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Dislivelli

Ricerca e comunicazione sulla montagna

La Narrazione

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come ogni località reagisca alla crisi a suo modo, attingendo a quel po’ di lungimiranza che ha tenuto aperte delle vie d’uscita, oppure sprofondando nella monocultura. Che sia la fine di una storia non c’è dubbio, perché lo sci di massa andrà sempre più sostenuto dagli investimenti pubblici, soldi nostri, e prima o poi bisognerà capire se ce lo possiamo permettere, e decidere dove, ma allo stesso tempo – scrivono i due autori – siamo anche all’inizio di qualcosa, speriamo virtuosa: si dovrà reinventare la montagna turistica invernale e integrare le grandi infrastrutture – funivie, impianti – con il turismo dolce, collegando l’inverno all’estate e alle mezze stagioni. Sarebbe una trasformazione possibile, e anche realizzabile, se solo non ci attaccassimo alle vecchie logiche e ai logori pensieri, ma il gigantesco problema del capitalismo “avanzato” (o avvizzito) nasce proprio da lì: siamo in grado di fare quasi tutto, anche alterare il clima, non a cambiare direzione. Enrico Camanni