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Dislivelli

Ricerca e comunicazione sulla montagna

e alla penetrazione di interessi malavitosi;

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3. la gestione emergenziale dei giochi che sottrae l’organizzazione alle normali procedure di autorizzazione e di controllo previste dal nostro ordinamento come la Valutazione Ambientale Strategica e la Valutazione di Impatto Ambientale. Uno degli aspetti più paradossali è che queste Olimpiadi nascono all’insegna di nuovi Valori olimpici e con l'ambizione della sostenibilità, che il Comitato Olimpico Internazionale CIO ha dovuto accogliere per poter trovare candidati disponibili ad ospitare i giochi olimpici. I “Valori Olimpici” sono: Solidarietà, Digitalizzazione, Sviluppo sostenibile, Credibilità e Resilienza economica e finanziaria. Gli stessi previsti per le Olimpiadi invernali del 2006 a Torino, dove si prevedevano 500 milioni di spese che poi sono rapidamente saliti a 3,5 miliardi, dei quali solo mille messi dal CIO e ricavati dagli incassi. Il resto lo devono ancora finire di pagare i piemontesi. Mai le Olimpiadi hanno rispettato il preventivo di spesa. Quelle di Milano-Cortina 2026 hanno già triplicato i costi previsti. Il libro analizza poi la situazione delle varie località investite dalle attività olimpiche chiarendo che la gran parte degli investimenti non riguardano i territori che ospitano i giochi (escludendo la città metropolitana di Milano) ma altre, estranee ai giochi come l’autostrada pedemontana veneta, che sarà completata con fondi stanziati in occasione delle Olimpiadi pari a 2,4 miliardi di euro. Spiega come le Olimpiadi siano un espediente per imporre collegamenti sciistici privi di razionalità economica e turistica, come quelli tra Cortina e Arabba, tra Cortina e Selva di Cadore, e tra Cortina e la Val Badia. Analizza la mobilità automobilistica nei territori montani olimpici e ne evidenzia le criticità. Un libro prezioso, quindi, nato grazie alla rete di relazioni che Casanova ha costruito con la sua intensa attività. Gigi e i suoi collaboratori sanno che questo è solo il primo passo per sottoporre al controllo democratico il grande evento olimpico al fine di evitare i prevedibili effetti dannosi in territori fragili, abitati da piccole comunità con poco potere contrattuale. Non mancano riflessioni più generali sull’inopportunità di organizzare giochi malati di gigantismo che continuano a trascurare gli effetti del riscaldamento climatico in territorio alpino, le conseguenti siccità invernali sempre più prolungate, lo scioglimento rapido e irreversibile dei ghiacciai alpini. Un libro che ci informa e interroga allo stesso tempo sulla insostenibilità della nostra voracità inestinguibile di consumatori di territori turistici pregiati e unici. Consigliato a tutti coloro che s’occupano dei beni comuni, che li amministrano o li utilizzano per esercitare le proprie attività economiche e sociali. Un libro che vale molto più del suo prezzo.

Diego Cason