Riflesso Gennaio - Febbraio 2015

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EDITORIALE

DIRETTORE RESPONSABILE

Mario Timio

VICEDIRETTORE

Carlo Timio REDAZIONE

Alessio Proietti, Giulio Siena, Noemi Furiani, Alessia Mencaroni, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato, Italo Profice, Claudio Cattuto, Marco Servili HANNO COLLABORATO

Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Costanza Banti, Francesco Colamartino, Francesca Casanova, Marinella Cucciardi, Francesca Fregapane, Claudia Piccoli, Marina Sotgiu, Sara Zoppi, Margherita Carpinteri (Piemonte), Gaia Righetti (Veneto), Vittoria Melchioni (Emilia-Romagna), Sara Barnabeo (Abruzzo), Christian Chiarelli (Puglia), Francesco Famà (Miami) FOTO

Elias Vella, Aldo Ballo, Viola Berlanda, Riccardo del Conte EDITORE

Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE

Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE

R!style Project

STAMPA Tipografia Pontefelcino (Pg) CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info

5 Riflesso a-trazione nazionale MOntecarlo

8 Festa del Comites 9 LETTERa dell’ ambasciatore d’ italia LOMBARDIA APPUNTAMENTI

18 Laura Zeni - le forme del gusto DISCOVERY

20 Il duomo tra celti e zodiaco

ARCHITETTURA

22 Mario botta a milano DESIGN

24 enrico baleri e l’ amore per la leggerezza

DIMORE STORICHE

28 La camera degli sposi a Mantova

GREEN ECONOMY

30 2015 nel segno dell’ energia pulita MODA

32 Shopping lowcost a Milano

SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Magazine RINGRAZIAMENTI

Antonio Morabito, Federico Grom, Enrico Baleri DISTRIBUZIONE

Miami / Principato di Monaco / Milano / Umbria

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FEDERICO GROM

UMBRIA EVENTI

34 Valentine’s day

Vette in vista: cinema ad alta quota agenda news

HI-TECH

38 dinamiche tecnologiche ARTE

CASTELLI

42 L’ ORDINE DI MALTA A MAGIONE BRIEFING CULTURALE

44 CASTELLO DI SOLFAGNANO ALBERTO BURRI LE TAVOLE EUGUBINE

Anno 4 - n.1

40 BENOZZO GOZZOLI A MONTEFALCO Foto di Viola Berlanda

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GENNAIO / FEBBRAIO DE LEGIBUS

VINTAGE

45 RIMODELLARE CAPI DESUETI

56 JOBS ACT

SELEZIONE LIBRI

57 UNA COMMEDIA ITALIANA

GIOIELLI DI BACCO

46 IL SAPERE DIVINO

THE CIRCLE C’ERA UNA VOLTA A PERUGIA

GIRI DEL GUSTO

58 CONCORSO D’ARTE

48 LE FARINE

italia in pillole

51 PIEMONTE - EMILIA ROMAGNA VENETO -ABRUZZO - PUGLIA

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florida

62 MIAMI

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o c i t n a m o R o u t l i Per San Valentino

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EDITORIALE

RIFLESSO A-TRAZIONE NAZIONALE Mario Timio

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n Umbria da tre anni, su carta. In Lombardia da una anno, sul web. É arrivato il momento di unificare le due realtà in una sola rivista. Così Riflesso dal 2015 diventa cartaceo inglobando le due regioni. A che pro? Ricorda Gianfelice Rocca, presidente di Assolombarda, che “quando un Paese non riesce a occuparsi dei cervelli, del brain, si occupa del cemento che non produce nulla”. Sarà anche vero, ma che dire dei suoi “50 progetti per lasciar volare Milano”, un’iniziativa ambiziosa per far crescere le imprese insieme al territorio che le ospita? Ma soprattutto come non ricordare la definizione di Cattaneo (citata dallo storico Giacomo Bascapè nel suo libro sul Naviglio milanese) della Lombardia, “come di un grande deposito di fatiche, che si tradussero in innovazione e trasformazione di un territorio e di un’economia”. Compreso il costruendo grattacielo più alto d’Italia che svetta su tutta Milano: 202 metri di faccia ricurva dell’architetto Arata Isozaki. E come se non bastasse Expo 2015, già si pensa al dopo, lavorando alla nascita di una Silicon Valley locale utilizzando le eccezionali condizioni infrastrutturali e di digitalizzazione attivate dalla medesima Esposizione. A partire proprio dalla Expo 2015 sono da leggere le iniziative espansive di Riflesso. L’Umbria vuole partecipare alla kermesse con i propri prodotti che non sono cementificazioni, grattacie-

li, smart-city, silicon valley tascabili, ma con fattori legati all’arte e alla cultura, alla ricerca e alla scienza della vita, alla storia, al profumo della natura, al gusto delle cose belle, alla scoperta di opere piccole ma leziose, alla valorizzazione di soggetti non in prima fila ma che fanno la storia. L’Umbria si propone con personaggi tipo Brunello Cucinelli imprenditore “filosofo”, attento alle esigenze delle maestranze ma anche della borsa, coniugate ai canoni del moderno mecenatismo. Ci si chiede quali siano le ricadute dell’estensione della rivista sull’Umbria. Conoscenza e diffusione dei valori e dei prodotti della Regione anche a fini turistici. Per i lombardi e per i milioni di visitatori che si recheranno all’Expo. C’è di più. Riflesso ha l’ambizioso disegno di spingere l’Umbria a illustrare ciò che conta e vale in termini di raffinata atmosfera di tradizioni, pressoché incontaminata dalla frenesia delle moderne scelte di vita. A chi? Alla Lombardia ed altre regioni quali Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo che cominciano ad affacciarsi sul magazine già da questo numero. Per dare, ma anche per ricevere ciò che di meglio offrono questi territori, in un scambio culturale che contagia mente e spirito. Con proiezioni anche verso l’estero. Riflesso si sta consolidando con il Principato di Monaco, e da quest’anno salpa anche sulle onde dell’Atlantico fino a Miami.

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Yosemite Sherwood SuperMatt



MONTECARLO FESTA DEL COMITES

13 Dicembre 2014 Auditorium Ranieri III Montecarlo Evento curato dal Comites nel Principato di Monaco


PRINCIPATO di monaco


PRINCIPATO DI MONACO

FESTA DEL COMITES E L’ITALIAN GOSPEL CHOIR

Oltre centocinquanta cantanti da tutta Italia all’ Auditorium Ranieri III per il tradizionale concerto annuale organizzato dal Comites di Montecarlo

Marinella Cucciardi

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A

nche quest’anno si è svolto, presso l’ Auditorium Ranieri III del Principato, il consueto concerto annuale organizzato dal Comites di Montecarlo (Comitato Italiani all’Estero). “Guest Star”, l’Italian Gospel Choir, il coro che rappresenta il nostro Paese in questo coinvolgente genere musicale. Oltre un’ora e mezza di intense sensazioni deliziosamente interpretate dai 150 cantanti provenienti da tantissime località italiane da nord a sud dello stivale. In apertura del concerto i cantanti sono entrati in scena eseguendo l’Inno nazionale monegasco, interpretato dal tenore Massimo La Guardia. È poi seguito l’Inno di Mameli, con i coristi abbracciati l’un l’altro a voler simboleggiare l’unione che non dovrebbe mai mancare in un Paese. Lo speaker Maurizio Di Maggio, voce storica di Radio Montecarlo, ha dato il benvenuto a tutti, mentre i saluti ufficiali delle autorità presenti sono stati affidati al Presidente del Comites Niccolò Caissotti di Chiusano, al Segretario di Stato Jacques Boisson in rappresentanza del Principe Alberto II, al Primo Ministro monegasco Michel Roger, all’Ambasciatore Antonio Morabito; Monsignor René Giuliano,Vicario Generale della Diocesi del Principato di Monaco, ha poi chiuso gli interventi con una beneaugurante benedizione. Il concerto è stato un grande successo, un tutto esaurito da record e una sala gremita, con il pubblico trascinato dai 150 elementi arrivati da tutta Italia, diretti dal direttore d’orchestra Alessandro Pozzetto. L’Italian Gospel Choir ha, per l’occasione, presentato un repertorio davvero vario, con versioni arrangiate da Francesco Zarbano, presidente del coro e dal maestro Marcello Salcuni, vice direttore dell’Italian Big Orchestra. Non sono mancate Every Praise, He’s Able, Revelation 19V1, There Remaineth A Rest e tante altre nuove preghiere inserite nel repertorio dell’Italian Gospel Choir. La classica Oh Happy Day ha fatto alzare in piedi il folto pubblico presente che, quasi contravvenendo ad una sorta di protocollo di consuetudine, si è lasciato trasportare dal momento ballando e cantando assieme al coro. Il gran finale è stato una sorpresa con l’esecuzione del brano Caribbean Medley, un traditional jamaicano Reggae che ha fatto letteralmente impazzire l’auditorium. Stesso brano con il quale poi il coro ha lasciato il palco congedandosi dal pubblico uscendo incolonnato e continuando a cantare senza strumenti musicali, che lo ricordiamo, erano affidati all’Italian Big Orchestra diretta dal maestro Rudy Fantin (Pianoforte/Tastiere), con i Ambasciatore Antonio Morabito

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maestri Marcello Salcuni (Chitarra), Roberto Colussi (Chitarra), Max Repetti (Tastiere), Luca Amatruda (Basso) e Simone Gerardo (Batteria). In concerto è stato un evento nell’evento, infatti proprio negli stessi giorni il Principato di Monaco ha festeggiato la lieta nascita in casa Grimaldi dei due gemellini, la Principessa Gabriella Marie Thérèse e il Principe Ereditario Jacques Honoré Rainier. Lo ha ricordato il Presidente del coro Francesco Zarbano che a nome dei cantanti, del direttore d’orchestra e di tutto lo staff ha dedicato l’intero concerto ai due principini. Un’atmosfera unica, carica di emozione, allegria ed energia, supportata da musica e canti davvero trascinanti. Da sottolineare inoltre la bellissima esposizione di prestigiosi gioielli e pezzi di arte del Made in Italy, organizzata dall’esperto di eventi nel Principato di Monaco Carlo Timio. Dalla gioielleria di Stella Marina che ha allestito lo spazio espositivo curato in ogni minimo dettaglio grazie alla regia di Marina Martinelli e Valentina Baini, facendo sfilare anche splendide modelle con sfavillanti gioielli, a quelle di Graziella Bennati e Ca d’Or. Non potevano mancare oggetti preziosi realizzati in ceramica dall’azienda Sambuco.



STELLA MARINA JEWELRY LA GIOIELLERIA ARTIGIANALE ITALIANA CHE PUNTA SUI MERCATI INTERNAZIONALI

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tella Marina Jewelry è un brand italiano che raggruppa numerosi produttori artigianali di alta manifattura. L’idea di creare questo marchio nasce sia dalla passione per l’arte del gioiello che accomuna i soci di Stella Marina che da esperienze lavorative di due soci che hanno avuto modo di conoscere da vicino le problematiche che incontrano gli artigiani che non hanno tempo e modo di coltivare e frequentare mercati esteri, essendo concentrati sulla loro produzione. Attraverso la sua attività Stella Marina si pone l’obiettivo di proporre le creazioni dei maestri orafi e gioiellieri italiani su scenari internazionali selezionati, al fine di creare e coltivare nuove opportunità commerciali. Uno dei punti di forza di Stella Marina è la capacità di ricercare la qualità e l’emozione che deve

trasmettere il gioiello. Le aziende selezionate sono quelle che per ragioni dimensionali, organizzative e finanziarie non hanno la possibilità di esplorare le opportunità commerciali offerte dai mercati esteri, specialmente di quelli dei paesi emergenti. Stella Marina propone un modello in cui è essa stessa a farsi direttamente portavoce e promotrice delle singole aziende, assumendo responsabilità, rischi e costi connessi alle varie iniziative commerciali intraprese sui mercati esteri. Inoltre offre anche una vasta gamma di servizi: dal supporto legale e fiscale per contratti internazionali alla redazione di business plan e marketing plan; dal disegno e realizzazione della comunicazione (logo, sito web, cataloghi, business card, brochure, carta intestata, gadgets, presentazioni) alla analisi di mercati internazionali e dei competitors; dalla ricerca di eventuali finanziamenti pubblici e privati ad iniziative di formazione nazionale e internazionale. La promozione dei gioielli avviene attraverso la partecipazione sia a fiere specializzate dedicate ad operatori di settore (retailers o wholesalers) e/o al pubblico, sia a fiere che promuovono l’ eccellenza del Made in Italy, ovvero mediante l’organizzazione di eventi privati finalizzati alla vendita al cliente finale. In ogni occasione viene accuratamente studiata la collezione da presentare in base ai gusti della clientela locale, cercando di trasmettere la storia, il sapere e il lavoro che c’è dietro la creazione di un gioiello. Ma chi sono i clienti cui si rivolge Stella Marina? Il cliente tipo ha un gusto ricercato e particolare perché desidera possedere gioielli unici e non vuole confondersi con l’usuale. Rivolgendosi ai mercati esteri, Stella Marina riesce a soddisfare i variegati gusti del cliente grazie alla creatività degli artigiani e al fatto che essi provengono da diverse parti d’Italia e sono quindi portatori di tradizioni e culture stilistiche differenti. Grazie alle loro abilità e competenze possono essere interpretati i desideri più disparati, con pezzi di forma classica ed altri di design più innovativo e moderno, tutti accomunati dalla raffinatezza della fattura, tipicamente italiana, compresa la possibilità di realizzare un gioiello interamente personalizzato.


come si aderisce a stella marina jewelry

Per prendere parte al gruppo Stella Marina Jewelry, si organizza un incontro conoscitivo per individuare reciproche aspettative e obiettivi. Non occorre alcun atto formale, né il pagamento di una quota di ingresso. I produttori interessati danno in conto vendita i loro prodotti, a seguito di un accordo commerciale. L’idea è dunque quella di costituire un punto di riferimento per tutti gli artigiani italiani che desiderino ampliare i propri orizzonti commerciali su mete in grado di offrire loro nuovi interessanti sbocchi. Stella Marina accompagna le aziende interessate in mercati esteri sui quali è presente mediante la partecipazione ad eventi fieristici o a eventi privati, con l’obiettivo di stringere ed avviare rapporti che possano crescere e svilupparsi nel tempo.


FEDERICO GROM: D

a cura di Carlo Timio

INNOVAZIONE E SAPERI DIETRO L’ ARTE DI FARE UN GELATO UN PRODOTTO ARTIGIANALE NATURALE CHE CONTINUA A CONQUISTARE NUOVI MERCATI

Foto di Viola Berlanda

aggio n o s r e il p

opo oltre dieci anni dall’apertura della prima gelateria Grom, continua senza sosta il successo dei due amici e soci, Federico Grom e Guido Martinetti, che hanno sposato l’idea di produrre un gelato utilizzando esclusivamente prodotti biologici. Questo sogno è stato poi coronato con l’acquisizione di terreni che ha permesso loro di realizzare la gestione diretta dell’agricoltura, nel rispetto dei tempi della natura e dell’ambiente, azzerando così la filiera produttiva. Oggi Grom è un nome associato a un gelato di elevata qualità. Come nasce l’idea di creare un marchio con il suo nome? “L’intuizione non è stata mia, ma del mio socio e amico Guido Martinetti. Ormai undici anni fa, dopo aver letto un articolo di Carlin Petrini sulla condizione (allora difficile) della gelateria in Italia, mi ha proposto un’idea semplice quanto geniale: perché non facciamo il ‘gelato come una volta’? Con materie prime di qualità, senza coloranti, conservanti o aromi; mantecato fresco ogni mattina. Fu sua anche l’idea di dare alla nostra prima gelateria, un negozietto di 25 metri quadri in Piazza Paleocapa a Torino, il mio nome. Ero un po’ scettico, ma lui è stato molto fermo: ‘Quando fai prodotto food di qualità, ci devi mettere


Tradizione, qualità e ricerca: sembrano questi gli elementi del successo. Come riuscite a coniugarli al meglio stando sempre al passo con i tempi? “Winston Churchill disse: ‘Senza tradizione, l’arte è un gregge di pecore senza pastore. Senza innovazione, è un cadavere’ e trovo che questa massima sia declinabile per ogni attività umana. Il segreto è recuperare le nostre radici e il sapere dei nostri nonni e valorizzarli con l’innovazione”.

Foto di Riccardo Del Conte

Che tipo di strategia adottate per conquistare nuovi mercati esteri? “Portare l’autentico gelato italiano nel mondo. È molto semplice, ma richiede grande dedizione. È importante, per noi, che la qualità sia la stessa a Roma come a Los Angeles, a Torino come a Osaka. Per ottenere questo risultato è stato necessario unificare la prima parte del processo produttivo, la miscelazione degli ingredienti, che avviene nel nostro Laboratorio Centrale di Mappano (vicino Torino). Questa soluzione ci permette di mantenere i nostri standard qualitativi invariati ovunque e di poter utilizzare materie prime selezionate, di specifiche varietà e provenienti da tutto il mondo. Il gelato viene poi mantecato fresco ogni mattina nei diversi negozi, per garantirne la freschezza”.

Come reputa l’Expo, trattandosi di una grande opportunità sul settore enogastronomico? Voi sarete presenti? “Crediamo che Expo sia una grande opportunità e che l’enogastronomia sia una delle leve sulle quali spingere per far ripartire la crescita nel nostro Paese. Ci sentiamo in linea con i valori della manifestazione (attenzione all’ambiente, sostenibilità e genuinità del cibo) e per questo parteciperemo con il nostro gelato”. Nel 2012 esce il libro “Grom. Storia di un’amicizia, qualche gelato e molti fiori” scritto con il suo socio Guido Martinetti. È l’inizio di un nuovo percorso che unisce l’agroalimentare alla cultura? “L’agroalimentare è cultura. Con il libro volevamo raccontare la nostra avventura, in un momento storico in cui i messaggi di speranza sono pochi e i giovani non sono più spinti a seguire i propri sogni. Però i sogni vanno alimentati con molto studio e chi legge il nostro libro può cogliere la fitta trama di saperi, conoscenze e sentimenti che si nasconde dietro a un “semplice” gelato”. Quali altri progetti avete in cantiere? “A breve apriremo a Dubai, in Indonesia e a Hollywood. Poi arriveranno nei negozi i coni senza glutine della nostra Bakery, alla cui ricetta abbiamo lavorato molto in questi anni. …un sogno tira l’altro”.

Foto di Viola Berlanda

il nome – mi ha detto. E “Grom” era un nome perfetto: breve, facile da ricordare, quasi onomatopeico’”.

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L OM BA R DIA

APPUNTAMENTI

LE FORME DEL GUSTO Sara Zoppi Eataly Smeraldo apre le porte all’arte in un mix tra gusto e bellezza e ospita le opere inedite di Laura Zeni

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I

quadri creati da Laura Zeni sono invenzioni originali, come testimoniano i profili delle teste, disegnati per contenere codici, icone, parole e tutto ciò che possa identificare una condizione mentale in determinati momenti della giornata o della vita. Laura Zeni nasce a Milano nel 1962 e, dopo aver frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Brera, lavora per un breve periodo alla De Agostini come disegnatrice. Nel 2008 partecipa al Fuori Salone del Mobile con Jannelli & Volpi e nel 2012 inaugura Laura Zeni. Illuminazioni, a cura di Fortunato D’Amico, con catalogo Skira. Nel 2014 è presente alla Milano Design Week, nell’evento Double Room del gruppo Porcelanosa e al Temporary Museum for New Design. Infine arriva il novembre dell’anno appena passato, quando l’autrice espone per la prima volta le sue opere nel foodstore Eataly Smeraldo. I suoi quadri permettono di stabilire un contatto tra il mondo interiore e quello esterno, suscitando riflessioni sulla propria condizione e sulla possibilità di elevarla a una dimensione di profonda serenità. L’artista propone la riscoperta delle cose di tutti i giorni in una veste nuova. La sua filosofia è che «la vera ricchezza interiore può essere raggiunta da chi impara a viaggiare lontano restando vicino». Dal 7 al 31 gennaio Eataly Smeraldo ha riaperto al pubblico l’esposizione Le forme del gusto di Laura Zeni, a cura di Stefano Valera, con ingresso gratuito. Sulle pareti del foodstore spiccano i suoi lavori su tele di grande formato, dal titolo Profili del gusto, un omaggio al gusto italiano, affiancati da piccole sculture in ferro, i Radar, ispirati a chef stellati e alla filosofia slow food, che consiste nel ridare valore al cibo e a chi produce nel rispetto dell’ambiente. Le oltre venti opere inedite esposte sono in perfetta sintonia con i principi enogastronomici di Eataly, ispirati all’ecosostenibilità e al chilometro zero, e con la sua mission di far conoscere al mondo la qualità del cibo italiano. Eataly apre le porte all’arte, concependo il cibo come una forma di cultura e come un momento di condivisione. Laura Zeni si interessa infatti da anni al tema della relazione armonica tra uomo e natura e ha sempre ben presente l’importanza di «mangiare con la testa», cioè nel rispetto dell’ambiente. Dopo la mostra due opere di Laura Zeni entreranno a far parte della collezione permanente di Eataly Smeraldo, in un percorso in cui le forme d’arte si intrecciano con le forme del gusto, tra benessere e armonia.


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DISCOVERY

IL DUOMO TRA CELTI E ZODIACO

Simbolo di Milano, la chiesa racconta la storia di un antico e misterioso culto incentrato sulla donna

Francesco Colamartino

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I

l Duomo non è solo il simbolo di Milano. È anche il cuore della sua anima più misteriosa, con la sua fitta trama di dettagli nascosti che sfuggono all’occhio dei più, ma che rimandano a un significato profondo e antico. Una leggenda vuole che nei sotterranei del Duomo esista ancora un lago segreto, protetto da un cerchio di colonne su cui sono incisi simboli magici. Al suo interno sarebbe racchiusa l’effige di una Venere Nera, la Virgo Paritura, la Vergine che deve partorire. Queste statue, immagini della dea Iside il cui culto si propagò dall’Egitto

nelle regioni dell’Impero Romano, erano venerate dai Celti, che decisero di stabilirsi a Milano perché qui, davanti a corsi d’acqua e rigogliose foreste, credettero di riconoscere i segni divini del luogo sacro, il nemeton. Secondo quanto tramandato da Giulio Cesare, nell’area in cui oggi sorge il Duomo i Celti edificarono un tempio dedicato a Belisama, dea del fuoco e della saggezza, signora della fertilità legata alle acque e alla luna. Il santuario dedicato alla divinità celtica venne poi sostituito dai Romani con un tempio in onore della dea Minerva, anch’essa collegata alle acque

e al loro potere taumaturgico. Nel 1386 fu avviata la costruzione del Duomo dedicato a Santa Maria Nascente, con le sue 3.400 statue, un’opera patrocinata dal signore di Milano, Gian Galeazzo Visconti. Secondo la leggenda, in una notte d’inverno del 1386 Satana apparve ai piedi del letto di Galeazzo, minacciandolo di terrificanti maledizioni, se questi non avesse obbedito al suo ordine: far costruire una chiesa costellata di immagini del Diavolo, che tutt’oggi è possibile scorgere lungo le sue pareti. Ma le sorprese non finiscono qui. Appena varcata la soglia del portale del Duomo, si incrocia una sottile linea d’ottone che attraversa il pavimento da nord a sud. È una meridia-

na costruita nel 1776 dagli astronomi di Brera, una delle più complete e precise esistenti. Da un foro posto a 24 metri di altezza sul lato sud proviene un raggio di luce che a mezzogiorno illumina i dodici segni dello Zodiaco collocati lungo la meridiana. Quest’ultima ripercorre l’intero tragitto del sole da solstizio a solstizio, fermandosi su quello d’inverno, simboleggiato dal Capricorno, posto in verticale sul muro nord della cattedrale e molto più grande rispetto agli altri segni. Questo perché il solstizio d’inverno coincide con il Natale cristiano. Dal nord al sud della meridiana, dalla Vergine Nera di sotto alla Vergine D’oro di sopra, il Duomo racconta tutta la storia di Milano.


ARCHITETTURA

I milanesi ameranno l’ellisse. Piermarini sarebbe d’accordo. Anzi, ho sognato che diceva: state facendo proprio il lavoro che volevo io”. Con queste parole l’architetto Mario Botta rispose a chi nel 2004 accolse con scettica perplessità il suo progetto di ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano. L’opera consiste in due nuovi volumi rivestiti in marmo botticino, che si innalzano sopra i tetti e vanno a sostituirsi alle frammentarie superfetazioni che negli anni si sono annesse all’edificato esistente. Ad essi si aggiunge un

corpo cilindrico a pianta ellittica avvolto da lame di pietra verticali accostate e adiacente alla nuova torre scenica a forma parallelepipeda con tessitura a lastre orizzontali. L’architetto ticinese, che a Milano frequentò il liceo artistico, per poi proseguire gli studi di architettura a Venezia, è protagonista di altri interventi nel territorio lombardo a lui immediatamente riconducibili. Volumi puri, tagliati, che scaturiscono dal terreno con l’intento preciso di assolvere al loro compito funzionale, generati da un’imprescindibile relazione con le preesistenze.

Un viaggio in lombardia tra i lavori dell’ architetto ticinese. dalla ristrutturazione del teatro alla scala al distretto campari

Francesca Casanova

MARIO BOTTA

E LE FORME DELLA MEMORIA 22


Chiaro in questo senso il progetto della chiesa di Seriate, in provincia di Bergamo, dedicata a Papa Giovanni XXIII, costruita in posizione antistante alla preesistente chiesetta settecentesca di Sant’Alessandro martire, in mezzo ad un’area verde di 17 mila metri quadri. Tre corpi edilizi collegati da un portico, insieme a linee geometriche nette e rigorose, definiscono un armonico complesso ecclesiastico rivestito in pietra rossa di Verona. La pietra è il materiale emozionale che l’architetto utilizza spesso, così come il laterizio, quest’ultimo protagonista nei suoi progetti come elemento portato e non portante, come da consuetudine. Un esempio di questo suo personale utilizzo anticonvenzionale del cotto è evidente nell’intervento di riqualificazione dell’ex stabilimento della Campari a Sesto San Giovanni, realizzato in collaborazione con l’architetto Giancarlo Marzorati. Due edifici cerniera, la torre e il ponte, che vanno ad abbracciare la palazzina industriale di inizio secolo che ospitava la vecchia fabbrica e quattro torri residenziali a forma di quarto di cerchio. La sua poetica architettonica non trascende né l’aspetto costruttivo altamente innovativo né quello antropologico ed evocativo. Le sue sono costruzioni della memoria che tracciano il suolo, destinate a durare nel futuro in quanto rivelazione di un grande passato ma espressione formale del presente.

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DESIGN

ENRICO BALERI, E L’AMORE PER LA LEGGEREZZA

Foto di Aldo Ballo

Francesca Fregapane

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Mimì, 1991, Baleri Italia, Enrico Baleri

E

nrico Baleri: l’ho conosciuto per caso nella mia assolata isola siciliana. Quando lo ascoltai la prima volta stava spiegando a un gruppo di studenti cosa fa di un progetto il progetto vincente. Tutto inizia da una parola: leggerezza. Termine che evoca la filosofia e la qualità di ciò che ha poco peso. Cita Italo Calvino; e ne parla come se si parlasse di un amico. Dice che Calvino è dentro tutti noi. Chiunque progetti, pensi, scriva, parli, chiunque veda e guardi ha Calvino in testa: “Il saggio sulla leggerezza, affrontato nelle Lezioni Americane, è illuminante per noi che ci occupiamo di forme, di funzioni, noi che costruiamo protesi, manufatti, utensili per l’uomo”. Mi affascinò molto il suo discorso. Di ritorno a Milano gli chiesi un’intervista. Mi rendo subito conto che parlare con lui ha la freschezza di una passeggiata in un bosco. Ciò che mi interessa sapere è il suo punto di vista del rapporto forma funzione. “Dovere piacere è sinonimo di forma funzione - spiega -. La forma è il piacere la funzione è il dovere. Oggi, c’è la tendenza a pensare sempre di più alla forma, il contenuto passa oltre. Questo è un grande equivoco del progetto perché la forma è quasi inevitabile essendo la conseguenza di tutte quelle funzioni che un oggetto deve assolvere”. Funzioni quali: tecnologia, sostenibilità, forma, marketing - e aggiunge – “Anche la leggerezza, no? Alleggerire le cose vuol dire toglier loro il peso della gravità del tempo, dell’ obsolescenza inevitabile che ne deriva”. “Come dargli un’anima” - dico. “Proprio così” - rivela con il suo sorriso ironico. “Come in un racconto di Dario Fo in cui il ‘Palestina’ riusciva a far volare delle colombe di creta, cosa impossibile a tutti gli altri. Questo vuol dire avergli conferito un’ anima. Ossia quell’imperscrutabile condizione della quale il prodotto gode, vive, si racconta e si manifesta. Ma questo non lo cerchiamo all’inizio - ripete - non cerchiamo di costruire le colombine belle, no, l’importante che volino, che abbiano un anelito dentro e ci sfuggano di mano e si liberino sole in una condizione di felicità”. Faccio un’ultima domanda e chiedo quale suo progetto più di altri descriva la sua visione di leggerezza. “La Sedia Mimì - dichiara - la cui traslucidità del materiale plastico impiegato anticiperà le tante sedute che verranno dopo”. Il bello deriva dai doveri assolti - mi dico - e che se si persegue questa strada, il piacere equivarrà certamente alla sostanza del prodotto. É un dettaglio che genera bellezza - e la bellezza in fondo, è il miglior risultato che si possa ottenere.

Ha ottenuto Quattro Compassi d’ Oro ed espone prodotti nella collezione permanente del MoMA di NY. Disegna oggetti per Knoll international, Kleis e altre realtà industriali


Foto di Elias Vella

Enrico Baleri, imprenditore, progettista, ricercatore, esteta, divulgatore, provocatore, nel 1968 fonda Pluri, centro sperimentale di design, che con denominazioni diverse continua ancora oggi la sua attività di ricerca dando vita a svariate realtà imprenditoriali di successo. Tra queste Alias, Baleri Italia, Vanini, Gloria, collaborando come art director con gli esordienti Belotti, Botta, Starck, Wettstein, Dalisi, Baroli e i maestri Hollein, Mendini, Magistretti, Mangiarotti, King e Miranda e altri, progettando egli stesso oggetti di successo per Knoll international, Kleis e altre realtà industriali. Quattro Compassi d’ Oro e quattro prodotti nella collezione permanente del MoMA di NY gli vengono riconosciuti grazie ad altrettanti progetti nati dalla sua collaborazione. Ha contribuito e contribuisce alla divulgazione della cultura del progettoa livello internazionale organizzando mostre e eventi in tutto il mondo.

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VOGUE PARRUCCHIERI Professionalità, umiltà e rispetto per il cliente: questi gli elementi del successo del Salone che promuove la bellezza sostenibile


La bellezza salverà il mondo”. Sono queste le parole che rappresentano la filosofia e il modus operandi di Vogue Parrucchieri di Perugia, un salone unisex con una storia di oltre venti anni. Il Salone offre servizi di trucco, parrucco ed estetica, lavorando sul benessere a 360 gradi. Lo staff è composto da Silvia Moretti, che si occupa di ricevimento, amministrazione, organizzazione del lavoro, formazione e vendita dei prodotti. Il fratello Roberto, che è lo stilista, Sonia, la dipendente storica e Alessandro che è entrato quest’anno nel gruppo, sostituendo la socia che dopo ventun anni ha deciso di concedersi un po’ di tranquillità familiare. Tutti e tre i parrucchieri hanno lo stesso livello di preparazione e grande esperienza, avvalorata dai corsi di formazione che seguono mensilmente. E sebbene la crisi continui ad incalzare, i numeri e il fatturato di Vogue Parrucchieri continuano a crescere. Gli elementi del successo? “Possono racchiudersi in cinque parole – afferma Silvia –: professionalità, qualità, umiltà, amore e rispetto. Amore per il lavoro e per i rapporti umani, rispetto per l’ambiente, per la terra, per i capelli, per la pelle. La filosofia che adottiamo sia nel lavoro che nei confronti dei clienti è quella di ascoltare senza giudicare, sempre con un sorriso sincero. La dedizione verso il cliente è fondamentale. Vogliamo trasmettere l’idea di sentirsi come a casa, anche con un semplice gesto, un abbraccio, una parola di conforto, una risata. É questa l’energia che si respira nel Centro, dove l’ambiente è accogliente e non esistono divisioni tra titolari e dipendenti. Una grande famiglia che lavora divertendosi”. E ciò emerge anche dal grande legame che esiste tra i due fratelli Silvia e Roberto, che rappresenta la loro forza più grande. Tra i clienti più affezionati non si può non citare il testimonial Mariano Di Vaio che indubbiamente ha apportato grandi

vogue

benefici d’immagine al Salone. Oggi internet ha un potere indiscutibile e sicuramente il blog di Di Vaio, MDV con la pubblicazione dei video girati con Roberto Moretti ha permesso a Vogue Parrucchieri di entrare in un mondo nuovo. L’Instagram del negozio è ricco di seguaci di Mariano che richiedono consulenze, prodotti e/o consigli sullo styling. L’apertura dello staff si evince anche dagli incontri periodici con i colleghi per confrontarsi e crescere insieme. Inoltre, ogni anno aderiscono alla Giornata della Bellezza Sostenibile, devolvendo l’incasso per la riforestazione ambientale. Nel 2014 hanno riforestato 518mq La riserva di Sakalalina in Madagascar ed in questo contesto offrono prodotti alimentari bio e piante officinali cercando di avvicinare più possibile la gente al rispetto della natura. Il Salone cerca sempre di stare al passo con i tempi, portando costantemente novità. Per il 2015 si prefigurano numerosi progetti, con una sorpresa sia per l’uomo che per la donna che ha sempre più bisogno di coccole. Le prime iniziative dovrebbero partire già dal prossimo marzo.

pa r r u c c h i e r i | e s t e t i c a

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DIMORE STORICHE

LA CAMERA DEGLI SPOSI A MANTOVA

composta SCENOGRAFIA TEATRALE A CELEBRAZIONE DEI GONZAGA

Giulio Siena

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a “camera picta” è collocata nel castello di San Giorgio all’interno dell’articolato complesso del palazzo ducale di Mantova. Dipinta da Andrea Mantegna in nove anni (1465-1474) per i marchesi Ludovico II Gonzaga e Barbara Hohenzollern di Brandeburgo, la camera, con l’occasione dell’elezione a cardinale del figlio Francesco Gonzaga, celebra con le illustrazioni la dinastia della raffinata corte. L’ambiente, si ipotizza destinato a sala delle udienze di rappresentanza per gli affari, fu completamente coinvolto dal progetto del Mantegna, che in uno spazio cubico e modesto, riuscì con una raffinata sintassi compositiva a spettacolarizzarla dandole un respiro decisamente più ampio. La scena principale, con il simpatico espediente dei 3 gradini per alzarsi sopra il camino, vede la famiglia ritratta vividamente in un’ufficialità rilassata dove Ludovico, con in mano una lettera è intento a dialogare con il segretario. La moglie osserva mentre la piccola figlia le porge con un gesto di tenerezza infantile una mela; in secondo

piano forse un ritratto dell’architetto Leon Battista Alberti, e alle spalle di Barbarina, sta in abito monastico, probabilmente Paola Malatesta, madre di Ludovico. Concludono la scena il cane Rubino, simbolo di fedeltà, nascosto sotto la sedia di Ludovico e la nana, dalla postura impettita. Nella seconda scena, l’Incontro, Ludovico con il figlio Francesco, cardinale, ed il seguito della corte e nello sfondo immagini di Roma. La raffinata compostezza degli attori, in meravigliosi abiti, l’equilibrio dell’ impianto scenico elegante e signorile, rendono questo piccolo ambiente un gioiello rinascimentale di una sensibilità unica. Alzando gli occhi, lo sguardo incontra il sorprendente oculo che apre illusionisticamente al cielo, meraviglia prospettica dove putti, fanciulle, figure misteriose e un pavone si affacciano dalla balconata inscritta in un anello impreziosito di ghirlande. A memoria dell’occhio del Pantheon, monumento amato dagli umanisti, il cielo disegnato entra nello spazio terreno come a ricordare la bellezza di madre natura e l’ambizione umana di catturarla.

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GREEN ECONOMY

IL 2015 NEL SEGNO DELLA

ENERGIA SOSTENIBILE

Si riaprono le speranze per il nostro pianeta dopo l’ accordo siglato tra Usa e Cina sulle emissioni globali di gas

Marina Manuela Sotgiu

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’anno inizia nel segno della green economy. I presupposti, però, c’erano già a fine 2014. L’anno trascorso, infatti, ha visto molti di noi emozionarsi per il regalo di Usa e Cina al nostro pianeta. I due colossi dell’inquinamento globale hanno finalmente negoziato la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. Obama si è impegnato in una riduzione per gli Usa tra il 26% e il 28% entro il 2025. Xi Jinping, invece, si è impegnato a che la Cina raggiunga il massimo delle sue emissioni nel 2030 per poi ridurle. Dal punto di vista pratico, questo accordo non è assolutamente efficace a limitare l’innalzamento della temperatura terrestre ai 2 gradi auspicati dagli esperti, ma fa rientrare green economy e questione ambientale nello scenario delle politiche strategiche delle maggiori potenze economiche. La logica dell’economia sostenibile è per ora efficace solo se imbeccata dalla politica. Ecco perché l’accordo dà nuova spinta alla sinergia tra politiche ambientali ed economia, soprattutto dopo il disastro del 2009, il vertice di Copenaghen conclusosi con un fallimento di assunzione di responsabilità. Ed ecco, di contro, il secondo indizio della congiuntura astrale favorevole per il 2015: il buon esito della Conferenza sul Clima

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delle Nazioni Unite di Lima a dicembre, che anticipa l’importante vertice che si terrà a Parigi quest’anno. I delegati, dopo lunghi momenti di tensione, hanno redatto un documento che sancisce l’obbligo per i Paesi firmatari di presentare all’Onu, entro ottobre 2015, impegni quantificabili e verificabili di riduzione delle emissioni. Questo documento sarà la base per arrivare ad un accordo universale e vincolante

a Parigi, che sostituirà il protocollo di Kyoto. L’Italia, consapevole che di fronte al buon cibo si scordano meglio le divergenze e le discutibili scelte legislative sulle fonti rinnovabili, sfrutta l’Expo 2015 di Milano per essere vetrina per la cooperazione internazionale e la ricerca sui temi caldi di risorse, ambiente, nutrizione. Nonostante la luna nera della crisi in transito sulle nostre case, il ministero dello Svilup-

po Economico ha finalmente sbloccato i finanziamenti per il bando per la smart energy e l’efficienza energetica. Non solo, il ministero vuole rilanciare la green economy con un bando per le start-up e le pmi da 250 milioni, rivolto all’industria sostenibile nel nostro Paese. In questo 2015 ci saranno, quindi, tutti i presupposti per accrescere la sostenibilità del pianeta e per rilanciare la nostra economia.

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MODA

IL LOW COST SI CONSOLIDA A MILANO Claudia Piccoli

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fidato a un team di architetti di Stoccolma, che ha optato &M, la nota azienda svedese di abbigliamento per uno stile tipicamente nordico, che però non tradisce low cost, ha appena aperto un nuovo store a lo stile e l’atmosfera dell’antico palazzo: in ogni piano Milano in una posizione a dir poco strategitroviamo infatti specchi, marmo, piante e tendaggi. Oltre ca: piazza Duomo, numero civico 25. Proprio a H&M anche Alcott, altra linea di abbigliamento low a Milano, in via Vittorio Emanuele, il marchio aveva cost e primo brand italiano ad aver proposto capi fashion aperto il suo primo punto vendita italiano e da allora ha a prezzi accessibili, sembra voler accrescere la sua rinoriscosso un notevole successo nel nostro Paese, divenmanza nel capoluogo lombardo con la prossima apertando un brand di riferimento per lo shopping low cost, tura dell’Alcott Building in via l’ideale per acquistare capi Arrivano nel capoluogo Torino. Come si può evincere dal di abbigliamento e accesnome, sarà un intero palazzo a sori fashion a prezzi conlombardo costituire il secondo flagship stotenuti. Questo nuovo store i nuovi store H&M e re dell’azienda, nonché la prima è il 125esimo, nonché il sede milanese del gruppo Capri, più grande di quelli aperti Alcott Building, che detiene i brand Alcott, Alcott finora in Italia: si esteninsieme al marchio Los Angeles e Gutteridge. Ma le de infatti su quattro piani irlandese Primark novità non finiscono qui: apper un totale di circa 2385 proderà in Italia anche Primark, metri quadri. Vi si possono marchio d’Oltremanica che produce abiti e accessori per trovare le collezioni uomo, donna e bambino e al quarto uomo, donna e bambino a prezzi decisamente abbordapiano è disponibile per i clienti un servizio di sartoria bili e che può vantare un totale di 270 negozi in Irlanda, che consente di far apportare modifiche agli abiti. Salta Inghilterra, Francia e Germania. Le prime città in cui è subito all’occhio, inoltre, la tradizionale attenzione che il prevista l’apertura di nuovi punti vendita entro la fine del marchio ha sempre avuto per la sostenibilità, per il rispet2015 sono Milano, Roma e Venezia. Anche in questo caso to dell’ambiente e per il sociale: all’interno dello store è si tratterà di negozi grandi e su più livelli, situati in zone infatti possibile raccogliere gli abiti usati, così da riciclarli centrali delle città o all’interno di centri commerciali. riducendo i consumi energetici. L’arredamento è stato af-

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EVENTI

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“VALENTINE’S DAY... STARTS HERE!”

Dolci appuntamenti in serbo per la festa degli innamorati

Elisa Giglio

I

l week-end più romantico e dolce dell’anno è alle porte. Tutto il mondo si appresta a festeggiare la giornata mondiale del cuore e dell’amore incondizionato. San Valentino è l’occasione giusta per trascorrere una serata romantica, in compagnia della persona amata. Tanti appuntamenti in Umbria e non solo: una cornice di eventi culturali, riflessivi, di festa, ma anche liturgici. Le celebrazioni coinvolgono tutta la regione, soprattutto Terni, di cui il santo è patrono e dove sono custodite le sue reliquie. “Valentine’s Day...Starts Here!”: questa è la frase che sintetizza pienamente il messaggio del San Valentino che grazie alla manifestazione Cioccolentino sta divenendo sempre più la “capitale di tutti gli innamorati, la capitale della dolcezza”. La kermesse, giunta alla dodicesima edizione, dall’11 al 15 febbraio celebra con le prelibatezze del cioccolato la Festa degli Innamorati, proponendo una

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serie di eventi dedicati al cibo degli dei. In calendario “percorsi esponenziali”, che vanno ad esplorare con i cinque sensi l’eccellenza del cioccolato, dal “choc show” a numerosi laboratori interattivi con cooking show presentati da Pastry Chef internazionali e prestigiosi partner che sanno esaltare l’arte del cioccolato e coinvolgere simpaticamente il pubblico. Cioccolentino rappresenta la capacità della città di Terni di unire l’esclusività del San Valentino ad una storica tradizione di alta pasticceria, che proprio in occasione dell’evento viene esaltata dai più importanti maestri pasticceri locali. Tra gli altri eventi in programma non può mancare la “Maratona di San Valentino”, tradizionale appuntamento che si svolge il 15 febbraio tra Terni, Ferentillo e Arrone. Oltre il nuovo percorso, vi è anche l’inserimento della “Family Run”, dove bambini e famiglie potranno partecipare a 5 km di maratona internazionale.


VETTE IN VISTA:

IL CINEMA CHE SCALA LE MONTAGNE

A

mare la montagna incondizionatamente. Con questo principio l’Associazione “Stefano Zavka”, in collaborazione con il Cai di Terni, organizza per il settimo anno consecutivo “Vette in Vista”. Si tratta di una rassegna di cinema di montagna e di esplorazione, che affronta tematiche concernenti l’ambiente, le alture e i popoli con le loro avventure e scoperte. La manifestazione si svolge a Terni dal 22 al 25 gennaio. Quattro giornate dedicate ognuna a un tema particolare: dall’attenzione verso i popoli delle Terre Alte all’esplorazione, dall’alpinismo alle escursioni, passando per una serata dedicata al socio fondatore dell’associazione “S. Zavka” Valentino Paparelli. Vengono presentati al pubblico film, mostre, attività per le scuole e tanti spunti di riflessione. Nel corso del festival si svolge anche la quarta edizione del concorso per opere video di montagna, che si propone di individuare lavori di spessore con contenuti originali. Le attività sono valutate da un’attenta giuria, composta dalla giornalista di settore Linda Cottino, dal fotografo, rappresentante della sez. cittadina del Cai Paolo Gagliardi, dal montatore tv Rodolfo Orlandi, dalla film-maker Greca Campus e dal rappresentante dell’Associazione “S. Zavka” Stefano Bufi. Nel corso della giornata conclusiva vengono proiettate le opere selezionate e decretati i vincitori della rassegna che verranno premiati. A fare da cornice agli appuntamenti della manifestazione, la mostra fotografica “Primi 900, le Alpi in 3D”, foto stereoscopiche dedicate alla montagna e tratte da un archivio di oltre tremila foto scattate dal 1920 al 1940 della collezione privata A&M Melloni Milano. All’interno del festival anche un’esposizione di libri di montagna, guide, carte e altro a cura della libreria Alterocca di Terni.

La passione per l’esplorazione e l’ambiente che si trasforma in un evento

a cura della Redazione

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AGENDA NEWS CASCIA CENTRO STORICO

a cura di Laura Patricia Barberi PERUGIA PALAZZO DELLA PENNA

PERUGIA PALAZZO BALDESCHI

Undicesima rassegna dei Presepi fino al 18 Gennaio

VI edizione del Premio Artistico Fondazione VAF fino al 25 Gennaio

“MACHIAVELLI E IL MESTIERE DELLE ARMI” fino al 25 Gennaio

Protagonisti indiscussi della manifestazione della Valnerina i tanti e affascinanti presepi, interpretati in chiave tradizionale oppure reinventati attraverso l’estro e la fantasia con elementi naturali, stoffe, sassi pitturati, mollette di legno, spaghi, vetro e altri materiali fuori dal comune che li rendono al tempo stesso curiosi, preziosi e raffinati.

Ultima tappa di questa mostra itinerante. Collezione d’arte italiana moderna e contemporanea di altissimo livello. Promuove il potenziale creativo dei giovani artisti italiani attraverso un premio biennale che aspira a oltrepassare i confini dell’Italia e della Germania nel tentativo di stabilire un confronto fra le diverse posizioni artistiche appartenenti alle due nazioni.

Guerra, arti e potere nell’Umbria del Rinascimento. Quella dei capitani di ventura -personaggi quali Braccio Fortebracci, Niccolò Piccinino, Bartolomeo d’Alviano, Giampaolo Baglioni e il Gattamelata – rappresenta una vera e propria epopea storica, che proprio in Umbria ha avuto il suo luogo d’elezione. Si potranno vedere le loro armi e ripercorrere, attraverso filmati e documentari storici, le loro principali gesta.

GUBBIO PALAZZO DEI CONSOLI

TERNI CENTRO STORICO Cioccolentino

SPELLO FESTIVAL DEL CINEMA di Spello

Terni città si proclama in questi giorni città dal cuore fondente. Nei giorni della kermesse saranno moltissime le iniziative in programma, dedicate al cioccolato e all’alta pasticceria, ma anche quelle dedite a far conoscere la città e le sue eccellenze, nonché occasione per gli innamorati di rinnovare la loro promessa d’amore. Un weekend lungo di lezioni di cioccolata, degustazioni e installazioni di cake design.

Il Festival nasce con lo scopo di promuovere il territorio Umbro ed in particolare la città di Spello attraverso un evento che possa coniugare cultura, arte e turismo ed attrarre l’interesse di visitatori e dei media nazionali. Presente anche quest’anno una rassegna concorso dedicata alle professioni del cinema oltre a un concorso nazionale “Fotografia e Cinema” per gli amanti della fotografia e del cinema.

“Passionate Umbria – ceraioli di Gubbio”, Steve McCurry in mostra Genn/Febbr

18 scatti per immortalare e raccontare la passione, la storia e la tradizione della Festa dei Ceri. McCurry, lo scorso maggio a Gubbio per 3 giorni ha respirato l’atmosfera che si crea nella città in attesa della Corsa e il giorno della Festa. La Regione Umbria nell’ambito della Mostra sperimenterà la tecnologia I-Beacon, una nuova forma di comunicazione dedicata ai contenuti multimediali aggiuntivi.

11-15 Febbraio

dal 28 Febbraio


PERUGIA URBAN LIVE CLUB

MAGIONE, STUDIO DI FOTO

TERNI AUDITORIUM GAZZOLI

Pere Ubu in concerto il 18 Febbraio

“ESPERIMENTO DI VERITÁ” – Workshop di fotografia con Alessandra Baldoni – 31 Gennaio

dal 22 gennaio al 9 aprile

Con il loro peculiare garage-rock d’avanguardia arriva il concerto tutto umbro per Pere Ubu, gruppo musicale statunitense, originario di Cleveland (Ohio). Sono stati tra gli alfieri della nascita della new wave prima e dell’alternative rock poi, e sono generalmente considerati uno dei complessi più rivoluzionari del rock contemporaneo. Prevendite già disponibili online.

Come nascono le storie? Qual è il processo creativo che porta dal singolo pensiero alla realizzazione di un intero progetto fotografico? Saranno indagati i temi centrali e gli artisti più significativi della fotografia narrativa per costruire insieme attraverso la pratica ed il confronto reciproco il proprio racconto fotografico. Durata: 16h. Partecipanti: Massimo 12 iscritti. 31 gennaio e 1 febbraio dalle ore 10 alle 18. Costo: €200.

Per l’11° anno consecutivo Visioninmusica presenta una stagione all’insegna della musica di qualità a prezzi popolari. L’auditorium Gazzoli e il teatro A del Centro multimediale di Terni diventeranno palcoscenico di 7 fra gruppi e artisti di fama nazionale e internazionale. Quest’anno si prevedono generi diversi e variegati per tutti gli appassionati dell’arte fatta a dovere». Tra i nomi in scena: Karima, Charles Pasi, Javier Girotto, Avishai Cohen.

SPOLETO PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE “BACULUS”

ASSISI TEATRO LYRICK LILLO & GREG

FOLIGNO – ciac “DAIDO MORIYAMA – VISIONI DEL MONDO”

Collettiva fino al 1 Marzo

“La fantastica avventure di Mr Starr”

Mostra collettiva sul tema del bastone. Oggetto che si rivela un complesso archetipo funzionale legato all’Uomo nel corso dei secoli, secondo usanze e costumi che ne variano le narrazioni specifiche. Da oggetto per camminare ad arma contundente, da protesi per lo sport a scettro, il bastone elabora molteplici variazioni attorno alla sua sintesi geometrica. Mostra a cura di Gianluca Marziani. www.palazzocollicola.it

Lillo e Greg metteranno in scena al Teatro Lyrick “La fantastica avventura di Mr Starr”. Claudio Gregori invita il proprio pubblico a entrare all’interno di un viaggio rocambolesco nel meta-teatro. Tra situazioni paradossali, umorismo cinico e dissacrante, non mancherà occasione per lasciarsi andare a fragorose risate.

22/23 Gennaio

fino al 25 Gennaio

A cura di Filippo Maggia e Italo Tomassoni. Daido Moriyam., fotografo on the road, spirito libero e viaggiatore solitario, tra i maggiori protagonisti della fotografia contemporanea giapponese. La mostra di oltre 120 fotografie realizzate dagli anni sessanta fino ad oggi, ripercorre l’intensa carriera dell’artista evidenziandone il personale approccio col mondo e offrendo una lucida visione sulle trasformazioni della storia giapponese. www.centroitalianoartecontemporanea. com


HITECH

Le nuove dinamiche tecnologiche in umbria Walter Leti

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ra le numerose e talvolta contraddittorie definizioni che si danno del termine “tecnologia” una delle più chiare appartiene all’enciclopedia Treccani: “Il termine tecnologia indica le tecniche utilizzate per produrre oggetti e migliorare le condizioni di vita dell’uomo. Non si tratta quindi solo di realizzazioni concrete ma anche di procedure astratte. La tecnologia ha un legame molto stretto con la scienza di cui, peraltro, non è un semplice aspetto applicativo”. La dinamica apparentemente inarrestabile e pervasiva della tecnologia ha investito anche l’Umbria con risultati spesso (anche se non sempre) apprezzabili. Circa due anni fa è stato approvato un provvedimento dalla Giunta Regionale che prevede in questa regione, per garantire una migliore qualità di vita alle persone non udenti o affette da cecità totale o parziale, la prescrizione di tablet, videotelefoni portatili, sintetizzatori collegabili al computer e altri apparecchi di nuova generazione. “I dispositivi tecnologici più avanzati (nelle parole dell’ex assessore alla Sanità Tomassoni) permettono a persone non vedenti e non udenti un miglioramento della qualità di vita, facilitando la lettura, la comunicazione, lo scambio di informazione a distanza e tutte quelle attività di lavoro o studio che necessitano della lettura e della scrittura. Un’iniziativa interessante, riguardante il Comune di Bastia Umbra, prevede l’installazione di sei defibrillatori automatici, dislocati in punti strategici della città, fra i quali i principali impianti sportivi del Comune e la farmacia comunale. Trenta volontari del 118 seguiranno un corso del personale Asl 2 per il corretto utilizzo dei defibrillatori. Sappiamo bene, purtroppo, dalla cronaca, quanto

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47 sono le colonnine sul territorio umbro. La Regione Umbria è diventata la seconda italiana, dopo l’ Emilia Romagna, ad avere un progetto di mobilità elettrica interoperabile su scala regionale.

sia essenziale la rapidità di intervento con mezzi adeguati nei casi di crisi cardiache, nel mondo dello sport e non solo. Pensiamo a quanto sarebbe importante una rete capillare di questi apparecchi nelle città ad alta densità di traffico, tale da bloccare l’intervento delle ambulanze. Una novità tecnologica di cui possiamo vantarci è la creazione della rete umbra di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici. Prime tappe Perugia e Terni. Lo scorso settembre, infatti, le autorità istituzionali regionali hanno inaugurato a Palazzo Donini la rete di ricarica per veicoli elettrici istallate in 15 città d’arte dell’Umbria. Si realizza così il progetto di dotare la regione di una rete di ricarica diffusa al servizio dei cittadini e dei numerosi turisti che la visitano. A questo scopo Enel e ASM-Terni hanno adottato lo stesso sistema di ricarica (a tecnologia Enel): le infrastrutture

dei due distributori sono perfettamente interoperabili a vantaggio dei cittadini che possono ricaricare sulle une e sulle altre con un’unica card, senza costi aggiuntivi. Analogamente si è proceduto con l’inaugurazione dei punti di ricarica negli altri Comuni firmatari del progetto: Gubbio, Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto, Cascia, Norcia, Marsciano, Narni, Castiglione del Lago, Città di Castello, Todi, Orvieto e Assisi. Le 15 nuove colonnine vanno a implementare “l’autostrada dell’elettricità” che contava già 28 punti di ricarica a Perugia, 2 a Marsciano e 2 a Passignano. Complessivamente, quindi, le colonnine sul territorio umbro diventano 47. La Regione Umbria è diventata la seconda regione italiana, dopo l’Emilia Romagna, ad avere un progetto di mobilità elettrica interoperabile su scala regionale. Non male per una regione con meno di 900.000 abitanti.

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ARTE

BENOZZO GOZZOLI

E IL CICLO DI OPERE ISPIRATE ALLA PITTURA FIORENTINA La spinta impressa dalla spiritualità di S. Francesco segna l’inizio di un percorso artistico puntellato da numerosissime decorazioni che ne raccontano la sua storia

Noemi Furiani

La nascita di San Francesco

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e intatte strutture urbanistiche dei borghi umbri più noti, quali Gubbio, Todi, Spello, Bevagna, Montefalco, Assisi, solo per citarne alcuni, permettono inedite passeggiate nel cuore del Medio Evo, dove gli orgogliosi edifici del potere pubblico affiancano le chiese e le basiliche, poli importanti di spiritualità e custodi di un ricco patrimonio artistico. Grazie alla vigorosa spinta impressa all’arte italiana dalla spiritualità francescana, intorno al più

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San Francesco caccia i demoni da Arezzo celebre Giotto, si raccolgono altri nomi illustri: Cimabue, Simone Martini, Pietro Lorenzetti. E non solo ad Assisi: la regione di Francesco si adorna quasi ovunque di nuovi edifici religiosi, che gareggiano l’uno con l’altro per raccontare nel modo più degno l’avventura umana e spirituale del poverello. A Montefalco il compito sarà affidato a Benozzo Gozzoli, un altro artista toscano, la cui opera ci introduce già all’arte del Rinascimento. L’artista decorò per intero il coro della chiesa


di S. Francesco con le Storie del Santo e come prova della presa di coscienza della propria dignità di artista firmò e datò la sua opera: “Hanc capellam pinsit Benotius Florentinus – 1452”. L’affrescatura della cappella è completa, rivestendone totalmente la volta e le pareti entro una chiara intelaiatura decorativa a palmette che spartisce gli spazi, sovrapponendosi alle membrature architettoniche. Il gusto per cornici particolarmente curate deriva dall’esperienza giovanile di Benozzo come miniatore a fianco del Beato Angelico con cui lavorò anche in Umbria nel Duomo di Orvieto. La decorazione pittorica fu certamente iniziata dalla volta per poi proseguire nelle fasce inferiori; le storie però richiedono una lettura a partire dall’ultima scena in basso a sinistra raffigurante la Nascita di S. Francesco in una stalla, Gesù che in abito da pellegrino bussa alla casa di Francesco, l’Omaggio dell’uomo semplice al Santo giovinetto. É questo uno dei riquadri più compiuti artisticamente, per l’elegante soluzione spaziale che unifica gli episodi. Un’altra scena degna di particolare attenzione per la freschezza della luce che impreziosisce i particolari, dagli edifici colorati della città, ai ciottoli sparsi sul terreno, alle nubi cumuliformi che solcano il cielo azzurro è quella che raffigura S. Francesco caccia i demoni da Arezzo. Realizzando questo ampio ciclo l’artista dimostra di essere aggiornato sui più ‘moderni’ esiti della pittura fiorentina, ad esempio quella del portoghese Giovanni di Consalvo e quella di Paolo Uccello. Il ruolo di questo artista nella pittura umbra del Quattrocento è sempre stato considerato poco significativo, forse a causa di una lunga abitudine mentale, radicata nella critica del nostro secolo, che lo ha visto come un semplice epigono del Beato Angelico, suo maestro; insomma un divulgatore di idee altrui, piuttosto che egli stesso un maestro. Il suo ruolo è invece stato importantissimo, fornendo un esempio insostituibile di capacità narrativa e organizzativa di storie e decorazioni in spazi chiari e luminosi, anche sofisticamente illusionistici, ma sempre vivacizzati da un’attenzione alla realtà naturale che rende concreta e veritiera ogni immagine ‘poeticamente’ trasposta in pittura. Benozzo Gozzoli lavorò molto in Umbria: ancora a Montefalco nel convento di S. Fortunato; a Narni, nella chiesa di S. Domenico per cui realizzò una bellissima tempera su tavola raffigurante l’ “Annunciazione”, oggi conservata nel Palazzo Comunale di Narni; a Perugia, dall’oratorio del Collegio di S. Girolamo, detto Sapienza Nuova proviene la bellissima tavola con predella raffigurante una Madonna dell’umiltà e santi datata 1456, oggi conservata nella Galleria nazionale dell’Umbria.


CASTELLI

IL CASTELLO DELL’ ORDINE DI MALTA,

DIMORA DI ILLUSTRI PERSONAGGI e LUOGO DI CONGIURE Alessia Mencaroni Luogo riconvertito, ma ancora oggi fortezza inaccessibile durante i soggiorni del Gran Maestro

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l “Cuore d’Italia”, da sempre conteso da tutte le regioni italiane per l’invidiabile posizione, ci ha lasciato molte testimonianze della sua “lotta per la conservazione”. Nelle grandi città e nei piccoli paesi troviamo molti luoghi fortificati che sono stati protagonisti di numerose vicende storiche. Rocche, fortezze e castelli arroccati sulle colline sono un immenso patrimonio artistico e architettonico di cui la nostra Umbria è “tempestata” e che scopriremo insieme in questa rubrica. Il Castello dei Cavalieri di Malta a Magione (provincia di Perugia) è senz’altro fra le testimonianze più significative del nostro territorio. Nato come ricovero per i pellegrini che

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si recavano a Roma o Gerusalemme, e che percorrevano la vicina via Francigena verso Santiago de Compostela, la costruzione originale era costituita da due soli lati (forma ad L) e comprendeva una torre campanaria ed una cappella. Tuttavia per evidenti ragioni di sicurezza ed isolamento l’ospedale assunse fin dall’ inizio una fisionomia castelliforme e l’originaria pianta ad “L” fu in seguito completata con l’ aggiunta di due robusti muri di cinta provvisti di due torri angolari. La struttura odierna è il risultato di varie modifiche avvenute nel corso dei secoli di cui i due interventi principali sono stati: l’ampliamento del 1367 che dovette consistere in una sopraelevazione gen-


erale del complesso e all’ottenimento della moderna pianta quadrangolare, e quello del 1471 che portò alla definitiva sistemazione dell’ ospedale a castello, mediante l’aggiunta della torre angolare, delle merlature e nella realizzazione del cortile porticato interno contornato su tre lati da loggiati a tre ordini di arcate sovrapposte. Fin dal 1200 si insediò nelle dimore l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Nella parte più antica si trova la chiesetta dedicata a San Giovanni Battista in stile romanico, con volta a botte, dove al suo interno si conservano due affreschi di pregevole fattura. Probabilmente di scuola pinturicchiesca, del sec. XVI, essi rappresentano una Natività, e una composizione con al centro la Vergine e il Bambino, San Giovanni Battista, patrono del Sovrano Militare Ordine di Malta, e San Giacomo, patrono e protettore dei pellegrini. Nel Castello dimorarono a più riprese pontefici, sovrani ed altri illustri personaggi che, nel corso dei secoli, si trovarono a passare lungo l’importante strada tra Perugina e la Toscana. Il castello conobbe una vasta notorietà per una truce vicenda, descritta da Niccolò Machiavelli ne Il Principe, verificatasi nelle sue stanze: la Congiura della Magione. Si trattò di una cospirazione tramata, nel 1502, contro Cesare Borgia, dai suoi medesimi cobelligeranti. Oggi il castello è sede amministrativa di un’azienda agricola e, da sempre, è residenza estiva del Principe e Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta che solitamente ama trascorrere qui il mese di settembre. Per curiosità, quando sul pennone vedrete sventolare la bandiera dell’Ordine, vuol dire che nel castello è presente il Gran Maestro e sarà più difficile accedere alla visita.

Nel piccolo abitato sorto intorno all’ospitium gerosolimitano di San Giovanni nacque Giovanni da Pian di Carpine appartenente all’ordine francescano dei frati minori. Incaricato da Innocenzo IV di recarsi presso i Mongoli per consegnare al loro sovrano, nipote di Gengis Kahn, l’esortazione ad interrompere l’avanzata armata nelle regioni europee, frà Giovanni fu il primo missionario-esploratore nella storia a viaggiare nell’estremo oriente. Sua la famosa “Historia Mongalorum” che aprì a successive spedizioni, compresa quella di Marco Polo, di cui fu precursore di ben ventisette anni!

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BRIEFING CULTURALE

a cura della Redazione A SOLFAGNANO CASTELLO DA MAHARAJA

BURRI: CELEBRAZIONI NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA

LE TAVOLE EUGUBINE E LA STORIA DEGLI UMBRI

Se transiti per l’Umbria sosta al castello di Solfagnano (Perugia). É un posto incantevole degno dei maharajah. E non solo perché è sede di favolosi eventi, quale il recente matrimonio tra Pia Gadkari, figlia del magnate della finanza mondiale Vilas Gadkari fondatore della Rubicon Hedge, e Francesco Ranieri, in presenza di 650 invitati, alcuni dei quali giunti con jet privati. E non soltanto perché vi si svolgono riunioni e ricevimenti di alto livello, come quello organizzato di recente dal Soroptimist Club di Perugia sotto la regia della presidente Giovanna Totero, con lo scopo di far conoscere al Club un raro sito di eccezionale bellezza e di presenziare alla esposizione della linea di prodotti di bellezza Inphinity Monacelli. Il punto cruciale del castello è il suo splendore, frutto di trasformazione seicentesca di una struttura tardo- medievale e rinascimentale, con terrazze panoramiche e giardini pensili.

Nato a Città di Castello nel 1915, è diventato artista del mondo con i suoi disegni che hanno segnato la storia dell’arte del XX secolo. Definito “il maestro informale” per l’originalità dei suoi quadri, il mondo lo ricorda nel centenario della sua nascita con numerose e prestigiose iniziative. Forte di una legge italiana propria, quella del 14 aprile 2014, e dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il lungo anno a lui dedicato, inizia a Bruxelles ove il Parlamento Europeo il 28 gennaio celebra l’artista con numerose figure istituzionali e culturali. Contestualmente si inaugura l’esposizione del ciclo di dieci opere dal titolo “Oro e Nero”, serigrafie con foglie d’oro che Burri realizzò nel 1993 e donati alla galleria degli Uffizi di Firenze. A Milano presso il Parco Sempione risorgerà lo splendido Teatro Continuo realizzato da Burri (1973) e andato distrutto negli anni ’80. L’anno celebrativo si conclude il 9 ottobre a New York con l’inaugurazione della retrospettiva organizzata dal Museo Guggenheim.

Le Tavole Eugubine sono sette documenti bronzei con inciso su dodici della quattordici facce un testo redatto in alfabeto latino e umbro. Fatte conoscere alla comunità archivistica dal giureconsulto Marcello Franciarini dopo il ritrovamento nel 1444 e la successiva vendita al Comune di Gubbio nel 1456, esse testimoniano il livello culturale del popolo degli antichi umbri e rappresentano un punto di riferimento per la ricostruzione della loro lingua e dell’origine dell’antica città di Iguvio, oggi Gubbio, citata da Strabone e Tolomeo nel libro Geografia. Ciò a significare che le Tavole rappresentano un pezzo della storia d’Italia antica. Ed allora non è fuor di luogo la proposta di inviare alla Expo di Milano, dopo il diniego sui Bronzi di Riace, le Tavole Eugubine che, più dei bronzi, rappresentano l’Italia a pieno titolo.


VINTAGE

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intage, questo è il nome della mia rubrica, creata per dare nuova vita a capi, accessori di moda e a piccoli oggetti che sembrerebbero aver perso la loro modernità. Il significato di questa parola, ormai così comune, è attribuita ad uno stile rivisitato e aggiornato. Vintage per non dire vecchio ma nuovamente alla moda e soprattutto unico nel suo fascino di appartenere ad un passato presente. Vintage, anche la mia passione, nata dall’idea di ricercare eleganza e originalità, per creare un classico sempre all’avanguardia e per onorare il lusso di creare lo stile con un pizzico di creatività. Cominciamo, entrando nel pratico, e dando dei suggerimenti su come trasformare due oggetti da me selezionati. Si tratta di un paio di scarpe Converse All Star e una camicia jeans: entrambi oggetti ormai un po’ desueti che andavano quindi svecchiati. Poche mosse per rinnovare una vecchia camicia ormai sepolta nell’armadio Materiale necessario - Una vecchia camicia monocolore o fantasia, modello da donna se la si vuole aderente o da uomo o se la si preferisce over. - Ago e filo. - Sei o otto bottoni particolari, li consiglio dorati perché ottimi per l’effetto finale di un vintage rivisitato. Procedimento - Staccate con delle forbicine i vecchi bottoni dalla camicia. - Attaccate i nuovi bottoni con ago e filo sopra i segni lasciati dai bottoni vecchi, lasciando liberi (senza bottoni) gli ultimi due o tre buchini. - Indossate la nuova camicia e prendendo le due estremità davanti, effettuate un nodo, coinvolgendo la parte della camicia che avete lasciato senza bottoni. La vostra camicia è tornata nuova in pochi minuti, può essere indossata sopra pantaloni stretti per un effetto over e particolare o sopra una gonna per un look collegiale ma estremamente divertente! Fashion Converse fai da te in 4 semplici mosse Materiale necessario - Un paio di Converse basse vecchie inutilizzate e rovinate, il risultato finale le renderà uniche. - Colla per tessuti trasparente, reperibile in ogni negozio ferramenta e per la casa. - Porporina argentata o dorata o del colore che preferite purché sia brillante, in modo da rendere le vostre scarpe glitterate e luminose. - Lacca per capelli. Procedimento - Prendete le vostre vecchie All Star preferibilmente basse, toglietegli i lacci e riempitele di fogli di giornale. - Cospargete di colla con una piccola spatola la superficie di tessuto. Un lato alla volta, fate cadere la polvere glitterata sopra la colla. - Lasciate in un luogo non umido le scarpe perché si asciughino per circa 12 ore. - Sbattete le scarpe delicatamente per togliere i glitter in eccesso e fissare quelli rimasti con comune lacca per capelli.

LA MAGIA DI RIMODELLARE UN CAPO ORMAI INVECCHIATO Costanza Balti Si afferma il nuovo trend di attribuire uno stile innovativo e rivisitato ad accessori ormai considerati out of fashion

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GIOIELLI DI BACCO

IL SAPERE DI VINO...

E LA VALUTAZIONE SENSORIALE

L’ULTIMO ATTO DELLA DEGUSTAZIONE DI UN VINO È L’ ANALISI GUSTATIVA

Marco Servili

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ella degustazione di un calice di vino, valutare il gusto, essendo un senso molto meno complesso dell’olfatto, significa riconoscere cinque sensazioni elementari che sono: il dolce, il salato, l’acido, l’amaro, completate dalle sensazioni tattili e nel finale dalle sensazioni retronasali (aromi di bocca). Il dolce o la dolcezza è una sensazione molto piacevole determinata dalla presenza di zuccheri residui ed in base alla loro quantità ed alla loro percezione i livelli possono essere: secco (nessuna sensazione di dolcezza), abboccato (leggerissima sensazione di dolcezza), amabile (chiara sensazione di dolcezza), dolce (predominante sensazione di dolcezza) e stucchevole (sensazione di dolcezza troppo forte tale da non far percepire gli altri caratteri, sempre da giudicare negativamente). L’acidità è una sensazione dura, a volte poco piacevole, in contrapposizione alla morbidezza ed è data dagli acidi presenti nel vino. È messa in evidenza dal-

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la salivazione che provoca nella nostra cavità orale. In base a questa percezione il vino si definisce: piatto o carente di acidità (vino malato o vecchio), poco fresco (vino maturo), abbastanza fresco (vino rosso giovane, bianco e rosato meno giovani), fresco (bianchi e rosati frizzanti, spumanti), acidulo (vini immaturi). La sapidità, altresì, è una sensazione leggerissima e piacevole dovuta alla presenza di sali minerali nel vino che mitiga l’acidità. In base alla sua percezione un vino si definisce: scipito, poco sapido, abbastanza sapido, sapido (piacevole sensazione salina in vini ottenuti da uve di zone calde), salato (predominante sensazione salina in vini di zone salmastre - es: alcuni vini portoghesi). In ultimo, l’amaro o amarezza è una sensazione determinata dalla presenza di polifenoli, in particolare tannini che se troppo pronunciata può essere invece un’anomalia (difetto del vino). Poi, abbiamo le “sensazioni tattili” ovvero:


- la “sensazione termica” legata alle temperature di servizio del vino perché alzandola e abbassandola variano le percezioni dei quattro sapori fondamentali; - la “sensazione pseudocalorica” legata alla percezione di calore, di bruciore, di disidratazione, dovuta alla presenza della componente alcolica che conferisce al vino il carattere della morbidezza; - la sensazione di “morbidezza” data dai polialcoli ed in particolar modo dalla glicerina che durante la fermentazione si forma attenuando gli altri caratteri, la quale se presente in elevate quantità, dona una certa rotondità di gusto favorendo la formazione di lacrime intense ed archetti ampi sulle pareti di un calice; - la sensazione di “astringenza” legata ad una percezione di secchezza e rugosità dovuta alla presenza del tannino che attenua la salivazione, in alcuni casi fino alla disidratazione; - la sensazione di “pungenza” dovuta alla presenza di CO2 ed è avvertibile come un pizzicore, peculiarità dei vini friz-

zanti e degli spumanti. Quindi, per fare una valutazione corretta, bisogna “avvinare” la nostra bocca introducendo una piccola quantità di vino per preparare la cavità orale, successivamente se ne introduce un altro sorso e lo si porta nella parte anteriore della bocca inspirando leggermente in modo da amplificare le sensazioni gustative, contemporaneamente si muove il vino con la lingua e si espira lentamente. Così, il vino andrà a lambire tutta la cavità orale permettendoci di valutare l’equilibrio dei diversi componenti (zuccheri, alcoli, acidi, tannini). In ultimo, si deglutisce il vino e si espira masticando a bocca vuota, creando così “l’aroma di bocca” (sensazioni retronasali) per valutarne la persistenza del vino e la sua gradevolezza. Il vino, quindi, è espressione di un mondo complesso, emozionale, dove ognuno di noi desidera coglierne i vari caratteri e soprattutto le emozioni uniche e irripetibili che esso suscita in noi e lo rendono così affascinante e misterioso.


GIRI DEL GUSTO

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’è farina e farina. Il vocabolo deriva da farro e sfarinato, genericamente è tutto quello che si ottiene dalla macinatura del grano. Il farro quindi è tra i più antichi frumenti coltivati, utilizzato dall’uomo fin dal Neolitico, tanto che lo troviamo citato anche nelle “Tavole eugubine” come moneta di scambio, a dimostrarne il valore e la vetustà. Ma esisteva sicuramente anche la farina di ghiande, anzi alcuni studiosi affermano che la antica polenta, la “puls” originaria, non fosse di farro, ma di ghiande e ritengono che la schiacciata di questo frutto, cotta sulle pietre roventi, fosse la prima preparazione culinaria dell’umanità. Non sorprende dunque se nei momenti di carestia l’uomo vi abbia fatto ricorso, proprio perché alimento già conosciuto. Come attesta la denuncia fatta alla Camera dei Deputati il 2 febbraio 1903 dall’illustre medico pesarese Angelo Celli: “Sapete che cosa mangiano in questo inverno molti nostri contadini? Le ghiande, come i maiali”. Le ghiande venivano bollite in acqua, poi si facevano asciugare bene e si portavano a sfarinare nel molino. Successivamente la farina veniva stacciata e la parte più fine era utilizzata per la panificazione: impastata con il lievito, l’acqua e il sale e confezionata in panetti che venivano fatti lievitare e cotti nel forno a legna. Quando erano disponibili l’uva passita e un bicchierino di mistrà, questi venivano aggiunti all’impasto, ottenendo un “pane della festa”. La farina di frumento rappresentava e rappresenta, se ottenuta dalla interezza del chicco cioè crusca, endosperma e germe, un ottimo elemento nutritivo, ricco di proteine, carboidrati complessi, fibre, vitamine, mentre la farina raffinata, privata della crusca e del germe che sono le componenti nutritive del grano, ci regala obesità, cattiva digestione e una inutile riserva di glucidi. In commercio troviamo la farina integrale, ottenuta dalla molitura di tutto il chicco ne conserva gli elementi nutritivi, ha un basso indice glicemico ed è ricca di fibre; le farine di tipo 2 e 1, che perdono circa il 15-20% del totale attraverso un processo chiamato “abburattamento”, con cui generalmente viene eliminata solo la crusca, quindi conservano ancora un buon valore nutritivo; la farina di tipo 0, a cui è stato tolto circa il 30% del suo valore nutrizionale; la farina di tipo 00 che perde il 50% del suo valore, cruschello, crusca, germe di grano e un sottile strato esterno di endosperma,

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Marilena Badolato Usata come moneta di scambio prima e prodotto alimentare poi, la farina ha da sempre accompagnato l’uomo, anche nei momenti di carestia


LE FARINE:

ORIGINI, USI E TIPOLOGIE

e quindi è la farina più povera di nutrimento, ma appare bianca e bella. Oggi vi sono molti altri tipi di farina, anche in splendide miscele, dalle integrali alle più raffinate, ovviamente le prime sono le più salutari in assoluto, per ottenere pani diversi o diverse pizze o focacce dai sapori più disparati e dagli accostamenti più fantasiosi. Per sapere scegliere la farina giusta bisogna conoscerne le caratteristiche, le proprietà e la resa nella panificazione. Oltre la classica scelta tra farina di grano tenero o duro e la loro suddivisione a seconda dell’abburattamento, vi sono tante tipologie di farine ottenute da leguminose o da piante diverse che hanno creato nel tempo o conservato nel tempo una miriade di prodotti regionali, come la farina di roveja per la “farecchiata”, la

polenta della Valnerina; quella di mais per la classica polenta, e con il finissimo “fioretto” utilizzata soprattutto nei dolci tipici delle zone rurali o nel pan giallo di ricette regionali; quella di segale per i pani speciali, un tempo i pani contadini di montagna; la farina di miglio, quella di riso, ma anche la farina di grano saraceno che entra nella ricetta dei pizzoccheri della Valtellina o quella di canapa, utilizzata in una ricetta umbra quattrocentesca dei tortelli e recuperata e riproposta a Sant’Anatolia di Narco. E non dimentichiamo l’ottimo “pane di ghiande” che un agriturismo umbro di Vallo di Nera ancora oggi produce per la gioia degli affezionati clienti, soprattutto turisti che amano i sapori veri della Valnerina e si fermano per un tour di assaggi di prelibatezze locali.

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I TA L IA I N P I L L OL E

PIEMONTE

a cura di Margherita Carpinteri

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Le Nozze di Figaro al Teatro Regio di Torino

er gli amanti dell’opera l’appuntamento da non perdere sarà da Giovedì 12 Febbraio 2015 a Martedì 24 Febbraio 2015 con uno dei capolavori Mozartiani più amati da ogni pubblico: Le nozze di Figaro. Musicata da un ventinovenne Wolfgang Amadeus Mozart in sole sei settimane su libretto di Lorenzo da Ponte, si narra infatti che l’opera, dopo essere andata in scena per la prima volta il primo maggio 1786 al Burgtheatrer di Vienna, l’imperatore fu costretto a emanare un’ordinanza che vietò i bis. Al Teatro Regio di Torino le recite saranno undici e con un cast d’eccezione diretto dal Maestro giapponese Yutaka Sado con la regia di Elena Barbalich. Le nozze di figaro è un opera in quattro atti che ruota attorno alle trame del Conte d’Almaviva nei confronti di Susanna, la cameriera della contessa d’Almaviva, sulla quale vuole imporre lo ius primae noctis. Intrecci tragicomici si contrappongono in una giornata travolgente nella quale i “servi” si dimostrano più signori dei loro padroni. Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.teatroregio.torino.it.

Ostensione della Sacra Sindone

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l 2015 sarà anche l’anno dell’ostensione della Sacra Sindone che si terrà da domenica 19 aprile a mercoledì 24 giugno, festa di San Giovanni Battista patrono di Torino e onomastico di don Bosco. Il periodo previsto è più lungo (67 giorni) rispetto a quello di altre esposizioni del telo. Durante il grande evento due strutture offriranno servizi di pernottamento, colazione, pranzo, cena, personale volontario 24 ore su 24 e assistenza medica, sull’esempio dell’ “accueil” di Lourdes caratterizzate dallo spirito di accoglienza grazie ai 4200 volontari. Per celebrare il Sacro telo, la Confraternita del Santo Sudario di Torino ha indetto un concorso letterario con il tema: “Riflessioni sulla Sindone”. Il Concorso, aperto a tutti i cittadini italiani e stranieri maggiori di 16 anni d’età, è suddiviso in due sezioni: una prosa sul tema “La Sindone: storia, narrazione, scoperte” e una poesia sul tema “Meditazione sulla Sindone”. Per ulteriori informazioni consultare i siti: www.sindone.org www.odpt.it

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Piemonte: terra di vino, tartufi …e birra!

l Piemonte viene spesso associato a vini come Barolo, Barbaresco e tanti altri celebrati in tutto il mondo, ma la sua birra artigianale ormai sta facendo scuola in tutta Italia perché la birra “colta e d’eccellenza” viene sempre più amata da chef, critici enogastronomici e appassionati gourmet. Territorio fondamentale per questo beverage è il cuneese che, con il capostipite Birrificio Baladin a Piozzo, offre interessantissimi tour per visitare le aziende agricole e per degustare le birre da loro prodotte. A Vernate troverete il birrificio Troll, a Neive il Citabiunda, a Saluzzo il birrificio Pausa Cafè, mentre, se vi spostate nell’alessandrino potrete degustare la birra del birrificio Montegioco .

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EMILIA ROMAGNA

a cura di Vittoria Melchioni

Fuoco nero: materia e struttura attorno e dopo Burri

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n occasione del centenario dalla nascita del pittore e scultore Alberto Burri (1915-1995) è stato chiesto a pittori, scultori, fotografi di rilievo di fare un’opera che si ispirasse alla creatività e alla ricerca dell’artista. Il risultato ha dato vita ad una mostra curata da Arturo Carlo Quintavalle di oltre settanta dipinti e altrettante fotografie e un gruppo di opere grafiche per un totale di 172 pezzi, tutti riprodotti in un ampio catalogo che verrà edito da Skira. La mostra si terrà fino al 29 Marzo 2015 al Salone della Scuderie del Palazzo della Pilotta in Piazzale Bodoni 1 a Parma. Chiusura: lunedì. Orario: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00. Ingresso: gratuito

Palazzo Rasponi dalle Teste si apre alla musica e all’arte

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opo un periodo di restauro, riapre Palazzo Rasponi dalle Teste, l’edificio del XVIII secolo considerato il più esteso, prestigioso e monumentale della città di Ravenna in piazza Kennedy 12 a Ravenna. Per l’occasione il palazzo accoglie alcune iniziative per condividere con il pubblico la sua bellezza e ricchezza artistica. Negli spazi del piano terra i video dell’artista visivo Andrea Bernabini faranno rivivere le esperienze di Visioni di Eterno, il progetto di video mapping architetturale legato alla valorizzazione dei siti Unesco. Sarà inoltre possibile ricavare informazioni storiche e turistiche sulla storia del palazzo e della città grazie ad un punto dedicato dotato di monitor touchscreen e di pareti multimediali. Fino al 15 febbraio. Giorni di chiusura: martedì Orario: tutti i giorni 14.30 - 17.30

Roberto Bolle ritorna a Bologna

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oberto Bolle torna a Bologna dopo 5 anni di assenza. Il 10, 11 e 12 febbraio all’EuropAuditorium il ballerino icona si esibirà nel suo ‘Roberto Bolle and friends’. Il Gala di cui Bolle è interprete e direttore artistico, vanta la partecipazione di numerose étoile nazionali ed internazionali amiche del ballerino. Il ritorno nella città delle due torri è un evento particolarmente sentito, dato che proprio a Bologna nacque il suo primo fans club dal simpatico nome “I Bollerini”. Info: prevendite biglietti alla biglietteria del Teatro in Piazza Costituzione 4 a Bologna da lunedì a sabato ore 15-19, su VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito TICKETONE, oltre alle prevendite abituali di Bologna e con carta di credito su www.teatroeuropa.it. Per informazioni: 051 37.25.40 – 051 63.75.199.

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VENETO

a cura di Gaia Righetti

Il Carnevale veneziano: un mito che non si sfata mai

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ancora una volta Pantalone, Arlecchino, Pulcinella, Brighella e tanti altri ancora ritornano a fare festa nel salotto d’Europa. Come da tradizione, il 2015 prenderà piede con balli, sfilate, dolci e colori a partire dal 31 gennaio. Saranno diciotto giorni all’insegna del divertimento e del buon gusto. Il buon gusto sarà il tema sul quale verterà tutto il carnevale. Quest’anno, infatti, grazie alla presenza di Expo 2015, anche Venezia farà della gola e dei sapori il suo cavallo di battaglia, mostrando sul suo palcoscenico la sua devozione per il nutrimento del pianeta e l’energia per la vita. Evento culturale e spettacolare da non perdere.

Giulietta e Romeo Half Marathon

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ra il quattordicesimo secolo quando la città scaligera visse il sogno di due giovani innamorati, tenuti lontani dalle loro stesse famiglie. Ora, secoli più tardi, Romeo e Giulietta danno il nome a una delle maratone più importanti e conosciute del veneto. Non a caso l’ottava edizione si terrà nel weekend di San Valentino, un vero e proprio invito a parteciparvi per tutti gli innamorati (e non solo). Ventuno chilometri di sudore e fatica saranno ripagati con un traguardo che vede tutti i concorrenti approdare nell’anfiteatro romano. Una volta giunti tutti i gareggianti, si procederà con le premiazioni in Piazza Brà. Evento atletico e culturale, in una delle più romantiche città del mondo.

Tutankhamon Caravaggio Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento

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all’antichità ad oggi, dalle poesie ai dipinti, il tema del buio, della notte, ha sempre esercitato un certo fascino per maestri e artisti. E questo fascino lo ha esercitato anche sul curatore della mostra ideata da Marco Goldin, incentrata interamente su 113 opere provenienti da trenta musei di tutto il mondo che vedono la notte come tema predominante. La mostra è stata progettata nell’affascinante basilica palladiana, nel cuore di Vicenza e sarà alla mercé del pubblico fino al 2 giugno. Un’occasione per fare un tuffo nel passato, immersi nelle bellezze di pitture di grandi artisti e al tempo stesso per addentrarsi in una tra le ville più affascinanti della storia nazionale.

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ABRUZZO

a cura di Sara Bernabeo

SPORT SULLA NEVE: AL VIA LA I EDIZIONE DELL’OVINDOLI MOUNTAIN

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v i n d o l i ( Aq ) s i p r e p a r a a d o s p i t a r e l a p r i m a e d i z i o n e d i una manifestazione dedicata agli appassionati della montagna e degli sport invernali: Ovindoli Mountain Fes t i v a l , d a l 1 5 a l 1 8 g e n n a i o , n e l c u o r e d e l Pa r c o R e g i o n a l e S i r e n t e - Ve l i n o , a p r e g l i i m p i a n t i d i M o n t e M a g n o l a a l l a m u l tidisciplinarità della neve. Dallo sci alpinismo allo splitboard, dall’arrampicata su ghiaccio alle escursioni con le ciaspole, e ancora sci di fondo, freestyle, sleddog, snowkite, volo libero, tutte le discipline invernali vengono rese accessibili sia per quanto riguarda l’aspetto economico che pratico. Attraverso la formula del “Festival pass” sarà possibile partecipare a lezioni, gare e attività sportive, e sentirsi parte della vita di un borgo montano in inverno, tra le baite aperte fino a tardi e i concerti organizzati in paese durante la sera

LO VINCE AMORE. ERCOLE NELLA PATRIA E NELLE OPERE DI OVIDIO

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naugurata il 7 dicembre scorso, Giornata Nazionale dell’Archeologia, del Patrimonio Artistico e del Restauro indetta dal MIBACT, la mostra dal titolo “Lo vince Amore. Ercole nella patria e nelle opere di Ovidio” proseguirà fino al 31 gennaio 2015 nel Palazzo dell’Annunziata - Domus di Arianna, a Sulmona (Aq). La città abruzzese celebra così l’illustre poeta a cui diede i natali, attraverso la ricostruzione del mito di Ercole, di cui ci arrivano le testimonianze dai testi ovidiani e dai ritrovamenti archeologici in territorio peligno. Sono esposte al pubblico nel Palazzo dell’Annunziata tre cinquecentine delle Metamorfosi, il grande poema di Ovidio, appartenenti al Fondo Ovidiano della Biblioteca Comunale di Sulmona, nonché dei bronzetti raffiguranti Ercole che provengono con ogni probabilità dall’area sulmonese, facenti parte della Collezione di Giovanni Pansa e della Collezione del Museo Civico di Sulmona.

A PESCARA TORNA IL FREE MUSIC WINE FESTIVAL: VINO, MUSICA E ARTE

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ette appuntamenti per sette percorsi polisensoriali all’Aurum di Pescara, nella terza edizione del Free Music Wine Festival, iniziato nel mese di dicembre dopo il successo delle prime due edizioni. Ideato da Joanna Miro, che si occupa della direzione artistica della manifestazione, il Free Music Wine vuole coniugare l’esperienza della degustazione, affidata alle eccellenze enogastronomiche abruzzesi, con la sensibilità artistica, con l’estetica della musica, in una sinestesia di sapori ed emozioni. Dopo la prima (14 dicembre), altre sei date sono previste all’Aurum: 5 gennaio, 31 gennaio, 14 febbraio, 28 febbraio, 14 marzo e 28 marzo. Musicisti d’eccezione, artisti, le migliori case vitivinicole locali e aziende slow food si uniscono in un unico progetto da assaporare, ascoltare, ammirare.

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PUGLIA

a cura di Cristian Chiarelli

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Commutative Property in concerto

usica, per definizione, quell’arte fondata sul valore, la funzionalità e la concatenazione dei suoni e nel caso dei Commutative Property questa concatenazione funziona perfettamente. Mauro Francioso e Mauro Putignano, i due addendi della proprietà, con le loro chitarre aprono ai fortunati presenti la porta di un limbo, un posto etereo dove si viene pervasi da una sensazione di bellezza e piacere assoluti, quasi che la poesia ind o s s a s s e d e i g u a n t o n i d a b oxe , u n a p o e s i a a l l o s t a t o b r a d o d a l l a q u a l e s i h a v o g l i a d i p r e n d e r e p u g n i f i n o all’ultima ripresa, come Rocky contro Apollo. In concerto nel mese di gennaio a Ceglie Messapica (BR).

Atelier 12

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t e l i e r 12 è un luogo d i esp o sizio ne, cr eazio ne, fr ui zi o n e e d i sc ussion e in t orno ad o p er e d ’ ar te co ntem p o ra n ea a c ura di An t on io Pasq uale Pr im a, Dav id e Par ti p i l o e A n t on i o De B e llis, giovani ar tisti b ar esi. Valenzano (BA) . S i fa c u l l a di u n post o speciale, una p iazza co p er ta all’ intern o d e l l a qu a le si re spira f in d a sub ito l’ o d o r e d ella sci n ti l l a i nf u oc a t a che mu ove ogni v er o ar tista, un fuo co sacr o ch e fa s o f f r i r e ma si risolve in cr eazio ne, co m e p er un p a rto . Pi t t u r e , s cu lt u re ed in st allazio ni in un am b iente che pi a cere b be a n c he a Doria n Gray e A llan Po e, un p o sto che p o rta a sogn a r e e ispira la ric er ca d ella r eale e g r o ttesca b el l ezza .

Andy Warhol the American Dream

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.M.A. preziosi d’arte con la collaborazione di Spirale di Milano con il patrocinio del Comune di Brindisi, da un progetto più ampio curato da Achille Bonito Oliva, partito nel 2013 a Porto Cervo, già transitato dal PAN di Napoli, da Montecarlo e adesso a Brindisi, per poi concludersi al Kremlin di Kazan in Russia nel 2015, organizza nella cornice del Palazzo Nervegna una mostra dedicata a Andy Warhol, fino al 18 gennaio. Per la prima volta Brindisi ospita il leader della Pop Art, colui che nella sua epoca divenne precursore della nostra, colui che come pochi, magari oggi David Lynch, era arte pura, in ogni sua forma, pittura, scultura, fotografia, regia,indistintamente.

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DE LEGIBUS

JOBS ACT:

LE PRICIPALI NOVITÀ DELLA LEGGE DELEGA Elisabetta Bardelli

La recente legge getta le basi di una riforma del diritto del lavoro, chiamando il Governo ad intervenire su vasti temi

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al 16 dicembre scorso è entrata in vigore la legge 10 dicembre 2014, n. 183, che getta le basi di una riforma ad ampio spettro del diritto del lavoro, nota come “jobs act”, attraverso deleghe legislative che chiamano il Governo ad intervenire su vasti ed importanti temi. Tra le novità più discusse, merita di essere menzionata la revisione dell’apparato sanzionatorio contro il licenziamento illegittimo. La modifica dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori esclude, per i licenziamenti aventi causa economica, il diritto al reintegro nel posto di lavoro, che resta invece per i licenziamenti discriminatori e per alcune fattispecie di quelli disciplinari; la modifica non è retroattiva e si applicherà esclusivamente ai nuovi assunti. È inoltre previsto il riordino della materia dei contratti di lavoro, con la redazione di un testo organico di disciplina delle varie tipologie esistenti, anche attraverso il superamento di alcune di esse, e con l’introduzione, per le nuove assunzioni, del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio. In tema di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro, sono da segnalare l’estensione del diritto alla prestazione di maternità alle lavoratrici madri c.d. parasubordinate e l’introduzione di un credito d’imposta per le donne lavoratrici, anche autonome, che abbiano figli minori o disabili non autosufficienti. Si interviene anche in materia di politiche attive per l’occupazione e di servizi per l’impiego, con l’istituzione di un’Agenzia Nazionale per l’Occupazione. La riforma investe poi la disciplina degli ammortizzatori sociali, differenziando gli strumenti di intervento in costanza di rapporto (Cassa Integrazione, che viene esclusa in caso di cessazione definitiva dell’attività aziendale), da quelli previsti in caso di di soccupazione involontaria (Aspi). Tra gli obiettivi da realizzare vi è infine la semplificazione e razionalizzazione delle procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro. Ogni ulteriore ri flessione è rimandata all’adozione dei decreti attuativi, che non dovrebbe farsi attendere troppo.


a cura di Italo Profice

Piersandro Pallavicini porta i suoi lettori nel vivo di un’autentica commedia italiana ambientata sul finire degli anni ‘70, quando il mito del denaro non era più solo un miraggio nel meriggio di quel decennio. Siamo nell’agosto 2012 e Alfredo Pampaloni, un ottuagenario che stravede per le belle macchine e prepara i Martini migliori del mondo, porta i suoi figli dal notaio per cedere loro la villa di Solària e la casa di Milano. I due fratelli, Carla ed Edo, dopo anni di rapporti freddi e distanti si ritrovano. Gli occupanti della villa saranno vittime di aggressioni incomprensibili che verranno fronteggiate con l’aiuto del vice ispettore Erica Daldosso. Un misterioso intrigo che ha le sue radici nel passato del capofamiglia terrà il lettore sulle spine fino al finale inaspettato. Una Commedia Italiana esibisce una scrittura raffinata e attenta ai particolari, in grado di descrivere dettagliatamente gli ambienti caratteristici del periodo. Feltrinelli Editore.

SELEZIONE LIBRI

Dave Eggers racconta una vicenda di orwelliana memoria con alcune differenze sostanziali: il gruppo industriale che si impone ha un potere economico più che politico e i servizi forniti da “The Circle”, sono molteplici e fortemente realistici. La giovane protagonista Mae Holland laureata in psicologia ne fiuta il marcio e da neoassunta che scala le posizioni ne scopre i segreti. E’ una dittatura invisibile che si manifesta attraverso l’applicazione gratuita TruYou, che elimina la privacy affinché ognuno la garantisca: l’ispirazione ad Aldous Huxley c’è. Il Cerchio ritrae “il lato oscuro dell’ottimistico soluzionismo digitale”. Con internet possiamo sapere tutto sulla specie di insetto più rara del mondo ma poi non conosciamo il nome del nostro vicino di casa: questo il messaggio dall’autore. Mondadori Editore.

Maria Luisa Martella ci porta alla scoperta di un caffè elegante nella Perugia dell’Italia post-unità. Dove ora sono ubicati i locali della Banca di Mantignana, un tempo c’era il Nuovo Caffè Melinelli e quelle decorazioni tuttì’oggi ammirabili rappresentano “una delizia di spunti neogotici armonicamente fusi” che erano il fiore all’occhiello di un ambiente non troppo dissimile da quelli parigini e viennesi, divenuti veri e propri simboli della raffinata cultura fin de siècle. Il signor Matteo Tassi, “il più considerevole paesaggista perugino del XIX° secolo”, ne decorò gli interni e l’inaugurazione avvenne in pompa magna il 6 dicembre 1885. Descrivendone l’epoca, raccontando il percorso che l’ha portata alla bella scoperta, l’autrice non trascura le vicende autobiografiche del proprietario Francesco Melinelli e del Tassi. Una volta a Perugia, Cronaca di un Caffè di fine Ottocento è un interessante spaccato della Perugia della seconda metà del 1800. Futura Edizioni.


concorso d’arte a cura di Alessio Proietti Contestualmente al lancio di Riflesso Lombardia è stato indetto

il Concorso d’Arte “Disegna la tua Copertina”, che nel corso dell’ anno appena trascorso ha visto la partecipazione di oltre 150 artisti. Il successo dell’ iniziativa ha permesso di valutare proposte sia di autori noti che emergenti, nonché di appassionati che hanno aderito al contest esponendo la propria sensibilità e la propria tecnica. L’ arte visiva esce vincitrice da questo contesto, capace di coinvolgere generazioni, luoghi e stili diversi in una forma d’espressione potente ed impattante. I media hanno la possibilità di offrire agli artisti nuove vetrine ed ambienti espositivi trasversali. Riflesso ha sposato questa idea scegliendo di dare all’a rte lo spazio che merita, arricchendosi con essa di espressione e contenuti, esponendola nelle magazine’s cover che hanno caratterizzato il 2014. In questo primo numero 2015 si è scelto di dare ulteriore risalto alle opere ed ai rispettivi autori (visibili nelle pagine che seguono), approfittando della distribuzione della rivista in formato cartaceo a Miami, Montecarlo, Milano oltre che nella Regione Umbria. Si ringrazia per l’ importante supporto offerto, oltre al circuito istituzionale ormai saldo alla Redazione Riflesso, tra cui l’Ambasciata d’Italia nel Principato di Monaco, anche i soggetti / partner che hanno promosso la diffusione mediatica dell’ iniziativa attraverso i propri portali web; in modo particolare si ringrazia:

Europa Concorsi - www.europaconcorsi.com Associazione Giovani Artisti Italiani - www.giovaniartisti.it Professione Architetto - www.professionearchitetto.it Accademia Carrara di Belle Arti Bergamo - www.accademiabellearti.bg.it Istituto Superiore di Comunicazione - www.ilas.com Pittura e Dintorni - www.pitturaedintorni.it Exibart - www.exibart.com Find my Talent - www.findmytalent.it Art Job - www.artjob.it


Copertina n. 1: Gennaio - Febbraio 2014 Titolo: IL COLORE DEI SOGNI Tecnica: digital graphic Autore: Daniele Buschi, Deruta (PG) “Questo è il colore dei miei sogni” sosteneva Joan Mirò dinnanzi al suo blu. Sognatore, energico e dinamico, è l’artista catalano che nel 1981, anno della sua celebre mostra al Castello Sforzesco, ritrasse Milano. È proprio in Mirò ed in Milano che trova ispirazione la prima composizione, prodotta dal mix designer Daniele Buschi appositamente per l’esordio di Riflesso Lombardia. Molteplicità di energie e colori che convivono, schizzano e si esaltano, così come in una grande città. Si scorge la rosa camuna, simbolo regionale, e come sfondo il colore di un sogno, lo stesso che inseguito ha portato alla nascita di un progetto editoriale nato nel centro Italia, diffuso sino al Principato di Monaco, per poi esordire nello splendido territorio lombardo.

Copertina n. 2: Marzo - Aprile Titolo: TEOFILO di ETROG Tecnica: acrilico su tela Autore: Valentina Silvestri, Praia a Mare (CS) Teofilo è sicuramente un personaggio surreale, frutto di una repentina fantasia umana; egli rappresenta la perfezione, la simmetria umana, l’ambiguità dell’uomo dinnanzi allo scorrere di un tempo che non c’è, o meglio che è totalmente arbitrario, relativo e personale. Un’ironica associazione avviene con l’immagine stereotipata di Milano, capitale economica dai ritmi serrati, centro degli affari e della moda, in cui le giornate sono scandite dal frenetico battito di molteplici lancette che si incrociano.

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Copertina n. 3: Maggio - Giugno Titolo: RILFESSI Tecnica: acrilico su tela Autore: Massimo Falsaci, Cannobio (VB) La città è anche specchio della propria cultura. Il paesaggio urbano, con i suoi monocromatismi, le sue linee perfettamente dritte, le forme squadrate dei palazzi, diventa la tela bianca su cui Massimo Falsaci stende i suoi colori, esaspera i toni, sottolinea la luce; il rigore dell’architettura si arricchisce della morbidezza del colore, l’artista re-inventa la città, personalizza, come fa idealmente ognuno di noi, lo spazio che lo circonda. Intervenendo e modificando virtualmente il paesaggio, il pittore sottolinea la necessità di trasformarsi da fruitore passivo a creatore attivo del proprio ambiente.

Copertina n. 4: Luglio - Agosto Titolo: IL DUOMO Tecnica: digital watercolor painting Autore: Giorgio Pondi, Forlì Il Duomo costituisce l’identità della città di Milano, guglie che svettano da secoli nel cielo della città che l’autore rappresenta dall’alto. Tutto il costruito è un sapiente gioco dei volumi sotto la luce. Centralissimo e prospettico nella sua piazza, rappresenta una storia di continui rimaneggiamenti, addizioni, opere che hanno reso l’identità in divenire della città di Milano, laboriosa e tesa in un continuo dinamismo. Giorgio Pondi ha così pensato di non servirsi di una posa convenzionale, frontale, riconoscibile. Ha scelto il retro, come per lasciare al destinatario lo sforzo partecipativo di individuare e ricomporre la Cattedrale da una prospettiva originale e inconsueta. L’immagine, a tratti sfuggente e con un punto di vista “a volo d’uccello” genera un dinamismo che porta l’occhio a concentrarsi per fissare l’immagine; lontana dalle più ovvie cartoline, sottende ad un lavoro paziente e preciso, un’interdipendenza autore-fruitore che va oltre la fissità fotografica.

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Copertina n. 5: Settembre - Ottobre Titolo: SPERANZA Tecnica: pantoni e acquarello Autore: Aicha Diarra, Costa d’Avorio / Bergamo Un percorso fisico che nasce in Africa occidentale e sfocia al nord Italia. Un percorso immaginario tra stili e miti del tempo per delineare in un solo gesto l’ambiente che ora circonda l’artista. Aicha chiude gli occhi e vede una donna affascinante con neo sulla guancia e lo sguardo sognante, a ricordare quegli anni Sessanta irripetibili ed ancora oggi inseguiti; gli anni in cui gli stilisti venivano chiamati sarti e le modelle mannequin, gli anni della Pop Art. La memoria va ai luoghi della moda, del cinema e della musica, come ad una certa cantante lombarda chiamata Mina, che nel ‘69 incollava gli italiani davanti ai televisori, in una “Notte di speranza”.

Copertina n. 6: novembre - dicembre Titolo: VANITY (Omaggio ai Grandi Classici dell’Arte) Tecnica: olio su tela Autore: Michela Mirici Cappa, Omegna (VB) L’opera simboleggia la vanità, come la vanità di quell’arte contemporanea del “nuovo a tutti i costi”. Dietro a tale visione si scorgono sguardi stupiti, incuriositi e riprovevoli dei “Grandi Classici dell’Arte”, nei quali insegnamenti si ritrovano le radici dell’arte stessa. Tra i “grandi” si annoverano, tra gli altri, Leonardo che trascorse parte della sua vita in Lombardia, come il Caravaggio nato a Milano. Una visione, quindi, che vorrebbe nella contemporaneità il supporto di un giusto bagaglio tecnico e culturale, affinché essa non risulti effimera.

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FLORIDA

Miami

il fascino di una città in bilico tra Stati Uniti e Caraibi Numerosi sono i vantaggi di questa città globale per coloro che decidono di inseguire il sogno americano

Francesco Famà (corrispondente da Miami)



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egli ultimi decenni, Miami è diventata uno dei maggiori poli attrattivi per gli italiani e gli stranieri di tutto il mondo. Questo lo si deve a diversi fattori: il clima tropicale, le magnifiche spiagge, l’affascinante vita notturna e l’atmosfera tutta caraibica che si respira in una città capace di offrire le comodità e servizi del mondo americano. Il particolare mix tra latinità ed americanità esclusivamente tipico di Miami rappresenta una sfaccettatura unica della poliedrica natura di questa metropoli in bilico tra Stati Uniti e Caraibi, dove una pronunciata multietnicità e diversità di tradizioni, usi e costumi ben si sposa con le numerose iniziative culturali di livello internazionale della città (Art Basel, il Boat Show, la settimana della moda e così via). In effetti, l’inconfondibile skyline della città, caratterizzato sia da enormi palazzi con pareti di vetro e terrazze sull’oceano che da casette a schiera, vaste zone verdi, campi sportivi e piscine degne di Hollywood, rimane impresso

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nella mente di colui che vi si avventura tanto quanto i numerosi punti di interesse che non si concentrano in un singolo quartiere, ma che spaziano di zona in zona. E così, è possibile trovarsi ad ascoltare ritmi latini nella colorata Little Havana, ad ammirare il fermento della crescita dei grattacieli e centri finanziari di Brickell e Downtown, a godersi un happy hour negli eleganti lounges di Coral Gables, oppure a spingersi nella vivacissima vita notturna di South Beach. Il tutto condito da un perfetto connubio di spagnolo ed inglese e dalle numerose altre lingue che, ormai, si ascoltano in ogni angolo della Città Magica. La straordinaria affluenza di turisti, visitatori ed avventurieri, ma anche imprenditori, uomini d’affari e aziende, allettate dalla bassa tassazione e buone opportunità di aprire un business, contribuisce a rendere Miami una città globale ed una delle mete predilette per coloro che decidono di inseguire il sogno americano.


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