IlCorniglianese Maggio 2014

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ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura

1964, il Ponente dà l’addio ai tram

Anno III

Numero 5

Mensile

Giro d’Italia, 11^ tappa: i ciclisti a Cornigliano

Copia gratuita

Degrado, campi abusivi, ex mercato Cornigliano dice “basta”

Partito alle 9.30 dalla stazione, il corteo che ha raccolto 300 persone ha manifestato lungo via Cornigliano raggiungendo piazza Massena. Al centro della protesta contro il Comune i temi che preoccupano i cittadini: la sicurezza, il degrado, i campi abusivi, il dissesto delle strade, il depuratore Foto Razzore

< o Cornigiòtto> Maggio 2014

I dubbi su Del Debbio di

Enrico Cirone

“Venghino, siore e siori, venghino! Dove sono i cassintegrati? I cassintegrati facciano un passo avanti! Siete vestiti da cassintegrati? Mhh, fate vedere… Regia! Ci sono due stracci per questi! Dobbiamo far vedere che avete perso il lavoro… Sapete piangere? Bene! In prima fila. I poveri ci sono? Ma siete veramente poveri? Ci siete o ci fate? Poveri, senza casa, affamati? Ok, fate un passo a destra! I denutriti in prima fila. Pensionati al minimo, dove sono? Il casting ci aveva assicurato dieci pensionati al minimo e anche sdentati… Lei è al massimo e c’ha pure tutti i denti? Non ci interessa o, se vuole, la scritturiamo per Forum. Regia! Luce, ciak, azione!” E’ partita così la diretta del programma televisivo che il collega Del Debbio conduce abitualmente il lunedì sera su una rete nazionale privata. Un programma che avrebbe dovuto essere uno squarcio nella realtà della città di Genova e, in particolare, della nostra… (segue a pagina 2)


Corniglianese/cronaca dalla delegazione

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“Io, vittima del taglio della linea 160: devo spendere 24 euro ogni volta che devo andare a comprare le medicine”

Fra i tanti problemi che affliggono i corniglianesi non poteva mancare quello relativo alla soppressione del bus 160. Tra le tante telefonate giunte in redazione, segnaliamo quella di Maria Rosa Chianese, 88 anni, abitante in corso Perrone. Il suo caso è esemplare e il “taglio” che ha subìto la linea AMT “160” ha dato un durissimo colpo alle necessità della signora. Maria Rosa ci riceve nel suo appartamento al terzo piano nella casa di

stretta a prendere il taxi: 24 euro di andata e ritorno. Io ne prendo 650 di pensione e pago affitto luce, gas: ho dovuto persino disdire il telefono fisso. Ho un nipote che vive in casa con me ma non lavora, non ha mezzi né economici né materiali per aiutarmi. Ho fatto appello a tutti(assistente sociale, municipio...) mi sono rivolta anche alla chiesa, non so più dove sbattere la testa. Poi sono venuta a conoscenza del vostro giornale e ho telefonato. Per questo vi ringrazio anche perché siete intervenuti subito”. Ho risposto a Maria Rosa che faremo il possibile per aiutarla, il nostro giornale ha anche come finalità di andare incontro alle persone in difficoltà, anche se è difficile pensare che nessuno si occupi di cittadini che hanno il sacrosanto diritto di essere aiutati. In sintesi, la signora Maria Rosa riesce a malapena a muoversi, è vedova e ha avuto diversi lutti in famiglia: non chiede cose particolari, soltanto di essere aiutata a sopravvivere.

La casa senza ascensore

Corso Perrone: qui fermava il “160”

corso Perrone che, neanche a dirlo, è priva di ascensore. Ci accomodiamo in cucina. Lei si muove lentamente e, con cautela, si aiuta nei movimenti casalinghi con una stampella. Racconta subito che da quando l’AMT ha soppresso il 160, o meglio: ha “tagliato” pesantemente il suo percorso riducendolo alla lontana stazione ferroviaria di Cornigliano, lei ha degli enormi problemi per andare a fare la spesa. “Mi muovo lentamente e con difficoltà inoltre per scendere le scale è un vero calvario. Come potete immaginare ho la necessità di fare un po’ di spesa e poi di reperire medicine ed altro. Anche quando il 160 funzionava e arrivava fin qui, avevo fatto richiesta all’AMT di spostare di pochi metri la fermata verso Cornigliano ma non ho mai ricevuto alcuna risposta. Mi dovevo affidare così alla cortesia degli autisti che, conoscendomi mi prestavano aiuto e mi ‘risparmiavano’ qualche metro. Adesso per fare le stesse cose sono co-

E’ doveroso far conoscere la realtà di una nostra concittadina per cercare di trovare il modo di fare qualcosa per aiutare Maria Rosa. Ci riferiamo all’amministrazione, ai politici, agli assistenti sociali… per un nuovo appello all’AMT che, dopo aver ridimensionato il servizio, riveda le scelte fatte e ripristini la corsa del 160 così come era stata pensata prima. Non siamo esperti di mobilità urbana, di people mover, di intermobabilità… ma “a spanne” riteniamo che ripristinare un servizio di linea per due chilometri—uno ad andare ed uno a tornare—non possa essere la causa dei conti in rosso dell’azienda di mobilità. Di rosso c’è solo la vergogna che accompagna la nostra impotenza davanti all’impossibilità di usare il servizio così com’era. Anche perché, dopo il taglio della linea, non ci risulta che i conti di Amt siano tornati in pareggio. Grazie a Maria Rosa Chianese per averci interpellato. Carlo Guerra

La signora M. Rosa nella sua abitazione

Mi manda Cirone Le storie impossibili Ci siamo occupati subito del bus della linea 160, “ridimensionato” alla stazione di Cornigliano dopo i penultimi tagli

adottati da Amt. Abbiamo chiesto, abbiamo intervistato i vertici dell’azienda di trasporto genovese. Abbiamo cercato di sapere e di approfondire. Dopo l’ultimo colloquio avuto con il vertice, la nostra impressione è che non esista per i poveri abitanti di corso Perrone alcuna possibilità di riavere il caro, vecchio, piccolo 160. Se ne facciano una ragione: il loro sacrificio servirà a risollevare il bilancio dell’azienda. Quel chilometro in meno avrebbe dovuto portare Amt agli splendori di un tempo. E il bilancio dovrebbe essere già risollevato. O no?

delegazione di Cornigliano. Nel fresco della sera che è scesa sulla piazza dei Giardini Melis, attendiamo il nostro turno mentre assistiamo ai primi battibecchi che, in studio, due esponenti politici della nuova generazione accendono sulla falsa riga dei colleghi più esperti e, per questo, normalmente ospitati in trasmissioni con ascolti più pesanti. E, prima di accorgerci che in studio è adagiata pure una ex nobile presenza di tante comparsate chiamata, forse, a dire la sua sugli 80 euro che distribuirà il nuovo Governo, veniamo chiamati ad un primo giro di pareri proprio sulla nuova povertà, tema della prima parte della trasmissione. Bene, i pensionati selezionati fanno la loro bella

attendono il loro momento mentre in studio Del Debbio deve domare i suoi ospiti giunti ormai all’invettiva e all’insulto, fomentati da una ex nobildonna un tempo nota per aver partecipato a qualche Isola dei famosi. Ma mentre attendiamo il nostro secondo collegamento, Pescara, come ai tempi di Giochi senza frontiere, gioca il jolly e tra i presenti ecco la testimonianza di una mamma italiana che, poveretta, ha visto il figlio morire, colpito da una coltellata rom. Con tutto il rispetto per la terribile vicenda, capiamo in quel momento che per noi non ci sarà più spazio. Per la legge dell’informazione, giusta o sbagliata che sia, una mamma italiana che piange in diretta il figlio tragicamente scomparso è la carta più alta nel maz-

Giardini Melis in diretta su Rete4

Collegamento TV con Quinta colonna

figura e si va così in pubblicità attendendo il nuovo turno per parlare, finalmente, di sicurezza ed ordine pubblico. Si riaccendono le luci del set dei Giardini Melis e si riparte. Ma qui accade qualcosa di inaspettato. Collegata come noi, in esterna, la piazza di Pescara. Anche il capoluogo abruzzese è chiamato a testimoniare sul tema dell’ordine pubblico. Anche loro sono per strada, come noi, e

zo delle “comparse” televisive e, quando la giochi, ti porti via tutte altre. Nel nostro caso, noi poveri figuranti di Genova Cornigliano. E adesso stop. Fine della trasmissione. Torniamo a casa delusi. Ma domani è un altro giorno. Si rimonta il set da un’altra parte e allora… “Venghino, siore e siori, venghino… Dove sono i poveracci? Avanti coi poveracci. E gli orfani, dove sono?”

(segue dalla prima pagina)


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Europee, Cornigliano premia Renzi (41,3) ma non boccia Grillo (34,8)

La rivoluzione del Colombo L’aeroporto scopre la cabinovia no strategico di azione del progetto GATE (Genoa Airport: a Train to Europe). Il progetto prevede un collegamento tramite cabinovia tra aeroporto e ferrovia (con una nuova fermata e lo spostamento della stazione di Cornigliano all’altezza di Villa Bombrini) e La Giunta regionale della Ligu- dell’Aeroporto di Genova, che ha l’obiettivo di collegare ria ha approvato la convenzio- aggiunge - Questa infrastruttu- l’aeroporto di Genova alle ne per l’assegnazione della gara ra rivoluzionerà l’accessibilità grandi reti ferroviarie di tradi progettazione alla Stazione del Cristoforo Colombo, rensporto europee, rendendo nel unica appaltante regionale. «Si dendolo ancora più competitivo contempo il territorio più actratta di un nuovo passo avanti e funzionale per i passeggeri in cessibile ai turisti in arrivo fondamentale per il futuro partenza e per i turisti in arrivo all’aeroporto di Genova e amdell’opera. L’impegno della in Liguria». La delibera della pliando il bacino di utenza Regione dimostra l’importanza Giunta regionale conferma dello scalo. Lo studio sarà cofidi questo collegamento che l’avanzamento del progetto per nanziato dall’Unione europea rientra anche nella lista delle il collegamento aeroportonella misura del 50% (576.000 infrastrutture prioritarie ferrovia; lo scorso 11 febbraio euro su 1.152.000). In seguito dell’Unione europea - ha spiel’Agenzia europea dei trasporti alla delibera della Giunta regato Marco Arato, presidente TEN-T aveva approvato il Pia- gionale, la progettazione del

collegamento tramite cabinovia sarà affidata attraverso una selezione pubblica gestita dalla Stazione unica appaltante regionale, mentre la progettazione del nuovo assetto ferroviario sarà affidata a RFI. Il cofinanziamento da parte dell’agenzia TEN-T comporta il rispetto di numerosi criteri, Non ultimo quello dell’aggiornamento costante sull’avanzamento dello studio progettuale. Il lavoro di progettazione dovrà essere completato entro il 31 dicembre. 2015.

Elezioni europee 2014. Domenica 25 maggio al termine degli scrutini i corniglianesi così si sono espressi in percentuale: 1,3 green Italia Verdi, 0,4 Italia dei valori, 3,7 L’altra Europa con TSiprass, 1,3 Meloni, 0,3 Scelta europea, 0,1 io cambio, 9,8 Forza Italia, 1,3 Ncd Alfano, 5,7 Lega nord. I risultati confermano in parte le ultime elezioni amministrative che segnarono un momento “storico” quando il M5S, per pochi voti, interruppe la supremazia del Pd nella roccaforte Cornigliano.

Villa Bickley - Foto Guerra

Bernini, le grandi opere in dirittura d’arrivo “Il nuovo ospedale? Stiamo valutando le aree destinate alla sua costruzione” Il vicesindaco di Genova è intervenuto su ilCorniglianese per chiarire alcune situazioni legate alle grandi opere che vedono come protagonista il nostro quartiere. Stefano Bernini ha toccato alcuni punti, fra cui la nuova strada a mare, la cui consegna dei lavori slitterà verso gli ultimi mesi 2014. “Il tratto che va da Fiumarone a piazza Savio dovrebbe essere consegnato entro il Stefano Bernini prossimo dicembre. I lavori vicesindaco di Genova stanno andando avanti, ovviamente c'è ancora da mettere a gara il tratto che collega la piazza con il casello autostradale, ovvero le nuove rampe”. Successivamente Bernini si è soffermato sulla questione del nuovo ospedale che potrebbe essere costruito sulla collina degli Erzelli. Di recente il sindaco Doria ha dichiarato che una nuova struttura ospedaliera nel ponente è una priorità del sistema sanitario genovese e che “non esiste una preferenza aprioristica del Comune sull’area dove costruirlo, Villa Bombrini o Erzelli”. Si tratta di

valutare i pro e i contro di un’area piuttosto che un’altra- ha sottolineato il vicesindaco - infatti la decisione del Comune sarà presa dopo un'attenta valutazione sulla dimensione e sulla morfologia delle aree in questione. “Villa Bombrini? Esistono alcune controindicazioni di carattere fisico, la zona è limitata ed è al centro di un'azione di esproprio del suolo pubblico della comunità che ha occupato quel tratto, però si trova in pianura ed è più facilmente raggiungibile dai cittadini. Sugli Erzelli c'è uno spazio più ampio, ma bisogna studiare un intervento che favorisca l'accesso alla struttura non solo per chi intende raggiungerla con la propria auto. Sarà importante incrementare il trasporto pubblico con la funivia, ovvero il collegamento più razionale tra la futura stazione dell'aeroporto e la Piana degli Erzelli”. Dopo aver toccato queste questioni, Bernini ha chiarito la situazione legata alla costruzione della moschea, da molti corniglianesi considerata come l'ennesima pietra aggiunta al pesante fardello che sono costretti a portare sulle spalle. “Voglio precisare che la costruzione del luogo di culto per la comunità islamica non ha ancora una sua collocazione. In via Coronata la comunità stessa ha acquisito un locale ma non è una moschea vera e propria, più che altro è da considerarsi un centro culturale. Gli stessi membri si stanno occupando degli interventi di bonifica e di carattere edilizio- ha precisato Bernini- però non è un luogo di culto vero e proprio, più che altro è da considerarsi come un centro di incontro per i musulmani del ponente”. Riccardo Cabona


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Moschea, nomadi, depuratore, ospedale Il tempo delle indecisioni è arrivato Nel nostro giornale abbiamo trattato in questi due anni di tanti argomenti, tutti importanti per noi di Cornigliano: cronaca, famiglia, racconti, associazioni, strade, luoghi di culto, depuratore, ospedale. Ma poiché, a volte, un discreto silenzio in attesa che qualcuno ci possa dare risposte certe, può sembrare inerzia, vogliamo “riparlare” di alcuni argomenti che sono sempre nelle aspettative dei corniglianesi e che sarà bene non vengano riposti nel Via Coronata: dimenticatoio. Ci siamo espressi a tutti i moschea o centro di cultura? livelli sulle questioni moschea e nomadi ma a nessuna decisione positiva si è fino ad oggi arrivati, nel silenzio più assoluto di quelle autorità alle quali il nostro giornale si è rivolto e quindi ritorniamo su due dei temi forti in discussione, dei quali “ancora e ancora” parleremo: il depuratore e il nuovo ospedale del ponente genovese. DEPURATORE Parlare di ciò che rappresenta per i corniglianesi non serve perché è sufficiente percepirne i miasmi per capire la necessità e l’urgenza della sua demolizione. Ricordiamo che nel febbraio di quest’anno l’impianto è stato nel mirino della Procura di Genova per la questione della tracimazione del percolato di Scarpino che vi confluisce, il quale comunque “sembrerebbe” solo parzialmente adeguato a ricevere e trattare la sostanza. Erano state indagate tre persone; l’inchiesta stabilirà probabili responsabilità. Ma la puzza resta. Nel tempo qualcosa si è mosso: a febbraio in una riunione congiunta delle Commissioni Territorio e Sviluppo economico del Comune di Genova, presente l’assessore all’ambiente Valeria Garotta, veniva definito lo schema di contratto per l’acquisizione dell’area ex Ilva, circa 15.000 mq, già destinata a sito del nuovo depuratore, con un complicato trasferimento di titoli che coinvolgono in maniera importante Autorità Portuale, Società per Cornigliano, Comune di Genova e Mediterranea Acque. Semplificando: quest’ultima verserà per un diritto di superficie di 60 anni un indennizzo di circa 1 milione 650 mila euro a Società per Cornigliano che, tramite il Comune di Genova, verrà corrisposto all’ Autorità Portuale ad accordo formalizzato. La Società per Cornigliano dovrebbe costituire il diritto di passaggio per l’accesso al nuovo depuratore nonché il diritto di posa e mantenimento delle condotte di collettamento delle acque reflue e di smaltimento di quelle trattate.

Il Comune dovrà definire la destinazione d’uso delle aree liberate di via Rolla che sembrerebbero destinate ad attività produttive ed artigianali, ma è chiaro che Cornigliano farà sentire autorevolmente le sue proposte in merito. Come sempre si osserva le procedure preliminari siano già abbastanza complicate coinvolgendo molteplici enti, società ed autorità, per cui è auspicabile che questi accordi siano perfezionati nel più breve tempo possibile, poiché tra disponibilità dell’area, progettazione, gara d’appalto, esecuzione lavori (impianto e stradali), demolizione del vecchio impianto e finanziamenti relativi, l’esperienza ci fa presumere che la tempistica realizzativa potrà superare i dieci anni. NUOVO OSPEDALE Si dovrà fare e le decisioni circa la scelta del sito devono essere assunte in tempi ormai brevissimi, dopo anni di indecisioni, perché entro luglio si dovranno decidere progetto e valutazione economica per usufruire dei fondi europei FSC per la sua realizzazione. L’assessore regionale alla sanità, Claudio Montaldo, in consiglio regionale, il 6 maggio, ha previsto a grandi linee un ospedale per 500 posti letto, su un’area di circa 65.000 mq per un costo massimo previsto non superiore a 250 milioni di euro, pensando ad un sito già di proprietà pubblica. E qui entra in gioco la collocazione: due le aree in alternativa: Villa Bombrini o Erzelli. Ufficialmente per le autorità regionali l’una o l’altra delle ipotesi è percorribile ma sembrerebbe prendere corpo la “soluzione Erzelli” con una progettazione importante, per ora articolata - sembra - su tre varianti. Questa soluzione potrebbe determinare un accumulo di destinazioni: università, fabbriche, abitazioni, oltre l’ospedale con un’evidente problema-traffico che prevedrebbe una progettazione stradale attenta e articolata anche in previsione che nelle nuova struttura sarà realizzato un pronto soccorso di primo livello. L’area lato mare di Villa Bombrini sembra quella più funzionale in termini di accessi e vicinanza alla nuova sede stradale ed alla futura stazione ferroviaria. Inoltre secondo le prime indicazioni progettuali sarebbe prevista la realizzazione di un grande parco pubblico in ampliamento dell’attuale giardino della villa. Anche in questo caso i nostri amministratori sembrano cavalcare l’indecisione più assoluta o magari le decisioni sono già state prese, senza che, come purtroppo tante volte è accaduto, gli abitanti di Cornigliano possano avere voce in merito. Le previsioni ufficiali per la realizzazione dell’opera sono di 8-10 anni, ma la scelta del sito sembra debba essere imminente. Al Comune verranno trasmesse le documentazioni fino ad oggi elaborate e sarà chiamato ad esprimere le proprie valutazioni. I cittadini di Cornigliano potranno avere voce in capitolo, magari tramite il Consiglio di circoscrizione? Roberto Veneziani

La redazione “itinerante”, tutti in parrocchia per il numero di maggio Questo mese la redazione si è riunita negli spazi della parrocchia Sant’Andrea e Ambrogio in via Bellini. Dopo i doverosi ringraziamenti a don Andrea Robotti per l’ospitalità, ha preso la parola Enrico Cirone: ha ribadito il buon andamento del giornale ed ha proposto di inserire un commento politico—ovviamente—non partitico, in altre parole il commento dovrebbe rispettare la politica nel La redazione presso la parrocsuo insieme senza essere di parte, cosa non facile chia SS. Andrea e Ambrogio ma che dovremmo provare. Un’indicazione interessante è venuta da un input dell’imprenditore Carlo De Benedetti che, in una recente intervista, ha dichiarato di voler investire su giornali locali tipo il nostro. Oggi sappiamo che i giornali si occupano prevalentemente di approfondimento, quindi De Benedetti ha capito che editare giornali come

il nostro significa arrivare direttamente ai cittadini. Scopriamo che è in funzione un info point proprio di fronte al Centro Civico, martedì e giovedì, dalle 9 alle 12. A gestirlo troverete Alfonso Palo e Riccardo Ottonelli, potrete chiedere loro qualsiasi informazione. Donatella Puma, parrocchiana, chiede collaborazione tra parrocchia e giornale con iniziative creative e ricreative. Guido Pallotti si occuperà della Sampdoria, Don Andrea Robotti Sergio Daga del Genoa, Alfonso e Riccardo si occupeaccoglie la redazione ranno del verde a Cornigliano. Carlo continuerà con le famiglie e i negozi più vecchi. Jazmin tenterà di interloquire con una famiglia dell’Ecuador. Carlo propone in occasione dei mondiali di calcio di dedicare commenti relativi andamento delle varie partite. Alla prossima. C. Guerra

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I ragazzi del Volta Vanno a Genova, scoprendo Genova

Prove tecniche di integrazione al nido Si parla spagnolo con il mediatore culturale

Un altro colpo portato a segno dai ragazzi del Volta. Una bella esperienza vissuta dagli alunni della terza F, che hanno dovuto competere con le scuole di tutta la provincia di Genova, riuscendo ad aggiudicarsi insieme ad altre nove la possibilità di partecipare a "Genova Scoprendo". Il progetto promosso dalla Fondazione Edoardo Garrone, si pone la finalità di trasmettere la conoscenza del territorio, del patrimonio storico, artistico, culturale e industriale della città. Gli studenti hanno avuto la possibilità di imparare divertendosi fuori dalle mura scolastiche. Una visita alla città, avente come tutor un'allieva dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Il percorso ha avuto la partenza da Porta Soprana, confine fra passato e presente, proseguendo verso i luoghi di culto della Basilica di Santa Maria Delle Vigne, con il suo magnifico chiostro, e la chiesa di Santa Maria di Castello che guarda il porto. Dopo la sosta a Palazzo Ducale e la passeggiata in piazza De Ferrari, i ragazzi hanno visitato l'Accademia Ligustica, proseguendo poi, verso Palazzo Rosso, dove hanno ammirato il doppio plastico dei palazzi di "Strada Nuova". Ci siamo lasciati a Porto Antico, punto di partenza del secondo viaggio, che ha permesso ai ragazzi di mettersi in contatto con il mondo industriale. Partendo in battello, sotto una pioggia scrosciante, hanno attraversato il porto. La visita si è soffermata sulle differenze della parte antica all'attuale polo industriale della città. Tornati a terra, un autobus ha condotto i ragazzi all'interno dell'Ilva. Qui è stata ammirata l'intera cittadella che ospita al suo interno tutta una serie di edifici suscitando stupore per le sue dimensioni. Un operaio ha guidato i ragazzi in tutta la lavorazione di zincatura. La visita è proseguita verso la Piaggio Aereo Industries dove i ragazzi hanno potuto assistere alla lavorazione e all'assemblaggio di aerei di piccole dimensioni. Interessante l'esplorazione degli aerei di polizia. Finisce il viaggio e inizia il concorso: i ragazzi sono stati invitati a fotografare tutto ciò che catturava la loro attenzione. Dalle foto scattate ne hanno scelta una che ha rappresentato al meglio il senso del progetto. Queste iniziativa è un esempio di come la scuola possa interagire anche con fondazioni e aziende private senza per questo dover gridare allo scandalo. Se lo Stato si disinteressa della scuola, ben vengano iniziative come questa. In altre scuole, in altri quartieri, ci sarebbe stato un articolo sul più importante giornale cittadino... Ma noi non godiamo né di agganci né di conoscenze. Ci basta la soddisfazione dei ragazzi e la consapevolezza di aver lavorato bene. Conoscere la città in cui si vive permette ai ragazzi di fare scoperte insospettate e di apprezzare le bellezze che troppo spesso dimentichiamo. Elena Lai e Loredana Stanganelli insegnanti

Un progetto del tutto innovativo è stato realizzato nel corso dell’anno scolastico 2013/14 all’interno dell’asilo nido interaziendale “Zerovirgolatre” di Coronata: l’inserimento di un mediatore culturale di lingua spagnola per aiutare le famiglie di tale origine ad inserirsi meglio all’interno del contesto culturale della città e, nello stesso tempo, creato al fine di favorire lo scambio tra bambini mediante l’uso di lingue diverse. In questo senso, per le famiglie, il mediatore ha presenziato ai differenti colloqui di inserimento, alla prima visita con la pediatra ed in tutti i momenti delicati in cui era necessaria non solo la traduzione di termini dall’italiano allo spagnolo, ma dove risultava necessaria una ridefinizione di un concetto culturalmente differente; si pensi ad esempio al diverso sistema sanzionatorio in caso di azioni negative oppure al differente concetto di autonomia relativo ad i bambini molto piccoli. Affrontare ed illustrare tali concetti non è solo un atto informativo ma un vero e proprio momento di trasmissione di valori all’interno di un sistema decisamente più ampio che può non essere sempre condiviso in ogni aspetto. Un supporto nei momenti “istituzionali”, ma anche una preziosa presenza nei momenti più informali: nell’ottica di osmosi tra le differenti culture, a fine anno scolastico è stata realizzata una festa finale dove, i vari genitori di varie etnie hanno portato cibi locali favorendo così uno scambio in atmosfera conviviale. Il lavoro del mediatore ha visto anche come grandi protagonisti i bambini: un lavoro di narrazione di fiaba in lingua italiana e spagnola, è stata seguita da una drammatizzazione mediate burattini che hanno interpretato la storia. Da ultimo, i bambini con l’aiuto del mediatore e delle educatrici hanno realizzato i vari pupazzi protagonisti della storia per poi raccontare loro stessi la trama. Il progetto è stato realizzato dal Consorzio Sociale Agorà grazie al contributo della Regione Liguria. L’esperienza è stata poi documentata con differenti articoli su riviste specializzate del settore. L’auspicio è quello di poter replicare tale attività, visti i commenti postivi dei partecipanti, sia grandi che piccini. Per chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni sul progetto può contattare l’asilo nido interaziendale “Zerovirgolatre” all’indirizzo di posta elettronica zerovirgolatre@ibero.it oppure al numero telefonico 010.6090750. Roberto Polleri Coord. asilo nido interaziendale “Zerovirgolatre”


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La carta stampata resiste all’informazione su internet I segreti del successo di un’antica edicola

Addio Marquez, senza di lui per noi cent’anni di solitudine

Per la rubrica “il negozio più vecchio di Cornigliano“ non potevamo non andare a visitare l’edicola Sciutto, in via Bertolotti. A ricevermi Maddalena Sciutto, 51 anni, insieme a lei il papà Franco, 80 anni. L’edicola è certo la più vecchia a Cornigliano. Dove tutto ha avuto inizio? “Se siamo ancora qui, io e mio padre, lo dobbiamo a mia nonna Pierina Trizzi che, a 34 anni, su consiglio di suo fratello, già titolare di L’edicola della famiglia Sciutto, un’edicola in centro, in piazza da 80 anni a Cornigliano Fontane Marose, acquistò questa edicola nel lontano 1936. Naturalmente con il passare degli anni, prima mio padre e oggi anch’io, stiamo continuando il lavoro iniziato da nonna Pierina”. Come si è evoluta l’edicola dal ‘36 ad oggi? “Possiamo individuare due periodi che meritano attenzione. Il primo risale agli anni ‘50 quando avevamo a poche decina di metri la portineria principale dell’Italsider e il mercato rionale due volte la settimana: potete immaginare quante persone muovevano Italsider e mercato, questa via era ricca di negozi di tutti i generi come trattorie per i lavoratori, insomma stavamo veramente bene. Il secondo periodo lo possiamo individuare dopo lo spostamento della portineria a fianco dell’attuale stazione ferroviaria: di conseguenza si spostano diversi negozi e anche mio padre si adegua prima vendendo i giornali con dei borsoni proprio all’ingresso della portineria, poi aprendo un piccolo chiostro all’inizio di via Bertolotti, e siamo nel 1969. Oggi non abbiamo più il chiostro che chiudemmo qualMaddalena Sciutto nell’edicola di via Bertolotti che anno fa, inoltre l’informazione è cambiata: molto importante la carta stampata è stata nel dopo guerra ma oggi le persone si informano con internet, televisione, smartphone… Noi riusciamo ad andare avanti bene perché abbiamo ampliato l’attività con lotto, ricevitoria, gratta e vinci e cercando di avere tutto quello che è vendibile in un’edicola. Molto importante: la nostra clientela affezionata, persone di mezza ètà, un po’ meno i giovani che si informano tecnologicamente”. Come sono i vostri orari? “Alle 5 siamo già aperti e chiudiamo alle 20 facendo orario continuato, dobbiamo quindi essere almeno in due persone, siamo aperti la domenica e nei festivi (mezza giornata), inoltre tutte le mattine portiamo l’informazione in una decina di bar. Il sacrificio non manca ma va bene così. Siamo una delegazione multietnica e devo dire che mi trovo bene con tutti, la varietà è sicuramente una risorsa e il nostro modo di lavorare e il nostro comportamento è sicuramente vincente”. Grazie a Maddalena e Franco Sciutto per la cortesia e per la disinteressata collaborazione nella distribuzione del nostro giornale, a nome della redazione de ilCorniglianese. Carlo Guerra

“Il tempo passa senza far rumore” scriveva Gabriel Garcìa Marquez, premio Nobel per la Letteratura nel 1982, di cui la morte, a differenza del tempo, ha scosso fortemente gli animi dei suoi lettori. Un simbolo della letteratura latinoamericana, Marquez con le sue opere ha voluto rappresentare la sua terra, la sua Colombia, dove si svolgono gran parte delle vicende da lui narrate, con le sue tradizioni e i suoi personaggi descritti sempre ad opera d'arte soprattutto nei loro aspetti psicologici e profondi, legati sempre da una sorta di ambiente quasi magico che rende l'intreccio delle sue opere un misto di reale e leggenda. “Non gli era mai venuto in mente fino allora di pensare alla letteratura come al miglior giocattolo che si fosse inventato per burlarsi della gente” scrive lo scrittore e giornalista nella sua più famosa opera “Cent'anni di solitudine” e probabilmente anche per lui la macchina per scrivere è sempre stato un modo per poter esprimere ciò che vedeva e avrebbe voluto. Un prete che s'innamora di una bambina creduta indemoniata, le memorie delle “sue puttane tristi”, la vicenda amorosa ne “Una morte annunciata” che ricorda i giochi di potere e di ricchezze che si intrecciano a matrimoni e famiglie, sequestri legati alla figura di Pablo Escobar (dapprima adolescente ladro di macchine per poi costruire un impero di spaccio mondiale con corruzione e uccisione di candidati alla presidenza), un amore che per trovare compimento dovrà aspettare “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni, notti comprese”, le sette generazioni di una famiglia colombiana, sono solo alcuni dei tempi delle opere dello scrittore venuto a mancare il 17 aprile all'età di 87 anni come conseguenza alla malattia di Alzheimer che lo portò, per altro, a terminare la sua carriera di scrittore. La sua morte è stata celebrata con tre giorni di lutto nazionale disposti dal presidente colombiano Juan Manuel Santos. Marta Fasulo Illustrazione di Adriano Sanna

Servizio pubblico? Un vespasiano a cielo aperto “Vi inoltro la foto di un wc che il nucleo rom (almeno 60 persone) insediato ormai in pianta stabile in via Muratori, a Cornigliano, ha recentemente realizzato in un angolo appartato (neanche tanto) del loro “provvisorio” accampamento. Con l'arrivo della stagione estiva qui, a Cornigliano, si rischia un'epidemia e se ci ammaleremo, o saremo esposti a tale rischio, sono pronto a denunciare tutti, Comune di Genova e sindaco per incapacità nella gestione di questa situazone, oltretutto non dimentichiamoci che l'area già grida vendetta a causa dei miasmi del depuratore”. Maurizio Amorfini Capogruppo Lega Nord Municipio VI Medio Ponente

Ndr . Al momento di andare in stampa, con una decisione a sorpresa, le autorità preposte hanno spostato l’accampamento nomadi nell’area cintata all’interno del Cineporto, transennando le aree lasciate libere. La questione non è chiusa. S i pongono nuovi interrogativi.

Dal 1972 al vostro servizio


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A CASA VOSTRA/14 La famiglia Obi “Bella l’Italia ma il nostro cuore è in Nigeria” Questo mese “entriamo” nel continente più affascinante del pianeta: l’Africa e, precisamente, la Nigeria. Siamo andati a scoprire la famiglia nigeriana Obi. Sunny è il capofamiglia, Kenny la moglie, Vanessa ed Elvira le figlie. La famiglia Obi vive nei pressi del Centro civico, a Cornigliano. Sunny lavora nella Csta, ditta accreditata al Comune di Genova, che si occupa del trasporto di disabili verso il lavoro, scuola e centri sociali. Kenny invece lavora presso la Cisl e si occupa di immigrati. Vanessa è in quinta elementare mentre Elvira è in quarta: tutte e due le figlie frequentano la scuola Ferrero. Da quanto tempo e per quale motivo è venuto in Italia? Sunny: “Sono venuto in Italia 32 anni fa come studente. Ricordo che mio padre con molti sacrifici mi aveva incoraggiato sia moralmente che economicamente allo studio. Devo dire con buoni risultati: infatti mi sono laureato in Scienze politiche, diplomato ragioniere ed in ultimo mi sono specializzato in operatore sociosanitario, diciamo che dal punto di vista dello studio non mi sono mai fatto mancare niente, inoltre sono stato presidente per molti anni della comunità nigeriana in Liguria. Ho lavorato anche come cameriere, nei primi due anni qui in Italia, a Fontanigorda, in provincia di Genova, autofinanziandomi gli studi”. La stessa domanda la rivolgo a Kenny. “Ho conosciuto e sposato Sunny in Nigeria 12 anni fa e subito dopo sposata sono venuta in Italia. Sono laureata in Comunicazione di massa presso l’Università nel mio Paese e lavoro presso la Cisl nel ramo Emigrazione in piazza Un bel ritratto di famiglia Campetto, nel centro storico di Genova. Mi occupo di ricongiungimenti e documenti vari”. Com’era e com’è la situazione in Nigeria? Sunny: “Diciamo che in Nigeria grossi problemi non ne abbiamo mai avuti, c’è però il terrorismo, in particolare oggi rappresentato dai Boko Haran che operano principalmente a nord, dove la religione islamica è molto forte e cercano di attirale l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale su di loro. Io sono nativo del sud e da noi abbiamo molta più tranquillità, non conosciamo il terrorismo, a sud la maggioranza religiosa è cristiana e la qualità della vita è migliore, pensi che sono tornato da poco dal mio Paese e sento parlare di terrorismo più in Italia che in Nigeria”. Avete ancora familiari in Nigeria? Sunny: “Sì, abbiamo i genitori e fratelli. Io vado a trascorre la santa Pasqua tutti gli anni al mio Paese, purtroppo da solo perché il costo del volo per quattro è molto alto, il tempo da trascorrere in Nigeria è poco, le vacanze pasquali sono poche e non vale la pena investire molto denaro. Tenete presente che abbiamo anche il mutuo e dobbiamo far quadrare il bilancio familiare: insomma speriamo arrivino tempi migliori”. (Dalle mie fonti informative ho saputo che nelle vene di Kenny Obi circola “sangue blu”). E’ vero? Lei è una… principessa? Kenny: “E’ vero. Guardi, di solito non parlo mai di questo ma vedo che ha buoni fonti… Comunque è vero: mio padre è tutt’ora ‘reggente’. Deve sapere che in Nige-

BAR CAFFETTERIA

ria, in particolare in grossi agglomerati che possono assomigliare alle Province italiane, è presente un Re, una figura carismatica che guida il popolo e ha sua volta rapporti con le istituzioni nazionali. Questa figura è molto importante e ha moltissima responsabilità. Purtroppo i giovani di oggi tendono a non seguire le orme dei padri e anche mio fratello, possibile successore, non ha nessuna intenzione di seguire l’esempio del genitore”. Avete intenzione di ritornare in Nigeria? Sunny: “Certamente sì, non intendo, o meglio: non intendiamo vivere da pensionati in Italia, certamente vorremmo ritornare nel nostro Paese di origine anche per un fattore economico: per fare un esempio, prima di venire in Italia ho lavorato in banca e guadagnavo il triplo di quello che guadagno oggi facendo un equo rapporto. Quello che qui in Italia è più sicuro è la stabilità del lavoro. Per quanto riguarda le nostre figlie avranno la libertà di decidere tenendo conto anche del doppio passaporto, inoltre potrei anche decidere di alternare tempi in Nigeria e tempi in Italia, tenendo conto che le famiglie in Nigeria hanno una sorta di casa famigliare che si tramandano da padre in figlio e sono in grado di ospitare fratelli e sorelle, quindi non avrei nessuna difficoltà a ritornare”. Mantenete usi del vostro Paese qui in Italia? Sunny: “Sì, spesso Kenny cucina al modo nigeriano e ci parliamo in ibo, la nostra lingua locale perché noi al sud parliamo l’ibo (igbo) e io e Kenny lo parliamo regolarmente. Anche le nostre figlie lo capiscono perfettamente pur non parlandolo, poi manteniamo le usanze religiose: noi siamo cattolici, Kenny, Vanessa ed Elvira frequentano regolarmente la chiesa in modo attivo, io lo faccio quando posso”. Cosa pensate dei rom accampati vicino a Villa Bombrini? Sunny: “Malissimo, dovrebbero spostarli in zone dove possono vivere in modo pulito e ordinato, il Comune dovrebbe individuare aree apposite dove insediare questi campi, aggiungo anche che non sono d’accordo con la costruzione della moschea ma non per il diritto al culto che è sacrosanto per tutti ma per una questione di viabilità: consiglierei agli amici islamici di insediare e gestire un Centro culturale e costruire, sì la moschea ma in un luogo più accessibile”. Carlo Guerra Nota. Boko haran deriva dalla parola hausa boko che significa “educazione occidentale” e haran che “indica un divieto legale figurante il peccato ”liberamente tradotto in lingua hausa significa “l’educazione occidentale è vietata”. L’igbo, o ibo, è una lingua parlata dalla popolazione sud orientale che fu nota per un breve periodo con il nome di Biafra. La Nigeria ha circa 160 milioLa famiglia Obi al completo ni di abitanti con capinel salotto della loro casa tale Abuja, la moneta è la naira; è una Repubblica federale, interessante è la composizione religiosa (gli Hausa Fulani che vivono al nord sono in maggioranza islamici, oltre la metà degli Yoruba che vivono nel sud ovest sono prevalentemente cristiani, gli Igbo sono in maggioranza cristiani e sono il gruppo prevalente del sud-est, poi cattolici del rito romano, anglicani, pentecostali, evangelici, testimoni di Geova. Oltre all’inglese, hausa, joruba, ibo(igbo) sono le lingue più parlate. C. G.

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La lingua (diversa) che parli tu di

Guido Pallotti

Dopo aver fatto gli onori alla squisita zuppa di pesci, Thomas Lucenti, si servì di una generosa porzione di parmigiano, un bicchiere di bianco di Gavi, poi s’alzò, prese la mano della cuoca e la baciò. «Ora che te la sei tirata da gentiluomo, se ti viene da fare un bel rutto, te lo devi tenere. Dai comincia a raccontare la tua storia, amico del sole». Aveva commentato l’inguaribile Romilda, e Thomas l’aveva accontentata. «A notte inoltrata, nel corso della disfatta di Russia, in Ucraina, un’ambulanza stava ripiegando, procedendo a bassa velocità, a causa dei solchi scavati nel ’41, dai trattori sovietici, per rallentare l’avanzata delle armate italiane e tedesche; quelle stesse spaccature che in quel momento aumentavano i già enormi disagi che incontravano i due eserciti in ritirata. Le strade erano rese insidiose dal gelo e, se l’automezzo della sanità si fosse fermato, non sarebbe stato più in grado di ripartire, aumentando così il catastrofico caos d’uomini, animali e materiali bellici, che intasava le carreggiate. Per questo motivo doveva proseguire a tutti i costi, addirittura investendo quegli spregiudicati che cercavano disperatamente di fermarlo. Tuttavia gli autisti non si comportavano in quel modo crudele per malvagità, ma soltanto perché l’autocarro era ormai stracarico di feriti e dei fortunati, si fa per dire, che erano riusciti a salirci sopra. Mio padre invece, che deambulava stremato fra quegli sciagurati che arrancavano a piedi, quando l’ambulanza aveva rallentato, per non prendere d’impeto la carcassa di un mulo, con un balzo si aggrappò a una traversina dell’imperiale, riuscendo a issarsi sopra. Il gelo che l’aveva torturato per tutta l’infausta campagna, con l’incedere del mezzo s’era centuplicato, fino a fargli lasciare la presa, che le dita intirizzite avevano sul ferro della struttura; così che, al primo violento sobbalzo, era stato scagliato nel fossato, al di là della colonna dei disperati, che procedevano in compagnia della loro mala sorte. Aveva perso conoscenza, senza che nessuno l’avesse soccorso. Il mio vecchio tuttavia, scusava quei disgraziati, la maggior parte dei quali non avevano avuto la sua stessa fortuna, e lui affermava che allo stesso modo, per la mancanza di forze, si sarebbe comportato anche lui. Diceva che a quel punto della guerra avevano visto di ben peggio, e quella che potrebbe sembrare apatica indifferenza, era soltanto la completa mancanza d’energia vitale, oltre alla consapevolezza dell’imminente morte, quasi agognata, che avrebbe posto fine a quella sofferenza inaudita, che andava ben oltre l’umana sopportazione. Lo raccontava con le lacrime agli occhi, però, da eterno scugnizzo qual era: «Sono rinvenuto in un letto, tutto indolenzito e in mezzo a due donne che erano grasse assai, e mi tenevano caldo con la loro ciccia. Avevano più o meno sessant’anni, ne dimostravano venti di più, però comodamente avvolto dai loro corpi, stavo come ‘nu babà. Erano gemelle, una vedova e l’altra nubile; come di solito, s’erano avviate all’alba dal loro piccolo podere, per recarsi col carretto, trainato dal bue, fino sul ciglio della strada principale, dove sarebbe passato il carro per la raccolta del latte. Nel tenue chiarore, quand’erano giunte in prossimità della strada principale, avevano scorto l’avanguardia della colonna dei disperati e il camion contrassegnato con la croce rossa, dal tetto del quale era schizzata via una sagoma umana, che era precipitata sul prato ghiacciato, rimanendovi esamine. Avevano allora capito che per un po’ nessuno avrebbe più ritirato il loro latte, e mosse da pietà, avevano arrotolato il corpo di mio padre nel copertone della centina, per trasportarlo fino al loro cascinale. La mattina del giorno precedente era assiderato e morto di fame, ora invece stava in un casolare nella campagna, ai confini con la Cecoslovacchia, in una cucina al caldo, a mangiare coniglio arrosto e a bere latte di capra appena munto.» La vedova aveva un maschio e una femmina di sedici anni, pure loro gemelli, la ragazza divenne mia madre, poiché lui, alla fine della guerra, l’aveva sposata. In quella stessa casa mio padre è morto dieci anni fa; avevamo campato discretamente, s’era sempre fatto i fatti propri, e perciò era stato lasciato in pace dalle autorità del regime comunista. È vissuto del lavoro nel podere assieme a mia madre e la sua famiglia. Mi hanno fatto studiare, mi sono laureato, sto bene in polizia, e ogni tanto, anche se sono stonato come una campana, canto canzoni napoletane. Adesso metto a frutto la vostra lingua, che ho imparato da lui, perché voglio distruggere quella ghenga schifosa, che commercia in carne umana. Continua...

di

Alvaro Filippo Michelon

Caro Alvaro, la comunicazione tra culture diverse assume un’importanza sempre maggiore. Nell'era dell'internalizzazione e della globalizzazione i flussi migratori degli anni Sessanta e la caduta del muro di Berlino hanno aperto le frontiere dell'Europa dell'est scaraventando il mondo in un villaggio globale. La comunicazione interculturale come settore di ricerca scientifica non si può avvalere di una tradizione particolarmente lunga sul processo di disfacimento della cultura di minoranze sociali mentre la linguistica strutturalista ha intrapreso lo studio di fattori culturali. I fenomeni presenti in una cultura si distinguono secondo la forma. L'approccio semiotico è anche riconducibile alla definizione di cultura: significati incarnati in simboli, diventano metafore culturali rivelando la storia di un paese. Dall'incontro di lingue diverse possono nascere idiomi totalmente nuovi creando così una varietà linguistica estremamente semplificata ed impoverita rispetto alla lingua d'arrivo." E' così che il tipo accanto a me spiegò il significato di interculturalità mentre mi sorseggiavo il terzo Jack Daniel's con un quinto di acqua. Lo guardai dritto negli occhi e gli dissi: "Credi davvero a quello che dici?" Scosse la testa e fece cenno al barista di versargliene ancora un bicchiere, poi parlò: " Credo, mio caro Alvaro, che sia indispensabile integrare la didattica moderna delle lingue straniere oltre che con un abilità comunicativa che permette di compiere degli atti linguistici anche con una competenza interculturale creando in questo modo una competenza comunicativa interculturale." Risi di gusto. Non capivo un accidente del suo lessico ma comprendevo che era in buona fede. " Chi vuole comprendere e comunicare in un altra lingua deve abbandonare non soltanto il proprio contesto linguistico di riferimento ma anche il sistema culturale di appartenenza." Alzai il bicchiere e feci un brindisi rivolto a quel ragazzo che tanto sapeva e tanto bene parlava. Il giovane, però, mal sopportava l'alcol quindi divenne vago e confuso. " La didattica orientata verso un approccio interculturale ricorre anche ad altre discipline indispensabili per raggiungere l'obiettivo della comunicativa interculturale. La didattica moderna chiede da tempo un insegnamento della cultura attraverso la lingua inducendo a considerare la cultura come quinta abilità accanto a quelle tradizionali della comprensione scritta/orale. " Subito dopo l'enunciazione di questa verità scivolò dalla sua seggiola e cadde a terra. Gli alzai il capo e diressi il suo vomito oltre il prezioso tappeto di Hamnrack. Fu in quel momento che lo sentii mormorare: " ...uno dei padri fondatori della germanistica interculturale ha strutturato la disciplina in cinque sezioni alle quali si aggiungono, in un secondo momento, la componente multimediale..." Il titolare del bar gli getta un bicchiere di acqua in faccia. Accarezzo l'intellettuale e gli asciugo il viso poi, come un vigliacco, esco dal bar. La luna è assente in questa notte di maggio. Le prime lucciole sfavillano tra gli ulivi. Metto in moto la mia Honda e con un rombo mi allontano dal parcheggio del locale. Il mare è alla mia sinistra. Imbocco la galleria di Cavi a 180 km/h con ancora in mente le dissertazioni del ragazzo. Poco prima di uscire dalla galleria scalo una marcia. INTERCULTURALITA' - penso. Con un'impennata arrivo a 210 ed esco dalla galleria. Uno sfavillio di luci blu nello specchietto retrovisore mi gela il sangue. LA POLIZIA! - urlo tra me. Metto la freccia a destra e mi fermo. Un poliziotto esce dalla sua auto e mi viene accanto con un sorriso. E' un ragazzo di colore. Mi viene in mente un vecchio proverbio indiano che recita "la vita è un gioco: giocala" Mi sfilo i guanti, il casco e mi preparo all'ennesima interpretazione da Oscar. Sarà interculturale? Probabilmente si.


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Cinquant’anni fa l’addio all’ultimo tram del ponente E il deposito di via San Giovanni d’Acri (Cornigliano) sostituisce quello di via Merano Sono le ore 0,32 di martedì 26 maggio 1964. Il tram numero 796 della linea 1, che sulla citata linea 22. L’ “operazione rotaie” fu appoggiata anche dalla stampa era partito da Caricamento poco dopo la mezzanotte, arriva in via Merano e la sua dell’epoca. Ecco per esempio cosa si poteva leggere sui giornali qualche giorno corsa si conclude qui, davanti al vecchio deposito dell’UITE. Ad attenderlo c’è un prima del 26 maggio: Dopo i numerosi rinvii, e in ritardo di un anno abbondante autobus nuovissimo, l’Alfa Romeo Mille Menarini numero 7034, i passeggeri che sulla data fissata, avrà inizio, finalmente, dalle ore 0 di martedì il primo lotto devono proseguire il viaggio devono scendere dal tram e salire sull’autobus. Da dell’ “operazione rotaie”. Parallelamente all’abolizione del servizio tranviario quel momento in poi, non ci saranno più tram tra Sampierdarena e Voltri. E’ inizierà la rimozione dei binari e la tanto attesa e sospirata manutenzione della l’inizio della fine per la rete tranviaria genovese rete stradale. I lavori verranno effettuati solche già dal 1957 era stata limitata all’esercizio tanto di notte dalle ore 21 alle ore 6 e dovrebbesulle quattro direttrici cittadine. L’ “operazione ro essere terminati entro sei mesi. Intanto, rotaie” (così fu definito il provvedimento che quella stessa notte, il deposito tranviario di via avrebbe portato nel giro di poco più di due anni Merano cessa la sua attività sostituito dalla nuoall’eliminazione totale del tram sulle strade di va autorimessa di via San Giovanni d’Acri a CorGenova), fortemente voluta nigliano. Sotto i capannoni, vengono tristemendall’amministrazione comunale dell’epoca, e che te accantonate decine di tram, mentre le vetture vide d’accordo maggioranza e opposizione, era più moderne vengono trasferite agli altri deposistata preparata da tempo dai tecnici dell’UITE ti della città (Sampierdarena, Boccadasse e Pra(antenata di AMT), e la data era stata poi definito). Oggi, a 50 anni di distanza, è lecito chiedersi ta in conseguenza dell’arrivo di un primo lotto se quella fu una scelta giusta. Sicuramente oggi di 100 nuovi autobus che erano stati presentati il tram, nella sua versione moderna con veicoli alla stampa e alla cittadinanza in piazzale Kennuovi e sedi prevalentemente protette, è consinedy il 23 maggio. Si conclude così a Ponente la derato in tutta Europa il mezzo ideale per elevastoria del tram elettrico, una storia che era initi flussi di traffico, tant’è che sono ben 257 le ziata nel lontano 1902 con il completamento città europee dotate di rete tranviaria (ed altre dell’elettrificazione dell’intera linea, da Caricasono in progetto o in costruzione). Varrebbe mento a Voltri. La linea 1 (che fu così numerata dunque la pena di ripensare anche per il Ponenil 1° giugno 1912, quando alle linee tranviarie te ad un ritorno del tram, per esempio tra CariPassaggio di consegne fra tram e autobus nella notte venne attribuito un numero), con i suoi 16.300 camento e Sestri, con riqualificazione delle stratra il 25 e il 26 maggio 1964 (Foto Archivio AMT) metri, era (ed è ancora oggi in versione autobus) de da esso percorse. A noi piace pensare ad una tra le linee più lunghe dell’intera rete. Ad essa furono affiancate alcune linee sus- via Buranello riservata a tram e pedoni, e ancora a via Cornigliano, la quale, libesidiarie ed altre di collegamento con la Val Polcevera e la stazione Brignole. Negli rata dal traffico privato dopo l’apertura della nuova strada a mare, potrebbe traanni Cinquanta fu istituita la linea 22: ben 17 km., tra Pra’ Palmaro e Bolzaneto. sformarsi in un’elegante boulevard con marciapiedi allargati ed una funzionale Inizialmente definita la linea degli operai, per la sua funzione di trasportare i mol- sede tranviaria al centro della strada. Cinquant’anni fa il tram era considerato tissimi lavoratori delle industrie della zona, assunse poi il ruolo anche di linea vecchio, antiquato e rumoroso, oggi il tram è moderno, confortevole, ecologico e balneare, a servizio dei cittadini della Val Polcevera che utilizzavano appunto il silenzioso. Auguriamoci dunque al più presto una nuova “operazione rotaie” al tram per raggiungere le spiagge di Pegli e Pra’. Sulle linee del Ponente circolava contrario. Il ritorno del tram consentirebbe finalmente alla nostra città di avere ogni tipo di tram, dai piccoli Casteggini serie 700 e 800 adibiti alle linee sussidia- un trasporto pubblico efficiente, moderno e competitivo, come nelle 257 città eurie, alle moderne littorine serie 900, alle grandi e capienti vetture articolate serie ropee dove il tram è una realtà consolidata e apprezzata da tutti. 1600 e 1700, fino alle bellissime littorine articolate serie 1100 in servizio esclusivo Fiorenzo Pampolini

On the road, storie di strade: via Col di Lana dinamite, il 17 aprile del 1916, quella montagna venne fatta esplodere facendone crollare una grossa parte. In quell’impresa, metà del contingente austriaco rimase ucciso sotto il crollo di quella enorme massa di detriti mentre i restanti soldati, fatti prigionieri, consentirono agli italiani di occupare la vetta. Nel 1917 iniziò un altro scontro fra il Regio Esercito italiano e le forze Austro-ungariche e tedesche a Caporetto, comune della Slovenia occidentale, ma le loro difese stavolta furono invalicabili. Gli italiani in quella battaglia ebbero la peggio, e furono costretti alla ritirata e ancora oggi il termine Caporetto è sinonimo di quella disastrosa sconfitta. In quella zona, ora turistica, si può riscontrare l’enorme cratere lasciato da quelle esplosioni e sono ancora ben visibili le trincee, le gallerie e le feritoie costruite dai soldati italiani, austro-ungarici e tedeschi. In quella guerra che provocò una profonda trasformazione del paesaggio, nel 1935 fu costruita una piccola cappella in legno, poi ristrutturata nel 2007, proprio in ricordo di quella terribile tragedia, e anche Cornigliano ha voluto ricordare quegli avvenimenti dedicando via Col di Lana in onore di quegli eroi che hanno perso la vita pur di salvare l’Italia dall’invasione straniera. Rosanna Robiglio

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Il Col di Lana, metri 2.465, località di confine tra l'Impero Austro-Ungarico e il Regno d'Italia è situato in provincia di Belluno, al centro delle Dolomiti e da lassù lo sguardo abbraccia una grande quantità di catene rocciose fra cui la famosa Marmolada. Durante la Prima guerra mondiale questa zona, contesa tra Italia e Austria, fu teatro di aspri combattimenti e oggi è meta di numerosi turisti che salgono sulla sua cima per ammirare lo stupendo scenario e per porgere omaggio ai caduti di entrambi i fronti in cui persero la vita migliaia di soldati. Nell'autunno del 1915, nonostante le difficoltà del terreno e le pareti molto ripide di quei monti, l’esercito italiano, dopo aver bloccato il passaggio sul passo della Valparola, comunicazione tra la Val Badia e il Passo del Falzarego, direzione Cortina d'Ampezzo, cercò di avanzare in direzione nord conquistando le cime del massiccio delle Tofane poi puntò verso Bolzano e Trento, tentando di conquistare anche le vette del Col di Lana. L’impresa fu ardua e l’avanzata cercò di aprirsi una breccia verso la Val Pusteria austriaca, ma visto fallire ogni tentativo, pur di eliminare la presenza asburgica e liberare il passaggio verso ovest, venne deciso di piazzare una mina sotto questa cima. Nonostante il freddo pungente, venne scavato un lungo tunnel sotterraneo e, armato di gelatina


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Il tempo che ha fatto APRILE 2014

Semplicemente “prosciutto e melone” Ma nasconde sapori ineguagliabili e sottili equilibri

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corrette maturazioni crea sapori ineguagliabili. Entrambi i prodotti hanno una tendenza dolce, quindi a completare il piatto è consigliabile un apporto di carboidrati, dando al piatto un equilibrio nutri-

zionale anche se non perfetto. Come abbinamento, ovviamente un vino bianco dalla discreta acidità. Quindi perché, visto che siamo a Cornigliano, una zona importante del genovesato, non portiamo in tavola un fresco bianco di Coronata. Anche in questo caso rimanderò l’approfondimento in una puntata totalmente dedicato ad esso. Per ora non rimane che testare questo sottile equilibrio fra dolcezza, lieve sapidità, struttura e aromaticità del prosciutto, contrapposto alla succulenza del melone, le sue fibre la dolcezza, e il bouquet delicato. Il pane eventualmente fornisce un corredo di carboidrati e contribuisce ad asciugare eventuali eccessi di umidità all’interno del cavo orale. L’appuntamento è ai prossimi numeri per analizzare le varie merceologie degli alimenti.

Parole crociate a schema libero (G. Pallotti) ORIZZONTALI: 1 Ottimi trifolati – 5 Premio cinematografico – 9 4 nei numeri romani – 10 Non Classificato – 12 Genova – 13 I briganti di Schiller – 17 Altro nome delle cime di rapa – 18 Pietre preziose – 20 Non campate in aria – 21 Arte da imbonitori – 22 Canti solenni – 23 Incenerito – 24 Iniziali di Mentana – 25 Beato chi se li gode – 26 Casa editrice di Torino – 27 Ci sono le… barbariche – 28 Torino – 29 Amò Leandro – 30 Carne in gelatina – 32 Periscono nelle mattanze – 35 Asciugamani da spiaggia – 36 Lo interpreta Harrison Ford. VERTICALI: 1 Racconto per bimbi – 2 Pari in curva – 3 Lo sono certe occhiate che raggelano – 4 Personaggio dei Promessi sposi – 6 Corre su piste gelate – 7 Aspri – 8 Colpevoli – 11 Le travi sotto le botti – 13 Attuali – 14 Può essere a chiocciola – 15 Mentre ti cura non parli – 16 Relativa alla morale – 19 Edmondo scrittore – 20 Fu capitale del Myanmar – 21 Si mettono nelle lavastoviglie – 24 Tipo di cantiere – 26 Uccello artico – 27 Torneo aperto a tutti – 29 Lo fondò Enrico Mattei – 31 Così si firmava Sergio Tofano – 33 Il centro di Londra – 34 Varese.

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Giorni di pioggia: 7 Giorni di sereno: 11 Temperatura minima di marzo: 11,9 °C Temperatura massima di marzo: 21,6 °C Analisi e tendenza giugno 2014 Secondo gli attuali ingredienti a disposizione si può ritenere che l'estate prossima possa presentare uno scenario, a livello europeo, già visto negli ultimi tempi con una maggiore probabilità di vedere pressioni più alte e temperature sopra media sull'Europa orientale e meridionale, in media o anche lievemente sotto media su quella occidentale e settentrionale. Questo fa supporre come gli anticicloni sub tropicali possano avere un ruolo non trascurabile. Tuttavia l'estate potrebbe presentare un andamento altalenante con rimonte anticicloniche, anche associate ad ondate di caldo sull'estremo Sud, sopite da incursioni fresche ed instabili dal Nord Atlantico per alte pressioni defilate e conseguenti ondate temporalesche. La prima parte dovrebbe essere più zoppicante mentre la seconda sarebbe più stabile e con temperature sopra le medie. Nel complesso sembrerebbe risultare ancora un'estate con anomalie positive maggiori di temperatura, in particolare tra medio e basso Adriatico, Sud e Balcani; sotto media invece le precipitazioni eccetto per la fascia alpina e le alte pianure del Nord Italia. Per il mese di giugno si prevede in Liguria un inizio di estate che avrà temperature in media e tendenzialmente avremo ancora una certa instabilità atmosferica con possibili piogge ancora in questo primo mese di estate. A cura di Nicolò Scibetta www.meteoligure.it

ORIZZONTALi: 1 funghi – 5 oscar – 9 IV – 10 nc – 12 ge – 13 masnadieri – 17 broccoletti – 18 diamanti – 20 realistiche – 21 parlantina – 22 inni – 23 arso – 24 em – 25 agi – 26 utet – 27 odi – 20 to – 29 ero – 30 aspic– 32 tonni – 35 teli – 36 indiana jones.

Con l’avvicinarsi della stagione estiva, il consumo di pietanze sempre più leggere e fresche aumenta. Tipici esempi sono il ricorrere al piatto unico, a pietanze con temperatura di servizio più bassa, all’aumento dell’uso dei vegetali, vedi le “insalatone”, e al riproporre piatti tipici della stagione. Uno dei classici è il prosciutto, rigorosamente crudo, e melone. Sul prosciutto e sulle sue tipologie ci addentreremo in un'altra occasione, in Italia abbiamo molte varietà: al momento ne ricordo almeno 5 delle quali ne vale la pena parlare ed esaminare le differenze. Riguardo al melone, anch’esso ha diverse tipologie, la più co-

Il melone trattiene la succulenza indotta del prosciutto con la grande umidità da esso contenuta: la cosiddetta “succulenza intrinseca”. Le fibre dell’ ortaggio vanno in contrapposizione alle trame della carne del prosciutto e un gioco di sottili equilibri e di

VERTICALI: 1 fiaba – 2uv – 3 glaciali – 4 innominato – 6 slittino – 7 agri – 8 rei – 11 calastre – 13 moderni – 14 scala – 15 dentista – 16 etica – 19 deamicis – 20 rangoon – 21 piatti – 22 24 edile – 26 uria – 27 open – 29 eni – 31 sto – 33 nd – 34 va

Riccardo Collu

mune per questo piatto è la retinata dalla polpa aranciata. L’abbinamento è sicuramente interessante: il prosciutto crudo contiene proteine ad alto valore biologico, alcuni antiossidanti, amminoacidi essenziali e grassi saturi. Il suo sapore è dolce e la sua fibra durante la masticazione provoca una succulenza indotta. Il melone è classificato una cucurbitacea, contiene zuccheri semplici come il fruttosio, fibre, e una grande umidità che ha la funzione di succulenza intrinseca. Altri particolari e altre cultivar al momento le sorvolo volutamente. L’abbinamento, possiamo dire “secolare” di questi due elementi, è senza dubbio equilibrato. Il prosciutto si presenta dolce e sapido con succulenza indotta.

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22 maggio: rose rosse per santa Rita Canine, centifoglie, galliche… Così profumate che le puoi pure mangiare Il 22 maggio Astri Lidia è dedicato Frascio a santa Rita da Cascia, auguri quindi a tutte le Rite. In tale data si benedicono le rose e presso le chiese dal centro, ma anche nelle delegazioni, si notano banchetti che vendono questi fiori. Personalmente alle rose altolocate preferisco quelle di cespuglio e le rampicanti con tanti petali e dal profumo inebriante, ma non disdegno neppure le rose canine che, se raccolte, perdono i loro petali, belle, delicate ed effimere, come i sogni gentili. Santa Rita si festeggia con le rose perché la tradizione narra che ella sia la santa delle realizzazioni impossibili, in quanto, prima di morire, inferma nel suo letto, chiese ad una cugina di portarle una rosa, in pieno inverno, dall’orto di casa sua, mentre la campagna era tutta coperta di

steva solo la “rosa selvatica”: piccola, a forma di conchiglia e con i petali disposti a simmetria. Ecco qualche informazione storica tratta dal volume di Maria Teresa Lucheroni e Francesco Padrini, “Aromaterapia”, Fabbri editore: tra le rose più antiche la rosa di Damasco è originaria della Siria ed è stata introdotta in Europa nel periodo delle Crociate, viene coltivata in Bulgaria, Francia, Marocco, Turchia, ha fiori rosa profumatissimi e da essi si estrae la fragranza. La rosa centifoglia (o rosa pallida) è anch’essa conosciuta da epoche remote ed è coltivata nel sud della Francia, in Italia e in Marocco, è utilizzata soprattutto per ottenere l’acqua distillata aromatica. La rosa gallica (o “rosa officinale”) ha fiori rosso porpora ed è usata a fini fisioterapici nel trattamento delle infiammazioni. La rosa muschiata è una rara varietà di rosa canina con petali ricoperti da un muschio setoso. Il profumo delle rose può avere infinite intonazioni: dagli aromi di frutta a quello di altri fiori, alle note speziate ed intense. L’arte di distillare i petali di rosa pare neve. La cugina vi andò, tesia originaria dalla Persia; mendo di non poter esaudire l’acqua di rose veniva tal desiderio e dopo aver un po’ nell’antichità esportata in Cina, vagato, su un roseto imbianca- India, Egitto ed Andalusia. to vide sbocciare una splendida Questa attività fu con ogni prorosa vermiglia. Quindi: mai babilità portata in Occidente disperare. Sono numerosissidagli Arabi. I petali freschi me le varietà di rose oggi sul delle rose vengono inoltre usati mercato ed ogni anno comper estrarre l’olio essenziale. I paiono nuovi tipi ottenuti con derivati da questi fiori sono incroci ed ibridazioni, che ven- largamente impiegati per le gono certificati da appositi proprietà armonizzanti, digecertificati, ma alle origini esistive, antiinfiammatorie, toni-

che, astringenti, afrodisiache, e hanno larga diffusione nella cosmesi per la cura e la bellezza della pelle. La rosa è considerata affine alla femminilità e presso i Romani era sacra a Venere. Certamente è un fiore molto particolare: è il fiore simbolo più diffuso in Occidente e spesso è associato alla brevità della vita: “ come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose” ( Fabrizio De André). La sua struttura concentrica rappresenta la ruota della vita: l’eterno susseguirsi di vita-morte-rinascita (si pensi ai rosoni delle cattedrali). Può essere considerata come “mandala” ed ispirazione al misticismo. Nell’iconografia cristiana, la rosa è la coppa che raccoglie il sangue di Cristo, simbolo di pienezza spirituale, fine ultimo della ricerca della verità. Il movimento iniziatico dei “Rosacroce” scelse come emblema la rosa al centro della Croce, al posto del cuore di Cristo. Dante nella Divina Commedia pone in Paradiso la rosa dei Beati, illuminati da Dio. Su essa domina Maria, la cui immagine è spesso accompagnata da roseti, in suo onore si recita il “rosario”, tradizionalmente fabbricato con il legno di tale pianta. La figurazione della rosa compare anche frequentemente nell’araldica e questo fiore si ritrova assai spesso in letteratura e nelle arti figurative. Durante le feste, nell’antichità e non solo, si spargevano per strada e durante i banchetti, petali di rosa. Anche attualmente si sistemano in ciotole per profumare la casa. Si può fare anche il bagno

nell’acqua tiepida con qualche manciata di petali e un pizzico di cannella. Le rose si possono addirittura mangiare perché, come altri fiori, sono commestibili, ma vanno raccolte al mattino presto, prima che il sole le scaldi e lontano da luoghi inquinati, assicurandosi, se coltivate, che non siano stati usati prodotti chimici. Ricette: ROTOLO ALLE ROSE Dosi per 6 persone:Una fetta di fesa di vitello di 800 g, 250 g di lonza di maiale macinata, 1 cipolla, 40 g di pancetta, 30 g di burro,1 dado, 1 fetta di pan carré. ½ bicchiere di latte, 3 cucchiaia parmigiano grattugiato,1 uovo,½ bicchiere di grappa alle rose, petali di 2 rose rosa,sale pepe q.b. Per preparare la salsa: 150 g di maionese, petali di 3 rose rosa, prezzemolo. Esecuzione: battere la fetta di carne in modo da ottenere un rettangolo, cospargerlo di sale e pepe. Soffriggere la cipolla tritata nel burro. Unire il dado sbriciolato e bagnare con 1/2 bicchiere abbondante di grappa. Passare la lonza al tritacarne con la pancetta. Unire quindi il trito al soffritto, poi aggiungere i petali di rosa, la fetta di pan carré bagnata nel latte strizzata, l’uovo e tre cucchiai di parmigiano, impastare con cura e distribuire il composto sulla fetta di carne, arrotolare e legare bene con lo spago da cucina. Avvolgere quindi il rotolo in un foglio di alluminio e passarlo al forno a 200° per 1 ora circa. Intanto preparare la salsa: tritare il prezzemolo con i petali di rosa e incorporarli

“Rose del mio giardino” di Astri Frascio alla maionese. Servire il rotolo tiepido, tagliato a fette sottili con sopra la maionese alle rose. SORBETTO ALLE ROSE Dosi per 4 persone: petali di 3 grandi rose, 2 dl e ½ di vino bianco dolce, 2o0 g di zucchero, 2 limoni, 1 albume. Esecuzione: fare sciogliere lo zucchero in 2 dl di acqua e cuocere a fuoco moderato fino ad avere uno sciroppo denso, Lasciare raffreddare. Pulire i petali, passandoli velocemente sotto l’acqua fredda, scolarli e mescolarli in un recipiente con il vino, il succo di limone, l’albume e lo sciroppo e frullare il tutto. Trasferire il preparato in un contenitore di metallo e farlo rassodare nel freezer per circa un’ora. Frantumare i cristalli di ghiaccio formati e frullare nuovamente il composto, quindi riporlo nel freezer per circa 3 ore. Distribuire il sorbetto in coppe singole, servendolo decorato con petali di rose brinati (ovvero passati nell’albume sbattuto, quindi nello zucchero a velo e lasciati asciugare bene). Astri Lidia Frascio


Tosca Marchetti, infermiera pensionata: Sono assolutamente certa che le opere delle parrocchie, come il doposcuola e l'attività degli educatori, siano molto utili ai cittadini del quartiere. Però, avendo lavorato come infermiera, sono dell'idea che manchi un ambulatorio pubblico a cui tutti possano accedere. Le parrocchie di Cornigliano sono molto cambiate negli ultimi anni, si sente soprattutto il vuoto lasciato da Padre Giacomo. Il nuovo papa ha sicuramente dato una svolta, è una figura più paterna rispetto al predecessore.

Lia Pesce, pensionata: Sicuramente le parrocchie sono cambiate negli ultimi anni poiché è cambiato anche il modo di pensare della gente e della chiesa come istituzione. Le attività che vengono svolte nelle chiese sono sicuramente molto utili. Ritengo che ad esse possano partecipare tutti visto che, molte, sono attività sociali non prettamente connesse alla religione(doposcuola e campi estivi). Papa Francesco è riuscito a dare speranza: ora le chiese sono molto “più aperte” e cercano di aiutare di più i poveri e i bisognosi.

Omar Reinoso, ponteggiatore: Sono ecuadoriano ma vivo in Italia da ormai dieci anni e posso confermare che le parrocchie sono cambiate in questi pochi anni. Forse la svolta più importante è stata data dal nuovo papa. Sono molto contento delle attività sociali che le parrocchie offrono a noi cittadini. Io personalmente sono rimasto molto colpito dalle lezioni di studio della Bibbia che frequento: ti cambiano la vita, diventi più onesto. Inoltre partecipando alla vita della chiesa si aumenta l'integrazione tra i fedeli di diversa nazionalità.

Salvatore Di Paola, scrittore: Le parrocchie sono delle istituzione decisamente utili, soprattutto per i ragazzi che imparano l'educazione e hanno un luogo sicuro dove riunirsi e giocare. Credo che le attività sociali offerte debbano essere fruibili da tutti: cattolici e non cattolici. Papa Francesco ha fatto cambiare la situazione: ora c'è molta più fiducia nei preti e c'è stato un avvicinamento da parte della gente alla chiesa. Il papa è riuscito a fare ciò con semplici parole e per questo è amato da tutti.

Giovanna Zago, dipendente comunale: Ritengo che le chiese siano cambiate molto, forse tutto ciò è dovuto al fatto che adesso molti dei nuovi preti sono stranieri e pochi sono italiani. L'impegno che le parrocchie dimostrano nell'offrire servizi alla comunità mi rende felice: sono molto utili. Questi servizi dovrebbero, come già avviene, poter essere utilizzati da tutti senza distinzione; però forse bisognerebbe dare la precedenza ai frequentatori regolari delle parrocchie. Il papa mi ha molto colpito per la sua umiltà e modestia: cose semplici ma molto importanti. Se tutti i sacerdoti fossero come lui le parrocchie potrebbero migliorare ancora: i preti dovrebbero infatti mettere in pratica più umiltà e vivere al servizio dei fedeli.

Via Bertolotti, cappella della Marina Alberto D'Agnino, pensionato: Sono cattolico ma posso dire di non credere nelle istituzioni religiose. Infatti non ho fiducia neanche nelle parrocchie che negli ultimi anni non sono affatto cambiate. Le attività sociali che vengono proposte dalle comunità parrocchiali sarebbero utili se fatte in favore principalmente dei nati in delegazione, degli italiani e dei cattolici. Per esempio penso che la Caritas sia il punto nero della chiesa: milioni spesi per dare una mano a tutti... meglio quando si aiutavano solo gli italiani. L'arrivo di papa Francesco ha cambiato la facciata ma il sistema e la tecnica sono rimasti sempre uguali: la teologia non cambia. Michela Schiazzano, pensionata: A mio parere le chiese sono cambiate in meglio e forse la svolta definitiva è stata data dal nuovo papa. Ora si spera che le chiese siano più aperte alla gente e diventino un luogo importante per la comunità. Penso che siano molto utili perché aiutano ad allontanare i ragazzi dalla strada e perché offrono servizi molto utili. Inoltre sono contenta del fatto che questi “servizi” vengano messi a disposizione anche a persone non cattoliche o non credenti.

Emanuela Mauro, parrucchiera: Sono dell'idea che le opere parrocchiali siano importantissime ed utilissime per la vita dei corniglianesi, sia che essi siano italiani o extracomunitari: tutti devono poter accedere a questi servizi. Nonostante offrano molti aiuti alla comunità le chiese sono cambiate in peggio negli ultimi anni. Molte persone vorrebbero maggiore interazione fra la chiesa e la vita dei corniglianesi. Spero che la situazione possa migliorare anche grazie al papa che molti, anche non cattolici, ascoltano.


Don Andrea del santuario N. S. Coronata: Il santuario è uno dei più antichi della nostra regione, può vantare difatti una storia quasi millenaria. Durante tutti questi anni ha subito notevoli cambiamenti, anche a causa del secondo conflitto mondiale, ma nonostante ciò è rimasto un centro di unione per i cittadini di Coronata. La chiesa può vantare la presenza di numerose opere d'arte. Molto importanti sono anche le opere custodite all'interno dell' Oratorio N. S. Assunta. La parrocchia è impegnata attivamente nella vita del quartiere con attività sociali come il catechismo e l' “ASD San Michele Coronata” nata dalla volontà di alcuni genitori. Un ruolo importante è ricoperto dall'Associazione Arca Mira impegnata nell'assistenza di malati, anziani e dei giovani del quartiere.

La cappella dell’Istituto Calasanzio

Don Andrea Robotti, parroco SS. Andrea e Ambrogio e di Nostra Signora di Lourdes in Campi: Le chiese sono molto cambiate negli ultimi anni anche perché è cambiato il modo di vivere la fede: prima la partecipazione era scontata, ora si partecipa solo per fede. Le nostra parrocchie offrono attività sociali per tutte le età, ma si cerca sempre di coinvolgere tutta la famiglia. Le parrocchie rivestono un grandissimo ruolo di integrazione visto che cerchiamo di aiutare tutti, anche persone e famiglie non cattoliche o non italiane. Noi offriamo pacchi cibo ai poveri, le “borse lavoro” che responsabilizzano le persone, il centro estivo, lo studio della Bibbia e, a breve, avremo un nuovo campetto in via Minghetti. Purtroppo le parrocchie, col trascorrere degli anni, incidono sempre meno sulla vita dei fedeli perché si pensa sempre di più a sé stessi e meno agli altri. Spero che papa Francesco riesca sempre di più ad avvicinare le persone alla chiesa facendo capire che essa è uguale per tutti e che anche lui stesso e i vescovi sono vicini alla gente.

Chiesa di San Giacomo apostolo

Chiesa di N.S. di Lourdes

Don Luigi, vicario parrocchiale di San Giacomo apostolo: Essendo a Cornigliano da meno di un anno non posso dire come siano cambiate le parrocchie negli ultimi anni ma posso certamente affermare che ci stiamo impegnando molto per aiutare tutti i fedeli e i cittadini del quartiere. Per far ciò forniamo vestiti, alimenti, incontri per discutere sulla vita di coppia, gruppi giovani, i “pomeriggi insieme” e attività estive che partiranno dal mese di giugno. Però è una sfida continua offrire qualcosa che interessi i giovani nello specifico. Noi cerchiamo di aiutare giovani, anziani e anche persone non cattoliche ma che hanno bisogno del nostro aiuto. Papa Francesco sicuramente ha fatto in modo, con i suoi gesti semplici ma profondi, che molte persone riscoprissero il vero messaggio della chiesa che ora si capisce più facilmente.

Chiesa di Sant’Ambrogio


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e tempo libero

La Madonna dell'Anglona Tra i fedeli il 2 giugno Prima di introdurre i rituali di questa grande festa della Madonna dell'Anglona, occorre far sapere alcuni piccoli cenni storici di questa tradizione ormai millenaria che parte da una lontana frazione della Basilicata, T u r s i (Matera). L'annuale appuntaLa statua dell’Anglona per via Cornigliano mento religioso è sicuramente di primaria importanza non solo nella sua terra di origine che, per l'occasione, diventa meta di grande pellegrinaggio da ogni parte d'Italia e non solo, con inizio dei festeggiamenti il 20 agosto e chiusura al termine delle solenni celebrazioni l'8 settembre. Per il decimo anno questa festa così particolarmente sentita, viene ricordata anche dalla nostra comunità, circa 6.000 sono i Lucani residenti a Genova. Va ricordato il prezioso aiuto del compianto Padre Giacomo Pala e grazie a lui da 10 anni unitamente al contributo organizzativo dell'Associazione dei Lucani a Genova, del Comune di Genova e della Pro loco di Tursi e il comune di Tursi, si è riusciti ad avere e custodire nella Cappella della Marina una copia fedele della Madonna dell'Anglona che ogni anno con grande devozione viene portata in processione. I festeggiamenti avranno inizio giovedì 29 maggio e si concluderanno lunedì 2 giugno, come da programma. Giovedì 29 maggio, ore 21. Premiazione Quadrangolare di calcetto 3° Memorial R. Magno, a seguire esibizione del gruppo musicale “Acoustic Freedom”. Venerdì 30, ore 21. Serata musicale con l'orchestra “Antico Rione”. Sabato 31, ore 21. Serata musicale con il complesso “Blue Light”. Domenica 1 giugno, ore 18. Esibizione “LT'S Dance Cornigliano”, ore 21. Serata musicale con “Stefano D”. Lunedì 2, ore 10,30. Accoglienza e saluto alle personalità lucane e liguri, ore 18. Celebrazione S. Messa nella parrocchia di San Giacomo e a seguire la solenne processione con la partecipazione della Filarmonica di Cornigliano e del Gruppo storico Sestrese. A seguire una esibizione dalla Lucania con il gruppo della “Santarsieri Band”. Ore 21. Serata finale con ballo liscio per tutti con i “Mokambo”. La serata si chiuderà con l'estrazione dei biglietti della Lotteria dei Lucani. In tutte le serate sarà funzionate un servizio gastronomico. Sergio Daga

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Alessandra, specialista del pulito: “Via le macchie anche dal quartiere” “Da via Cornigliano, angolo via Minghetti, a p i a z z a Conti e, infine, via De Cavero. Ma ancora e sempre a Cornigliano. Per me che sono di Voltri, Cornigliano è diventata la mia seconda patria. Per questo odio quando sento parlare per luoghi comuni di questa delegazione che, per molti genovesi, è solo un posto di secondo ordine dove le cattive abitudini degli extracomunitari la fanno da padrone. Bisogna vivere a Cornigliano per capire quanto sia importante la solidarietà e quanta voglia di fare qualcosa di concreto ci sia. Basta guardare quante iniziative ci siano, a partire da questo giornale per proseguire con le varie associazioni. Ahimé, il problema degli zingari che abitano il nostro quartiere, devo purtroppo dire che da me è molto sentito, visto che è stato uno dei motivi per cui sono stata spinta a chiudere la lavanderia self-service che avevo in piaza Conti, diventata una loro tappa fissa, allontanando così il resto della clientela, per intenderci, nostrana. Spero di vedervi presto tutti nel mio nuovo negozio Lavanderia del borgo all’inizio di via De Cavero”. Alessandra Calcagno

Calasanzio, lo sport ha il nome di padre Olivieri e padre Casati Venerdì 30 maggio, alle 11, presso l’Istituto Calasanzio sono stati intitolati i due campi sportivi, uno per il calcio e un altro multifunzionale, a due padri scolopi che da presidi e da rettori hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’istituto genovese: padre Piergiorgio Olivieri e padre Damiano Casati. Appassionato di arte e di fotografia, padre Olivieri fu amato per la sua gentilezza e signorilità. Negli ultimi anni un terribile male lo costrinse a una vita di sofferenza affrontata con serenità cristiana. Morì a Genova il 24 maggio 2010. Amante della sua vocazione di scolopio, padre Damiano Casati, pur ricoprendo incarichi onerosi (preside, rettore, assistente provinciale e dal 1988 al 1999 Superiore provinciale) non volle mai interrompere la sua dedizione quotidiana all’insegnamento. E ai “suoi” ragazzi dedicava il suo tempo libero. E’ morto a Genova il 20 dicembre 2012. E. C.

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Notizie in breve MALATTIE CARDIOVASCOLARI Si terrà una serata presso la saletta parrocchiale della chiesa di via d'Acri venerdì 6 giugno alle 20.30 che avrà come tema il rischio delle malattie cardiovascolari. Il relatore sarà il cardiologo dell'ospedale di Sestri Ponente, il dottor Giuseppe Molinari. Ai partecipanti sarà data l'opportunità di controllare il valore del colesterolo gratuitamente.

FESTA DELLA CROCE BIANCA La pubblica Assistenza Croce Bianca in occasione della premiazione dei militi per il biennio 2012/2013, organizza una festa in piazza Rizzolio a Cornigliano, nei giorni 5-6-7-8 giugno. Giovedì 5: esibizione flamenco, esibizioni ballo bimbi, cabaret. Venerdì 6: serata danzante con Tony & Cinzia Ondanueva Sabato 7: ASD Circolo della salsa Domenica 8: ore 10 S. Messa parrocchia S. Giacomo – ore 16 premiazione militi con rinfresco Ore 19: manifestazione incontri pugilato Celano Boxe – ore 21 serata danzante con Altamarea Durante la festa funzioneranno stand gastronomici e lotterie. Apertura stand ore 19

FILARMONICA DI CORNIGLIANO Sabato 14 giugno alle 21 la Filarmonica di Cornigliano terrà con la sua Orchestra di fiati e percussioni nel Palazzo Bombrini un concerto diretto dal maestro Paolo Pezzi. Il programma comprende canzoni, famose colonne sonore, celebri arie d’opera. Un’altra tappa del lunghissimo percorso della Società (dal 1978) teso ad avvicinare i cittadini al magico mondo della musica. Una serata di piacevoli melodie in attesa della partita della Nazionale (alle ore 24). Ingresso al concerto e posteggio gratuiti.


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FANTASIA DI LANA A VILLA BICKLEY

THE TOP OF THE RING 4, PODIO MONDIALE AL TOWER AIRPORT

SPETTACOLARE GIUGNO A PALAZZO BOMBRINI

Giovedì 22 maggio 2014 si svolta a Cornigliano “La Città Si Colora Di Fili Di Lana - Il bosco immaginario". Il tema di quest'anno dell'iniziativa “Intrecci urbani" del Comune è arrivato anche nei giardini della

Il 18 maggio si e svolta la quarta edizione internazionale “The top of the ring 4” presso il Tower Genova Airport. L’organizzazione è stata curata da Massimo Pedemonte, maestro dell’associazione Dojo Samurai, con sede a Villa Canepa presso l’Acli Sant’Ambrogio. Italia vs Francia era in pratica la tipologia del meeting.

FESTeatrodistrada, è una manifestazione di spettacoli di Circo e Teatro di Strada che si svolge nei giardini di Palazzo Bombrini a Genova Cornigliano, ideata da Sarabanda Associazione in collaborazione con Società per Cornigliano. L’iniziativa giunge quest’anno alla terza edizione e si terrà nei giorni 21 e 22 giugno 2014, gli artisti in programma si troveranno all’interno di una “street theatre session” alquanto incalzante e divertente, ogni spettacolo avrà una postazione differente all’interno del giardino, il pubblico potrà così assistere agli spettacoli in maniera itinerante. All’interno del giardino, verrà allestito uno stand gastronomico curato dalla Proloco di Cornigliano, la manifestazione è a ingresso libero. A Palazzo Bombrini si prosegue con il Teatro Cargo. Giovedì 26 giugno andrà in scena “Hanno tutti ragione”, spettacolo di Paolo Sorrentino con Iaia Forte. Iaia è Tony Pagoda, cantante napoletano nella New York degli anni '50. Tony aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà davanti a Frank Sinatra. Tutta la sua vita gli passa davanti. Dal Premio Oscar Paolo Sorrentino, uno spettacolo irresistibile. Venerdì 27 giugno alle 21 sarà la volta di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” spettacolo di Enrico Brizzi, riduzione e adattamento teatrale di Renzo Sicco, regia di Marco Pejrolo, mu- Iaia Forte è in scena con Tony siche eseguite dal vivo dai Funky Village. Enrico Brizzi è stato il più giovane finalista del Premio Campiello: affronta l’adolescenza con i suoi scogli, le sue inquietudini, le sue domande, la sua allegria. Tra musica e teatro la storia di un gruppo di ragazzi di oggi.

storica Villa Bickley, sede della biblioteca, rivestiti di manufatti di lana, interpretati con passione e pazienza, tra serpenti, paesaggi e anche un pupazzo di plastica, interamente costruito di bicchieri variopinti. E’ intervenuto alla manifestazione il coro Castello RagTower Genova Airport: un momento del meeting gio. L’allestimento nel giardino della biblioteca durerà un mese. Al termine dell’evento i manufatti verranno recuperati e destinati ad un uso sociale mediante Alla manifestazione internazionale sono stati asseun’asta che avrà luogo ad ottobre. gnati tre titoli, di cui uno mondiale, tutti assegnati ad Carlo Guerra atleti italiani. Titolo Italiano WFC - K 1 Marzia Valdalà vs Aminta Ariano - Vince Valdalà (femminile). Titolo italiano WFC - K1 Davide Settimio vs atleta Team Hamed vince Davide Settimio. Titolo Mondiale Full contact. WFC Luca Sacco vs Martin Vincent (Francia). Campione mondiale: Luca Sacco. Al meeting internazionale hanno partecipato i più importanti atleti e coach del settore. Ricordiamo ai lettori appassionati di questo genere di sport le diverse discipline utilizzate in queste manifestazioni: savate kick/k1/savate pro/shyndokay kan/muay thai. Il Centro Danza ICdS in un momento di Stella Danzante Carlo Guerra

Padre Giacomo Pala di Maria Bambina I fedeli lo ricordano nel secondo anniversario Nasce a Castel Rozzone, in provincia di Bergamo il 9 marzo 1940, viene battezzato il giorno dopo nella chiesa parrocchiale di San Bernardo, diocesi di Milano. Nel 1947 conosce i padri Scolopi ed entra in seminario a Finalborgo, provincia di Savona nel 1950. Compiuti gli studi ginnasiali parte per Roma dove il 7 ottobre veste l’abito calasanziano, e al termine dell’anno di noviziato, l’8 ottobre 1957 emette la professione dei Voti semplici, divenendo ufficialmente membro della famiglia dei padri Scolopi. Al termine del liceo, conseguita la maturità classica, frequenta gli studi teologici presso la Pontificia Università Gregoriana ove ottiene la laurea in Teologia. Il 16 marzo 1962 si consacra definitivamente alla vita religiosa con i voti solenni di povertà, castità e obbedienza e aggiungendo il quarto voto di insegnamento ed educazione dei fanciulli poveri e dei giovani, che costituisce il carisma Calasanziano. Il 18 dicembre 1965, nella Chiesa di San Giovanni in Laterano, viene ordinato sacerdote. La sua prima destinazione sarà la parrocchia di San Giuseppe Calasanzio a Milano (1966-1970). Sempre a Milano sarà chiamato a lavorare nel Centro pilota di Don Gnocchi, dedicandosi all’educazione e all’assistenza dei piccoli e dei giovani ospiti (1970-1978). Successivamente viene inviato nella parrocchia di Castelrotto, provincia di Verona, come viceparroco ed insegnante di religione e assistente provinciale. Nel 1981 raggiunge Cornigliano per una nuova e definitiva esperienza parrocchiale. Opererà con animo di scolopio per lo stile pedagogico applicato alla Pastorale in genere e a quella dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana in particolare, inoltre nei vari contesti sottolineerà con forza la sua consapevolezza di vivere e attualizzare il carisma del Calasanzio nella prossimità, nella solidarietà e nella difesa dei piccoli e dei poveri del suo territorio e del suo tempo: la “sua gente”, appunto, quella a lui affidata dalla Chiesa e dalla sua cara famiglia religiosa calasanziana. Nella Sacra Scrittura è detto: “Rallegratevi con quelli che sono allegri, piangete con quelli che piangono”. Padre Giacomo ha fatto suo questo versetto nella sua vita, con lo stesso stile appassionato e disponibile, e anche, perché no?, un poco impulsivo. Secondo suo espresso desiderio ora riposa nel cimitero di Cornigliano nella Cappella dei Canonici lateranensi perché diceva: “Desidero rimanere tra la mia gente anche dopo la mia morte”. Con questa piccola e povera sintesi di una vita lunga e intensa, vogliamo invitare tutti i corniglianesi alla Santa Messa che sarà celebrata in memoria del suo secondo anniversario di morte, il prossimo martedì 24 giugno alle ore 18, nella sua cara parrocchia San Giacomo Apostolo di Cornigliano. Sarà presieduta da padre Mario Saviola, superiore della Comunità di San Giuseppe Calasanzio, famiglia della quale fu parte fino all’ultimo istante della sua vita, la quale ha amato e rispettato profondamente. Comunità dei Padri Scolopi Parrocchia San Giacomo Apostolo

NEI CASSETTI DELLA MEMORIA IL FUTURO DI CORNIGLIANO L’Associazione “Uniti per i corniglianesi” è una delle tante realtà che scandiscono la vita di Cornigliano, nata da poco, ma molto attiva e animata da giovani il cui entusiasmo trascina e coinvolge tutti gli abitanti. Oggi la storia di Uniti per i corniglianesi e di tutte le associazioni di Cornigliano è per la prima volta oggetto di studio nel suo insieme. Il Municipio VI Medio Ponente invita quindi i cittadini e tutte le associazioni attive a Cornigliano a mettere a disposizione documenti, fotografie, ricordi e testimonianze della vita sociale e culturale del quartiere di ieri e di oggi. I materiali raccolti presso il Centro Civico Cornigliano entro fine maggio 2014 saranno digitalizzati, restituiti e impiegati per realizzare un archivio (sito web), una mostra fotografica e un libro sull’identità del quartiere. Per informazioni: Centro Civico di Cornigliano, tel: 010 5578205. S. P.


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Borgo Fornari e Cornigliano: mix vincente Ora il “calcio a 5” ti cerca anche su Facebook

Continua la storia della Leva 2003 I piccoli calciatori dell’Ozanam crescono

C’è tanta Cornigliano nella promozione del Borgo Fornari in serie C. L’estate scorsa, Gianfranco Camera, presidente della neonata società Borgo Fornari Futsal, decise che era giunto il momento di realizzare l’ambizione di portare la sua squadra nella serie C regionale del campionato di calcio a 5. Per realizzare il suo progetto, si rivolse ad un allenatore di “casa nostra”, il corniglianese d’adozione Mino Paoletti, reduce dalle esperienze avute, sempre nel calcio a 5, con la Polisportiva Cornigliano, con la più quotata Under 21 nazionale e con il glorioso San Vincenzo Genova Futsal. La scelta si è rivelata alquanto azzeccata. Mister PaoCalcio a 5, la formazione vincente del Borgo Fornari letti si è affidato ad alcuni suoi “fedelissimi”, anch’essi prodotti “nostrani” e miscelandoli con i ragazzi di Borgo Fornari e con altri provenienti dal Recco calcio a 5 è riuscito nel prestigioso obiettivo di portare la compagine valligiana nella categoria superiore, sbaragliando ogni avversario e raggiungendo la promozione addirittura con tre giornate d’anticipo. Un plauso al presidente, al suo staff (tra cui spicca un altro prodotto nostrano, il massaggiatore Cristian Dimichele), a tutti i ragazzi del Borgo Fornari ed in particolare ai nostri Andrea Granara, Nikolas Genovesi, Leo Migliaccio, Luis Beltran, Vidal Moreschi per aver rappresentato con onore il nostro quartiere anche nel mondo del Futsal. Da ricordare gli altri protagonisti della cavalcata vincente: Christian Camera, Roberto Salsi, Stefano Austa, Francesco Viceconte, Fabio Calissi, Jacopo Terso, Luca Alberti, Marco Giannetto. Il mister e la società sono ora alla ricerca di nuovi elementi per potenziare la rosa e presentarsi ancora più agguerriti ai nastri di partenza della serie C. Se sei interessato puoi rivolgerti al profilo facebook della società Borgo Fornari Futsal. Borgo Fornari Futsal

La leva del 2003 dell’Ozanam ha iniziato la sua storia cinque anni fa: piccoli calciatori che si sono ritrovati a tirare i primi calci circondati da un ambiente raccolto e familiare nel campetto del circolo della chiesa di S. Giacomo. Chi pensa che il calcio sia un ambiente poco sereno e tranquillo deve sapere che la questa leva ha sicuramente sfatato tutto questo. I principali protagonisti sono loro: Becciu Matteo, Cadenasso Dario (Darione) , Castro Carlos, i gemelli Claudett Nick e Darlin (il nostro super portiere), Consilvio Antonio, Hussein Omar (il piccolo faraone) -, Maldonado Jonathan , Morabito Andrea, Rodriguez Jeffry (The Wall) , Storace Andrea, Talatin Alberto. Il calcio ha avuto un grande potere di aggregazione tra i ragazzi ma, anche tra i genitori che in questi anni hanno raggruppato come una seconda squadra, 2013 - Premiazione Trofeo Pasqua Praese invisibile ma altrettanto dura da battere. Tutti sono riconoscenti del lavoro che dirigenti e allenatori hanno fatto in questi anni, il presidente Geirola Manlio, la presidentessa grosì Loredana, l’ex dirigente Rino Bagalà, il 1° allenatore, il veterano di ferro Duilio Ghiselli, che ha seguito i ragazzi per i primi tre anni e che tuttora non si perde una partita della sua squadra del cuore. Un ricordo particolare per il mister Renato Morabito che , dopo una fantastica stagione di vittorie, il 24 ottobre 2013 purtroppo ci ha lasciato facendoci sentire un grande vuoto che abbiamo cercato di riempire con suoi insegnamenti e la voglia di lottare. Adesso il nuovo mister, Luca Daniele, ha ereditato il suo lavoro e condurrà al termine dell’ultimo campionato l’Ozanam. Ora la leva è la più vecchia della Società e, a fine stagione, questa bella esperienza finirà. In questi anni si è indossata la maglia gialloblù orgogliosi e con l’obbiettivo di portare in alto il nome Ozanam, riuscendoci. Lo dimostrano le vittorie e il comportamento di tutti i giovani atleti. Auria Martelli

Oratori in rete, nel senso del “gol” Grande successo per la prima edizione del torneo “Oratori in rete”, sabato 17 maggio nel campo sportivo Ferrando, organizzato dalla Società Genova Calcio, con il patrocinio delle parrocchie partecipanti: S. Ambrogio e S. Giacomo di Cornigliano, Sorriso Francescano di Coronata, NS dell'Assunta, S. Francesco e Sacra Famiglia di Sestri e S. Marziano di Granarolo. Il torneo era aperto esclusivamente ai ragazzi degli oratori parPremiazione dell’atleta più piccolo rocchiali per le leve 2003/2004/2005, presenti con due squadre per parte e che hanno dato vita ad una entusiasmante quanto divertente manifestazione, dove sicuramente predominate è stato lo spirito di aggregazione, unito naturalmente al vero agonismo ludico-sportivo, quello che piacerebbe vedere in campo anche nelle categorie superiori. Don Andrea Robotti ha dato il via al torneo con una preghiera rivolta a tutti i presenti e agli atleti con un monito: non diventa bravo solo chi segna un gol, ma diventa ancora più bravo chi prega. Spinti da una cornice di pubblico meravigliosa i ragazzi hanno dato vita alle gare con grande entusiasmo, che gara dopo gara, ha visto delinearsi il calendario delle qualificazioni. Nel girone A la parrocchia di S. Ambrogiondrea è

risultata la migliore in assoluto vincendo il proprio girone, ai danni delle parrocchie S. Giacomo, San Marziano e NS dell'Assunta. Nel girone B è stata la squadra del Sorriso Partita inaugurale del torneo Francescano a vincere il proprio girone, battendo progressivamente le parrocchie di S. Andrea, Sacra Famiglia, e la Società Genova Calcio. Nella pausa pranzo c'è stata la vera e propria forma di aggregazione fra i ragazzi, si era organizzativamente programmato che ogni società avrebbe provveduto a portare qualcosa da mangiare di proprio, da condividere tutti insieme e così è stato, con il prezioso aiuto dei genitori e degli organizzatori, si è realmente assistito ad una bellissima iniziativa, particolarmente apprezzato un piatto preparato dalla comunità dell'Ecuador con un loro risotto tradizionale. Le finali hanno visto vittoriose al termine di quattro bellissime gare, al primo posto il Sorriso Francescano di Coronata, al secondo posto la parrocchia dei SS. Andrea e Ambrogio di Cornigliano e a seguire le altre formazioni partecipanti che al termine delle premiazioni hanno dato sfogo alla loro gioia con giri di campo, mostrando al pubblico i loro ambiti trofei, coppe e medaglie per tutti. Sergio Daga

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CENTRO DANZA ICDS AL VERTICE IN ITALIA UNA STAGIONE DI SUCCESSI

SAMPDORIA, BILANCIO DELL’ANNO PRIMA LE DISCESE ARDITE E POI LE RISALITE

Il Centro Danza ICdS Genova Cornigliano il 30 aprile 2014 ha preso parte al 14° Gold Master 2014 al Palaruffini di Torino dove, ancora una volta, è salito sul primo gradino del podio il piccolo gruppo under 15 formato da Pietro e Luce Chiossone, Denise Napolitano, Francesca Cavallo, Giulia Tucceri e Simone Speranza nella disciplina Hip hop classe C. Nella disciplina delle danze caraibiche, la coppia Alessandro Cignarale e Noemi Chiossone, nella combinata quattro balli (salsa, bachata, merengue e salsa portoricana), hanno ottenuto un prestigioso 4° posto, semifinalista è stata la coppia Giordano Riccardi e Luana Lazzaro. Campionati Assoluti - Roma, 9/11 maggio. Venerdì 9 maggio le allieve del Centro Danza ICdS Genova, Agnese Barbero e Giorgia Patrone, allenate dalla maestra Veronica Coppola, hanno rappresentato la nazionale Italiana nella categoria Children, disciplina Show dance, con un settimo posto nel prestigioso campionato mondiale che si e tenuto per la prima volta a Roma. 3ª tappa di Coppa Italia. Molto positiva la trasferta del 17 e 18 maggio al PalaFerroli di San Bonifacio (VR), ancora podio per le nostre allieve, primo posto per Agnese Barbero, terzo posto per Giorgia Patrone e quinto posto per Lisa Patrone nella disciplina Show dance solo; mentre sempre nella stessa disciplina duo, secondo posto per la coppia Agnese Barbero-Giorgia Patrone. Nella disciplina Jazz Dance solo, primo posto per Agnese Barbero, secondo posto Lisa Patrone. Modern contemporary, secondo posto per Lisa Patrone. Disco dance duo, primo posto per Agnese Barbero-Giorgia Patrone. Disco dance solo, terzo posto per Giorgia Patrone, quinto posto Agnese Barbero. L’intera associazione non può che essere orgogliosa nel vedere le proprie allieve rappresentare l’Italia nell’importante manifestazione del 9 maggio. Per gli inaspettati risultati raggiunti, il Centro Danza ICdS Genova ringrazia di cuore gli insegnanti tutti per la loro alta professionalità. Domenico Turco

Alla fine dello scorso campionato avevamo postato l’articolo “Sulle montagne russe con la Sampdoria” visto l’altalenante andazzo della squadra blucerchiata; quest’anno c’è stata un’iniziale discesa a capofitto, con una risalita altrettanto perentoria poi, a salvezza raggiunta a otto giornate dalla fine, un fisiologico rilassamento, non giustificabile ma comprensibile, dopo mesi tirati al massimo a livello psicofisico. Non giudico Delio Rossi però esalto Siniša Mihajlović che ha caratterialmente trasformato la squadra, portandola in poco tempo dalla zona retrocessione a una possibile, però improbabile, qualificazione Uefa. Il serbo aiutato dal suo staff, ha dato fiducia ai giovani Mustafi, Regini e in caso di necessità anche a Fornasier; ha tolto dal dimenticatoio Soriano facendone una pedina indispensabile nel suo modulo 4-2-3-1 e ha riportato nel suo ruolo naturale Angelo Palombo, facendolo tornare a quell’alto tasso di rendimento che gli aveva fatto conquistare un posto fisso nella nazionale di Prandelli. Passo adesso alle personali valutazioni: Da Costa 6+, senza particolari lodi ma pure senza colpe. Fiorillo 6+, è stato castigato da un paio di svarioni in un’unica partita ma ha dimostrato di avere enormi potenzialità. De Silvestri 7, ha molto migliorato la fase difensiva. Mustafi 7, ha pagato in alcune occasioni l’inesperienza. Gastaldello 6,5 rendimento sicuro come sempre. Regini 6,5 , diligente con ampi margini di miglioramento. Costa 6 ha specifiche colpe in partite nelle quali si sono persi punti preziosi. Berardi 6 diligente e impegnato. Palombo 7+, tornato all’antico rendimento. Crsticic 6+ utile ma può fare assai meglio. Obiang 6+ si è trascinato un fastidio all’inguine che ha limitato di molto il suo notevole potenziale. Renan 6 e mezzo, utilissimo. Bjarnason 6, può migliorare. Gabbiadini 7 si è sacrificato a malincuore sulla fascia rimanendo però troppo distante dalla porta, mettendo tuttavia a segno otto reti. Eder 7 è andato in doppia cifra e questo la dice molto sulla sua innata classe; ottimo il suo rendimento nella fase cruciale del campionato. Soriano 8 per avere saputo attendere il suo momento, impegnandosi sempre negli allenamenti. Sansone 6,5 utile. Okaka 8 ha giocato poco ma segnato molto e gol decisivi. Maxi Lopez 7, il gol nel derby gli fa guadagnare un mezzo punto in più. Wszolek 6 un eurogol, un altro valido annullato, un tragico retropassaggio nel recupero, a Udine, che è costato due punti Salomon, Sestu, hanno giocato pressoché mai, Rodriguez mai.

Ginnastica Calasanzio, giugno no limits Mese di giugno molto intenso per l'ASD Ginnastica Calasanzio: dal 30 maggio al due giugno sono attesi tre giorni di gare per la finale nazionale Endas a Civitavecchia nel grande Palabasket della città con trenta qualificati nelle diverse categorie che saranno anche impegnati anche in esibizioni in notturna. Tour de force sì, ma molto gratificante. A metà giugno partono le prime file di ginnasti qualificati per gli indivi- Ads Ginnastica Calasanzio in gara duali nazionali FGI a Pesaro, quindi arriverà il "truppone" (circa venticinque ragazzi) che saranno impegnati nei diversi collettivi di Coppa Italia e Gym Team. Nell'intermezzo ci saranno due splendide manifestazioni: l' 8 giugno grande spettacolo al Circoletto, in occasione della festa dello Sport, con esibizioni di tutte le Società sportive della delegazione inframmezzate da degustazioni varie, lotterie, ecc...; il 14 giugno, a chiusura dei corsi uno splendido pomeriggio all'insegna Disney con esibizioni di tutti i ginnasti e... non. A chiusura della manifestazione saranno premiati tutti i ginnasti che hanno frequentato i vari corsi per l'intero periodo. Divertimento assicurato e grande rinfresco offerto dallo sponsor Dhemel.

Guido Pallotti

GENOA, SI GUARDA AL FUTURO UN NUOVO PARTNER PER PREZIOSI? Genoa, chiuso un campionato più che positivo... nonostante tutto. Come si sa il bilancio di un campionato è solitamente basato sui risultati ottenuti durante l'anno, quindi l'obiettivo minimo per il mantenimento della serie A, è stato raggiunto senza particolari problemi e con largo anticipo. Bisogna riconoscere che è stato un campionato abbastanza strano, piuttosto discontinuo, ha buon senso quindi la logica di mister Gasperini quando dice che, tutto sommato, i risultati positivi sono di gran lunga superiori a quelli negativi e che l'impegno della squadra non è mai mancato, salvo nel finale di campionato, e poco conta se anche quest'anno, per il secondo consecutivo, i “cugini” siano arrivati davanti. Si svolta pagina, e si comincia con un nuovo capitolo, visto il monito del presidente Preziosi alla tifoseria rossoblù su un'eventuale austerity. Al di là dell'aspetto puramente sportivo ci sono infatti altri interessati a capire lo stato di salute della società, da qui all'orizzonte spunta un possibile ingresso di nuovi imprenditori asiatici, presenti l’ultima domenica di campionato in tribuna a Marassi. Un invito quello di Preziosi, certamente interessato a fare in modo che l'operazione vada a buon fine e sarebbe sicuramente un'opportunità straordinaria per le casse della società. Altro che campagna acquisti di basso profilo, fatta come al solito di scambi e prestiti. Si aprirebbero scenari ben differenti rispetto al suddetto piano di austerità che prospetta il presidente nel caso non arrivasse qualcuno a rilevare la società o, quantomeno ad affiancarlo. Vedremo nei prossimi giorni come, e se Preziosi, per garantire un futuro al Genoa riuscirà a trovare nuovi partner o se sarà costretto ad andare avanti da solo. In quel caso, sarà compito suo affrontare le nuove strategie di mercato per trovare dei rinforzi che saranno particolarmente graditi a Gasperini e alla sua tifoseria. Ci sarà poi da definire alcune comproprietà, a partire da quella di Bertolacci, visto il forte interessamento della Roma, valutazione circa 5 milioni, il Genoa potrebbe incassare denaro sonante ed ottenere anche qualche giovane interessante. Sergio Daga


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Nel nome della legge

La cucina di “Nonna Papera” (Leda Buti)

Caro Avvocato, Avevo imprestato del denaro ad un mio amico sicuramente solvibile, il quale è recentemente deceduto. Il mio amico ha un figlio che è uno sciagurato: ha iniziato diverse attività e le ha chiuse tutte, inseguito dai creditori. Ora, vorrei che il mio credito venisse salvaguardato soprattutto dalle possibili pretese dei creditori del figlio del mio amico defunto, cosa devo fare? S.L. Caro Signore, Il suo timore è fondato e bene fa a cercare di tutelarsi tempestivamente. Il figlio chiamato all’eredità paterna, che mi risulta essere nel possesso dei beni ereditari, se nulla farà, ai sensi dell’art. 485 c.c., decorsi tre mesi dall’apertura della successione, sarà considerato, a tutti gli effetti di Legge, erede puro e semplice. A quel punto il patrimonio del defunto padre si confonderà con quello del figlio ed i creditori di costui ben potranno soddisfarsi anche sui beni già di pertinenza del compendio ereditario, morendo dismesso dal suo debitore e su cui Lei fa affidamento per vedere soddisfatto il Suo credito. La Legge consente a Lei, creditore del defunto, di evitare tutto ciò chiedendo al Tribunale del luogo dell’aperta successione la separazione dei beni del defunto da quelli dell’erede. La separazione dei beni del defunto da quelli dell’erede assicura il soddisfacimento, con i beni del defunto, dei creditori di lui e dei legatari che l’hanno esercitata a preferenza dei creditori dell’erede. Esercitando questo diritto, quindi, Lei viene preferito e prevale sui creditori dell’erede. Il diritto alla separazione si esercita con domanda giudiziale. Si sbrighi tuttavia perché la Legge non tutela ‘chi dorme’ ma solo chi è vigile ed agisce con tempestività: l’azione si prescrive infatti nel termine perentorio di tre mesi dall’apertura della successione – vulgo: dalla data di morte del defunto – decorso infruttuosamente detto termine va tutto in… cavalleria e Lei dovrà rassegnarsi a subire il concorso anche dei molti, come Lei mi riferisce, creditori dello sciagurato figlio-erede. Matteo Savio, avvocato

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Amici animali

Arriva l’estate con involtini di prosciutto e fagiolini

Curiosità sul coniglio Per due persone. Ing: 100g fagiolini, 200g di bietole da costa olio extravergine, un cucchiaio di pane grattugiato, 100g prosciutto cotto, prezzemolo. Procedimento: lavate e pulite i fagiolini, pulite le coste della bietola e sciacquate accuratamente, scartare i gambi. Lessate separatamente i fagiolini e le coste per 15 minuti in acqua salata e scoperta per evitare che ingialliscono, scolatele accuratamente e condirete con un filo d’olio, lavate il prezzemolo, poche foglie e tritatelo, in una ciotola mettete il pane e un cucchiaino di prezzemolo e amalgamate con la punta delle dita, disponete le fette di prosciutto, sul tagliere mettete uno strato di bietola, dividete i fagiolini, per quante sono le fette di prosciutto, passateli nel miscuglio, di pane e prezzemolo, arrotolate l’involtino, ungere una teglia con un filo d’olio disporvi gli involtini ed infornate per 10 minuti a 200°.

Tiramisù alle fragole Ingredienti: 400g savoiardi, 400g fragole, 500g mascarpone, 200ml di panna, 150g zucchero, 250ml latte. Preparazione: tagliate, a fettine le fragole, mettetele a macerare con due cucchiai di zucchero, in una terrina lavorate il mascarpone con lo zucchero, aggiungete la panna montata, incorporata delicatamente, filtrate il succo delle fragole e aggiungete il latte, in uno stampo a cerniera, mettete uno strato di savoiardi, bagnateli con il succo di fragole e latte, attorno alla cerniera mettete i savoiardi bagnati nel succo, versate metà, della crema al mascarpone, sopra un po’ di fragole,coprite con i savoiardi, sempre bagnati, aggiungete la crema al mascarpone, rimanente, decorate il tiramisù con le altre fragole, mettete in frigo almeno due ore, quando la tirate fuori, togliete la cerniera e decorate con della panna montata. Può essere una bellissima e buona torta per un compleanno, o ricorrenza di giugno, come la festività di San Pietro e Paolo.

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Le orecchie I conigli sono privi di ghiandole sudoripare ed usano le orecchie che, essendo molto vascolarizzate, permettono la termoregolazione della temperatura corporea. I conigli non vanno mai sollevati dalle orecchie. Le orecchie possono essere lunghe o corte, erette o nel caso degli arieti, pendono ai lati della testa. Gli occhi Come vedono i conigli? I loro occhi vedono bene nella penombra, mentre la luce intensa viene mal sopportata. Hanno una buona vista che permette loro di vedere tutto ciò che li circonda senza muovere troppo la testa. E' presente davanti al naso invece un punto cieco. Le zampe Sono prive di cuscinetti plantari e la superficie inferiore è coperta da un folto rivestimento di pelliccia. I conigli si muovono saltando. Il coniglio nano è un mammifero e appartiene all'ordine dei lagomorfi. Comunemente a quello che si pensa il coniglio non è un roditore. Viene classificato come Oryctolagus cuniculus. (fine seconda parte, segue sul prossimo numero)

Curiosità raccolte da Rita Moccia


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Tasi, prima rata: si paga entro il 16 aprile Calcolate con noi tutte le aliquote I genovesi saranno così fra i cittadini, probabilmente una minoranza in Italia, che dovranno pagare la prima rata entro il 16 giugno e non a settembre, come potranno fare invece tutti gli abitanti dei comuni che non sono riusciti ad approvare le aliquote in tempo e che potranno così usufruire della proroga. La Tasi sulla prima casa (da A2 a A7) sarà del 3,3 per mille con detrazioni decrescenti al crescere della rendita catastale: -se rendita catastale fino a 500 euro - detrazione pari ad 114 euro -se rendita catastale tra 500 euro e 700 euro – detrazione pari ad 80 euro -se rendita catastale tra 700 euro e 900 euro – detrazione pari ad 50 euro -se rendita catastale superiore a 900 euro e per famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro – detrazione 50 euro. Le famiglie con figli conviventi a carico sotto i 26 anni d’età potranno scontare dalla Tasi tre detrazioni: -se rendita catastale fino a 500 euro – detrazione pari ad 25 euro -se rendita catastale tra 500 euro e 700 euro – detrazione pari ad 20 euro -se rendita catastale tra 700 euro e 900 euro – detrazione pari ad 15 euro -se ISEE fino a 15.000 euro – detrazione pari a 15 euro Entro il 16 dicembre il termine del secondo versamento Tasi. Per gli immobili su cui è rimasta l’Imu: -abitazioni principali di lusso classificate A1, A8 e A9, l’aliquota ordinaria sarà del 5,8 per mille -per gli immobili diversi dall’abitazione principale, capannoni, immobili industriali, l’aliquota ordinaria sarà del 10,6 per mille. -per gli immobili locati a canone concordato saranno all’8,5 per mille. -per i capannoni categoria C1 e C3 condotti direttamente dal proprietario ci sarà la riduzione di un punto in meno. -per i capannoni D la riduzione sarà di mezzo punto. Andrea Scibetta, agente immobiliare

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“Gambe pesanti” Perché soprattutto d’estate? Arriva il caldo e per molte donne arriva anche il problema della sensazione di “gambe pesanti”. Questo problema ha un nome: insufficienza venosa, cioè un generale rallentamento del ritorno venoso dagli arti inferiori che si accompagna a gonfiore e indolenzimento. Alla base dell’insufficienza venosa vi sono alcuni fattori di rischio: primo fra tutti la tendenza ad una vita sedentaria. Svolgere attività lavorative che costringono molte ore in piedi o, al contrario, seduti ma comunque in una quasi totale assenza di moto e, dedicare poco tempo all'attività fisica, sono elementi che possono compromettere la salute e il benessere delle proprie gambe. Un altro fattore negativo è una dieta povera di fibre di frutta e di verdure. Inoltre non va dimenticata anche l'assunzione di contraccettivi orali che possono influire negativamente sul ritorno venoso rallentandolo in maniera significativa. Inoltre è importante ricordare che esiste una marcata familiarità e, quindi, una predisposizione genetica rappresentata da una debolezza delle pareti venose che, risultando meno elastiche, non favoriscono il ritorno del sangue dagli arti inferiori verso il cuore. Pertanto per una madre che presenta tale disturbo, ci sono numerose possibilità che anche la figlia sviluppi una simile patologia. Per alleviare i disturbi che tali fattori di rischio possono provocare a carico degli arti inferiori ci sono in farmacia tante sostanze più o meno naturali, prevalentemente appartenenti alla famiglia dei flavonoidi: la centella, il rusco. Esistono sotto forma di compresse, buste e creme o gel da applicare localmente massaggiando dal basso verso l'alto. Un suggerimento utile può essere tenere il gel in frigorifero prima di utilizzarlo. Tutte queste sostanze alleviano i sintomi causati dell’insufficienza venosa e dalla fragilità capillare, grazie anche a un'azione antiossidante che aiuta a rinforzare le pareti venose e la facilità la microcircolazione. Dottoressa Jose Cuffaro, farmacista


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IL RUOLO DELLE PRO LOCO IN MATERIA DI TURISMO IN UN FUTURO INCERTO DELLE ISTITUZIONI LOCALI Innanzitutto è necessario che le Pro Loco debbano essere ben gestite, trasparenti, aperte, riconosciute dalle Istituzioni, quale strumento utile alla promozione dell’industria più importante della nostra terra, il Turismo e la Cultura. Siamo consapevoli che è difficile lavorare in questa direzione quando ogni associazione, pur svolgendo bene il proprio ruolo sul territorio, ha quasi sempre pensato a coltivarsi il proprio orticello spesso in contrapposizione con l’associazione della porta “accanto”. Noi ci stiamo provando e purtroppo dobbiamo dire non sempre con successo. Ma almeno ci stiamo provando a collaborare con le Istituzioni auspicando che le Istituzioni vogliano collaborare con noi e darci qualche segnale in tal senso. Volutamente abbiamo tagliato sin dall’inizio della nostra avventura gli eccessi ed i mal di pancia che ci provenivano sia sottoforma di sollecitazioni esterne o direttamente dal nostro interno come di norma in tutte le organizzazioni aperte e plurali. Abbiamo cercato di far capire, che non siamo quelli del “contro” ma quelli che vogliono “unire” la collettività e guardare al futuro ed al benessere di Cornigliano e dei corniglianesi. Quindi alle critiche sono sempre seguite proposte costruttive, osservazioni e suggerimenti fatti conoscere attraverso le pagine del nostro giornale. C’è ancora molta diffidenza e non siamo ancora convinti che questa linea sia stata compresa fino in fondo da tutti e se forse è stata considerata come una nostra “debolezza” o “sudditanza ” a qualcuno; fatto sta che oggi vorremmo discutere ed essere coinvolti sulle scelte e sul futuro della nostra Cornigliano, proprio a partire dal Turismo. Se non sarà possibile farlo insieme a qualcuno andremo avanti noi con le nostre proposte ed osservazioni riguardanti argomenti di interesse collettivo, dalla riqualificazione in atto alle altre importanti questioni come il depuratore, l’ospedale, Erzelli, ecc.. Per adesso, a oltre quattro anni dalla nostra nascita, abbiamo operato per consolidare la nostra struttura che è formata da volontari, per farci conoscere dalle Istituzioni, per sperimentarci, per valutare le potenzialità, per esperire tutte quelle necessarie procedure burocratiche previste per le Pro Loco dalle Leggi nazionali e regionali. A tutte le Istituzioni è stato consegnato il nostro statuto, illustrato le nostre finalità e le esigenze. Siamo oggi in attesa di eventuali proposte di collaborazione in special modo per effetto dei protocolli d’Intesa con ANCI, UPI e l’UNPLI. Da parte nostra crediamo fermamente nel fatto di fare squadra, fare sistema, ci crediamo talmente tanto che lo facciamo anche con le nostre consorelle Pro Loco della nostra provincia e facendo conoscere, attraverso il nostro giornale, altre associazioni narrandone la loro storia e facendo conoscere le loro iniziative nello “spirito” della Pro Loco che come obiettivo ha solo quello di promuovere il territorio. r. ottonelli

ASD Polisportiva Cornigliano Futura Affiliata UISP- CONI Per una buona forma psicofisica a tutte l’età Nuovo impianto Via Cornigliano 43 vicino supermercato CONAD

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IMPORTANTE A partire dal 6 maggio tutti i martedì e giovedì dalle ore 9 alle ore 12 presso il Centro Civico di Villa Spinola in viale Narisano 14 (prima sala a sinistra) tutti i cittadini possono segnalare al nostro giornale eventuali problematiche che riguardano Cornigliano, manifestare la propria volontà di collaborare con il giornale e la Pro Loco, fare proposte e/o dare suggerimenti su come migliorare la vita nel nostro quartiere. La Pro Loco Cornigliano

“Il Corniglianese” e la “Pro Loco” stanno crescendo e il nostro impegno di volontari e la nostra maggior attenzione devono necessariamente andare alle numerose istanze che giungono al nostro giornale da parte di cittadini che a noi si rivolgono. Il nostro, o meglio il “vostro” giornale, lo ricordiamo, viene distribuito gratuitamente in 12 mila copie e l’unica fonte di sostegno è rappresentata dai nostri inserzionisti e da qualche oblazione volontaria. Non potendo più dedicare molto tempo alla vitale opera di procacciamento di possibili sostenitori abbiamo necessariamente lasciato questo compito ad un’agenzia di marketing e pubblicità “Spot&Sport” che fa capo alla signora Patrizia Buffa la quale da qualche tempo ha già iniziato la sua opera nel quartiere e anche oltre i suoi confini. Onde evitare malintesi e nell’eventualità che ci possa essere qualche millantatore avvisiamo che Patrizia è, a oggi, l’unico soggetto che opera per la pubblicità sul nostro giornale. Grazie ai cittadini che vorranno sostenerci. Pro Loco Cornigliano


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Redbag, la chiave per scoprire la città di oggi E dove la periferia è al centro Redbag è un laboratorio di idee, innovazione e cultura che lavora nel ponente genovese rielaborando processi, prodotti e stili che collegano stagioni diverse del capoluogo ligure. Non è una semplice associazione culturale, vuole costituire un punto di partenza per ricostituire un’identità condivisa e moderna, partecipata e civile di quella che è stata la grande storia della Genova industriale, ripartendo dal luogo storico da cui quel percorso è partito: l’area dove si trovavano le acciaierie e negli spazi di Villa Durazzo Bombrini, il segno tangibile della storia e dei fasti di altri periodi storici. Il ponente genovese stretto tra problemi di ieri come il degrado ambientale e problemi di oggi, la crisi e la disoccupazione, è il nostro territorio, là dove la difficoltà è più dura è dove la cultura deve agire: ricostruendo relazioni, innovando i codici e i significati, rielaborando esperienze seguendo il paradosso che la periferia è il centro, laddove vive l’esperienza concreta di una città e della sua umanità. Redbag, quindi, è connettore di saperi ma anche di esperienze, di tradizioni e di analisi, un’associazione con cui

tutti possono collaborare nell’intento di rendere decrittabile e vivibile la complessità dei modelli di vita contemporanei agendo su di loro e reagendo criticamente e costruttivamente. ATTIVITA’- Le proposte di “Redbag” sono molteplici: Nello spazio di Villa Durazzo Bombrini si sviluppano esperienze diverse da quelle di ca-

telefonando al numero 010 8938602 CHI SIAMO - Un gruppo di persone provenienti da esperienze professionali diverse (giornalismo, web design, film makers) che ha deciso di concretizzare dei progetti di tipo culturale e artistico che avevano come punto di partenza la rilettura della storia e della vivibilità dei quartieri periferici delle grandi città e la valorizzazione di questi ambiti nella cultura, nella politica e nella società. DOVE SIAMO - La nostra sede è a Cornigliano nei prestigiosi spazi di Villa Durazzo Bombrini, in via Muratori 5. L’associazione culturale Redbag presenta il progetto “Svuota la cantina (e il garage) in Villa” che si svolgerà il 15 giugno presso Villa Bombrini a Genova Cornigliano. La manifestazione si svolgerà all’esterno della villa nel parco della struttura. La manifestazione è aperta a tutti i cittadini ma lo scopo del progetto è rivolto ad animare con una manifestazione qualificata il ponente genovese e in particolar modo il quartiere di Cornigliano, coinvolgendo la Pro loco, il Municipio, Società per Cornigliano e le associazioni del territorio. L’ipotesi è quella di far diventare questa manifestazione un appuntamento costante e un punto di riferimento nel corso degli rattere ricreativo culturale anni per i professionisti del (esposizioni, mostre, presenta- settore (tipo il di Castello di zioni di libri, proiezioni e picBelgioioso http:// coli concerti) sia di quelle con www.belgioioso.it/) andando un carattere più spiccatamente così a migliorare la vivibilità rivolto al mondo del lavoro e del quartiere dandogli dell’Università (corsi di forma- anche una maggiore visibilità. zione, speaking, sfilate di mo- Alla mostra mercato potranno da etc.) partecipare liberi cittadini, COME ISCRIVERSI - Tutti professionisti, hobbisti, possono partecipare alle attivi- commercianti del CIV di Cortà di “Redbag”, basta iscriversi nigliano che avranno oggetti all’associazione e riceverete via da vendere o scambiare legati mail il calendario di tutte le all’ oggettistica, piccolo antiattività nel corso dell’anno o quariato, modernariato, vinta-

ge, riviste, abiti, bigiotteria, l’importante che sia usato. Orari per gli espositori : dalle 8 alle 20. Orari per il pubblico: dalle 9.30 alle 19. “Genova calibro 9, il poliziesco italiano sotto la Lanterna”. Genova protagonista dei film polizieschi degli anni ‘60 e ‘70 sarà il tema di un convegno che si svolgerà a Villa Bombrini a Cornigliano il prossimo 31/1 giugno. Tra attori dell’epoca, storici e giornalisti del settore, con la possibilità di vedere dal vivo le indimenticabili “Giuliette” verdi della Polizia protagoniste degli spericolati inseguimenti di quelle pellicole. Il convegno “Genova calibro 9, il poliziesco italiano sotto la Lanterna” sarà l’occasione per raccontare il capoluogo ligure, il suo spaccato culturale, politico e di costume a cavallo tra gli anni ‘60 e gli anni ‘70. Un genere cinematografico considerato per molto tempo di serie B ma oggi rivalutato da registi come Quentin Tarantino e ritornato a essere protagonista dopo anni nel dimenticatoio. Oltre alle trame avvincenti e alle azioni spettacolari nelle pellicole, le immagini restituiscono una città molto diversa da quella attuale

e pongono interessanti questioni sugli assetti urbanistici e industriali di quell’epoca con interessanti scorci di quella che era la viabilità e la vita del porto di allora. Ovviamente si parlerà anche della malavita a Genova e dei temi “forti” che caratterizzavano le trame di quelle pellicole: il contrabbando, le forti “pulsioni” alla violenza e l’impotenza della legge di fronte al crimine, il sesso e

le “dark lady” che popolavano i film segno ell’emancipazione e della liberalità dell’epoca. Un viaggio che avverrà attraverso la visione di film, dibattiti e una mostra con le auto protagoniste delle scene che resero famosi questi film in tutta Italia e poi nel mondo. Verranno proiettati: “Genova a mano Armata” e “La Polizia incrimina, la legge assolve”. L’Associazione Cinema Alfa da Milano si occuperà del raduno delle auto d’epoca.

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eravamo, come siamo

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… Quando i saraceni rapirono le suore più giovani e lasciarono le più anziane al convento La vera storia della delegazione tra le pagine di un libro del 1937

Dalla copia n° 16 del libro edito in 500 esemplari, tutti autografati dall’autore, nel 1937, è stata stralciata la prima parte che riguarda la storia di Cornigliano

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“La piccola chiesa che vi resta è dedicata a San Paolo e vi si custodisce il capo intero di Santa Barbara. È tutt’ora una magnifica villa privata, vi esiste ancora la chiesa, posta sull’apice della collina. Fu dimora del Duca Vivaldi-Pasqua, che nell’800 vi costruì l’attuale palazzo, poi dei Peirano, che furono con i Danovaro e coi Rubattino i pionieri della navigazione genovese a vapore. Qui convennero in deliziosi soggiorni: il Barrili, il Coltelletti e tanti altri personaggi della seconda metà dell’ottocento genovese. Decaduto il Peirano, la Villa passò al Conte Edilio Alle falde di questa collina di Erzelli, vi era una volta un grande scoglio tutto circondato dal mare, che si chiamava «Insula parva». Nel lontano medioevo come dicemmo era un isolotto; le onde col trascorrere dei secoli hanno trasportato in questo luogo, tanta sabbia da creare l’attuale penisola.

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re la vuota bara nelle tombe della Badia. Ma, ritornò Ansaldo e liberata la fanciulla, accusò ai tribunali del Podestà il traditore, e per ottenere dal Pontefice la rottura delle empie nozze, si appellò al giudizio di Dio. Solenne il duello in piazza Sarzano, ma quando Lercaro stava spirando per la meritata punizione, toccatagli dal ferro dell’Ansaldo, dalla torre vicina vedesi sventolare tre volte un drappo nero. Era il segnale della vendetta compiuta dall’infame Lercaro; Ansaldo, accorso all’amplesso della fidanzata, non trovò che un cadavere, la povera Isabella era stata avvelenata.» La triste fortezza dell’Insula parva si mutò poi in ricovero di Monache Cistercensi e narrasi che nel secolo XVIII, come risulta dalle carte depositate negli Archivi della Chiesa di Coronata, le Monache furono rapite dai pirati. Fidavansi le monache sul coraggio dei pescatori cornigiotti e stabilirono con essi che, in caso di pericolo, avrebbero suonato le campane a stormo. Infatti una notte i pescatori furono svegliati dal suono delle campane e tosto s9i armarono di tridenti e di fiocine per difendere le spose del Signore. Ma appena giunsero sulla soglia del Convento, apparve la Superiora che li ringraziò dell’intervento, ma li assicurò che nulla era accaduto e che aveva voluto vedere se fossero veramente fedeli. Mugugnando i cornigiotti ritornarono ai loro focolai; ma ecco che un’altra volta, una cupa notte d’inverno freddissima, ma con mare calmo e vento di tramontana, i Saraceni s’accostano all’Insula parva e scalano le mura del Convento. Sei suore si attaccano alle campane e suonano disperatamente; i pescatori odono il suono a stormo ma non calano dai loro soffici e caldi letti poiché pensano tra loro: «Anche questa volta vorranno accertarsi se siamo.. fedeli, e si rigirarono dall’altra parte … Frattanto le monache vengono rapite e imbavagliate dai saraceni, sono portate a

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“Genova e i suoi dintorni”

La fortezza medievale e forse romana, resistette a lungo poi nel Settecento divenne il convento delle monache di Sant’Andrea. Con l’avvento di Napoleone , lo scoglio di Cornigliano ridiventò fortezza, il Monastero vide la sua Chiesetta ridotta a polveriera ma poi anche il forte col trascorrere del tempo, fu abbandonato e ridotto a magazzino di legnami. Verso il 1890 tutto fu demolito e sull’area dell’Insula parva sorse l’opulente Castello Raggio. Ma riandando indietro nella storia di questo isolotto, noi troviamo che è ricca di avvenimenti, tra i quali primeggia la leggenda d’Isabella Spinola, scritta in versi dal Bertolotti e riportata da Achille Bizzoni nella sua Monografia: Sestri e i suoi dintorni. Erano i primi anni della seconda metà del XIII secolo, ferveva non solo la lotta fratricida tra comuni e comuni, ma più che altro accanita fra le frazioni nemiche della stessa città. Ansaldo Doria esule, guerreggiava per la conquista del Sepolcro del Nazzareno, lungi dalla fidanzata Isabella. Finché per una pace fra Guelfi e Ghibellini di Genova, brevi tregue, preparazioni a più sanguinose riprese, gli esuli furono richiamati. Ma non tornò Ansaldo Doria, Ugo Lercaro ne riportava le armi, il giovane crociato0 era morto in Palestina. Lungamente ne portò il lutto Isabella finché nolente, per ragioni di Stato, fu condotta all’altare e congiunta a Lercaro, il compagno di Ansaldo. A gara portavano doni alla sposa i giovani ghibellini e fra essi un ignoto, che offerse prezioso stipo di lavoro orientale e nello stipo uno scritto. Era il saluto di Ansaldo, che vivo, languiva in schiavitù, miracolosamente salvato dal tradimento di Lercaro, il quale pugnalandolo a tergo, gli aveva detto: «Prendi è un bacio di Isabella.» Inorridì la fanciulla, votando all’odio e al disprezzo lo sposo infame, il quale, per punirla delle ostinate ripulse, la rinchiuse nei sotterranei del forte di Sant’Andrea, che sorgeva su quello scoglio. E con ipocrisia, piantala morta, dopo solenni funerali, faceva depor-

bordo dei loro sciabecchi, che, alzate le vele, col favore della tramontana, filano veloci per ignoti lidi. Al mattino i pescatori vanno al Convento e non trovano altro che la vecchia Superiora e qualche altra Suora d’età rispettabile. Poco discosto da questo isolotto vi è un altro scoglio, dove ora vi è addossata una casa cantoniera delle Ferrovie: alla sommità di questi vi è un piccolo cippo di marmo postovi per segnale. Esso0 rammenta che qui vi fu ucciso il famoso bandito Gabaja e quello scoglio si chiama Testa di Gabaja, probabilmente perché in quello stesso punto vi fu esposta la sua testa. Nel 1892 fu ospite del Castello Raggio S. M. Umberto I e noi ricordiamo le feste e le luminarie ed i tram a cavalli sovra carichi di gente, con relativi grappoli umani, che andavano e ritornavano da quelle grandiose feste. Cornigliano ha pure dei bei palazzi antichi, tra cui il famoso palazzo Durazzo ora ripristinato dall’Ansaldo, vero gioiello barocco, che una volta ave va un meraviglioso parco fino al mare; e i palazzi Serra, De Ferrari, Negrone ed altri; alcuni con le caratteristiche Torrette sul tipo di quelle di Albaro e di San Pier d’Arena. La famiglia Durazzo aveva fatto costruire il grandioso ponte sul Polcevera (poi sostituito verso il 1898) dove Massena nel 1800 firmò la resa di Genova agli Austro-Piemontesi”. Il testo è stato fedelmente raccolto e rigenerato da Guido Pallotti

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Giorgio Orvelli

Buonasera, rieccomi a Voi, presumo che il "Tavolo tecnico" si sia rotto, la situazione è peggiorata ulteriormente, le roulotte sono aumentate, la sporcizia pure, la puzza anche. Mi dite che è da settembre che i servizi sociali si stanno interessando dei nomadi di via Muratori. Ma di cosa? Non siete in grado risolvere nulla! Attendo vostre risposte. Grazie. Mario Fallabrino Così il lettore Fallabrino rispondeva alla mail inviatagli dall’Assessorato Sociosanitario del Comune di Genova, e che noi riportiamo (ndr.) Gent.mo Signor Fallabrino, rispetto alla situazione relativa all’insediamento di nuclei rom romeni in via dei Muratori, Le possiamo confermare che l'Amministrazione è a conoscenza della situazione e delle problematiche ad essa connesse. Purtroppo il fenomeno non riguarda solo il territorio del Municipio Medio Ponente ma anche altri Municipi e da settembre i servizi sociali si stanno occupando di questo, attraverso un'indagine conoscitiva dei nuclei e alla sistemazione delle famiglie rom che hanno subito incendi, frane o sgomberi dei loro campi spontanei, sistemandoli presso strutture di emergenza. Per quanto riguarda la situazione specifica che Lei segnala, La informo che anche a seguito della seduta di consiglio municipale Medio Ponente del 12/2 u.s. , è attualmente in fase di costituzione un “Tavolo tecnico” per la ricerca delle soluzioni possibili che portino a diversa collocazione delle roulotte attraverso la collaborazione fra gli assessorati comunali interessati ed il Municipio stesso. Cordiali saluti. Assessorato Socio-sanità Genova

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INSEDIAMENTO ROM DI VIA MURATORI/2 Che male c’è?

devo purtroppo dire che nei confronti degli "zingari"Oerre serpeggia tuttora un pesante pregiudizio, spesso appena un Scusate se mi permetto di pro- gradino sotto quello della violenza razzista. Anche se molti porvi la lettura di questa mia miei alunni, grazie alle mie breve riflessione che, anzi, vi ringrazio se voleste divulgare. lezioni, almeno qualche dubbio in seguito lo coltivano. PuzzaDomenica 18 maggio 2014, mi no? Sfido qualunque essere umano a non emanare fetori sono recato a Villa Bombrini vari, costretto a vivere in un per assistere agli spettacoli de Il Cerchio della Danza, a cui parcheggio, sul ciglio di una partecipava anche Priscila con strada trafficata, vicino al depuratore, per giunta. Sono il Lengua Madre Amiga, nonmolesti nel chiedere l'elemosiché la mia bimba, Samira. Sona o in qualsiasi altro approcno arrivato proprio con la mia piccola, mentre Priscila era già cio? Rubano? Il disagio in cui sono costretti a vivere da parte in villa a preparare gli altri nostra e, soprattutto, da parte piccoli che, per inciso, sono delle nostre istituzioni è assostati bravissimi, con i loro colutamente giustificativo di stumi tradizionali, al ritmo di una suggestiva musica andina. qualsiasi loro atteggiamento. Ripeto, qualsiasi essere umano Ho parcheggiato vicino alle si comporterebbe come loro. E tante vituperate roulotte degli io ne ho viste di persone disa"zingari", che pure loro, almegiate, profughi, meninos da no alcuni di loro, stavano ballando al ritmo delle loro musi- rua, ecc. Loro, anzi, sono sin che, però fuori della villa, sotto troppo discreti. Il presunto fastidio che arrecherebbero

il sole. Ho verificato come su internet si trovino siti e blog che perlopiù, come accennato, istigano all'odio razziale o, come minimo, all'espulsione anche da parte dei parroci locali - nei confronti di queste persone. Pochissime le voci solidali. Io, durante le mie lezioni, in particolare in occasione del fatidico 27 gennaio Giorno della Memoria, parlo ai miei alunni anche del Porrajmos, non solo dell'Olocausto o Shoah qual dir si voglia. E invero parlo loro anche di tante altre tragedie e crimini contro l'umanità, di ieri e soprattutto di oggi. Propongo la lettura e il commento di documenti, la visione di documentari, film. E

alla comunità, a un quartiere in realtà tuttora vituperato non dagli "stranieri" o dagli "zingari", ma dalle autorità, è piuttosto lo specchio della nostra vile ipocrisia, di gente che tuttora, nonostante le lezioni del passato mai apprese, anziché essere solidale con i più deboli, si tuffa volentieri nelle guerre tra poveri, nell'aggredire il capro espiatorio di turno, ruolo che gli "zingari" hanno da sempre svolto, specie nel nostro "civile " e democratico Occidente, in un Porrajmos mai concluso. Roberto Marras (http:// romras.blogspot.it/2014/05/ porajmos-mai-concluso.html)

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Buongiorno, sono un abitante di Sestri Ponente. Quasi ogni giorno mi trovo a percorrere la strada di Coronata per andare a trovare mia nonna anziana residente nella parte alta della delegazione. Da poco tempo sono terminati alcuni lavori stradali, pare per il passaggio di fibra ottica, che hanno interessato tutto il tratto. A termine lavori gli scavi sono stati coperti ma l’asfalto non è affatto regolare. Percorrendo la strada, io ed altri scooteristi ci troviamo a dover affrontare pericolosi sobbalzi e rischiosi cambi di direzione dettati dalla irregolarità del fondo stradale. Pare che l’asfalto di una volta non esista davvero più. La mia domanda è questa: è possibile che nessuno controlli che il risultato finale dei lavori sia davvero “a regola d’arte”? Possibile che nessuno chieda un ripristino degno di tale nome? Forse è il solito problema che quando qualcosa porta con sé l’aggettivo “pubblico” alla fine tale parola si trasforma in “di nessuno” e l’indifferenza la fa da padrona. Peccato davvero, eppure non credo di essere il solo a percorrere questa strada, ma a quanto pare… Grazie per la disponibilità, un distinto saluto.

INSEDIAMENTO ROM DI VIA MURATORI/1 Ma il Municipio non aveva attivato un “tavolo tecnico”?

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A CORONATA SONO TERMINATI I LAVORI PER FAR PASSARE LA FIBRA OTTICA Ma l’asfalto non è mai regolare

e lettere alla redazione

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Le figurine di Anzalone

Il francobollo di Anzalone


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ilCorniglianese/redazione È il giornale con cadenza mensile di Cornigliano Ligure senza scopo di lucro

Marta Fasulo Astri Lidia Frascio Alvaro Filippo Michelon Riccardo Ottonelli Guido Pallotti Cinzia Palomba Fiorenzo Pampolini Rosanna Robiglio Don Andrea Robotti Editore Matteo Savio Pro Loco Cornigliano savio@prolococornigliano.it Autorizzazione del Tribunale di Lorenzo Schiavon Genova n. 9/2012 del Andrea Scibetta 18.04.2012 Roberto Veneziani Il giornale è anche online sul sito Fotografia della Pro Loco Cornigliano Agostino Razzore www.prolococornigliano.it razzore@prolococornigliano.it Direttore editoriale Francesca Comparato Fabrizio Cartabianca Bruno D’Astice presidente@prolococornigliano.it Carlo Guerra Direttore responsabile Grafici illustratori Enrico Cirone Andrea Anzalone direttore@prolococornigliano.it Adriano Sanna Vicedirettore Impaginazione Simona Tarzia Auria Martelli tarzia@prolococornigliano.it Rita Moccia Amministrazione Romano Oltracqua Domenico Turco Salvatore Pilotta turco@prolococornigliano.it redazione@prolococornigliano.it Segreteria Tel. 346.8837338 Riccardo Ottonelli Pubblicità segretario@prolococornigliano.it Alfonso Palo Caporedattore palo@prolococornigliano.it Riccardo Cabona Tipografia Redazione San Biagio Stampa Spa Leda Buti via al Santuario di N.S. della butileda@prolococornigliano.it Guardia, 43 16162 Genova Riccardo Collu Collaboratori Sergio Daga Italo Ebolo Catia Di Ceglia Carlo Mastrobuono Jose Cuffaro Giovanni Murchio

Villa Duchessa di Galliera SE.GE.SA. s.r.l. Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno convenzionata con ASL3 CONVEGNO LA FARMACIA DI SERVIZIO informazione, supporto, collaborazione con la rete territoriale e i servizi domiciliari Salone del Centro Diurno di Villa Duchessa Sabato 7 giugno 2014 Ore 9.00 – 13.00 PROGRAMMA Introduzione e saluti: ore 9:00 dr. Mauro Pruzzo, Direttore Villa Duchessa: presentazione della giornata di lavoro ore 9.15 dr. Felice Ribaldone Presidente dell’Ordine dei farmacisti di Genova: saluti ore 9.30 dr. Giuseppe Castello Presidente Federfarma Genova: saluti Interventi ore 9.45 intervento dr.ssa Simona Cardellino, Relazione: la situazione sociale degli anziani a Genova e le possibili risposte ore 10:15 intervento Dr.ssa Josè Cuffaro farmacista Relazione: l’anziano in farmacia: cliente o paziente? ore 10:45 intervento dell’Associazione “Psicologia in farmacia”. Presentazione dei risultati della ricerca “la soddisfazione dei farmacisti genovesi” Relazioni ore 11:00 dr.ssa Giada Cattelan: la comunicazione verbale e non verbale ore 11:20 dr. Marco Arscone: i diversi tipi di cliente e le differenti personalità ore 11:40 dr.ssa Rossana Borsi : le dinamiche fra farmacista titolare e dipendente e stili di leadership ore 12.00 Tavola rotonda: il servizio domiciliare per gli anziani

P.A. CROCE BIANCA GENOVA-CORNIGLIANO Tel. 010 6512760

Romolo Benvenuto, cons. naz. ANASTE: L’esperienza di Villa Duchessa sulla domiciliarità: possibilità di partnership dr. Lorenzo Sampietro Responsabile geriatria asl 3 genovese Le esigenze domiciliari dell’anziano fragile e polipatologico

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chiusura dei lavori Claudio Montaldo Assessore alla salute della Regione Liguria Ore 13:00 rinfresco nel giardino di Villa Duchessa

È partita la campagna abbonamenti a ilCorniglianese Se volete ricevere a casa vostra il nostro mensile contattate la redazione come hanno già fatto tanti lettori cui spediremo il giornale al prezzo di soli € 25 per dodici numeri

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