mettiamoci insieme per coniare e per vitalizzare con amore un acronimo: UmbriAMO. Se crediamo alle nostre bellezze saremo vincenti. 5


Eugenia (Corciano)

Maria Chiara e Alessio (Bevagna)

Sofia (Tuoro sul Trasimeno)

Francesca (Torgiano)

Irene (Orvieto)

Sara (Assisi)


La Redazione di Riflesso ringrazia i suoi collaboratori per il prezioso contributo, augurando un Sereno Natale e un Gioioso 2014!

Alessandro Biscarini

Alessia Mencaroni

Giacomo Calzoni

Laura Patricia Barberi

Carlo Timio

Noemi Furiani

Elisabetta Bardelli

Maddalena Mommi

Claudio Cattuto

Walter Leti Italo Profice

Mario Timio

Marilena Badolato Elisa Giglio

Giulio Siena

Costanza Poe

Alessio Proietti

Filippo Fagioli

Matthieu Bragato Eleonora Zeroli

Paolo Corradini

Marco Servili

Rita Valletti

Roberto Gagliardi


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AGENDA

FRANTOI APERTI 6 WEEKEND DEDICATI ALL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA IN UMBRIA 1 novembre- 8 dicembre

SILENTIUM AUTUNNO 16 novembre e 7 dicembre Bosco S. Francesco Assisi (Pg)

POST PERUGIA OFFICINA DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA ISTRUZIONI PER IL FUTURO 1 novembre - 31 dicembre Perugia (Pg)

FESTIVAL IMMAGINARIO VIVA LA CULTURA! 20 - 24 novembre Perugia (Pg)

UMBRIA LIBRI LA CULTURA CHE… 7 - 17 novembre Perugia (Pg) e Terni (Tr)

ITALIAN NOIR FEST 23 - 24 novembre Orvieto (Tr)

OZI D’AUTORE CIFORMAPER 7 novembre - 12 dicembre Perugia (Pg)

RASSEGNA CINEMA ITALIANO PRIMO PIANO SULL’AUTORE: NERI PARENTI 25 - 30 novembre Assisi (Pg)

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www.frantoiaperti.net

www.perugiapost.it

www.umbrialibri.com

www.ciformaper.it

www.italiannoir.com

www.comune.assisi.pg.it

JAZZ MUSICA, ARTE E CULTURA LETTURE CONCERTATE 7 novembre - 12 dicembre Villa Taticchi Perugia (Pg)

BANCO D’ASSAGGIO DEI VINI d’ITALIA 27 - 30 novembre Torgiano (Pg)

900 IN UMBRIA QUARANT’ANNI TRA DUE MONDI 8 novembre 2013 - 20 giugno 2014 Porta S. Susanna Perugia (Pg)

IMPRO’ TEATRO D’IMPROVVISAZIONE 13 dicembre Teatro dell’Equilibrio Perugia (Pg)

www.comune.perugia.it

www.vocieprogetti.it

MOSTRA MERCATO del TARTUFO 16-17 e 23-24 novembre Valtopina (Pg)

UMBRIA JAZZ WINTER 28 dicembre 2013 - 1 gennaio 2014 Orvieto (Tr)

www.villataticchi.it

www.comune.valtopina.pg.it

10

www.immaginario.tv

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Carli lettori, nell’ambito del Mese della Lingua e Cultura italiana, ormai giunto alla sua terza edizione, desidero mettere in risalto un evento che ha registrato un gran successo. L’iniziativa che mi preme esaltare è la manifestazione che si è tenuta lo scorso 21 ottobre a Montecarlo, al Teatro Princess Grace, sul tema “L’Arte della Tavola”. Prodotti di eccellenza dell’alto artigianato, design, pezzi unici, invenzioni di pregio: un vero concentrato della creatività italiana che è stato molto apprezzato tra i numerosi partecipanti sia italiani che stranieri che hanno preso parte all’evento. Oltre ad alcuni designer del nord Italia, a farla da padroni sono stati gli espositori umbri che si sono contraddistinti per la creatività, i materiali utilizzati, la maestria artigianale e la consistente qualità dei loro prodotti. Ceramica, tessuti, legno e metalli preziosi sono stati lavorati con cura e dedizione, materializzandosi in oggetti creati appositamente per il mercato monegasco. L’evento è stato deliziato dall’ottima degustazione di prodotti enogastronomici umbri realizzata dall’Enoteca BereSapere di Perugia che ci ha permesso di assaporare le prelibatezze agroalimentari e gli eccellenti vini dell’Umbria. Reputo che questa promozione che alcuni umbri stanno intraprendendo nel Principato di Monaco stia tracciando un percorso di spessore e di estremo interesse per il tessuto imprenditoriale e commerciale monegasco, che è sempre alla ricerca di oggetti di assoluta peculiarità italiana, originalità e manifattura di elevatissima qualità. Per l’eccellente lavoro svolto, intendo lodare il dott. Carlo Timio, curatore dell’iniziativa, al quale voglio manifestare tutta la mia gratitudine e riconoscimento per aver saputo aggregare, con grande professionalità e serietà, un consistente numero di aziende selezionate sul territorio umbro. Auspicando una partecipazione altrettanto consistente di imprese per gli eventi e le manifestazioni in programma a Montecarlo per il 2014, colgo l’occasione per formulare a tutti i migliori auguri di un sereno Natale e di un felice Anno nuovo.


Enrico Pazzaglia falegnameria d’autore...

tavolo «Scrigno» Daniele Buschi designer

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Embassy Guest Table UN OGGETTO PREZIOSO PER DISPORRE I PROPRI OSPITI A TAVOLA Anna Rita Setti, da un’antica abitudine di famiglia, ha voluto ricreare in chiave moderna un segnaposto originale e utile per ricevere a tavola. Quante volte i vostri ospiti in colazioni o pranzi, si trovano costretti a dover cercare il loro nome sulle tavole? Embassy Guest Table è stato ideato proprio per far fronte a questa esigenza. Tutti i modelli, rigorosamente realizzati in Italia da esperti artigiani, sono in pelle, con ricami e rifiniture ricercate; possono essere personalizzati sia nella forma e nella dimensione, che nel numero dei posti. Un oggetto anche d’arredamento che renderà sicuramente più piacevoli e raffinati l’ambiente e l’arte della tavola. Sede: Via Baldo 1, Perugia, Italy Showroom: Corso Vannucci, 4, perugia www.lesacchediannaritasetti.com


IL DESIGN UMBRO BRILLA A MONTECARLO L’evento “L’arte della Tavola” svoltosi nel Principato di Monaco è stata una vetrina d’eccezione per i prodotti manifatturieri inediti di artigiani e designer

È

stato un successo annunciato e non poteva essere diversamente. L’Umbria continua a farsi valere nel Principato di Monaco. E questa volta punta tutto sui suoi migliori gioielli, vale a dire l’alto artigianato di qualità. L’occasione che si è affacciata nel Cuore verde d’Italia è stata promossa dall’Ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco che, nel contesto del Mese della lingua e cultura italiana, ha dato spazio alla promozione delle eccellenze imprenditoriali del comparto dell’arredo casa, e più specificatamente del settore della tavola. L’iniziativa, curata dal dott. Carlo Timio – e ormai giunta alla seconda edizione –, si è svolta il 21 ottobre a Montecarlo presso il Teatro Princess Grace in coordinamento con l’Ambasciatore Antonio Morabito. Il tema centrale dell’evento è stato “L’Arte della Tavola”. Un argomento approfondito dalla Prof.ssa Caterina Reviglio Sonnino che ha presentato alcuni aspetti del mondo dell’ospitalità, dell’apparecchiatura della tavola e del ricevere gli invitati, traendo ispirazione dal suo libro Madame est servie. Tra i nomi illustri che hanno preso parte all’iniziativa va ricordata la presenza del Ministro di Stato del Principato di Monaco Michel Roger, il presidente dell’Associazione degli imprenditori italiani del Principato di Monaco Niccolò Caissotti di Chiusano, l’orologiaio Franck Muller, la signora Fernanda Casiraghi, l’attore Remo Girone e tanti altri ancora. Dopo i saluti istituzionali dell’Ambasciatore Morabito, la parola è passata all’editore Carlo Timio che ha presentato la propria Rivista Riflesso, già ben conosciuta sul territorio monegasco, in cui viene puntualmente distribuita. A seguire gli espositori, tutti di altissimo livello e attentamente selezionati, hanno deliziato i numerosi partecipanti con oggetti di design eccezionali, in alcuni casi realizzati appositamente per l’occasione. Chi


Ministro di Stato Michel Roger e l’Ambasciatore Antonio Morabito

Kazumasa Kawasaki e Nanae Sawada

Fernanda Casiraghi e coppia Canciani

Remo Girone e consorte

L’orologiaio Franck Muller e Luca Sambuco


l’ha fatta da padrona è stata indubbiamente la creatività italiana. Basti pensare ai segnaposto in pelle pregiata di Anna Rita Setti, i piatti, sottopiatti e altri oggetti per la tavola realizzati dall’azienda di ceramiche Sambuco, il tavolo Scrigno ideato dal designer Daniele Buschi e realizzato in collaborazione con la falegnameria di Enrico Pazzaglia. Le sedie rivestite con un tessuto a forma di abito della stilista Elisa Lestini dello studio Elisa L., un candelabro in metallo fatto a mano da Chiara Lucarini, le tovaglie e gli articoli per l’arredamento della casa e della cucina dell’azienda Tessuto Artistico Umbro di Montefalco. E ancora le pietre preziose applicate a tazzine da caffè e a flûte del gioielliere Massimo Izzo, gli oggetti in vetro decorati da Licia Mininni Jannuzzi e gli articoli per la tavola di Giovanna Locatelli. Non potevano certo mancare le eccellenze enogastronomiche umbre. L’Enoteca BereSapere di Perugia ha organizzato una degustazione a base di assaggini agroalimentari tipici nostrani, dall’olio extra vergine di oliva, ai vini, bianchi, rossi e ovviamente le bollicine umbre. Il tutto è stato accompagnato dalla presenza di sculture artistiche di Ignazio Fresu (Firenze) e Stefano Soddu (Milano) che sono state esposte grazie al contributo di ARTOUR-O. PARTECIPANTI

Licia Mininni Jannuzzi

Pittrice - decoratrice

RINGRAZIAMENTI



Licia Mininni Jannuzzi

Pittrice - decoratrice

Via Cesare Battisti, 102 - Padova Tel. +39 335 8303566

Email: liciamininni@libero.it Sito web: www.liciamininni.it



Ristorante Amici Miei A MONTECARLO ~ La gestione del locale é affidata a una coppia umbra che vive sulla rocca: Giorgio e Donatella e la passione per la cucina ~ Il Principato di Monaco non é solamente un luogo ameno ma anche un angolo dei più belli e raffinati, dove il sole riscalda i cuori e l’ambiente. A fianco della Rocca, su una terrazza che si affaccia a mozzafiato sull’elegante porticciolo di Fontvieille, si trova il Ristorante Amici Miei la cui cucina semplice e genuina fa invidia ai più famosi ristoranti del mondo. Grande esperienza e savoir faire hanno i Patron Giorgio, Donatella e Lucia che, con la loro ospitalità – che solo i veri amici sanno offrirti –, ti incantano e seducono il palato con le loro prelibatezze. Lo chef Donatella prepara con le sue mani, nel più gran rispetto delle tradizioni della cucina Italiana, le sue paste fresche, creando piatti prelibati come i bigoli all’astice, i fusilli scampi e zucchine, le mezzelune ripiene di ricotta e tartufo, i nodini di San Francesco e altro ancora. Tra il pesce, sempre freschissimo, ricordiamo sopratutto la spigola al sale, piatto richiesto per la sua leggerezza e il fegato alla veneziana, molto richiesto dai monegaschi. E da buon umbro, non poteva mancare l’uso dell’olio extra vergine di oliva proveniente dal Cuore verde d’Italia. Tanti sono i nomi illustri passati in questo ristorante, tra i quali: il pittore Botero, i musicisti Ringo Starr, Rod Stewart, Joe Cocker, i senatori Giulio Andreotti e Francesco Cossiga, l’attore 007 Roger Moore, l’attrice Ornella Muti, nonché Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II e la Principessa Charlene. Giorgio Colombesi arriva nel Principato nel 2001 ma la sua carriera di ristoratore inizia nel lontano 1979 a fianco del suo maestro e socio Luciano Giorni al ristorante “Il Cacciatore” a Passignano sul Trasimeno coronato negli anni Ottanta da una stella Michelin e fine anni Novanta, altro grande successo “La Locanda dei Priori” a Perugia. Oggi il suo grande sogno é di regalare una stella Michelin ad Amici Miei.


EVENTI

PResepi In Umbria La novità di quest’anno è rappresentata da un “Presepe di Ghiaccio” in cui spiccherà la statua di Papa Francesco


I

l presepe, si sa, è da sempre il simbolo del Natale. Viventi, napoletani, animati, popolari, con statue a grandezza naturale, realizzati con grande Il ”Presepe di Ghiaccio” di Massa Martana maestria da alcuni dei più bravi presepisti italiani, che con le loro opere rinnovano la magia di questa Santa Festa. In Umbria ce ne saranno tantissimi e suggestivi. A Massa Martana dal 24 dicembre al 6 gennaio, per esempio, verrà realizzato “Presepi d’Italia”, una pregevole selezione di bellissime natività provenienti da tutte le regioni del nostro paese, oltre a veri e propri capolavori realizzati da grandi scultori e ceramisti. Tra questi spiccherà senz’altro il “Presepe di Ghiaccio”. Un presepe unico in Italia, con statue a grandezza naturale, scolpite su grandi blocchi di ghiaccio che brilleranno come se fossero di cristallo prezioso. E la grande novità di quest’anno sarà la statua di Papa Francesco. La Sacra Famiglia sarà scolpita ispirandosi alla “Adorazione dei Magi” del Perugino e di fronte a Gesù Bambino ci sarà la statua del Santo Padre in adorazione, anch’essa realizzata in ghiaccio. I visitatori saranno accolti dai fuochi accesi nelle piazze e dalla melodia delle canzoni natalizie diffuse nelle vie dell’antico borgo medioevale. Una mostra dove, per incanto, si riscopriranno la magia e le emozioni del Natale di una volta. Ma non sarà l’unico. Un pot-pourri di presepi che faranno diventare l’Umbria una vera e propria “cartolina” natalizia, regalando al visitatore un senso di pace e di benessere. Da non perdere saranno, tra i vari, la “Natività nel pozzo” ad Orvieto, il più grande presepe vivente umbro a Bettona oppure quello artistico di Ferentillo o ancora quello di Corciano con statue a grandezza naturale per le vie del paese. Inoltre, il presepe vivente itinerante con postazioni tematiche a Ficulle oppure quelli artigianali collocati nei vicoli intorno al castello di Monterubiaglio (Castel Viscardo). Il presepe vivente di Bettona

Il presepe di Ferentillo

Il presepe di Corciano

Il presepe di terracotta a Castel Viscardo

Il presepe nel pozzo, Orvieto


Weekend News A

Se si potesse scegliere una canzone da allineare allo spirito con cui nascono alcuni eventi di fine 2013 in Umbria, sarebbe senz’altro la suadente e ritmata “My Favourite Things” di John Coltrane. Lenta e inesorabile la “Terra” dell’Umbria è pronta a regalare alcune tra le “cose preferite” dai suoi abitanti e da chi la predilige come patria d’elezione. A “Versando Torgiano” sarà possibile assaggiare uno dei migliori vini novelli della regione e fissarne i profumi in testa come una lunga nota. Umbria Libri lascerà senz’altro spazio alla riflessione così come l’ascolto di un morbido sassofono in assolo. Nuovo e fresco è l’arpeggio della fotografia sociale e terapeutica proposta dal Perugia Social Photo Fest. Infine caro è all’Umbria il ritornello rassicurante dell’Umbria Jazz Winter Festival, oramai alla sua 21esima edizione. Umbria, meta di “cose preferite”.

PERUGIA / 9 - 10 novembre UmbriaLibri, quest’anno alla XIX edizione, è l’appuntamento con la letteratura che figura a pieno titolo tra gli eventi più importanti dell’Umbria. Occasione di confronto tra personalità di primo piano del mondo della cultura, invitati a presentare libri e a dibattere temi di rilievo nazionale e internazionale. La manifestazione si terrà a Perugia dal 7 al 10 novembre, presso Palazzo della Penna e in altri luoghi del centro storico; e a Terni dal 15 al 17 novembre, nella sede del Centro culturale Caos. Sono previsti, inoltre, tre eventi a Gubbio (6/16/17 14

novembre), che avranno come scenario la Biblioteca Sperelliana. Composto da oltre 130 appuntamenti, tutti gratuiti, l’edizione 2013 prevede incontri e dibattiti, presentazioni di libri, conferenze, tavole rotonde, iniziative per bambini e ragazzi, performance teatrali e appuntamenti enogastronomici. Nelle sale di Palazzo della Penna, verranno allestite due mostre fotografiche: Leggere Perugia, di Claudio Montecucco e Spazi Sensibili, un progetto di Marco Nicolini. www. umbrialibri.com. L’hashtag ufficiale della manifestazione è #ul13.


TORGIANo / 16 - 17 novembre In occasione della manifestazione “Versando Torgiano”, Domenica 17 Novembre sarà allestito il Gran Mercato Medievale di San Martino e dei Mestieri con l’apertura delle Botteghe artigiane e il Gran Corteo Medievale di San Martino. Durante la celebrazione sarà d’obbligo assaggiare i gustosi piatti della

tradizione proposti dai ristoranti locali, per celebrare insieme il vino e l’olio novello. Non perdetevi la lettura in abiti medievali della fiaba “Il Castello con l’associazione “Il Castello” di Brufa e il Workshop “Delizie di Miele” al MOO Museo dell’Olivo e dell’Olio. www.versandotorgiano.it

PERUGIA / 23 - 24 novembre

Uno sguardo al Dis-Umano protagonista del Perugia Social Photo Fest, il primo Festival Europeo di fotografia sociale e terapeutica, nella città umbra dal 15 al 24 novembre 2013.

Il Festival ruoterà intorno al concetto Dis-Umano dove, sebbene il prefisso Dis rimandi a DISuguaglianza, DISfunzione, DISabilità, DISinformazione, DISinteresse, DISobbedienza, DISillusione, il termine Umano vuole riportare l’attenzione su quelle realtà “ai margini” e ricollocarle all’interno di un contesto sociale, indagando il rapporto tra “io umano” e il “territorio umano”. Sono pre-

viste 30 mostre fotografiche; workshop di fotografia sociale e fotografia terapeutica; incontri con gli artisti, presentazione di libri; giornate di studio. Tutto questo e molto di più a Perugia, presso il CERP-Centro Espositivo della Rocca Paolina, e presso il Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Penna, dal 15 al 24 novembre 2013. Segnate in agenda. www.perugiasocialphotofest.org

ORVIETO / 28 dicembre - 1 gennaio 2014 Umbria Jazz Winter a Orvieto per la ventunesima edizione. Cinque giorni di musica e più di cento eventi per un appuntamento diventato ormai tradizionale nel panorama del jazz italiano. La formula è ormai consolidata e di successo, affinata nel corso degli anni e centrata sul connubio tra turismo e spettacolo di qualità, con il valore aggiunto dell’ospitalità di una delle più belle città dell’Umbria. Per non parlare della buona cucina. A legare questi tratti distintivi della ma-

nifestazione resta il cartellone che propone musica dalla mattina, senza soluzione di continuità fino a tarda notte. Il Jazz Mainstream rivisitato e reinterpretato in maniera moderna e attuale è il canovaccio di questa edizione della kermesse orvietana. Molti i nomi importanti in programma tra cui Christian McBride, contrabbassista di punta del jazz statunitense con gli Inside Straight, due giovani ma già affermate. Il jazz italiano come da tradizione sarà qualitativamente e quantitativamen-

te presente a Orvieto. Tra i nomi di spicco: Enrico Rava, come leader del quintetto Standards, il quintetto Tribe con Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista e Fabrizio Sferra. La tromba lirica e sognante di Paolo Fresu si sposerà perfettamente con il pianismo di Uri Caine. Il risultato di questa 21esima edizione sarà un viaggio fatto di mille citazioni, dalla canzone americana al blues, dal jazz mainstream all’avanguardia, fino alla musica classica. www. umbriajazz.com 15


BORGHI

CASTELLO DI POSTIGNANO: LA RINASCITA DI UN BORGO L’architetto americano Norman F. Carver lo definì “l’archetipo dei borghi collinari italiani”, dedicandogli la copertina del libro fotografico “Italian Hilltowns”

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A

ll’ombra dei Monti Sibillini, in Valnerina, sorge il Castello di Postignano, un borgo medievale nel comune di Sellano, in provincia di Perugia. Edificato su un pendio tra il IX ed il XIII secolo, lungo il torrente Argentina, si trova sulla strada che collega Foligno a Norcia. Il borgo, originariamente di proprietà della famiglia Trinci e a lungo conteso tra Foligno e Spoleto, partecipò alla guerra del 1429 contro i ghibellini. Il Castello ha una forma triangolare con una torre di avvistamento a base esagonale, che occupa il vertice a monte e da cui si dipartono le mura perimetrali. All’interno si ergono le tipiche “case-torre”, che formano un abitato denso e compatto. Dopo secoli di splendore economico, grazie alle fiorenti attività agricole, forestali e all’artigianato del ferro e della canapa, il borgo visse un graduale spopolamento per l’emigrazione verso le città, fino al completo abbandono nel 1966, a causa di uno smottamento del terreno che rese inagibili le abitazioni. Alla fine degli anni ’60 il Castello catturò l’attenzione dell’architetto americano Norman F. Carver che lo definì “l’archetipo dei borghi collinari italiani” e gli dedicò la copertina del suo libro fotografico “Italian Hilltowns”, pubblicato negli USA nel 1979.

Finalmente, nel 1993, due appassionati architetti campani riscoprirono il borgo, divenuto fantasma per trent’anni, e lo acquistarono allo scopo di restaurarlo e donargli nuova vita, con il contributo della Regione Umbria. Il loro entusiasmo però dovette fare i conti con il sisma del 1997 che danneggiò ulteriormente l’edificato già fatiscente. Tutto il male non vien per nuocere: nella chiesa di San Lorenzo, il crollo di una parete affrescata ha infatti svelato una più antica opera murale raffigurante la Crocifissione di Cristo, risalente al XV secolo. I lavori di recupero, iniziati nel 2007, si sono fondati su un approccio conservativo, perseguendo comunque standard qualitativi contemporanei in termini di sicurezza e confort. Il 18 giugno 2011 si è svolta l’inaugurazione del borgo, in occasione della quale è stata anche dedicata una mostra fotografica a Carver. Ora il Castello di Postignano vanta circa sessanta unità abitative, una ventina di botteghe, un piccolo albergo con ristorante, una spa, una sala conferenze, l’antica chiesa con i suoi affreschi e “Le Stanze della Memoria”, museo multimediale e centro di documentazione che ricostruisce storia, spazio e tempo della comunità di Postignano e dintorni. Il borgo rivive non solo materialmente, ma anche culturalmente; “Postignano Art Project” ne è un esempio: una residenza internazionale per artisti, nell’ambito della stagione di eventi “Un Castello All’Orizzonte” che ha preso il via nel giugno 2012 e si è ripetuta anche quest’anno, animando il borgo con concerti, convegni ed esposizioni, in un emozionante connubio tra natura, architettura, arte, storia e contemporaneità.

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CONTEMPORANEITÁ E DESIGN

ABITAZIONI DA COPERTINA IN UMBRIA Grandi nomi ed eccellenza dell’interior design nel nostro territorio

L

’architettura di interni è un settore in forte crescita nel nostro paese, il designer progetta gli spazi interni di un luogo come una sorta di stilista d’interni, anche se in realtà ha specifiche capacità professionali con cui presta particolare attenzione agli aspetti pratici e funzionali del vivere la casa. Paola Navone, nota per essere riuscita a coniugare un design moderno con la tradizione artigianale, con uno stile che ha qualcosa di spontaneo ed istintivo, ma estremamente professionale, ha firmato con magistrale talento e creatività la progettazione interna di un ex edificio agricolo a Spello di proprietà di Andrea Falkner Campi, che ha chiamato la grande

Casale Bolza 18

Casale Bolza

interior designer italiana per trasformarlo in una bella ed accogliente casa di campagna. I proprietari avevano richiesto un enorme openspace e così è stato, con la sola eccezione della cucina. Il primo intervento della progettista è stato quello di illuminare l’intera area con il colore bianco, creando così un effetto moderno e dando un piacevole senso di spaziosità. Una struttura apparentemente industriale, muri e pavimenti in parquet naturale e bianco con mobili moderni ed oggetti di recupero che coesistono armoniosamente. Una passerella fa il giro di tutto il locale, in questo modo si nascondono le travi esistenti e si sfrutta la doppia altezza. Nella zona lounge, divani firmati


dalla stessa Paola Navone in versione XL ed un grande tavolo in legno naturale, vero protagonista dell’enorme ambiente. Un tappeto di piastrelle marocchine, disegnate sempre da Paola Navone, copre l’intero corridoio che corre intorno alla zona notte e bagno. Grandi tende bianche separano gli spazi e conferiscono al luogo un aspetto davvero teatrale e scenografico. Il risultato è un vero capolavoro di interior design. In una superficie di ben oltre 2700 acri, sulle verdeggianti colline umbre, vicino a Castello di Reschio, è ubicato uno splendido casale appartenente alla famiglia dell’architetto Benedikt Bolza che fa parte di un complesso di casali che la famiglia ha deciso di ristrutturare e trasformare in luxury villas da affittare o vendere. Tra i casali oggetto di intervento, Benedikt Bolza e sua moglie Nencia decidono di ristrutturare un casale della tenuta per renderlo loro dimora privata; l’intervento si è dimostrato molto complesso perché il casale scelto si presentava come un disordinato intreccio di camere collegate tra loro da scale e dislivelli. La soluzione più congeniale alle potenzialità degli spazi interni è stata quella di abbattere completamente le distribuzioni interne per ottenere nuovi spazi, molto più ampi e luminosi, nel rispetto del concetto della fruibilità piena degli ambienti con una valorizzazione della continuità visiva e luminosa che sembra tessere un filo tra i vari ambienti della casa. L’intervento ha preservato i caratteri tradizionali dell’immobile come le travi a vista e le voltine in laterizio, arricchendoli con citazioni di design e materiali innovativi come la resina cementizia che fornisce omogeneità agli spazi, affiancata da materiali tradizionali come la terracotta e il legno. Grande importanza viene data agli spazi conviviali, che vengono organizzati intorno a camini molto caratteristici che creano un’atmosfera suggestiva. La tinte scelte sono molto calde e rimarcano i colori presenti tra le colline, gli uliveti e le vigne di questa zona. Un intervento che risulta diverso dal precedente, dalle soluzioni avvolgenti e morbide, ma anche in questo caso, del tutto riuscito.

Casale Bolza

Edificio Campi disegnato da Paola Navone

Edificio Campi disegnato da Paola Navone

Edificio Campi disegnato da Paola Navone 19


RESIDENZE STORICHE

VILLA FABRI A TREVI, PALAZZO A VOCAZIONE AMBIENTALE Costruita nel XVI secolo la sua storia è intimamente legata alla Boemia

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illa Fabri a Trevi è immersa in un elegante giardino a terrazze, affacciato sulla verde campagna umbra pennellata di olivi. Un contesto ad alta valenza fisico-naturalistica-morfologica che contribuisce fortemente all’identità e all’immagine della nostra regione. Si sa con certezza che la proprietà della villa fosse ricca di fontane, orti, frutteti, vigneti ed oliveti. Oggi invece sono i tigli, i cipressi, i larici e i lecci a dominare il giardino. Fu Gerolamo Fabri a ordinarne la costruzione alla fine del Cinquecento “per sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del paese”. Nel 1633 fu venduta ai Venturini e quindi agli Onofri e Roncalli di Foligno, ai Carrara- Rodiani di Terni, ai conti Della Porta di Roma. Acquistata nel 1891 dal vescovo Mons. Hais per il Collegio Boemo passò poi negli anni Trenta al Collegio Etiopico. Nel 2000, con l’acquisto da parte del Comune di Trevi ed in seguito alla recente affiliazione alla Rete Europea dei Giardini (European Gardens Heritage Network – Eghn), la villa è divenuta sede della Rete regionale Ville, Parchi e Giardini e dell’Osservatorio per la Biodiversità e il paesaggio

rurale. La villa sorge su un terreno in declivio, si sviluppa su tre piani ed è costituita da un corpo principale e dall’ala aggiunta dai boemi. Le facciate sono finemente decorate da graffiti che rappresentano figure di angeli e santi boemi e, sul lato nord con al centro tre archi a tutto sesto, sono rappresentate alcune città della Boemia. Tali decorazioni risalgono al periodo tra il 1912 ed il 1914 e sono opera del Cila e dell’abate benedettino Mayor, monaco del monastero di Praga. A sud-est si staglia la luminosa e suggestiva facciata incorniciata da una doppia scalinata simmetrica con le grotte del ninfeo. Ricco è l’interno della villa che custodisce sale dipinte da figure allegoriche, araldiche e numerose scene; al seminterrato la cappella, importante per essere un rarissimo esempio italiano della scuola del Beuron, movimento artistico svedese sviluppatosi nella metà del XIX secolo ed ispirato a modelli pittorici egizi, greci, romani e bizantini. Dal 2010 è stata istituita la Fondazione Villa Fabri, i cui scopi sono di tutelare e valorizzare la natura e l’ambiente; monitorare la diversità culturale, vegetale ed animale per promuovere le componenti paesaggistiche, ambientali ed enogastronomiche regionali; sviluppare le attività previste nell’ambito dell’osservatorio regionale della biodiversità con corsi ad alta specializzazione e costituire supporto per progettazione e consulenza agli enti relativamente a programmi di trasformazione urbanistico-territoriale ed uso delle risorse. Da sempre nella natura e per la natura.

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ARTE

MADONNA DEI BAGNI DI DERUTA: IL SANTUARIO DEGLI EX VOTO Nato per ospitare le tavolette date in dono a una divinità per esaudire le proprie richieste

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a locuzione latina ex voto tradotta letteralmente significa a seguito di un voto. Viene usata per indicare un oggetto dato in dono a una divinità. L’espressione completa è ex voto suscepto, cioè per voto fatto: questa pratica, comune a molte religioni, è un impegno che il credente assume nei confronti della divinità purché la stessa ne esaudisca le richieste. Fra le varie tipologie di ex voto prevalgono quelli anatomici che rappresentano l’organo malato ma molto diffuse sono anche le tavolette dipinte. É proprio per ospitare quest’ultime forme d’arte che sorse il Santuario della Madonna dei Bagni che domina il corso del Tevere a circa un chilometro e mezzo dal piccolo centro di Casalina, nel comune di Deruta. Ancora oggi la caratteristica del santuario è quella di avere le pareti completamente tappezzate di maioliche votive policrome, alcune delle quali non più originali a seguito di un furto avvenuto nel 1980. Il santuario come lo vediamo oggi fu costruito nel 1687 ma già nel 1657 era stata costruita una cappella per volere dell’abate del monastero di S. Pietro di Perugia, cui il territorio di Deruta apparteneva. Dell’origine del santuario si ha notizia scritta nell’Archivio Storico di S. Pietro di Perugia dove si legge che la cappella fu edificata inglobando la quercia dove era stato appeso il primo ex voto raffigurante una Madonna col Bambino dal merciaio di Casalina Cristoforo di Filippo per ringraziare la Vergine della guarigione della moglie gravemente malata. In particolare il documento narra che il merciaio trovò l’immagine della Vergine a terra lungo la via e la portò a casa per poi riportarla nel luogo dove l’aveva trovata appendendola ad una quercia. Tempo dopo sua moglie si ammalò gravemente e l’uomo chiese a quella immagine di salvare la consorte. Quando tornò a casa trovò la moglie completamente guarita e intenta ai lavori domestici. All’interno

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la chiesa è completamente soffittata a volta, ha pianta centrale a croce greca, con una piccola cupola all’intersezione dei bracci. Le formelle conservate all’interno sono circa 630, donate in un arco di tempo di più di tre secoli, in prevalenza appartengono al periodo che va dal 1657 alla metà del 1700. In ognuna delle tavolette votive è raffigurato l’evento miracoloso in stile naif e compaiono le lettere P. G. R. (per grazia ricevuta) o V.F.G.A. (voto fatto grazia avuta). Suscitano nel visitatore un grande interesse in quanto, oltre ad essere una testimonianza della tradizione ceramica della zona, offrono un quadro unico sulle particolarità delle credenza religiose, sulle tradizioni, sugli aspetti di vita e i cambiamenti sociali intervenuti nel tempo, diventando documenti fondamentali per la storia degli usi e costumi popolari. Tavolette votive simili a quelle della Madonna dei Bagni di Deruta si trovano conservate nel Santuario dell’Olivo a Passignano. Cosa molto più strana è invece che un ex voto realizzato a Deruta e raffigurante un incidente in mare sia appeso sulla parete di una traversina che conduce alla chiesa nell’isola di Marettimo (Egadi).


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PARLA L’ESPERTO

PIÚ TUTELA PER LE DONNE: MISURE LEGISLATIVE E MAGGIORE SENSIBILIZZAZIONE Nuove norme a protezione delle donne vittime di violenza: il decreto contro il femminicidio diventa legge

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n nuovo provvedimento legislativo ha visto la luce ed inizia a muovere i primi passi nella direzione di una maggiore tutela del c.d. “sesso debole”, per usare un termine ormai anacronistico ma purtroppo ancora attuale, se riferito alla forza in senso fisico: la legge contro la violenza sulle donne. Si tratta di un provvedimento normativo che nasce dalla conversione in legge del d.l. n. 93 del 2013, e che risponde all’esigenza, sempre più sentita, di garantire alla donna una maggiore protezione contro tutti quegli atti di violenza che spesso si verificano anche all’interno delle mura domestiche. Sul piano punitivo, si introduce una serie di misure concrete, che vanno dall’ammonimento in caso di “reati sentinella”, quali percosse o lesioni, all’allontanamento urgente da casa del maltrattante, fino ad arrivare all’utilizzo di strumenti di controllo incisivi, come le intercettazioni telefoniche ed il braccialetto elettronico. Ma oltre alle norme che vanno

ad aggravare le misure repressive, punendo in maniera più rigida e severa gli atti di violenza, questa legge contempla un importante stanziamento di risorse destinate alla prevenzione, educazione e formazione. Si prevede infatti un piano d’azione antiviolenza ad ampio raggio, che comprende una serie di misure dirette alla protezione della vittima, ma anche al recupero dei maltrattanti ed alla sensibilizzazione dei media ad adottare codici di autoregolamentazione per un’informazione che rispetti le donne. Ma non solo. Al fine di rendere concreta la tutela prevista, si garantisce alla vittima una maggiore rapidità dell’iter giudiziario, un più agevole accesso al gratuito patrocinio ed una concreta e costante informazione in sede processuale, in linea con la direttiva europea sulla protezione delle vittime di reato. Tra i finanziamenti in arrivo, alcune risorse sono inoltre destinate alla costruzione o all’ampliamento di centri antiviolenza e case-rifugio. 25


Grande successo per la prima edizione del concorso Miss Latina. Le PARTECIPANTI hanno messo in mostra il loro charme, il carattere E L’eleganza in una serata tutta incentrata su sfilate, esibizioni di cantanti e danze folcloristiche. Un ringraziamento speciale va agli organizzatori Cristina Espin e Miguel Acosta

Genesis Salazar 1° Classificata -

Foto by Manuele Fabbriciani

MISS LATINA UMBRIA 2013

Ecuadoriana, diciannovenne, ha deciso di partecipare al concorso di Miss Latina Umbria per conoscere meglio sé stessa e gli altri. E il risultato non è mancato. Ha imparato a stare in pubblico e a parlare davanti alla gente. Il suo motto è “Se ti piace fare una cosa, allora devi provarla”. Di carattere tranquilla, dolce e anche un po’ pazzerella. È in Italia da un anno e mezzo e da quest’anno è iscritta a Scienze della formazione. Ama la musica e le piace suonarla. Nello specifico suona il flauto traverso e segue delle lezioni al Conservatorio di Perugia. Ha un’ottima considerazione degli italiani, che reputa persone gentili, educate e rilassate. “La gente mi ha aiutato molto da quando sono in Italia e mi sono stati vicini anche nello studio. Mi considero come una di loro”. Con queste parole Genesis ha voluto esaltare il popolo italiano, di cui ama il fatto che viaggiano molto e adorano scoprire nuovi posti, a differenza degli ecuadoriani che sono più sedentari e girano meno. È appassionata di lettura: il suo ultimo libro è stato Mille splendidi soli, il romanzo di Khaled Hosseini. Camminare, rilassarsi e scoprire nuove cose sono la sua passione. Considera l’Umbria la regione che fa per lei, essendo un territorio rilassante, pulito, tranquillo e dove la qualità della vita è molto alto. Il suo sogno nel cassetto è quello d aprire una scuola di Capoeira. Pratica questa danza da diversi anni e si ci diletta a comporre le musiche per queste danze. Ciò che ama di più di questa disciplina è la spiritualità, la filosofia ti vita che c’è dietro incentrata sul concetto di guarigione dell’anima. Ti aiuta ad ascoltare te stessa e ti dà gli strumenti per imparare a fare forza sulle proprie capacità.


Mariangela Fioriti 2° Classificata

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MISS FEDER ITALIA UMBRIA

Ecuadoriana, ventiduenne, decide di iscriversi al concorso dopo aver vinto la fascia di Miss Equador in Umbria qualche anno fa. Ama farsi fotografare e mettersi in mostra. È una persona solare, le piace scherzare e divertirsi con gli amici. Si considera molto schietta e dice tutto ciò che pensa. Ma non sopporta le persone false. Si definisce dolce e adora relazionarsi con le persone, parlare, confrontarsi con loro, e magari sentire anche le loro difficoltà. Attualmente è iscritta a psicologia all’università E-Campus e per sostenersi le spese, lavora in una pizzeria. Adora l’Italia e in particolare il cibo. Nota con sorpresa che gli italiani sono molto bravi in cucina, e amano cucinare. É di buona forchetta, anzi si definisce proprio una “mangiona”. Il piatto preferito la pasta al ragù. Ha una bimba di 5 anni che cerca di crescere nel migliore dei modi. È appassionata di recitazione e sebbene abbia seguito un laboratorio di teatro quando andava a scuola, non ha più seguito questa passione. Così come la danza, che ha praticato per anni, ma che poi ha dovuto lasciare. Le piace viaggiare e sogna di poter diventare una psicologa.

Di madre domenicana e di padre italiano, diciannovenne, ha deciso di metterci la faccia, aderendo al concorso, perché lo riteneva una cosa seria. È stata per lei un’occasione per riprendere a sfilare, dopo aver smesso perché rimasta incinta. Determinata, tenace, e sicura di sé. Una ragazza che non si arrendo mai. E se si prefigge un obiettivo vuole raggiungerlo a tutti i costi. Si definisce socievole, ama conoscere nuove persone e far sì che si leghino a lei. Appassionata di lettura e fotografia. Adora anche farsi fare servizi fotografici. Ha fatto già dei book e ha seguito un Corso per fotomodella. Le piace molto viaggiare, scoprire nuovi luoghi, e soprattutto le città italiane. Attualmente sta finendo la scuola. L’Umbria è la regione che le piace e non riesce ad immaginare di dover vivere in altre città. I sogni nel cassetto sono svariati. Entrare nel mondo dello spettacolo, sia televisivo che cinematografico oppure fare la fotomodella. Diventare una veterinaria oppure un’insegnante di danza. E perché no, tentare di intraprendere la carriera da coreografa di balletti.

Adela Barros MISS RIFLESSO


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BRIEFING CULTURALE A

Non si sa come, ma Vittorio

Sgarbi fa Sgarbi oramai è divenuto lo scopritore d’eccellenza di alscopriRe cune opere d’arte umbre. È accaduto recentemente a Boancora schetto e S.Pellegrino, due frai tesori umbri zioni di Gualdo Tadino. Nella prima ha svelato che la statua che si credeva di S. Giovanni Battista, in realtà è un Cristo benedicente scolpita nel 1548 da Nerone da S. Sepolcro, un allievo di Michelangelo, di inestimabile valore artistico. A

S.Pellegrino ha messo in risalto i preziosi cicli di affreschi di scuola marchigiana e di Matteo da Gualdo databili tra la meta del XIV e l’inizio del XV secolo. Ancora Sgarbi nel suo libro: “Nel segno del figlio” segnala che tra i luoghi mirabili d’Italia, tra Città della Pieve e Campo del Sole a Tuoro sul Trasimeno, vi è il Santuario rinascimentale di S.Maria da Mongiovino, tanto bello quanto sconosciuto.

sono 3.500. Comprendono gli utensili della classica cucina contadina, della camera da letto incluso il “prete” e gli oggetti del mondo infantile. È in visione la stanza dei lavori artigiani femminili con gli utensili usati per ricamare, filare la canapa e la lana e per rattoppare i vestiti e quella dei lavori maschili dove trova spazio la “gigliara” per setacciare i semi e gli attrezzi da

ciabattino. Immancabili tutti gli attrezzi per lavorare nei campi. La mostra è all’insegna della cultura del riutilizzo che l’esigua economia contadina esigeva.

Bosco di S.Francesco che delimita la piazza della Basilica Superiore di S.Francesco, AD Assisi

in una grande ansa racchiude a fondovalle un complesso del XII secolo comprendente la Chiesa di S.Croce, i ruderi di una convento benedettino, il trecentesco ponte dei Galli (sembra percorso da Carlo Magno). Un ottimo ristorante “francescano” ritempra il corpo stanco dopo il transito di quello che Francesco definiva il suo “chiostro”, luogo di passeggiate e meditazione.

Mostra della civiltà contadina a Castel dell’Aquila Aperto una prima volta nel 1985 come esposizione permanente, il Museo della Civiltà Contadina a Castel dell’Aquila - Montecastrilli, Terni - è stabilmente ospitato nei locali della Scuola Media dal 1988. Gli oggetti esposti, tutti inventariati,

L’acquisizione da parte del FAI dell’ampio bosco al di là del muro

rappresenta l’aggiunta di un altro gioiello ai tanti che la città del poverello possiede. È un paesaggio stupendo con uno scorcio mozzafiato, intatto nella sua identità originale che comprende boschi, ulivi, frutteti, collina e pianura, case coloniche e piccole pievi. È attraversato da un torrente che

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Don Matteo a Spoleto Cambia città ma Don Matteo resta in Umbria. Da Gubbio, sede storica della fiction, a Spoleto città del Festival dei 2 mondi, il prete in bicicletta suscita grande interesse tra fan e operatori turistici. Le riprese televisive, sotto la guida della Lux Vide, coinvolge Terence Hill, Nino Frassica, Simone Montedoro, Giorgia Surina, Nadir Caselli, Andreas Gil e altri attori, oltre a centinaia di comparse compreso il Sindaco di Spoleto che interpreta se stesso. Le 26 puntate della fiction che andranno in onda a partire da febbraio 2014, hanno come clou la parte alta della città ove è situata la finta caserma dei Carabinieri (Palazzo Bufalini - Piazza Duomo) e la parrocchia di Don Matteo (chiesa di Sant’Eufemia). L’evento attiva il gruppo ConSpoleto di operatori turistici, presieduto da Tommaso Barbanera che promuove varie iniziative per attrarre e indirizzare turisti verso una permanenza volta anche ad avvicinare gli “eroi” di Don Matteo 9. 30

Il codice machiavelliano vola in America dalla biblioteca Augusta di Perugia La mostra su “Il Principe di Niccolò Macchiavelli e il suo tempo” sbarca prima a Washington poi a New York. Per celebrare l’anniversario della pubblicazione (1513) della celeberrima opera, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana in collaborazione con altri enti culturali, ha programmato una serie di manifestazioni tra cui la mostra itinerante con sede iniziale a Roma. Uno dei pezzi più importanti delle tappe statunitensi è un rarissimo codice manoscritto del Principe del XVI secolo. Ne esistono 19 esemplari in tutto il mondo ed uno è custodito nella Biblioteca Augusta di Perugia. Già appartenente alla storica biblioteca di Monte Ripido di Perugia, dopo un intervento di restauro finanziato da Brunello Cucinelli, ora viene esposto negli USA insieme ad altri gioielli umbri come quadri, libri, documenti originali, incunaboli, monete.

Ricostruzione postterremoto della scuola a Nocera Umbra

La scuola è sempre un segno di civiltà. Ricostruire gli edifici scolastici dopo il terremoto del 1997 rappresenta un passo culturale di grande impatto sociale. Avviene a Nocera Umbra ove finalmente gli studenti di elementari e medie potranno lasciare le strutture prefabbricate e disporre di scuole “vere” con aule adeguate, pannelli fotovoltaici, spazi esterni idonei e tutto il necessario per il normale svolgimento dell’attività scolastica. Lo ha annunciato il sindaco della città “delle acque” Giovanni Bontempi che ha fortemente voluto la ricostruzione della sua città e segnatamente della scuole dopo anni di dibattiti e polemiche. “Le opere – spiega il sindaco – sono state individuate e l’assegnazione dei lavori è ormai avvenuta. Quindi la partenza dei cantieri è imminente”.



NUOVE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS A MALTA La recente presentazione dell’Associazione per il Commercio Italo-Maltese apre concrete possibilità di penetrare i mercati del Mediterraneo

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on la nascita dell’Associazione per il Commercio Italo-Maltese (futura Camera di Commercio Maltese in Italia) si sono aperti nuovi scenari di promozione per il made in Italy nell’isola di Malta e più in generale in tutto il Mediterraneo e Medio Oriente. La presentazione è avvenuta lo scorso 4 ottobre presso il Palazzo Budini Gattai di Firenze (città in cui ha sede l’Associazione) e ha visto tra le numerose autorità italiane e maltesi, l’On. Angelo Farrugia, Presidente della Camera dei Rappresentanti del Parlamento di Malta, Sua Eccellenza Vanessa Frazier, Ambasciatore di Malta in Italia, l’On. Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University e la dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico Paola Brunetti – Dipartimento Politiche per l’internazionalizzazione e la promozione degli scambi. L’obiettivo dell’Associazione è quello di promuovere, sviluppare e consolidare i rapporti economico-commerciali, oltre che artistici e culturali, tra l’Italia e Malta, in-

tensificando quelli attualmente attivi e dando maggiore slancio a nuove opportunità di relazioni tra imprese italiane e straniere. Un progetto ambizioso e di lungo periodo in cui credono fermamente l’On. Angelo Farrugia insieme a tutto il Consiglio Direttivo dell’Associazione, costituito dall’On. Riccardo Migliori, dalla dott.ssa Helga Fiori, dal dott. Antonio Pangallo e dal Console Onorario di Malta a Firenze dott. Luca Parenti. L’Associazione mira al riconoscimento da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico Italiano e all’iscrizione all’Albo delle Camere di Commercio italo - estere ed estere in Italia. Da rilevare come il giorno seguente all’evento, l’Associazione è subito entrata nella fase operativa, organizzando alcuni incontri tra la delegazione maltese e imprenditori italiani interessati alle opportunità d’investimento sul territorio maltese. A tal proposito si segnala la nomina a favore del dott. Carlo Timio in qualità di referente della futura Camera di Commercio Maltese in Italia per la Regione Umbria, per la promozione del territorio e l’internazionalizzazione delle aziende umbre a Malta. Per informazioni: Associazione per il Commercio Italo Maltese Piazza dell’Indipendenza, 21 50129 Firenze, Italia Telefono: 055.0460529 Cellulare ITA: 328.5435028 / MLT 00356.77290887 segr.generale@assomalta.com www.assomalta.com


LA CITY ALLA CITTÁ DELLA DOMENICA Il primo Pizzone non si scorda mai

Su una collina che sovrasta Perugia e tutto il territorio circostante, con una vista panoramica impressionante, sorge nella Città della Domenica la pizzeria e il ristorante La City. Dalla sua riapertura – avvenuta tre anni fa–, la cucina si presenta con delle novità che si riallacciano alla tradizione del capoluogo umbro. La grande caratteristica della nuova gestione è rappresentata dal Pizzone, ripreso da una vecchia ricetta contadina della zona di Perugia. Gli ingredienti utilizzati provengono prevalentemente dal territorio umbro, come ad esempio la farina del Molino Gatti (senza additivi). Altra particolarità del ristorante è il Mega Burger fatto con carne di vitello: 270 gr di carne condita con tutti i tipi di condimento. Anche questo piatto si ispira alla tradizione perugina e più specificatamente a un hamburger che si poteva degustare nella storica

pizzeria del centro l’Asterix. La bruschetteria e la torta al testo sono un altro punto di forza de La City. Ma ovviamente non potrebbero mancare gli antipasti, i primi, i secondi, le grigliate di carne, le insalatone e i dolci classici, che vanno ad allungare la lista dei piatti presenti sul menù. Importante ricordare che durante il fine settimana viene anche organizzata l’animazione per i bambini fatta da esperte animatrici. Gli ampi spazi del locale consentono anche di riservare sale per feste private, cerimonie, banchetti e cene aziendali. Aperto tutti i giorni a partire dalle 19.

INFO La City, Città della Domenica - Perugia Tel. 075.5010694 Cell. 338.9264788 LaCity Italia


NATURA

LA FORESTA FOSSILE DI DUNAROBBA I 50 tronchi della foresta hanno subito un processo di mummificazione che ha permesso loro di mantenere inalterata la natura legnosa, facendo mostra di sè ancora in forma eretta

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ntorno al 1980 si è cominciato a portare rispetto ai grandi tronchi di albero che già da qualche anno venivano trovati, presso la fornace di Dunarobba (Terni), durante l’escavazione per il reperimento dell’argilla ad uso laterizio. In realtà, se vogliamo porgere scrupolosa attenzione alle voci della storia, si deve riconoscere che, già ai primi del ‘600, a qualcosa di simile fanno riferimento due illustri scienziati, fondatori dell’Accademia dei Licei: Federico Cesi in una lettera del l624 al Card. Francesco Barberini e Francesco Stelluti nel Trattato del Legno Fossile Minerale edito a Roma nel 1637. I tronchi della Foresta Fossile, secondo uno studio condotto da Biondi e Bruciapaglia dell’Università di Ancona, andrebbero sicuramente attribuiti “a specie della famiglia delle Taxodiaceae..., assai affi-

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ne come piano di struttura legnosa all’attuale Sequoia sempreverde (Sequoia sempervirens)”. Con verosimile approssimazione vissero due milioni di anni fa, per 7001000 anni. A seguito di un cambiamento climatico e di movimenti della crosta terrestre nacque la catena appen-

ninica ma scomparvero molte specie vegetali e animali tra cui gli alberi intorno al cosiddetto lago Tiberino che ricopriva gran parte dell’Umbria dove oggi scorre il Tevere. I circa 50 tronchi della cosiddetta Foresta Fossile di Dunarobba “hanno subito un processo di fossilizzazio-

ne molto particolare detto per mummificazione che ha consentito ad essi di mantenere praticamente inalterata la natura legnosa. Sono state le argille inglobanti i reperti che ne hanno permesso, grazie alla loro impermeabilità, la conservazione evitandone la mineralizzazione e la decomposizione. La maggiore peculiarità del giacimento è data comunque dalla posizione del tronchi che si presentano ancora con il portamento che avevano in vita, sono cioè eretti, anche se inclinati tutti nella stessa direzione, e in alcuni casi è stato anche possibile mettere in evidenza l’apparato radicale” (Edoardo Biondi La Foresta Fossile di Dunarobba, Todi 1996). Il nostro augurio è che questi alberi, con l’aiuto della scienza e con il rispetto degli uomini, possano rimanere alla vista della gente almeno quanto hanno vissuto sotto terra.


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SAPERE è POTERE “Il nostro corpo, la nostra pelle e i nostri capelli ci sono dati dai nostri genitori; non dovremmo dunque danneggiarli. Questa idea è la quintessenza del dovere filiale. Agire moralmente giusto, e lasciare un nome degno di credito per gli generazione successive. Questo è l’obiettivo principale della pietà filiale”. Confucio, (551-470 aC) Qualsiasi sia l’origine del nostro capello, qualsiasi gene ci sia stato trasmesso, esiste un prodotto che ci permette di gestirlo e curarlo nel pieno rispetto della sua natura. In natura esistono 3 tipi di capelli dalla loro sezione di taglio che rappresenta anche una caratteristica razziale. 1- Lissotrici, lisci e a sezione rotonda tipici delle razze mongoliche. 2- Cimotrici, ondulati o ricci a sezione ovale tipici delle razze caucasiche. 3- Ulotrici, lanosi e crespi a sezione piatta tipici delle razze negroidi. Le scelte di prodotti che rispettino le caratteristiche e le esigenze del singolo è fondamentale perché aiutano a mantenere il capello come sorgente di comunicazione, donando una piena armonia con se stessi e con gli altri. Esistono aziende che studiano e producono prodotti nel

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rispetto della natura e del capello e sono un ottimo supporto per uno styling perfetto “fai da te”. Noi di Vogue Parrucchieri abbiamo scelto Davines, un’azienda tutta italiana come compagna di viaggio. La stagione che stiamo vivendo è senza dubbio la più umida e dannosa per il capello, soprattutto per quello fino, riccio e disidratato, in quanto la sua struttura richiede acqua e, laddove non ne trova, assorbe quella ambientale, con conseguente perdita dell’armonia di una messa in piega. In questi casi è bene idratare il capello prima di asciugarlo, cioè prima di richiudere le sue squame. Ottimo il trattamento Replumping di Davines a base di acido jaluronico, tonificante e rimpolpante per il capello, dona elasticità e idrata profondamente. Utilizzato prima della messa in piega, mantiene più a lungo la sua durata. Un siero invisibile di More Inside Davines, utilizzato come finish, permette una leggera separazione delle ciocche, un effetto luminoso, morbido ed anti crespo. Il coiffeur svolge un ruolo di assoluto rilievo, dovendo consigliare il prodotto più adatto e educando il cliente al giusto utilizzo. In ogni caso “sapere è potere”. Il salone è tra i 20 ecosalon top green nel mondo e usa energia e prodotti a impatto zero. INFO Vogue Parrucchieri, San Sisto Perugia Via Gerardo Dottori, 85 Perugia (Pg) tel. 075 5270628 mail. vogueparrucchieri93@libero.it



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L’arte del merletto e del ricamo a Panicale La mostra è stata un’occasione unica in cui si è coniugato l’artigianato locale con il patrimonio culturale del Lago Trasimeno

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ella splendida cornice del Lago Trasimeno si è svolta a Panicale lo scorso settembre la Mostra Mercato del Merletto e del Ricamo. Parteciparvi è come essere entrato in una bomboniera ove la bellezza l’ha fatta da padrona. Bellezza del borgo, bellezza dell’allestimento, bellezza delle esposizioni, bellezza dei prodotti e dei manufatti realizzati in “pubblico” sulle festanti piazze o sulle variopinte viuzze, ove tutti gli abitanti sono stati i primi attori. É stata una festa che riassume la voglia del territorio di esporre i propri “gioielli” per valorizzarli e per renderli non solo visibili ma esportabili nella Regione, in Italia, nel mondo. Sempre all’insegna dell’eccellenza. É un’eccellenza che travalica qualsiasi aspettativa; è un’eccellenza basata sulla voglia di esaltare l’arte dell’artigianato in forme sublimi di merletto e ricamo. É un’eccellenza in cui il ricamo rappresenta – come è stato sottolineato – “ uno stimolo importante per conservare il patrimonio culturale e un veicolo di cresci-

ta e sviluppo economico ed occupazionale”. Proprio secondo i canoni di Anita Belleschi Grifoni, l’ideatrice dell’Ars Panicalensis che negli anni ’30 creò la scuola di ricamo proprio con l’intento di sviluppare l’arte del ricamo in termini di laboratorio ove le donne locali trovavano un reddito familiare importante. Sulla scia della scuola di ricamo (in seguito gestita dal Comune) è stato costituito e valorizzato il Museo del Tulle, riscoperti i costumi in tulle dell’antico balletto . Il tutto a supporto quotidiano alla promozione ed espansione dell’Ars Panicalensis di cui la mostra mercato è stato un viatico internazionale di prima qualità. Nel licenziare questo report mi piace fare accenno alla bravura, determinazione ed impegno della Dott.ssa Francesca Caproni direttrice del Gal del Trasimeno-Orvietano, coordinatrice eccellente della mostra e alla onnipresente dott.ssa Irene Fè, esperta “regista” organizzatrice del Press Tour, compresa l’ottima accoglienza ai giornalisti accreditati. 39


GIOIELLI DI BACCO

L’EFFERVESCENTE E SPUMEGGIANTE… UMBRIA I vini spumanti umbri si presentano brillanti, con un elegante e persistente perlage di bollicine fini e cremose, con colori che vanno dal giallo paglierino al dorato, fino ad arrivare al rosa tenue

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iamo ormai vicini alle festività del Natale e della fine dell’anno ed il vino che tutti noi alziamo nei calici è: il vino spumante, con le sue “bollicine” (perlage), come zampilli di una fontana si staccano dal fondo del bicchiere e risalgono elegantemente in fila fino alla sua superficie, scoppiando con leggero crepitio, mentre una nuvola invisibile di goccioline si libera sollecitando piacevolmente il nostro naso. Un’esplosione di gioia, così da essere il vino della festa, perfetto per i momenti indimenticabili della nostra vita. Vino conosciuto e noto sia ai Romani – che nei grandi simposi e banchetti chiedevano vini spument et aurato mollius in calice – che alle corti dei secoli sedicesimo e diciassettesimo, dove si decantano ancora i vini spumanti (o effervescenti) nei tomi del medico Girolamo Conforto, il “Libellus de vini mordaci” (1570) e del medico e abate Francesco Scacchi, il “De salubri potu dissertatio”, come vini mordenti et polputi et infedeli. Lo scopo era descriverne il loro assaggio, il loro particolare modo di produzione, la rifermentazione del mosto che poi diventa vino passando da un recipiente 40

ad un altro, per poi giungere alle grandi produzioni del 1865 e del 1868 nelle regioni del Piemonte e del Veneto e fino a coinvolgere, oggi l’intera penisola italiana e la nostra Umbria, con un richiamo territoriale senza eguali per varietà, tipologia e metodo di produzione. I vini spumanti in Umbria, viste le varie caratteristiche dei suoi terreni, quasi esclusivamente collinari, ben riparati dalle catene montuose, generalmente sciolti e permeabili sinergicamente ad un clima mite con piovosità ben distribuita durante tutto l’anno e la particolare esposizione al sole, possono essere prodotti in un’ampia area della Provincia di Perugia e Terni. In particolare comprendono le zone più vocate quali le Denominazioni di Origine Controllata: “Colli Martani”, “Colli Altotiberini”, “Colli Perugini”, “Torgiano”, “Spoleto”, “Colli del Trasimeno”, compresi i territori ricadenti nei Comuni di Montefalco ed Orvieto. Grechetto, Trebbiano Spoletino, Procanico, Verdello, Chardonnay, Riesling Italico, Pinot Nero, Cabernet Sauvignon, Sagrantino sono le uve fondamentali (Cuvèe) degli Spumanti umbri bianchi e rosati (Blanc


de Blanc e Rosè) ottenuti con il metodo “Classico” (rifermentazione in bottiglia con un affinamento sui lieviti di 10, 24, 42 mesi) o con le varie articolazioni del metodo “Martinotti”: Charmat lungo e corto (rifermentazioni in grandi recipienti in acciaio – autoclavi – con durata di sosta dello spumante dalle due settimane ai 30-40 giorni a seconda della varietà di uva utilizzata) così da esaltare i variegati profili sensoriali che essi esprimono alla vista, all’olfatto e al palato. Si presentano brillanti, luminosi con un elegante e persistente perlage di bollicine fini e cremose, con una scala di colori che va dal giallo paglierino intenso al dorato, all’ammaliante rosa tenue con profumi fragranti (pane appena sfornato) che spaziano dalle note agrumate (pompelmo), frutti tropicali (ananas), mughetto, alle note minerali ed accenni di pappa reale e miele, nonché boccioli di rosa, piccoli frutti di bosco, melagrana. All’assaggio si percepisce un ventaglio armonioso di sensazioni che vanno da una suntuosa morbidezza, grande eleganza, con una sapiente ed equilibrata verve frescaacida ad una bella presa acida con un gradevolissima chiusura ammandorlata o con un ricordo tenue di un tannino piacevole a seconda delle uve dei vitigni di provenienza, avvolti sempre da una discreta persistenza minerale. La loro vocazione

espressiva, se bianchi o rosati, fa sì che si abbinino perfettamente con ravioli al ragù di pesce, risi ai frutti di mare, fritture di pesce, carni bianche e formaggi leggeri.


CONCORSO FOTOGRAFICO

VINCITRICE Spello - Particolari by Nicola Cirocchi

Assisi - Once upon the time by Andrea Coppini

TEMA 5 “VICOLI DI CITTà UMBRE” TOP SELECTION

LA GIURIA L’angolazione dello scatto consente di apprezzare la profondità del vicolo medioevale, colto nella sua dimensione umana del vivere. Gli elementi della quotidianità ingentiliscono lo spazio rendendo familiare l’ambientazione. Intuitiva la scelta del bianco e nero per esaltare il contrasto chiaroscurale della luce e delle ombre.

Cascia - Scalinata by Mauro Cristarella Orestano


UNA FOTO IN UMBRIA per la Rivista Riflesso

Continua il Concorso fotografico RISCATTO, ideato dalla Rivista Riflesso il cui tema riguarderà questa volta specificatamente le Architetture religiose in Umbria. Il Concorso è volto ad individuare e divulgare immagini inedite, rappresentative e valorizzanti il Territorio umbro, permettendo di mettere in mostra le abilità e la creatività di fotografi ed appassionati di fotografia. Il Concorso avrà durata annuale e si svolgerà in sei tappe tematiche durante tutto il 2013 e i primi mesi del 2014. Ogni due mesi, in corrispondenza dell’uscita della Rivista Riflesso, verrà reso noto il nuovo tema del Concorso. Il sesto tema è: “Architetture religiose in Umbria”. I partecipanti dovranno inviare le foto con cui concorrere (massimo 2), rigorosamente originali ed inedite, entro il 22 dicembre 2013, effettuando la registrazione e caricando l’immagine seguendo le indicazioni riportate nel sito web:

www.riflesso.info Il Concorso è aperto a fotografi di qualsiasi livello, anche non residenti in Umbria, ed è gratuito. Un’apposita giuria valuterà le foto pervenute, selezionando le migliori e decretando lo scatto vincitore. I risultati saranno resi noti attraverso la pubblicazione sia nella Rivista Riflesso in formato cartaceo che nel sito web. Durante la procedura di registrazione e download online, saranno richiesti, oltre ai dati identificativi dell’autore, anche alcuni dettagli tecnici (luogo, tipo di obiettivo, modello macchina fotografica, ecc.) relativi allo scatto effettuato. Le immagini, per esigenze editoriali, dovranno avere uno sviluppo verticale. Non saranno prese in considerazione foto con sviluppo orizzontale. Ulteriori informazioni sono presenti nella sezione “Art Foto Lab” del sito web: www.riflesso.info

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GIRI DEL GUSTO

IL TARTUFO: UN PROFUMO DA AMATORI La carica di profumi che emana il tartufo è alla base del suo successo culinario e della sua presunta attività afrodisiaca

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n profumo da amatori. Questo è il tartufo. In realtà un fungo ipogeo, nasce sottoterra e vive obbligatoriamente con piante arboree simbionti, per produrre il prezioso sporocarpo: Leccio, quercia, tiglio, nocciolo, carpino nero, rovere, pioppo, salice. Innamora e fa innamorare si diceva un tempo e oggi ne siamo certi grazie alla ricerca scientifica: è quella carica di profumi ferormonici che emana, che attira il fiuto dei cani opportunamente addestrati e un tempo persino dei maiali, e suscita in noi, umani, il desiderio di assaporare questi preziosi prodotti della natura. Maiali- femmina dovevano essere che, attirate dal profumo del maschio, scavavano graffiando il terreno che nascon- d e va il tartufo. Nelle culture umane micofile, il maiale ha avuto un ruolo fondamentale, un profondo legame d’amore tra funghi e tartufi

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da un lato e maiale dall’altro (non a caso un fungo tra i migliori si chiama porcino, sembra perché i cinghiali abitatori dei boschi, ne fossero ghiotti). Il Platina, nome d’arte di Bartolomeo Sacchi, nel testo De honesta voluptate del 1474, ricorda che “ mirabile è il fiuto della scrofa di Norcia, la quale sa riconoscere il luogo in cui nascono i tartufi e inoltre li lascia intatti quando li ha trovati, non appena il contadino le accarezza l’orecchio”. Una chiara connotazione sessuale. Talmente misterioso e avvolgente il suo profumo, che il mito faceva risalire la sua nascita a Zeus, grande amatore: sembra che un suo fulmine avesse fertilizzato il luogo dove, da allora, nacque il tartufo. “[…] Esso frutto molto prodigioso vuolsi dalli antichi caggionato dal fulmine che s’abbatte alla terra. Quasi alli fongi è parente, e tuttavia da questi disaffine per temer l’aere e la luce, e starsene ascoso, e


non so farmi raggione di quelli scrittori che lo vogliono fongo affatto, si ben sub terraneo […]” scrive Messer Guglielmino Prato in un trattatello seicentesco, Il Clypeo del Gentilhuomo. Il tartufo bianco, il tuber magnatum pico, la trifola, che dalle nostre parti in Umbria si trova a Gubbio e Città di Castello, non si può produrre, sembra nasca spontaneo dove lui decide. Si raccoglie dalla tarda estate, durante tutto l’autunno fino all’inizio dell’inver-

no. Oltre alle regioni del Nord e del Centro Italia, si trova unicamente in Istria. Il tartufo nero pregiato di Norcia, il tuber melanosporum, è di forma globosa con peridio bruno-nero. La gleba è di colore bruno o nero-rossastro con venature chiare e sottili. Viene raccolto durante tutto il periodo invernale ed in particolare nei primi mesi dell’anno. Di questo tartufo, considerato il più pregiato tra i neri, è possibile la coltivazione in tartufaia.

Il Prodotto

I TARTUFI sono formati da una parete esterna, il peridio, che può essere liscio o variamente movimentato e di colore variabile dal chiaro allo scuro. La massa interna è la gleba, di colore variabile dal bianco al nero, dal rosa al marrone, e percorsa da venature più o meno ampie e ramificate che delimitano degli alveoli in cui sono immerse delle grosse cellule, gli aschi, contenenti le spore. Le caratteristiche morfologiche del peridio, della gleba, degli aschi e delle spore, sommati alle dimensioni, permettono l’identificazione delle specie di tartufo. I tartufi

contengono: Acqua 82,58 - 82,80-Ceneri 1,97 - 1,70-Azoto totale 0,88 - 0,87-Azoto non proteico 0,23 - 0,14-Proteine 4,13 - 4,50-Lipidi 2,08 - 1,90-Glucidi Solubili 0,36 - 0,17- Fibra alimentare 8,43 - 8,13. Del tartufo, composto quindi per la maggior parte di acqua, apprezziamo soprattutto il profumo che regala alle nostre vivande. Mentre il tartufo bianco è utilizzato crudo e tagliato a lamelle in prelibatissime preparazioni, quello nero, non da meno pregiato, resiste molto bene al calore e quindi sopporta anche una breve cottura, anzi il calore ne esalta l’intenso aroma. M.B 45


SPORT

I CAVALIERI DI GIANO Il Circolo Ippico organizza passeggiate a cavallo tra i vigneti, lezioni anche per bambini, feste di compleanno con pony e gare di endurance

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pochi passi da Perugia, in una verde collina di Miralduolo, si trova il Circolo Ippico i Cavalieri di Giano dove ha preso vita una scuola di equitazione di campagna ed un team endurance alle direttive del

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tecnico d’endurance Bistocchi Alessio e all’operatrice ludico addestrativa Elisabetta Bordichini che si occupa dei piÚ piccini. I pilastri portanti di questo centro sono da sempre stati la passione ed il rispetto incondizionato per il cavallo,


vero protagonista di questo sport, il forte legame con la natura con la quale l’endurance vive in simbiosi ed il desiderio di trasmettere questo credo ad altre persone che possano a loro volta fare lo stesso. Nell’Endurance, il cavallo si trasforma in un maratoneta: uno sport di resistenza su lunghe distanze, ideale per grandi e piccini, con categorie pony che vanno dai 3km ai 21km e categorie più elevate con un minimo di 30 km ed un massimo di 160km da percorrere in un solo giorno o in tappe da due giorni, completamente immersi nella natura. L’attenzione alla salute del cavallo è massima in questo sport, proprio come lo è per tutti coloro che frequentano il centro, infatti in ogni gara, ogni 30km circa viene sottoposto ad un’attenta ed oculata visita veterinaria dove vengono controllati i battiti cardiaci, il movimento intestinale, il respiro e tutti i parametri riguardanti il metabolismo ed il movimento che permettono di valutare le condizioni del cavallo. Lo spirito di squa-

dra, la passione, la grinta la sofferenza sono caratteristiche fondamentali in questo sport, dove oltre al “binomio” cavallo-cavaliere, troviamo un team di persone, la così detta Assistenza, che riveste un ruolo altrettanto importante per il raggiungimento dell’obiettivo finale, quello di superare con successo. Lezioni private e collettive, sia per bambini (con pony) che per adulti, svolte sia all’interno del Circolo Ippico che fuori nella natura. Inoltre, vuoi rilassarti? O regalare un’esperienza indimenticabile a qualcuno di speciale? Anche se non sei mai salito a cavallo il Circolo Ippico organizza delle passeggiate a cavallo tra i vigneti delle Cantine Lungarotti e delle Cantine Terre Margaritelli, dislocati nelle meravigliose colline sottostanti il maneggio ed immersi nel silenzio della natura. Per i più piccini che vogliono festeggiare il loro compleanno in modo speciale, il Circolo Ippico organizza feste di compleanno con pony direttamente a casa tua.

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SELEZIONE LIBRI

Chiara Breschi ci fa un omaggio alla scrittura in sé per sé, al suo evolversi nel mondo di internet e parallelamente della comunicazione fast ad ogni costo, perché nelle nostre vite frenetiche non c’è più abbastanza tempo. In questo romanzo d’amore i protagonisti condividono la loro storia e le loro vite in una maniera insolita ma ormai molto comune, data la diffusione di Facebook. Ed è lì, nel social network più globale che ci sia, che vengono descritti minuziosamente i desideri, le aspirazioni, le angosce e le frustrazioni amorose dei due protagonisti. L’amante di Lady Chat è un libro da gustarsi a più riprese vista l’agilità dei suoi dialoghi e la modernità dei suoi temi in cui talvolta è possibile cogliere anche la poesia del quotidiano. È una soffiata su Facebook, su come gli sguardi persi nell’aria e le emozioni del cuore si traducano in chat. Futura Editore.

Viviana Picchiarelli si cimenta in dieci racconti, le cui protagoniste sono tutte donne alle prese con problemi che sono piccoli solo quando non riguardano noi. Si tuffano nel virtuale pur non avendo una reale dimestichezza con la tecnologia, ma dalla loro hanno quasi sempre l’ironia ed il sarcasmo a difenderle. Internet e la tecnologia hanno un ruolo preminente nella genesi delle dieci vicende: sono un mezzo per l’affermazione personale, uno strumento d’incontro, un ricco canale d’informazioni o semplicemente un modo per evadere dalla realtà. Sono ritratti femminili densi, intensi, complessi, accostati a temi ostici come la malattia, il precariato, l’amore lesbico. Reale Virtuale narra dieci storie “di donne nell’era digitale” per immedesimarsi in loro o, nel caso si tratti dell’altra metà dell’universo, per comprenderle meglio e sostenerle. Bertoni Editore.

Il libro Madame est servie, scritto da Caterina Reviglio Sonnino, nasce con l’intento di farvi amare l’arte del ricevere per affascinare i vostri invitati; vi farà conoscere e apprezzare le regole del galateo come segno di rispetto del prossimo e capire quando e come metterle in pratica per privilegiare la serenità dei vostri ospiti. Sarete guidati nella scelta dell’invito, nel compilare la lista degli invitati, nel comporre un menu ideale. Troverete suggerimenti e consigli per progettare un pranzo, un matrimonio, un anniversario, con garbo ed eleganza. Alcune indicazioni sul simbolismo dei colori vi permetteranno di trasmettere emozioni e stati d’animo attraverso la decorazione della tavola. Allestimenti da copiare o da cui prendere spunto e riuscire, con i vostri ospiti, nell’incantevole arte di destare meraviglia. È edito da LiberFaber.


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