Riflesso Maggio - Giugno 2013

Page 1




DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Noemi Furiani, Giulio Siena, Alessia Mencaroni, Roberto Gagliardi La Gala, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Marco Zuccaccia, Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Rita Valletti, Giacomo Calzoni, Italo Profice, Maddalena Mommi Guido Perosino, Alessia Dorillo, Ilaria Fiaoni, Matthieu Bragato EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E STAMPA Tipografia Metastasio Palazzo di Assisi – Perugia RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Gianluigi Angelantoni, Marco e Vanda Mandarini, Giuliana Tomasini

Maggio/Giugno

DISTRIBUZIONE Regione Umbria e Principato di Monaco

Anno 2 - n.3

CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info

SOMMARIO EDITORIALE

5 Papa Francesco, Assisi e il turismo religioso

APPUNTAMENTI

8 06 Design Happy List 07 L’Umbria al Salone Internazionale del Mobile 08 Eventi Le Gaite di Bevagna, tradizioni e sapori medievali del ‘300 09 Eventi Riflesso Riflesso al Festival del Giornalismo di Perugia 2013 10 Agenda Maggio / Giugno 2013 12 Weekend News Proposte per tre Weekend creativi all’insegna di un’Umbria tutta da scoprire

COPERTINA Riflesso Umbria Maggio - Giugno 2013

PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info Riflesso Umbria Art Foto Lab

L’immagine della copertina è stata scattata a Todi, definita nei primi anni Novanta dall’Università del Kentucky (Stati Uniti) “la Città più vivibile del mondo”. Una realtà medioevale “ideale”, che nel tempo ha attirato artisti e personaggi famosi sia italiani che stranieri.


ARCHITETTURA ARTE TERRITORIO

ECONOMIA

14 14 Green Economy Impianti micro eolici e impatto ambientale 16 Mandarini arredamenti: una storia lunga 50 anni

TEMPO LIBERO

42 39 Briefing culturale La via di San Francesco Mostra su Norberto Accademia del tartufo 40 Natura Gli altopiani di Castelluccio di Norcia 42 Concorso fotografico Spazi naturalistici in Umbria 45 Cinema Cinecittà in Umbria 46 Giri del gusto L’orto-giardino di Barbanera 48 Selezione Libri

46

22

18 Contemporaneità e Design I teatri in Umbria... piccoli, antichi e nuovi 20 Arte “Trigonos”, un sodalizio di artisti capaci di “fare rete” 22 Arte Josef Albers: spiritualità e rigore 24 Residenze storiche Palazzo Bufalini a San Giustino 26 High tech 3A Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria 28 Borghi “Cartoline illustrate da Arrone” 30 Tomasini Francia, una storia preziosa

SOCIETÀ

34 32 Personaggio Intervista a Gianluigi Angelantoni 34 10 anni di Miss Virginia Leonardi, Martina Zoi 36 Parla l’esperto è in arrivo l’INI-PEC

lone L’Umbria al Sa Internazionale del Mobile segue a pag. 7

36



EDITORIALE

PAPA FRANCESCO, ASSISI E IL TURISMO RELIGIOSO mario timio

F

rancesco. Un nome che evoca sempre “pace e bene”, desiderio di spiritualità, rispetto per gli altri, amore per il creato, ricchezza artistica. É un messaggio semplice che oramai si rinnova da otto secoli, facendo di Assisi un centro di riferimento e di attrazione per credenti e non, oltre che a un punto di diffusione nel mondo dei valori francescani. Assisi, per il suo peculiare fascino universale, richiama turisti da tutto il mondo. Nell’immediato dopo-guerra e fino agli anni ’80 era la sede più gettonata delle mete del turismo religioso. Tutti ricordano i treni speciali di tedeschi che raggiungevano S. Maria degli Angeli e Assisi, per goderne la bellezza e l’atmosfera di semplicità e di ascesi. Poi il fenomeno si è ridimensionato, anche per la recessione che ha colpito il mondo occidentale, fino a raggiungere un basso plateau stazionario negli ultimi anni. Ora è venuto Francesco, il Papa argentino, il quale anche con il nome che si è dato, ha rinnovato l’interesse turistico (è blasfemia?) per la città del poverello. Certo, Jorge Mario Bergoglio, rifacendosi allo spirito del Santo, vuole cambiare nel mondo il volto del Cristianesimo che non può ridursi a un algido compendio di leggi, norme, dottrine e divieti, ma, come egli suggerisce, “un’esperienza di vita”. Quindi in Papa Francesco c’è il rilancio della missione religiosa, di un compito condiviso rivolto alla periferia, dove molti uomini vivono ancora nei bassifondi della storia. E la risposta di questa periferia

ove convivono cristiani, ma anche agnostici ed atei, si sta manifestando anche in forma di turismo religioso. Sotto l’impulso dell’insegnamento di Francesco si vuole tornare alle fonti di quella semplicità inclusiva di iniziative di trasformazione del mondo con la forza della testimonianza. Come fece S. Francesco. Ad Assisi. Ecco allora il turismo religioso e il probabile boom di turisti nella città francescana. Secondo Trivago Italia e come ricordato da Claudio Ricci, Sindaco di Assisi, a pochi giorni dalla proclamazione del Papa, la città del poverello ha visto un raddoppio delle ricerche alberghiere stimato intorno al 122% in più rispetto ai dati dello stesso periodo degli anni precedenti. Certo, commenta ancora Ricci, “bisogna vedere quanto si traduce in arrivi nelle strutture alberghiere nei 12 mesi successivi”. In altre parole: è un risveglio primaverile del turismo religioso o la primavera del medesimo turismo attivato da Papa Francesco? Secondo gli esperti del settore e sulla scorta di esperienze acquisite dovrebbe esserci un incremento di arrivi del 10-15%. Ma attenzione! Non si può vivere solo aspettando il Papa Francesco per incrementare e consolidare il turismo religioso ad Assisi e in Umbria; occorrono una volta per sempre iniziative politiche serie, convincenti e sostenibili da parte di tutte le istituzione regionali. In tal senso il Comune di Assisi già si sta adoperando, anche in previsione dell’auspicabile visita dei luoghi francescani del neo Papa. 5


LAMPADA BABEL (Designer Daniele Buschi)

1

CERAMICHE SAMBUCO MARIO

Via della Tecnica, 27 - Deruta (Pg) www.sambuco.it

2

Design Happy List

TAVOLO IN PIETRA E LAVA VULCANICA MAIOLICATI DIPINTI A MANO

DOMIZIANI

Via dell’Industria - Deruta (Pg) www.domiziani.com

4

3

LAMPADA DA TERRA IN CATENA DI FERRO PRIVAT LAMPE. COLLEZIONE METAMEMPHIS

MANDARINI ARREDAMENTI

Via Ferriera, 52 - Torgiano (Pg) www.mandarini.com OROLOGIO ORIGAMI IRIS NERO COLLECTION (Designer Daniele Buschi)

VIVA’S HOME

Via del Conservificio, 71 - Bastia Umbra (PG) www.ceramicheviva.it


e n o l a S l a a i r L’Umb e l a n o i z a n r Inte del Mobile


EVENTI

LE GAITE DI BEVAGNA: TRADIZIONI E SAPORI MEDIEVALI DEL ‘300 ELISA GIGLIO

O

gni anno per i vicoli di Bevagna si respira un’aria del 1300. Tutto questo per rievocare il Mercato delle Gaite, una delle più caratteristiche e suggestive manifestazioni della vita medievale dell’Umbria. Si tratta di un evento annuale che, dal 20 al 30 giugno, trae ispirazione dalla storica divisione di Bevagna in quattro quartieri denominati appunto Gaite. L’organizzazione amministrativa della città in epoca medievale si basava su questi rioni. Lo scopo della manifestazione è quello di ricostruire con la maggiore attinenza storica e dovizia di particolari la vita quotidiana degli abitanti di Bevagna nel periodo compreso tra il 1250 e 1350. Per le strade e le piazze del borgo, quindi, sono accuratamente riprodotti i mestieri, gli abiti, gli strumenti da lavoro, le antiche botteghe. Il visitatore che si muove nel mercato può vedere, toccare e acquistare i manufatti del vasaio e del tessitore, entrare nella bottega del cartaio e dello speziale. Inoltre, concerti vocali e strumentali con musiche originali del 1300, spettacoli teatrali e di giocoleria accompagnano

8

tutta la manifestazione. In più, mangiare in taverna è un’esperienza da ricordare. “A questo evento si registrano visitatori da tutto il mondo: francesi, inglesi, spagnoli, americani, messicani e giapponesi” afferma il presidente dell’Associazione “Il Mercato delle Gaite” Giuseppe Priano. “La manifestazione è divulgata dalle reti televisive e dai mensili storici e turistici sia italiani che francesi e la pubblicità viene fatta da quotidiani regionali e nazionali, oltre che naturalmente online, tramite il nostro sito web www.ilmercatodellegaite.it”.


EVENTI RIFLESSO Anche quest’anno la Rivista Riflesso ha preso parte al Festival Internazionale del Giornalismo, distribuendo il proprio free press tra i numerosi partecipanti alla manifestazione, sia italiani che stranieri

9


AGENDA a cura di RITA VALLETTI NORBERTO Opere dal 1955 al 2009 1 maggio - 30 giugno Palazzo Monte Frumentario Assisi (Pg)

CITERNAFOTOGRAFIA 4 maggio - 9 giugno Citerna (Pg)

Dalla Parola, l’Immagine L’arte che legge la Bibbia 1 maggio - 18 agosto Museo della Porziuncola Assisi (Pg)

ECCELLENTI Incontri con l’arte la cultura e la scienza 3 maggio - 7 giugno Spoleto (Pg)

III FESTA di SCIENZA e FILOSOFIA 2 - 5 maggio Foligno (Pg)

NATURE DAY FLORALIA 5 - 9 giugno Perugia (Pg)

YOUNG JAZZ FESTIVAL 13 22 - 26 maggio Foligno (Pg)

GLUTEN FREE FEST 6 - 9 giugno Area verde Pian di Massiano Perugia (Pg)

www.citernafotografia.org

www.galleriaproietti.com

www.porziuncola.org

www.festascienzafilosofia.it

www.youngjazz.it

www.comunespoleto.gov.it

www.umbrialive.info

www.glutenfreefest.it

DIVERSO DA CHI? Cinema e disabilità 8 maggio - 5 giugno Istituto Tedesco di Cultura Perugia (Pg)

PROFUMO di GEMME 8 - 9 giugno Montefalco (Pg)

PERUGIA FLOWER SHOW 24 - 26 maggio Giardini del Frontone Perugia (Pg)

BAT… IS TEMPI MODERNI! Corsi di Formazione Artistica 4 maggio - 31 ottobre Accademia Belle Arti Terni (Tr)

associazioneclematis@libero.it

www.istitutotedescoperugia.it

www.perugiaflowershow.com

OMAGGIO ALL’UMBRIA Festival Assisi nel Mondo 2013 Laura Musella direttrice 2 maggio - 1 settembre

www.omaggioallumbria.it

10

www.italianartschool.it

OCRICULUM A.D. 168 18 - 19 maggio Otricoli (Tr)

www.ocriculum168.it



Weekend News A

In questo periodo ogni borgo umbro dal più piccolo al più grande è in festa o si sta organizzando per celebrare le sue usanze al meglio. Lo splendido paese castello di Castiglione del Lago si tinge di brillanti colori con i suoi aquiloni. San Terenziano festeggia i cibi da strada anticrisi e invita i turisti alla scoperta del suo centro cittadino intimo e raccolto. La stupenda Bevagna racconta di sé e delle usanze medievali grazie alla rievocazione del Mercato delle Gaite. Un Maggio e Giugno festosi per una regione che dell’arte di vivere fa la sua bandiera LAURA PATRICIA BARBERI

CASTIGLION DEL LAGO / 03 - 04 maggio

A Castiglione del Lago, tra il centro storico e la zona dell’ex aeroporto, i primi di maggio di ogni anno sono riservati a Coloriamo i Cieli - Incontro Internazionale di Aquiloni e Mongolfiere. Quest’anno la manifestazione si tiene dal 1° al 5 mag12

gio. I protagonisti indiscussi saranno gli aquiloni. Coloriamo i Cieli 2013 prevede anche incontri su tematiche ambientali, concerti, enogastronomia; itinerari a cavallo, trekking e naturalistici; letture, laboratori didattici e linguistici, giochi ed escursioni per grandi e piccini. www.coloriamoicieli.com. Il soggiorno cinquecentesco è a Castiglione del Lago a Palazzo Barbini (www.casalebaldelli.com), una delle dimore storiche più importanti del paese, situato a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria Maddalena. Al solo pernottamento è possibile coniuga-

re percorsi termali o enogastronomici. Per chi invece è alla ricerca di una residenza di indubbia eccezione si consiglia di prenotare al Castello Borgia a Passignano sul Trasimeno (www.il-borgia.it). La dimora, che si appoggia alle sponde del Trasimeno, è stata residenza nobiliare della celebre famiglia Borgia.


SAN TERENZIANO GUALDO CATTANEO/ 11 - 12 maggio Dal 10 al 12 Maggio al borgo di San Terenziano si terrà il festival “Porchettiamo” (www.porchettiamo.com) che propone le migliori produzioni di porchette italiane e numerose iniziative collaterali. Tra queste spiccano le passeggiate alla scoperta dei sentieri nascosti del Comune di Gualdo Cattaneo, oltre a esibizioni musicali, animazioni e performance di artisti di strada. Spazio pure alla creatività con “Design nel Borgo”, a cura dell’Istituto Italiano di Design e il contest fotografico per instagramers

(#porchettiamo2013 #igersumbria). In questa occasione potreste dormire nella fascinosa Residenza d’epoca Torre Almonte (www.torrealmonte.com) a Frontignano (Todi). I sapori schietti di un tempo si possono assaggiare

alla Trattoria Cibocchi (www. trattoriacibocchitodi.com) in località Pontemartino. Paste fatte in casa, cinghiale al coccio, oca in porchetta, pizze al testo, schiacciate con la cipolla, verdure ripassate e un pane assai fragrante, impastato con farine macinate nel mulino di pietra e cotto al forno a legna. Un autentico presidio votato alla salvaguardia dei sapori di un tempo.

BEVAGNA / 21 - 22 giugno

Il Mercato delle Gaite di Bevagna (www.ilmercatodellegaite.it), piccolo centro nella provincia di Perugia e inserita tra I Borghi più Belli d’Italia, è una rievocazione della vita quotidiana del Comune tra il 1250 ed il 1350. L’edizione 2013 si svolgerà dal 20 al 30 Giugno. Con il termine Gaite si indicano i

quattro quartieri in cui anticamente era divisa Bevagna. Ma non è soltanto una festa, è anche una competizione: le Gaite organizzano i propri mercati in maniera autonoma, gareggiando fra loro in quattro sfide (gara del mercato, gara dei mestieri, gara gastronomica, gara sportiva di tiro con l’arco) per conquistare un premio, il Palio della Vittoria. Concedetevi una pausa dai festeggiamenti per riposare al Relais Genius Loci (www.geniuslociumbria. it) situato nelle campagne alle porte di Bevagna. Poco distante dal relais potrete gustare piatti tipicamente

umbri, bere selezionatissimi vini, sfogliare libri di Enogastronomia, Arte e Fotografia e ascoltare raffinata musica jazz e tutto con la massima convivialità e calore presso il ristorante pluripremiato, la Bottega di Assu (www. spiritodivino.net/ita/bottega. html).

13


GREEN ECONOMY

IMPIANTI MICRO EOLICI E IMPATTO AMBIENTALE L’opzione dell’energia rinnovabile: una scelta obbligata nel rispetto dell’ambiente WALTER LETI

I

dati sugli approvvigionamenti di energia, ancora oggi, mostrano l’importanza dei combustibili fossili per i sistemi energetici mondiali: su un totale di poco più di 12.000 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) di fornitura di energia primaria disponibile commercialmente, più dell’85% deriva da carbone, prodotti petroliferi e gas naturale. Le proiezioni future non inducono all’ottimismo: gli esperti prevedono che per il 2020 il fabbisogno di energia primaria prodotta dalle suddette fonti fossili potrà essere vicino al 90% , soprattutto se non si interverrà con radicali ed efficaci politiche energetiche. Non ci sono alternative all’opzione “energia rinnovabile” stante il progressivo esaurimento delle risorse tradizionali. In questo quadro

14

assume importanza crescente lo sfruttamento dell’energia eolica, utilizzata dall’uomo dai primordi della civiltà. Già nel II o III millennio A.C. in Persia e in Mesopotamia erano comparsi i primi mulini a vento, per non parlare delle imbarcazioni a vela presenti fin dalla preistoria. Tornando ai nostri giorni occorre osservare che la realizzazione di grandi impianti eolici con aerogeneratori che superano largamente l’altezza di 100 metri, da collocare nelle cosiddette “wind farm” (fattorie del vento) suscita l’ostilità di numerose associazioni ambientaliste che parlano senza mezzi termini di scempio ambientale sul paesaggio. Un possibile compromesso è costituito dalla diffusione degli impianti micro-eolici, molto meno invasivi, definiti dalla normativa come “opere


per la produzione di energia elettrica da fonte eolica realizzate con l’utilizzo di generatori di altezza misurata al mozzo del rotore pari o inferiore ai 18 metri.” L’impatto ambientale del micro-eolico è abbastanza basso: le microturbine hanno dimensioni notevolmente minori rispetto ai grandi aerogeneratori, necessitano di spazi limitati e sono relativamente poco visibili. Inoltre le turbine micro-eoliche sono molto avanzate in termini tecnici, economici ed applicativi. La potenza massima consentita per questa fascia di generatori è di 20 KW. Si tratta di impianti utilizzati per usi domestici o per esigenze di piccole imprese. Non sono molto diffusi a causa del loro elevato costo di installazione (dai 70.000 ai 100.000 euro per un impianto da 20 KW). I costi di manutenzione incidono per un 3-5% circa. Quanto agli

incentivi, l’ammontare dei finanziamenti nel 2013 è stato fissato, per la fascia in questione, a 291 euro per MWH, con una diminuzione del 3% rispetto alla quota applicata in precedenza. La redditività di un impianto microeolico è di difficile determinazione a causa dell’intermittenza dei venti, sia come durata che come intensità. L’analisi della produttività ha un margine di incertezza superiore al 30%. È quindi indispensabile effettuare un’accurata analisi anemometrica per valutare la redditività con una ragionevole approssimazione. Un punto a favore della scelta del micro-eolico è costituito dalla semplificazione dell’iter burocratico che per gli impianti di maggior potenza lascia ampi spazi all’indeterminazione e alla soggettività di interpretazione della nebulosa normativa vigente.

15


Mandarini arredamenti: una storia lunga 50 anni

M

andarini Arredamenti è un’azienda che opera nel campo del mobile e del design oramai da 50 anni. É situata a Ferriera di Torgiano ed è un riferimento in Umbria per quello che riguarda l’arredamento di qualità. Durante la sua visita al Salone del Mobile di Milano Wanda Mandarini ha avuto modo di conoscere ed apprezzare le nuove tendenze dell’arredamento. “Dopo tanto bianco è tornato il colore. Il legno invece, ha cambiato pelle, diventando materico al tatto. Molto belli i divani, con ricerche stilistiche raffinate che li allontanano anni luce dai modelli della grande distribuzione. Il mobile italiano, comunque, si è confermato l’eccellenza che tutti conosciamo, sono stati allestiti stand

meravigliosi, l’azienda Lago che noi esponiamo nel nostro show room, si è presentata con la consueta creatività e gusto per l’innovazione. Zanotta azienda storica italiana, invece, è unica, in quanto ad eleganza e raffinatezza. La conferma più grossa comunque è stata per noi la scelta della qualità, non necessariamente costosa, che è l’unica strada per fidelizzare il cliente. Qualità che nel nostro caso non si ferma al prodotto ma si estende al progetto con i nostri validi collaboratori e al montaggio, realizzato da esperti falegnami”. MANDARINI ARREDAMENTI, Via Ferriera, 52 - Torgiano (Pg) www.mandarini.com



CONTEMPORANEITÁ E DESIGN

I TEATRI IN UMBRIA… PICCOLI, ANTICHI E NUOVI L’ architettura goldoniana all’italiana presenta distinzioni per epoche, decori e scenografie ALESSIA MENCARONI

Teatro comunale di Todi

S

ono davvero numerosi i teatri che costellano il territorio dei comuni della nostra Umbria dai più antichi, ai più recenti, fino ad arrivare al più piccolo del mondo. Dopotutto le rappresentazioni teatrali delineano una delle prime forme di esibizione nelle arti della danza, della musica e delle celebrazioni, ed anche oggi sono il luogo di una forma di rappresentazione visiva unica nella sua speciale magia scenica. Uno dei teatri più antichi del territorio è rappresentato dal Teatro Nobile di Spoleto costruito intorno al 1600 con una struttura interamente lignea che venne restaurato ed ampliato nel 1800 (ora dispone di 300 posti) e denominato Teatro Caio Melisso in onore del commediografo e scrittore spoletino. Il teatro si trova a Piazza del Duo-

18

Teatro Mancinelli di Orvieto

mo e fa parte dell’edificio del Palazzo della Signoria. All’interno del teatro le decorazioni del soffitto e del sipario sono ad opera del Bruschi e del Panetti. Di epoca Settecentesca sono invece il Teatro Morlacchi di Perugia e il Teatro Comunale di Gubbio; il primo fu costruito su un vecchio convento a partire dal 1777 su progetto dell’architetto perugino Alessio Lorenzini, conta 27 palchi per ognuno dei 5 ordini. In origine nel 1781 viene inaugurato con il nome di “Teatro Civico del Verzaro”, ed ha una capienza stimata di circa1200 spettatori. Solo negli anni 50 il teatro fu in gran parte ristrutturato, il palcoscenico fu ampliato e furono costruiti due ballatoi. Il teatro eugubino fu invece inaugurato nel 1738, e venne poi in parte demolito e ricostruito per renderlo


più capiente, sotto la direzione dell’ingegnere Ercole Salmi. Oggi conta 414 posti e decorazioni pittoriche eseguite dell’eugubino Raffaele Antonioli. Proseguendo il nostro personale “tour teatrale”, è d’obbligo parlare di uno dei teatri più “discussi” dell’Umbria : Il Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio, noto come il teatro più piccolo al mondo (99 posti totali tra palchi e platea); fu inaugurato nel 1808, le sale interne furono affrescate dal pittore Luigi Agretti e la sala con pianta a campana realizzata interamente in legno. Il teatro è la fedele e riuscita riproduzione in miniatura dei grandi teatri italiani ed europei. Esempi di pregio stilistico sono rappresentati dal Teatro Comunale di Todi, progettato dall’architetto Carlo Gatteschi ed inaugurato nel 1876 con l’opera di Giuseppe Verdi “Un Ballo in Maschera”, e Il Teatro Comunale di Narni esempio di teatro ottocentesco edificato nei pressi del duecentesco palazzo del Podestà. Il teatro di Todi con i suoi 499 posti a sedere, al suo interno si presenta signorile e curato in ogni suo particolare. Il Teatro Sociale di Amelia è invece realizzato intorno alla fine del ‘700, vanta un progetto architettonico realizzato da esponenti dell’Accademia perugina del Disegno, fra i

Teatro Brunello Cucinelli di Solomeo

Teatro comunale di Gubbio

quali il futuro realizzatore della Fenice di Venezia, alla quale il teatro amerino rimanda per architettura ed elementi decorativi. Infine il Teatro Mancinelli a pochi passi dal Duomo di Orvieto che rappresenta uno degli esempi più significativi dell’architettura Neoclassica dei teatri ottocenteschi. Di epoca assolutamente più recente sono invece il Teatro Lirico di Spoleto fondato nel 1947, Il Teatro Secci di Terni, nato nell’area dell’ex stabilimento Siri e costruito nel 2010, il Teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli ad Assisi inaugurato nel 2000 così come il Teatro Brunello Cucinelli situato a Solomeo.

Teatro Lyrick di Assisi 19


ARTE

“TRIGONOS”, UN SODALIZIO DI ARTISTI CAPACI DI “FARE RETE” Yuko Otake, Stefano Spagliccia e Simone Chiorri: dalla pittura alla scultura, una variegata offerta artistica che si configura come un viaggio dentro un’arte informale ma in realtà ricca di forme Guido Perosino

L

o spazio d’arte di “Città Futura”, ricavato all’interno di Mandarini Arredamenti vede come protagonista il giovane sodalizio artistico che prende il nome di “Trigonos” e che da qualche tempo si è instaurato fra tre affascinanti artisti: Yuko Otake, Stefano Spagliccia e Simone Chiorri. Due pittori e uno scultore che hanno avuto la capacità e la lungimiranza di “fare rete” tra loro non solo per proporre un’offerta artistica più complessa, varia e interessante ma anche per produrre al loro stesso interno un volano di

20

confronto intelligente e creativo, una sorta di virtuoso cerchio dell’arte che li rende, insieme, versatili, aperti, vivaci. I loro lavori, pur tanto diversi, si propongono dunque spazialmente riuniti, sebbene mai mescolati, e restituiscono un’armonia sorprendente e coinvolgente. Chi guarda ha la netta impressione di un viaggio dentro quest’arte informale ma in realtà ricca di forme, di figure, di colori e materia che propone passioni e tensioni, libera espressione dove emerge, perfino violenta, la straordinaria bellezza dell’atto creativo.


Yuko Otake è un’artista vitale. La sua creatività distribuisce energia esistenziale, esuberanza, dinamismo estetico e mentale. La sua tensione creativa si rivolge ai mondi, anzi agli universi, il femminile e il maschile, e cela un profondo interesse per la procreazione, la fertilità, lo scambio e la sinergia. Temi che le sono cari e ci aprono a una “visione del cuore delle cose” arricchita dal “satori” tipicamente orientale che rappresenta l’eredità culturale dell’artista giapponese.

Stefano Spagliccia, scultore, propone opere essenziali e innovative nella loro forma primitiva: totem di argilla, ossature, stilemi di un primordiale umano o naturalistico; ma anche eroi, genti che sembrano cristalizzate dalla storia ma in attesa di una rinascita che diventa rivincita e, forse, rivoluzione. In lui emerge la capacità di raccontarsi, di porre i più profondi interrogativi sul cosmo e sulla natura, sulla conoscenza e sul progresso, con spiritualità e purezza di pensiero.

Simone Chiorri si “espone” con una sorta di breve narrazione antologica della sua arte. Una viva testimonianza della sua evoluzione creativa, instancabile e adrenalinica, dove il flusso creativo è palpabile. Un esploratore, un poeta viaggiatore che indaga nel proprio animo e in quello degli altri, scoprendone il lato nascosto, a volte oscuro, con l’intenzione di rappresentare una visione molteplice e irripetibile, dell’esistenza e dell’inconscio. Questa percezione è ben presente sia nel segno pittorico che nella materia utilizzata; nel colore come nelle forme; nelle figure stilizzate e nei paesaggi astratti da cui emerge una morale della complessità che pochi artisti sanno davvero offrire alla lettura critica. 21


ARTE

Josef Albers: spiritualità e rigore NOEMI FURIANI

L

a Galleria Nazionale dell’Umbria dal 20 marzo al 19 giugno propone un nuovo incontro con la contemporaneità inaugurando la mostra dedicata a uno dei maggiori esponenti della Bauhaus: Josef Albers. In particolare la mostra è dedicata alla produzione a tema sacro dell’artista proponendo anche la ricostruzione delle vetrate colorate del ciclo dedicato alla “Rosa Mystica” disegnate da Alberts per la chiesa di San Michele di Bottrop, distrutta durante la seconda guerra mondiale. Le opere dell’artista trovano una cornice ideale nella Galleria accanto ai grandi maestri dell’arte cristiana per i quali l’artista tedesco nutriva una profonda ammirazione, condividendo con loro l’amore per l’abilità tecnica, lo studio dei materiali e del loro impiego. Ma, oltre ad incarnare la quintessenza dell’artigiano, Alberts era uomo profondamente immerso nel trascendente, da qui il sottotitolo della mostra a lui dedicata: Spiritualità e Rigore. Nella mostra sono riunite opere di tutte le fasi della sua produzione, dai primi schizzi di chiese di campagna e cattedrali fino alle prove a forte connotazione geometrica che sfociano

22

nell’astrattismo. La tecnica della raffigurazione su vetro e con vetro è una costante nella produzione dell’artista che elaborò i temi classici dell’iconografia religiosa, ad esempio quello della croce. Emigrato negli Stati Uniti, Albers si concentrò soprattutto nell’esplorazione degli effetti della percezione attraverso disegni geometrici tra loro simili che danno effetti di ambiguità. La sua serie più nota è “Omaggio al Quadrato”, un poliedro di quasi un migliaio di opere, iniziato nel 1950. Si tratta di quadrati di misura decrescente inscritti l’uno nell’altro, colorati con diverse tonalità che creano un effetto ottico di profondità: “i miei quadrati si muovono avanti e indietro, sembrano avanzare e recedere, crescere e rimpicciolirsi”. In contemporanea sarà possibile visitare alla Pinacoteca Civica di Città di Castello la mostra di Josef Albers: Arte come Esperienza: i metodi di insegnamento di un maestro del Bauhaus.



RESIDENZE STORICHE

PALAZZO BUFALINI A SAN GIUSTINO, DA FORTILIZIO DI CONFINE A RAFFINATA RESIDENZA Pinturicchio lavorerà per la cappella di famiglia in Santa Maria in Ara Coeli sul Campidoglio a Roma GIULIO SIENA

S

i deve a Niccolò di Manno Bufalini, avvocato concistoriale e fiscale della cancelleria di Sisto IV, la trasformazione dell’antico fortilizio situato al confine tra la Toscana e lo Stato Pontificio; confine istituito con l’esito della battaglia di Anghiari 1440, dove la Repubblica Fiorentina arginò l’avanzata meridionale dei Visconti di Milano. La famiglia annoverò nel tempo personaggi di spicco in ambito militare, ecclesiastico, letterario e giuridico al servizio dello Stato Pontificio, di potenti casate e signorie come i Medici, i Farnese, i Colonna, gli Estensi e perfino di reali di Spagna, d’Inghilterra e soprattutto di Francia, agevolati dalla parentela con il cardinale Giulio Mazzarino. Il Castello dal 1487 recuperò la sua natura di fortezza difensiva su progetto dell’architetto romano Savelli e le indicazioni di Giovanni e Camillo Vitelli, esperti in architettura militare; successivamente nuovi raffinati interventi nobilitarono l’antico castello in una vera residenza gentilizia. Matericamente il massivo corpo del fabbricato, in pietra locale per la fascia basamentale e in laterizio per i corpi in quota, è puntualmente arricchito con episodi e inserti in pietra serena che individuano finestre, loggiato e portone d’accesso. Un elegante loggiato di gusto rinascimentale in

24


pietra serena alleggerisce il fronte principale e raccorda le torri angolari, che disegnano planimetricamente un quadrato irregolare. Sui restanti fronti, ingentiliti con camminamenti merlati e loggiati, verranno aperte nuove finestre e alzata una torre campanaria. All’esterno, oltre il fossato a pianta stellare sorge uno splendido giardino all’italiana con alberi da frutto, fiori e verdure, galleria verde voltata e un elegante geometrico labirinto, scenografia ludica per gli invitati. La ristrutturazione degli interni è stata attribuita a Cristoforo Gherardi (1508-1556) per gli affreschi di Miti e Grottesche. Gli ambienti conservano ancora gli antichi arredi rinascimentali e barocchi con tappezzerie, maioliche e busti. Eccellente la stanza dei Fatti dei

Romani dove una raffinata decorazione in stucco celebra episodi della storia di Roma. In occasione del matrimonio del primogenito Filippo Bufalini con la marchesa Anna Maria di Sorbello, 1700, si realizza il monumentale affresco nel salone d’onore che celebra il prestigio e la nobiltà dei marchesi Bufalini. La casata incaricò Pinturicchio, per la decorazione della cappella di famiglia nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli sul Campidoglio a Roma. Autentico gioiello illustrato con le storie del francescano San Bernardino a cui i Bufalini erano molto legati per aver, con le sue prediche, placato l’odio degli stessi con i Baglioni e i Del Monte. Dal 1989 il palazzo-fortezza è di proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

25


HI-TECH

3A PARCO TECNOLOGICO AGROALIMENTARE DELL’UMBRIA, UN’ECCELLENZA NELL’INNOVAZIONE E NELLE TECNOLOGIE Formazione, erogazione di servizi e sperimentazione di nuove tecniche nel comparto agroalimentare sono alla base del successo di questa società  26ALESSIA DORILLO


P

arco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria è una società consortile a responsabilità limitata nata nel 1989, per iniziativa della Regione Umbria e finanziata nell’ambito del Programma Integrato Mediterraneo dell’Unione Europea. Si caratterizza per la sua alta specializzazione e per la possibilità di erogare un’ampia gamma di servizi, e si propone come soggetto capace di sintetizzare le proposte e di renderle disponibili alle aziende agricole ed agroalimentari presenti nel mercato sotto forma di servizi quali la certificazione di qualità, sicurezza alimentare e tutela del consumatore, innovazione e ricerca per il sostegno alle imprese e trasferimento tecnologico, informazione, marketing e promozione e alta formazione e profili professionali innovativi. Il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria è uno strumento fondamentale per la ricerca e la sperimentazione di tecniche innovative all’interno del sistema agroindustriale. È ente terzo per la Certificazione dei prodotti DOP, IGP, delle indicazioni geografiche dei vini ed etichettatura delle carni bovine, accreditato da agricoltura integrata a marchio Agriqualità (Regione Toscana). Eroga servizi di consulenza per le attività di internazionalizzazione e creazione di partenariati pubblici e privati. Si occupa di informazione marketing e comunicazione per la promozione del sistema Umbria e delle sue eccellenze del settore agroalimentare. Progetta ed eroga corsi di alta formazione a valere su bandi regionali, nazionali e comunitari. La struttura che si trova a Pantalla (Pg) si compone di uffici, sale riunioni, aula informatica, aula didattica, laboratori e serre per un area di circa 5.000 mq. Ha collaborazioni qualificate con Università, Centri di ricerca, altri Parchi scientifici e tecnologici sia italiani sia esteri (Università di Novi Sad, Università di Mendoza, etc). www.parco3a.org

27


BORGHI

“CARTOLINE ILLUSTRATE” DA ARRONE Storia, arte, natura e discipline sportive nella suggestiva terra degli Arroni GIULIO SIENA

A

rrone, insignito tra i borghi più belli d’Italia, sorge a 240 m. di altitudine nella Valnerina Ternana. Appena 2900 abitanti distribuiti in un territorio di nove frazioni esteso lungo la riva del fiume Nera spinto sino ad affacciarsi all’area delle Cascate delle Marmore e il lago di Piediluco. Dominato a lungo dalla famiglia nobiliare romana degli Arroni, qui stanziatisi nel IX secolo, nella cui regione fondarono numerosi castelli, Arrone divenne comune solo nel 1347 liberandosi dalla plurisecolare signoria dei “Domini Castri Arroni”. Tuttavia già Spoleto aveva nel tempo sgretolato il prestigio e i confini territoriali della casata a tal punto da piegare, al suo podestà, l’autonomia locale. Nel 1527 il territorio subì il saccheggio delle truppe co28

lonnesi provenienti dal sacco di Roma e nel 1799 una nuova devastazione scatenata dalle truppe francesi punì crudelmente il paese per essersi ribellato. Nel 1860 entrerà nella sfera del Regno d’Italia. Il borgo pressoché intatto rispecchia la struttura difensiva ed il tessuto urbano medievale. L’abitato, è protetto da un sistema di torri e cinte murarie ed è composto da due antichi nuclei abitativi denominati “La Terra” e “Santa Maria”. “La Terra” custodisce il castello degli Arroni e la gotica chiesa di San Giovanni, nella cui abside si trovano preziosi affreschi quattrocenteschi. La collegiata cinquecentesca di Santa Maria Assunta e l’ex convento di San Francesco sono anch’essi edifici di alto valore dove sono apprezzabili affreschi della scuola di Giovanni di Pietro detto “Lo Spagna” - e di Filippo Lippi, pittori


del XV-XVI sec. Castelli, rocche, torri, monasteri, antichi molini e la miniera di lignite nella frazione di Buonacquisto, chiusa nel 1958, elemento di pura archeologia industriale, arricchiscono il suggestivo paesaggio naturale di ulivi, latifoglie, pini di aleppo, pioppi, lecci e salici dove ancora planano, come gelosi regnanti, aquile, falchi e poiane. Divertenti ed

educative le escursioni e le discipline che la Valnerina offre tra Canyoning, arrampicate, hydrospeed, rafting, trekking e mountain bike. É proprio in un territorio di simile meravigliose vedute che fu diffusa in Italia l’amata cartolina illustrata, suggerita dall’imprenditore locale Virgilio Alterocca; le bellezze umbre si preparavano ad invadere il mondo intero!

29



TOMASINI FRANCIA: UNA STORIA PREZIOSA

T

re punti vendita e una storia di 200 anni: questi sono i numeri della gioielleria Tomasini Francia. Si tratta di un’azienda umbra a conduzione familiare, dove eccellenza, passione e competenza sono alla base della struttura. Il prestigioso scrigno di tesori vanta un’importante produzione propria di gioielli, oltre che a preziosi di elevata caratura e di grandi brand. Nelle boutique si trovano anche orologi delle migliori marche. Di rilievo è anche il laboratorio dedicato alla riparazione di orologi, grazie al lavoro di tecnici specializzati e sempre aggiornati sullo stato dell’arte dell’orologeria. Il laboratorio orafo è da sempre uno dei punti di forza della casa Tomasini Francia e fornisce, attraverso la maestria degli abili professionisti, un servizio accurato alla clientela sia italiana che straniera. L’azienda trae le sue origini nel 1814-1815 quando a Spoleto mise le radici. Oggi oltre alla sede storica, ci sono altre due boutique a Foligno e a Terni.

La storia dell’azienda è insita in quella delle due famiglie, Francia e Tomasini. La prima è una dinastia di orafi ed argentieri, le cui prime notizie risalgono al 1711; tra i suoi protagonisti, notevole è la figura di Ignazio, che nel 1814 aprì la bottega in via del Borgo n. 22 a Spoleto con il socio Luigi Pariani, offrendo lavoro a diversi cesellatori ed orafi specializzati, i quali contrassegnano le creazioni Francia con lo storico marchio registrato. Dopo di lui è Luigi a prendere la gestione della bottega che verrà poi ereditata dal figlio Galileo. Con il matrimonio tra la figlia di Galileo, Annunziata Francia, ed Icaro Tomasini, valente orafo originario di Jesi, si darà origine nel 1923 al consolidato e indissolubile binomio. Oggi la tradizione continua con i figli Icaro e Giuliana e i nipoti Ignazio, figlio di Icaro, e Michele e Irene, figli di Giuliana.


PERSONAGGIO

GIANLUIGI ANGELANTONI: RICERCA E INNOVAZIONI CON IL SOGNO DELLA GREEN SOCIETY a cura di CARLO TIMIO

Il Gruppo Angelantoni oggi è una realtà che, con quasi ottant’anni di esperienza alle spalle, si è affermata con grande slancio sul mercato globale delle fonti rinnovabili. Gli importanti investimenti sul fronte della ricerca e sviluppo tecnologico, realizzati nella sede centrale a Massa Martana, hanno permesso l’acquisizione di un know-how, anche brevettato, grazie e al costante impegno di esperti di livello internazionale. Dott. Angelantoni, lei è nato in Umbria ma è vissuto a lungo in Lombardia. Che rapporto esiste tra questi due regioni, sotto un profilo lavorativo? “La mancanza quasi cronica di infrastrutture in Umbria (carenza di collegamenti ferroviari ed aerei, strade spesso in dissesto e anco32

ra mal collegate con il resto del Paese) viene ampiamente compensata dalla disponibilità e professionalità delle persone. Il legame con il territorio è un elemento fondamentale per la nostra azienda che dal territorio trae risorse, principalmente umane, e che al territorio rende sviluppo e ricchezza. Le competenze che troviamo sul territorio sono buone anche se in taluni settori la formazione in azienda diventa obbligatoria. I dipendenti, una volta integrati, si sentono molto più legati all’azienda, proprio per il legame col territorio, lavorando con la passione che rende il loro lavoro davvero unico e speciale”. La vostra azienda è molto concentrata su ricerca e innovazione. Quante energie e risorse investite in questo settore? “Investiamo circa il 4,5% del fatturato annuo in Ricerca e Sviluppo, oltre che in Innovazione del prodotto e dell’organizzazione interna. Riteniamo di avere ereditato dal fondatore dell’azienda, Giuseppe Angelantoni, quel DNA per la sperimentazione dettato dalla curiosità e dalla voglia di trovare nuove strade. Talvolta anche in settori fuori da quelli tradizionali (strumentazione di prova per Automotive ed Aerospazio, oltre ad apparecchiature biomedicali ed ospedaliere) come recentemente successo con Archimede Solar Energy.


Utilizzando le tecnologie dell’alto vuoto, usate per i nostri simulatori spaziali, produciamo tubi ricevitori solari a Sali fusi, quelli inventati dal Prof. Rubbia quando era presidente dell’ ENEA”. Avete anche delocalizzato alcune vostre strutture? In quali paesi? E che contatti intrattenete con l’estero? “Non abbiamo mai delocalizzato, bensì ci siamo “localizzati” all’interno di grandi Paesi come India e Cina per combattere la concorrenza dall’interno, usando le stesse armi che usano i nostri competitors locali in questi grandi mercati ormai ben più che emergenti! In Germania (sistemi vibranti elettrodinamici) e Francia (banchi prove autoveicoli) abbiamo invece due stabilimenti che completano ed integrano la gamma di prodotto fatto in Italia (camere di simulazione ambientale) nel settore delle apparecchiature di test”. Nel 2010 lei è stato eletto presidente del Centro Estero Umbria, l’ente che si occupa dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese umbre. Quale contributo ha apportato nei primi tre anni di questa attività? “Il Centro Estero per l’internazionalizzazione delle imprese umbre offre il suo supporto a tutte le aziende umbre, sia manifatturiere sia di servizi, con un occhio particolare alle Pmi e alle microimprese, anche artigianali. É un lavoro appassionante che mi ha offerto uno spaccato dell’economia e del territorio umbro che mai avrei potuto vedere da altra posizione. Il risultato dei primi tre anni di Presidenza direi che sia stato buono, anche alla luce della crescita

Sede Legale di Archimede Solar Energy

dell’Export umbro oltre la media nazionale. Il merito va certo agli imprenditori umbri, alle Associazioni di categoria che ci hanno affiancato e alle Istituzioni nostre “azioniste” (Regione Umbria e le Camere di Commercio di Perugia e Terni) che ci hanno dato i mezzi per ben svolgere il nostro lavoro. Tuttavia, consentitemi, un po’ di merito va anche ai membri del Consiglio di Amministrazione e ai miei collaboratori del Centro Estero, magistralmente guidati dal Direttore Massimiliano Tremiterra”. Riesce ad immaginare, magari nel medio-lungo termine, un mondo dove si producono soltanto energie rinnovabili? “Sì, è il mio sogno ma anche la mia passione, riuscire a combinare la sostenibilità ambientale con il profitto e lo sviluppo delle nostre imprese creando una vera ricchezza che non danneggi oltremodo il pianeta che abbiamo l’obbligo e il dovere morale di consegnare ai nostri figli e nipoti come l’abbiamo ricevuto, anzi, mi auguro meglio di come l’ abbiamo ricevuto. L’efficienza energetica e le rinnovabili saranno le basi dello sviluppo di questa Green Economy o, meglio ancora, di questa Green Society visto che il comportamento etico e responsabile delle persone sarà fondamentale”.

33


10 ANNI DI MISS la rubrica

“10

anni di miss umbria” ci pone davanti il confronto tra le

ragazze che hanno partecipato a salsomaggiore raccontando le loro storie dense di speranze e sogni per un futuro nel mondo dello spettacolo, del cinema e della moda

a cura di CARLO TIMIO

2008: VIRGINIA LEONARDI Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? Fin da piccola guardavo Miss Italia e sognavo di essere tra quelle ragazze che partecipavano, così tramite internet e il supporto del mio fidanzato di allora, mi sono iscritta. Cosa ricordi di quell’esperienza? “La cosa che più mi è rimasta impressa di quell’esperienza è sicuramente il momento in cui mi hanno proclamata Miss Umbria, quella sera infatti per la prima volta erano venuti i miei genitori a vedermi”. Di cosa ti occupi oggi? “Lavoro da tre anni a Milano come infermiera, nel frattempo ho pure conseguito il Master per coordinatrice presso l’Università Iulm. Attualmente sono in maternità, infatti sono in attesa di Siria per inizio luglio”.

Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? “Nel comodino ho sempre un libro, il mio i-Pod e una bottiglia d’acqua. Dolce o salato? Prima della gravidanza salato, infatti sono sempre stata una patita della pizza, da quando sono incinta preferisco il dolce, in particolare la crèpe con nutella. Casual o elegante? Casual tutta la vita. Fosse per me uscirei di casa sempre in tuta e scarpe da ginnastica. L’ultimo libro che hai letto? Il mio ultimo libro è stato ‘Undici minuti’ di Paulo Coelho, il mio scrittore preferito di cui ho letto tutti i libri. Qual è il tuo sogno nel cassetto? Diciamo che mi ritengo una persona fortunata, infatti nella vita ho sempre avuto quello che volevo e ho sempre realizzato tutti i miei sogni. Il mio ultimo sogno nel cassetto era innamorarmi e trovare una persona speciale con cui condividere la mia vita e questa persona ora l’ho trovata.


2007: MARTINA ZOI Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? Miss Italia è stato un sogno fin da quando ero bambina quando seguivo le puntate televisive. Già da allora mi appassionava e affascinava quindi mi sono chiesta perché non tentare quest’esperienza anche solo per pura curiosità personale, per vedere fin dove potevo arrivare. Cosa ricordi di quell’esperienza? Ricordando tutto il percorso a partire dalle numerose selezioni regionali fino alla finale a Salsomaggiore, anche se all’epoca risultavano pesanti e a volte difficili, al momento ricordo tutto con il sorriso e tanta malinconia perché rappresentano motivo di orgoglio e soddisfazione. Di cosa ti occupi oggi? Al momento lavoro come cameriera in un’osteria, a Sansepolcro, dove tra l’altro vivo, in attesa di trovare occupazione nel

settore per cui ho studiato, ovvero tecnico di radiologia medica. Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? I tre oggetti presenti sul mio comodino sono due peluche e un santino. Dolce o salato? Tra dolce e salato mi viene spontaneo rispondere dolce e precisamente il gelato! Sono una gran golosona e in una scala dei piaceri il cibo lo collocherei tra i primi posti. Casual o elegante? Vesto maggiormente casual rispetto all’elegante ma chiaramente di fronte ad occasioni più importanti l’elegante è più adatto alla situazione. L’ultimo libro che hai letto? L’ultimo libro letto è la ‘Verità del ghiaccio’ di Dan Brown. Qual è il tuo sogno nel cassetto? Il mio sogno nel cassetto se così si può considerare, è la speranza di potermi affermare lavorativamente parlando, come tecnica di radiologia, pur consapevole che la sfera del lavoro al momento parla chiaro e le prospettive di occupazione sono molto scarse, purtroppo.


PARLA L’ESPERTO

È in arrivo l’INI-PEC: l’elenco nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata Elisabetta Bardelli

L

a posta elettronica certificata è ormai diventata una realtà di uso comune per professionisti ed imprenditori, ma anche per Pubbliche Amministrazioni e cittadini, che sempre più spesso sentono parlare di questo particolare strumento informatico. Ed infatti i numerosi interventi del legislatore in materia di PEC sono tutti diretti ad incentivarne l’utilizzo, non senza generare qualche perplessità. La PEC consiste in un sistema di posta elettronica capace di certificare, con valenza legale, l’invio e la ricezione di un messaggio e dell’eventuale allegata documentazione, ed ha lo stesso valore probatorio di una tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento, con una serie di vantaggi rispetto al datato strumento postale. All’invio di una mail PEC, il gestore invia al mittente una duplice ricevuta: una di avvenuta spedizione ed una di avvenuta (o mancata) consegna, con precisa indicazione temporale del momento di inoltro e di arrivo del messaggio. La PEC è stata introdotta con il D.P.R. 11 febbraio 2005, n. 68 ed è contemplata anche nel Codice dell’Amministrazione digitale (D.Lgs. 82/2005), trovando così utilizzo anche nei rapporti tra privati e Pubbliche Amministrazioni. Con successiva legge n. 2/2009 è divenuto obbligatorio, per i professionisti e per le imprese costituite in forma societaria, dotarsi di una casella di

36

posta elettronica certificata, da comunicare, rispettivamente, agli ordini professionali di appartenenza ed al Registro delle imprese; la legge 221/2012 ha poi esteso questo obbligo anche alle ditte individuali, che dovranno depositare l’indirizzo PEC presso il Registro delle imprese entro il 30 giugno 2013. Da ultimo, con decreto ministeriale 19 marzo 2013, è stato regolamentato l’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INIPEC), che, a partire dal 10 giugno 2013, sarà consultabile per via telematica, con tutte le perplessità connesse all’esigenza di tutela dei dati sensibili ivi contenuti.




BRIEFING CULTURALE a cura di ITALO PROFICE

LA VIA DI SAN FRANCESCO

Per chi abbia intenzione di raccogliersi in un pellegrinaggio in Umbria lungo la via di San Francesco d’Assisi, il sito www.viadifrancesco.it offre tutte le informazioni. Il cammino è lungo 276 km, da farsi in 16 giornate, a piedi o in bicicletta, fino ad arrivare a Roma. Si parte dal Santuario della Verna (Arezzo), luogo in cui il Santo ricevette le stimmate e si prosegue per Gubbio, la città dove si rifugiò dopo aver rinunciato a tutti i suoi beni. Infine si arriva alla Basilica d’Assisi, dove Francesco riposa. Altra tappa fondamentale è la Porziuncola, sita nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove il Santo morì il 3 ottobre 1226.

MOSTRA SU NORBERTO Dal 6 aprile fino al 30 giugno ci sarà la più importante mostra mai allestita sull’artista cresciuto nel suggestivo borgo di Spello. Sarà al Palazzo Monte Frumentario d’Assisi, un edificio storico della seconda metà del XIII secolo. In molte delle sue opere è possibile afferrare la con-

cezione del mondo Medioevale trasfusogli da Spello, sensibile più che mistica, austera più che umile: essenziale. E l’inserimento dei fraticelli in uno spazio pulito e ordinato ne è un indicativo complemento. Le vecchie città turrite, le grandi chiese sono un omaggio di Norberto alla sua terra, l’Umbria, spiritualmente sublimata dal francescanesimo.

ACCADEMIA DEL TARTUFO

Tra le iniziative per la promozione dell’Umbria c’è quella del gruppo di imprenditori del consorzio Soloumbria. In occasione del cinquantenario della mostra Nero Norcia è stata annunciata la nascita della prima Accademia del Tartufo. Essa promuove la conoscenza ed il corretto uso del vero Tartufo Nero. Inoltre è stata creata anche una Carta Etica: ogni ristorante che desidera far parte dell’accademia si impegna a specificare nel menù la tipologia di tartufo utilizzata e a non usare mai aromatizzanti al tartufo derivati da una sintesi chimica. Non è raro, purtroppo, l’utilizzo di aromi chimici del tartufo: la consistenza del gusto molto più forte crea un’idea sbagliata del tartufo nel consumatore.


NATURA

GLI ALTOPIANI DI CASTELLUCCIO DI NORCIA


 MARIO TIMIO

S

e volete fare un tuffo nella bellezza strabiliante della natura non perdete l’appuntamento con gli altopiani di Castelluccio. Posti alla altitudine di circa 1500 mt, compresi nel parco dei Monti Sibillini, sono un luogo incantato, con una superficie vastissima, circondata da monti e sbarrata a nord dall’enorme mole del Vettore. Al confine tra Umbria e Marche nel comune di Norcia, è costituito da quattro piani (Grande, Piccolo, Perduto e di S.Lorenzo) che si sviluppano longitudinalmente per circa 18 chilometri. La spettacolare fioritura primaverile è un un arcobaleno di papaveri e narcisi, di garofani e genziane, di asfodeli e primule, in una sinfonia di colori e profumi che lasciano inebriati. Il tutto arricchito da un vasto repertorio faunistico che comprende farfalle, chirocefali che popolano gli specchi d’acqua, uccelli di rara bellezza: l’aquila reale, la coturnice, il gufo reale, il falco pellegrino e altre 150 specie che popolano gli altopiani. Ma la natura non contenta di offrire un carosello di tante bellezze, si sbizzarrisce ancora proponendo uno specchio d’acqua (nel Piano Perduto) che stagionalmente assume una colorazione rossastra e per questo chiamato “Specchio Rosso”, per la presenza di un’alga microscopica che si sviluppa in particolari condizioni nell’acqua dello stagno. Ma i Piani di Castelluccio non sono solo bellezza da godere, ma anche produzione agricola da assaporare. Sono le omonime lenticchie nelle tre varianti: rossa, verde, screziata. Le loro qualità sono, oltre al gusto unico del genere, la piccola dimensione, la resistenza ai parassiti, l’alto contenuto in ferro, l’elevato valore nutritivo. Un altro legume tipico della zona è la roveja, baccello simile al pisello, utilizzata per preparare gustose minestre, oppure, trasformato in farina, per cucinare prelibate polente come la farecchiata. Se poi volete assaggiare in loco questi e altri prodotti genuini è sufficiente salire verso il borgo di Castelluccio – il tetto dell’Umbria – e recarvi alla “Taverna” ove sono assicurate qualità, sapore e disponibilità del titolare che oltre ad offrire una visuale mozzafiato non fa mai perdere la frittatina alla ricotta e tartufo nero. Con un prezzo contenuto. Chi ama inoltre lo sport non ha che l’imbarazzo della scelta. A parte il trekking fino alle cime del monte Vettore, le passeggiate a cavallo sui percorsi erbosi (sempre da rispettare), le escursioni su mountain-bike lungo i sentieri degli altopiani, lo sci da discesa a Forca Canapine e a Monte Prata, lo sci da fondo sulle superfici dei Piani, Castelluccio da oltre 30 anni ha scoperto la vocazione del volo libero e del deltaplano. Le grandi potenzialità che la zona, unica in Europa, presenta per il volo libero, hanno dato avvio a un afflusso di cultori di tale sport che oggi è diventato quasi un fenomeno di massa. La presenza locale di scuole di deltaplano ha contribuito a rafforzare l’immagine di Castelluccio in Italia e all’estero, specie in Germania, da dove, sulle orme degli escursionisti tardomedievali, proviene la maggior parte dei deltaplanisti in ogni stagione dell’anno.


CONCORSO FOTOGRAFICO

TEMA 2 “ARCHITETTURA CONTEMPORANEA IN UMBRIA” TOP SELECTION

PERUGIA - TOTEM PALAZZO DELLA PENNA by MAURO CRIORE

VINCITRICE PERUGIA - PIAZZA DEL BACIO by PAOLO CORRADINI LA GIURIA Colpisce “l’esasperazione” della verticalità dell’opera architettonica. La giuria apprezza le capacità di trasformazione dell’immagine in una poesia espressa attraverso i colori bianco-nero e gli elementi naturali. La foto vincitrice del secondo tema è lo scatto inviato da Paolo Corradini (da Perugia).

BRUFA - IL GRANDE SEGNO by MANUELE FABBRICIANI


UNA FOTO IN UMBRIA per la Rivista Riflesso

Continua il Concorso fotografico RISCATTO, ideato dalla Rivista Riflesso il cui tema riguarderà questa volta specificatamente gli spazi naturalistici. Il Concorso è volto ad individuare e divulgare immagini inedite, rappresentative e valorizzanti il Territorio umbro, permettendo di mettere in mostra le abilità e la creatività di fotografi ed appassionati di fotografia. Il Concorso avrà durata annuale e si svolgerà in sei tappe tematiche durante tutto il 2013. Ogni due mesi, in corrispondenza dell’uscita della Rivista Riflesso, verrà reso noto il nuovo tema del Concorso. Il secondo tema è: “Spazi naturalistici in Umbria”. I partecipanti dovranno inviare le foto con cui concorrere (massimo 2), rigorosamente originali ed inedite, entro il 22 giugno 2013, effettuando la registrazione e caricando l’immagine seguendo le indicazioni riportate nel sito web: www.riflesso.info

Il Concorso è aperto a fotografi di qualsiasi livello, anche non residenti in Umbria, ed è gratuito. Un’apposita giuria valuterà le foto pervenute, selezionando le migliori e decretando lo scatto vincitore. I risultati saranno resi noti attraverso la pubblicazione sia nella Rivista Riflesso in formato cartaceo che nel sito web. Durante la procedura di registrazione e download online, saranno richiesti, oltre ai dati identificativi dell’autore, anche alcuni dettagli tecnici (luogo, tipo di obiettivo, modello macchina fotografica, ecc.) relativi allo scatto effettuato. Le immagini, per esigenze editoriali, dovranno avere uno sviluppo verticale. Non saranno prese in considerazione foto con sviluppo orizzontale. Ulteriori informazioni sono presenti nella sezione “Art Foto Lab” del sito web: www.riflesso.info

43


S p o l e t o

-

F o l i g n o

-

T e r n i

Spoleto Corso Garibaldi, 50 - tel. 0743.49.837 - Foligno Corso Cavour, 26 - tel. 0742.352.267 - Terni Corso Vecchio, 7 - tel. 0744.408.111 www.tomasinifrancia.it - amministrazione@tomasinifrancia.it


CINEMA

CINECITTà IN UMBRIA GIACOMO CALZONI

N

el numero precedente abbiamo accennato al ruolo rivestito dagli studi cinematografici di Papigno, una realtà umbra che fino a qualche anno fa sembrava sul punto di raccogliere l’impegnativo testimone della storica Cinecittà. Ripartiamo da qui, dunque, in quello che è un momento assai critico per gli ex stabilimenti di calcioanamite: ad oggi il loro destino è ancora incerto, vittime di una situazione di stallo economico alla quale si è aggiunta, negli ultimi tempi, una pericolosa minaccia ecologica dovuta alla preoccupante presenza di amianto e metalli pesanti. Nella speranza che la situazione migliori presto, non possiamo fare a meno di sottolineare l’importanza assunta dagli Studios per la valorizzazione del territorio umbro, trasformando l’hinterland ternano in un crocevia di registi e personalità del mondo dello spettacolo come non se ne vedevano da tanto tempo. Fu proprio Roberto Benigni a patrocinare la trasformazione del sito industriale in vera e propria “fabbrica dei sogni”, arrivando poi a gestirla (attraverso la sua casa di produzione Melampo) in comproprietà con Cinecittà. Indubbiamente tutti conoscono i lavori del

regista toscano: grazie al travolgente successo di La vità è bella (e, in misura minore, dei successivi Pinocchio e La tigre e la neve), gli studios hanno ospitato le riprese di produzioni internazionali (il belga The Mole) e di numerose produzioni televisive italiane, come Le vie dei santi con Sophia Loren e Sabrina Ferilli e Orgoglio 2 con Elena Sofia Ricci. Al di fuori delle mura di Papigno, inoltre, la stessa città di Terni sembra aver subito il positivo influsso di questa piccola “Cinecittà umbra”: negli ultimi anni è stata infatti teatro delle riprese di numerosi altri film, da Volevo solo dormirle addosso e Uno su due di Eugenio Cappuccio fino al “famigerato” Troppo belli con Costantino Vitagliano e Daniele Interrante.

45


GIRI DEL GUSTO

L’ORTO-GIARDINO DI BARBANERA: UN EDEN DI DELIZIE IN UNA ARCHITETTURA DEL VERDE Marilena Badolato

P

uò l’armonia di un giardino sprigionare gli aromi di un orto? Se l’orto è la sintesi, il frutto di centinaia d’anni di consigli, esperimenti, di lune crescenti o calanti, di perizia tecnica e di passione, un orto può trasformarsi, come nelle fiabe, in un giardino di delizie. Cavolfiori, insalate, zucchine a comporre aiuole di gusto, e peri, susini, meli arrampicati su tralicci verdi dove è così semplice coglierne i frutti. Si apre davanti a noi, a Spello, il giardino dell’Eden intelligente, consapevole. 250 + 1 sono gli anni dalla prima volta, dai primi consigli su come seminare, piantare, potare, trattare e su

46

dove collocare, mettere a dimora, sui venti, sul clima, sull’acqua che bagna, su tutto ciò che trasforma quel verde in un capolavoro di buona e bella conoscenza. Barbanera e il suo Lunario dalle mille illustrazioni colorate primitive vere e surreali per chi di verde non capiva niente e ancora astrologia, astronomia, pronosticazioni, chiare precise indicazioni che avvicinavano a quel mondo, e innamoravano per quella fascinazione della semplicità, che invece veniva da tanta conoscenza della natura, delle stagioni, degli astri, dell’uomo. Una filosofia del verde quei suoi consigli ancora oggi attuali, se si segue la regola della naturalità e della salubrità. L’orto è il primo che appare al visitatore, quasi storia cronologica del verde, orologio del tempo che lo vede nascere, verde per l’utile, prima che verde per il bello. Ma qui con la guida di Peter Curzon e la passione di Andrea Campi, questa esedra semi circolare parla di una strana bellezza come se il vento e la luce di comune accordo avessero deciso, e non l’uomo, cosa piantare e dove: tagete con zucche - che vivono meglio in simbiosi, spiega Maria Pia


Fanciulli che ci accompagna in questo verde tour -, cavolfiori, fagioli, zucche e zucchine, agli e cipolle, pomodori e tenere insalatine sono accanto a dalie, tagete, cosmee, nasturzi, li abbracciano, uniti per bellezza e utilità, per colore e per il potere terapeutico dei fiori di allontanare agenti infestanti. Quel fiore col suo profumo protegge quell’ortaggio che a lui si affida. Uniti dalla conoscenza secondo criteri di consociazione in alcuni casi legata alla tipologia di terreno, all’esposizione o in funzione antiparassitaria, finiranno per stare insieme per affetto e consuetudine del luogo, per amicizia. Questo orto è il riflesso del cielo, e poiché studio chiama studio, ora si cercano e si piantano semi rari per vedere quel segreto che nascerà o alberi da frutto preziosi, quasi scomparsi, di cui si aspetta la resa. Bella l’architettura del verde persino nel colore della grande casa settecentesca, sede dell’ufficio stampa, editoria, sala ricevimento, sala convention, sale degli almanacchi storici, rari e preziosi, con l’arte illustrata dei “facitori di almanacchi”, pubblicazioni eredi delle summae medievali e precursori delle antologie, una cultura diffusa delle piazze,

dei cantastorie, dei “racconta profacole”. Il vero giardino, lì accanto, ha le “stanze del verde” da raggiungere camminando sotto un pergolato di antichi vitigni: la stanza delle ortensie bianche, quella degli alberi nani, alberelli di fiaba di Alice nel paese delle meraviglie. Curiosa del verde, curiosa del mondo Andrea Campi segue passo-passo le sue creature e le sue bellezze, e le accresce con oggetti di ogni parte del globo, sempre legati a quel filo verde che accomuna la conoscenza della natura collegata a quella degli uomini. Una conoscenza vera e profonda se si sono scavallati i secoli rimanendo sempre attuali, sempre nelle case della gente, sempre appesi a quella parete da dove comodamente sbirciare ogni giorno per leggere una buona novella o capire cosa fare quel giorno nel campo, nel giardino, nell’orto. Un messaggio di serenità e di positività oggi attuale più che mai, il verde ristora la mente e il cuore, è come un riappropriarsi del proprio io e della vita attorno. Michelle Obama gradirebbe molto un Almanacco o un Calendario Barbanera. Proviamo a mandargliene uno. Chissà, forse lo ha già.

47


SELEZIONE LIBRI a cura di MARIO TIMIO

C

i sono libri senza tempo perché senza tempo ne sono gli autori anche quando si parla di loro. É il caso de “La responsabilità del filosofo. Studi in onore di Massimo Baldini”, a cura di Dario Antiseri (Rubbettino Editore). Chi è Massimo Baldini? Toscano di origine, ma umbro di adozione, ha trovato nella nostra regione il pabulum culturale e scientifico che lo ha condotto alle più alte sfere del mondo filosofico e accademico. Professore di Storia del pensiero scientifico presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia, è stato direttore dell’Istituto e del Dipartimento di Filosofia nello stesso Ateneo. Successivamente si è trasferito alla Università Sapienza di Roma e poi alla LUISS, ove ha ricoperto la cattedra di Semiotica nella facoltà di Scienze Politiche (di cui è stato anche preside) ed ove ha diretto la Scuola Superiore di

giornalismo e di tecnica radiotelevisiva. Apparentemente un curriculum ricco di successi accademici, ma pochi lo ricorderebbero per questo. Deceduto improvvisamente a 61 anni all’apice della sua carriera, Baldini è la persona che tutti vorrebbero avere per amico non solo per il suo spessore culturale, ma per come egli intendeva l’amicizia, che “è un sentimento gratuito, un sentimento che non si può né comprare né vendere […] L’amicizia non appartiene alla dimensione dell’avere ma a quella dell’essere […] Io posso essere amico di qualcuno, ma nell’amicizia non ho, non posseggo assolutamente nulla. Anzi, meno ho e più sono in grado di essere amico”. Proprio perché scandita in questi termini, la mia amicizia con Baldini è stata tenace, durevole, inossidabile. Allora scrivere questo breve necrologio sulla scorta del libro in suo onore più che un dovere è una gioia, non una fredda recensione ma una caldo ricordo di un grande uomo, di un grande amico. Cosa è questo libro? Contiene scritti di persone diverse per età, provenienze culturali, ambiti disciplinari, che si ritrovano a discutere, a dialogare uniti da quei sentimenti di stima e amicizia che continuano a legarle a Baldini.Ne consegue un libro ove si parla oltre che di filosofia, di scienza e di medicina, di politica e di economia, di comunicazione e di linguaggio e anche di moda. E di silenzio. Tutti ambiti trattati con profondità e riflessione da Massimo. Di lui rimane l’immagine del Professore che si muove con garbo, eleganza, competenza; una persona che- come ricordato nella prefazione- non si limitava soltanto a sentire, ma che cercava sempre di ascoltare, un uomo che non si limitava a dire, ma che cercava sempre di parlare. Un uomo che sapeva destreggiarsi con abilità tra parole parlanti e parole parlate, e che aveva anche la straordinaria capacità di intuire quanto fosse più opportuno far parlare il silenzio. Un insegnamento per tutti.




Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.