1 minute read

Pums: Piano della logistica sostenibile

Proseguono i lavori per la costruzione del Piano della logistica sostenibile, un documento previsto all’interno del Pums (Piano della mobilità sostenibile) della Città metropolitana. Nella giornata di mercoledì 24 maggio si è svolto un nuovo incontro con gli stakeholder –Comuni, imprese pubbliche e private, associazioni – coinvolti sin dall’inizio, secondo la metodologia del Pums, in modo attivo e partecipato a condividere il percorso di messa a punto del Piano.

Il Piano della logistica si affianca ad altri due sottopiani – Il Biciplan per la mobilità su due ruote e il Piano dell’accessibilità e dell’intermodalità dedicato ai trasporti pubblici – e serve a definire le azioni necessarie a migliorare sul territorio metropolitano il trasporto e l'organizzazione delle merci sia per la logistica distributiva in ambito urbano che per la logistica industriale.

Advertisement

Il primo passo è stato partire dal confronto con il territorio per raccogliere una base-dati che permettesse di evidenziare criticità, domande, infrastrutture e risorse umane. Su questi argomenti hanno cominciato da subito a confrontarsi i partecipanti all’incontro, riuniti sotto la guida di Piemonte Innova in gruppi di lavoro.

Nell’incontro del 24 maggio è stato portato alla discussione lo Schema del piano, ovvero uno scenario condiviso che, una volta approvato dal Consiglio metropolitano, sarà dotato di cronoprogramma e finanziamenti.

“Questo primo Schema di piano” ha spiegato il consigliere metropolitano con delega ai trasporti Pasquale Mazza “raccoglie le sollecitazioni che continuato Mazza “e quindi il Piano deve tenere conto di elementi fondamentali quali l’efficienza della logistica in combinazione con la sostenibilità ambientale ed energetica, la sicurezza stradale e la sostenibilità sociale ed economica. La spiegazione dettagliata dello schema di Piano è stata oggetto dell’intervento di Nicola Bassi di Fit Consulting: “L’aspetto più innovativo di questo Piano è nel fatto che offre un’opportunità di coordinamento da parte di un ente di area vasta qual è la Città metropolitana: è ovvio il vantaggio sia per gli enti pubblici – basta pensare alla disparità di peso che può avere un piccolo Comune che si deve confrontare con un colosso come Amazon – sia per i privati che possono prendere decisioni sulla base di una pianificazione e di un’informazione a più ampio spettro. Per proporre un esempio concreto: se si deve cambiare il parco mezzi è meglio sapere per tempo se ci saranno incentivi”.

Per Bassi “la concertazione fa vincere la guerra della sosteni-

Ora lo Schema di piano sarà lasciato a disposizione degli stakeholder per produrre eventuali integrazioni, commenti, richieste ed emendamenti che saranno valutati singolarmente nella stesura del Piano.

Alessandra Vindrola