Puntobresciano di Dicembre 2018

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1 ANNO DI ECONOMIA

WINTER MARATHON

SPECIALE AGRICOLTURA

SPECIALE MOTORI

SPECIALE COPERTURE

SPECIALE TRASPORTI

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

Economia Bresciana stabile, ma

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on un più 3%, la produzione industriale bresciana fa segnare un leggero calo nel secondo trimestre del 2018 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, quando si attestava al 3,3%. In controtendenza la disoccupazione che con un 6,2% è in leggero miglioramento. E’ una fotografia in bianco e nero quella scattata dal presidente dell'Associazione industriale bresciana, Giuseppe Pasini, che se giudica «abbastanza stabile» la

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situazione economica della nostra provincia, non nasconde «preoccupazione rispetto al quadro nazionale», soprattutto in vista dell’approvazione della legge di Bilancio, definita «un'incognita». Rispetto a quanto avvenuto a Genova con la caduta del ponte Morandi, Pasini parla di «agosto tragico. Nel 2018 non può cadere un ponte», afferma il presidente degli industriali che parla di «un parco infrastrutturale molto deteriorato in Italia» e sul tema manda un messaggio al Governo e in particolare ai 5 Stelle che chiama


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

preoccupa il quadro nazionale «alla responsabilità. Bisogna mettere mano alle manutenzioni dell'intero piano autostradale - insiste Pasini - e la Tav è una grande opportunità di sviluppo per il nostro Paese e non possiamo perderla». Infine il rapporto con l’Europa, tema caro agli industriali, che non può essere messo in discussione. «E' giusto

rivendicare le nostre ragioni - afferma in riferimento all'immigrazione e al braccio di ferro con la Ue - ma dobbiamo rimanere attaccati all'Europa che è la nostra salvezza».

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STORIE D'IMPRESA speciale a cura della redazione

Ramazzini Egidio Srl

mezzo secolo in pole position

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u il signor Egidio nel 1967 a fondare l’officina meccanica con sede in via Zola a Stocchetta (Bs) che tutt’ora porta il suo nome. Dalla costruzione di stampi trancia e imbutitura per lamiere l’attività a partire dal 1995, con l’ingresso in azienda del figlio Carlo, si è allargata alla revisione delle macchine utensili cui è ora dedicato un capannone in Via Artigiani a Nave . «Io mi occupo di questa divisione - ci ha spiegato Carlo -, mentre mio fratello Ezio segue le lavorazioni meccaniche e la progettazione nella divisione meccanica in via Brescia sempre a Nave”. Dal 2006 la Ramazzini Egidio acquisisce la OMZ (www.omz.it), storica realtà bresciana che costruiva centri di lavoro. Da qui in avanti viene riproposto alla clientela il service per i componenti elettronici e meccanici, ma viene anche avviata la costruzione di nuove macchine e la vendita di macchine di altri marchi. «Abbiamo anche riproposto uno dei cavalli di battaglia della OMZ, la produzione di contropunte e di trascinatori», sottolineano i due titolari. L’azienda è riuscita a superare la crisi degli anni

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2008 e 2009 modificando la propria strategia commerciale e puntando sull’innovazione, tanto che negli ultimi anni la crescita annua del fatturato si attesta intorno al 15%. Pur muovendo quelle italiane il 90% del volume d’affari, tra i clienti anche qualche azienda europea. Tra le maggiori soddisfazioni la Ramazzini vanta la collaborazione tecnica e costruttiva delle Brixia One, Two e Three (in foto), autovetture monoposto realizzate dall’Università di Brescia e che partecipano al Campionato di automobilismo su pista “Student” con team interamente composti da studenti universitari.


SOMMARIO 1 ANNO DI ECONOMIA Economia Bresciana stabile, ma preoccupa il quadro nazionale

1 ANNO DI ECONOMIA

WINTER MARATHON

SPECIALE AGRICOLTURA

SPECIALE MOTORI

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Creare valore con l’Economia Circolare: Opportunità di business e spinte verso la sostenibilità

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CONNEXT: partecipate al 1° evento di partenariato industriale a Milano

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SPECIALE COPERTURE

SPECIALE TRASPORTI

Fattura elettronica: 26 a cosa serve e come funziona POVERTA’, oltre mezzo milione di persone non si può permettere i farmaci

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E-commerce, Natale 2018 nella storia: lo smartphone batterà pc e tablet

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L’impero di Amazon non ammazza il mercato, soprattutto nel food

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Brescia, una città che cambia

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Unioncamere, fino a tre milioni di posti di lavoro nei prossimi 5 anni

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Una piattaforma online per investire in startup e Pmi

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SPECIALE COPERTURE CIVILI E INDUSTRIALI Bonus fotovoltaico 2019: 11 agevolazioni per chi sostituisce amianto o eternit

PUNTOBRESCIANO

n. 7 Dicembre 2018 - Anno XVI Mensile di informazioni bresciane Aut. del Tribunale di Brescia N° 8/2003 - 24/02/2003 DIRETTORE RESPONSABILE Gianmario Baroni EDITRICE | REDAZIONE AMMINISTRAZIONE | PUBBLICITÀ Editrend - Via Fura, 48 - Brescia Tel. 030 3534392 - Fax 030 5234013 FOTOCOMPOSIZIONE e VIDEOIMPAGINAZIONE Editrend Grafica - Via Fura, 48 - Brescia Tel. 030 3534392 - Fax 030 5234013 STAMPA Pixartprinting L’Editore declina ogni responsabilità in ordine ad eventuali errori di stampa e o disguidi di altro genere relativi agli spazi pubblicati. È vietata la riproduzione totale o parziale di foto, marchi e testi, tutti i diritti sono riservati. Periodico mensile a diffusione gratuita in Brescia e Provincia.

WINTER MARATHON 24-27 Gennaio 2019 - Programma

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Orari di passaggio delle auto

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SPECIALE MONDO AGRICOLO Italia, senza interventi a rischio l’80% dei comuni 16 e 150 mila imprese agricole Il crack Parmalat. E un giorno l’Italia restò senza latte

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SPECIALE TRASPORTI Il nuovo bando UE dedicato alle soluzioni intelligenti include trasporti e logistica

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Trasporti eccezionali: probabile reintroduzione 29 del vincolo sul pezzo unico indivisibile STORIE D'IMPRESA Ramazzini Egidio Srl

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TAMI, arredamenti industriali da 30 e lode

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MOTORI La nuova Porsche 911

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Tutto quello che bisogna sapere sull’autovelox “Invisibile”

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REDAZIONALE Studio odontoiatrici Sfp sinonimo di capacità, voglia di fare e innovazione

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

Creare valore con l’Economia Circolare: Opportunita' di business e spinte verso la sostenibilita'

L’

Economia Circolare è un’enorme occasione per integrare la sostenibilità ambientale all’interno della vision aziendale. Diverse spinte possono portare le imprese a muoversi questo nuovo sistema di sviluppo sostenibile, ma un fattore non abbastanza evidenziato riguarda le enormi opportunità di business che l’Economia Circolare offre. Oggi non è possibile fare business senza prescindere da considerazioni di tipo ambientale e/o sociale, oltre che da

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valutazioni economiche. Come mostrato da un’indagine condotta da GfK Eurisko, infatti, circa un terzo dei consumatori tiene conto della sostenibilità ambientale e sociale come criterio di scelta durante l’acquisto di un nuovo bene. Come se non bastasse, il 62% del panel di imprese intervistate ritiene che tale numero è destinato ad aumentare in futuro (GfK Eurisko, 2015). Nonostante queste indicazioni, la sensazione è che la sostenibilità ambientale e sociale non trovi un adeguato spazio all’interno delle strategie aziendali. Molto spesso al concetto di sostenibilità


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

vengono associati dei costi proibitivi, e la prassi aziendale preferisce assegnare le mansioni relative alla sostenibilità a funzioni lontane dai vertici aziendali (come ad esempio la figura del sustainability manager). E se muoversi verso scenari sostenibili fosse (anche) vantaggioso dal punto di vista economico? L’Economia Circolare (Figura 1) rappresenta una soluzione a tale impasse, In tale paradigma economico passaggio a

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SPECIALE COPERTURE CIVILI E INDUSTRIALI speciale a cura della redazione

BONUS FOTOVOLTAICO 2019: agevolazioni per chi sostituisce amianto o eternit

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n nuovo bonus fotovoltaico sarà introdotto dal DM FER 2018-2020, conosciuto meglio come Decreto Rinnovabili. L’iter legislativo che porterà all’approvazione di questo nuovo decreto dovrebbe essere ormai ad un passo dalla conclusione: secondo le ultime indiscrezioni in merito, infatti, il testo ha già ottenuto il via libera - seppur informale - del Ministero dell’Ambiente e adesso si attende solamente la firma definitiva che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Come anticipato, il testo del decreto interministeriale prevede una nuova agevolazione per chi decide di re-

alizzare un impianto fotovoltaico, nonché per coloro che decidono di farlo andando a sostituire un vecchio impianto realizzato in amianto o eternit. Con il Decreto Rinnovabili, con il quale saranno stanziati circa 250 milioni di euro, si punta ad incentivare l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, quali appunto gli impianti fotovoltaici e quelli eolici; per questo motivo ci saranno delle agevolazioni fiscali e degli incentivi per coloro che andranno a sostituire i vecchi impianti. Al momento, però, non conosciamo ancora la misura degli incentivi, la quale verrà svelata solamente una volta che il testo del Decreto FER 2018-2020 sarà uffi-

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SPECIALE COPERTURE CIVILI E INDUSTRIALI speciale a cura della redazione ciale. Nel frattempo possiamo vedere a chi si rivolgono le agevolazioni, nonché quando si potrà fare domanda per la richiesta degli incentivi. Bonus fotovoltaico 2019: a chi si rivolge Come anticipato, il Decreto FER 2018-2020 segna il ritorno del fotovoltaico tra gli interventi che beneficiano di un incentivo per la costruzione. Ovviamente, però, ad essere inclusi nel decreto saranno solamente gli impianti con potenza superiore ai 20 Kw, poiché per quelli che si trovano sotto questa soglia è possibile beneficiare delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione. Oltre ad avere una potenza superiore ai 20 kW, il fotovoltaico per il quale si richiedono gli incentivi del Decreto Rinnovabili 2018-2020 deve soddisfare anche le seguenti condizioni: • essere un impianto di nuova costruzione; • rispettare le disposizioni sul divieto di accesso agli incentivi statali per impianti collocati in aree agricole; • essere abilitati, e in possesso del relativo titolo, alla costruzione e all’esercizio, con il preventivo di connessione accettato in definitiva. Inoltre, dal momento che questi incentivi non sono cumulabili con quelli riconosciuti dal bonus ristrutturazioni, se ne può fare ricorso solamente nel caso in cui, come per gli impianti superiori ai 20 kW, non si possa accedere alle detrazioni fiscali nell’ambito degli interventi di riqualificazione edilizia. Qualora se ne soddisfino le suddette condizioni, quindi, si potrà accedere ai bandi per l’iscrizione al registro e alle procedure d’asta per i seguenti impianti (suddivisi in tre gruppi): 1. fotovoltaico ed eolico; 2. impianti idroelettrici e geotermoelettrici; 3. impianti a gas residuati dei processi di depurazione, alimentati da gas di discarica e impianti eolici, idroelettrici e geotermoelettrici oggetto di rifacimento totale o parziale.

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L’importante è che gli impianti, sia se di nuova costruzione che se oggetto di potenziamento, non abbia una potenza superiore ad 1 MW. Sostituzione amianto e eternit Il Decreto FER 2018-2020 poi conterrà un ulteriore premio per chi andando a realizzare un impianto fotovoltaico sostituirà una vecchia copertura realizzata in eternit o amianto. Per approfittare degli incentivi è necessario che eternit e amianto vengano rimossi completamente; inoltre, l’area totale dei moduli del fotovoltaico che si andranno ad installare non dovrà essere superiore alla copertura esistente. In tal caso la premialità dell’incentivo sarà pari a 12€ per Mwh. Quando si potranno richiedere gli incentivi? Il Decreto FER 2018-2020 dovrà essere approvato a breve visto che il calendario prevede che il primo dei 7 bandi - sia per il meccanismo di asta che per i registri sarà in programma il 31 gennaio 2019. Successivamente ci sarà un nuovo bando a maggio 2019, più un altro a settembre 2019; si continuerà a gennaio 2020, maggio 2020 e agosto 2020, con l’ultima sessione prevista per gennaio 2021.


WINTER MARATHON speciale a cura della redazione

WINTER MARATHON 24-27 Gennaio 2019 PROGRAMMA DOMENICA 23 DICEMBRE Ore 24.00 Chiusura iscrizioni. GIOVEDÌ 24 GENNAIO Ore 12.00 - 18.30 Ritrovo dei concorrenti presso il Savoia Palace Hotel a Madonna di Campiglio. Verifiche sportive, consegna del kit di partecipazione con numeri di gara, road book e omaggi esclusivi. Verifiche tecniche nella adiacente Piazza Brenta Alta. Ore 20.30 Tappa 1. Partenza della prima vettura da Piazza Righi a Madonna di Campiglio. Ore 21.40 Arrivo della prima vettura in Località Patascoss a Madonna di Campiglio. Dinner party in quota. Rientro in hotel e pernottamento. VENERDÌ 25 GENNAIO Ore 11.00 Tappa 2. Partenza della prima vettura

da Piazza Righi a Madonna di Campiglio. Ore 13.30 Pranzo a buffet al Safety Park a Vadena. Ore 18.30 Cena a buffet all'Hotel Lupo Bianco a Canazei. Ore 21.15 Passaggio della prima vettura in Piazza Walther a Bolzano. Ore 23.15 Arrivo della prima vettura in Piazza Righi a Madonna di Campiglio. Rientro in hotel e pernottamento. SABATO 26 GENNAIO Ore 12.00 Pranzo in hotel. Ore 12.30 - 13.00 Ingresso delle vetture autorizzate sul lago ghiacciato di Madonna di Campiglio. Ore 13.15 Trofeo Digitech. Riservato alle vetture anteguerra partecipanti alla Winter Marathon.

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WINTER MARATHON Ore 13.30 Trofeo Eberhard. Sfida a eliminazione diretta riservata ai primi 32 equipaggi classificati della Winter Marathon. Ore 19.00 Cerimonia di premiazione e cena conclusiva al Centro Congressi PalaCampiglio. Rientro in hotel e pernottamento. DOMENICA 27 GENNAIO Ore 9.00 Colazione in hotel con arrivederci all'edizione del 2020. Un nuovo percorso di oltre 420 km con 11 passi dolomitici e 65 prove cronometrate da affrontare nuovamente in 2 tappe: la prima, giovedì 24 in notturna lungo la Val Rendena e la seconda venerdì 25 attraverso le strade e i passi più famosi del Trentino-Alto Adige con il suggestivo passaggio al tramonto sulle Dolomiti Orari di passaggio della prima vettura TAPPA 1 | GIOVEDI' 24 GENNAIO Ore 20.30 MADONNA DI CAMPIGLIO (m. 1522) Ore 20.45 Carisolo Ore 20.50 Pinzolo Ore 21.00 Bocenago Ore 21.10 Pinzolo Ore 21.15 Carisolo Ore 21.30 Madonna di Campiglio Ore 21.40 LOCALITA' PATASCOSS (m. 1727) TAPPA 2 | VENERDI' 25 GENNAIO Ore 11.00 MADONNA DI CAMPIGLIO (m. 1522) Ore 11.25 Dimaro Ore 11.35 Malè Ore 12.25 Fondo Ore 12.45 Passo della Mendola (m. 1363) Ore 13.10 Appiano Ore 13.30 Safety Park Vadena (sosta pranzo) Ore 14.15 SAFETY PARK VADENA

speciale a cura della redazione

Ore 14.45 Ore 15.10 Ore 15.25 Ore 15.45 Ore 16.00 Ore 16.10 Ore 16.25 Ore 16.45 Ore 17.05 Ore 17.25 Ore 17.40 Ore 18.00 Ore 18.15 Ore 19.00 Ore 19.05 Ore 19.15 Ore 19.20 Ore 19.30 Ore 19.40 Ore 20.05 Ore 20.20 Ore 20.40 Ore 21.15 Ore 21.25 Ore 21.50 Ore 22.00 Ore 22.45 Ore 22.50 Ore 23.00 Ore 23.15

Collepietra Nova Levante Passo Costalunga (m. 1752) Pozza di Fassa MAZZIN Canazei Passo Sella (m. 2240) Passo Gardena (m. 2121) Corvara Passo Campolongo (m. 1850) Arabba Passo Pordoi (m. 2239) Hotel Lupo Bianco (sosta cena) HOTEL LUPO BIANCO Canazei Mazzin Pozza di Fassa Moena Predazzo Passo Pramadiccio (m. 1431) Passo Lavazè (m. 1808) Nova Ponente BOLZANO Appiano Passo della Mendola (m. 1363) Fondo Malè Dimaro FOLGARIDA MADONNA DI CAMPIGLIO (m. 1522)

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SPECIALE MONDO AGRICOLO speciale a cura della redazione

Italia, senza interventi a rischio l’80% dei comuni e 150mila imprese agricole Cia-Agricoltori Italiani ha lanciato un progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio nazionale. Un vero e proprio Ordine del giorno in cinque mossepresentato in occasione dell’Assemblea nazionale

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ra maltempo, calamità naturali, dissesto idrogeologico e fauna selvatica, non prevenire è già costato all’Italia oltre 20 miliardi di euro negli ultimi dieci anni. Ancora oggi, quasi 7.000 comuni e 150.000 imprese agricole sono esposti a rischi ambientali. L’incuria e la cementificazione senza regole continua a bruciare 14 ettari di terreno coltivabile al giorno e più di 6 milioni di cittadini risiedono in aree soggette a frane

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e alluvioni. Questi i dati allarmanti (vedi focus) che hanno spinto Cia-Agricoltori Italiani a lanciare un progetto di manutenzione infrastrutturale del territorio nazionale. Un vero e proprio Ordine del giorno in cinque mosse presentato in occasione dell’Assemblea nazionale. Quasi duemila imprenditori agricoli, provenienti da tutte le regioni italiane, si sono riuniti nella capitale per chiedere a gran voce l’attuazione di quello che il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, ha definito un “atto sto-


SPECIALE MONDO AGRICOLO speciale a cura della redazione rico”, ovvero un intervento straordinario di tutela, manutenzione e gestione sostenibile del Paese, recuperando gli enormi ritardi infrastrutturali e puntando sulla centralità dell’agricoltura. Obiettivo finale è la costruzione di un grande piano agro-industriale che potrebbe creare fino a

100 mila nuovi posti di lavoro generando Pil e ricchezza. “La parola d’ordine deve essere prevenzione, non più emergenza -ha spiegato Scanavino- basta azioni spot nate a seguito dell’ultima tragedia. Nel nostro progetto, che vogliamo sottoporre da oggi a Istituzioni nazionali e locali, ci sono le linee guida per un reale cambio di marcia”. Si parte dall’immediata messa in sicurezza dei territori più a rischio e da un’attenta programmazione per il futuro, che deve partire dalle aree interne. Urgenti, poi, reali politiche di governance del territorio: dallo sviluppo di verde urbano e bioedilizia alla valorizzazione del presidio degli agricoltori, lavorando per contrastare il consumo di suolo, l’abbandono e lo spopolamento delle aree rurali e marginali, e salvaguardando il patrimonio boschivo. Occorre, quindi, favorire reti d’impresa territoriali, mettendo in sinergia agricoltura, commercio, logistica, turismo, enti locali e cittadini, in un’ottica di sistema integrato su misura. Inoltre, non è più rinviabile un nuovo e più efficace piano di intervento sulla questione fauna selvatica, che superi la normativa vigente, tanto più che danni e pericoli hanno assunto una dimensione insostenibile anche in termini di sicurezza nazionale. Infine, se ben orientate, le risorse della nuova Pac potrebbero concorrere al rilancio delle comunità e delle economie locali, mettendo assieme Fondi strutturali Ue, misure di sostegno, incentivi e programmi di infrastrutturazione del territorio. “Questo è il contributo degli Agricoltori Italiani per il Paese che vogliamo -ha detto il presidente Cia in Assemblea-. Territorio, infrastrutture e innovazione sono i tre asset su cui investire risorse e costruire politiche di sviluppo, da subito, mettendo in rete governo, regioni, comuni ed enti locali, con le altre risorse socio-economiche dei territori -ha concluso Scanavino- e valorizzando il ruolo essenziale dell’agricoltura”.

IL RISCHIO IDROGEOLOGICO - Frane, alluvioni, smottamenti e piene. L’Italia ha il triste primato in Europa di Paese a maggior rischio idrogeologico, un pericolo che riguarda 6.633 comuni, ovvero l’82% del totale, e quasi il 20% delle imprese, con punte più alte in regioni come Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata, Calabria. Eppure, a dispetto di questa altissima criticità, ancora non si riconosce pienamente il ruolo degli agricoltori come manutentori del Paese. I terreni coltivati, infatti, insieme a quelli boschivi, giocano un ruolo essenziale per stabilizzare e consolidare i versanti e per trattenere le sponde dei fiumi, grazie anche alla capacità di assorbimento e di riduzione dei tempi di corrivazione, aiutando così a scongiurare frane e cedimenti del terreno -ricorda Cia-. Ogni forma di coltivazione obbliga a un corretto regime delle acque e questo comporta una sensibile diminuzione dell’esposizione dei versanti al rischio di smottamenti e dei fondovalle al pericolo di allagamenti. Senza l’opera di presidio e cura del territorio da parte degli agricoltori, si lascia spazio al degrado e all’abbandono, soprattutto nelle aree interne e marginali, e questo aumenta il rischio di danni all’ambiente e alle persone.

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SPECIALE MONDO AGRICOLO speciale a cura della redazione IL CONSUMO DI SUOLO - La cementificazione costante e non sempre regolamentata ha già cancellato negli ultimi vent’anni oltre 2 milioni di ettari di terreno agricolo; un processo spesso neppure accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque. Solo nel 2017, secondo gli ultimi dati, il consumo di suolo agricolo ha interessato altri 5.400 ettari di territorio nazionale, con un potenziale valore commerciale perso di circa 216 milioni di euro. Si è alimentata l’incuria e, senza un “monitoraggio” agricolo, la manutenzione spesso è saltata. Per questo Cia insiste per un deciso passo avanti, approvando finalmente la legge contro il consumo di suolo, in ballo dal 2012. GLI ANIMALI SELVATICI - Il problema in Italia è ancora fuori controllo e crea danni milionari all’agricoltura, oltre a minacciare la sicurezza dei cittadini. Solo per citare alcuni esempi, la media annua delle domande di indennizzi per i danni da fauna selvatica supera i 2 milioni di euro in Toscana ed Emilia-Romagna e arriva a oltre 1 milione nelle Marche e in Umbria. E ancora, ogni anno, solo nelle regioni dell’arco appenninico, dalla Calabria alla Liguria, gli animali selvatici uccidono dalle 2.000 alle 2.500 pecore. Ecco perché, secondo Cia, è urgente che le Istituzioni intervengano, modificando la legge

quadro datata 1992 che regola la materia, riformando gli ambiti territoriali venatori e superando il regime del de minimis nel rimborso dei danni che, di fatto, paralizza il sistema dei rimborsi per gli agricoltori. Soprattutto, oggi occorre introdurre il concetto di “corretta gestione” accanto a quello di protezione, parlando di carichi sostenibili di specie animali nei diversi territori e ambienti, tenendo conto degli aspetti naturali, ma anche produttivi e turistici.

Il crac Parmalat.

E un giorno l’Italia resto' senza latte

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a società di Calisto Tanzi, cresciuta all'ombra della Dc e di De Mita vantava una liquidità di 3,5 miliardi (inesistente) ma continuava a emettere bond per ripagare i debiti. E 15 anni fa sembrava "too big to fail". Ma l'8 dicembre 2003 il default Milano. Era andata bene per una ventina d'anni, ma quando alla fine del 2002 il mer-

cato e la stampa hanno cercato di capire cosa ci fosse veramente dentro i conti della Parmalat, il castello di carte costruito da Calisto Tanzi e dal suo braccio destro, Fausto Tonna, è crollato miseramente. Trascinando con sé il risparmio di 80mila tra obbligazionisti e azionisti. Il marchio Parmalat, ora a 15 anni dal default in mano alla francese Lactalis, godeva di grande credibilità.

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SPECIALE TRASPORTI speciale a cura della redazione

Il nuovo bando UE dedicato alle soluzioni intelligenti include trasporti e logistica

L’

Unione Europea stanzia 122 milioni a chi offre progetti innovativi per il settore logistico e delle infrastrutture per i trasporti L’Unione Europea ha aperto un bando dedicato all’eco-sostenibilità e alle soluzioni intelligenti che riguardano, tra gli altri, il settore logistico e delle infrastrutture per i trasporti, con lo scopo di creare una rete europea di trasporti smart in modo da usufruire al meglio di tutti i vantaggi che le tecnologie più moderne sono in grado di offrire. Gli ambiti a cui si rivolgono le call sono molteplici: dalla logistica all’aerodinamica fino alla sicurezza nei trasporti, ad esempio attraverso l’applicazione di speciali droni. In più sarà presente una call dedicata ai trasporti con mezzi d’acqua. L’apertura del bando si è tenuta lo scorso 5 settembre. I fondi stanziati ammontano a 430 milioni di euro,

dei quali 122 milioni sono destinati ai trasporti e alla logistica, con un tasso di finanziamento UE che può variare dal 70 a 100%. I destinatari del bando sono imprese o liberi professionisti, risiedenti negli Stati membri o in paesi associati a Horizon 2020. Per quanto concerne il settore logistico e dei trasporti, i candidati possono presentare domanda entro il 16 gennaio 2019, allegando una proposta di progetto. In caso di esito positivo, è prevista una seconda fase di selezione, che include la presentazione completa del progetto, con termine il 12 settembre 2019.

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

scenari sostenibili debba essere dettato anche da motivi di convenienza economica o dalla generazione di opportunità di business, che affincano l’ottenimento di benefici ambientali e sociali. A differenza dell’Economia Lineare, dove il flusso di materiali avviene in maniera sequenziale e mette sotto pressione le risorse naturali e conferisce ingenti quantità di risorse in discarica, nell’Economia Circolare il concetto di rifiuto semplicemente non esiste. Abilitando tutta una serie di ricircoli interni (parte superiore della Figura 1), il focus trasla dalla massimizzazione del “flusso” (vendita dei prodotti finiti) alla valorizzazione dello “stock” (mantenimento dei materiali, componenti e prodotti alla loro massima utilità e valore). All’atto pratico, si realizzano 5 tipi di “ricircoli”: 1. Prolungamento della vita utile dei prodotti finiti, attraverso l’erogazione di servizi di assistenza, riparazione e manutenzione;

2. Massimizzazione dell’utilizzo e dello sfruttamento della base installata di prodotti finiti, mediante la fornitura di servizi avanzati (sharing, pay per use, ) in grado di spostare il focus dal consumo del prodotto all’utilizzo dello stesso; 3. Introduzione di più cicli di utilizzo dei prodotti finiti, attraverso la raccolta a fine utilizzo, l’eventuale ricondizionamento e la redistribuzione verso lo stesso utilizzatore oppure verso altre classi di clienti); 4. Promozione di più cicli di utilizzo dei componenti, mediante la raccolta a fine utilizzo del prodotto finito, la sua scomposizione (disassemblaggio) in singoli componenti e il loro riutilizzo come parti di ricambio e/o come “materie prime seconde” (fase di riassemblaggio); 5. Promozione di più cicli di utilizzo dei materiali, attraverso tecniche di riciclaggio, ma solamente dopo aver sfruttato i ricircoli più interni.

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STORIE D’IMPRESA rubrica a cura della redazione

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nauguriamo la rubrica dedicata alle storie di successo di imprenditori ed artigiani con Tami, azienda che produce arredi industriali, fondata 30 anni fa a Vertova (Bg) da Aurelio Tiraboschi. Dall’esperienza acquisita come artigiano nei montaggi industriali, Tiraboschi intraprende la strada della progettazione e produzione di strutture su misura in metallo quali soppalchi, tettoie e scale.

incostante crescita. Ciò anche grazie ad una conduzione aziendale a livello famigliare, che vede impegnati in azienda anche Emanuela, la moglie del titolare, Fabrizio fratello del titolare, i giovani figli Davide, 31 anni (area commerciale) e Alessio, 28 (nello sviluppo commesse per la produzione). Tra i clienti più prestigiosi Tami annovera Ca’ Del Bosco, Absolute Yachts e Bticino.

Tami, arredamenti industriali da 30 e Lode «Sono state e continuano ad essere tante le soddisfazioni - sottolinea il titolare - anche se il lavoro è diventato più complesso per via della burocrazia legata al rispetto delle regole antisismiche che ci impongono a livello tecnico tempi di messa in produzione più lunghi». Tami, grazie ad un’organizzazione ottimale ha superato brillantemente i tempi duri della recente crisi economica, tanto che il suo volume d’affari è

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

CONNEXT:

partecipate al 1o evento di partenariato industriale a Milano

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l 7-8 febbraio 2019 Confindustria, in collaborazione con Assolombarda, organizzerà CONNEXT, il primo evento nazionale di partenariato industriale a Milano. Sarà un momento unico di costruzione di valore, con un forte focus sula capacità di Confindustria di mettere in connessione e offrire alle imprese visione e occasioni di crescita attreverso il networking e il business. CONNEXT vuole essere una grande business community in cui le imprese saranno protagoniste di B2B, spe-

ed pitching, showcase di progetti innovativi e momenti di confronto dedicati alla crescita del sistema imprenditoriale italiano. L'evento avrà due dimensioni: una espositiva al MICO, articolata nelle due giornate del 7 e 8 febbraio 2019, e una digitale grazie al Marketplace appositamente realizzato che consentirà di interagire con le imprese presenti, creare le agente B2B, programmare workshop, seminari, incontri.

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

Fattura elettronica: a cosa serve e come funziona Dal 1° luglio via alla fatturazione elettronica per carburante e subappalti PA, da gennaio i privati Fattura cartacea addio? A partire dal primo gennaio 2019 si passerà a quella elettronica.

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uindi emissione, trasmissione e conservazione avverranno per via digitale. Questa tipologia di fatturazione interessa privati, fornitori, o chi si occupa di fare da intermediario e le Pubbliche Amministrazioni. Per le PA il codice è univoco ed è strutturato in maniera da essere formato sia

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da numeri che da lettere e si chiama codice ufficio per la fatturazione elettronica. Questo numero va inserito nella documentazione insieme ad altri dati come Partita Iva, indirizzo e data. La fattura deve riportare anche la firma digitale di chi la emette. E se la data che segna l’inizio di questo nuovo percorso per tutti i contribuenti di tipo privato è prevista per l’inizio del prossimo anno, dal primo luglio di quest’anno si parte con le cessioni di carburante e i subappalti della pubblica amministrazione. Il SDI (Sistema di Interscambio) è quello che gestisce


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione di fatto la parte elettronica. In questa fase vengono verificati i dati e il formato della documentazione, se non supera il controllo verrà mandata al mittente una “ricevuta di scarto”. Se invece tutto è stato inserito nella maniera corretta si procederà con l’invio al destinatario, che dopo ulteriori verifiche, potrà procedere con il pagamento. La fattura elettronica può arrivare su posta certificata, servizi web creati appositamente oppure anche con altri sistemi. Doppio lo scopo che si vuole perseguire con questa nuova fatturazione: se da una parte l’obiettivo è semplificare, dall’altra si cerca anche di contrastare l’evasione fiscale. Il sistema è gratuito: si trova sia sul web che attraverso un’app apposita che permette di produrre la fattura, ma anche trovare gli altri dati necessari. Infatti tramite questi servizi si potranno acquisire “in automatico” i dati identificativi del cessionario e l’indirizzo telematico tramite un apposito QR – code. Quest’ultimo sarà a disposizione di tutte le Partite Iva in un’apposita area del sito dell’Agenzia delle Entrate. Inoltre le fatture potranno essere conservate su uno spazio creato ad hoc dall’Agenzia. Inoltre chi applica il regime forfettario o quello di vantaggio è esonerato dall’obbligo di emettere fatturazione elettronica. Il recapito sarà “semplificato” per i consumatori finali e soggetti Iva che rientrano nei regimi agevolati: il file sarà a disposizione in un’apposita area web riservata dell’Agenzia delle Entrate.

Fattura elettronica: mini guida in 10 punti

Addio al formato cartaceo, ma non per tutti. Ecco tutto ciò che occorre sapere sulla e-fattura, tra obblighi ed esenzioni In merito al nuovo sistema esistono però ancora alcuni dubbi. È bene dunque analizzare nello specifico i cambiamenti che la e-fattura porterà nel concreto, dalle operazioni con la pubblica amministrazione a quelle tra soggetti provvisti di partita Iva:

mente se inviarla in tale formato o in versione cartacea. Non è consentito, allo stato attuale, emettere fattura elettronica indirizzata a un soggetto non residente in Italia, che sia un soggetto singolo o un’azienda. Nel caso in cui un soggetto escluso dall’obbligo si ritrovi a fronteggiare la richiesta di una fattura elettronica, potrà decidere liberamente di produrla o meno. Lo Stato concede a tali soggetti la facoltà di emissione, pur non costringendo all’abbandono del supporto cartaceo. Il procedimento di sostituzione del vecchio sistema di fatturazione è atto a cancellare la dipendenza dal supporto cartaceo. Sarà tuttavia possibile richiedere una copia cartacea della fattura originale elettronica. Sarà possibile delegare un professionista abilitato ai servizi fiscali per l’emissione e conservazione delle fatture elettroniche, qualora il soggetto richiedente abbia l’obbligo di passare all’e-fattura. Tale procedimento potrà avvenire online, attraverso i servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate. In alternativa si potrà presentare un modulo presso un Ufficio territoriale. Un soggetto con obbligo di fattura elettronica potrà rivolgersi al servizio “Fatture e corrispettivi”, offerto gratuitamente dall’Agenzia delle Entrate. Non sarà prevista alcuna modifica sui tempi per le registrazioni e i versamenti Ivacon le fatture elettroniche. I termini d’emissione dei documenti restano quelli fissati in precedenza. La fattura elettronica risulta emessa nella data indicata dall’utente o azienda sulla stessa. La data apposta dovrà corrispondere al momento dell’effettuazione dell’operazione. Qualora il sistema dovesse inviare un messaggio di ‘scarto’ (tale comunicazione può avvenire entro 5 giorni dall’emissione), la fattura risulterà non emessa. Entro i 5 giorni successivi al messaggio si potrà procedere all’invio di una nuova fattura, con medesimo numero e data. Se questa soluzione non fosse consentita, si emetterà un nuovo documento con altra numerazione e data.

A partire dall’1 gennaio 2019 l’utilizzo della fattura elettronica, o e-fattura, diventerà obbligatorio. Che si tratti di operazioni legate alla pubblica amministrazione o tra soggetti con partita Iva. Non farà differenza che questi siano singoli soggetti o imprese. La e-fattura dovrà essere utilizzata anche per operazioni con soggetti privi di partita Iva, anche se il sistema prevede alcune eccezioni. Chiunque sia in possesso di partita Iva, rientrando però nel regime dei “minimi” o in quello “forfettario”, sarà esonerato dall’obbligo. Potrà dunque ricevere una fattura elettronica ma decidere libera-

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SPECIALE TRASPORTI speciale a cura della redazione

Trasporti eccezionali: probabile

reintroduzione del vincolo sul pezzo unico indivisibile

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potesi di modifica del Codice della Strada da parte del Governo, con pesanti conseguenze per molti operatori. Il tavolo di confronto al Ministero dei Trasporti, previsto nel periodo compreso tra fine settembre e inizio ottobre, vedrà affrontare molti temi riguardanti il settore dei trasporti, tra cui l’intenzione del Governo di introdurre un nuovo disegno di legge che modifichi il Codice della Strada, cancellando la deroga per quanto riguarda il vincolo del “pezzo unico indivisibile”. La modifica del Codice della Strada Questa deroga è stata inserita nel Codice della Strada circa vent’anni fa, e grazie ad essa alcuni settori merceologici possono beneficiare del trasporto eccezionale di diversi colli singoli, con peso complessivo che superi le 30 tonnellate, in un unico tragitto, col beneficio di ridurre il numero di veicoli da impiegare, e il conseguente abbattimento delle tempistiche e dei costi. Nel caso in cui la deroga venga cancellata, i pezzi unici entro le 30 tonnellate dovranno essere trasportati in

modo ordinario, quindi su più veicoli che non superino le 44 tonnellate. Inoltre, secondo quanto dichiarato dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, non solo è necessario “tornare alla norma originaria del Codice della Strada sul pezzo unico indivisibile”, ma è anche opportuno valutare un’eventuale “riduzione del limite di tonnellaggio per i trasporti che non prevedono un unico pezzo”. Le problematiche che ne conseguirebbero Non sono dello stesso avviso, invece, molti operatori dei settori merceologici che, più di altri, usufruiscono dei trasporti eccezionali per il trasferimento di più merci insieme. La loro preoccupazione è data dal fatto che, in questo modo, subirebbero innanzitutto un danno economico, a causa dell’impiego di un numero superiore di veicoli e al conseguente aumento dei prezzi dovuto alla sovrabbondante richiesta di servizi; in più, l’aumento di camion in circolazione causerebbe ulteriori problemi ambientali, nonché disagi per la viabilità urbana e autostradale.

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1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

POVERTA',

oltre mezzo milione di persone non si puo' permettere i farmaci La spesa dal dentista diventa un indicatore di poverta': solo 2,3 euro al mese per gli indigenti, 24,8 per gli altri.

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iù di un povero su dieci non si può permettere le cure mediche e i farmaci, 539.000 persone che restano ai margini anche del più elementare sistema di cura. E' il dato principe che emerge dal Rapporto 2018 - Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato, con il contributo incondizionato di IBSA, dall'Osservatorio Donazione Farmaci (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).

Un documento presentato presso la sede di AIFA che mette in evidenza come il dato dell'esclusione dalle cure sia in realtà in contrasto con la crescente richiesta di farmaci, aumentata del 22% nel quinquennio 2013-2018. "Servono soprattutto farmaci per il sistema nervoso (32%), l'apparato muscolo-scheletrico (16%), il tratto alimentare e metabolico (13,4%), l'apparato respiratorio (8,7%) e le patologie dermatologiche (6,3%)", dice la ricerca.

A fronte della crescita di richiesta, "anche quest'anno, inoltre, più 13 milioni di persone hanno limitato le spese per visite e accertamenti". I ricercatori sostengono che "a causa di spese più urgenti (perché non rinviabili), le famiglie povere destinano alla salute solo il 2,54% della propria spesa totale, contro il 4,49% delle famiglie non povere. In particolare, possono spendere solo 117 euro l'anno (con un aggravio di 11 euro in più rispetto all'anno precedente), mentre il resto delle persone può spendere 703 euro l'anno per curarsi (+8 euro rispetto all'anno precedente)". Nei nuclei indigenti, con 12,3 euro al mese oltre la metà del portafoglio sanitario si svuota in farmacia, mentre negli altri nuclei si investe maggiormente in prevenzione. "In tal senso, è particolarmente sintomatica le spesa delle persone in stato di indigenza per i servizi odontoiatrici: 2,35 euro mensili, contro 24,83 euro del resto della popolazione. Non è un caso che la cattiva condizione del cavo orale sia diventato un indicatore dello stato di povertà (economica e culturale)". In generale, come si è visto sono molti milioni gli individui che tagliano la spesa sanitaria. In un momento storico in cui dovrebbe avvenire il contrario, perché i dati ufficiali "indicano una progressiva divaricazione tra la spesa pubblica (in riduzione) e quella privata (in aumento). In particolare, la quota di spesa per assistenza farmaceutica non sostenuta dal Servizio Sanitario Nazionale e a carico totale delle famiglie sfiora il record storico, passando al 40,6% rispetto al 37,3% dell'anno precedente".

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E-commerce, Natale 2018 nella storia: lo smartphone battera' pc e tablet Per la prima volta nella storia, prevede Salesforce, la maggioranza di visite e acquisti sui portali e-commerce avverra' da smartphone. Instagram sara' il re dei social, nuovo record in vista per il Black Friday. Tra i protagonisti spunta anche l’intelligenza artificiale

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Natale il maggior numero di ordini e visite ai siti e-commerce verrà effettuato da smartphone rispetto a qualsiasi altro tipo di dispositivo. È un sorpasso storico quello previsto dal rapporto sulle previsioni di shopping natalizio 2018, elaborato dal colosso della customer relationship ma-

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nagement Salesforce analizzando il comportamento d’acquisto di 500 milioni di consumatori in 53 paesi del mondo e miliardi di transazioni, e pubblicato in anteprima esclusiva da OsservaItalia. E non è tutto perché tra i risultati spicca anche il fatturato proveniente dal commercio elettronico, che crescerà ulteriormente soprattutto grazie alle raccomandazioni d’acqui-


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione sto generate dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Dal rapporto che sarà presentato nel corso di Shopper First, l’evento organizzato da Salesforce Italia mercoledì 24 ottobre 2018 presso la Torre Allianz a Milano, emergono diversi trend meritevoli di attenzione. Ad esempio, si certifica che negli ultimi tempi han-

no preso definitivamente piede anche in Europa i fenomeni statunitensi del Black Friday e del Cyber Monday, il venerdì e il lunedì successivi al giorno del Ringraziamento che negli Stati Uniti danno il via alla stagione degli acquisti natalizi. Quest’anno la cosiddetta “Cyber Week”, ossia l’intera settimana che precede il “lunedì cibernetico” tradizionalmente dedicato agli sconti online, varrà secondo le stime di Salesforce il 40% di tutte le entrate e-commerce dell’intera stagione natalizia a livello globale. Il Black Friday sarà ancora una volta la migliore giornata glo-

bale dello shopping online, conquistando da solo il 10% di tutte le entrate della stagione festiva, mentre il Cyber Monday rappresenterà l’8% delle vendite. Ma come accennato l’indicazione più clamorosa emersa dal report è un’altra. Per la prima volta, infatti, gli acquisti da smartphone supereranno quelli da pc e da tablet: il 46% di tutti gli ordini sarà concluso via smartphone contro il 44% da computer e il 9% dei tablet. In generale, il mobile sarà responsabile del 68% di tutto il traffico e-commerce della stagione, altro massimo storico (+19% rispetto all’anno scorso). È previsto il picco di traffico da mobile nel giorno della vigilia di Natale, quando i consumatori ricorreranno ai loro smartphone, andando a rappresentare il 72% delle visite totali ai portali di e-commerce e facendo registrare il 54% degli ordini per l’intera giornata. La spedizione gratuita sarà un must per l’intera stagione: il 72% di tutti gli ordini verrà effettuato ricorrendo a questa modalità di spedizione, registrando un sensibile aumento rispetto all’anno scorso. La vera grande novità dello shopping natalizio di quest’anno sarà Instagram, canale social in ascesa per il traffico digitale dei siti di e-commerce. La piattaforma di social network fotografico registrerà un aumento del traffico del 51% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre Facebook subirà un calo del 7%. Nel periodo natalizio, il traffico e-commerce generato dai social supererà il 5%, registrando un aumento del 17% rispetto all’anno scorso. Altro spunto piuttosto interessante è quello sul dominio dei suggerimenti d’acquisto generati dall’intelligenza artificiale, le cui rispettive entrate aumenteranno del 25% rispetto alla stagione invernale 2017. In totale, stima Salesforce, i consigli elaborati dall’intelligenza artificiale saranno responsabili del 35% delle vendite totali.

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L'impero di Amazon non ammazza il mercato, soprattutto nel food

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edati gli impulsi allo shopping compulsivo del Black Friday, una riflessione sulla potenza di fuoco del big dell’e-commerce, alias Amazon, ci vuole. Diamo un’occhiata alle performance sul mercato americano dove il big è di casa. Secondo una ricerca condotta da Hitwise, piattaforma di marketing digitale e analisi predittiva anglosassone, le categorie dove Amazon si è mostrato più forte nei primi otto mesi dell’anno, Prime Day incluso (Prime Day è il Black Friday estivo), sono: libri, casa e giardinaggio e elettronica di consumo.

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In particolare, le categorie in più forte crescita sono: la casa, lo sport e l’abbigliamento, tenuto conto che alcune categorie, come il giardinaggio, sono stagionali, vediamo l’abbigliamento “basico” e di prezzo è in ascesa (a spese di Wal-Mart per il momento), ma cominciano a far capolino anche le ricerche per brand. Il food invece non cresce anzi, al contrario, mostra segni di sofferenza, a dispetto dell’acquisizione di Whole Foods. Nelle categorie in cui è più forte, il primo prezzo impera, infatti, Amazon Basic è in cima alla classifica delle vendite, ma si difende bene anche il marchio Amazon e così,


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione se in casa e giardini al secondo e terzo posto troviamo Black & Decker e OXO, nell’elettronica il secondo posto è della marca Amazon e solo al terzo troviamo Samsung. L’abbigliamento, invece, vede primeggiare Hanes, un classico dell’intimo, seguito da Fruit of the Loom e, con una quota che solo è la metà del secondo classificato, arriva Amazon Essential. Come tutti retailer, Amazon sta premendo l’acceleratore sulla sua marca e così siamo ormai a più di 60 private label, un numero che continua a crescere, nel mese di giugno (mese in cui c’è stato il Prime day) praticamente tutte le categorie sono state dominate dalla marca Amazon, che sta guardando ad ampliare la sua offerta nella fascia premium. Che cosa cercano i clienti su Amazon? Guardando all’abbigliamento, area in cui sembrerebbe abbia tutta l’intenzione di espandersi, Hitwise analizza il mese di giugno, al primo posto troviamo le scarpe, seguite da calze e bermuda, poi sandali da donna e vestiti estivi, sempre al femminile, al settimo posto compare la prima marca Vans, all’ottavo Birkenstock, al 12 Adidas e al 17esimo e al 19esimo rispettivamente Nike e Crocs. Un interessante punto di vista che potrebbe aiutare le aziende che vogliono aprire su Amazon a scegliere su quali prodotti puntare e ai retailer, che vogliono competere, quali item mettere in risalto. Amazon ucciderà il mercato? Non sembra proprio, anche negli stati Uniti chi come Target ha saputo sfruttare l’effetto alone del Prime Day è cresciuto del 133% delle visite totali, le vendite sono più che raddoppiate rispetto ad un giorno normale, e l’indice di conversione è aumentato del 167%, al contrario, Home Depot che ha visto le visite diminuire dell’8%, così come gli acquisti del 12% e persino l’indice di conversione è diminuito del 4%. Certo è che, al momento, Amazon ha quasi la metà dello share in quanto a numero di visite (44%) su tutto il panorama americano e al secondo posto Wal-Mart con il 9,2%, numeri che dicono tuto, soprattutto se pensiamo che, se dalle visite passiamo alle transazioni online, il 76% sono passate da Amazon e il restante 24% dal resto dei siti online, ancora una volta Wal-Mart è secondo con un 5.4. come direbbero gli americani … peanuts. Il futuro? Giudicando dalle recenti (e tante acquisizioni) tra giugno 2017 e giugno 2018, tra cui Whole Foods per 13,7 miliardi di dollari, possiamo dedurre che, oltre al food, gli obiettivi variano dalla smart home (con Blink e Ring), alla farmacia con PillPack, acquisizione del giugno 2018 per 1 miliardo di dollari.

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Brescia, una citta' che cambia I grandi poli produttivi degli anni Settanta e Ottanta hanno lasciato spazio alle Pmi con un elevato tasso d’innovazione. Ma anche agricoltura e turismo assumono ruoli da protagonisti per garantire una diversificazione del tessuto economico.

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industria la fa sempre da protagonista, ma ha cambiato volto, con i grandi poli produttivi degli anni Settanta e Ottanta che hanno lasciato spazio a un reticolato di Pmi caratterizzate da un elevato tasso d’innovazione. Di pari passo, l’agricoltura e il turismo progressivamente assumono rilievo a garantire una diversificazione del tessuto economico. Quella di Brescia è una delle più ricche realtà imprenditoriali della Penisola. Un territorio che cresce dal punto di vista economico, ma che si trova a fronteggiare – come altri – un trend di crescente polarizzazione. Temi che verranno analizzati nel corso del Grande Viaggio di Conad, che fa tappa in città fino a sabato. Evoluzione in corso. La fabbricazione di prodotti in metallo conta sul territorio più di 44mila addetti, ai quali vanno aggiunti gli oltre 17mila della metallurgia. Complessivamente l’occupazione nel comparto pesa per il 41% dell’industria manifatturiera, con una forte componente artigiana.Sono 404 le imprese locali proprietà estera, l’1,8% del totale (in Lombardia si arriva al 5,5%, a Bergamo al 37,8%), 441 quelle che controllano imprese all’estero. La forza dell’agricoltura. Non mancano comunque eccellenze in altri comparti, a partire dall’agroalimentare e vitivinicolo. Brescia è la prima provincia agricola d’Italia per Pil: in queste zone sta crescendo a ritmi

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sostenuti il settore della IV Gamma (verdure e gli ortofrutticoli freschi che, dopo la raccolta, vengono sottoposti a processi tecnologici di minima entità finalizzati a garantirne la sicurezza igienica). Tra gli altri, hanno sede le imprese del FranciaCorta: 17,4 milioni di bottiglie vendute nel 2016, di cui 1,7 all’estero, per un valore export attorno ai 25 milioni di euro. Come dire che ogni abitante della Franciacorta esporta 10 bottiglie di vino all’anno. La spinta del turismo. Anche il turismo rappresenta una voce importante nell’economia locale: il 23% degli occupati della provincia opera nel settore e lo storico di arrivi e presenze mostra un trend di crescita. Circa 7,1 milioni sono le presenze registrate nel 2016 dai comuni bresciani che si affacciano sul lago di Garda, 7,7 il numero di presenze per abitante in tutta la provincia. Polarizzazione della ricchezza. Dal punto di vista economico, la provincia gode di buona salute. Nel 2017 il tasso di crescita del valore aggiunto è cresciuto dell’ 1,9% rispetto all’anno precedente, più di quello regionale (1,8) e quello nazionale (1,5). Di contro, Brescia si presenta come un comune ricco, ma con una distribuzione del reddito più polarizzata rispetto ad altre città. Il reddito medio per contribuente è di 25mila euro, sopra la media della Lombardia, ma il 38,2% della popolazione dichiara un reddito sotto i 15 mila euro, mentre risulta alto il dato (4,2%) di chi dichiara più di 75mila euro.


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

Unioncamere, fino a tre milioni di posti di lavoro nei prossimi 5 anni Ma potrebbero essere anche meno se la crescita non riprendesse slancio. Digital trasformation ed ecosostenibilita' assorbiranno un terzo delle nuove entrate. Seguono sanita' e istruzione. Ipotesi costruita sulla fuoriuscita dei baby boomer.

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e tutto andrà bene nei prossimi 5 anni, tra il 2019 e il 2023, il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di nuovi occupati Quanti? Tra i 2,5 e i 3,2 milioni, tutti da inserire sia nel settore pubblico che in quello privato. Certo se tutto filerà liscio come l'olio. Se la fermata dell'economia sarà solo momentanea e già dal prossimo trimestre il Pil ricomincerà a crescere. Se le esportazioni prenderanno il volo. Se, come prevede lo studio di Unioncamere-Anpal, da cui i dati sono tratti, andare in pensione con quota 100 si avvererà, come vorrebbe il governo. E sì perché le previsioni dei nuovi posto di lavoro che variano da un minimo di 2,5 milioni a un massimo di 3,3 sono costruite prevedendo l'applicazione di quota 100 e su due ipotesi di crescita dell'economia. La prima, più favorevole è basata su un aumento del Pil come previsto dal governo nel documento di economia e finanza, la seconda più pessimista è la previsione di crescita del Pil italiano fatta a ottobre dal Fondo monetario internazionale. Due dati che non combaciano affatto. Unioncamera attraverso il sitema Excelsior monitora da tempo le necessità occupazionali delle imprese e della Pubblica amministrazione, valutando però non solo i numeri, ma anche le necessità dei vari settori produttivi in relazione agli andamenti di mercato. Non solo. Oltre i tre quarti del fabbisogno è collegato al naturale turnover occupazionale (con una previsione compresa tra 2,1 milioni e 2,3 milioni). Iniziano ad andare in pensione i baby boomer. Guardando le somme dunque le entrate nel mondo del lavoro dovute alla crescita economica saranno meno. Crescita che tra l'altro per ora sembra essersi fermata. E se anche ripartisse, come ci si augura non sarà uguale per tutti i settori. Comunque con lo scenario peggiore i lavoratori necessari saranno oltre 2milioni e mezzo (di cui 2.115.300 sostituiranno chi uscirà dal mercato), contro gli i 3milioni e 175mila dello scenario più positivo (con 2milioni e 265mila pensionamenti). E', tra l'altro una prvisione a medio termine,

cinque anni.Una cosa sembra comunque certa: a trainare la domanda complessiva di lavoro nel prossimo futuro saranno la “rivoluzione digitale” (Big data, Intelligenza artificiale, Internet of Things) l'“ecosostenibilità”, che assorbiranno il il 30% del fabbisogno occupazionale delle imprese nei prossimi 5 anni. Tra i settori produttivi quelli che assorbiranno più forza lavoro saranno i settori dei servizi alle imprese, seguiti da sanità e istruzione. L'industria manifatturiera assorbirà tra le 332mila e le 471unità, a seconda della crescità economica, ma non è detto che la domanda di tecnici specializzati sia coperta dall'offerta. Tecnici e specializzati mancano. E le differenze tra gli scenari (più o meno favorevoli) che da qui al 2013 determinano una forbice di fabbisogno di circa 700mila occupati nel quinquennio, dipendono essenzialmente dagli andamenti del PIL e delle esportazioni che si verificheranno in Italia e sui mercati internazionali nei prossimi anni e dagli effetti delle politiche economiche. A livello di settori produttivi quelli che assorbiranno più forza lavoro saranno i settori dei servizi alle imprese, seguiti da sanità e istruzione. Sarà il Nord ovest ad assorbire la maggior parte della forza lavoro, seguito dal Nord Est, Centro e Sud e Isole. Sempre che i pensionandi vengano sostituiti tutti, cosa cui in pochi credono.

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REDAZIONALE rubrica a cura della redazione

Studi odontoiatrici Sfp sinonimo di capacita’, voglia di fare e innovazione Carico immediato, interventi senza dolore, protesi fisse in tempi brevi e porre sempre al centro il paziente e le sue esigenze, nel lavoro del Dottor Saverio Ferrari Parabita

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ntraprendente e istrionico il Dottor Saverio Ferrari Parabita è tra i professionisti del settore odontoiatrico più conosciuti e stimati a Brescia. Originario di San Remo, dopo la laurea fa pratica nel reparto di chirurgia Maxillo Facciale al San Raffaele di Milano. Oltre ad affinare le sue capacità con le metodiche ricostruttive a seguito di traumi e malattie oncologiche si avvicina all’implantologia dentale fino ad arrivare ad essere tra i primi e tra i maggiori esperti in Italia nella tecnica del carico immediato. Il Dottor Parabita sin dagli Anni ‘90 è protagonista di diversi congressi anche all’estero, dove spesso è chiamato sul palco quale relatore. Presso l’Università di Chieti, inoltre, tiene un corso di implantologia elettrosaldata. L’obiettivo perseguito da questo stimato professionista è ben chiaro: fare in modo che, senza dolore ed in tempi brevi, il paziente possa riacquistare la corretta masticazione ed il miglior sorriso. Non solo carico immediato “tradizionale”, con in genere quattro impianti a sostenere un’intera arcata dentale, ma anche impianti zigomatici, ed impianti pterigoidei con i quali si riescono a risolvere alcuni tra i più seri casi di atrofia ossea. Con queste tecniche il paziente ottiene una protesi

provvisoria con cui masticare e parlare senza difficoltà già poche ore dopo l’intervento e nel giro di pochi mesi una volta stabilizzati gli impianti, la protesi definitiva. Di recente lo Studio Parabita è anche diventato il Centro di Riferimento di Brescia e provincia per Eagle GridTM, l’innovativa griglia in titanio che risolve i casi più gravi di mancanza d’osso per l’inserimento di impianti, restituendo a chi non poteva fare a meno della dentiera la gioia di ritrovare la corretta funzione masticatoria e la voglia di sorridere in maniera naturale e spontanea. Nello studio di Brescia, come in quello con sede in Bergamo il Dottor Parabita ed i suoi collaboratori eseguono anche interventi di conservativa ed estetica odontoiatrica, endodonzia e profilassi per l’igiene orale e la prevenzione. Da segnalare che ogni assistente che opera in questi studi ha una formazione conseguita in sala operatoria e che per alcuni casi viene consultato un medico anestesista. Per conseguire il risultato ottimale ogni singolo caso viene qui analizzato con le più avanzate strumentazioni hi-tech sul mercato, a partire dai macchinari per radiografie, panoramiche e Tac.

Uno dei riuniti odontoiatrici nello studio di Brescia del Dott. Parabita.

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Particolare della sala d’attesa nello studio di Brescia del Dott. Parabita.


1 ANNO DI ECONOMIA speciale a cura della redazione

Una piattaforma online per investire in startup e Pmi Si chiama Doorway e viene lanciata da quattro business angel con il supporto di Unipol Banca.

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nipol si lancia nelle nuove forme di investimento a supporto delle startup e delle piccole imprese itlaiane. Lo fa affiancando la piattaforma di "equity investing online" Doorway, presentata in settimana all'Auditorium Unipol Banca a Bologna. A gestire la piattaforma, oltre a Unipol Banca, ci sono Antonella Grassigli, Federica Lolli, Marco Michelini e Donato Montanari, business angel già da tempo attivi in Italia e all'estero. L'obiettivo di Doorway è trasferire online le migliori prassi che si riscontrano nei Club di Business Angels italiani e stranieri, per allargare la platea di investitori su startup e, canale nuovo, sulle Pmi. Unipol Banca svolge il ruolo di intermediario, previsto dalla normativa Consob in materia di equity-crowdfunding, e quindi riceverà e lavorerà gli ordini che verranno collezionati sulla piattaforma, per poi finalizzare gli investimenti. "Questo strumento ha significative potenzialità finalizzate a veicolare risorse importanti nell'economia reale, anche grazie alla recente modifica del Regolamento Consob in materia di emittenti che ha portato ad un incremento ad 8 milioni di euro dell'attuale soglia di esenzione dall'obbligo di pubblicazione del prospetto per tutte le offerte al pubblico di prodotti finanziari emessi da emittenti", ha spiegato la società annunciando la novità . Oltre ai fondatori, è riconosciuto un ruolo fondamentale perché il meccanismo prenda piede agli advisor e partner di Doorway, che sono di fatto le reti sul territorio che aiuteranno nella selezione e validazione delle opportunità di investimento. L'attivazione della piattaforma è prevista per il 20 dicembre.

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MOTORI rubrica a cura di Saverio Ferrari Parabita

La nuova Porsche 911 L’ottava generazione di un’icona: anteprima mondiale a Los Angeles Evento sensazionale a Los Angeles: la Porsche 911 entra nell’ottava generazione. La nuova 911 è stata presentata in anteprima mondiale al Salone dell’automobile di Los Angeles. La vettura continua a essere il punto di riferimento per

sportività ed esclusività. Inequivocabilmente caratterizzata dal DNA stilistico Porsche, con un’estetica molto più muscolosa e un abitacolo caratterizzato da un monitor touch da 10,9 pollici, la nuova 911 si distingue per lo stile senza tempo ma estremamente moderno. L’intelligenza di comandi e

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telaio e la presenza di sistemi di assistenza innovativi consentono di abbinare le caratteristiche dinamiche senza compromessi che hanno reso famosa questa classica vettura sportiva con motore posteriore e le necessità del mondo digitale. La prossima generazione di motori turbo flat-six è stata ulteriormente sviluppata ed è più potente che mai, con ben 331 kW (450 CV) nei modelli S. L’efficienza di guida è stata incrementata miglio-


rando il processo di iniezione e grazie alla nuova disposizione dei turbocompressori e del sistema di raffreddamento dell’aria di sovralimentazione. La potenza del motore viene convogliata dalla nuovissima trasmissione a doppia frizione a otto velocità. Altri elementi di spicco sono i nuovi sistemi di assistenza alla guida, tra cui la modalità Porsche Wet che rende ancora più sicura la guida sulle strade bagnate e il Night Vision Assist con termocamera, e una connettività completa, che ora utilizza anche la swarm intelligence. Le

caratteristiche della 911 sono completate da tre esclusive offerte digitali: la app Porsche Road Trip per fare viaggi straordinari, l’assistente personale Porsche 360+ e il calcolatore di emissioni Porsche Impact basato sul web per compensare la propria impronta di CO2. La 911 Carrera S viene offerta a partire da 123.999 euro in Italia e la 911 Carrera 4S a partire da 132.051 euro, inclusa IVA e dotazioni specifiche. I nuovi modelli sono già ordinabili

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MOTORI speciale a cura della redazione

Tutto quello che bisogna sapere sull’autovelox "invisibile" Scout Speed. Da qualche giorno, tra gli automobilisti, non si parla d’altro. È bastata la notizia che dai 32 attualmente utilizzati in Italia si stia per passare a 38 che la psicosi degli "autovelox invisibili" dilagasse, come spesso accade, a macchia d’olio sul web. Eppure, di Scout Speed si parla dal 2012, da quando il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvò l’apparecchio prodotto dalla Sintel Italia, la stessa azienda che all’inizio degli anni 2000 aveva lanciato il primo strumento per la rilevazione della velocità in modalità dinamica, il Provida. A preoccupare il popolo degli automobilisti non è tanto lo strumento in sé, quanto il fatto che lo Scout Speed sfugge all’obbligo di presegnalazione introdotto nel 2007 dall’allora ministro Alessandro Bianchi. E, quindi, sarebbe, appunto, "invisibile" (ma la cosa, in realtà, è piuttosto controversa, come vedremo più avanti). Non solo. Si dibatte anche sull’attendibilità di uno strumento che può essere usato, come nella maggior parte dei casi accade, in modalità dinamica, cioè su un’auto di servizio in movimento. Quale attendibilità può avere, ci si chiede, un apparecchio in movimento che rileva un veicolo a sua volta in movimento? Ecco, dunque, tutto quello che c’è da sapere sullo Scout Speed, con la precisazione che lo strumento è stato perfezionato nel corso degli anni (2013, 2014 e 2016) con l’adozione di telecamere più performanti. Uso in modalità dinamica. Nel 2012, lo Scout Speed fu sottoposto per approvazione al Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il quale ritenne necessario approfondire proprio la "modalità movimento": in particolare, vennero richieste "ulteriori prove da parte di un laboratorio finalizzate a rilevare istantaneamente, con un efficace sistema di comparazione, anche la velocità del veicolo

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di controllo, in modo da poter scorporare l’errore di misura derivante dal possibile errato apprezzamento della velocità del veicolo di controllo misurata con il radar, e ad eseguire prove su strada in modo da poter valutare l’accuratezza della misura nelle possibili condizioni reali". La Sintel fu velocissima, sia nell’eseguire le prove su strada sia nel far eseguire a un laboratorio specializzato i test richiesti dal massimo organo tecnico consultivo del Mit. Tant’è che nel giro di 20 giorni, "considerato che la documentazione trasmessa soddisfa quanto richiesto", il dispositivo fu approvato anche per la modalità dinamica. Alla faccia di chi dice che in Italia la burocrazia ha tempi lunghi… Presegnalazione e visibilità. È la questione più controversa. Tutto iniziò nel 2007, quando l’allora ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Alessandro Bianchi introdusse, per decreto-legge, alcune modifiche al Codice della strada. Tra queste, il comma 6 bis dell’articolo 142 sui limiti di velocità: "Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all'impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi, conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente Codice. Le modalità di impiego sono stabilite con decreto del ministro dei Trasporti, di concerto con il ministro dell'Interno". Nelle more dell’approvazione del decreto-legge, lo stesso ministro Bianchi firmò, il 15 agosto 2007, un decreto ministeriale in cui stabilì che le norme sulla presegnalazione delle apparecchiature "non si applicano per i dispositivi di rilevamento della velocità installati a bordo di veicoli per la misura della velocità in maniera dinamica, ovvero a inseguimento". Il tutto, dopo aver ricordato che la nor-


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MOTORI speciale a cura della redazione ma da poco introdotta "si riferisce esclusivamente alle postazioni di controllo per il rilevamento della velocità stazionate lungo la rete stradale, e quindi le disposizioni inerenti non si applicano per i dispositivi di rilevamento mobili destinati a misurare in maniera dinamica la velocità". Tutto chiaro? Mica tanto. Secondo alcuni (e anche secondo Quattroruote) la norma generale non si riferisce solo alle postazioni che stazionano lungo la rete: non c’è scritto da nessuna parte. E, comunque, un decreto ministeriale non può derogare alla legge. Secondo altri, invece, laddove la norma generale afferma che "le modalità di impiego sono stabilite con decreto ministeriale", ci si riferisce non solo all’utilizzo delle apparecchiature, ma anche alla segnaletica e, quindi, l’esenzione prevista dal decreto ministeriale sarebbe pienamente legittima.

potrebbe essere tranquillamente contestata sul posto. È l’Italia, bellezza. Come può essere usato. Come detto, lo Scout Speed è installato a bordo del veicolo. Può operare sia con la pattuglia in movimento sia con l’auto ferma. Rileva la velocità in entrambe le direzioni, fino a tre corsie e fino a una velocità di 270 km/h. In tutto, dunque, sono possibili quattro modalità di utilizzo: pattuglia ferma e veicolo target in allontanamento; pattuglia ferma e veicolo target in avvicinamento; pattuglia in movimento e veicolo target in allontanamento; pattuglia in movimento e veicolo target in avvicinamento. Come funziona. L’apparecchio, oltre che di radar e telecamera, è dotato di un illuminatore all’infrarosso che ne consente l’utilizzo in qualsiasi condizione ambientale, sia

Da notare che anche la cosiddetta direttiva Minniti, dal nome dell’allora ministro dell’Interno che la firmò il 21 luglio 2017, conferma che la norma sulla segnalazione e sulla visibilità delle postazioni di controllo "non si applica per l'utilizzo dei dispositivi di rilevamento della velocità mobili (installati a bordo di veicoli) per la misura della velocità in modalità dinamica, vale a dire in movimento, in coerenza anche con quanto previsto dall'art. 3 del più volte richiamato DM 15 agosto 2007". Contestazione immediata della violazione. Come detto, essendo installati a bordo delle auto, gli Scout Speed sono sempre utilizzati con la presenza e sotto il diretto controllo dell'agente di polizia. E consentono, meglio della maggior parte degli apparecchi tradizionali, la contestazione immediata della violazione. Peccato che quasi sempre gli agenti si avvalgano, nella motivazione che giustifica la mancata contestazione immediata, della norma che consente di derogare a questo principio (quando il veicolo è a distanza dal posto di accertamento o non può essere fermato "in tempo utile o nei modi regolamentari"). Anche quando, in realtà, la violazione

di giorno sia di notte. La velocità è rilevata dal radar utilizzando il cosiddetto effetto Doppler: in pratica, il radar trasmette energia in radiofrequenza a 34,7 GHz, riceve quella riflessa dal veicolo nel "mirino" e invia il risultato della differenza di frequenza al computer. Quest'ultimo è in grado di calcolare la velocità del veicolo in funzione della velocità dell’auto su cui si trova l’apparecchio. Per ogni violazione vengono memorizzate data, ora, posizione Gps, velocità rilevata, limite di velocità e modalità di funzionamento, oltre che il codice di identificazione dell’apparecchio, la targa dell’auto su cui è installato, la denominazione dell’ente accertatore e i nomi degli operatori. Cosa può fare. Lo Scout Speed ha una capacità di archiviazione di 10 mila fotogrammi (fino a 5 foto per ogni accertamento, quindi non meno di 2 mila violazioni). È dotato di un sistema di riconoscimento ottico della targa che permette, mediante collegamento alle relative banche dati dei ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno, di rilevare in tempo reale sia la mancata copertura assicurativa sia la violazione dell’obbligo di revisione, ma

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anche l’eventuale fermo amministrativo o la presenza del veicolo nella banca dati di quelli rubati. Taratura annuale. Come tutte le apparecchiature per il controllo della velocità, anche lo Scout Speed dev'es-

sere sottoposto almeno una volta all'anno a verifica di taratura in un laboratorio specializzato e accreditato. Questa informazione deve essere riportata nel verbale di violazione. Ripresa frontale. Chissà perché in Italia dev'essere garantita la riservatezza degli occupanti del veicolo in caso di accertamento della violazione con un'apparecchiatura ad hoc. Nel caso dello Scout Speed tale clausola è garantita anche nel caso di ripresa frontale in quanto lo strumento opera con un illuminatore IR e con un filtro sulla telecamera che non permette il passaggio di frequenze diverse dalla luce infrarossa e che, quindi, oscura, di fatto, il parabrezza. In ogni caso, se per caso dalle risultanze fotografiche dovessero apparire soggetti non coinvolti nell'accertamento dell'inrazione (per esempio pedoni, ciclisti o motociclisti) il comando di polizia, in caso di accesso agli atti, dovrà provvedere a oscurare le parti di fotogramma coinvolte, diciamo così.

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