IlCorniglianese Gennaio 2015

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ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura Il giornale non ha finanziamenti pubblici

Bus Erzelli, da Cornigliano si paga di più >> 4

Anno IV

Numero 1

Mensile

Le dimissioni di Napolitano e il TotoColle >> 6

Copia gratuita

Cornigliano, lo sprint finale La strada a mare intitolata a Guido Rossa

Strada a mare, ultimi ritocchi prima dell’inaugurazione. La nuova direttrice è stata intitolata a Guido Rossa, l’operario e sindacalista Nonostante assassinato la crisi anche quest’anno le luminarie sono su1979 via Cornigliano Foto Razzore dell’Italsider di Cornigliano dalle Brigate Rosse a Genova il comparse 24 gennaio (un ritratto di Rossa a pag. 3). Foto Razzore

< o Cornigiòtto> Gennaio 2015 Charlie toujours di Enrico Cirone Non possiamo lasciar trascorrere questo mese senza testimoniare sulla carta del nostro giornale la totale adesione emotiva e professionale ai fatti parigini legati alla strage del “Charlie Hebdo”. Anzitutto per un motivo personale che, probabilmente non potete subito intuire. Sono stato amico, perché in tempi non sospetti - parlo di quasi quarant’anni fa - ho avuto la fortuna di conoscere e di esporre i miei disegni con lui, di Wolinsky, uno dei leggendari autori trucidato dai kalashnikov jihadisti. Sono cose che potevano capitare nella vita artistica di quasi mezzo secolo fa e, con orgoglio, sono lieto di averlo svelato. Certo, per me fu un onore immeritato: già allora eravamo consapevoli della capacità artistica di tali maestri: Wolinski, Reiser, Bonvi, Cavallo, Marcenaro (per citarne qualcuno). Ecco perché, davanti alla furia estremista, ci sentiamo autorizzati a dire che noi, Charlie, lo siamo sempre stati, e non solo oggi, in occasione dell’ultimo saluto ai colleghi disegnatori satirici. Ecco perché, se avessi ancora il pennarello fra le mani disegnerei una tavola in cui, nel paradiso degli islamici, un Maometto accoglie furibondo gli attentatori ancora sanguinanti, saliti al cielo dopo la carneficina dei disegnatori, e, guardandoli severo, grida loro: “Idioti, non vi bastava una gomma?”


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Auguri dal Corniglianese, giornale “senza fissa dimora” Si è sempre spostato per raccontare il quartiere Un mensile sempre attivo come attivi sono i volontari che gli dedicano impegno, passione e tempo libero per creare insieme qualcosa da offrire ai loro amici corniglianesi, tutti indistintamente. Sperando di fare cosa gradita, questa redazione è sempre disponibile ad accogliere con affetto e simpatia tutti coloro che apprezzano il loro lavoro e vogliono collaborare, ascoltando con interesse tutti quelli qualcosa da dire, da suggerire, da commentare, e volendo, anche criticare, il tutto accettato come validi consigli sempre utili per far migliorare questo operato. Un mensile fatto di tanti colori ma senza un colore, che da solo sfida le avversità convinto che la forza di volontà che li arma, sia il miglior strumento per combattere una buona parte di inevitabili difficoltà. Un giornale con la valigia sempre pronta per raggiungere quelle persone generose che finora gli hanno garantito una itinerante sistemazione provvisoria e come un bravo viaggiatore si sposta in ogni angolo del quartiere in perfetto equilibrio da nord a sud, da est a ovest, quasi a voler esplorare tutti gli itinerari che la nostra delegazione può offrire. Sempre senza fissa dimora, il Corniglianese ha soggiornato presso il campo sportivo Italo Ferrando che gli ha dato la possibilità di osservare con quanto impegno i nostri ragazzi si allenano in quel campetto, maestro di vita, dove imparano a diventare grandi attraverso lo sport, fonte di fatica, coraggio, dedizione e rispetto per il prossimo. Altra sede di congregazione, il circoletto di via Tonale, da sempre luogo di incontro fra i giovani e meno giovani della delegazione; la residenza Duchessa di Galliera che ha permesso di restare a fianco dei suoi ospiti che li hanno accolti manifestandogli la propria simpatia e raccontando interessanti esperienze di vita vissuta; la

parrocchia di Sant’Ambrogio, cuore della delegazione dove don Andrea Robotti esercita attivamente le sue funzioni in favore della popolazione di questo quartiere. Anche la biblioteca Guerrazzi, centro culturale del quartiere, ha permesso al Corniglianese di poter augurare a tutti, collaboratori ed amici, un buon Natale e un buon anno, un buon anno soprattutto a quelle pagine che hanno festeggiato il terzo Natale e Capodanno, a cui siamo ormai molto affezionati e che vorremmo vedere crescere ancora di più. Anche la sede dell’Anpi, dove tutto rappresenta la resistenza

sia per i momenti più felici e spensierati per grandi e piccini come si presta ad offrire il circolo dei Lucani di via Minghetti che offe attività ludiche, di intrattenimento e religiose, sia presso la pubblica assistenza dove ci si rivolge nei momenti più dolorosi che la vita riserva. Anche la redazione del nostro Corniglianese, in base alle proprie capacità, vuole dare il suo contributo al quartiere e sperando di fare cosa gradita, desidera offrire a quegli amici una varietà di argomenti riguardanti informazione, cultura, sport, cucina e svago, nel tentativo di soddisfare al meglio il maggior numero di lettori con

fatta dai nostri giovanissimi martiri che non hanno esitato a dedicare la loro vita per combattere in favore di quella conquistata libertà in cui credevano con tanto fervore, ha dato il suo contributo, mentre la prossima tappa sarà presso la Croce Bianca, testimone di tante sofferenze umane a cui i militi dedicano, con grande professionalità ed altruismo, tutto il loro tempo per alleviare quel dolore che purtroppo spesso incrocia un ignoto destino disseminato lungo il percorso della vita. Esperienze diverse di diversa esistenza, ma tutte improntate per il bene del nostro quartiere,

l’intenzione di riuscirci, almeno, si spera. Ora si permette di sognare una sede definitiva, anche per poter concentrare di più le energie necessarie per migliorare quel lavoro e si spera ardentemente che, fra i tanti locali pubblici sparsi per il quartiere, qualcuno presti la sua attenzione e sensibilità dedicandone una piccola parte anche a chi tenta di galleggiare usando solo le proprie forze, come si prefigge di poter fare come adesso e anche in futuro ilCorniglianese, mensile dedicato a tutta Cornigliano. Rosanna Robiglio Illustrazione Adriano Sanna

Interrogativi irrisolti Compiti d’inizio anno. Attraverso un breve lavoro di ricerca (fortunatamente il nostro archivio si estende “solo” per tre anni) siamo andati a trovare nel secondo numero del mensile alcuni interrogativi che il nostro redattore poneva all’allora nuovo sindaco di Genova. Temi e problemi che erano già sul terreno e che richiedevano, se non una soluzione immediata,almeno un’indicazione o una visione futuribile delle questioni sul tappeto frastagliato della delegazione. Andiamo per ordine e citiamo esattamente cosa scrivemmo. “La centrale elettrica, alimentata a carbone, ora è davanti alla Lanterna: verrà casualmente spostata nel nostro territorio magari sulle aree dismesse dall’Ilva? Il mega depuratore del ponente verrà strategicamente realizzato anche lui nelle stesse aree convogliando con i liquami di Genova, Valbisagno, Valpolcevera, anche quelli della discarica di Scarpino? Arriverà qui per caso anche una parte dei depositi petroliferi che ora si scaricano a Multedo? Per quanto dovremo rimanere in possesso nella zona di Campi di un magnifico capannone operativo per la raccolta di rifiuti non ben identificati? Siamo gli spettatori di una meravigliosa e variopinta ‘muraglia cinese’, simile a tanti mattoncini Lego, costruita però con migliaia di container: quanto dovremo tenerci questo? Un’acciaieria sempre più voluminosa, ma ora colorata d’azzurro mare (mancano i delfini), ha ripreso il vizio di fumare. Non trova inquietanti i fumaioli di scarico, signor sindaco?” Senza fare sfoggio di particolari doti soprannaturali (altrimenti gli avremmo assegnato direttamente l’oroscopo), il nostro redattore anticipò quei temi

che, non trovando una risposta allora, sono divenuti enormi problemi. Sorvoliamo sui container e sulle ciminiere dell’Ilva ma non possiamo non notare come, in tempi non sospetti, la discarica di Scarpino sia diventata oggi una bomba ecologica mentre attendiamo ancora una risposta sulla logistica della centrale elettrica ai piedi della Lanterna. Ma intanto sono passati tre anni e, ai problemi esposti, se ne sono aggiunti altri che attendono risposte certe. Dopo le recenti vicende Ritorna la problematica legata alla sicurezza della moschea di via Coronata (e il tetto di eternit, ricordate?), la soppressione del 160 per ragioni economiche aziendali di Amt (i cittadini di Cornigliano non pagano abbastanza tasse?), la collocazione della comunità rom, la scelta dell’area su cui costruire il nuovo ospedale (amletico dubbio, fra Erzelli e Bombrini) e il famoso mega depuratore che libererà finalmente la città (non noi) dal pesante onore dello smaltimento al quale si è aggiunto in corso d’opera il biodigestore sui terreni messi a disposizione dall’autorità portuale. Nel frattempo inaugureremo il mese prossimo la strada a mare (per carità cristiana sorvoliamo sull’anno abbondante di ritardo nei lavori) ma almeno possiamo godere di un‘opera d’arte di rara bellezza che tre anni fa mai avremmo immaginato di ospitare tanto che non ci sognammo nemmeno di chiederla al sindaco Doria. Invece, come nei più bei film, ecco arrivare, giusto nel finale, il “rumentosauro”, scultura ineffabile assemblata con pneumatici esausti che, dopo aver atterrito tanti bambini al porto antico, è stata genialmente sbolognata qui da noi. Forse che i nostri bimbi hanno meno paure degli altri? E. C.

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Strada a mare e via Cornigliano, sprint finale Intervista a Bernini e Paita Visibilmente in dirittura d'arrivo, per quanto riguarda l'entrata in servizio della nuova viabilità a mare, abbiamo chiesto al vicesindaco di Genova, Stefano Bernini, nonché assessore comunale all'urbanistica e presidente di Società per Cornigliano, e all'assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaella Paita, quali i tempi per l'inaugurazione della nuova strada e quelli per la presentazione del progetto e l'inizio dell'opera di restyling di via Cornigliano. Bernini. "La nuova strada sarà consegnata dal costruttore collaudata e percorribile entro il 31 gennaio. L'inaugurazione e l’apertura al traffico dovrebbe avvenire entro la metà del mese di febbraio. L'innesto con l'attuale viabilità all'altezza della stazione di Cornigliano (piazza Savio) non avverrà inizialmente con la prevista rotatoria ma regolato da un semaforo. Dopo gli studi eseguiti sui flussi dei veicoli si è stabilito che una rotatoria non sarebbe in grado di reggere l'attuale traffico almeno fino a quando non verrà completato il lotto 10 (innesto con l'autostrada) e il raccordo con le strade di sponda del Polcevera. Entro il 2015 avranno inizio le opere di cantierizzazione del lotto 10 (raccordo autostradale) e la successiva messa a gara delle due strade di sponda su progetti già pronti. Nel frattempo Cornigliano verrà comunque privata di una grandissima parte dell'attuale traffico. A febbraio verrà presentato a Bombrini in pubblica assemblea da Società per Cornigliano il progetto di prima fase sul restyling di via Cornigliano, posto a gara e vinto da un consorzio di professionisti genovesi bene a conoscenza delle problematiche che affliggono il quartiere. L'inizio dei lavori di restyling - in toto o a lotti avrà luogo a partire dal 2016". Bernini aggiunge anche in merito ad altri previsti interventi. "Sempre nel 2015 avranno inizio le opere di spostamento del supermercato Ekom che da piazza Conti si trasferirà nell'area dell'ex cotonificio di via Bertolotti rivalorizzandola. Per il destino dell'ex mercato comunale si attendono, per l'uscita del bando pubblico, le richieste e le proposte delle associazioni corniglianesi interessate all'acquisizione". Paita. "Possiamo dire tranquillamente che ci siamo e che l’inaugurazione potrebbe già essere avvenuta quando l'edizione di febbraio del vostro giornale andrà in stampa. Fortunatamente, a oggi non ci sono problemi di carattere finanziario per il prosieguo delle opere di raccordo autostradale e delle due strade di sponda e questo è un fattore incoraggiante e positivo. Come accade sempre per le opere urbane, ci sono situazioni di criticità legate alla gestione degli espropri, interferenze con altri insediamenti urbani che verranno via via ridotti. Per cui pensiamo che anche gli altri cantieri potranno essere aperti entro il 2015. Superato lo step procedurale delle verifiche amministrative sui vincitori della prima fase progettu-

Strada a mare. In anteprima dettaglio del progetto con lo svincolo di piazza Savio (stazione)

ale, il vincitore del concorso sul restyling di via Cornigliano e il relativo progetto verranno presentati pubblicamente a Palazzo Bombrini. Si tratta di progetti di elevata qualità, selezionati da una commissione con un referente della Regione Liguria, uno della Provincia di Genova, uno del Comune. Prevedono un ampliamento delle aree pedonali e delle aree verdi, adottano soluzioni tecnologiche innovative sulla raccolta dei rifiuti, il tutto con il massimo rispetto dell’ambiente e della sostenibilità anche nelle fasi di gestione e manutenzione, tenendo conto che, con l’apertura della strada a mare, via Cornigliano dovrà essere adeguatamente valorizzata. Il ruolo della Regione è quello di monitorare tutti i momenti al fine che tutto sia risolto nei tempi più rapidi possibili". In veste di giornalisti ringraziamo gli amministratori per la loro disponibilità. Come “corniglianesi-ancora-insoddisfatti” attendiamo la conclusione delle opere in corso e previste manifestando sin da oggi la nostra volontà di esserci e collaborare a far sì che il nostro quartiere possa veramente cambiare faccia e diventare un giorno (perché no?) esempio di civiltà per l'intera città. oerre

La strada a mare intitolata a Guido Rossa Chi era l’operaio-sindacalista assassinato dalle Brigate rosse Guido Rossa nasce a Cesiomaggiore, in provincia di Belluno, il 1 dicembre del 1934. Dal Veneto, come tanti negli anni Sessanta, emigra in Liguria, a Genova, dove trova lavoro all'Italsider di Cornigliano. Da operaio sviluppa l’impegno nelle lotte sindacali di cui diventa presto un protagonista. Nel 1970 viene eletto delegato sindacale della Cgil e componente del consiglio di fabbrica. Immediata la sua militanza nel Partito comunista italiano che lo vede assumere una posizione di chiaro sostegno alla linea politica del segretario Enrico Berlinguer di cui Rossa apprezza l'apertura verso forme di partecipazione alle responsabilità governative come quella che porterà il segretario ad elaborare la formula del “compromesso storico”. Nel dibattito sulla solidarietà nazionale che avrebbe portato al compromesso e all'astensione del Pci nei governi monocolore Dc, Rossa non ha dubbi, ne difende la scelta e discute sovente in fabbrica, in assemblee tumultuose e affollate, con chi ritiene che il compromesso storico rappresenti un tradimento del Pci verso la classe operaia. Ma Rossa non poteva sapere che il suo impegno avrebbe segnato una svolta nella

lotta contro il terrorismo. Quando un compagno di lavoro, Franco Berardi, un operaio addetto a distribuire le bolle di consegna nello stabilimento, viene scoperto mentre distribuisce volantini firmati Br, Rossa decide di denunciarlo. Ma di fronte ai carabinieri è da solo a firmare la denuncia. Forse i suoi compagni hanno paura. La reazione dei terroristi non si fa attendere e sarà fatale: Guido Rossa sarà il primo operaio ucciso dalle Br. Quando muore lascia la moglie e una figlia di sedici anni. Il 24 gennaio del 1979, alle 6 e 30 della mattina, Rossa esce dalla sua casa in via Ischia 4 ed entra in macchina, una 850 Fiat, per andare all’acciaieria. Riccardo Dura, Vincenzo Gagliardo e Lorenzo Carpi sono appostati sotto casa sua su un furgone 238 Fiat. Lo aggrediscono alle spalle e lo uccidono. I brigatisti gli sparano contro sei colpi. Il giorno dopo, le Brigate rosse rivendicano l'attentato al Secolo XIX di Genova. Però la connivenza nei luoghi di lavoro, che in molti casi aveva protetto esponenti delle Br, subisce un duro colpo. Al suo funerale partecipano 250 mila persone. Un anno dopo, nel marzo del 1980 il gruppo di fuoco, il commando di Riccardo Dura, viene individuato e stroncato dal nucleo antiterrorismo dei carabinieri, guidato dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che, con un’azione preparata nei minimi dettagli, uccidono i brigatisti presenti nel covo genovese di via Fracchia. E. C.


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Erzelli, il paradosso viaggia sul bus. Stesso viaggio, due tariffe. Ma da Cornigliano si paga di più

In funzione il centro prelievi Convenzionato con la Asl è aperto dal lunedì al sabato

Per primo è stato il quotidiano la Repubblica, nelle pagine locali, a segnalare una curiosa incongruenza. Per carità, dal punto di vista dell’azienda (Amt), la storia che vi racconteremo ha una sua stringente logica, ma dal punto di vista “sociale” il concetto fa acqua da tutte le parti. Come dire: due La collina degli Erzelli. Raggiungerla da Cornigliano costerà il doppio che da Sestri pesi e due misure. E, guarda caso, la misura e il peso più oneroso lo devono sopportare i corniglianesi. Cosa è successo? Partiamo - è il caso di dirlo - dagli Erzelli, dalla “nostra” collina iper tecnologica, la nostra Silicon Valley. O meglio: cerchiamo di arrivare agli Erzelli con un autobus di linea. Bene. Se partiamo da Sestri Ponente il viaggio per salire agli Erzelli costa come il viaggio su una normalissima linea collinare genovese: meno di un euro (cioè: 4 corse, 3 euro. Ergo: una corsa 75 centesimi, vedi foto in basso). Ma, attenzione: se il viaggio parte da Cornigliano, il biglietto ci costerà 1 euro e 50. Non avete letto male, né Amt ha smentito (per il momento) la notizia. Ripetiamo. Se partite da Sestri Ponente, poco meno di un euro anche se la destinazione è la stessa per chi parte da Cornigliano, la collina degli Erzelli. E lo stesso è il mezzo utilizzato, da levante (Cornigliano) così come da ponente (Sestri): un bus Amt. Sembra un paradosso, invece lo è proprio. Per arrivare sulla cima della collina il trasporto pubblico (Amt) ha sdoppiato il percorso di due linee, in modo da servire bene anche gli Erzelli, ma si tratta di due linee differenti per tipologia (una “collinare”, l’altra no anche se, per logica, dovrebbe inerpicarsi anch’essa sulla stessa collina…) ma che portano nello stesso posto, alla stessa destinazione. Però, alla fine, si pagano due tariffe diverse, pur muovendosi sempre all'interno del Il carnet da 4 corse per ascensori, comune di Genova. Ad ovest, a Sestri funicolare Sant Anna, linee con capolinea periferico e servizi integrativi Ponente, in piazza Di Vittorio, parte periferici € 3,00. E’ valido per 4 corse la linea 128 e che fa capolinea proprio sugli ascensori, sulla funicolare ad Erzelli: una linea collinare quindi, Sant'Anna, linee con capolinea peri- a bordo della quale si possono utilizferico e servizi integrativi periferici zare i biglietti "4 corse" per 3 euro (si possono utilizzarlo più persone contemporaneamente fino ad un massi- tratta, nello specifico, di una "linea mo di 4. E’ il carnet che occorre per con capolinea periferico"). Sull'altro andare agli Erzelli da Sestri Ponente. versante, da Cornigliano, è stato istiDa Cornigliano si sale/scende con il tuito il bus 5 barrato, la cui linea ribiglietto ordinario da 1,50 euro porta il nome "Cornigliano Fs - Erzelli Polo tecnologico". Per trasferirsi dalla stazione ferroviaria, in piazza Savio, alla Silicon Valley il tragitto costa come su tutte le linee urbane: 1,50 euro. E non basta. A Erzelli, sabato e domenica, si sale soltanto da un lato della collina. Quale? Pensavate fosse da Cornigliano (con quello che si paga)? E invece no. Si sale da ovest. Da Sestri Ponente, con la tradizionale linea collinare del bus 128. Da levante nulla si muove. Il 5 barrato, al sabato e nei festivi, rimane al riposo in... rimessa. La stessa sorte per i cittadini di Cornigliano: a rimetterci, sono sempre loro. Cioè: noi. Lorenzo Schiavon

"Dopo lunga e penosa malattia… ce l'abbiamo fatta". Esordisce così il presidente della pubblica assistenza Croce Bianca di Cornigliano, Giuseppe Ferrando, prendendo la parola all'inaugurazione del nuovo centro prelievi di piazza Rizzolio avvenuta domenica 18. Ci sono voluti infatti circa sei anni e solo grazie alla testardaggine di Ferrando, alla preziosa collaborazione dello studio tecnico Cartabianca, che ne ha curato la progettazione e le autorizzazioni edilizie, e di Alliance Medical 18 gennaio: il piccolo Roberto Diagnostic-Istituto Salus, per la messa a di“inaugura” il centro prelievi sposizione delle professionalità del settore, il know how e l'acquisizione dei permessi operativi, si è potuto finalmente realizzare a Cornigliano un centro prelievi convenzionato con la Asl e gestito da Istituto Salus stesso. Presenti, per il municipio, il presidente Spatola e l'assessore Bommara, ma il taglio del tradizionale nastro tricolore viene saggiamente affidato al piccolo Roberto, simbolo e speranza di un quartiere che vuole rinascere. Il centro è aperto nei giorni feriali, sabato compreso, dalle 7.30 alle 11.30, mentre i prelievi si effettuano in orario 7.30-9.30. Vi si può accedere direttamente con la richiesta del medico curante senza alcuna prenotazione. Il ritiro dei referti sarà possibile all'interno dello stesso laboratorio. oerre Foto di gruppo in piazza Rizzolio davanti al nuovo Foto: F. Comparato

centro prelievi gestito da Istituto Salus

Restyling via Cornigliano, un passo decisivo Passo decisivo per il restyling di via Cornigliano. L’amministrazione aggiudicatrice di Società per Cornigliano ha individuato il progetto vincitore del concorso cui hanno risposto complessivamente 28 partecipanti di cui uno straniero. Scopo e oggetto del concorso era la “riqualificazione dell’asse di via Cornigliano, che taglia longitudinalmente il quartiere omonimo situato lungo la costa ponente di Genova”. Al termine di una consultazione accuratissima e approfondita, primo classificato è risultato il Raggruppamento temporaneo da costituirsi tra: architetto Enrico Pinna (mandatario), Sitec Engineering Sri (mandante), architetto Franco Lorenzani (mandante), a r c h i t e t t o Paolo Rigamonti (mandante), architetto Alessandra Bruzzone (mandante), architetto Riccardo Rossi (mandante). Così il concorso in due gradi per la Riqualificazione di Via Cornigliano - Genova, pubblicato sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea 2013/5247-431542 in data 20 dicembre 2013. Estratto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (5º serie speciale) n. 151 in data 27 dicembre 2013. Pubblicato sul supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’ Unione Europea 2014/S 233-411131. R. O.

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A casa vostra/18 La famiglia Mosquera Suarez “Crediamo nel cambiamento di Cornigliano: la casa è il nostro investimento” Iniziamo il 2015 cercando e trovando la nostra famiglia proprio nella comunità più numerosa d’Italia, quella ecuadoriana e, precisamente, la famiglia Mosquera, composta da papà Jorge Giovanny Mosquera Penafiel (45), mamma Nuria Anita Suarez Bocja (45) e i figli, Jorge Giovanny Mosquera Suarez (24), Jorge Gabriel Mosquera Suarez (16) e Jennifer Grace Mosquera Suarez (8). Ad accogliermi nella loro abitazione in via Gattorno mamma Anita a cui chiedo subito da quanto tempo sono in Italia ed il motivo per cui sono emigrati. “Siamo in Italia dal 2000, siamo arrivati in tre. Jennifer è nata qui nel 2006 e il motivo per cui siamo venuti qui è quello comune a tutti noi sudamericani: quello della mancanza di lavoro. Mio marito Jorge aveva un’attività, producevamo infissi , porte ecc. , che però abbiamo dovuto chiudere per mancanza di commesse, quindi la decisione di venire in Italia in cerca di un’occupazione La famiglia Mosquera Suarez davanche, fortunatamente, abbiamo trovato. Io ti all’albero di Natale. Da sinistra: lavoro part-time e mio marito è nel ramo papà Jorge, mamma Anita e Jorge Gabriel. Davanti la piccola Jennifer dei traslochi. Gabriel frequenta il liceo Scientifico, Giovanny è in procinto di laurearsi in Architettura, mentre Jennifer fa la quarta elementare alla Ferrero. La nostra città di provenienza è Guayaquil (una città più o meno come Genova per numero di persone ma sviluppata in una grande piana, a differenza di Genova che si sviluppa anche in altura, nota anche come Santiago de Guayaquil è una città dell'Ecuador sull'Oceano Pacifico, capoluogo della provincia del Guayas e del cantone di Guayaquili”. Il 26 aprile 2014 è venuto a Genova il vostro presidente Correa a fare proselitismo verso voi, cittadini dell’Ecuador. Eravate tra i 4000 al 105 Stadium?

Anita: “Direi di no, anche i miei figli non hanno avuto problemi, siamo noi adulti che discriminiamo, i bambini non fanno nessuna distinzione, paradossalmente (ma neanche tanto) i miei figli hanno più amicizie fra i compagni e amici italiani”. Pensate di ritornare in Ecuador in un prossimo futuro?

Anita: “Io personalmente no, più possibilista è mio marito anche perché ha Sul divano della sala: Jorge Gabriel, mamma Anita, ancora i genitori che vivono Jennifer e papà Jorge. in Ecuador, poi i nostri figli La famiglia proviene dall’Ecuador sono cresciuti in Italia e non penso abbiano intenzione di ritornare, vedremo il futuro cosa ci riserverà”. Ho visto gli addobbi natalizi, praticate la religione cattolica o che cosa?

Anita: “Certamente, addirittura oltre alla messa, don Andrea mi ha proposto di insegnare catechismo ai bambini, questo mi ha fatto molto piacere e mi dà l’opportunità di fare qualcosa per gli altri”. Cosa ne pensate della questione dei rom e della loro collocazione a Bombrini?

Jorge: “Non riesco a capire come mai voi italiani avete permesso tutto questo e non riuscite ancora a risolvere il problema. Come si è messa ora la situazione è molto difficile che queste persone possano andarsene di loro volontà: sono gli amministratori della città che devono intervenire per migliorare la vita delle comunità”.

Come impiegate il vostro tempo libero?

Jennifer Grace sorride ai lettori

Anita: “Io pratico saltuariamente il pilaJorge: “Non l’abbiamo saputo per tempo, quindi non siamo andati, ma penso che tes, una disciplina per l’educazione corporea, presso l’Auser, Jennifer è iscritta a la situazione, oggi, nel mio paese, non sia molto diversa dall’Italia, quindi non danza classica presso la Polisportiva Cornigliano, mio figlio Jorge è appassionato credo, se dovessimo ritornare al nostro paese, che si possa trovare un radicale della capoeira, lo sport nazionale brasiliano. Purtroppo mio marito, per ragioni di cambiamento”. orari di lavoro, non riesce a fare nulla”. Da quanto mancate dall’Ecuador? E’ vostra caratteristica avere ben quattro nomi sui documenti, ci vuole spiegare

Anita: “Dal 2005, l’ultima volta che ci siamo andati, poi nel 2006 è nata Jennifer. il perché ? Tenete presente che per andare tutti e quattro occorrono molti euro e che con il Anita: “Sui nostri documenti, per esempio il mio, Nuria Anita sono i due nomi, mutuo da 600 euro non è proprio pensabile programmare di andare a Guayaquil”. segue il primo cognome paterno (Suarez) e il secondo cognome (Bocja) materno, Ci saranno importanti cambiamenti urbanistici a Cornigliano: nel caso dei miei figli, ad esempio Jennifer, troviamo (Mosquera) il cognome di cosa ne pensate? Jorge: “Sì, la strada nuova che dovrebbe portare via il traffico pesante e liberare mio marito e (Suarez) il mio cognome che perderà nel caso in cui mia figlia si spovia Cornigliano dai mezzi e dallo smog e migliorare la qualità del microclima si”. Conoscete il nostro giornale?

(anche per questo mi hanno consigliato di investire denaro per questa casa). Ci “Sì, lo leggiamo spesso: è un buon giornale e anche quello che state facendo: far preoccupa molto la possibilità che costruiscano il biodigestore che non sappiamo conoscere le varie famiglie di diverse etnie che vivono a Cornigliano. E’ comunque ancora bene che cosa sia: noi speriamo che ce lo vengano a spiegare”. mio marito il lettore più accanito de ilCorniglianese”. Carlo Guerra Quando siete venuti in Italia avete avuto problemi di integrazione?


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Gli italiani e la (spasmodica) attesa di un nuovo presidente

Sorpresa di Natale a Cornigliano Le luminarie erano davvero solo “etniche”?

Il definitivo saluto che il presidente Giorgio Napolitano a fine anno ha rivolto alla nazione, non lasciava via di scampo: le sue dimissioni sono state irremovibili e il presidente è ritornato “cittadino qualunque” nella sua residenza romana nel rione Monti. Questa importante decisione non entusiasma molto la popolazione che, a causa degli innumerevoli scandali che emergono un po’ ovunque, risvegliando quegli animi spesso colpiti da torpore, ha perso la fiducia in quasi tutta la politica nazionale. Agli ultimi, il Mose e l’Expo, si è aggiunta anche Mafia Capitale, un disonore che ha raggiunto mezzo mondo. Presidenti, da quando si è instaurata la Repubblica, ne sono passati molti e il primo eletto a seguito di votazione dall'Assemblea Costituente, approvata dalla Consulta nazionale il 23 febbraio 1946, ma introdotta con il decreto legislativo n. 74 del 10 marzo successivo, fu Enrico De Nicola - rimasto in carica provvisoria fino al 31 dicembre 1947 - che prese il titolo di presidente della Repubblica il primo gennaio del 1948, giorno di entrata in vigore della nuova Costituzione. Quell’avvenimento fu emozionante per tutti perché dopo un ventennio di dittatura fascista finalmente si prospettava una nuova nazione libera che il 18 aprile 1948 condusse un popolo alle urne per il rinnovo dei due rami del Parlamento: la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, affidandosi a rappresentanti e segretari di spicco come Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti e Ivan Matteo Lombardi. Da allora al Colle si sono susseguiti 11 presidenti, da De Nicola si passò ad Einaudi, Gronchi, Segni, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi e ora Giorgio Napolitano, in carica dal 15 maggio del 2006. Nato a Napoli il 29 giugno del 1925, a quasi 90 anni di età, può gloriarsi di essere il più longevo di tutti i presidenti ancora in carica e il primo nella storia della Repubblica ad essere stato eletto per un secondo mandato consecutivo. Con questo governo un po’ traballante e un clima politico non certo dei migliori, a Palazzo si apprestano alle votazioni, mentre a noi non resta che sperare che anche il prossimo, scelto fra quella vasta rosa di nomi a disposizione, sia il più possibile, il presidente di tutti gli italiani, come lo è stato Sandro Pertini, savonese, socialista, ex partigiano e figura carismatica, la cui presenza era sempre preannunciata dall’alone del fumo lasciato dalla sua inseparabile pipa, un fumo innocuo che non ha mai offuscato il suo operato. Un presidente considerato da tutti il Padre della patria, quello che ci ha onorato nel mondo per la sua imparziale giustizia e il suo bonario, e all’occorrenza, autorevole e schietto carattere, sempre animato dal desiderio dell’equità sociale. Pertini, che ricorda per certi versi l’attuale papa Francesco, decise di restare con la moglie, Carla Voltolina, nella sua piccola casa con vista sulla Fontana di Trevi, rinunciando a trasferirsi in quel sapore un po’ troppo monarchico ispirato dal Quirinale e dedicato alla più alta carica dello stato. Il Colle, in quel periodo, divenne quasi una “casa degli italiani”, un luogo di comunicazione e cultura dove Pertini riceveva scolaresche, studenti, autorità nazionali ed internazionali, dimostrando che il potere non è manifestarlo, ma saperlo esercitare con intelligenza ed umanità. Sono ormai passati trent’anni dalla fine del suo mandato e da allora l’Italia è sprofondata nel baratro della corruzione, della mancanza di reciproco rispetto, della sfrenata rincorsa alla poltrona per depredare, fino in fondo, la già scarsa ricchezza di questo popolo, al solo scopo di rimpinguare le tasche del potere, da quello posto più in alto a quello più in basso, diventando ormai un’usanza comune. A farne le spese, tra le altre, è stata la sanità pubblica e la scuola più o meno ridotta ad una cenerentola europea, mentre sono aumentati gli irrinunciabili appannaggi, seguiti da continui aumenti di tasse per tentare di ripianare quegli interminabili debiti prodotti dagli stessi, facendoceli però ingoiare come danni provocati da calamità naturali e da crisi generali. Chi si occupa oggi del potere ha dimenticato quell’esempio di rettitudine, ma noi no, e dovremmo ricordarlo in occasione delle imminenti elezioni, sempre che non si anneghi in un mare di promesse piovute dall’alto, quelle che ci hanno fatto naufragare. Quanto vorremmo ora ritrovare un altro presidente, degno di questo appellativo, in grado di salvarci da questa palude per poter ritrovare quell’orgoglio di essere ancora italiani e, come allora, figli di un’unica nazione, ma la speranza è piuttosto vana, anche se proveremo ancora a sperare con un ultimo guizzo, come farebbero quei pesci agonizzanti, caduti nella rete di un abile pescatore.

Sorpresa: leggendo la cronaca cittadina di un quotidiano in edicola abbiamo scoperto che “se non fosse stato per i negozianti stranieri che ormai vivono qui, quest’anno Cornigliano, forse unica delegazione della grande Genova, non avrebbe avuto nemmeno un lumicino per le feste natalizie”... ed allora un grazie di cuore da parte di tutta la popolazione a coloro che hanno contribuito con tanta buona volontà, e forse anche con un po’ di sacrificio, in questo periodo non troppo florido, a dare un pizzico di luminosità a questa delegazione che sembrava essere diventata la Cenerentola della grande Genova. Ma nel silenzio della sera, una voce di tristezza si innalza da quelle argentee luminarie: è l’associazione Amici commercianti di Cornigliano, quegli amici di tutti gli esercenti che, indistintamente, insieme formano il tessuto economico della nostra delegazione, i quali - delusi -, precisano che oltre a due negozi stranieri, hanno contribuito insieme molti altri che esposero nei loro esercizi una brillante locandina rossa di auguri, dimostrando il loro affetto per questo quartiere che si è dibattuto fra tante difficoltà, compresa la recente alluvione. Queste luminarie, forse esposte un po’ in ritardo, hanno fatto sì che anche quest’anno si diffondesse per la via una luce di augurio e speranza per un buon Natale e un auspicio per un anno migliore in cui vogliamo credere tutti. Quello che emerge e stona in questa realtà è quell’articolo apparso a grandi titoli che, non solo ha contribuito a separare le varie etnie presenti sul territorio, ma ha danneggiato anche l’immagine di una comunità che da sempre, al di là di ogni intromissione politica, ha cercato la coesione sociale con tutti e verso tutte le sue componenti. Peccato che la “superficialità” di qualcuno possa creare così tanti malcontenti specie fra quelli che, come sempre, hanno fatto la loro parte per il benessere di questo quartiere. R. R.

Rosanna Robiglio

Primarie centrosinistra. Cornigliano controcorrente Alla “Lella” preferisce "il Cinese" (che abbandona il Pd) Che i corniglianesi non ce l'hanno con gli extracomunitari lo si è visto anche dal risultato delle primarie del centrosinistra (domenica 11), indette per eleggere il candidato alle prossime Regionali destinato a giocarsi la poltrona per le elezioni del post Burlando, che hanno premiato, appunto, "il Cinese", il parlamentare europeo Sergio Cofferati. Infatti, nonostante le alleanze più o meno allargate, a Cornigliano, Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture, si è fermata ad un 31,8 % mentre "il Cinese" ha conquistato oltre il doppio dei suoi voti affermandosi con un 65,4 %. Largamente distanziato Massimiliano Tovo (Centro democratico) che si è dovuto accontentare di un 2,8 %. L'affluenza alle urne nei tre seggi allestiti nel nostro quartiere, per qualcuno parsa sospetta, è stata comunque notevole ed ogni operazione di voto si è svolta regolarmente e senza incidenti. Complessivamente i seggi allestiti per le primarie in Liguria sono stati 300. Stando ai risultati, Paita aveva battuto Cofferati, sostenuto dalla sinistra Pd e da Sel, con 4.000 voti di scarto. Dopo che il numero dei voti a favore di ciascun candidato è stato conteggiato con precisione dai dirigenti del Pd, alla luce della decisione del collegio dei garanti, i voti di scarto sono risultati 3.761. “Lella” Paita ha ottenuto 26.870 voti validi contro i 23.109 ottenuti da Sergio Cofferati e i 662 di Massimiliano Tovo. Subito dopo il risultato, sconfitto da Raffaella Paita, Sergio Cofferati ha detto addio al Partito democratico. Non avrebbe intenzione di ricandidarsi né di fondare un altro partito ma rimarrà «sul territorio», ha spiegato sabato 17 durante una conferenza stampa al teatro Carlo Felice di Genova. Aggiungendo che resterà europarlamentare perché «sono stato eletto dai cittadini». «Soprattutto perché sono uno dei 45 fondatori, lasciare il Pd è una decisione non facile ma necessaria perché il voto alle primarie è stato inquinato.» E ha concluso: «A Napoli le primarie sono state invalidate per problemi in 3 seggi mentre c’è un comportamento diverso in Liguria dove sono state annullate in 13 seggi». Oerre

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dalla delegazione

Gennnaio 2015 

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3/ La prima ferrovia di Cornigliano A metà ‘800 arrivano i binari

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Territorio di Cornigliano: parallela alla costa la "Strada provinciale a Savona" nella carta elaborata da Ignazio Porro (1835)

do la strada ferrata sulla sottile striscia di terra stretta fra la strada provinciale e la spiaggia, si andavano ad occupare frazioni di terreno molto piccole, residuali o insignificanti per il proprietario. Non si trattava di espropriare la parte coltiva che era a monte della strada provinciale, dove l'esproprio dei terreni sarebbe stato molto più oneroso. Su questi suoli erano infatti ancora praticate le colture di villa (orti e frutteti) e i decreti reali sull'esproprio per pubblica utilità legavano il valore dell'indennità al tipo di conduzione del terreno. C'è da ritenere inoltre che, con la costruzione della strada provinciale in vicinanza del mare, la porzione di proprietà residua dei primitivi possidenti avesse perso ulteriormente il poco reddito per il semplice fatto che la coltivazione era compromessa da sabbia e salino. Dunque è stato sicuramente più economico ed anche più semplice costruire la strada ferrata nella parte a mare della strada provinciale: in quella sottile striscia di terra che separava la strada carraia dalla spiaggia, spesso direttamente sulla costa. Però questa vicinanza al mare ha obbligato i costruttori a scegliere un tracciato in rilevato, sia per assorbire l'altezza che aveva comunque il ponte sul Polcevera, sia per evitare che i marosi, nel caso di eccezionali mareggiate, lambissero i binari della ferrovia. Il rilevato ferroviario è di circa tre metri rispetto al livello preesistente del suolo e questo ha permesso di praticare piccoli fornici al di sotto dei quali era possibile il passo d'uomo ed anche il passaggio di piccole imbarcazioni. I sottopassi non erano distribuiti in modo uniforme. Furono praticati in genere in corrispondenza delle abitazioni preesistenti, o dei tratturi di diramazione dalla strada provinciale. Sostanzialmente la piccola dimensione dei fornici (stretti e bassi) venne ritenuta più che sufficiente per gli scopi che all'epoca si erano manifestate. Da notare che proprio questi motivi indussero ad usarli, durante la seconda Guerra mondiale, come rifugi anti bombe: sembra una contraddizione giacché la ferrovia era il principale obiettivo dei bombardamenti. La ferrovia da Sampierdarena a Voltri è il primo passo delle grandi trasformazioni che verranno poi attuate sul territorio di Cornigliano. All'epoca nella zona della marina c'erano solo cinque case e un opificio e non c'era neanche la stazione, benché i treni si fermassero lungo i binari per fare scendere o salire i passeggeri. Il cosiddetto "fabbricato viaggiatori" (cioè la stazione) viene costruito qualche anno dopo l'inaugurazione ed è comunque presente nella veduta di Cornigliano della litografia Armanino del 1863. La stazione, ancora oggi visibile in piazza Battelli, venne addobbata con ogni lustro nel 1892, quando il re Umberto I e sua moglie, la regina Margherita, scesero dal treno a Cornigliano per andare al Castello Raggio ospiti del conte Edilio Raggio. Rinaldo Luccardini, architetto

Dal 1972 al vostro servizio

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LA SITUAZIONE IMMEDIATAMENTE precedente la costruzione della ferrovia nel territorio del comune di Cornigliano si osserva bene nella carta topografica del 1835 redatta da Ignazio Porro, che raffigura lo stato della urbanizzazione di questo territorio. Nella mappa è già presente, nella parte della Marina, una strada parallela alla costa. Nella carta questa strada viene chiamata "Strada provinciale a Savona". La strada era comunque già presente anche nelle carte del Settecento, benché più stretta ed irregolare. La carta del 1835 mette ancora in evidenza le estensioni patrimoniali delle ville che sono allineate lungo la antica strada situata più a monte, non dotata di nome ma che si potrebbe dire "strada romana" e che oggi è via Cervetto. E' questo il primitivo nucleo di ville di Cornigliano e vi è distribuito senza essere intercalato da altri fabbricati. L'antica strada era stata per lungo tempo l'unico percorso originario che, dopo l'attraversamento del Polcevera, consentiva di andare per via di terra da Sampierdarena a Sestri e poi ancora a ponente. Nel dicembre 1781 l'ingegnere Giacomo Brusco esegue il progetto "per allargare e riaccomodare la strada dal ponte di Cornigliano fino a Cornigliano inferiore", come duplicazione dell'antico percorso originario, ma era un itinerario rivolto semplicemente a raggiungere la Marina. Dopo l'annessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna, avvenuta nel 1814, questo ramo di strada che dal ponte di Cornigliano si dirige verso mare viene esteso verso ponente producendo un tracciato largo e rettilineo che risulta assai più agevole da percorrere rispetto a quello antico, tortuoso e stretto. Perciò, per il suo scopo, il nuovo percorso è denominato "strada provinciale" e corre parallelo alla costa. Per poter realizzare questa strada, collegando ed allargando tratturi già esistenti, la Provincia sicuramente utilizzò l'esproprio per pubblica utilità introdotto nell'ordinamento del Regno di Sardegna con i decreti del 1839. Prima di allora non c'erano strumenti di legge per acquisire suolo pubblico e si poteva agire o con l'acquisto o grazie alla gentile concessione dei proprietari. Non c'è dubbio che i terreni attraversati dalla nuova strada, a mare di quella antica, erano le proprietà delle ville e si estendevano fino al mare. Sia la Villa Durazzo che le altre hanno, nelle mappe usate dal Brusco, loro estensioni di terreno nella zona piana di Cornigliano. Queste estensioni sono ancora riconoscibili nella mappa del 1835 eseguita dal Porro proprio per potervi costruire la ferrovia. Nel caso di Villa Durazzo si vedono anche le partizioni in viali e giardini; negli altri casi si vedono soltanto lotti catastali molto lunghi che raggiungono praticamente la marina, come se ognuna delle ville che si snodavano lungo l'antica via Romana, avesse un suo possedimento che andava fino alla spiaggia dove c'era probabilmente la possibilità di arrivare via mare sul terreno di ciascuna proprietà, certo non su un porto ma sulla spiaggia, tirando poi la barca a terra. La situazione cambia con la "strada provinciale" che corre parallela alla spiaggia e decurta tutte queste proprietà lasciandone una residua porzione a ridosso della spiaggia. La ferrovia tra Sampierdarena e Voltri (un breve tratto di quella che sarà la ferrovia del ponente) viene costruita dal gruppo inglese fondato da Morton Peto e suo cugino, Thomas Grissell, incaricati dal Regno di Sardegna con la legge del 29 gennaio 1853, e viene inaugurata il 17 gennaio 1856 (cfr. "La Ferrovia Ligure" di Adriano Betti Carboncini). Peto e Grissell all'epoca avevano già realizzato due stazioni ferroviarie a Birmingham e il tratto fra Hanwell e Langley della Great Western Railway che univa Londra al Galles. L'apertura della ferrovia determina immediatamente un cambio radicale delle cose, soprattutto perché la spiaggia non è più accessibile lungo tutta la sua estensione. Prima della ferrovia era infatti possibile uscire in qualsiasi punto della strada provinciale per Savona e raggiungere la spiaggia di Cornigliano, ma con la ferrovia questa facoltà rimane soltanto laddove siano stati praticati dei fornici sotto al rilevato della strada ferrata. Occorre osservare che la ferrovia viene costruita a mare della strada provinciale e non a monte. Ciò dipende dai costi di esproprio delle superfici che era necessario occupare per costruire la strada ferrata. Piazzan-


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Tour de force. Tra sesso e castità di Guido Pallotti

di Alvaro Michelon

La guerra era finita. Erano tornati gli uomini dal fronte, dalla prigionia e dalla clandestinità, chi eroe e chi sconfitto, ma tutti affamati di cibo, di libertà e di sesso. Era cominciata la ricostruzione della città e poi era venuto il periodo del boom economico. Il porto, che aveva corso il serio rischio d’essere distrutto dalle mine collocate dai tedeschi, scampato il pericolo, aveva ripreso l’attività, e la sala chiamata brulicava d’aspiranti camalli. In piazzetta Darsena, una ex di tutto, vestita da marinaio, soffiando in un fischietto, invitava a entrare allo Zanzibar e al Trocadero, ma i night club, a portata di tutte le tasche, erano spuntati come funghi in tutta la zona dell’angiporto. Gli allupati marittimi internazionali, in prolungata astinenza da donne e alcol, trincavano, s’arrapavano con le entraineuses, che però pretendevano troppo, allora salivano nei vicoli, dove c’erano casini in abbondanza, che raccoglievano i maggior frutti da tutto quel bailamme. Nel ‘50, in occasione del Giubileo, Romilda e Liliana, ventottenni, nella piena esplosione della loro avvenenza, s’erano trasferite a Roma, per lavorare nei due lussuosi bordelli che erano stati di Vittoria, e, con la sola somma guadagnata in quel periodo, s’erano comprate un appartamento in Albaro. Quando erano ritornate a Genova, Jimmy, affidato a Carla, era diventato la mascotte di tutti i bordelli nei quali avevano lavorato. La quinta elementare l’aveva frequentata al Don Bosco di Sampierdarena, dov’era rimasto fino a quando aveva ottenuto la licenza di scuola media. L’estate del ’57 l’aveva passata nelle colonie dei Salesiani stessi, a Pré Saint Didier e a San Pietro d’Orba. Quella del ’58 no. Le due donne non avevano certo aspettato il venti di settembre, quando sarebbe entrata in vigore la legge Merlin, per smettere di lavorare. A giugno con un allegro banchetto in piazza Lepre, avevano chiuso signorilmente la loro lucrosa professione, durata quindici anni, che le aveva lasciate ricche. Possedevano oltre a quello lussuoso di viale Nazario Sauro, un appartamento in via Paride Salvago, a Castelletto e qualcos’altro, che non era poca roba, nei vicoli. I proventi degli affitti permettevano loro di vivere agiatamente. Da quel momento gli uomini mai più avevano trovato posto nei loro letti. «Emmo za dæto.» Rispondevano alle proposte che ricevevano ai bagni Lido, che frequentavano dalla fine degli anni Cinquanta. Dopo dieci anni s’era aggregata anche una loro collega, Olga; in seguito avevano trovato una quarta amica, Rosaria Esposito, alla quale, ridendosi addosso, raccontavano gli aneddoti buffi, vissuti nel corso delle innumerevoli battaglie, che avevano sostenuto sui materassi dei vari casini. In realtà la sensibile Liliana, qualche cosa aveva ancora dato. Lei e Romilda avevano sempre sostenuto Carla e lo sfortunato Ferruccio, passando con loro ogni momento libero. Era così successo che una sera, durante il coprifuoco, nel corso dell’ennesimo bombardamento, assistendo alla rassegnazione di Ferruccio, ormai diciottenne, intrappolato nel girello, con l’espressione di un animaletto inerme, di fronte al pericolo, la dolce Lilli, che si trovava sdraiata sul letto l’aveva chiamato presso di sé. Uccio aveva trascinato faticosamente il suo corpo offeso e s’era raggomitolato accanto a lei, dopo essersi arrampicato con la forza dell’unico braccio sano, abnormemente sviluppato. Alla luce fioca e schermata di una candela, fra l’assordante rumore degli scoppi, dopo averlo aiutato a trovare la posizione più adatta alle sue menomazioni, si era fatta amare, sussurrandogli affettuosità e, nell’attimo in cui il dono del suo bel corpo faceva gioire il giovane, gratificata dai suoi gemiti d’estasi, gli aveva tenute strette fra le braccia le povere membra, intanto che lui la guardava riconoscente, con le lacrime che ruscellavano copiose, dai meravigliosi occhi blu incastonati nel viso, incoerentemente bello. Il fargli fare l’amore era diventato quasi un rito, Ferruccio non le chiedeva mai nulla, era lei che dolcemente agganciava con un dito il bordo del girello e lo guidava in camera, d’altronde era quasi suo marito. Era stato lui, infatti, che s’era assunto la paternità di Jimmy, evitando così al bambino l’insulto d’essere iscritto all’anagrafe come figlio di padre ignoto. Romilda non era affatto gelosa; quell’atto verso il fratello, lo considerava un gesto d’amore nei suoi confronti. Solo a lui Liliana aveva continuato a dare, anche dopo che aveva cessato di professare. Ferruccio meritava quello e ben altro. Il cuore, compresso nel torace sformato di Uccio, aveva cessato di battere nel ’64, quando aveva soltanto trentanove anni. Pur sapendo che l’appartamento sarebbe toccato in eredità a Liliana, Romilda aveva voluto acquistarne la metà, così, alla morte di Ferruccio, Carla, era ritornata ricca al paesello natio e s’era divertita a raccontare a ognuno una storia diversa sul modo in cui aveva fatto fortuna. A colei che non aveva voluto che suo figlio la sposasse perché la credeva sterile, aveva detto, sapendo che il suo ex fidanzato, sposato con la vedova, s’era dovuto accontentare dei tre figli che lei gli aveva portato in dote, d’avere una figlia e poi, già che c’era, s’era inventata pure un paio d’aborti. Quando avevano iniziato a costruire al Lido degli Estensi, Carla aveva comprato direttamente sulla carta, risparmiando la metà del costo finale, sei palazzine bifamigliari che, unite agli immobili di Liliana e Romilda a Genova, facevano di Jimmy un uomo assai ricco.

Ale smonta dal treno alla stazione di Torino Lingotto verso le 14,30. Stefania lo aspetta sul piazzale della stazione e, non appena il suo amato sale in macchina, lei quasi lo strozza di baci e coccole mielosissime. Alva, nel medesimo istante, è sceso dal suo scooter nel piccolo piazzale antistante la Sala del Regno di Casarza Ligure; come tutti i giovedì si reca con un suo fratello spirituale all’adunanza di servizio. Il suo nome è David ed è il suo conduttore di studio biblico. Ale è ancora un romantico idealista che finisce sempre per fare il toro da monta fine a se stesso. Stefania lo porta, alla velocità della luce, rischiando autovelox e inseguimenti dei caramba, fino alle pendici delle Prealpi, zona San Carlo Canavese -Lombardore. E’ una zona mista monti-Prealpi-radure con prati, dove gli alpini solevano fare i campi invernali. Ale conosce quella zona e Stefania ancor meglio di lui. Quando arrivano in un angolo boscoso, lo spinge a terra e gli si accavalla sopra come una mantide decisa a finirlo. Ale sa che non servirà provare a parlare di dolcezze melliflue con lei: si vedono talmente poco che ovviamente ogni volta per lui è un tour de force sessuale. Le coccole verranno dopo (per integrare e/ o bypassare l'antipasto disgustoso mangiato allo scalo ferroviario). Alva, nel medesimo istante, è all’interno della Sala del Regno, vestito di tutto punto con giacca e cravatta, che sta stringendo le mani dei suoi conservi spirituali. E’ un sorriso quello che troneggia sul suo viso. Uno di quei sorrisi che da anni non avevano mai tagliato quella faccia che una volta spaventava a motivo dei numerosi tatuaggi che gli fanno da cornice. Ale sta tentando di acquietare la fame di amore che divora la sua piemontese montanara; nel mentre dà un’occhiata all’orologio: le 16.55! Da ben un'ora e quindici sta dando il meglio di se stesso, se non si considerano un paio di pause per respirare e un'abbondante sudata che il fresco venticello alpino equinoziale non riesce a frenare. Immediatamente decide di interrompere quella lunga astinenza che egli, certosinamente e faticosamente, pratica. Alle 17 in punto giace esausto, con Stefania che se lo coccola mentre lui sta volando col suo cervello creativo verso lidi esotici, sognando una casetta tutta sua su una spiaggia del Messico. La sua compagna non bada a quello sguardo perso nell'orizzonte montagnoso quindi prosegue nella sua opera di carezze e baci. Alva, nel medesimo istante, ha già iniziato la preghiera di ringraziamento che anticipa sempre l’adunanza di servizio. Sta esprimendo gratitudine mentalmente al suo Creatore per l’opportunità che gli ha concesso di redimersi da quella esistenza sordida che lo avrebbe condotto sicuramente ad una morte fisica e, ancor peggio, a quella spirituale. Ale è sul treno per Alessandria: è il Torino Portanuova-Genova Brignole. Quasi quasi gli verrebbe di andare da Alva ma poi ci ripensa. Chissà che cosa starà inventandosi in quel medesimo istante. Probabilmente sarà su qualche divano a lavorarsi di delicatezze poetiche una delle sue donne occasionali anche se, a pensarci bene, l’ultima volta che lo ha rivisto gli era sembrato diverso, come cambiato, come se per la prima volta nella sua vita avesse imboccato una strada giusta. Un cammino differente. Una sorta di piccolo ed angusto sentiero, conosciuto da pochi, che porta in cima ad una montagna da dove puoi ammirare paesaggi mozzafiato. Alva, nel medesimo istante, ha una mano alzata e il conduttore della scuola di Ministero teocratico gli fa cenno di intervenire. Desidera commentare il passaggio di 1Pietro 4: 3-4, che ha sancito il termine della sua condotta deplorevole e l’inizio del cammino verso un’altra speranza, non prima di leggerlo ad alta voce: “Poiché vi basta il tempo passato nel fare la volontà delle nazioni quando compivate opere di condotta dissoluta, concupiscenze, eccessi col vino, gozzoviglie, sbevazzamenti e illegali idolatrie. Poiché non continuate a correre con loro in questo corso allo stesso basso livello di dissolutezza, sono perplessi e parlano ingiuriosamente di voi.” Ale ora è davanti allo schermo del suo pc. Effettua una controllatina alla posta: niente traduzioni per oggi, tutto tranquillo. C'è già un messaggio di Stefania, che lo blandisce in modo indegno. Che cosa avrà trovato lei in lui? (si domanda dubbioso). Poi stramazza sul sofà e si addormenta esausto. Alva, nel medesimo istante, è tornato a casa, sale al piano di sopra e si appoggia alla ringhiera del balconcino che dà sulla valle e sullo splendido mare. C'è una mezza luna a ponente, il cane dorme, la brezza del colle gli accarezza le guance. D'un tratto un groppo in gola lo coglie e pensa che a quest'ora il suo migliore amico è in mezzo alle foschie mentali di Spartanville, perduto fra le proprie montagne russe interiori, in compagnia dei vari fantasmi che le sue convinzioni hanno generato in lui. Diavolo d'un Ale, se fosse qui lo stringerebbe tra le braccia e gli parlerebbe di quella meravigliosa speranza di cui il nostro buon Creatore ci ha fatto dono. Un Nuovo Mondo. Una nuova splendida era in cui il male, la malattia e l’ingiustizia saranno dimenticati. D’un tratto gli viene in mente che potrebbe telefonargli per dirglielo. Sa bene che Ale sta in piedi fino a tarda ora a motivo del suo lavoro. Inforca gli occhiali e compone il numero. Ale, nel medesimo istante, sente una vibrazione sul tavolo accanto al sofà e vede la luce verdognola del suo Nokia lampeggiare. Inizia a ridere. E’ Alva. Continua a ridacchiare. Lui non sa che ha rinominato il suo numero facendolo comparire sul display come D. I. O., un acronimo il cui significato è: Dannatamente Insieme Ovunque. Continua a sogghignare convinto che Alva, prima o poi, avrebbe desistito pensando che lui dormisse. Non aveva voglia di parlare con nessuno quella notte, tanto meno con Dio.

- Continua Il complesso del San Raffaele -come si mostra ora

Fine


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Per non dimenticare: Egidio Tagliolini Un giorno della memoria nel nome di una via rivestì il grado di commissario politico e, partecipando a diverse operazioni offensive, fornì anche indispensabili informazioni militari, come certificò il generale comandante G. Alexander, capo delle armate alleate in Italia. La sua vocazione era anche rivolta all’impegno sociale che si concretizzò diventando presidente della Pubblica assistenza Croce Bianca di Cornigliano. Numerose documentazioni rivelano un nuovo aspetto della sua vita fatto di volontà ed entusiasmo come è stato riportato in testimonianze e foto che lo ritrassero a fianco del primo sindaco di Genova, Gelasio Adamoli, e di Emilio Borsoni, persona conosciuta in tutta Cornigliano per la sua umanità e professionalità, e nel 1966, per l’operosità compiuta in questo ente, gli venne conferito un diploma onorario con assegnazione di una medaglia d’oro. Fra le tante attività, l’impegno politico nelle file del Pci fu sempre in primo piano, si fece promotore delle richieste della popolazione di Campi come le strisce pedonali in corso Perrone (dalle case popolari) e il pulmino per il trasporto dei bimbi alle elementari di via Cervetto. Tra soddisfazioni e delusioni che hanno costellato la sua esistenza, vi fu la lotta contro il Patto Atlantico che nel ‘49 sanzionava di fatto la divisione fra mondo comunista e occidentale, il fallimento della legge-truffa, la sua gioia per la nascita del Patto di Varsavia e l’entrata dell’Italia, che fu annoverata fra le nazioni del mondo libero e indipendente, nell’Onu. La sofferenza mai celata nel vedere i valori in cui ha fervidamente creduto e per cui ha combattuto, calpestati dal governo Tambroni, le lacrime versate per la morte di Togliatti e la gloria del Pci del 1968 svanite con l’Autunno di Praga che accusava i comunisti di soffocare le libertà e la dignità del popolo cecoslovacco, la controffensiva reazionaria del 1969 e tanti altri avvenimenti susseguitisi nel tempo, accompagnarono i suoi pensieri ma fu sempre sostenuto dalla tranquilla oasi della sua famiglia. Rosanna Robiglio

“Charlie”? Capisco lo sdegno dei fedeli musulmani

“Je ne suis pas Charlie” Perché mi sento controcorrente

Ricordo un amico, ex commerciante di Cornigliano, cattolico, apostolico romano, per diritto di battesimo, comunione e cresima, quindi cristiano anche se non praticante e, purtroppo, bestemmiatore per abitudine, indignato quando, a seguito della polemica sul lasciare o togliere il crocefisso nelle aule scolastiche, aveva letto che per i musulmani, Gesù Cristo altro non è che un cadavere inchiodato su un pezzo di legno. Ripensando a questo episodio, riesco a capire il profondo sdegno dei fedeli musulmani che vedono dileggiato, e pure a mezzo stampa, il profeta Maometto. Da ragazzini era diffusa la cattiva abitudine d’imprecare dicendo “c...o di Budda”, ci sembrava una spiritosaggine e se gli adulti ci rimproveravano era per il turpiloquio che usavamo e non certo perché offendevamo colui che per i suoi milioni di seguaci, aveva raggiunto l’illuminazione. Ciò che è successo a Parigi esula sia da una guerra di fede, sia dagli atti terroristici. La favola di Fedro “Il lupo e l’agnello” dovrebbe averci almeno insegnato che quando si vuole dare inizio a una guerra, tutti i pretesti sono buoni. Cordoglio per le vittime della strage di Parigi e profondo sdegno per il modo e il motivo per il quale sono stati trucidate; ricordiamoci però che, in nome di una libertà, nella fattispecie di stampa, non si dovrebbe avere il diritto d’oltraggiare la libertà, in questo caso, di culto, altrui. Guido Pallotti

Chissà perché oggi tutti inneggiano alla libertà di stampa e di informazione, quando in Italia abbiamo la stampa meno libera d'Europa ed una delle meno libere del mondo. Tutti questi difensori della libertà di stampa si dimenticano che la censura in Italia è intervenuta spesso soltanto per impedire la pubblicazione o la messa in onda di programmi che offendevano il politico potente di turno. Sinceramente io non sto con chi offende la sensibilità religiosa altrui. Ricordiamoci anche che Maurice Sinet (Siné), un giornalista che lavorava per 'Charlie Hebdo' fu licenziato per avere leggermente irriso gli ebrei. Accusa? Antisemitismo. Ovviamente due pesi e due misure. Liberi di prendere in giro l'Islam, ma guai a chi tocca Israele e la sua religione. Vedo gli islamici, quelli estremisti, come il fumo negli occhi. Ma l'attività satirica di questa rivista è così greve, becera e sgradevole, da suscitare disprezzo ed orrore (la Madonna violentata dai re Magi, Gesù Bambino deposto in un orinatoio, ecc...). Tutto ciò non fa affatto ridere. E' solo di pessimo gusto. E, a quanto capisco, questo non si può neppure dire, a quanto sembra (Le Pen senior ci ha provato e l'hanno messo subito all'indice… lui!). Scusate ma il degrado dell'occidente si vede anche da questo. Dall'esaltazione compiaciuta del peggio che è tra noi, che insozza e insulta il sacro (quale che sia) in modo fine a se stesso. Gratuito. Provocatorio. Inutile. Alvaro Michelon

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ilCorniglianese

Con sorpresa, e felice di averlo scoperto, Egidio Tagliolini, a cui è stata intestata un’arteria di Campi, era anche il padre della signora Luigina e suocero del signor Mario, responsabili dell’Anpi di Cornigliano (che tanto gentilmente ospita nei suoi locali ilCorniglianese), che sopportano anche chi scrive quando si rivolge loro per informazioni su personaggi della Resistenza a cui la delegazione ha intitolato parte delle sue vie. Figura carismatica, Tagliolini ha sempre dimostrato di saper adempiere ai propri doveri con capacità e impegno civile, sociale e politico, e il 14 ottobre del 1944, a ridosso della Liberazione, venne eletto sindaco di Acqualagna, ameno paesino in provincia di Pesaro-Urbino e vi restò in carica fino al giugno del 1945, facendosi amare da tutta la popolazione, perché considerato, cosa rarissima al giorno d’oggi, davvero sindaco di tutti i cittadini. Il suo grande pregio fu quello di rapportarsi con il popolo per capire le loro esigenze e poter intervenire al meglio: per favorire Il capitano la distribuzione Bertolotti di quei prodotti che nella stagione invernale e con la scarsità di nel ‘15 sarebbero stati difficilmente reperibili, creò degli spacci facilitanmezzi morì di trasporto sui monti veneti do così la distribuzione della merce al pubblico consumo. Periodicamente si prestava al giudizio e alle critiche del suo popolo e, pur essendo di ideologia diversa, coltivava sempre rispetto e amicizia per tutti. Dovendo rientrare nella sua fabbrica, con un po’ di malinconia ma con una nuova gioia nel cuore per la nascita della sua Luigina, si accomiatò dai paesani accompagnato dai complimenti del parroco che disegnò quel suo operato degno di un buon padre di famiglia. Ritornato a Genova Campi fra gli operai della Siac, trovò i colleghi che, pur non nascondendo i disagi provocati dai terribili momenti della guerra, si presentavano fieri, ingegnosi e carichi di creatività, pronti a ricominciare ed Egidio Tagliolini li rappresentò nella “commissione interna” dello stabilimento, come venivano denominati prima i sindacati. In quel 1947 in azienda venne anche stampata “La colata”, primo foglio di informazione operaia per l’indipendenza e la libertà. Ma il suo impegno non si fermò solo in fabbrica, e a Campi, nel 1945, fu costruito un locale per il tempo libero, il circolo Francesco Ferrer, centro di aggregazione e cultura sia per gli operai della Siac che per tutti gli abitanti comprensivo di biblioteca, calcio balilla, sale per partite a carte e spazi all’aperto, attività che Egidio gestì con altri collaboratori divenendone presidente onorario. La vasta storia della sua vita lo aveva portato nel 1935 in Africa, a partecipare alla spedizione italiana di aggressione, non condivisa, contro il popolo abissino che lo vide impegnato solo in azioni di addestramento e di organizzazione. Ma Egidio Tagliolini fu anche un combattente delle brigate partigiane dove


curiosità, giochi

Il tempo che ha fatto

Le tisane per depurarsi e stare meglio Istruzioni per l’uso

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stessa prima di versarlo in tazza. Con il sistema melior, la quantità di prodotto viene versato direttamente nell’infusiera e servito. Al nostro ospite resta solo la possibilità di decidere il tempo di estrazione e poi procedere al servizio. In entrambe i casi si deve procedere alla mise en place di tazza e sottotazza che avranno fra esse il tovagliolo affiancato dal cucchiaino da tè. Assieme, verranno portati zucchero bianco, di canna, dolcificante e miele d’acacia. Le tisane andrebbero consumate al naturale, la tendenza attuale di dolcificarle è discutibile ma sicuramente da non eseguire con infusi o decotti dalle presunte proprietà curative. Assolutamente da evitare il servizio di biscotti, pasticceria secca, limone e latte, questi riservati esclusivamente al più nobile degli infusi, il tè. Per il suo servizio esistono tecniche, tradizioni, culture diverse e cerimoniali. Ma di questo parleremo in seguito.

ORIZZONTALI: 1 Svetta nei cantieri – 4 Nome di Yasser – 9 È soggetta a rapine – 12 Si rende in cambio di focaccia - 13 Il noto attore Gibson – 14 Articolo plurale femminile – 15 L’indossa il rabbino – 18 Francesco, campione del ciclismo – 20 Rogo a metà – 21 Da lì furono scacciati Adamo ed Eva – 24 Stella in inglese – 25 L’interprete di “Back to black” – 28 Insenatura nel mare tra Groenlandia e Canada - 29 Preambolo – 30 Vezzeggiativo della mitica Taylor – 31 Nome della Pizzi – 32 Città del Vietnam – 34 Così è chiamato lo street punk – 37 Il de di molti cognomi olandesi – 38 Non ama il dio Bacco – 41 Gioco d’azzardo – 42 Istanti. VERTICALI: 1 Maniaci compulsivi dello scrivere – 2 Jean di “Vento di primavera” – 3 Ufo senza coda – 4 In mezzo c’è la “b” – 5 Gruppo rock statunitense dal 1880 al 2011 – 6 Luogo di odalische ed eunuchi - 7 La scienza di Socrate e Platone – 8 Iniziali di Aalto 9 Decide il chirurgo se lo è un paziente – 10 Finisce la melodia – 11 Lo sono le cose riguardanti il nostro pianeta - 14 Un metodo d’acquisto – 16 James, fisico scozzese – 17 Famiglia di animali ghignanti – 19 Annoiato – 22 L’abbandonò Enea – 23 Ammasso di stelle – 26 Il nome di Rabin – 27 William, saggista inglese – 33 Si citano con le altre – 35 Ganci con esca – 36 Dopo – 37 Finisce vivo - 39 Congiunzione latina - 40 Il capo dell’impala.

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Neve per sciare? Giunti a metà inverno possiamo iniziare un’analisi parziale della stagione in corso. Le anomalie termiche e la scarsità di neve anche sulle Alpi sta decretando il fallimento dell’inverno accentuando la grave crisi degli impianti di risalita e di località rinomate e famose. Particolarmente grave la situazione nel comprensorio dell’Aveto (Ge) dove scelte sbagliate degli anni scorsi non hanno previsto la costruzione di alcun sistema di innevamento artificiale e pertanto fino ad ora alcuna pista è risultata agibile o fruibile. Come sarà febbraio Si prevede un clima principalmente freddo, spiccata variabilità con ondate di freddo alternate a periodi prettamente stabili. La neve, stante tale aggiornamento, potrebbe cadere a bassa quota o in pianura al Nord e al Centro, in particolare lungo i versanti adriatici, con accumuli abbondanti sull’arco alpino settentrionale e l’Appennino. Non si esclude, anche se riteniamo remota analizzando le carte attuali, la possibilità di un evento di grossa portata e di neve con accumulo a Cornigliano Ligure. A cura di Nicolò Scibetta www.meteoligure.it

ORIZZONTALI: 1 gru – 4 arafat – 9 oreficeria – 12 pan – 13 mel – 14 le – 15 afod – 18 moser – 20 ro – 21 eden – 24 star – 25 amywinehouse – 28 baiad baffin – 29 introduzione – 30 liz – 31 nilla – 32 hue – 34 oi – 37 van – 38 astemio – 41 poker – 42 attimi.

Parole crociate a schema libero (G. Pallotti)

di più componenti. La pianta, o elemento principale, è presente in proporzione maggiore e dà il nome all’infuso. Sono poi presenti erbe che agiscono in sinergia con esso chiamate “adiuvanti”, ed altre che hanno la funzione di equilibrare il sapore, il colore e le sensazioni olfattive. Per proporre una tisana ad un ospite o ad un cliente, esistono due metodi fondamentali: la tisaniera o teiera e l’infusiera melior. Generalmente si ricorre alla prima soluzione: si serve tisaniera con acqua calda e a parte le buste o un contenitore con coperchio e colino se si tratta di prodotto sfuso. Le tisane e i tè di prima scelta sono nella maggioranza dei casi prodotti sfusi, molti essendo a foglia intera possono così dilatarsi nell’acqua senza il vincolo della busta-filtro e permettere una completa estrazione delle sostanze. Con questo metodo è il consumatore che decide la quantità di prodotto da mettere in infusione e il tempo della

DICEMBRE 2014

VERTICALI: 1 grafomani – 2 reno – 3 uf - 4 ac - 5 rem – 6arem – 7 filosofia – 8 aa – 9 operabile – 10 ia – 11 terrene – 14 leasing – 16 dewar – 17 ienidi – 19 stufo – 22 didone – 23 nebulosa – 26 yitzhar – 27 hazlitt – 33 une – 35 ami – 36 poi – 37 vo – 39 et – 40 im.

decotto che si ottiene immergendo le erbe in acqua fredda e facendo sobbollire il tutto dai cinque ai dieci minuti. Dopo un breve riposo, si filtra il prodotto. Fra i più conosciuti il decotto di malva, usato anche per alleviare il mal di denti. La macerazione, ovvero l’immersione a freddo in acqua, Riccardo Collu vino, alcol o distillati, per un tempo mediamente lungo che Dopo gli eventuali eccessi delle varia da alcune ore a parecchi festività, uno dei rimedi da giorni. Quando l’estrazione è alcuni ritenuto valido per tor- ritenuta sufficiente il prodotto nare in forma è il ricorrere alle ottenuto viene separato metisane. Chiaramente solo que- diante filtrazione, consumato ste non sono sufficienti, ma immediatamente o conservato assieme ai consigli di nutrizio- per le successive lavorazioni. Le nisti e dietologi potrebbero macerazioni sono le basi per essere d’aiuto. L’uso delle erbe ottenere gli amari o i distillati risale alla notte dei tempi: pri- aromatizzati. L’infuso si prepama si è imparato a riconoscere ra versando l’acqua bollente quelle velenose, poi a dividere sopra le erbe lasciando riposare le restanti fra medicinali e ali- dai cinque ai dieci minuti e mentari. La loro classificazione filtrando successivamente. È il è principalmente opera del metodo più usato, generalmennaturalista Linneo e risale al te con il termine tisana si indi1700. Con il termine generico ca un infuso. Fra i più famosi: di tisana si indica uno dei siste- tè, camomilla, carcadè, menta e mi più semplici per estrarre i rosa canina, oggi reperibili anprincipi attivi contenuti in er- che pronti in bustine filtro. be, radici e semi, e si può ese- Molte delle tisane in commerguire con diverse tecniche. Il cio sono generalmente miscele

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SOLUZIONI

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L’oroscopo di Agar, la fattucchiera. Cosa hanno detto gli astri Previsioni (ragionate) per l’anno nuovo. Auguri POCHI FIDATISSIMI INVIATI della redazione, estratti a sorte, anche quest’anno hanno portato a termine una missione segreta per i lettori del Corniglianese. Si sono recati da Agar, in cima a via dei Sessanta, per ottenere in esclusiva gli oroscopi per il 2015 (chi non sa chi è Agar vada a vedere il numero di gennaio 2014 oppure se ne procuri uno a peso d’oro, tramite i canali privilegiati dei collezionisti). Ella ci ha ricevuti brusca e, con voce cavernosa, ha bofonchiato: “Comincio a farmi anziana, ho quasi 500 anni - anche se ne dimostro 30 -, bisogna finirla con questa mania degli oroscopi: è una forma di oscurantismo, lo diceva sempre il mio Vladimiro (il cui scheletro annuisce scricchiolando dalla nicchia di porfido rosso). Io mi sono data alle previsioni e alla magia solo per potermi procurare la mia porzione di lingua di drago salmistrata quotidiana, ma sono un’illuminista e credo nella ragione, d’altra parte lo diceva anche Orazio: “… nec Babylonios temptaris numeros… carpe diem, quam minimum credula postero” (Carmi 1,2). Ovvero “… non cercare di conoscere il futuro dai calcoli astrologici, afferra l’attimo e non porre alcuna fiducia nel futuro.” Cosi dicendo ha sferrato un calcetto con le scarpe a punta di vernice rossa, all’Araba Fenice che cova lì accanto e le fornisce un uovo fresco ogni mattina. “Cosa mi avete portato per farmi cambiare idea?” ha poi soggiunto Agar avanzando e aprendo così l’abissale spacco della vestaglia di raso nero. Il più temerario tra noi: “Grappa d’ortica, rigorosamente colta in una notte di luna piena e zampette candite di dodo.” Ammansita: “Fatemi vedere. Va beh, si può fare, purché sia l’ultima volta”. Così ci ha portati sulla torre, dove tiene il telescopio, seguita da una serie di gattini neri pelosi, perché nell’anno trascorso il suo gattone Halloween si è dato molto da fare con tutte le gattine della zona. Ma ecco i responsi: ARIETE (21 marzo-20 aprile). Salute: carica di energia straordinaria, rinnovamento positivo a livello fisico. Lavoro: saprete affrontare le difficoltà con grinta, superando tutte le incertezze. Mesi al top settembre ed ottobre. Amore: solidità affettiva con progetti per futuro. Un nuovo incontro potrà trasformarsi in una relazione profonda. Consiglio per S. Valentino: per

conquistarlo/a mostrate il vostro lato migliore… senza esagerare (quale sarà?). TORO (21 aprile - 20 maggio). Salute: Saturno è uscito dall’opposizione e la salute è in netta ripresa. Si consigliano rimedi naturali. Lavoro: riuscirete a tirar fuori le vostre risorse speciali e soprattutto ad agosto avrete molte gratificazioni. Amore: renderete più solida la vostra unione con spazi appassionati grazie a Venere. Consiglio per S. Valentino: vista la vostra abilità culinaria, prendetelo per la gola (attenti a non strozzarlo/a). GEMELLI (21 maggio - 21 giugno). Salute: con attività all’aria aperta sarete in gran forma. Divertitevi e rilassatevi. Lavoro: Mercurio sarà favorevole fino ad agosto ed Urano tutto l’anno, possibili occasioni molto vantaggiose. Amore: il dialogo sarà intenso a gennaio, ma d’estate al top con Venere favorevole. Consiglio per S. Valentino: stupitelo/a con effetti speciali (senza strafare). CANCRO (22 giugno-22 luglio). Salute: per mantenervi in forma lunghe nuotate e laute bevute di acqua oligominerale. Lavoro: Nettuno fornirà ispirazioni preziose. Anno di soddisfazioni economiche. Amore: comprenderete a fondo i vostri bisogni affettivi e quelli del partner. Grande empatia di coppia. Consiglio per S. Valentino: una cuccia calda e confortevole in una fredda serata: lì scatenerete la vostra creatività erotica ( bau, bau!). LEONE (23 luglio-23 agosto). Salute: con i benefici di Giove e una Venere eccezionale avrete energia, benessere psicofisico e bellezza soprattutto d’estate. Lavoro: riuscirete a centrare tutti gli obiettivi con il favore di Urano, non mancheranno occasioni fortunate. Amore: un turbine di emozioni con gioia di vivere ed amare. Consiglio per S. Valentino: travolgetelo/a con exploit estemporanei.

VERGINE ( 24 agosto - 22 settembre). Salute: l’energia sarà in ripresa ad agosto con Giove nel segno. Per tutto l’anno si consiglia un’alimentazione naturale. Lavoro: Plutone vi offrirà costanza e grinta. Favorito il settore dell’artigianato e la creatività. Amore: sicurezza e fascino, soprattutto l’autunno sarà pieno di soddisfazioni. Consiglio per S. Valentino: siate pudichi per poi rivelarvi a sorpresa (cu-cu!). BILANCIA (23 settembre - 22 ottobre). Salute: moto e massaggi miglioreranno il vostro benessere psicofisico. Lavoro: Giove realizzerà i vostri progetti, facendovi fare un salto di qualità. Amore: la vita affettiva sarà emozionante. Urano creerà situazioni imprevedibili e molto gratificanti. Consiglio per S. Valentino: calibrate con eleganza le vostre performance passionali. SCORPIONE (23 ottobre-22 novembre). Salute: massaggi e ascolto di musica vi forniranno l’opportuno rilassamento. Lavoro: impegnativa scalata al successo che sarà favorita dalla sagacia e dalla capacità di persuasione. Amore: Nettuno vi aiuterà nella comunicazione totale con il partner con cui farete progetti importanti. Consiglio per S. Valentino: atmosfere coinvolgenti ad alta tensione per conquistare la preda. SAGITTARIO (23 novembre-21 dicembre). Salute: sostenuti fino ad agosto da Saturno. Consigliati viaggi e svago in ambienti naturali per favorire il benessere. Lavoro: transiti planetari positivi con molte occasioni da cogliere al volo Amore:.momenti indimenticabili a due per rinsaldare la complicità di coppia. Consiglio per S. Valentino: scoccare le frecce mirando più volte al cuore, poi consumare la preda in un corpo a corpo. CAPRICORNO (22 dicembre - 20 gennaio). Salute: buona soprattutto da metà agosto. Favorite la forma psicofisica con terapie naturali. Lavoro: la creatività sarà in primo piano. L’arricchimento delle competenze di base porterà al successo soprattutto

dall’estate. Amore: Plutone nel segno favorirà l’intensità del rapporto vincendo resistenze e abitudini. Consiglio per S. Valentino: usate le corna come arma: colpite dritto al cuore e vincerete ogni resistenza. ACQUARIO (21 gennaio-19 febbraio). Salute: energia in rialzo, vi gioveranno il movimento e l’attività all’aria aperta. Lavoro: la vostra figura professionale godrà di maggior prestigio, grazie all’originalità e alla capacità comunicativa. Amore: esigenza di rinnovamento, le emozioni condurranno verso il completo appagamento amoroso. Consiglio per S. Valentino: se non si accorge di voi rovesciategli/le in testa una brocca d’acqua, aspettate le reazioni e offritevi di asciugarlo/a. PESCI (20 febbraio-20 marzo). Salute: buona soprattutto d’estate con Giove, Marte e Venere favorevoli. Si consigliano nuoto, terme e diete salutari. Lavoro: ci sarà un’occasione importante, anche se impegnativa. Amore: anno romantico ed appassionato per assaporare la felicità totale. Consiglio per S. Valentino: fatevi largo nel cuore di chi vi piace per nuotare insieme in acque profonde. Pensierino per tutti dalla saggia Agar: “Non buttate via niente: potrebbe tornare di moda, evitate quindi di provocare rotture”. Intervista e illustrazioni di Astri Lidia Frascio

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ilCorniglianese/rubriche Nel nome della legge Caro Avvocato, vorrei costituire con alcuni amici un’associazione che gestisca una casa famiglia in cui fornire a minori abbandonati vitto, alloggio e assistenza morale e materiale. Vorremmo che fosse una Onlus. Uno dei soci intende trasferire alla costituenda associazione un immobile di sua proprietà al fine di consentire di svolgere all’interno dell’unità immobiliare le attività associative ma vorrebbe che, in caso di successiva estinzione dell’ente, detto immobile ritornasse in sua piena proprietà. Infine vorremmo che il voto in assemblea fosse attribuito ai soli soci fondatori. Come possiamo fare? M. Z. Caro Signore, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, in acronimo Onlus, sono disciplinate dal D. Lgs. n. 460 del 4 dicembre 1997 e successive modificazioni ed integrazioni. Le Onlus non sono un nuovo ‘tipo’ di ente creato dal Legislatore ma è un particolare regime fiscale di favore cui hanno diritto determinati enti che perseguono scopi meritevoli di tutela e di pubblico interesse (enucleati all’articolo 10 del Decreto Legislativo in parola), tra i quali senz’altro le associazioni come quella che Lei intende costituire con i suoi amici. Ai sensi dell’art. 11 del Decreto Legislativo, è istituita presso il Ministero delle finanze l'anagrafe unica delle Onlus. I soggetti che intraprendono l'esercizio delle attività previste all'articolo 10, ne danno comunicazione entro trenta giorni alla direzione regionale delle entrate del Ministero delle finanze nel cui ambito territoriale si trova il loro domicilio fiscale. L'effettuazione delle comunicazioni è condizione necessaria per beneficiare delle agevolazioni previste dalla Legge. Ciò precisato, vengo ai due quesiti che Lei mi pone: a) per Legge, in caso di scioglimento per qualsiasi causa, una Onlus ha l'obbligo di devolvere il patrimonio dell'organizzazione ad altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale o a fini di pubblica utilità, il Suo amico pertanto non potrà riacquistare la proprietà dell’immobile che ha in animo di conferire. Il consiglio è quindi quello di non conferire la proprietà dell’immobile ma, semmai, il godimento dello stesso per una durata che non può, per Legge, superare i 30 anni e sotto la condizione risolutiva che nel frattempo l’associazione non si sciolga per qualsiasi ragione: con l’estinzione dell’associazione il Suo amico riavrà la disponibilità dell’immobile di cui non ha mai perso la proprietà; b) nelle associazioni vige il principio di uguaglianza tra i soci giustificato dal fatto che, a differenza di altri enti, nelle associazioni, i singoli concorrono al governo in ragione esclusivamente del fatto di essere portatori di un comune interesse e di essere animati da quel determinato comune ideale. Sono state quindi ritenute illecite: le clausole che attribuiscono a determinati associati, a titolo di diritto privilegiato, la carica di amministratore; la clausola che priva determinate categorie di associati del diritto di voto; la clausola che attribuisce agli appartenenti ad alcune categorie un voto plurimo o quella che attribuisce a ciascun socio un numero di voti proporzionale all’entità del conferimento; è poi illecita la clausola che preclude, a determinate categorie di associati, l’elettorato passivo per le cariche direttive. Soluzione: non è possibile limitare tout court il diritto di voto in assemblea ai soli soci fondatori, occorrerà prevedere quindi particolari requisiti di selezione dei candidati soci e prevedere, per l’elezione dell’organo direttivo, particolari cautele. Matteo Savio, avvocato

Gennaio 2015  La cucina di “Nonna Papera” (Leda Buti) Idee per carnevale e san Valentino

Riso con zucca e vino Ingredienti per 4 persone. 320 g riso, 700 g zucca gialla, un cipollotto, un litro di brodo vegetale, 50 ml vino rosso, 60 g formaggio grana, uno spicchio d’aglio, 30 ml olio d’oliva, 20 g di burro, sale fino. Eliminate la scorza, i semi e tutti i filamenti interni della zucca, tagliatela a tocchetti, affettate il cipollotto sottilmente, sbucciate l’aglio e tritatelo finemente, metà del grana grattugiatelo e il rimanente a scaglie, versate il brodo in una pentola, portate a bollore e tenetelo al caldo. Scaldate l’olio in un tegame, rosolate l’aglio, aggiungete la zucca e lasciatela insaporire 5 minuti, versate anche il riso, mescolate e irrorate con il vino, lasciate sfumare 3 minuti, versate un mestolo di brodo caldo, fatelo assorbire, cuocete il riso per 14 minuti aggiungendo un mestolo di brodo per volta, quando solo il precedente sarà assorbito, regolare di sale. Unite il burro e fate riposare coperto 2 minuti, mescolate e servite in piatti individuali, con le scaglie di grana sopra. Terrina di carne e pistacchi Per 6 persone. Trita 250 g di polpa di maiale magro, 250 g fesa di tacchino, 250 g di salsiccia, metti tutto in una ciotola, unisci un pizzico di sale, una macinata di pepe, un cucchiaino di zenzero, ½ cucchiaino di coriandolo e di cumino (tutto in polvere) e un pizzico di noce moscata. Mescola bene per far insaporire la carne. Sguscia 50 g di pistacchi, scottali in acqua bollente per qualche istante, sgocciolali e spellali, tagliali a metà e aggiungili al trito di carni con un cucchiaio di marsala secco e un uovo, amalgama bene. Fodera 1 stampo da plum-cake, o di una terrina dalla capacità di un litro, con 100 g di pancetta stesa a fette. Riempi lo stampo con il trito e richiudi le fette di pancetta sopra il ripieno, sopra un rametto di mirto, o qualche foglia di alloro, copri con alluminio e cuoci in forno caldo a 180° per 50 minuti, togli l’alluminio e cuoci per altri 10 minuti, finché la pancetta sarà dorata, servila a fette, anche con della polenta abbrustolita. San Valentino: torta al cioccolato, grappa e... peperoncino

Trita 300 g di cioccolato fondente e scioglilo a bagnomaria o fuoco molto basso, con 130 g di burro. Sguscia 6 uova sistemando gli albumi in una ciotola a bordi alti e i tuorli in un’altra, monta gli albumi a neve con una frusta elettrica, unendo subito un pizzico di sale e dopo un po’ 50 g di zucchero a velo. Monta i tuorli con 120 g zucchero, finché il composto risulterà gonfio e spumoso, amalgama con i tuorli il cioccolato sciolto, continuando a montare insieme 5 cucchiai di grappa e un cucchiaino di peperoncino in polvere, a seconda dei tuoi gusti, incorpora delicatamente gli albumi, versa il composto in uno stampo a cerniera (circa 22 cm di diametro) foderato con carta da forno, bagnata e strizzata. Cuoci in forno già caldo 180° per 30 minuti e poi 120° per altri 10-12 minuti; fai raffreddare completamente la torta (puoi prepararla il giorno prima), spolverizza con cacao amaro e decora con peperoncini freschi.

Via L. Vetrano, 51 r Ge - Cornigliano Tel. 010.6507128 SPESA A DOMICILIO

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Amici animali Curiosità sugli inseparabili

Sono originari dell’Africa e del Madagascar. In natura formano gruppi di centinaia di individui ma raggiunta la maturità sessuale (un anno di età) si scelgono un partner creando una coppia che rimarrà assieme per tutta la vita, appunto "inseparabili". Si cibano di bacche, frutta, semi, germogli. Grazie alla loro vivacità, alla bellezza dei colori, alla facilità di gestione, sono tra i pappagalli più diffusi nelle case. Per la loro tendenza a formare un forte legame è preferibile tenerli in coppia; un soggetto tenuto da solo ha bisogno di molta compagnia, in caso contrario può sviluppare problemi di comportamento. Per limitare ( ma no n impedire) l’estensione del volo, le penne delle ali possono essere tagliate. Questa operazione va fatta con una certa accortezza per evitare che l’uccello cada e si ferisca nel tentativo di volare: è bene sia eseguita con la guida di un veterinario esperto in medicina aviare. Prima di tagliare le ali, è essenziale che l’inseparabile abbia già imparato a volare, altrimenti il taglio delle ali gli impedirà di imparare correttamente, rendendolo insicuro. Il taglio va ripetuto dopo la muta, quando le penne sono ricresciute. Occorre prestare la massima attenzione a non tagliare le penne in crescita attiva che hanno ancora vasi sanguigni nel calamo. Emettono grida acute per buona parte della giornata e questo può infastidire, soprattutto se si tengono più soggetti. Raramente imparano a imitare la voce umana. Sono uccelli territoriali e non vanno alloggiati con altre specie in quanto possono aggredirli. In cattività vivono mediamente 10-17 anni, se allevati e nutriti correttamente. Curiosità raccolte da Rita Moccia


ilCorniglianese/rubriche

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Debiti condominiali Cosa occorre sapere

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La salute, i cereali Come te li mangio... a rotazione

Creditori. L’amministratore è tenuto a comunicare ai creditori del condominio non ancora soddisfatti, che ne facciano richiesta, i dati dei condòmini morosi e l’eventuale ricorso a strumenti coattivi di riscossione. I creditori del condominio non possono agire nei confronti degli obbligati in regola con i pagamenti, se non dopo l'escussione degli altri condòmini. Questa norma, se non ripristina la solidarietà fra i condòmini di fronte alle obbligazioni assunte nel loro interesse dall’amministratore, solidarietà esclusa dalle sezioni unite della Corte di Cassazione con sentenza n. 9148 dell’8/4/2008, ne sancisce una responsabilità sussidiaria, ammettendo i condomini solvibili alla preventiva escussione dei morosi. Mora. L'amministratore è tenuto ad agire per la riscossione forzosa delle somme dovute al condominio entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio nel quale il credito esigibile è compreso, a meno che non sia stato espressamente dispensato dall'assemblea. Decreto ingiuntivo. La novella prevede espressamente che l’amministratore, per poter chiedere, sulla base dello stato di ripartizione dei contributi condominiali approvato dall’assemblea, un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo nei confronti del condomino moroso, non necessita dell’autorizzazione dell’assemblea (circostanza peraltro già ammessa dalla giurisprudenza).

Il cibo come tutti sappiamo è il carburante del nostro corpo quindi, va da sé, che è necessario sapere cosa introdurre e in che quantità. Cereali. Il glutine è la parte proteica di molti cereali (grano, farro, orzo, segale, kamut) e costituisce la struttura principale per la panificazione garantendone l'elasticità. Il consumo sempre maggiore di pane e di pasta, pizza ed altri cibi contenenti glutine ha portato negli ultimi anni ad un incremento significativo della frequenza delle reazioni avverse con un range sempre più ampio di manifestazioni. Tra i fattori che hanno condizionato questo incremento di intolleranza al glutine un ruolo di primo piano va attribuito alla selezione di varianti di grano contenenti più peptidi proteici che determinano reazioni allergiche. È bene quindi fare una saggia rotazione dei cereali inserendo più spesso nella dieta anche quelli che non contengono glutine come riso, mais, o che ne contengono poco come grano saraceno, quinoa, tapioca. Un aiuto alla nostra incapacità di digerire cereali a troppo alto contenuto di glutine ci viene dai bifidobatteri della flora intestinale che ci forniscono gli altri enzimi necessari a neutralizzare i suoi peptidi proteici. Qualora gli enzimi naturali fossero insufficienti per aiutare la digestione sono consigliabili integratori a base di enzimi che alleggeriscono il lavoro del tratto gastrointestinale e rendono maggiormente disponibili le sostanze nutritive. La vostra farmacista di fiducia vi potrà consigliare al meglio.

Andrea Scibetta, agente immobiliare

Josè Cuffaro, farmacista

La melagrana è il frutto autunnale del melograno e, risotto ad una fesa di tacchino, da Beauty. Elisir di lunga vita e bellezza quando lo si apre, è composto da una miriade di un’insalata ricca ad un fresco sorbetE tutto in una melagrana granelli rossi dolci con retrogusto aspro. E’ molto to o a una gustosissima mousse alla bella da vedere con questi rubini da staccare ma è melagrana. Nell’industria, le scorze ancor più preziosa per le sostanze benefiche che contiene e grazie alle quali viene definita vengono spesso utilizzate per aromatizzare i liquori, come il vermouth. il frutto della medicina, sia afrodisiaco che elisir di giovinezza: fibre, zuccheri, sali mine- Maschere di bellezza. Anche in cosmetica non si può fare a meno della rali, vitamine, flavonoidi, principi attivi, antiossidanti, diversi tipi di acidi e solo 63 kcal melagrana, visti i “tesori” che possiede. Ecco qualche maschera che possiaper 100 gr di prodotto. Ecco un vero elenco di tutto ciò che apporta all’organismo ed i mo fare a casa. Per i capelli, ideale per combattere l’atrofia del cuoio capelbenefici precisando che, nel mondo, è il succo ad essere famoso ed utilizzato per questi luto e ridonare vigore, tono e lucentezza. Prendere 2 melagrane e sgranarmotivi, più che il frutto in sé. Proprietà antibatteriche contro il verme solitario: l’uso di le. Con il mixer ricavare il succo ed eliminare i semi degli arilli. Prendere la estratto secco di corteccia di melograno, o il decotto, permette di paralizzarlo e di espel- buccia esterna e farla bollire per 5 minuti, quindi frullarla nel mixer. Unire lerlo. Proprietà astringenti che contrastano la diarrea, grazie all’acido ellagico (tannino). il succo e la buccia frullata, aggiungendo 5 gocce di limone. Emulsionare Proprietà antitumorali (prostata, seno, polmoni e pelle) e antiossidanti: contro lo stress fino ad ottenere un composto spumoso e poi applicare sui capelli bagnati ossidativo, è soprattutto bevendo il succo appena spremuto che si combattono i radicali per 5 minuti, massaggiando. Risciacquare accuratamente. Maschera per liberi, causa dell’invecchiamento. Proprietà protettive: fortifica contro occhi e viso stanchi, per rigenerare il tono e l’estetica riatl’Alzheimer e arresta le sue proteine nocive, creando una vera e propria tivando la circolazione e riducendo borse, occhiaie e pallobarriera (è necessario mangiarlo ogni giorno). Dagli ultimi studi, pare re: è sufficiente farla 1 volta alla settimana. Prendere una che il succo riesca a proteggere il cuore dalla formazione di placche artemelagrana ed estrarne i granelli. A parte, mescolare in una rosclerotiche (combatte l’indurimento delle arterie e di conseguenza, ciotola 2 cucchiai di miele con un cucchiaino di yogurt infarti ed ictus, abbassando anche il livello di colesterolo cattivo LDL e greco, per poi aggiungere la melagrana. Mescolare bene e aumentando quello buono HDL) e ad alleviare i disturbi correlati alla poi applicare sul viso per 20 minuti. Risciacquare con menopausa, come l’artrite (viene inibita la degenerazione della cartilaabbondante acqua fredda. Maschera esfoliante. Amalgagine), l’osteoporosi e la depressione. Inoltre, con soli 50 ml di succo al mare ½ tazza di melagrana, 1 cucchiaino di miele naturale giorno, si diminuisce anche la pressione arteriosa sistolica. Proprietà e 2 cucchiaini di succo di limone fino ad ottenere un comgastroprotettive soprattutto in caso di danni indotti dall’alcol etilico posto omogeneo. Stenderlo sul viso e lasciar riposare per (etanolo), poiché rafforza la barriera della mucosa gastrica. Proprietà un quarto d’ora (la maschera deve essere secca): a tal pundiuretiche detossinanti, drenanti, grazie al potassio contenuto. Proprietà antispasmodi- to, risciacquare la pelle e utilizzare la propria consueta crema idratante. che: è soprattutto l’infuso di foglie che aiuta a rinforzare gola e gengive. Protegge la salu- Maschera nutriente per pelli delicate, per nutrirla in profondità e renderla te dei denti e riduce la formazione di placca, contrasta la caduta dei capelli (sempre gra- morbida. Prendere ½ banana, sbucciarla e tagliarla a metà: una delle due zie a flavonoidi e sali minerali). Berne il succo significa consumare un bicchiere da 250 parti tagliarla a fettine e schiacciarla fino ad ottenere una poltiglia (l’altra ml al giorno, non di più, sia perché consente al corpo di assimilare già il 50% della dose metà non verrà usata). Aggiungere nella ciotola un cucchiaio di succo di richiesta di vitamine e il 13% di potassio, sia perché contiene molti zuccheri e una dose melagrana e mescolare. A parte, amalgamate 2 cucchiai di succo di aloe e 2 maggiore diverrebbe poi nociva (è sconsigliato per chi soffre di diabete o segue una dieta di miele d’acacia finché non si ha un composto omogeneo. A tal punto, ipolocalorica). Per prepararlo, invece di acquistarlo (visti gli alti costi di vendita), è suffi- unirlo a banana e melagrana, mescolare bene e poi far riposare il tutto in ciente lavare le melegrane e poi spremerle senza aggiungere zucchero. In cucina, i granel- frigorifero per un quarto d’ora. Stendere quindi la maschera sulla pelle e li sono molto duttili e si possono usare sia come ingrediente sia come decorazioni: da un far riposare per 20 minuti; risciacquare infine con acqua tiepida. Rita Moccia


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ed aziende

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Comprare e vendere oggetti Un’opportunità nuova... che sa di antico Questo mese registriamo con immenso piacere l’apertura di una nuova attività a Cornigliano, in piazza Monteverdi, di fronte all’ex mercato comunale. Si tratta di “Di tutto un po’”, m e r ca t in o dell’usato. L’apertura di una nuova impresa è sempre un fatto positivo, in tempi di crisi come stiamo vivendo oggi e dopo Giordano Guidetti, 47 anni, l’evento di fatti davanti al suo nuovo negozio che non fanno ben sperare nel nostro futuro, così la fiducia scende, le tasse non calano, il lavoro latita e quando c’è viene sottopagato. In compenso la corruzione e l’impunità godono di ottima salute. Così il fatto che qualcuno decida di mettersi in gioco con nuove idee non può che rallegrarci. Nel nostro caso il titolare del nuovo negozio è Giordano Guidetti (47) che abbiamo incontrato nel suo negozio.

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Cerco - Offro

del 30%, il mese successivo ancora lo sconto passa al 50%, se l’oggetto comunque non si riesce a vendere è il cliente che decide se continuarlo a lasciarlo o ritiralo o decidere altre soluzioni”. Ritirate gli oggetti a domicilio? “Normalmente no ma non escludo la possibilità in al-

cuni casi del ritiro a domicilio, ad esempio quando si tratta di mobili: ho un mio mezzo che uso appunto in questi casi”.

Come lei sa, la vendita di oggetti, anche usati, per via telematica è molto diffusa: contrasta con la sua attività? “Direi di no, anzi possiamo dire che è complementare,

un punto vendita come il mio senza un sito internet è come un negozio senza insegne, io sono all’inizio ma intendo appena possibile lavorare anche on-line mettendo foto del negozio e di oggetti. È impensabile aprire una qualsiasi attività e non usare la tecnologia che oggi è a disposizione”. Qual è la tipologia dei suoi clienti? “Sicuramente eterogenea, spaziamo dal collezionista

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“Sì, vorrei dire loro di venire con fiducia nel mio negozio e che, con la massima riservatezza, cercherò di valutare gli oggetti che mi porteranno in modo di trovare il prezzo migliore”.

Quali sono i motivi che l’hanno indotta ad aprire un’attività come questa? “Sicuramente per passione

ma anche perché a Cornigliano mercatini dell’usato non ce ne sono”. Come funzione la sua attività? “I clienti portano gli oggetti

che intendono vendere, io li valuto insieme a loro, li espongo e quando l’oggetto viene venduto detraggo la mia provvigione e la rimanenza la rimborso al cliente. Naturalmente ci sono alcune condizioni: gli oggetti vengono tenuti per due mesi a prezzo pieno, il mese successivo scontato

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ilCorniglianese/eventi

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“Amo Cornigliano” Sabato 28 febbraio, la festa di tutti

Gennaio 2015  Appuntamenti: Stabat mater Pagine in catene

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NOTIZIE IN BREVE L’occhio di Gandolfo

Giorni fa, svegliandomi, udivo provenienti dal cantiere di villa Serra, rumori di un’attività inconsueta, come se i lavori fossero finalmente ripresi. Uscendo più tardi dal mio portone di via Baffigo, mi aspettavo di assistere ad una scena simile alle rappresentazioni dei lavori forzati in certi films: schiere di uomini seminudi intenti a scavare e sollevare grosse pietre, apparentemente senza uno scopo visibile. Invece il cantiere era completamente deserto, se si fa eccezione per un solo individuo, capelli lunghi e baffi folti, vestito di una tuta di un blu, intento a percuotere con un grosso martello un aggeggio metallico. Andai a comprare il giornale per poi risalire i giardini Melis verso la Filarmonica. Giunto sul retro della villa, mi imbattei in un altro lavoratore che appilava delle assi di legno, scartandone quelle rotte o danneggiate. Qualcosa nel suo aspetto mi sembrava familiare: gli stessi capelli lunghi, gli stessi baffoni. “I love Cornigliano” presenta una manifestazione a partecipaEra senza dubbio lo stesso operaio zione gratuita a favore dei bambini e delle famiglie del quarvisto poco prima, soltanto gli abiti tiere che potranno trascorrere ore liete ed in totale spensieraerano diversi. Mi sembrava di vivere tezza attraverso momenti di gioco, sport e piccole attività una situazione simile a quella delle formative. Amo Cornigliano è la tappa di un percorso che i truppe fatte risfilare sotto il balcone volontari del gruppo “I love Cornigliano” stanno portando del duce. Perché questa messinscena? avanti con passione e dedizione per la tutela e la salvaguardia Un’invenzione delle istituzioni per del territorio e dei cittadini che vivono nel quartiere. R. M. dare l’impressione ai cittadini di un fervore di attività? Non credo. Una iniziativa dello stesso operaio? Può Natale: Donalibro da record. Battuto l’incasso dello scorso anno essere. Non lo sapremo mai. Comunque quell’unica presenza è pur sempre Lo staff della biblioteca Guerrazzi euro, superando quello dello scorso anno. La somma sarà un segnale che l’inizio dei lavori è ringrazia i corniglianesi che hanno devoluta all’associazione SoleLuna che prepara pasti caldi per prossimo. Forse la mia generazione contribuito alla 2^ edizione del mer- i meno fortunati nella sede al primo piano della stazione fer- non vedrà il completamento della catino di libri usati Donalibro di roviaria. Si ringraziano gli AmicidellabibliotecA, la Pro Loco, riqualificazione di Cornigliano. Natale, in via Pellizzari dal 16 al 18 il comitato Amici commercianti, Anpi e Millemani Mosaico. Pazienza. A cosa servono gli eredi? Emanuele Canepa, responsabile biblioteca Guerrazzi Mauro Gandolfo dicembre. Il ricavo è stato di 700

Corso di genovese

Aperto nuovo punto prelievi Piazza Rizzolio GE-Cornigliano (accanto alle Poste)


ilCorniglianese/sport

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“Karate sotto l’albero”, i piccoli atleti crescono Nel segno del divertimento e dello sport

Gso Corniglianese 2013, la rinascita E l’onore di rivestire i mitici colori neroverdi

Domenica 21 dicembre si è svolta la XXII edizione del “Karate sotto l’albero” che ha coinvolto circa 240 atleti e 17 società provenienti da tutta la Liguria. Questa manifestazione rientra nel calendario delle attività ufficiali della Fijlkam Liguria (Federazione ufficiale riconosciuta dal Coni) e, in particolare, interessa il settore giovanile, cioè i ragazzi e bambini dai 4 ai 13 anni. È tra le manifestazioni regionali del settore karate con maggiore affluenza nella regione e dà la possibilità ad ogni bambino di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti durante l’anno e verificare i miglioramenti conseguiti grazie a impegno, costanza e lavoro. Lo scopo principale con cui viene organizzato l’evento è “Karate sotto l’albero” soprattutto ludico e interessa il settore giovaricreativo; e anche nile questa edizione della manifestazione si è svolta all'insegna del divertimento e della socializzazione dei piccoli atleti in un clima natalizio di amicizia. La società organizzatrice è la Polisportiva Cornigliano 79, fondata nel 1988 e attiva nel settore sin XXII edizione di dai primi anni di vita; ha sede nell’ex area Du“Karate sotto l’albero” four, luogo in cui svolge anche tutte le sue attività di allenamento con corsi destinati a persone dai quattro anni in su suddivisi in tre categorie principali: l’attività giovanile a cui un bambino si affaccia all’inizio del proprio percorso di crescita; l’agonismo, ben più impegnativo a livello fisico ma non meno soddisfacente; infine per la fascia di età dei non più giovanissimi lo studio Lo scopo dell’evento della tecniè ludico e ricreativo ca e del karate più tradizionale e antico. La manifestazione si è svolta presso la palestra dell’istituto Italo Calvino e grazie ad un’ottima organizzazione tutto si è svolto nel migliore dei modi davanti alle numerosissime famiglie (e spettatori) al seguito dei partecipanti. Un ringraziamento va alla società Nuoto SeLa palestra dell’ist. Calvino stri, gestrice

Dopo la benedizione e la cerimonia di inaugurazione del nuovo campo S. Andrea, siamo andati a conoscere meglio la Gso Corniglianese 2013. La società eredita dalla vecchia Corniglianese gli storici colori neroverdi e si ritaglia un posto nel panorama calcistico ponentino. Oltre a Sergio Daga, presidente, e altri consiglieri, Marco Talatin è il coordinatore tecnico. La società annovera più di 70 Gso Corniglianese 2013. La società annovera giovani atleti regolarmente iscritti e più di 70 giovani atleti regolarmente iscritti punta al miglioramento costante ponendo sempre un occhio di riguardo al giovane, anche a livello socializzante. Il calcio, per la Gso, è un veicolo per l’aggregazione tra i giovani e l’insegnamento dei valori decoubertiniani dello sport. Gli istruttori-educatori della scuola calcio sono: Rino Bagalà e Piero Brucciani, per la leva 2007/08/09, Marco Spiniello e Alessio Pulua, per la leva 2005/06, Carlo Gargano e Luca Giavarra, per la leva 2003/04, Pino Sparacello e Andrea Pagnotta, per la leva 2001/02/03 che rimane la leva più grande e gioca in un campionato a 11. I preparatori dei portieri sono: Gennaro D’Antonio, Ciro Criscuolo e Carlo Carbonifero. Tutte le leve sono coperte a livello tecnico da personale qualificato e con trascorsi importanti a livello calcistico: si annoverano tecnici che hanno giocato in serie B e C e tecnici che hanno fatto la trafila calcistica nel settore giovanile nel Genoa e nel Bari. Ottima la collaborazione dei genitori a livello dirigenziale nelle varie leve, tutte persone preparate e disponibili. Gli obiettivi della società sono improntati ad una crescita costante mirata al miglioramento sia a livello tecnico che societario con l'obiettivo primario a favore del bambino e della sua famiglia. Sono allo studio importanti collaborazioni con altre società sportive e progetti mirati alla crescita costante del giovane calciatore e della scuola calcio, settore in cui si vuole andare ad operare in maniera sempre più completa. La Gso Corniglianese può vantare una collaborazione importante con il professore di scienze motorie Flavio Ricci, che Tutte le leve sono coperte a livello tecnico da personale professionalmente qualificato segue la parte coordinativa dei giovani atleti, il quale presta la sua collaborazione, così come tutti i tecnici e i quadri societari in forma completamente gratuita. Questo permette di mantenere rette contenute aiutando il genitore ad iscrivere il proprio ragazzo potendone anche rateizzare l'importo. La Gso Corniglianese presta particolare attenzione anche a questi particolari. Molto attenti anche alle forme di allenamenti, infatti, hanno già eseguito una giornata di formazione sia per i tecnici che per i giovani atleti, alla quale ne seguiranno altre con lo scopo di dare un continuo aggiornamento a favore dei bambini. La Gso Corniglianese 2013 vanta un campo a sei di proprietà della curia vescovile affidata alla parrocchia dei SS. Andrea e Ambrogio in Cornigliano, sito in via Minghetti, dove si trova anche la sede e la segreteria che mantiene il proprio orario dalle 16 alle 19, tutti i giorni, e che rimane a disposizione per qualsiasi informazione. Il parroco, don Andrea Robotti è il consigliere spirituale della società ed è un membro fattivo dell’organizzazione. La società quest’anno disputa i propri campionati in Csi dove la formazione del giovane è posta al di sopra dei risultati sportivi. In futuro si prevede di poter disputare campionati Figc in aggiunta allo stesso Csi. In sintesi, la Gso Corniglianese 2013 raffigura la Fenice, infatti, come l’animale mitologico, rinasce dalle ceneri di una gloriosa e ormai centenaria società calcistica come la Corniglianese 1919, ed è simbolo di una rinascita di tutto il quartiere di Cornigliano che, auspichiamo, sia sempre in evoluzione. Come corniglianesi, è doveroso dare un piccolo ma significativo contributo mediante uno sport che rimane il più bello del mondo.

Via N. Cervetto, 40 calasanziogenova@libero.it

ilCorniglianese

dell’impianto, al municipio del VI Medio Ponente e alla Croce Bianca di Cornigliano, sempre presenti durante queste attività. Un riconoscimento al presidente Ferruccio Bommara e uno particolare al direttore tecnico Luca Napolitano che ha saputo organizzare e gestire i numerosi volontari reclutati tra gli atleti più esperti, da genitori e da simpatizzanti della società, senza i quali il raggiungimento di tale risultato Al trofeo hanno partecipato cirsarebbe stato impossibile. Infine un pensiero a ca 240 atleti di 17 società Matteo Fantini che ha scattato le foto della manifestazione. Unico “cruccio” è quello di dover spostare un’ingente quantità di attrezzature e strumenti fino al palazzetto del Calvino perché a Cornigliano non c’è possibilità di poter svolgere una manifestazione di tali dimensioni non avendo luoghi adeguati come capienza e raggiungibilità. S. P.

Marco Talatin


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Genoa, attenzione ai poteri forti

Sampdoria, ora il salto di qualità

“Dobbiamo fare un altro torneo?”. Le parole di Enrico Preziosi rilasciate dopo la trasferta di Napoli riassumono sinteticamente l'attuale momento del Genoa. I rossoblù hanno raccolto pochi punti e sembrano non essere più quella squadra ammirata durante la prima parte del girone di andata. I continui errori arbitrali stanno intralciando il cammino dei ragazzi di Gasperini e la società ha deciso di far sentire il suo grido di protesta. Al San Paolo i due gol dei padroni di casa sono stati viziati da decisioni dubbie da parte della terna arbitrale, un fuorigioco non fischiato e un rigore inesistente, mente contro il Sassuolo la rete di Missiroli è arrivata in seguito a un fallo dello stesso centrocampista su Perin. Contro l'Inter Icardi segnò la rete del momentaneo 2 a 0 dopo aver sbilanciato Burdisso con uno spintone e la gara casalinga contro la Roma vide una direzione arbitrale a senso unico per i giallorossi, infatti il vantaggio degli ospiti arrivò grazie a una simulazione non fischiata a Ljajc. Il numero uno di Villa Rostan ha tuonato dopo l'ennesimo torto subito in terra campana e la squadra ha deciso di non rilasciare dichiarazioni. Arbitraggi a parte, il Genoa sta pagando anche i numerosi infortuni e un mercato condotto con le poche risorse disponibili. Pinilla non è ancora stato sostituito e Niang non sembra ancora essere un giocatore su cui fare completo affidamento vista la giovane età. Sempre caldo il nome di Borriello. Secondo i rumors il Grifone vorrebbe l'attaccante in prestito fino al termine del campionato per poi trovare un accordo con il diretto interessato una volta scaduto il suo contratto con il club capitolino.

Sampdoria da applausi: un terzo posto da conquistare e un mercato stellare. Samuel Eto'o è la ciliegina sulla torta di Ferrero e con lui i blucerchiati possono cullare il sogno Champions League. L'Everton sul proprio sito ha finalmente dato l'ufficialità del trasferimento del camerunense in Liguria e tutti i tifosi stanno impazzendo di gioia alla sola idea di vederlo esultare sotto la Gradinata Sud, magari per festeggiare la conquista di un prestigioso traguardo. A Bogliasco sono arrivati anche Muriel e Correa, due giocatori rapidi e dotati di grande tecnica pronti a mettersi in mostra al Ferraris. Con loro la Samp ha fatto il salto di qualità e il neo presidente, in tutta la sua frizzantezza mediatica, è riuscito a conquistare un pubblico abituato da sempre a personaggi signorili di vecchio stampo. Sempre in chiave acquisti, Osti avrebbe effettuato un sondaggio per Matteo Bianchetti, difensore classe ‘91 in forza all'Empoli. Resta forte anche la tentazione per Baselli centrocampista di grande prospettiva di proprietà dell'Atalanta. In uscita direzione Lazio c'è Bergessio mentre per capitan Gastaldello e Kristicic prosegue la trattativa con il Bologna. Nell'ultima gara casalinga la Sampdoria ha pareggiato contro il Palermo dell'ex Iachini, una gara a due volti in cui la Samp è andata prima in vantaggio con il solito Eder e poi si è vista rimontare da Vazquez. Due minuti più tardi Morganella infila la palla sotto l'incrocio, gli ospiti gridano al goal ma il giudice di linea non convalida la rete perché, a suo giudizio, la sfera non era entrata completamente in porta dopo aver sbattuto sotto la traversa.

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Primi calci di Fabio nell’Ozanam al Circoletto di via Tonale

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ilCorniglianese/come

eravamo, come siamo

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L’epopea dell’Ansaldo San Giorgio Imbattuta per due campionati, il suo campo era il Bacigalupo Cara redazione, Causa alcuni impegni, solo il 16 novembre ho avuto modo di leggere il numero di agosto del vostro giornale e prendere quindi visione della rubrica delle lettere che seguo sempre con molta attenzione. Mi ha colpito la lettera nella quale la gentile signora Daniela Bonavera rilevava, come nelle mie precedenti pubblicazioni, con molta approssimazione avevo cercato di ripercorrere la storia della squadra di calcio "Corniglianese Doria", dimenticandomi di ricordare nell'elenco dei calciatori che fecero parte dell'Andrea Doria il mio amico, nonché padre della signora, Renzo Bonavera. Nel compli-

mentarmi per l'attenzione della signora Bonavera a quanto viene scritto e all'affetto che ella manifesta per il padre Renzo, voglio solo dire che non era mia intenzione, come correttamente scriveva il redattore, omettere il nome di un caro amico; avevo infatti scritto "se ricordo bene". Tradito dalla mia memoria, oltre che scusarmi con la signora Bonavera, se "ilCorniglianese" me ne potrà dare ancora l'opportunità concedendomi ancora un po' dello spazio dedicato ai suoi affezionati lettori, cercherò di colmare quel vuoto. NELLE DUE PUNTATE precedenti a mia firma facevo riferimento, come scritto nelle didascalie delle foto pubblicate, ai campionati 1956/’57 di seconda divisione ligure vinto dall'Ansaldo S. Giorgio e al campionato di prima divisione ligure 1957/’58. Poiché non ho trovato documentazione riguardanti il campionato 1958/’59, non sono in grado di ricordare se, nella formazione della Sestrese, militasse ancora l'amico Renzo BonaAnni ‘50, l’Ansaldo San Giorgio al completo vera. Come citato

nelle puntate precedenti, la "Corniglianese Doria" si sciolse al termine del campionato 1957/’58 per dare vita alla "Sestrese Doria". Nella speranza di non annoiare più di tanto con i miei ricordi i lettori, credo che, parlando dello stadio Valerio Bacigalupo San Giorgio. 1° fila dal basso: Valla (cons.), Arcini, Tonini, e delle squadre che Incerti, Sgroi (v. segr.) 2° fila: Zaccone (all.), Poggio, Nardi, lo calcarono non Penzo, Brilli (segr.) 3° fila: Damele (massaggiatore), Lanini, Bonavera, Scotto, Ferrettino, Porcile, Depalo possedendo molte di queste un impianto di loro proprietà, un po' corniglianese. Poiché anch'io, sia da ricordare l'Ansaldo S. Giorgio come la signora, leggo ilCorniglianese, che vantava molti sostenitori in quel di tifo perché siano ricordate le figure dei Cornigliano essendo stato costituita nostri corniglianesi, vecchi e giovani, grazie all'opera del compianto corni- che hanno fatto onore e onorano la glianese Mario Zaccone, allenatore di delegazione. A lei voglio anche dire che molti atleti in gran parte provenienti ho conosciuto molto bene le sue zie, dalle serie superiori. Ci si ponevano Delia e Rosetta, lo zio Silvio e il nonno allora traguardi ambiziosi come i due Fràn che con il suo carretto stazionava campionati che videro l'Ansaldo S. sull'angolo tra le vie Verona e BertolotGiorgio salire dalla seconda divisione ti, dove io abitavo, per vendere pesci. alla promozione rimanendo imbattuti e Avrei molti ricordi da raccontare di stabilendo anche un record nazionale. quei tempi ma lo spazio e la pazienza di Sperando di avere in parte chiarito i chi legge sono avari ed io ho timore di miei vuoti di memoria, vorrei ancora abusarne per cui molto cordialmente ringraziare la signora Bonavera che mi ringrazio ilCorniglianese e tutti i suoi ha dato la possibilità di ricordare una lettori. Renato Penzo squadra che per tanti motivi era anche

Le ville del Ponente genovese E qualcosa rimane

GENOVA CORNIGLIANO Ufficio: V. Capo d ’ Istria,10R Tel. Fax 010 65 20 103 Officina: V. Capo d ’ Istria,7R/32-40R Tel. Fax 010 65 20 029 Www.carrozzeriastigliano.com Cell.: 349 57 15 831

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ilCorniglianese

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Nello scorso numero di dicembre, al termine della seconda puntata del viaggio dedicato alle “ville di Cornigliano”, l’autrice dell’articolo, la storica dell’arte, Micaela Antola, ricordava come oggi sopravvivano manufatti simbolo del passato. Un esempio è l’accesso verso mare di Villa Spinola Narisano di cui resta un solo pilastro su via Cornigliano. Al termine di una ricerca possiamo proporre, contrapposte, le immagini di ieri (archivio Bellini) e di oggi (foto Razzore). Il luogo è lo stesso e, del passato, rimane la colonna che delimita l’incrocio delle due vie. S. P.

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ilCorniglianese/e-mail I GIARDINI DELLA SCUOLA SBARBARO Meglio cintarli per combattere il degrado Gentile redazione, vi scrivo per segnalare una situazione di degrado nei giardinetti per bambini della scuola Sbarbaro, confinante in via Malaspina. Noto con rammarico che “ignoti” si sono divertiti a sradicare una panchina ed alcuni giochi per i più piccoli. Mi pare che i giardini comunali della scuola Sbarbaro siano un

pochino trascurati e mi sembra doveroso segnalarvelo affinché la nostra voce di corniglianesi siano un po’ più importante. Questo è ancora uno dei pochi spazi verdi rimasti a disposizione nel nostro quartiere e mi sembra giusto pretendere che venga mantenuto con decoro. Chiedo che le zone chiuse e cintate di pertinenza della scuola vengano messe in sicurezza. Romano Oltracqua

FACEVA IL MILITARE A CORNIGLIANO Quanti ricordi in una foto del 1921 Alla cortese attenzione del presidente della Pro Loco di Cornigliano Ligure. Tempo addietro, rovistando tra le vecchie foto di famiglia, ho avuto il piacere di trovare una

vecchia foto di Cornigliano nel 1921 dove è raffigurato tra un numerosissimo gruppo di gen-

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e lettere alla redazione

te del posto anche mio nonno che all'epoca svolgeva il suo servizio militare proprio a Cornigliano Ligure. Sarei ben contento se potesse essere utilizzata per il vostro archivio fotografico o per una eventuale pubblicazione sui vostri organi d’informazione. Cordiali saluti Dario Moricone (Siamo particolarmente emozionati nel riprodurre una foto scattata quasi cent’anni fa - tra le due guerre - in cui è racchiuso un momento straordinario di storia della nostra terra. Come non notare, dietro al gruppo eterogeneo di persone, le gru di un cantiere che certo dava lavoro e reddito alla cittadinanza della nostra delegazione e faceva - probabilmente - sperare in un futuro migliore? Ndr.)

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Sandro Bonavera

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Molti lamentano il ritardo con cui viene svolto il ritiro della carta dagli appositi bidoni. La buona volontà dei cittadini che la ripongono viene delusa e umiliata da un servizio assolu-

tamente inefficiente.

Gentile redazione, ho letto con molta attenzione l’articolo sulle nostre ville storiche. In effetti avevo sentito, addentrandomi un po’ nell’argomento per piacere personale, che la nostra Cornigliano possiede un patrimonio di ville storiche unico addirittura in Europa, almeno per concentrazione. Comunque la scoperta quotidiana della colonna che, da via Narisano dà su via Cornigliano, mi fa, ogni volta che le passo davanti, venire in mente quante generazioni abbiano sfilato accanto a lei, muta testimone del tempo. Il giornale parla spesso del ridisegno della via principale, una volta che ci sarà la strada a mare. Bene, sarebbe bello che gli architetti dessero il giusto valore ad una vestigia storica di tale importanza.

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Riassunte in breve alcune delle numerose lettere, e-mail e richieste verbali giunte al nostro infopoint. Su alcune questioni ci siamo già pronunciati e su altre lo faremo nei prossimi giorni.

portare a compimento il restyling dei giardini Melis. I lavori dovevano già essere terminati e la situazione del cantiere è causa di ulteriore degrado.

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Le figurine di Anzalone www.ilvignettificio.it

In ultimo sono in molti ad averci fatto presente che molto spesso nella cronaca di altre testate si parla di Erzelli come di un quartiere di Sestri Ponente e non di Cornigliano come in realtà è. Il nostro impegno è quello di rimarcarlo in ogni sede futura ogni qual volta se ne parlerà. oerre

VILLE DEL PONENTE Nulla cambia, tutto cambia

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INFOPOINT DELLA PRO LOCO Le domande (e le lamentele) più frequenti dei cittadini

Gennaio 2015 

Continua la richiesta da parte di altri di posizionare telecamere nei punti critici del nostro quartiere per dissuadere chi impunemente continua ad abbandonare rifiuti ai lati delle strade. Vengono suggerite alcune zone come via De Cavero, via Minghetti, via Cervetto (civico palazzo) e piazza Metastasio. Alcuni cittadini fanno presente le attuali condizioni di dissesto in cui versa la valletta Rio S. Pietro e su questa questione stiamo preparando un nostro dettagliato servizio che pubblicheremo a breve. Altri denunciano l'assenza della polizia municipale nei punti più trafficati del nostro quartiere nei momenti di maggiore necessità come l'innesto di corso Perrone su via Cornigliano dove in certi orari l'assenza di un vigile che agevoli l'uscita da corso Perrone causa lunghe ed estenuanti code. Ancora ci viene segnalata la lentezza e la palese incapacità dell'impresa appaltatrice a

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LETTERA AD AMT Una linea che, a certe ore, diventa inservibile Buongiorno, La linea bus Amt 5 da Erzelli verso Cornigliano dalle ore 17 ad almeno le 18.30 è diventata inservibile. A causa dei lavori per la nuova strada dalla stazione di Cornigliano, la coda che si forma dall'uscita dei caselli fino a destinazione rende il tempo di viaggio di 20/25 minuti. Ciò causa perdita di treni oltre che un sacco di tempo. Chiedo come pronto intervento risolutivo un potenziamento della linea 128 che collega Er-

zelli con la stazione di Sestri. La linea 5 in quegli orari è diventata totalmente inutile. Grazie Buona giornata Marco Sacchetto

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