[06-10-2013] Casoriadue - N.31 by Casoriadue Redazione

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

Settimanale di Informazione

Distribuzione gratuita - E-mail: info@printinghousesrl.it

ANNO XIII - N째 31 - DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

Terra dei fuochi: come eravamo OTTICA AURIEMMA

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

GIANLUCA GRIMALDI

Terra dei fuochi: come eravamo Quella che vi racconto è una storia a metà. E’ una di quelle storie che non andrebbero mai scritte, non perché vadano censurate, ma perché già il solo viverle appesantisce l’anima. Il nostro racconto inizia con l’odore della terra, col sapore dolce dei frutti, coi colori vivi dei campi più fertili del mondo. La Campania Felix, come la chiamavano i Romani, era il grembo fertile dell’Italia, regione contesa da popoli e imperi. Si è nutrita di sangue, di cenere vulcanica, dell’aria salmastra del Tirreno. Avendo vissuto tra fuoco e mare, ha fatto sua la contraddizione, tenendola come il dono più prezioso. Ma, con lentezza, è stata la contraddizione a fare sua questa terra: è bastata la violenza di pochi, il silenzio di molti, a trasformarla nel luogo più insalubre e malsano. Ora siamo “il triangolo della morte”,

“la terra dei fuochi”, siamo degenerati in uno stato di sofferenza al quale i più sono indifferenti. I recenti scavi nella zona di Caivano hanno portato alla luce rifiuti industriali interrati sotto campi coltivati; facendo un giro in autostrada è facile imbattersi in roghi a pochi metri da campi coltivati: tutto ciò fa ammalare, fa morire di quello che viene, oramai, definito “il brutto male”. Anche le ultime dichiarazioni del pentito di camorra Schiavone hanno confermato una terribile verità: per decenni, industrie del nord Italia e di tutta Europa hanno smaltito rifiuti attraverso imprese che li hanno affidati alla camorra e, da qui, i rifiuti speciali sono stati interrati o sversati, come normali rifiuti, nelle discariche. L’ultimo servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” ha messo in luce, anche, come molti rifiuti tossici siano stati utilizzati addirittura a mo’ di concime per i campi, fermentando la crescita

di quei prodotti che arrivano non solo sulle nostre tavole, ma su quelle di tutta Europa. Non a caso, nelle nostre terre la mortalità per tumori risulta triplicata. Il lieto fine sembra troppo lontano, è difficile anche solo immaginarlo. Possiamo restare inerti tentando, con un sorriso, di fingere che tutto ciò non ci riguardi, che quello che sentiamo ogni giorno sia un’esagerazione cresciuta di bocca in bocca in un delirio collettivo. Oppure possiamo reagire: il cambiamento inizia già con la presa di coscienza. Per trovare la forza ci aiuterà guardare al passato, a quel “come eravamo”, per citare il titolo di un film un po’ vecchio, e provare a fare qualcosa oggi. Qui si interrompe improvvisamente la nostra storia; resta aperta, incompiuta: termina con l’odore di plastica bruciata, con lo scorcio di fumi che salgono dalle terre come in campi minati.

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

MORIRE NELLA TERRA DEI FUOCHI Mentre lo stillicidio continua, lento ed inesorabile, a precipitare sulle nostre terre portando ovunque dolore e sofferenza, siamo qui raccolti in riflessioni amare e considerazioni non più rinviabili. Assistiamo quotidianamente, e da parecchi anni ormai, alla scomparsa di nostri concittadini a cause di malattie terribili, e purtroppo quasi mai contrastabili. Il cancro, la leucemia, ed altri mali affini assediano le nostre popolazioni come una serpe insidiosa sul calcagno, come un destino inevitabile a cui andare incontro con rassegnazione. Le tante ferite che ci graffiano il cuore, nel ricordare i nostri cari scomparsi prematuramente, rappresentano l’emblema di questa società deviata, in cui ogni cosa ha un prezzo, persino la vita umana, e l’arricchimento materiale è l’unico scopo desiderato, anche a fronte di una desolazione dell’anima. Per troppi anni, per troppo tempo la nostra città e quelle vicine sono state martoriate da personaggi senza scrupoli, affaristi senza dignità, criminali senza coscienza, che non hanno avuto il minimo rimorso ad avvelenare il suolo, le acque, l’aria che respiriamo, il cibo di cui ci

nutriamo. Tutto in nome del guadagno facile ed immediato, del benessere momentaneo ed illusorio che in seguito, come ben sappiamo, sarebbe tornato ad esigere il suo prezzo sotto forma di una vera e propria catastrofe ambientale. In un contesto così duro ed avvilente, fare fronte alle continue emergenze appare impresa improba. La criminalità organizzata, la classe politica inadeguata se non addirittura collusa, e l’indifferenza dei cittadini hanno contribuito a scavare un solco sempre più incolmabile fra la natura e la vita, i doni più preziosi di Dio. Ed oggi ci ritroviamo al punto da dover contare le vittime, con espressione incredula e tanta rabbia; perché non è possibile distruggere a questo modo, con le proprie mani, l’esistenza di migliaia e migliaia di persone, di generazioni presenti e future che dovranno, loro malgrado, continuare a confrontarsi col medesimo problema. Eppure arrendersi vorrebbe dire consegnare definitivamente ogni speranza in queste mani avide; ed è una cosa che non possiamo permetterci. Pertanto, facendo nostre le parole che il parroco Don Mauro Zurro ha rivolto alla cittadinanza dall’altare, vogliamo lanciare un invito forte, chiaro e preciso: innanzitutto ai nostri fratelli, perché non smettano di lottare e di impegnarsi con scelte consapevoli, nel vivere quotidiano, nel ricordo di chi ci ha lasciato e vorrebbe senza dubbio che trasmettessimo la sua testimonianza; e in secondo luogo ai politici, perché non pensino di po-

tersela cavare con qualche facile promessa, perché il loro ruolo li obbliga a schierarsi attivamente nel contrasto di questa terribile piaga. Casoria ha molti problemi, l’elevata cementificazione e l’inquinamento sono due fra le criticità più evidenti, le aree dismesse rappresentano potenziali bombe ecologiche sotto gli occhi di tutti, e gli errori del passato gravano ora sulle nostre spalle. Non possiamo accettare la rassegnazione, ma pretendiamo, esigiamo azioni concrete, un atto di amore e di coraggio verso la nostra terra ed i suoi figli, se necessario anche con sacrifici economici, perché la vita umana riacquisti la dignità perduta e si possa tornare a immaginare un futuro più sereno, lontano dai letti d’ospedale, lontano dalle discariche abusive, lontano dalla disperazione. Parrocchia di San Mauro Abate In memoria di Francesco Santaniello

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LUNANERA

Telecamere a Casoria per evitare il fenomeno “sacchetto vagante” e non solo…

Durante la mia permanenza nello staff del Sindaco della città di Casoria, già una volta è stata citata l’iniziativa che il suddetto Comune ha messo in piedi con l’ausilio della Società Fastweb e di Casoria Ambiente per l’installazione di telecamere in alcune zone della città. Il 12 settembre c.a. è stata ultimata la fase di installazione delle telecamere e degli apparati di supporto del sistema di videosorveglianza sul territorio di Casoria. Come da progetto tecnico condiviso e sottoscritto con il Comune, sono state installate altre telecamere che vanno ad aggiungersi alle quattro precedentemente installate: 1) n°1 in Via Cantariello 2) n° 2 in Via Boccaccio 3) n° 2 in Via Diaz 4) n°1 in Via Calore 5) Centro Stella in Via Enrico Caruso Il sistema è correttamente funzionante, ma la società resta in attesa della disponibilità del Comune per effettuare una sessione di verifica delle funzionalità. In effetti le telecamere sembrano a vista d’occhio effettivamente funzionanti. In località Cantariello, strada a cavallo tra la città di Casoria e quella della vicina Afragola, sembra essere tornati a molto prima dello scandalo rifiuti che ha colpito Casoria come la Campania tutta. Strade pulite, zero sacchetti vaganti, che era molto facile trovare in quella zona, strada sgombra da piante non curate. Certo, avanzando verso quello che una volta era l’Euromercato, poi diventato Carrefour, ora gigante abbandonato a se stesso, all’incuria e alle razzie di coloro che cercano rame, la situazione cambia decisamente. Le strade sono effettivamente più pulite, su questo non c’è dubbio e non c’è da discutere, ma appena si passa il campo rom, sito sotto il ponte che dal Cantariello porta poi all’Uci Cinemas, la situazione cambia radicalmente. Spazzatura che invade le corsie di marcia,

in ambo i sensi, guard rail sconnessi, montagne di abiti gettati qua e là. L’amministrazione si era impegnata a trovare una soluzione per il campo Rom presente in zona. Soluzione che per il momento non è stata trovata. I rom che hanno preso possesso del posto aumentano sempre di più, hanno costruito le loro abitazioni anche oltre il ponte. L’amministrazione comunale si è impegnata tanto e sta facendo tanto, anche per quanto riguarda la bonifica del sito di stoccaggio del Cantariello, ma la domanda che ci si pone è semplice: “Perché non si può trovare una soluzione al campo rom?” Viene da pensare che non si voglia trovarla. Ovviamente le mie sono solo supposizioni; lungi da me additare come colpevoli persone che magari non c’entrano niente, ma è ingiusto che il lavoro svolto, le iniziative intraprese, proprio come questa dell’installazione di telecamere per monitorare il territorio, vengano rese inutili da altre persone che per cultura sono abituate a vivere in un determinato modo. Non me ne voglia nessuno, non mi sono mai ritenuta razzista, amo la diversità e spingo le persone a me vicine ad essere sempre diverse da una società che ci vuole omologati, ma mi piacerebbe tanto sapere quanti anni ancora dovranno passare affinché Casoria, città densa di storia, città che ha dato i natali a personaggi illustri, torni a splendere come nei racconti delle persone più grandi di me. Casoria può e deve essere diversa. Non è più il tempo di adagiarsi sugli allori, la città, i cittadini, chiedono che la situazione cambi.

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IMMACOLATA CASTRONUOVO

Gli effetti economici dell’Iva : i commercianti allo sbando

19-21-22: non è un terno al lotto, ma è la terna della povertà, la nostra. Da ieri è entrato in vigore l’aumento dell’IVA, dal 21 al 22%; già oggetto di un rialzo di ben due punti, dal 19 al 21%, è l’ennesima stangata per le tasche degli italiani, sempre più vuote. I primi effetti, immediati, si faranno sentire sul carrello della spesa: secondo la Coldiretti, “andranno a deprimersi ulteriormente i consumi in una situazione in cui le famiglie italiane hanno tagliato addirittura del 4% la spesa alimentare nei primi 6 mesi dell’anno”. Famiglie, negozi, e aziende, i più immediatamente colpiti dalla stangata, che travolgerà, in un inevitabile effetto domino, tutti i settori direttamente e/o indirettamente connessi, con un bilancio dalle previsioni disastrose : secondo il Codacons, ogni famiglia dovrà sopportare un costo ulteriore di circa 300 euro l’anno; aumenterà il carburante, e di conseguenza, tutti i prezzi delle merci che viaggiano su gomme. E i commercianti? Sempre più allo sbando. Abbiamo intervistato il figlio del titolare della Pescheria di Nunzio Zito, Ciro, da oltre vent’anni presente sul territorio, che resiste alla incessante crisi offrendo alla sua clientela, quotidianamente, qualità ed un immancabile sorriso. D. Sig. Ciro, cosa ne pensate dell’aumento dell’Iva sulla dilagante crisi economica ? Come fronteggerete quest’ulteriore ….? R. Si dovrebbero aumentare i prezzi, però cerchiamo di sostenere il mercato D. Qui, lungo via T. Tasso, sono molti i negozi che hanno abbassato le serrande. Voi siete presenti da ben ventiquattro anni, in che modo state cercando di fronteggiare questa crisi?

R. Cercando di tenere sempre i prezzi bassi con una buona qualità, cercando di trattare bene i clienti con simpatia e onestà. Le parole di speranza del nostro intervistato, si scontrano, tuttavia, con le preoccupanti previsioni del Presidente del Codacons, Carlo Renzi, che avverte “oltre questi effetti diretti, l’aumento dell’Iva produrrà un incremento dell’inflazione, una pesante diminuzione dei consumi e un rincaro generalizzato dei listini al dettaglio, specie nel settore alimentare e dei prodotti trasportati su gomma”. “Per questo - ha quindi concluso Renzi - è chiaro a tutti che l’aumento dell’Iva non servirà affatto a far uscire il Paese dalla crisi, ma al contrario sancirà la definitiva caduta economica dell’Italia”. Gli Italiani sono in crisi, il Governo pure, e non ci sono prospettive di ripresa. Per aspera ad astra ?!? Chissà….

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ANTONIO GIARLETTA & GAETANO BRILLA

L’Afragola ’92 e il Torneo Nike Premier Cup 2013

L’A.s.c. Materdei si aggiudica il torneo regionale Nike Premier Cup 2013 battendo nella finale, solo dopo i calci di rigori, la Pol. Dil. Monteruscello con il risultato di 10 reti a 9. Il torneo come abbiamo avuto modo di raccontare nei giorni scorsi ha raggiunto la sua ventesima edizione ed è stato ancora una volta organizzato dall’A.s.d. Scuola Calcio Afragola ‘92 (dei F.lli Cerbone) in collaborazione con la Lorex Sport Events. Il torneo, si snoda in diverse fasi; la vincente della manifestazione regionale Campania (l’A.s.c. Materdei) parteciperà, nel periodo natalizio alla fase nazionale ove troverà le altre vincenti delle regioni del centro sud; stessa cosa avverrà per le squadre del centro nord; alla fine rimarrano due compagini una per il nord ed una per il sud che si affronteranno a Pasqua nella fase finale dove solo una sarà la vincente ed avrà diritto a par-

bre 2013. Al torneo hanno partecipato: A.S.D. LUIGI VITALE, A.S.D. MARIANO KELLER, A.S.D. PRO CALCIO NAPOLI, A.S.D. S.C. AFRAGOLA ‘92, A.C. FRATTESE 2000, A.C. BOYS POSILLIPO, ARCI UISP SCAMPIA, POL. DIL. MONTERUSCELLO, A.S.C. MATERDEI, S.C. D. PROMOTION SOCCER, S.C. PRIMAVERA, POL. FRATELLI LODI.

tecipare alle finali mondiali che si terranno a luglio in Inghilterra. La fase regionale campania si è svolta sul centro sportivo “Nuovo Audax” di Casoria (NA) dal 26 al 29 Settem-

1.351 club compresi quelli del continente latino-americano. La Nike Premier Cup compie una decisiva svolta nel 1996 con l’introduzione di una fase ad eliminazione preliminare, regionale e successivamente

Eccovi un breve racconto sull’origini della manifestazione: “…Il torneo Manchester United Premier Cup oggi rappresenta la manifestazione Under 15 per eccellenza. Questo torneo, patrocinato dal colosso statunitense del vestiario sportivo Nike, nasce nel 1993 con il nome di Nike Premier Cup con 624 squadre provenienti da 15 paesi europei. Nel 1994 aggiunge altre 443 squadre, e nel 1995 prendono parte

nazionale, nella quale i paesi partecipanti decretavano il rispettivo campione e quindi il rappresentante ufficiale del paese al torneo. Questa formula, perfezionata nel tempo e divenuta quella attuale. Nella stagione 97/98 le squadre salgono a 3.224 mentre l’anno successivo il numero continua a crescere

il meglio del calcio Under 15 mondiale e l’ultima edizione ha visto vincere i croati della Dinamo Zagabria per 2-1 contro gli Italiani dell’A.C. Milan. Nell’albo d’oro ufficiale la più titolata è, manco a dirlo, il Barcellona, che guida con tre successi, l’ultimo nel 2010. Seguono altre grandi compagini del calcio gio-

con 5.795 partecipanti che supereranno quota 6.000 nella stagione 1999/2000, e nel corso delle annate raggiungeranno le 6.600 della stagione 2003/2004. Nel 2003 la Nike diventa sponsor tecnico del Manchester United e decide di unire le forze con la squadra inglese e ridefinire il torneo con il nome di Manchester United Premier Cup. Le fasi finali vengono stabilmente assegnate a Manchester con i Red Devils Under 15 regolarmente ammessi senza qualificazione, ma curiosamente la prima ed unica squadra inglese ad aggiudicarsi il titolo con la nuova nomea sarà il Manchester City nel 2004. Dalla stagione 2007/2008 l’organizzazione conta oltre 9.000 squadre di 43 paesi. Nella fase di Manchester si qualificano solo 20 squadre che rappresentano probabilmente

vanile, quella dei brasiliani del San Paolo e Fluminense, campioni per 2 edizioni. Tutti gli altri inseguono con un solo successo. Il progetto dell’azienda statunitense, in accordo con lo United, è una di quelle iniziative volte non solo a rivelare talenti straordinari ma allo stesso tempo favorire uno scambio culturale importante e significativo. Osservare le differenti scuole calcio è straordinario al fine di ottenere lo specchio di una cultura sportiva e del lavoro che le società e le federazioni mettono in atto. Esempi come il Barcellona e il San Paolo, due realtà che non sempre hanno viaggiato sulla stessa linea economica e che appartengono a mondi culturali diversi, senza dimenticare la scuola olandese (la vera base di partenza del metodo catalano). CONTINUA A PAG. 11

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DOMENICA 6 OTTOBRE 2013 SEGUE DA PAG. 10 Eccovi alcuni nomi dei giovani che hanno illuminato il Manchester United Premier Cup nel corso degli anni: Messi, Iniesta, Xavi Hernandez, Robinho, Tevez, Maicon, Torres, Casillas, Boateng, Aquilani, Alexi Sanchez, Walcott, Wilshere...” Fase Regionale Campania: Il torneo ha riscosso il plauso da parte dalle personalità politiche e sportive intervenute, dalle società partecipanti e da tutti coloro che hanno

seguito da vicino l’evento. Il presidente dell’Afragola ’92, Giovanni Cerbone quest’anno più che mai, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare tutto il suo staff per i sacrifici e gli sforzi impiegati per l’ottima riuscita della manifestazione che festeggiava la sua ventesima edizione. Inoltre lo stesso ha voluto esprimere riconoscenza e gratitudine al Sig. Carlo Parlato responsabile dell’ A.s.d. Luigi Vitale per l’ospitalità, al Dott. Eduardo Seno Responsabile del Settore Giovanile e Scolastico del Comitato Re-

11 gionale Campania della F.I.G.C. per la presenza istituzionale e professionale nel seguire i giovani, al Prof. Fernando Cuffaro Responsabile della Rappresentativa FIGC Campania per la categoria Giovanissimi e per essere stato presente in tutte le fasi del torneo, al Sig. Antonio Boemio consigliere comunale del comune di Afragola nelle vesti di rappresentante dell’Assessore allo Sport Salvatore Iavarone assente per impegni istituzionali, al Dott. Carmine Testa Direttore della testata giornalistica “Il Corriere del Pallone”, al Dott. Ferdinando Troise Direttore del periodico web della città di Casoria “Casoria Due” e alla Sezione A.I.A. di Frattamaggiore per aver inviato gli

arbitri per la direzione delle gare. Infine un saluto particolare Cerbone lo riserva a tutte le Società partecipanti per il lavoro che svolgono quotidianamente con i giovani, la loro dedizione e professionalità hanno permesso ancora una volta che questa manifestazione risultasse fra le più belle della Regione Campania, mentre alla Società Materdei vincitrice di questa edizione l’augurio è di varcare la Manica e di approdare nella bellissima Manchester. Arrivederci al prossimo anno.

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Photogallery del Palazzo cadente in via San Mauro

Ancora un pericolo di crollo per un altro palazzo del centro storico ubicato in via San Mauro, lo stabile ormai fatiscente provoca più volte la caduta di pezzi d’intonaco, ragion per cui è stato transennato.

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DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

STEFANO D’ANGELO

Gli azzurri sono chiamati a gettare alle spalle la brutta sconfitta dell’Emirates

NAPOLI, AL SAN PAOLO ARRIVA IL LIVORNO: AZZURRI PRONTI AL RISCATTO! Benitez sfida il giovane Nicola: in settimana lo spagnolo ha lavorato sull’atteggiamento della squadra Metabolizzare la sconfitta dell’Emirates Stadium. E’ questo il solo imperativo per gli azzurri di Benitez. Dopo la prima sconfitta stagionale, il Napoli torna a giocare in campionato. Al San Paolo arriva il Livorno per il match valevole per la 7a giornata del Campionato di Serie A, l’ultima prima della pausa per le Nazionali. 16 precedenti tra le due squadre a Napoli. Il primo risale addirittura al 1929, l’ultimo alla stagione 2009/2010 match d’esordio di Quagliarella con la maglia del Napoli al San Paolo e prima doppietta. Dopo una striscia positiva, il Livorno è caduto al Bentegodi contro l’Hellas Verona, rendendo comunque la vita difficile agli uomini di Mandorlini. La squadra di Nicola, infatti, in questo primo scorcio di campionato ha dimostrato di essere un buon gruppo, pronto ad insidiare qualsivoglia avversario. Gli otto punti totalizzati in sei partite ne sono una degna testimonianza. Gli amaranto dovrebbero

presentarsi al San Paolo con un accorto 3-5-1-1. Davanti al portiere Bardi, in difesa agiranno Emerson e Ceccherini al fianco dell’ex Leandro Rinaudo. Gli esterni di centrocampo saranno Schiattarella e forse Gemiti, ma è in dubbio a causa di un infortunio. Luci e Duncan agiranno da mezzali d centrocampo, mentre il vertice basso della mediana sarà Biagianti che pare abbia recuperato dal problema muscolare. In attacco Greco sarà a supporto di Paulinho, con Emeghara che partirà dalla panchina. Per il Napoli, invece, c’è il dubbio Higuaìn, mentre non dovrebbe scendere in campo Raul Albiol. Benitez, anche stavolta, attuerà le sue consuete rotazioni. Reina difenderà la porta azzurra. In difesa Mesto potrebbe riposare, facendo spazio a Zuniga sulla corsia di destra, con Armero sull’out opposto. Coppia di centrali formata da Cannavaro e Britos. A centrocampo sono in vantaggio Dzemaili e Behrami su Inler.

Per quanto riguarda la trequarti è probabile che Benitez punti su Mertens, Hamsik ed Insigne (anche se non è da escludere che Callejòn possa soffiare il posto ad uno dei due esterni d’attacco) a supporto di uno tra Pandev e Zapata se Higuaìn non riuscisse a stringere i denti. Del Livorno porta un ricordo stupendo Lorenzo Insigne che nel Gennaio del 2010 esordì in Serie A in un Livorno-Napoli, lanciato da Walter Mazzarri. Lo stesso Insigne rimasto ancora a secco di gol quest’anno in campionato. Benitez in settimana ha lavorato sugli errori dell’E-

mirates. Il suo auspicio è quello che la squadra riesca a ripartire proprio da quegli errori per non perseverare negli stessi. Ha lavorato tanto sull’atteggiamento, soprattutto, il tecnico spagnolo. Non vuole che si ripeta una situazione simile. Rafa era visibilmente contrariato già nel postpartita dell’Emirates. Non si era mai visto, fin qui, un Benitez con zero sorrisi, neppure dopo Napoli-Sassuolo. Ed è per questo che ha chiesto alla sua squadra di farlo tornare a sorridere, già da oggi, già contro questo ostico Livorno.

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

ALESSIA FRAIESE

Il medico lo raccomanda: prevenzione si, allarmismo no! Protagonista della nostra intervista settimanale è il dottor Michele Crispino, medico rinomato specializzato in urologia. Quest’ultima è una branca della medicina e della chirurgia non molto conosciuta o meglio considerata utile solo per le persone di una certa età. Purtroppo, però, non è così; ecco perché abbiamo deciso di rivolgerci ad un esperto, che ha eliminato ogni nostro dubbio fornendoci inoltre qualche consiglio utile. Di preciso di cosa si occupa l’urologia? L’urologia si occupano delle patologie a carico dell’apparato genito-urinario che hanno competenza chirurgica, cioè reni, ureteri, vescica, prostata ed organi maschili esterni. Contrariamente a ciò che si pensa comunemente, l’urologo non è un medico che ha pazienti di sesso esclusivamente maschile. A differenza dell’andrologo e del ginecologo che si occupano soprattutto di apparati genitali nell’ottica della sessualità, l’urologo si occupa di prevenzione e/o cura di tutte le malattie che necessitano di un intervento sia medico che chirurgico. In che modo è possibile fare prevenzione? Oggi come oggi l’urologo è menzionato spesso dai mass media poiché la prevenzione in questo ambito e molto agevolata, semplice, e rientra, tra l’altro, in un problema sociale molto seguito e discusso come il tumore alla prostata. Ad ogni modo basta fare un semplice esame di laboratorio e si può venire a conoscenza delle eventuali disfunzioni renali, dell’apparato riproduttore e così via... Nessuno ormai arriva più in ospedale o in clinica in uno stato di malattia già avanzato, perché essendo migliorata di gran lunga la prevenzione si possono diagnosticare queste malattie precocemente. Questa però spesso risulta essere un’arma a doppio taglio, in quanto, a causa della superficialità o, al contrario, dell’estrema scrupolosità di alcuni specialisti, si crea inutile allarmismo. Per esempio, dire oggi, grazie a tutti questi programmi di prevenzione, ad un uomo di ottanta anni, che ha un tumore al rene in stato già avanzato, non dico che sia inutile, ma di certo non è salutare, in quanto lo si mette in uno stato d’ansia che non gli fa assolutamente bene, tra l’altro proprio a lui che è difficilmente operabile data l’età. Allo stesso modo, se a partire da un piccolissimo sintomo o da un esame con risultato non buono (ma nemmeno negativo)

si diagnostica precocemente che si tratti dell’inizio di una malattia grave,ci si ritrova con moltissimi pazienti giovanissimi e in panico. Bisogna quindi andarci cauti e verificare effettivamente il quadro clinico di ogni singolo paziente. Io quindi consiglio di sottoporsi a controlli annui, ma solo se si è intorno ai 50 anni o se si è considerati un “caso a rischio”. Chi è che può considerarsi un caso a rischio? Tutte quelle persone che hanno in famiglia soggetti che soffrono o hanno sofferto di tali patologie o, semplicemente tutte quelle persone che hanno verificato nelle loro urine qualcosa di strano e che, grazie ad un controllo, hanno attestato che è presente in esse qualche perdita di proteine o sangue anche solo a livello microscopico. L’esame delle urine è quindi fondamentale anche in giovane età e va ripetuto una volta all’anno, poi, ovviamente se c’è familiarità di neoplessia delle vie urinarie sono necessari controlli più frequenti. E’ noto a tutti il fenomeno di aumento del tasso tumorale. Quali sono secondo lei le cause e quali i piccoli accorgimenti quotidiani ai quali dovremmo sottoporci per prevenire le patologie del sistema genito-urinario? La causa principale secondo me è innanzitutto l’inquinamento; l’inquinamento dell’aria, delle falde acquifere e di conseguenza di tutti i prodotti dell’agricoltura di cui ci nutriamo. In secondo luogo non sono da escludere due fattori che possono sembrare apparentemente banali: la non obbligatorietà del servizio militare e l’allungamento dell’età matrimoniabile. Mi spiego: in passato, quando il servizio di leva era obbligatorio, con esso era obbligatorio anche sottoporsi ad un check up completo che comprendeva anche esami all’apparato genitale e al sistema urinario. Oggi, invece, vedere una persona che fa questo tipo di esami spontaneamente, senza che abbia avvertito prima un dolore o un eventuale sintomo è difficilissimo. Per quanto riguarda l’età matrimoniale invece, intendevo dire che i ragazzi, sposandosi nella maggior parte dei casi molto tardi, spesso vengono a conoscenza di disturbi legati alla sessualità o alla fertilità quando i rimedi da potervi porre sono già limitati data l’età. Quindi, ripeto, bisogna essere un po’ più scrupolosi nel prevenire tali patologie ma senza creare allarmismi, e cercare di rispettare quelle piccole regole quotidiane che ormai tutti conoscono, come una sana alimentazione, un po’ di allenamento fisico e meno stress, il quale, al contrario di ciò che si potrebbe pensare, crea più problemi a questi tipi di apparati che non al sistema nervoso vero e proprio.

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

ANTONIO BOTTA

Gli operatori pastorali dell’XI Decanato in convegno “CATECHESI E CITTA’” Il 23 e il 24 Settembre scorsi, nella parrocchia di Cristo redentore in Arzano, sono convenuti numerosi operatori pastorali dell’undicesimo decanato su invito del decano don Massimo Vellutino, per un convegno sul tema “Catechesi e città”. Dalle periferie al centro, dal centro alle periferie”. Suggestivi canti, richiamanti l’impegno di seguire e testimoniare Gesù nella concretezza della vita quotidiana ( “Danza la vita”, “Invochiamo la tua presenza”, “Come tu mi vuoi”, “Credo nell’umanità”), hanno introdotto i convenuti in un clima di preghiera, disponendo gli animi a un ascolto partecipe e attento della “Parola”, imperniata sulla chiamata del Signore e sulla disponibilità ad annunciare il Regno di Dio in piena libertà e senza indugi, assumendo lo stile della missione. E’ ciò che ha posto in evidenza il Vescovo ausiliare, mons. Lucio Lemmo, nella breve meditazione, con la quale si è concluso, nel primo giorno, il momento liturgico iniziale. Nella Catechesi, Sua Eccellenza, adoperando un linguaggio semplice e uno stile comunicativo colloquiale, ( “Mi sembra di stare a casa”), ha, anzitutto, messo in rilievo lo spirito di comunione tra Papa, collegio episcopale, parroci e popolo dei fedeli attraverso cui agisce lo Spirito Santo; pertanto, se manca l’unità col proprio Parroco, viene meno anche l’unione col Vescovo e con il Pontefice. Anche la lettera pastorale “Canta e cammina” è stata scritta, dal Cardinale Sepe, in piena sintonia con la Chiesa universale. Essa, ha spiegato il Vescovo, è una sollecitazione ad avanzare nella retta fede, incarnandola nelle scelte di vita. Purtroppo,nella nostra Regione, il sentire religioso della gente, benché sia molto vivo, non produce un autentico rinnovamento interiore, per cui la religiosità praticata non si trasforma in fatti e non incide nella realtà sociale. Di conseguenza, è evidente la spaccatura tra culto e testimonianza di vita, tra fede e giustizia. Credere in Gesù Cristo, aderire ai valori evangelici esige, allora, l’impegno ad agire per il bene comune, ad avere cura per la propria Città, a contribuire, con un comportamento leale, retto, trasparente, alla realizzazione degli interessi della comunità cittadina. Per questo, ha proseguito mons. Lemmo, occorre puntare sulla formazione, su una catechesi rinnovata, che miri a far comprendere che è peccato grave evadere il fisco, deturpare l’ambiente, dichiararsi falsi invalidi, non emettere fatture, non assolvere con scrupolo e con alto senso del dovere gli impegni lavorativi. “Non è possibile” ha rimarcato il Vescovo, “ che un cristiano non sia un cittadino onesto”. “E’ necessaria un’alleanza educativa tra Scuola, Famiglia e Parrocchia (valorizzando gli oratori), per formare cristiani consapevolmente coerenti, capaci di tradurre la fede in Cristo in comportamenti eticamente e socialmente responsabili in ogni ambito della propria esistenza: in politica, in famiglia, nel contesto lavorativo, nel quartiere, nel condominio”. Forte l’invito di Sua Eccellenza ad “uscire dalle parrocchie” per portare Cristo ai lontani, a quelli che vivono nella solitudine i loro drammi esistenziali. “Bisogna, però, camminare insieme, mettendo in comune le proprie forze e i propri carismi. Non bisogna fare i solisti, ma cantare e camminare in coro”. Don Alessandro Gargiulo, Relatore nel secondo giorno del

Convegno, ha sottolineato che una catechesi rinnovata richiede la necessità di contestualizzare l’annuncio nelle concrete realtà di vita. La parola “catechesi”, ha puntualizzato, richiama il termine “eco” e tale fenomeno avviene in presenza di un ostacolo, che fa riecheggiare un suono. Gli ostacoli che incontriamo, allora, nell’opera di evangelizzazione non devono farci desistere dall’impegno di portare Cristo nelle Città, lì dove gli uomini vivono la loro esistenza, ma portare la luce lì dov’è il buio, senza farci spingere dai contrasti al di fuori dei contesti reali di vita. Gli ostacoli “non sono porte sbarrate, ma opportunità per riecheggiare”. Ricette prefabbricate non ci sono per la nuova evangelizzazione, ciò che conta è “lasciarsi interrogare dalla vita concreta dei bambini, dei ragazzi degli adulti, intercettandone le domande e cercandone insieme le risposte, utilizzando un approccio esperienziale. Significativa, al riguardo, la fisionomia che don Alessandro ha dato del catechista: egli è “un artigiano che accoglie gli apprendisti e che, attraverso l’esperienza, mostrando come si fa, insegna l’arte di essere cristiani. Non indica la strada, ma la percorre insieme con i ragazzi, non dice: “Vieni”, ma “andiamo insieme verso la meta” Il catechista, dunque, è sempre in cammino, affianca i fanciulli, i giovani, gli adulti e li accompagna, senza considerarsi un professionista della catechesi. Don Alessandro ha proposto che nelle Parrocchie si formino “laboratori permanenti di catechesi,”, “centri propulsori di rinnovamento costante, per una catechesi da elaborare tenendo presente la vita concreta dei bambini, dei ragazzi, degli adulti.”Annunciata la pubblicazione imminente del “Catechismo della chiesa napoletana,” un valido sussidio per una catechesi contestualizzata. Al termine del Convegno è stata consegnata a tutti i partecipanti la lettera pastorale “Canta e cammina”.

DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

Riceviamo e Pubblichiamo al Direttore Dott. TROISE Abbiamo assistito mercoledì 25 settembre all’autocelebrazione della Giunta Comunale di Casoria. Ormai ogni adotta un PUC, Il Sindaco ha detto che hanno fatto in un anno ciò che normalmente si fa in quindici, come se fosse un merito. E’ un demerito per chi impiega 15 anni non un merito per chi fa le cose in modo ordinario e tra l’altro non l’hanno nemmeno fatto bene. Il Sindaco e la giunta cita in ogni occasione la riforma delle leggi urbanistiche o cose del genere per giustificare cio che hanno fatto, dimenticando di specificare quando è giunta questa o queste norme che hanno fatto stravolgere l’Urbanistica in Campainia. La norma o meglio il Regolamento a cui fa riferimento il SINDACO è quello emanato il 4 agosto 2011 n.5 emanato dalla REGIONE CAMAPNIA, a quella data, qualcuno deve dire al Sindaco che il Comune di Casoria stava redigendo un PUC poi adottato il 31 maggio 2012 con seguito di dichiarazioni trionfalistiche tipo quelle di mercoledi 25 sett 2013. Perchè non si adeguato o iniziato a fare un nuovo piano dall’agosto 2011?

Perchè si è continuato a lavorare per 10 mesi, con dispendio di risorse pubbliche, al PUC poi adottato a maggio 2012? Perchè il PUC pagato circa 500.000,00 € è stato archiviato senza motivo? Eppoi veniamo al nuovo piano, Il Regolamento n.5 del 4 agosto 2011 della Regione Campania, quello che ha sconvolto l’Urbanistica a dire solo dell’Amministrazione di Casoria, tra le novità piu importanti impone proprio il “ Coivolgimento dei soggetti pubblici e privati nella scelta dei Piani Urbanistici a qualunque livello”, e non solo è obbligatorio, per L’Amministrazione Procedente consultare i cittadini che devono essere seriamente coinvolti nelle scelte del PUC. Quando è stata fatta una consultazione dei cittadini ai fini del PUC? mai Quando sono stati coinvolti i soggetti pubblici e privati nelle scelte del PUC? MAI Si badi bene noi non facciamo politica, leggiamo e cerchiamo di capire cosa succede nella nostra città? Chi sono i giovani che hanno partecipato alla redazione del PUC? Chi ha scelto i giovani o i professio-

nisti esterni che hanno partecipato alla redazione del PUC? Perchè non lanciare un concorso di idee, coivolgendo i giovani laureandi o laureati, per la città di CASORIA? Sono stati fatti 4 incontri nella Biblioteca Comunale di Casoria in cui si sono illustrate le vicende personali ed esperienze professionali di chi poi ha fatto parte per la redazione del PUC. In quegli incontri non si è detto chiaramente mai in nessun momento come regolamento impone “ STIAMO FACENDO IL NUOVO PUC”. Nessun riferimento al PUC, si invitava la cittadinanza a riflettere sull’Urbanistica. Capito RIFLETTETE GENTE Sempre il regolamento, oltre alla consultazione, impone all’amministrazione procedente di rendere pubblico a tutti ed in tutti i modi possibili e comprensibile a tutti in modo anche elementare, che si sta procedendo alla redazione di un PUC. NULLA DI TUTTO QUESTO. Adesso ci aspettiamo che l’anno prossimo si adotti un nuovo PUC 2014.

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DOMENICA 6 OTTOBRE 2013

L’uomo e il leone Un uomo si perse in un bosco intricato, percorse per ore strade e,senza fiato, si appoggiò su un tronco dal fiume bagnato e dopo un po’ cadde addormentato. Passarono ore e un improvviso ruggito lo fece svegliare già tanto impaurito: di fronte a lui c’era una belva sicura, un leone che dagli occhi incuteva paura. L’uomo di scatto si armò di un bastone, ma fu poi disarmato dal ruggire del leone, che magicamente schiarì la sua voce e disse tranquillo ,ma con sguardo feroce: “Ti farei del male soltanto per quel figlio che un tuo simile uccise senza battere ciglio, ma la mia vendetta non porterà indietro un occhio del figlio che avete ammazzato.” Commosso,si diresse poi lontano dal bosco, mentre l’uomo,rimasto senza arma né fiato, trovò una gran pietra e, subito incoraggiato, rincorse il leone e compì il gran peccato. La storia ci insegna che il vero animale non deve per forza ruggire o ululare: se ha l’animo crudo ed ha poco di buono può essere un mostro, ma in sembianze di uomo!

Tra angeli e demoni Dedicata ai Poeti Maledetti

Giovedi 3 ottobre l’Assistente Capo dei Vigili Urbani Mauro Onorato ha compiuto 60 anni. I nostri auguri affettuosi di buon compleanno.

“All’Agente Damiano Barrese auguriamo una lunga carriera, ricca di successi. La mamma, la sorella, la fidanzata, il cognato e i cugini”.

Cade la pioggia sull’inquietudine, coprendo le ombre di uomini gloriosi, morti in quei versi fin troppo impetuosi; la loro penna scrisse con forza d’incudine. Flashback di peccato ed estrema lussuria, uomini e specchi che mostrano dolore, poetato da sudice parole d’amore che al giorno d’oggi emanano goduria. Rumori di passi nelle vie permanenti, Parigi stereotipo d’età Vittoriana, tra angeli e demoni sotto ogni sottana, poeti e parole come mani e fendenti. Spiriti infestano libri impolverati, entrando in artisti sempre ispirati, donano testamenti dei sogni passati, chiedono vendetta per i libri bruciati. La loro speranza riecheggia negli anni, trova ristoro in locande deserte, lascia che altre penne vengano offerte per smascherare la vita e i suoi inganni... Mariano Menna

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 5116 del 28/02/2000

Editore CASORIA DUE s.a.s Direttore Responsabile: Ferdinando Troise Stampa: PRINTING HOUSE - CASORIA Tiratura 7000 copie. Distribuzione gratuita. Questo numero è stato chiuso il 321OTTOBRE FEBBRAIO2013 2013 Impaginazione Grafica di Giuseppe Mascioli Direzione, Redazione, Amministrazione e Pubblicità Via Capri, 2 - 80026 Casoria (NA) - Tel./Fax 0817597271 email: info@printinghousesrl.it

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