IlCorniglianese Ottobre 2014

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ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura Il giornale non ha finanziamenti pubblici

9/10 ottobre, Genova ferita dall’alluvione >> 2

Anno III

Numero 10

Mensile

28/6/’48 Fausto Coppi tra i tifosi a Cornigliano >> 18

Copia gratuita

Villa Serra e giardini Melis In esclusiva: come saranno

< o Cornigiòtto> Ottobre 2014 Copertina a colori di Enrico Cirone Per la prima volta, nella (bella) storia lunga quasi tre anni del nostro giornale, usciamo con un disegno in copertina anziché con una foto. E’ firmato da uno dei nostri due (bravi) illustratori, Andrea Anzalone (l’altro è Adriano Sanna). Glielo abbiamo commissionato per interpretare con la fantasia il disegno e l’articolo che pubblichiamo in esclusiva a pagina 3 sulla risistemazione dei giardini Melis. Lo proponiamo in prima pagina lasciando così, anche a voi, il gusto di fantasticare, di far scorrere i pensieri su quello che potrebbe essere il disegno definitivo, il vostro disegno, dei giardini e della villa (Serra) che ospitò nel primo Novecento il municipio del comprensorio. Quello che vi proponiamo qui è solo un’ipotesi, ovvio, un disegno a colori, di fantasia. Giusto un modello. Da non confondere, mi raccomando, con altri modelli, più matematici, tanto in voga in questo terribile mese di ottobre. Quelli, per il momento, li lasciamo volentieri all’Arpal.


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I grandi misteri di Cornigliano: l’alluvione è arrivata anche qui Ma perché con il maltempo un paese “di mare” si allaga?

Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre un violentissimo nubifragio si abbatte sulla città. Il Bisagno esonda e causa una vittima a Borgo Incrociati. Nella foto: via Cornigliano allagata

L'INCURIA PER IL NOSTRO territorio è atavica e ha avuto il suo apice negli anni Cinquanta/Sessanta quando, per la fame di case dovuta alla presenza sul comprensorio di un’acciaieria che procurava lavoro (e malattie) a diverse migliaia di famiglie, si sono prese letteralmente d'assalto le colline a ridosso del nostro quartiere. Palazzinari senza scrupoli favoriti da una politica compiacente, incompetente e priva di ogni lungimiranza, hanno procurato le ferite che tutt'ora ci portiamo addosso. Sulla collina della Colombara (via dei Sessanta) e quella di

Seicentesche sono sorti in mille discutibili architetture diverse orrendi condomini l'uno accanto all'altro. E' solo per un vero miracolo e forse grazie a qualche amministratore un po' più accorto e, diremmo "onesto", che tale scempio in tempi più recenti si è arrestato come nel caso di via dei Sessanta dove in quelle che adesso sono aree adibite a parcheggio dovevano sorgere altri fabbricati. Sono così sorti interi quartieri dormitorio, privi di servizi elementari, dove la gente fatica ad arrivare a causa di strade strette e trafficate con il trasporto affidato a mezzi pub-

Al temporale seguono come sempre innumerevoli allagamenti Molto colpiti i municipi della media e bassa Valbisagno ma anche a Cornigliano l’ondata di pioggia si è fatta sentire

Coronata spesso in adiacenza a blici inadeguati. Per fare queville storiche Cinque/ sta cementificazione si è messo

Cornigliano, dopo il nubifragio spalatori in azione in via Cervetto. Sullo sfondo un mezzo pesante del Comune

Operatori di Aster e volontari al lavoro su via Cornigliano per disostruire le canalette dall’acqua e dal fango

della via Cornigliano ed è impensabile che si facciano senza che prima si sia messo mano alla rete di acque bianche di via Cornigliano specialmente nel tratto tra via Brighenti e via d'Acri. Oerre

PRESSO L’INFOPOINT della Pro Loco di Cornigliano è giunta la segnalazione di due persone che, recatesi domenica 12 ottobre presso i municipi di Cornigliano e Sampierdarena per avere istruzioni ed attrezzature su come intervenire nella via Cornigliano allagata, hanno trovato chiuse e non presidiate entrambe le sedi. Rivoltesi ad alcuni vigili urbani di Sampierdarena, questi hanno fornito loro un numero di telefono (di Bolzaneto) al quale rivolgersi. Provato più volte, a quel numero non rispondeva nessuno. Gli interessati si sono così arrangiati con propri mezzi. f. p.

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I NOSTRI

ARTI

mano a rivi piccoli e grandi che avevano originariamente un loro regolare deflusso in superficie, tombinandoli e costringendoli in tubazioni e condotte insufficienti. Le precipitazioni, prima della cementificazione e bitumazione in collina e pianura, venivano assorbite da una grande superficie di terreno permeabile per cui il loro deflusso a mare era garantito da diversi rivoli di portata variabile mentre oggi, a causa di tombinature insufficienti, abbiamo strade trasformate in fiumi a seguito di condotte sottodimensionate come nel caso dei rivi Roncallo e San Pietro. Una volta, ricorderanno i vecchi corniglianesi, il mare era subito dopo la ferrovia e ogni rivo gli arrivava dopo un suo breve percorso. A causa dei riempimenti iniziati nell'immediato dopo guerra per costruire il sedime dove sarebbe sorta la fabbrica, la costa, e conseguentemente la foce dei rivi, sono stati spostati più a sud di circa un chilometro. L'allungamento del corso dei rivi è stato creato artificialmente con condotte in cemento alle quali negli anni a seguire non è stata fatta alcuna manutenzione con il risultato che probabilmente ogni detrito portato dall'acqua ha negli anni completamente intasato ogni sbocco a mare. Se a questa situazione aggiungiamo la scarsa o mancata manutenzione di caditoie, ecc.. ecco spiegati gli allagamenti continui delle vie Cervetto, Cornigliano, e parte della zona sud est del quartiere. Anche se è vero che piove oggi come non era mai accaduto, molti dei disagi che i corniglianesi continuamente subiscono a causa di forti piovaschi non si verificherebbero se si procedesse ad una adeguata manutenzione nella bella stagione. Tra circa un anno dovrebbero iniziare i lavori di restyling

PROMOZIONI

ABBONAMENTI ANNUALI

sala corsi e Zumba (disponibilità limitata)


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Esclusivo. Il progetto dei giardini Melis Villa Serra: parte la polizia municipale, arrivano i lavoratori dell’Ilva PER DARE RISPOSTE CERTE ai cittadini che ci chiedevano in che modo si sarebbe svolto il restyling dei Giardini Melis di Villa Serra, abbiamo chiesto ed ottenuto dal Municipio la possibilità di visionare copia del progetto della quale pubblichiamo uno stralcio. Dal disegno si evince chiaramente, in grassetto a sud e a levante della villa (via Baffigo), la cancellata che tra pochi mesi cingerà il parco a sua protezione. A tal proposito ci permettiamo di consigliare ai progettisti una variante al progetto che consenta l'ampia apertura della cancellata di fronte al ninféo per consentire una più ampia fruibilità della piazza in occasione di eventi. Nella parte centrale di fronte (al ninféo) può infatti trovare posto un palco centrale e la piazza potrà così trasformarsi in un'ampia arena nella sua totalità. Sono previsti alcuni accessi carrai ad est e a ovest del giardino. Il monumento ai Caduti, come già detto, verrà spostato e ricollocato nell'aiuola di destra, nel completo rispetto delle piante di pregio presenti, mentre l'intera piazza verrà ripavimentata. Abbiamo chiesto quale sarebbe stato il destino degli interni di una villa così prestigiosa. Possiamo affermare che, a breve, il corpo di polizia municipale presente all'interno si sposterà nella palazzina Arte di via Bertolotti, a loro da tempo destinata. All'interno della villa troveranno provvisoriamente posto, fino a maggio 2015, le maestranze ILVA temporaneamente assegnate ai lavori cosiddetti “socialmente utili”. Parte di questi lavoratori in numero di 5/6 unità si occuperanno del recupero delle aiuole della villa oggi in completo stato di abbandono mentre altri svolgeranno altre attività all'interno del quartiere. Quello che verrà dopo, al momento nessuno lo sa. Suggeriamo che, qualunque sia il suo destino, una parte di essa rimanga pubblica e fruibile da associazioni presenti sul territorio alle quali si possa richiedere in cambio la custodia e la vigilanza dell'intera villa. Con l'occasione abbiamo ricordato agli amministratori che andrebbe ripristinata l'unica pubblica bacheca per la "libera espressione" presente a Cornigliano che era situata sull'aiuola di destra dei giardini e che era stata tolta circa un anno fa a seguito del crollo di un albero. Oerre

Cornigliano, il progetto di rifacimento dei giardini Melis, davanti a Villa Serra. Il monumento ai Caduti che occupava la parte centrale verrà spostato più a destra, nell’aiuola che si incontra entrando, dopo aver varcato la cancellata

Uno sguardo al passato. Com’era Villa Serra Con quella cancellata che proteggeva anche i giardini Grazie ad alcune cartoline tratte dalla vastissima collezione su Cornigliano del concittadino Bellini, possiamo scoprire com’era organizzata all’inizio del secolo scorso Villa Serra, allora sede di municipio, e i giardini tutti intorno, quelli che, alla fine della seconda guerra mondiale, sarebbero stati intitolati al partigiano Melis. Domina, ovviamente, l’imponente simmetria della villa e i suoi scaloni davanti ai quali si stende una pregevole cancellata, immaginiamo forgiata da numerosi fabbri che, certo, all’epoca non mancavano. Se notiamo bene, la cancellata non cinge solo la villa ma tutta l’area pubblica che la comprende. Possiamo anche ipotizzare che la sera un severo vigile passasse a chiudere il pesante cancello per preservare non solo la villa ma anche i giardini da eventuali episodi di vandalismo. Bene. Questo è il concetto che più ci interessa. Perché se oggi noi pensiamo di erigere una nuova cancellata “solo” intorno all’edificio lo priviamo del suo essere

“pubblico”: in qualche m o d o l o “privatizziamo”. Facciamo capire che è “inaccessibile”. Pubblico di giorno e privatissimo di notte. Meglio, si dirà. Certo. Ma i giardini? Perché non anche i giardini? L’esempio che arriva dal passato è quanto mai illuminante. Dà subito l’idea di un’area più vasta, pubblica, dove di giorno i bambini possono andare a giocare e che di notte deve essere giustamente preservata dalla trascuratezza. Villa e giardini insieme, un tutt’uno, così com’erano meritano di esserlo anche oggi. Invece se pensiamo di proteggere solo l’edificio, la filosofia che accompagna i beni di tutti, i beni pubblici, cambia. Sentiamo sempre dire dai più titolati professoroni interpellati alla minima occasione: “Bisogna imparare dal passato per scrivere il futuro”. Sempre sentiamo questa sentenza lapidaria. Poi, spesso, facciamo diversamente. Perché, questa volta, per una volta, non facciamo quello che diciamo? E. C.


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Via Muratori, si allarga il degrado con una maxi latrina a cielo aperto

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Telefonia fissa e mobile Parole d’ordine: chiarezza e assistenza

Salutiamo con piacere l’apertura di nuove attività. Tra queste “Telefonia Cornigliano”, inaugurata il 16 settembre in piazza Massena. Nel negozio che tratta telefonia fissa e mobile incontriamo la titolare, Gabriela Simon, (57) argentina di Buenos Aires; insieme con lei, Chiara, collaboratrice (31). Cosa l’ha portata qui per aprire un negozio di telefonia a Cornigliano? “Sono di origini di origini ungheresi ma sono sempre vissuta in Argentina. Mio marito Jose ha origini italiane da parte di mamma. Avevamo a Buenos Aires un Fai da te molto grande, ma con la crisi e il default prima e durante gli anni ‘90, abbiamo deciso di cambiare aria e siamo venuti in Italia, prima in Sicilia per 5 anni dove abbiamo aperto una falegnameria, successivamente siamo venuti a Genova. Oggi insieme ai miei figli abbiamo diversi negozi di telefonia e di informatica, aperti dal 1998. Ho deciso di aprire qui a Cornigliano perché nella delegazione negozi di questo tipo non ce ne sono: trattiamo tutti i più importanti gestori presenti in commercio ma è stata la Vodafone che, conoscendo le nostre qualità e la capacità di operare sul mercato ed essendo questo quartiere carente di questa tipologia di prodotti, ci ha convinto a fare questo passo. Naturalmente trattiamo sia il fisso che il mobile, è comunque mia intenzione ampliare l’attività con la vendita e l’assistenza di prodotti informatici. La decisione di aprire a Cornigliano è supportata dalle presenza di due grossisti poco distanti da piazza Massena che ci garantiscono in tempi veloci l’approvvigionamento dei prodotti e questo, per noi è molto importante. Fondamentale è stata la fortuna di trovare questi locali che sono molto ampi e mi permetteranno di proporre un’ampia gamma di articoli sia di telefonia che di inforCornigliano: un patrimonio storico di enorme interesse matica, poi la fermata del bus proprio qui davanti, i molti supermercati ed infine la Come conoscerlo e scoprirlo con la Pro Loco e Italia Nostra fortuna di trovare un locatore onesto, hanno completato, come si usa dire, l’opera”. Lei ha tutti i gestori, ma non sono inconciliabili tra di loro? TRA NON MOLTO APRIRÀ LA nuova via a mare di Cornigliano che assorbirà a regi- “No, perché il mio è un negozio privato, non un negozio “one” cioè esclusivo. Tengo me, una volta ultimati successivamente i raccordi con le strade di sponda e l'auto- comunque a dire che non privilegio nessuno, strada, oltre il 90% dell'attuale traffico di transito della via Cornigliano. tutti i gestori sono uguali e io sono fedele a tutti, Come avevamo già espresso, il rischio che il quartiere subisca a seguito di questo anche perché le provvigioni ormai si sono equiun degrado diverso, è reale. Per questo motivo si è svolto l'8 ottobre, nella sede librate, il mercato è saturo e sia le proposte che legale della Pro Loco, con alcuni rappresentanti di Italia Nostra e di liberi profes- le tariffe si equivalgono”. sionisti, un primo incontro per un’auspicabile collaborazione tra i soggetti presen- Qual è la sua politica di vendita ? ti volta a far conoscere, in primis ai corniglianesi ma anche oltre i confini cittadi- “La chiarezza e la continua assistenza anche ni, l'intero monumentale patrimonio storico architettonico presente nel nostro dopo la vendita. Se lei, quando propone un conterritorio. L'idea che Italia Nostra propone è quella di un concorso di idee del tipo tratto chiaro e trasparente, spiega al cliente già fatto per il restyling di via Cornigliano. Una prima proposta è quella di creare pregi e difetti del prodotto, il cliente non lo una mappatura dei numerosi siti di interesse (pare siano oltre 50) per poi riporta- perde più; non solo, con il passaparola ne acquire tutto su di una cartografia toponomastica con indicato un ideale percorso a sta altri. piedi per visitarli tutti. Tutti i presenti concordano sul fatto che sarà indispensabi- Inoltre abbiamo una particolare attenzione per le persone anziane che hanno prole un coinvolgimento degli alunni delle scuole corniglianesi che potranno affinare blemi di utilizzo del cellulare con, ad esempio, poca vista, scarso udito, schermi ad la ricerca in una sorta di "adozione" di questo o quel sito. Un percorso costellato alto contrasto, suonerie udibili, ecc. Non proporremo mai a questa tipologia di di ville e torri del Cinque e Seicento a sud e a nord della prima via Antica Romana clienti che usano il telefono soltanto per telefonare, complicati smartphone, anche fino alla Valpolcevera. Un vero e proprio tesoro semisconosciuto miracolosamente rinunciando ad un più alto guadagno. sopravvissuto a conflitti e ai stravolgimenti urbanistici degli ultimi due secoli e Poi, Chiara, la collaboratrice che ho scelto, ha molta pazienza proprio con i clienti che hanno difficoltà all’uso del telefonino, li aiuta ad inserire la memoria, se è il "colpevolmente ignorato dalle Istituzioni". caso gli cancella i messaggi e altre cose. E questo è il “segreto” per poter conquistare Nei prossimi giorni seguiranno altri incontri dei quali vi daremo notizia. la fiducia dei clienti. Carlo Guerra Oerre

Sollecitati dai lettori documentiamo quello che a tutti gli effetti è uno dei tanti "servizi igienici" usati dagli ospiti della comunità nomade, ormai stanziale, nella via Muratori. Il cavedio a sinistra dell'ex palazzina Amiu è ormai colmo di escrementi umani mentre basterebbe renderne impossibile l'accesso con l'apposizione di una grata. Altri residenti lamentano la presenza di escrementi sia all'interno del parco di villa Bombrini che intorno al campo tra macchine e cespugli. Molte foto arrivate al nostro giornale documentano persone che espletano le loro funzioni corporali nella pubblica via. Le roulotte presenti superano ormai abbondantemente la ventina costringendo chi vive in questo campo ad una promiscuità obbligata. Il rischio di contrarre malattie, specialmente per i bambini presenti, e che l'intero campo possa andare a fuoco è molto alto specialmente nella stagione invernale. Il campo è privo di vie di fuga, costretto in una sorta di fragile recinzione. La comunità vive senza servizi igienici, senza corrente elettrica e senz'acqua, costretta a rifornirsi presso la pubblica fontana dei giardini Melis con un vero e proprio servizio ambulante di “boccioni”. La proprietà di Villa Bombrini è costretta a tenere chiusi i servizi igienici pubblici in quanto trovati spesso vandalizzati con wc occlusi con ogni sorta di materiale. Lamentano ancora altri residenti di aver trovato la propria vettura “sfregiata” subito dopo un diverbio verbale avuto con queste persone richiamate ad un comportamento più civile. L'aver spostato di pochi metri - per occultare alla vista tale degrado fisico e umano - è stata la peggiore e indegna delle soluzioni presa dalla cosiddetta "società civile" e da un’amministrazione che non intende affrontare il problema. Oerre

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Autostrada A10, nessun cartello ha mai indicato l’uscita per Cornigliano (e Sestri) Dopo quasi cinquant’anni, non è il momento di cambiare? QUANDO VENNE TERMINATA nel 1967, l’autostrada GenovaSavona era composta da un nastro su cui correvano entrambi i sensi di marcia che si spartivano, a seconda del tratto rettilineo o delle curve a destra e a sinistra, le originarie tre corsie. Addirittura, all’inizio, il biglietto veniva pagato al casello di partenza: bastava indicare al casellante la giusta destinazione. Ecco che, per andare a Cornigliano (giusto per fare un banalissimo esempio), bisognava dire “Uscita aeroporto”. Se il sistema non fosse cambiato, sarebbe così anche oggi. Non è strano? Sì, strano. Perché dovremmo dire A10, Genova-Savona: solo così viene segnalata “Aeroporto” e non “Cornigliano, l’uscita che porta anche a Cornigliano grazie”? Nel momento in cui, giustamente, la comunità di Pra’ si è riappropriata dopo una lunga “battaglia” contro la cecità delle istituzioni, nientemeno che del porto ex Voltri, non si capisce perché non si possa e/o voglia mettere le cose finalmente al posto giusto. Cioè: chiamare le cose con il loro nome. Punto. Cosa significa “Uscita aeroporto”? Che c’è solo l’aeroporto? E Sestri? E Cornigliano? Certo, oggi con le mappe direttamente sul cruscotto e con la suadente voce femminile che ti guida a “Cornigliano… duecento metri… te-ne-re la destra… svoltare...” sembra non esserci bisogno di questo nuovo distinguo. Ma anche alle gigantesche superportacontainer provenienti dalla Cina potrebbe non importare che ora il porto d’arrivo è il “Pra’ terminal” e non più il “Voltri terminal europeSolo in fondo alla discesa, dopo aver varcato il casello o”. d’uscita, un cartello indica la direzione per Cornigliano E se torniamo sulla nostra autostrada, sulla nostra uscita, ogni volta che mettiamo la freccia a destra per scendere a Cornigliano ci stupiamo del fatto le uscite che ci hanno preceduto sono tutte segnalate correttamente: Varazze è Varazze perché c’è Varazze e non il suo porticciolo, Pegli è Pegli perché c’è giusto Pegli e non Multedo. Voltri è Voltri perché scendo e trovo

Voltri. Genova ovest è lì perché è proprio a ovest di Genova est. Ed est è proprio ad est di ovest. E continuiamo a non capire perché si debba andare avanti con questa “dimenticanza”, con questa sciatteria che colpisce la delegazione nel suo bersaglio più vulnerabile: il nome. Non possono leggerlo gli automobilisti che si immettono sulla A10? Perché non arricchire la loro conoscenza del luoghi, del territorio, della geografia? Dal 1967, negli anni è cambiato il sistema di pagamento. Come già detto si saldava alla partenza mentre all’arrivo bisognava solo consegnare lo scontrino al casellante. Tra l’altro, questo, in Liguria poteva avere un senso. Infatti immaginate le giornate epocali dei grandi, biblici, esodi estivi degli anni ‘70. Giugno, luglio. Un caldo boia: alla partenza, milioni di macchine in coda alla barriera di Milano ovest, mentre all’arrivo, a Recco, per esempio, o a Santa Margherita, il deserto più assoluto. Oppure immaginate l’Italia negli anni del boom economico quando dal Sud, migliaia di persone salivano al Nord in cerca di un’occupazione, magari nella nostra acciaieria. 1970. Casello di Napoli. Dal finestrino della Fiat 127 esce una mano, accompagnata da una voce: “Cornigliano”. “Ué, ma che Cornigliano e Cornigliano... Guaglio’: qui nun ci sta nessuna Cornigliano”. “Allora… Liguria… acciaieria”. “Ah, aggio capito, voi dovete prendere il biglietto per ’Genova aeroporto’! Eh, vabbuò!” “Ma io mica devo volare, paisà!” rispose sconsolato l’uomo al posto di guida della 127. E se non avessero invertito il sistema di esazione del biglietto, ancor oggi sarebbe così. Già, ma oggi chi, dal Sud, si metterebbe in macchina con il miraggio di un lavoro all’Ilva? Enrico Cirone

Anche nella galleria prossima all’uscita l’unica indicazione è per l’aeroporto

Una rara immagine del logo dell’aeroporto “C. Colombo” in cui la stilizzazione dei caratteri richiama alla mente la prospettiva delle sue piste (Collezione Bellini)


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Coronata,

Alluvione Genova. I nomadi ospitati al Volta L’Istituto: precisazioni e conclusioni

Coronata, tra allerte e scioperi il cimitero apre a singhiozzo

“Nel corso dell’ allerta meteo dichiarata a partire dalla giornata di venerdì 10 ottobre 2014 e protrattasi, come tutti sappiamo, nei giorni successivi e fino al ripristino della completa normalità, cosa che, per le scuole, si è realizzata con il ritorno alla regolare attività didattica e pertanto solo nella giornata di mercoledì 15 c.m., l’Istituto Comprensivo Cornigliano e, nello specifico, il plesso di scuola secondaria di 1° grado “Alessandro Volta”, ha ospitato nella palestra della scuola la popolazione nomade residente nel quartiere. In particolare la presenza di queste persone si è verificata in due momenti, peraltro assai ravvicinati: dapprima dalle ore 7 alle ore pomeridiane di sabato 11 ottobre e poi nuovamente dalle ore 20 di domenica 12 e fino a poco prima delle 7 di martedì 14 ( il che significa 2 notti e non 3, come sostenuto da qualcuno). L’ avvenimento ha suscitato polemiche da parte dei genitori degli alunni e per questo motivo intendiamo dare una risposta che possa essere trasparente, rassicurante ma, nel contempo, ferma. Precisazioni. Va in primo luogo evidenziato che non si è trattato per alcuno di noi, e tanto meno per il dirigente scolastico, che detiene la rappresentanza legale dell’ istituzione da lui presieduta, di una scelta, ma esclusivamente di un atto dovuto, in virtù di precise e vincolanti norme di legge. Occorre inoltre ed altrettanto chiaramente far presente, a chi ancora non lo sapesse, che la scuola non è un edificio di nostra esclusiva competenza e, tanto meno, appartenenza. La scuola statale è ospitata in una costruzione di proprietà del Comune (nel nostro caso, ovviamente, di quello di Genova) e come tale è del tutto legittimo e non impugnabile che, in ben determinate circostanze (qual è appunto un’ allerta meteo di livello 2), esso ne possa disporre per finalità non scolastiche ma di rilevante interesse per la cittadinanza o parte di essa. D’ altro canto questo avviene anche nel caso delle consultazioni elettorali, nel corso delle quali l’intero edificio è “invaso” da persone non appartenenti all’ ambiente scolastico. Eppure… in queste circostanze, sicuramente assai meno gravi ed impellenti, che possono al più coinvolgere il senso civico ma non certo il più alto senso di umanità che ognuno dovrebbe possedere, almeno secondo il nostro auspicio, non abbiamo mai ricevuto lamentele di sorta. Tornando alle disposizioni che la Civica Amministrazione ha, lo ripetiamo, legittimamente ed anzi doverosamente emanato, anche perché costrettavi dai gravi fatti luttuosi accaduti nel 2011, dopo l’esondazione del Fereggiano, basterà a questo proposito citare il Piano Comunale di Emergenza e più propriamente il Piano di Emergenza di dettaglio per la zona di Sestri Ponente, redatto dal Settore Protezione Civile, Pubblica Incolumità e Volontariato, laddove, a pagina 10, si parla dell’Unità di Crisi Municipale. Possiamo leggervi che essa “verifica la disponibilità delle aree di accoglienza individuate dal Piano Comunale di Emergenza ricadenti nel Municipio VI Medio Ponente: Scuola Primaria Rodari, Scuola Media Gramsci … e Scuola Media Volta”. Tanto dovrebbe bastare! La popolazione nomade è stata ospitata all’interno della palestra, poteva utilizzare i bagni ma non ha avuto accesso ad alcun altro locale. Questo è stato garantito dal personale delle forze armate, dai Vigili, dal personale del Comune, ed anche, a titolo strettamente volontario, da rappresentanti della scuola stessa, che non erano tenuti a farlo eppure si sono impegnati per migliorare l’ ospitalità e nel contempo verificare il corretto utilizzo dell’ edificio. Erano cinquanta rom, tra cui 22 bambini. Nella giornata di lunedì è stato dato loro anche un pasto caldo, più precisamente è stata loro offerta la cena. Al termine del soggiorno, gli ambienti utilizzati sono stati sanificati non una, ma ben due volte. Riguardo a questo, l’ Istituto Comprensivo porge i ringraziamenti alla Ditta che se ne è occupata, portando a termine un lavoro esemplare. Nonostante il lavoro svolto correttamente fosse già stato mostrato ai genitori, alcune famiglie chiedevano ulteriori verifiche da parte dei Consiglieri del Municipio Medio Ponente, Sig. Sciotto e Sig. Rapetti, i quali non solo constatavano l’adeguatezza dell’operato ma dichiaravano di rimanere allibiti per il grado di pulizia riscontrata (ed uno di essi pare decisamente esperto, gestendo a sua volta un’ impresa di pulizie!) Conclusioni. Ritenendo con questo di aver dato una doverosa risposta alle preoccupazioni legittime di quei genitori che si riferivano ad un discorso igienico, siamo invece amareggiati per aver riscontrato atteggiamenti contrari all’ accoglienza, ai principi di multicultura che sono principi ineludibili del nostro I.C. Consideriamo anche noi, come cittadini, che la permanenza della popolazione nomade nella zona a lei destinata non sia adeguata, tant’è che è stato necessario ed urgente trovare una sede provvisoria in cui sistemarla per la sua incolumità. Questo problema non spetta però a noi di risolverlo e lo demandiamo come tale agli Organi di Competenza. Vogliamo invece evidenziare il nostro fermo atteggiamento di serenità e fiducia nell’ accoglienza, anche in considerazione del fatto che molti dei bambini e ragazzi ospitati sono nostri alunni e ci chiediamo cosa vi sia di diverso tra l’alloggiarli nella palestra o vederli far lezione nel banco, magari seduti accanto ai figli di chi ha sollevato contestazioni…!” Consiglio di Istituto: delibera n. 79 del 20 ottobre 2014 Delibera all’ unanimità

Tra un’allerta di secondo grado ed uno sciopero del personale, il cimitero di Coronata ha aperto a singhiozzo. Abbiamo raccolto le testimonianze di due operatori del camposanto. Giuliano Tolve (fiorista): Per fortuna la mia attività non ha subito danni durante l'alluvione che c'è stata all'inizio del mese e fortunatamente neanche in quella del novembre 2011. Neanche il cimitero di Coronata ha subito danni. Il 22 ottobre, a seguito dell'emanazione di avviso meteorologico per vento, il cimitero è rimasto chiuso. Lo abbiamo appreso seguendo il TG perché comune e vigili non ci hanno saputo dare nessuna notizia precisa. Anche i visitatori sono stati colti alla sprovvista: per tutta la mattinata sono arrivati tanti visitatori. Alcune persone giunte anche da molto lontano, per esempio da Quinto, Rossiglione e Alessandria. Giovanni Cannéva (marmista): Noi non abbiamo subito nessun danno né per l'alluvione di questo ottobre né per quella del 2011 poiché, per fortuna, siamo in una posizione sopraelevata e l'acqua scorre via. L'unico pericolo sono le frane, ma per ora non se ne è mai verificata nessuna. Neanche il cimitero ha subito danni, però quello di Rivarolo e quello di Staglieno ne hanno avuto qualcuno. Il cimitero il 22 ottobre è rimasto chiuso per i forti venti previsti e solo il giorno dopo abbiamo saputo se si sarebbe potuto riaprire: l’informazione è arrivata da un ispettore. Lorenzo Schiavon

Ma quanto costa essere civili? Cittadini e commercianti lavorano per mantenere un po’ di decoro nella nostra delegazione mentre persone di dubbia educazione e civiltà continuano imperterrite nella loro “missione” di degrado alla faccia di tutti. Il nostro invito va a tutte le persone perbene per far sì che denuncino, anche in forma anonima e con ogni mezzo a loro disposizione (foto e/o filmati), quanti si comportano male. Il nostro giornale si offre di raccogliere le denunce per girarle alle autorità competenti. Alfonso Palo

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Paolo Pisana—Amministrazioni condominiali Via S. G. D’Acri, 8/10A - 16152 Genova Via Urbano Rela, 1/10 - 16149 Genova Uff. 010 0015270 - cell. 347 5763920 - 346 3444683 paolopisana@ymail.com - slpgamministrazioni@gmail.com


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A casa vostra /16 La famiglia Marocho Vega Collegati con l’Ecuador con Skype, i ragazzi sognano di rimanere in Italia

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sia per lo studio, sia per aver acquisito la mentalità italiana, non hanno nessuna intenzione di tornare in Ecuador. Diversamente la pensa nonna Maria: il pensiero di ritornare lo ha sempre avuto”. Vicente aggiunge alcune considerazioni fatte da Correa, come quella di tornare a casa perché qui in Italia non c’è lavoro. “Nel mio Paese è sicuramente cambiato il modo di vivere, l’economia è migliorata, la globalizzazione lo ha stabilizzato, le opportunità di lavoro penso siano le stesse e, come dicevo prima, non ho nessun pregiudizio sia di restare in Italia o di ritornare in Ecuador”. Avete parenti in Ecuador? “Sì, ci sono i miei genitori, risponde Marwin. Ci sentiamo telefonicamente e grazie alla tecnologia ci vediamo tramite Skype dando l’opportunità ai miei figli di interloquire con i nonni”. Mantenete le vostre tradizioni, per esempio l’alimentazione. “Sì, certamente, in particolare i piatti a base di riso, ma abbiamo imparato a gustare i piatti italiani e in particolare quelli genovesi”. Avete il passaporto italiano? “Ancora no, risponde Fernanda, ma sicuramente ci attiveremo a richiederlo, sappiamo che l’iter è molto lungo, la più agevolata sarà Ailyn essendo nata in Italia”. Domando alle ragazze se hanno avuto problemi di integrazione con i coetanei. “Assolutamente no, anzi, molti nostri compagni, sia si scuola e non, con domande specifiche cercano di capire le differenze culturali tra i nostri paesi”. Siete una famiglia numerosa: cosa fate per risparmiare? “Sicuramente facendo la spesa nei supermercati, cercando i prezzi e le offerte migliori, dove non possiamo fare niente è sul costo dei trasporti, solo i ragazzi hanno agevolazioni sui trasporti perché studenti, ma gli abbonamenti dobbiamo comunque pagarli: in questo le istituzioni dovrebbero essere più attente a famiglie numerose. Conoscete il nostro giornale? “Sì, spesso lo conVincente (in primo piano): “Non ho nessun pregiudizio sultiamo: lo troviasia di restare in Italia che di ritornare in Ecuador” mo all’ingresso della chiesa Sant’Ambrogio, quando andiamo a messa”. A Cornigliano nel prossimo futuro ci sarà un cambiamento urbanistico: il nuovo ospedale, il biodigestore, la strada a mare. Cosa ne pensate? “Ne abbiamo sentito parlare: pensiamo positivo anche se non abbiamo ancora inquadrato bene tutte queste innovazioni, sappiamo che il vostro giornale è molto ben informato e cercheremo di tenerci informati leggendolo” conclude Fernanda.

Dal 1972 al vostro servizio

Carlo Guerra

ilCorniglianese

Via Cornigliano 153 r Genova

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La famiglia che scopriamo in questo numero è sicuramente la più numerosa tra tutte quelle che abbiamo trovato fin qui. Nel nostro caso, in questa famiglia di origine ecuadoriana, i cognomi sono due, quello del marito e quello della moglie, Marocho-Vega. La La famiglia Marocho-Vega al completo. Da destra verso sini- famiglia si compone di: papà Marstra: papà Marwin, mamma Leillin, il primogenito Marwin, Jailyn Jaribeth, Jliana Leilin, Ailyn Nikol e nonna Zeneida win Danis Marocho Montiel, 40 anni, mamma Leillin Fernanda Vega Cedeno, 32, il primogenito Marwin Vicente, 17, Jailyn Jaribeth, 15, Jliana Leilin, 13, Ailyn Nikol, 11, ed infine la nonna nonché mamma di Fernanda, Zeneida Maria, 58. Fernanda ci svela tutto il nucleo familiare. “Siamo di origine ecuadoriana e, precisamente, della città di Balzar. Abbiamo quattro figli, di cui uno maschio. Io lavoro a tempo indeterminato in un’impresa di pulizie presso l’Ansaldo Energia, mio marito invece lavora saltuariamente come edile. Siamo sposati dal 1996 con il rito civile e, dal 2011 con il rito religioso. A Balzar ho conosciuto mio marito. Mi sono sposata giovanissima, a 14 anni, ed è stato quindi necessario il consenso scritto di mio padre. La nostra abitazione qui, in via Gattorno, a Cornigliano, è di nostra proprietà: l’abbiamo acquistata con un mutuo venticinquennale a 600 euro al mese, una bella mazzata. Marwin frequenta la scuola alberghiera del Bergese, Jailyn è al secondo anno di odontotecnica all’istituto Gaslini, Jliana frequenta la terza media e Ailyn la prima. Infine ecco mia mamma, Maria, che fa la badante presso una famiglia in centro, a Genova”. Vicente, come è nata la volontà di frequentare il Bergese? “Sono al terzo anno, il mio indirizzo è relativo alla preparazione dei dolci, dopo il diploma ho intenzione di aprire un’attività tutta mia qui in Italia, ma se si presenta un’occasione in Ecuador non avrei nessuna difficoltà a ritornare al mio Paese di origine”. Risponde Jailyn. “Al Gaslini frequento il secondo anno di odontotecnica, la professione sanitaria con la quale si raggiungono le conoscenze per procedere alla costruzione di protesi dentarie fisse e mobili e altri apparecchi ortodontici. È definita come l’insieme delle tecniche che permettono di preparare apparecchi dentari: questa è in sintesi la mia passione. Spero che dopo il diploma diventi il mio lavoro”. Nello scorso aprile è venuto in visita ufficiale a Genova il vostro presidente, Rafael Correa Delgado. Nel suo discorso ha cercato di stimolare la comunità ecuadoriana a ritornare in patria. Le sue parole vi hanno convinto? “Sì, dice Fernanda: eravamo tutti presenti. E’ stato molto emozionante, una bellissima giornata, ho ascoltato molto attentamente il suo intervento. L’Ecuador in questi anni è cambiato, è vero che ci sono molte opportunità ma non credo, almeno nell’immediato futuro,di ritornare in patria, tenendo conto che i nostri figli,


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L’onda lunga della storia di Guido Pallotti

di Alvaro Michelon

Dopo quella disavventura Romilda e Liliana non erano potute tornare né al Suprema e neppure nelle altre case di tolleranza di Genova, però dovendo tirare avanti, per far campare Ferruccio - e Carla che si prendeva cura di lui a tempo pieno-, avevano finito col mettersi in combutta con due borsari neri. «Solo affari. D’atro no se ne parla pròpio» aveva puntualizzato Romilda. «Va ben» aveva risposto Gallinn-a, deluso al pari di Foin, dato che un loro disegnino erotico, se l’erano già accuratamente preparato. Un pomeriggio i quattro soci s’erano inerpicati per il passo del Turchino, diretti nelle zone contadine dell’Ovadese, nel basso Piemonte; sul cassone del camion a legna, munito di doppio fondo e altri nascondigli assortiti, avevano caricato due biciclette da donna, così che, quando erano arrivati in prossimità di un posto di blocco repubblichino, le due ragazze le avevano inforcate ed erano transitate lentamente davanti ai due soldati di guardia. L’inevitabile fischio le aveva fatte fermare. «Dove andate?» era stata la domanda, alla quale Romilda aveva dato risposta:«A cercare qualche cosa da mangiare per le nostre famiglie. A Genova non si trova niente e io ho un fratello gravemente ammalato, che non si può muovere per via della poliomielite.» «Sapete che fare borsa nera è un reato che comprende la detenzione?» «Non la facciamo, abbiamo solo tanta fame e a casa ci aspettano con le bocche spalancate» aveva piagnucolato la Lilli. «E poi di questi tempi sono troppe le cose proibite, immagino anche per voi» aveva aggiunto Romilda, con lo sguardo promettente, contro il quale i maschi non avevano difesa alcuna, mentre Liliana li guardava di sottecchi, timida e implorante. «D’accordo, andate pure, però al ritorno dovete ripassare da noi, anzi penso proprio che vi convenga. Pedalate per altri cinque minuti e sulla destra troverete un cascinale, entrate e dite che vi mandiamo noi.» Le due ragazze avevano promesso e stavano per dare la spinta sui pedali, quando uno di loro, rosso di capelli, aveva aggiunto: «Prima di pagare, dite al Patriarca che noi vogliamo controllare cosa vi ha venduto e sapere quanto vi ha fatto spendere. Vedrete che vi tratterrà bene.» Nella stalla del cascinale c’era ogni ben di Dio, il Patriarca che sedeva su una cassapanca, compilava un foglietto scrivendoci quanto la gente gli chiedeva, poi s’alzava, sollevava un pochino il coperchio e ci buttava i soldi dentro, dopo di che, l’acquirente passava dai suoi aiutanti a ritirare i viveri che lui aveva annotato. Quando era toccato a loro, l’anziano le aveva squadrate buttando lì la sua proposta. «Una pezza di lardo e cinque chili di farina e un fiasco d’olio. Mi faccio un attimo sostituire e saliamo su in casa, voi due ed io....» Lo sguardo scoraggiante di Romilda, che aveva millantato pure l’amicizia con i militari del corpo di guardia, l’avevano fatto desistere dal protrarre oltre la sua vergognosa offerta. Avendo ottenuto molto più di quanto avevano sperato, erano ritornate dai militi consapevoli di doverli in qualche modo ricompensare. Inizialmente, fingendo di resistere e supplicandoli di non andare oltre, avevano concesso qualche bacio, lasciandosi però sfuggire dei falsi gemiti di desiderio, quando le carezze s’erano fatte più ardite. Alla fine i maschi, con la faccia affondata nelle loro giovani carni, avevano avuto ben altro cui pensare. Non certo al passaggio del camion dei soci delle due splendide creature che avevano fra le braccia. Poi Romolo e Remo, come scherzosamente dicevano di chiamarsi, avevano chiesto loro di ritornare, al che la scaltra Romilda, mentendo spudoratamente, aveva risposto che non avevano i soldi per comprare altro cibo. «Voi venite che al resto ci pensiamo noi.» Erano ritornate più volte con il piano di riserva pronto: se al posto loro ci fossero stati degli altri militari, avrebbero ripetuto il giochetto delle biciclette. Gli appuntamenti però erano stati sempre fissati con precisione, giacché i due non avevano intenzione alcuna, di spartire la fortuna capitatagli con gli altri camerati. Non tornarono più dal Patriarca, le provviste le trovavano pronte al corpo di guardia, mentre il camion continuava nel suo andirivieni, invisibile agli occhi dei due soldati, che s’erano pure confidati, raccontando alle ragazze d’essersi trovati con la divisa addosso, senza neanche accorgersene. «Sarà mica che la roba che ci date, la sequestrate a della povera gente come noi?» aveva chiesto Liliana. «State tranquille, siamo di famiglia umile anche noi. Facciamo piangere soltanto chi ha tanti soldi da spendere ed è giusto che si spenda pure qualche lacrima.»Il 25 aprile Romilda e Liliana erano ricomparse nei vicoli per far festa, e il giorno seguente avevano ripreso il loro mestiere, non più al Suprema, bensì al Lepre, imponendo le loro condizioni. Avrebbero accettato gli spostamenti bisettimanali, ma non d’essere separate e neppure d’essere spedite fuori Genova. I gestori delle migliori case di tolleranza, furono costretti a chiudere tutti due gli occhi e accettare. Le due amiche, a ventitré anni, erano quanto di meglio la piazza offriva.

“Ho deciso che domani prendo il treno e me ne vado a Sestri Levante a mangiarmi un gelato. Massì, dai, voglio togliermi da questa città sempre immersa nell’acqua solo quando la pioggia è più forte del normale. Sono stanco di assistere all’ennesima lotta del fiume Bisagno che tenta di riprendersi il suo antico alveo. Alla mia età ho già visto troppe alluvioni e troppe persone soffrire proprio per questa causa. Se cerco nei ricordi di quando lavoravo al San Martino, le facce di quelli che arrivavano al Pronto per le ferite più strane durante un alluvione erano incredibilmente nitide. Non sapevi mai se le sofferenze più grandi le davano quelle gambe o braccia spezzate, quelle ferite su tutto il corpo causate dal trascinamento della forza dell’acqua esondata da uno dei tanti fiumi ‘blindati’di Genova oppure lo strazio interno per la perdita di tutto, ma proprio tutto, di quello che avevano. Le facce dei morti, invece, era facile scordarle anche perché morire affogati nel fango ti cambia completamente la fisionomia. Passi un bel po’ di tempo a pulire i loro corpi e i loro visi per renderli presentabili e, quando pensi di aver fatto un buon lavoro, eccolo lì di nuovo, il fango, che esce dal naso, dalla bocca per continuare a sporcare quella povera gente. Quante volte ho pensato: domani mi licenzio e me ne vado in un altro posto, in un'altra città, magari nel Nord-est dove le cose funzionano un po’ meglio. Ma poi pensavo anche che dovevo resistere, che mi mancava poco alla pensione e che una volta pensionato avrei fatto quello che volevo. Infatti, stasera, ho deciso che domani farò quello che voglio e cioè mi andrò a prendere un gelato a Sestri Levante. Ho già visto gli orari: partenza 11.20, arrivo 12.17. Una bella passeggiata sul lungomare e poi via nel carruggio, in quella gelateria dove lo fanno così buono. Al ritorno ci penserò: tanto, a casa, non ho nessuno che mi aspetta. Mia moglie è morta da molti anni e non ho figli. Ho solo qualche amico. A proposito di amici: quasi quasi vado al bar di Brignole a bere qualcosa e a fare due chiacchiere. Sono stanco di guardare il Bisagno attraverso i vetri della mia finestra di casa. Che ore sono? Quasi mezzanotte! Dài, Aldo! Mettiti una cerata e vai a fare due passi. Tranquillo, non ci sono problemi! Ricordati che adesso il comune di Genova usa i modelli matematici per avvisare la popolazione in casi di vero pericolo. Mentre scendo le scale per uscire rido al pensiero dei modelli maNella notte tra il 9 e 10 ottobre il Bisagno tematici che prevedono il preveesonda e causa una vittima. Per Arpal non dibile ma non possono nulla conesisteva la necessità di allertare la città tro l’imprevedibile. Esco dal portone del palazzo, costeggio il marciapiede sotto una pioggia fortissima e vedo che il bar del mio amico Marco è ancora aperto. Entro per salutarlo. ‘Dove vai, Aldo, con questo tempo? Non sarebbe meglio starsene a casa?’ ‘ Va’ là, Marco, quanta pioggia abbiamo visto io e te? E poi ho deciso di tornare a casa domani!’ ‘ Domani?’ ‘E’ quasi mezzanotte e quando tornerò a casa sarà già domani’ gli dico con un sorriso. ‘ Stai attento, Aldo!’ ‘ Vado e torno, ciao Marco!’ Esco ma prima di andare decido di controllare a che livello è il Bisagno. Non credo ai miei occhi: è diventato un mostro impetuoso. Sarà meglio rimandare l’uscita a domani. Dopo la mia gita fuori porta a Sestri Levante e il gelato nel carruggio. Massì, dài, domani il Bisagno sarà certamente più bass...” L’ONDATA DI PIENA MI HA TRAVOLTO! RESPIRO ACQUA E FANGO. FANGO. IN BOCCA, NEL NASO, NEGLI OCCHI. CHI ME LO TOGLIERA’ DALLA FACCIA, DOMANI?

- Continua -

(In memoria di Antonio Campanella, morto annegato il 9 ottobre durante l'alluvio-

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ne che ha di nuovo colpito Genova


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Nel nome della musica: Saverio Malaspina

di Rosanna Robiglio

di Romano Oltracqua

E giù acqua: per cinque giorni tra uno scroscio, un temporale e secchi d’acqua rovesciati dal cielo proprio sulla Liguria e soprattutto sulla Superba Genova, patria della Lanterna, la Dominante del mare, in questo momento ricorda tanto il capezzale di una regina gravemente ferita al cuore. Una lacerante ferita identica alla precedente avvenuta pochissimi anni fa, proveniente dalle stesse armi ancora attive come allora, che tanti ragazzi volontari, più o meno giovani e giovanissimi, ritentano di guarire con il loro coraggio, impegno e altruismo. Armi disseminate dall’incuria di tutte le amministrazioni che si sono susseguite negli anni, indaffarate solo a procurarsi la poltrona più comoda, col grande sforzo di procacciarsi sempre nuove risorse attraverso facili multe, aumenti di tasse ed altri accorgimenti di cui non è dato sapere come vengono usate, se non avvalendosi del nostro intuito personale che, a quanto pare, non fallisce mai, abbandonando però la città al suo destino, tanto la colpa sarà sempre di un altro, possibilmente l'ultimo della catena. Se almeno la manutenzione fosse stata fatta regolarmente come si dovrebbe, metà dei guai si sarebbero evitati. Non è da ieri che ad ogni acquazzone i tombini, o caditoie che dir si voglia, rigurgitano acqua facendo concorrenza alla fontana di piazza De Ferrari, mentre i grandi nastri asfaltati che raggiungono tutte le colline, trasformati in violenti fiumi diretti verso il fondo valle, alimentati dalle caditoie incapaci di ingurgitare altro oltre quello che già contenevano dai tempi passati, sfruttano la loro corsa per ripulire finalmente la città, tramutandosi poi magicamente in piscine direttamente sotto casa. Era ormai da molto che non si vedevano più gli addetti a questi interventi di semplice manutenzione ed io, ingenuamente, in previsione dei soliti temporali di cambio stagione, pensavo a chissà quale trucco fossero stati sottoposti, invece forse gli addetti saranno diventati tutti dirigenti e si sa, a loro queste cose non competono. Ma sono intervenuti gli Angeli del fango, che nome che più appropriato per loro non c’è. Ragazzi che, al contrario di uomini di potere, in incognito, armati di pale, forza di volontà e coraggio, riescono a dare un fondamentale aiuto disinteressato, infondendo anche quella dose di coraggio necessaria a ricominciare a coloro che, colpiti per la seconda volta in pochi anni da questa calamità, hanno visto svanire in poche ore tutto quello che faticosamente avevano ricostruito e a cui avevano dedicato tutta la vita. Commercianti ed artigiani che tra promesse e illusioni svanite nel nulla, si stavano preparando ad adornare sfavillanti vetrine per il prossimo periodo natalizio, ora, ancora reduci della precedente alluvione avvenuta nel 2011, abbandonati a sé stessi, si sarebbero ritrovati da soli a combattere contro un incerto destino. Ed ecco l’intervento provvidenziale di questi veri angeli terrestri che rendono orgogliosi di loro non solo i liguri ma l’Italia intera. Questa numerosa generazione che, si dissocia da quella gioventù bruciata, vittima di pericolose dipendenze, infonde in tutti noi la speranza di quel futuro che sembrava ormai svanito ma che forse, speriamo presto, potrebbero essere loro il perno portante della nostra nazione e magari anche un esempio per altri che sono ancora titubanti sul da farsi.

Saverio è un amico e un pomeriggio sono andato a trovarlo nei locali di Cornigliano dove ha la sua base operativa. Ci scambiamo alcune battute, poi inizio a fargli alcune domande. Quando hai iniziato a fare musica? “Ho cominciato a suonare alla tenera età di 6 anni, nel 1974 infatti iniziai con il flicorno contralto nella banda di Cornigliano insieme a mio fratello e mia sorella. Ricordo sempre con piacere quei tempi e vorrei spezzare una lancia a favore della banda di Cornigliano perché mi ha accompagnato in un percorso musicale dove ho appreso alcune cose che considero fondamentali per un'attività adatta ai bambini perché si impara a suonare insieme, e insieme si cresce. Tutto ciò mi ha portato ad appassionarmi allo studio della musica, suonando diversi strumenti. Iniziai con il prendere lezioni di batteria nel 1989 e già nel 1991 ho iniziato a suonare con una band dal nome Mellow Yellow, band composta da Alberto De Benedetti, Enrico Pinna, Roberto Costa, Stefano Guazzo e Luca Guercio (che successivamente mi chiamò quando i Meganoidi avevano bisogno di un batterista). È stata una bellissima esperienza che mi ha subito portato nel mondo della musica vera e in una vera band. Le mie esperienze sono state varie e per un musicista poliedrico come mi ritengo è fondamentale sapersi adattare ai vari stili musicali, quindi ho suonato musica un po’ dappertutto suonando vari generi. Nel ‘96 con i Sensasciou, band il cui disco “Generazione con la X” fu premiato con il Premio Tenco nel 1997 come miglior disco dialettale. In seguito varie collaborazioni fra cui quella con Mr. Puma, Blindosbarra, Cool Reggae Band, fino ai Meganoidi, di cui si ricorderanno King of ska e Supereroi, singolo estratto dall'album Into the Darkness, Into the Moda, celebre per essere divenuto la sigla del programma tv Le Iene e poiché nel video musicale, che nel 2001 e 2002 viene passato dai principali network televisivi italiani, compare il duo comico Luca & Paolo nelle vesti dei "municipali" (due vigili della polizia), o Zeta Reticoli, tratto dall'album “Outside the loop stupendo sensation”. Hanno rappresentato una fase molto importante per la mia carriera di musicista, e con loro ho registrato 4 album: partendo dal secondo sono "Outside the loop stupendo sensation", "And we meet impero","Granvanoeli", "Al posto del fuoco". Registrati a Cornigliano in corso Perrone, dove si trova il Green Fog Studio, gestito da Mattia Cominotto, allora chitarrista del gruppo e che in seguito sceglie di allontanarsi dall'attività live per dedicarsi allo studio di registrazione e alle produzioni. In tal proposito lo consiglio a chi fosse in cerca di etichette discografiche e avesse delle demo da far ascoltare. Collaboro tutt’ora con lui in studio registrando le batterie per vari artisti. Attualmente suono con gli “Od fulmine”, con Mattia Cominotto, Riccardo Armeni, Fabrizio Gelli, Stefano Piccardo, e con cui abbiamo da poco girato l'ultimo video “40 giorni” visibile tra l'altro su youtube. Per rimanere in tema corniglianese proprio quest’estate abbiamo organizzato in Villa Bombrini un concerto di Enrico Rava che nel panorama jazzistico è uno dei maggiori esponenti italiani. Ogni tanto suono con Luca Borriello, con cui iniziai a strimpellare nel paleolitico, e Bob Callero. Altri punti musicali di riferimento sono Drum Club di via Verona, negozio di batterie e percussioni con annessa scuola di musica e Redhouse, negozio specializzato in chitarre provvisto anche di sale prove. Per ciò che riguarda eventi, segnalo Cornigliano Mon Amour, festival organizzato da “La stanza”. Gruppo culturale con sede nel palazzo del comune di Cornigliano. È un festival hip-hop ed è molto sentito dai giovani. Si svolge solitamente in Valletta rio San Pietro, un bellissimo posto nel parco adiacente a Villa Dufour. Si tratta di un anfiteatro, rivalutato per via dei concerti, ma al di fuori di questi è abbastanza lasciato a se stesso, inoltre recentemente, una frana, durante la scorsa alluvione ha creato disagi che spero si risolvano in tempo celere. Il festival delle periferie, organizzato da “Metrodora”, si svolge nel parco di Villa Bombrini e anche questo festival è molto partecipato da giovani provenienti da tutta Genova, Liguria e basso Piemonte. Sempre a Bombrini, nel periodo invernale, vengono organizzati dalla Lighthouse dei concerti jazz gratuiti. Ricordo, quando ero piccolo che non si poteva nemmeno accedervi. Mi auguro che queste location possano essere mantenute nella maniera migliore in modo che contribuiscano anche a fare parlare un po’ di più della nostra bella Cornigliano”.

Nella foto di Guerra, Angeli del fango al lavoro nella centrale via XX settembre

CENTRO SERVIZI UIL: TRA LE PERSONE, TRA LA GENTE www.uilliguria.it Centro: piazza Colombo 4/6, 4/7, 4/9 Tel. 010/585865 Fax 010/532043 e-mail: urliguria@uil.it Sampierdarena: via Carzino 2/c Tel. 010/6466848 e-mail: sampierdarena@pec.italuil.it Sestri Ponente: vico Schiaffino 1/1° Tel. 010/6531222 e-mail: sestriponente@pec.italuil.it PATRONATO ITAL UIL: Pensioni di anzianità, Invalidità civile, Pensioni di vecchiaia, Indennità di accompagnamento, Pensioni di invalidità, Cause di servizio e indennizzo, Malattie professionali, Permessi di soggiorno e immigrazione, Infortuni sul lavoro, Disoccupazione e mobilità, Assegni familiari, Assistenza legale medico-legale CAF UIL: pratiche 730, Unico, RED, ICI, ISEE, ISEU, Successioni, Regolarizzazione colf e badanti e altri adempimenti fiscali UIL IMMIGRATI e SOLIDARIETA’: assistenza e consulenza per la permanenza e il lavoro dei migranti; ADA UIL: Associazione per la tutela e i diritti degli anziani; ADOC UIL: consumatori.; UIL TEMP: lavoro atipico; UNIAT UIL: Assistenza e stipula dei contratti di locazione; CONSULENZA LEGALE: gratuita

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Alluvione, dalla gente un esempio ai politici


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Il tempo che ha fatto SETTEMBRE 2014

Crudo, cotto, sbattuto, strapazzato: meraviglioso uovo Perché in cucina è insostituibile

Riccardo Collu In un qualsiasi libro storico di cucina, ci sono ricette con le uova: da sempre questo alimento è ritenuto fondamentale per la realizzazione di diverse pietanze. Pensiamo inoltre che viene utilizzato dall’aperitivo al digestivo: un’usanza genovese era di servire nei bar uova sode assieme al vino bianco o al biancamaro prima di mezzogiorno. Fra i cocktail esiste una categoria chiamata “egg nog” dove uova e latte vengono generalmente shakerati con aggiunta di noce moscata ed, eventualmente, di alcoolici. Visto il loro molteplice uso, per cucinarle vengono 2

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ORIZZONTALI: 1 Livorno – 3 Figlio che Giacobbe ebbe con l’ancella Bila – 6 Lo era l’Orient Express – 10 Superlativo di integra – 12 Non abbiente – 13 Ne contiene molto il riso – 15 Starnazza sull’aia – 16 Diminutivo di Aristide –17 Vi si attaccano annunci e comunicazioni – 21 Unire - congiungere – 22 Annerita – 24 La… casa vacanza del Salento - 25 Abitazioni– 28 Fattrice dell’ANACT – 30 Incutevano terrore – 32 Spazio di lavoro in comune - 33 Il più famoso eresiarca – 35 Foto di Toit Brewpup – 37 European Textile Network – 38 Latina – 40 Alcolisti Anonimi – 41 Virus del pc che precede… horse –43 Il famoso Tse Tung – 40 Kenzaburo, Nobel per la Letteratura 1994 – 45 Insegnante - 46 Nome d’uomo – 47 Tutela autori ed editori. VERTICALI: 1 Labbro in inglese – 2 Istituto Nazionale di Ottica – 3 Abitavano l’Olimpo – 4 C’è quello Pontino – 5 Macchiolina sulla pelle – 6 Preposizione semplice - 7 Dovrà studiare durante l’estate – 8 Comandanti in arabo – 9 Punto opposto allo Zenit – 11 Treviso – 14 Un profeta biblico – 17 Trieste - 18 Euro Clinical Service– 19 Componente del curry –-20 Siccità - 23 Amò Tristano - 26 Essere indeciso – 27 Appoggio del remo –29 L’eroica moglie di Garibaldi –31 Dormita – 34 Colpevolezza – 36 Comune del Trentino – 39 Vi si fa ricorso – 42 Orchestra della Svizzera – 44 Orient Express 45 Messina

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Giorni di pioggia : 8 Giorni di sereno : 15 Temperatura minima : 17,9° C Temperatura massima : 23,8° C

TENDENZA PER L’AUTUNNO Ottobre dovrebbe concludersi con una fase più stabile e con un probabile calo termico di una certa entità che farà assaporare i primi freddi dell’inverno. Novembre, invece, si prevede che possa tornare ad essere più instabile e perturbato per via di affondi freschi o relativamente freddi verso il Mediterraneo. Temperature di novembre : mese in media o lievemente sotto media termica. Nel dettaglio nella nostra zona prevede che avremo numerosi e frequenti passaggi piovosi in particolar modo nel periodo tra fine ottobre e le prime due decadi di novembre e saranno nuovamente possibili episodi temporaleschi localmente intensi. Temperature in leggero rialzo in conseguenza dei passaggi perturbati che portano aria più mite ed umida sulla nostra regione. A cura di Nicolò Scibetta www.meteoligure.it

ORIZZONTALI: 1 li – 3 dan – 6 treno – 10 integerrima – 12 povero – 13 amido – 15 oca – 16 aris – 17 teca – 21 unire – 22 scurita – 24 scisa – 25 case – 28 udona – 30 ss – 32 comiten – 33 ario – 35 attoit – 37 etn – 38 lt – 40 aa – 41 troian – 43 mao – 45 maestro – 46 oreste – 47 siae.

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sale, l’uovo fresco andrà sul fondo; con più giorni, si alzerà (se non molto fresco galleggerà). Questo perché la camera d’aria si dilata. Ma soprattutto, prima di aggiungerlo agli altri ingredienti, aprirlo sempre su un piatto e osservarlo: il tuorlo deve essere compatto, alto e di colore brillante, l’albume semidenso. A differenza di altri alimenti, le uova possono essere cucinate con il guscio o senza e, come detto, gli usi sono molteplici. Con il guscio, intere, generalmente si introducono in acqua bollente e dopo la ripersa del bollore sono consumate con tre diversi gradi di cottura: in tre minuti alla coque, con l’albume semisolido e il tuorlo crudo. Dopo sei minuti barzotto, con albume solido e tuorlo semidenso. In dieci minuti

l’uovo è sodo, con albume e tuorlo solidi, se la cottura viene prolungata, si forma il solfuro ferroso che crea un alone verdastro attorno al tuorlo. La cottura prolungata, inoltre, rende l’uovo meno digeribile, quindi è consigliabile raffreddarlo immediatamente in acqua fredda corrente. Ma le uova sono maggiormente usate senza guscio, fritte, affogate, in cocotte, al tegamino, strapazzate o come leganti nei ripieni. Sono insostituibili in alcuni dolci, nel pan di Spagna; per la pasta fresca la dose comunemente usata è uno ogni 100 gr di farina, nella pasta ripiena uno ogni 200 grammi. Ma con le dovute precauzioni e le garanzie di qualità, l’uovo è usato anche crudo: è il principale ingrediente della salsa madre più diffusa al mondo: la maionese. Solo su questa e le sue derivate potremmo parlare per ore, poi per ritemprarci dalla fatica dovremmo consumare un uovo sbattuto con lo zucchero e, a chi fa piacere, anche con un goccio di Marsala doc o di un vino passito a preferenza.

VERTICALI: 1 lip – 2 ino – 3 dee – 4 agro – 5 neocutaneo – 6 tra – 7 rimandata – 8 emiri – 9 nadir – 11 tv – 14 osea – 17 ts – 18 ecs – 19 cucuma – 20 aridità – 23 isotta – 26 esitare – 27 scalmo – 29 anita – 31 sonno – 34 reità – 36 tres – 39 tar – 42 osi – 44 oe – 45

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consigliate alcune procedure igieniche: lavare le uova con acqua solo prima di usarle, per non eliminare la pellicola invisibile che chiude le porosità del guscio e le conserva, risciacquare sempre le mani. Per rompere le uova, non usare mai lo stesso utensile che poi le mescolerà; non romperle sul bordo del contenitore usato per cucinare, allontanare subito i gusci. Risciacquare ancora le mani e controllare dopo l’apertura la qualità dell’uovo; nonostante la data di scadenza, se mal conservato, l’uovo potrebbe “maturare” prima. Esistono tre semplici metodi per controllare lo stato evolutivo dell’alimento: guardare l’uovo contro una lampada molto potente, con la punta in alto e internamente dovrà apparire intatto, con il tuorlo centrato sospeso dalle calaze, i “cordoni”, e la camera d’aria inferiore non eccessivamente dilatata. Immergere l’uovo in acqua con il 10% di

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Pensionati ai supermercati Come sopravvivere alla “grossa spesa” del venerdì

“Cara Lorenza, oggi scrivo un po’ a te: è venerdì, il giorno in cui abbiamo l’abitudine di fare la spesa “grossa” per il sabato e la domenica. Quando si può, essendo pensionate è il giorno migliore per andare ai supermercati sfuggendo la rissa sabatale. Questi sono i riti tribali dei nostri giorni: la visita almeno settimanale al supermercato preferito. Eh sì, perché noi siamo un po’ capricciose: abbiamo le nostre piccole e grandi manie. C’è supermercato e supermercato: quello con la migliore musichetta rilassante, quello con l’ortofrutta più fresco, quello con quel prodottino strano ed esotico che tanto ci attizza, quello con le cassiere-cassieri più carini e gentili che non rispondono con un grugnito alle nostre svanite richieste, quelli che magari fanno finta di dimenticarsi di farti pagare il sacchetto biologico (15 cent. in generale) che subito si strappa e ti fa cadere la bottiglia d’olio in offerta (extravergine di oliva a 3 euro: miracoli della scienza e della tecnica) appena comprato, quelli che te ne passano sottobanco due o tre facendoti un cenno d’ intesa (non si potrebbe fare, ma…) o ti abbuonano il centesimo se spendi € 50,01. Insomma c’è una vasta scelta di varietà e di intrallazzi quasi libidinosi. Poi ci sono i prodotti vicini alla scadenza, a metà prezzo, quindi ti puoi abbuffare a volontà di yogurt cremosi, crostatine, biscotti al cioccolato, carne un po’ scuretta che in altre circostanze non avresti comprato

mai e poi mai. Quando poi esci felice ed esausto con il tuo carrellone stracolmo di porri in offerta, perché fuori stagione, mele maturate in frigorifero, acqua che ti rende più snella o quella con i minerali che ti rigenerano, bibite gasate che ti fanno venire l’acidità di stomaco, detersivi per pulire un albergo e tutti gli accidenti possibili, ti senti tu, sconosciuta, anonima pensionata nel flusso della vita, protagonista (“compro ergo sum”), mentre viene stipata l’utilitaria di vent’anni fa del servizievole marito e pensi, fregandoti le mani: “anche questa volta ce l’ho fatta: mi sono accaparrata i perini più succosi per ‘u tòcco’, le caramelle colorate con aromi non meglio identificati per i nipotini, le patate al selenio e i limoni argentini, che ormai costano un capitale (circa € 4 al kg.), ma un limone in casa ci vuole sempre in caso di mal di pancia per… avvelenamento da cibo”. Anche il negozietto vicino a casa onestamente non sarebbe male e forse avresti maggiore attenzione verso le tue esigenze, ma spesso ci si limita a comprare qualche specialità. Oh, il buon profumo di caffè appena macinato che si diffonde per l’aria. Ricordo, mi si squarcia il velo del tempo, la mamma che diceva: “Due etti del migliore e, per favore, me lo macini”. Certamente non era sotto vuoto. Cosa c’era di può godurioso delle grandi latte di tonno? Veniva venduto a etti ed era tutto a filetti con al centro un bel cuore tondo e com’era buono il pane appena sfornato che il garzone consegnava dentro a una gerla. Odori, sapori di una volta, in casa c’era la stadera e tutto quello che veniva comprato era poi ripesato e, se mancava qualcosa, il giorno dopo o subito venivo spedita a protestare con il negoziante che si preoccupava di rimediare. Quando poi veniva tagliato il formaggio parmigiano, qualche generoso pizzicagnolo ne offriva una scaglia ai bambini della cliente. Anche le ciliegie per cui non bisognava fare un mutuo come ora, per accaparrarsene mezzo chilogrammo, venivano talvolta fatte assaggiare ai golosi marmocchi che le guardavano con occhi spalancati. Che bei tempi, quando le fragole sapevano di fragole, le pere di pere e le albicocche erano dolci. Andavo a comprare il latte con la bottiglia da un litro, che regolarmente avevo il compito di lavare prima, scrostando i residui con pezzetti

di carta. La carta dello zucchero che veniva servito a peso, era utilizzata, bagnata di aceto, per lenire i bernoccoli. Sulle altre carte si poteva disegnare con i pastelli, così i bambini si tenevano occupati: non c’era il problema del riciclaggio. Prima di stendere la sceneggiatura di un altro amarcord, torno immediatamente in questo tempo e voglio fornire un decalogo, promemoria - ai pensionati e non - che si accingono alla spesa settimanale. Andare al supermercato con la pancia piena, mai prima del pranzo. L’appetito accresce la golosità. Fare una lista precisa delle cose che servono e si devono comprare, per evitare tentazioni. Costruirsi una mappa artigianale di dove sono collocati i prodotti di prima necessità, in modo da evitare deviazioni e cadere in acquisti trabocchetto, perdendosi nei corridoi labirintici ( ricordare che i prodotti vengono spesso spostati per metterci alla prova). Servirsi dei pieghevoli che vengono distribuiti per capire bene le offerte (a volte i cartellini sono caduti o spostati).

Guardare in alto e in basso negli scaffali: solitamente vengono qui posti i prodotti più convenienti, perché meno a portata di mano, mentre gli altri che si vuole indurre ad acquistare sono ad altezza di mano e di sguardo. Se non ci arrivate o se non riuscite a chinarvi per la sciatica, fatevi aiutare senza vergogna, può capitare a tutti di avere bisogno. Non andate al supermercato con figli piccoli o nipotini: vicino alla casse, quando siete in coda, c’è l’insidia maggiore: dolci e dolcetti sfiziosi che provocano le urla di desiderio tipo sirena dei pompieri. Se proprio non potete evitare di portarli, perché siete di turno, almeno rimpinzateli prima di caramelle e cioccolatini fino a provocarne la nausea. Detto questo, vi avverto che siamo tutti monitorati: le tessere che ci offrono l’accesso al paradiso consumistico degli sconti e del regaluccio, servono per le ricerche di mercato: nulla sfugge all’economia globalizzata e agli psicologi predisposti alla persuasione occulta. Concludo con le parole di un saggio amico: “La ricchezza di un paese si vede dalla quantità di cibo che viene buttato Conoscere i prezzi originali delle offerte nella spazzatura”. Non mi pare il caso di e non illudersi se c’è scritto sul cartelli- svuotare così le nostre già misere tano “offerta speciale” e poi il risparmio è sche: compriamo solo ciò che siamo di due centesimi (tipo: prezzo originale certi di consumare. E, care mamme, € 1.85, offerta € 1.83). nonne e anche nonni e mariti (vista la Guardare con attenzione la scadenza dei parità), riappropriamoci dei fornelli e prodotti sempre, ma soprattutto se si ha cuciniamo invece di comprare cibi e l’intenzione di farne scorta. pietanze fatte, a meno che non siamo Non comprare grandi derrate alimentari single, non invitiamo mai amici a cena e se non si ha una famiglia numerosa e se non ricopriamo incarichi così di prestisono prodotti soggetti a deteriorarsi nel gio e remunerati da essere impegnati tempo. Se si compra un’abbondante dall’alba al tramonto. quantità di un dato alimento, essere Ciao, ciao, alla prossima spesa. sicuri di poterla utilizzare in vari modi, Tua Astri” per non rischiare di mangiare per parecTesto e disegni di Astri Lidia Frascio chio tempo la stessa cosa. Eventualmente, se la merce si presta, congelare.

Villa Duchessa di Galliera Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno la ASL 3 partecipa alle spese della famiglia Via Nino Cervetto 38 B 16152 Genova Cornigliano – Parco del Calasanzio Tel. 010 6041550 - 010/6040149 – Fax 010/6012188

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Nel nome della legge

Ottobre 2014  La cucina di “Nonna Papera” (Leda Buti) Torta di riso con zucca

Caro Avvocato, sono separata ed in attesa di divorzio. La crisi del mio matrimonio, con tutti gli strascichi giudiziari conseguenti, è stata penosa e dolorosa. Con il mio attuale convivente mi trovo bene e stiamo, assieme, facendo dei progetti di vita in comune. Non Le nascondo tuttavia che, dopo la triste esperienza del precedente matrimonio fallito, ho più di un dubbio, più di un timore, anche e soprattutto nella prospettiva di una crisi del rapporto con il mio convivente attuale. Senza necessariamente formalizzare il matrimonio, è comunque possibile, in qualche modo, disciplinare il rapporto che sto vivendo con il mio convivente? T. L. Cara Signora, La situazione che Lei mi delinea è di grande attualità. La convivenza fuori del matrimonio individua un’organizzazione sociale che ha vissuto una lunga evoluzione storica. Un tempo era vista con sfavore dal Legislatore: il concubinato veniva tacciato di immoralità e talvolta di illiceità. Oggi gode di un riconoscimento sociale e di limitate forme di tutela. A livello costituzionale la norma che tutela le convivenze more uxorio è l’art. 2 della Costituzione, nella parte in cui fa riferimento alle ‘formazioni sociali’. La Giurisprudenza ha in più occasioni riconosciuto, alle prestazioni effettuate tra conviventi, natura di adempimenti di obbligazioni naturali e, in quanto tali, seppur sprovvisti di coazione, irripetibili (vale a dire che quanto dato, una volta dato, non può essere richiesto in restituzione). Ci si interroga tra gli studiosi sul fatto se sia o meno possibile stipulare contratti di convivenza che, come tali, in quanto ‘contratti’ sono fonti di obbligazioni per le parti. A tale quesito si risponde, tendenzialmente, in senso affermativo, individuandosi la causa di detti contratti non nell’alveo delle liberalità (non si tratterebbe quindi di donazioni) ma nella causa familiare, distinta ed autonoma ragione giustificativa, meritevole di tutela e riconoscimento. La meritevolezza dell’interesse perseguito nei contratti atipici di convivenza sta nell’esigenza di rafforzare la posizione dei soggetti coinvolti attraverso l’elevazione di meri doveri morali ad obblighi giuridici. Non si tratterebbe quindi di una novazione dell’obbligazione naturale in obbligazione civile, non configurabile nel nostro ordinamento, ma la creazione di una nuova obbligazione civile per contratto che replica il contenuto di una preesistente obbligazione naturale. E’ un contratto, quello di convivenza, avuto riguardo ai suoi obiettivi, che può essere assimilato a quelli di comunione di scopo. Presupposto della validità di questi contratti è la convivenza quale situazione di fatto e può definirsi come quel contratto con cui i partner, che conducono una stabile vita affettiva, in assenza o nei limiti di una norma pubblicistica, stabiliscono le regole organizzative della stessa e le rispettive e reciproche obbligazioni di rilevanza patrimoniale, anche eventualmente procedendo ad attribuzioni con efficacia reale e determinando gli effetti della cessazione della convivenza. Esso è di norma stipulato all’inizio o nel corso del rapporto ma nulla vieta, in ossequio all’art. 1322 c.c., che lo stesso venga utilizzato al momento della cessazione della convivenza, al fine di governare le reciproche pretese scaturenti, sul piano patrimoniale, dall’intercorsa unione. Normalmente oggetto del contratto sono solo i rapporti patrimoniali e non i rapporti personali, che sono sottratti all’autonomia privata da norme di carattere pubblicistico (ma esistono delle eccezioni: si pensi alla possibilità di designare un amministratore di sostegno ex art. 408 c.c.). L’invito è quindi quello di procedere, se Lei ed il Suo convivente lo riterrete utile ed opportuno, con la stipula di un contratto di convivenza. Matteo Savio, avvocato

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Amici animali Curiosità sul furetto

Rosola 2 scalogni tritati e 250 g di zucca a dadini, in una casseruola con burro e olio, cottura 20 minuti, unisci 250 g di riso vialone nano, tostalo per qualche istante, bagnalo con poco vino bianco, fai evaporare e cuoci a fuoco basso per 15-18 minuti, unendo brodo bollente e mescolando ogni volta che il precedente sarà evaporato, incorpora 4 cucchiai di parmigiano grattugiato, noce moscato sale e pepe. Affetta altri 250 g di zucca, irrora le fette d’olio, salale e cuocile in padella antiaderente per 3 minuti per parte. Versa metà del risotto in uno stampo di 24 cm di diametro, foderato con carta da forno, spalmalo con poco mascarpone, spolverizza con due cucchiai di parmigiano, copri con le fette di zucca. Spalma poco mascarpone e spolverizza con 3-4 amaretti sbriciolati. Completa con il riso rimasto, cuoci in forno a 200° per 30 minuti. Sforma e decora, a piacere con prezzemolo, zucca a fette, filetti di acciughe o salsiccia rosolata.

Plum cake integrale ai caprini e olive Sguscia 2 uova in una ciotola con bordi alti, montale con un dl di latte fresco intero, 6 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 100 g di caprini freschi, sale e una manciata di pepe. Incorpora gradualmente 80 g di farina integrale, 100 g di farina 00, con una bustina di lievito in polvere per pizze o torte salate e due cucchiai di formaggio, tipo gruyère grattugiato. Incorpora delicatamente 150 g di olive nere o verdi snocciolate. Imburra e spolverizza di pangrattato uno stampo da plum cake da circa un litro, versa nello stampo il composto e cuoci in forno già caldo a 180° per circa 40 minuti. Verifica la cottura dopo 30 minuti, infilando uno stecco da spiedino al centro del plum cake: se esce asciutto è pronto. Lascia intiepidire, sformalo e servilo con prosciutto o bresaola.

E’ un animaletto domestico con tutte le carte in regola. Vi è stato un lavoro di domesticazione attraverso i secoli, sia per un suo utilizzo attraverso la caccia sia come animale di compagnia. Si può considerare una sottospecie della puzzola europea e ne esistono due specie: la prima dal caratteristico pelo color marrone o nero con una sorta di mascherina che gli incornicia il musetto, e la seconda invece dal pelo candido, albino, con occhi rossi. Il pelo serve a proteggerlo da rovi, spine e dall’acqua. È un animaletto vivace, molto adatto ai giochi con i bambini perché di indole curiosa, allegra e molto affettuosa. È sonnacchioso, passa buona parte del suo tempo a dormire, oppure in letargo. Quando è sveglio dedica tutto il suo tempo giocando, cercando, esplorando situazioni nuove. Non è indicato lasciarlo da solo, anche perché si sentirebbe abbandonato: finirebbe per ammalarsi di solitudine e dolore. Quando non è possibile seguirlo dal vivo è meglio preparargli un alloggio a prova di fuga. L’ideale è una gabbia in acciaio, non di zinco perché è allergico, con uno spazio adibito al sonno e al rifugio, e una cassetta per i bisogni, quindi posizionare la gabbia in un luogo riparato dal freddo che possa garantirgli un tepore tra i 15° e i 20°C. E’ carnivoro e come tale va considerato. Ama la carne cruda e cotta ma anche il cibo per gatti, il pellett per furetti, oltre a pezzetti di frutta e verdura. Indispensabile garantirgli cibo e acqua, ai quali attingerà ogni tre ore. Evitate alimenti troppo molli o le scatolette, funesti per le gengive ed i denti. Per una salute completa vaccinarlo contro il cimurro canino. (nel prossimo mese “scopriamo il cincillà) Curiosità raccolte da Rita Moccia

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TARI: la tassa sui rifiuti La Legge di stabilità 2014 (Legge 27 dicembre 2013 n. 147 e s.m.i.) ha istituito la IUC (Imposta Unica Comunale) di cui TARI è una componente. Cos’è la TARI? La TARI è la tassa sui rifiuti entrata in vigore in tutti i comuni italiani a partire dal 1.1.2014 destinata alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati alla smaltimento. Il servizio comprende lo spazzamento, la raccolta, il trasporto, il recupero, il riciclo, il riutilizzo, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti. Chi deve pagare la TARI? La tassa è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali ed aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani ed è corrisposta in base a tariffa commisurata ad anno solare. Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali (di cui all’art. 1117 del codice civile) non detenute o occupate in via esclusiva. Come viene calcolato l’avviso di pagamento TARI? -Per le utenze domestiche in base al numero di occupanti ed alla superficie dell’immobile. -Per le utenze non domestiche in base alla superficie dell’immobile ed alla tipologia di attività (categorie). Quando si paga la TARI? Per l’anno 2014 le scadenze di pagamento della TARI sono stabilite dall’art. 37 del Regolamento, come segue: Utenze non domestiche prima rata (o il totale) entro 30 settembre 2014 seconda rata entro 31 ottobre 2014 terza rata entro 01 dicembre 2014 quarta rata entro 31 gennaio 2015 quinta rata entro 28 febbraio 2015

Utenze domestiche prima rata (o il totale) entro 31 ottobre 2014 seconda rata entro 01 dicembre 2014 terza rata entro 28 febbraio 2015

Come si paga la TARI ? Il pagamento della TARI (codice tributo 3944) si effettua con il modello F24 semplificato presso: le banche, gli uffici postali, gli sportelli di Equitalia, on line indicando il codice Identificativo operazione prestampato sul modello F24 allegato all’avviso di pagamento. Il pagamento può essere inoltre effettuato con bollettino di conto corrente postale n. 1013051600 intestato a “Comune di Genova-Tributo rifiuti”, indicando il codice catastale D969 oltre ai dati anagrafici e a quelli relativi al pagamento che trovate nel modello F24 allegato all’avviso. I soggetti titolari di partita IVA devono effettuare il versamento a mezzo F24 con le modalità loro riservate. Qual è il codice tributo da utilizzare per il versamento tramite modello F24? Il codice tributo per effettuare il versamento della TARI tramite modello F24 è: 3944 denominato “TARI – tassa sui rifiuti – art.1, comma 639, L. n. 147/2013” Andrea Scibetta, agente immobiliare

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Magiche fibre Le fibre alimentari sono definite come "residuo di parti cellulari resistenti agli enzimi digestivi". Queste sostanze hanno un ruolo importante in diversi processi dell'organismo. Un adulto sano deve assicurare al proprio organismo 30 grammi di fibre al giorno. Per coprire questo fabbisogno si devono consumare ogni giorno 5 porzioni di frutta o verdura cotta o cruda, più semi, frutta secca e germogli e due porzioni tra pane e pasta integrali. Affinché le fibre svolgano la loro funzione benefica nell’intestino, bisogna bere 2 litri di acqua. Esistono fibre solubili e insolubili, servono entrambe e, per la precisione, 2/3 delle fibre devono essere solubili e 1/3 insolubili. La fibra solubile si trova in mele, patate, legumi, frutta secca, riso integrale e crusca di avena... Riducono l'assorbimento del glucosio, del colesterolo e sali biliari, hanno un'elevata capacità di idratazione e possono stimolare la crescita e l'attività metabolica di alcuni batteri "buoni" presenti nell’intestino. Le fibre insolubili si trovano nei cereali, pane integrale, crusca di grano, orzo intero, verdure, carote, farine e pere... Assorbono e trattengono acqua all'interno dell'intestino, trattengono gas, aumentano la massa e il volume delle feci, migliorandone la velocità di transito con cui vengono completamente espulse. Attenzione, però. Se si soffre di colon irritabile le quantità di frutta e verdure devono essere assunte con gradualità accompagnandole con un maggior consumo di acqua per diminuire la fermentazione e il conseguente gonfiore. I benefici che derivano dalla regolare assunzione di fibre sono tanti. Per le donne: fanno bene alla pelle perché facilitando lo svuotamento dell'intestino vengono eliminate anche le sostanze di scarto e le tossine. Per tutti: aiutano a dimagrire perché prolungano il senso di sazietà, riducono l'assorbimento di zuccheri e grassi ma senza esagerare poiché le fibre solubili comunque apportano calorie. Sembra anche che le fibre spazzino via le sostanze dannose dall'organismo riducendo il rischio di alcune malattie come diverticolosi e tumori al colon retto. Inoltre riducono il diabete e le malattie cardiovascolari. Ecco qualche trucco per aumentare il consumo di fibre: scegliere pane integrale al 100%; aggiungere all’insalata un cucchiaio di semi di lino; aggiungere un po' di fagioli lessati nell’insalata; arricchire i panini con spinaci freschi, pomodori, cetrioli. Magiche fibre: trenta grammi al giorno e si è più belli e più sani. Josè Cuffaro, farmacista


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Il club “Angelo Bollano” è maggiorenne A Cornigliano i primi 18 anni di Samp… storia E’ facile incontrare gli amici del Sampdoria Club “Angelo Bollano”. La sede infatti è nei Giardini Melis e le finestre, con la bandiera blucerchiata sempre esposta, danno su via Cornigliano, sopra l’ANPI. Ricordo, poiché ero presente, l’inaugurazione della sede avvenuta il 19 novembre del 1996, nei locali di Villa Serra, con la partecipazione dei calciatori David Balleri ed Emanuele Pe sa re s i, accompagnati dal dirigente, ingegnere Sinesi, nato e cres ciuto a Cornigliano. Relatore fu Giovambattista Il Sampdoria club “A. Bollano” è stato B e n inaugurato il 19 novembre 1996 venuto, ex assessore allo Sport del comune di Genova, che nel corso del rinfresco aveva omaggiato i tre con la riproduzione del mitico Castello Raggio, incisa su lamina d’argento. Il Sampdoria club Bollano non aveva allora problemi di sopravvivenza, essendo molti gli associati ed avendo la possibilità di ulteriori ricavi dalla vendita di gadget, di biglietti delle partite della Samp sia in Italia che all’estero e organizzando pullman ed aerei per quelle trasferte. In più, non essendo ancora diffuso l’uso casalingo di Sky e Mediaset premium, era abitudine dei soci recarsi in sede in occasione degli incontri della squadra del cuore e gioire (o deprimersi… ) a seconda del risultato versando un piccolo obolo di presenza. Ricordo le lacrime di sollievo di tutti noi soci presenti, la domenica del 26 maggio del 2002, quando con un gol di Bernini a Vicenza, la Samp, appena rilevata dalla famiglia Garrone, si era definitivamente salvata dalla Serie C. Purtroppo al momento attuale, l’unico introito che potrebbe garantire la sopravvivenza è l’adesione di nuovi e molti tesserati che potrebbero far parte di questa famiglia e portare oltre ai modesti 10 euro d’iscrizione, nuove idee. Il presidente Danilo Michelini, la segretaria Cristina Gianotti, Luigi Sanzone, Mario Rizzolo, Claudio Biordi, Stefania Marongiu, Anna Cadili, Giuliana Serra, mi hanno accolto già sapendo che dalla mia sistemazione nel 1964 a Cornigliano sono sempre stato iscritto ai Sampdoria Club della nostra delegazione, dai quali molti soci sono affluiti al Bollano. Queste persone, per ridare attività al club e tenerlo in vita, sono disposti a mettere a disposizione i locali per qualsiasi tipo di festa, raduno, riunioni condominiali e quant’altro. Progettano di

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Cerco - Offro

allestire una sala dove i bambini possano giocare lontano dai pericoli della strada, mentre in un locale adiacente, chi li accompagna, ci si potrebbe intrattenere, giocando a carte o facendo dei corsi. Tutto è in embrione ma tutto è possibile. Il pomeriggio del 31 ottobre, ci sarà per i bambini la festa di Halloween, l’ingresso è libero e chiunque può partecipare e rendersi conto delle reali possibilità che il Sampdoria Club Angelo Bollano, è in grado di offrire. Chi era Angelo Bollano Cresciuto nelle giovanili della Sampierdarenese, Angelo Bollano esordisce coi rossoneri liguri in Serie A nella stagione 1936-1937, restando in organico anche quando nell'estate 1937 la compagine cambia denominazione in Liguria. Resta a Genova fino al 1941, disputando altri tre campionati di Serie A e uno di B, e imponendosi come il miglior realizzatore della storia della formazione antenata della Sampdoria (29 reti complessive, sommando anche le reti con la Sampierdarenese), andando fra l'altro a segno nel derby del 20 febbraio 1938, prima sconfitta assoluta del Genoa nelle stracittadine in Serie A. Dopo aver contribuito con 11 reti al ritorno in massima serie del Liguria nella stagione 1940 -1941, viene acquistato dal Milan. NdA. Ho conosciuto Angelo Bollano dal parrucchiere Vincenzo, io vorace ascoltatore di cose di calcio e lui fonte inesauribile di aneddoti. Mi aveva allora parlato dei campioni, del grande Torino, periti nella sciagura di Superga, svelandomi di quella volta quando, una domenica mattina, sia i calciatori del Toro che quelli della Fiorentina si erano incontrati a Montecatini Terme, dove entrambe le squadre erano in ritiro e che lui si era rivolto a capitanValentino Mazzola proponendogli un pareggio che Campionato 1943/’44: Bollano, Sandroni, non aCarissimi, cornigiòtti di nascita, e Tortarovrebbe lo, d’adozione, riuniti nel Liguria nuociuto a nessuno e tutti avrebbero ricevuto il premio partita. Al che il capitano torinista, sorridendo aveva acconsentito. Bollano aveva aggiunto ridendo divertito:”Ne n’aveivan fæto quattro, quande se mesciavan quelli doi da derê (i mediani Grezar e Castigliano) no gh’ea ciù ninte da fâ pe nisciun”. Guido Pallotti

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e tempo libero

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Ciocofantasy, conto alla rovescia: il programma completo Sabato 22 novembre, ore 10. Apertura manifestazione, accoglienza e vendita prodotti in cioccolata e affini di alta qualità fino alle ore 20. Ore 15. Sala Solimena spettacoli di giocoleria, equilibrismo con saltimbanchi, giullari, maghi e scultori di palloncini. Tutti gli spettacoli sono gratuiti e verranno ripetuti sino alle ore 19.45. Dalle ore 15 fino alle 19.30 laboratorio di pasticceria a cura dei studenti della Scuola Alberghiera Bergese e mini laboratorio dolciario dei bimbi dell’asilo” Zerovirgolatrè” di Coronata. Dalle 15 fino alle 19.30 nel salone delle feste e itineranti all’interno della villa avranno luogo svariati giochi con saltimbanchi, trampolieri e giullari coinvolgendo i visitatori presenti. Nel pomeriggio, nel gran salone delle feste, Mercato Medioevale dei mestieri con esibizione di danze popolari d’epoca a cura del Gruppo Storico Sestrese. Nel parco della villa potrete gustare nel pomeriggio le caldarroste degli Alpini. Ore 20. Termine manifestazione. CIOCOFANTASY è il più grande e partecipato evento indoor di tutto il ponente genovese e tra le prime manifestazioni cittadine. Un appuntamento annuale al quale non possono mancare bambini e famiglie. Al nostro punto di ristoro potrete gustare cioccolata calda, le prelibate crepes alla Crema NOVI e le favolose birre artigianali di Maltus Faber in uno sposalizio perfetto. (LA MANIFESTAZIONE AVRA’ LUOGO ANCHE IN CONSEGUENZA DI PIOGGIA) Contribuiscono attivamente allo svolgimento della manifestazione: la Pro Loco di Cornigliano Ligure, il Gruppo Storico Sestrese, Sarabanda, i Karacongioli, l’ist. Alberghiero Bergese, l’asilo Zerovirgolatrè, gli Alpini di Cornigliano, la Civica Biblioteca Guerrazzi e la Croce Bianca di Cornigliano. Si ringraziano inoltre per la loro collaborazione, disponibilità e i loro qualificanti patrocini: NOVI Cioccolato, Società Per Cornigliano, la Regione Liguria, la Provincia di Genova, il Comune di Genova, il VI Municipio Medio Ponente e Film Commission. Buon divertimento dalla Pro Loco Cornigliano Ligure

Associazione dei Lucani a Genova Inaugurato il nuovo salone

Sabato 18 ottobre, alla folta presenza dei soci, di don Andrea Robotti di S.Ambrogio, è stato inaugurato il nuovo salone-bar-ritrovo dell'Associazione dei Lucani a Genova. Dopo la benedizione, il presidente dei Lucani, Mauro De Salvo ha sottolineato l'impegno preso e poi mantenuto, di dare un nuovo spazio per tutti i soci. Il locale, oltre ad avere un barristoro, è stato munito di nuovi servizi igienici interni ed esterni con una piccola postazione adibita a cambio biancheria per neonati, e di altre modifiche strutturali in fase di realizzazione. A ridosso del salo-

ne si trova il nuovo impianto sportivo parrocchiale del GSO Corniglianese 2013 e, grazie a un recente accordo, il locale sarà condiviso con il gruppo durante gli allenamenti ed eventuali gare di campionato. La polivalenza del nuovo locale sarà sicuramente una nobile dimostrazione di come la “vecchia generazione” possa coesistere senza nessun problema con la nuova realtà dei giovani, perché l'educazione e il rispetto hanno sempre tenuto alto il decoroso spirito di tutti gli iscritti all'Associazione che a Genova ha il vanto di essere la più numerosa e, con questo progetto, anche la più accogliente. S. D.

Ai confini della ricerca

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Notizie in breve Si è svolta domenica 19 ottobre la prima rassegna di Cori amatoriali a voci miste organizzata dal Coro Monti Liguri di Sestri Ponente, denominata “Cori a Ponente”, presso Villa Bombrini . Hanno partecipato oltre al coro ospitante “Monti Liguri” la corale Jacopo da Bologna (Bo) e il Coro Voci del Serchio (Castelnuovo di Garfagnana). Presenti anche Giuseppe Spatola presidente Municipio VI Medio Ponente, don Andrea Robotti, Agostino Dodero, compositore e Mauro Ottobrini, pres. Convegno ligure delle Corali. La rassegna ha riscosso un enorme successo, in funzione non solo dell’organizzazione perfetta ma soprattutto per la qualità dei cori. A presentare l’evento, Matilde Gazzo voce storica di Rai 3. A completare l’evento un ricchissimo rinfresco offerto dai componenti del Coro Monti liguri. Carlo Guerra

La fisarmonica di Campi Magico concerto a Bombrini La Società Filarmonica di Cornigliano ha organizzato il 25 ottobre alle 21, nel Palazzo Bombrini, un concerto di Gianluca Campi, uno dei più famosi

fisarmonicisti italiani. Vincitore di numerosi concorsi, Campi ha inserito nel suo concerto, oltre alla musica classica, i tanghi argentini di Astor Piazzolla, le danze ungheresi e suoi collages compositivi, riuscendo sempre a fondere alla tecnica una naturale sensibilità interpretativa.


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1° torneo oratoriale al nuovo campo S. Andrea Un grande successo

Trofeo Rollero, un triangolare ricorda il grande matematico

Davanti ad una straordinaria cornice di pubblico si è svolto il primo Torneo oratoriale S. Andrea organizzato dallo staff tecnico del nuovo Gruppo sportivo oratoriale Corniglianese di via Minghetti, per l'occasione splendidamente funzionale, potendo usufruire anche dello spazio bar-ristoro messo a disposizione per l'occasione dalla vicina Associazione dei Lucani a Genova. Dopo la benedizione del nuovo campo, don Andrea Robotti, padre spirituale della Società e parroco della parrocchia SS. Andrea e Ambrogio ha dato il simbolico calcio d'inizio dando il via al torneo alla quale hanno partecipato più di cento ragazzi suddivisi per tre triangolari nelle rispettive leve di appartenenza: 2003/’04 – 2005/’06 – 2007/’08/’09. Iniziavano subito i ragazzi del 2003/’04 contrapposti all'ottima leva della Vallestura, dimostrando subito di avere le carte in regola per vincere il girone e poi aggiudicarsi il torneo grazie ai goal di Siciliano e del piccolo fantasista Timi Jerry, che termineranno il torneo portandosi a casa il trofeo dei capocannonieri, dopo una entusiasmante finale giocata contro il Vallestura di mister Pastorino. All'unisono i due mister, Gargano e Giavarra, hanno affermato con piena soddisfazione di avere a disposizione un'ottima rosa di bravi ragazzi che seguono con dedizione e impegno gli allenamenti. A seguire, per la leva 2005/’06, l'ottima prova dei ragazzi di mister Spiniello e Pulua, un gruppo ancora da amalgamare, ma sicuramente dotato di buoni elementi che hanno ben figurato con grande impegno, ma in finale si sono dovuti arrendere solo alla più esperta squadra del Ligorna, un secondo posto che fa onore. Il vero spettacolo è venuto con l'esibizione dei più piccini la leva del 2007/’08/’09, coinvolgendo tutto il pubblico che, con applausi scroscianti, ha voluto sottolineare la vera bellezza del gioco del calcio, e qui il riconoscimento maggiore va sicuramente al paziente lavoro del tandem Bruciani-Bagalà, per la grinta e la volontà che i ragazzi hanno profuso durante le tre gare. Da sottolineare il premio al più piccolo atleta partecipante al torneo, Alessio Lanzoni. Mister Bagalà ha voluto ribadire come lavorare con i piccoli sia in un certo modo paragonabile al genitore che insegna a camminare al proprio figlio, con cura perché non si faccia male, con amore perché i suoi passi siano quelli giusti. Al termine del Torneo, le parole del presidente Sergio Daga sono state per tutti i ragazzi e per i suoi più stretti collaboratori, Carlo Colantoni e Alessandro Ardito, senza dimenticare il numeroso pubblico presente. “Voglio premiare - ha detto - e ringraziare tutto il gruppo perché la riuscita di questa kermesse è il coronamento del lavoro societario che ci sprona a migliorarci ulteriormente per far crescere nel miglior modo possibile e con lo spirito oratoriale questa nuova Società”.

calasanziogenova@libero.it

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Sergio Daga

Via N. Cervetto, 40

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La Croce Bianca di Cornigliano ha organizzato un trofeo dedicato al professor Aldo Rollero. Il torneo di calcio a sei si è disputato domenica 5 ottobre presso il campetto del ricreatorio parrocchiale di San Giacomo. Hanno partecipato le squadre di militi della Croce Bianca e della Pro Loco di Cornigliano più la Croce Bianca genovese. L’ingresso è stato ad offerta libera ed è stato devoluto all’acquisto di una nuova ambulanza per ampliare il parco mezzi della Croce Bianca. Chi era Aldo Rollero Docente universitario, primo preside della Facoltà di Architettura di Genova. Inizia la facoltà di Matematica a 16 anni. Prende 30 e lode con il professore Eugenio Togliatti, fratello di Palmiro leader storico del Pci. "Si laurei a Roma e la chiamerò come assistente" gli promette. Rientra a Genova con 110 e lode e a 20 anni è suo assistente. Con le leggi nazifasciste Togliatti deve scappare all' estero, lui lo sostituisce. Modesto, pacato, diventa ordinario di Geometria e di Geometria descrittiva ad Architettura e primo preside della facoltà. Esponente della geometria analitica classica, ha svolto un'intensa attività di ricerca che mirava a una dimostrazione elementare dell'ultimo teorema di Fermat. Ha scritto moltissimi libri e articoli sulle riviste più prestigiose. Se n'è andato a 90 anni, il 22 giugno 2011. C. R.


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Tonelli beffa il Genoa, Gasperini irritato con i tifosi: “Questo clima danneggia la squadra”

Samp, la classifica sorride Ma Mihajlovic chiede più cinismo ai suoi attaccanti

Dopo la vittoria di Parma, il Genoa non riesce a centrare il bis contro l'Empoli che gli avrebbe consentito di fare un notevole balzo in classifica. Una prestazione anonima e un gol irregolare di Tonelli hanno impedito ai rossoblù di ottenere il bottino pieno davanti al proprio pubblico, il quale ha espresso il suo disappunto al termine della gara suscitando l'ira di Gian Piero Gasperini. Il tecnico, furioso in sala stampa, ha speso parole di fuoco contro una parte dei tifosi etichettandoli come incompetenti e dannosi nei confronti della squadra: "A Genova negli ultimi tempi si respira eccessiva negatività nell'ambiente. Certe minoranze di incompetenti non dovrebbero tifare né per il Genoa né seguire il calcio. Bisogna che i veri tifosi si facciano sentire, questo clima danneggia la squadra. Il Genoa di qualche tempo fa era inguardabile, più famoso per le magliette consegnate agli ultrà che per il gioco espresso in campo. Preziosi ha lavorato in mezzo a mille difficoltà per allestire una rosa competitiva". Lo sfogo ha riportato alla mente il famoso discorso di Osvaldo Bagnoli di ventiquattro anni fa quando, al termine della partita di Coppa Italia contro la Roma, contestò duramente la tifoseria che fischiò Mario Bortolazzi dopo che il centrocampista fallì un calcio di rigore. Successivamente è intervenuto il presidente Preziosi a smorzare i toni e invitando tutti alla calma: “Lasciamo lavorare Gasperini, possiamo solo migliorare, serve un po' di tempo. Ballardini al suo posto? Tutte stupidaggini”. Polemiche a parte, il Genoa non solo è uscito dal campo con due punti in meno, ma anche con una perdita importante: il Grifone infatti perderà per oltre un mese il venezuelano Rincon, anima del centrocampo e uomo chiave nel sistema di gioco del tecnico di Grugliasco. Fetfatzidis è sulla via del recupero, mentre Kicka e Sturaro torneranno abili e arruolabili in vista della gara interna contro la Juventus. Riccardo Cabona

Dopo il pari di Cagliari, Mihajlovic ha chiesto più tiri e più cinismo alle sue punte, colpevoli di non aver chiuso una gara virtualmente vinta. Le soluzioni offensive sono poche e il tecnico serbo, deluso dal risultato, ha spronato la squadra a maggior cinismo: “Non sono arrabbiato, ma deluso.Per me questa partita non è pareggiata, ma persa. Abbiamo avuto tante occasioni per chiuderla e paradossalmente abbiamo rischiato anche di perderla, speriamo che queste partite ci facciano crescere. La partita era già vinta, abbiamo avuto occasioni e non siamo stati cattivi sotto porta”. Secondo i dati riportati da diversi quotidiani e siti specializzati, il giocatore che risente di più del momento attuale è il brasiliano Eder, i cui numeri mostrano come in alcune partite non riesca mai a tirare in porta. Proprio come i cugini, i blucerchiati oltre a sprecare l'occasione di aggiungere due punti alla classifica, sono tornati a casa con una pesante tegola, ovvero l'infortunio di Viviano: il portiere si è infortunato al ginocchio e per il numero uno è prevista un'operazione che lo terrà per un mese lontano dal terreno di gioco. R. C.

Bocciofila Cornigliano Finali campionati regionali categoria “youth” Presso la Bocciofila corniglianese si è svolta la finale categoria kg. Luca Bruzzone (Team Rossetto) vince ai punti contro Giovanni 69 kg e un torneo senior. Sabato 11 ottobre, semifinale: Rocco Torromino (Genova boxing team). 69 kg Manuel Iacomino (Celano Vassallo (Tito Coppello, Chiavari) vince ai punti contro Filippo boxe) vince ai punti contro Santato (Team Bruno Arcari). Torneo senior: semifinali girone Angelo Donato (Boxe BoccaA, 75 kg. Enrico Ricci (Boxe dasse). Girone A, 75 kg. Enrico team) vince ai punti contro Ricci vince ai punti contro AMartino Vigo (Tano’s Genomedeo Marai (Tano’s Boxe). va). Semifinale girone B. Girone B, 75 kg. Ivan Trentin Andrea Milone (Team Arca(Boccadasse) vince ai punti Iacomino colpisce ri) vince ai punti contro Ancontro Andrea Milone (Arcari al viso Donato drea Venzano (Rossetto AGenova). Finale 91 kg. Diego renzano). Semifinale 91 kg. Diego Rosa Rosa (Rossetto Boxe) vince per ferita terza (Rossetto Arenzano) vince ai punti contro Faripresa contro Giacomo Pagano (Tano’s boIl maestro Enzo Celano nella dimobio Brambilla (Celano). Domenica 12, finali. xe). Prossimi appuntamenti di boxe alla Boc- strazione con i bimbi della Celano Campionati youth, 69 kg. Andrea Polidori ciofila: domenica 26 e finali campionati ligu- boxe: Edoardo Tini, Giacomo OttoFinale 91 kg. Diego Rosa batte nello, Luca Mari, Dimitri Jelemkov, Giacomo Pagano, (Pugilistica Carlevarino) vince per infortunio ri: 15 e 16 novembre, in serata. Alessio e Jacopo arbitro Vincenzo Lagala C. D. contro Rocco Vassallo. Finali torneo senior, 64

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La leggenda. Quando Fausto Coppi fece tappa a Cornigliano Il racconto di un indimenticabile pomeriggio con il Campionissimo

GENOVA CORNIGLIANO Ufficio: V. Capo d ’ Istria,10R Tel. Fax 010 65 20 103 Officina: V. Capo d ’ Istria,7R/32-40R Tel. Fax 010 65 20 029 Www.carrozzeriastigliano.com Cell.: 349 57 15 831

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ta sportiva. nocchio, domiLui se ne acnavano vistocorse e, sorrisamente due dendo, arromuscoli antetolò ancora riori di proporun po’ la mazioni notevoli nica della così come la maglietta sua cassa torabeige per farci cica voluminovedere meglio sa ed ampia. la pelle bruSul piano uciata dal sole. mano Coppi Coppi iniziò i sorrideva a Coppi a Cornigliano. Nel 1948 aveva già vinto per distacco la classicissima Milano-Sanremo suoi racconti tutti e gentilFausto Coppi arrivò a piedi in via Ma- “leggendari” e agli mente risponlaspina, a Cornigliano. Era accompa- attenti specialisti di deva a tutte le doman- che qualcuno aveva portato. A proposignato da un nugolo di sportivi tra i ciclismo confermò de. Noi più giovani to di quella sobria merenda ci raccontò quali Italo Ferrando, il medico della anche che, dopo una eravamo molto timidi e che lui era solito far colazione con frutNazionale italiana di calcio. In un cal- faticosa salita e compassati, tuttavia ta e bevande zuccherate mentre, al do pomeriggio del 28 giugno 1948, il un’abbondante sudata, per lanciarsi non poté mancare una domanda sul ritorno dall’allenamento, mangiava Campionissimo “spuntò” tra i suoi più nella successiva discesa, la cosa miglio- suo eterno rivale: Gino Bartali. Coppi carne e pasta. Coppi allora abitava a appassionati tifosi genovesi verso le re per proteggersi dal freddo rimaneva rispose manifestando un enorme ri- Sestri Ponente, in via Sestri, correva sempre... la carta dei giornali spetto per l’altro grande camquotidiani. pione con il quale divideva le Spiegava ancora Coppi che le imprese sportive ma, soprattutgare venivano studiate con tutta to, il tifo di tutto il popolo itala squadra ma gli accordi prin- liano. Posso testimoniare che cipali lui stesso li prendeva e- ne parlò definendolo un bravissclusivamente con il fido grega- simo corridore e un grande ario, Andrea “Sandro” Carrea, da tleta. Gavi Ligure: la sera prima di Aveva una bella voce, gentile e una nuova prova decidevano affabile. Numerose ragazze erainsieme, in gran segreto, la tat- no venute quel pomeriggio per tica della giornata a venire. conoscerlo. 28 giugno 1948. Coppi arriva in via Malaspina Raccontò poi di una Milano- Il cerimoniale di quel memoraTra i tifosi anche Italo Ferrando, Coppi in casa di Pino Villa per un buffet Sanremo vinta riacciuffando un bile pomeriggio prevedeva che medico della Nazionale di calcio con il tradizionale rito degli autografi certo Tesser che era “scappato” ci spostassimo tutti in casa di A quel tempo il campione abitava a Sestri subito dopo la partenza e che il Pino Villa, l’amico di Coppi che 15 . Campionissimo riacciuffò dopo una lo portò a Cornigliano, in via Malaspi- per la “celeste” Bianchi e si allenava Sapevo che sarebbe arrivato. Era redu- fuga durata più di 100 km. na al numero 10. prevalentemente in riviera. Se il tempo ce dalla bellissima vittoria in solitario Osservavo con Fu così, infat- era brutto si allenava invece sui rulli. nella Milano-Sanremo (19 marzo), la d e v o z i o n e ti, e dopo un Qualcuno gli chiese del Passo della gara che apriva la stagione ciclistica e Coppi e cercabreve rinfre- Bocchetta: confermò che, a suo avviso, che noi, ragazzi di allora, andavamo a vo di memosco con pastic- era una delle salite più difficili e faticovedere a Voltri, posizionandoci lungo i rizzare ogni cini, bibite e se. Scendendo in strada qualcuno gli bordi della discesa del Turchino. particolare di bevande anal- portò la propria bicicletta per fargliela Lo vidi subito svettare tra la gente nel quell’incontro. c o l i c h e , vedere e lui la osservò con attenzione, gruppo che aveva guadagnato il centro Per esempio l’Airone diede dando così soddisfazione al proprietadella strada ed ora avanzava verso di rimasi impresancora soddi- rio, ciclista dilettante. noi. sionato dalla sfazione ai Ci lasciò nel sole di quel pomeriggio. Alto, magro, abbronzatissimo, ci venne m us c o l a t ur a presenti fir- Lo attendevano, l’anno successivo i incontro e noi lo circondammo affet- delle sue gammando con il trionfi al Giro d’Italia e al Tour de tuosamente e con rispetto, dandogli be. Portava i suo autografo France. Angelo Bisio del “lei”. Notai subito i segni del sole pantaloni corti le fotografie il In primo piano, davanti al Campionissimo, Illustrazione di Adriano Sanna sulla pelle lasciata libera dalla magliet- e, sopra il gib ia n c o - n e r o l’autore dell’articolo

VENDITA SOLO A POSSESSORI DI PARTITA IVA


ilCorniglianese/e-mail BIODIGESTORE E IMPATTO AMBIENTALE Per capire meglio se ci sono rischi per i cittadini Buongiorno, devo farLe i complimenti per la completezza delle informazioni che ha dato. Io comunque che di un’opera del genere, non credo assolutamente che se ne possano avvantaggiare i comuni mortali. Lei parlava nel suo articolo di energia elettrica a basso costo ma ho i mie forti dubbi perché sa, di solito, dietro a questi grossi impianti, ci sono grandi aziende con “partecipazione comunale” e non mi sembra che Amga - che è diventata Iren -faccia sconti a nessuno. Sa, se fossi in Germania dove, quando fanno una cosa la fanno per bene (e senza gara di appalto al massimo ribasso come si usa a Genova ma devo dire in tutta Italia), non mi preoccuperei del biodigestore… ma purtroppo siamo in Italia e quindi un’opera del genere fa paura e poi, mi scusi, i corniglianesi hanno lottato per anni per la chiusura del reparto siderurgico, per poi avere un impianto con forte rischio ad impatto ambientale? A me sembra assurdo: poi ognuno tragga le sue conclusioni. Ah, una precisazione: l’imu a Cornigliano è già la più bassa di tutte (anni di impiego notarile). Comunque ancora complimenti: è proprio un bell’articolo. Cordiali saluti

e lettere alla redazione

perdere vite umane.

1. Viste le tragiche esperienze passate, come mai nei rivi critici non c'è un sistema di allarme costantemente acceso con web cam installate nei punti chiave che possano dare alla centrale operativa della Polizia municipale e/o alla unità di crisi, e/o alla Protezione civile l'allarme per avvisare la popolazione prima dell'esondazione; (semplice colpevole incapacità o omissione di cautele o soccorso?) 2. I lavori della copertura del Bisagno sono fermi per ricorsi burocratici, e la scia dei morti nel frattempo pare non terminare mai, fino ai prossimi; quando il rispetto della legge (ricorsi, burocrazia, etc.) impe-

Laura Nicastro

“AL PREFETTO DI GENOVA E ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA CHIEDO” (Visto che gli accadimenti presentano sempre le stesse caratteristiche da decenni) Che le alluvioni siano oramai ricorrenti, visto lo stato di rischio del territorio e la tropicalizzazione del clima, a questo punto purtroppo è chiaro, e fino a che non verranno realizzate le opere di mitigazione dei rischi saremo sempre qui spettatori di tragedie. Ma l'uomo ha i mezzi per dare l'allarme e ridurre almeno il rischio di

Via Cornigliano, 340 r Genova a.c.comicsclub@gmail.com www.comicsclub.net tel. 010.4550533

disce alle opere salvavita di essere realizzate si crea un corto circuito di civiltà e democrazia che la legge stessa non rispetta più, allora a che serve che il Codice abbia in sé la valvola di sicurezza dell'art. 700 che conferisce il potere straordinario (anche al Prefetto) di far realizzare in emergenza tutte quelle opere ripeto salvavita che oggi non possono ancora ripartire, come i cantieri finanziati per l'allargamento delle luci di scolo della copertura del Bisagno?

Via Sampierdarena, 329 r Genova

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C.so Gastaldi, 89-91 r (portici) Ge

ilmondodelfumetto@gmail.com

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3. Visti gli accadimenti continui e ravvicinati negli anni, ci sono gli estremi per chiedere la chiusura anticipata dei cicli amministrativi di Comune e Regione e di arrivare ad un commissariamento temporaneo in attesa di nuove elezioni? Servono interventi straordinari, come la rimozione degli inetti dagli incarichi delicati per una comunità che vuol fregiarsi del titolo di civile. P.S.: a Milano stessa solfa (senza morti ma con danni) col Seveso che nella parte nord tracima ad ogni acquazzone in una vasta area della città, da sempre. Milano-Genova, gemellate nell'incuria dell'uomo.

Ottobre 2014  rezza. Siamo venuti a conoscenza di un rio che passa sotto il suolo e che, dopo l'alluvione, con la sua forza è riuscito anche a distruggere l'asfalto e creare una voragine in via Agosti. Dopo nuove costruzioni in via Agosti la situazione è peggiorata. Volevamo chiedervi controllo e verifica da personale esperto e competente per avere risposte adeguate al problema, e personale di polizia municipale nelle situazioni

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Le figurine di Anzalone

Enrico Vigo (Foto di Francesca Comparato)

DIRITTO FREQUENZA SCUOLE E SICUREZZA Lettera al sindaco Mi permetto di importunarvi in qualità di cittadina e rappresentante di classe dell'istituto della scuola primaria "Domenico Ferrero", sito in via Nino Cervetto, 42, per segnalarvi una situazione di disagio che viviamo noi genitori insieme ai nostri figli e operatori dell'istituto: ogni qualvolta che piove moderatamente tra via Agosti e via Cervetto si crea un fiume d'acqua che transita fino davanti l'istituto e riesce velocemente ad arrivare ad altezza marciapiede, così siamo co-

stretti a cambiare i nostri figli nell'atrio della scuola facendo vivere un grosso disagio a loro, a operatori e insegnanti. L'acqua fuoriesce dai tombini con forza che a volte ci fa pensare non solo al disagio ma anche a un problema di sicu-

Centro commerciale Coop Via Montegrappa, 43b Varazze - Sv gamesclubvarazze@gmail.com

tel. 019.9354328

critiche in orario di entrata della scuola perché le macchine sostano sul marciapiede aumentando il disagio dei pedoni. Nel ringraziarvi per la vostra attenzione e fiduciosi del vostro interessamento aspettiamo un cortese riscontro alla presente. Allego foto precedenti alluvioni e firme. Wanda Mensi

CARI AMICI, VI SCRIVO Dalla Malesia Cari lettori, ecco la mia foto con il Corniglianese sotto le Petronas Twin Towers a Kuala Lumpur, settembre scorso. Tornerò a Cornigliano in tempo per non perdere il prossimo numero. Un saluto!” Così il simpatico messaggio del dottor Emanuele Canepa, responsabile del Polo culturale di Cornigliano Biblioteca Guerrazzi - Centro civico bibliotecario.

Il francobollo di Anzalone www.ilvignettificio.it


ilCorniglianese/note È il giornale con cadenza mensile di Cornigliano Ligure senza scopo di lucro

Editore Pro Loco Cornigliano Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 9/2012 del 18.04.2012 Il giornale è anche online sul sito della Pro Loco Cornigliano www.prolococornigliano.it Direttore editoriale Fabrizio Cartabianca presidente@prolococornigliano.it Direttore responsabile Enrico Cirone direttore@prolococornigliano.it Vicedirettore Simona Tarzia tarzia@prolococornigliano.it Amministrazione Domenico Turco turco@prolococornigliano.it Segreteria Riccardo Ottonelli segretario@prolococornigliano.it Caporedattore Riccardo Cabona Redazione Leda Buti butileda@prolococornigliano.it Riccardo Collu Sergio Daga

della redazione

Jose Cuffaro Marta Fasulo Astri Lidia Frascio Alvaro Filippo Michelon Riccardo Ottonelli Guido Pallotti Fiorenzo Pampolini Rosanna Robiglio Don Andrea Robotti Matteo Savio savio@prolococornigliano.it Lorenzo Schiavon Andrea Scibetta Nicolò Scibetta Roberto Veneziani Fotografia Agostino Razzore razzore@prolococornigliano.it Francesca Comparato Bruno D’Astice Carlo Guerra Grafici illustratori Andrea Anzalone Adriano Sanna Impaginazione Auria Martelli Rita Moccia Romano Oltracqua Salvatore Pilotta redazione@prolococornigliano.it Tel. 346.8837338 Pubblicità Alfonso Palo palo@prolococornigliano.it Tipografia San Biagio Stampa Spa via al Santuario di N.S. della Guardia, 43 16162 Genova Collaboratori Italo Ebolo Carlo Mastrobuono Giovanni Murchio

Il mensile è stampato su carta ecologica in 12.000 copie

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Copia-incolla: le ultime arrivate

“Nozze di smeraldo” in redazione. Leda Buti, la nostra Nonna Papera esperta di cucina, e Carlo Pozzan hanno festeggiato, il 5 ottobre, alla presenza di oltre 70 amici, 40 anni di matrimonio. Per tutti un succulento pranzo, rigorosamente preparato da Leda, che merita di essere ricordato: aperitivo, antipasto misto, ravioli al ragù, arrosto di patate, bresaola al grana e rucola, macedonia ed una torta super realizzata da Miranda De Muro. Infine dolcetti misti . Il tutto servito in esclusiva all’Arci Rizzolio: naturalmente ad aiutare in cucina c’era il nostro Alfonso Palo. Degne di nota le bomboniere offerte agli amici, centrini di cotone realizzati all’uncinetto, anche queste realizzate da Leda. Da tutta la redazione, a Leda e Carlo, le più vive felicitazioni. S. P.

P.A. CROCE BIANCA GENOVA-CORNIGLIANO Tel. 010 6512760

Dichiarazione universale dei Diritti dell'animale Premessa

Considerato che ogni animale ha dei diritti; che il disconoscimento e il disprezzo di questi hanno portato e continuano a portare l' uomo a commettere crimini contro la natura e contro gli animali; che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo; che genocidi sono perpetrati dall'uomo e altri ancora se ne minacciano; che il rispetto degli animali da parte degli uomini è legato al rispetto degli uomini tra loro; che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali.

Tantissimi auguri per un felice compleanno Valentina :D! Marco

Articolo 1 Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti dell'esistenza.


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