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Dislivelli

Ricerca e comunicazione sulla montagna

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Torino il 21 aprile 2010. Direttore responsabile Maurizio Dematteis

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la cura delle Alpi

sta mettendo in crisi il comparto'' - il Dolomiti

Leggi “Milano Cortina 2026: sostenibile solo su carta”: https://bit.ly/3K4UV5N

Il presidente della FIS Johan Eliasch ha rigettato le accuse rispondendo per le rime agli atleti, ricordando il proprio impegno con vari ruoli in organizzazioni internazionali che tutelano il clima. Ed annunciando che proprio a Courchevel gli organizzatori sono riusciti a ottenere la certificazione ISO 20121. Vuoi mettere? Nel frattempo, mantenendo l’obiettivo primario di incrementare i profitti, la FIS ha fatto tornare gli atleti uomini – a distanza di pochi mesi - oltreoceano per la seconda trasferta nordamericana della stagione. Gli stessi atleti nella loro missiva ai dirigenti FIS denunciano come la percezione che i cittadini ormai hanno verso l'industria dello sci sia in caduta libera. Un'attività dispendiosa, costosa, che intacca l'ambiente reso profondamente artificiale. Questo aspetto è ulteriormente amplificato in occasione dei grandi eventi come i Giochi invernali. Sul fronte Olimpiadi probabilmente il fondo si è toccato con le edizioni di Sochi e Pechino, dove tutti hanno potuto vedere in che modo delle montagne potessero essere devastate per ricavarne il terreno di gioco per poche giornate di competizione. Ma da quanto sta avvenendo in Italia per l’organizzazione dei Giochi del 2026 non sembra che ci sia una inversione di tendenza: disattesi i proclami di sostenibilità contenuti sia nel dossier di candidatura che nell’Agenda 2020 e 2020+5 del CIO a proposito di utilizzo di impianti esistenti (emblematico l’esempio della pista da bob che ad ogni costo si vuole ricostruire a Cortina) .

Il grande evento è visto dalla politica come opportunità per riprendere vecchi progetti (viabilistici, di nuovi impianti o di collegamenti tra comprensori sciistici), scarsa attenzione viene data alla trasparenza e alle procedure. Anzi, queste ultime sono viste come intoppi e perdite di tempo, da bypassare – come sta accadendo per la Valutazione Ambientale Strategica - per arrivare in tempo all’appuntamento del febbraio 2026. E intanto sia il CIO che il CONI stanno a guardare…

Francesco Pastorelli